24orenews.it Magazine Settembre 2022

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2022Settembre-12Anno SocietàeCulturadiPeriodico• RAOUL BOVA Una grande passione per l’acqua NEL SEGNO DELLE DONNE Tra Boldini, Sironi e Picasso IN VERSILIA Sulle orme di Michelangelo

324oreNews STORIA, MITI E LEGGENDE

hi non ha mai sentito parlare del Mostro di Loch Ness? Una leggenda che si tramanda da secoli con presunti avvistamenti di una creatura che ogni anno attira migliaia e migliaia di turisti. Anche se meno famoso, anche in Italia ab biamo il nostro mostro del lago, anzi più di uno. Vi avevamo già parlato del grande lago che bagnava Milano, chiamato Gerundo, che pare ospitasse un terribile mostro, il drago Tarantasio. Ora ci ritroviamo ancora in Lombardia, que sta volta sul noto Lago di Como, do ve si dice che viva un presunto mostro più piccolo, il Lariosauro. La sua leggenda ha radici nell’immediato Dopoguerra e più precisamente il 18 novembre del 1946, quando il “Cor riere Comasco” pubblicò un articolo misterioso dal titolo: “La paurosa avventura di due cacciatori - la lotta mortale a colpi di fucile contro il mo stro crestato inabissatosi nelle acque del lago!”. Esso raccontava la storia di due uomini a caccia sulle sponde settentrionali del lago, dalle parti di Colico che, impauriti da una creatura lunga alcuni metri dalle squame rossastre avvistata a pochi passi dalla riva, con i fucili spararono dei colpi contro il presunto mostro che immediatamente si inabissò nelle profondità del lago e sparì. Negli anni a venire, altri numerosi avvistamenti alimentarono il credo sull’esistenza del mostro: nel 1954 una coppia, padre e figlio, vide qualcosa con il muso arrotondato e i piedi palmati che nuotava in acqua. Tre anni dopo una batisfera, che si immerse alla profondità di 90 metri, si imbatté in un animale con la testa simile a quella di un coccodrillo e lungo circa due metri. L’ultimo avvista mento avvenne nel 2003 quando un’anguilla gigante di vari metri di lunghezza, comparve nei pressi di Lecco. Leggenda o realtà? Sicuramente l’avvista mento di questa creatura ha da sempre affascinato gli amanti dei misteri ed è entrato a far parte della cultura popolare, tanto da aver conquistato uno spezzone della trasmissione “Mistero” di Italia 1 e addirittura Davide Van De Sfroos gli ha dedicato un’intera canzone dal titolo “El Mustru”. Il Lariosauro, per la verità, non è del tutto in ventato. Già da tempo qualcuno aveva pensato a qualche discen dente, misteriosamente sopravvis suto, del Lariosaurus Balsami, il pri mo rettile fossile rinvenuto nelle ac que del Nord Italia nella metà del l’Ottocento, lungo tra i 60 e i 120 cm, e aveva zampe anteriori poi evolute in pinne e zampe posteriori con 5 dita palmate. Il fossile più lungo di Lariosau rus è custodito nel museo di Monaco di Baviera ed è lungo 90 centimetri, dopo che nei bombardamenti del 1943 venne di strutto l’altro esemplare, custodito nel Museo di Storia Naturale di Milano che era lungo un metro e 30 centimetri. Oggi sul Lario del mostro dimenti cato sono rimaste poche tracce fossili e qualche leg genda popolare.

A cura di PAOLO MINOTTI C IL LARIOSAURO IL MOSTRO DEL LAGO DI COMO

4 24oreNews Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Ferdinando Asnaghi Ranuccio Bastoni Roberto Bonin Patrizia Colombo Valerio AnnaAndreaLucaMarinaAldoAntonelloCarloTeobaldoEvelinaConsonniFlachiFortunatoKauffmannMartinezMartiniMazzolariMediciPitrelliLisaZitti PERSONAGGIO 6 Raoul Bova: una grande passione per l’acqua ARTE E CULTURA 10 Nel segno delle donne tra Boldini, Sironi e Picasso 12 MUPAC e Alberto Sordi: L’umanità fragile 14 Madama Butterfly apre alla Royal Opera House FASHION 16 Cosa indosseremo questo inverno? 18 Back to School BEAUTY 19 I consigli di Marina Mazzolari HI-TECH 20 Novità dal mercato 21 Heinekicks: le scarpe con la suola “fatta” di birra MARE & MOTORI 23 Wakeboard World Championships ROUTE & MOTORI 24 Gran Premio Nuvolari: 32ª Edizione 25 Vittoria e record per Rovera su Ferrari alla 24 ore di Spa 26 Toyota Mirai: miraggio a idrogeno SPECIALE MILANO 29 Appuntamenti al Teatro alla Scala 30 Milanoa teatro 31 Milano in mostra 32 Milano in concerto MILANO INCONTRA 33 Depero Campari: il bianco e nero a colori 34 Cecilia Chailly: «Una vita con le mie arpe» MILANO SI RACCONTA 36 AMAL: premio alla carriera all’attrice Barbara Bouchet DESIGN 38 Feng Shui: il benessere dell’abitare VIAGGI 40 A Innsbruck per il weekend VERO & FALSO 43 Il vero e il falso sui cibi 43 10 falsi miti sul caffè AMICI A 4 ZAMPE E NON SOLO 46 Ricci: cosa dobbiamo sapere ERBARIO MAGICO 47 Olivello spinoso: una pianta amica della pelle Anno 12 - N. 9 Settembre 2022 RAOUL BOVA Una grande passione per l’acqua NEL SEGNO DELLE DONNE Tra Boldini, Sironi e Picasso IN VERSILIA Sulle orme di Michelangelo COME STAI? 48 Oltre 500 chilometri in bici per sfidare il Parkinson: la storia di Lorenzo 49 L’amore ai tempi del Covid 50 In vacanza si ricaricano le pile, ma quanti giorni occorrono? SCOPRI L’ITALIA 52 TCI: caccia ai tesori arancioni 53 L’oro bianco della Versilia STILE ITALIANO 57 Marcello Vigoni. Multiverso 58 Parolario celebra a Cernobbio Dino Buzzati LIBRI 60 “Il regno di vetro” di Lawrence Osborne 61 La nostra vetrina VINI & VINILI 62 Cirò Rosso D.O.C.

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“incredibile” come il nostro. Al bar spesso mi è capitato di vedere il barista sempre pensato che fosse un piccolo gesto di orgoglio o più semplicemente il tentativo di far colpo sulla cliente di turno. Poi questa estate ho scoperto che esiste addirittura una competizione mondiale dedicata alla tecnica di decorazione del cappuccino. Si tratta del “Campionato mondiale di Latte Art” che quest’anno si è svolto in Italia, al MiCo di Milano, nell’ambito dei campionati mondiali di 5 competizioni del mondo del caffè. A queste hanno partecipato, pensate, ben 11mila concorrenti in rappresentanza di 137 Paesi. E sapete chi ha vinto la Latte Art”? Un’italiana, ovviamente, che ha sbaragliato il campo imponendosi ai concorrenti asiatici (dicono) erano già affermate come prime al mondo in precedenti edizioni. Questi grande concentrazione, abilità. Vi siete accorti che vinciamo i campionati eccellenze che trascinano alla vittoria decine di atleti in ogni sport dove in alcuni settori non abbiamo neppure impianti degni di questo nome? Oggi, riconoscono premi importanti per le nostre abilità e per la nostra qualità di riconoscono unanimamente come custode del maggior numero di opere d’arte al mondo. Oggi siamo primi al mondo persino nella Latte Art… eccellenze” riuscisse ad essere “incredibile popolo” tout court cosa mai non riuscirebbe a realizzare?». Proviamo a pensarci, magari al mattino al bar Carlo KauffmannEDITORIALE

ttore, regista, produtto re, doppiatore… Classe 1971, Raoul Bova na sce a Roma il 14 ago sto: ha da poco com piuto 51 anni. Se, agli inizi, ha con quistato i produttori televisivi e il pubblico soprattutto per la sua in negabile bellezza, non hanno tar dato ad emergere anche il suo gran de talento e la sua profondità uma na. Non tutti sanno però che il noto attore è anche stato un nuotatore professionista. Raoul ha cominciato a nuotare a 4 anni (nella piscina dell’Aurelia Nuoto) iniziando una carriera sportiva che lo ha visto vin cere a soli 15 anni il campionato italiano giovanile nei 100 metri dor so. A 21 anni Raoul presta il servi zio militare nel corpo dei Bersaglie ri, dove esercita l’incarico di istrut tore di nuoto. Finita questa espe rienza, però, si iscrive alla scuola di recitazione di Beatrice Bracco, intraprende la carriera di attore e così abbandona l’agonismo. Tuttavia la passione per lo sport, in lui viva e forte ancora oggi - come vedremo - lo spinge a tornare ai campionati Italiani Master Nuoto nel 2010, ove ottiene il terzo tempo assoluto della categoria M35 nei 100 stile libero.

A BOVA A cura di SANDRO NOBILI

RAOUL

UNA GRANDE PASSIONE PER L’ACQUA

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“Ninfa plebea” “La finestra di fronte” “Io, l’altro” “Buongiorno papà” “La nostra vita” “Nessuno mi può giudicare”, per citarne solo alcuni. Nel 2008 Raoul è il prota gonista del film campione di in cassi “Scusa ma ti chiamo amore” di Federico Moccia. Nell’ultimo decennio l’attore alterna cinema e serie tv senza mai fermarsi. Arri vando agli anni più recenti, nel 2020 termina le riprese della fic tion “Giustizia per tutti” e “Buon giorno, mamma!” e in ottobre pub blica il suo primo libro “Le regole dell’acqua”. A Giugno 2021 va in onda su Canale 5 il docufilm “Ul tima gara”, di cui è regista oltre che attore. Alla fine di aprile di quest’anno ha debuttato nella 13a stagione di “Don Matteo”, pren dendo il testimone da Terence Hill e interpretando il ruolo di Don Massimo. A distanza di pochi gior ni è partita anche la nuova serie “Giustizia Privata” in cui recita, tra gli altri, insieme all’attuale compagna Rocío Muñoz Morales. La vita privata Nel 2000 sposa Chiara Giordano, figlia dell’avvocato matrimoniali sta Annamaria Bernardini de Pace. Da questo matrimonio nascono due figli: Alessandro Leon, nel 2000, e Francesco, nel 2001. Nel 2013 i due si separano e nello stesso anno l’attore inizia una re lazione con la modella showgirl e attrice spagnola Rocío Muñoz Mo rales, conosciuta sul set del film “Immaturi - Il viaggio”. Da questa seconda relazione nascono due bimbe: Luna e Alma. «Mi sento fortunato ad avere quattro figli co sì: belli, dolci e complicati. Amo perdermi nelle loro diversità», ha affermato L’affascinanteRaoul.Bova ha passato dei periodi molto duri, come ha rac contato lui stesso nel corso di una serie d’interviste. Era profonda mente legato ai suoi genitori, che purtroppo ha perso entrambi in meno di 2 anni, tra il 2018 e il «IL DIDIFANTASTICOSERBATOIOÈDELMONDONUOTOSTATOUNLEZIONIVITA»

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Raoul Bova

Oltre 70 film (per ora), tra piccolo e grande schermo Raoul Bova ha all’attivo più di 70 film, divisi tra pellicole per il ci nema e fiction per la tv. L’attore si fa notare proprio per il ruolo di uno sportivo, Giuliano Amitrano, nella fiction “Una storia italiana”, del 1992, ispirata alla storia dei fratelli Abbagnale. Il primo ruolo impor tante arriva però nella commedia di Carlo Vanzina “Piccolo grande amore”, dove interpreta un inse gnante di surf. Ancora una volta un ruolo da sportivo, complice an che una fisicità da fotomodello, che lo impone soprattutto tra le ragaz zine, di cui diventa ben presto l’idolo (per la gioia delle fan ha po sato nudo nel 2000 per un calen dario della rivista Max). Nel corso degli anni, Raoul si contraddistin gue anche per ruoli più impegna tivi, recitando con altri grandi re gisti, tra cui Pupi Avati, Lina Wer tmüller, Giuseppe Tornatore, Fer zan Özpetek, Paolo Genovese… fi no ad arrivare a Hollywood, dove ha lavorato accanto a Sylvester Stallone e Diane Lane, solo per ci tarne alcuni. Tra i circa 40 film in terpretati per il cinema, ricordiamo “Palermo Milano - Solo andata”

2019. Il lutto da affrontare è stato molto duro. Negli anni in cui è sta to un campione di nuoto, Raoul (come ha raccontato) lo ha fatto anche per compiacere suo padre. Quando perdeva, stava male fisi camente perché non riusciva a su perare la sconfitta e, nonostante il padre lo rassicurasse, pensava che tutti l’amassero solo quando era il campione. Questo gli procurava molto stress psicologico, ma era un modo per ripagare i sacrifici che suo padre faceva per lui. «Pe rò, quando gli ho detto che volevo smettere, che non ce la facevo più - ha rivelato l’attore - lui mi ha det to: “Non è importante il nuoto, è importante che tu faccia qualcosa con tutta la passione che hai”. Gli confidavo le mie insicurezze. Lui per me era un pilastro. Non par larci più - anche se però io ci parlo ancora - insomma mi ha fatto molto male. Tante cose che sono adesso, lo devo a lui che ha rappresentato un simbolo di forza». I suoi geni tori non lo hanno mai ostacolato nelle scelte, nella sua carriera. La madre Rosa, originaria di Acerra, si era traferita insieme al marito Giuseppe, calabrese, a Roma, dove Raoul è nato. «Mia madre mi vo leva laureato ma è diventata la mia più grande fan quando ho iniziato la mia carriera da attore. È stata una mamma premurosa: era molto attenta all’estetica, controllava se la mia barba fosse troppo lunga o troppo corta, se i capelli fossero della giusta lunghezza». Il ritorno al primo amore: l’acqua Mentre affrontava il dolore per la scomparsa della madre, Raoul Bova ha scritto il suo primo libro “Le re gole dell’acqua”, in cui da ex pro messa del nuoto rivela le scelte im portanti che hanno segnato la sua vita. «Aprire il mio cuore mi ha fatto bene. Dovevo fermare il dolore che dilagava, lo dovevo fare per me e per le persone che amo, per i miei figli», aveva spiegato. Quegli anni passati in piscina, le lunghe ore di allenamento, l’euforia delle prime vittorie, costituiscono un universo di riferimento che si rivelerà fon damentale anche per affrontare le sfide fuori dall’acqua. Raoul è molto legato alla Sabina dove possiede una villa nei pressi di Rieti e un’abitazione di famiglia a Varco Sabino, dove il padre ha vissuto a lungo. Sempre durante i dolorosi anni della pandemia, ha scelto que sti luoghi, il lago del Salto e la sua diga, per girare le riprese del do cufilm “Ultima gara”, da lui diretto insieme a Marco Renda. Per “rina scere” è tornato ancora una volta al primo amore: l’acqua. «Sono ri partito da lì. E lì ho incontrato Ma nuel Bortuzzo (promessa del nuoto costretto sulla sedia a rotelle dopo una sparatoria a Roma nel febbraio 2019, ndr). Ho messo a confronto il mio dolore con il suo: ci siamo dati energia. Mi mancava tanto mio padre ma vedevo il suo, che ha la sciato tutto per stare vicino al figlio. Il loro rapporto mi emozionava. Gra zie a lui ho ripreso ad allenarmi e, da ex sportivo, ho pensato a una staffetta per battere un record mon diale». E ha coinvolto altri tre ex nuotatori, Brembilla, Magnini e Ro solino. «In comune avevano il fatto di non volersi ributtare in acqua. Invece, da quella sfida siamo arri vati all’idea di un film - Ultima gara - in cui cinque uomini si incontrano e cercano di superare le proprie dif ficoltà. Parlando del film di cui è stato regista e attore, Raoul Bova l’ha definito proprio una sorta di Sliding Doors, un voler guardare cosa sarebbe successo se avesse “azzeccato la virata durante la gara più importante”, quella della vita.

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51 anni e già una car riera lunga 30 anni, con tanti suc cessi: ma c’è davvero tanto ancora da scoprire su questo affascinante talento italiano.

PERSONAGGIO

/Raoul Bova

Raoul Bova con Manuel Bortuzzo durante le riprese del docufilm “Ultima gara”

Sul Lago del Salto Raoul è tornato di recente come ambassador dei Campionati del Mondo di Wakebo ard Insomma,2022.

