Si dice si scrive
Grammatica italiana



Fonologia e ortografia, lessico, morfologia



• Nuove metodologie didattiche
• Apprendimento per competenze
• Educazione civica e Agenda 2030
• Laboratori graduati di analisi grammaticale

DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA
Il LIBRO DIGITALE RAFFAELLO e STUDIO@CASA uniscono contenuti per una didattica moderna e inclusiva a strumenti utili per lavorare in classe con la LIM e per studiare, ripassare, approfondire ed esercitarsi a casa.
CONTENUTI DIGITALI

UTILIZZO DEI DEVICE
DIDATTICA INCLUSIVA PERSONALIZZA
CONDIVIDI
LIBRO DIGITALE
Grazie al libro digitale, il progetto didattico si arricchisce di: videolezioni, video di approfondimento, video tutorial, mappe, cartine e linee del tempo interattive, approfondimenti, esercizi autocorrettivi, lettura dei testi e tanto altro ancora. Per la didattica a distanza, il libro digitale presenta strumenti per la creazione dei contenuti e per la loro condivisione. Per garantire supporto e inclusione a tutti, oltre all’audiolibro completo letto da speaker professionisti, sono presenti strumenti che permettono la modifica del carattere dei testi, il dizionario interattivo e il servizio di traduzione multilingue.
RAFFAELLO PLAYER
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STUDIO@CASA
I percorsi digitali di Studio@Casa sono materiali per ogni situazione didattica: videolezioni, contenuti interattivi, materiali di approfondimento e recupero. Questi percorsi sono stati pensati per intercettare tutte le esigenze didattiche sia dell’insegnante che dello studente. Possono essere utilizzati sia tramite dispositivi tecnologici collettivi (come la LIM di classe) che individuali (computer fisso, portatile o tablet).
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Paola Brasini - Maddalena Santacroce
Si dice si scrive
Grammatica italiana
Fonologia e ortografia, lessico, morfologia
Redazione: Stefania Bigatti, Emanuela Caruso, Emanuele Palazzi, Benedetta Zaccarelli
Revisione bozze: Daria Bertoni
Consulenza didattica: Claudia Ferri, Barbara Giuliodoro
Grammatica valenziale: Alessia Cecconi, Sara Cencetti
GrammaLAB: Laura Campanari
Progetto grafico e impaginazione: Giorgio Lucarini
Copertina: Giorgio Lucarini
Illustrazioni: Luca Poli
Coordinamento libro digitale: Paolo Giuliani
Ufficio multimediale: Enrico Campodonico, Paolo Giuliani, Claudio Marchegiani, Luca Pirani
Le parti ad alta leggibilità di quest’opera sono state realizzate con la font leggimi © Sinnos editrice
Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
Il Gruppo Editoriale Raffaello mette a disposizione i propri libri di testo in formato digitale per gli studenti ipovedenti, non vedenti o con disturbi specifici di apprendimento.
L’attenzione e la cura necessarie per la realizzazione di un libro spesso non sono sufficienti a evitare completamente la presenza di sviste o di piccole imprecisioni. Invitiamo pertanto il lettore a segnalare le eventuali inesattezze riscontrate. Ci saranno utili per le future ristampe.
Tutti i diritti sono riservati.
© 2021
Raffaello Libri S.p.A
Via dell’Industria, 21 60037 Monte San Vito (AN) www.grupporaffaello.it info@grupporaffaello.it
È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, comprese stampa, fotocopie e memorizzazione elettronica se non espressamente autorizzate dall’Editore.
Nel rispetto delle normative vigenti, le immagini che rappresentano marchi o prodotti commerciali hanno esclusivamente valenza didattica.
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Ristampa:
6 5 4 3 2 1 0 2027 2026 2025 2024 2023 2022 2021
Com’è fatto il libro
Composizione del corso
Volume A − Fonologia, lessico, morfologia: teoria ed esercizi di grammatica.
Volume B − Sintassi della frase e del periodo: teoria ed esercizi di grammatica.
LibroLAB – Libro operativo, con esercizi e attività, diviso in: Lavoro sulle conoscenze e sulle abilità; Lavoro sulle competenze; Lavoro insieme agli altri.
Abilità e competenze per l’esame – Volume dedicato al rafforzamento delle abilità di base in previsione delle prove scritte e orali dell’esame di Stato.
Apertura unità
Le aperture presentano dei brani che si collegano all’argomento dell’unità, stimolando curiosità e interesse, fornendo una prima definizione di base e proponendo un’attività di produzione e riflessione. È possibile avviare da qui una attività di flipped classroom e accedere, attraverso il codice QR, ai contenuti digitali dell’unità.
Impostazione testo



Il linguaggio chiaro e l’impostazione schematica facilitano lo studio e l’apprendimento. I box offrono occasioni di approfondimento sulle regole grammaticali e l’uso del dizionario, di confronto con la lingua inglese e di attività sfida, pensate per essere svolte anche a distanza.





Valenziale
Sono presenti, inoltre, delle pagine in cui si introduce la metodologia della grammatica valenziale, con spiegazioni chiare ed esercizi di verifica.

Com’è fatto il libro




Esercizi
Le batterie di esercizi propongono esercizi graduati e si aprono sempre con un semplice esercizio inclusivo accessibile a tutti. Sono messi in evidenza le attività di coppia, gli esercizi di lessico e produzione e quelli sul modello INVALSI.
Questi laboratori guidano all’apprendimento dell’analisi grammaticale, logica e del periodo (anche comparate tra loro) attraverso livelli di difficoltà crescente, da semplici frasi a brevi testi di uso quotidiano.




Le pagine Mi valuto, precedute delle mappe riassuntive, consentono una valutazione con punteggio su conoscenze, abilità e competenze. In base al livello ottenuto si potrà accedere agli esercizi di recupero o potenziamento e alle altre attività contenute nel LibroLAB.


Lingua viva
Tanti brani tratti dalla letteratura per ragazzi e non solo, per guidare alla riflessione sulla lingua e il suo utilizzo, con esercizi di analisi, attività di scrittura creativa, debate su tematiche di Educazione civica e collegamenti con gli obiettivi dell’Agenda 2030.


Didattica inclusiva
Prime regole
Regole introduttive delle Unità semplificate e con font ad alta leggibilità

GrammaRipasso

Mappe concettuali per il ripasso con font ad alta leggibilità

Esercizi inclusivi
Esercizi inclusivi con font ad alta leggibilità




Nel libro digitale:
• Audiolettura integrale
• Testo liquido modificabile (ePub)
• Dizionario di italiano
• Traduttore multilingue
Disponibili anche:
• Volume semplificato specifico per DSA
• Volume semplificato specifico per non madrelingua
Didattica digitale integrata
Risorse digitali


Piattaforma dei contenuti digitali integrativi.
Videolezioni, utili anche per la flipped classroom
Prerequisiti. Approfondimenti sulla lingua italiana.

Esercizi interattivi e autocorrettivi.
Schede INVALSI interattive e autocorrettive.

Videomappe audiocommentate.
NTENUTI
Il libro digitale è concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente: è ricco di strumenti che permettono la creazione, la personalizzazione e la condivisione dei contenuti.
Collegandoti all’indirizzo raff.link/libro-digitale troverai la descrizione dettagliata di tutti gli strumenti.
PER TABLET E
La realtà aumentata permette di attivare i contenuti digitali tramite il proprio device.
Inquadra il QR Code con una fotocamera e un’app a tua scelta: visualizzerai i contenuti del libro digitale.

condi
Con un clic, puoi condividere la pagina e i contenuti digitali a essa collegati, generando un web link o un link diretto alle più diffuse piattaforme per la gestione della classe virtuale.
Audiobook
Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti.
Sono presenti anche audioletture lente e scandite per studenti con BES.
didattica


Alta leggibilità
Puoi aumentare la dimensione del testo e modificare il font (tra cui leggimi © Sinnos editrice, appositamente studiato per i DSA).
È possibile attivare la traduzione in altre lingue di tutto il testo o di alcune parti.
Puoi accedere al dizionario di italiano.

Puoi creare documenti, come presentazioni, linee del tempo e mappe concettuali, e condividere tutto il materiale con la classe.
È possibile aggiungere dei collegamenti a risorse multimediali esterne al libro (documenti, immagini, video, audio, web link).
Troverai una ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione.
Puoi salvare la pagina con le tue note, generando un PDF o un’immagine da condividere all’interno della classe virtuale.




1 FONOLOGIA E ORTOGRAFIA





















2 LESSICO












3 MORFOLOGIA







1


















Gli aggettivi qualificativi • Esercizi .......................................................................................... 182
1 Il genere e il numero degli aggettivi qualificativi • Esercizi ........................ 185
2 La concordanza dell’aggettivo • Esercizi ........................................................................ 189
3 La posizione dell’aggettivo qualificativo • Esercizi .............................................. 191
4 L’aggettivo con funzione di sostantivo ............................................................................ 193
5 L’aggettivo con funzione avverbiale • Esercizi .......................................................... 193
6 Gli aggettivi primitivi, derivati, alterati, composti • Esercizi .................... 195
7 I gradi dell’aggettivo qualificativo ...................................................................................... 199
Il grado positivo ....................................................................................................................................... 199
Il grado comparativo ............................................................................................................................ 199 Il grado superlativo ............................................................................................................................. 201
Forme particolari di comparativi e superlativi • Esercizi ....................................... 202
Gli aggettivi determinativi ................................................................................................................
1








3


5 Gli aggettivi indefiniti
posizione dell’aggettivo













































1
2
3
4
5


























Fonologia e ortografia 1





La fonologia (dal greco phonè che significa «suono, voce» e lògos che significa «studio») è quella disciplina che si occupa dei suoni della lingua. L’ortografia (dal greco orthòs che significa «retto» e gràphein che significa «scrivere») si occupa invece della corretta scrittura delle parole.
Conoscenze
UNITÀ 1 • La fonologia
• L’alfabeto.
• Le parole omografe.
Abilità

UNITÀ 1 • La fonologia
• I suoni e le lettere della lingua italiana.
• La combinazione di suoni: dittonghi, trittonghi, iati, digrammi e trigrammi.
• Collocare le parole in ordine alfabetico.
• Distinguere vocali e consonanti.

• Distinguere, pronunciare e scrivere correttamente le combinazioni dei suoni ottenendo parole di senso compiuto.
• Distinguere le parole omografe.

UNITÀ 2 • L’ortografia
• La sillaba.
• Le principali regole ortografiche.
• Gli accenti della lingua italiana e la loro funzione.
• L’elisione e il troncamento.
• La punteggiatura.
• L’uso della lettera maiuscola.
UNITÀ 2 • L’ortografia
• Applicare le regole per pronunciare e scrivere correttamente le parole ed eventualmente riconoscere i propri errori e saperli spiegare.

• Dividere le parole in sillabe e andare a capo correttamente.
• Utilizzare l’accento in modo corretto e distinguere le parole in base alla sua posizione.
• Applicare le regole dell’elisione e del troncamento.
• Usare correttamente la punteggiatura nella produzione di testi riconoscendone la funzione logica ed espressiva, all’interno degli stessi.
• Usare correttamente le maiuscole.



























Traguardi per competenze


Competenze chiave europee


• Riconoscere e usare termini specialistici in base ai campi di discorso.







• Utilizzare le conoscenze metalinguistiche per comprendere con maggiore precisione i significati dei testi e per correggere i propri scritti.
Competenza alfabetica funzionale
Sviluppare la capacità di comunicare e relazionarsi in forma sia orale sia scritta, utilizzando materiali visivi, sonori, digitali e applicando in situazioni e contesti differenti le competenze morfologiche.
Competenza multilinguistica
Sviluppare la capacità di utilizzare la lingua madre e altre lingue in modo appropriato ed efficace per comunicare (CLIL).
Competenza digitale
Sviluppare la capacità di usufruire/creare/condividere contenuti digitali sentendosi sempre a proprio agio nel mondo digitale.
Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare
Sviluppare la capacità di imparare a imparare con metodo adeguato e sempre più consapevole.
Sviluppare la capacità di riflettere su se stessi (autovalutazione), di gestire tempo e informazioni, di lavorare con gli altri in maniera inclusiva e costruttiva.
Attività per sviluppare e verificare le competenze
Nel volume
Nel LibroLAB
Nel Libro digitale
• Tanti brani e attività di scrittura creativa
• Esercizi di COPPIA , LESSICO , INVALSI e PRODUZIONE
• GrammaFAQ, GrammaCLIL e Dire col dizionario: per approfondire
• Esercizi per il recupero e il potenziamento
• Esercizi multilivello di fine sezione
• Competenze trasversali
• Esercizi interattivi
• Videomappe per attività Flipped classroom
Strumenti di supporto

• GrammaSfida: attività di gruppo e giochi-sfida
• Mi valuto: schede di verifica
• Lingua viva: comprensione e analisi dei testi, competenze di educazione civica
• Esercitazioni per le prove INVALSI
• Attività di coppia
• Approfondimenti
• Schede INVALSI




• Audiolettura lenta e scandita delle pagine di teoria
• Esercizi inclusivi con font ad alta leggibilità
• Prime regole introduttive delle Unità semplificate e con font ad alta leggibilità
• GrammaRipasso: mappe semplificate con font ad alta leggibilità


























La fonologia


La giovane Mia vuole riuscire a far parlare Fede, un ragazzino albanese di cui i genitori hanno deciso di occuparsi e che sembra chiuso in un ostinato silenzio...


Mi sono sempre piaciute le parole. Cioè: non tutte. Per esempio non mi piacciono malattia, sperequazione, algebra, morte, prescindere, tecnicamente, sfigato e ammoniaca. Il suono non mi piace proprio. Però quasi tutte le altre sì. Le parole sono belle anche solo da guardare, se le scrivi su una lavagna e le dici ad alta voce. Così, anche se ero ancora nell’età in cui la mamma per far veloce ti taglia la frangia lei e poi ti fa sembrare un bradipo con le treccine, mi eccitava l’idea di insegnare a qualcuno le parole che conoscevo.

Lui, nessuna reazione.

Così inforcai i miei begli occhiali finti, piazzai la lavagna proprio al centro della camera, davanti ai nostri letti. E dissi a Fede: «Bene! Da oggi sarò la tua insegnante! Mare è in italiano det. Sì insomma, significa det nella tua lingua».
Provai con le altre parole della lista: mangiare, luna, stelle, musica, estate. Niente da fare.
Così gli misi il gesso in mano. «Tu fai con comodo, quando ti senti» gli dissi. E non so quanto tempo passò, forse dieci minuti.
Per riflettere insieme


E poi, un rumore. Dalle mie spalle, non lo decifrai subito. Fino a che non mi voltai e capii cosa stava succedendo. Era Fede, Fede stava scrivendo qualcosa alla lavagna.



adatt. da E. Galiano, Dormi stanotte sul mio cuore, Garzanti
1 Mia parla del suono delle parole. Elencate cinque parole di cui amate il suono e cinque di cui non vi piace proprio, e confrontatele con quelle dei vostri compagni.
2 Le parole per Mia diventano anche belle da guardare quando vengono scritte. Provate a completare la seguente frase che riassume ciò di cui si occupa la fonologia.


Per scrivere usiamo le ............................................................ distinte in ............................................................ e consonanti: esse sono i segni con cui si trascrivono i ............................................................ .












Che cos’è la fonologia?

La fonologia studia i suoni della lingua e il modo in cui essi si organizzano per formare le parole. I suoni della lingua sono detti fonemi, rappresentati da segni grafici detti grafemi o lettere.
Lingua viva



Clof, clop, cloch, cloffete, cloppete, clocchete, chchch…
È giù nel cortile, fontana malata; che spasimo! sentirla tossire. [...]
da A. Palazzeschi, Tutte le poesie

In poesia il suono delle lettere e delle parole da esse formate è di fondamentale importanza. Leggi questo estratto dalla poesia
SCRITTURA CREATIVA
La voce delle cose che mi piacciono








Palazzeschi ha giocato con le onomatopee, parole che imitano suoni e rumori. Prova anche tu a comporre una poesia partendo dall’imitazione di suoni e rumori.







L’alfabeto
A prima vista
I grafemi sono
le lettere dell’alfabeto che sono 26 5 vocali 16 consonanti 5 lettere straniere
b, c, d, f, g, h, l, m, n, p, q, r, s, t, v, z a, e, i, o, u j, k, w, x, y
L’insieme dei segni o grafemi disposti con un ordine prestabilito è l’alfabeto. Le lettere dell’alfabeto tradizionale sono 21, si distinguono in vocali e consonanti e possono essere scritte con caratteri maiuscoli o minuscoli:
Maiuscole A B C D E F G H I L M N O P Q R S T U V Z
Minuscole a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z
A queste lettere sono stati aggiunti altri 5 grafemi che vengono usati per scrivere le parole straniere:
Maiuscole J K W X Y
Minuscole j k w x y

COME SI ORDINANO LE PAROLE SECONDO L’ALFABETO?
Nel dizionario e nelle enciclopedie le parole sono disposte in ordine alfabetico.
Per fare la ricerca di una parola si deve innanzitutto considerare la prima lettera, quella iniziale: anno è prima di barba che è prima di zampa.
Se la prima lettera è uguale si considera la seconda: campo è prima di cena che è prima di cibo
Se le prime due lettere sono uguali si considera la terza e così via: libero è prima di lieto che è prima di lima. GrammaFAQ
L’alfabeto italiano risulta così formato da 26 lettere:
Maiuscole
Minuscole Nomi delle lettere
A a A
B b Bi
C c Ci
D d Di
E e E
F f Effe
G g Gi
H h Acca
I i I
J j I lunga
K k Cappa
L l Elle
M m Emme
N n Enne
O o O
P p Pi
Q q Qu
R r Erre
S s Esse
T t Ti
U u U
V v Vu
W w Vu doppia
X x Ics
Y y Ipsilon
Z z Zeta
PRONOUNCING THE ALPHABET
A [èi] – B [bi] – C [si] – D [di] – E [i] – F [ef] – G [gi] – H [èic] – I [ài] – J [gèi] – K [kèi] – L [el] –M [em] – N [en] – O [o] – P [pi] – Q [chiù] – R [ar] – S [es] – T [ti] – U [iù] – V [vi] – W [dabol iù] –X [ecs] – Y [uài] – Z [zed] GrammaCLIL
col dizionario D re
L’ORDINE ALFABETICO
Nel dizionario le parole sono disposte in ordine alfabetico. Per fare la ricerca di una parola:
1 parti dalla prima lettera della parola che stai cercando: per trovarla nel dizionario, può esserti utile l’alfabeto verticale stampato a lato della pagina;
16- P - 831-944 OK 3ª bozza:16- P - 120pp. / ULTIMO 14-05-2009 18:17 Pagina 874
2 a questo punto considera la seconda lettera, poi la terza e così via: ricorda che, a parità di lettere iniziali, la parola più breve viene prima di quella più lunga;
peschéto
pésa [pe-sa] n.f. � Pesatura: Ora si procederà alla pesa dei sacchi di frumento � Strumento usato per pesare. e derivato da pesare pesànte [pe-san-te] agg. � Che pesa molto: Questo pacco è assai pesante e non riesco a sollevarlo � Faticoso, impegnativo: Il minatore svolge un lavoro pesante � Che offende, che infastidisce: La ragazza non sopporta gli scherzi pesanti � Che provoca una sensazione di pesantezza: Il pranzo oggi è stato pesante � Noioso: Che uomo pesante! � Grasso e lento nei movimenti: La corsa non fa per me: sono troppo pesante! � Spesso, detto di indumenti: Ho comprato un bel maglione pesante � Consistente, grave: Il terremoto ha provocato pesanti danni alle strutture degli edifici più vecchi part.pres. di pesare, m.f.pl. pesanti, sin. � � gravoso, � opprimente, contr. � piacevole, divertente, � agile, � � leggero
MODI DI DIRE
Avere la mano pesante. (Essere duri, severi nei confronti degli altri.)
Avere il sonno pesante. (Profondo, da cui non è facile svegliarsi.)
pesantézza [pe-san-tez-za] n.f. � Qualità di ciò che è pesante: Non sono riuscito a trasportare la valigia per la sua pesantezza � Sensazione fisica di peso, di oppressione: Ho una certa pesantezza di stomaco e derivato da pesante, sin. � peso, contr. � � leggerezza pesàre [pe-sa-re] v.tr. � Valutare il peso di qualcosa: Il negoziante pesa le patate � Considerare attentamente: Quando parli, cerca di pesare le parole / v.intr. � Avere un certo peso: Quel pacco pesava cinque chili � Dispiacere: Mi pesa doverti aspettare fino a quell’ora! / v.rifl. (pesarsi) Misurare il proprio peso: Mi peso tutti i giorni e [lat. pendere = pesare], v.tr.: sin. � ponderare pesatùra [pe-sa-tu-ra] n.f. Misurazione o controllo del peso di qualcosa. e derivato da pesare pèsca [pe-sca] n.f. Frutto del pesco, dalla polpa gialla o bianca e dalla buccia vellutata: Ora mangerò una pesca matura e [lat. persica (malus) = (melo) di Persia], pl. pesche pésca [pe-sca] n.f. � Cattura dei pesci con lenze, reti, fiocine o trappole: Vado spesso a pesca con lo zio � Insieme dei pesci catturati: Oggi la pesca è stata abbondante e derivato da pescare, pl. pesche, sin. � � pescagione pescagióne [pe-sca-gio-ne] n.f. vedi PÉSCA
3 nel dizionario può capitarti di trovare, una dopo l’altra, due parole che sembrano uguali: fai attenzione perché si scrivono allo stesso modo, ma si pronunciano in modo diverso;
pescàre [pe-sca-re] v.tr. � Catturare pesci: Il pescatore ha pescato molte trote � Prendere, scegliere a caso: Pesca dal mazzo una carta � Trovare: Dove hai pescato quel cappello? e [lat. piscari = pescare], sin. � scovare pescàta [pe-sca-ta] n.f. Quantità di pesce pescato in una sola volta. e derivato da pescare pescatóre [pe-sca-to-re] n.m. Persona che cattura pesci per mestiere o per hobby: Un pescatore trascinava a riva la rete e [lat. piscator = pescatore], f. pescatrice, m.pl. pescatori, f.pl. pescatrici pésce [pe-sce] n.m. � Animale acquatico provvisto di pinne per nuotare e di branchie per respirare: Nell’acqua vivono tante varietà di pesci � Cibo costituito dalla carne del pesce: Sono ghiotta di pesce � Al plurale, in astronomia, costellazione zodiacale. � Al plurale, in astrologia, segno zodiacale dominante nel periodo tra il 19 febbraio e il 20 marzo. e [lat. piscis = pesce], pl. pesci
MODI DI DIRE
Pesce piccolo. (Persona poco importante.) Pesce grosso. (Persona importante.) Essere sano come un pesce. (Godere di ottima salute.)
Non sapere che pesci prendere. (Essere indecisi di fronte a una situazione difficile.) Prendere qualcuno a pesci in faccia. (Essere molto scortesi nei confronti di qualcuno.)
PROVERBI
Il pesce grosso mangia il piccolo. (I più potenti sconfiggono i più deboli.)
Chi dorme non piglia pesci. (Chi per inerzia non coglie le buone occasioni, non può fare fortuna.)
pescecàne [pe-sce-ca-ne] n.m. Squalo di grandi dimensioni. e composto da pesce + cane, pl. pescicani o pescecani pescheréccio [pe-sche-rec-cio] n.m. Imbarcazione attrezzata per la pesca: Questa notte il peschereccio ha preso il largo e derivato da pescare pescherìa [pe-sche-ri-a] n.f. Luogo dove si può acquistare il pesce: Vai a comprare le sogliole in pescheria e [lat. piscaria = mercato del pesce] peschéto [pe-sche-to] n.m. Piantagione di peschi: Il contadino pota il pescheto dopo la raccolta dei frutti e derivato da pesco, collettivo
4 un altro aiuto te lo danno le due parole stampate in alto su ogni pagina: ti dicono rispettivamente quali sono la prima e l’ultima parola che puoi trovare in quella pagina.
Esercizi

