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Editrice Promaplast Srl - Centro Direzionale Milanofiori - Palazzo F/3 - 20057 Assago (MI) - ISSN 0394-3453 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - 70% LOM/MI/2363

MACPLAS

RIVISTA DELLE MATERIE PLASTICHE E DELLA GOMMA

L’INDUSTRIA INDIANA DELLE MATERIE PLASTICHE PIANIFICA LA CRESCITA POST PANDEMIA www.macplas.it NAVIGARE TRA LE ULTIME MODIFICHE ALLA LEGISLAZIONE SUI RIFIUTI L’EVOLUZIONE DEL CENTRO DI LAVORO UN MUSEO DEDICATO AL MATERIALE DELLE MERAVIGLIE www.plastore.it





LO STAMPAGGIO È SEMPRE AL CENTRO DEI NOSTRI PIANI


SOMMARIO

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L’EDITORIALE DI RICCARDO AMPOLLINI - PLAST DIVENTA GREEN NEL 2022… IN ATTESA DELLA N ​ UOVA EDIZIONE DEL 2023 L’INDUSTRIA INDIANA DELLE MATERIE PLASTICHE PIANIFICA LA CRESCITA POST PANDEMIA NEL 2020 CALA IL CONSUMO DI PVC IN ITALIA M&A E MAGGIORI IMPORTAZIONI CARATTERIZZANO LA DISTRIBUZIONE DI POLIMERI IN ​EUROPA LA CINA SI CONFERMA COME IL PIÙ AMPIO MERCATO GLOBALE PER I TUBI IN PE

NOTIZIARIO ASSORIMAP - DALLA COMMISSIONE UE: “NEL PNRR SI POTEVA FARE DI PIÙ PER IL RICICLO” NAVIGARE TRA LE ULTIME MODIFICHE ALLA LEGISLAZIONE SUI RIFIUTI BIOPOLIMERO PER L’ISOLAMENTO ACUSTICO NATO DALLE ALGHE E DAI RIFIUTI PLASTICI MARINI È TUTTA ITALIANA LA PRIMA PELLICOLA PER ALIMENTI SMALTIBILE CON LA FRAZIONE UMIDA RACCOLTA DELLA PLASTICA IN AUMENTO NONOSTANTE L’EMERGENZA SANITARIA

MACCHINE & ATTREZZATURE 28 30 32 34 36 38

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L’EVOLUZIONE DEL CENTRO DI LAVORO EDIZIONE STRAORDINARIA DI UN EVENTO SENZA CONFINI AFFRONTARE IL NOSTRO TEMPO CON L’OTTIMISMO CHE DERIVA DALL’ESPERIENZA DAL PASSATO AL FUTURO DELLE TECNOLOGIE PER EPS ESTRUSORI SEMPRE PIÙ “GREEN” E PRODUTTIVI COMPATTA E FLESSIBILE PER LA STAMPA A SEI O A OTTO COLORI

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PLASTICA & AMBIENTE 24

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MARKETING 10 12

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IL “BOTTLE TO BOTTLE” IN PANDEMIA: TRASFORMARE UNA DIFFICOLTÀ IN OPPORTUNITÀ DEPOLIMERIZZAZIONE DI PMMA: VERSO L’INDUSTRIALIZZAZIONE DEL PROCESSO SCHIUMATURA A STAMPO APERTO ESTRUSIONE CON ESPANSIONE PRODUZIONE DI FRIGORIFERI - TRASPORTO A BASSA TEMPERATURA DEI VACCINI ANTI-COVID ESTRUSORI POLIVALENTI ORA ANCHE PER FOGLIE E LASTRE PRODUTTIVITÀ, PRECISIONE E QUALITÀ TUTTO IN UNO NUOVI SISTEMI AUSILIARI ALL’INSEGNA DELL’INTERATTIVITÀ LA SEMPLICITÀ È LA CARTA VINCENTE NEL RECUPERO DI RIFILI CAMBIARE, PUR RIMANENDO SÉ STESSI TESTE DI ESTRUSIONE PIÙ FACILI DA USARE E PIÙ PRODUTTIVE: QUESTIONE DI PARZIALIZZATORI COMPONENTI ALTAMENTE RESISTENTI ALL’USURA CAMBIAFILTRI COMPATTO, MA INNOVATIVO E PERFORMANTE UN INVESTIMENTO CHE SI RIPAGA IN UN ANNO NUOVE GENERAZIONI ALLA RIBALTA LIVELLO NEI SILOS SOTTO CONTROLLO

MATERIALI & APPLICAZIONI 61 64 64 65 65

UN MUSEO DEDICATO AL MATERIALE DELLE MERAVIGLIE INSIEME PER SVILUPPARE MATERIE PRIME CIRCOLARI POLIURETANI A BASE BIOLOGICA PER IL SETTORE DELLE CALZATURE PACKAGING SOSTENIBILI E INNOVATIVI PER IL SETTORE MEDICALE TECNOPOLIMERI IN CINA PER AUTOMOTIVE, ELETTRODOMESTICI E BENI DI LARGO CONSUMO

MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


MACPLAS

IN COPERTINA

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383

Editrice Promaplast Srl - Centro Direzionale Milanofiori - Palazzo F/3 - 20057 Assago (MI) - ISSN 0394-3453 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - 70% LOM/MI/2363

N. 383 - GIUGNO/LUGLIO 2021 RIVISTA DELLE MATERIE PLASTICHE E DELLA GOMMA

LOREM IPSUM DOLOR SIT AMET, CONSECTETUR ADIPISCING ELITUTNRUB MORBI ET www.macplas.it CONSEQUAT LIBERO. NULLA SODALES TSIT AMET ERAT LOBORTIS, ID INTERDUM MAM

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ELASTICA- LA RIVISTA DI ASSOGOMMA 68 70 72 73 73 74 74 75

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PNEUMATICI: DAL PRIMO MAGGIO È ARRIVATA LA NUOVA ETICHETTA! I TPE E IL MONDO DELL’ESTRUSIONE RASSEGNA INTERNAZIONALE DI SCIENZA E TECNOLOGIA ELASTOMERI SOSTENIBILI PER GLI IMPIANTI EOLICI OFFSHORE MATERIE PRIME GOMMA: SITUAZIONE ATTUALE E SCENARI FUTURI UNA PRODUZIONE DI PNEUMATICI PIÙ PULITA E SOSTENIBILE ASFALTI CON MATERIALI RICICLATI CONTRO L’INQUINAMENTO ACUSTICO E A FAVORE DELLA ​ MOBILITÀ ELETTRICA LA FORMAZIONE ASSOGOMMA PROCEDE A GONFIE VELE!

RUBRICHE & VARIE 76 78 78 79 80

NOTIZIARIO UNIPLAST E PROGETTI DI NORMA CORSI E CONVEGNI ESPOSIZIONI E FIERE CORSI E SEMINARI CESAP​ CORSI SBS

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PLASTORE: IL “PLASTIC SOLVER” Anche quest’anno, dopo la copertina di aprile-maggio 2020 che illustrava chiaramente i comportamenti degli operatori del settore durante la pandemia da Covid-19, Plastore è ancora su MacPlas con una nuova copertina che identifica perfettamente il momento presente: l’andamento in crescita dei prezzi delle materie prime e nello stesso tempo, per tutti i clienti che conoscono l’azienda, l’andamento in crescita del loro profitto comprando da Plastore. Contratti annullati, consegne posticipate fino a 20 settimane e talvolta mai arrivate, ordini senza date di consegna o con prezzi forniti solo al momento dell’arrivo della merce, magazzini dei commercianti vuoti, seconde scelte oggi divenute prime scelte, compounder alla disperata ricerca di materie prime e mancanza di gran parte dei materiali sono tutte cause che portano al fermo macchina di parecchie aziende produttive, provocando una perdita di redditività. “Oggi il cliente ha più bisogno di materiale che di parole, o carte scritte, e Plastore è sempre in prima fila per aiutarlo in questa difficile ricerca del binomio perfetto qualità/prezzo”, dichiara la titolare di Plastore, Monica Mingoia. “Da sempre, e in particolare in questo momento storico, l’azienda svolge un ruolo chiave nel mercato: è uno dei più esperti e performanti “polymers broker” nel panorama italiano e internazionale. La nostra ultratrentennale esperienza nel mondo della plastica, la profonda conoscenza dei materiali e dei loro processi produttivi fanno di noi il protagonista del guadagno del cliente, tramite un magazzino merci con migliaia di prodotti realmente disponibili e pronti per la consegna, a prezzi estremamente vantaggiosi rispetto alla concorrenza. Offriamo consegne programmate che manteniamo, prezzi bloccati, materiali realizzati su specifica del cliente… in pratica, un servizio a 360 gradi”. Grazie a tutto questo, Plastore riceve quotidianamente richieste da tutta Europa e oltre, con consegne ovunque e soddisfazione piena di ogni cliente, dimostrando la propria serietà e professionalità. Suo strumento indispensabile e unico nel mercato italiano è il sito web plastore.it. Costantemente aggiornato e consultabile liberamente da tutti senza alcuna iscrizione, permette ai visitatori di essere sempre aggiornati sul nutrito catalogo dei materiali fisicamente presenti a magazzino, con i rispettivi dati tecnici e le foto dei granuli. “Plastore si identifica come il “plastic solver” a cui affidarsi per trasformare la materia prima in opportunità”, conclude Monica Mingoia. “Lo è grazie all’aiuto, al sapere e alle competenze dei propri clienti, che, unite alle nostre, ci hanno portato a creare un’unione inossidabile e forte, come se fossimo una grande famiglia in cammino nel presente, verso il futuro”. www.plastore.it

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MACPLAS

Anno 46 - Numero 383 Giugno/Luglio 2021

INSERZIONISTI www.amaplast.org

3​ BANDERA​

www.luigibandera.com

Direttore Riccardo Ampollini

18 AMAPLAST​

75 ​BIO!TOY ​www.bio-toy.info

Redazione Luca Mei, Girolamo Dagostino, Stefania Arioli

63​ DGTS ​www.dgts.it

23​ ENGEL ITALIA ​www.engelglobal.com/it

Ufficio commerciale Roberta Pagan

III Cop.​ EUROVITI​

www.euroviti.com

37 ​GAMMA STAMPI ​www.gammastampi.com

Segreteria di redazione Giampiero Zazzaro

66​ GIBITRE ​www.gibitre.it

Comitato di direzione Dario Previero, Gabriele Caccia, Massimo Margaglione

81 GREENPLAST

www.greenplast.org

27​ HS-UMFORMTECHNIK​

www.hs-umformtechnik.de

5; 66​ IMG​

www.imgmacchine.it

II Cop.​ IPM​

www.ipm-italy.it

Editore Promaplast Srl Centro Direzionale Milanofiori - 20057 Assago (Milano, Italia) Tel.: +39 02 82283735 - Fax: +39 02 57512490 e-mail: macplas@macplas.it - www.macplas.it

66 ​LANXESS​​

www.lanxess.it

www.macchi.it

82 ​MACPLAS​

www.macplas.it

Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 68 del 13/02/1976 Iscrizione presso l’Ufficio Nazionale della Stampa N. 4620 del 24/05/1994

66​​ MARFRAN​

www.marfran.com

Hanno collaborato a questo numero: AMI, Assogomma, Assorimap, Cerisie, Corepla, Ecopneus, Tom Eng, Freedonia, Nilesh Joshi, Plart, Plastic Consult, PVC Forum, Uniplast, Università di Bolzano

35​ MACCHI​

44​ MAST ​www.mastsrl.it 20 ​MIXACO​

Direttore responsabile Mario Maggiani

9​ MORETTO ​www.moretto.com

Amministrazione Alessandro Cerizza

11 ​PLAS MEC ​www.plasmec.it 4​ PLASTIC SYSTEMS ​www.plasticsystems.it

Impaginazione e prestampa Nicoletta Albiero

Stampa e inoltro postale Logo

I Cop. ​PLASTORE​

La direzione della rivista declina ogni responsabilità per quanto riguarda l’attendibilità degli articoli e delle note redazionali di fonte varia

www.plastore.it

17; 66​ PRESMA ​www.presma.it

19 RAMPONI​

PREZZO COPIA: 5 euro Abbonamento Italia (6 numeri): 40 euro Abbonamento estero (6 numeri): 60 euro

www.mixaco.com

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39​ ROBOLINE SYTRAMA ​www.sytrama.com

IV Cop.​ ROSSANA ORLANDI​

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45​ WINTEC ​www.wintec-machines.com

66 ​ ZEON ​​www.zeon.eu

ASSOCIATO A:

ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE

SPONSOR ISTITUZIONALI AMAPLAST AS SO CI A ZIO N E N A ZIO N A L E C OST RU T TO RI D I M ACCHIN E E STA M PI PER M AT ERIE PL ASTICH E E G O M M A

ASSORIMAP AS SO CI A ZIO N E N A ZIO N A L E RICICL ATO RI E RIG EN ER ATO RI M AT ERIE PL ASTICH E

SPE ITALIA SO CIE T Y O F PL AST IC S EN G IN EERS

AIPE AS SO CI A ZI O N E I TA L I A N A PO LIST IR EN E ESPA NSO

CIPAD C O U N CIL O F IN T ER N ATIO N A L PL ASTIC S AS SO CI ATIO NS D IR ECTO RS

UNIONPLAST FED ER A ZIO N E GO M M A PL ASTICA

ASSOGOMMA AS SO CI A ZIO N E N A ZIO N A L E T R A L E IN D UST RIE D EL L A G O M M A , CAV I EL E T T RICI ED A FFINI

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IIP ISTIT U TO ITA LIA N O D EI PL AST ICI

UNIPLAST EN T E ITA LI A N O D I U NIFICA ZIO N E D EL L E M AT ERIE PL ASTICH E

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www.more tto.com


EDITORIALE

RICCARDO AMPOLLINI

PLAST DIVENTA GREEN NEL 2022… IN ATTESA DELLA NUOVA EDIZIONE DEL 2023 Come sarà ormai noto ai nostri lettori, il protrarsi della pandemia da coronavirus ha comportato il riposizionamento di quasi tutti gli eventi espositivi globali e quindi anche della triennale internazionale Plast, dedicata al settore materie plastiche e gomma. Meno nota sarà invece la notizia che, proprio a causa del protrarsi della crisi sanitaria, ma anche in funzione del calendario fieristico di settore, la società organizzatrice Promaplast ha da poco riprogrammato la mostra dal 5 all’8 settembre 2023, contando già su 30 mila metri quadri di stand riconfermati dagli espositori precedentemente iscritti, che intendono così assicurare sin d’ora la propria partecipazione a Plast 2023. È poi una novità assoluta il fatto che, in attesa del tradizionale appuntamento milanese, Promaplast abbia deciso di proporre anche una nuova manifestazione, denominata GreenPlast, con l’obiettivo d’intercettare quella “voglia di sostenibilità” che pervade tutto il nostro comparto industriale… e non solo. La nuova mostra sarà infatti dedicata ai materiali, alle tecnologie e ai processi di trasformazione di plastica e gomma declinati in chiave di sostenibilità ambientale, efficientamento energetico, recupero-riciclo-riuso ed economia circolare. GreenPlast si svolgerà nei padiglioni di FieraMilano (polo di Rho-Pero) dal 3 al 6 maggio 2022, ponendosi così quale “evento-ponte” tra l’ultima edizione di Plast (svoltasi nel 2018) e la prossima del 2023. Consentirà agli operatori interessati, italiani ed esteri, di apprezzare l’offerta tecnologica della filiera plastica e gomma con particolare riferimento al made in Italy, che spicca in tutto il mondo per il proprio profilo hi-tech fin dall’affermarsi (ormai molti anni orsono) della coscienza ambientale nei paesi più sviluppati. Naturalmente, la concomitanza con Ipack-Ima, fiera internazionale per l’industria dell’imballaggio e del confezionamento, non è affatto casuale: infatti, l’affinità tra il settore del packaging e quello delle materie plastiche è confermata dal fatto che circa il 50% degli imballaggi (contenitori, bottiglie, film ecc.) è realizzato con materiali polimerici e che proprio dal mondo del packaging - o meglio dai suoi consumatori - deriva una crescente domanda di prodotti sostenibili dal punto di vista ambientale. Nell’ambito di GreenPlast verrà ospitata anche la terza edizione di “Packaging Speaks Green - International Forum on Sustainable Plastics and Packaging”, convegno che vedrà la presenza di relatori di fama mondiale e che sarà dedicato a tematiche coerenti con la panoramica offerta dalla vetrina fieristica. Nelle prossime settimane la segreteria organizzativa comunicherà informazioni più precise per partecipare a questo nuovo evento per una plastica più sostenibile.