10 24oreNews ARTE E CULTURA/ Mostre

A cura di ALDO MARTINI Da sinistra: Giovanni Boldini, Signora in bianco, 1902 - olio su tela 130 x 97 cm - Firenze, Galleria degli Uffizi, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti - comodatoVincenzoGagliardini;Irolli Ragazza in bianco che fuma - olio su tela 160 x 50,5 cmCollezione Privata Fino all’11 dicembre 2022

Musei Civici Gian Giacomo Galletti in Palazzo San Francesco a Do modossola ospitano questa grande mostra che indaga i decenni tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento attraverso gli occhi degli artisti che hanno saputo cogliere il ruolo della donna nella società, proiettandosi verso la modernità. In esposizione oltre 60 opere tra dipinti, sculture, macchine fotografiche d’epoca, abiti e fotografie, poste fra loro in una serie di accostamenti che indagano le interconnessioni tra le varie manifestazioni della modernità, ponendo sempre al centro della ricerca la città di Domodossola che in questi decenni era più che mai viva protagonista dei tempi. Nel 1906, infatti, era stato inaugurato il traforo del Sempione che aveva aperto una via di comunicazione di retta con la Francia e di con seguenza con Parigi, capitale della Belle Époque. Un clima vivace e internazionale si re spirava nella stessa Domodos sola dove il Teatro Galletti ospitava il cinematografo e I Musei Civici Gian Giacomo Galletti - Domodossola (VB) DELLESEGNODONNETRABOLDINI,SIRONIEPICASSO

NEL

rappresentazioni di prosa e operistiche che attraevano pubblico da tutta la zona del Lago Maggiore - dove soggiornava la Marchesa Casati e dove si incontravano, tra gli altri, Umberto Boccioni, Arturo Toscanini, Da niele Ranzoni e Paolo Troubetzkoy - mettendo la città in connessione con le capitali moderne d’Europa. Il Teatro Galletti è ben rappresentato nel percorso: è esposto, dopo oltre quattro mesi di restauri, l’originale ‘sipario’ dipinto nel 1882 da Bernardino Bonardi, os solano di origine e scenografo del Teatro Nazionale di Madrid, con la raffigurazione della Piazza Mercato, ricca di scene quotidiane e personaggi abbigliati nei costumi tradizionali delle valli dell’Ossola. Presente in teatro fino agli anni Venti del Novecento, il sipario è stato poi nei depositi per gli ultimi quarant’anni. La Domodossola del primo Novecento rivive anche grazie alle parole del grande poeta Giovanni Pascoli, del quale sono esposti alcuni scritti autografi: Pascoli si era adoperato in prima persona per raccogliere fondi utili per la costruzione a Domodossola di un ospizio per gli emigranti e, quando nel 1906 fu inaugurato dalla Regina Margherita e da mons. G. Bonomelli, il poeta inviò un’epigrafe che fu posta sulla facciata del palazzo. Dal percorso espositivo emerge con forza la vera protagonista assoluta della mostra: la figura fem minile, la donna nelle sue diverse sfaccettature che diventa chiave di lettura della modernità. Le donne sono presenti nelle opere di Boldini, Zandomeneghi, Cavaglieri, Corcos, Carrà, Pellizza da Volpedo e Sironi a volte intellettuali, altre lavoratrici, giovani o anziane, madri o figlie. Queste figure si fanno testimoni dei tempi che evolvono e del mutare del gusto estetico, dai ritratti in tulle e crinoline della fine dell’Ottocento le ritroviamo tra gli anni ’20 e ’40 del Novecento rap presentate da Sironi come figure solide e spoglie di orpelli e con un segno forte e melancolico ne “Le Cor sage a Carreaux” di Picasso. Si indagano, quindi, le mutazioni del gusto e della sensibilità della società che passa dalla vita in campagna con un andamento lento, alla città, specchio di innovazione e modernità. Elementi che sono rintracciabili nel grande “racconto” intimo di Leonardo Dudrevuille, un capolavoro assai raro, e di notevoli dimensioni, di proprietà della Fon dazione Cariplo, nello struggente saluto di una madre alla figlia di Italo Nunes Vais, fino alla visione cubista di Picasso. Particolare enfasi è data alla moda con il sontuoso mantello a strascico indossato dalla Regina Margherita, esposto in un allestimento che pone il manto in dialogo con il ritratto della regnante, acces sori dell’epoca e fotografie che sono lo strumento d’ele zione della modernità, capace di immortalare le nuove tendenze e il mondo circostante. L’esposizione vuole essere una riflessione sulla figura dell’artista in quanto tale: è l’artista che con la particolare sensibilità del suo sguardo si accorge dei mutamenti della società e che diventa testimone del divenire della modernità.

A sinistra: Italo Nunes Vais, Ancora un bacio, 1885 - olio su tela 105 x 65 cm - Novara, Galleria Giannoni Sopra: Mario Sironi, Composizione con nudo, 1946 circa - tempera su carta applicata su tela 28 x 37 cm - Collezione privata

La mostra è realizzata dal Comune di Domodossola in partnership con la Fondazione Paola Angela Ru minelli e il Museo Bagatti Valsecchi di Milano, con il contributo della Fondazione Cariplo.

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12 24oreNews ARTE E CULTURA

MUPAC - COLORNO (PR) - 26 Agosto - 7 Novembre 2022

Un’istituzione culturale permanente, snodo di divulgazione e formazione dove scienza e ricerca, arte e cultura, discipline economiche e sociali, vengono approfondite, tutelate, promosse e valorizzate, nella consapevolezza dei valori d’impresa e della cultura dell’innovazione. La Fondazione 3M è proprietaria di un archivio fotografico che si caratterizza per un patrimonio di 110 mila immagini (lastre, cartoline fotografiche, negativi, stampe vintage e riproduzioni), provenienti dalla storica azienda fotografica italiana Ferrania (acquisita negli anni ‘60 da 3M) e da una serie di donazioni e di acquisizioni avvenute nel tempo e recenti. 3M

A cura di FRANCO DÊALESSANDRO I

l Museo dei paesaggi di terra e di fiume (MUPAC) di Colorno ha da poco inaugurato, il 26 agosto, la bella mostra fotografica dedicata al grande Alberto Sordi, dal titolo “L’umanità fragile”. Fra i più importanti attori del Cinema ita liano, Sordi ha recitato in 190 film ed è considerato uno dei più grandi interpreti della commedia all’ita liana con Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman e Nino Manfredi, un quartetto al quale è generalmente accostato anche Marcello Mastroianni. Inoltre, insieme ad Aldo Fabrizi e Anna Magnani, fu tra i massimi esponenti della romanità cinematografica. “Alber

FONDAZIONE

L’UMANITÀ FRAGILE

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A sinistra: Alberto Sordi con Vittorio De Sica in “Vacanze ind’inverno”;alto:Alberto Sordi ne” Il maestro di Vigevano”; sopra: durante le riprese de “La grande guerra”

tone” è entrato a gamba tesa nella memoria collettiva, attentissimo come era all’evoluzione della società da cui traeva ispirazione per le storie e i personaggi da portare sullo schermo; è stato fondamentale per aver ci confezionato il ritratto di un’epoca e restituito la storia del nostro Paese dagli anni a cavallo della Se conda guerra mondiale fino al boom economico e agli anni ’60. I suoi film e i suoi personaggi sono lo specchio della società dell’epoca raccontata con sottile ironia cogliendone, con profonda leggerezza ma an che ferocia, voli e cadute, speranze e delusioni, altezze e miserie umane, con uno sguardo sempre arguto e geniale. La mostra raccoglie le immagini scattate sui set di molti film di cui l’attore romano è stato pro tagonista, facendo emergere la sua abilità nel mettere in scena - attraverso i suoi celebri personaggi - le caratteristiche antropologiche dell’italiano medio dal dopoguerra. La fotografia si dimostra un mezzo di grande efficacia nel sottolineare i gesti, le posture e gli sguardi di Alberto Sordi, permettendo di entrare nel mondo dei suoi personaggi - da Sasà Scimoni, a Ubaldo Impallato, ad Antonio Mombelli - cui sa dare vita con una espressività ogni volta ricca di sfu mature diverse, coniugando la dimensione del grottesco e quella del tragico. Dietro lo sguardo severo del maestro di “Bravissimo” e quello baldanzoso del maturo provinciale de “Il diavolo”, le espressioni en fatiche dell’incapace imprenditore de “Il boom” e la normalità tragicamente spiazzata di cui è vittima il protagonista de “Il mafioso”, si nasconde un’umanità fragile che ride anche quando non dovrebbe, fanta stica imprese che non porterà a compimento e obbedisce alle direttive borghesi più convenzionali. La mostra è realizzata da Fondazione 3M in partnership con ColornoPhotoLife, il festival fotografico orga nizzato da Color’s Light, da tempo un riferimento nell’ambito fotografico della provincia di Parma. L’esposizione sarà aperta al pubblico fino al prossimo 7 novembre - con ingresso libero - ogni sabato dalle 15.30 alle 18.30 e ogni domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.30. Le opere esposte ap partengono all’archivio di Fondazione 3M, istitu zione culturale permanente di ricerca e formazione e proprietaria di uno storico archivio fotografico di 110 mila immagini, che celebra quest’anno il suo 20° anniversario.

BUTTERFLYMADAMA

14 24oreNews ARTE E CULTURA/ Cinema-Teatro

a Royal Opera House torna nelle sale ci nematografiche e annuncia la sua più grande stagione di sempre. La Stagione si aprirà martedì 27 settembre con la struggente opera di Puccini “Madama Butterfly”, che sarà trasmessa in diretta in oltre 850 cinema di 26 Paesi del mondo (elenco sale italiane su nexodigital.it). Madama Butterfly è stata rappresentata dalla Royal Opera oltre 420 volte, il che la rende la nona opera più rappresentata nel repertorio della Compagnia. Dalla sua prima rappresentazione al Covent Garden nel 1905, un anno dopo la prima alla Scala di Milano, l’intramontabile storia di Puc cini ha affascinato il pubblico. Con una partitura che include alcune delle musiche più strazianti che il compositore abbia mai scritto - dalla famosa aria di Butterfly, “Un bel dì, vedremo”, al “Coro a bocca chiusa” - Madama Butterfly rimane oggi una delle opere italiane più popolari. La Royal Opera ha in trapreso un lavoro di preparazione di un anno, ascol tando nuove voci per lavorare a una messa in scena fedele allo spirito dell’originale e più autentica nella sua rappresentazione del Giappone. Le conversazioni tra il team della Royal Opera House, accademici, operatori, interpreti e esperti del mondo asiatico hanno ispirato modifiche discrete ma importanti a diversi aspetti dell’opera, tra cui il trucco, le par rucche, i costumi e i movimenti. La produzione, accompagnata da una mostra che contestualizzava la complessa storia e il contesto dell’opera, è stata inaugurata con grande successo lo scorso luglio.

L APRE LA

OPERADELLACINEMATOGRAFICASTAGIONEROYALHOUSE

A cura di ALDO

L’evento al cinema è interpretato da un cast internazionale: l’acclamata soprano italiano Maria Agresta nel ruolo di Cio-Cio-San, il tenore americano Jo shua Guerrero nel ruolo del tenente B.F. Pinkerton, il baritono spagnolo Carlos Álvarez nel ruolo di Sharpless e il mezzosoprano inglese Christine Rice nel ruolo di Suzuki. La direzione è affidata a Nicola Luisotti. Il programma cinematografico della Royal Opera House ha portato l’opera e il balletto al pubblico di tutto il mondo sin dal 2008. Nel biennio 2022/23, ben 13 produzioni del Royal Ballet e della Royal Opera saranno trasmesse in più di 1.300 ci nema dal Regno Unito alla Nuova Zelanda. Ogni appuntamento offre al pubblico il miglior posto in sala e include filmati esclusivi raccolti dietro le quin te, interviste e approfondimenti. Il programma è parte integrante del piano della Royal Opera House per espandere il suo pubblico e continuare a con tribuire alla ripresa vitale del cinema a livello na zionale e internazionale. MARTINI

16 24oreNews FASHION/Autunno-Inverno 22/23

ArmaniGiorgio Etro Valentino Prada

La canotta semplice, bianca e a costine a spalla larga è la vera regina delle passerelle invernali e di sicuro del nostro guardaro ba. Non potranno mancare giac che o cappotti, colorati o mono colore ma dall’animo green. In fatto di colori, c’è solo l’imbaraz zo della scelta: rosa, giallo, blu, nero, bianco, rosso, cammello ma dalla testa ai piedi accessori compresi. A cura di PATRIZIA COLOMBO

È il momento di fare il punto per capire come ci vestiremo nei prossimi mesi: le paillettes si por tano anche di giorno, sotto forma di abiti luccicanti e top brillanti.

FerrettiAlberta VenetaBottega DSquared2 DiorTod’s WhiteOff

Come si vestiranno i bambini a settembre per un ritorno a scuola comodo, versatile e trendy? Scopriamo quali sono i must da avere nel guardaroba e quali sono i capi più particolari e alla moda con cui possiamo farli osare un look diverso dal solito, per un rientro sui banchi frizzante e colorato! La domanda sorge immancabile tra le neomamme, mentre quelle più esperte sanno già come organizzarsi perché l’esperienza insegna. Quindi via ai maglioni tricot e giacche per la pioggia… il tutto pieno di colore! A cura di PATRIZIA COLOMBO

Dior GAP IlGufo Moncler Monnalisa ANT45

18 24oreNews FASHION/Bambini

Radiance è perfetto mattina e sera per combattere non solo i se gni del tempo ma per donare elasticità e comfort al tuo viso. Que sto olio soffice e ricco è stato progettato per coadiuvare il rasso damento della pelle e “rimpolparla”. Un blend di oli e burri fra cui l’olio di macadamia e di mandorle dolci, in associazione alla vitamina E ed alla vitamina A. NOMADECHLOÉ NATURELLE Eau de parfum Chloé reinventa la sua spensierata fragranza No made a base di gelsomino gourmand, addolcita da dattero, vaniglia e sanda lo. La sua particolarità è che non contiene coloran ti artificiali ed è al 100% di origine naturale, con al col di derivazione natura le e acqua. Nomade Natu relle offre un nuovo viag gio olfattivo alla donna in cerca di significato ed au tenticità, la fragranza che celebra la fusione tra cul INSTITUT INTENSIVEESTHEDERMHYALURONIC EYE SÉRUM

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Potenza e garanzia sal vaspazio. Questi i due elementi chiave di que sto caricabatterie in gra do di supportare quat tro dispositivi allo stesso tempo. Supersottile e leggero, presenta due ingressi Usb di Tipo C ri spettivamente da 45 e 20 W, rispettivamente per notebook e smar tphone o tablet. In ag giunta anche due porte Usb-A e una scocca in nitruro di gallio che ri duce la generazione del calore mantenendo in variate le prestazioni. Con le porte USB-A po tete comunque ricarica re una pletora di altri di spositivi a velocità ele vata; rappresentano l’idea per cuffie, batterie esterne, mouse, tastiere e così via. In un’ottica di funzionalità, questo ac cessorio si presenta co me la soluzione ideale per un viaggio o per chi in casa ha poco spazio.