Altri esercizi interattivi
1 Sistema in ordine alfabetico i seguenti gruppi di parole utilizzando i numeri da 1 a 6.
1. [ ] borsa – [ ] arco – [ ] pugnale – [ ] carne – [ ] suola – [ ] finestra
2. [ ] dente – [ ] dito – [ ] digitale – [ ] diurno – [ ] domani –[ ] dromedario
3. [.........] lampione – [.........] lanterna – [.........] lumaca – [.........] limpido – [.........] limone –[.........] lontananza
4. [ ] martello – [ ] jazz – [ ] fusto – [ ] koala – [ ] sincerità – [ ] sibilo
2 INVALSI Quale parola risponde alla seguente definizione? Insieme di segni grafici che rappresentano i suoni di una determinata lingua:
3 LESSICO Sostituisci la prima lettera di ognuna delle seguenti parole con un’altra per ottenere parole di significato diverso.
1. zolla ..............................
2. zelo ...............................
3. vite ................................
4. serra .............................
5. porta ............................
6. tarlo .............................
7. castello .........................
8. suono ...........................
9. moto .............................
10. gamba ........................
11. campione ...................
12. lista .............................
13. petto ...........................
14. lardo ...........................
15. rapace ........................
16. valutare .....................
17. bianco .........................
18. fuori ............................
19. dotto ...........................
20. denso .........................
4 Le lettere che compongono le parole delle seguenti frasi sono state unite in modo errato. Riscrivi le frasi in modo che abbiano un senso compiuto.
1. Iltramè a rriva tosubito. .........................................................................................................................................................................
2. Ierilas tra daerainter rotta. ..................................................................................................................................................................
3. Hofa ttota rdiascu ola. ............................................................................................................................................................................
4. Nellapento laè rima stodelriso. .........................................................................................................................................................
5. Marce llohai ca pellico rti. .....................................................................................................................................................................
5 Sistema in ordine alfabetico le seguenti parole straniere. hotel – staff – boy – killer – broker – jolly – ring – corner – set – wurstel – weekend – yogurt – thriller –jumbo – hobby – caravan – hamburger – buffet – kiwi – pullman – stand – box – yo-yo – jeep – game boy
.....................................................................................................................................................................................................................................
6 LESSICO A coppie, scrivete l’anagramma delle seguenti parole: cambiate cioé l’ordine dei grafemi per ottenere parole di significato diverso.
1. pipa ...............................
2. vena ..............................
3. cena ..............................
4. roca ..............................
5. toro ...............................
6. castori ..........................
7. pali ................................
8. doni ..............................
9. mare .............................
10. sopra ..........................
11. tale ..............................
12. nano ............................
I suoni e le lettere
A prima vista
I fonemi sono
i suoni formati da
Le vocali 1
consonanti
vocali dittonghi trittonghi iati digrammi trigrammi
piano, uomo
cambiai, miei
famiglia, guscio poeta, reazione
gnomo, giudice
I suoni delle vocali sono prodotti dall’aria emessa dai polmoni senza incontrare ostacoli; le vocali possono essere pronunciate senza l’aiuto di altri suoni.
L’alfabeto italiano comprende cinque grafemi vocalici:
A E I O U
• a, e, o sono vocali dure o forti perché hanno una sonorità ben distinta;
• i, u sono vocali dolci o deboli perché davanti ad altre vocali perdono sonorità.
I fonemi sono però sette perché le vocali e e o possono essere aperte o chiuse; la pronuncia corretta è segnalata dal dizionario con l’accento fonico grave (è, ò) quando la vocale è aperta, con l’accento fonico acuto (é, ó) quando è chiusa.
Molte sono le parole omografe (scritte in modo uguale) che hanno significato diverso a seconda che la vocale si pronunci aperta o chiusa.
è aperta é chiusa
venti vènti (plurale di vento)
vénti (numero)
tema tèma (nome) téma (voce del verbo temere)
mente mènte (voce del verbo mentire) ménte (nome)
collega collèga (nome) colléga (voce del verbo collegare)
ò aperta ó chiusa
volgo vòlgo (voce del verbo volgere) vólgo (nome)
fossi fòssi (plurale di fosso)
fóssi (voce del verbo essere)
rosa ròsa (nome) rósa (voce del verbo rodere)
posta pòsta (nome) pósta (voce del verbo porre)
Incontri di vocali: dittonghi, trittonghi e iati


Il suono del campanello mi svegliò. Sul cappello degli alpini c’è una piuma.
I gruppi di vocali evidenziati si pronunciano con un’unica e breve emissione di voce: formano un dittongo.
L’unione delle vocali i o u con un’altra vocale, per lo più accentata, oppure l’unione di i e u fra loro forma i dittonghi.
I possibili dittonghi sono:
• ià, iè, iò, iù: piano, piede, fioco, fiume;
• uà, uè, uì, uò: guardia, guerra, guida, uomo;
• ài, èi, òi, ùi: mai, lei, poi, lui;
• àu, èu: pausa, neutro. Le vocali che formano un dittongo o un trittongo costituiscono una sola sillaba e non si separano.
I dittonghi iè e uò nelle parole derivate e nella coniugazione dei verbi si trasformano nelle vocali semplici e e o, perdendo rispettivamente la i e la u, quando il dittongo non è accentato. Sono per questo detti dittonghi mobili: fuoco focoso, focolare muore morente, moriva piede pedone, pediluvio
Le vocali i e u non formano dittongo nei gruppi: cia (cie, cio, ciu), gia (gie, gio, giu), glia (glie, glio, gliu), scia (scie, scio, sciu), gua (gue, gui, guo), qua (que, qui, quo) perché la i rende dolci la g e la c e la u rende dura la g e accompagna sempre la q: in questi casi sono solo segni grafici.
Tre vocali che si pronunciano con un’unica emissione di voce formano un trittongo.
L’unione delle vocali i e u o l’unione di due i non accentate con un’altra vocale, per lo più accentata, forma i trittonghi.
I possibili trittonghi sono:
• iài, ièi: cambiai, miei;
• uài, uòi: attuai, suoi;
• iuò: aiuola.
Quando due vocali che si incontrano si pronunciano separatamente, con emissioni di voce distinte, formano uno iato.
Lo iato si ha:
• quando si incontrano tra loro le vocali a, e, o: a-or-ta, cre-a-to, po-e-ta;
• quando le vocali si incontrano con i, u accentate: mi-o, ba-u-le, bu-e;
• nelle parole composte con i prefissi re-, ri-, bi-, tri-: re-a-zio-ne, ri-u-nio-ne, bi-enna-le, tri-an-go-lo.
SI SEPARANO LE VOCALI NELLA SILLABAZIONE?
Nella divisione in sillabe le vocali di uno iato devono essere separate: mi-o, po-e-ta, so-a-ve, o-ce-a-no
Le vocali dei dittonghi e dei trittonghi costituiscono, invece, un’unica sillaba: gio-va-ne, pian-ge-re, miei, a-iuo-la GrammaFAQ
GrammaSfida
Sfidatevi a coppie. Scrivete ognuno un testo di senso compiuto di 30 parole (margine di tolleranza 5 parole) dal titolo Vocali: che passione! in cui cercherete di inserire il maggior numero di parole omofone, con dittongo, trittongo e iato. Vince la sfida chi ne avrà usate di più!
La sfida è possibile anche online! Scrivete i vostri testi su dei file Word che condividerete sul libro digitale.

1 Cambia la vocale in neretto per formare una nuova parola.
1. sala
2. muta
3. arto
4. cervo
5. mento
6. tenda
7. ira
8. pasto
9. getto
10. foro
2 A coppie, inserite nei seguenti gruppi di lettere le vocali, in modo da ottenere parole di senso compiuto. Le definizioni date accanto vi potranno aiutare.
1. sc ___ Servono per sciare.
2. c ___ mpl ___ ___ nn ___ Si festeggia il giorno in cui si è nati.
3. ___ l ___ f ___ nt ___ L’animale con la proboscide.
4. c ___ p ___ rch ___ ___ Si appoggia sui tegami.
5. r ___ m ___ r ___ Si percepiscono con le orecchie.
6. pr ___ s ___ p ___ Si allestisce per Natale.
7. f ___ rb ___ c ___ Servono per tagliare.
8. ___ sc ___ ns ___ r ___ Serve per salire.
9. s ___ m ___ f ___ r ___ Si trova spesso in un incrocio stradale.
10. t ___ l ___ f ___ n ___ Serve per comunicare.
3 PRODUZIONE A seconda di come le vocali e e o vengono pronunciate (aperte o chiuse) il significato di una stessa parola (omografa) cambia. Componi una frase con ciascuno dei diversi significati delle parole in tabella. Serviti del dizionario per controllare l’accento.
Vocale aperta
Vocale chiusa
pèsca Hogustatounapescamatura. pésca Ilnonnoierièandatoapesca.
bòtte bótte
vòlto vólto collèga colléga lègge légge
èsca ésca
fòsse fósse
4 INVALSI Quale delle seguenti terne non presenta un dittongo, uno iato e un trittongo?
A chiaro, creatura, aiuola
B causa, poeta, buoi
C maglia, baule, miei
D guai, chiave, boato
5 Sottolinea le parole contenenti un dittongo (17) e cerchia quelle che presentano un trittongo (5).
suono – figlio – lattaio – cuore – scoiattolo – giocattolo – puoi – tuono – dieci – fiamma – miei – guai –aumento – uovo – violetta – ambiente – flauto – suoi – assaggiai – sassaiola – pieve – peggiore
6 Sottolinea le parole contenenti uno iato (15). poema – zaino – fauce – zio – paura – leone – ideale – trionfare – riammettere – triennio – raucedine –poesia – rielaborazione – riascoltare – reagire – boato – aereo – calzolaio – miagolio
7 LESSICO Scrivi le parole con un dittongo mobile dalle quali derivano quelle riportate di seguito.
1. sonoro
2. cottura
3. scolaro
4. novità
suono
5. mossa
6. presidente
7. celeste
8. nocivo
9. scossa
10. letizia
11. bontà
12. commosso
8 Sottolinea nel seguente brano i dittonghi (12), i trittonghi (1) e gli iati (4).
Lo sciopero delle vocali
Un giorno le vocali decisero di scioperare: si sentivano sfruttate, essendo le lettere più usate dell’alfabeto. Naturalmente portarono l’esempio della parola aiuole. «Vergogna,» gridarono: «ci lavoriamo tutte e cinque con l’aiuto di una sola consonante! D’ora in poi quelle sfaticate di consonanti lavorino da sole!». Così scioperarono. Come fecero? È semplice: sparirono dai discorsi e dagli scritti. E appena sparirono successe il finimondo.
Quel mattino uscendo di casa, i bambini invece del solito «ciao mamma», «ciao papà» dissero un bel «c mm» e «c pp» da far accapponare la pelle. Non essendoci più le vocali, pronunciavano infatti solo le consonanti.
Arrivati a scuola, salutarono il maestro col solito rispettoso «Buon giorno, signor maestro», che però divenne un bel «Bn grn, sgnr mstr».
da M. Argilli, Storie del tic tac, Editori Riuniti
9 Completa le frasi con i gruppi di vocali; poi indica se hai aggiunto un dittongo D (6), un trittongo T (3) o uno iato I (6).
1. Ho incontrato Mar ............ (............) in p ............ zza (............) G ............ seppe (............) Verdi. 2. La ch ............ ve (............) del b ............ le (............) è sulla mensola. 3. Se v ............ (............) un a ............ to (............) rivolgiti a L ............ gi (............). 4. Il l ............ ne (............) spalancava anno ............ to (............) le f ............ ci (............). 5. I m ............ (............) nonni vivono in un p ............ se (............) del Trentino. 6. Mi p ............ (............) elencare le caratteristiche di un tr ............ ngolo (............) equilatero?
10 LESSICO Scrivi sul quaderno cinque parole che contengano tre vocali diverse e cinque che ne contengano quattro.
Le consonanti 3
B C D F G H L M N P Q R S T V Z
Le consonanti sono suoni che per essere pronunciati devono appoggiarsi a una vocale e suonare insieme con essa.
I fonemi consonantici variano il loro suono in base alla vibrazione delle corde vocali e agli organi utilizzati per la loro pronuncia. Ecco come si suddividono.
Denominazioni Consonanti
labiali p, b, m labbra
Luogo di articolazione
dentali d, t la punta della lingua tocca l’interno dei denti superiori
labiodentali f, v i denti superiori toccano il labbro inferiore alveolari l, n, r, s, z la punta della lingua tocca la base dei denti superiori
palatali c, g (dolci) la lingua tocca il centro del palato velari o gutturali c, g (dure), q la lingua si ritira verso la gola
C, G
Possono avere suono dolce o palatale e duro o gutturale.
Hanno un suono dolce o palatale:
• davanti alle vocali e, i: cena, cibo, gelo, giro;
• davanti alle vocali a, o, u se fra esse e le vocali si inserisce una i: ciabatta, giacca, ciotola, giovane, ciurma, giustizia.
Hanno un suono duro o gutturale:
• davanti alle vocali a, o, u: capo, coro, cugino, gamba, gola, gusto;
• davanti a un’altra consonante: cresta, grande;
• alla fine della parola: tic, gong;
• davanti alle vocali i ed e se fra esse e le vocali si inserisce la consonante h: chiave, cherubino, ghianda, ghette.
Q
È sempre seguita da u + vocale: acqua, equino.
S
Ha suono dolce o sonoro:
• quando si trova fra due vocali: posa, caso, esito;
• prima delle consonanti b, d, g, l, m, n, r, v: sbattere, sdegno, sgomento, slegare, smemorato, snocciolare, sradicare, sveglia;
• nelle parole che terminano in -asi, -esi, -isi, -osi: fasi, paesi, analisi, psicosi.
Ha suono aspro o sordo:
• all’inizio di parola, prima di una vocale: sambuco, sultano, sedia, silenzio, sosta;
• prima delle consonanti c, p, t, f, q: scarpa, sparo, stampa, sfinito, squadra;
• dopo una consonante: borsa, psicologia;
• quando è doppia: visse, osso, fosso.
Z
Ha suono dolce o sonoro:
• all’inizio di parola: zenzero, zampa, zufolo;
• tra due vocali: azalea, lazo;
• nei suffissi -izzare, -izzazione: organizzare, organizzazione.
Ha suono aspro o sordo:
• prima dei gruppi ia, ie, io: pigrizia, pazienza, ozio;
• quando è doppia: durezza, bozza;
• nelle parole che terminano in -anza, -enza: tolleranza, presenza.
H
Non ha un suono, è solo un segno grafico e per questo è detta muta.
La consonante h si usa:
• in alcune voci del verbo avere: ho, hai, ha, hanno per distinguerle da o, ai, a, anno;
• nelle interiezioni esclamative: ah!, ehi!, ahi!;
• per formare, con le consonanti c e g seguite da e, i, un suono duro: cherubino, chicco, gheriglio, ghianda.
Esercizi

1 Cerchia le consonanti che compongono le seguenti parole.
3 A coppie, leggete ad alta voce le seguenti parole. Sottolineate la c e la g se hanno suono dolce o palatale (13), cerchiatele se hanno suono duro o gutturale (22). casco – canguro – riga – gesto – gelido – cura – carta – cece – cerimonia – calligrafia – gonna – gommista –generale – gentilezza – garbo – legale – noce – guanto – camino – geranio – vicolo – vicenda – legare –governare – caldo – ceto – agio – ago – gettare – guastare – gara
4 LESSICO Completa le parole seguenti inserendo le consonanti s o z.
1. fera
2. attera
3. aluto
4. o tenere
5. di po i ione
6. tortuo o
7. igomo
8. afferano
9. o iare
10. a annare
11. a portare
12. fo ato
5 Inserisci opportunamente nelle frasi i seguenti gruppi: ha, ah, ho, oh, hai, ahi.
1. Cosa ti .................. detto quando l’.................. incontrato? 2. .................. che dispiacere! 3. Non mi .................. ancora restituito il libro di storia. 4. In pizzeria .................. ordinato una pizza al prosciutto crudo. 5. Ripeti, ti prego, non .................. capito che cosa mi .................. chiesto. 6. Giacomo .................. dodici anni e sua sorella Lisa ne .................. tre di meno. 7. .................. ma che cosa .................. detto mai! 8. Non .................. nulla da rimproverarmi. 9. .................., .................. male al piede destro!
6 INVALSI Quale frase non contiene errori nell’uso dell’h?
A Le college della mamma sono state invitate a cena.
B O dato questo libro a tuo fratello.
C Che belle rose hai raccolto in giardino!
D Marisa a apparecchiato la tavola con cucciai d’argento.
7 LESSICO Sostituisci alle seguenti espressioni le parole di significato equivalente che iniziano con h.
1. Umorismo. 2. Svantaggio, condizione sfavorevole.
3. Territorio circostante una grande città. 4. Grande sala d’ingresso degli alberghi. 5. Panino imbottito con würstel. 6. Terreno contenente sostanze organiche. 7. Albergo.
8. Assistente di volo sugli aerei. 9. Film e racconti che descrivono scene raccapriccianti.
10. Passatempo, svago. 11. Formula di saluto inglese («salve»).
8 LESSICO Inserisci le consonanti mancanti per ottenere parole di senso compiuto. Le definizioni date accanto ti potranno aiutare.
1. A ___ O Vi si infila l’esca.
2. O ___ ___ ___ IO Organo della vista.
3. ___ I ___ I ___ ___ E ___ ___ A Veicolo a due ruote.
4. ___ A ___ ___ IO Il quinto mese dell’anno.
5. ___ I ___ U ___ IO Riparo, protezione.
6. ___ ___ O ___ ___ O Persona sciocca.
I digrammi e i trigrammi

Dal cappello delle streghe uscivano ciuffi di capelli blu.
Nelle parole streghe e ciuffi i gruppi di lettere gh e ci si pronunciano con l’emissione di un solo suono e vengono chiamati digrammi.
I digrammi sono coppie di lettere che rappresentano un unico suono.
I digrammi della nostra lingua sono sette:
• gn seguito da vocale: agnellino, gnu, montagna, gnomo;
• ch seguito dalle vocali e, i: panche, orchi;
• ci seguito dalle vocali a, o, u: camicia, ciondolo, ciuffo;
• gi seguito dalle vocali a, o, u: giardino, raggio, giudice;
• gh seguito dalle vocali e, i: streghe, laghi;
• sc seguito dalle vocali e, i: scenario, scivolare;
• gl seguito dalla vocale i: scogli, figli.
GrammaFAQ
IL GRUPPO GL È SEMPRE UN DIGRAMMA?
Nelle parole glicine, negligenza, glicerina, geroglifico, anglicanesimo il gruppo gl non costituisce digramma, perché la g (dura) e la l si pronunciano con due suoni distinti.