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TENDENZE ATTUALI E FUTURO DEL SETTORE IN INDIA

L’INDUSTRIA INDIANA DELLE MATERIE PLASTICHE PIANIFICA LA CRESCITA POST PANDEMIA NONOSTANTE LA RECENTE CONTRAZIONE DEL SETTORE MATERIE PLASTICHE IN INDIA, DOVUTA PERLOPIÙ ALLA PANDEMIA DA CORONAVIRUS, LA TECNOLOGIA E LE MENTI PIÙ INNOVATIVE STANNO PLASMANDO QUEST’INDUSTRIA IN FORME NUOVE. PER QUESTO MOTIVO È IMPORTANTE CAPIRE LE TENDENZE ATTUALMENTE ALL’OPERA NEL PAESE A CURA DI NILESH JOSHI*, RICCARDO AMPOLLINI E STEFANO TREVISAN

L’

industria delle materie plastiche è presente in India sin dal 1945, ma ha iniziato a svilupparsi solamente a partire dagli Anni Sessanta. Dalla liberalizzazione dell’economia del paese, avvenuta nel 1991, il settore ha sperimentato un periodo di grande crescita e diversificazione e nell’ultimo quinquennio si è espanso a un ritmo annuo del 13%. Dal 2010 al 2015 è cresciuto del 10% all’anno (CAGR: tasso composto annuo) in termini di volume, passando da 8,3 a 13,4 milioni di tonnellate. Alla luce di quest’impetuoso sviluppo, in un suo articolo apparso il 28 maggio 2020 sulla rivista B2B Industry Outlook, Vijay Gupta, fondatore e direttore generale di Calco Group (importante produttore indiano di tecnopolimeri), aveva previsto che vi sarebbe stata un’ulteriore crescita del 10,5% annuo nel periodo 2015-2020, consentendo di raggiungere una produzione pari a 22 milioni di t al termine dell’anno fiscale 2020. Tuttavia, malgrado i buoni risultati, il settore sta facendo ovviamente i conti con la contrazione della domanda interna e con le inevitabili ripercussioni sul numero di occu-

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pati dovute alla pandemia da Sars-Cov-2. Attualmente l’industria indiana delle materie plastiche può contare comunque su oltre 30 mila unità produttive correttamente registrate (l’85-90% delle quali è composto da PMI), oltre 7000 aziende riciclatrici e numerosi utenti finali, che complessivamente danno lavoro a più di 4 milioni di addetti. Le indagini di mercato più recenti (risalenti al gennaio di quest’anno) indicano che il settore sperimenterà probabilmente un incremento della domanda nel periodo post pandemia.

PREVISIONI DI CRESCITA PER LA DOMANDA DI MATERIALI PLASTICI L’industria chimica indiana produce una vasta gamma di polimeri. Il polipropilene (PP) è la poliolefina più prodotta. Una recente ricerca di mercato pubblicata da ChemAnalyst riporta che la domanda di PP è cresciuta a un tasso CAGR di circa l’8,51% dal 2015 al 2019 e dovrebbe registrare buoni MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021

Plastindia Foundation

MARKETING


Plastindia Foundation MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021

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risultati anche nel periodo 2022-2030. Malgrado la pandemia abbia determinato un calo della domanda di polipropilene, i consumi di fibra, tessuto non tessuto e gradi trasparenti sono aumentati grazie all’incremento della produzione di siringhe e dispositivi di protezione individuali (DPI). Guardando al futuro, il mercato indiano del PP uscirà rafforzato grazie agli incentivi del governo per gli investimenti nella produzione di DPI e articoli medicali, alla ripartenza delle fabbriche automobilistiche e all’allentamento delle misure di lockdown, nonché all’espansione della capacità produttiva di poliolefine da parte di grandi società come Reliance Industries, Indian Oil Corporation e Ongc Petro Additions. Anche il polietilentereftalato (PET) viene prodotto massicciamente in India, per cui la maggior parte della domanda del paese è coperta dalla produzione interna. Sempre secondo ChemAnalyst, nel periodo 2022-2030 la domanda di PET dovrebbe crescere del 6,75% (CAGR). Stimolata dalla maggiore attenzione all’igiene e dall’incremento di prodotti preconfezionati e articoli monouso, la domanda di PET per imballaggi alimentari ha infatti registrato un ulteriore aumento durante la pandemia. Poiché si prevede che i settori sanitario e farmaceutico si espandano come conseguenza della crescente domanda di dispositivi medicali, anche la domanda di confezioni in PET per tali dispositivi dovrebbe aumentare nel prossimo futuro. Riguardo alle prospettive per il polivinilcloruro (PVC), si stima che la sua domanda possa crescere a un tasso del 6,81% (CAGR) nel periodo 2015-2030. Il PVC per tubi rappresenta oltre il 40% della domanda complessiva e i finanziamenti governativi per la costruzione di impianti idrici nelle zone rurali ne stimoleranno ulteriormente la domanda interna, coperta solo per il 50% dalle importazioni, dal momento che l’offerta indiana non è in grado di soddisfare l’enorme richiesta di PVC.

Secondo Plexconcil, l’export indiano di materiali e articoli plastici è cresciuto nei primi due mesi del 2021, grazie anche agli sforzi del governo e del Ministero dell’industria a sostegno delle aziende esportatrici

EXPORT INDIANO E AUMENTO DEI PREZZI DEI POLIMERI Secondo la Direzione generale del servizio informazioni e statistiche di mercato dell’India (DGCIS), l’industria delle materie plastiche conta oltre 2000 imprese esportatrici nel paese. Nell’anno fiscale 2020 l’export indiano di settore ha raggiunto un valore di 7,045 miliardi di dollari, grazie soprattutto al contributo delle materie prime plastiche (polimeri) con 2,91 miliardi di dollari, seguito da foglie, film e lastre, con 1,22 miliardi, e dagli imballaggi, con 722,47 milioni. In una sua nota del 18 marzo 2021, Plexconcil (ente per la promozione dell’export delle materie plastiche prodotte in India) rilevava che le esportazioni avevano registrato un buon incremento nei primi due mesi di quest’anno (+12,2% a gennaio e +3,2% a febbraio) a confronto con lo stesso periodo del 2020. Sempre in gennaio, nove categorie merceologiche avevano messo a segno risultati positivi (compositi/prodotti a base di plastiche fibrorinforzate; rivestimenti per pavimenti, finte pelli e laminati; parrucche; tubi e raccordi; film poliestere; materie prime per le plastiche; imballaggi rigidi e preforme in PET; sacchi in tessuto sintetico/contenitori flessibili per intermedi; prodotti vari). L’ente stimava che entro il 2025 il paese avrebbe potuto puntare a raggiungere i 25 miliardi di dollari di ricavi dall’export di materiali/articoli plastici, con una crescita del 20% negli anni fiscali 2021 e 2022 (che va dall’aprile 2021 al marzo 2022). Secondo le stime di AIPMA (All India Plastics Manufacturers Association), all’inizio di marzo circa 50 mila unità produttive stavano però opeI continui sviluppi nell’ambito della tecnologia dei materiali e dei macchinari di processo e la produzione a costi convenienti sono i principali fattori che hanno contribuito alla crescita dell’industria delle materie plastiche in India

rando al disotto del 50% della propria capacità nominale a causa del brusco aumento dei prezzi delle materie prime (tra il 40 e il 155% negli ultimi 8-10 mesi) da parte delle grandi compagnie petrolchimiche, tra le quali figurano anche alcune società pubbliche. Inoltre, l’associazione prospettava che, nel caso di un prolungamento della crisi, circa 20 mila unità produttive in capo a PMI e microimprese avrebbero potuto chiudere. Diverse associazioni di categoria hanno quindi esortato il governo indiano a intervenire su Indian Oil, Gail, Opal, Haldia Petrochemicals ed MRPL al fine di calmierare i prezzi e di garantire ai trasformatori un rifornimento adeguato di materie prime. Molte di esse hanno persino invitato il governo a sospendere per un anno le esportazioni di polimeri e a permettere l’import di quelli che non vengono prodotti nel paese. Grazie ai successivi incontri tra il Ministero del commercio e dell’industria (CIM) e gli operatori del settore, intorno a metà marzo si è registrata fortunatamente una stabilizzazione dei prezzi dei polimeri di base (in particolare di PVC), accolta favorevolmente dalle associazioni di categoria e dai trasformatori di materie plastiche. Inoltre, il recente annuncio da parte delle ferrovie indiane di assicurare pieno supporto logistico rappresenta un grande sollievo per il settore, dato che la logistica è parte integrante dei costi d’esportazione per le aziende trasformatrici. L’aumento del numero di container, una maggiore efficienza della catena degli approvvigionamenti e i costi più bassi stimoleranno la competitività globale degli esportatori indiani. “L’inserimento della plastica nel programma d’incentivi PLI (Production-Linked Incentive) darà impulso al “make in India” nel mondo”, ha affermato Arvind Goenka, presidente di Plexconcil, il quale ha accolto con favore anche le iniziative volte a facilitare l’ingresso nel mer-

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MARKETING

APPLICAZIONI: AUTO E IMBALLAGGI TRAINANO LA DOMANDA Sul fronte delle applicazioni, l’India emerge come uno dei mercati in più rapida crescita in ambito automobilistico, piazzandosi al quarto posto nel mondo con circa 3,99 milioni di automobili e veicoli commerciali venduti nel 2019. Gli imballaggi rappresentano un’altra applicazione in forte crescita in India. Quelli prodotti in loco sono destinati principalmente ai settori: alimentare, farmaceutico, cosmetico e dell’igiene personale. L’India figura tra i maggiori paesi produttori di cereali, zucchero, latte, frutta e verdura, quindi gli imballaggi in plastica vengono ampiamente utilizzati per lo stoccaggio, il trasporto e la distribuzione in sicurezza di tali prodotti, oltre che per evitare gli sprechi. Secondo quanto riportato il 9 aprile 2021 sul “The Economic Times Mumbai”, sono attual-

TAB. 1 - LE ESPORTAZIONI DALL’INDIA VERSO LE PRINCIPALI DESTINAZIONI SONO DECOLLATE Le 10 destinazioni Quota sull’export Crescita dell’export anno su anno (%) top dell’export totale dell’India (%) Anno fiscale 1° trim. anno 2° trim. anno 3° trim. anno 2020 fiscale 2021 fiscale 2021 fiscale 2021 Stati Uniti 17,0 -38,9 3,0 5,5 Emirati Arabi Uniti 9,2 -64,5 -44,2 -35,5 Cina 5,3 32,9 20,4 2,3 Hong Kong 3,5 -35,7 -22,3 14,4 Singapore 2,9 -23,0 -18,1 30,4 Regno Unito 2,8 -54,5 -0,3 14,3 Paesi Bassi 2,7 -58,4 -14,9 -19,7 Germania 2,7 -37,8 3,0 5,3 Bangladesh 2,6 -46,7 27,5 9,9 Nepal 2,3 -60,7 -19,1 16,5 mente in corso investimenti per circa 1,36 miliardi di dollari nel settore indiano dell’imballaggio, che produce ed esporta un’ampia gamma di articoli estrusi e stampati. Si prevede inoltre un notevole incremento della concorrenza nel corso dei prossimi anni, sulla scia dei vari trend globali. Alcuni operatori concordano sul fatto che, per sopravvivere, produttori e trasformatori di poli-

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“La crescita dell’export delle materie plastiche nei primi due mesi del 2021 riflette lo spirito imprenditoriale, la resilienza e la determinazione degli esportatori indiani”, Arvind Goenka, presidente di Plexconcil

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meri dovranno adottare nuove strategie per ridurre i costi e per migliorare i prodotti e i servizi alla clientela, anche alla luce del fatto che ogni giorno vengono immessi sul mercato centinaia di nuovi articoli e che quindi è diventato indispensabile trovare nuovi metodi per guadagnare maggiore visibilità. “Tra i principali punti di forza del settore vi è la disponibilità di materie prime prodotte nel paese, tra cui PP, LDPE, HDPE e PVC. Di conseguenza, i trasformatori non devono dipendere dalle importazioni”, ha dichiarato l’esperto del settore Ginu Joseph, il quale, tra le varie cariche ricoperte, è anche segretario generale della Recyclers Foundation e membro di Plastindia Foundation e Indian Plastics Institute. Per garantire una maggiore sicurezza e migliorare la conservazione degli alimenti, cresce la domanda di imballaggi in plastica rigida da parte dell’industria alimentare, ma anche da quella sanitaria e dei lubrificanti per autoveicoli, che hanno sperimentato una forte crescita nell’ultimo decennio. Inoltre, sempre più aziende indiane fanno ricorso a imballaggi in plastica sostenibile. È il caso di Amazon, che nel giugno del 2020 aveva annunciato di aver eliminato tutte le plastiche monouso dagli imballaggi utilizzati nei suoi centri logistici in India (oltre 50); i materiali plastici che ancora utilizza per l’imballaggio sono riciclabili al 100%. Infine, secondo il già citato Vijay Gupta (Calco Group), i polimeri biodegradabili rappresentano una delle soluzioni alla dispersione delle plastiche tradizionali nell’ambiente e questo segmento sta guadagnando enorme popolarità in India; dovrebbe arrivare a valere 6,12 miliardi di dollari entro il 2023.

ARTICOLI PLASTICI MONOUSO VIETATI ENTRO IL 2022 Ogni giorno, in India, si producono ben 25940 t di rifiuti in plastica e, nel tentativo di liberare il paese dall’enorme quantità non raccolta, già nel MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021

Fonte: Ministero del Commercio, Crisil

cato globale dei giocattoli, che dovrebbe raggiungere un fatturato di oltre 120 miliardi di dollari entro il 2023, grazie a una crescita di circa il 4% (CAGR) nel periodo 2017-2023. In India, il mercato dei giocattoli valeva circa 1,75 miliardi di dollari nel 2019.


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L’IMPATTO DELLA SECONDA ONDATA PANDEMICA SULL’INTERA ECONOMIA INDIANA Secondo quando dichiarato lo scorso 4 maggio da IICCI (The Indo Italian Chamber of Commerce and Industry), la seconda ondata della pandemia ha investito in pieno l’India: tra aprile e maggio 2021 sono stati registrati in media oltre 350 mila nuovi casi al giorno, un gran numero dei quali si è verificato nelle aree rurali. Data l’estensione e la diversificazione della geografia indiana, i casi non sono però distribuiti uniformemente nel paese e non sarebbe quindi corretto descrivere un’unica e omogenea situazione. Le 53 città più popolose dell’India contano complessivamente circa 185 milioni di abitanti, pari al 13-14% circa dell’intera popolazione del paese, 130 milioni dei quali in età adulta. Il 45% circa dei casi attuali si concentra in queste città, le quali insieme rappresentano circa un terzo del PIL dell’India. Proprio in tali città, al 4 maggio, erano state somministrate più o meno 28 milioni di prime dosi di vaccino, ossia il 23% circa del totale. Mantenendo questo ritmo di vaccinazione, si prevede che entro la fine di agosto la percentuale di copertura raggiungerà all’incirca il 50% della popolazione di queste città con età superiore ai 44 anni, dando un notevole impulso alla lotta contro il virus.

