orientarsi nel mondo


1 GPS

• Proposte di Educazione civica e ambientale
• Podcast per il ripasso

• Regioni d’Italia sul Libro digitale

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GPS - Orientarsi nel mondo, Edizione Green è un corso che aiuta a conoscere la geografia in modo semplice e coinvolgente. I volumi sono snelli ed esaurienti, in digitale sono presenti numerosi approfondimenti e materiali interattivi.
Ogni Unità si apre con una doppia pagina visuale: spunti e domandestimolo guidano alle tematiche presentate.
Un QR Code illustra i contenuti presenti nel libro digitale.
Fotografie, illustrazioni e cartine integrano tutti gli argomenti. Alcuni esercizi consentono una prima e immediata verifica.
Il volume è strutturato in Lezioni, introdotte da un breve testo che ne riassume i concetti chiave
Ampio spazio viene riservato all’Educazione civica con approfondimenti legati alla geografia e con taglio interdisciplinare, inducendo alla riflessione critica e promuovendo lo sviluppo delle competenze sociali e civiche.
La rubrica Agenda 2030 approfondisce temi legati allo sviluppo sostenibile e agli obiettivi dei progetti delle Nazioni Unite. Sono presenti anche spunti per organizzare dibattiti
La rubrica Gli interventi dell’uomo presenta opere e azioni condotte dagli esseri umani che incidono in maniera rilevante sull’ambiente. Sono presenti attività per promuovere l’apprendimento cooperativo
Le sintesi presentano, in modo schematico e con carattere speciale di lettura ad alta leggibilità, i principali contenuti dell’Unità.
Inquadrando il QR Code si accede al podcast Orientarsi nel mondo, per ripassare in modo coinvolgente con Amira e Marco.
Le pagine di verifica raggruppano esercizi per verificare le conoscenze acquisite e le abilità esercitate nelle singole Lezioni dell’Unità. Gli esercizi finali (sfida) sono più complessi e permettono di verificare la padronanza delle competenze.
Nel libro digitale è presente l’audiolettura integrale dei contenuti e sono disponibili strumenti per l’alta leggibilità, la traduzione automatica, il dizionario ecc.
Sono inoltre disponibili contenuti integrativi che vanno ad arricchire il corso, ad esempio:
• le Regioni italiane
• In viaggio nel Patrimonio dell’umanità UNESCO
• Mappe concettuali
• Compiti di realtà
• GEOCLIL
• Percorsi per l’Esame di Stato
Piattaforma dei contenuti digitali integrativi.
Filmati di approfondimento, utili anche per la flipped classroom
Raccolte di immagini arricchite da didascalie, per un approccio visuale ai contenuti.
Approfondimenti, dati, ulteriori informazioni e curiosità sugli argomenti trattati.
Esercizi interattivi di diverse tipologie, con autocorrezione.
Mappa concettuale dell’Unità da completare in modalità interattiva.
Proposte di visione di film collegati agli argomenti trattati.
Esercizi interattivi sulla cartografia allegata ai volumi.
Itinerari virtuali, per conoscere e approfondire con le nuove tecnologie.
Il libro digitale è concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente: è ricco di strumenti che permettono la creazione, la personalizzazione e la condivisione dei contenuti.
Collegandoti all’indirizzo raff.link/libro-digitale troverai la descrizione dettagliata di tutti gli strumenti.
PER TABLET E SMARTPHONE
La realtà aumentata permette di attivare i contenuti digitali tramite il proprio device.
Inquadra il QR Code con una fotocamera e un’app a tua scelta: visualizzerai i contenuti del libro digitale.
Con un clic, puoi condividere la pagina e i contenuti digitali a essa collegati, generando un web link o un link diretto alle più diffuse piattaforme per la gestione della classe virtuale.
Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti.
Sono presenti anche audioletture lente e scandite per studenti con BES.
Alta leggibilità
Puoi aumentare la dimensione del testo e modificare il font (tra cui leggimi © Sinnos editrice, appositamente studiato per i DSA).
È possibile attivare la traduzione in altre lingue di tutto il testo o di alcune parti.
Puoi accedere al dizionario di italiano.
Puoi creare documenti, come presentazioni, linee del tempo e mappe concettuali, e condividere tutto il materiale con la classe.
È possibile aggiungere dei collegamenti a risorse multimediali esterne al libro (documenti, immagini, video, audio, web link).
Troverai una ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione.