Il picchio è ghiotto di larve.
Nelle parole picchio e ghiotto i gruppi di lettere chi e ghi si pronunciano con l’emissione di un solo suono e vengono chiamati trigrammi.
I trigrammi sono gruppi di tre lettere che rappresentano un unico suono.
I trigrammi sono quattro:
• gli seguito da vocale: famiglia, pagliuzza, fogliame;
• ghi seguito da vocale: ringhiare, ghiotto, preghiera;
• chi seguito da vocale: vecchio, chiamare, chiesa;
• sci seguito da vocale: sciare, guscio, scienziato.

1 Sottolinea i digrammi (10) e cerchia i trigrammi (7) contenuti nelle seguenti parole.
prosciutto – egli – scoglio – cinghiale – ingegnere – chiamare – ghiottoneria –chiave – sciocco – riccio – giudicare – anche – magnifico – regno – scimmia –figli – righe
2 Completa le seguenti parole inserendo i digrammi (13) e i trigrammi (7) opportuni.
1. accio
2. avi
3. ena
4. elta
7. ovane
8. casta a
9. luo i
5. bac etta 6. ustizia
10. oglilingua
11. i oranza
12. biri inata
13. cre ita
14. so ola
15. occolato 16. ba ore
fo e 18. pro utto
fi i
iroppo
3 LESSICO A coppie, rispondete alle seguenti domande tenendo presente che la risposta deve contenere un digramma o un trigramma.
1. Chi ha una stella sul petto? ................................................... 2. Chi possiede le branchie invece dei polmoni? ............................. 3. Come può essere chiamato un sontuoso pranzo? ........................................ 4. Come si chiama un piccolissimo corso d’acqua? ........................................ 5. Su cosa si scrive con il gesso? ........................................ 6. Cosa si trova al Polo Nord? ........................................ 7. Dove si versa una bibita? ........................................
4 Completa le parole delle seguenti frasi con i digrammi (4) e i trigrammi (13) opportuni.
1. Ho bevuto due bic .............. eri di aran .............. ata. 2. Sulla so .............. a di casa il vento aveva radunato tante fo .............. e sec .............. e. 3. Nata .............. a si è messa in .............. in .............. eri per la tua festa di compleanno! 4. Mise un cubetto di .............. accio nel bic .............. ere per raffreddare la limonata. 5. Gu .............. elmo si è laureato in .............. enze naturali. 6. Un gran .............. o se ne stava immobile sullo sco .............. o. 7. Infine stirò la tova .............. a e la ripose nel cassetto. 8. Il cane, irritato, rin .............. ava. 9. Dalla finestra entrava un ba ore di luce.
5 Scrivi sul quaderno una parola per ciascuno dei seguenti digrammi e trigrammi. chi – sci – sc – gi – gn – gli – gl – ghi – gh – ci – ch
6 Completa le parole che seguono inserendo gli (9) o li (7).
1. cavi .............. a
2. petro .............. era
3. squadri .............. a
4. vermi .............. o 5. gioco .............. ere
6. sma .............. atura
7. lu .............. o
8. o .............. o
9. vigi .............. a 10. umi .............. azione 11. a .............. o 12. abba .............. ante 13. ma .............. one 14. mobi .............. o 15. ita .............. ano 16. baga .............. o
7 INVALSI In quale delle seguenti terne il gruppo gl non produce un unico suono formando un digramma o un trigramma?
A famiglia, paglia, tovaglia
B glucosio, glicerina, negligenza
C artiglio, soglia, fanghiglia
D moglie, sbagliare, sogliola
GrammaRipasso
le lettere dell’alfabeto
che sono
che sono
i grafemi
comprende
La fonologia
comprende
che sono formati da i fonemi i suoni
5 vocali 26
5 lettere straniere 16 consonanti
a, e, i, o, u
b, c, d, f, g, h, l, m, n, p, q, r, s, t, v, z
j, k, w, x, y
vocali trittonghi cambiai, miei dittonghi
iati
digrammi piano, uomo gnomo, giudice
trigrammi poeta, reazione
famiglia, guscio consonanti
Conoscenze


1 Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
1. Il fonema è una lettera, il grafema è un suono. V F
2. Le parole omografe hanno lo stesso significato. V F
3. Le vocali e e o possono avere suono aperto o suono chiuso. V F
4. La consonante s è sempre dolce. V F
5. La consonante h è solo un segno grafico. V F
6. Il dittongo è l’insieme di due vocali che costituiscono un’unica sillaba. V F
7. Le vocali che formano un trittongo costituiscono sillabe differenti. V F
8. Lo iato è formato da due vocali che costituiscono sillabe separate. V F
9. I digrammi sono coppie di lettere che si fondono in un unico suono. V F
10. I trigrammi sono gruppi di due lettere che costituiscono un’unica sillaba. V F
1 punto per ogni risposta esatta /10
Abilita
2 Disponi in ordine alfabetico le seguenti parole numerandole correttamente. […...…] dalia […...…] lontananza […...…] hotel […...…] amore […...…] notizia […...…] balsamo […...…] gas […...…] canzone […...…] cadenza […...…] sole […...…] jumbo […...…] festa [ ] zoccolo [ ] tatuaggio [ ] pulce [ ] mania [ ] quaderno [ ] faro [ ] rospo [ ] vela
0,5 punti per ogni parola collocata correttamente /10
3 Inserisci le seguenti parole nella tabella dopo aver individuato i dittonghi, i trittonghi e gli iati. realtà – bestiale – acciaio – piantare – paese – tuoi – Manuele – prendiamo – triennio – miei – friabile –rientro – cocciuto – proseguiamo – creatura – pietra – luccichio – giusto – bracciale – miele
1 punto per ogni inserimento corretto /20
4 Nelle seguenti frasi, sottolinea le parole scritte in corsivo che contengono le consonanti s e z dal suono dolce e cerchia le parole che contengono la s e la z dal suono aspro.
1. Elisa ha disdetto l’appuntamento dal notaio. 2. Sergio salì di corsa le scale. 3. Teresa ha seguito la lezione di storia con grande attenzione. 4. La zampogna è uno strumento a fiato simile alla cornamusa.
1 punto per ogni parola classificata correttamente /10
5 Nelle seguenti frasi, sottolinea le parole che contengono la c e la g dal suono dolce e cerchia le parole che contengono la c e la g dal suono duro.
1. Non tutte le ciambelle riescono col buco. 2. Cesare è stato interrogato in chimica. 3. Il fiume era gelido e livido. 4. Mario indossa sempre vestiti eleganti; suo fratello invece che è un tipo sportivo, d’inverno porta quasi sempre il giubbotto. 5. Il gufo e la civetta hanno il becco ricurvo. 6. Il sole al tramonto rendeva dorate le guglie del duomo di Milano. 7. Dafne e Luigi mi stupiscono per le loro idee geniali.
1 punto per ogni parola classificata correttamente /20
6 Completa le seguenti frasi scegliendo fra: ho, o, oh, ha, a, hai, ai, ahi, hanno, anno.
1. La mamma di Lia mi offerto una fetta di strudel; , com’era buono! 2. L’ siderale è il tempo che la Terra impiega compiere il suo giro intorno al Sole. 3. È il braccialetto, che ti regalato gli zii? 4. Devi leggere e ripetere più volte, capito no? 5. , sono caduto dalla bicicletta, diversi graffi in una gamba, ma tu non dire nulla miei genitori, ti prego!
1 punto per ogni inserimento corretto /10
7 Nelle coppie di parole scritte in corsivo le vocali o ed e sono accentate in modo diverso per cui la loro pronuncia ha il suono aperto o chiuso. Cancella la parola con la pronuncia errata. 1. L’insegnante di scienze ci corrèsse/corrésse subito il compito. 2. Loredana è una persona molto còlta/ cólta e intelligente. 3. L’accètta/accétta era appoggiata al tronco dell’abete. 4. La via Mazzini colléga/ collèga il piazzale Kennedy con via Curiel. 5. Nel bosco si poteva osservare ogni sòrta/sórta di funghi. 6. Si stese sul divano, pòse/póse gli occhiali sul tavolino e si appisolò. 7. Giovanni ha il mènto/ménto sporgente come suo padre. 8. L’elettricista eseguì con il trapano il fòro/fóro nel muro per far passare il filo elettrico.
1 punto per ogni parola cancellata correttamente /8
8 Completa l’insegna del locale con le vocali mancanti.

2 punti per l’intero esercizio corretto /2
Competenze
9 Scrivi due coppie di parole omografe e utilizzale poi per produrre quattro frasi di senso compiuto.
Coppia 1: /
Frase 1:
Frase 2:
Frase 3:
Frase 4:
Coppia 2: /
2 punti per ogni frase corretta /8
10 Quali consonanti ti porteranno da «beta» a «zeta»? Completa la tabella. Puoi aiutarti col dizionario.






0,5 punti per ogni consonante inserita correttamente /2
Punteggio totale /100
Autovalutazione
In base al punteggio ottenuto verifica il tuo livello.
Punteggio < di 45 da 45 a 59 da 60 a 69 da 70 a 79 da 80 a 89 da 90 a 96 da 97 a 100
LibroLAB
Esercizi per il recupero, p. 36
Esercizi per il potenziamento, p. 116
Competenze trasversali, p. 302 Attività di coppia, p. 380







L’ortografia



Un gruppo di ragazzi trascorre una settimana in una villa-castello dove pericolose creature delle tenebre attaccano quando sentono l’odore di errori di grammatica...


Il computer fa appena in tempo a comunicare i dati generali (su 40 ragazzi, 25 hanno fatto almeno un errore) e salta la corrente. Quando gli occhi si adattano al barlume verdognolo delle luci di sicurezza, i ragazzi distinguono una figura vestita di una calzamaglia e di una giubba nere, su cui spicca un colletto bianco. È un giovane uomo alto e magro, che regge un teschio tra le mani e avanza portandosi verso il centro della parete. «Avere o non avere» comincia con una voce impostata, da attore, che rimbomba nel silenzio della biblioteca. «Avere o non avere, questo è il problema. Se la parolina che ci tormenta è voce del verbo avere, allora sì che ci vuole quella lettera muta e infida, la h di ho, hai, ha, hanno. Non mi direte che non sapete distinguere un verbo, l’azione, il cuore della frase, da una preposizione? Se dico: “Hai dato da mangiare ai cani?” non si può confondere la funzione del primo hai con quella del secondo ai. Riflettere, pensare: altro che dormire, sognare forse. Perché sopportare i segni rossi e blu degli insegnanti, le urla dei genitori, il disprezzo dei saputelli, quando basta un momento di riflessione per scacciare l’errore e le sue angosce? Oh, dimenticavo le esclamazioni! Oh, ah, ahi, ehi: sono verbi? Sono preposizioni? No di certo: ahimè, sempre più infida è la h, che in questi casi segue la vocale, come un sospiro...».
Per riflettere insieme

adatt. da M. Birattari, La grammatica ti salverà la vita, Feltrinelli Kids





1 Il personaggio che appare ai ragazzi su che cosa vuole farli riflettere?


APPREN DIMENTO COOPERATIVO
2 Evidenziate nel brano le informazioni di ortografia che l’attore declama, poi provate a costruire un breve esercizio sull’argomento. A coppie, scambiatevi gli esercizi e svolgeteli.










Che cos’è l’ortografia?




Lingua viva

L’ortografia comprende l’insieme di regole per la corretta scrittura e pronuncia delle parole. Indica inoltre le regole per un corretto uso della punteggiatura.


FLAVIA SE NONN CERI T’I
AVESERO DOVUTTA IN VENDARE



Sui muri della tua città ti sarà capitato di vedere scritte realizzate da chi ha sentito la necessità di «lasciare un segno» raccontando un sentimento, uno stato d’animo. Chissà come avrebbero reagito le creature delle tenebre sensibili agli errori di grammatica leggendo queste scritte:
CITTADINI CONSAPEVOLI






QR CODE


RINUNCIARE HA TUTTO...

CON TE ACCANTO POSSO



da Repubblica.it, Scritte sui muri: l’amore sgrammaticato
1 Riscrivete le frasi in modo corretto spiegando a voce gli errori che avete individuato.
2 Che cosa pensate dei graffiti sui muri delle città? In quali occasioni sono una forma d’arte e in quali, invece, costituiscono un deturpamento di un bene comune? Confrontate le vostre opinioni avviando un dibattito argomentativo in classe.



Alcune regole fondamentali

Stefania sogna di passeggiare nelle campagne della Campania, mentre uno gnomo giardiniere mangia una lasagna.
L’ortografia presenta non poche difficoltà e ciò è causa di molti errori perché non sempre i grafemi, cioè le lettere dell’alfabeto, corrispondono ai fonemi e molti suoni devono essere scritti ricorrendo a più lettere.
Nell’esempio puoi vedere i suoni ni e gn, che spesso vengono confusi quando vengono riportati nella lingua scritta.
Ecco un elenco delle più frequenti difficoltà ortografiche che puoi incontrare. Ricorda che il dizionario può esserti d’aiuto ogni volta che hai un dubbio.
NI, GN, GNI
Si usa ni davanti a vocale in poche parole che conservano la grafia originaria latina: niente, genio, colonia, Campania.
Si usa gn in tutti gli altri casi: agnello, sognare, ognuno.
Dopo il suono gn non si scrive mai la i, tranne: nei casi in cui questa sia accentata (compagnìa); nella prima persona plurale del presente indicativo, e nella prima e seconda persona plurale del presente congiuntivo dei verbi che terminano in -gnare, noi bagniamo, che voi guadagniate.
CU, QU
Hanno lo stesso suono. Se c’è un dubbio è bene consultare il dizionario. Va ricordato però che si deve usare cu in: cuoco, cuore, cuoio, taccuino, innocuo, proficuo, arcuato, scuola e in tutte le parole derivate.
Se segue una consonante, si scrive sempre cu: aculeo, custode, cugino.
Per risolvere il problema puoi anche ricordare che si usa qu in tutti gli altri casi: questo, liquore, quoziente, colloquio.
CQU, QQU, CCU
Per esprimere il raddoppiamento del suono qu si usa il gruppo cqu: acqua, nacque, tacque, acquisto.
Unica eccezione con qqu è la parola soqquadro.
Si usa ccu quando il raddoppiamento è seguito subito da consonante: accusa, accurato, accumulare.
LI, GLI
Si usa sempre li:
• all’inizio di parola: liana, lievito, lieto, liuto, tranne l’articolo gli e i pronomi glielo, gliene, gliela, glieli;
• nelle parole in cui l’accento cade sulla i e nei loro derivati: balìa, malìa, ammalìare, regalìa;
• quando il suono è doppio: idillio, allievo, allietare;
• nelle parole che mantengono la grafia latina: cavaliere, milione, olio, ausilio;
• nei nomi propri di persona: Emilia, Duilio, Virgilio, Giulio, tranne Guglielmo e Gigliola.
In tutti gli altri casi si usa gli: vaglia, miglio, coniglio, gigli, sogliola, famiglia.
Si può scrivere sia familiare sia famigliare.
MP, MB
Davanti alle consonanti labiali p e b si usa sempre la consonante nasale m e non n: impero, lampada, bambino, imparare.
Fanno eccezione i composti di bene: benpensante, benparlante.
SCE, SCIE
Si usa sempre sce: scena, ascensore, discendere, scelta.
Fanno eccezione le parole scienza, coscienza e i loro composti: incosciente, scienziato, coscienzioso, usciere e scie (plurale di scia).
CE, CIE, GE, GIE
Nei plurali dei nomi che terminano in -cia e -gia la i si mantiene:
• quando è accentata: bugìa – bugie, magìa – magie, farmacìa – farmacie;
• quando -cia e -gia sono preceduti da vocale: acacia – acacie, valigia – valigie. Se i gruppi -cia e -gia sono preceduti da consonante, le parole al plurale escono in -ce e -ge: provincia – province, frangia – frange, treccia – trecce, spiaggia – spiagge.
Le parole più diffuse che si scrivono con il gruppo cie sono: cielo, cieco, specie, igiene, effigie, società, pasticciere, efficienza, sufficienza, deficienza e i loro composti.
Esercizi H
La lettera h, proprio perché non si pronuncia (è la cosiddetta «consonante muta»), è causa di frequenti errori di ortografia. Attenzione quindi a non confondere:
ho voce del verbo avere
Ho un cucciolo di cane. o congiunzione
Vuoi pasta o carne? oh interiezione o esclamazione Oh, che meraviglia!
hai voce del verbo avere
Hai comprato il libro? ai preposizione articolata Andiamo ai giardini. ahi interiezione o esclamazione Ahi, che male!
ha voce del verbo avere
Oggi la nonna ha caldo. a preposizione
Scrivi a Maria. ah interiezione o esclamazione Ah, allora sei stato tu!
hanno voce del verbo avere
Questa mattina hanno consegnato un pacco. anno nome
In che anno sei nata?

Altri esercizi interattivi
1 Sottolinea nelle seguenti coppie di parole quella corretta.
1. aquisto/acquisto
2. arquato/arcuato
3. soqquadro/soccuadro
4. licuidare/liquidare
5. acquatico/aquatico
6. secuenza/sequenza
7. liquore/licuore
8. naqquero/nacquero
9. cospiquo/cospicuo
10. scuola/squola
11. acquilone/aquilone
12. ecuivalente/equivalente
2 Completa le parole inserendo i gruppi ni (10), gn (11) e gni (3).
1. scruti................o
2. opi................one
3. dise................amo
4. comu................one
5. ge................o
6. pa................ere
7. co................ome
8. ba................ato
9. so................o
10. i................oto
11. cer................era
12. vi................eto
13. o................uno
14. i................ezione
15. matti................ero
16. colo................a
17. inge................o
18. prigio................a
19. i................oranza
20. co................ato
21. compa................a
22. ba................amo
23. conge................o
24. vi................etta
3 Completa le seguenti frasi inserendo i gruppi ccu (4), cqu (6) e qqu (1).
1. Fu a….........…sato di aver pagato con banconote false il televisore che aveva a….........…istato. 2. Dal cielo scendeva un’a….........…erugiola fastidiosa. 3. La folaga e il germano reale sono uccelli a….........…atici. 4. La nonna ha confezionato in modo a….........…rato una camicia per il piccolo Teo. 5. Hai segnato quegli appunti sul ta….........…ino? 6. Fulvio, per cercare il passaporto, ha messo a so….........…adro tutti i mobili di casa sua.
7. Un’infermiera di trent’anni a….........…disce la zia ottantenne di Rosaria. 8. Angela ha a….........…istato una preziosa a….........…amarina di color azzurro chiaro. 9. Leonardo na….........…e a Vinci nel 1452.
4 Individua e correggi gli errori nell’uso di li e gli. Attenzione, sette parole sono corrette!
1. fogliame 2. Giugliana 3. paliaccio 4. vagliare
5. soliola
6. consilio 7. umigliato
8. Giulio 9. miliorare 10. milione 11. migliardario 12. miglio 13. Marsilia 14. abbaliava
15. lulio 16. cigliegine 17. esigliare 18. Amaglia 19. ammobigliare 20. spoliare 21. malie
22. ripostilio 23. alio 24. puliese 25. Attiglio 26. petroglio 27. palio 28. cagliaritano
5 Completa le parole inserendo i gruppi mp (13) e mb (7).
1. i….......…atto
2. te….......…o
3. i….......…egno
4. co….......…erare
5. co….......…asso
6. i….......…ianchini
7. po….......…iere
8. i….......…evibile
9. i….......…ressione
10. i….......…revisto
11. la….......…ada
12. co….......…ilare
13. co….......…inazione
14. te….......…orale
15. ca….......…io
6 Completa le parole inserendo i gruppi sce (12) e scie (4).
1. u re
2. na
3. di polo
4. fa tta
5. lta
6. ndere
7. icco
8. a nsore
9. co nziosamente
10. di ndere
11. ntifico
12. inco nza
16. i….......…ranato
17. ava….......…raccio
18. ca….......…ane
19. U….......…erto
20. e….......…orio
13. a ta
14. o no
15. di sa
16. convale nza
7 Completa le parole inserendo i gruppi ce (7), cie (4), ge (3) e gie (6).
1. a to
2. farma
3. provin….......…
4. gri….......…
5. indi….......…stione
6. bilan
7. effi nte
8. mar….......…
9. i….......…ne
10. grattu….......…
11. lato
12. rinun
13. bu….......…
14. fran….......…
15. cro….......…ra
16. quer
17. lan
18. vali….......…
19. effi….......…
20. suffi….......…nte
8 INVALSI Quale parola risponde alla definizione: «parte della grammatica che si occupa della corretta scrittura della parola di una lingua»?
A ortografia B calligrafia C epigrafia D fonografia
9 A coppie, volgete al plurale la seguente filastrocca. Lo scià ......................................................... sugli sci ......................................................... lasciò ......................................................... una scia ......................................................... liscia ......................................................... come una striscia ......................................................... a forma di biscia. .........................................................