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dei rifiuti a livello delle singole famiglie, affermando poi che l’India dovrebbe seguire l’esempio della Cina e allestire isole di riciclo e centri di triturazione, che in prospettiva potrebbero divenire hub per la gestione degli scarti. Inoltre, il governo ha vietato l’importazione nel paese di rifiuti solidi/ scarti in plastica, proprio come accaduto in Cina. Tuttavia, sono proprio proprietà quali resistenza e lunga durata a rendere la plastica una grande risorsa. La soluzione giusta non è quindi quella di vietare i materiali plastici, ma di garantire che vengano utilizzati in modo responsabile, recuperati dopo l’uso e correttamente riciclati.

Nonostante l’industria indiana delle materie plastiche presenti un elevato potenziale in termini di capacità produttiva e di domanda da parte del mercato, l’implementazione di un efficace sistema integrato di gestione e riciclo dei rifiuti plastici andrebbe affrontata nell’ottica di uno sviluppo sostenibile complessivo

Diversamente dall’ondata del 2020, questa volta sono state applicate misure di lockdown parziale, sebbene corrieri e aziende della logistica siano stati inseriti tra le attività essenziali e stiano quindi lavorando a pieno ritmo. Inoltre, sono rimaste aperte anche tutte le imprese esportatrici, mentre le aziende manifatturiere, situate perlopiù all’esterno delle aree urbane, stanno operando nel rispetto dei protocolli di sicurezza anti-Covid. Se l’incremento dei contagi non venisse riportato sotto controllo, allora l’India potrebbe entrare in un lockdown totale, ma probabilmente per un periodo limitato (15-30 giorni). Anche in questo caso un certo numero di attività essenziali potrebbe comunque rimanere aperto. L’impatto delle restrizioni annunciate dal governo sta facendo sentire i suoi effetti su vari indicatori: forniture di energia elettrica, pedaggi e trasporti ferroviari hanno subito un calo marginale (intorno al 2%), mentre la mobilità con veicoli privati e gli introiti dell’imposta su beni e servizi (e-way bill) evidenziano una contrazione più accentuata, rispettivamente dell’8,2% e del 6,9%.

UNA RIPRESA A MACCHIA DI LEOPARDO Le stime di Crisil (Credit Rating Information Ser-

Fonte: MoSPI, RBI e Crisil

2019 il Primo Ministro indiano Narendra Modi aveva chiesto di bandire l’utilizzo degli articoli plastici monouso. Per questo, lo scorso marzo il governo indiano ha presentato un piano per vietare l’utilizzo di tali articoli entro il prossimo anno, con tempistiche congegnate in modo da non mettere in difficoltà le piccole imprese e il commercio. Ha inoltre deciso di aumentare lo spessore dei sacchetti di polietilene da 50 a 120 micron a partire dal 30 settembre 2021 (attualmente sono già vietati i sacchetti in PE con spessore inferiore a 50 micron). Tale aumento consentirà di migliorare notevolmente la raccolta e il riciclo dei sacchetti dopo l’uso. In osservanza dei nuovi emendamenti di legge, tutte le attività di produzione, importazione, stoccaggio, distribuzione, vendita e utilizzo dei prodotti plastici monouso saranno vietate prima della celebrazione del 75° anniversario dell’indipendenza dell’India, il 15 agosto 2022. La bozza di legge, pubblicata l’11 marzo scorso sulla gazzetta ufficiale a cura del Ministero dell’Ambiente, definisce inoltre per la prima volta che cosa sia la “plastica monouso” e individua i prodotti che rientrano in questa categoria, i quali verranno gradualmente banditi in due fasi successive. Mentre l’utilizzo di alcuni articoli, come bandiere di plastica, cotton fioc con bastoncino in plastica, aste per palloncini, stecchi di gelati e lecca-lecca, materiali decorativi, sarà vietato dal primo gennaio 2022, l’uso dei rimanenti prodotti (quali: stoviglie monouso, cannucce, vassoi, pellicole per confezioni/imballaggi di scatole per dolci, biglietti d’invito, pacchetti di sigarette e agitatori per bevande) sarà invece vietato a partire dal primo luglio 2022. Le autorità urbane e i gram panchayat (consigli di villaggio) avranno la responsabilità di coordinare i sistemi di gestione dei rifiuti in plastica e di svolgere funzioni quali: separazione, raccolta, stoccaggio, trasporto, trattamento e smaltimento. Le disposizioni sullo spessore non si applicano ai sacchetti per la spesa in plastica compostabile. Tuttavia, produttori, venditori o proprietari dei marchi di questi ultimi dovranno ottenere un certificato dal Central Pollution Control Board prima di poterli commercializzare. Va però sottolineato che diversi stati indiani avevano già vietato le plastiche monouso, ma tali misure si stanno rivelando inefficaci perché, come sostengono alcuni esperti, la mossa di proibire l’impiego di questi materiali si rivelerebbe troppo dirompente per vari settori industriali e per l’economia tutta. Tra l’altro, la maggior parte delle città non ha nemmeno attuato le disposizioni del Regolamento sulla gestione dei rifiuti plastici del 2016. Con oltre 1200 soci, l’associazione delle aziende indiane operanti nel settore del riciclo (MRAI) ha sottolineato la necessità di una politica efficace per la separazione della frazione secca e umida

TAB. 2 - TREND DEI SEI PRINCIPALI INDICATORI DELL’ECONOMIA INDIANA DALL’ANNO FISCALE 2016 AL 2021 E 2022 (STIME)

1 Crescita del PIL (%) 2 Inflazione (%) 3 Disavanzo delle partite correnti (CAD) / PIL (%) 4 Deficit fiscale / PIL (%) 5 Tasso di cambio rupia/ dollaro (Marzo 2021) 6 Rendimento titoli di Stato decennali (Marzo 2021, %)

Anno fiscale 2016

Anno fiscale 2017

Anno fiscale 2018

Anno fiscale 2019

Anno fiscale 2020 4,0 4,8

Anno fiscale 2021 (stime) -8,0 6,4

Anno fiscale 2022 (stime) 11,0 5,0

8,0 5,0

8,3 4,5

6,8 3,6

6,5 3,4

1,1

0,6

1,8

2,1

0,9

-1,8

1,2

3,9

3,5

3,5

3,4

4,6

9,5

6,8

67,0

65,9

65,0

69,5

74,4

73,5

75,0

7,5

6,8

7,6

7,5

6,2

6,2

6,5

15


MARKETING

vices of India Limited) evidenziano che la contrazione dell’economia registrata nell’anno fiscale 2021 (aprile 2020 - marzo 2021), pari a -8%, potrebbe essere seguita da un rimbalzo statistico nell’anno fiscale 2022, grazie alla convergenza di quattro importanti fattori di crescita: adattamento alla nuova normalità da parte della popolazione, appiattimento della curva dei nuovi contagi, progresso della campagna vaccinale, politiche di spesa del governo orientate al sostegno degli investimenti. La prevista crescita dell’economia mondiale nell’anno solare 2021 (PIL mondiale: +5%, economie avanzate: +4,3%, economie emergenti: +6,3%) dovrebbe vedere un incremento parallelo dell’export indiano. In effetti, i dati di aprile indicano che l’export è balzato di quasi il 300% su base annua, passando da 10,17 a 30,21 miliardi di dollari, mentre le importazioni sono aumentate da 17,09 a 45,45 miliardi. L’economia agricola dovrebbe risentire meno degli effetti della pandemia, in quanto determinata soprattutto dal monsone, che dovrebbe svolgersi a livelli normali. Lo stesso vale per il comparto manifatturiero, rimasto comunque in attività grazie ai protocolli di sicurezza anti-Covid. Saranno invece i settori più a contatto con il pubblico a subire l’impatto maggiore e in particolare: commercio, alberghiero, trasporti e comunicazioni. In generale, però, le grandi aziende dovrebbero rimanere relativamente al riparo, mentre le PMI subiranno gli effetti maggiori della pandemia. Ciò nonostante, con grande sorpresa per tutti gli osservatori, i dati hanno evidenziato una rapida reazione dell’economia alla prima ondata del 2020. Quindi, anche quest’anno si potrebbe avere un esito simile, pure nel caso di un lockdown totale. Tutto ciò trova riscontro presso la maggior

Plastindia Foundation

I ricavi delle aziende dovrebbero crescere del 15-16% nell’anno fiscale 2022, sulla spinta della ripresa dei volumi in vari settori e degli investimenti del governo soprattutto in strade, ferrovie e infrastrutture urbane (fonte: Crisil)

L’industria delle materie plastiche in India conta quasi 4 milioni di addetti che lavorano in oltre 30 mila unità produttive, l’85-90% delle quali è costituito da PMI parte delle istituzioni globali che hanno scelto di mantenere i tassi di crescita a doppia cifra anche nel periodo della seconda ondata pandemica. Le agevolazioni fiscali e gli investimenti sostenuti dal governo indiano rappresenteranno fattori trainanti decisivi. L’analisi effettuata da Crisil sul piano governativo d’incentivi alla produzione (PLI) indica una potenziale crescita dei ricavi pari a 476-544 miliardi di dollari in 14 settori economici, nel quinquennio fiscale 2022-2026. La crescita media del PIL nel triennio fiscale 2023-2025 dovrebbe arrivare al 6,3% annuo, in ribasso rispetto al 6,7% registrato nel decennio prima della pandemia, ma più alta a confronto del 5,8% del triennio fiscale precedente. Nonostante tale crescita, si prevede che l’economia indiana subirà una perdita permanente dell’11% del PIL in termini reali nel periodo fiscale 20222025. Le proiezioni per l’a.f. 2022 indicano un progresso di appena il 2% sul 2020.

ANDAMENTO DEL RATING E DEL PIL SECONDO MOODY’S ED RBI

L’India sta godendo di una combinazione virtuosa dovuta all’appiattimento della curva dei contagi, all’adattamento della popolazione alla convivenza con il coronavirus e al progresso della campagna vaccinale, che creano le condizioni per una crescita più robusta nell’anno fiscale 2022 (fonte: Crisil). In foto: la collettiva italiana organizzata da Amaplast alla fiera Plastindia 2018

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A seguito delle restrizioni agli spostamenti e delle misure di lockdown (tranne per i servizi essenziali) dovute alla seconda ondata di pandemia, lo scorso 11 maggio l’agenzia di rating Moody’s ha ridimensionato le stime sulla crescita del PIL del paese per l’a.f. 2022 al 9,3% rispetto al 13,7% prospettato inizialmente, escludendo inoltre, almeno per il momento, un miglioramento dell’outlook sul debito pubblico. L’agenzia di rating prevede ora un aumento dell’11,8% del debito pubblico sul PIL nell’a.f. 2022, contro la precedente stima del 10,8%. Tutto ciò farà salire al 90% il rapporto PIL/debito pubblico già nell’a.f. 2021, per arrivare gradualmente al 92% nell’a.f. 2023. Le proiezioni di Moody’s sono simili a quelle di

IHS Markit, che aveva pronosticato una crescita del PIL indiano del 9,6% nell’a.f. 2022. “Nel prossimo futuro è improbabile un progresso del rating (che rimane Baa3, ndr). Tuttavia, l’outlook potrebbe ritornare a “stabile” qualora lo sviluppo economico e le iniziative politiche riuscissero a riportare la fiducia degli investitori in un miglioramento degli indici di crescita reali e nominali a livelli più elevati di quelli previsti da noi”, sottolinea Moody’s. “Ora come ora, prevediamo un impatto negativo sull’economia indiana limitato al trimestre aprile-giugno, seguito da un deciso rimbalzo nel secondo semestre dell’anno”. In una nota diffusa il 17 maggio scorso, anche la Reserve Bank of India (RBI) ha affermato che il recente boom di contagi ha intaccato, ma non compromesso, l’attività economica in questo primo scorcio dell’anno fiscale 2022. Evidentemente, la natura localizzata dei lockdown, l’adattamento della popolazione ai protocolli di home working, i modelli di consegna online, l’e-commerce e i pagamenti digitali hanno influito su questo risultato. La stessa RBI ha annunciato una serie di misure finanziarie a sostegno dell’economia, dichiarando che le misure di lockdown adottate hanno contribuito a riportare sotto controllo l’indice di trasmissibilità del coronavirus. Insomma, la ripresa economica indiana non sarà certamente esente da difficoltà, poiché la pandemia ha lasciato ferite profonde nel tessuto delle piccole imprese e negli strati più poveri della popolazione urbana, ma i recenti segnali positivi paiono comunque lasciar ben sperare per un tasso di crescita significativo già a partire dalla seconda metà del 2021. *Responsabile dell’Italian Machinery Desk in India, creato nel 2013 dalle associazioni Amaplast e Ucimu presso la Camera di commercio e industria indo-italiana (IICCI) nell’ambito del progetto “Piattaforma India”. MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021



MARKETING

Un aiuto concreto per le aziende impegnate nel riciclo del PVC può arrivare dall’R-PVC Hub di PVC Forum Italia, una piattaforma di “collaborazione” tra tutti gli attori del settore: chi raccoglie i rifiuti, chi li tratta e chi produce articoli contenenti riciclato

NEWS Analisi di mercato e prospettive

Nel 2020 cala il consumo di PVC in Italia La tradizionale indagine sul consumo di PVC nel nostro Paese, realizzata da Plastic Consult per conto di PVC Forum Italia, evidenzia che nel 2020 sono state lavorate 590 mila tonnellate di tale polimero, con un calo del 7% circa rispetto al 2019. La riduzione risulta in linea con quella del mercato italiano dei termoplastici, il cui consumo è passato dai 5,69 milioni di tonnellate del 2019 ai 5,36 milioni del 2020 (-6%), tornando all’incirca ai livelli del 2014. Questi dati sono sicuramente correlati all’emergenza da Covid-19, che ha fortemente influenzato i diversi mercati per gran parte del 2020 e che ha avuto come dirette conseguenze: consumi finali in netto calo, una forte propensione delle famiglie al risparmio e una produzione industriale molto negativa, soprattutto nei mesi di marzo, aprile e maggio. Il comparto edile è ripartito solo a luglio grazie al traino dell’ecobonus 110%, mentre nella parte finale dell’anno si è assistito a una leggera ripresa dei consumi. Le 590000 t di PVC lavorate complessivamente vanno suddivise tra PVC rigido (287000 t) e PVC plastificato (303000 t), che in proporzione ha perso un po’ meno del primo. Il 64% del totale è rappresentato da PVC tal qua-

Primaria azienda trasformatrice serba è interessata

a operazione di buyout della propria struttura produttiva. L’impresa, situata nel nordest del paes e, nei pressi del confine rumeno, produce da oltre 40 anni più di 300 tipol ogie di imballaggi in vari materiali (PET, PP, PS, OPS), per il segmento alimentare, e vanta una cinquantina di clienti diret ti e retail. Su un’area di quasi 60 mila metri quad rati edificabili, i reparti produttivi di oltre 6000 m2 sono suddivisi in tre unità principali, dedicate a: estrusione , termoformatura e stampa, attrezzate con oltre 20 macc hinari. La capacità produttiva è di 3000 t all’an no.

le, mentre il rimanente 36% da compound. La ripartizione del consumo di PVC per tipo e settore applicativo fotografata nel 2020 riflette sostanzialmente quella registrata negli ultimi anni, come risulta dalla tabella 1. L’edilizia, storicamente primo settore applicativo del PVC, registra un calo in linea con quello generale del polimero (-7%, a 193000 t) e con quello delle applicazioni legate all’elettricità (soprattutto PVC flessibile per cavi e fili). Più marcata, intorno al 15%, è la riduzione di imballaggio (60000 t) e mobili/arredi (24500 t). Da segnalare, infine, l’ottima tenuta del compound esportato, che perde solo il 2% e si conferma il settore applicativo meno colpito dalle conseguenze della pandemia. Per quanto riguarda il PVC riciclato, alla ridotta disponibilità di scarti preconsumo da avviare a rigenerazione, si è aggiunto lo sfavorevole posizionamento di prezzo dei riciclati post consumo, durato alcuni mesi, che ne ha frenato lo sviluppo. La produzione complessiva di riciclato si ferma a volumi intorno a 80-85 kt, con il post consumo che ne rappresenta circa il 30%. Per l’immediato futuro, nuove opportunità potrebbero derivare da potenziali sinergie o collaborazioni tra le imprese, per esempio nell’ambito di ricerca e innovazione, proponendo nuove soluzioni o reinventando applicazioni industriali del PVC, oppure puntando su igiene e sterilità, che rimarranno driver trainanti anche per i prossimi anni. A livello macro, nel 2021 si dovrebbe assistere a un rimbalzo dell’economia italiana e della produzione industriale destinata sia al mercato interno che estero. Dopo il recupero nella parte terminale del 2020, per il PVC rigido il 2021 si è aperto con un buon livello della domanda in numerose applicazioni. Le prospettive sono favorevoli anche per il PVC plastificato. La domanda è mediamente tonica e pressoché tutte le applicazioni principali sono previste in crescita. Il contesto normativo risulta poi favorevole allo sviluppo dei riciclati, la cui richiesta è in progressivo aumento.