Invece di lasciare i cavi di ricarica e gli alimen tatori usati di frequen te sparsi sulla scrivania o riposti in modo disor dinato in un cassetto, è una buona idea uti lizzare un custodia or ganizer, e questo me rita una menzione a parte perché sembra fatta apposta per gli utenti Apple: è una pratica borsa per ordi nare gli accessori per Mac e iPad. Infatti, ol tre allo spazio per il ca ricabatterie del Mac Book, ha una serie di tasche per cavi, adatta tori, ed anche per l’Ap ple Pencil e gli AirPods. Disponibile in vari co lori, Native Union ne propone anche una versione Lite meno in gombrante. Entrambi i modelli sono realizzati in tessuto robusto e imbottiti per proteg gere dagli urti gli ac Costacessori.ca 60€ NATIVE UNION STOW ORGANIZER SPARKHIDRATE3

Un bel massaggio plan tare dopo una giornata passata in piedi o una lunga camminata è si curamente un modo per rilassarsi: allevia la tensione muscolare e il disagio da stress ai pie di. Quest’ultima versio ne del massaggiatore per piedi Renpho ha un design ergonomico e consente un Costatane.maggioreerivestimentozandotivoleusare;lecomando,personali.insonopressioneShiatsutensitàdeltevoleprofessionalemassaggioeconforperl’interaareapiede:3livellidiindelmassaggioe3intensitàdidell’ariaposessereimpostatibaseallepreferenzeDotatoditeèfaciledaèinoltrepossibicontrollareildisposiconunpiedeutiliziltouchscreen.IlrimovibilelavabilegarantiscepuliziaeigieIldispositivosiadatfinoallataglia46.ca150

er gli amanti della birra sarà o un sacrilegio o l’idea più bella degli ultimi anni. La verità, come sempre, sta nel mezzo e il pubblico deciderà se le scarpe da ginnastica “firmate” Heineken, chiamate Heinekicks, saranno o meno un successo. La particolarità è tutta nella suola: traspa rente, al suo interno viene iniettata della vera birra Heineken Silver (che però non si può bere) e quindi si potrà dire di camminarci sopra. Tanto che lo slogan con cui vengono presentate è “walking on Beer” (camminando sulla birra). Altra chicca per i fan: la linguetta è un vero apribottiglie e si può utilizzare se all’improvviso viene voglia di bere qualcosa. Le scarpe Heinekicks in edizione limitata Le scarpe, che verranno presentate in autunno, sono nate della collaborazione fra Heineken Silver, Le Pub e BBH Dominic Ciambrone (The Shoe Surgeon). E, nemmeno a dirlo, saranno in edizione limitata. Quan te ne verranno prodotte? Ancora nessuno lo sa, alcuni siti ne riportano 32, ma non è da escludere anche andranno a ruba appena sarà possibile comprarle. I colori saranno verde, bianco, rosso alcuni dettagli, (come i lacci e degli inserti) e argento. Dove si acquisteranno le scar pe Heinekicks? Le Heinekicks si potranno comprare sicuramente a Sin gapore, dove dovrebbero arri varne almeno sette paia entro la fine dell’anno. Per ingannare l’attesa, a partire dallo scorso 11 agosto alcune paia si po tranno vedere al Limited Edi tion Vault di Somerset. “Le Heinekicks in edizione li mitata sono la dimostrazione della costante ricerca di innovazione di Heineken - ha affermato Gerald Yeo, direttore marketing di Asia Pacific Breweries Singa pore, in una nota -. La visione di The Shoe Surgeon di ‘Walking on Beer’ non presenta solo un nuovo modo di godersi l’esperienza inaspettatamente fluida di Hei neken Silver, ma invia il messaggio che una mente aperta è la chiave per cogliere le possibilità della vita”.

2124oreNews HITECH/ Innovazione & Futuro

HEINEKICKS: LE SCARPE CON LA SUOLA “FATTA” DI BIRRA P Sneakers con la birra nella suola? Certo che sì, basta chiedere ad Heineken. Le Heinekicks, infatti, sono scarpe da ginnastica che arriveranno in autunno sicuramente a Singapore, ma forse anche online, che hanno in serbo diverse “chicche” per gli appassionati della bevanda. Volete saperne di più? Leggete questo interessante articolo di Cecilia Mussi.

Le scarpe Heinekicks in abbi namento con la birra Le scarpe da ginnastica ven gono proposte solo a qualche mese dal lancio della birra a cui si “ispirano”, ovvero la Hei neken Silver, la bevanda alco lica a base d’orzo più leggera e a basso contenuto alcolico che è stata messa in vendita all’inizio di quest’anno. A que sto punto non rimane che at tendere per capire se l’abbina mento sarà riuscito o meno.

Dal 25 al 30 luglio, circa 200 atleti da 25 Paesi diversi - i più forti, i più “pazzi” campioni del ranking mondiale maschile e femminile - si sono dati appuntamento sul Lago del Salto per i Campionati del Mon do di Wakeboard, una delle più spettacolari competizioni sull’acqua. Dopo lo slittamento di un anno, l’attesissimo Mondiale, l’evento internazionale più importante della sta gione, è arrivato in Italia sulle acque del Lago artificiale più grande del Lazio, in provincia di Rieti, la location ideale per questo sport che è già un fenomeno mondiale e che in Italia sta diventando riferimento per gli amanti delle sfide estreme sull’acqua, tra i quali Raoul Bova, Ambassador dell’evento. L’acqua è il suo elemento e il passaggio dal nuoto al wake board è stato facile. Una passione condivisa dall’amatissimo attore con l’amico d’infanzia Claudio Ponzani, organizzatore dell’evento e creatore della CNVS Wave, il paradiso del wa keboard sul Lago del Salto. «Questo piccolo borgo per una settimana diventerà il centro del wakeboard mondiale e farà tornare l’Italia ai vertici dello sport»: con questo augurio Raoul Bova, in visita al Wakeboard Village di Borgo San Pietro, aveva lanciato l’evento. E ha avuto ragione! Infatti con 5 ori, 2 argenti e 1 bronzo l’Italia ha vinto, salendo sul gradino del podio anche nella competizione a squadre superando i fortissimi team dell’Australia, seconda, e degli Stati Uniti, medaglia di bronzo. Un successo che è un riconosci mento per tutta la squadra e per l’organizzazione di questo straordinario mondiale sul Lago del Salto. Emozionatissimo il Presidente della Federazione Italiana Sci Nautico e Wake board, Luciano Serafica: «È stato il mondiale più bello di sempre! Salire sul gradino più alto del podio di un mondiale organizzato nel nostro Paese è una soddisfazione estrema. Così come sono stati estremi i nostri atleti in questi giorni. Estremi e bravissimi! L’Italia dimostra al mondo la perfezione in una disciplina meravigliosa, il wakeboard». A cura di MOMI SYMON C

avalcare un’onda infinita, trascinati da una barca a circa 50 km orari, mentre si eseguono trick ed evo luzioni senza perdere “di mano” il bilancino: è il wa keboard, nato negli Stati Uniti a metà degli anni ’90 dalla fusione tra lo sci nautico e lo snowboard e approdato in Italia quasi dieci anni dopo.

2324oreNews MARE & MOTORI

tornaCCHAMPIONSHIPSWORLDWAKEBOARDon8medaglie,l’Italiaaiverticidellosport

24 24oreNews RUOTE & MOTORI R GRAN PREMIO NUVOLARI 32ª EDIZIONE (15) -16 - 17 - 18 SETTEMBRE

ombano i motori della 32a Edizione del Gran Premio Nuvolari, la ma nifestazione internazio nale di regolarità riservata alle auto storiche promossa da Mantova Cor se, che da 32 anni rende omaggio al più grande pilota di tutti tempi, il leggendario Tazio Nuvolari. Que st’anno, nel 130° anniversario della nascita del campione mantovano, sarà realizzato un evento unico ed esclusivo, un “museo itinerante” di auto storiche con l’obiettivo di emozionare e appassionare il gran de pubblico e celebrare nello stes so tempo il mito del pilota che ha fatto la storia dell’automobilismo internazionale. Il percorso del Gran Premio Nuvolari rappresenta la sin tesi delle eccellenze italiane. Dal 15 al 18 settembre gli equipaggi si cimenteranno in un affascinante percorso in tre tappe: oltre mille km tra i paesaggi più suggestivi del Nord- Centro Italia, attraversando Lombardia, Emilia Romagna, Mar che, Toscana e Veneto. Si inizia con una novità: giovedì 15 settembre, dopo le verifiche ante gara, si svol gerà un prologo notturno, un per corso cittadino di 7,5 km tra le strade di Mantova. Sarà il saluto della Città riservato ai partecipanti stranieri provenienti da tutto il mondo. Venerdì 16 settembre la prima tappa vedrà la partenza da Mantova, il passaggio dall’Auto dromo di Modena, un percorso mozzafiato sulle colline romagnole, l’Autodromo di Imola e l’arrivo a Cesenatico sul mare Adriatico. La seconda tappa partirà sabato 17 settembre da Rimini, incontrerà le perle del Rinascimento Italiano, quali Siena ed Arezzo, tra passi ap penninici e strade incontaminate, fino a rientrare a Rimini in tempo per il tradizionale Gala Dinner in onore di Tazio Nuvolari, nella me ravigliosa cornice Felliniana del Grand Hotel di Rimini. Domenica 18 settembre gli equipaggi saranno di ritorno verso Mantova, dopo mil le km, tra le accoglienti mura di Piazza Sordello. Il percorso riser verà loro le ultime sfide, le decisive per decretare il vincitore. Anche quest’anno sarà organizzato il GPN Green: un’iniziativa ad alto tasso di ecologizzazione. L’impatto am bientale provocato dalla circola zione delle vetture storiche parte cipanti all’evento verrà compensato dalla piantumazione, in aree sele zionate, di un numero tale di alberi ad alto fusto da bilanciare l’emis sione totale di CO2. L’evento in onore di Nuvolari è la quarta prova del Campionato Italiano Grandi Eventi di ACI Sport, del quale fan no parte anche la Coppa delle Alpi, la Coppa Milano Sanremo, la Cop pa d’Oro delle Dolomiti e la Targa Florio Classica.

2524oreNews RUOTE & MOTORI

Al termine di una intensa ed emozionante 24 Ore di Spa-Francorchamps, che si è tenuta sabato 30 e domenica 31 luglio, le 5 Ferrari 488 GT3 Evo 2020 impegnate nella grande classica delle Ardenne hanno ottenuto due successi e un podio. La Casa di Maranello è stata l’unica ad aver visto tutte le proprie vetture transitare sul traguardo nella gara di cartello del GT World Challenge Europe powered by AWS a cui hanno assistito oltre 73.000 spettatori. Dopo aver festeggiato il 3° posto ottenuto da Fuoco-Rigon-Serra in classe Pro, il pubblico belga ha applaudito il primo successo delle Iron Dames FreyBovy-Gatting-Pin nella Gold Cup e la vittoria nella Pro-Am del quartetto Bertolini-Machiels-CostantiniRovera. Alessio Rovera ha firmato su Ferrari la sua prima vittoria alla 24 Ore di Spa. Dopo il secondo posto dello scorso anno, nella classicissima belga di sputata in luglio e valida per il GT World Challenge Europe, il pilota ufficiale del Cavallino Rampante si è imposto nella classe Pro-Am al volante della Ferrari 488 GT3 Evo 2020 del team AF Corse e ha celebrato il successo sul podio insieme ai compagni di equipag gio con i quali si è alternato alla guida durante le 24 ore di gara. Il 27enne driver varesino ha impreziosito la vittoria segnando il giro più veloce della corsa in 2’17”480, tempo che rappresenta anche il nuovo re cord assoluto nell’era delle GT3. È un crono che con ferma pure il leggendario circuito di Spa-Francor champs come tra i più esaltanti per Alessio, che sui 7004 metri immersi nelle Ardenne continua a colle zionare trionfi: fra questi spiccano nel 2021 quello al l’esordio assoluto nel FIA WEC con successo di classe al volante della Ferrari 488 GTE e lo scorso maggio, sempre nel Mondiale Endurance, la pole position as soluta di LMP2 e la vittoria di classe LMP2 Pro-Am con il prototipo Oreca 07. Tornando alla 24 Ore di Spa, in qualifica Rovera e compagni avevano anche con quistato la pole position di classe Pro-Am, ma la strada verso la vittoria era iniziata in salita a causa di una noia idraulica che aveva costretto l’equipaggio di AF Corse a prendere il via dalla pit-lane, ritrovandosi a fondo gruppo sabato pomeriggio al termine del primo giro. Da quel momento è iniziata la rimonta, culminata fra tanti sorpassi con la vittoria in Pro-Am e la 20a po sizione assoluta (su 66 vetture al via). L’ottavo e pe nultimo round della GT World Challenge Europe po wered by AWS si svolgerà a Hockenheim in Germania, dal 2 al 4 settembre.

VITTORIA E RECORD PER ROVERA SU FERRARI ALLA 24 ORE DI SPA D

RUOTE &

on è certo una novità, ma la perseveranza prima o poi premierà gli sforzi. Siamo al la seconda generazione del modello a idrogeno della casa nipponi ca, nuova piattaforma, fuel cell, effi cienza migliorata, circa 550 km di au tonomia e un costo stimato di circa 4 euro per percorrere 100 km. Il futuro a idrogeno è sempre più vicino, o almeno così pare, perché di strada da fare, me taforicamente parlando, ne abbiamo an cora tanta. Pensate che in Italia, ad oggi, c’è un solo distributore di idrogeno e si trova a Bolzano, ma dovrebbero a breve inaugurare anche Mestre e San Donato Milanese (in Germania se ne contano 90, così per dire). L’idrogeno è il futuro? A quanto pare sì, visto che il numero uno di Toyota ha spesso manifestato il suo scetticismo sull’elettrico, scettici smo dovuto a molti fattori legati non solo alla produzione (pulita) e alla distribu zione dell’elettricità, ma soprattutto sul MEDICI

MIRAGGIOMOTORIAIDROGENO TOYOTA MIRAI

luca@my-home.biz

N A cura di LUCA

27 lo smaltimento delle batterie. Altri CEO hanno espresso dubbi sull’elettrico al 100% ed è per questo che esistono au tomobili elettriche, su carta, che non si devono collegare ad una spina perché l’energia se la producono da sole grazie alla cella a combustione. In cinque mi nuti è possibile effettuare un pieno di idrogeno e percorrere circa 550 km, niente male! La Toyota Mirai di seconda generazione si presenta filante, il suo design è molto curato ed il prezzo di eu ro 77.650 la pone al vertice della pro duzione Toyota. Come ammiraglia non si fa mancare nulla, unico optional è la vernice metallizzata premium al costo di 1.300 euro, per il resto c’è tutto di serie. Troviamo il baule ad azionamento elettrico, i cerchi in lega da 20”, il cli matizzatore trizona, accesso senza chia ve, Android Auto e Apple CarPlay, he ad-up-display, fari full Led adattivi, na vigatore, un sofisticato impianto hi-fi Jbl, rivestimenti in pelle, assistenze va rie, sensori, telecamera a 360° e tetto panoramico. Per qualità costruttiva sia mo più vicini ad un prodotto Lexus, la piattaforma GA-L è infatti la stessa della Lexus LS e le finiture sono degne di un prodotto premium. Il layout interno è moderno e tutto è a portata di mano. Lo spazio non manca, con quasi cinque metri di lunghezza c’è spazio per i pas seggeri e i loro bagagli, quello che man ca è la potenza, con 182 CV e una mas sa a pieno carico che supera i 2.400 kg la Mirai non può fare miracoli in termini di prestazioni. Si guida come un’auto elettrica, comoda e silenziosa, la diffe renza è che sotto il piano di calpestio troviamo ben tre serbatoi di idrogeno per un totale di 5,6 kg. Entro il 2026 dovrebbero entrare in servizio quaranta distributori di idrogeno che dovrebbero coprire buona parte delle più importanti direttrici commerciali italiane. La spe ranza è quella di poter garantire una copertura ottimale così da incentivare l’acquisto di auto come la Mirai e spin gere le case a mettere in commercio più modelli così da coprire diverse nicchie di mercato e garantire uno sviluppo di questa tecnologia. L’idrogeno è una so luzione sicura, ma che deve essere an cora promossa e sviluppata, il petrolio non è infinito mentre l’idrogeno è ine sauribile poiché si ottiene attraverso l’elettrolisi dell’acqua, bisogna puntare su fonti rinnovabili, il futuro non è mai stato così vicino.

l balletto è ispirato all’omonimo romanzo in versi di Aleksandr Puškin che Cranko rivisitò nel 1965. È la storia di un giovane aristocratico annoiato dalla vita che si lascia sfuggire, per gioco, quello che troppo tardi ricono scerà come il vero grande amore. Onegin, esempio perfetto di moderno “dramma in danza”, è ispirato al romanzo in versi di Puškin, che John Cranko ri scrisse con maestria e sensibilità: una storia d’amore infelice, con passi a due di straordinaria espressività, personaggi scolpiti con precisione e splendide danze d’insieme, su musiche di Čajkovskij, senza però nem meno una nota dall’omonima opera.

