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IDEE & BUSINESS

BEST TALENT AWARD

L’ho detto Quelle teste prima io meritano un premio

Come si tutela un’idea imprenditoriale, che poi diventa un’operazione di successo negli affari? Ora una «guida alla proprietà industriale» lo spiega... Anno 2 - Numero 10 Novembre 2009

Angelo Aldrovandi, 34 anni, amministratore delegato della Busi Impianti, è il vincitore del Best Talent Award, il premio per le migliori iniziative di talento all’interno dell’azienda. Ecco perché Unindustria lo ha scelto e chi ha ricevuto con lui l’ambito riconoscimento

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SFIDE di Cesare BERNINI*

Un link tra giovani e aziende LTRE 1600 studenti delle scuole medie inferiori e superiori della provincia di Bologna hanno visitato, dal 16 al 20 novembre, una quarantina di aziende del territorio di tutti i settori merceologici. Si è trattato della Settimana dell’Orientamento, una iniziativa fortemente voluta da Unindustria Bologna. Infatti, parallelamente alle azioni difensive messe in campo a tutela delle imprese e dell’occupazione per fronteggiare la grave crisi economica in atto, l’associazione degli industriali bolognesi non smette di investire sul futuro in preparazione della ripresa. E una parte importante di questo impegno si concentra appunto sul capitale umano, sulla formazione, sulla valorizzazione dei giovani e dei loro talenti. Senza risorse umane qualificate e professionalmente preparate a tutti i livelli – tecnico e universitario – non è possibile pensare a un futuro di sviluppo per il nostro territorio. Per questo è importante che i giovani acquisiscano alcune consapevolezze fondamentali: da un lato, il ‘valore aggiunto’ che lavorare nell’industria manifatturiera può dare a ognuno di loro in termini di crescita professionale e di realizzazione individuale. E contemporaneamente, il grande ruolo che ha la piccola e media impresa nella crescita economica e sociale del nostro territorio, nel quale ha creato e diffuso un livello elevatissimo di benessere e di sviluppo. Iniziative come la Settimana dell’Orientamento, al di là del successo dei numeri, ci dicono quanto sia importante mettere in presa diretta i giovani con il mondo delle imprese, con la cultura tecnica e del fare. Un futuro di sviluppo, infatti, non si improvvisa, ma si costruisce nel tempo anche attraverso un dialogo proficuo tra scuola, formazione e imprese. * Direttore generale di Unindustria Bologna

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BOLOGNA IN TESTA AI TRIBUTI PRO CAPITE

Il Comune batte cassa Palazzo d’Accursio in testa alla classifica nazionale per tributi pro capite: nel 2007, ultimo anno di riferimento, ogni bolognese ha versato qualcosa come 718 euro nelle casse del Comune. Che li spende per la sicurezza, l’istruzione, il sociale A PAGINA 5

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STRATEGIE UN NUOVO RAGGRUPPAMENTO DI IMPRESE

01 Wiring: uniti arola d’ordine «aggregarsi», perché solo unendo le forze le piccole imprese possono essere competitive e reagire alla crisi. È il principio che muove la nascita di O1 Wiring srl, la seconda aggregazione di piccole imprese targata Unindustria Bologna. Dopo Is Bologna, che riunisce dieci imprese subfornitrici della filiera metalmeccanica (e della quale abbiamo parlato su Next di ottobre), 01 Wiring è un’ulteriore aggregazione lanciata dai tavoli della Piccola Industria capitanata da Massimo Cavazza. Nasce dall’unione di quattro piccoli imprenditori attivi nel settore dell’automazione elettrica ed elettronica che hanno deciso di fare rete dando vita a una nuova realtà, «che si propone in forma inedita e competitiva sul mercato» sottolinea Cavaz-

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IVANO CORSINI

«Vogliamo10 soci E poi un fondo di private equity» L’immagine che gli imprenditori hanno scelto per rappresentare 01 Wiring è quella di quattro atleti di bob pronti ad intraprendere una gara. Una scelta che racchiude una filosofia: «nella competizione ogni atleta ha il suo ruolo specifico ma tutti e quattro sono uniti dal bob, e gareggiano per vincere» spiega Ivano Corsini, uno dei fondatori di 01 Wiring. Come si struttura 01 Wiring da un punto di vista organizzativo?