Com’è fatto il libro Didattica digitale integrata
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C OMPITI DI REALTÀ
• Alla scoperta di un’Area Marina Protetta
• L’efficienza energetica a scuola
LE REGIONI ITALIANE
• L o Stato italiano
• Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni
• Valle d’Aosta
• Piemonte
• Lombardia
• Trentino-Alto Adige
• Veneto
• Friuli-Venezia Giulia
• Liguria
• Emilia-Romagna
• Toscana
• Marche
• Umbria
• Lazio
• Abruzzo
• Molise
• Campania
• Puglia
• Basilicata
• Calabria
• Sicilia
• Sardegna
• San Marino
- Città del Vaticano
Mia cugina vive a Roma. Mi ha invitato ad andarla a trovare la prossima estate. Non vedo l’ora! Non ho mai visitato questa magnifica città... nell’attesa posso vedere, grazie all’impiego delle nuove tecnologie, tutti i monumenti che desidero. Basta un clic e virtualmente mi troverò a osservarli.
Lo scoprirai a pagina 18
Durante la mia vacanza a Londra ho visitato un posto speciale: un osservatorio dove passa un importante meridiano chiamato Greenwich. È una linea che non si vede ma tutti, nel mondo, sanno che esiste e che passa proprio in quel luogo. Ho scoperto che non è l’unica linea immaginaria disegnata sul nostro pianeta ma ce ne sono altre che si incrociano e formano un reticolo che serve per poterci orientare.
Lo scoprirai a pagina 8
Io e la mia amica abbiamo deciso di fare un giro in bicicletta. Abitando nel centro di una grande città, abbiamo cercato prima dove erano le piste ciclabili da percorrere. Come abbiamo fatto? È stato più semplice di quanto si possa pensare perché è bastato seguire la mappa consultabile sul cellulare. Prova anche tu!
La geografia è la disciplina che descrive, rappresenta e studia la Terra nei suoi diversi aspetti e fenomeni. Essa risponde all’antico bisogno dell’uomo di osservare, esplorare e descrivere il territorio in cui vive.
La geografia non è solo cartografia, la descrizione di un territorio, di un paesaggio o la definizione di uno Stato. Studiare geografia significa anche interpretare il mondo, cioè esplorare i rapporti tra il territorio e l’uomo che vi abita. Inoltre è indispensabile per comprendere come l’ambiente, il clima, la popolazione e l’economia influiscono sui cambiamenti del nostro pianeta. Per questo, la geografia è una scienza interdisciplinare, una materia che aiuta a comprendere la realtà che ci circonda, attraverso i suoi collegamenti con tante altre discipline, come per esempio la geologia, la biologia, l’etnologia, l’ecologia, la meteorologia, l’astronomia, la statistica, ma anche la storia e l’arte
Come abbiamo visto, la geografia si occupa di diversi campi di studio e ricerca, per questo è una scienza che nel tempo si è specializzata in diversi ambiti:
• la geografia fisica descrive il territorio, i monti, le pianure, gli oceani ecc. e studia i climi e gli ambienti;
• la geografia astronomica studia il pianeta Terra e i suoi movimenti;
• la geografia umana o antropica osserva la vita dell’uomo in relazione al territorio in cui vive;
• la geografia economica analizza l’andamento e i fenomeni economici mondiali, come per esempio la globalizzazione;
• la geografia politica si occupa di esaminare le varie forme politiche e di potere nel mondo.
Cartografia
Ramo della geografia che realizza la rappresentazione ridotta della superficie terrestre e i fenomeni che su di essa si osservano.
Geologia
Deriva dal greco gèo, «terra», e lògos, «studio». È la scienza che studia la composizione, la struttura e la formazione della Terra.
Etnologia
Dal greco èthnos, «popolo, razza», e lògos, «discorso», indica la disciplina scientifica che studia i modi di vita dei popoli, la struttura e l’evoluzione delle società.
Astronomia
Deriva dal greco astron, «astro», e nòmos, «legge». È la scienza che si occupa dello studio dei corpi celesti.
La geografia fisica descrive il territorio e studia i climi e gli ambienti. Per descrivere un territorio, usa diversi strumenti e uno dei principali metodi è l’osservazione. Un territorio si può osservare direttamente, per esempio partendo dai luoghi più vicini o con un viaggio, oppure attraverso le immagini.
La geografia astronomica si occupa della collocazione del nostro pianeta nel Sistema Solare: ne studia la forma, le dimensioni e i movimenti in relazione agli altri pianeti.
La geografia umana o antropica osserva la vita dell’uomo in relazione al territorio in cui vive. Si occupa quindi di studiare i territori che l’uomo modifica e organizza secondo i propri bisogni sfruttando il suolo, per costruire strade, case, ferrovie, scuole, ospedali ecc.
L’andamento e i fenomeni economici mondiali, come per esempio la globalizzazione, sono oggetto di studio della geografia economica.
Nel mappamondo di Babilonia del VI-V secolo a.C., la Terra è stata rappresentata come un cerchio circondato dall’acqua.
