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Le aree interne periferiche, i comuni montani e le isole minori sono territori di inestimabile valore culturale, ambientale e sociale, custodi di tradizioni, biodiversità e modelli di vita sostenibili che meritano di essere preservati e valorizzati. Tuttavia, questi territori si trovano ad affrontare sfide complesse, legate allo spopolamento, alla carenza di servizi essenziali e alle difficoltà di accesso alle cure sanitarie, aggravate dall’isolamento geografico e dalle fragilità economiche. Il progressivo abbandono delle aree interne genera un circolo vizioso: meno servizi portano alla perdita di popolazione, che a sua volta riduce ulteriormente la presenza di infrastrutture e opportunità.
La salute, in questi contesti, non può essere considerata solo come una questione di assistenza medica, ma deve essere affrontata con un approccio integrato e sistemico, che tenga conto delle specificità territoriali e sociali. È necessario un modello di sanità diffusa e di prossimità, che utilizzi la telemedicina, la digitalizzazione e il rafforzamento delle infrastrutture sanitarie locali per garantire un accesso equo alle cure. Allo stesso tempo, la promozione della salute deve passare attraverso la valorizzazione delle risorse locali, come l’agricoltura sostenibile, le produzioni tipiche, l’educazione alimentare e il turismo legato al benessere, per stimolare sviluppo economico e inclusione sociale
Migliorare la qualità della vita nelle aree interne significa non solo fornire servizi sanitari adeguati, ma anche favorire il benessere psico-fisico, la mobilità sostenibile, la rigenerazione dell’ambiente costruito e la tutela ambientale, in un’ottica di One Health, che riconosce la stretta relazione tra salute umana, animale e ambientale. Inoltre, promuovere la coesione sociale è fondamentale per contrastare l’isolamento e la marginalizzazione, rafforzando il senso di appartenenza e la partecipazione attiva delle comunità locali, attraverso la creazione di reti di supporto, il coinvolgimento del terzo settore e la formazione di leader di comunità.
In questo quadro, le politiche di coesione territoriale devono agire per ridurre il divario tra le aree urbane e quelle interne, investendo non solo in sanità, ma anche in istruzione, trasporti, innovazione e sviluppo economico. Solo attraverso una visione integrata e sostenibile, che coniughi sanità, ambiente, cultura e inclusione sociale, sarà possibile garantire il diritto alla salute e al benessere per tutti, facendo delle aree interne non luoghi marginali, ma territori di opportunità e innovazione.
L’approccio One Health nelle Aree interne periferiche, i comuni montani e e le isole minori
L’approccio One Health sottolinea l’importanza della connessione tra salute umana, benessere ambientale e sviluppo territoriale, riconoscendo che la qualità della vita non può essere garantita se non si tiene conto delle interazioni tra l’uomo, l’ambiente e gli ecosistemi. Questo modello è particolarmente rilevante nelle aree interne, montane e insulari, dove la stretta relazione tra territorio, alimentazione, condizioni di vita e salute risulta ancora più evidente. In questi contesti, migliorare l’accesso alle cure significa anche investire nella prevenzione, nella sostenibilità e nella valorizza-
zione delle risorse locali, per creare un ambiente più sano e una comunità più forte. Uno degli elementi centrali di questa visione è la corretta alimentazione, che rappresenta un pilastro della salute individuale e collettiva. Recuperare e promuovere i prodotti tipici locali, radicati nella tradizione e nella biodiversità del territorio, non solo favorisce un’alimentazione equilibrata, ma contribuisce anche a rafforzare le economie locali, a contrastare lo spopolamento delle campagne e a ridurre l’impatto ambientale delle produzioni alimentari industriali. La dieta mediterranea, riconosciuta come modello nutrizionale sostenibile e salutare, può essere un punto di riferimento per promuovere un’alimentazione basata su ingredienti freschi, poco trasformati e a basso impatto ecologico. In questo senso, è essenziale incentivare la produzione e il consumo di alimenti a km zero, educare la popolazione al valore della biodiversità agricola e favorire la riscoperta delle tradizioni culinarie locali, anche attraverso programmi nelle scuole e nelle comunità.
Oltre all’alimentazione, la salute dipende anche dalla qualità dell’ambiente in cui si vive. La la rigenerazione dell’ambiente costruito nelle aree interne diventa un obiettivo fondamentale per migliorare il benessere dei cittadini, creando spazi più vivibili, accessibili e sostenibili. Riqualificare i borghi, valorizzare il patrimonio architettonico esistente, migliorare la qualità dell’aria e dell’acqua e sviluppare infrastrutture per la mobilità sostenibile sono azioni che favoriscono un ambiente più sano e attrattivo, in grado di contrastare l’isolamento e di incentivare la permanenza e il ritorno della popolazione. La creazione di aree verdi, percorsi benessere, spazi di aggregazione e servizi di prossimità contribuisce a ridurre il disagio sociale e a promuovere uno stile di vita più attivo, elemento chiave nella prevenzione delle malattie croniche.