«Ognuno di noi ha un’esperienza specifica che mette al servizio del progetto: c’è chi ha più competenze nel cablaggio, chi nella parte elettronica o chi, come Giuseppe Coli, ha un know how manageriale di alto profilo. Unendo le nostre società abbiamo creato un’azienda che può proporsi come unico fornitore sia ai nostri clienti storici, che potranno beneficiare di una soluzione completa con una qualità che già conoscono, ma anche a clienti nuovi». State già guardando all’estero?

«Certamente, la scelta del nome in inglese è stata studiata proprio per andare all’estero. D’altra parte oltre confine apprezzano molto l’offerta di un progetto completo di engineering: 01 Wiring ci permetterà di raggiungere molti clienti che prima, come società singole, non riuscivamo ad avvicinare». Vi aprirete anche ad altri soci?

«Sì, il nostro obiettivo è arrivare a una decina di soci complessivamente, il tetto massimo che ci siamo posti. E mi auguro che tra qualche anno 01 Wiring susciti l’interesse di un fondo di private equity: se crede nel nostro progetto potrebbe entrare nella società con una maggioranza relativa». Guardando al 2010 si può già fare una stima del fatturato della nuova società?

«L’ipotesi è di arrivare a circa 1,6 milioni di ricavi».

za. I protagonisti sono Ivano Corsini, Chief Executive Officer, Loris Mantovani, Automation Director, Giuseppe Coli, Managing Director e Carlo Cuppari, Production Director. Fin dalla scelta del nome i fondatori hanno voluto dare un’impronta chiara al nuovo progetto: 01 è il codice binario, estremamente semplice, mentre Wiring significa «cablaggio, impianto, collegamento, connessione», tutto ciò che permette il trasferimento elettrico ed elettronico di impulsi. Nella pratica 01 Wiring si propone come unico interlocutore per tutte le fasi di fornitura necessarie ai costruttori di macchine automatiche. Unendo know how e professionalità specifiche, la società sopperisce alla mancanza sul mercato


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NASCE NEL SETTORE DELL’AUTOMAZIONE ELETTRICA

per crescere di un produttore e distributore di soluzioni complete, un soggetto in grado di integrare in modo proficuo automazioni elettriche ed elettroniche con la meccanica in generale e il packaging in particolare. Lavorando in rete, le tre società alla base di 01 Wiring sono in grado di integrare componenti e sottosistemi riducendo i passaggi e la frammentazione di responsabilità e offrendo una soluzione chiavi in mano: dallo studio di fattibilità alla realizzazione e installazione, con la messa in servizio worldwide di impianti completi comprendenti le principali tecnologie (elettronica, robotica, elettromeccanica, meccanica ed impiantistica in genere). La competitività sta proprio nel rispondere a

un bisogno nuovo che si è creato in un mercato profondamente cambiato dalla crisi. Negli ultimi anni si sta riducendo sempre di più il supporto che molti fornitori primari di tecnologia offrivano ai costruttori di macchine e spesso la crisi impone ai costruttori di concentrarsi solo sul core business, lasciando a più fornitori spazi decisionali privi di controllo. Da qui l’idea di dare un servizio di fornitura completo e organizzato, continuamente aggiornato sulle innovazioni, e costi certi e contenuti: ogni imprenditore, apportando la propria esperienza, contribuisce a sviluppare soluzioni che permettono di prevedere ed abbassare i costi dell’automazione. Elena Turrini

MASSIMO CAVAZZA

«Cambiare logica Così si diventa più competitivi» «Stiamo fortemente lavorando per far crescere le nostre pmi: perché crescere è un’esigenza fondamentale per sfruttare le potenzialità future del mercato globale». Massimo Cavazza, presidente della Piccola Industria di Unindustria Bologna, è il promotore di quel proficuo confronto all’interno dell’associazione da cui sono nate Is Bologna e 01 Wiring. Cavazza, perché aggregarsi, nel contesto economico di oggi, è così importante?

«Le pmi del nostro territorio sono realtà straordinarie sul piano della specializzazione e del know how, ma non sufficientemente strutturate per affrontare con la forza e l’organizzazione necessarie le sfide del mercato globale. La loro altissima specializzazione è fondamentale ma non più sufficiente per uno scenario economico profondamente trasformato dalla crisi». Quali vantaggi si possono avere dall’unione di più pmi?