10 Individua le parole scritte in modo errato e riscrivile correttamente. Attenzione, quattro parole sono esatte! 1. congenio 2. bisogno 3. impeniava 4. conseniato 5. pagnere 6. timognere 7. cognuge 8. ogniuno 9. riugnione 10. convegnente 11. cogniato 12. igniorante 13. bagniando 14. provegnenza 15. accompagniare 16. bagnino 17. ignobile 18. sogniatore 19. uranio 20. ugnione 21. Eugegno 22. Togno 23. ragiognere
24. assegnio
11 Sottolinea e correggi gli errori nell’uso di mp e mb. Attenzione, sei parole sono corrette! Individuale e riscrivile sotto. 1. inperatore
4. lanpadario
conpagno
benpensante
stanpare ………................….............………… 16. inparato ………................….............………… 17. onbroso ………................….............… 18. sempre ………................….............…………
scenografia ………................….............………… Parole corrette:
Il raddoppiamento delle consonanti

Affacciato alla finestra, ammiravo le stelle che brillavano nella notte e ascoltavo le note di un sassofono che suonava lontano.
Nell’esempio sono state evidenziate le consonanti che hanno rafforzato il loro suono tramite il raddoppiamento.
È importante non sbagliare nel raddoppiare le consonanti, anche perché una consonante raddoppiata può cambiare radicalmente il significato di una parola: notte e note ne sono un esempio.
Non esistono regole precise sull’uso delle doppie, quindi in caso di dubbio è opportuno consultare il dizionario. Ecco comunque alcune indicazioni di carattere generale.
Non si raddoppiano:
• la consonante b davanti al gruppo -ile: abile, mobiletto, credibile;
• la consonante z davanti ai gruppi -ia, -ie, -io, -ione: malizia, spaziale, grazie, ozioso, organizzazione, nazione;
• la consonante g davanti al gruppo -ione: prigione, ragionevole.
Si raddoppia, nelle parole composte, la consonante iniziale della seconda parola:
• quando la prima parola è formata da uno di questi elementi: sopra, sovra, contra, a, da, fra, su, e, o, ne, se, ra: soprattutto, sovrapporre, contrabbando, aggiungere, davvero, frapporre, supporre, eppure, oppure, ovvero, nemmeno, seppure, rassodare;
• quando la prima parola è tronca, cioè ha l’accento sull’ultima sillaba: cosiddetto (così + detto), piuttosto (più + tosto).

1 Sottolinea nelle seguenti coppie di parole quella corretta.
1. sopratutto/soprattutto
2. arieggiare/ariegiare
3. fraporre/frapporre
4. acqueruggiola/acquerugiola
5. colleggio/collegio
6. palpabbile/palpabile
7. ragione/raggione
8. scorrazzare/scorazzare
9. aggitato/agitato
10. ravivare/ravvivare
2 Questa favola di Fedro è stata trascritta con diversi errori (12). Evidenziali nel testo e riscrivi le parole in modo corretto.
La rana e il bue
Una volta una rana vide un bue in un prato. Presa dall’invidia per quell’inponensa, prese a gonfiare la sua pele rugosa. Chiese poi ai suoi picolli se era diventata più grande del bue. Essi risposero di no.
Subbito riprese a gonfiarsi con magiore sforso e di nuovo chiese chi fose più grande. Queli risposero: «Il bue». Sdegniata, volendo gonfiarsi sempre più, scopiò e muorì. Quando gli uomini piccoli vogliono immitare i grandi, finiscono male. adatt. da Fedro, Animali nelle favole di ieri e di oggi, Giunti-Marzocco
3 INVALSI Perché scrivere «raggionevole» e «organizzazzione» è sbagliato?
A Perché la g e la z non si raddoppiano davanti al gruppo -ione.
B Perché la g e la z non si raddoppiano mai.
C Perché la g e la z si raddoppiano solo davanti al gruppo -ile.
D Non è affatto sbagliato: si scrivono proprio così.
4 Nelle seguenti coppie di parole individua e cancella la parola errata.
1. fraposto/frapposto
2. inabile/inabbile
3. origginale/originale
4. ozioso/ozzioso
5. lezzione/lezione
6. contabile/contabbile
7. nubile/nubbile
8. contrappeso/contrapeso
9. dimesso/dimmesso
10. suddiviso/sudiviso
11. ragionato/raggionato
12. provviggione/provvigione
13. manifestazione/manifestazzione
14. emozione/emozzione
15. cosiffatto/cossiffatto
16. polizzia/polizia
17. potabile/potabbile
18. aggiunto/agiunto
5 PRODUZIONE A coppie, leggete attentamente la filastrocca e trovate le parole (3) che, scritte senza le doppie, cambiano significato. Cercatene sul dizionario il significato. Infine, riportatele nell’elenco e scrivete con ciascuna di esse una frase di senso compiuto.
Apelle, figlio di Apollo, fece una palla di pelle di pollo: tutti i pesci vennero a galla, per vedere la palla di pelle di pollo, fatta da Apelle, figlio di Apollo.

Le e nel sono parole pronunciate con un’unica emissione di voce, mon-gol-fie-re, sa-liva-no e cie-lo sono parole costituite da gruppi di suoni. Ognuno di essi è una sillaba.
La sillaba è un’unità sonora, all’interno della parola, pronunciata con un’unica emissione di voce e contenente almeno una vocale.
In base al numero di sillabe le parole possono essere:
• monosillabe (di una sola sillaba, che può essere costituita anche da una sola vocale): a, ma, di, per;
• bisillabe (di due sillabe): se-dia, lu-na, ar-te, poz-zo;
• trisillabe (di tre sillabe): ma-ri-to, ta-vo-la, leg-ge-re;
• polisillabe (di quattro o più sillabe): am-mor-bi-den-te, per-fe-zio-na-re.
Una sillaba può contenere:
• una sola vocale che la costituisce: a-ria, po-e-ma;
• un dittongo: piu-ma, au-la;
• un trittongo: man-giai, miei;
• una o due vocali accompagnate da una o più consonanti: schiaf-fo, ar-ti-glio.
La divisione delle parole in sillabe
Quando scrivi ti è mai capitato di dover interrompere una parola alla fine della riga e di dover andare a capo? Per non sbagliare, è importante saper dividere le parole in sillabe e conoscere le regole fondamentali.
• La vocale o il dittongo all’inizio di parola seguiti da una sola consonante formano una sillaba a sé: a-ni-ma, au-to-mo-bi-le.
• Le vocali che costituiscono uno iato formano due sillabe distinte: pa-e-se, Pa-o-la.
• Le vocali che costituiscono un dittongo o un trittongo non si dividono mai: viaggia-re, pie-tà, pa-iuo-lo.
• La consonante forma la sillaba con la vocale o il dittongo da cui è seguita: ma-no, ci-lie-gio.
• Le consonanti doppie si separano sempre, compreso il gruppo cq; una fa parte della sillaba precedente, l’altra di quella seguente: ab-bel-li-re, ac-que-dot-to, batte-si-mo.
• I gruppi di due o tre consonanti diverse formano una sillaba con la vocale seguente se possono trovarsi anche all’inizio di una parola: re-spi-ro, spi-ri-to-so.
• I gruppi di due o tre consonanti diverse si dividono se con la vocale seguente non possono formare una sillaba che può trovarsi all’inizio di parola: dor-me e non do-rme (il gruppo rm non si troverà mai all’inizio di una parola).
• I digrammi e i trigrammi, seguiti da vocale, non si dividono mai: i-gno-ran-za, ringhia-re.
• Le parole composte con i prefissi: in-, con-, su-, dis-, mal-, bis-, ben-, ante-, post-, ri-, tra-, es-, trans- si dividono preferibilmente seguendo le regole generali, ma si può anche staccare il prefisso che costituisce una sillaba a sé e sillabare il resto regolarmente: di-soc-cu-pa-zio-ne o dis-oc-cu-pa-zio-ne, tra-scor-re-re o tras-cor-re-re.
GrammaFAQ
COME VANNO A CAPO LE PAROLE CON L’APOSTROFO?
Quando si deve andare a capo con una parola apostrofata, ad esempio quell’albero, oggi si tende a superare la vecchia imposizione di completare quell’ in quello e di andare a capo con la parola albero (peraltro di sgradevole suono) con il consiglio di dividere così: quel- (a capo) l’albero. Nei giornali e in alcuni libri può capitare che l’apostrofo venga lasciato a fine riga: quell’- (a capo) albero.
GrammaSfida
A coppie, osservate con attenzione i disegni e trovate le parole che vi servono per risolvere il rebus. Sfidate un’altra coppia: chi risolverà per prima il rebus? Soluzione: 26 lettere, 11 sillabe.






I S VOL

A coppie, risolvete il rebus insieme in videochiamata e cronometratevi, poi confrontate i tempi con il resto della classe. Quale coppia avrà vinto?

Altri esercizi interattivi
1 Completa le tre parole di ogni gruppo con la medesima sillaba per ottenere tre diversi termini di senso compiuto.
1. sca-…….......…-la bo-…….......…-la …….......…-na-ca
2. Ve-…….......…-to mi-…….......…-stra …….......…-ces-si-tà
3. mar-mel-…….......…-ta …….......…-men-to li-bel-lu-…….......…
2 Dividi le parole in sillabe, poi indica le monosillabe con la lettera M (5), le bisillabe con la lettera B (8), le trisillabe con la lettera T (9) e le polisillabe con la lettera P (8).
1. eventualmente (…....…) 2. ma (…....…) 3. virtù (…....…) 4. re (…....…) 5. paese (…....…) 6. domani (…....…) 7. quando (…....…) 8. amico (…....…) 9. disposizione (…....…) 10. dimagrimento (…....…) 11. partire (…....…) 12. fratello (…....…) 13. tuono (…....…) 14. scrittura (…....…) 15. borchia (…....…) 16. giù (…....…) 17. apostrofo (…....…) 18. divisione (…....…) 19. grammatica (…....…) 20. considerevolmente (…....…) 21. con (…....…) 22. natura (…....…) 23. vedere (…....…) 24. babbo (…....…) 25. mamma (…....…) 26. tra (…....…) 27. cane (…....…) 28. serenamente (…....…) 29. regola (…....…) 30. casa (…....…)
3 LESSICO A coppie, scrivete delle parole di senso compiuto anagrammando i seguenti gruppi di sillabe.
1. la-vo-ta
2. zio-na-ne
3. a-no-bi-ta
4. tà-ri-ca
5. der-qua-no
6. o-si-a
7. cia-ta-bat
8. cal-to-re-cia
9. te-pon
10. me-co-gno
11. scien-co-za
12. to-bi-a
4 Individua le parole divise in sillabe in modo errato e riscrivile correttamente. Attenzione: due parole sono state divise in modo giusto!
1. con-tra-vven-zi-o-ne ........................................................
2. pi-a-nis-ta ..............................................................................
3. a-ccom-pa-gna-me-nto ..................................................
4. pa-le-stra ................................................................................
5. co-no-sce-nza ......................................................................
6. flu-i-do .....................................................................................
7. gran-dez-za ...........................................................................
8. a-ndam-mo ............................................................................
9. a-mmi-ra-re ..........................................................................
10. sci-ac-qua-re ........................................................................
11. co-nquis-ta-re .....................................................................
12. soa-ve .......................................................................................
13. bri-ga-nte ..............................................................................
14. dr-o-me-da-ri-o ...................................................................
15. ra-cchi-u-de-re ....................................................................
16. ca-lpe-stio ..............................................................................
5 INVALSI Qual è l’esatta divisione in sillabe della parola cambiai?
A cam-bi-ai perché -ai è un dittongo e costituisce una sillaba a sé.
B ca-mbi-ai perché due consonanti vicine non vanno mai divise.
C camb-iai perché -iai è un trittongo e costituisce sillaba a sé.
D cam-biai perché la consonante b forma una sillaba con il trittongo -iai.
6 A coppie, ricavate quattro parole di senso compiuto in ciascun gruppo unendo con una freccia la sillaba della prima colonna a quella della seconda colonna.
1. a lo or mo sal glio col to
2. cuo bro pon io gua te li re
3. om a sco no tre bra bo glio 4. pa ve chia co ta dre ar sca
7 LESSICO Crea nuove parole invertendo l’ordine delle sillabe.
1. sole 2. lame 3. scava 4. doni
5. vista 6. nasce 7. pera 8. mali
9. lime 10. mora 11. rase 12. nano
13. noti 14. roco 15. rema
8 Dividi in sillabe le seguenti parole.
1. ospedale ..........................................
2. rovina ................................................
3. ammirazione .................................
4. trasparire ........................................
5. assolto ..............................................
6. ottobre ..............................................
7. gengive .............................................
8. manifattura ....................................
9. quadreria ........................................
10. acquario ...........................................
11. astro ...................................................
12. minestra ..........................................
13. circondare .......................................
14. lucidità ..............................................
Monosillabe Bisillabe Trisillabe Polisillabe leso o-spe-da-le
15. brivido ...............................................
16. borseggiatore ...............................
17. accompagnato ..............................
18. ospite .................................................
19. inginocchiare ................................
20. arbitro ...............................................
21. bellissimo ........................................
9 Inserisci correttamente le parole nella tabella, suddividendole in monosillabe (8), bisillabe (6), trisillabe (13) e polisillabe (6). letteratura – ampliamento – gru – cittadinanza – beato – Martina – Marte – mole – sé – solare – salita –bello – pioveva – più – ciò – gesso – anitra – questo – donna – amica – scritture – civiltà – è – giù – pianura – rivale – scolastico – assurdo – parrocchia – eventualità – già – lì – domandava
L’accento
L’accento tonico
La gàtta, in cìma all’àlbero, scrùta l’orizzónte cóme un piràta in cérca di nàvi da assaltàre.
Come avrai notato leggendo la frase dell’esempio, quando si pronuncia una parola, la voce si appoggia con maggiore intensità su una delle sue sillabe.

L’elevazione del tono della voce su una sillaba della parola si chiama accento tonico.
La sillaba accentata è la sillaba tonica. La vocale di tale sillaba si chiama vocale tonica.
Le altre sillabe sono dette atone, cioè senza accento: albero = àl- (tonica) -be- (atona) -ro (atona).
In base alla posizione della sillaba tonica, le parole possono essere:
• tronche, se hanno l’accento sull’ultima sillaba: so-gnò, pe-rò;
• piane, se hanno l’accento sulla penultima sillaba: do-ló-re, dòn-na, bal-có-ne;
• sdrucciole, se hanno l’accento sulla terzultima sillaba: tà-vo-lo, pò-ve-ro, dif-fì-ci-le;
• bisdrucciole, se hanno l’accento sulla quartultima sillaba: re-gà-lame-lo, pàs-sa-me-li. Nella maggior parte dei casi le parole italiane sono piane.
Quando alcune parole monosillabiche prive di accento, come le particelle mi, ti, si, ci, vi, ne, lo, si uniscono nella pronuncia alla parola precedente, sono dette enclitiche (inclinate indietro): man-gia-lo, man-da-ci, dim-mi. Quando si uniscono alla parola seguente, come gli articoli, le particelle pronominali e le preposizioni, sono dette proclitiche (inclinate in avanti): il libro, mi piego, di nuovo.
GrammaFAQ
COME SI DICE?
A volte capita di avere dei dubbi sulla pronuncia di alcune parole: si dice àmaca o amàca?, èdile o edìle? Una risposta corretta c’è! Nella seguente tabella troverai alcuni tra i più frequenti errori nella pronuncia degli accenti tonici e la loro versione corretta. Cerca di memorizzarli tutti per non avere più dubbi!
non si dice... ma si deve dire... àmaca amàca
concàvo còncavo dissuàdere dissuadére èdile edìle fortuìto fortùito gratuìto gratùito ìnfido infìdo persuàdere persuadére rùbrica rubrìca sàlubre salùbre
L’accento grafico
L’accento tonico viene segnato solo in alcuni casi nei quali prende il nome di accento grafico o semplicemente accento.
Nella lingua italiana si usano tre tipi di accento:
• grave: indica un suono aperto. Si usa sulle vocali à, ì e ù: università, partì, gioventù e sulle vocali è e ò aperte: caffè, interverrò;
• acuto: indica un suono chiuso. Si usa sulle vocali é e ó chiuse: poté, córso;
• circonflesso: indica una contrazione e si usava anticamente: tôrre per togliere, fûro per furono. Può essere segnato per indicare la contrazione di due vocali: principî, varî.
L’accento grafico è obbligatorio:
• sulle parole tronche bisillabe e polisillabe: portò, benché, carità, lealtà;
• sui monosillabi che terminano con due vocali: più, piè, può, ciò, già, giù, tranne qui e qua che si scrivono senza accento;
• sui composti di tre, re, blu, su: trentatré, viceré, rossoblù, lassù;
• su alcuni monosillabi per distinguerli da altri di uguale grafia ma di significato diverso:
dà voce del verbo dare
Luca dà un bacio al fratellino. da preposizione Vengo da Torino.
dì nome (= giorno)
Lavora sempre, notte e dì. di preposizione Arrivò di notte.
lì avverbio Passò di lì. li pronome Li rividi.
là avverbio Vai là. la articolo La ruota.
né congiunzione Né oggi né domani. ne pronome Ne incontrai uno.
è voce del verbo essere Carlo è un poeta. e congiunzione Acqua e vino.
sé pronome Lo prese con sé. se congiunzione Ti telefono, se vuoi.
tè nome Mi offrirono del tè. te pronome Non te lo dirò.
sì avverbio Disse di sì. si pronome Si scambiarono gli indirizzi.
L’accento grafico viene segnato per evitare equivoci fra parole che hanno la stessa grafia, le cosiddette omografe.
còlto voce del verbo cogliere cólto aggettivo (= istruito)
lèggere verbo leggère aggettivo (= poco pesanti)
àltero voce del verbo alterare altèro aggettivo (= dignitoso)
cómpito nome compìto aggettivo (= cortese)
LA PRONUNCIA ESATTA
Il dizionario segnala l’accento tonico di tutte le parole, indicandone quindi la pronuncia:
amaca [a-mà-ca] n.f. Lettino di rete o di tela appeso tra due sostegni fissi: Voglio mettere in giardino un’amaca.
pésca (attività di cattura dei pesci) col dizionario D re
baule [ba-ù-le] n.m. Cassa da viaggio usata un tempo per trasportare oggetti personali: In soffitta ho un baule pieno di vecchi libri.
Distingue anche l’accento grave (`) da quello acuto (´) per indicare se le vocali e ed o debbano essere pronunciate aperte o chiuse:
pèsca (frutto)

