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Grafica e Fotolito Fabio Castiglioni
Stampa Tipografia Galli & C - Varese
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Testata associata
il raggiungimento di una quota di energie rinnovabili sul mix di generazione vicina al 50% e significativi investimenti in infrastrutture per la trasmissione e la distribuzione elettrica. Nel solo 2024 le esportazioni italiane verso gli Emirati Arabi Uniti nei settori Anie sono cresciute del 19%, superando la cifra record di 600 milioni di euro, in costante crescita negli ultimi cinque anni (+234 milioni di euro rispetto ai valori del 2019). La presenza delle imprese italiane nell’area si concentra nei settori chiave della filiera elettrica e delle tecnologie per l’edilizia evoluta.
Opportunità strategiche per le aziende italiane
Gli Emirati Arabi Uniti rappresentano una destinazione di grande interesse per le imprese italiane fornitrici di tecnologie avanzate, grazie a un contesto economico dinamico e a una visione strategica di sviluppo di lungo periodo orientata all’innovazione e alla sostenibilità, in particolare nei settori:
Energia: investimenti per 600 miliardi di AED entro il 2050, con l’obiettivo di coprire il 50% della generazione con fonti rinnovabili e aumentare l’efficienza energetica del 40%. Ampio spazio per soluzioni legate a fotovoltaico, storage, mobilità elettrica, smart grid.
Costruzioni: il settore residenziale e terziario è in forte espansione, spinto dalla crescita demografica e da progetti sostenibili in linea con il Dubai Master Plan 2040. Si stima che entro il 2030 la domanda abitativa e terziaria a seguito dell’aumento demografico (attesi 5 milioni di abitanti entro tale data) darà impulso a un forte sviluppo delle opportunità offerte dalle tecnologie per l’edilizia smart e sostenibile. Innovazione e digitalizzazione: in so-
stenuta espansione la domanda di investimenti pubblici su automazione, smart building, ICT e soluzioni sostenibili nell’ambito della National Innovation Strategy.
“La presenza alla Middle East Energy di Dubai rappresenta un momento centrale nella programmazione annuale delle attività internazionali di ANIE – ha dichiarato Ludovica Zigon, coordinatrice del Comitato Affari internazionali di ANIE Confindustria. Con il prezioso supporto dell’ufficio locale di ICE Agenzia accompagniamo numerose piccole e medie imprese nel loro percorso di ingresso nel mercato emiratino, contribuendo a creare relazioni commerciali durature con i partner locali. Una presenza strategica – ha concluso Zigon – in un’area geografica ad alto potenziale e cruciale per lo sviluppo a lungo termine, in un contesto competitivo in costante evoluzione.”
“Siamo orgogliosi della nostra partnership con ANIE e delle aziende italiane che ha accompagnato alla MEE 2025, rappresentative di un settore che è un pilastro di eccellenza del nostro Paese – ha affermato Valerio Soldani, Direttore Ufficio ICE Dubai. L’elettrotecnica non solo è un driver fondamentale per la domanda domestica italiana ed europea, ma gioca anche un ruolo cruciale nell’export. In particolare, negli Emirati Arabi Uniti, il settore energetico è un motore di crescita che trascina anche settori affini, contribuendo in modo significativo allo sviluppo della transizione energetica e alla diversificazione dell’economia non-oil. Con un export di apparecchiature elettriche verso gli EAU che ha raggiunto i 615 milioni di euro (+19%), l’Italia si conferma come uno dei principali paesi esportatori, posizionandosi al decimo posto. Questi ottimi risultati – ha evidenziato Soldani in chiusura – si inseriscono in un quadro di crescita complessiva dell’export italiano nel 2024, che arriva a 7,9 miliardi, in crescita del 19% con una performance eccellente nel settore delle tecnologie”.
SUSTAINABILITY IMPACT AWARDS
PREMIATI I VINCITORI DELLA TERZA EDIZIONE
Schneider Electric ha premiato A2A, LATI, LAV. EL. Power, Padania Acque e SACMI premiate per aver realizzato progetti ad alto impatto verso la sostenibilità. Le cinque aziende sono un esempio di “Impact Maker
Schneider Electric, leader nella digitalizzazione della gestione dell’energia e dell’automazione, ha annunciato i 5 vincitori nazionali della terza edizione del Sustainability Impact Awards, l’iniziativa con cui l’azienda premia clienti, partner di canale e fornitori che si sono distinti per aver dimostrato di ottenere risultati di eccellenza in termini di sostenibilità., con progetti innovativi e azioni concrete nei settori in cui operano. Le 5 realtà italiane vincitrici di quest’anno sono A2A, Padania Acque, SACMI e LATI per la categoria “clienti” e LAV.EL. Power ha ricevuto il riconoscimento come partner. La cerimonia si è tenuta oggi lunedì 14 aprile, presso la Sala Convegni di Intesa Sanpaolo, nel prestigioso palazzo storico di piazza Belgioioso a Milano. Il Presidente e Amministratore Delegato di Schneider Electric Italia, Davide Zardo, ha commentato: “Il nostro obiettivo è accompagnare le imprese italiane in un percorso virtuoso, che produce risultati concreti a livello di business e accelera l’innovazione. Questo percorso è fatto di progetti basati sull’elettrificazione, la digitalizzazione e l’automazione realizzati da aziende che scelgono la gestione ottimale delle risorse e la decarbo-
nizzazione come pilastro della loro strategia”
“Il massimo impatto si ottiene quando questo approccio è scelto dall’intera filiera: ogni anno premiamo i nostri clienti, ma anche i fornitori ed i partner della nostra rete proprio per dimostrare che perseguire la crescita attraverso scelte orientate alla sostenibilità è la strada maestra per la competitività dell’intero ecosistema.
Mi congratulo con i vincitori di quest’anno e li ringrazio per averci ispirato e stimolato nel nostro impegno ad essere partner per la transizione digitale e sostenibile del nostro paese“
A seguire Luca Mezzomo, Head of Macroeconomic Analysis Intesa Sanpaolo ha parlato dello scenario macroeconomico e dei trend della sostenibilità, per poi lasciare la parola in tavola rotonda alle aziende vincitrici. Facendo leva sull’innovazione, sulla digitalizzazione e sull’efficienza queste realtà, che Schneider Electric definisce Impact Maker, grazie ad azioni strategiche e concrete dimostrano di avere un “impatto” realmente significativo sia sul business, sia sul pianeta - due ambiti che crescono parallelamente - trasformando le loro ambizioni di sostenibilità in risultati tangibili.
I VINCITORI E I LORO PROGETTI
A2A: transizione energetica ed economia
circolare
A2A è una Life Company multiutility che produce, distribuisce e commercializza energia rinnovabile, elettricità, gas, fornitura idrica integrata e servizi di gestione dei rifiuti, con una presenza significativa nel Nord Italia. L’azienda è stata premiata per l’eccellente modello di business e per la capacità di generare valore condiviso. Le attività diversificate dell’azienda creano importanti sinergie tra i settori in cui sono presenti (energia, reti, ambiente, ciclo dell’acqua), dando vita a veri e propri modelli di transizione ecologica, con un forte focus sui criteri ESG e una logica di integrazione tra aspetti economici, sociali e ambientali.
A2A, in particolare, ha installato nella città di Milano la prima cabina di distribuzione elettrica compatta sotterranea, realizzata in collaborazione con Schneider Electric per far fronte alle inondazioni e agli eventi climatici estremi, rafforzando l’infrastruttura di rete e riducendo l’impatto di consumo di suolo urbano. Sempre grazie al supporto di Schneider Electric, l’azienda ha adottato una piattaforma evoluta (ADMS – Advanced Distribution Management System) per pianificare, simulare, monitorare e controllare la rete di distribuzione elettrica a servizio delle città di Milano, Brescia e Cremona, aumentando efficienza e la qualità del servizio offerto alle comunità.
Il premio è stato ritirato da Davide Della Giustina, Business Transformation Officer del Gruppo A2A.
Padania Acque: efficienza nella gestione dell’acqua e dell’energia
Padania Acque è una società di gestione del ciclo integrato delle acque che serve 113 comuni della provincia di Cremona, gestendo oltre 500 siti remoti su circa 4500 km di reti.
L’azienda è stata premiata per l’adozione di sistemi e tecnologie innovative che favoriscono una gestione efficiente e ottimizzata del servizio idrico integrato. I risultati ottenuti dimostrano un forte impegno verso l’ambiente, la responsabilità sociale d’impresa, il valore generato e distribuito sul territorio, la qualità e sicurezza dell’acqua potabile e l’efficienza energetica.
Grazie alle soluzioni implementate da Schneider Electric, come Ecostruxure Water Advisor (simulatore e gestore delle reti idriche e delle perdite) ed Ecostruxure Geo SCADA Expert, che consente una gestione efficiente dei siti remoti, l’EBITDA dell’azienda è aumentato del 24% negli ultimi tre anni, riducendo i consumi energetici del 18% e raggiungendo la “classe A” nell’indice ARERA RQTI.
Padania Acque ha dimostrato di essere un’azienda altamente sostenibile, riducendo notevolmente le perdite e l’utilizzo di energia elettrica, offrendo un servizio ai cittadini più efficiente e creando maggior valore per il territorio.
Il premio è stato ritirato da Alessandro Lanfranchi, Amministratore Delegato di Padania Acque.
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INDUSTRIAL AUTOMATION
L’USURA DEGLI UTENSILI NEWS AZIENDE
a cura della redazione
TOOLS FOR SMART MINDS (T4SM) PER CEMBRE: LA MANUTENZIONE PREDITTIVA PER PREVENIRE
In un contesto globale di crescente digitalizzazione, la manutenzione predittiva sta trasformando la gestione dei processi industriali, offrendo soluzioni innovative per prevedere guasti e ottimizzare le risorse che eliminano i costi legati a inefficienza e fermo impianti: implementata correttamente, la manutenzione predittiva è in grado di eliminare in modo definitivo gli sprechi generati da quella ad evento e da quella programmata. Grazie a connettività, dati e sistemi intelligenti, un qualsiasi cambiamento derivante dall’usura o da altri danni, può infatti essere rilevato in fase iniziale e risolto prima di un fermo improvviso dell’impianto.
In questo contesto, si inserisce la collaborazione tra Cembre e TOOLS for SMART MINDS (T4SM), azienda specializzata in soluzioni software per l’industria manifatturiera e parte di Diginnova, l’hub innovativo fondato da Telmotor – big player di soluzioni altamente
specializzate per i settori illuminazione, automazione industriale ed energia - all’interno del quale si raggruppano skill strategiche e verticali per lo sviluppo di processi innovativi digitali.
Fondata nel 1969, Cembre è un’azienda leader in Europa nella progettazione e produzione di connettori elettrici a compressione e utensili per la loro installazione. Con oltre 850 dipendenti distribuiti tra la sede principale di Brescia e le filiali in Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti, Cembre è un punto di riferimento importante per mercati strategici come quello ferroviario, industriale e delle utilities. L’azienda, che opera su un’area di 120.000 metri quadrati, si distingue per un’organizzazione degli spazi razionale e per un ambiente di lavoro progettato per garantire sicurezza, efficienza e comfort.