Dal 5 al 19 Settembre Adolphe Direttore:AdamOttavio Dantone | Regia Irina Brook

I

2924oreNews ALTRI APPUNTAMENTI DI SETTEMBRE ‘IL MATRIMONIO SEGRETO’ APPUNTAMENTI: Settembre: Lu5|7|10|13|19 h20:00 ‘ONEGIN’ APPUNTAMENTI: Settembre: Me14|15|17|20|21|22|23|24|26 h20:00 A cura di Ramtin Ghazavi A TEATRO MILANO Balletto + Onegin | Prima delle prime Ma13 h18 Opera + Il matrimonio segreto | Prima delle prime Gi1 h18 + Fedora | Prima delle prime Me28 h18 Concerti + Asmik Grigorian (Soprano) Do4 h20 + Sächsische Staatskapelle Dresden Gi8|Ve9 h20 + Orchestra Sinfonica di Milano Do11 h20 appresentato per la prima volta a Vienna nel 1792, il dramma giocoso in due atti di Domenico Cimarosa (Aversa 1749 - Ve nezia 1801) è fra le poche opere buffe ad entrare nel repertorio dei teatri europei, almeno sino alla prima parte del ’900, affascinando artisti come Stendhal, Goethe e Nietzsche. L’opera torna nella sala del Piermarini dopo essere stato rappresentato alla Piccola Scala nelle storiche edizioni di Giorgio Strehler e Lamberto Puggelli. La vicenda di Paolino e Carolina, giovani sposi segretamente uniti in matrimonio, e degli altri personaggi porterà a un vorticoso susseguirsi di intrecci tipici dell’opera buffa. R IL SEGRETOMATRIMONIO

ONEGIN Dal 14 al 26 Settembre Pëtr Il’icˇ C ˇ ajkovskijc Direttore: Felix Korobov | Étoile Roberto Bolle

BAR BLUES 15 - 18 Settembre: Fontana A metà tra teatro e cabaret musicale, Bar Blues narra la storia di un’eroi na del quotidiano postbellico milanese, di una donna che vive alla continua ricerca dell’amore. In una profonda immedesimazione con l’attrice Rita Hayworth, il personaggio - malgrado i dolori, malgrado le lagrime - attraversa la vita ballando, cantando e seducendo.

NOTRE DAME DE PARIS 14 - 25 Settembre: Arcimboldi Il debutto al Palais des Congrès di Parigi nel 1998 fu un trionfo; nel 2002, al Gran Teatro di Roma, costruito per l’occasione, si teneva la “prima” di quello che sarebbe stato il musical dei record, che porta la firma inconfondibile di Riccardo Cocciante per le musiche, definite da tutti sublimi.

M IL FIGLIO DEL SECOLO

28 Settembre - 16 Ottobre: Lirico Giorgio Gaber Uno dei più bei racconti per bambini (e non solo) di sempre, una delle storie più avvincenti dove la fantasia è indiscussa protagonista. I Momix, una delle migliori compagnie di danza contemporanea al mon do, portano in scena Alice, il nuovo lavoro liberamente ispirato al ca polavoro di Lewis Carrol. IL PRESTITO 30 Settembre - 16 ottobre: Martinitt Uno spettacolo di “sano divertimento” che, in maniera paradossale e comica, affonda il coltello in un dramma sociale che ormai fa parte del nostro vivere quotidiano. Il tema è quello dell’attuale crisi economica che ci coinvolge tutti, in cui l’autore si diverte, con grande classe, a ri dicolizzare il valore che diamo al denaro in rapporto al poco valore che diamo agli esseri umani.

GARDENIA - 10 YEARS LATER 8 - 9 Settembre: Piccolo Teatro Strehler Gardenia è ispirato al film Yo soy asì di Sonia Herman Dolz, toccante documentario sulla vita di un gruppo di vecchi artisti dopo la chiusura del cabaret di drag queen in cui si esibivano. I registi Frank Van Laecke e Alain Platel, insieme al compositore Steven Prengels, hanno accettato la sfida di far rivivere quelle atmosfere intime, fragili e al contempo intriganti, portandole sui palcoscenici di tutto il mondo.

30 24oreNews MILANO A TEATRO

28 Settembre - 16 Ottobre: Piccolo Teatro Strehler

MOMIX - ALICE, ALICE, ALICE

LA VITA DAVANTI A SÉ 13 - 21 Settembre: Franco Parenti - Sala Grande La storia di Momò, bimbo arabo di 10 anni che vive nel quartiere mul tietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex pro stituta ebrea che ora sbarca il lunario prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani. Silvio Orlando ci conduce dentro le pagine del romanzo di Romain Gary con la leggerezza e l’ironia di Momò diventando, con naturalezza, quel bambino nel suo dramma.

Un tuffo a capofitto nella storia, per portare in teatro i sei anni che sconvolsero l’Italia. A partire dal romanzo di Scurati, Massimo Popolizio costruisce uno spettacolo epico ed emozionante, un thriller di cui co nosciamo la fine: diciotto attori e ottanta personaggi, per raccontare in scena l’ascesa di Mussolini.

DEPERO CAMPARI: IL BIANCO E NERO A COLORI Galleria Campari (Sesto San Giovanni) | Fino al 21 Dicembre Una mostra iconica per celebrare il 130° anniversario dalla na scita di Fortunato Depero, artista di riferimento del marchio, e per esaltare la collaborazione decennale (1926-1936) tra Campari e l’artista futurista stesso. L’omaggio all’artista prende vita già nel titolo scelto per la mostra, che trae ispirazione dalle numerose grafiche create per il marchio Campari, la maggior parte delle quali nasce proprio in bianco e nero, una tec nica che l’artista pa droneggia con tale maestria da farle vi brare di mille sfuma ture. Le sue grafiche nascono infatti per es sere stampate sui gior nali dell’epoca come immagini pubblicitarie dei prodotti Campari, come ad esempio “Distrattamente misi un Bitter Campari in Te sta” o “L’Ora del Bitter”. L’iconicità e lo stile comunicativo di questi bozzetti sono così potenti e significativi che Galleria Cam pari ha voluto celebrarle come opere che trasmettono il linguag gio del colore.

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OLIVIERO TOSCANI. PROFESSIONE FOTOGRAFO Palazzo Reale | Fino al 25 Settembre Un’importante retrospettiva dedicata al lavoro del grande fotografo milanese nel mondo della pubblicità, in omaggio ai suoi 80 anni. La mostra, curata da Nicolas Ballario, propone 800 scatti, tratti iconici del suo lavoro e opere meno conosciute. Raccontano la carriera di un uomo dallo sguardo geniale e provocatorio che negli anni ha influenzato i costumi di diverse generazioni e fatto discutere il mondo sui temi più disparati. Tra le tantissime opere in mostra le celebri campagne per Benetton e Jesus Jeans, i ritratti di personalità come Federico Fellini, Carmelo Bene e Lou Reed e opere di fortissimo impatto emotivo come la celebre No Ano rexia, il ritratto della modella Isabel Caro, arrivata a pesare solo 31 kg e tragica mente scomparsa poco dopo gli scatti di Toscani. Il catalogo è edito da Skira.

BRUCE NAUMAN. NEONS CORRIDORS ROOMS Pirelli Hangar Bicocca | 15 settembre - 26 febbraio 2023 Tra gli artisti viventi di maggior rilievo, Bruce Nauman (Fort Wayne, Indiana, 1941; vive e lavora in New Mexico) ha segnato la storia dell’arte con temporanea dalla metà degli anni ‘60 ad oggi, con una ricerca pionieristica che abbraccia diversi media: installazione, video, scultura, performance, fotografia, disegno e suono. La mostra raccoglie trenta opere realizzate dalla seconda metà degli anni ‘60 La sua produzione artistica denota un singolare interesse per la comprensione dell’esperienza umana, delle sue convenzioni e degli aspetti più profondi della psiche, indagati attraverso la percezione del corpo, la relazione con lo spazio, il tempo e il linguaggio. Nella sua pratica emerge anche un frequente uso di giochi di parole che esplorano metodi di comunicazione alternativi. THE STEM GAP - A ROBLOX JUKEBOX Triennale | Fino al 31 Ottobre L’accesso delle donne al mondo della scienza è ancora fortemente ostacolato da pregiudizi e stereotipi di genere, trasmessi - talvolta inconsapevolmente - alle bambine da famiglia e amici. Il risultato è che le donne sono ancora fortemente sottorappresentate nelle professionalità STEM. Dopo aver lanciato il Manifesto “Mind the STEM Gap” a settembre 2021, Fondazione Brac co prosegue nell’attività di avvicinamento di bambine e ragazze alla scienza, con l’installazio ne omonima, che ha l’obiettivo di promuove re un’educazione delle ragazze inclusiva, valo rizzando il contributo delle donne alle discipli ne scientifiche, e propone un’esperienza di edutainment immersiva e memorabile, pensata per giocatori dai 10 anni di età in su. L’in stallazione, simile a un’astronave circolare, con una veste che omaggia il design italiano, permette di accedere al videogioco didattico attraverso 16 postazioni dotate di visori ottici e joystick invitando a intraprendere un viaggio virtuale.

IN MOSTRA MILANO

MIND

NOEMIMartedì 6 Settembre - Castello Sforzesco La nota cantante romana Noemi (nome d’arte di Veronica Scopelliti), che ha partecipato a Sanremo con il brano “Ti Amo non lo so dire”, continua il suo tour estivo nelle diverse città italiane (e non solo) con questa importante tappa a Milano.

Il rapper siciliano arriva sul palco di Assago per 3 date con il suo “In Persona Tour” durante il quale porterà live, insieme ai suoi grandi successi, alcuni brani tratti dai suoi 2 ultimi album da record, “Per sona” e “Noi, loro, gli altri”.

ANASTACIAMercoledì21 Settembre - Teatro degli Arcimboldi Con “I’m outta lockdown tour” l’icona pop celebra i suoi 22 anni di carriera. Milano è la prima tappa in cui l’artista di Chicago dalla in confondibile voce riabbraccerà il suo fedele pubblico che non vedrà l’ora di cantare i suoi più grandi successi.

NEGRAMAROVenerdì30Settembre + 1 ottobre - Teatro degli Arcimboldi Un’esibizione in teatro, dopo i grandi spettacoli live tra i palchi d’Italia, per la band salentina che porta in scena il suo “Unplugged European Tour 2022”. Due serate che sapranno entusiasmare e far cantare il loro affezionato pubblico milanese. Inizio concerti ore 21:00

FIORELLA MANNOIA Giovedì 8 Settembre - Castello Sforzesco Il ritorno a Milano della cantante romana con il suo tour “La versione di Fiorella - Estate”. In scaletta i brani più noti che hanno contrad distinto la sua carriera, dagli inizi fino all’ultimo album “Padroni di Niente”.

MARRACASHDomenica18+20+21

Settembre - Mediolanum Forum

ELISADomenica 11 +12+14 Settembre - Castello Sforzesco La cantante triestina torna a Milano con il suo “Back to the future Live Tour”, dedicato al suo ultimo album “Ritorno al Futuro”, con tanti contenuti creati in collaborazione vari compagni di viaggio per sensibilizzare il pubblico sull’argomento green.

ALVARO SOLER Martedì 27 Settembre - Fabrique Il noto cantante spagnolo arriverà a Milano per l’unica tappa italiana del “Magia European Tour”. A soli 30 anni, Alvaro Soler si conferma un artista sensazionale: ha ottenuto 80 dischi tra Oro e Platino e ha totalizzato 4 miliardi di stream sulle piattaforme digitali.

MARTIN GARRIX E GHALI Sabato 10 Settembre - Ippodromo Snai-San Siro In occasione del Milano Summer Festival - Milano Rocks, Ghali e il dj e producer olandese Martin Garrix arrivano all’Ippodromo Snai San Siro per portare live alcuni dei brani tratti dai loro rispettivi ultimi progetti.

DAVID GARRETT E BAND Domenica 11 Settembre - Mediolanum Forum È il terzo dei 6 concerti in Italia dell’Alive Tour 2022 di David Garrett. Il violinista e rockstar tedesco emozionerà i suoi fan con un mix di pezzi inediti, arrangiamenti unplugged e le versioni più appassionanti delle sue hit di maggiore successo.

24oreNews32 IN CONCERTO MILANO

IL BIANCO E NERO A COLORI

• la Terrazza (piano 1) è dedicata alle grafiche pub blicitarie presentate in modi differenti: 6 nicchie con le 6 grafiche più rappresentative incorniciate da un gioco di specchi che permettono di “vivere” le opere in un modo nuovo e insolito. Sono esposte inoltre 10 opere accompagnate con i rispettivi slo gan futuristici scritti e ideati da Fortunato Depero con il poeta Giovanni Gerbino in veste di copywriter. Infine, un corner dedicato a Campari Soda, poiché in quest’anno si celebrano anche i 90 anni dell’ico nica bottiglietta, ideata e disegnata proprio da For tunato Depero;

DEPERO CAMPARI

G

alleria Campari, il museo aziendale di Campari situato a Sesto San Giovanni, Viale A. Gramsci 161, presenta fino al 21 dicembre “Depero Campari: il bian co e nero a colori”, una mostra iconica per celebrare il 130° anniversario dalla nascita di Fortunato Depero, artista di riferimento del marchio, e per esaltare la collaborazione decennale (1926-1936) tra Campari e l’artista futurista stesso. L’omaggio all’artista prende vita già nel titolo scelto per la mostra, che trae ispi razione dalle numerose grafiche create per il marchio Campari, la maggior parte delle quali nasce proprio in bianco e nero, una tecnica che l’artista padroneggia con tale maestria da farle vibrare di mille sfumature. Le sue grafiche nascono infatti per essere stampate sui giornali dell’epoca come immagini pubblicitarie dei prodotti Campari, come ad esempio “Distratta mente misi un Bitter Campari in Testa” o “L’Ora del Bitter”. L’iconicità e lo stile comunicativo di questi bozzetti sono così potenti e significativi che Galleria Campari ha voluto celebrarle come opere che tra smettono il linguaggio del colore. Galleria Campari è allestita con le opere di Fortunato Depero per Cam pari, tra cui due prestiti, “Squisito al Seltz” (1926) e “Se la pioggia fosse Bitter Campari” (1927). I diversi piani dell’edificio, infatti, mettono in scena differenti produzioni dell’artista:

3324oreNews

• la Lobby infine presenta sia il “Libro unico futuri sta”, il libro del 1931 realizzato da Depero che al suo interno racchiude buona parte dei lavori che l’artista ha prodotto per Campari, sia il volume ‘De pero Futurista’ noto come il “Libro imbullonato” per la sua rilegatura con veri bulloni in acciaio. Depero donò al commendator Davide Campari una copia del libro con una dedica manoscritta e auto grafata in cui lo definisce “Industriale amico degli artisti”.

MILANO

INCONTRA

• la Sala (piano 0) è una project room in cui le sue opere sono raccontate in modo totalmente nuovo e contemporaneo con un’esperienza immersiva tra opere originali, oggetti e video. Si tratta di uno spa zio totalmente oscurato con grafiche illuminate da spot di luci, schermi con immagini animate e mo delli 3D dei progetti pubblicitari di Depero;

ecilia Chailly (Milano, 2 febbraio 1960) è un’arpista, compositrice, cantante e scrittrice, fi glia del compositore Luciano Chailly, sorella di Riccardo, diret tore d’orchestra. A 19 anni entra nell’orchestra della Scala di Milano come prima arpa e in seguito col labora con il Piccolo Teatro di Gior gio Strehler, intraprendendo un’in tensa attività concertistica che la porterà a esibirsi alla Queen Eli zabeth Hall di Londra. Ho intervi stato per voi questa grande artista e sono certo che vi sorprenderà. Cecilia a soli 19 anni era prima arpa alla Scala di Milano, un traguardo incredibile. Sì, avevo 19 anni quando Mimma Oliva De Poli, storica arpista del l’orchestra della Scala, mi chiamò per sostituirla nello Schiaccianoci, il cui primo ballerino era Nurejev. Avevo un mese di tempo per pre pararmi, e così dovetti interrompe re le sperimentazioni e gli studi in Conservatorio, che ancora frequen tavo, per preparare tre atti di bal letto, come prima arpa, che com prendevano anche tre minuti di as solo. Fu un’emozione grandissima, già dalla prima prova. Alla fine del lo spettacolo mi piaceva rimanere nella buca dell’orchestra per ap plaudire Rudolf, che adoravo, e lui rispondeva gettandomi delle rose. Ha collaborato con i grandi della canzone d’autore, prima tra tutti Mina. Ricordi ed emozioni. Ricorderò sempre quella telefonata di Mina che, fingendosi una segreta ria, si presentò come la signora Maz zini. Con una voce anonima, dicendo C

34 24oreNews INCONTRA MILANO

CECILIA CHAILLY «UNA VITA CON LE MIE ARPE» A cura di CARLO KAUFFMANN SpaakAgnescreditPhoto

Quando ci si incontra, a volte, fra artisti, si hanno un sacco di cose da scambiare, anche su argomenti che non hanno nulla a che fare con la musica. C’è qualcosa che acco muna le anime, mentre si viene tra volti dalla voglia di scambiarsi idee, suggestioni e pensieri. Ha scritto un romanzo e ne sta preparando un altro… ci può dare qualche anticipazione? Avrò scritto venti inizi, dopo aver pubblicato “Era dell’amore”, ma adesso forse ho azzeccato la storia, probabilmente perché ho deciso di non ispirarmi a me ma a mia madre e alla sua love story con mio padre, che fu davvero romantica, da ro manzo, appunto. E glielo devo. È lei che ci ha creati, anche come ar tisti, in famiglia, ed è giusto parlare un po’ di lei e renderle omaggio.