Lavora sul testo
1. Che cosa significa la parola geografia?
2. Perché è importante studiare la geografia?
3. La geografia è una scienza interdisciplinare. Perché?
4. Che cosa studia la geografia antropica?
Competenze digitali
La geografia politica esamina e valuta le varie forme politiche e di governo del mondo.
5. Cerca in internet la cartina fisica e la cartina politica di una Regione o Stato a tua scelta. Quali differenze puoi notare? Descrivile ai tuoi compagni.
Orientarsi significa essere in grado di conoscere la propria posizione nello spazio.
Se ci trovassimo in un bosco o in una zona dove non siamo mai stati prima, potremmo sapere dove dirigerci osservando i cartelli o altri indicatori, come i segni dei sentieri in montagna. Se, però, non esistono indicazioni o non conosciamo il nome di una località, diventa importante sapersi orientare, capire cioè qual è la direzione giusta verso cui andare e poterla riconoscere individuando dei punti di riferimento (per esempio una montagna, una collina, un albero isolato o il campanile di una chiesa).
I riferimenti più precisi e sicuri per riuscire a orientarsi sono il Sole e le stelle, tanto che gli antichi studiosi di astronomia e i viaggiatori di un tempo tramite l’osservazione di questi elementi arrivarono a definire le quattro direzioni fondamentali, ossia i punti cardinali:
• est (oriente), la posizione in cui sorge il Sole;
• ovest (occidente), la posizione in cui tramonta il Sole;
• sud (meridione), il punto più alto sull’orizzonte raggiunto dal Sole a mezzogiorno;
• nord (settentrione), la posizione della Stella polare. Se a mezzogiorno ci rivolgiamo verso il Sole, avremo davanti a noi il sud, alle spalle il nord, a sinistra l’est e a destra l’ovest.
L’orientamento attraverso il Sole, le stelle e la bussola è stato oggi in larga parte sostituito dall’utilizzo delle tecnologie, che hanno introdotto nel tempo innovazioni importantissime.
Oggi chiunque può orientarsi, localizzarsi e raggiungere una qualsiasi destinazione sulla Terra con un semplice smartphone, grazie al sistema GPS (Global Positioning System, «Sistema di posizionamento globale»). Il GPS utilizza i satelliti artificiali in orbita attorno alla Terra: questi emettono segnali radio che vengono captati da antenne poste sulla superficie del pianeta; da qui il segnale arriva agli strumenti come il navigatore satellitare delle automobili, il computer o lo smartphone. Con il GPS si può conoscere in tempo reale la propria posizione, quella del luogo da raggiungere e il percorso migliore. Il GPS ha rivoluzionato le nostre vite ed è molto utilizzato per i trasporti, i viaggi, le escursioni in montagna ma oramai anche per molte situazioni della nostra vita quotidiana.
Molto diffusi sono anche i servizi digitali di Google, in particolare l’applicazione Google Maps, che mostra mappe precise nelle quali è molto semplice individuare la propria posizione, conoscere la collocazione di un luogo e la direzione da seguire per raggiungerlo. Con Google Maps è possibile conoscere la distanza che c’è da un luogo all’altro, il tipo di percorso che si deve affrontare, il tempo stimato per raggiungere una meta prefissata, i vari ostacoli che si possono incontrare.
La bussola è lo strumento più sicuro per orientarsi perché indica con precisione i punti cardinali. Costruita per la prima volta dai Cinesi, è costituita da un quadrante nel cui centro è fissato un ago magnetizzato che ruota liberamente in maniera da posizionarsi sempre verso il nord
La rosa dei venti indica, oltre ai quattro punti cardinali, dei punti di riferimento intermedi: nord-ovest (NO), nord-est (NE), sud-ovest (SO), sudest (SE). Questi otto punti corrispondono alle direzioni da cui soffiano i principali venti.
l’ovest alla sua sinistra e il sud alle spalle.
Lavora sulla carta
1. Osserva la carta qui a fianco e indica in quale punto cardinale si trovano i luoghi elencati rispetto alla città di Roma:
- Mar Tirreno
- Abruzzo
- Campania
- Umbria
- Toscana
Competenze digitali
2. Da casa, apri, sul cellulare o sul computer, l’applicazione Google Maps. Clicca sul tasto che ti permette di inserire il tuo indirizzo e come destinazione digita la via della tua scuola. Ora rispondi.
- Quanto tempo impieghi da casa tua ad arrivare a scuola a piedi? E in auto?
Il colosso dell’informatica Google presentò l’app Google Maps l’8 febbraio 2005 e da allora rappresenta l’atlante geografico più conosciuto e usato al mondo.
- Con quale simbolo è indicata la tua posizione?