La salute delle comunità passa anche attraverso la lotta a uno dei problemi sanitari più urgenti a livello globale: l’antimicrobico-resistenza. La crescente inefficacia degli antibiotici, dovuta all’uso eccessivo e inappropriato di questi farmaci, rappresenta una minaccia per la salute pubblica, soprattutto nelle aree più isolate, dove le infezioni non trattabili possono avere conseguenze ancora più gravi. Affrontare questa sfida significa promuovere un uso più consapevole e controllato degli antibiotici, sia in medicina umana che veterinaria, e ridurre il loro impiego negli allevamenti intensivi e nell’agricoltura. Il problema dell’AMR non è solo sanitario, ma anche ambientale: la dispersione di antibiotici nell’acqua, nel suolo e negli alimenti contribuisce alla diffusione di batteri resistenti, con un impatto che si ripercuote sull’intero ecosistema. Per questo, è essenziale adottare strategie di monitoraggio e prevenzione, investire in alternative terapeutiche come i vaccini e migliorare la consapevolezza della popolazione attraverso programmi di educazione sanitaria.
L’approccio One Health, quindi, non si limita alla cura delle malattie, ma propone un modello di salute integrato e sostenibile, in cui prevenzione, ambiente, alimentazione e benessere psicofisico sono parte di un unico sistema. Migliorare la salute nelle aree interne, montane e insulari significa garantire servizi sanitari efficienti e accessibili, ma anche promuovere un territorio rigenerato, comunità più coese e una cultura della salute basata su corretti stili di vita. La sfida è quella di trasformare queste aree da luoghi marginali a laboratori di innovazione sociale e sanitaria, in cui tradizione e tecnologia si incontrano per costruire un futuro più sano, resiliente e inclusivo.
Il Significato del Bene Comune nella Salute delle Aree Interne periferiche, Montane e Insulari
Il concetto di bene comune nel contesto della salute assume un significato profondo, poiché non riguarda solo il diritto individuale alla cura, ma si configura come un valore collettivo da proteggere e promuovere attraverso politiche integrate e azioni condivise. In particolare, nelle aree interne, montane e insulari, dove l’accesso ai servizi sanitari è spesso più difficile a causa della carenza di infrastrutture e della dispersione della popolazione, la tutela della salute diventa una sfida strategica per garantire equità e giustizia sociale.
In questi territori, le difficoltà logistiche, la riduzione del personale medico e la scarsità di strutture ospedaliere impongono un ripensamento del modello sanitario, puntando su soluzioni innovative come la telemedicina, il potenziamento della medicina territoriale e il rafforzamento dei presidi di assistenza primaria. Non si tratta solo di garantire cure adeguate, ma di costruire un sistema che riduca il divario tra centro e periferia, riconoscendo la salute come un diritto universale che non deve essere penalizzato dalla posizione geografica.
In un’epoca segnata da crescenti disuguaglianze territoriali, il concetto di salute come bene comune richiede un cambio di prospettiva: la sanità non deve essere considerata esclusivamente come un servizio, ma come un patrimonio collettivo che si costruisce attraverso la partecipazione attiva delle comunità, la valorizzazione delle risorse locali e il rispetto per l’ambiente. In questo senso, un territorio sano è anche un territorio sostenibile, in cui la qualità della vita è strettamente legata alla tutela dell’ecosistema, alla prevenzione e alla promozione di stili di vita salutari.
Investire nel benessere delle aree interne, delle comunità montane e delle isole minori significa non solo garantire il diritto alla salute, ma anche rafforzare il tessuto sociale ed economico di territori spesso marginalizzati. Un sistema sanitario efficiente, capillare e inclusivo può generare benefici che vanno oltre la sfera medica, contribuendo alla creazione di opportunità lavorative, al mantenimento delle popolazioni locali e alla valorizzazione del patrimonio culturale e naturale di queste aree.
In questa prospettiva, il bene comune si concretizza in un equilibrio tra salute, territorio e società: una sanità accessibile e di qualità, un ambiente rigenerato, un’alimentazione consapevole e una comunità coesa, in cui il benessere di ogni individuo si traduce in progresso collettivo. Garantire il diritto alla salute significa, dunque, costruire un futuro più equo e resiliente, in cui nessun territorio e nessuna persona siano lasciati indietro.

Garantire equità di accesso alla salute per tutte le fasce della popolazione, senza discriminazioni geografiche, economiche o sociali.