«Dall’unione di tre o quattro piccole imprese nasce una media impresa che potrà essere più competitiva. Perché avrà maggiore forza contrattuale, una patrimonializzazione superiore e la possibilità di realizzare prodotti più complessi e in tempi più brevi. Una realtà così strutturata riesce ad avere la forza di penetrazione per andare su mercati esteri. Mercati che una piccola impresa da sola non potrebbe affrontare». Qual è il contributo di Unindustria Bologna alla nascita di nuove aggregazioni?

«I fondatori di Is Bologna e 01 Wiring hanno trovato nella nostra associazione il terreno fertile e il collante per mettere a fattore comune le proprie esperienze. L’obiettivo di queste iniziative è la sempre maggiore competitività, di ciascuna azienda e del sistema nel suo complesso. Unindustria Bologna è impegnata nel diffondere questa filosofia ma occorre anche un cambio di mentalità negli imprenditori: dobbiamo pensare che l’unione fa la forza, oggi come oggi è indispensabile».

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IL COMUNE DI BOLOGNA NEL 2007 ERA AL TOP DEI TRIBUTI PRO CAPITE

700 euro al Palazzo: in cambio di... MARCHESINI

«Bilanci più facili» Individuare strategie affinché il reperimento delle risorse pubbliche e la convergenza di progetti fra pubblico e privati possa garantire un adeguato livello di servizi e di investimenti. Questo l’obiettivo del convegno promosso da Unindustria Bologna e Legacoop Bologna su «Bilanci Comuni. Risorse pubbliche e private sulla città che affronta la crisi», che si è tenuto a Palazzo D’Accursio. Punto di partenza è il rapporto «Civicum» sul conto consuntivo 2007 del Comune di Bologna. «Nella cultura dello sviluppo sostenibile afferma Maurizio Marchesini, presidente di Unindustria Bologna- c’è anche un metodo nuovo di stesura dei bilanci: una trasparenza che consenta ampia leggibilità e comprensione all’intera società civile».

e entrate tributarie di Palazzo D’Accursio sono tra le più alte d’Italia. Anzi, nel 2007, con una media di 718 euro per abitante, erano le più alte in assoluto. Ma nel bilancio appaiono necessarie per compensare il valore relativamente modesto dei trasferimenti correnti che arrivano dallo Stato e dalla Regione (303 euro pro capite contro i 465 euro della media nazionale), e contemporaneamente per mantenere alto il livello dei servizi senza aumentare le (già elevate) tariffe ai cittadini. È quanto emerge dal rapporto «Civicum» sul posizionamento del Comune di Bologna a partire dall’analisi del conto consuntivo 2007, presentato nei giorni scorsi in sala Farnese, durante un convegno promosso da Unindustria Bologna e Legacoop Bologna.

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Secondo la diagnosi della Fondazione milanese, la composizione delle entrate comunali è «fortemente sbilanciata» nella direzione delle imposte, mentre se le risorse provenienti da Stato e Regione fossero pari alla media nazionale, «il Comune di Bologna disporrebbe di altri 60 milioni di euro». E altri 25 milioni potrebbero essere recuperati ogni anno allineando le spese di amministrazione alla best practice, cioè ai valori dei Comuni più virtuosi, come Roma, Torino e Venezia. Per quanto riguarda la «macchina» comunale, infatti, le spese di Bologna (350 euro procapite) rientrano nella media nazionale (338). I costi più alti sono quelli che Palazzo D’Accursio sostiene per la gestione economico-finanziaria (88 euro procapite contro una media di 46 euro) e per

gli organi istituzionali (88 euro contro i 46 della media nazionale). Tra le entrate, spicca la voce delle contravvenzioni: con 194 euro per abitante, Bologna è terza dopo Firenze e Roma per multe comminate. Dall’altra parte, invece, si vede che per la sicurezza il Comune spende oltre il 35% in più rispetto alla media nazionale, senza tuttavia ottenere risultati migliori in termini di presidio del territorio e livello di criminalità. Oltre alla sicurezza, istruzione pubblica e sociale sono i settori per i quali il Bologna spende di più. Infine, l’ultimo chek-up del rapporto «Civicum» riguarda il livello di indebitamento. Sulla solidità patrimoniale del Comune di Bologna, secondo gli esperti, non ci sono dubbi: è tale da «non destare preoccupazioni». Elena Boromeo