I prossimi appuntamenti dove potremo trovare la sua “ma gia” artistica? Dopo il “Concerto all’alba” in To scana a fine agosto, sarò il 18 set tembre a Cernobbio, nell’ambito della rassegna “Parolario” dedicata quest’anno a Dino Buzzati. Parlerò del suo binomio con mio padre, con il quale ha creato alcune splendide opere, veri gioielli operistici del ’900 che tengo a promuovere, nella speranza che i teatri li riproponga no al più presto. Le ultime rappre sentazioni di Ferrovia Soprelevata, al Piccolo Teatro di Milano, un’ope ra scritta negli anni ’50 che aveva strumenti come la chitarra elettrica, ritmiche jazz ed era molto avanti, ha riscosso un tale successo, anche fra i giovani, al punto che si è crea ta una specie di rissa, per riuscire ad entrare. Vorrà dire qualcosa? Ancora una curiosità: ho letto in un suo post la frase «fu come ballare un valzer», citando una cena recente con Piero Angela. Fa sempre parte dell’incontro fra anime. Quando si incontrano per sone speciali, che siano artisti o meno, si balla un valzer di emozio ni, perché la comunicazione non resta solo verbale, ma qualcosa si accende, mentre le parole “danza no”. Così fu anche con lui, quella sera a cena, fra quelle tante persone che in quel momento era come se non ci fossero. Mi è successo anche con altre persone eccezionali che nella mia vita, che non è sempre stata soltanto una danza, ho comun que avuto la fortuna d’incontrare.

MILANO

GastelGiovannicreditPhoto

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che mi aveva vista in tv su Rai 3, nel la trasmissione Fuori Orario, mi chie se se volevo registrare a Lugano. Ad un certo punto però si svelò: «Vera mente… io sarei Mina». La cosa mi stupì ma mi divertì molto. Quando arrivai a Lugano, appena entrata in studio, alle 10 del mattino, mi chiese se volessi bere un whisky. «Grazie, magari dopo le registrazioni», le ri sposi. Così mi misi a registrate il pri mo take, la prima traccia, improvvi sando sulla sua canzone, e subito do po lei mi disse: «Adesso puoi bere il whisky perché, ricordati, quando c’è stoffa, è sempre buona la prima». Quando registrai il mio album, anni dopo, fu registrato quasi tutto di fila e con pochissime ripetizioni, e mi ri cordai di quella sua frase. Senza dimenticare, tra gli altri, De Andrè e Dalla… Con Fabrizio De Andrè, che mi chiamò per una parte in “Anime Salve”, fu amicizia al primo incon tro. Parlavamo per ore di astrologia, di esistenzialismo… Mi commuo veva il modo diretto con il quale comunicava con i suoi fans, alla fi ne del concerto, dedicandogli tem po, ricordandosi di tutti come fos sero amici intimi. Anche questo at teggiamento mi fu molto di esem pio. Volle fortemente che facessi un duo con suo figlio Cristiano, con il quale ho collaborato in diversi concerti. Fu molto emozionante suonare al concerto in sua memoria a Genova, e un onore poter inter pretare la sua canzone “Inverno”, fra i musicisti pop più popolari e a lui più vicini. Lucio Dalla s’inna morò del mio album “Anima”, che voleva produrre lui ma alla fine lo feci con Warner, anche se mi disse che, quando gli diedi il master an cora inedito, l’aveva ascoltato per tre giorni consecutivi. Era un gran personaggio, molto simpatico e con quell’emilianità che un po’ mi ap partiene, essendo figlia di un fer rarese. Duettai con lui al sax in al cuni concerti in Sicilia, e anche con lui si parlava per ore ed ore.

3524oreNews

36 24oreNews SI RACCONTA MILANO

D AMAL:

ALL’ATTRICE

Barbël Gutscher - questo il vero nome di Barbara Bouchet - nasce in Germania, a Reichenberg ma da piccola si trasferisce con la famiglia in America. Giovanis sima, la sua bellezza cattura Hollywood dove lavora per le produzioni televisive e cinematografiche americane fino ai primi anni Settanta, prima di decidere di trasferirsi in Italia. Qui in pochissimo tempo diviene una delle attrici più amate e uno dei volti simbolo della commedia sexy all’italiana.

RomanielloCanioCreditsPh

opo la musa di Fellini, Sandra Milo, gli Amici della Lirica hanno cele brato quest’anno un’altra una diva molto amata dal pubblico italiano: Barbara Bou chet. L’evento si è svolto a Milano in una calda sera d’estate, presso il Ri storante Parioli di Via Felice Casati 45. Hanno partecipato alla serata tan ti volti noti, tra cui il Governatore del la Regione Lombardia Attilio Fontana, il direttore de “Il Giorno” Sandro Ne ri, l’ex Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, la nutrizionista Evelina Fla chi, la presidente di ASM Onlus Ma rinella Di Capua, il Generale Mauro Del Vecchio, lo scrittore Francesco Alberoni e lo stilista Alviero Martini, per citarne solo alcuni. Il ricavato del l’evento, a scopo benefico, è andato a sostegno dei City Angels di Milano, associazione di volontari che opera a favore dei senza tetto della città. Il Governatore Fontana e la Presidente di A.M.A.L. - Daniela Javarone - han no insieme consegnato a Barbara Bouchet una targa di riconoscimento alla carriera. «Sono onorata di questo premio alla carriera» ha ringraziato l’attrice, e subito ha aggiunto sorri dendo «Che però non è ancora fini ta!!!». Nel corso della serata la sem pre bella e affascinante Barbara ha letto i versi di “Le Ragazze”, tratta dal libro di poesie “Amati, tra ombra e luce” di Maria Grazia Lamera, pre sente all’evento insieme al marito, il giornalista Ivan Damiano Rota. Infine, il giovane musicista Leonardo Moretti ha reso omaggio a Ennio Morricone, interpretando con il violino uno dei suoi indimenticabili brani. PREMIO ALLA CARRIERA BARBARA BOUCHET

24oreNews A cura di LUCA MEDICI www.my-home.biz Il dell’abitarebenessere FENG SHUI 38

orse la più antica arte orientale, il Feng Shui è una dottrina che rielabora la casa seguendo le linee invisibili dell’energia. Nata in Cina, in ausilio all’architettura, questa arte racchiude in sé le forze del l’acqua (yin) e il vento (yang), ma con contaminazioni legate all’astro logia e a elementi come il fuoco, la terra, il metallo, l’acqua e il legno. A questi elementi corrisponde una direzione, il fuoco corrisponde al Sud, l’acqua è associata al Nord, il legno all’Est e così via. Un punto cardinale di questa dottrina sono i colori, otto in totale a cui si asso ciano delle caratteristiche precise, vi faccio due esempi, il blu, colore del Nord, si riflette in modo posi tivo sulla carriera e il successo mentre il giallo, colore ad Ovest, stimola la creatività ed è perfetto per le camere dei bambini. Non è facile raccontare in poche righe la complessità del Feng Shui, ma ne gli ultimi anni, soprattutto da quan do abbiamo imparato a vivere le nostre case a 360°, costretti dalla pandemia, c’è stata una riscoperta di questa arte, che viene applicata alle nostre case per creare ambienti più stimolanti, rilassanti e ricchi di energie utili per vivere meglio in simbiosi con l’ambiente dome stico. Il rapporto che tutti noi ab biamo con lo spazio in cui viviamo diventa individuale poiché è legato alla sfera emotiva e alla coscienza personale. La casa non è più vista solo come “contenitore”, ma diven ta un luogo di aggregazione, un luo go dove lavorare, ma soprattutto dove condividere gli affetti. Il Feng Shui ci aiuta a trovare l’equilibrio, a mettere in ordine le idee, ma so prattutto a far circolare le energie essenziali per farci vivere bene. Crea un benessere mentale utile per svolgere al meglio le nostre at tività, ma soprattutto ci insegna piccoli trucchi per disporre al me glio gli oggetti e gli arredi nelle stanze in cui viviamo. Un esempio, gli specchi. Sono fondamentali per ché diffondono energia nelle stan ze, ma non vanno bene mentre dor miamo. Gli specchi di fronte al let to “rubano” energia positiva e dun que è meglio evitarli. Gli specchi invece vanno bene all’ingresso op pure nella zona giorno. Un altro elemento che il Feng Shui ci inse gna è la differenza fra ordine e ac cumulo. Riordinare una stanza si gnifica mettere in ordine in modo nitido e accessibile tutti gli oggetti che riteniamo necessari, ma biso gna eliminare tutto quello che non è utile o necessario. Creare degli spazi significa creare energia po sitiva mentre vivere nel caos e ve dere il disordine crea un’energia negativa che aumenta la confusione nelle nostre vite. Un altro consiglio utile è quello di illuminare angoli bui con oggetti brillanti, riflettenti o metallici. Essi attivano l’energia diffondendo la luce e sono parti colarmente utili per creare energia positiva. L’armonia del Feng Shui passa anche attraverso il suono. Un rumore sgradevole come un elettrodomestico che vibra oppure una porta che cigola crea nel tem po un disagio al sistema nervoso. Creare invece dei suoni piacevoli e delicati ci aiuta a diffondere equilibrio negli ambienti. In aiuto ci possono venire tutti quegli stru menti in legno oppure in vetro che “suonano” quando sono colpiti dal vento. Creano atmosfere magiche perché ripuliscono l’aria e sposta no le energie. Tutto quello che si sposta nelle nostre case attiva energia, dunque osservate i vostri amici a quattro zampe, dove ripo sano loro molto probabilmente è dove si concentrano energie mi gliori della vostra casa. Bene, que sto è solo una piccola, piccolissima introduzione sul Feng Shui, vi in vito a leggere un buon libro che spiega i dettagli di questa dottrina, anche solo per curiosità oppure per dare un nuovo impulso alle vo stre case.

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A INNSBRUCK PER IL WEEKEND

40 24oreNews VIAGGI

A sinistra: Kaiserliche Hofburg Riesensaal; sopra: Maria-TheresienStraße; a destra: Nordkette

VorhoferChristian-TourismusInnsbruckCreditPh

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A cura di ELENA FOSSATI CenturioniTourismusInnsbruckCreditPh

pochi km dal confine italiano un fine settimana tra città e montagna: storia, cultura, design e natura, nel cuore del le alpi tirolesi. Eleganti palazzi affre scati e opere di design firmate da ce lebri archistar. Escursioni in quota e rilassanti pas seggiate lungo le vie dello shopping. Musica, teatro, aperitivi all’aperto. Innsbruck è una città moderna e innovativa, con il fascino di un grande passato. Una metropoli circondata dalle Alpi, a pochi chilometri dal confine italiano, tutta da scoprire: dai musei, allo shopping fino alle escursioni in montagna, partendo dal centro storico con la funicolare realizzata dall’ar chistar Zaha Hadid. Il punto di partenza ideale per visitare il centro storico di Innsbruck è la città vecchia. Qui si trova il Tettuccio d’Oro, emblema di Innsbruck voluto da Massimiliano I e fatto costruire con 2.657 tegole di rame placcate d’oro. Basta spostare un po’ lo sguardo e si ammira la magnifica Helblinghaus che, con la sua facciata in stile rococò, spicca dalla fila di edifici medievali. Alle 11 gli appassionati della cultura si possono aggregare a un’interessante visita guidata della città con suc cessiva visita della Torre civica: 133 scalini per una vista panoramica sul centro storico. A questo punto, dopo aver visitato il Duomo della città con la nota raf figurazione della Madonna realizzata da Lukas Cra nach il Vecchio, tappa obbligata è la Hofkirche, la A

Innsbruck

Chiesa di Corte, che ospita il cenotafio dell’imperatore Massimiliano I e le gigantesche figure in bronzo chia mate Schwarze Mander (uomini neri). Chi vuole ap profondire la cultura del luogo può visitare il Museo d’Arte Popolare Tirolese, recentemente rinnovato, mentre chi preferisce la magia dello sfarzo imperiale può visitare le ricche sale dell’Hofburg, il Palazzo Im periale di Innsbruck. Dopo tanti monumenti, è giusto concedersi una pausa: pranzo leggero in uno dei tavolini all’aperto dei tanti bar che si trovano lungo le stradine del centro storico e poi una tranquilla passeggiata nei meravigliosi Hof garten, i giardini imperiali, proprio di fronte alla sta zione di partenza della funicolare della Nordkette, progettata da Zaha Hadid. La montagna chiama e bi sogna rispondere. In soli 20 minuti con la funicolare si sale in quota, fino a quasi 2.000 metri di altitudine, prima a Hungerburg e poi a Seegrube. Qui si può de cidere di partire per una passeggiata in montagna o concedersi una pausa ammirando il panorama della città sottostante gustando un cocktail sulla terrazza panoramica dell’Alpen Lounge Seegrube, uno dei lo cali più cool della città. Sulla via del ritorno si può fare tappa all’Alpenzoo o scendere direttamente in città per chiudere la giornata con una passeggiata nella Maria-Theresien-Straße e nel Rathausgalerien, con i suoi negozi cult e l’architettura accattivante di Dominique Perrault. Chi non conosce le scintillanti creazioni in cristallo di casa Swarovski? Il secondo giorno può iniziare con una visita al magico Mondo di Cristallo Swarovski a Wattens. Installazioni artistiche, giochi scintillanti di acqua e luce, possono essere visitati giornalmente, in diverse ore della giornata, partendo da Innsbruck con la navetta Kristallwelten Shuttle. Il pomeriggio, poi, si può raggiungere il maestoso Patscherkofel, la cima sulla quale si sono disputati i Giochi olimpici invernali nel 1964 e nel 1976. Su quella che viene chiamata la “montagna di casa” di Innsbruck, a 2.246 metri, si trova il giardino botanico più alto dell’Austria con più di 400 piante, alcune delle quali rigorosamente protette. Qui si trova anche il più vecchio e grande bosco di pini cembri d’Europa. E se il bel tempo do vesse mancare, Innsbruck offre anche interessanti al ternative, come l’Audioversum o il Museo delle Cam pane Grassmayr. 41 Innsbruck Card Tutto diventa più sempli ce con la Innsbruck card, un passepartout indi spensabile per chi decide di visitare la città, perché consente l’ingresso ai principali musei e attra zioni, ma anche per chi vuole concedersi una passeggiata in quota tra le montagne, utilizzando gli impianti di risalita. Va lida per 24, 48 o 72 ore, comprende l’ingresso gra tuito a 22 musei e luoghi d’interesse, corse di an data e di ritorno su im pianti di risalita selezio nati, spostamenti gratuiti con i mezzi di trasporto pubblici e con l’autobus Hop-On, Hop-Off. Costa, a seconda della durata, a partire da 53 euro.

24oreNews

I salumi fanno ingrassare?

Chi è intollerante al lattosio deve eliminare tutti i prodotti lattiero-caseari? Nel caso di intolleranza al lattosio, cioè dell’incapacità di assimilarlo e digerirlo per la carenza dell’enzima deputato alla sua scissione (lattasi), è in effetti neces sario escludere dalla dieta i prodotti lattiero-caseari. Il che può influenzare l’apporto di calcio, con conse guenze sulla salute nel lungo termine. L’intolleranza al lattosio, che in Europa si stima interessi il 5% della popolazione, si manifesta con sintomi spesso inequi vocabili come meteorismo, flatulenza, diarrea, nausea, spossatezza e senso di malessere generale che compa iono da 10 minuti a 2 ore dopo aver ingerito latte e ali menti che contengono latto sio. Per test),l’intolleranzaverificaresiprocedecondelleproveappositeprescrittedalmedico(peresempioilBreathchepermetto no la diagnosi di intolleranza (nella maggior parte dei casi) o di allergia vera e propria. Dobbiamo sapere che nei formaggi la quantità di lattosio diminuisce via via che procede la stagionatura, il che può consentire il consumo di formaggi stagionati garantiti, e anche nello yogurt parte del lattosio viene consumata dai batteri durante la sua produzione. Oggi troviamo in commercio un’ampia offerta di prodotti senza lattosio, ma è comunque importante leggere bene l’eti chetta.