- Come è evidenziato il percorso?
Per rappresentare lo spazio terrestre sono state studiate e adottate alcune convenzioni, che ci permettono di individuare con estrema precisione ogni punto della superficie del pianeta.
La Terra è una sfera leggermente schiacciata in corrispondenza delle due estremità, chiamate poli .
I poli sono due: Polo nord e Polo sud . La linea immaginaria che unisce i due poli si chiama asse terrestre .
I paralleli sono circonferenze immaginarie parallele tra loro che diventano sempre più piccole via via che si avvicinano ai poli. Il parallelo fondamentale (parallelo zero) rappresenta la circonferenza più grande e viene chiamato Equatore . L’Equatore divide la sfera terrestre in due metà, dette emisferi : la metà a nord si chiama Emisfero boreale, quella a sud Emisfero australe. Ciascun emisfero è suddiviso in 90 paralleli, quindi, in totale, se ne contano 180.
I meridiani sono semicirconferenze immaginarie tutte uguali che vanno da polo a polo e suddividono la Terra in spicchi. Il meridiano fondamentale è quello di Greenwich . I meridiani sono 360 in tutto, 180 in direzione ovest e 180 in direzione est.
L’insieme di meridiani e paralleli formano il reticolato geografico .
La latitudine e la longitudine sono le coordinate geografiche di un punto sulla superficie terrestre: per esempio le coordinate geografiche di Roma sono 41° 53’ nord (si legge «41 gradi e 53 primi nord») e 12° 30’ est.
La distanza di un punto dall’Equatore si chiama latitudine e si misura in gradi, con un angolo compreso da 0° a 90°. Si definisce latitudine nord o sud a seconda che la località si trovi sopra o sotto l’Equatore.
La distanza di un punto dal Meridiano di Greenwich si chiama invece longitudine e si esprime anch’essa in gradi, con un angolo compreso tra 0° e 180°. Si definisce longitudine est o longitudine ovest, a seconda che la località si trovi a destra (est) o a sinistra (ovest) rispetto al meridiano fondamentale.
Esistono, oltre all’Equatore, alcuni paralleli importanti come punti di riferimento: il Tropico del Cancro e il Circolo polare artico situati tra l’Equatore e il Polo nord (emisfero nord); il Tropico del Capricorno e il Circolo polare antartico collocati tra l’Equatore e il Polo sud (emisfero sud).
Il meridiano fondamentale (Meridiano zero) è quello che passa per l’osservatorio di Greenwich (Londra). Divide la Terra in due emisferi: est e ovest. A esso si fa riferimento per determinare la longitudine dei luoghi.
La rete di linee perpendicolari formate dall’incrocio dei meridiani e dei paralleli si chiama reticolato geografico Permette di rappresentare ogni punto della Terra e di trovare la posizione di una qualsiasi località.
Nel luogo in cui passa la linea dell’Equatore, Quito, la capitale dell’Ecuador, ha eretto il monumento «Centro del Mondo».
Lavora sul testo
1. Quanti e quali sono gli emisferi?
2. Come si chiama il parallelo fondamentale? E il meridiano principale?
3. Che cos’è la latitudine? E la longitudine?
Competenze digitali
4. Cerca in internet le coordinate geografiche di Parigi, scegliendo la risposta corretta tra le seguenti.
48° 50’ sud 2° 20’ ovest
48° 50’ nord 2° 20’ est
48° 50’ sud 2° 20’ est
Il sistema dei fusi orari è una convenzione oraria internazionale. Per evitare il più possibile di avere un cambiamento di orario all’interno di uno stesso Stato, i fusi orari si adattano alla forma e ai confini degli Stati.
La Terra ruota attorno al proprio asse da ovest verso est, compiendo in un giorno, cioè in 24 ore, una rotazione completa. Di conseguenza, i raggi del Sole raggiungono nell’arco della giornata le varie parti del mondo in maniera diversa. Ciò significa che in ogni località è mezzogiorno in un momento diverso rispetto ai luoghi che si trovano più a est o più a ovest. Quindi possiamo dire che l’ora locale varia da luogo a luogo e che ha come riferimento il preciso istante in cui il meridiano che attraversa tale località passa davanti al Sole. Poiché era molto scomodo avere all’interno della stessa nazione orari diversi da città in città, nel 1893 una convenzione stabilì un sistema orario internazionale: il sistema dei fusi orari
La Terra venne divisa in 24 porzioni di territorio, ciascuna compresa tra due meridiani distanti tra loro 15° di longitudine (360° : 24 = 15°). Ogni spicchio di territorio così ottenuto è detto fuso: all’interno del fuso orario l’ora è la stessa. Per convenzione, il primo fuso è quello centrato sul Meridiano di Greenwich. Se ci si muove verso est, da un fuso all’altro, occorre spostare l’orologio aggiungendo un’ora; se ci si muove, invece, verso ovest si torna indietro di un’ora. Il meridiano che sta dalla parte opposta della Terra rispetto al Meridiano di Greenwich rappresenta la linea internazionale del cambio di data. Attraversando questa linea immaginaria in direzione est, si torna indietro di un giorno; al contrario, andando verso ovest, si va avanti di un giorno.
