L'Astroarca di Eon - ESTRATTO

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l ' Astroarca di EoN

Serie ROSSA Daniela Cologgi

Editor: Patrizia Ceccarelli

Coordinamento redazionale: Emanuele Ramini

Autrice: Daniela Cologgi

Illustratore: Luca Poli

Pagine gioco “Il giallo dell’astroarca”: redazione Raffaello

Coordinamento grafico: Mauro Aquilanti

Team grafico: Raffaella De Luca

I Edizione 2023

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l ' Astroarca di EoN

Daniela Cologgi
Illustrazioni di Luca Poli

Il cerchio di fuoco

– Salta, Tatù! Che aspetti? Salta!

Il rullo dei tamburi era incalzante. Il pubblico, intorno, guardava la pantera e teneva il fiato sospeso.

L’aria sapeva di fieno, di popcorn e di cacca di cavallo. Le luci di scena le davano fastidio più del solito e quel pomeriggio non si sentiva bene.

Le girava la testa, aveva la nausea.

Nergis, il suo domatore, infilato a forza dentro una divisa nera di velluto con grandi bottoni dorati, fece schioccare la frusta davanti a un cerchio avvolto dalle fiamme. Il tono della voce tradiva la sua irritazione:

Forza, andiamo, salta!

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La pantera Tatù radunò tutte le sue forze. Si piegò per darsi lo slancio, mentre il pubblico la incitava con un lungo ooohhh.

E saltò. Ma non fu un salto perfetto come le altre volte, perché toccò il cerchio con l’addome.

Il cerchio si rovesciò sulla pedana di legno, che prese fuoco. Il pubblico urlò, qualcuno si alzò dal posto per fuggire dal tendone, ma due pagliacci vestiti da pompieri, muniti di estintori, spensero subito le fiamme, facendo persino ridere gli spettatori.

Intanto la pantera nera, a terra, si lamentava con qualche debolissimo ruggito. Era ancora viva ma aveva vistose tracce di bruciature sul manto.

Si riprenderà presto. Chiamate il veterinario! – ordinò Nergis agli inservienti. Poi schioccò di nuovo un colpo di frusta e si rivolse al pubblico. – Gentili signore, gentili signori, al Circo Tombolini non manca mai il brivido.

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Gli incidenti fanno parte del nostro mestiere, ma… tutto è bene quel che finisce bene!

Il domatore, con i suoi stivaloni neri, fece un inchino tra gli applausi e prima di uscire dalla pista sussurrò, in direzione di Tatù:

– Con te facciamo i conti dopo!

Quella notte, all’interno della sua gabbia, la pantera ferita e ancora intontita dall’anestesia sentì una vocina e aprì i suoi magnetici occhi gialli.

– Ehi, Tatù, come ti senti? ... Guarda, sono qui! Qui, in basso!

Tatù si voltò verso il pavimento della sua prigione, all’attaccatura delle sbarre, e cercò di mettere a fuoco l’immagine. Inclinò la testa, perplessa. Quello davanti a lei era proprio un… topo?

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– Piacere, sono Goa, il topo ballerino. Beh, forse non mi hai mai notato, faccio un noioso numero di danza classica prima di te.

– No, infatti, non ti ho mai notato – borbottò lei, stanca. Non aveva voglia di parlare, voleva restare sola.

Un’altra piccola voce le strillò nelle orecchie, ma questa arrivava dall’alto. La pantera alzò lo sguardo.

– Devi ascoltarci Tatù, è una questione di vita o di morte. Sono Hadaf, ti ricordi di me?

– Sì, di te mi ricordo.

Quel volatile maldestro una volta le aveva lasciato un ricordino alquanto sgradevole sul dorso: il colombo bianco, che in uno show eseguiva certi esercizi come girare su una ruota o dondolare a comando su una piccola altalena, in quell’occasione si era lasciato scappare un bisognino proprio mentre Tatù, sotto di lui, stava per entrare in pista.

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Il topolino continuò a insistere:

– Tatù, non puoi restare qui. Sei in pericolo! Credici!

– Abbiamo sentito Nergis parlare con gli organizzatori. Devi fuggire! E subito! – ribatté Hadaf.

“Questi due sono pazzi” pensò Tatù. E poi cosa avrebbe fatto là fuori? Chissà com’era il mondo! Lei aveva conosciuto solo il circo, da quando era cucciola. Non avrebbe saputo cavarsela senza qualcuno che le portasse da mangiare e si occupasse di lei.

– Sei ferita e ormai il tuo manto è rovinato. Nergis ti sacrificherà per uno spettacolo… che per te potrebbe essere davvero l’ultimo, Tatù.

Mentre lo diceva, Goa si era avvicinato al suo muso.

– Ma io… non saprei dove andare – confessò la pantera, confusa.

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In fondo conosceva la crudeltà di Nergis

Tombolini e immaginava che quei due amici potessero avere ragione. Il suo domatore era un umano senza scrupoli, le dava buoni bocconcini, ma usava anche la frusta con ferocia quando lei non ubbidiva ai suoi ordini.

– Vieni con noi, siamo diretti alla Grande Adunanza Animale! – esclamò Hadaf convinto.

Tatù alzò la testa.

– La grande che? E poi… come mai voi due non siete nelle vostre celle?

Il colombo emise un lungo fischio e in pochi secondi un altro volatile piccolo piccolo, dal piumaggio verde e con le ali freneticamente in movimento, arrivò in volo e infilò il lungo e sottile becco nella serratura del grosso lucchetto che bloccava la gabbia.

– È un amico, è appena scappato da uno

zoo, è lui che ci ha aiutato a fuggire – bisbigliò il topo nell’orecchio di Tatù.

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Pochi secondi e il lucchetto si aprì. Il colibrì

fece un giretto su se stesso e se ne andò via.

Goa si arrampicò sul dorso della pantera e disse:

– Dai Tatù, vieni con noi, salta! Coraggio e formaggio!

– Forza Tatù! Verso la libertà! – aggiunse incitandola Hadaf.

Con il topolino sulla schiena, il grande felino si alzò sulle zampe. Aveva ancora dolore per le ferite. Aprì lo sportello della gabbia spingendolo con il muso e giù, con un balzo fu fuori.

– Seguite me! – gridò Hadaf dall’alto.

L’aria di quella notte di inizio estate sapeva di fresco. L’erba sotto le zampe era morbida e profumata.

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DanielaCologgi L’astroarcadiEon

ISBN978-88-472-4080-3

Serie ROSSA

Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d).

copia di SAGGIO-CAMPIONE, GRATUITO, fuori commercio.

Questo volume sprovvisto del talloncino a fronte è da considerarsi

Tatù, una pantera nera che non sa ruggire, stanca di essere maltrattata in un circo. Goa, un topo ballerino e anche un po’ filosofo. Hadaf, un colombo in cerca di libertà. Jack, un cane abbandonato dalla famiglia che l’ha adottato. Questi i quattro protagonisti di un’avventura esilarante e imprevedibile, che invita a rispettare gli animali e la loro natura.

Daniela Cologgi vive a Roma. Ha pubblicato oltre 50 titoli tra opere teatrali e progetti didattici; svariata anche la sua produzione di libri per ragazzi, tra albi illustrati e romanzi.

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