Altri esercizi interattivi
1 Nel seguente elenco di parole sono stati dimenticati 12 accenti. Segnali tu.
gioventu – giu – settembre – correra – stanza – mai – percio – va – lunedi – verra – silenzio – fa – quassu – puo – Gesu – tardi – sta – caffe – me –ventitre – su – finche
2 Segna l’accento tonico sulle parole sottolineate. Serviti del senso della frase e del dizionario.
1. Chiese perdono per averlo offeso. 2. I miei nipoti perdono spesso le chiavi di casa. 3. Mi ha seguito a lungo mentre mi dirigevo alla stazione. 4. Il seguito del filmato sulla Resistenza sarà trasmesso venerdì. 5. Il fratello di Laura è capitano di vascello. 6. Me ne capitano di tutti i colori. 7. Ho lavato le tendine di pizzo della mia camera. 8. È caduto malamente e si è strappato il tendine. 9. L’investigatore fin dall’inizio aveva intuito chi era il colpevole. 10. È una persona dall’intuito spiccato, è veramente sensibile. 11. Impari facilmente a memoria la poesia? 12. Fra i due la lotta era impari. 13. Ho letto un articolo sulla vita dei principi di Danimarca. 14. È una persona dai saldi principi morali.
3 INVALSI Quale dei seguenti gruppi contiene una parola tronca, una piana e una bisdrucciola enclitica?
A gatto, patata, città
B telefonami, dirò, libro
C comunicamelo, dolore, pero
D tavolo, dà, povero
4 PRODUZIONE Utilizza le seguenti coppie di parole omografe per scrivere sul quaderno una frase di senso compiuto per ciascuna parola.
1. elèttrici/elettrìci 2. circùito/circuìto 3. sègnalo/segnàlo 4. tènere/tenére 5. bàlia/balìa 6. càpito/capìto
5 Inserisci nelle frasi il monosillabo corretto scelto fra i due proposti tra parentesi. 1. Sauro non ha telefonato (né/ne) ……........…… ieri (né/ne) ……........…… oggi. 2. Alla nonna non piace il caffè, beve solo (tè/te) ……........…… . 3. Venite subito (quì/qui) ……........…… , ho bisogno di voi. 4. Laura è sicura e autonoma, vuole fare tutto da (sé/se) ……........…… . 5. Sposta questa sedia, mettila (la/là) ……........…… vicino alla cassapanca. 6. La mamma non mi (da/dà) ……........…… il permesso per andare al cinema. 7. (Si/Sì) ……........…… grazie, ne mangerei volentieri un’altra fetta. 8. Il medico gli ha prescritto mezz’ora di cyclette due volte al (di/dì) ……........…… .
6 Segna l’accento tonico sulle parole elencate e classificale sul quaderno dividendole in tronche (2), piane (12), sdrucciole (10) e bisdrucciole (1). danza – marina – tesoro – garzone – reazione – maestrale – andò – frangia – lievita – girasole – sillaba –bambino – diventano – amaca – segheria – Africa – lucido – liberare – ossigeno – possibile – pampino –verifica – angolo – libertà – ricordatevelo
7 Sottolinea il termine, fra i due proposti, adatto al significato di ciascuna frase. 1. Angelo e Piero si pèrdono/perdòno d’animo facilmente. 2. Nettàre/nèttare le melanzane della buccia, perché è amara. 3. Domani leggerò il séguito/seguìto della storia. 4. Dario cerca sempre di tenére/ tènere testa a chiunque! 5. Non so ancóra/àncora dove trascorrerò le vacanze la prossima estate. 6. La città era compresa entro un circùito/circuìto di diciotto chilometri. 7. Sarete avvertiti con raccomandata postale entro la prima dècade/decàde di settembre. 8. Verso le ore quindici sono state avvertite alcune leggère/lèggere scosse di terremoto.
8 A coppie, nelle seguenti frasi sottolineate le parole proclitiche (9) e cerchiate quelle enclitiche (5).
1. Me ne andrò domani. 2. Vacci subito, ti aspettano. 3. Ve lo racconterò quando ci rivedremo. 4. Vestiti con eleganza e cura il tuo aspetto. 5. Non te lo far ripetere, mangialo tutto! 6. Fermatevi, mangeremo un piatto di spaghetti insieme. 7. Ti cercavano; presentati in orario!
9 PRODUZIONE Componi sul quaderno un breve testo che contenga i seguenti monosillabi. dì – è – là – né – sé
10 Segna l’accento grafico dov’è obbligatorio (16), inoltre individua e correggi le parole accentate erroneamente (4). Spiega di che tipo di errore si tratta.
1. Andro in citta domani mattina. 2. Gli disse di venire qui ma non sì mosse. 3. Non mi piace ne la marmellata, ne la cioccolata. 4. Ti dò un consiglio: non bere piu tè perche ti fa male. 5. Li ho incontrati in piazza e sono rimasto li con loro a parlare. 6. Se ne penti amaramente perche non lo aveva portato con se. 7. Da un po’ di tempo il mio cane Tom non mi da retta. 8. Se né stette buono per tutto il di. 9. Si, ti accontentero, ma esci subito di qui. 10. «Ti ricordi di mè?» «Si, sei il ragazzo che abitava nella casa in fondo al vicolo». 11. Lassu in soffitta ho trovato dei vecchi giornalini.
Parole accentate erroneamente:

Quando lo istrice raggiunse il ruscello, vide che nella acqua ci era una anatra che, cantando, si insaponava.
Sicuramente nella lettura di questa frase avvertirai dei suoni sgradevoli e fastidiosi, dovuti all’accostamento tra due vocali: lo istrice, nella acqua, ci era, una anatra, si insaponava. Perché la lettura risulti più scorrevole, si elimina la vocale finale della prima parola inserendo il segno grafico /’/ (l’istrice, nell’acqua, c’era, un’anatra, s’insaponava):
Quando l’istrice raggiunse il ruscello, vide che nell’acqua c’era un’anatra che, cantando, s’insaponava.
La caduta, segnalata con l’apostrofo, dell’ultima vocale non accentata di una parola davanti a un’altra che inizia anch’essa per vocale si definisce elisione.
L’elisione è obbligatoria:
• con gli articoli lo, la e con le preposizioni articolate formate da essi: l’occhio, l’anima, nell’albero, nell’acqua;
• con gli aggettivi dimostrativi quello, quella: quell’imbuto, quell’amica;
• con gli aggettivi bello, santo, santa: bell’uomo, sant’Antonio, sant’Anna;
• con l’avverbio ci seguito dai verbi essere ed entrare: c’era, c’entrava;
• nelle particolari espressioni: d’altronde, senz’altro, quand’ecco, tutt’al più, a quattr’occhi, d’ora in poi, d’allora, d’altra parte, l’altr’anno, sott’occhio, mezz’ora, pover’uomo, buon’anima;
• davanti ai numeri la cui pronuncia inizia per vocale: l’11 marzo.
L’elisione è facoltativa:
• con gli aggettivi dimostrativi questo, questa: quest’anno o questo anno; quest’estate o questa estate;
• con l’articolo indeterminativo una: un’arma o una arma;
• con l’aggettivo femminile bella: bell’idea o bella idea;
• con le particelle pronominali mi, ti, si, ci, vi, ne: m’illuse o mi illuse, t’aspettai o ti aspettai, s’accorse o si accorse…;
• con la congiunzione anche seguita dai pronomi personali io, egli, ella: anch’io o anche io, anch’egli o anche egli;
• con i pronomi personali lo, la: l’alzò o lo alzò, l’allargò o la allargò;
• con la preposizione di: d’inverno o di inverno, d’accordo o di accordo;
• con gli avverbi come e dove davanti alle voci del verbo essere: com’era o come era, dov’è o dove è.
L’elisione è vietata:
• con gli articoli determinativi lo e la e le preposizioni articolate davanti a parole che iniziano con ia, ie, io, iu: lo iato, la iena, dello iodio, della iuta;
• con l’articolo indeterminativo uno, perché quando è necessario viene sostituito dalla forma tronca un: un amico;
• dopo la preposizione da per non confonderla con la preposizione di: da amare. Fanno eccezione le locuzioni: d’altra parte, d’altronde, fin d’ora, fin d’allora, d’altro canto;
• con i pronomi personali li, le: li aspetto, le inviterò;
• con la particella pronominale ci quando si trova davanti a parola che inizia per a, o, u, ha: ci aiuterà, ci offrì, ci unisce, ci ha invitato.
Esercizi

1 Sottolinea le parole che presentano un’elisione (13), poi riscrivile con le vocali cadute.
1. L’unica volta che ti ho chiesto un favore me l’hai rifiutato.
2. Dov’è quell’albero di cui mi hai parlato?
3. Anch’io ho letto l’opera di quell’artista.
4. Cosa c’era nell’altra stanza e nell’armadio?
5. Sull’aereo c’erano molti turisti giapponesi.
6. Sarà per un’altra volta, te lo prometto.
2 Scrivi l’articolo determinativo davanti alle parole: scegli tra lo (2), la (5), l’ (18).
1. ….....… elefante 2. ….....… orecchio 3. ….....… erba 4. ….....… aiuola 5. ….....… anguria 6. ….....… panca 7. ….....… onestà 8. ….....… angolo 9. ….....… casa 10. ….....… uva 11. ….....… imbuto 12. ….....… zoccolo 13. ….....… idea 14. ….....… orso 15. ….....… maglia 16. ….....… intenzione 17. ….....… zia 18. ….....… umidità 19. ….....… alba 20. ….....… erba 21. ….....… Inghilterra 22. ….....… evasore 23. ….....… azienda 24. ….....… Calabria 25. ….....… sparo Altri esercizi interattivi
3 Scrivi l’articolo indeterminativo davanti alle parole: scegli fra un’ (8), un (10).
1. ….....… anatra 2. ….....… amore 3. ….....… piede 4. ….....… inferno 5. ….....… altro 6. ….....… angelo 7. ….....… aula
8. ….....… uovo 9. ….....… altra 10. ….....… umiliazione 11. ….....… angolo 12. ….....… ingegnere 13. ….....… uomo 14. ….....… orecchino 15. ….....… elettricità 16. ….....… impresa 17. ….....… imprudenza 18. ….....… unità
4 Scrivi l’aggettivo quello (4), quella (4), quell’ (12) davanti alle parole.
1. ostrica 2. uscio 3. strega 4. allodola 5. alleanza 6. mano 7. bambola 8. antologia 9. spazzino 10. interesse 11. operaio 12. scopo 13. uovo 14. ipotesi 15. albero 16. zoccolo 17. zucchero 18. invenzione 19. catena 20. ora
5 INVALSI In quale, tra le seguenti espressioni, l’elisione non è vietata?
A Li aspetterò in stazione: hanno detto che arriveranno con il treno delle 23.
B Ci hanno assalito delle iene!
C Non senti anche tu un orribile olezzo?
D Questa estate è stata davvero caldissima.
6 Riscrivi le frasi al singolare. Attento a usare l’apostrofo!
Ci sono delle oche. C’è un’ oca.
1. Ci sono delle allodole che volano laggiù.
2. Ci sono delle api che ronzano.
3. Ci sono degli indizi sicuri.
4. Ci sono degli indovinelli divertenti su quel giornaletto.
5. C’erano degli operai al lavoro.
6. Quelle automobili ci sono passate vicino a forte velocità.
7. Nel giardino di Luca ci sono due amache.
7 Nelle seguenti frasi, correggi gli errori (12).
1. Antonio è stato un’amico di mio fratello ai tempi dell’asilo. 2. San Andrea e san Paolo sono molto venerati nella mia famiglia. 3. Si è ferito ed è stato portato immediatamente allo ospedale. 4. Incontriamoci alle otto davanti alla uscita della palestra. 5. Un’altr’anno ci ritroveremo a Riccione. 6. Che bel scherzo ti hanno fatto per il tuo compleanno! 7. È un bello uomo, non ti pare? 8. Lo anno prossimo trascorrerò le vacanze in una isola dello Egeo. 9. Non ti interessa lo ascolto delle parole di quello oratore?
8 In questo esercizio mancano le istruzioni per eseguirlo. Svolgi l’esercizio, poi scrivi la consegna che ti sembra opportuna.
Consegna:
1. un istrice 2. un armonia 3. un altro 4. un affare 5. un opera 6. un enormità 7. un automobile 8. un allegria 9. un esempio 10. un ippopotamo 11. un analisi 12. un acqua 13. un anno 14. un istruzione 15. un oca 16. un inno 17. un età 18. un unità 19. un espulsione 20. un inversione
Il troncamento

Il professore Gilberti sentì un grande trambusto e vide che in classe nessuno alunno era al suo posto.
Il professor Gilberti sentì un gran trambusto e vide che in classe nessun alunno era al suo posto.
Il suono della prima frase risulta fastidioso, migliora invece nella seconda frase, con la caduta delle vocali nelle parole professore, grande e nessuno, che in questo caso non vengono sostituite con l’apostrofo.
La soppressione della vocale o della sillaba in fine di parola, davanti a un’altra che inizi per vocale o consonante, si definisce troncamento. La parola troncata non vuole l’apostrofo.
Il troncamento è obbligatorio:
• con l’articolo uno e i suoi composti (alcuno, nessuno, ciascuno): un armadio, alcun aiuto, nessun altro, ciascun ragazzo;
• con bello, santo, quello davanti a nomi che iniziano per consonante: bel ragazzo, san Francesco, quel pilota;
• con buono davanti a vocale o consonante: buon anno, buon riposo;
• con i nomi signore, professore, ingegnere, dottore, cavaliere e suora seguiti da un nome proprio: il signor Carli, il professor Zanzani, l’ingegner Totti, il dottor Pieri, il cavalier Pennisi, suor Amelia;
• con frate davanti a un nome proprio che inizi per consonante: fra Guglielmo, ma frate Angelo;
• con parole come amore, bene, fino, male, fiore usate in particolari espressioni: amor proprio, ben detto, ben fatto, fin qui, mal di testa, fior di quattrini.
Il troncamento è facoltativo:
• con quale, tale davanti a consonante o vocale: qual/quale vizio, tal/tale uomo;
• con ora e i suoi composti: or/ora dunque, ancor/ancora di più;
• con l’aggettivo grande: gran/grande frastuono.
Il troncamento è vietato:
• davanti a parole che iniziano per s impura (cioè s + consonante), gn, ps, z, x: un bello scoiattolo, quello gnomo, quello psichiatra, uno zufolo, uno xilofono. Si scrive però san Zeno e san Stanislao;
• con le parole al plurale: buoni amici, quelle emozioni…
GrammaFAQ
COME DISTINGUERE UN TRONCAMENTO DA UN’ELISIONE?
Davanti a una parola che comincia per vocale può sorgere qualche incertezza se troncare la parola o eliderla, utilizzando l’apostrofo. Niente panico! Esiste una regola pratica che consente di non sbagliare. Nel momento di indecisione poniti questa domanda: la parola a cui è stata tolta una sillaba può essere posta davanti a un’altra parola che comincia per consonante?
Se sì, si tratta di troncamento, in caso contrario si ha un’elisione e dunque è necessario l’apostrofo.
Facciamo una prova:
Qual è qual desiderio, qual buon vento troncamento
Buon amico buon viaggio troncamento
Pover’uomo pover bambino (non si dice) elisione
L’apocope
Una particolare forma di troncamento è l’apocope (dal greco apokopé = «taglio»), che nei seguenti casi richiede l’apostrofo per indicare la caduta dell’ultima sillaba:
• po’ = poco Dammi un po’ di vino.
• mo’ = modo A mo’ di esempio.
• to’ = togli (= prendi) To’ il pallone!
• ca’ = casa Ca’ Erbosa.
• be’ = bene Be’, continua tu!
Vengono apostrofati gli imperativi tronchi:
• da’ = dai Da’ a Mario il suo zaino.
• fa’ = fai Fa’ subito un salto.
• sta’ = stai Sta’ zitto, ti prego.
• di’ = dici Di’ quello che sai.
Il troncamento di piede = piè viene eccezionalmente segnato con l’accento: a piè di pagina.
Esercizi

1 Sottolinea le parole che hanno subito un troncamento (6) e riscrivile con la vocale o la sillaba cadute.
1. Ha un buon rapporto con gli amici. ( )
2. Ho preso un appuntamento dal dottor Nisi. ( )
3. Quel ragazzo ha spesso mal di testa. ( )
4. Sei un gran bugiardo. ( )
5. Hanno discusso a lungo ma non hanno raggiunto nessun accordo. (……………………......…………)
2 INVALSI In quale frase è presente un errore che riguarda l’elisione e uno che riguarda il troncamento?
A Un’amico dello zio mi ha regalato un bel accendino.
B Uscita dall’acqua trovai sulla riva un’ostrica.
C Andrai alla festa di San Giovanni o di Sant’Antonio?
D Qual è l’ultimo libro che hai letto?
3 Davanti ad ogni nome scrivi la parola santo opportunamente adattata con l’elisione o il troncamento. Scegli fra santo (1), santa (3), san (8), sant’ (6).
1. Paolo 2. Chiara 3. Sabino 4. Giovanni 5. Michele 6. Anna 7. Stefano 8. Basilio 9. Andrea 10. Teresa 11. Agnese 12. Agata 13. Lucia 14. Eulalia 15. Giorgio 16. Marco 17. Biagio 18. Antonio
4 A coppie, nelle frasi che seguono sottolineate le parole in cui è presente l’elisione (13) e cerchiate quelle in cui c’è il troncamento o l’apocope (8).
1. In men che non si dica risolve un difficile problema. 2. S’impegnò in un’impresa rischiosa. 3. Di’ sempre quel che pensi! 4. Fa’ l’inchino a mo’ di cavaliere! 5. C’ero anch’io fra gl’invitati. 6. Quell’aria era irrespirabile. 7. Mentre un’altra persona parla sta’ zitto. 8. S’accostò all’orecchio del babbo e gli chiese il permesso di andare in giardino. 9. Fa’ pure, non ho però l’intenzione di aspettarti ancora. 10. Il pover’uomo non sapeva dove andare e la buon’anima di fra Clemente lo prese con sé.
5 PRODUZIONE Componi sul quaderno una frase con ciascuno dei seguenti monosillabi. po’ – ca’ – da’ – fa’ – sta’ – di’ – va’ – mo’ – be’
6 Intervieni opportunamente su ciascuna coppia di parole, poi indica con la lettera E (5) se hai effettuato un’elisione, con la lettera T (7) se hai effettuato un troncamento.
1. bello quaderno
2. suora Anna
3. ci era
4. della uva
5. quello turista
6. la estate
7. frate Cristoforo
8. nobile donna
9. quale è
10. santo Igino
11. una arma
12. bene detto
7 PRODUZIONE Inventa un breve testo utilizzando le elisioni e i troncamenti elencati. c’era – l’elefante – nessun altro – sull’albero – l’ippopotamo – buon consiglio – nell’acqua
8 Inserisci la forma corretta per completare il significato della frase scegliendola tra quelle proposte e rispondi alla domanda.
da – dà – da’
1. Ti prego, ……....… questa lettera a Lucia. 2. Il treno proveniente ……....… Pescara ha venti minuti di ritardo.
3. Non mi ……....… molto affidamento quell’individuo.
Quale delle tre forme serve a dare un comando, un ordine o un invito? ……....…
I segni di punteggiatura
«Ciao Luca, quando sei tornato da Venezia?»; «Ciao Sara, sono tornato ieri: purtroppo oggi dovevo rientrare al lavoro!».
Quando si parla vengono fatte pause di varia lunghezza e la voce subisce variazioni di tono a seconda del concetto che vogliamo esprimere; l’intonazione permette così di rendere più efficace il discorso e facilitare la comprensione e la comunicazione.

I segni di punteggiatura o interpunzione riproducono le pause e le intonazioni del parlato nella lingua scritta.
I segni di punteggiatura sono:
• il punto . • i puntini di sospensione ...
• la virgola , • le virgolette « » “ ”
• il punto e virgola ; • le parentesi ( ) [ ]
• i due punti : • il trattino –
• il punto interrogativo ?
• il punto esclamativo !
• la lineetta
• l’asterisco *
Per ciascuno di essi ti indicheremo le norme generali che è bene rispettare, tenendo comunque presente che l’uso della punteggiatura è molto soggettivo e caratterizza lo stile personale di scrittura di ognuno.
Il punto o punto fermo .
Il punto indica una pausa lunga e si usa alla fine di un periodo o di una frase semplice. Dopo il punto si usa sempre la lettera maiuscola: Si è fatto molto freddo. Penso che nevicherà.
Se lo stacco tra due frasi è netto, oltre a segnare il punto si va a capo; la seconda frase inizia su una riga nuova e costituisce un nuovo capoverso.
Il punto si usa anche nelle parole abbreviate e nelle sigle:
Sig. = Signore
Ing. = Ingegnere
c.m. = corrente mese
La virgola ,
La virgola indica una pausa breve. Si usa:
• per separare gli elementi di un elenco; l’ultimo elemento è preceduto non dalla virgola ma dalla congiunzione e: Al parco ho visto Luca, Giovanni e Sara.
Il cartolaio mi ha venduto un astuccio, due quaderni e tre penne.
• per separare le proposizioni coordinate di un periodo: Luigi entrò in casa, telefonò a Maria, si accordò con lei e uscì di nuovo.
• per separare proposizioni coordinate introdotte dalle congiunzioni ma, però, anzi, invece:
O.N.U. = Organizzazione delle Nazioni Unite
G.U. = Gazzetta Ufficiale
T.C.I. = Touring Club Italiano
GrammaFAQ
La virgola non si usa MAI:
QUANDO NON SI USA LA VIRGOLA?
• fra il soggetto e il verbo (predicato): io mangio e non io, mangio
• fra il verbo (predicato) e il primo complemento oggetto: io mangio la mela e non io mangio, la mela
• davanti alle congiunzioni e, né, o: devo acquistare un quaderno e una gomma e non devo acquistare un quaderno, e una gomma
È un ragazzo intelligente, ma è anche molto timido. Si era fatto tardi, però uscì ugualmente.
• per separare le proposizioni subordinate introdotte dalle congiunzioni poiché, quando, mentre, anche se, benché, sebbene: Si fece preparare una sostanziosa merenda, poiché era affamato. Andò a scuola, benché avesse la febbre.
• per isolare il vocativo: Non gridare, Fabio. Ti voglio bene, Simone.
• per segnalare un inciso o un’affermazione: Il caffè, come tutti sanno, è una bevanda eccitante. Ho rivisto Luigi Carlini, un mio compagno di scuola, dopo tanto tempo.
Il punto e virgola ;
Il punto e virgola indica una pausa più breve del punto e più forte della virgola. Si usa per unire più proposizioni in un periodo senza interrompere l’unità di pensiero di quest’ultimo:
Mio fratello ha un carattere aperto, è estroverso e simpatico; tutti i suoi amici lo invitano alle loro feste di compleanno perché le rallegri.
I due punti :
I due punti indicano una breve pausa prima di una spiegazione. Si usano:
• generalmente prima di un elenco: In quella salumeria potrai comprare tante cose buone: prosciutto, salame, burrata e mozzarella.
• per introdurre la spiegazione di quanto detto precedentemente: Gli scolari fecero silenzio: stava per entrare il dirigente.
• per introdurre il discorso diretto: Laura mi disse: «Mi devi raccontare tutto nei minimi particolari».
Il punto interrogativo ?
GrammaFAQ
QUANDO NON SI USANO I DUE PUNTI?
I due punti non si usano MAI tra il predicato e il complemento oggetto, anche qualora sia costituito da un elenco di oggetti o persone.
Simone legge fumetti, racconti e romanzi e non
Simone legge: fumetti, racconti e romanzi
Il punto interrogativo indica un’intonazione della voce ascendente tipica delle frasi che esprimono una domanda diretta. È seguito dalla lettera maiuscola: Mi puoi prestare la tua bicicletta? Sì, certamente.
Il punto esclamativo !
Il punto esclamativo indica un’intonazione della voce discendente tipica di una frase esclamativa. È seguito dalla lettera maiuscola: Che bella sorpresa mi hai fatto! Non me l’aspettavo davvero. Che gioia!
I puntini di sospensione ...
I puntini di sospensione (sempre in numero di tre) segnalano che il discorso viene sospeso:
• per esprimere imbarazzo, meraviglia, incertezza, minaccia:
In effetti non saprei…
Non ci posso credere… sei qui!
• per segnalare l’interruzione di una frase che si ritiene inutile completare, ma di cui si intuisce la conclusione:
Mi sono spiegato? A buon intenditor…
Le virgolette « » “ ”
Esistono le virgolette basse (« ») e le virgolette alte (“ ”); sono equivalenti e vengono usate:
• per contrassegnare il discorso diretto: Mi disse: «Non crederai di aver vinto!».
• per contrassegnare una citazione:
Nel vocabolario alla voce «didascalia» si legge: «Breve frase posta sotto un’illustrazione allo scopo di spiegarla».
• per evidenziare una parola o un’espressione usata in modo ironico, non usuale, scherzosa: Carlo è un “mostro” in algebra.
• per citare i titoli di libri, film, giornali: “La tregua” di Primo Levi; il “Corriere della Sera” .
Le
parentesi ( ) [ ]
Le parentesi possono essere tonde ( ) e quadre [ ].
Le parentesi tonde vengono utilizzate:
• per isolare un inciso:
Se fossi molto ricco (ma non lo sono) ti regalerei un palazzo a Venezia.
• per segnalare una spiegazione, un esempio, il nome di un autore: Il bosco era fitto, impraticabile, Cosimo doveva aprirsi la strada. (I. Calvino)
Le parentesi quadre servono a inserire nel testo lettere o parole che non ci sono, per