TAB. 1 - CONSUMO DI PVC RIGIDO E PLASTIFICATO, SUDDIVISO PER SETTORE APPLICATIVO (ITALIA, 2020) Settori applicativi

s.arioli@amaplast.org,

oppure telefonando a: + 39 02 822837.28

PVC plastificato (t)

Totale PVC, 2020 t

%

Edilizia/costruzioni

172 000

21 000

193 000

32,7

Imballaggio

35 500

24 500

60 000

10,2

Elettricità

2 500

52 000

54 500

9,2

Mobile/arredamento

12 500

12 000

24 500

4,2

Cartotecnica

14 000

11 000

25 000

4,2

Tempo libero

-

24 500

24 500

4,2

Agricoltura

Gli operatori interessati a ulteriori dettagli possono contatta re l’associazione Amaplast scrivendo a:

PVC rigido (t)

13 000

-

13 000

2,2

Telecomunicazioni

-

12 000

12 000

2,0

Trasporto

-

17 000

17 000

2,9

Calzature/abbigliamento

-

7 500

7 500

1,3

Elettrodomestici

500

6 500

7 000

1,2

Diversi*

10 000

62 500

72 500

12,3

Compound esportato

27 000

52 500

79 500

13,5

TOTALE

287 000

303 000

590 000

100,0

* Articoli medicali, usi tecnici, altri (valigeria, marocchineria, lastre espanse,nastri trasportatori ecc.)

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MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


Specializzata da oltre 30 ann i nel settore dello stampaggio di materie plastiche,

Nuovo studio di AMI

M&A e maggiori importazioni caratterizzano la distribuzione di polimeri in Europa Paesi nordici 5%

Regno Unito 7%

Italia 19%

Francia 7% Germania 16%

Benelux 7%

si propone come contoterzista per lo stampaggio di articoli in materiale plastico.

Annovera al proprio interno un parc o macchine costituito da 22 presse Engel e 1 pressa Boy per il microstampaggio, con forza di chiusura da 22 a 150 t e dotate di robot. Pilastro portante dell’azienda è la capacità di ingegnerizzare e produrre qualsiasi forma/modello relativo a tutti gli accessori, con la possibilità di ottenere in 48 ore la prototipazione dello stesso, grazie all’utilizzo di una stampante 3D di ultima generazione. L’attività dell’azienda è complet ata dalla fornitura di servizi complementari, quali: finitura galvanica, verniciatura, incollaggio, trattame nto laser, assemblaggio, serigrafia, stoccaggio del prodotto finito.

Per Ramponi Srl, via Sant’Amb contatti: rogio 11/13 22070 Carbonate (CO) Tel.: +39 0331.83 Email: stampaggio@rampon 0146 ispa.com www.ramponispa.com

Spagna 10% Europa Centrale e Orientale 14%

Nel 2020 il volume dei polimeri distribuiti in Europa ha superato i 4,4 milioni di tonnellate, rappresentando il 14% della domanda totale. L’industria di settore ha registrato ricavi superiori a 8,3 miliardi di euro e, in termini di tipologia di materiale, polipropilene, poliammide e polietilene hanno contribuito in modo significativo, per un valore di quasi 960 milioni di euro. A livello geografico, invece, i distributori italiani si sono accaparrati la quota principale del mercato, pari al 19%, seguiti dalla Germania col 16% (vedi figura 1). Questi sono alcuni dei dati più importanti emersi

Altri paesi Europa Occidentale 15%

dall’edizione 2021 dello studio “Polymer Distribution in Europe”, pubblicata lo scorso maggio da AMI Consulting. Oltre a fornire un aggiornamento sull’evoluzione e sull’attuale posizione dei distributori di polimeri in Europa, lo studio considera i fattori più recenti che hanno influenzato questo settore, come: la carenza di materie prime senza precedenti, le vivaci attività di M&A (Mergers and Acquisitions, cioè fusioni e acquisizioni), i volumi crescenti di importazioni, i recenti sviluppi relativi alle soluzioni sostenibili, nonché Covid-19 e Brexit. L’edizione precedente del 2018 aveva

evidenziato il consolidamento del canale della distribuzione da parte dei produttori di materie prime e l’adozione del modello di distribuzione paneuropeo come elementi chiave per la crescita. Oggi, l’ascesa dei distributori in collaborazione con i produttori stranieri e la fervida attività di M&A sono al centro delle dinamiche del settore. Insomma, nonostante le complessità generate dalle recenti condizioni di mercato e dalla pandemia dovuta al Covid-19, la distribuzione di polimeri si conferma un business robusto, di cui vale la pena far parte.

Poliolefine nel mondo

La Cina si conferma come il più ampio mercato globale per i tubi in PE In accordo con il recente studio “Global Polyethylene Pipe” del Gruppo Freedonia, la domanda di tubi in polietilene in Cina aveva già raggiunto quota 4,2 milioni di tonnellate nel 2019, rendendola il mercato più ampio a livello mondiale, con il 33% della domanda globale e il 59% delle vendite regionali. La Cina possiede enormi comparti in ambito agricolo, edile, manifatturiero, oil & gas e dei servizi pubblici, che supportano MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021

tutti la domanda di tubi in materiale plastico. Inoltre, le vendite di questi ultimi sono sostenute dalle diverse industrie manifatturiere e di processo locali, tra cui quelle dedicate a: prodotti chimici e alimentari, metalli primari, carta e cellulosa, articoli tessili. Il comparto edile cinese è quasi quattro volte più grande di quello degli Stati Uniti (il secondo mercato nazionale in termini di dimensioni), grazie anche alle sue vendite di tubi in PE, che sono

circa il triplo di quelle USA. Sempre in Cina, gli investimenti in infrastrutture continuano a fare passi da gigante, con vendite di prodotti per la popolazione quasi doppie rispetto alla media globale. Tuttavia, negli Stati Uniti l’utilizzo di tubi in plastica su base pro-capite rimane superiore in molte applicazioni. A livello globale, Freedonia prevede che la domanda di tubi in polietilene crescerà del 3,7% annuo fino a raggiungere i 15,3 mi-

lioni di tonnellate nel 2024, trainata dal loro crescente utilizzo in tutti i mercati. In particolare, la domanda di tubi in HDPE farà registrare mediamente una crescita positiva fino al 2024, poiché nelle applicazioni idriche e fognarie i tubi realizzati con questo polimero vengono preferiti rispetto a quelli prodotti con altri materiali.

Tecnomatic

Fonte: AMI, 2021

Fig. 1 Quote di mercato della distribuzione di polimeri in Europa nel 2020

la società Ramponi Srl

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE RICICLATORI E RIGENERATORI DI MATERIE PLASTICHE

NOTIZIARIO ASSORIMAP

A CURA DI WALTER REGIS E MARILENA DI BRINO

SÌ A TASSAZIONE AGEVOLATA DA ASSOCIAZIONI DEL RICICLO E PARLAMENTARI

Dalla Commissione UE: “Nel PNRR si poteva fare di più per il riciclo”

“L

e imprese del riciclo motore dell’economia circolare” è il titolo del webinar promosso lo scorso 25 maggio dalle associazioni Assorimap, Unirima e Assofermet, che rappresentano rispettivamente le imprese che riciclano plastica, carta e metalli, ma è anche il messaggio che le tre sigle hanno voluto lanciare nel maggio del 2020 con la firma del “Manifesto del riciclo a sostegno dell’economia circolare”, nonché riaffermare con un progetto congiunto presentato nei mesi scorsi al Governo, per attenzionare i decisori sui numeri dei rispettivi comparti all’interno della circular economy nazionale e sulle risorse che il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) avrebbe dovuto destinare a queste imprese. Ciononostante, il piano inviato lo scorso aprile a Bruxelles prevedeva molto poco per gli impianti nazionali di riciclo (1,5 miliardi di euro per la realizzazione di nuovi impianti + 0,60 miliardi di euro per i cosiddetti “progetti faro per l’economia circolare”), con il serio rischio che il riciclo nazionale resti al palo. Per questi motivi e per fare il punto sui settori rappresentati, Assorimap, Unirima e AssoMACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021

fermet hanno voluto coinvolgere in un webinar alcune parlamentari delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato: Patty L’Abbate (M5S), Alessia Rotta (PD), Silvia Fregolent (Italia Viva) e Rachele Silvestri (FdI). Oltre naturalmente ai rappresentanti delle tre associazioni, ha partecipato all’evento anche Mattia Pellegrini, capo unità DG Ambiente della Commissione Europea. “Lo scorso anno, come associazioni del riciclo, abbiamo lanciato un manifesto focalizzato sulle potenzialità del settore che costituisce il cuore dell’economia circolare e chiesto un contributo straordinario di 4 miliardi per il biennio 20212022 da dedicare all’innovazione tecnologica degli impianti. Ad oggi, purtroppo, quella richiesta non è stata ancora accolta. Auspichiamo un nuovo impulso all’economia circolare perché si tratta di un comparto che muove circa 20 miliardi”, ha sottolineato Cinzia Vezzosi, presidente Euric e vicepresidente Assofermet. “Parallelamente a maggiori investimenti in impianti, occorrono riforme che garantiscano dinamiche competitive, affinché venga pienamente applicato il principio della concorrenza:

un concetto espresso anche dall’Antitrust, per cui il perimetro tracciato dal Decreto legislativo 116/2020 in materia di rifiuti urbani e speciali è discriminatorio per i gestori privati”, ha osservato Francesco Sicilia, direttore generale di Unirima. “Servono interventi operativi e pragmatici, come un credito d’imposta per i riciclatori e sgravi fiscali per chi acquista materiali riciclati. L’idea di generare sovvenzioni per il nostro settore è quanto mai attuale, a maggior ragione oggi che si parla sempre più diffusamente di decarbonizzazione”, ha evidenziato Maurizio Foresti, vicepresidente di Assorimap. E sulle scelte d’indirizzo del Governo Draghi in merito alle risorse del Recovery Fund destinate all’economia circolare, è intervenuto Mattia Pellegrini: “Il governo italiano ha puntato molto su efficientamento e riconversione energetica, mentre il capitolo sull’economia circolare è il più basso per dotazione finanziaria. Eppure, nel Lazio circa il 60% dei rifiuti finisce in discarica e le stesse percentuali potrebbero valere per Campania e Sicilia. In queste regioni occorre fare un doppio salto: alla luce del fatto che entro il 2035

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NOTIZIARIO ASSORIMAP potrà essere smaltito in discarica solo il 10% dei rifiuti, serve investire non solo nell’ammodernamento, ma anche nella costruzione di nuovi impianti di riciclo”. Non sono mancate le risposte delle rappresentanti politiche. La presidente della commissione Ambiente della Camera, Alessia Rotta, si è così espressa: “Non dobbiamo essere pessimisti nel rapporto tra PNRR ed economia circolare. Molti profili devono ancora essere sviluppati. Pensiamo per esempio alla riforma del fisco, che ancora deve decollare e che potrebbe rappresentare un volano di crescita enorme per tutto il settore”. Mentre per Silvia Fregolent: “Il PNRR assegna maggior rilievo alla questione energetica perché l’Italia patisce carenza di materie prime. Non dimentichiamoci però che la versione varata dal governo Draghi garantisce all’economia circolare più spazio rispetto ai testi precedenti”. Così la senatrice Patty L’Abbate: “Occorre una tassazione premiale per le aziende che creano circolarità e un consistente aumento della concorrenza che consenta di rafforzare sempre di più gli acquisti verdi”. E infine la deputata Rachele Silvestri: “Per creare una politica industriale solida è indispensabile aiutare le PMI a entrare in modo strutturato nel mondo dell’economia circolare. La politica deve quindi impegnarsi ad accelerare gli investimenti per favorire concorrenza, competitività e miglior fiscalità per il settore”.

CONSULTAZIONE DEGLI STAKEHOLDER SULLA DIRETTIVA “SUP” A seguito dell’approvazione della Legge n. 53 del 22 aprile 2021 (Legge di delegazione europea 2019-2020), che recepisce nel nostro ordinamento, all’articolo 22, la Direttiva europea 2019/904 - Single Use Plastics, il Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) ha recentemente avviato una consultazione dei principali stakeholder, tra cui Assorimap, sul recepimento di suddetta direttiva. Rispetto alla norma comunitaria, lo schema di recepimento nazionale contiene due ulteriori previsioni: l’inclusione dei bicchieri di plastica tra i prodotti monouso soggetti a una riduzione dell’impiego (equiparati dunque alle tazze per bevande) e l’apertura agli articoli monouso in plastica compostabile “certificata conforme allo standard europeo della norma UNI EN 13432 e con percentuali crescenti di materia prima rinnovabile superiore al 50%”, laddove “non sia possibile l’uso di alternative riutilizzabili ai prodotti di plastica monouso destinati a entrare in contatto con alimenti”. Bisogna evidenziare, però, che quest’ultima deroga all’utilizzo di plastiche compostabili risulta in contrasto con le Linee guida pubblicate dalla Commissione europea il 31 maggio 2021: un