4324oreNews VERO & FALSO/A limentazione

EVELINA FLACHI IL VERO E IL FALSO SUI CIBI

Tratto dal libro “La dieta del 5”

I salumi non fanno ingrassare se assunti con mode razione e alternati ad altri secondi piatti. Ma sono ali menti a base di carne, cruda o cotta, con l’aggiunta quasi sempre di sale, talvolta di erbe e spezie ed even tualmente altri ingredienti, oltre che di conservanti se proposti confezionati. Pertanto, per l’elevato con tenuto di grassi e colesterolo debbono essere assunti con attenzione, scegliendoli di buona qualità e privi legiando quelli italiani Dop e Igp. Un bel pasto a base di affettati è un ottimo piatto freddo che soddisfa il gusto ed è veloce, quindi il massimo della comodità.

In uno schema alimentare corretto se ne consigliano mediamente 2 porzioni alla settimana da 50 gr. Infine, poiché i salumi contengono sale, utilizzato per la con servazione (anche se alcuni in minor quantità rispetto al passato), al pasto si consiglia di abbinarli a verdure poco condite e senza sale. cura di

A

FALSI10 MITI

24oreNews44 VERO & FALSO/A limentazione el mondo ogni anno vengono consumati circa 4,5 kg di caffè pro capite. Ci sono però differenze sostanziali tra i diversi Pae si: infatti, a discapito di quanto si possa pensare, i più grandi consumatori di caffè nel mondo sono i finlandesi con circa 12kg di caffè pro capite. Gli Italiani invece, con quasi 6kg di caffè pro-capite, figurano solo al 13° posto nella classifica globale. Nonostante l’Italia sia ritenuta la patria in discussa del caffè espresso e nonostante il prezzo della tazzina al bar, nel nostro Paese sia uno dei più bassi in Europa. Tra i tanti luoghi comuni sul caffè, dall’ac qua allo zucchero, dal prezzo alla sua conservazione, ecco le 10 false credenze più difficili da estirpare se condo la voce degli esperti di SCA Italy, delegazione italiana della Speciality Coffee Association, la più au torevole Associazione mondiale per la promozione dell’eccellenza nel mondo del caffè. Il caffè fa male allo stomaco. Spesso l’uso eccessivo di caffè è associato ad una tendenza molto negativa per la salute e sicuramente l’uso smodato non è con sigliato come per qualsiasi bevanda. Entro certi limiti, il caffè di qualità NON fa male allo stomaco: la sua selezione è un elemento fondamentale e se il processo di lavorazione e tostatura vengono svolti correttamente non darà fastidio allo stomaco. Il caffè Arabica con tiene fino a 3 volte meno caffeina delle miscele con Robusta, per questo motivo, di fronte a un caffé Ara bica di alta qualità, si può berne qualcuno in più. Il caffè è sempre uguale. Non tutti i caffè sono uguali, dietro a ogni tazzina c’è una storia! Nel mondo vengono coltivate numerosissime tipologie di caffè, varietà che differiscono tra loro per molteplici elementi quali il paese d’origine, i metodi di lavorazione, il tipo di to statura e di estrazione e da cui dipende il gusto, la consistenza. L’impressione di un gusto uniforme e piatto è data dallo zucchero che ne influenza il sapore e lo appiattisce.

L’acqua dopo il caffè. Alcuni bevono il bicchiere di acqua dopo aver preso il caffè, ma è davvero il modo giusto per gustarlo appieno? Assolutamente no. Spesso chi beve l’acqua dopo il caffè desidera eliminare il suo sapore perché cattivo. La procedura più corretta sarebbe quella di berla prima al fine di cancellare eventuali residui sulla lingua o nella bocca, così da poter assaporare al massimo il gusto. La moka non si lava. La moka, o caffettiera napoletana, è uno degli strumenti più usati per preparare il caffè a livello domestico, in grado di inebriare tutta la stanza del suo aroma. Tuttavia, la credenza di non lavare mai la moka è falsa poiché i grassi e gli oli generati dalla preparazione del caffè potrebbero rimanere troppo a lungo a contatto con le pareti della caffettiera e quindi inficiare il sapore del caffè. SUL CAFFÈ

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Al fine di conservare le caratteri stiche aromatiche e organolettiche del caffè, è fondamentale tenerlo al riparo da aria, umidità, calore, luce e pertanto necessita di un luogo fre sco e asciutto, privo di sbalzi di tem peratura e ancora meglio in conte nitori sottovuoto.

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Il caffè si conserva in frigo. Ci sono diversi metodi per la conservazione del caffè. Molti sostengono, ad esem pio, che sarebbe meglio conservarlo in frigo: in realtà il frigo non è il luogo migliore giacché, sebbene rallenti il processo di modificazione delle proprietà organo lettiche, è umido e pieno di odori.

L’espresso è amaro. Sui gusti non si discute, ma se troviamo un caffè troppo amaro dobbiamo porci dei dubbi sulla qualità del prodotto. Più un caffè è amaro, più contiene Ro busta, che è una varietà di caffè in genere meno pre giata dall’Arabica, che invece è più dolce. Inoltre, il sapore amaro può derivare anche da una tostatura più scura, usata a volte per coprire la scarsa qualità del caffè. Se sei a dieta, meglio evitare il caffè. Una tazzina di caffè, senza l’aggiunta di zucchero, apporta al massimo 2 calorie. Non solo non fa ingrassare, ma il caffè aiuta a diminuire la sensazione di fame. Il caffè può essere bevuto dopo la data di scadenza. Il caffè non è eterno e la sua qualità è commisurata al tempo in cui si consuma: è bene utilizzarlo il prima possibile, soprattutto se macinato, per assaporare me glio i suoi aromi. Comunque, è sconsigliato dopo 3 mesi dalla tostatura. Se lo zucchero sta a galla, il caffè è buono. Anche se è vero che la crema dell’espresso è un indicatore utile per la valutazione, il fatto che sorregga o meno lo zuc chero non significa che il caffè sia di qualità. Ciò che importa è, invece, la trama della crema, che non deve essere schiumosa e non deve essere eccessiva: la te nuta e la consistenza ideale della crema deve essere invece elastica. L’espresso deve costare 1 euro. Il costo del caffè in Italia è un prezzo psicologico, non è basato sul pro dotto. Basti pensare che 1 € è quanto lo pagavamo dieci anni fa, mentre il costo reale del caffè ha subito continui aumenti. Che cosa comporta questo prezzo fisso? Che per mantenerlo tale i bar siano co stretti ad abbassare la qualità o a tagliare sul personale.

Nel giardino, puoi aggiungere della paglia, mai dare al riccio dei pezzi di stoffa o della segatura che po trebbero essere pericolosi. Come alimentare il riccio? Si possono far trovare mele, albicocche, grilli, lombrichi… come detto l’alimen tazione del riccio è molto varia. Si possono anche som ministrare cibo per gatti ma solo nell’attesa di trovare alimenti più adatti. Mai dare al riccio, anche se pic colissimo, del latte vaccino perché seppur mammiferi, i ricci non digeriscono il lattosio. Il giardino, per ospi tare un riccio, non dovrebbe essere rumoroso e do vrebbe essere ricco di cespugli che il riccio può usare come rifugi. Durante la caccia al cibo, si affida prin cipalmente ai sensi dell’udito e dell’olfatto perché la sua vista è debole sebbene gli occhi siano adattati per la visione notturna. Ha un muso particolarmente allungato oltre la parte anteriore della bocca che usa procurarsi il cibo, con le sue piccole zampe arriva a percorre fino a 3 kilometri in una sola notte. Di giorno invece dorme raggomitolato in un nido che si costrui sce da solo sotto cespugli o fitti arbusti. Le tane pos sono essere profonde fino a 50 cm. A volte, occupa tane che altri animali hanno lasciato. Spesso dopo la pioggia, il riccio di terra si aggira anche di giorno. Peccato, però, che come animale il riccio sia finito nella cosiddetta “Lista rossa”, un inventario completo e dettagliato di tutte le specie a rischio di estinzione.

Dr. Ferdinando Asnaghi Medico Veterinario Specialista in Patologia e Clinica Animali da affezione Centro Veterinario Asnaghi Anselmi Cascina Sedone, 10 - Zerbolò - PV

RICCI: SAPEREDOBBIAMOCOSA

iamo appena tornati dalle nostre meritatissime vacanze ma, al rientro ecco spuntare un nuovo ospite nel nostro giardino: il riccio! Il riccio è un animale molto utile all’orto e se arriva nel tuo giardino di casa puoi con siderarti fortunato. Ti aiuterà a tenere lontane mosche, zanzare e insetti infestanti. È un animale solitario fino al momento della riproduzione, quando finirà per ac cudire la prole e assicurarne il suo mantenimento. Se ti ritrovi con un riccio in giardino in autunno, me glio non infastidirlo, si tratterà di un giovane riccio che ancora non ha trovato una tana per andare in le targo. Sappi che i ricci sono animali crepuscolari: vanno in giro di notte a caccia di cibo. Il riccio in giardino ha bisogno di molto spazio. Se vuoi tenerlo solo in modo momentaneo, prima di consegnarlo al centro di recupero, puoi metterlo provvisoriamente nella vasca da bagno o in un’ampia gabbia come quella usata per conigli. Assicurati di fornirgli una scatola più piccola che il riccio potrà usare come dormitorio.

Posso tenere un riccio come animale domestico? No, non puoi tenere un riccio come animale domestico in cattività: il riccio europeo è una specie selvatica pro tetta dalla legge. È vietata anche la caccia ai ricci. Quello che puoi fare, se vuoi aiutare i ricci, è proce dere con un’adozione a distanza tramite il WWF.

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46 24oreNews AMICI ANIMALI

L’Olivello spinoso è un prezioso alleato della bellezza della pelle e della salute dell’intero organismo: ec cellente antiossidante, aumenta la rigenerazione cel lulare, rinforza il collagene della pelle e il tessuto connettivo, favorendo l’idratazione cutanea. Si può usare come integratore alimentare e come trattamento idratante. La parte più interessante di questa pianta è senza dubbio il frutto, delle piccole bacche di colore arancio brillante simili a olive (da qui il nome “Oli vello”) che contengono un pool di sostanze preziose e benefiche per l’organismo, essendo una fonte stra ordinaria di vitamina C (in quantità molto più abbon dante rispetto a quella degli agrumi), di vitamine del gruppo B e vitamine A, E, K, P, F. Sono presenti anche betacarotene, flavonoidi, aminoacidi, acidi grassi so prattutto Omega 3 e minerali come calcio, magnesio, potassio, ferro, sodio e rame. Le virtù antiossidanti sono potenziate dall’azione sinergica dei contenuti di vitamina C, betacarotene e tocoferolo (vitamina E). Le creme a base di Olivello presentano proprietà lenitive, decongestionanti, emollienti e ristrutturanti. Sono state impiegate con successo contro ustioni, dermatiti, eczema e rosacea e possono essere utilizzate per il viso e per il corpo. L’impiego quotidiano di una crema a base di Olivello ridona morbidezza ed ela sticità alla pelle, calma le irritazioni (anche di origine allergica) e decongestiona, con una notevole efficacia antiage. Un’altra formulazione molto efficace è rap presentata dal suo olio, nel quale si conserva un’alta concentrazione di principi attivi. L’olio di Olivello può essere utilizzato efficacemente dopo la doccia o dopo un bagno caldo come emolliente, rigenerante, reidratante e calmante per la pelle irritata, soprattutto se secca e anche come potente anti-smagliature. In cucina l’Olivello viene utilizzato per ricavarne ge latine e confetture, ma entra come ingrediente anche in creme e salse utilizzate per accompagnare pesci e carne, soprattutto nei Paesi del Nord Europa. Il frutto, consumato fresco o in preparazioni culinarie, è privo di controindicazioni: invece è sempre bene consultare il proprio medico o farmacista di riferimento prima di decidere se assumere o meno preparazioni erboristiche o integratori alimentari a base di Olivello spinoso.

4724oreNews ERBARIO MAGICO Dott. Andrea Pitrelli Farmacista antroposofo Farmacia Duomo www.cofa.it • duomo@cofa.it

ra i doni della natura più ricchi di vitamine e antiossidanti c’è l’Olivello spinoso, una pianta conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà benefiche. Deve il suo nome ai suoi rami pieni di spine, per cui lo si può trovare spesso nei giardini delle case a mo’ di siepe, per assolvere una funzione protettiva oltre che ornamentale.

T SPINOSO UNA PIANTA AMICA DELLA PELLE

OLIVELLO

COME STAI? a Padova a Roma in bicicletta. Per dimostrare che anche convivendo con la Malattia di Par kinson è possibile continuare a lottare, sperare, vivere. È la storia di Lorenzo Sacchetto, ma nager di 56 anni, che alle 5 del mattino del 31 luglio è partito dalla sua casa a Sant’Urbano, in pro vincia di Padova, alla volta di Roma, in sella alla sua bi cicletta. Un viaggio di oltre 500 chilometri, divisi in 8 tap pe, per dimostrare che anche con una malattia cronica de generativa si può continuare a vivere. Tornato a pedalare dopo una delicata operazione di impianto di elettrodi per la stimolazione celebrale profonda, Lorenzo ha deciso di fare coming out e sollecitare i “colleghi” di sventura a fare altrettanto, a reagire alla malattia, all’isolamento causato da solitudine e stigma. E insieme a sua moglie Raffaella, che è anche suo Caregiver e con cui condivide una grande passione per il ciclismo, ha deciso di andare a Roma, par tendo da Padova, in una sorta di pellegrinaggio sulle due ruote. Lo scopo era duplice: una visita alla tomba di Papa Giovanni Paolo II e partecipare all’udienza di Papa Fran cesco. La loro avventura si è conclusa con successo! In Italia ufficialmente vengono stimate dalle 230 alle 280 mila persone affette dal Parkinson e parkinsonismi. Co noscere i numeri del Parkinson è difficile. Chi ce l’ha, tende a nascondersi a causa di molti stereotipi e pregiudizi legati alla malattia, e allo stigma sociale legato a questa condizione. Anche perché è considerato una malattia degli anziani, mentre si assiste ad un netto incremento di casi tra persone sotto i 50 anni. E i medici faticano a riconoscere i sintomi. Spesso viene scambiato con la depressione e ad dirittura i blocchi motori vengono fatti risalire ad altri fat tori. Il viaggio di Lorenzo e sua moglie Raffaella è stato immortalato negli scatti del fotografo Giovanni Diffidenti ed è inserito nella mostra fotografica parlante e itinerante della campagna #NonChiamatemiMorbo commentato dai testi di Roberto Caselli, recitati dalle voci di Claudio Bisio e di Lella Costa. La campagna intende offrire una visione differente della malattia, raccontando come, dopo la dia gnosi precoce, le persone con Parkinson possano continuare una vita di relazioni e attività, mantenendo un elevato li vello di qualità e di aspettativa di vita. Avviata nel 2020 e promossa da Confederazione Parkinson Italia, la cam pagna vede l’adesione e il sostegno di tutto il movimento nazionale del Parkinson. Le varie tappe della mostra hanno raggiunto finora 20 città italiane con quasi 7 mila visitatori, mentre le varie attività della campa gna hanno visto il sostegno non con dizionante di molte aziende.

DOLTRE ILPERCHILOMETRI500INBICISFIDAREPARKINSON:LASTORIADILORENZO

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Alla domanda “Ritiene che le misure contenitive introdotte per arginare l’emergenza Co vid-19 e la nuova quotidianità che ne è derivata abbiano avuto un impatto sulla sua relazione sentimentale?”, il 32% dei par tecipanti ha riferito un impatto negativo sulla relazione di cop pia, mentre solo il 18.5% ha dichiarato un impatto positivo, la restante parte dei parteci panti nessuno impatto. I parte cipanti che dichiaravano un impatto negativo erano tenden zialmente più giovani, con pro blemi lavorativi, senza figli e con una minore durata della re lazione rispetto agli altri par tecipanti. Da un punto di vista psicologico, questo gruppo pre senta maggiore ansia, depres sione e PTSS. Quindi, secondo i risultati di questa ricerca, le persone che hanno risentito maggiormente delle conseguen ze della pandemia hanno mo strato una peggiore salute men tale e una scarsa qualità della relazione. Ad ogni modo, un evento stressante come quello della pandemia da Covid-19 non dovrebbe essere conside rato come unico fattore che in fluenza la qualità di una rela zione e il benessere psicologi co. I risultati dello studio si in seriscono all’interno di un fi lone di ricerca che garantisce una visione più complessa e multifattoriale del benessere di coppia e che prende in consi derazione fattori individuali e ambientali preesistenti. Ad esempio, persone con un buon adattamento di coppia e alti li velli di benessere psicologico saranno maggiormente in grado di fronteggiare eventi stressanti, come la pandemia. Allo stesso tempo giovani coppie che per cepiscono la loro relazione co me instabile potrebbero essere meno portati a fronteggiare al cune problematiche in modo adattivo. In conclusione, lo stu dio mette in luce quanto la sa lute mentale del singolo indi viduo sia influenzata dalla qua lità della relazione di coppia e al contempo influenzi, a sua volta, la relazione romantica stessa. L’intreccio tra questi aspetti assume una valenza particolare a fronte di eventi traumatici di straordinaria por tata come quella del Covid-19.