La continua ricerca di innovazione tecnologica ha
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spinto Cembre a collaborare con T4SM per sviluppare un modello di analisi dell’usura degli utensili impiegati nelle lavorazioni meccaniche: esigenza cruciale era identificare tempestivamente i comportamenti anomali degli utensili, ridurre al minimo gli sprechi di produzione e migliorare la gestione del magazzino utensili, per aumentare la qualità e l’efficienza dei processi produttivi. Il modello di Intelligenza Artificiale richiesto da Cembre doveva quindi garantire, in tempo reale, una maggiore sostenibilità del processo produttivo. Il sistema sviluppato da T4SM si basa su algoritmi proprietari di intelligenza artificiale e analisi dei dati e integra due componenti principali: iDaq, la piattaforma universale per lo scambio istantaneo delle informazioni tra l’impianto e le diverse risorse aziendali che, grazie alla funzione di diagnostica istantanea delle anomalie riscontrate, permette agli operatori di poter intervenire tempestivamente sul problema prima di eventuali peggioramenti; e Machine Learning Server, la soluzione software che elabora i dati con innovativi algoritmi di Manutenzione Predittiva per stimare l’usura degli utensili e ottimizzare il processo produttivo. Attraverso un primo modulo, il modello elabora i dati campionati da iDaq quando l’utensile è montato in macchina, mentre un secondo modulo estrae le caratteristiche utili e importanti per l’analisi tramite Machine Learning Server. Il pannello operatore a bordo macchina permette agli operatori di dichiarare agilmente la configurazione della macchina, indicando gli utensili utilizzati e visualizzare l’usura stimata di questi ultimi. Questo modello di Intelligenza Artificiale si adatta perfettamente all’architettura di raccolta e di analisi dei dati di Cembre, è semplice e garantisce un’altissima affidabilità nell’elaborazione
About TOOLS for SMART MINDS - T4SM sviluppa software per la raccolta e l’analisi dei dati, la manutenzione predittiva e la digitalizzazione dei processi produttivi. Da più di vent’anni il nostro team lavora a stretto contatto con diverse realtà dei settori automobilistico, aerospaziale, metallurgico, energetico, infrastrutture e alimentare, offrendo soluzioni personalizzate e basate su tecniche di Intelligenza Artificiale e Machine Learning. T4SM progetta da zero soluzioni di alta qualità facilmente integrabili con prodotti di terze parti, che aiutano i clienti ad accorciare il time-to-market dei loro sistemi. T4SM utilizza la metodologia AGILE per lo sviluppo dei progetti software ed il co-design delle applicazioni con benefici immediati per i clienti, aiutandoli ad ottenere un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti.
di un’enorme quantità di dati ricevuti dall’impianto.
“L’obiettivo principale del progetto – commentano Pietro Bolpagni e Nadia Vivante, rispettivamente Project Manager e Planning and Administration Manager di T4SM - era quello di prevenire eventuali fermi della linea di produzione in modo da non rallentare i processi produttivi ed efficientare i tempi di controllo e manutenzione, evitando di rallentare o bloccare del tutto le lavorazioni. La nostra soluzione non solo ha permesso a Cembre di ridurre i difetti di produzione e gli sprechi, ma ha anche migliorato la sostenibilità del processo produttivo e la gestione delle risorse aziendali, rendendo la produzione più efficiente e resiliente. Il pannello a bordo macchina è molto intuitivo e opera in stretta connessione con gli operatori, coadiuvando l’expertise di chi è sul campo da molto tempo”.
About Diginnova - Fondato da Telmotor nel 2021, Diginnova Srl è il network d’imprese che integra alcune delle competenze chiave per lo smart manufacturing come reti e Cybersecurity, Building solutions, intelligenza artificiale e manutenzione predittiva. L’obiettivo è sviluppare soluzioni Industrial IoT dedicate a costruttori di macchine e clienti finali che operano in diversi ambiti industriali, come food, packaging, tessile, siderurgia, sanità, logistica, farmaceutica, oil & gas e automotive. L’offerta di Diginnova è attualmente estesa a soluzioni di System Integration, Building Automation e Industry 5.0. In Diginnova, la solida rete tecnico-commerciale di Telmotor è affiancata dalle competenze complementari di ITCore, società specializzata nel settore ITC, telecomunicazioni e servizi IT; REDI, partner specializzato nelle soluzioni di Building Automation e T4SM, società specializzata in modelli di Manutenzione Predittiva, che si avvalgono dell’integrazione di soluzioni di Intelligenza Artificiale. La holding, partecipata al 100% da Telmotor, che ha acquisito le aziende oggi parte di Diginnova, ha l’obiettivo futuro di introdurre, parallelamente all’evoluzione digitale e alle esigenze di Industry 5.0, nuovi partner che offrano competenze, servizi e soluzioni specifiche in altri ambiti, come il Virtual commissioning e la Robotica.
Grazie alle soluzioni proposte, Cembre ha la possibilità di effettuare attività di manutenzione predittiva e non dover aspettare, quindi, che si verifichi un guasto potenzialmente in grado di fermare la linea di produzione. La tecnologia T4SM permette a Cembre di pianificare interventi preventivi, massimizzare la qualità dei prodotti in tempo reale, ridurre gli sprechi e i costi operativi e tracciare completamente gli utensili, garantendo così anche maggiore efficienza del magazzino. La soluzione è inoltre modulare e scalabile, e permette agilmente implementazioni e future modifiche.
TOOLS for SMART MINDS si conferma un partner strategico per l’industria manifatturiera, offrendo soluzioni personalizzate che combinano agilità, affidabilità e un approccio orientato al cliente. “In un settore altamente competitivo, l’innovazione tecnologica è cruciale per mantenere la leadership – spiega Piervincenzo Tavormina, Industrialization Engineer di Cembre– T4SM è stato un partner fondamentale nell’affrontare la problematica dell’analisi dell’usura utensile tramite tecniche di AI, tematica di assoluto rilievo e allo stato dell’arte nell’ambito delle lavorazioni meccaniche. Con grande competenza hanno implementato una soluzione flessibile ma allo stesso tempo robusta che ci ha consentito di concludere il progetto con successo e di poterne applicare i benefici anche in altri ambiti produttivi.”
Group propone un approccio diverso: aiuta i propri clienti a individuare le sinergie in grado di rendere i processi più efficienti e produttivi. Grazie a molteplici soluzioni mirate, scalabili e integrate, è possibile superare le criticità con interventi precisi, implementabili progressivamente e perfettamente interconnessi, portando risultati concreti e tangibili a breve termine in più settori aziendali: dai processi di produzione alla gestione della documentazione, dalle postazioni di lavoro e la sicurezza ai processi di approvvigionamento.
Automazione e digitalizzazione della produzione
Lunghi tempi di ricerca degli utensili e di attrezzaggio riducono l’utilizzo effettivo delle macchine utensili, così come fermi macchina imprevisti causano inutili perdite di tempo e di risorse. Queste inefficienze generano una costante riduzione della produttività, pur essendo facilmente superabili attraverso soluzioni già disponibili. In fase di programmazione della produzione, ad esempio, Hoffmann Group fornisce un servizio di consulenza che consente di individuare gli utensili più appropriati e progettare attrezzature speciali per sviluppare cicli di lavoro più affidabili e veloci. In produzione, è poi possibile aumentare la capacità di sfruttamento delle macchine fino al 90% con i sistemi di asservimento automatizzato
GARANT e, grazie alle tante soluzioni di distribuzione automatizzata di utensili, anche con servizio di refill, è possibile facilmente ottimizzare la gestione delle scorte, riducendo gli sprechi e il capitale immobilizzato anche
del 30%. Ancora, tramite i software Connected Manufacturing e Connected Metrology, è possibile controllare in modo efficiente i processi e le risorse, siano esse utensili, attrezzature o strumenti di misura, ottenendo la massima conoscenza, trasparenza e precisione dei processi. Gestione dei dati e della documentazione
Anche la gestione manuale dei dati e della documentazione, lenta e soggetta a errori, la difficoltà di mantenere aggiornati database di utensili e commesse e la presenza di documenti carenti, imprecisi o incompleti possono rallentare la produzione e pregiudicare l’affidabilità di processo. In questi casi, Hoffmann Group dispone di numerose soluzioni, come, ad esempio, i Connected Tools (HCT), che trasferiscono i dati di misura rapidamente e senza errori via Bluetooth, e ToolScout, un motore di ricerca che consente di individuare rapidamente gli utensili più adatti e i dati applicativi relativi a oltre cinquanta processi di lavorazione. Lo stesso software Connected Metrology, ad esempio, consente anche di gestire puntualmente i certificati di taratura e di avere tutta la documentazione necessaria in caso di audit.
Ambiente di lavoro organizzato e sicuro
Tra i fattori forse più sottovalutati che possono ridurre la produttività rientrano anche un luogo di lavoro disorganizzato e la scelta di DPI scorretti o scomodi che possono ridurne l’accettazione da parte delle persone o risultare inadeguati nella prevenzione di infortuni o malattie. È possibile trasformare queste inefficienze in sinergie, ad
Hoffmann Group
esempio, preferendo arredi industriali progettati secondo i principi delle 5S, quindi creando postazioni ordinate e confortevoli, capaci di rendere i processi più fluidi e aumentare la motivazione degli operatori, e investendo in DPI su misura e abbigliamento da lavoro personalizzati. In entrambi i casi, Hoffmann Group offre ai propri clienti la consulenza di tecnici specializzati, capaci di sviluppare progetti ad hoc finalizzati a produrre miglioramenti concreti nell’ambiente di lavoro.
Digitalizzazione degli approvvigionamenti
Anche l’ottimizzazione dei processi di approvvigionamento può efficacemente contribuire alla crescita della produttività complessiva di un’azienda. I processi di acquisto manuali richiedono più tempo, sono soggetti a errori umani e rendono più difficile monitorare e ottimizzare le scorte, risultando meno affidabili, meno trasparenti e più costosi. In questo campo, Hoffmann Group, ad esempio, è in grado di interfacciarsi digital-
mente tramite le principali soluzioni di e-Procurement, come l’EDI, l’OCI/Punchout e i cataloghi elettronici, grazie a un team e-Business dedicato. Anche l’eShop di Hoffmann Group presenta funzioni avanzate che consentono di ottimizzare i processi di acquisto, così come le soluzioni di distribuzione di utensili, attrezzature e DPI consentono di riordinare in automatico i prodotti sottoscorta, evitando rallentamenti o blocchi della produzione.
Utensili da taglio ad alte prestazioni
Ruolo centrale nella strategia di Hoffmann Group è rivestito senza dubbio dagli utensili da taglio, che nell’ottica di massimizzare la produttività oggi richiedono un netto cambio di mentalità: non tanto la durata, quanto la prestazione dovrebbe essere criterio prevalente nella loro scelta. L’Ing. Davide Osti, PM Cutting Tools & Clampings di Hoffmann Italia, spiega infatti che gli utensili da taglio incidono pochissimo sui costi di produzione, ma che, scegliendo la strategia di lavoro adatta e utensili performanti in base ai corretti parametri, è possibile ridurre i costi di produzione unitari anche del 15% e aumentare notevolmente la produttività. “A fine giornata, è meglio aver prodotto cinque pezzi in più che aver risparmiato 3 euro sull’utensile”.
Mentre nei tempi inattivi è possibile ottenere un aumento della produttività tramite l’automazione e attrezzaggi veloci, durante la fase di lavoro, sono le strategie di lavoro – HPC, MTC, HSC, TPC, ecc. – e utensili da taglio più performanti a fare la differenza. In questo, Hoffmann Group eccelle grazie agli utensili GARANT Master, un‘ampia gamma caratterizzata dalle alte prestazioni che consente di realizzare ogni lavorazione, di ogni materiale, con ogni strategia di lavoro.
Gli Hoffmann Group Connected Tools (HCT) trasferiscono i dati di misura rapidamente e senza errori via Bluetooth
Postazioni di lavoro organizzate e confortevoli rendono i processi più fluidi e aumentano la produttività degli operatori
Le soluzioni di distribuzione di utensili e DPI consentono di riordinare in automatico i prodotti sottoscorta
MultiSwiss è una linea di prodotti che colma il divario tra i torni multimandrino e quelli monomandrino. L a gamma viene proposta in 3 diametri: 16 mm e 32 mm in versione 6 mandrini e 26 mm in versione 8 mandrini. Veri e propri centri di lavoro, queste macchine sono in grado di ricevere molteplici utensili, permettendo di eseguire le operazioni più avanzate.
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NEWS AZIENDE
VENTILAZIONE DA TETTO CON CONTROLLO
DI PORTATA D’ARIA INTELLIGENTE
Fandis, esperta nelle soluzioni per la ventilazione dei quadri elettrici, introduce un nuovo concept negli algoritmi di controllo del sistema IIoT Sensis, sfruttando le caratteristiche dei torrini di estrazione da tetto in corrente continua regolabili.
I sistemi ventilati si basano sullo scambio d’aria con l’esterno, attenuando la sovratemperatura prodotta dalle attività dei componenti. La portata del sistema di ventilazione viene dimensionata rispetto alle temperature raggiunte quando tutti i componenti lavorano contemporaneamente, condizione rara nella vita dell’impianto.
La soluzione di Fandis si fonda sull’adattamento della velocità del ventilatore dell’estrattore alle richieste istantanee di raffreddamento, impiegando un modello matematico incrementale di tipo PID, che mettiamo qui a confronto con l’approccio tradizionale riportando i risultati misurati in laboratorio, dove viene riprodotta un’applicazione concreta.
