Manifesto citta bene comune 2025 web

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MANIFESTO SULLA SALUTE NELLE CITTÀ BENE COMUNE

PREMESSA

Il Manifesto sulla Salute nelle Città è stato realizzato nel 2016, come frutto di un lavoro collettivo tra istituzioni, comunità scientifica, amministrazioni locali e società civile, con l’obiettivo di affermare la centralità della salute nella vita urbana e di orientare le politiche delle città verso il benessere delle persone e delle comunità.

Fin dalla sua prima edizione, il Manifesto ha rappresentato un punto di svolta culturale e politico, introducendo un approccio innovativo: la salute non come mera questione sanitaria, ma come bene comune, risultato dell’interazione tra ambiente, società, economia e cultura. In questo senso, il Manifesto ha contribuito a diffondere a livello nazionale e internazionale il concetto di Urban Health, inteso come la disciplina e la pratica che studiano come le condizioni urbane influenzano la salute e, allo stesso tempo, come le politiche per la salute possano trasformare le città rendendole più inclusive, resilienti e sostenibili.

Tra i principali risultati che il Manifesto ha ispirato vi è la nascita della figura dell’Health City Manager, professionista dedicato alla governance integrata della salute nelle città, oggi riconosciuto come better practice a livello internazionale. In Italia, questa figura ha trovato un percorso formativo stabile grazie alla sinergia tra Governo, ANCI e Health City Institute, consolidandosi come punto di riferimento per le amministrazioni locali e per le reti territoriali.

Negli anni, il Manifesto è stato progressivamente arricchito da nuove priorità e azioni: la promozione dello sport e la nascita del concetto di SportCity, la valorizzazione delle reti di prossimità, l’attenzione alla salute mentale e alle fragilità psicologiche, l’impulso alla digitalizzazione e all’uso etico dell’intelligenza artificiale, fino all’istituzione di Osservatori permanenti sulla salute nelle città e alla creazione di network delle città e della comunità scientifica. Queste integrazioni hanno confermato la sua natura di documento dinamico, capace di adattarsi alle trasformazioni sociali e urbane.

Il valore del Manifesto è andato oltre i confini nazionali. Esso ha ispirato importanti documenti internazionali, presentati in sedi come il G7 del 2017 e il G20 del 2022, e ha costituito un riferimento per il progetto globale Cities for Better Health. Inoltre, ha contribuito direttamente alla redazione del Parere su “Salute nelle città: bene comune” del Comitato delle Regioni dell’Unione Europea, rafforzando la sua autorevolezza anche in ambito comunitario.

Oggi il Manifesto è riconosciuto come piattaforma di convergenza per istituzioni, amministrazioni, università, società scientifiche, reti sociali e cittadini. La sua visione ribadisce che la salute nelle città è un bene comune e che il suo perseguimento richiede la collaborazione di tutti gli attori coinvolti, non solo dei sistemi sanitari.

Adottare il Manifesto significa assumere un impegno politico, culturale e sociale: costruire città inclusive, resilienti e sostenibili, dove la salute diventa il fondamento della democrazia, della giustizia sociale e di un futuro equo per le nuove generazioni.

I 16 IMPEGNI DEL MANIFESTO

1. Considerare la salute come bene comune

Promuovere la salute come diritto universale, superando le disuguaglianze e garantendo equità di accesso.

Favorire politiche pubbliche che mettano la salute al centro della vita urbana.

Rafforzare la cultura della salute come responsabilità condivisa tra istituzioni, comunità e cittadini.

2. Integrare la salute in tutte le politiche urbane

Applicare l’approccio “Health in All Policies” nella pianificazione delle città.

Assicurare che trasporti, ambiente, istruzione, welfare e urbanistica contribuiscano al benessere dei cittadini.

Sviluppare strumenti di valutazione dell’impatto sulla salute delle decisioni urbane.

3. Promuovere l’urban health literacy

Diffondere conoscenze e competenze sulla salute urbana tra cittadini e decisori.

Valorizzare programmi educativi nelle scuole e nelle comunità.

Creare campagne di comunicazione inclusive e accessibili.

4. Ridurre le disuguaglianze di salute

Identificare e monitorare i divari di salute tra quartieri e gruppi sociali.

Implementare politiche mirate per contrastare marginalità e vulnerabilità.

Garantire servizi socio-sanitari equi e prossimi ai cittadini.

5. Potenziare la prevenzione e la promozione di stili di vita sani

Creare ambienti urbani favorevoli alla salute attraverso spazi verdi e mobilità attiva.

Promuovere sport, attività fisica, alimentazione corretta e contrasto alla sedentarietà.

Sostenere programmi di prevenzione delle malattie croniche e infettive.