U AMORE’L COVIDDELTEMPIAI

COME STAI? 24oreNews 49 na ricerca con dotta per circa un anno tra il 2020 e il 2021 dal Di partimento di Psicologia dell’Università di Torino e pubblicata sulla rivista scientifica internazionale “Jour nal of Affective Disorders” ha indagato l’impatto della pan demia da Covid-19 sulle rela zioni di coppia e benessere psi cologico degli italiani. Lo stu dio ha indagato i livelli di an sia, depressione e i sintomi da stress post-traumatico (PTSS), insieme all’impatto delle mi sure restrittive pandemiche sul le relazioni romantiche e l’adat tamento di coppia, inteso come qualità e soddisfazione della relazione. La ricerca ha coin volto 410 partecipanti aventi una relazione romantica stabi le. Secondo i risultati, i parte cipanti che hanno dichiarato un impatto negativo della si tuazione pandemica sulla rela zione di coppia riportavano peggiori esiti psicologici e dif ficoltà nella relazione stessa.

Uno su tre lavora durante le vacanze

Dalla ricerca emerge chiaramente che non per tutti è così ovvio tenere le vacanze separate dal lavoro. Un terzo dei lavoratori europei afferma infatti di continuare a seguire il lavoro quando è in vacanza, per esempio controllando la mail e rispondendo a telefonate di lavoro. Si tratta di un’abitudine propria soprattutto dei lavoratori norvegesi (45%), olandesi (37%) e italiani (34%). I la voratori tedeschi sono molto meno dediti al lavoro quan do sono in vacanza: solo il 23% infatti legge le e-mail e risponde al telefono. Inoltre, una media del 30% degli intervistati indica di avere difficoltà a staccare men talmente dal lavoro durante le vacanze. I lavoratori nor vegesi (36%), inglesi (33%) e italiani (32%) in parti colare fanno fatica a fare questo. Dal punto di vista del l’età, sono soprattutto i lavoratori più giovani tra i 25 e i 34 anni che trovano difficile disconnettersi dal lavoro durante le vacanze (38%). L’ansia diminuisce poi con l’età: solo circa il 20% degli over 55 dice infatti di aver difficoltà a lasciar andare mentalmente il lavoro. LE PILE MA QUANTI GIORNI OCCORRONO?

O IN VACANZA SI RICARICANO

ggi più che mai, le persone sono in cerca di un buon equilibrio tra lavoro e vita pri vata. Ai lavoratori europei servono in media 17 giorni di vacanza per ricaricare le bat terie. Inoltre, ben il 30% è attivo anche durante il periodo di ferie. I dati provengono dall’ultimo son daggio condotto da SD Worx, uno dei principali for nitori europei di servizi di gestione delle risorse uma ne e delle paghe, intervistando i lavoratori di quasi 4400 aziende di ogni settore. La risposta alla do manda: “Quanti giorni sono davvero necessari per rilassarsi?” porta però a risposte diverse da parte dei lavoratori europei attivi nei diversi Paesi. Nel Regno Unito, ad esempio, 8 giorni e mezzo sono suf ficienti; i lavoratori italiani ne vorrebbero 11, mentre in Paesi come Spagna e Finlandia sembra esserci un gran bisogno di vacanza, dato che vorrebbero rispet tivamente 27 e 34 giorni. Le differenze sono meno significative quando si parla di un periodo di vacanza fisso da prendere ogni anno. Per esempio, il 37% dei lavoratori europei segue un modello che si ripete ogni anno per i periodi di vacanza. In particolare, i lavoratori olandesi (45%), italiani (42%) e belgi (42%) usufruiscono di un periodo di vacanza annua le, mentre la stessa cosa accade solo al 23% dei la voratori finlandesi. Un modello di ferie annuali ri correnti si riscontra soprattutto tra persone sposate e conviventi. Tra i single, solo 1 su 3 ha un periodo fisso di vacanza. Un periodo più corto, come un wee kend lungo o un giorno di ferie è quello che preferisce infine il 33% di lavoratori europei. Sorprendente mente, un altro 37% dei lavoratori europei vorrebbe prendersi un periodo sabbatico non pagato, una volta consumate tutte le ferie.

Quanti giorni dovrebbe durare la tua vacanza per ricaricare completamente le batterie?

50 24oreNews COME STAI?

„CACCIA AI TESORI ARANCIONI‰ T

Caccia ai tesori Mondavio, Piazza della Rovere

52 24oreNews SCOPRI L’ITALIA orna il 2 ottobre la “Cac cia ai Tesori Arancioni”, l’iniziativa del Touring Club Italiano che invita a scoprire le piccole eccellenze dell’entroterra attraverso dei per corsi unici che si snodano nel cuo re dei borghi certificati con la Bandiera Arancione e - indizio do po indizio - accompagnano i par tecipanti sulle tracce di storie, persone, monumenti e piccole cu riosità custodite nei luoghi meno noti del nostro Paese. Sarà la più grande caccia al tesoro in contem poranea mai vista in Italia: i 100 Comuni Bandiera Arancione coin volti nell’iniziativa proporranno un percorso in 6 tappe che saprà svelare la più profonda e autentica identità della comunità, del terri torio e delle sue eccellenze. Non solo luoghi, i tesori da scovare so no personaggi del passato, mestie ri antichi, attività storiche, tradi zioni senza tempo e sapori delle tipicità enogastronomiche, in un viaggio ispirato dai valori che da sempre contraddistinguono il TCI: riscoprire e valorizzare un’Italia nascosta intrisa di un patrimonio inestimabile da tutelare, promuo vere e del quale prendersi cura. Sono 270 (su oltre 3250 candida te) le piccole località dell’entro terra che, ad oggi, hanno ricevuto il riconoscimento di Bandiera Arancione: marchio di qualità tu ristico-ambientale assegnato ai borghi eccellenti dell’entroterra con meno di 15mila abitanti, che soddisfano più di 250 rigorosi cri teri di valutazione. Sono luoghi autentici dove arte, natura, buona cucina, sostenibilità e accoglienza sono espressione della cultura del DOMENICA 2 OTTOBRE

territorio. La Bandiera Arancione porta benefici reali e tangibili (+45% arrivi e +83% di struttu re ricettive in media dall’anno di assegnazione) e supporta un vero e proprio “circolo virtuoso”: i dati raccolti restituiscono un quadro estremamente positivo, in molti casi in controtendenza rispetto al resto del Paese. La valorizzazione è il miglior modo di tutelare un luogo quando porta beneficio sia ai cittadini sia ai visitatori: per mette lo sviluppo di un’economia locale, rappresenta un’opportunità di presidio territoriale, funziona come contrasto al dissesto e al l’abbandono e favorisce l’occupa zione e la rivitalizzazione di questi borghi. La caccia al tesoro è aper ta a tutti. Per mettersi in gioco ba sta scegliere il borgo e iscriversi con la propria squadra da lunedì 5 settembre sul www.tesori.bandierearancioni.itsito

razie alle importanti cave dove si pratica l’estrazione del marmo sin dal II secolo a.C., in Versilia ha preso forma una vera e propria civiltà del marmo. Fra il ‘300 e il ‘400 le cave di marmo versiliesi fornirono materiali per le chiese e i palazzi di Pisa, Lucca e Genova. Nell’era dei Medici l’industria del marmo ebbe in Versilia un forte impulso; un concreto sviluppo prese avvio a seguito del lodo del ‘513 di Papa Leone X, che restituì ai fiorentini il territorio di Pietrasanta. Il Papa scelse gli schizzi di Michelangelo Buonarroti a quelli di altri famosi artisti (tra cui Raf faello) per il progetto a Firenze della facciata della Chiesa di San Lorenzo, rimasta incompiuta. Dopo aver assegnato la Versilia ai fio rentini, Giovanni de’ Medici ordinò a Michelangelo di utilizzare i marmi estratti nei monti di Seravezza e di realizzare la strada dalle cave al mare. L’impresa impegnò Michelangelo dal 1518 al 1520 tra mille difficoltà, ma quando finalmente i primi marmi giunsero a Firenze, nel ‘521, il progetto della facciata ormai era stato abban donato per problemi tecnici e finanziari. Questo breve itinerario tra le splendide terre dell’oro bianco, partendo da Pietrasanta, patria della scultura e del marmo delle Apuane, ci condurrà fino a Carrara, il cui legame con il marmo viene da lontano e trova le sue radici nell’origine stessa della città, legata all’attività di estrazione e lavorazione della candida pietra. NOBILI

G Sulle orme di Michelangelo LÊORO BIANCO DELLA VERSILIA A cura di SANDRO

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Passeggiando per le vie del centro si possono am mirare ad ogni angolo opere di rinomati pittori e scultori del calibro di Igor Mitoraj, Jean Michel Folon, Fernando Botero, Pietro Cascella, Kan Yasuda, Arnaldo Pomodoro, Joan Mirò. Non a caso ci troviamo nella città con il centro storico con la più alta concentrazione di gallerie d’arte (in Italia e, probabilmente, in tutto il mondo) in grado di soddisfare le esigenze e gli investimenti di collezionisti e appas sionati d’arte contemporanea (ma non solo): da Deodato Arte a Bar bara Paci Galleria d’Arte, da Laura Tartarelli Contemporary Art a Susanna Orlando, per citarne solo qualcuna. La Galleria di Laura Tartarelli inaugurerà il 10 settembre, in Via Marzocco 58, una sug gestiva mostra personale del fotografo milanese Marcello Vigoni, che si potrà visitare ogni giorno per tutto il mese. Il centro storico di Pietrasanta è anche sede di numerosi monumenti, tra i quali il Duomo romanico-rinasci mentale di San Martino e la chiesa sospesa al culto di Sant’Agostino, del ’300. Meritano una visita il Mu seo archeologico e la Casa natale di Giosuè Carducci. La città possiede anche una rete di cunicoli sotterranei, oltre a opere difensive strategiche quali le mura di cinta ben visibili dalla piazza centrale e raggiungibili grazie a un sentiero che termina alla Rocca di Sala, dalla quale si può ammirare la piana versiliese da Viareggio a Forte dei Marmi e, nelle giornate più lim pide, l’arcipelago toscano e la costa ligure. Per gli amanti della scultura imperdibili sono anche il Parco Internazionale della Scultura, il Musa, museo reale e virtuale di scultura e architettura, e il Museo dei Boz zetti (ospitato nei loggiati dell’ex convento di San t’Agostino) che raccoglie i più significativi gessi e di segni preparatori realizzati dagli scultori che hanno lavorato e la vorano nei laboratori versiliesi dai primi del ’900 a oggi.

Capoluogo della Versilia Storica, tra le Alpi Apuane e il mare, meta ideale per gli amanti della cultura e dell’arte, Pietrasanta è un pit toresco borgo medievale. Crocevia di scultori provenienti da tutto il mondo, vanta radici antichissime nella lavorazione del marmo ed è ricca di botteghe e di laboratori artigianali in cui si respira un’aria michelangiolesca.

Non lontano da Pietrasanta si trova la celebre località balneare di Forte dei Marmi, perla della Versilia, che deve il suo nome ad un magazzino di marmi nel quale venivano raccolti i marmi in attesa di essere caricati sui “navicelli”. Il magazzino era ubicato nei pressi del forte, detto “il Fortino”, fatto costruire alla fine del ’700 dal Granduca Pietro Leopoldo. Elegante, marina, montana, collinare, Forte dei Marmi è un luogo affascinante dove rilassarsi tra la bellezza di una natura conservata gelosamente ma anche dove inseguire, tra boutique e locali alla moda, una vivace vita notturna, movimentata e mondana. Molto da vedere, dunque, e molto da visitare: tra mare, A deispiaggiaVistaPietrasanta;fianco:sottoeadestrailcentrostoricoeunparticolaredelDuomodiCarraraaereadelladiForteMarmi

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Tra i tanti piatti locali segnaliamo inoltre alcune di vertenti lavorazioni della farina: gli ‘sgabei’ da una parte (pasta di pane lievitata, tagliata a strisce e poi fritta), la farinata dall’altra (farina stemperata e cotta in acqua, nel latte o nel brodo).

5524oreNews Versilia spiagge, negozi e l’ormai celebre mer cato, tanto rinomato da diventare un ap puntamento itinerante in diverse città italiane. Da non perdere il quartiere Ro ma Imperiale, con le sue antiche Ville Nobiliari, fra le quali spiccano Villa Agnelli, Villa Antonietta e Casa Mann Borghese, spesso “riviste” da grandi architetti contemporanei come Giò Ponti o Giovanni Michelucci. A Vittoria Apuana si trova invece Villa Bertelli e, nei suoi pressi, la casa natu rale-museo dello scultore Ugo Guidi che ospita la maggior parte delle sue opere ed è una importante galleria di arte contemporanea. Il legame di Carrara con il marmo risale fin dai tempi dei Romani. Non a caso il suo nome deriva da carro, mezzo usato per trasportare i pregati blocchi e il suo simbolo è la ruota (dei carri, appunto). Da queste cave - il bacino marmifero più grande del mondo - proviene, infatti, la pietra usata per realizzare i maggiori edifici pub blici e le numerose dimore patrizie della Roma im periale. La si ritrova, poi, nelle splendide architetture religiose in stile gotico fino al Rinascimento, quando la scultura diventa protagonista e nascono alcune delle opere più grandiose di maestri come Miche langelo, Bernini o Canova. Oggi parlare di Carrara significa evocare il marmo e le sue cave, così prezioso da essere definito “oro bianco”, così noto da richia mare uomini illustri di ogni epoca e di ogni parte del mondo. È utilizzato, ai giorni nostri, da artisti come Poncet, Cardenas, Botero, Bodini, Pistoletto, fino ai giapponesi Yasuda e Nakamura. Una visita alla città non può che partire dal magnifico centro storico, ove si trovano gli edifici più importanti. A partire dal Duomo di Sant’Andrea, caratterizzato da una facciata a fasce di marmo bianco lunense e nero di Colonnata su cui si apre un rosone che richiama la forma di una ruota, simbolo della città. Sempre nel centro di Carrara si trovano poi l’Accademia di Belle Arti, ospitata all’interno di Palazzo Cybo-Malaspina rino mato ateneo per la formazione (tra le altre discipline) di futuri scultori e Piazza Alberica, la piazza storica più grande e importante della città, con la pavimen tazione decorata da diversi tipi di marmo che con trastano con le facciate colorate delle case signorili e dominata, al centro, dalla fontana con la statua raf figurante la duchessa Maria Beatrice d’Este. Poco lontano dal centro, all’interno di Villa Fabbricotti, immersa nel verde del Parco della Padula, si trova il CARMI - Museo Carrara e Michelangelo, dedicato all’icona indiscussa dell’arte del Rinascimento e al suo stretto rapporto con la città. Vivere Carrara si gnifica guardare i suoi panorami, respirare i suoi profumi e, perché no, assaggiare almeno alcuni dei suoi numerosi prodotti tipici. Impossibile non iniziare dal lardo di colonnata, che deve il suo gusto ecce zionale proprio alla stagionatura che avviene all’in terno di conche di marmo (all’interno delle quali vengono riposti, a strati alterni, falde di lardo e aromi vari, tra cui pepe, cannella, coriandolo, rosmarino).