Per il sistema tradizionale viene impiegato un torrino da tetto in CA, regolato da un termostato meccanico impostato a 35°C e posizionato a circa 300mm dal tetto dell’armadio. In questa configurazione, dopo 14 ore di funziona mento, si rileva un consumo energetico com plessivo dedicato al Thermal Management di 785 Wh.
L’approccio innovativo viene comparato sullo stesso impianto, per lo stesso tempo impiegando un torrino da tetto in CC con driver PWM gestito del regolatore IoT Sensis. la temperatura negli hot spot rimane intorno ai 35°C, mentre il consumo energetico per lo stesso tempo di prova, si è ridotto di un quarto scendendo a soli 170 Wh. E’ evidente l'effica cia di questa soluzione rispetto alla tradizionale che, pur soddisfacendo il bisogno di raffrescare,
La curva arancione è in prossimità del termostato di regolazione, quella grigia più attigua all’hot spot, mentre la blu rappresenta l’aria fresca in ingresso.
ammette un comportamento oscillatorio della temperatura e una rumorosità maggiore, anche se intermittente. Con la tecnica basata sull’integrazione del dispositivo Sensis e di torrini di estrazione da tetto in CC, la temperatura negli hot spot rimane costante, con un efficientamento dei consumi energetici e una ventilazione più silenziosa.
INNOVAZIONI CHE AIUTANO LE IMPRESE A COMPETERE
In uno scenario internazionale movimentato, le imprese sono alla ricerca di strumenti per accrescere l’efficienza e competere in una contingenza non facilitante
ELAP da decenni mette le proprie competenze e capacità di ascolto a servizio delle aziende nel settore dell’automazione industriale, investendo in ricerca e sviluppo e mantenendo costantemente aggiornata la propria offerta in modo da proporre soluzioni al passo con la rapida evoluzione delle richieste formulate dal mercato.
Con una gamma ampia e in costante crescita, ELAP è in grado di offrire soluzioni flessibili per ogni esigenza applicativa, permettendo ai clienti di produrre con la massima efficienza mantenendo sotto controllo i costi.
Valeria Vigentini, Responsabile Comunicazione, e Luca Bruschi, Responsabile Vendite, ci hanno parlato delle più recenti evoluzioni nel settore e degli obiettivi di ELAP per il prossimo futuro.
Il 2024 è stato un anno complesso per l’industria italiana. Ci sono stati però segmenti che hanno dimostrato maggiore resilienza: quali fra questi hanno espresso il maggior interesse nelle vostre soluzioni?
Luca Bruschi: Abbiamo attraversato un’annata particolare per l’industria italiana, ed è innegabile che le difficoltà
di molti settori non siano passate inosservate anche per i fornitori di componenti. Alcuni segmenti, però, hanno reagito con slancio. In particolare, il packaging è un’industria che ha saputo far fronte alle turbolenze del mercato rinnovando prodotti e processi, fornendoci spunti per sviluppare nuove soluzioni e dimostrando un notevole apprezzamento per i nostri prodotti.
La vostra gamma è molto ampia e comprende soluzioni che utilizzano diversi protocolli. Per quali tipi di prodotti avete notato un maggior dinamismo nelle richieste?
Valeria Vigentini: Il nostro catalogo offre in effetti una scelta ampia, comprendendo strumenti che vanno dai potenziometri ai trasduttori lineari, magnetici e a filo, ma le soluzioni per le quali siamo più conosciuti sono gli encoder: ne offriamo una gamma completa, dai modelli rotativi incrementali agli encoder assoluti basati sull’Ethernet industriale. Il segmento più dinamico è quest’ultimo: gli encoder assoluti con bus di campo sono fra i più utilizzati. In particolare gli encoder con protocollo Profinet hanno una diffusione maggiore in quanto per-
fettamente compatibili con i PLC del leader di mercato, ma siamo in grado di soddisfare richieste anche da aziende che utilizzano altri protocolli, come EtherCAT, Ethernet iP.
Anche quest’anno sarete presenti a SPS Italia: quali sono le soluzioni per l’automazione che presenterete?
Luca Bruschi: A SPS saremo presenti presso lo stand del Consorzio Profibus e Profinet Italia (padiglione 5, stand F026) con una selezione dei nostri encoder, ma i protagonisti saranno sicuramente MEM40B e MEM41B, i nuovi encoder multigiro con interfaccia I/O Link. Progettati appositamente per l’automazione intelligente, questi componenti rappresentano una soluzione avanzata e flessibile, facilmente integrabili nella moderna smart factory.
Punto di forza dei nuovi encoder è la capacità di facilitare la comunicazione fra dispositivi, assicurando efficienza e affidabilità al processo produttivo. Questo avviene grazie al protocollo point-to-point I/O Link, che semplifica la connessione tra sensori e reti Ethernet o bus di campo industriali presenti nel sistema.
L’interfaccia I/O Link permette ai nostri encoder di integrarsi facilmente con i sistemi esistenti, rendendo più efficiente l’installazio-
ne, la parametrizzazione e la manutenzione.
Il protocollo I/O Link utilizza infatti lo stesso cavo per l’alimentazione del dispositivo e la trasmissione dei dati: il cablaggio semplificato implica una messa in funzione più rapida ed efficiente.
Con MEM40B e MEM41B anche la parametrizzazione dei dispositivi della rete avviene automaticamente: il master I/O Link salva al suo interno tutti i parametri dei dispositivi connessi, minimizzando i tempi di configurazione. Nel caso occorra sostituire l’encoder, il master riparametrizza immediatamente il nuovo dispositivo semplificando così la manutenzione.
Questi encoder sono inoltre molto compatti (appena 41 mm di diametro) e versatili. Offrono funzionalità avanzate tipiche dei sensori smart, come la diagnostica integrata per il rilevamento di errori di parametrizzazione, posizione, batteria e temperatura e la programmazione dei parametri operativi, come numero di giri, passi per giro, direzione di rotazione e preset.
Gli encoder sono multigiro: con una risoluzione di 29 bit, pari a 8192 posizioni per giro e 65536 giri, permettono rilevazioni precise e affidabili. Le due varianti meccaniche - MEM40B: con flangia tonda e albero maschio e MEM41B: con albero cavo - permettono al dispositivo di adattarsi a diverse esigenze applicative.
La connessione elettrica è garantita dal connettore M12; la custodia in alluminio assicura un alto grado di protezione, rendendo questi encoder adatti anche agli ambienti industriali più impegnativi.
Come siete arrivati alla creazione di questi nuovi encoder, e quali vantaggi comporta la loro adozione per le aziende del comparto automazione?
Valeria Vigentini: I nuovi encoder sono il risultato di una fase di progettazione relativamente impegnativa: abbia-
ELAP Luca Bruschi e Valeria Vigentini
ché è proprio la tecnologia a consentire un prodotto più conveniente. Caratteristiche che aumentano l’efficienza come l’autoparametrizzazione, la semplicità di installazione e manutenzione, le minori necessità di cablaggio, sono intrinsecamente collegati a questo protocollo. Il fatto di poter ottenere questi vantaggi e allo stesso tempo la sicurezza di continuare a poter contare sugli standard di affidabilità che ELAP da sempre garantisce ci porta a prevedere un’ottima accoglienza.
Avete già avuto qualche feedback dai vostri interlocutori riguardo agli encoder con interfaccia I/O Link?
Luca Bruschi: Qualche “pioniere” c’è stato e abbiamo avuto riscontri positivi; in alcuni casi abbiamo dato supporto al cliente in fase di installazione e configurazione. In generale l’installazione non richiede un intervento da parte nostra, come del resto avviene per gli altri tipi di encoder, ma naturalmente il nostro servizio di assistenza è a disposizione per fornire qualunque supporto sia richiesto.
La crescente competitività nell’industria tende a produrre un livellamento verso l’alto della qualità dei prodotti, data ormai quasi per scontata, e sposta la concorrenza sul piano dei servizi. Come affrontate questo aspetto?
Luca Bruschi: È un cambio di paradigma che non ci trova impreparati, poiché già da tempo diamo molta importanza all’assistenza ai clienti. Nel nostro segmento è effettivamente rilevante l’elemento del servizio come fattore distintivo, in quanto il livello dell’offerta è uniformemente alto.
Il fatto di essere un’azienda italiana ci aiuta a distinguerci dalle grandi multinazionali, offrendo una prossimità che i clienti apprezzano. Si tratta nella maggior parte dei casi
di una prossimità culturale, non avendo molta rilevanza quella fisica: gli interventi si possono tranquillamente eseguire da remoto, proprio per la natura delle nostre soluzioni.
Nel caso, non infrequente, che i nostri dispositivi vengano acquistati da aziende all’estero, la possibilità di monitorare e intervenire da remoto chiaramente facilita la risoluzione dei problemi in tempi rapidi.Vicini o lontani, i clienti apprezzano comunque la solerzia con la quale ci rapportiamo alle richieste di supporto e l’assenza di barriere burocratiche o di comunicazione: è facile trovarci, e siamo rapidi nel rispondere. Siamo da sempre orientati al customer service: il servizio di assistenza ci offre infatti l’opportunità di dimostrare l’unicità della nostra offerta e il valore del nostro marchio.
Ci saranno particolari iniziative per potenziare l’aspetto del servizio nel 2025?
Valeria Vigentini: L’introduzione dei nuovi encoder I/O Link sarà un’occasione per svolgere attività di formazione, prevalentemente per la nostra rete di vendita, ma a disposizione anche dei rivenditori o dei clienti. Trattando un prodotto che richiede un approccio tecnico specialistico offriamo spesso ai clienti attività di aggiornamento e approfondimento delle tematiche legate alle applicazioni di cui abbiamo esperienza.
Come si prospetta il resto del 2025? Quali strategie intendete attuare per integrare nello scenario futuro il raggiungimento dei vostri obiettivi?
Valeria Vigentini: Al momento le possibilità che la complessa situazione internazionale si semplifichi istantaneamente sono remote: esiste piuttosto il concreto rischio che lo scenario, già complesso, diventi ancor più intricato. In un mercato turbolento, soluzioni che permettono di migliorare l’efficienza della produzione e razionalizzare la struttura dei costi avranno comunque il loro spazio. In particolare il settore food&packaging, che per sua natura è meno soggetto a fluttuazioni, potrà continuare a darci soddisfazioni anche grazie alle nostre nuove proposte che vanno in questa direzione.
In autunno parteciperemo all’evento istituzionale IO-Link Day organizzato dal consorzio PNI, che gestisce lo sviluppo e la diffusione dei protocolli industriali Profinet, Profibus e, appunto IO-Link. Verranno approfonditi gli aspetti della tecnologia IO-Link per facilitare ai partecipanti la comprensione del suo funzionamento e l’utilizzo dei componenti compatibili con il protocollo. Contiamo che rappresenterà un ulteriore occasione di incontro con le aziende interessate al mondo dell’automazione evoluta.
Nel manifatturiero, stare al passo con i progressi dell’Intelligenza Artificiale è imprescindibile per mantenere la competitività attraverso una migliore efficienza produttiva. Per tale motivo, AFIL - Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia, il Cluster Tecnologico Lombardo per il Manifatturiero Avanzato, partecipa attivamente a progetti e iniziative che supportano le imprese nella transizione verso l’Industria 5.0, come nel caso di AI REDGIO 5.0.
L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
AT-THE-EDGE AL SERVIZIO DELL’INDUSTRIA 5.0: IL PROGETTO AI REDGIO 5.0
L’Intelligenza Artificiale (IA) sta cambiando sempre di più i modi di lavorare e di produrre. In questo contesto, riveste un ruolo centrale il progetto europeo AI REDGIO 5.0, ossia Regions and (E)DIHs alliance for AI-at-the-Edge adoption by European Industry 5.0 Manufacturing SMEs. Finanziata dall’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon Europe, l’iniziativa offre un importante contributo all’integrazione nei processi produttivi dell’IA, in particolare di quella at-the-edge, ossia implementata direttamente nei dispositivi a bordo macchina, dove i dati vengono generati, piuttosto che centralmente in una struttura di cloud computing o in un data center privato.