Il trattino –
Il trattino si usa:
• per unire due parole che vengono accostate senza formare una parola composta: la partita Milan-Roma, il cane-poliziotto;
• per dividere le sillabe andando a capo.
Le lineette
Le lineette si usano:
• per introdurre il discorso diretto al posto delle virgolette:
– Dove andate in vacanza? – ci chiese Stefania.
• per segnalare gli incisi: Le merendine – specialmente quelle con il cioccolato – sono molto gradite ai bambini.
L’asterisco *
L’asterisco serve per indicare al lettore che la parola così contrassegnata è spiegata in una nota.
Se ripetuto tre volte (***) sostituisce un nome che non si vuole citare:
Il bravo venne a riferire che il giorno avanti il Cardinal Federigo Borromeo, arcivescovo di Milano, era arrivato a ***, e ci starebbe tutto quel giorno. (A. Manzoni)
Esercizi

Altri esercizi interattivi
PUNCTUATION MARKS . full stop , comma : colon ; semicolon ? question mark ! exclamation mark “ ” quotation marks ( ) brackets
1 Nelle seguenti frasi, inserisci le virgole (7) e i due punti (2).
1. Marco il più simpatico dei miei cugini mi ha invitato alla sua festa di compleanno.
2. Per andare in presidenza devi salire le scale percorrere il corridoio che è a sinistra entrare poi nella quinta stanza a destra.
3. Carlo è davvero ingordo per merenda ha mangiato tantissime cose due panini una fetta di torta di cioccolata un gelato e delle patatine.
4. Claudia mi salutò dicendomi «A domani!».
2 INVALSI Quale segno di punteggiatura indica una pausa breve?
A punto B due punti C virgola D punto e virgola
3 Inserisci i segni di punteggiatura mancanti (4 punti fermi, 7 virgole).
Una tartaruga e una lepre continuavano a far discussioni sulla loro velocità Finalmente fissarono un giorno e un punto di partenza e presero il via La lepre data la sua naturale velocità non si preoccupò della cosa si buttò giù sul ciglio della strada e si addormentò La tartaruga invece consapevole della sua lentezza non cessò di correre e così passando avanti alla lepre che dormiva raggiunse il premio della vittoria
4 A coppie, inserite nelle seguenti frasi le virgole (15), i due punti (3), le parentesi (2 coppie), i puntini di sospensione (3), le virgolette (1 coppia).
1. Usa queste matite per rappresentare un bosco alberi cespugli sassi e un parco giochi scivolo panchine e giostra. 2. Con materiale di recupero come colla forbici scotch spago elastici si possono creare costumi e maschere. 3. Si può giocare a oggetti parlanti utilizzando i seguenti oggetti forchetta e coltello tappo e bottiglia calzino e scarpa gomma e matita. 4. Cerca di esprimere con il volto le seguenti sensazioni paura freddo gioia caldo rabbia. 5. Il fratellino di Lucia ripeteva sempre le stesse sillabe ba-ba ma-ma da-da.
5 Nelle seguenti frasi, è stata usata scorrettamente la punteggiatura. Riscrivi le frasi sul quaderno inserendo i segni di interpunzione adatti.
1. Che cosa significa, il proverbio (a caval donato non si guarda in bocca)! 2. Mi offri, una tazza; di tè disse Claudio. 3. Non è né cattivo né antipatico ma la sua compagnia non mi piace. 4. Il mio gatto siamese ha quattro mesi; è di colore chiaro; ha le zampe bianche: gli occhi azzurri come il cielo sereno! 5. Ho conosciuto Tonio; un bravo giardiniere: come pota - taglia - coltiva - annaffia lui, non c’è nessun altro? 6. Il mio vicino di casa; tutte le volte che mi incontra mi ferma: mi parla con voce seria e severa come se dicesse cose importantissime.
6 Osserva con attenzione le frasi qui di seguito e stabilisci la consegna opportuna (puoi aiutarti scegliendo fra quelle fin qui date). Quindi esegui l’esercizio.
Consegna:
1. Non sono stanco non ho sonno Posso rimanere ancora un po’ 2. Ti vuoi sbrigare 3. Non si muove una foglia disse Jem guardate laggiù 4. Il principe disse Maestà i nemici sono alle porte 5. Qual è nel racconto la parola chiave Sottolineala con il rosso 6. Ogni attore del teatro antico romano impersonava un personaggio fisso il ghiottone il vecchio avaro lo sciocco il servo furbo 7. La maschera in latino era chiamata “persona” dal verbo “personare” ossia suonare più forte perché faceva da amplificatore per la voce degli attori.
7 Inserisci i segni di punteggiatura nella breve favola riportata. Ricordati di scrivere, dopo il punto, la lettera maiuscola.
La cicala dopo aver cantato tutta l’estate si trovò sprovvista di cibo quando giunse l’inverno andò a piangere miseria dalla sua vicina formica e la pregò che le desse in prestito alcuni granelli per sopravvivere fino alla nuova stagione ti restituirò il capitale con gli interessi parola di animale la formica si sa non presta volentieri e questo è il suo più piccolo difetto che facevi nella bella stagione disse a colei che le chiedeva il prestito giorno e notte cantavo per chi passava se non ti dispiace cantavi me ne rallegro molto ebbene ora balla.
da J. de La Fontaine, Oeuvres complètes, Gallimard
L’uso della lettera maiuscola
Le lettere dell’alfabeto possono essere scritte con caratteri minuscoli o maiuscoli. Normalmente si usano le lettere minuscole.
La maiuscola è obbligatoria:
• all’inizio della frase, dopo il punto fermo: I due amici erano arrivati in ritardo. Avevano perso il treno.
• dopo il punto interrogativo e quello esclamativo:
Pensi di uscire? Non lo so ancora. Che fame! Preparami un pranzo sostanzioso.
• all’inizio di un discorso diretto: Il papà disse: «Preparatevi, usciamo!».
• con i cognomi, i nomi propri di persona e animale, i soprannomi: il signor Capua, Carmen Valenti, il cane Pluto, il M
• con i nomi di festività religiose e civili: Natale, Ascensione,
• con i nomi propri geografici: Jesi, i Pirenei, il Cile, il
• con i nomi di costellazioni e corpi celesti: La Terra con il suo moto di rivoluzione gira intorno al Ma si scriverà:
La terra è stata concimata.

• con i nomi dei secoli, degli avvenimenti storici, dei movimenti culturali: il Seicento, la Rivoluzione francese, l’Umanesimo, il Romanticismo;
• con i nomi di persone sacre, i loro appellativi e con i nomi degli oggetti di culto di tutte le religioni: Dio, Madonna, Allah, il Creatore, l’Altissimo, la Croce;
• con i nomi che indicano enti, istituzioni, associazioni, squadre sportive: Alitalia, la Camera, la Croce rossa, Torino, Inter;
• con i titoli di film, libri, giornali, opere artistiche e musicali: Panorama, il David;
• con i nomi dei popoli, specialmente del passato: i Greci, i Romani, i Celti, i Piceni. Quando tali nomi hanno valore di aggettivo si scrivono con la lettera minuscola: le necropoli picene;
• nelle forme di cortesia: Egregio Signor Calbi, La informo…
• con i nomi dei corpi celesti: Proxima Centauri, Piccolo Carro, Stella Polare;
• con i nomi personificati o intesi in senso assoluto: Il poeta Virgilio ha scritto che l’Amore vince tutto.
• con i nomi Oriente, Settentrione, Occidente, Mezzogiorno, Meridione, Nord, Est, Sud, Ovest per segnalare zone geografiche;
• nelle sigle: SE, CONI, WWF. Nelle sigle più famose si può trovare la sola lettera iniziale maiuscola: Coni.
La maiuscola è vietata:
• nei nomi delle stagioni, dei mesi e dei giorni della settimana: in primavera, a luglio, questa domenica;
• negli aggettivi che indicano nazionalità: i formaggi francesi.
In altri casi è il contesto a determinare l’uso della maiuscola: il Papa (ma il papa Francesco), il Presidente (ma il presidente Mattarella).
GrammaFAQ
PERCHÉ
ALCUNE PAROLE HANNO SIA LA MAIUSCOLA
SIA LA MINUSCOLA?
Esistono delle parole che cambiano significato se scritte con l’iniziale maiuscola o minuscola.
Maiuscola
Chiesa: indica l’istituzione religiosa. Papa Francesco è a capo della Chiesa cattolica.
Stato: indica l’entità politica e giuridica sovrana, la nazione, il paese. I dipendenti dello Stato.
Borsa: indica la compravendita pubblica di valori (azioni, titoli di Stato…). La Borsa di Milano ha registrato una perdita del due per cento.
Camera: indica una delle due assemblee del Parlamento (Camera e Senato). Il TG ha trasmesso un dibattito alla Camera.
Minuscola
chiesa: indica l’edificio religioso. La chiesa di San Miniato domina la città di Firenze.
stato: è il participio passato del verbo essere. Sono stato un dipendente pubblico.
borsa: è l’accessorio di uso comune per riporre portafoglio, documenti, oggetti personali. Teresa si è comprata una borsa di pelle nera.
camera: è una stanza della nostra casa. Mi piace studiare in camera da letto.

Altri esercizi interattivi
1 Correggi le seguenti parole scrivendo, dove occorre, la lettera maiuscola (22).
pane – luca – canarino – america – orsa minore – onu – pasqua – esame –rinascimento – il monte cervino – pirenei – egregio signor cerioni –giuseppe verga – piazza aurelio saffi – il cane tobia – la juventus – il bacino del danubio
2 Nelle seguenti frasi, sono state dimenticate molte maiuscole (26). Individua gli errori e correggili.
1. Mia figlia maria vittoria si è recata in california per motivi di studio. 2. La ragazza chiese: «e tu, paola, non ridi?». 3. Il pittore Michelangelo merisi è da tutti conosciuto come il caravaggio. 4. a new york c’è la sede dell’onu. 5. trascorreremo le vacanze di pasqua a creta con la famiglia neri. 6. Il colosseo, la torre di pisa, il canal grande, il duomo di milano sono visitati da molti turisti. 7. Sono stata nel sinai e ho visitato il monastero di santa caterina che sorge sul luogo in cui mosè ebbe contatti con dio.
3 INVALSI Leggi la frase: «Gli insegnanti sono funzionari dello stato». Quale delle seguenti affermazioni è corretta?
A Insegnanti deve essere scritto con la maiuscola perché indica il nome di una categoria di persone.
B Funzionari deve essere scritto con la maiuscola perché indica una forma di cortesia.
C Stato deve essere scritto con la maiuscola perché indica un’entità politica e giuridica sovrana.
D La frase va bene così, non contiene nessun errore.
4 Per ogni coppia di frasi, cancella la parola scritta in modo errato riguardo all’uso della maiuscola.
1. La Domenica/domenica non si va a scuola. 2. Il mese di Febbraio/febbraio ha 28 giorni. 3. Andrò a vedere il concerto di Ed Sheeran/ed sheeran. 4. Oggi al cinema Impero/impero danno il film di animazione Soul / soul. 5. Alessandro Manzoni/alessandro manzoni è uno dei più grandi scrittori dell’Ottocento/ottocento. 6. Ho aperto un conto corrente alla Banca Popolare/banca popolare di Milano/milano. 7. A Roma abbiamo visitato il Colosseo/colosseo. 8. A Carnevale/carnevale ogni scherzo vale. 9. In Primavera/primavera arrivano le rondini. 10. La sorella del Dottor/dottor Bianchi/bianchi è una mia carissima amica.
5 Nel seguente testo è completamente assente la punteggiatura. Inserisci i segni che consideri necessari ricordando di aggiungere le maiuscole quando servono.
La vecchia zia Ada quando fu molto vecchia andò ad abitare nel ricovero dei vecchi in una stanzina con tre letti dove già stavano due vecchine vecchie quanto lei la vecchia zia Ada si scelse subito una poltroncina accanto alla finestra e sbriciolò un biscotto secco sul davanzale brava così verranno le formiche dissero le altre due vecchine stizzite invece dal giardino del ricovero venne un uccellino beccò di gusto il biscotto e volò via ecco borbottarono le vecchine che cosa ci avete guadagnato ha beccato ed è volato via proprio come i nostri figli che se ne sono andati per il mondo chissà dove e di noi che li abbiamo allevati non si ricordano più…
da G. Rodari, Favole al telefono, Einaudi
6 PRODUZIONE A coppie, scrivete un breve dialogo, utilizzando in modo appropriato i segni di punteggiatura e inserendo correttamente le lettere maiuscole ove necessario, quindi leggetelo ad alta voce dividendovi le parti.
GrammaRipasso
la corretta scrittura e pronuncia delle parole
il raddoppiamento delle consonanti
stelle, notte, tuffo, oppure
L’ortografia
l’accento la sillaba
se-gre-to
stabilisce le regole per che può essere
l’elisione
tonico capànna, bottìglia grafico andò, virtù
l’albero, nell’acqua, dell’uomo
il troncamento un armadio, nessun altro, san Francesco . , ; : ? ! ... « » ( ) - – *
i segni di punteggiatura
l’uso della lettera maiuscola
Sole, Terra, Tamigi, Natale
Conoscenze


1 Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
1. L’ortografia indica la corretta scrittura e pronuncia delle parole.
2. La sillaba è un’unità sonora all’interno della parola.
3. Le parole formate da tre sillabe sono chiamate polisillabe.
4. L’apostrofo è il segno grafico che indica il troncamento di una parola.
5. L’elisione è obbligatoria con gli aggettivi dimostrativi quello, quella.
6. Nella lingua italiana l’accento può essere grave, acuto o circonflesso.
7. Le parole che hanno l’accento sulla penultima sillaba sono dette tronche.
8. La virgola indica una pausa lunga.
9. La maiuscola è obbligatoria nei nomi dei giorni della settimana.
punto per ogni risposta esatta /9
Abilita
2 Riscrivi correttamente le seguenti parole.
1. lavania 2. risquotere 3. consiliere 4. aglievo 5. scuillare 6. pionbo 7. bempensante 8. freccie 9. crocera
10. azzienda
0,5 punti per ogni parola riscritta correttamente /5
3 Individua le parole scritte in modo errato e riscrivile correttamente. Attenzione! Tre parole sono esatte.
1. acquerello ............................................
2. cuoziente .............................................
3. aquario ..................................................
4. socquadro ...........................................
5. acqusare ...............................................
6. cuadro ...................................................
7. acquila ...................................................
8. aquedotto ............................................
9. cuocere .................................................
10. quoco ...................................................
11. Pascua .................................................
12. acquilone ...........................................
13. irrecquietezza .................................
14. promisquità .....................................
15. accuirente .........................................
16. accuitrino ..........................................
17. squoiato ..............................................
18. concuista ...........................................
19. cuestura .............................................
20. ecuino .................................................
21. circuire ................................................
0,5 punti per ogni parola riscritta correttamente /9
4 Completa le parole inserendo i gruppi li e gli.
1. vigi a 2. cande ere 3. o era 4. spira o 5. a ante 6. polti a 7. mi aia
8. Emi a 9. Gu elmo 10. vo era 11. tova a 12. sce ere 13. gi o 14. ferma o 15. mo e 16. baga o 17. Sici a 18. sco era
0,5 punti per ogni inserimento corretto /9
5 Riscrivi sul quaderno le seguenti frasi, inserendo la lettera h quando è necessario.
1. Ai deciso di venire con noi a Roma? Ai chiesto il permesso ai tuoi genitori? 2. Aimè, o un terribile mal di denti! 3. Quest’anno tutti anno partecipato alla gita scolastica. 4. Anno fatto il possibile per te ma tu non ai capito. 5. Luigi, ai voglia di venire a mangiare una pizza con noi? 6. O, scusa non ti o visto! 7. Vuoi la pasta o la verdura? 8. Ai visto quanti anelli a Giulia? 9. Di che anno sei? Ai già festeggiato il tuo compleanno? 10. Se ai sete posso offrirti una coca cola.
0,5 punti per ogni inserimento corretto /7
6 Dividi in sillabe le seguenti parole.
1. bambù
2. serale
3. liquore
4. separazione
5. sbuffo
6. disastro
7. aiuola
8. festivo
9. Italia
1 punto per ogni parola divisa correttamente /9
7 Segna l’accento grafico o tonico sulle seguenti parole, poi scrivi accanto ad esse la lettera T se sono tronche (4), la lettera P se sono piane (6), la lettera S se sono sdrucciole (5) e la lettera B se sono bisdrucciole (3).
1. poliziotto
2. disponibilita
3. periodico
4. rarita ..................
5. romanzo ..................
6. condizione ..................
7. andra
8. Nicola
9. ricordaglielo
10. lacrima ..................
11. Mondovi ..................
12. giudizio ..................
13. domenica
14. satellite
15. insegne
16. termine ..................
17. verificalo ..................
18. partecipano ..................
1 punto per ogni accento inserito correttamente e per ogni risposta corretta /18
8 Riscrivi sul quaderno le seguenti frasi applicando le regole dell’elisione e del troncamento.
1. Quale è la risposta che dovevi ricevere? 2. I miei genitori sono stati invitati dal dottore Martusciello a vedere lo ultimo film di Spielberg. 3. La adolescenza è una età bella ma anche tormentata e complicata. 4. Dario è un bello ragazzo, senza altro è il più affascinante fra i tuoi compagni. 5. Ci era il sereno, poi allo improvviso si alzò un grande vento a cui seguì uno acquazzone violento.
1 punto per ogni frase riscritta correttamente /5
9 Nelle seguenti frasi, sono state dimenticate molte maiuscole (20). Individua gli errori e correggili.
1. Ho visitato cagliari, nuoro e olbia, città della sardegna. 2. A roma il presidente della repubblica ha incontrato l’ambasciatore del senegal. 3. il dottor serri è stato assunto alla fiat. 4. questa sera tutti i tifosi italiani seguiranno sul teleschermo la partita italia-olanda. 5. quando Carlo mi incontrò mi disse: «chi si rivede!» 6. a parigi ho visitato il museo del louvre e ho navigato sulla senna con un battello.
0,5 punti per ogni maiuscola corretta /10
Competenze
10 Il testo seguente, ricco di parti dialogate, è privo di punteggiatura. Inserisci i punti fermi (6), le virgolette che servono a delimitare il discorso diretto (5 coppie), le virgole (16), i due punti (3) e i punti interrogativi (3) ed esclamativi (5).
Carolina, ostrica sognatrice
Abbarbicata al suo scoglio che l’onda tranquilla eternamente carezza Carolina ascolta a bocca aperta i racconti meravigliosi delle meduse danzanti attorno a lei Lo sapete ostriche sonnacchiose che sulle isole la sabbia è tutta d’oro
Ohhh tutta d’oro esclamano in coro le piccole ostriche
E che farfalle di mille colori volteggiano tra le palme mentre un fiume dolcissimo disseta i fiori dei prati Com’è un fiume dolcissimo domanda Carolina Ma soddisfatte dell’effetto prodotto dalle loro parole sulle ingenue ostriche dello scoglio già le meduse scendono danzando verso i verdi abissi del fondo e ora tutto lo scoglio vibra del chiacchiericcio delle miriadi di ostriche eccitate
Solo Carolina tace tutta chiusa nella sua conchiglia bivalve ruvida e scabra all’esterno ma ben levigata nella parte interna Tace e sogna le isole del sole il fremito del vento tra le palme il fruscio della sabbia d’oro il sapore dolcissimo del fiume azzurro che canta tra i fiori esotici Un sospiro le gonfia il cuore Potessi andare anch’io laggiù Per un giorno un giorno solamente
Riapre piano piano la sua valva e si guarda attorno tristemente Ogni cosa le appare ad un tratto squallida monotona senza luce come è insulso quel vecchio polipo che si dondola eternamente sul fondo Com’è tetro il corallo bianco su cui sonnecchiano attaccati per la coda gli stupidi cavallucci marini
adatt. da G. Righini, I figli di Kira, Editrice Massimo
0,5 punti per ogni inserimento corretto /19
Autovalutazione
In base al punteggio ottenuto verifica il tuo livello.
Punteggio < di 45 da 45 a 59 da 60 a 69 da 70 a 79 da 80 a 89 da 90 a 96 da 97 a 100
Livello 4 5 6 7 8 9 10
LibroLAB
Esercizi per il recupero, p. 38
Esercizi per il potenziamento, p. 118
Competenze trasversali, p. 303 Attività di coppia, p. 382
Lingua viva

Conoscere la nostra lingua, anche nei suoi aspetti grammaticali, ci permette di comprendere profondamente ogni tipo di testo e di coglierne gli spunti di riflessione. Ecco perché lo studio della lingua è cosa «viva» e sempre attuale. I brani di questa sezione offrono l’opportunità di riflettere su problematiche e questioni fondamentali per lo sviluppo sostenibile, presenti nei 17 obiettivi in cui è articolata l’Agenda 2030.