5724oreNews STILE ITALIANO arcello Vigoni, classe 1979, è suanatofotografo-artistaunaMilano.Laricercaperso nale lo porta ad approfondire e a sperimentare differenti tecniche e linguaggi fotografici, approdando, in piena antitesi con i tempi mo derni rapidi e digitali, a lavorare in analogico esplorando in questi ultimi anni la tecni ca della doppia esposizione eleggendola a cifra espres siva definitiva. Ai più re centi approdi della sua co stante ricerca visiva è de dicata la suggestiva mostra che sarà inaugurata sabato 10 settembre alle ore 17, presso la Galleria Laura Tartarelli Contemporary Art di Pietrasanta. In mostra al cune fotografie in bianco e nero tratte da un volume re centemente pubblicato in cui Vigoni approfondisce tematiche di natura etica e ambientalistica a lui care. Da sempre si interroga sul rapporto Uomo-Natura e punta il suo obbiettivo sullo scontro che sul piano formale trova rappresenta zione nella giustapposizione tra paesaggi naturali e panorami urba ni. Nei suoi scatti l’elemento natu rale appare in procinto di scompa rire, sopraffatto dall’elemento arti ficiale che lo costringe e lo razio nalizza: così il cielo rimane inscritto in figure geometriche, la luce del sole è sostituita da quella di un lampione, l’albero - elemento pre sente in molte immagini - è solitario e spoglio. Ogni scelta tecnica e for male deriva, in Vigoni, da un ac curato studio e ragioni precise: “Che il colore rappresenti la realtà mentre il bianconero serva a inter pretarla - spiega il fotografo - è l’ov vio punto di partenza ma è bene soffermarsi su altri aspetti”. Come il formato quadrato, per esempio, che induce l’osservatore a un ap proccio più meditativo che meglio si confà a un paesaggio; o l’uso dell’analogico, strumentale alla possibilità di un ripensamento che il digitale non consente. Attraverso la conoscenza profonda e l’uso sapiente delle opportunità of ferte dallo strumento fotografi co, l’autore associa una pratica classica a un linguaggio mar catamente contemporaneo uti lizzando il medium fotografico per dare vita a una propria re altà piuttosto che a una sua me ra riproduzione. A tale aspetto fa riferimento il titolo della mo stra - Multiverso - termine uti lizzato in fisica teorica per in dicare la possibilità di universi coesistenti, uno dei quali po trebbe essere proprio quello im maginato da Vigoni. Accompagna la mostra, la pubblicazione “Mul tiverso” edita da Massimo&Fiame ni Design in edizione limitata di 200 esemplari, con un testo critico di Roberto Mutti. M MARCELLO MULTIVERSOVIGONI. Galleria Laura Tartarelli Contemporary Art 11 -30 settembre 2022 Via del Marzocco 58 - Pietrasanta

58 24oreNews STILE ITALIANO arà Cernobbio - e in parti colare Villa Bernasconi con il suo giardino - ad ospitare la 22a edizione di Parolario, dal 14 al 18 settembre. Il Festival, il cui titolo sarà “Presente Buz zati. Vita, opere ed eredi di un autore moderno”, riporterà a Cernobbio la fi gura dell’autore del “Deserto dei Tar tari” a 21 anni dalla storica mostra “Di no Buzzati. Parole e colori” che era sta ta ospitata proprio a Villa Bernasconi nel 2001. Dopo venti anni, si ritorna al punto iniziale, quando è nato tutto, ma con tante novità, spunti e sguardi nuovi. Buzzati è stato un personaggio polie drico e visionario: in questo sta la sua inesauribile fonte di ispirazione per moltissimi giovani. Cinque giorni di in contri, presentazioni, proiezioni e spet tacoli che, dalla narrativa al giornali smo, dal cinema all’arte al teatro, dalla musica alla montagna, abbracceranno le molteplici sfaccettature di uno dei più significativi ed eclettici autori del ’900, accendendo contemporaneamente una luce anche su Buzzati uomo. L’edi zione 2022 di Parolario sarà dunque un’esplorazione dell’Universo Buzzati tra passato, presente e futuro realizzata grazie alla collaborazione con Lorenzo Viganò, attento studioso dell’opera e della vita dello scrittore bellunese. Il 14 settembre, grazie alla collabora zione con Lake Como International Mu sic Festival, si terrà una serata di ante prima, nel giardino di Villa Bernasconi, con il concerto intitolato “Omaggio a Buzzati” con Francesco Attesti (piano forte) e Stefano Rondoni (violino). Sono stati scelti gli strumenti che Buzzati ha studiato e suonava (violino e pianoforte) PAROLARIO CELEBRA A CERNOBBIO IL GRANDE DINO BUZZATI S

Il 18 settembre alle 17.30 si parlerà di musica e dello speciale rapporto di lavoro e amicizia che Buz zati ha intrattenuto con Luciano Chailly e della fre quentazione con Como, in un incontro con Cecilia Chailly (sorella del M° Riccardo Chailly). A chiudere questa edizione, alle 20.30, sarà infine un incontro con l’attore, scrittore e regista Gioele Dix, voce degli audiolibri di Buzzati per Audible, che racconterà che cosa ha significato per lui leggere Buzzati a voce alta, quali le difficoltà, la preparazione, le scoperte.

Info e programma su www.parolario.it “ Navigare, navigare, era il suo unico pensiero. Non appena, dopo lunghi tragitti, metteva piede a terra in qualche porto, subito lo pungeva l’impazienza di ripartire” Dino Buzzati, da Il Colombre e altri cinquanta racconti, 1966

Il Festival è organizzato in partnership con la Città di Cernobbio, con il patrocinio di MIC Ministero alla Cultura, Regione Lombardia, Camera di Com mercio Como Lecco, Associazione Internazionale Dino Buzzati, CAI Lombardia, Fondazione Alessan dro Volta e con il supporto di Fondazione Cariplo, Confindustria Como, Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù, LarioIN-Banca Generali, Confcooperative, e altri enti e sponsor privati.

Al termine dell’incontro l’attore proporrà il suo spet tacolo-reading “Qualcosa era successo”, un unicum creato appositamente per il festival.

L etteratura e le musiche che amava: verranno infatti eseguiti brani di W. A. Mozart, J. S. Bach, J. S. Bach/F. Bu soni, G. Rossini, C. Debussy. Ad aprire il Festival, il 15 settembre, alle ore 18, sarà “La telefonista”, monologo di e con Antonella Morassutti su un atto unico scritto nel 1964 da Dino Buzzati per l’attrice Laura Adani e mai rappresentato (fu pubblicato postumo nel 2006). Un monologo ful minante e attualissimo, un’indagine sulla “solitudine emotiva dell’universo femminile”, prodotto dall’As sociazione Culturale Villa Buzzati. A seguire, Lorenzo Viganò con Antonella e Valentina Morassutti (pro nipoti di Dino Buzzati) presenteranno la novità edi toriale appena edita, “Buzzati. Album di una vita tra immagini e parole” (Mondadori 2022), un ritratto di Buzzati a 50 anni dalla scomparsa. Un viaggio nella sua vita, dall’infanzia alla maturità, dalla «quo tidiana fanteria» come giornalista al Corriere della Sera ai successi come scrittore, dalla passione per la montagna alla pittura, dal rapporto con Milano al teatro. Alle ore 22 verrà proiettato “Mistero Buz zati” di Valeria Parisi e realizzato da 3D Produzioni: un documentario che racconta Dino Buzzati cer cando di comprendere tutte le sue anime, lasciando spazio al mistero che ha sempre caratterizzato le sue pagine e il suo senso della vita. Il tutto attraverso le interviste alla moglie Almerina Antoniazzi e le testimonianze di amici e colleghi. Saranno due gli incontri dedicati agli eredi letterari di Buzzati (15 e 17 settembre), con le nuove gene razioni di giallisti e scrittori noir che hanno ambien tato i loro romanzi a Milano. Un incontro speciale e molto importante sarà poi quello con Ferruccio de Bortoli (il giorno 16) che ripercorrerà il legame di Dino Buzzati con il giornalismo e il Corriere della Sera. Il 17 settembre si terranno 2 incontri dedicati alla montagna (forte presenza sia nell’opera che nella vita di Buzzati, provetto scalatore). Non potrà ovviamente mancare il film “Il deserto dei Tartari”, il romanzo della vita, quasi un’autobiografia, in pro gramma la sera.

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Mentre si subodora un imminente col po di Stato, le piogge invadano i bal latoi del Kingdom, i black-out tolgono luce e ossigeno. Fa un caldo di quelli torridi e se manca la corrente i con dizionatori non funzionano più, mentre gli animali sempre più irrequieti e cat tivi a mano a mano occupano l’edificio quasi fiutassero il sangue. Solo il Kin gdom non traballa, sta lì, immoto come un castello stregato, un inferno. Da sempre Osborne racconta in modo su perbo la minaccia, il sospetto fra co loro che non si conoscono, tra chi pro viene da Paesi diversi, tra chi sfrutta e chi viene sfruttato, i rancori razziali e le ambiguità che si celano nell’ani ma delle persone. L’aveva fatto per esempio “Nella polvere”, sempre di Adhelphi, da cui è stato tratto ora il film “The Forgiven” con un bravissimo Ralph Fiennes, ambientato in un Ma rocco funestato da un grave fatto di sangue: una coppia di Inglesi, andan do di notte nel deserto per partecipare ad una festa di una coppia di loro ami ci gay, uccidono per disattenzione con l’auto un giovane marocchino. La grandezza dell’autore è quella di accerchiare il lettore con una scrit tura fatta di cattivi presagi, una lin gua perfetta che sibila come una ser pe dentro il romanzo: «[…] ai piani alti del Kingdom le piogge iniziarono a scrosciare appena prima dell’alba. In lontananza risuonarono le canno nate della tempesta». Quando giungerà sarà terribile! cura di CONSONNIVALERIO REGNO DI VETRO di Lawrence Osborne

awrence Osborne - scritto re, viaggiatore, giornalista inglese - ha ambientato il suo nuovo romanzo, bellis simo e inquietante, a Ban gkok, dove vive. I protagonisti sono due: il primo è un complesso residen ziale, il Kingdom, 4 torri di 21 piani, ciascuna collegata alle altre per mezzo di passaggi chiusi da porte di vetro che solo la chiave di sicurezza in possesso di ogni residente può aprire. Ma questo lussuoso rifugio in Bangkok può rive larsi una prigione. Poi c’è Sarah, gio vane e intraprendente, in fuga dagli USA. Ha con sé un malloppo da 200mila dollari, rubati a una persona che si fidava di lei. Non ha trovato nes sun posto migliore per nascondersi: «La permanenza in città non serviva che ha mimetizzarsi per un po’, diven tare un fantasma vivente, in uno dei pochiss imi luoghi dove una donna bianca e sola veniva notata poco, in termini sessuali e non». Nel Kingdom ci sono i ricchi, annoiati, che bevono moltissimo e vivono arroccati nella torre. Fuori tira aria di sommossa: an che il regime che domina il paese è di vetro. In quello spazio chiuso, di un lusso e di un edonismo avvelenati, Sarah farà conoscenza con 3 altre don ne: una sorta di prostituta euroasiatica d’alto bordo, una cilena che prepara manicaretti e infine un’inglese con uno strano marito e una domestica an cora più strana. Siamo tra stranieri vi ziati e viziosi, malvisti dalla popola zione locale e da sempre sottoposti all’impietosa indagine radiologica di Osborne, che con questi elementi mi scela un cocktail torbido e insinuante.

NIENTE DI VERO

Una libreriad’autunno,mattinainarriva la mail di Alberto, un anziano cliente, con dentro l’identikit di una donna: «Non so niente di lei, se non che porta una borsa molto grande, verde acqua, in cui rifugia gli occhi e le mani quando qualcuno la guarda. qualcosaCercaenon lo trova mai, secondo me fa solo finta, per non incrociare lo sguardo degli altri». Alberto sa che Cristina, la sua libraia, saprà trovare il libro giusto per questa donna schiva. Cristina di Canio (Giunti)

24oreNews LIBRI

Lo screenplay originale del film evento dell’anno in uscita in contemporanea mondiale di J.K. Ro wling, autrice dei sette libri della saga di Harry Potter e di diversi altri romanzi per adulti e ragazzi, e Steve Kloves, scrittore delle sceneggiature dei film di Harry Potter e produttore dei film Animali Fantastici e dove trovarli e Animali Fantastici. I Crimini di Grindelwald. J.K. Rowling, Steve Kloves (Salani)

Questo libro di Veronica Raimo, premio Strega 2022, descrive è uno spaccato tagliente di una fa miglia italiana che ci somiglia, in cui la voce nar rante smonta continuamente gli aspetti più cano nici dello stare insieme per diritto di sangue, così come demolisce ogni retorica consolatoria, con una scrittura libera, spudorata e irresistibile. Veronica Raimo (Einaudi)

ANIMALI FANTASTICI.

I SEGRETI DI SILENTE

Simpatico, testardo, esuberante: Marco è uno speaker radiofonico di successo, allergico alla mo nogamia, fedele solo alla sua adorata moto. Mai avrebbe immaginato che proprio lui si sarebbe in namorato. Con Margherita, infatti, Marco scopre di avere un cuore che però dopo 1 anno di amore folle va in mille pezzi: un inequivocabile, inaspet tato tradimento. Da leggere sotto l’ombrellone. Marco BAZ Bazzoni (Mondadori)

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I DINOSAURI CHE VOLANO TRA NOI Abbiamo sempre creduto che i dinosauri si siano estinti, ma la verità è che non sono mai scomparsi dal nostro Pianeta: alcuni di loro sono sopravvis suti e ancora oggi volano sopra le nostre teste... A guidarci nell’esplorazione sarà Francesco Bar berini, aspirante ornitologo, giovane divulgatore, che all’età di dieci anni ha ricevuto dal Presidente Mattarella l’attestato di Alfiere della Repubblica Italiana per meriti scientifici. Francesco Barberini (Salani Editore)

CON LE INFRADITO IN DISCESA

LA TASCABILELIBRAIA

Abbinamenti: primi al sugo di carne, arrosti, selvaggina A cura di ANNA LISA ZITTI

G

C.I. CIRÒ ROSSO D.O.C.

Il Vinile che abbiamo abbinato a questo vino corposo e inebriante è “Storia di un minuto”, il primo al bum del 1971 della PFM (Premiata Forneria Marconi)”. Un album ric chissimo di sonorità progressive, in cui all’epoca fu utilizzato il sin tetizzatore Moog. “Impressioni di Settembre” è la canzone che traina l’intero album e fu scritta da Mogol in collaborazione con Mauro Pagani (violinista). L’album contiene 7 tracce tra cui la bellissima “La Car rozza di Hans”. Un album per in tenditori, come del resto lo è il vino Cirò da accompagnare all’ascolto, sorseggiandolo piano piano.

Colore: rosso rubino intenso Gusto: secco, corposo, caldo, armonico Bicchiere: da rosso strutturato (Balloon) Temperatura: tra 18 e 20 gradi

62 24oreNews VINI & VINILI li appassionati di vino lo sanno: settembre è il me se dell’anno dedicato al la vendemmia. È anche il mese in cui fa capolino l’autunno con i suoi meravigliosi colori e in cui si fanno grandi progetti per il nuovo anno lavorativo. Oggi vi con durrò in Calabria, dove il vino che voglio presentarvi è il famoso Cirò rosso D.O.C., il primo della regione ad aver ottenuto nel 1969 questo riconoscimento importante. La sua zona di produzione si trova a nord di Crotone, nella parte orientale della Calabria, e si sviluppa lungo il litorale della costa Ionica e nel suo entroterra collinare, spingen dosi fino alle pendici della Sila. La vicinanza al mare, ai rilievi montuosi che garantiscono prote zione dai venti freddi e orografia prevalentemente collinare, dove si concentra gran parte dei vigneti, genera un terroir (territorio ben de limitato e caratteristico) assai fa vorevole alla viticoltura. In passa to, questo vino era definito la be vanda degli atleti che vincevano le Olimpiadi, oggi, grazie alle nuo ve generazioni, sta vivendo una ve ra e propria rinascita, anche nella versione rosè. I vini rossi Cirò D.O.C. devono essere ottenuti pre valentemente dal Gaglioppo, il vi tigno a bacca nera più importante e diffuso in Calabria, che deve rap presentare almeno l’80% della ba se ampelografica. Per il restante 20% possono contribuire altri vi tigni a bacca nera coltivati in Ca labria. Oltre che nella versione ba se, possono essere prodotti anche in altre 5 versioni: “classico”, “classico superiore”, “classico su periore riserva”, “superiore” e “superiore riserva”. I vini Cirò ros so che si vogliono fregiare della menzione “classico” possono es sere prodotti soltanto all’interno dei comuni di Cirò e Cirò Marina, la zona “classica”, “tipica” e ori ginaria della D.O.C. La degusta zione del Cirò va fatta facendo re spirare il vino, aprendo la bottiglia almeno un’ora prima. Diverse ore prima invece se il vino è invec chiato per diversi anni in cantina.

CIRO ROSSO D.O.C.

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