Convenzione
Nel diritto internazionale, accordo tra più Stati per questioni di comune interesse.
L’Urania Weltzeituhr, a Berlino, è uno dei più famosi orologi universali poiché mostra l’ora di tutti i fusi orari del mondo. Il suo funzionamento è complicato perché deve tener conto della divisione in 24 fusi orari, dell’ora legale, delle ore locali e dei salti di mezz’ora frequenti nei Paesi dell’Asia.
Per convenzione l’Europa è suddivisa in quattro zone orarie
L’ora legale è lo slittamento di un’ora rispetto a quella solare. Consiste nella convenzione di avanzare di un’ora gli orologi per sfruttare meglio, in primavera e in estate, la luce del giorno, consentendo un notevole risparmio energetico. Nei Paesi dell’Unione Europea l’ora legale inizia l’ultima domenica di marzo e termina l’ultima domenica di ottobre.
Lavora sul testo
1. Rispondi con vero o falso.
- I fusi orari sono un sistema orario nazionale. V F
- L’ora locale varia da luogo a luogo. V F
- In ogni fuso l’ora è la stessa. V F
- Spostandosi verso est bisogna sottrarre un’ora. V F
Lavora sulla carta
2. Aiutandoti con la cartina dei fusi orari, prova a rispondere.
- Se in Italia sono le 18:00, che ore sono a Londra?
- E a Mosca?
La carta fisica mostra gli aspetti naturali di un territorio, ossia le montagne, le pianure, i laghi, i fiumi, le coste, i golfi, le isole ecc.
Per rappresentare un territorio con una carta geografica è necessario che tutti gli elementi presenti nella carta e le distanze che li separano vengano disegnati in proporzione, cioè in maniera inferiore rispetto a quanto sono in realtà. La proporzione scelta per ogni tipo di carta si chiama scala di riduzione
Che cosa significa, nella pratica, rappresentare in scala? Se vogliamo disegnare su un foglio una strada e consideriamo la sua grandezza reale pari a 20 metri, potremmo ridurla di 100 volte tracciando un segmento lungo 0,2 metri, ovvero 20 centimetri. Allo stesso modo una grandezza di 500 000 centimetri, ridotta di 100 volte, sulla carta risulterà pari a 5 000 centimetri.
Una scala si definisce piccola quando il territorio rappresentato è stato ridotto di molto e risulta quindi poco dettagliato (è il caso delle carte corografiche e geografiche), mentre si definisce grande quando il territorio appare più ingrandito e ricco di dettagli e particolari (come nelle piante o mappe, e nelle carte topografiche).
A seconda della scala utilizzata, si distinguono diversi tipi di carte:
• la carta geografica raffigura una grande porzione del territorio, con una scala di oltre 1 : 1 000 000. Può rappresentare uno Stato, un continente o l’intera superficie terrestre (planisfero);
• la carta corografica ha una scala piccola che va da 1 : 100 000 fino a 1 : 1 000 000. In genere rappresenta i territori di una Provincia o una Regione;
RAPPRESENTARE LA TERRA
• la carta topografica ha una scala che va da 1 : 10 000 fino a 1 : 100 000. Rappresenta molti particolari di un territorio, come l’altitudine, le strade, la disposizione degli edifici ecc.;
• la mappa, o pianta, è una carta a grande scala, che arriva fino a 1 : 10 000. Permette di vedere i nomi delle vie, delle piazze, la collocazione dei monumenti.
Le scale sono di due tipologie: scala numerica e grafica. La scala numerica è una frazione in cui il numeratore è sempre 1, mentre il denominatore è un numero variabile che indica quante volte bisogna moltiplicare una grandezza della carta per trovare il valore della grandezza reale. In una carta in scala 1 : 25 000 (uno a venticinquemila) un centimetro equivale a 25 000 centimetri nella realtà. La scala grafica è la rappresentazione del rapporto della scala numerica e consiste in un segmento diviso in parti uguali di colore bianco e nero che corrispondono a distanze chilometriche sul territorio.