6. Rafforzare la governance multilivello della salute nelle città

Promuovere la collaborazione tra Comuni, Regioni, Governo e istituzioni europee.

Coinvolgere attivamente società scientifiche, università e terzo settore.

Istituire la figura dell’Health City Manager come raccordo operativo.

7. Monitorare e migliorare i determinanti ambientali di salute

Integrare sistemi di sorveglianza su aria, rumore e luce nelle aree urbane.

Sviluppare osservatori locali di salute urbana con dati aggiornati e condivisi.

Promuovere politiche per la resilienza climatica e ambientale delle città.

8. Valorizzare l’inclusione sociale e culturale

Favorire la partecipazione attiva di cittadini, comunità migranti e minoranze.

Contrastare discriminazioni e fragilità con azioni mirate.

Integrare nei programmi socio-sanitari percorsi interculturali e inclusivi.

9. Favorire l’invecchiamento attivo e la solidarietà intergenerazionale

Sviluppare programmi urbani per la longevità attiva e la prevenzione della fragilità.

Creare spazi e servizi a misura di anziano.

Promuovere la collaborazione intergenerazionale nelle comunità urbane.

10. Promuovere la ricerca e l’innovazione per la salute urbana

Incentivare studi e progetti di ricerca interdisciplinare.

Valorizzare la collaborazione con università, centri di ricerca e imprese.

Diffondere pratiche innovative per la salute e la sostenibilità urbana.

11. Sviluppare lo Sport nelle città e il concetto di SportCity

Promuovere la cultura dello sport come strumento di salute, inclusione e coesione sociale.

Riqualificare e valorizzare gli impianti sportivi cittadini, favorendo l’accessibilità universale.

Creare programmi urbani che integrino lo sport nella pianificazione degli spazi pubblici e nelle politiche di salute.

Coinvolgere attivamente associazioni sportive, scuole, società civili e reti sociali nella costruzione della “SportCity”.

12. Promuovere reti di prossimità e comunità solidali

Sostenere la nascita di hub territoriali di prossimità che integrino servizi sanitari, sociali e di comunità.

Rafforzare il ruolo delle associazioni, del volontariato e dei presidi civici nella cura dei cittadini più fragili.

Creare piattaforme locali di collaborazione tra amministrazioni, servizi sociali, farmacie, parrocchie e centri culturali.

Incentivare la partecipazione attiva dei cittadini nella costruzione di comunità solidali e inclusive.

13. Tutelare la salute mentale e il benessere psicologico

Integrare programmi di supporto psicologico nei servizi sanitari territoriali e nei centri di prossimità.

Garantire accesso facilitato a servizi di consulenza psicologica, soprattutto per giovani, anziani e soggetti vulnerabili.

Avviare campagne urbane di sensibilizzazione per ridurre lo stigma legato alla salute mentale.

Promuovere nelle scuole e nei luoghi di lavoro iniziative di prevenzione, educazione e promozione del benessere psicologico.

14. Sfruttare la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale per la salute urbana

Potenziare l’infrastruttura digitale cittadina per assicurare connettività e accesso ai servizi sanitari online.

Utilizzare l’intelligenza artificiale per il monitoraggio dei determinanti ambientali di salute (aria, rumore, traffico, verde).

Promuovere piattaforme digitali per la prevenzione e la diagnosi precoce delle malattie croniche e infettive.

Assicurare che l’uso di dati e algoritmi rispetti principi etici, di trasparenza, privacy e inclusione sociale.

15. Creare Osservatori permanenti sulla salute nelle città

Istituire Osservatori permanenti a livello urbano e metropolitano per monitorare i determinanti di salute, le disuguaglianze e l’impatto delle politiche pubbliche.

Coinvolgere stabilmente Comuni, Università, Fondazioni, Istituzioni sociali, scientifiche e sportive, Terzo settore ed esperti in una governance condivisa.

Favorire l’elaborazione di rapporti periodici e indicatori comparabili a livello nazionale e internazionale.

Promuovere la partecipazione attiva dei cittadini e la trasparenza dei dati come strumenti di accountability e di orientamento delle decisioni pubbliche.

16. Creare network delle città e della comunità scientifica

Costruire reti nazionali e internazionali di città impegnate nella promozione della salute urbana, per favorire lo scambio di buone pratiche e innovazioni.

Coinvolgere stabilmente la comunità scientifica nelle strategie urbane, garantendo un dialogo costante tra ricerca e decisione politica.

Promuovere alleanze multi-attore che uniscano amministrazioni locali, università, società scientifiche, fondazioni, terzo settore e cittadini.

Sostenere la partecipazione delle città italiane a network europei e globali, rafforzando il ruolo del Paese nelle politiche di Urban Health.

MANIFESTO SULLA SALUTE NELLE CITTÀ BENE COMUNE

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