AI REDGIO 5.0: contesto, obiettivi e applicazioni
AI REDGIO 5.0 vuole portare avanti l’esperienza ed espandere i risultati del precedente progetto AI REGIO (Regions and Digital Innovation Hubs alliance for AI-
driven digital transformation of European Manufacturing SMEs). Quest’ultimo, tra il 2020 e il 2023, ha riunito 36 partner da 12 Paesi, portando alla nascita di un network europeo di Digital Innovation Hub (DIH), finalizzato ad offrire alle aziende servizi concreti per supportarle nella transizione digitale, e di una rete strategica più ampia di DIH, regioni, fornitori di soluzioni di IA e PMI manifatturiere. AI REGIO si è inoltre focalizzato sulla dimostrazione dei benefici dell’applicazione di soluzioni IA in contesti produttivi reali, attraverso la conduzione di esperimenti, e sull’interoperabilità degli asset tecnologici e lo sviluppo di Data Space condivisi. Implementato da gennaio 2023 a dicembre 2025, AI REDGIO 5.0 parte dai risultati di AI REGIO e li traghetta verso il concetto di Intelligenza Artificiale atthe-edge a servizio dell’Industria 5.0. Tra gli obiettivi del progetto, vi sono: lo sviluppo di una mappa concettuale e di un’architettura di riferimento per applicazioni ed esperimenti di IA at-the-edge per l’Industria 5.0; la creazione di uno spazio sicuro ed affidabile per l’edge-to-cloud continuum; la conduzione di esperimenti per testare l’innovazione applicandola ad ambiti diversi; il supporto alla transizione verso la sostenibilità, attraverso il rafforzamento dell’ecosistema e la replicabilità. Le applicazioni spaziano dalla manutenzione predittiva alla gestione della qualità, dalla manifattura a zero difetti all’analisi del ciclo vita, dalla gestione intelligente degli asset aziendali alla collabo-
razione uomo-macchina, passando per il digital twin. All’interno del consorzio di AI REDGIO 5.0 collaborano 43 partner, provenienti da 18 Paesi europei. Tra questi, oltre ad AFIL – Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia, vi sono diversi Soci del Cluster: Politecnico di Milano (coordinatore), Consorzio Intellimech, MADE Competence Center Industria 4.0 e TXT e-tech.
Experiment e cascade funding: opportunità per le PMI
Il progetto AI REDGIO 5.0 distingue al suo interno diverse tipologie di experiment: Test-before-invest, SME-driven e Open Call. Gli esperimenti Test-beforeinvest vengono condotti in tre tipi di ambienti: nelle Technology and Regulatory Sandboxes for AI (TERESA), focalizzandosi sulla validazione di soluzioni di IA che contemplino l’interazione uomomacchina e aspetti di human in the loop, ed esaminando la dimensione legale, etica e umano-centrica; nelle Virtual Factories, esplorando il ruolo del digital twin e delle simulazioni virtuali nell’ottimizzazione dei processi produttivi; nelle Didactic Factories, testando e rifinendo gli strumenti di IA in scenari realistici per ottimizzare e validare la loro applicazione pratica. Negli esperimenti SME-driven, sette fornitori di servizi raccolgono le esigenze e sviluppano soluzioni di IA per sette PMI, che a loro volta dimostrano la fattibilità dell’adozione delle soluzioni proposte e che ricevono così un preziosissimo supporto al passaggio all’Industria 5.0. Diversi sono gli ambiti, quali, ad esempio, agricoltura, pressatura del metallo e produzione tessile.
Il ruolo di AFIL
Oltre alle aziende incluse negli esperimenti incorporati nelle attività di progetto, AI REDGIO 5.0 ha finanziato venti PMI per l’esecuzione di altrettanti esperimenti attraverso il supporto finanziario a terze parti (il cosiddetto cascade funding, finanziamento a cascata). Tale meccanismo ha raccolto proposte innovative attraverso due Open Call (aperte nel 2023 e 2024) e concesso poi a ciascuna PMI selezionata, dopo una valutazione nel merito, fino a 60.000 euro a fondo perduto, per un contributo totale di 1,2 milioni di euro. I temi delle due Open Call hanno abbracciato più aspetti dell’Industria 5.0: applicazione di IA at-the-edge ed edge-to-cloud continuum; Industria 5.0 e manifattura umano-centrica, resiliente, sostenibile e circolare; convergenza tra dati e tecnologie continuum, cloud, edge e Internet of Things (IoT). Il cascade funding ha permesso di coinvolgere ulteriori attori nel progetto e di raggiungere e supportare direttamente le imprese attraverso esperimenti volti al potenziamento e miglioramento di soluzioni, processi e prodotti.
AFIL - Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia, il Cluster Tecnologico Lombardo per il Manifatturiero Avanzato, svolge un ruolo centrale all’interno del progetto AI REDGIO 5.0, coordinandone le attività di comunicazione e disseminazione, fondamentali affinché obiettivi e risultati raggiungano il maggior numero possibile di stakeholder e siano concretamente messi al servizio dell’industria manifatturiera. A tale scopo, in ottica divulgativa, AFIL ha organizzato l’evento “La ricerca collaborativa in Lombardia: dalle tecnologie alle soluzioni per rafforzare la competitività del Manifatturiero Avanzato”, tenutosi a Milano, presso Palazzo Giureconsulti, l’1 aprile 2025. L’incontro ha costituito l’occasione per il capofila Politecnico di Milano per illustrare le opportunità offerte dal progetto AI REDGIO 5.0. All’evento sono intervenuti anche rappresentanti di Regione Lombardia (DG Università, Ricerca e Innovazione), del partner di progetto MADE Competence Center Industria 4.0 e delle imprese Cosberg S.p.A. e Valente S.p.A.
AFIL (Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia) è il Cluster Tecnologico per il Manifatturiero Avanzato ufficialmente riconosciuto da Regione Lombardia. Attraverso le Strategic Communities, ovvero gruppi di lavoro formati da grandi imprese, PMI, start-up, associazioni, università e centri di ricerca che lavorano su tematiche strategiche per il manifatturiero lombardo, AFIL accompagna i propri associati in un percorso collaborativo di crescita attraverso incontri tematici, workshop, webinar, matchmaking e missioni internazionali, facilitando così lo sviluppo di progettualità comuni e promuovendo la R&I anche a livello interregionale. Ad oggi, le Strategic Communities di AFIL sono 7: Machinery, De- and Remanufacturing for Circular Economy, Advanced Polymers, Additive Manufacturing, Secure and Sustainable Food Manufacturing, Smart Components, Digital Transformation. Per maggiori informazioni in merito alle attività di AFIL e per le modalità di adesione al Cluster, si invita a visitare il sito www.afil.it oppure a scrivere all’indirizzo comunicazione@afil.it.
di Mario Gargantini
IMPRESE SOSTENIBILI
CON I CRITERI ESG
I criteri ESG assumono un ruolo rilevante nella Transizione 5.0: permettono di valutare l’impatto sostenibile e le pratiche etiche di un’azienda; aiutano quindi a capire come un’organizzazione tutela l’ambiente, si impegna con la sua comunità e pratica una governance responsabile. L’innovazione digitale è un fattore abilitante per accelerare e rendere misurabile la sostenibilità di un’azienda nelle sue dimensioni ESG
LLa sostenibilità non è più facoltativa. Non è una battuta o un semplice slogan da sbandierare in qualche manifestazione; è piuttosto un principio e un’indicazione che emerge dall’analisi del contesto normativo, sociale e ambientale e di mercato nel quale operano le aziende; e non è indirizzata solo alle grandi aziende ma arriva a toccare anche le medie e piccole aziende. In termini pratici, l’indicazione si traduce nella applicazione, documentazione e verifica di quelli che ormai da qualche tempo sono conosciuti come i criteri ESG (Environmental, Social and Governance) e che esprimono e portano alle estreme conseguenze organizzative e operative la crescente e sempre più diffusa consapevolezza dell’impatto che le attività economiche possono avere sull’ambiente, sulla società e sulla governance aziendale.
All’intensificarsi delle azioni normative, soprattutto a livello europeo, che contribuiscono a regolarizzare e armonizzare le attività di implementazione e di misura della situazione ESG delle singole aziende, si affiancano le dinamiche dei mercati e l’evoluzione del mondo finanziario che sempre più pone i fattori ESG come determinanti per lo sviluppo economico.
Un po’ di storia
Prima di addentrarci nelle problematiche attuali, vale la pena ripercorrere il cammino che ha portato alla attuale diffusa consapevolezza ESG.
I criteri ESG affondano le radici nei movimenti per l’investimento responsabile nati negli anni ‘60 e ‘70, quando alcuni investitori hanno iniziato a evitare settori come il tabacco o l’industria bellica per motivi etici. Il tema della sostenibilità è poi balzato alla ribalta mondiale nel 1987, quando il celebre Rapporto Brundtland della
World Commission on Environment and Development ha segnalato alla comunità internazionale la necessità di conciliare lo sviluppo economico con la tutela ambientale, definendo sostenibile uno sviluppo in grado di assicurare «il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri». Il tema della sostenibilità ha avuto il suo coronamento, e la sua carta programmatica, con la formulazione dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) inquadrati all’interno di un programma d’azione più vasto costituito da 169 target, o traguardi, ad essi associati, da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale entro il 2030. Gli SDGs costituiscono l’ossatura dell’Agenda 2030 - approvata dall’Onu e sottoscritta nel 2015 dai governi dei 193 Paesi membri - e rappresentano degli obiettivi di alto livello studiati per indirizzare tutte le iniziative nazionali al fine di ottenere una prosperità sostenibile sia del pianeta sia delle persone che lo abitano.
L’utilizzo sistematico dell’acronimo ESG è iniziato nel 2004 con il report delle Nazioni Unite Who Cares Wins, promosso dall’allora Segretario Generale Kofi Annan, che invitava le istituzioni finanziarie a includere considerazioni ambientali, sociali e di governance nelle analisi dei mercati e dei portafogli d’investimento, sostenendo che queste dimensioni migliorano la performance a lungo termine.
Due anni dopo la stessa Onu ha lanciato il Principles for Responsible Investment (PRI), rafforzando l’integrazione dei criteri ESG nella finanza.
Nel 2015, con l’Accordo di Parigi sul Clima e la citata
Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, l’ESG ha ricevuto un ulteriore impulso finché, dopo il 2020: è diventato un must nel mondo degli investimenti, con richieste di trasparenza sempre maggiori da parte di investitori, governi e consumatori.
Nel frattempo è emersa l’esigenza di una normativa che indirizzi e armonizzi tutta l’attività connessa all’azione ESG, ne consenta il controllo e favorisca gli effettivi vantaggi per le aziende e per l’intera società.
Ecco allora, per restare nell’ambito europeo, la NonFinancial Reporting Directive (NFRD) cioè la direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario adottata dall’Unione Europea nel 2014 che impegna le aziende con più di 500 dipendenti a fornire documenti di informativa di carattere non finanziario insieme ai loro bilanci annuali, noti come “bilanci di sostenibilità».
La Direttiva NFRD ha aperto la strada all’introduzione della Direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità aziendale (CSRD), motivata dalla crescente evidenza della necessità di una rendicontazione di sostenibilità più completa. La CSRD si basa sulle fondamenta della NFRD ma ne amplia la portata e la profondità degli obblighi di rendicontazione per garantire informazioni sulla sostenibilità più dettagliate, accurate e comparabili in tutta l’UE. È in vigore dal gennaio 2024 e coinvolge le aziende già soggette alla NFRD (grandi aziende quotate, banche, assicurazioni) e, dal 2025 (cioè per i bilanci 2024), anche le grandi aziende UE non quotate che superano due dei seguenti criteri: 250 dipendenti, 40 milioni di euro di fatturato, 20 milioni di euro di totale attivo. D Dal 2026 saranno interessate anche le PMI quotate (escluse le microimprese) e dal 2028 probabilmente anche alcune Pmi non quotate, soprattutto se coinvolte in filiere di aziende più grandi che chiederanno dati ESG ai fornitori. Ciò non toglie che le Pmi non ancora obbligate possano volontariamente adottare standard semplificati, peraltro, in molti casi devono comunque rispondere a questionari ESG da parte di clienti, banche o investitori; e non sono pochi i bandi pubblici e fondi PNRR che iniziano a includere criteri ESG premiali o vincolanti.
L’Italia ha recepito la direttiva CSRD e il percorso normativo è in corso di attuazione. Già molte aziende si stanno muovendo per: rispondere alle richieste dei clienti corporate
Industria 5.0
(soprattutto multinazionali); accedere a finanziamenti agevolati o fondi europei legati alla transizione ecologica; prevenire rischi reputazionali o legali.