Il Paese dei balocchi
AGENDA 2030
Obiettivo 4: Traguardo 1. Garantire ad ogni ragazza e ragazzo libertà, equità e qualità nel completamento dell’educazione primaria e secondaria.

Tra le più note avventure/disavventure del burattino uscito dalla penna di Carlo Collodi, c’è l’arrivo al Paese dei balocchi, dove Pinocchio giunge in compagnia di Lucignolo e di molti altri ragazzini poco amanti della scuola, fin là condotti dall’Omino di Burro...
La mattina sul far dell’alba, arrivarono felicemente nel Paese dei balocchi. Questo paese non somigliava a nessun altro paese del mondo. La sua popolautta composta di ragazzi. Nelle strade un’allegria, un chiasso, uno strillìo da levar di cervello Branchi di monelli da per tutto chi giocava alle noci chi alle piastrelle chi alla palla chi andava in velocipede chi sopra un cavallino di legno........ questi facevano a mosca cieca........ quegli altri si rincorrevano........ altri vestiti da pagliacci mangiavano la stoppa accesa........ chi recitava........ chi cantava........ chi faceva salti mortali........ chi si divertiva a camminare con le mani in terra e con le gambe in aria........ chi mandava il cerchio........ chi passeggiava vestito da generale con l’elmo di foglio e lo squadrone di cartapesta........ chi rideva........ chi urlava........ chi chiamava........ chi batteva le mani........ chi fischiava........ chi rifaceva il verso alla gallina quando aveva fatto l’uovo........ insomma un tal pandemonio, un tal passeraio, un tal baccano indiavolato, da doversi mettere il cotone negli orecchi per non rimanere assorditi. Su tutti i muri delle case si leggevano scritte col carbone delle bellissime cose come queste: viva i balocci! (invece di ..............................................................................), non voglamo più schole (invece di ..............................................................................................................), abbasso Larin Metica (invece di ..........................................................................) e altri consimili. «Oh, che bella vita!» diceva Pinocchio quando per caso s’imbatteva in Lucignolo.
«Vedi dunque che avevo ragione? E pensare che t’eri messo in testa di tornartene a casa dalla tua Fata, per perdere il tempo a studiare! Se oggi ti sei liberato dalla noia dei libri e delle scuole, lo devi a me, ai miei consigli, alle mie premure: sei d’accordo?»
«È vero, Lucignolo. Se oggi sono un ragazzo veramente contento è tutto merito



tuo». Intanto era già da cinque mesi che durava questa bella cuccagna di baloccarsi e di divertirsi le giornate intere, quando una mattina Pinocchio, svegliandosi, ebbe una gran brutta sorpresa: gli venne naturalmente da grattarsi il capo, e nel grattarsi il capo si accorse con sua grandissima meraviglia che gli orecchi gli erano cresciuti più di un palmo.
Non trovando uno specchio, riempì d’acqua la catinella del lavamano e, specchiandovisi, vide la sua immagine abbellita di un magnifico paio di orecchi asinini.
adatt. da C. Collodi, Le avventure di Pinocchio, Einaudi 30
COMPRENSIONE
1 LESSICO Quali suoni caratterizzano il Paese dei balocchi? Sottolinea nel testo tutte le parole che ti suggeriscono sensazioni uditive.
2 LESSICO Cerca sul dizionario il significato dei nomi «pandemonio», «passeraio» e «baccano». Sono sinonimi? Sì No
3 Qual è la considerazione che Lucignolo ha della scuola e dello studio? La condividete? Confrontatevi in classe.
4 Che cosa accade a Pinocchio dopo mesi di soggiorno nel Paese dei balocchi?
A Non sa più leggere né scrivere.
B La sua amicizia con Lucignolo si rafforza sempre di più.
C Pinocchio subisce una trasformazione risvegliandosi con lunghe orecchie asinine.
D La Fata turchina giunge al Paese per riportare Pinocchio a casa.
ANALISI
5 La parte di testo evidenziata è mancante di punteggiatura: prova a inserirla motivando le tue scelte (in base alla funzione dei vari segni di punteggiatura che hai studiato).
6 Chi scrive sui muri delle case del Paese dei balocchi non conosce molto bene l’ortografia: correggi gli errori nel testo.
PRODUZIONE
7 Immagina di essere salito insieme a Lucignolo e Pinocchio sul carro dell’Omino di Burro. Che cosa avresti fatto tu, arrivato nel Paese dei balocchi? Che cosa avresti scritto sui muri delle case? Racconta. Cerca di utilizzare tutti i segni di interpunzione che hai studiato.
CITTADINI CONSAPEVOLI
Il romanzo Le avventure di Pinocchio fu pubblicato nel 1883 in uno Stato unificato da pochi decenni e che aveva iniziato a emanare leggi per garantire un’istruzione obbligatoria che permettesse di contrastare l’analfabetismo. Con l’aiuto dell’insegnante di Storia, raccogliete informazioni sulle prime leggi dell’Italia unificata relative alla scuola. E ora riflettete: che tipo di contributo ha potuto dare la storia di Pinocchio al tema allora caldo dell’istruzione obbligatoria?


Lessico





Per comprendere i discorsi che ascoltiamo o i testi che leggiamo e per comunicare in modo efficace e comprensibile è necessario possedere un ricco bagaglio lessicale, cioè molte parole: l’insieme di queste parole è chiamato lessico.
Conoscenze
UNITÀ 3 • Conoscere le parole
• La struttura delle parole.
• Le modalità di formazione delle parole.
• Il dizionario.
Abilità
UNITÀ 3 • Conoscere le parole

• Il significato denotativo, connotativo e figurato delle parole.
• Distinguere gli elementi che compongono la struttura della parola.
• Distinguere parole piene e parole vuote.

• Distinguere le parole alterate dai falsi alterati.
• Consultare il dizionario.
• Riconoscere e saper utilizzare i meccanismi di formazione delle parole: derivazione, alterazione e composizione.
• Riconoscere le parole primitive, derivate, alterate e composte.

• Riconoscere alcune figure retoriche di significato.

• Riconoscere i rapporti di significato tra le parole a partire dai campi semantici.
• Riconoscere e utilizzare sinònimi, antònimi, iperònimi, ipònimi, omònimi e parole polisemiche.
• Riconoscere e saper distinguere il significato denotativo (oggettivo), connotativo e figurato della parola.



























Traguardi per competenze






• Riconoscere e usare termini specialistici in base ai campi di discorso.





• Padroneggiare e applicare in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative al lessico per comunicare e decodificare messaggi scritti e orali.
• Utilizzare le conoscenze metalinguistiche per comprendere con maggiore precisione i significati dei testi e per correggere i propri scritti.
• Comprendere e usare in modo appropriato le parole del vocabolario di base.
• Usare manuali delle discipline o testi divulgativi (continui, non continui e misti) nelle attività di studio e collaborative per ricercare, raccogliere e rielaborare dati, informazioni e concetti.
Competenze chiave
europee
Competenza alfabetica funzionale
Sviluppare la capacità di comunicare e relazionarsi in forma sia orale sia scritta, utilizzando materiali visivi, sonori, digitali e applicando in situazioni e contesti differenti le competenze morfologiche.
Competenza multilinguistica
Sviluppare la capacità di utilizzare la lingua madre e altre lingue in modo appropriato ed efficace per comunicare (CLIL).
Competenza digitale
Sviluppare la capacità di usufruire/creare/condividere contenuti digitali sentendosi sempre a proprio agio nel mondo digitale.
Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare
Sviluppare la capacità di imparare a imparare con metodo adeguato e sempre più consapevole.
Sviluppare la capacità di riflettere su se stessi (autovalutazione), di gestire tempo e informazioni, di lavorare con gli altri in maniera inclusiva e costruttiva.
Attività per sviluppare e verificare le competenze
Nel volume
Nel
LibroLAB
Nel
Libro digitale
• Tanti brani e attività di scrittura creativa
• Esercizi di COPPIA , INVALSI e PRODUZIONE
• GrammaFAQ e Dire col dizionario: per approfondire
• Esercizi per il recupero e il potenziamento
• Competenze trasversali
• Competenze lessicali
• Esercizi interattivi
• Videomappe per attività Flipped classroom
Strumenti di supporto

• GrammaSfida: attività di gruppo e giochi-sfida
• Mi valuto: schede di verifica
• Linguaviva: comprensione e analisi dei testi, competenze di educazione civica
• Esercitazioni per le prove INVALSI
• Attività di coppia
• Approfondimenti
• Schede INVALSI




• Audiolettura lenta e scandita delle pagine di teoria
• Esercizi inclusivi con font ad alta leggibilità
• GrammaRipasso: mappe semplificate con font ad alta leggibilità
• Prime regole introduttive delle Unità semplificate e con font ad alta leggibilità






















3



Conoscere le parole



I ragazzi protagonisti di questa avventura tutta grammaticale insieme al professor Mangiafuoco aprono la busta che contiene la prova numero 8: la Fabbrica delle parole...

Trovate il maggior numero di parole derivate da PAURA (e dai suoi derivati). Pensate a nomi, aggettivi, avverbi, verbi... Dovrete avere paura solo se non ne trovate abbastanza. E fate alla svelta: il tempo è tiranno!
«Pauroso» dice Elisa.
«Bene. Che cosa significa pauroso?»
«Be’, un pauroso è uno che ha paura di tutto e di tutti».
«Allora ragazzi, chi comincia?» chiede il professor Mangiafuoco.


«Pauroso è anche qualcosa che fa paura: un’immagine paurosa» interviene Pietro. «Proprio così» spiega il professor Mangiafuoco. «Pauroso è un aggettivo che si usa per indicare sia chi ha paura (e in questo caso può anche fare da sostantivo) sia qualcuno o qualcosa che fa paura. E adesso ditemi un verbo derivato da paura».
I ragazzi pensano per qualche secondo, poi Carolina e Isabella dicono insieme: «Impaurire! Che significa far paura».
«Impaurito?» dice Sara.
Per riflettere insieme

«Proprio così. E questo verbo dovrebbe farvi venire in mente un’altra parola imparentata con paura».
«Participio passato di impaurire, che si usa anche come aggettivo. Conoscete un altro aggettivo simile?» Questa volta nessuno risponde.
adatt. da M. Birattari, La grammatica ti salverà la vita, Feltrinelli Kids
1 Provate a rispondere all’ultima domanda del professor Mangiafuoco.




APPREN DIMENTO COOPERATIVO
2 Individuate nel testo le informazioni sul termine pauroso. Poi rispondete alle domande.
a. Le informazioni individuate nel testo sono: grammaticali di significato grammaticali e di significato
b. Quale strumento vi può aiutare a trovare queste informazioni se non conoscete una parola?
3 Completate la frase seguente.


Per avere padronanza di una lingua è necessario conoscere non solo le grammaticali, ma anche le .................................. e il loro significato.












Che cos’è il lessico?


Il lessico è costituito dall’insieme delle parole della lingua italiana che permette a ognuno di noi di comunicare efficacemente e correttamente il proprio pensiero. È formato da «parole vuote», ossia prive di significato (articoli, pronomi, preposizioni e congiunzioni) e da «parole piene» (tutte le altre parti del discorso) che hanno un significato proprio.
Lingua viva


Leggi l’incipit di questo albo illustrato di Agnès de Lestrade e Valeria Docampo.

SCRITTURA CREATIVA
Quali parole vorresti afferrare con il tuo acchiappafarfalle? Elencane almeno 5 e scrivi sul quaderno un breve testo per spiegare il motivo per cui per te sono preziose. A chi regaleresti ciascuna parola e perché?







C’è un paese dove le persone non parlano quasi mai. È il paese della grande fabbrica delle parole. In questo strano paese, per poter pronunciare le parole bisogna comprarle e inghiottirle. La grande fabbrica delle parole lavora giorno e notte. Dai suoi macchinari escono tutte le parole di tutte le lingue del mondo. Ci sono parole più care di altre. Non si pronunciano spesso, a meno di non essere ricchissimi. Nel paese della grande fabbrica parlare costa molto. A volte ci sono parole che volteggiano nell’aria. Allora i bambini si precipitano fuori con i retini acchiappafarfalle. La sera a cena sono fieri di poter dire qualcosa ai propri genitori. Oggi Phileàs ha catturato tre parole con il suo retino. Non le pronuncerà questa sera, perché vuole conservarle per una persona preziosa, Cybelle, di cui è innamorato. Gli piacerebbe dirle «Ti amo», ma non ha abbastanza soldi nel suo salvadanaio. Allora le offrirà le parole che ha trovato: ciliegia, polvere, seggiola... adatt. da A. De Lestrade, V. Docampo, La grande fabbrica delle parole, Terra di mezzo







La parola secondo la forma
A
prima vista
nomi primitivi nonno, abitato...
nomi derivati bisnonno, disabitato...
Le parole primitive 1
Le parole
secondo la forma
nomi alterati casina, benone...
Considera le parole alunno, alunna, alunni, alunne. Esse dal punto di vista della struttura sono formate da:
• la radice o morfema lessicale, ossia la parte che rimane inalterata e che trasmette il significato stesso della parola;
• la desinenza o morfema grammaticale, ossia la parte variabile (-o, -a, -i, -e) che nei nomi, negli aggettivi e nei pronomi indica il numero (singolare o plurale) o il genere (maschile o femminile), nei verbi anche il modo, il tempo e la persona; fornisce cioè informazioni grammaticali sulle parole.
nomi composti capoclasse, aeroporto...
famiglie semantiche carta, cartiera, cartolaio...

Le parole formate solo dalla radice e dalla desinenza sono dette primitive.
A partire dalle parole primitive, attraverso processi di derivazione, alterazione e composizione, che prenderemo in esame, si possono formare altre parole.
Radice Desinenza alunn- o alunn- a alunn- i alunn- e
Le parole derivate 2
Con la derivazione si creano parole aggiungendo alla radice uno o più morfemi modificanti:
• un prefisso, se è posto davanti alla radice: pro-nom-e;
• un suffisso, se è posto dopo la radice: frat-ern-o;
• un prefisso e un suffisso: tras-luc-id-o.
Le parole formate con un prefisso, con un suffisso o con tutti e due gli elementi sono dette derivate. La parte della parola che precede la desinenza è detta tema.
Nelle parole primitive il tema coincide con la radice:
Nelle parole derivate, invece, il tema coincide con tutta la parola eccetto la desinenza: Parola primitiva
Parola derivata
La derivazione per mezzo dei prefissi
nonno bis-nonno capace in-capace abitato dis-abitato mobile sopra-(m)mobile
I prefissi, morfemi posti davanti alla radice di una parola primitiva, cambiano il significato di quest’ultima e danno origine a una nuova parola.
I prefissi non cambiano la categoria grammaticale della parola di base; da un nome si forma un altro nome, da un aggettivo un nuovo aggettivo, da un verbo un altro verbo:
terra entroterra (nome) contento scontento (aggettivo) legittimare delegittimare (verbo)
Molti sono i prefissi con i quali si creano le parole derivate; i più comuni sono i seguenti:
Prefissi
a-, in- (il-, im-, ir-), s-, dis-, de-
Significato
«senza»: negano il significato della parola di base
Esempi
amorale, inutile, illecito, impaziente, irrazionale, scarico, disabile, devitalizzare pre-, arci-, sovra-, stra-, extra-, super-, iper-, fuori-, ultra-
eccesso, superiorità e aumento prediletto, arciduca, sovrappeso, stracarico, extravergine, supervisione, ipertensione, fuoriserie, ultraleggero contro-, anti-, contra- opposizione controluce, antiruggine, contrappeso
re-, ri- ripetizione reincarnazione, rifare ipo-, sub-, sotto- inferiorità e insufficienza ipovedente, subacqueo, sottosviluppo
semi-, emi- «mezzo», «metà» semicirconferenza, emiciclo ante-, anti-, pre- precedenza nel tempo e nello spazio
retro- «dietro» (nello spazio)
antefatto, antipasto, preistoria
retrobottega post- «dopo» postoperatorio extra-, estra-, e-, es- «fuori» extracomunitario, estradizione, emettere, esporre
mini-, maxi-, mega- «poco» e «molto», «grande» minigolf, maxiconcorso, megastadio vice- «al posto di» vicesindaco
neo- «nuovo»
neolaureato bi-, bis- «due», «due volte» bilingue, bisnonno
La derivazione per mezzo dei suffissi libro libr-aio
I suffissi, morfemi posti dopo la radice, modificano il significato della parola di base creandone una nuova, dotata di significato autonomo e appartenente a volte anche a una categoria grammaticale diversa.
Da un nome possono derivare:
• un altro nome: terra terraglia;
• un aggettivo: popolo popolare;

• un verbo: pena penalizzare. Da un aggettivo possono derivare:
• un altro aggettivo: verde verdastro;
• un nome: santo santità;
• un verbo: giusto giustificare.
Da un verbo possono derivare:
• un altro verbo: giocare giocherellare;
• un nome: ricamare ricamatrice;
• un aggettivo: mutare mutevole.
Da un avverbio possono derivare:
• un nome: pressappoco pressappochismo;
• un verbo: indietro indietreggiare.
I suffissi non hanno un valore autonomo e per questo non possono essere utilizzati da soli; hanno però un significato particolare che attribuiscono alla parola derivata. I suffissi più comuni sono i seguenti:
Suffissi
-aio, -ario, -iere, -ante, -ino, -ano, -ente, -tore
-aio, -iera, -ile, -eto, -ificio, -eria, -aia, -oio, -ale
-aglia, -aggio, -ame, -ata, -aggine, -mento
Significato
professioni e mestieri
oggetti, luoghi in cui essi sono contenuti o strumenti
un insieme di elementi dello stesso tipo
Esempi
giornalaio, bibliotecario, usciere, commediante, imbianchino, ortolano, presidente, esecutore
pollaio, zuppiera, fienile, pescheto, oleificio, gioielleria, abetaia, innaffiatoio, ditale
gentaglia, imballaggio, fogliame, pedata, sfacciataggine, ritrovamento
-uto «fornito di» pennuto
-anza, -età, -enza, -ezza, -igia, -udine, -izia
-ismo, -esimo
-acco, -ano, -itano, -olo, -ese, -esco, -asco
qualità, caratteristiche morali
movimenti culturali, storici, dottrine e atteggiamenti
provenienza e appartenenza
tolleranza, caparbietà, benevolenza, bellezza, cupidigia, beatitudine, mestizia
positivismo, cristianesimo
polacco, friulano, palermitano, spagnolo, portoghese, romanesco, comasco
In base alle parole che modificano, si possono classificare i seguenti suffissi:
Suffissi
-abile, -ibile, -evole, -ale, -ile, -oso
-ificare, -izzare, -eggiare, -are, -ire, -ellare, -icchiare, -ettare, -acchiare
Funzione
Esempi
servono per formare aggettivi permeabile, proponibile, notevole, centrale, giovanile, costoso
servono per formare verbi pianificare, ipotizzare, inneggiare, cacciare, servire, girellare, leggicchiare, picchiettare, bruciacchiare
-mente serve per formare avverbi cortesemente
Esercizi