IL NODO DELLA LOGISTICA

Più veloci per uscire dal tunnel

Business in Marocco E il prossimo 2 dicembre si parla di Marocco. Alle 9,30 al Boscolo Hotel B4 Tower di Bologna incontro su “Marocco-Italia: verso un nuovo partenariato economico”, presenti del Ministro dell’industria, del commercio e delle nuove tecnologie Ahmed Rèda Chami ed i massimi vertici del suo staff economico. L’area del Nordafrica, e il Marocco in particolare, crescono a tassi molto interessanti, e con ottime previsioni, quindi l’opportunità di business è concreta. Maggiori informazioni e programma su www.unindustria.bo.it.

Nell’economia globale del XXI secolo nessun territorio può essere competitivo e rispettoso dell’ambiente senza una logistica efficiente. Eppure, secondo un’indagine realizzata da Unindustria Bologna, ancora oggi le nostre aziende considerano i servizi logistici come «accessori, non inclusi nelle linee strategiche». Dall’indagine emerge come poco più del 50% delle imprese utilizzi solo ditte esterne di trasporto, mentre poco meno del 30% fa ricorso anche a propri trasportatori. Lo studio conferma anche che il 100% delle aziende utilizzano il trasporto su strada e solo il 5,6% si serve anche del treno. L’indagine è stata presentata nel corso del convegno «La logistica

tra bisogni territoriali delle imprese e dimensione globale», organizzato da Unindustria Bologna in collaborazione con Interporto Bologna. L’incontro è stata l’occasione per riflettere sulle prospettive di un settore che oggi sconta più di tutti gli effetti della pesante crisi. Specie in una regione come l’Emilia-Romagna che per la sua collocazione geografica ha sempre costituito il cuore del sistema dei trasporti italiani. Nel primo semestre dell’anno il comparto regionale – 15 mila imprese, 36 mila dipendenti, un volume di affari di 18 miliardi di euro - ha registrato una flessione del 27% dei viaggi e del 26% del fatturato. Un calo che secondo le previsioni di Confindustria Emilia-Romagna, sarà

parzialmente riassorbito nel secondo semestre grazie alla piccola ripresa in corso che permetterà di chiudere il 2009 con un meno 15% dei viaggi e del fatturato. Secondo l’analisi condivisa dai presidenti di Unindustria Bologna e Confindustria Emilia-Romagna, per uscire dalla crisi le parole d’ordine devono essere piccole opere e intermodalità. Senza le prime si rimane imbottigliati nell’ultimo miglio, senza la seconda le merci viaggiano lente. «In Cina e in India si registrano i primi segnali di ripresa - ha ricordato Anna Maria Artoni - i nostri prodotti devono poterci arrivare il più velocemente possibile e a prezzi competitivi». Marcello Pierdicchi


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BEST TALENT AWARD

Intelligenze e talenti: chi vince la sfida un figlio d’arte. Ma prima di entrare nell’azienda di famiglia, ha scelto di farsi le ossa all’estero, diventando a sua volta imprenditore. Angelo Aldrovandi (classe 1975), da poco meno di due anni amministratore delegato della Busi Impianti di cui rappresenta la terza generazione, è il vincitore del Best Talent Award, l’«Oscar» ai talenti aziendali ideato da Unindustria Bologna e, in particolare, dal suo Terziario Innovativo, per supportare le imprese nella «mappatura» dei propri ingegni. La sfida, per Cristiano Cobianchi

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presidente del Terziario Innovativo, «è di lanciare questa iniziativa oltre la provincia per continuare a parlare di risorse umane in maniera sempre più concreta e diffusa». Aldovandi vince perché, dopo aver assunto le redini della Busi Impianti, sottolinea l’associazione degli industriali, «ha saputo dare la sua impronta alla nuova squadra che ora lo segue in impresa». Alla presenza del numero uno di Unindustria, Maurizio Marchesini, sono stati assegnati anche: all’Elettronica Santerno (Imola) il