La rendicontazione ESG che le imprese obbligate devono predisporre e pubblicare, comprende informazioni dettagliate su: impatti ambientali (emissioni CO₂, consumo energia, acqua, rifiuti); aspetti sociali (diritti umani, parità di genere, condizioni di lavoro); governance (struttura del CdA, anticorruzione, etica aziendale);
redatte secondo gli standard ESRS (European Sustainability Reporting Standards), molto precisi e standardizzati.
I criteri ESG e le aziende
Al di là degli esigenze di regolamentazione e degli obblighi normativi, ci si può interrogare sulla reale importanza dei fattori ESG per le aziende e si possono indicare i
motivi che spingono alla loro assunzione.
Ci sono in primo luogo aspetti finanziari, connessi col tema dell’accesso al capitale: gli investitori istituzionali sempre più spesso richiedono l’integrazione dei criteri ESG nei modelli di business; le aziende che non li adottano rischiano pertanto di essere escluse da grandi fondi o mercati.
Ci sono poi le problematiche inerenti la gestione del rischio: integrare l’ESG aiuta a prevenire crisi reputazionali, legali e operative legate a pratiche insostenibili.
C’è un indubbio vantaggio competitivo, in quanto si può far leva sul fatto che i consumatori sono più propensi a sostenere aziende che dimostrano responsabilità ambientale e sociale. In effetti negli anni recenti si è registrato un deciso aumento della sensibilità della popolazione sul tema della sostenibilità ambientale, e ciò ha un forte impatto sulle aziende: una ricerca Ipsos (“Dieci anni di CSR: un bilancio sul futuro”) ha rilevato come i consumatori siano sempre più interessati a capire se un’azienda si comporti “davvero” in modo responsabile e sostenibile; siano sempre più selettivi sui prodotti da acquistare e sempre più convinti che le grandi aziende debbano comportarsi da faro e assumersi la responsabilità di “guida” delle Pmi.
Un altro elemento particolarmente rilevante nell’attuale contesto socioeconomico globale e interconnesso è il consolidamento della fiducia degli stakeholder: per tutti i tipi di aziende non è difficile rendersi conto di come una solida strategia ESG porti a rafforzare la reputazione e a costruire relazioni più stabili con dipendenti, clienti, fornitori e comunità locali.
Quando parliamo di solida strategia ESG, abbiamo presente non solo le dichiarazioni programmatiche e i piani di sviluppo aziendali ma anche una varietà di approcci e iniziative particolari che caratterizzano grandi aziende ma anche Pmi.
Ci sono aziende che, focalizzando il fattore S, hanno portato avanti programmi per l’inclusione e la formazione dei giovani, soprattutto nei contesti più svantaggiati. Altre che, sottolineando i fattori S e G, hanno favorito il formarsi di consigli di amministrazione particolarmente attenti alla diversità e alle pratiche etiche e hanno richiesto una forte trasparenza nei report ESG. Altre ancora che si sono impegnate a fornire report ESG pubblici.
Alcune aziende, sempre in forza dei criteri E e G, nello stabilire i criteri di remunerazione dei dirigenti, hanno deciso di legare una parte dei bonus ai risultati in sostenibilità.
Sono molte le aziende che, in forza del criterio E, realizzano packaging totalmente riciclabili e promuovono l’uso di ingredienti naturali.
Quel che più conta tuttavia, è che molte di queste aziende hanno cercato cercato di applicare l’insieme dei tre criteri e non mancano, come controprova, casi di imprese che si sono trovate penalizzate per aver contraddetto pesante-
mente uno dei tre fattori per avendo esaltato gli altri due.
La tentazione del greenwashing
L’applicazione dei criteri ESG non è qualcosa che si può improvvisare e neppure è riducibile alla semplice formulazione dei principi e alle dichiarazioni d’intenti contenute nei programmi aziendali. Anche la valutazione della conformità di un’azienda a questi criteri non è semplice; soprattutto perché si è presto diffusa la pratica del cosiddetto greenwashing, definito dalla UE come «la pratica messa in atto per dare una falsa impressione degli impatti ambientali o dei benefici di un prodotto, che può trarre in inganno i consumatori».
Già quattro anni fa un’indagine della Commissione europea sui siti web incentrata sulle pratiche di greenwashing, rilevava che il 42% delle dichiarazioni ecologiche riportavano affermazioni dubbie, esagerate o ingannevoli, tanto da poter integrare una pratica commerciale sleale. Da allora, come osservava Luigi Donato del Sidief, «la prevenzione dal greenwashing è tra gli obiettivi di fondo di ogni normativa europea in tema di sostenibilità per evitare che gli investitori siano indotti in errore e siano sviate le risorse destinate alle iniziative realmente meritevoli».
Lo scorso anno il Parlamento Europeo ha dato il via libera definitivo a una direttiva per il miglioramento dell’etichettatura dei prodotti che vieta l’uso di dichiarazioni ambientali fuorvianti, al fine di proteggere i consumatori da pratiche di commercializzazione ingannevoli e di aiutarli a compiere scelte di acquisto più informate. Le nuove regole mirano a rendere l’etichettatura dei prodotti più chiara e affidabile, vietando l’uso di indicazioni ambientali generiche come “rispettoso dell’ambiente”, “rispettoso degli animali”, “ verde”, “naturale”, “biodegradabile”, “a impatto climatico zero” o “eco” se non supportate da prove. Viene regolamentato anche l’uso dei marchi di sostenibilità, data la confusione causata dalla loro proliferazione e dal mancato utilizzo di dati comparativi. In futuro nella
UE saranno autorizzati solo marchi di sostenibilità basati su sistemi di certificazione approvati o creati da autorità pubbliche.
Innovazione digitale e sostenibilità
Sempre nella prospettiva di una reale efficacia e utilità dei criteri ESG, è interessante l’analisi e la proposta del Cefriel, il centro di ricerca sull’innovazione digitale fondato dal Politecnico di Milano. Nel White Paper Innovazione digitale per la sostenibilità nella filiera - Come valorizzare i dati ESG Digital Asset per monitorare la sostenibilità aziendale, si sostiene che «il digitale deve rappresentare l’elemento abilitante per accelerare e rendere misurabile (dunque, monitorabile) la sostenibilità di un’azienda nelle sue dimensioni Environmental, Social e Governance».
Considerando le difficoltà e gli ostacoli che si presentano, in modi diversi, a grandi e piccole imprese che intendano predisporre un bilancio di sostenibilità su base volontaria, la proposta del Cefriel delinea un percorso fatto di azioni di monitoraggio svolte in accordo a driver sinergici sia di business sia di sostenibilità. Più precisamente, la visione di medio-lungo termine disegnata dal Cefriel prevede la creazione incrementale di un “mercato dei dati” (ESG Digital Asset) che parlano di sostenibilità, con i seguenti attori chiave: le Banche come soggetti investitori, le Grandi imprese come capo filiera, le Pmi come fornitori. Le Pmi dovranno «trasformarsi sempre più in ESG Data Provider, mettendo a disposizione dei veri e propri ESG Data Asset (gemello digitale in ambito sostenibilità) per loro stesse e per abilitare una comunicazione continuativa che massimizzi la trasparenza verso gli stakeholder di riferimento». Le grandi imprese capo filiera dovranno «trasformarsi sempre più in ESG Data Consumer capaci di analizzare, rileggere, governare in modo continuativo e incentivare il percorso di sostenibilità delle imprese che lavorano nella loro catena di fornitura, al fine di ottenere una riduzione complessiva dei propri rischi». Le banche e i soggetti investitori dovranno «trasformarsi sempre più in ESG Data Consumer capaci di analizzare, rileggere, governare in modo continuativo e incentivare il percorso di sostenibilità delle imprese (in particolare delle PMI che ricevono finanziamenti) al fine di ottenere una riduzione complessiva dei propri rischi».
Si tratta di un percorso non facile che richiede, per tutti i soggetti coinvolti, la messa in campo di una serie di azioni che consentano a tutti di utilizzare al meglio le tecnologie digitali in favore di una sostenibilità misurabile e trasparente. Ci vorrà soprattutto un cambiamento di forma mentis, sia da parte dei soggetti che permettono l’accesso al credito sia da parte delle imprese, perché «la sostenibilità non sia una mera questione di compliance normativa, ma di impatto concreto per una reale trasparenza e una riduzione effettiva dei rischi sul business di entrambe le parti».
di Mattia Barattolo
Come SPS Italia guida la rivoluzione dell’Industria 5.0
In questa intervista a Donald Wich, CEO di Messe Frankfurt Italia, emerge una visione chiara e concreta dell’evoluzione dell’Industria 5.0 in Italia. Tra sostenibilità, intelligenza artificiale e valorizzazione dei talenti, SPS Italia si conferma un hub strategico per guidare l’innovazione industriale nel segno dell’umano, della resilienza e della tecnologia
AAlla luce delle ultime edizioni della fiera SPS Italia, come ha visto l’evoluzione dell’interesse delle aziende italiane verso il concetto di Industria 5.0?
In uno scenario internazionale complesso in cui l’Europa fatica sempre più a restare al passo di Cina e Stati Uniti, nell’applicazione di tecnologie e nel presidio di alcuni comparti chiave, è ormai evidente la necessità di puntare sull’innovazione per ridurre gli sprechi, ottimizzare i processi produttivi, rimanere competitivi. Per farlo serve prima di tutto la capacità di creare un ambiente lavorativo in grado di attrarre nuovi talenti, motore di ogni industria e di ogni business. Nelle aziende la consapevolezza è sempre più chiara e in fiera si manifesta con un’attenzione crescente verso i progetti che mettono al centro i tre pilastri di industria 5.0: sostenibilità, umanocentrismo e resilienza. SPS Italia evolve seguendo principalmente due direttrici, innovazione e formazione. Dopo tredici edizioni la necessità di incoraggiare lo scambio di competenze, valorizzare le startup, avvicinare le nuove generazioni all’industria è più forte che mai.
Quali sono le tecnologie emergenti in ambito Indu-
5.0
stria 5.0 che si stanno maggiormente diffondendo tra i partecipanti alla fiera SPS Italia? Pensa che ci siano trend specifici che stanno rapidamente prendendo piede nel mercato italiano?
Da diversi anni assistiamo innanzitutto alla convergenza tra i mondi IT e OT. In fiera questo incontro è evidente all’interno del Digital District dove i fornitori di software industriale e i big player del digitale presentano le soluzioni tecnologicamente più avanzate per la fabbrica. Certamente uno dei fenomeni più rilevanti in questo momento è la crescente applicazione dell’intelligenza artificiale. In occasione dell’edizione 2025 lanceremo uno spazio, “Focus AI”, per l’implementazione e l’esplorazione delle potenzialità dell’intelligenza artificiale nel settore industriale. Nel padiglione 4 il visitatore troverà demo, casi applicativi e incontri di approfondimento sulla tematica. Inoltre, un’installazione speciale farà comprendere che cos’è l’AI e quali aspetti occorre considerare per trarne beneficio in termini di efficienza e sostenibilità.
Parlando di trend, con la crescente digitalizzazione e connettività delle fabbriche intelligenti, la cybersecurity diventa un elemento essenziale per garantire la continuità operativa e la protezione dei dati sensibili. Il tema della sicurezza informatica è centrale anche in fiera, con soluzioni avanzate per proteggere l’ecosistema industriale da minacce sempre più sofisticate.
SPS Italia offre una vetrina unica per nuove soluzioni industriali. Come le aziende italiane stanno affrontando le sfide di Industria 5.0, ad esempio, nell’interazione uomo-macchina?
Penso che le aziende più orientate al futuro lavorino al contempo sue tre aspetti: innovazione, sostenibilità e formazione. Le nuove tecnologie rappresentano una leva fondamentale per raggiungere risultati in termini di effi cienza e maggiore sostenibilità. Competenze e formazione, intese come upskilling, reskilling e avvicinamento delle nuove generazioni al mondo dell’industria, sono ormai priorità nella strategia delle imprese che puntino a rima nere competitive negli anni a venire.
La sostenibilità è un tema centrale nell’Industria 5.0. Quanto valore e quanta attenzione dà a questo tema SPS Italia?