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documento di orientamento rilasciato affinché le nuove norme vengano applicate in modo corretto e armonizzato in tutti gli Stati membri. Nelle linee guida viene infatti specificato che le uniche plastiche esentate dall’applicazione della Direttiva sono quelle “realizzate con polimeri naturali non modificati chimicamente”, intese come quelle plastiche i cui polimeri risultano da un processo di po- Alcuni dei partecipanti al webinar del 25 maggio 2021. In alto, da sinistra: Cinzia Vezzosi (vicepresidente di Assofermet), Rachele limerizzazione che ha avuto Silvestri (deputata, FdI) e Gianni Todini (vicedirettore di Askanews luogo in natura. Pertanto, e moderatore dell’evento). Al centro, sempre da sinistra: Maurizio viene confermato che le pla- Foresti (vicepresidente di Assorimap), Patty L’Abbate (senatrice, stiche a base biologica e bio- M5S) e Silvia Fregolent (deputata, Italia Viva). In basso: Francesco degradabile sono soggette Sicilia (direttore generale di Unirima) agli obblighi della Direttiva, indipendentemente dal fatto che siano deriva- mi due obiettivi, nell’ambito della lavorazione te da biomassa o destinate a biodegradarsi nel delle materie plastiche, affinché esse possano tempo. contribuire alla mitigazione dei cambiamenti cliDal canto suo, Assorimap ha già trasmesso al matici, le operazioni dovranno includere uno dei MiTE le prime osservazioni allo schema di rece- seguenti processi, segnalati in ordine prioritario: pimento: con l’obiettivo di promuovere e incen- 1. Le materie plastiche in forma primaria sono tivare un percorso circolare per le materie plasticompletamente prodotte attraverso il riciclo che, in contrapposizione alle pratiche dell’usa e meccanico. getta che la Direttiva intende colpire, l’associa- 2. Laddove il riciclo meccanico non sia tecnicazione ha proposto, allorquando non sia possibile mente realizzabile o economicamente perl’uso di alternative riutilizzabili ai prodotti di plasticorribile, le materie plastiche in forma primaria ca monouso destinati a entrare in contatto con sono completamente prodotte attraverso il rialimenti, l’utilizzo di beni e imballaggi realizzati ciclo chimico (se il ciclo di vita delle emissioni di con una percentuale minima obbligatoria di magas a effetto serra prodotte dal riciclo chimico, teria plastica riciclata tracciata post consumo. escludendo le emissioni generate dalla produzione dei combustibili, sarà inferiore al ciclo di L’ATTO DELEGATO SUL CLIMA vita delle emissioni di gas serra generate dalla DEFINISCE “GREEN” IL RICICLO produzione di materie plastiche da materia priMECCANICO ma fossile); Lo scorso 21 aprile la Commissione Europea ha 3. Le materie plastiche in forma primaria derivano adottato un pacchetto di misure relative al Retotalmente o parzialmente da materia prima golamento europeo sugli investimenti sostenibili, rinnovabile (se saranno soddisfatte le medesitra cui il primo Atto delegato sul clima, che fornime previsioni del criterio 2). sce una serie di criteri di screening tecnico per Le previsioni di cui sopra decretano pertanto classificare quali attività economiche contribui- la “maggiore sostenibilità” del riciclo meccaniscano maggiormente alla mitigazione e all’adat- co rispetto ad altre forme di riciclo/produzione tamento ai cambiamenti climatici. di materiale plastico. L’Atto delegato sul clima Un’attività viene considerata “verde” se contri- evolverà nel tempo parallelamente a quelli che buisce sostanzialmente ad almeno uno dei sei saranno i progressi tecnologici. Un secondo obiettivi ambientali individuati dal Regolamento atto, relativo ai restanti quattro obiettivi previsti sulla tassonomia (mitigazione del cambiamento dal Regolamento sulla tassonomia, verrà pubbliclimatico; adattamento al cambiamento clima- cato nel 2022. tico; uso sostenibile e protezione dell’acqua e delle risorse marine; transizione verso l’econoASSORIMAP - Associazione nazionale mia circolare; prevenzione e controllo dell’inquiriciclatori e rigeneratori di materie plastiche namento; protezione e restaurazione della biodiVia Tagliamento, 25 - 00198 Roma Tel.: +39 06 83772547 versità e degli ecosistemi), senza ostacolare gli E-mail: info@assorimap.it altri cinque. www.assorimap.it In base all’Atto delegato sul clima relativo ai priMACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


Verdi non solo nel colore Il riciclo dei materiali ENGEL fa della responsabilità una missione e accompagna i suoi clienti nel percorso verso la produzione sostenibile. Tale impegno si concretizza nelle nostre soluzioni di iniezione 4.0 per le smart factory, che aprono anche nuove opportunità per l‘economia circolare: un esempio è dato dal software iQ weight control per la compensazione delle deviazioni di processo nell‘utilizzo di materiali riciclati. Una qualità costantemente elevata dei pezzi, infatti, garantisce un più ampio campo di utilizzo del materiale riciclato. Nel settore delle tecnologie ENGEL promuove inoltre un maggiore impiego del riciclato: grazie al nuovo procedimento ENGEL skinmelt è possibile ottenere un elevato contenuto di riciclato anche con componenti dalle geometrie complesse. Il verde è più che il solo colore delle nostre macchine – Contattaci e scopri le soluzioni Engel per il riciclo dei materiali.

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PLASTICA E AMBIENTE

RECUPERO E RICICLO

NAVIGARE TRA LE ULTIME MODIFICHE ALLA LEGISLAZIONE SUI RIFIUTI IL VICEPRESIDENTE SENIOR DI TOMRA SORTING RECYCLING, TOM ENG, TRACCIA UN QUADRO DELLA LEGISLAZIONE EUROPEA E INTERNAZIONALE SUI RIFIUTI, EVIDENZIANDO ALCUNE DELLE PIÙ RECENTI MODIFICHE E LE RELATIVE IMPLICAZIONI PER GLI OPERATORI DEL SETTORE DI TOM ENG*

I

l settore globale dei rifiuti e del riciclo è pesantemente regolamentato e, oltre alla legislazione internazionale, quasi ogni paese ha le proprie norme a cui gli operatori del settore devono attenersi. In generale, qualsiasi modifica a tale legislazione è però da accogliere con favore, perché è quasi sempre finalizzata ad aumentare i tassi di riciclo o a migliorare ulteriormente gli standard di qualità. Anche se rappresentano spesso una sfida per gli operatori, tali cambiamenti legislativi devono essere visti come nuove opportunità per le imprese, poiché portano con sé il trasferimento di tecnologie verso i paesi interessati, contribuendo così positivamente all’economia locale (con nuovi posti di lavoro) e migliorando la qualità della vita.

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GLI EMENDAMENTI DELLA CONVENZIONE DI BASILEA SUI RIFIUTI IN PLASTICA Nonostante sempre più paesi mettano gradualmente in atto misure e leggi per recuperare e riciclare la plastica, il conferimento in discarica rimane la prima opzione per milioni di tonnellate di materiali plastici. Durante la Conferenza di Basilea, tenutasi nella primavera del 2019, i governi hanno accettato di modificare la Convenzione stessa per includere i rifiuti in plastica in un quadro giuridicamente vincolante: ben 186 nazioni hanno accettato nuove restrizioni al movimento dei rifiuti plastici non destinati al riciclo, sebbene tali restrizioni non si applichino negli Stati Uniti. Entrati in vigore il primo gennaio 2021, gli emendamenti restrittivi riguardano la maggior

parte degli inquinanti organici persistenti, i rifiuti da apparecchiature elettroniche, i liquidi infiammabili e i metalli pesanti più tossici. Non riguardano invece plastica, rottami metallici e carta straccia, a meno che non siano contaminati o contengano rifiuti o materiali pericolosi. Ora i rifiuti sopra citati sono quindi soggetti ai requisiti di preavviso e consenso della Convenzione di Basilea, il cui scopo è di controllare le spedizioni internazionali della maggior parte dei rottami e dei rifiuti plastici destinati al riciclo o allo smaltimento, rendendo il commercio globale dei rifiuti più trasparente e meglio regolato. La legislazione ha anche lo scopo di fermare la plastica non riciclabile “nascosta” nelle spedizioni inviate ai paesi in via di sviluppo, che non hanno modo di gestire tale MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


materiale. Colpisce pertanto quegli operatori che trattano i rifiuti domestici, perché alcune delle plastiche classificate come “rifiuti pericolosi” si trovano proprio in questo flusso di rifiuti. Ma la principale novità riguarda soprattutto le sanzioni che colpiscono le aziende che trattano la plastica e i metalli contenuti nei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), un flusso di rifiuti in costante aumento in termini pro capite. Grazie alla nuova legislazione si stanno già creando molti impianti per il corretto trattamento di questi materiali, contribuendo così a eliminare il traffico illegale di RAEE verso i paesi in via di sviluppo. Con il nuovo emendamento, per esportare questo tipo di rifiuti gli operatori dovranno seguire una procedura dettagliata (PIC, consenso informato preventivo), secondo la quale i materiali richiedono il consenso preventivo sia del paese esportatore che di quello importatore. Il processo di ottenimento del consenso potrebbe però portare a ritardi anche di diversi mesi nelle esportazioni e gli operatori potrebbero trovarsi a dover stoccare grandi volumi di rifiuti nei loro impianti, in attesa di ricevere il PIC. Inoltre, se gli operatori non rispetteranno i requisiti, il loro materiale potrebbe essere restituito a spese dell’esportatore. Ci potranno essere ritardi nella spedizione del materiale se verrà fermato durante il transito e, in alcuni casi, se i requisiti non verranno rispettati, le autorità del paese di destinazione del materiale potranno intraprendere azioni formali, comprese sanzioni finanziarie. Anche se la maggior parte delle plastiche miste richiede ora il consenso informato preventivo, ci sono alcune eccezioni. Tra queste vi è la “lista verde” dei rifiuti che si potranno esportare senza il PIC e che comprendono: le plastiche destinate a impianti di riciclo che consistono quasi esclusivamente di un unico tipo di polimero; le miscele di PE, PP e PET che sono destinate al riciclo separatamente. Tutte le altre esportazioni e importazioni di rifiuti in plastica devono essere notificate e ricevere il consenso all’esportazione prima del movimento. Per un corretto riciclo dei RAEE è fondamentale una corretta selezione di PP, PS e ABS, tutte plastiche comuni nei rifiuti elettronici. Fortunatamente i recenti progressi nelle tecnologie di selezione automatizzata permettono oggi di ottenere livelli di purezza eccezionali e prima irraggiungibili, intorno al 99,99% nei flussi a base di un unico polimero. Questo materiale non potrà solo essere spedito senza autorizzazione preventiva, ma anche essere venduto a un prezzo di mercato molto più alto della plastica mista; quindi ci sono motivazioni MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021

sia commerciali che legislative per separare e selezionare la plastica mista in flussi singoli.

LA DECISIONE DELLA CINA DI VIETARE LE IMPORTAZIONI DI RIFIUTI SOLIDI Negli ultimi 40 anni la Cina ha sempre rappresentato un’importante destinazione finale per i materiali da riciclare, ma già nel 2013 aveva avviato una politica di limitazione delle importazioni di tali materiali e la più recente decisione di vietare l’import di rifiuti solidi (tra cui plastica, carta e prodotti tessili) riflette l’impegno delle autorità cinesi per promuovere un maggiore riciclo di materiale locale e per ridurre la dipendenza dalle importazioni. Il mancato rispetto del nuovo divieto d’importazione dei rifiuti solidi in Cina può comportare multe salate sia per il trasportatore di rifiuti che per l’importatore, fissate tra circa 71 mila e 710 mila dollari. Le autorità doganali ordineranno anche che i rifiuti solidi siano restituiti al luogo di esportazione per lo smaltimento. Altri paesi, tra cui India, Malesia e Tailandia, hanno preso provvedimenti simili per i rifiuti plastici e, in alcuni casi, per la carta mista. Queste decisioni avranno conseguenze di vasta portata per gli operatori del settore che dipendevano storicamente dall’export in Cina o nei paesi che ora hanno vietato le importazioni dei materiali di recupero. Dovranno perciò trovare nuovi mercati finali per i loro materiali di scarto o investire in tecnologie di selezione per raggiungere i tassi di purezza eccezionalmente alti che la Cina richiede per i rifiuti solidi, al fine di concedere una licenza d’importazione. La Cina, per esempio, è sempre stata il più grande mercato d’importazione di carta da macero del mondo, ma ora concederà licenze solo per carta da macero che abbia un livello di purezza superiore al 99,5%. Ciò significa che gli operatori dovranno investire in nuovi o più moderni impianti di selezione, de-inking (disinchiostrazione) e riciclo.

IL GREEN DEAL EUROPEO In concomitanza con la decisione della Cina di vietare tutte le importazioni di rifiuti solidi, anche la Commissione Europea sta facendo ulteriori passi avanti per affrontare la questione dell’inquinamento da materiali plastici, introducendo nuove regole che vietano la spedizione all’estero di rifiuti plastici non differenziati. Nell’ambito dello European Green Deal, entrato in vigore lo scorso primo gennaio, nuove norme regolano l’esportazione, l’importazione e la spedizione intra-UE di rifiuti in plastica. Queste ultime vietano l’export di rifiuti plastici dall’UE verso i paesi non OCSE; fanno eccezione i materiali “puliti” che vengo-

Tom Eng, vicepresidente senior e responsabile di Tomra Sorting Recycling

Con una base clienti di livello globale, Tomra Sorting Recycling monitora attivamente tutti i cambiamenti legislativi nazionali e internazionali. Ciò le consente di adattare le proprie tecnologie ai processi di riciclo del futuro

no inviati al riciclo. Come nel caso degli emendamenti della Convenzione di Basilea e del divieto d’importazione della Cina, a causa di questi regolamenti più severi gli operatori del settore non saranno più in grado di esportare facilmente i loro rifiuti in plastica, a meno che non riescano a generare frazioni di singoli materiali a elevata purezza. Quindi, ancora una volta, è possibile giungere alla conclusione che la tecnologia di selezione a sensori sarà in grado di aiutare gli operatori a raggiungere i livelli di purezza richiesti dalle nuove regolamentazioni. Quelle fin qui descritte sono solo tre delle modifiche normative che stanno interessando le aziende del recupero e del riciclo, a cui si dovrebbe aggiungere entro l’anno il divieto di produrre/utilizzare plastica monouso in tutti gli Stati membri dell’UE. È quindi necessario monitorare attivamente tutti i cambiamenti legislativi, a livello sia nazionale che internazionale, in modo da adattare le proprie tecnologie ai processi di riciclo del futuro e riuscire così a prosperare in un mercato internazionale difficile e competitivo. *Vicepresidente senior e responsabile di Tomra Sorting Recycling

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PLASTICA E AMBIENTE

NEWS Ricerca dell’Università di Bolzano

Biopolimero per l’isolamento acustico nato dalle alghe e dai rifiuti plastici marini Ricavato dalla lavorazione delle alghe rosse, il biopolimero inventato e brevettato da Marco Caniato, ricercatore e docente della facoltà di Scienze e tecnologie dell’Università di Bolzano, permette di sfruttare materiali plastici di scarto o inerti di altro genere per realizzare un espanso estremamente efficace come isolante termico e acustico per applicazioni industriali, civili e marittime. Si è inoltre rivelato promettente nella battaglia contro la dispersione delle materie plastiche in mare. Per il suo sviluppo, in collaborazione con l’Università di Trieste, Caniato ha impiegato un estratto dell’alga agar agar, un polisaccaride normalmente usato come gelificante naturale che, dopo essere stato addizionato con carbonato di calcio, può essere mescolato alla plastica polverizzata. Come materiali rappresentativi delle plastiche che più comunemente si trovano in ambiente marino sono state utilizzate

quelle derivate dai rifiuti industriali e domestici: PE, PET e polistirene espanso. Dopo la gelificazione, i campioni vengono congelati a -20°C per 12 ore e infine liofilizzati per rimuovere l’acqua. Il risultato finale è un materiale poroso che può essere utilizzato, per esempio, in edilizia, al posto della lana di roccia. Ma non è solo il prodotto a essere ecocompatibile: il processo di realizzazione prevede infatti il riciclo dell’acqua che viene raccolta al termine della liofilizzazione, dopo lo scongelamento. In precedenza, altri scienziati avevano trovato metodi innovativi per il riutilizzo dei rifiuti plastici, per esempio come riempitivi nelle mescole per l’asfalto. Nessuno, però, aveva pensato di riciclare in questo modo le plastiche che galleggiano sulle superfici dei nostri mari, piuttosto difficili da recuperare e trattare, poiché spesso accoppiate con altri materiali (plastici o non plastici) e ricoperte di sale marino.

Alcuni campioni del nuovo biopolimero espanso messo a punto dal ricercatore Marco Caniato

“Le prove di caratterizzazione che abbiamo condotto hanno confermato che il prodotto possiede ottime proprietà isolanti e che può facilmente competere con gli isolanti tradizionali come la lana di roccia o le schiume poliuretaniche. Abbiamo dimostrato che un approccio sostenibile, più pulito ed ecologico, può essere usato per riciclare i rifiuti marini e per costruire con un materiale ecologicamente ed economicamente conveniente”, ha dichiarato Marco Caniato.