Rafforzare il sistema sanitario territoriale integrato, con una maggiore connessione tra aree periferiche e centri urbani.
Promuovere l’inclusione delle persone con fragilità e vulnerabilità socio-clinicosanitarie in percorsi di assistenza personalizzati.
Espandere telemedicina, tele-refertazione e tele-consulto specialistico per superare le distanze.
Creare punti di accesso digitali facili nelle farmacie, nei municipi e nelle Case di Comunità.
Sviluppare soluzioni di intelligenza artificiale e big data per una prevenzione e gestione più efficace delle patologie.
Rafforzare le Case di Comunità come centri sanitari multidisciplinari.
Sviluppare servizi di continuità assistenziale e telemedicina per le patologie croniche.
Creare poli di prevenzione e benessere per il monitoraggio della salute della popolazione.
Ampliare il ruolo delle farmacie dei servizi nella prevenzione, nel monitoraggio sanitario e nell’accesso alla telemedicina.
Sviluppare programmi di consegna farmaci a domicilio per anziani e persone fragili.
Integrare i farmacisti nelle reti sanitarie digitali per la gestione delle terapie.
Incentivare la permanenza di MMG e PLS con incentivi economici e strumenti tecnologici.
Attivare servizi di assistenza clinico-specialistica a distanza per ridurre gli spostamenti verso i centri urbani.
Rafforzare i servizi di assistenza domiciliare e degli infermieri di comunità.
Implementare screening e programmi di prevenzione personalizzati per le principali malattie croniche.
Creare percorsi assistenziali territoriali per la gestione di pazienti fragili.
Potenziare il ruolo della telemedicina per il monitoraggio dei pazienti cronici.
Promuovere la dieta mediterranea e le tradizioni alimentari locali come modello di alimentazione sana e sostenibile.
Valorizzare i prodotti tipici delle comunità locali per un’alimentazione a km 0 e a basso impatto ambientale.
Favorire la cultura della cucina delle radici per educare le nuove generazioni alla sana alimentazione e alla biodiversità alimentare, nel rispetto della tradizione locale.
Integrare programmi di educazione nutrizionale nelle scuole e nelle comunità locali.
Rafforzare i servizi di supporto psicologico, con particolare attenzione ai giovani, agli anziani e ai lavoratori.
Prevenire il disagio mentale, la depressione e le dipendenze, creando servizi accessibili di ascolto e supporto.
Promuovere attività di socializzazione e benessere mentale attraverso lo sport, la cultura e la natura.
Garantire un accesso facilitato ai servizi materno-infantili nelle aree periferiche.
Potenziare la pediatria territoriale e i consultori familiari.
Integrare percorsi di assistenza e prevenzione per neonati e donne in gravidanza.
Sostenere progetti di la rigenerazione dell’ambiente costruito e rurale per migliorare la vivibilità delle comunità.
Creare spazi verdi, aree pedonali e percorsi benessere nelle comunità montane e insulari.
Potenziare le infrastrutture socio-sanitarie per garantire accessibilità e sicurezza nelle cure.
Promuovere la coesione sociale e il dialogo interculturale nelle comunità locali.
Favorire l’accesso ai servizi sanitari per le persone migranti e per le minoranze.
Creare programmi di sensibilizzazione e formazione interculturale per gli operatori sanitari.
Monitorare e ridurre l’inquinamento atmosferico, delle acque e del suolo.
Integrare strategie per la mobilità sostenibile e la riduzione delle emissioni.
Sostenere pratiche agricole e alimentari ecologicamente sostenibili
13. Adattamento ai Cambiamenti Climatici e Politiche
One Health
Adottare strategie di adattamento climatico per proteggere la salute delle popolazioni vulnerabili.
Integrare la salute ambientale e animale nelle strategie di prevenzione sanitaria.
Favorire la transizione verso un modello di sanità sostenibile ed ecologica.
Aree Interne
Destinare fondi specifici per garantire la sanità nei territori marginali.
Creare partenariati pubblico-privato per l’innovazione sanitaria.
Monitorare costantemente l’efficacia degli interventi per una sanità realmente inclusiva e sostenibile.
Questo Manifesto, ispirandosi al Manifesto sulla salute nelle città come bene comune, alle politiche governative sulla coesione territoriale e le aree interne e a documenti del WHO e di altri organismi internazionali, propone un modello di salute integrato, resiliente e sostenibile, che valorizza salute, ambiente, alimentazione e inclusione sociale. Il futuro delle aree interne passa attraverso un sistema socio-sanitario di prossimità, la la rigenerazione dell’ambiente costruito, la corretta alimentazione e l’integrazione sociale, per costruire un bene comune e comunità più sane, forti e coese.