Raffigurare la Terra, che è sferica, in un planisfero, cioè una carta piana, è un’impresa difficile: il risultato sarà sempre quello di avere una carta deformata e non del tutto corrispondente alla realtà. Nel corso dei secoli vi sono stati due modelli importanti per la cartografia. Il primo, risalente al XVI secolo, è quello realizzato da Gerardo Mercatore: la carta è una proiezione cilindrica del planisfero ed è molto utile per la navigazione (motivo per cui venne realizzata nel Cinquecento). La proiezione di Mercatore, tuttavia, deforma le dimensioni dei continenti: pone l’Europa al centro del mondo, ingrandendo le terre vicine ai poli e rimpiccolendo quelle vicine all’Equatore. In tal modo Africa e America del Sud risultano notevolmente rimpiccolite, rispetto invece alla Groenlandia che così risulta ingigantita. Il secondo modello è la carta di Arno Peters (realizzata negli anni Settanta del Novecento) che, invece, rispetta le dimensioni dei continenti e degli Stati. La carta è stata realizzata scomponendo il mondo in 100 parti orizzontali e 100 verticali: in tal modo le proporzioni vengono rispettate.
La carta geografica raffigura una grande porzione del territorio, come il planisfero.
La carta topografica rappresenta molti particolari di un territorio ed è utilizzata anche dagli escursionisti poiché segna i sentieri e le strade sterrate. In Italia, l’Istituto Geografico Militare (IGM) ha rappresentato tutto il territorio nazionale su carte topografiche in scala 1 : 25 000.
La mappa, o pianta, mostra anche le proprietà e i confini di un terreno; per questo motivo è spesso inserita all’interno delle guide turistiche (mappa) o utilizzata negli uffici del catasto (pianta).
Lavora sul testo
1. Che cosa si intende con scala di riduzione?
2. Spiega la differenza tra scala piccola e scala grande.
3. Quale carta mostra un vasto territorio? Quale si usa, invece, per vedere vie e piazze?
Rappresentare in una carta tutti gli elementi del territorio presenti nella realtà non è possibile. Per rendere più corretta e leggibile una carta geografica si usano pertanto dei simboli, cioè dei segni convenzionali che, secondo il tipo di carta, si riproducono sempre uguali, proprio per indicare un certo elemento geografico. In ogni carta la legenda elenca i simboli presenti e i loro relativi significati.
Per rappresentare le montagne, un fondale marino o un lago, cioè degli elementi che sono tridimensionali (lunghezza, larghezza e altezza), su una carta, cioè su una superficie bidimensionale, si usano le curve di livello.
Immaginiamo di tagliare una montagna «a fette orizzontali». Su ogni piano orizzontale disegneremo una linea chiusa che unisce tutti i punti della montagna che si trovano alla stessa altezza: tale linea si chiama isoìpsa, parola che deriva dal greco e significa appunto «medesima altezza». Le isoìpse verranno poi riportate su un unico piano, così da formare tante linee chiuse, una all’interno dell’altra, quanti sono stati i piani che hanno tagliato la montagna. Il disegno ottenuto ci permetterà di definire quindi l’altezza e la forma della montagna.
Allo stesso modo possiamo rappresentare la batimetria dei mari e dei laghi. Ogni piano parallelo individuerà, in questo caso, una linea chiusa formata dai punti del fondale che si trovano alla stessa profondità. Questa linea si chiama isòbata, termine che deriva dal greco e significa «medesima
Deriva dal greco bàthos, «profondo», e mètron, «misura». È la parte dell’oceanografia che si occupa di misurare le profondità relative a mari e laghi.
In questi due disegni si possono vedere le isoìpse (1), che uniscono i punti che si trovano alla stessa altitudine, e le isòbate (2), che uniscono i punti che hanno la medesima profondità. La gradazione dei colori nella legenda indica maggiore o minore altezza e profondità.
Lavora sul testo
1. A che cosa serve una legenda?
2. A che cosa servono le curve di livello?
3. Come si rappresentano stazioni ferroviarie, aeroporti, ospedali ecc.?
Nelle carte sono presenti simboli convenzionali (come per esempio l’aereo, il treno, la pompa di benzina ecc.) che forniscono informazioni sui relativi luoghi (aeroporto, stazione, benzinaio ecc.)
Le carte parlano anche attraverso l’uso di simboli convenzionali che, a seconda del tipo di mappa, ci possono fornire indicazioni importanti. I simboli indicano la presenza di certi luoghi o edifici come, per esempio, musei, ospedali, farmacie, aeroporti, stazioni ferroviarie ecc.
I colori utilizzati sulle carte hanno un significato simbolico: per esempio, il marrone viene utilizzato per rappresentare le montagne, il giallo per le colline, il verde per le pianure, l’azzurro nell’indicazione di mari, fiumi e laghi e il bianco per i ghiacciai e le zone polari.