Film trasparente, biodegradabile e compostabile

È tutta italiana la prima pellicola per alimenti smaltibile con la frazione umida Si chiama Leaf la prima pellicola per alimenti che può esse- ma anche la sua totale compostabilità. Senza contare l’utilizzo re gettata nella frazione umida dei rifiuti domestici, rendendo nelle cucine di casa: finalmente si potrà conservare un alimenil packaging plastico parte integrante dell’economia circola- to, o anche l’avanzo del giorno prima, con una pellicola sicura e re. È stata sviluppata ed è attualmente prodotta dall’azien- smaltibile nell’umido, contribuendo a fare la propria parte per la da vicentina Crocco, proviene da una filiera completamente salvaguardia dell’ambiente e riducendo inoltre lo spreco di cibo”, made in Italy, si basa sulla bioplastica Mater-Bi di Novamont ha spiegato l’amministratore delegato di Crocco, Renato Zelcher. ed è già stata messa in commercio da produttori di alimen- In aggiunta a tutto questo, vi è anche la possibilità di neutralizti come Melinda, che l’ha scelta per il packaging zare le rimanenti e ridotte emissioni di CO2 dovute alla Oltre a essere 100% compostabile delle sue mele Melinda Bio. produzione industriale della pellicola attraverso un probiodegradabile La pellicola Leaf è biodegradabile e compostabile e compostabile, la cesso di ecodesign che Crocco ha denominato Greensecondo lo standard UNI EN 13432, è contrassegna- pellicola trasparente side. “Siamo infatti in grado di misurare la “carbon foLeaf può essere ta dal marchio “OK Compost Industrial” rilasciato da otprint” (ovvero le emissioni di gas serra lungo tutto il utilizzata a contatto TÜV Austria e può quindi essere smaltita nella fraciclo di vita) del packaging, eventualmente ridefinirne il con tutti i tipi zione organica del rifiuto domestico, entrando così design dal punto di vista dello spessore e del materiadi alimenti nel processo di compostaggio industriale senza imle usato, che può essere d’origine biologica o provenire pattare su altre filiere di trattamento dei rifiuti. da riciclo, e, infine, garantire che le emissioni rimanenti “Spesso la parola rivoluzione si utilizza a sprovengano compensate attraverso l’acquisto di carposito, ma in questo caso credo vada prebon credit, ovvero sostenendo progetti sostenisa in considerazione. Oggi un prodotbili come riforestazioni o produzione di energia to alimentare da banco può garantire da fonti rinnovabili, come previsto dagli acnon solo la sicurezza della confezione, cordi internazionali”, ha concluso Zelcher.

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I risultati di Corepla nel 2020

Raccolta della plastica in aumento nonostante l’emergenza sanitaria Nel 2020 la riduzione dei consumi di materie plastiche è stata nel complesso contenuta, grazie alla consistente crescita del settore medicale e di quello di disinfezione e detergenza, al deciso rilancio degli alimenti confezionati e al recupero generalizzato nella seconda metà dell’anno. Il quantitativo complessivo di imballaggi immessi al consumo sul territorio nazionale è stato stimato in 2198 kt, con una flessione di circa il 5% rispetto al 2019. In controtendenza rispetto a questo dato, la raccolta differenziata degli imballaggi in plastica è cresciuta anche nel 2020: la raccolta conferita ai centri di selezione, inclusiva di quella di competenza dei sistemi autonomi, è stata superiore a 1,4 milioni di tonnellate, con un aumento del 4% rispetto al 2019. Un nuovo record in termini di quantità trattata, che

porta l’Italia a un livello pro-capite medio annuo di 23,7 kg. A guidare la classifica: Valle d’Aosta, Umbria e Sardegna, con oltre 32 kg per abitante. Da notare come i risultati della raccolta delle singole Regioni si stiano sempre più avvicinando al dato medio nazionale, superando gli enormi divari che sino a tre anni fa caratterizzavano la situazione italiana. A fronte di oltre 1,9 milioni di tonnellate di imballaggi in plastica immessi sul mercato e di pertinenza Corepla nel 2020, il sistema Italia è riuscito a recuperarne più di 1,8 milioni, che corrispondono al 95% del totale: un dato che porta l’Italia sul podio dei paesi europei più virtuosi. Lo scorso anno sono state riciclate 655393 t di rifiuti d’imballaggio in plastica, prevalentemente provenienti da raccolta differenziata urbana (sono incluse le

quantità provenienti dalle piattaforme da superfici private e dai consorzi autonomi). Alle cifre della gestione consortile vanno aggiunti i quantitativi riciclati da operatori industriali indipendenti provenienti dalle attività commerciali e industriali (249500 t), per un riciclo complessivo di oltre 900 mila t. Sono stati recuperati poi anche quegli imballaggi che ancora non possono essere riciclati; Corepla ha infatti avviato a recupero energetico ben 377807 t. Tale materiale è stato destinato per il 75% ai cementifici (43% in Italia e 32% all’estero) e per il restante 25% alla termovalorizza-

zione diretta. Il servizio di raccolta e riciclo è ormai capillare in tutto il Paese: sono 7436 i Comuni serviti (94% del totale) con il coinvolgimento del 97% dei cittadini. Il valore economico direttamente distribuito dal consorzio ammonta a 771 milioni di euro; la quota principale (pari a 391 milioni) resta quella destinata ai Comuni e/o ai loro operatori delegati. Quasi 173 milioni sono stati destinati agli impianti di selezione che suddividono la plastica per polimero (e anche per colore in alcuni casi, come per il PET), dando così maggior valore al prodotto selezionato.

Pipe bends & Couplings

Nonostante il contesto di generale difficoltà, la raccolta differenziata degli imballaggi in plastica è cresciuta anche nel 2020 e quella conferita ai centri di selezione è stata pari a 1433203 tonnellate, con un aumento del 4% rispetto all’anno precedente

stainless steel pipe bends and aluminium couplings suitable for vacuum and pressure conveyors stainless steel pipe bends in all common pipe dimensions from 38.0 x 1.5 mm till 204.0 x 2.0 mm; radii: 75, 250, 300, 500, 800, 1.000, 1.200 and 1.500 mm (AISI 304) highly wear-resistant pipe bends: glass pipe bends and HVA NIRO® stainless steel pipe bends

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LINEE DI TRASFORMAZIONE

SVILUPPI E INVESTIMENTI IN CASA CMS

L’EVOLUZIONE DEL CENTRO DI LAVORO L’AZIENDA CMS DI ZOGNO (BERGAMO) STA VIVENDO UN MOMENTO DI INTENSA ATTIVITÀ, NONOSTANTE I TEMPI DIFFICILI. ALLA RICERCA E ALLO SVILUPPO TECNOLOGICO AFFIANCA IMPORTANTI INVESTIMENTI, CHE A LORO VOLTA ALIMENTANO I PRIMI PER CONSOLIDARE E RAFFORZARE LA PROPRIA POSIZIONE DI MERCATO NEL SETTORE DI RIFERIMENTO

C

on la nuova macchina athena di CMS la rifinitura di termoformati in materiale plastico diventa ancora più semplice, flessibile, veloce e accurata. Athena è un centro di lavoro a portale mobile progettato espressamente per lavorazioni ad alta velocità di materiali plastici, in grado di offrire un’eccellente dinamica di movimento e tradursi in un’elevata produttività. La progettazione strutturale avanzata garantisce la riduzione delle vibrazioni generate dalla lavorazione e un’ottima qualità della finitura.

mozione di alcun organo meccanico, a tutto vantaggio di tempi di messa in servizio ridotti. Dedicato alla generazione ottimizzata del percorso di rifilatura e basato su software interattivo e tastiera portatile con joystick e touch screen per la gestione di tutte le funzioni del CNC, il sistema di pro-

grammazione Smart4Cut permette la creazione del programma di taglio partendo dal modello 3D o direttamente dal pezzo campione montato in macchina, eliminando in automatico tutti i movimenti inutili e riducendo al minimo il tempo di ciclo. La macchina è disponibile anche con tavole rotanti Operatività all’interno del centro di lavoro athena

LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI La massima libertà produttiva è assicurata da aree di lavoro di grandi dimensioni e ampiamente configurabili (zona unica o pendolare). Il design compatto favorisce la movimentazione e il trasporto senza la ri-

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(TR) e con tavole estraibili APC (Automatic Pallet Change). La gamma prende origine dai precedenti modelli di CMS per il taglio dei materiali plastici, di cui rimangono invariati tutti i vantaggi, inclusa l’unità operatrice CX5 e il sistema per la raccolta degli sfridi integrato nel basamento, così che l’area di lavoro sia sempre pulita e facilmente accessibile, ma si arricchisce dell’estensione dell’asse Y fino a 2500 mm. Le capacità dinamiche degli assi sono state portate a un livello più elevato, così da sfruttare meglio, anche in spazi ridotti, tutte le prestazioni di movimento della macchina. Qualità e precisione dei movimenti e della lavorazione risultano ulteriormente potenziate grazie all’utilizzo del nuovo sistema di programmazione Smart4Cut e all’unità operatrice CX5: il primo consente di generare in modo automatico percorsi di rifilatura ottimizzati, mentre la seconda si mantiene sempre alla minima distanza dal pezzo da lavorare, in modo da ottenere il miglior tempo di taglio nel rispetto della qualità richiesta. Ne conseguono riduzioni del 15% dei tempi di taglio e programmazione (con sistema Smart4Cut) dei cicli di scontornatura, del 13% dei tempi complessivi di lavorazione, grazie all’ottimizzazione delle dinamiche di movimento assi, e del 15% dei tempi di pulizia della tavola, grazie al sistema di raccolta dei trucioli integrato nel basamento, e, per tutte le versioni, il massimo sfruttamento dello spazio nel reparto produttivo in rapporto al cubo lavorabile.

COMPATTO E POLIEDRICO Altro centro di lavoro che si distingue per compattezza e poliedricità nella gamma di CMS, time 100 presenta uno tra i migliori rapporti prezzo/prestazioni. In particolare, la macchina ha un design compatto che ne riduce al minimo l’impronta a terra e l’ingombro, rendendola accessibile da tutti i lati per la movimentazione di pannelli o piccoli componenti. Questo centro di lavoro, infatti, rispetto alle soluzioni tradizionali, occupa il 17% in meno di spazio, consente un risparmio medio del 25% sull’attrezzaggio e sul cambio formato e non pone limiti alle geometrie dei pezzi da lavorare, anche quando molto complesse. Le prestazioni rendono time 100 la soluzione ideale per soddisfare tutte le esigenze di “nesting” e di lavorazione degli articoli tecnici da lastra. Inoltre, grazie a dispositivi dedicati, è in grado di adattarsi alle più svariate necessità dei settori MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021

Il centro di lavoro time 100

della grafica e della cartellonistica. La configurazione della versione cella è studiata appositamente per garantire la massima automazione e la conseguente ottimizzazione del ciclo produttivo.

La consolle multi-touch Eye-M di ultima generazione rende il lavoro dell’operatore intuitivo e quindi immediato, mentre lo schermo semplice ma elegante è reso ancora più luminoso dalla tecnologia LED.

A Zogno

Nuovo reparto dedicato alla costruzione delle macchine più grandi Gli investimenti non si fermano in casa CMS, che ha appena realizzato una nuova area produttiva. Lo stabilimento produttivo di Zogno (Bergamo) dispone adesso di una nuova struttura all’avanguardia sotto tutti i punti di vista. Un’intera area di 85 mila metri cubi è stata realizzata, nel pieno rispetto dell’ambiente e del paesaggio circostante, specificamente per la costruzione delle macchine più grandi dell’azienda, che verranno movimentate tramite otto carroponti dalla portata di 15 tonnellate ciascuno. La superficie totale coperta è di 7740 metri quadri, l’altezza utile interna del fabbricato arriva fino a 12 metri, l’illuminazione delle aree di produzione avviene per mezzo di 200 proiettori LED, che garantiscono una luce mediamente superiore a 350 lux, e durante la realizzazione degli impianti sono stati posati circa 10

mila metri di cavi elettrici. Le facciate e l’impatto paesaggistico del capannone sono stati studiati con la collaborazione dell’architetto Cinzia Robbiati della soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per le provincie di Bergamo e Brescia. La certificazione energetica lo colloca in Classe A1, mentre sulla copertura è installato un impianto fotovoltaico composto da 504 moduli solari policristallini con una potenza complessiva di picco di 150 kW. Il solaio di pavimento, dello spessore di 48 cm, è in grado di sopportare carichi dinamici fino a 3500 kg, con un cedimento differenziale inferiore a 2 centesimi di mm, così da permettere di eseguire i collaudi direttamente sul posto, comprese le prove più impegnative e severe, assicurando risultati precisi e affidabili.

Una panoramica dell’interno del nuovo capannone realizzato da CMS a Zogno per la costruzione delle sue macchine più grandi

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LINEE DI TRASFORMAZIONE

INSIDE SPRING DI BIESSE GROUP

EDIZIONE STRAORDINARIA DI UN EVENTO SENZA CONFINI UN EVENTO GLOBALE E COMUNE A TUTTE LE DIVISIONI, CON UN’EDIZIONE STRAORDINARIA CHE HA UNITO REALE E VIRTUALE: INSIDE È TORNATO IN SCENA IN UNA NUOVA VERSIONE PRIMAVERILE, PER UN’ESPERIENZA COMPLETA E IRRINUNCIABILE, CHE VEDE DA SEMPRE PROTAGONISTE LE TECNOLOGIE BIESSE, INTERMAC E DIAMUT

E

dizione speciale primaverile, Inside Spring è andato in scena presso il Campus di Biesse a Pesaro, dal 10 al 28 maggio, con dimostrazioni fisiche in showroom e visite guidate nei reparti produttivi, rispettando i protocolli di salute e sicurezza, ma anche con webinar tecnologici e approfondimenti in linea diretta con gli esperti dell’azienda. Con questo evento, di cui sono state protagoniste assolute le ultime soluzioni per la lavorazione dei materiali tecnologici, così come di legno, vetro e pietra, Biesse Group conferma l’esclusivo format “on-life”, lanciato lo scorso autunno con Inside in Action. Un format che comprende due versioni: “offline” e “online”.

AL CAMPUS DI PESARO E ONLINE Le showroom di Biesse e Intermac a Pesaro hanno aperto le porte con oltre 60 macchine, prodotti e servizi digitali da scoprire, in totale sicurezza e nel completo rispetto dei protocolli

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di tutela della salute di visitatori e dipendenti, così come degli ambienti di lavoro. Grazie a un sistema di prenotazione online dedicato all’evento, i visitatori hanno potuto prenotare autonomamente visite e dimostrazioni tecniche in base alla disponibilità giornaliera. A tale scopo sono state predisposte 20 business lounge dedicate esclusivamente a ospitare i visitatori, per illustrare le soluzioni Biesse e Intermac garantendo la salubrità degli spazi. I “visitatori virtuali”, tramite un’unica registrazione, hanno avuto invece a disposizione un ricco palinsesto, la cui protagonista era l’innovazione tecnologica, con novità di prodotto e di processo. L’evento Inside Spring, nella sua versione online, ha preso forma grazie ai “Technology in Action”, approfondimenti premium dai contenuti esclusivi, streaming di video sulle tecnologie all’avanguardia, tradotti in otto lingue e disponibili per i diversi fusi orari del mondo: America, Europa e Apac. Durante le proiezioni dei video, è stato possibile

interagire con gli esperti dell’azienda grazie alla chat sempre attiva, comunicando nella lingua locale e attivando eventualmente anche l’opzione di videochiamata per meeting “one-to-one”.