Molti trend a cui stiamo assistendo nel mondo dell’in dustria si fondano su una maggiore attenzione agli aspetti di sostenibilità. La tematica è centrale nel progetto fieristico, considerata la necessità delle imprese di razionalizzare i consumi e affrontare un passaggio cruciale quale la transizione ener getica. La maggior parte delle iniziative corre late alla manifestazione parlano in modo spon taneo di sostenibilità in quanto le tecnologie giocano un ruolo determinante come abilitatori
di una fabbrica sempre più smart e green e aprono opportunità non solo a livello ambientale, ma anche sociale ed economico. Promuovere la sostenibilità significa richiamare talenti, far fronte al mismatch di competenze, rima-
Nell’ambito del progetto Position Paper 2025, il nostro Comitato Scientifico, composto da oltre 180 membri appartenenti alle maggiori realtà produttive italiane, ha lavorato a un interessante approfondimento proprio sulla tematica dal titolo “La sostenibilità nell’industria manifatturiera. Un’opportunità per le aziende del futuro”. Il documento, disponibile sui nostri canali, sarà tra i focus al centro di alcuni incontri in fiera che vi
Alla fiera, si parla molto di digitalizzazione, automazione e connettività. Quali sono le tecnologie più promettenti che possono davvero guidare il cambiamento verso una produzione intelligente e collaborativa?
Nel concetto di Industry 5.0 c’è una collaborazione ancora più stretta tra esseri umani e macchine, resa possibile da tecnologie come per esempio l’AI, la robotica collaborativa e la realtà aumentata in grado di supportare le capacità degli operatori umani e di migliorare il benessere, la sicurezza e la produttività dei
SPECIALE SPS Italia
a cura della redazione
lavoratori. Permettono in breve di ridurre i lavori ripetitivi, di alleggerire quelli pesanti e incoraggiano ad occuparsi di mansioni più gratificanti.
Un altro tema molto importante di cui si parla molto SPS Italia sono i criteri ESG. Come vede l’impegno delle aziende italiane nel migliorare le loro performance ambientali, sociali e di governance, e in che modo la fiera sta contribuendo a sensibilizzare il settore su questi temi?
Le aziende più lungimiranti certamente intravedono in questo percorso sfide, ma anche opportunità per rafforzare la propria leadership. Come SPS Italia promuoviamo diverse iniziative per sensibilizzare il settore su queste tematiche. Da sempre, per esempio, investiamo energie nella sfera della formazione, consapevoli che dall’innovazione emergono nuove professioni per i giovani ma non solo. Posso per esempio citare un’iniziativa storica che ci caratterizza fin dalle prime edizioni, “Lezioni in fiera”, che consente agli studenti di Università e ITS di partecipare a lezioni live direttamente agli stand degli espositori. Sappiamo, inoltre, che il gap delle competenze è particolarmente rilevante in ambiti che richiedono percorsi di studio tecnico-scientifici, ancora poco scelti dalle ragazze, molto spesso per ragioni culturali o per mancanza di conoscenza sulle prospettive che le materie STEM possono offrire. Attraverso il progetto She SPS Italia portiamo alla ribalta esperienze positive, che concretamente possono
aiutare a scardinare stereotipi di lunga data. Il maggior coinvolgimento femminile sarà fondamentale per far fronte alla crescente carenza di operatori specializzati e affrontare quindi una grande sfida che riguarda il mondo del lavoro.
Le normative ESG sono in continua evoluzione, soprattutto in Europa. Quali sono le principali sfide che le aziende italiane stanno affrontando per allinearsi alle direttive europee e globali in materia di sostenibilità, e come SPS Italia può supportarle in questo percorso?
La sostenibilità è ormai un aspetto che rientra nelle strategie delle imprese e un fattore chiave per attrarre investitori, clienti e nuovi talenti, vero motore di ogni azienda.
Comporta cambiamenti significativi nei processi produttivi che hanno alla base l’adozione delle nuove tecnologie, ben rappresentate nell’offerta espositiva di SPS Italia e nelle sue iniziative collaterali.
Le aziende stanno investendo in tecnologie green, ma c’è una crescente necessità di valutare il ritorno sugli investimenti in ESG. Quali sono, secondo lei, le principali leve strategiche che un’impresa dovrebbe adottare per assicurarsi che gli investimenti in sostenibilità portino valore a lungo termine?
Fondamentale è un cambio della cultura nell’impresa per integrare il concetto di sostenibilità nelle strategie di lungo termine e nel modello di business. È un percorso complesso, tra le principali leve ancora una volta l’innovazione verso un’ottimizzazione dei processi e la formazione dei lavoratori per cogliere appieno le opportunità offerte dalla trasformazione digitale ed ecologica.
Gateway
Converti ogni rete a livello di campo
Comunicazione industriale senza interruzioni, per ottimizzare efficienza e flessibilità.
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Gli esperti B&R sono a disposizione per illustrare l’esperienza di progettazione all’avanguardia di Automation Studio Code, compreso l’assistente di codifica AI generativo, Automation Studio Copilot
B&R presenterà i nuovi modelli della famiglia Codian
Le nuove possibilità della Machine-Centric Robotics contribuiscono a ottimizzare la produttività e a soddisfare le esigenze in continua evoluzione
DDurante SPS Italia, i visitatori dello
stand B&R potranno ammirare per la prima volta in assoluto i nuovi robot Codian in azione. Questa aggiunta al portfolio Machine-Centric Robotics di B&R offre ai costruttori e agli operatori di macchine una maggiore libertà per ottimizzare la produttività e soddisfare con facilità le esigenze in continua evoluzione.
Aumentare l’efficienza con i sistemi meccatronici
A SPS Italia, B&R presenterà gli ultimi sviluppi nel trasporto meccatronico di prodotti. I visitatori potranno assistere a una demo dal vivo del nuovo ACOPOStrak Hybrid, una soluzione di trasporto flessibile che combina la versatilità del trasporto lineare a carrelli indipendenti con l›economicità del movimento servocontrollato del nastro trasportatore. “Con la nuova soluzione ibrida, i nostri clienti possono ora indirizzare i propri investimenti in queste soluzioni adattive che offrono i maggiori benefici”.
Partecipa all’evento OPC UA FX Trade Show
Nel pomeriggio del 14 maggio, presso la Sala Agorà, situata nel Padiglione 4 al piano terra, B&R terrà una presentazione su OPC UA FX sotto il cappello dell’OPC Foundation. Davide Crespi, Automation Engineer di B&R, approfondirà le funzionalità dello standard OPC UA FX che integra la tecnologia TSN per garantire bassa latenza e sincronizzazione temporale. Saranno poi illustrati gli aspetti chiave delle comunicazioni Controller-toController (C2C) e Controller-to-Device (C2D), evidenziando come OPC UA FX possa rivoluzionare le infrastrutture industriali attraverso esempi pratici di casi reali.
Esplora le ultime innovazioni hardware e software
Gli esperti di B&R saranno lieti di presentare le numerose innovazioni del portfolio hardware e software dell’azienda. L’ultima generazione della collaudata serie 3000 di Automation PC di B&R risponde alle crescenti esigenze dei produttori nell’accelerazione della loro trasformazione digitale,
B&R sta ampliando l’attuale famiglia di robot Codian (vedi immagine). I nuovi modelli saranno esposti per la prima volta a SPS Italia
Apertura, collaborazione e co-creazione
“B“Be part of the most open industrial automation. You decide”. Questo è lo slogan che campeggerà dal 13 al 15 maggio nello stand (E035 – Padiglione 5) allestito a Parma da Bosch Rexroth in occasione dell’edizione 2025 di SPS Italia. Un claim scelto perché capace di restituire al pubblico della manifestazione fieristica dedicata all’industria intelligente, digitale e sostenibile lo spirito con il quale Bosch Rexroth affronta i profondi cambiamenti in atto nel mondo dell’automazione industriale.
Una visione che l’azienda porta avanti ormai da anni, la cui chiave di volta risiede in piattaforme aperte e in ecosistemi collaborativi in grado di generare vantaggi tangibili per gli utenti. Apertura significa sfruttare appieno i punti di forza di diversi attori e, conseguentemente, di innescare meccanismi di sviluppo di approcci innovativi. Il beneficio derivante da questa metodologia verte nella creazione di una cultura della collaborazione in cui i partner di diversi settori lavorano insieme a soluzioni che vanno ben oltre le capacità delle singole aziende. È questo un fronte che
vede Bosch Rexroth in prima linea quale azienda portatrice di una filosofia che promuove costantemente l’apertura, e di conseguenza l’inclusione la partecipazione e la co-creazione, nel mondo dell’automazione industriale, una concezione che trova pieno riscontro nel suo sistema operativo ctrlX OS e nella sua piattaforma di automazione ctrlX AUTOMATION
Questa è la ragione per la quale a SPS Italia un’area dello stand sarà riservata ad alcuni partner di Bosch Rexroth facenti parte del “ctrlX World”, la comunità di sviluppatori e utenti di ctrlX AUTOMATION, grazie al quale realtà dedicate allo sviluppo di soluzioni custom o concentrate su prodotti e mercati specifici possono esaltare le loro abilità differenzianti. Qui è dove il concetto di ecosistema prende forma, dove i partner mettono a disposizione le loro e competenze specifiche sottoforma di app disponibili poi all’interno del ctrlX Store.
Tra le aziende che condivideranno a Parma lo stand E035 del Padiglione 5 spicca il nome di ELMO Motion Control, realtà acquisita da Bosch Rexroth nel 2022 capace di traslare nei fatti il concetto di “Together Stronger”, slogan che esalta il valore dell’offerta sul mercato.
La presenza di ELMO Motion Control, esibita in un ampio dedicato sullo stand, evidenzia la ricchezza e la grande diversificazione del portafoglio prodotti di Bosch Rexroth. Un ventaglio di proposte tale da coprire applicazioni che spaziano dalla parte di motion control di una macchina per il packaging ai micro-azionamenti (campo in cui ELMO Motion Control si distingue per
A SPS Italia in primo piano la visione di Bosch Rexroth in materia di automazione industriale
Automation for a world in motion: 100 anni di innovazione Festo
Festo si prepara a celebrare un traguardo significativo alla fiera SPS Italia 2025, presentando il nostro percorso di innovazione nell’automazione industriale. Con il motto “Automation for a World in Motion”, riflettiamo su un secolo di successi e responsabilità sociale, evidenziando il nostro impegno verso un futuro sostenibile
FFondata nel 1925 con la produzione di macchine per la lavorazione del legno, abbiamo aperto la nostra prima sede a Esslingen am Neckar nel 1939. La nostra espansione internazionale è iniziata nel 1956 con l’apertura della prima filiale in Italia. Oggi, Festo continua a essere un leader nell’automazione industriale, contribuendo a un mondo in costante movimento.
Incredible Machine: un viaggio nell’automazione
Durante la fiera Hannover Messe, è stata svelata in anteprima l’Incredible Machine, che sarà esposta anche a SPS Italia 2025. Questa piattaforma innovativa racconta il passato e il futuro del movimento attraverso la tecnologia dell’automazione. L’Incredible Machine non solo mostra le nostre competenze sinergiche e la nostra esperienza, ma rappresenta anche il nostro spirito innovativo, capace di trasformare l’impossibile in realtà. L’eMotionButterfly di Festo, simbolo di questo viaggio, illustra come piccoli impulsi possano generare cambiamenti significativi nell’industria. Con l’Incredible Machine, vogliamo mostrare come la tecnologia Festo permette di semplificare la complessità attraverso innovazioni che massimizzano il valore della qualità e dell’efficienza.
Dall’automazione pneumatica all’elettrica
Per le aziende, la priorità è ridurre i costi e accelerare i processi, rispondendo al contempo alle evoluzioni tecnologiche e alle dinamiche di mercato. In questo contesto, Festo propone soluzioni integrate che combinano la robustezza e la rapidità dei sistemi pneumatici con il controllo e la flessibilità di quelli elettrici, ottimizzando così le prestazioni e l’efficienza del sistema complessivo. Presso il nostro stand, situato nel Padiglione 3, H022, i visitatori avranno l’opportunità di immergersi nel mondo della Seamless Automation, dove presenteremo un’ampia gamma di soluzioni, dalle unità di valvole con interfacce fieldbus alle innovazioni IoT. Insieme, vedremo come stabilire nuovi standard di produttività, flessibilità e sicurezza per le diverse applicazioni e come gestire sistemi elettrici e pneumatici con un’unica soluzione tramite Remote I/O.