4. Collega i seguenti elementi ai rispettivi colori.
- Montagne Verde
- Colline Bianco
- Pianure Marrone
- Mari Giallo
- Ghiacciai Azzurro
La fotografia è uno degli strumenti più utilizzati per descrivere un territorio o un paesaggio, e rappresenta un grande aiuto nella costruzione delle carte topografiche e geografiche.
Oggi, grazie ai progressi tecnologici e scientifici, i geografi impiegano strumenti ancora più sofisticati e precisi: le fotografie aeree e le immagini satellitari. Le fotografie aeree sono immagini riprese a scatto continuo durante voli a bassa quota che permettono così di ottenere una sequenza di immagini del terreno. Le immagini satellitari sono scatti digitali effettuati a oltre 900 km di altezza da satelliti artificiali, che captano e memorizzano le radiazioni elettromagnetiche emesse o riflesse dalla superficie terrestre. Le radiazioni vengono elaborate e trasformate in immagini che evidenziano, con colori reali o convenzionali, gli elementi del territorio come montagne, corsi d’acqua, centri abitati ecc.
Grazie a internet è oggi possibile visualizzare ogni angolo della Terra. Oltre a Google Maps (vedi pag. 6) sono molto diffusi i software Google Earth , che mostra immagini satellitari di tutto il mondo, e Google Street View , che permette di trasformare le mappe in visualizzazioni tridimensionali delle vie e delle strade.
Il GIS, sigla inglese per Geographical Information System, in italiano SIT, Sistema Informativo Territoriale, è un sistema computerizzato in grado di memorizzare, elaborare e aggiornare informazioni geografiche sul territorio. Questi dati elaborati dal computer vengono visualizzati sotto forma di tabelle, grafici e carte di alta precisione, fornendo numerose informazioni in maniera rapida e molto approfondita.
I droni, piccoli elicotteri radiocomandati, hanno rivoluzionato il mondo della fotografia aerea e satellitare perché le immagini sono elaborate in altissima risoluzione. Questo permette ai geografi di avere immagini sempre più dettagliate e perciò di raccogliere informazioni precise per lo studio e l’analisi di elementi e fenomeni del nostro pianeta, anche su luoghi difficili da raggiungere.
La schermata iniziale di Google Earth permette di decidere che cosa vogliamo visualizzare: esplorare la Terra, la Luna o addirittura Marte. Possiamo anche decidere di intraprendere un viaggio virtuale alla scoperta di luoghi lontani del pianeta. Digitando il nome di una città, possiamo visitare monumenti, edifici e raccogliere molte informazioni.
Lavora sul testo
1. Quali tecnologie del XX secolo hanno portato a un grande sviluppo della cartografia?
2. Perché i droni hanno rivoluzionato il mondo della fotografia aerea?
Competenze digitali
3. Vai alla scoperta di un luogo che non conosci con l’aiuto di Google Earth. Elabora una breve relazione scritta su ciò che hai visto e osservato.
I dati statistici sono dei valori numerici che danno informazioni precise sui fenomeni naturali, sulla popolazione e le sue attività in un certo territorio. Grazie alla raccolta di questi dati possiamo sapere quale sia la grandezza dei fenomeni e con quale frequenza si presentino: per esempio quanti bambini nascono all’anno in un Paese, quanto piove in una certa località ecc.
Per capire e selezionare le informazioni utili vengono usati degli indicatori, cioè dei valori numerici significativi che permettono di farsi un’idea efficace e precisa delle caratteristiche di una zona, di confrontare fenomeni uguali in Paesi differenti o di mostrare come un fenomeno si è trasformato nel tempo.
Gli indicatori che si riferiscono alla popolazione e alle sue attività si possono dividere in due gruppi:
• gli indicatori economici, che riguardano la ricchezza e il lavoro della popolazione. Tra i più importanti vi sono: la produzione e il consumo di energia, il Prodotto Interno Lordo (PIL) cioè la quantità di beni prodotti in uno Stato, il PIL pro capite (per ogni persona), i settori di occupazione degli abitanti (agricoltura, industria, servizi);
• gli indicatori sociali e demografici, che descrivono le caratteristiche e le abitudini della popolazione. Per esempio: il tasso di alfabetizzazione, le calorie giornaliere pro capite, il numero di medici per ogni abitante, la densità di popolazione, il tasso di crescita, il tasso di mortalità e natalità ecc.
Al fine di raccogliere i dati sulla popolazione o sui fenomeni naturali, in molti Stati sono presenti degli uffici dedicati proprio a questa attività. In Italia, per esempio, c’è l’Istat, Istituto nazionale di statistica. Anche le Regioni e i Comuni, le Camere di commercio, l’Associazione degli industriali e i sindacati commissionano studi sulla popolazione e forniscono dati sulla produzione economica.
