Viaggio nell'Arte - Volume B

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La funzione didattica delle sculture romaniche I soggetti e i temi della scultura romanica hanno sempre una funzione precisa, che è quella di comunicare ai fedeli i contenuti della fede e favorire la devozione e la preghiera. Gli uomini e le donne del Medioevo, in larghissima parte analfabeti, trovavano in queste raffigurazioni uno strumento per istruirsi e per meditare. Perciò, a meno che non si tratti di cornici o fregi a motivi geometrici, le opere degli artisti romanici riproducono quasi sempre scene tratte dall’Antico o dal Nuovo Testamento, episodi delle vite di santi e profeti, o immagini tese a trasmettere messaggi di carattere morale. Persino quando sono illustrati i mestieri o i segni dello zodiaco (anche questi all’interno di edifici dedicati al culto), l’intento è quello di riportare ogni aspetto della vita dell’uomo all’interno di una dimensione religiosa.

Gislebertus, Impiccagione di Giuda,

1130 ca., pietra. Autun, Musée de Saint Lazare. Anche il vastissimo repertorio di animali e creature mostruose e fantastiche che ornano non solo i capitelli ma anche basamenti di colonne, pulpiti, pareti interne ed esterne delle chiese aveva una funzione precisa. Queste figure, con il loro significato simbolico, dovevano indurre i fedeli alla riflessione: per esempio, potevano incutere timore per le pene infernali e scoraggiare dal compiere peccati.

Leggere l’opera d’arte

La Genesi di Wiligelmo

Colonna dello zodiaco,

II metà del XII sec., pietra. Souvigny, Musée de Souvigny.

Dio Padre è ritratto all’interno di una mandorla, simbolo della divinità, secondo la tradizione bizantina. A differenza delle figure bizantine, però, qui vi è meno rigidità: gli angeli sono quasi piegati dallo sforzo compiuto per sostenere la mandorla, il che rende il corpo di Dio tutt’altro che immateriale...

La cattedrale di Modena, uno dei capolavori dell’architettura romanica, ospita le opere di uno dei più grandi scultori del Medioevo: Wiligelmo, vissuto tra l’XI e il XII secolo. Al primo decennio del XII secolo risalgono i rilievi che si trovano sulla facciata della chiesa. In origine queste grandi lastre in marmo scolpito erano collocate all’interno, sopra il presbiterio, e solo in un secondo tempo, durante una delle tante fasi di ristrutturazione, sono state murate nella facciata. Esse rappresentano, nell’ordine, la creazione di Adamo ed Eva, la cacciata dal Paradiso Terrestre, la vicenda di Caino e Abele, la storia del Diluvio universale. Ogni pannello va letto da sinistra verso destra e le scene che vi sono raffigurate costituiscono una sequenza che potremmo paragonare a un grande fumetto. È evidente la funzione didattica di queste sculture: come in una grande Bibbia scolpita nel marmo, i fedeli dovevano trovarvi raffigurati gli eventi fondamentali legati alla creazione e ai primi momenti della storia dell’umanità. Analizziamo in questa pagina il pannello con la creazione di Adamo ed Eva.

Wiligelmo, Storie della Genesi (particolare),

1099-1106, bassorilievo su pietra, 100 × 282 cm. Modena, Cattedrale di San Geminiano.

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Dio crea Adamo dalla terra. La somiglianza tra il volto di Dio e quello di Adamo serve a rendere evidente al fedele il fatto che secondo la Bibbia l’uomo è creato a immagine e somiglianza di Dio.


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