EMANUELA BAIO Consulente del Presidente della Regione Lombardia in ambito sanitario
Nessuno lo conosceva e lo studiava, ma il Covid 19 ancor prima di un anno fa c’era già. Se ne sono accorti, proprio a Milano e in Brianza analizzando le acque reflue, dove è stato trovato materiale genico riconducibile al Sars-Cov2 già nell’autunno 2019. Studi confermati anche dall’istituto Superiore di Sanità. Di fronte al dramma che questa pandemia ha imposto, avvertiamo l’urgenza di uscire dalla precarietà dell’emergenza, pena la vita e la salute fisica e psichica, ma anche sociale ed economica. E’ un approccio per tutti i cittadini, ma in primis per i malati cronici e soprattutto per le persone con diabete. L’OMS definisce, infatti, il diabete, il paradigma delle cronicità e sappiamo che
in Italia sono 4milioni i diabetici. Una cifra da capogiro, che lancia un grido d’allarme alle Istituzioni, perché ha vissuto un anno d’insicurezza, ansia, paura, angoscia e oggi, purtroppo ciò che preoccupa di più è la rabbia crescente. Fortunatamente, però la società è stata capace di ricercare quelle risorse sopite, ma presenti, che ci permettono di sperare. C’è un sostantivo che ha segnato e deve continuare a permeare la nostra vita in tempo di Covid - 19: ripartenza. E’ il lait motive che ci anima, ovvero come far rinascere la società e soprattutto per le persone con diabete l’assistenza, in tempo di Covid -19, coniugando diritto alla salute, con accesso alle cure e doveri delle isti-
tuzioni sanitarie e dei pazienti diabetici. Ciò che viviamo è tragicamente complesso ma, come ha scritto il Cardinal Ravasi, ci ha permesso di recuperare un approccio multidisciplinare e dialogico, teso a promozione della dignità umana, orientato a progresso e speranza nel futuro e basato su resilienza e generatività. Nel faro della generatività troviamo la risposta esigente al conflitto generato dalla pandemia, fra diritti sanciti dalla Costituzione e doveri sociali di una comunità e in primis delle Istituzioni, con la resilienza recuperiamo lo spirito delle favole di Esopo e Fedro, buttando alle spalle il male e pescando la creatività del bene. Nella Carta Costituzionale le persone con diabete trovano “le parole per dirlo”, per gridare al mondo che finora hanno accettato, ma esistono con la loro malattia e fragilità e non accettano più di continuare a rinviare. I 550mila diabetici milanesi e lombardi lanciano un grido d’allarme dalla capitale economica del Paese; dicono con fermezza a politica, istituzioni sanitarie e società che il diritto alla salute e l’accesso alle cure per i pazienti cronici deve essere centrale in ogni scelta del presente e del prossimo futuro, per uscire dal dramma e trovare la forza per ripartire. Milano e la Lombardia sono una terra fertile per indicatori economici e sanitari e quello Lombardo nella storia repubblicana è sempre stato un sistema socio sanitario d’eccellenza, invidiato e guardato, anche, con sospetto. Oggi questa terra è stata devastata dalla pandemia. Si è scaraventata su di lei
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Milano Cities Changing Diabetes