L’Istituto di Statistica dell’Unione Europea è invece l’Eurostat: questo ente considera i fenomeni su scala continentale.
Statistica
Scienza che si occupa dello studio dei fenomeni collettivi di qualunque tipo, servendosi di metodi matematici fondati sul calcolo delle probabilità.
Demografia
Deriva dal greco dèmos, «popolo», e gràphein, «scrivere». È la scienza che studia i fenomeni che riguardano lo stato e il movimento della popolazione.
La homepage del sito dell’Istat. Fondato nel 1926, l’Istituto nazionale di statistica ha sede centrale a Roma.
Principalmente si occupa dei censimenti della popolazione e delle attività produttive, di indagini campione sulle famiglie (consumi, lavoro, salute) e di indagini economiche su larga scala (crisi economica, andamento del mercato).
Per rendere più fruibili i dati forniti dalle ricerche statistiche su temi specifici si utilizza spesso l’infografica, ossia la rappresentazione visuale di informazioni e dati: unisce cioè elementi grafici con l’informatica, la statistica e il giornalismo. Per creare un’infografica occorre sempre partire dalla ricerca di informazioni su un tema ed elaborare i dati. Poi, per trattare un argomento si usano tabelle, diagrammi di flusso, grafici, istogrammi abbinati a colori e disegni originali, una grafica accattivante e tanta creatività.
Gli indicatori demografici descrivono le abitudini e lo stile di vita di una popolazione. Per esempio, il progetto BES (benessere equo e sostenibile) è nato con la collaborazione dell’Istat per affermare che il progresso di una società non deve tener conto solo della sua economia, ma anche degli aspetti sociali e ambientali.
Lavora sul testo
Per raccogliere in modo completo le informazioni sulla popolazione di uno Stato si ricorre a uno strumento preciso: il censimento. Esso consiste in un questionario che riporta una serie di domande sulla composizione della famiglia, il numero e l’età dei suoi componenti, gli studi, il lavoro, la casa, il reddito. Perché i dati siano validi viene rivolto a tutti i cittadini di un Paese nello stesso momento e con una certa regolarità. In Italia, finora, si è svolto ogni 10 anni. L’ultimo è del 2011
1. Che cosa sono e a che cosa servono i dati statistici?
2. Quale Istituto raccoglie ed elabora i dati statistici in Italia? E in Europa?
Competenze digitali
3. Scegli un indicatore demografico e cerca i dati statistici che riguardano la tua Regione. Quindi riporta e commenta i dati.
I dati statistici che descrivono un territorio o una popolazione devono essere organizzati in modo da poterli confrontare e consultare velocemente e senza errori. Per farlo si usano in particolare tabelle e grafici.
La tabella è il modo più semplice di organizzare le informazioni, evidenziando le differenze nel tempo e nello spazio. Per esempio, per confrontare il dato della popolazione della regione Campania (il numero di abitanti) con quello di altre Regioni italiane si può utilizzare una tabella di questo tipo:
Per rendere immediatamente leggibili e confrontabili i dati statistici si utilizzano, invece, i grafici I più importanti sono:
• il diagramma cartesiano, utile per mostrare l’andamento di un fenomeno nel tempo. È costituito da due linee perpendicolari: quella orizzontale è detta asse delle ascisse e quella verticale asse delle ordinate;
• la piramide delle età, particolare tipo di istogramma che informa sulla distribuzione della popolazione nelle diverse fasce di età, distinguendo tra uomini e donne;
• l’ideogramma, che rappresenta le quantità di un dato fenomeno con disegni che richiamano il fenomeno in questione;
• l’areogramma, o diagramma a torta, che permette di visualizzare in maniera immediata le percentuali di un dato fenomeno;
• l’istogramma, formato da rettangoli posti l’uno accanto all’altro, in orizzontale (grafico a barre) o in verticale (grafico a colonne). È utile per mostrare e confrontare le quantità di un fenomeno, per esempio le differenze di popolazione in diverse Regioni o città;
• il cartogramma, che mostra i dati quantitativi di un fenomeno e la loro variazione nelle diverse aree geografiche prese in esame.
Diagramma cartesiano della popolazione di Napoli. Sull’asse delle ordinate è indicato il numero degli abitanti, sull’asse delle ascisse gli anni che passano: il diagramma rende subito evidenti le oscillazioni numeriche della popolazione.
Piramide delle età della popolazione italiana nel 2018 Si presenta come un doppio istogramma che mette a confronto le età rispetto al genere maschile o femminile. Come talvolta accade, la forma del grafico non è una piramide: in questo caso, infatti, gli abitanti dai 40 ai 54 anni costituiscono la maggior parte della popolazione.
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