Da sinistra: Massimiliano Ghini (Six Seconds Italia, partner di Unindustria Bologna nei Best Talent Awards); Angelo Aldrovandi (Busi Impianti); Anna Lambertini (Elettronica Santerno); Nicola Pizzoli (Pizzoli); Cristiano Cobianchi (presidente del Terziario Innovativo di Unindustria Bologna)

premio speciale per l’Intelligenza emotiva ed analitica e alla Pizzoli (Budrio) quello per l’Intelligenza sociale e motivazionale. Da notare che i riconoscimenti sono attribuiti con il metodo scientifico dell’intelligenza emotiva studiato da Six Seconds Italia, partner di Unindustria nell’iniziativa. Importante il Best Talent Award attribuito durante l’assemblea del Terziario-Innovativo (250 aziende, 6.000 dipendenti) che ha messo al centro dei lavori la valorizzazione delle risorse umane e la diffusione dei servizi ad essa collegati. E che Unindustria Bologna ha

voluto coincidesse con l’apertura di Job Meeting 2009, manifestazione sul rapporto tra università, aziende e formazione, organizzata da Cesop Communication e rivolta a laureati e laureandi. «Abbiamo lavorato per mantenere e sviluppare il Job Meeting ha sottolineato Cobianchi -. Laddove ci sono manifestazioni che crescono, c’è un indotto che prolifera, ci sono servizi, c’è in generale un maggior benessere economico per il territorio. Per questo dobbiamo insistere su questa iniziativa affinché il suo rilievo sul piano nazionale si accentui ancor di più». Giacomo Ruggero

ARTE E COMUNICAZIONE

L’azienda scritta sui muri «Una nuova forma di mecenatismo» nelle parole del sindaco di Calderara di Reno, Irene Priolo: ovvero, riqualificare le zone industriali attraverso il connubio fra imprese e artisti contemporanei. Questa l’idea dell’azienda Air-Tec System, di Calderara di Reno appunto, presentata da Unindustria nel corso del convegno «Writers e impresa», e messa in atto grazie alla determinazione dell’imprenditore Rodolfo Albini unita alla creatività dei writers Dado & Stefy (conosciuti nel bolognese, assieme a Rusty e Duchamp, per la decorazione della stazione ferroviaria del Bargellino, e presto al lavoro anche a Bologna nei quartieri San Donato, San Vitale e Savena).

LA PROPRIETA’ INTELLETTUALE

Tutela l’idea con il ®

Per le imprese arriva la guida alla proprietà industriale. Oggi più che mai le aziende italiane devono imparare a tutelare la proprietà industriale e a difendersi dalla contraffazione, a partire dalla registrazione di marchi e brevetti. E’ in questo contesto che nasce la «Guida alla Proprietà Industriale», con l’obiettivo di diffondere alle imprese le informazioni e gli strumenti di tutela contrattuali e giudiziari di cui possono avvalersi nella ricerca e della sperimentazione di nuovi progetti, e nella commercializzazione di prodotti in Italia e all’estero. Anche Unindustria Bologna ha voluto dare il suo contributo, organizzando un convegno dedicato agli imprenditori proprio in merito a «Marchi, brevetti, know how: tutela e valorizzazione economica», all’interno del quale è stata distribuita la stessa «Guida alla Proprietà Industriale». Secondo i dati, la provincia di Bologna è ai vertici nazionali della classifica della registrazione dei brevetti. La tutela di questo patrimonio è dunque una problematica molto sentita nel nostro territorio, coinvolge non solo le grandi realtà industriali ma anche la fitta rete di piccole e medie imprese. Anna Merloni

Particolarmente attento alla qualità della vita in azienda, ritenuta proporzionale al rendimento e tutelata perfino nella scelta della musica che accompagna le attività dei dipendenti, Albini ha infatti commissionato alla coppia di artisti la decorazione delle pareti esterne della sede della ditta, operante nel trasporto pneumatico di materiali di scarto, in un’ottica di miglioramento che trova i suoi predecessori nelle scelte di numerose metropoli europee, dalla ricostruzione della periferia di Tirana all’abbellimento della metropolitana di Londra. Una realizzazione che si fonde positivamente con la valorizzazione del territorio, dell’arte e dei talenti locali. Valentina Soluri


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