Altri esercizi interattivi
1 Per ciascuna delle seguenti parole, separa con una barra la radice dalla desinenza. felice – piatto – palla – negozio – peperone – corda – freddo – catena –vicino – sottile – pericolo – fredde – occasione – radice – medico –patata – tubero – monte – agile – problema
2 Completa le frasi inserendo la desinenza nelle parole che ne sono prive.
1. Luigi è stato assolt....... con formul....... pien....... 2. A tutt....... i convenut....... fu consegnata una cartellin....... perché potessero prendere appunt........ 3. Il color....... dei suoi occh....... è azzurr....... intens........ 4. Il linguaggio burocratic....... è utilizzat....... negli atti della pubblic....... amministrazion........ 5. I rest....... dell’automobil....... erano ormai carbonizzat........
3 Collega le parole derivate della colonna A con quelle primitive della colonna B. A infuocato lunatico erbivoro sonnolenza abbracciato postino salumeria antigelo sabbioso pettorale fornace
B braccio posta forno luna fuoco sabbia sonno gelo petto salume erba
4 A coppie, da ogni parola, con l’aiuto di prefissi e suffissi, ricavate: la voce verbale che indica l’azione (a); chi compie l’azione (b); l’azione (nome) (c).
1. canto
4. opera
5. lavoro
6. presenza
7. cucina
8. pesce
5 INVALSI Qual è la composizione della parola intolleranza?
tema + suffisso + desinenza B prefisso + tema + desinenza
6 Distingui il tema, la radice e la desinenza delle seguenti parole inserendole nella tabella.
giornalista — salvataggio — controllare — sfigurare — consegnato — fiorista — sovrumano — panificio — ambientale — favorito
Tema Radice
Desinenza
7 Sostituisci le espressioni sottolineate con una sola parola derivata che esprima lo stesso significato.
1. Sergio di solito è non affidabile ( ). 2. Il padre di Laura fa il mestiere di chi consegna la posta ( ). 3. La fabbrica di zucchero ha ripreso l’attività (Lo ). 4. Alcuni civili entrarono nel rifugio che difende dalle incursioni degli aerei ( ). 5. Emma è stata richiamata dal direttore perché ha ricevuto un’amica nell’orario in cui deve dedicarsi al lavoro ( ). 6. Tutti noi consideriamo Pietro un tipo che scoccia molto (....................................................................). 7. La donna è stata ingannata da alcune persone non oneste (....................................................................).
8 Trasforma le seguenti parole nei loro contrari usando i prefissi dis-, s- e in-.
1. pregevole
4. utile ............................................... 5. solito ............................................... 6. costante ............................................... 7. corretto ...............................................
soddisfatto ...............................................
agibile
9 Forma, con i suffissi adatti, gli aggettivi sostantivati che indicano gli abitanti delle seguenti località geografiche.
1. Napoli
2. Ancona
3. Perù
4. Cile
5. Norvegia
6. Irlanda
7. Canada
8. Bolzano
9. Trento
10. Catania
10 Ricava dal nome, per mezzo di un suffisso, un aggettivo (a) e poi, con un altro suffisso, un avverbio (b).
1. gioia a. .............................................................. b. ...........................................................
2. orgoglio a. .............................................................. b. ...........................................................
3. paura a. .............................................................. b. ...........................................................
4. amore a. .............................................................. b. ...........................................................
5. silenzio a. .............................................................. b. ...........................................................
6. industria a. .............................................................. b. ........................................................... gioioso gioiosamente
Le parole alterate 3
barca barchina, barchetta, barcona

I suffissi -ina, -etta e -ona, uniti alla parola primitiva barca, non ne modificano il significato ma aggiungono un’idea di piccolezza, di graziosità e di grandezza: sono esempi di suffissi alterativi.
I suffissi alterativi non modificano il significato della parola primitiva, ma lo alterano attribuendogli sfumature in relazione alla dimensione, alla qualità e al valore. Essi danno quindi origine a parole alterate.
I suffissi alterativi possono essere:
• diminutivi, che esprimono un’idea di piccolezza come -ino, -ello, -icino, -etto,
-icchiare: bellino, alberello, posticino, mobiletto, canticchiare;
• vezzeggiativi, che affiancano al valore diminutivo sfumature di simpatia e di tenerezza come -icello, -uccio, -ettare, -otto, -erellare: venticello, calduccio, fischiettare, leprotto, canterellare;
• accrescitivi, che esprimono un’idea di grandezza come -one e -ona: librone, donnona;
• dispregiativi o peggiorativi, che attribuiscono alla parola un valore di disprezzo o di ironia come -accio, -astro, -ucolo, -icchio, -acchiare: lavoraccio, giovinastro, poetucolo, avvocaticchio, scribacchiare.
Le parole alterate mantengono la categoria grammaticale della parola di base. Si possono alterare le seguenti parti del discorso:
• nome: casa casetta
• aggettivo: pazzo pazzerello
• verbo: ridere ridacchiare
• avverbio: bene benone
Nello specifico, le alterazioni di nome, aggettivo e avverbio sono trattate nella morfologia ( Sezione 3, Unità 4-6-9).

1 Scrivi il maggior numero di alterati per ciascuna di queste parole.
1. gioco
2. letto
3. uomo
4. piede
5. strada
6. gatto ..........................................................................................................................................................................................................................
2 Scrivi il termine da cui hanno tratto origine le seguenti parole alterate.
1. furbacchione ........................................................................
2. lupacchiotti
3. omaccione
4. ridacchiare
5. orsetto
6. piccolino
7. grassottello
8. rossastro .................................................................................
9. bruciacchiato
10. tempaccio
11. mogliettina
12. bucherellare
13. bestiolina
14. fischietto
3 Non tutte le parole presenti nell’elenco sono veramente alterate. Sottolinea solo i veri alterati (23).
salmone – vasetto – cancellino – burrone – dolcetto – cannone – pazzerello – manina – occhiello – ovino –forchetta – gommone – braccialetto – regalino – vecchierello – pigrone – stradicciola – mozzarella – cerino –mammina – figurone – spettacolino – uccellino – medicastro – budino – aquilone – fettina – verdone –palazzaccio – casona – tacchino – furtarello – sorrisino – nomignolo – vagone – viuzza – ferretto – bordino
4 INVALSI Quale dei seguenti gruppi è costituito da sole parole alterate?
A mattone, passetto, radiolina
B gessetto, giocherellare, burrone
C sorrisino, attorucolo, focaccia
D alberello, gattino, libraccio
5 Sostituisci le espressioni sottolineate con una parola alterata adatta.
1. Vorrei una fetta molto piccola ....................................................... di torta. 2. Sto veramente bene .............................. .......................... 3. Serena parla sempre con la voce bassa ........................................................ 4. Claudio ha fatto una pessima figura ........................................................ 5. Ho avuto paura di quel grosso cane ....................................................
6. Quel piccolo ladro ....................................................... è stato incolpato per aver commesso piccoli furti ............... ......................................... 7. Dalla cucina proveniva un profumo gradevole ....................................................... di arrosto.
8. Non sei abbastanza grande ....................................................... per giocare con le bambole? 9. Anche se Giulio è un ragazzo cattivo ....................................................... preferiamo pensare che sia solo un po’ pazzo ...............................
6 PRODUZIONE Sottolinea nel seguente elenco le parole alterate (6) e con ciascuna di esse scrivi sul quaderno una frase.
lampione – boccone – riccone – mattone – polsino – manina – manette – galletto – tacchino – libretto –torrone – colletto – mattino – giovinastro – merletto – storione – focaccia – lettuccio – barone – lampone
Le parole composte 4
Dopo il temporale è apparso nel cielo l’arcobaleno

La parola evidenziata arcobaleno è una parola composta perché costituita da due parole con significato proprio: arco e baleno.
La composizione consente di produrre parole nuove unendo due o più vocaboli, già esistenti, per formare un termine dotato di un nuovo significato. Le parole così formate prendono il nome di parole composte.
Sono dette parole composte o composti stabili quelle parole formate dall’unione di due elementi distinti saldati in un tutto unico che assume un significato proprio.
Tutte le categorie grammaticali possono contribuire a formare parole composte:
• nome + nome = cassapanca, capoclasse;
• nome + aggettivo = granoturco, terracotta;
• aggettivo + nome = altopiano, nobildonna;
• verbo + nome = guardaroba, parastinchi;
• preposizione + nome = dopobarba, soprammobile;
• avverbio + verbo = benedire, benestare;
• aggettivo + aggettivo = agrodolce, sacrosanto;
• avverbio + aggettivo = semprevivo, sempreverde;
• avverbio + nome = sottoscala, fuoristrada;
• verbo + verbo = fuggifuggi, toccasana;
• preposizione + avverbio = dabbene, dappoco.
Parole composte con prefissoidi e suffissoidi
biblio-: dal greco biblion = libro
-teca: dal greco teke = scatola biblioteca
osteo-: dal greco osteon = osso
-patia: dal greco pathos = sofferenza osteopatia
Molte parole, specialmente quelle del linguaggio tecnico-scientifico, sono formate da elementi di origine greca e latina dotati di un significato specifico e autonomo e perfettamente integrati nella lingua italiana, chiamati prefissoidi e suffissoidi. Spesso prefissoidi e suffissoidi si combinano tra loro.
I più comuni prefissoidi di origine greca sono:
Prefissoidi Significato
antropo- uomo
Esempi
antropologia, antropomorfo archeo- antico archeozoico auto- da solo autocombustione, autogestione biblio- libro bibliografia bio- vita biografia, biologia cardio- cuore cardiologia cosmo- mondo cosmonauta crono- tempo cronologia demo- popolo democrazia derma- pelle dermatite eco- ambiente ecologia, ecosostenibile filo- amore/simpatia filosofia fono- voce fonogramma, fonologia foto- luce fotografia, fotosintesi gastro- ventre gastronomia, gastroscopia geo- terra geotermico, geografia grafo- scrittura grafologia idro- acqua idrocoltura, idrosolubile iper- sopra/oltre ipermercato ipo- sotto ipocalorico ippo- cavallo ippopotamo, ippodromo lito- pietra litografia macro- grande macrocosmo mega- grande megafono micro- piccolo microrganismo mono- unico monocolo, monolocale necro- morte necrologia neo- nuovo neologismo, neoavanguardia nevr-, neuro- nervo nevralgia, neurologo omo- simile omogeneo oro- montagna orogenesi orto- giusto ortografia, ortopedia paleo- antico paleocristiano pato- sofferenza patologia ped- bambino pediatria penta- cinque pentagono, pentagramma piro- fuoco piromane, pirotecnico pneumo- aria pneumotorace pseudo- falso pseudonimo tecno- arte/tecnica tecnologia tele- lontano telescopio teo- dio teologia termo- calore termosifone topo- luogo toponomastica zoo- animale zoologico
I più comuni suffissoidi di origine greca sono:
Suffissoidi
Significato
Esempi
-algìa dolore sciatalgia -àntropo uomo misantropo -archìa comando tetrarchia, autarchia -bolo che lancia discobolo -cèfalo testa microcefalo -ciclo ruota motociclo -crazìa potere democrazia
-filìa passione cinofilia -fobìa paura claustrofobia -fonìa suono stereofonia -geno origine/nascita idrogeno -grafìa scrittura geografia -ide a forma di geoide -logìa scienza geologia -logo studioso vulcanologo -manìa mania cleptomania -metro misura manometro -nomìa amministrare economia -ònimo nome sinonimo -patìa sofferenza cardiopatia -scopìa visione radioscopia -tecnìa scienza zootecnia -tipìa impressione linotipia -tomìa incisione tracheotomia
I più comuni prefissoidi di origine latina sono:
Prefissoidi
Significato
Esempi agri- della terra agriturismo ambi- due ambidestro bis- due volte biscotto circum- intorno circumnavigare deci- dieci decimale flori- dei fiori floricoltore maxi- grandissimo maxigonna mini- piccolissimo minigonna multi- molto multiforme onni- tutto onnipresente radio- raggio radiofonia retro- all’indietro retrospettivo semi- metà semicerchio trans-, tra- oltre transoceanico, trapassare tri-, tris- tre tridimensionale, trisavolo
I più comuni suffissoidi di origine latina sono:
Suffissoidi Significato Esempi
-cida che uccide omicida -colo relativo alla coltivazione orticolo -coltura coltivazione/allevamento viticoltura, piscicoltura -dotto condotto oleodotto -fero che porta sonnifero -fico che produce benefico -forme che ha forma di cuneiforme -fuga, -fugo che fugge/che allontana transfuga, febbrifugo -grado che cammina plantigrado -paro che genera oviparo -pede che ha piedi bipede -valènte che vale polivalente -voro che mangia onnivoro
GrammaSfida
Copiate i prefissoidi e i suffissoidi delle tabelle di queste pagine su dei biglietti da inserire in una scatola e dividetevi in squadre. A ogni biglietto estratto, fate partire il cronometro: in 15 minuti, ciascuna squadra deve trovare il maggior numero di parole possibili. Attenzione: ogni parola vale 2 punti, ma le parole di cui non saprete spiegare il significato valgono –1 punto!
Le parole frase
Espressioni come buono sconto, villaggio vacanza, divano letto e treno merci sono parole frase.
Le parole frase riassumono il significato di una frase intera: i due elementi che le compongono non si saldano in un’unica parola, ma rimangono separati (a volte possono essere uniti da una lineetta).
Buono sconto equivale alla frase «buono che dà diritto, all’atto della presentazione, alla riduzione del prezzo di una merce». Villaggio vacanza equivale alla frase «complesso di strutture abitative supportate da servizi e attrezzature sportive, situato in località di villeggiatura». Divano letto equivale alla frase «divano che può essere trasformato in letto». Treno merci equivale alla frase «treno adibito al solo trasporto di merci».
Le parole frase, al plurale, modificano di solito solo il primo elemento: buono omaggio buoni omaggio conferenza stampa conferenze stampa
Le unità lessicali
Le unità lessicali sono insiemi di parole usati per indicare un unico e preciso oggetto o concetto.
I termini che le compongono hanno un significato autonomo ma, uniti fra loro da preposizioni, formano combinazioni che acquistano un significato particolare.
Le parole macedonia
Espressioni come postelegrafonico, fotoromanzo e informatica sono dette parole macedonia.
Le parole macedonia sono formate da due o più parole in parte abbreviate e fuse insieme.
pos(tale) + telegra(fico) + (tele)fonico postelegrafonico foto(grafia) + romanzo fotoromanzo infor(mazione) + (auto)matica informatica
Le parole macedonia sono chiamate anche parole mosaico o parole puzzle proprio perché nascono dall’incastro tra vocaboli diversi.
Espressioni come vestito su misura, ferro da stiro, vuoto a perdere e colpo di fulmine sono unità lessicali. Altri esercizi interattivi
Esercizi

1 Sottolinea nelle seguenti frasi le parole composte.
1. L’autobus n° 31 era fermo al capolinea.
2. Il profumo del tuo dopobarba è molto forte.
3. Gli uffici della ditta GI-EFFE si trovano al quattordicesimo piano del grattacielo.
4. Il soprannome di Alcide è «Freccia», perché è veloce nella corsa.
5. L’accalappiacani ha catturato un cagnolino randagio che scorrazzava per il quartiere.
6. Senza cavatappi non possiamo stappare la bottiglia di spumante.
2 Sottolinea le parole frase contenute nei seguenti periodi.
1. Finalmente è terminata la riunione fiume. 2. Mi hanno inviato un biglietto omaggio per visitare la fiera del libro. 3. Mio fratello è in Irlanda per una vacanza studio. 4. Si è rotta la cerniera lampo dei miei pantaloni. 5. In busta paga ho trovato un aumento di settantacinque euro.
3 INVALSI Nella parola morfologia è presente:
A un prefissoide B un suffissoide C entrambi D né l’uno né l’altro
4 A coppie, scomponete le seguenti parole e indicate per ognuna da quali elementi è formata.
dopo(avverbio)+cena(nome)
1. dopocena ................................................................................
2. fuggifuggi ...............................................................................
3. gentiluomo ............................................................................
4. sottomarino
5. mezzaluna
6. lavabiancheria
7. paraurti
8. cacciavite ................................................................................
9. fermacarte .............................................................................
10. parafango ...............................................................................
11. cassaforte
12. portaombrelli
13. sempreverde
14. cassapanca
5 Collega le parole della colonna A con quelle della colonna B per formare delle parole composte e le parole della colonna C con quelle della colonna D per formare delle unità lessicali.
A acqua terra piano ferma capo palla dopo asciuga B carte scuola mani volo vite pieno stazione forte C crisi acqua lotta colazione villetta vestaglia bacino macchina
D di classe di lavoro da camera di utenza di rigetto e sapone a schiera per scrivere
6 I seguenti termini sono parole macedonia; scrivi accanto a ognuno di essi i vocaboli che li compongono.
1. informatica ............................................................................
2. musicassetta ........................................................................
3. polstrada ................................................................................
4. confindustria ........................................................................
5. fantapolitica .........................................................................
6. autoferrotranvieri .............................................................
7. pantagonna ...........................................................................
8. mandarancio ........................................................................
7 Scrivi i nomi composti che corrispondono alle seguenti definizioni.
1. Lo sciatore che prepara una pista battendola con gli sci. ( ) 2. Zoccolo di protezione alla base delle pareti interne di un ambiente. ( ) 3. Chi è privo di una casa in cui dormire. ( ) 4. Congegno che serve a far girare lentamente sulla fiamma lo spiedo con la carne. ( ) 5. Sapore fra l’agro e il dolce. ( ) 6. Elemento di lamiera o di plastica sagomato che riveste la parte superiore delle ruote di un veicolo per impedire che spruzzino il fango. ( )
8 PRODUZIONE Scrivi sul quaderno una frase con ognuna delle seguenti parole frase.
1. cane guida 2. studente modello 3. offerta risparmio 4. guerra lampo 5. scuola guida
Le famiglie di parole 5
L’insieme delle parole nate da uno stesso morfema lessicale (o radice) per derivazione, alterazione o composizione si chiama famiglia semantica o famiglia di parole.
La famiglia semantica della parola primitiva fortuna, formata dal morfema lessicale fortun- e dal morfema grammaticale -a, può essere rappresentata graficamente così:
fortuna
nomi infortunio sfortuna portafortuna fortunale
avverbi
fortuitamente
fortunatamente
fortunosamente sfortunatamente
aggettivi infortunistico fortuito fortunato fortunoso fortunello sfortunato
verbi infortunarsi
La famiglia semantica della parola primitiva carta, formata dal morfema lessicale cart- e dal morfema grammaticale -a, può essere rappresentata graficamente così:
carta
parole derivate
cartolaio
cartella
cartoccio
cartiera
cartolina
cartonare
cartone
cartello
incarto
cartonato
cartellino
cartellone incartare incartatura
parole composte
cartamodello
cartacarbone
cartapesta
cartamoneta
parole alterate cartaccia
Divisi in piccoli gruppi, partite dalla seguente frase per formarne altre usando le famiglie delle parole date. Scriverebenealfreddoinunagrandescuoladipietraèdifficile. Vince il gruppo che, in 15 minuti, avrà scritto il maggior numero di frasi «familiari». Esempio: Uno scrittore freddoloso senza difficoltà fece beneficienza in una grandiosa scuola di pietra.
Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE, GRATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).
Si dice si scrive
Si dice, si scrive è un corso di Grammatica italiana per la scuola secondaria di primo grado caratterizzato da un linguaggio chiaro e da uno stile schematico, per un approccio alla materia efficace e adatto a ogni livello. Il testo è ricco di brani da analizzare, per apprendere le regole della grammatica partendo dall’esperienza su testi reali e scoprire che la lingua è «viva».
Nuove metodologie didattiche
• Classe capovolta (flipped classroom)
• Apprendimento cooperativo (cooperative learning)
• Dibattito (debate)
• Compiti di realtà
• CLIL – confronto con grammatica inglese
Apprendimento per competenze
• Competenze disciplinari
• Competenze europee
• Certificazione delle competenze
• INVALSI
Codici per adozioni e pack vendita (modalità mista di tipo b - cartaceo e digitale)
Educazione civica
• Educazione civica
• Agenda 2030
• Cittadinanza attiva
ISBN 978-88-472-3747-6
A (con schede analisi) + LibroLAB
ISBN 978-88-472-3748-3 Vol. A (con schede analisi)
ISBN 978-88-472-3749-0 Vol. B
ISBN 978-88-472-3750-6 LibroLAB
ISBN 978-88-472-3751-3 Abilità e competenze per l’esame
ISBN 978-88-472-3752-0 Volume unico (A+B con schede analisi) + LibroLAB + Abilità e competenze per l’esame
ISBN 978-88-472-3753-7 Volume unico (A+B con schede analisi) + LibroLAB
ISBN 978-88-472-3754-4 Volume unico (A+B con schede analisi)
ISBN 978-88-472-3755-1 Volume semplificato specifico per DSA (con CD Audio MP3)
ISBN 978-88-472-3756-8 Volume semplificato specifico per non madrelingua
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