Dalla produzione efficiente alla manutenzione predittiva Ridurre l’impronta di CO₂ è fondamentale per le aziende manifatturiere che desiderano rimanere competitive e soddisfare le crescenti aspettative del mercato. Adottare un approccio sistemico che integri diverse discipline consente alle imprese di adattarsi rapidamente ai cambiamenti e affrontare le sfide legate alla transizione energetica. Festo riconosce che investire in nuove tecnologie hardware e software, insieme all’acquisizione di competenze relative alla transizione energetica e digitale, rappresenta la chiave per un futuro più sostenibile. In questo contesto, la digitalizzazione gioca un ruolo cruciale nell’ottimizzazione dei processi produttivi e nella manutenzione predittiva. Presso il nostro stand, i visitatori scopriranno come Festo può supportarli nella progettazione e implementazione di soluzioni avanzate ed efficienti, oltre a strumenti di manutenzione predittiva che consentono di identificare tendenze e anomalie degli impianti, prevenire guasti e ottimizzare i processi.
Dall’Automazione elettrica alla digitalizzazione
Il tour stand è pensato per condividere il nostro impegno verso l’innovazione e la costruzione di vantaggi competitivi. La movimentazione elettrica sarà al centro dell’attenzione, con soluzioni mirate a ottimizzare i processi produttivi e migliorare l’efficienza operativa. Inoltre, la nostra piattaforma Festo AX Controls, che integra intelligenza artificiale, rappresenta un’innovazione distintiva, potenziando il controllo e abilitando paradigmi evoluti di manutenzione prescrittiva. Il concetto “Dal prodotto fisico al Cloud” riflette il nostro impegno per la sostenibilità e l’efficienza energetica, valori fondamentali alla base delle nostre iniziative. La sicurezza sul lavoro è un altro tema cruciale. Grazie a display dinamici, i visitatori potranno osservare come le soluzioni Festo non solo ottimizzino i processi, ma garantiscano anche un ambiente di lavoro sicuro e protetto. In questo contesto di innovazione e responsabilità, invitiamo i professionisti del settore a unirsi alla celebrazione di questo importante traguardo. Insieme, è possibile plasmare il futuro dell’automazione, creando nuove opportunità e affrontando le sfide del domani.
SISTEMI DI RAFFRESCAMENTO
Gestione termica efficace
Soluzioni affidabili per il controllo e la protezione dei quadri elettrici.
SISTEMI DI RISCANDAMENTO
SISTEMI DI REGOLAZIONE
SISTEMI DI CLIMATIZZAZIONE
Fandis soddisfa le diverse esigenze di condizionamento , raffreddamento , riscaldamento e regolazione di temperatura e umidità , per garantire il corretto e continuo funzionamento dei quadri elettrici, favorendo anche la manutenzione predittiva.
Gestendo in modo efficiente le condizioni ambientali, previene i guasti, riduce i tempi di fermo e ne estende la durata dei componenti.
“Create your own automation solution”
Anche quest’anno KEBA partecipa a SPS ITALIA 2025, l’evento di riferimento per il settore manifatturiero italiano, che si svolgerà presso la Fiera di Parma dal 13 al 15 maggio
“C
“Create your own automation solution”: questo è il messaggio di KEBA, fornitore di sistemi completi per l’automazione industriale che si avvalgono di soluzioni integrate, flessibili e aperte. Alla SPS Italia 2025 l’intero portfolio di soluzioni dell’azienda si rifletterà in Kemro X, la piattaforma aperta e flessibile per l’automazione industriale.
I visitatori dello stand di KEBA avranno la possibilità di creare soluzioni di automazione specifiche e su misura per soddisfare ogni loro esigenza, come una ricetta con diversi “ingredienti”. I componenti del portfolio prodotti e servizi Kemro X di KEBA possono infatti essere combinati in modo versatile ottenendo soluzioni di automazione completamente customizzate. Inoltre, attraverso interfacce aperte, possono essere aggiunti in qualsiasi momento anche componenti di terze parti.
Le molteplici possibilità di combinazione e perfezionamento degli “ingredienti” mettono in risalto i principali vantaggi di Kemro X: le caratteristiche “open” della piattaforma e il vasto portfolio di soluzioni consentono una scelta libera fra tutti i prodotti con la possibilità di poter personalizzare tramite “ingredienti” propri.
Gli esperti KEBA presenti allo stand saranno lieti di mostrare tutte le soluzioni e fornire consigli su come preparare la miglior ricetta personalizzata, proprio come farebbe uno chef stellato.
Dimostrazione live di Kemro X:
I componenti hardware e software del portfolio prodotti e servizi Kemro X si combinano in modo versatile e semplice. I prodotti e le tecnologie dedicati a impianti, robotica e ingegneria meccanica, integrano applicazioni reali e Digital Twin. La demo Kemro X consiste in un manipolatore di fine linea per il settore del packaging: un delta robot controllato fino ai limiti dalla sua capacità dinamica unito alle potenzialità del gemello digitale di un sistema multi-robot. Inoltre KEBA mostrerà il funzionamento simulato di quattro robot gestiti da un unico controllo muti-robot integrato in Kemro X.
Intelligenza Artificiale e CbM
L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei sistemi di controllo industriali consente di implementare il riconoscimento di oggetti basato sull’AI. Il modulo AI AE 550, fresco vincitore del premio Product of the Year 2025 della rivista INDUSTRIAL Production nella categoria Artificial Intelligence, introduce la possibilità di elaborare algoritmi di intelligenza artificiale “on premise”, integrato nel sistema di controllo Kemro X. Allo stand sarà presente anche un’applicazione di intelligenza artificiale generativa, simile a Copilot Microsoft, che accelera lo sviluppo software e la generazione di codici.
La tecnologia di azionamento KEBA
KeDrive è il sistema di servoazionamento flessibile, sicuro e aperto per macchine modulari. L’azionamento multiasse KeDrive D3 trova applicazione per moduli macchina a più assi, assicurando un funzionamento energetico efficiente grazie alla possibilità di condividere ed immagazzinare energia. Le caratteristiche di KeDrive D3 assicurano movimenti fluidi e l’arresto controllato del sistema in caso di caduta di tensione. Inoltre si adatta perfettamente anche all’interno di quadri elettrici molto compatti, grazie alla possibilità di integrare fino a tre assi in un unico modulo azionamento.
KeDrive D3-AC All-In-One è un azionamento
appositamente studiato per le applicazioni dove vi sono pochi assi in un unico modulo macchina. In un solo dispositivo sono integrati alimentatore AC, filtro di rete, resistenza di frenatura e fino a tre assi. Nella demo Kemro X un solo KeDrive D3-AC è in grado di gestire tutti e tre gli assi di un delta robot.
L’ultimo arrivato della serie: KeDrive D5, flessibile, compatto e facile da usare, si distingue per l’elevata dinamica e precisione grazie al controllo ad alte prestazioni per motori sincroni, asincroni, lineari e torque. Grazie all’interfaccia Multi-Fieldbus basata su Ethernet e all’interfaccia CANopen, KeDrive D5 si integra facilmente anche con sistemi di controllo di terze parti. Infine, durante SPS verrà presentato per la prima volta anche il nuovissimo configuratore per
gli azionamenti che, in modo analogo al configu ratore HMI, assisterà i clienti nella creazione di soluzioni su misura.
HMI wireless sicure
Per quanto concerne l’HMI, KEBA porterà a SPS Italia 2025 la famiglia KeTop e le sue molteplici versioni, portatili, fisse e wireless. I terminali portatili T150/T155 nella versione Safe Wireless consentono il controllo delle macchine senza l’intralcio del cavo. Il terminale T135 con touchscreen da 7” quest’anno si arricchisce con la nuova variante T135 ECO. Grazie al configuratore on-line di KEBA, con pochi clic, si possono personalizzare in base alle proprie esigenze tutti i pannelli KeTop portatili e fissi.
SPECIALE SPS Italia
Le tue esigenze diventano realtà: fai centro con SICK a SPS Italia 2025
All’edizione 2025 di SPS Italia SICK presenta un “impianto dimostrativo” di soluzioni applicative complete per la digitalizzazione, la robotica, la mobilità e la visione artificiale, pensate per rispondere concretamente alle esigenze del mercato e trasformare le sfide in realtà. Un’area Entertainment interattiva e uno spazio dedicato all’Education, con progetti studenteschi, completano l’esperienza immersiva che testimonia l’impegno dell’azienda nel fornire risposte complete e personalizzate per l’automazione industriale
SSICK, leader globale nell’automazione industriale basata su sensori intelligenti, presenterà soluzioni complete e personalizzate per la trasformazione digitale dell’industria a SPS Italia 2025, che si terrà presso le Fiere di Parma dal 13 al 15 maggio. Quest’anno, SICK invita i visitatori a scoprire come le proprie tecnologie all’avanguardia trasformano le esigenze in realtà, con il motto “Le tue esigenze diventano realtà: fai centro con SICK”. “La scelta di questo claim riflette l’impegno di SICK nell’ascoltare attivamente le necessità dei clienti, trasformando le loro sfide in soluzioni concrete. Il nostro obiettivo è fornire soluzioni su misura che rispondano alle esigenze specifiche di ogni azienda, garantendo al contempo la massima sicurezza e l’efficienza dei processi produttivi”, spiega Marco Catizone, Head of Market Product Management di SICK.
Soluzioni applicative complete per rispondere concretamente ai bisogni di automazione
Lo stand SICK a SPS Italia 2025 si trasformer à in un vero e proprio “impianto dimostrativo”, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva per scoprire come le tecnologie all’avanguardia dell’azienda rispondono concretamente alle loro esigenze. Invece di una semplice esposizione di prodotti, SICK presenter à soluzioni applicative complete, contestualizzando l’uso dei propri sensori intelligenti in scenari industriali reali. Nell’area dello stand dedicata alla digitalizzazione, i visitatori della fiera potranno osservare dimostrazioni che illustrano come i dati raccolti dai sensori SICK possano essere sfruttati per ottimizzare l’efficienza e ridurre i costi di produzione. In quest’area i visitatori potranno conoscere dal vivo, dopo il global lunch di aprile, i nuovi dispositivi SICK per l’integrazione verticale, come la linea IO-Link Wireless e il nuovo Master
IO-Link SIG300.
Dotato di otto porte, SIG300 offre la possibilit à di connettere non solo sensori IO-Link, ma anche attuatori come le valvole IO-Link, grazie a due porte di Classe B che forniscono maggiore potenza. Supporta l’integrazione verticale e la funzionalit à dual talk, permettendo la comunicazione simultanea sia su bus di campo basati su ethernet che su protocolli IoT (come REST API e MQTT). Inoltre, è dotato di un Logic Editor integrato, che consente l’elaborazione locale dei dati direttamente sul dispositivo, come l’aggregazione o la trasformazione dei segnali, rendendolo un dispositivo Edge.
“Con SIG300 diamo ai nostri clienti la possibilit à di sfruttare l’IO-Link non soltanto a livello di automazione, ma per popolare servizi software a più alto livello che permettono di fare, ad esempio, manutenzione predittiva o condition monitoring sulla macchina”, spiega Yuri Katsukawa, Market Product Manager Digital Solutions di SICK. Nell’area dedicata alla robotica, i visitatori potranno osservare un robot ABB collaborativo impegnato in operazioni di palettizzazione e depallettizzazione. Questa dimostrazione non si concentra solo sulla movimentazione automatizzata, ma evidenzia anche l’importanza della sicurezza e dell’efficienza grazie all’integrazione del sistema di visione SICK PALLOC e della soluzione di sicurezza sBot (Safe Robotics area Protection) specifica per i robot ABB.
Spostandosi nell’ambito della mobilit à SICK, in collaborazione con Aitronik, presenter à soluzioni avanzate di localizzazione e anticollisione pensate per applicazioni esterne in agricoltura. L’elemento centrale
di questa area sar à la ricostruzione di un frutteto di mele, all’interno del quale si muover à in autonomia un veicolo cingolato.