UN FORMAT DI APPROFONDIMENTI Per l’occasione è proseguita anche la serie “Make & Talk”, il format fatto di approfondimenti e storie di successo volto a delineare fin da ora le sfide che ci attendono nel futuro. Due sono stati i nuovi appuntamenti nella location di Casa Lago a Milano, in programma il primo e l’ultimo giorno dell’evento, che hanno potuto contare sulla presenza di due ospiti d’eccezione: il 10 maggio, nella rubrica “Next Comes First”, è andato in onda il talk “Sostenibilità e competitività”, con la partecipazione di Rossella Sobrero, presidente di Ferpi, la federazione italiana di relazioni pubbliche che da anni organizza il salone CSR-Corporate Social Responsability. Il 28 maggio, invece, è stato il turno della rubrica “FuMACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


Federico Broccoli, Chief Commercial & Markets Officer di Biesse Group

turing”, che ha ospitato la conversazione “Che il design trasformi la società” con Daniele Lago, CEO e head of design della società Lago. Tutti i video sono stati poi resi disponibili a richiesta in streaming sulla piattaforma interattiva digitalarena.biessegroup.com.

DUE CHIAVI DI LETTURA DELLA TRASFORMAZIONE DIGITALE Gli approfondimenti tecnologici e le innovazioni, disponibili in showroom o in versione digitale, sono stati guidati da Automaction e Smartaction, le due chiavi di lettura della trasformazione digitale che Biesse offre ai propri clienti, per accogliere le esigenze di grandi impianti industrializzati che desiderano rafforzare e incrementare le prestazioni produttive, nel primo caso, e soddisfare le esigenze di piccole e medie aziende, nel secondo, presentando tutti i vantaggi della digitalizzazione. “Un evento di gruppo senza confini: un’occasione imperdibile per i nostri clienti, trasversale a tutte le tecnologie prodotte da Biesse, Intermac e Diamut, e internazionale. Abbiamo offerto ai clienti di tutto il mondo e di tutte le divisioni una formula completa in tutte le sue forme, che ha integrato la presenza fisica con quella digitale, per consentire, anche a chi non ha potuto essere presente fisicamente a Pesaro, di poter partecipare, tramite demo in streaming e videochiamate con la nostra forza

Raphaël Prati, Chief Marketing & Communications Officer di Biesse Group

vendita locale, a un evento veramente internazionale. La collaborazione con le nostre sedi nel mondo ha rappresentato la vera chiave di volta di un evento che è durato realmente 24 ore su 24, in ogni parte del mondo, superando limiti temporali e fisici. L’evento ha confermato infatti la volontà dell’intero gruppo di rafforzare la presenza internazionale, la vicinanza territoriale, l’ampia capillarità, fonte di arricchimento culturale e da sempre opportunità di sviluppo professionale e di attrattività dei migliori talenti”, ha dichiarato Federico Broccoli, Chief Commercial & Markets Officer di Biesse Group. “Abbiamo aperto le porte delle nostre showroom in primavera, anticipando l’evento Inside e confermando di fatto la formula ibrida dello scorso ottobre, che si è rivelata vincente da diversi punti di vista: abbiamo garantito infatti ai nostri clienti interazione, condivisione e partecipazione, fisica nei nostri showroom o digitale

sulla piattaforma Digital Arena. Abbiamo investito grandi risorse per ampliare il nostro ecosistema digitale, sia per quanto riguarda le innovazioni tecnologiche, dai prodotti ai servizi, sia per quanto riguarda il nostro modo di relazionarci con i clienti di tutto il mondo. I canali digitali rappresentano oggi un nuovo modo per essere in contatto con loro, dando la possibilità a tutti di partecipare a ciò che accade nelle nostre showroom, pur non essendo fisicamente a Pesaro. I nostri clienti non sono stati semplici spettatori, ma veri interlocutori con i nostri esperti in tempo reale (durante le demo virtuali in showroom o nel corso dei documentari tecnologici su Digital Arena), rendendo sempre più labile il confine tra la modalità fisica e quella digitale e intensificando il valore della relazione e della partecipazione all’evento”, ha aggiunto Raphaël Prati, Chief Marketing & Communications Officer di Biesse Group.

Biesse Group si espande all’estero

Nuove sedi in Israele, Giappone e Brasile Con l’apertura di nuove sedi in Israele, Giappone e Brasile, Biesse Group espande la propria presenza internazionale e si rafforza in mercati considerati strategici. Il gruppo ritiene che lo sviluppo della dimensione internazionale, insieme a investimenti tecnologici e organizzativi e a opportunità di crescita inorganica siano elementi indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi futuri. Guarda da sempre a Israele con grande interesse, come dimo-

Dalla fine degli Anni Ottanta, con l’apertura della prima sede negli Stati Uniti, a oggi, il processo di internazionalizzazione rappresenta uno dei cardini principali della strategia del Gruppo Biesse, presente con 39 sedi in Europa, Nord America, America Latina, Medio ed Estremo Oriente, Asia e Oceania

MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021

stra la collaborazione avviata lo scorso anno con il progetto Open-I, il laboratorio di “open innovation” di gruppo che in Israele viene sviluppato attraverso la partnership con AdlerInlight Technology Observatory, osservatorio nato per unire industria e innovazione sul territorio italiano. La nuova sede, oltre a dare ulteriore stimolo a questa iniziativa, permetterà di sviluppare il potenziale commerciale del gruppo. L’espansione in Giappone rappresenta invece la volontà di investire in un paese dall’ottimo potenziale. La nuova sede permetterà, attraverso l’unione di competenze manageriali locali e di gruppo, di sviluppare in Giappone l’attività già avviata grazie alla partnership che Biesse aveva con il partner Shinx. In Brasile, infine, il gruppo allarga la propria presenza, che permetterà inoltre di valutare più da vicino le opportunità di altri paesi del Sud America. All’interno del programma di espansione internazionale, rientra poi il rafforzamento della rete del gruppo, grazie all’accordo con un nuovo partner in Lituania. Previsto inoltre l’ampliamento della sede negli Stati Uniti, attraverso la realizzazione di un nuovo capannone all’interno del Campus di Charlotte (North Carolina), grazie al quale le sedi in Nord America raggiungeranno complessivamente una dimensione superiore ai 15 mila metri quadri.

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LINEE DI TRASFORMAZIONE

INTERVISTA A FABRIZIO POLI, AD DI FAP

AFFRONTARE IL NOSTRO TEMPO CON L’OTTIMISMO CHE DERIVA DALL’ESPERIENZA UN’INTERVISTA A 360° CON FABRIZIO POLI, AMMINISTRATORE DELEGATO DI FAP, CHE INSIEME AL FRATELLO FRANCESCO POLI, DIRETTORE VENDITE, DIRIGE L’AZIENDA DI FAMIGLIA, DA OLTRE TRENT’ANNI ATTIVA NELLA COSTRUZIONE DI IMPIANTI D’ESTRUSIONE PER LA PRODUZIONE E LA LAVORAZIONE DI MATERIALI ESPANSI DI LUCA MEI

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Una fase della produzione di film in polietilene espanso con una linea di FAP

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a miglior pubblicità per FAP è sempre stata il macchinario innovativo di qualità, con cui il cliente costruisce il successo della propria impresa”. Sono, queste, le parole di Luigi Poli, fondatore nel 1987 di FAP, azienda con sede a Besana in Brianza che costruisce impianti per l’estrusione, specializzata soprattutto in quelli per la produzione di film in materiali espansi, e guidata oggi dai figli Fabrizio e Francesco Poli, amministratore delegato il primo, direttore vendite il secondo. Parole che riassumono bene la filosofia data fin dall’inizio all’azienda dall’imprinting tipico dello spirito brianzolo, ben noto a livello nazionale e internazionale, ossia quello di persone dedite al proprio lavoro, anche quando questo si fa duro, e che considerano i prodotti che ne sono il frutto come la migliore referenza per sé e per la propria attività.

Alla guida di FAP dal 2020, i fratelli Poli sono entrati entrambi nell’azienda di famiglia quando erano ancora giovanissimi, così che il vantaggio di un lungo tirocinio svoltosi tra i vari reparti e le diverse funzioni aziendali li rende oggi imprenditori di esperienza nonostante l’ancora giovane età. I due titolari sono attualmente impegnati non solo nella guida dell’azienda, bensì anche in una spinta in avanti a tutto tondo della sua attività, con importanti investimenti che, soprattutto in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, richiedono una buona dose di coraggio e di competenza allo stesso tempo. Di cui, evidentemente, Fabrizio e Francesco non difettano. Per farci raccontare tutto questo con le sue parole, abbiamo intervistato Fabrizio Poli, le cui risposte proponiamo nelle colonne seguenti, non prima però di averlo ringraziato per la disponibilità. MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


PARTIAMO DAL VOSTRO CAMPO DI SPECIALIZZAZIONE, QUELLO DELLA COSTRUZIONE DI LINEE PER L’ESTRUSIONE DI MATERIALI ESPANSI. QUAL È LO STATO DELL’ARTE IN QUESTO CAMPO E QUALI SONO I VOSTRI PIÙ RECENTI SVILUPPI TECNOLOGICI PER QUESTO PARTICOLARE TIPO DI LAVORAZIONE?

Al termine della produzione, il film in materiale espanso viene raccolto in bobine con avvolgitori costruiti dalla stessa azienda

messe. Inoltre, porteremo in Italia il laboratorio di ricerca e sviluppo, attualmente in Francia, ampliando il polo di ricerca in abito internazionale”.

“FAP vanta un’esperienza di oltre trent’anni nel settore dei film in materiale espanso e grazie al nostro laboratorio di ricerca e sviluppo in Francia siamo in grado di studiare le novità applicative offerte dai materiali non ancora presenti sul mercato, rendendo la nostra tecnologia adeguata alla loro lavorazione. In questi termini, cerchiamo sempre di anticipare le esigenze dei produttori e del mercato per farci trovare pronti”.

L’INDUSTRIA 4.0 HA CAMBIATO GLI IMPIANTI CHE COSTRUITE E I PROCESSI INTERNI ALLA VOSTRA AZIENDA? SE SÌ, IN QUALE MODO? “Ormai da anni il settore della produzione è sottoposto a un processo di trasformazione senza precedenti, grazie a tecnologie come la robotica, l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata. FAP ha investito molto nell’Industria 4.0, migliorando l’accesso ai dati e la gestione del processo di estrusione, per offrire ai nostri clienti una maggiore competitività, in particolare in termini di efficienza, precisione e abbattimento dei costi di produzione”.

COME STA ANDANDO IL VOSTRO MERCATO DI RIFERIMENTO IN QUESTO PERIODO COSÌ DIFFICILE? “Nel marzo del 2020 abbiamo registrato un rallentamento, sebbene la ripresa sia stata quasi immediata. Nonostante tutti i comparti abbiano risentito della crisi causata dal Covid-19, la nostra clientela è fortunatamente costituita da aziende che operano in differenti settori e che quindi hanno subito meno gli effetti della difficile situazione. Grazie a prestazioni tecniche elevate, i film in materiali espansi sono ampiamente utilizzati in molti ambiti industriali, come l’imballaggio, l’edilizia e l’automobile. Inoltre, a causa delle imminenti restrizioni alla commercializzazione e all’uso di contenitori per alimenti in polistirene espanso, stiamo rilevando, da parte delle aziende operanti nel settore alimentare che saranno obbligate ad adattarsi a questo cambiamento, un aumento della domanda di soluzioni per sostituire i loro prodotti con quelli in polipropilene espanso riciclabile al 100%. A questo proposito, stiamo eseguendo parecchi test nel nostro laboratorio per poter offrire le migliori soluzioni che permettano ai clienti tale passaggio. Secondo le nostre stime, nel 2021 MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021

RECENTEMENTE AVETE ANCHE RINNOVATO SIA LA VOSTRA IMMAGINE CHE IL MODO DI COMUNICARE. DOVE E COME SIETE INTERVENUTI A QUESTO SCOPO?

I fratelli Fabrizio e Francesco Poli al lavoro nei reparti di produzione dell’azienda

metteremo a segno un’ulteriore crescita del fatturato rispetto agli anni precedenti”.

A PROPOSITO DI COVID-19 DA LEI CITATO, QUALI RIPERCUSSIONI AVETE SUBITO DALLA PANDEMIA E COME AVETE AFFRONTATO L’EMERGENZA SANITARIA DA UN PUNTO DI VISTA LAVORATIVO? AVETE DOVUTO CHIUDERE O RIORGANIZZARE LA PRODUZIONE? “Abbiamo chiuso l’azienda nell’aprile del 2020, quando la paura era tanta, quando i dispositivi di protezione individuale ancora scarseggiavano e quando c’era ancora poca chiarezza su come organizzarsi nei posti di lavoro. Come tutte le aziende abbiamo dovuto riorganizzarci, mettendo al primo posto la salute dei nostri dipendenti e collaboratori, ridistribuire gli spazi di lavoro, sanificare le aree comuni, rendere disponibili a tutti DPI e gel sanificanti e organizzare corsi di formazione sui comportamenti da assumere in azienda”.

CI PUÒ PARLARE DEGLI INVESTIMENTI PER IL RINNOVAMENTO E L’AMPLIAMENTO DEL VOSTRO STABILIMENTO? A CHE PUNTO SIETE E QUALI INTERVENTI COMPORTERANNO? “Inizieremo i lavori per il nostro nuovo sito produttivo all’inizio del secondo quadrimestre del 2021. La nuova sede sarà situata sempre a Besana in Brianza e il progetto prevede l’ampliamento dell’area produttiva, divenuta insufficiente per gestire il sempre crescente numero di com-

“Il nostro impegno, la nostra dedizione verso i clienti e i traguardi raggiunti parlano per noi, ma volevamo raccontare la nostra storia anche a chi ancora non ci conosce. Si sa che da sempre il logo di un’azienda è un elemento essenziale nella definizione della sua immagine; ecco perché abbiamo fatto il restyling del nostro e rinnovato anche il sito internet, rendendolo più moderno e semplice. Siamo molto orgogliosi del risultato e crediamo che il nostro nuovo logo corrisponda al meglio a ciò che siamo oggi: un’azienda dinamica a conduzione familiare, con una lunga storia di successi, una grande esperienza internazionale alle spalle e in crescita costante”.

GRAZIE AI NUOVI INVESTIMENTI, SEMBREREBBE CHE STIATE IMPRIMENDO UNA SPINTA IN AVANTI ALLA VOSTRA ATTIVITÀ. QUESTO VI PORTERÀ ANCHE AD ASSUMERE NUOVE FIGURE TECNICHE E COMMERCIALI? “Abbiamo già avviato la ricerca di nuove figure da inserire in ambito ricerca e sviluppo e nell’ufficio tecnico. Ci siamo mossi in anticipo perché diamo molta importanza e poniamo molta attenzione alla ricerca del personale. Sono i nostri collaboratori che costruiscono giorno per giorno il successo di FAP”.