Questa applicazione pratica della Mobile Outdoor Automation (MOA) di SICK sar à resa possibile dall’impiego di tecnologie come il laser scanner multipiano multiScan e la telecamera 3D Visionary B Two. I visitatori potranno così comprendere come queste soluzioni possano essere impiegate in diversi contesti agricoli, dal trattamento dei terreni all’eventuale raccolta. Un’altra applicazione sarà invece incentrata sulla visione artificiale, con una macchina completa per il controllo qualit à realizzata da Deltavisione, progettata per rilevare difetti e classificare i prodotti con un elevato grado di precisione e flessibilit à . Questa soluzione integra la camera streaming Ruler3000 di SICK - che sfrutta la tecnologia di imaging 3D per misurazioni precise e veloci -, con gli applicativi dedicati alla localizzazione (Ploc 2D) e alla classificazione (Inspector 835 con AI object detection), dimostrando l’efficacia della visione artificiale supportata dall’intelligenza artificiale nel garantire la qualit à dei processi produttivi. Inoltre, il dispositivo FTMG mostrerà come è possibile effettuare l’energy monitoring dell’aria compressa utilizzata nel processo, contribuendo all’ottimizzazione dei consumi e alla riduzione dell’impatto ambientale. Nell’ambito della logistica, SICK presenter à il sistema PAIS (Pallet Integrity Inspection System), una soluzione completa basata su tecnologia di visione 3D per l’ispezione e il controllo dell’integrit à dei pallet. Questa applicazione risponde a una concreta esigenza del settore, permettendo di evitare costose perdite di carico e interruzioni nel flusso logistico.
L’area “Fai centro con SICK!”: gioco, tecnologia e ospitalità intelligente
Per rendere l’esperienza in fiera ancora più coinvolgente, SICK ha ideato un’area Entertainment con un’applicazione ludica che riprende il motto dello stand: “Fai centro con SICK!”. I visitatori saranno invitati a partecipare a un gioco interattivo in cui un robot Universal Robot passerà una palla al giocatore, la cui posizione sarà rilevata dalla telecamera 3D Visionary B Two; il giocatore dovrà lanciare la palla verso uno schermo con dei bersagli. Un sensore SICK rileverà l’impatto e la posizione della palla, mentre una telecamera SEC 100/110 (event cam) registrerà il momento del tiro, con possibilità di rivedere i secondi immediatamente antecedenti e successivi, mostrando le capacità di acquisizione di eventi della tecnologia SICK.
“Si tratta di un’applicazione sviluppata interamente da SICK e che evidenzia la nostra capacità di associare l’identità di produttore di sensori a quella di fornitore di soluzioni complete e personalizzate”, spiega Catizone.
L’impegno di SICK per fornire soluzioni complete si
estende anche all’hospitality dello stand, dove un sensore RFID sarà utilizzato per tracciare le consumazioni del catering, dimostrando in tempo reale l’utilizzo dei dati dei sensori per l’analisi e l’ottimizzazione. “Attraverso queste diverse aree e dimostrazioni pratiche, SICK mira a illustrare come le proprie tecnologie e la profonda comprensione delle esigenze del mercato si traducano in soluzioni concrete e personalizzate, capaci di far ‘fare centro’ ai propri clienti nel raggiungimento dei loro obiettivi di efficienza, sicurezza e trasformazione digitale”, aggiunge Enrica Biondini, Head of Marketing Communication.
Area Education SICK: supporto a scuole e università per formare gli ingegneri di domani
SICK è fortemente impegnata nel supportare le scuole e le università nella preparazione dei futuri professionisti dell’automazione. Presso l’area Education, l’azienda mostrerà il suo impegno attraverso diverse iniziative.
In particolare, sarà esposto il progetto “safe bodyguard robot” sviluppato dagli studenti dell’Università di Bologna UniBo Motorsport durante l’Hackathon di SICK, che si è svolto presso il SICK SIA Campus a Waldkirch lo scorso ottobre. Questo robot dimostra l’applicazione pratica delle tecnologie di SICK di sicurezza e visione in un contesto innovativo.
Inoltre, nell’area “Focus AI” all’ingresso SUD di Fiere di Parma, sarà esposto il modello auto Formula SAE di UniBo Motorsport, a testimonianza della partnership di SICK come fornitore di sensori e dispositivi per la preparazione gara delle auto. La vettura è equipaggiata con tecnologie SICK per l’intelligenza artificiale e la visione, simili a quelle utilizzate nel robot agricolo. Studenti dell’Università di Bologna saranno presenti sia presso l’esposizione dell’auto che allo stand dell’azienda per condividere la loro esperienza.
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Servizi e Sicurezza: le risposte al dell’automazionemercato
Il mercato dell’automazione richiede sempre più innovazione ma non solo nei prodotti, anche nei servizi e nella formazione. Con questo mix Leuze affronterà i prossimi appuntamenti fieristici di primavera
IIl mercato dell’automazione industriale è in continua evoluzione, spinto da esigenze sempre più complesse legate a produttività, efficienza e sicurezza. Leuze Italia, nell’avvicinamento a grandi passi alla manifestazione SPS Italia, mette al centro della sua proposta due parole chiave che rispondono in modo puntuale a queste esigenze: Servizi e Sicurezza.
Secondo i dati dell’Osservatorio Automazione Industriale del Politecnico di Milano, il 61% delle aziende manifatturiere italiane ha investito nel 2024 in soluzioni per la sicurezza delle macchine e per la protezione degli operatori.
Sensoristica con qualità, flessibilità e sostenibilità
cizio e miniaturizzazione dei prodotti saranno le parole chiave di quanto Leuze proporrà alla manifestazione di Parma.
Da sempre protagonista nel settore dei sensori di sicurezza, Leuze ha proposto al mercato soluzioni intelligenti che permettono di unire protezione e continuità operativa. L’unione di protezione e di continuità è esemplificata da prodotti come le barriere fotoelettriche MLC 500 con funzione di muting integrata Smart Process Gating, questi dispositivi permettono un controllo sicuro degli accessi senza l’uso di sensori supplementari.
Il concetto di flessibilità operativa è un elemento distintivo che Leuze propone con i suoi laser scanner di sicurezza RSL 400, ideali per una vasta gamma di applicazioni industriali. Nell’intralogistica, si distinguono grazie a un sistema integrato per la navigazione autonoma; nel settore della robotica, offrono funzioni avanzate con aree di sicurezza simultanee e nel packaging garantiscono soluzioni miniaturizzate e flessibili, adattabili alle diverse esigenze produttive.
Ma non dimentichiamo anche la sensoristica di posizione e di controllo accessi, con soluzioni come il sensore FBPS e i sensori RFiD di sicurezza ideali per impianti modulari e con uno sguardo al futuro essendo industry 4.0-reday.
Il 2025 offrirà al mercato importanti novità sulla scia di queste soluzioni. Innovazione, qualità, semplicità di eser-
Servizi: oltre il prodotto, un partner tecnologico
L’automazione non si limita all’hardware, il valore oggi si deve trovare sempre più sul terreno dei servizi intelligenti. Leuze ha investito in modo rilevante per affiancare i propri clienti con pacchetti di servizi completi che vanno dall’analisi dei rischi alla messa in servizio, fino alla manutenzione predittiva.
I Safety Services di Leuze sono un concreto supporto in tutte le fasi del ciclo di vita delle macchine, incluse le valutazioni CE, la documentazione tecnica e la formazione. La tecnologia Leuze mette in campo anche il supporto da remoto e la diagnostica avanzata che con una connettività semplificata e gli adeguati strumenti digitali consente il monitoraggio dei dispositivi e l’assistenza in tempo reale.
Sergio Riva Sales and Marketing Director di Leuze Italia anticipa che “SPS Italia 2025 sarà un evento sempre più focalizzato all’innovazione dei prodotti unita al servizio alla clientela. In un settore industriale dove la sicurezza non è più un’opzione ma un elemento imprescindibile per la continuità operativa e la competitività, Leuze Italia si afferma come partner tecnologico di riferimento, unendo soluzioni di prodotto avanzate e un’offerta completa di servizi dedicati alla sicurezza. La nostra azienda è da sempre sinonimo di innovazione nei sensori di sicurezza, ma oggi va oltre il solo prodotto: propone un approccio sistemico che abbraccia l’intero ciclo di vita della macchina. L’obiettivo è semplice ma cruciale, proteggere le persone senza compromettere la produttività.”
Ancora poco tempo e a SPS Italia 2025 verranno presentati prodotti e soluzioni che, oltre a garantire produttività e sostenibilità, offriranno innovazioni orientate alla protezione delle persone e alla sicurezza funzionale delle macchine.
SMC Italia accelera l’innovazione per l’industria connessa a SPS Italia 2025
SMC si presenta alla manifestazione di Parma SPS IPC Drives Italia con soluzioni avanzate per un’automazione più efficiente e connessa
AAnche quest’anno, SMC Italia conferma la propria partecipazione a SPS IPC Drives Italia 2025, l’evento di riferimento per l’automazione industriale, che si terrà a Parma. L’azienda sarà presente al Padiglione 6, Stand G016 per esporre le sue ultime novità tecnologiche e le soluzioni più innovative dedicate all’industria manifatturiera. Proseguendo nel percorso di innovazione, SMC Italia presenterà sistemi avanzati basati sul protocollo OPC UA, progettati per offrire comunicazione flessibile e scalabile, in linea con le esigenze dell’Industria 4.0. Grazie alle sue tecnologie all’avanguardia, l’azienda punta a migliorare l’efficienza, la connettività e l’ottimizzazione dei processi industriali.
Il protocollo OPC UA per l’automazione industriale OPC UA è un protocollo di comunicazione sviluppato per l’automazione industriale con lo scopo di mettere in comunicazione i macchinari in sistemi distribuiti consentendo lo scambio di dati tra applicazioni OPC UA in contesti diversi. Questo può avvenire all’interno della stessa macchina, attraverso la comunicazione tra processi, tra sistemi distinti all’interno di una rete locale o persino tra siti geograficamente remoti. L’acronimo “Open Platform Communication Unified Architecture” – piattaforma di comunicazione aperta ad architettura unificata – fa intendere come tale linguaggio sia aperto e universale. OPC UA non è infatti legato ad alcun sistema operativo o linguaggio di programmazione specifico ma può essere utilizzato su diverse piattaforme hardware (ad esempio in configurazione locale chiusa o su server cloud a completa scelta dell’utilizzatore). Inoltre, può essere eseguito sui principali sistemi operativi, tra cui Windows, macOS, Android e Linux. In sintesi, OPC UA offre un sistema flessibile per la gestione della comunicazione, consentendo alle applicazioni di adeguarsi alle diverse situazioni e garantendo un flusso di dati affidabile e tempestivo. Il protocollo inoltre supporta l’autenticazione e la crittografia, garantendo che solo dispositivi e utenti autorizzati
Soluzione decentralizzata wireless sia per elettrovalvole sia per Input/Ouput
possano accedere ai dati sensibili. Tema sensibile in quanto nell’era della connessione dei dispositivi di campo il rischio di intrusione è reale. Un ulteriore beneficio del protocollo OPC UA è la sua scalabilità. Il protocollo può essere utilizzato per collegare inizialmente un numero limitato di dispositivi, offrendo la possibilità di espandere il sistema successivamente in base alle esigenze.
La soluzione decentralizzata wireless SMC ha strutturato un “sistema di digitalizzazione aperto” basato su protocollo OPC UA. Con la Serie EXW1, ad esempio, una soluzione decentralizzata wireless sia per elettrovalvole, sia per Input/Ouput, si possono raccogliere fino a un massimo di 1280 ingressi e 1280 uscite. Si possono raccogliere segnali digitali, analogici e IO-link. Il sistema lavora su una architettura Wireless SMC che non interferisce con le reti del cliente. A seconda dell’ambiente operativo è possibile raccogliere segnali Wireless fino a 100 metri di distanza. Non solo, si ha la possibilità di raggruppare tutti i dati relativi ai consumi rilevati dai sistemi Air Management fino, ad esempio, a una trentina macchine con un singolo dispositivo. Tutto questo via Wireless, con un notevole risparmio in termini di tempi di installazione, materiali quali cavi e canaline e riduzione dei guasti dovuti a problematiche relative alle connessioni. Il sistema è esente da disturbi in quanto utilizza la banda di frequenza ISM a 2.4 GHz con cambio di frequenza ogni 2 millisecondi. Nel caso in cui il cliente abbia la necessità di raccogliere segnali IO-link di fonti diverse, EXW1 in modalità “remote” può essere collegato via cavo a vari sensori (ad esempio di vibrazione, temperatura, umidità ecc.) trasmettendo il segnale via Wireless all’EX-W1 in modalità “base”. Quest’ultimo si occuperà di inviare in OPC UA tutti i dati all’Edge Computer del cliente. Le possibili configurazioni sono molteplici: SMC è a disposizione per fornire supporto nella scelta della soluzione più adatta alle specifiche esigenze.La partecipazione a SPS Italia 2025 rappresenta per SMC Italia un’ulteriore occasione per rafforzare il proprio ruolo di partner tecnologico d’eccellenza per l’automazione del futuro.
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