Il CEO Fabrizio Poli (a sinistra nella foto), con il fratello Francesco Poli, direttore vendite di FAP

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LINEE DI TRASFORMAZIONE

I QUARANT’ANNI DI TECNODINAMICA

DAL PASSATO AL FUTURO DELLE TECNOLOGIE PER EPS QUATTRO CHIACCHIERE CON ADRIANO DE ROSSO E GRAZIANO FREGOLENT, SOCI FONDATORI DELL’AZIENDA TREVIGIANA TECNODINAMICA, CHE NEL 2021 CELEBRA QUARANT’ANNI DI ATTIVITÀ, PROPONENDOSI COME VERO E PROPRIO TRAIT D’UNION IDEALE NELLA STORIA DELLE TECNOLOGIE PER LA LAVORAZIONE DELL’EPS

C’

è un legame indissolubile che unisce il mondo dell’EPS e Tecnodinamica, l’azienda fondata nel 1981 in provincia di Treviso, tra le meravigliose col-

line del Prosecco, di recente nominate patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco. Componenti per l’isolamento termico e acustico e per la protezione dagli urti, ma anche

Graziano Fregolent (a sinistra) e Antonio De Rosso

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elementi scenografici e di arredo sono prodotti in tutto il mondo ormai da quarant’anni grazie a tecnologie e know-how sviluppati all’interno di questa “boutique tecnologica”, come la definiscono Adriano De Rosso e Graziano Fregolent, i soci fondatori di Tecnodinamica. Ed è questo che i due titolari hanno raccontato alla redazione di MacPlas. “Abbiamo iniziato con semplici macchine per il taglio a filo caldo destinate principalmente al mercato italiano e da lì siamo andati avanti assecondando le esigenze dei nostri clienti, ma anche la nostra curiosità e voglia di innovare. Di recente abbiamo integrato la nostra offerta con una nuova gamma di tecnologie per il packaging, ossia imballatrici tira-film, orbitali e fardellatrici che, come tutte le nostre macchine, sono interamente progettate e realizzate presso i nostri stabilimenti”. MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


Un esempio di impianto per la produzione di blocchi in EPS realizzato da Tecnodinamica

modo sempre più dinamico e imprevedibile. Da un punto di vista organizzativo e di mentalità sarà fondamentale mantenere flessibilità e reattività verso questi cambiamenti. Per quanto riguarda l’aspetto tecnologico, continuiamo a investire in ricerca e sviluppo: nuove macchine, nuovi servizi e un forte orientamento alla digitalizzazione dei processi”.

POTETE FARE QUALCHE ESEMPIO?

QUALI SONO GLI ELEMENTI DISTINTIVI CHE HANNO PERMESSO A TECNODINAMICA DI GIOCARE UN RUOLO RILEVANTE NEL MERCATO GLOBALE?

personalizzazioni più o meno spinte ma anche soluzioni speciali interamente progettate e realizzate ad hoc per le specifiche applicazioni. Questo approccio orientato al cliente è possibile grazie a una struttura completa e organizzata, che nel tempo ha mantenuto e sviluppato al suo interno tutte le competenze necessarie, dalla progettazione meccanica, elettrica e software alla costruzione, fino all’assistenza post vendita”.

“Ce ne sarebbero molti da citare: pensiamo all’attenzione nei confronti del cliente, all’affidabilità impiantistica, alla ricerca e al miglioramento continuo. Sicuramente molto importante è la capacità di personalizzazione dei prodotti e dei servizi. I nostri clienti sanno di trovare in Tecnodinamica un partner tecnologico con il quale poter progettare e innovare PER QUANTO RIGUARDA IL PROSSIMO i propri processi. Il ventaglio di soluzioni at- FUTURO, COSA POTETE ANTICIPARE? traverso cui questo può avvenire è estrema- “Nei prossimi anni ci aspettano molteplici sfiMACCHI_ADV_ISTIT_MACPLAS ITALIA 172X125mm IT 60.ai 1 10/03/21 10:22 mente ampio e include macchine a catalogo, de, poiché i mercati si stanno evolvendo in

“I visori e le tecnologie per la realtà aumentata e mista si sono rivelati fondamentali per il supporto a distanza di clienti e operatori in una situazione di lockdown generalizzato. Da qui siamo partiti con il progetto “Service 4.0”, che ci porterà in qualche mese a digitalizzare completamente l’infrastruttura dedicata ai servizi e ad aggiungere a quelli già in uso, come la teleassistenza, nuovi e migliori strumenti per i nostri clienti. Un’altra importante area di sviluppo riguarda le interfacce operatore. Da circa un anno abbiamo avviato un importante progetto che rivoluzionerà l’esperienza d’uso delle nostre macchine. I prototipi realizzati hanno dato un riscontro molto positivo e presto anche i nostri clienti potranno toccare con mano questa importante novità”.

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Macchi S.p.A. Via Papa Paolo VI, 5 21040 Venegono I. (VA) Italy Tel. +39 0331 827 717 E-mail: macchi@macchi.it www.macchi.it

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LINEE DI TRASFORMAZIONE

MACCHI SCEGLIE GEFRAN

ESTRUSORI SEMPRE PIÙ “GREEN” E PRODUTTIVI IL COSTRUTTORE DI LINEE D’ESTRUSIONE MACCHI SI È AFFIDATO AL PRODUTTORE DI SISTEMI D’AUTOMAZIONE GEFRAN QUALE PARTNER DI FIDUCIA PER MIGLIORARE L’INTERO PROCESSO DEI SUOI IMPIANTI IN OTTICA 4.0. ALLA BASE DI UNA COLLABORAZIONE A 360 GRADI, DALLA FORNITURA DI COMPONENTI ALLA CONSULENZA, VI È LA CONDIVISIONE DEI RISPETTIVI KNOW-HOW

P

er potenziare l’efficienza produttiva dei suoi estrusori, Macchi si è recentemente affidata a Gefran quale partner di fiducia, in virtù di un pacchetto completo di soluzioni, tra le quali spiccano i sensori di pressione per il melt (fuso) con uscita digitale IO-Link. Questi ultimi sono in grado di contribuire all’ottimizzazione dell’intero processo di estrusione, anche in ottica 4.0. La rilevazione precisa della pressione del fuso, pure a elevate temperature, è fondamentale per mantenere costante la qualità del prodotto finito. In aggiunta, l’interfaccia IO-Link permette di acquisire una serie di dati sostanziali per la manutenzione predittiva. Informazioni come i valori dei picchi

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massimi di pressione e temperatura registrati, così come le ore totali di funzionamento del sensore in pressione e gli scostamenti delle soglie di calibrazione, consentono di sviluppare algoritmi in grado di assicurare una migliore efficacia sulla produttività, garantendo, al contempo, un ciclo di vita più longevo dell’estrusore.

SONDE A IMPATTO ZERO

Il passaggio dal riempimento al mercurio a quello con miscela di sodio e potassio (come nei dispositivi ILK) rende Macchi uno dei primi costruttori di impianti per l’estrusione ad aver optato per soluzioni più “green”

Macchi è stata una delle prime aziende a optare per soluzioni più “green”, sostituendo le sonde con tecnologia di riempimento a mercurio con quelle a impatto zero dal punto di vista ambientale. La scelta è ricaduta sulle serie ILI, con l’innovativa tecnologia “Impact” senza fluido di riempimento, con spessore della membrana 15 volte superiore rispetto alle versioni standard, e ILK, con riempimento a miscela di sodio MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


L’uscita digitale IO-Link dei sensori di pressione consente di ottimizzare il processo di estrusione anche in ottica 4.0

e potassio. Una gamma completa di sensori, certificati PLd e SIL2, in grado di operare in processi critici con temperature superiori anche ai 500°C. La trasformazione digitale della sensoristica installata sugli impianti Macchi si completa con i trasduttori di posizione serie WPL di Gefran. Dotati di tecnologia magnetostrittiva Hyperwave e con uscita digitale IO-Link, questi sensori sono in grado di registrare contemporaneamente un elevato numero di parametri in chiave 4.0, garantendo al contempo un’assoluta precisione lineare anche in presenza di shock, vibrazioni e disturbi elettromagnetici.

FORNITURA E CONSULENZA Infine, l’integrazione di tutti i sistemi che compongono l’estrusore è garantita da Gefran Soluzioni, che completa la fornitura di componentistica con un servizio di consulenza per la progettazione, lo sviluppo e la realizzazione dei quadri elettrici. A questo si aggiunge il costante affiancamento alla divisione ricerca e sviluppo di Macchi nella realizzazione di software ad hoc, multipiattaforma, per la gestione delle linee in un costante

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processo evolutivo della logica di gestione e dell’automazione di processo. Tra le linee coinvolte in questa sinergia spicca Recotrim, un sistema di pellettizzazione unico, progettato per consentire il riciclo in linea dei rifili prodotti durante l’estrusione di film. A tal proposito, Cristiano Procopio, direttore ricerca e sviluppo di Macchi ha commentato: “L’unione e la condivisione dei know-how di ricerca e sviluppo di Macchi e di Gefran stan-

no portando sempre più gli impianti a un livello elevato di performance”. “Oltre all’estrema affidabilità, in termini di qualità dei prodotti e lead-time ridotto, l’aspetto consulenziale è per noi il vero plus della collaborazione con Gefran. In tal senso, dalla sensoristica alle piattaforme di automazione, fino alla costante assistenza, anche da remoto, Gefran è per noi un partner qualificato, in grado di proporre soluzioni innovative e di supportarci sia nello sviluppo di nuove linee che nel revamping di impianti esistenti, con grande flessibilità e professionalità. Un risultato che affonda le sue radici in una sinergia basata sulla stima reciproca quale presupposto condiviso da entrambe le realtà, all’insegna dell’eccellenza”, ha dichiarato Matteo Spinola, direttore vendite e marketing di Macchi. “Macchi e Gefran sono due leader tecnologici nei rispettivi settori, che fanno della qualità un valore essenziale per una continua innovazione. Ringraziamo, pertanto, l’azienda Macchi per la costante fiducia che ripone nei nostri confronti”, ha concluso Renzo Privitera, direttore vendite Italia per i sensori e i componenti di Gefran.

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LINEE DI TRASFORMAZIONE

La Stack Sirius S Plus in versione 6 colori

BFM PRESENTA LA NUOVA STACK SIRIUS S PLUS

COMPATTA E FLESSIBILE PER LA STAMPA A SEI O A OTTO COLORI SUL MERCATO DAL 1975, BFM RAPPRESENTA OGGI UN PUNTO DI RIFERIMENTO INTERNAZIONALE NELLA COSTRUZIONE DI MACCHINE PER LA LAVORAZIONE DELLE MATERIE PLASTICHE, DAI TRAINI E DAGLI AVVOLGITORI AUTOMATICI PER LE LINEE D’ESTRUSIONE IN BOLLA ALLE MACCHINE PER LA STAMPA FLESSOGRAFICA A TAMBURO CENTRALE FINO A 10 COLORI E A QUELLE DI TIPO “STACK” A 2, 4, 6 E 8 COLORI, COME LA SUA ULTIMA CREATURA

L’

8 luglio BFM presenta in streaming la nuova macchina da stampa Stack Sirius S Plus, illustrando caratteristiche come: elevata qualità di stampa, efficienza di processo e produttività, risultanti da cambi di lavoro agevoli e precisi; flessibilità di impiego, grazie

Dettaglio del sistema di cambio rapido delle maniche

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alla capacità di lavorare materiali di diverso tipo, anche di origine biologica; compattezza e design moderno. Come ormai tutte le macchine di BFM, anche questa è idonea alla connessione alla rete aziendale in chiave di Industria 4.0, potendo così usufruire dei benefici e delle risorse stanziate dal piano nazionale per la trasformazione digitale delle aziende. Macchina di tipo “Stack” a 6/8 colori, il nuovo modello è progettato per la stampa su diversi materiali plastici destinati al settore dell’imballaggio e può essere impiegato sia in linea con gli impianti d’estrusione sia per la lavorazione da bobina a bobina, con uno sviluppo di stampa da 350 a 1200 mm su larghezze da 800 a 1600 mm. La macchina è composta da uno svolgito-

re, che può essere fisso, senza albero (shaftless) o a revolver, e da un gruppo di stampa a 6/8 colori, con asse di controstampa motorizzato indipendente e inchiostrazione pneumatica. Completano la linea: il gruppo di asciugatura, dotato di cappa con riscaldamento elettrico o a gas, e l’avvolgitore con diversi tipi di funzionamento. L’impianto, inoltre, è munito di una piattaforma d’automazione progettata in collaborazione con Bosch Rexroth.

LE MIGLIORI SOLUZIONI TECNICHE PER UN IDEALE COMPROMESSO L’ultima nata in casa BFM viene proposta come ideale compromesso tra costi e prestazioni, cui contribuiscono anche i motori torque IndraDyn MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


Ampliamento

La consolle di controllo per la gestione delle funzionalità della macchina

MBT di Bosch Rexroth per la movimentazione dell’unità colore, composta da gruppo controstampa-cliché-anilox, favorendo compattezza dimensionale e precisione di stampa. L’utilizzo di azionamenti digitali IndraDrive M garantisce la costante sincronia di posizione tra i diversi elementi di stampa, con il conseguente mantenimento del registro, sia alle velocità più elevate sia in fase di accelerazione e decelerazione. La messa a registro iniziale risulta rapida e può essere effettuata anche a macchina ferma, ridu-

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cendo gli sprechi energetici e lo scarto di materiale. Ogni gruppo colore può essere movimentato in senso longitudinale in modo completamente indipendente, grazie all’adozione di servoassi Indradrive Cs e motori MSM dotati di encoder assoluto multigiro, a beneficio di una messa a punto più accurata, di tempi di riconfigurazione ridotti e di una migliore gestione e memorizzazione delle ricette. I motori torque MBT, abbinati ai doppi servoazionamenti HMD e al sistema di controllo del moto MLC, garantiscono anche una perfetta sincronizzazione del materiale in macchina, un miglior controllo della tensione e l’utilizzo flessibile delle unità colore secondo le combinazioni 3+3, 4+2 e 5+1, nel caso dei 6 colori, e 4+4, 3+5 e 2+6, nel caso degli 8 colori. Insieme alle soluzioni tecniche adottate, il sistema “cantilever” per il cambio delle maniche “sleeves”, sia anilox sia porta-cliché, ha permesso di ridurre notevolmente i tempi richiesti dai cambi di lavorazione. Infine, tra le novità della macchina Stack Sirius S Plus rientra anche l’interfaccia grafica da 22 pollici, semplice e intuitiva ma allo stesso tempo completa, per assicurare una gestione ottimale di tutte le funzionalità della macchina.

Un nuovo capannone per i 45 anni In occasione dei suoi 45 anni di attività, BFM ha recentemente ampliato la propria sede di Solbiate Olona (Varese) con un nuovo capannone, realizzato accanto a quello esistente. La nuova struttura ha aggiunto 1500 metri quadri ai 3000 precedenti, dove hanno trovato spazio il montaggio e l’esposizione degli impianti, così come le attività di ricerca e sviluppo. L’investimento si è reso necessario per rispondere alla crescita aziendale, trainata, nonostante le difficoltà del momento, dall’aggiornamento tecnologico che sta interessando tutta la gamma di BFM e che si inquadra in una più ampia serie di investimenti volti a potenziare tecnologie e risorse.

Una veduta interna del nuovo capannone

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LINEE DI TRASFORMAZIONE

L’ESPERIENZA DI PREVIERO

IL “BOTTLE TO BOTTLE” IN PANDEMIA: TRASFORMARE UNA DIFFICOLTÀ IN OPPORTUNITÀ SPECIALIZZATA NELLA COSTRUZIONE DI IMPIANTI PER IL RICICLO, LA SOCIETÀ PREVIERO HA RECENTEMENTE PORTATO A TERMINE ALCUNE IMPORTANTI COMMESSE. E LE MODALITÀ CON CUI CIÒ È AVVENUTO IN QUESTI MESI DIFFICILI DI PANDEMIA SONO STATE CONSIDERATE UN’OPPORTUNITÀ PER FISSARE NUOVI STANDARD DI LAVORO CHE POSSANO ESSERE VALORIZZATI E APPLICATI ANCHE IN FUTURO

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lcuni impianti “chiavi in mano” per il riciclo di bottiglie in PET post consumo provenienti dalla raccolta municipale, con produzioni orarie da 2000 a 9000 kg di scaglie lavate e rigranulate, sono stati recentemente forniti da Previero-Sorema in America Latina. Tali impianti comprendono sezioni di: alimentazione automatica, prelavaggio, rimozione delle etichette, macinazione a umido, lavaggio a caldo, risciacquo con flottazione e asciugatura. Nelle linee sono inclusi anche rilevatori di bottiglie e scaglie, in base a materiale e colore, gestiti da un unico sistema di supervisione Scada di Sorema, per un efficiente controllo locale e remoto. L’azienda è in grado anche di integrare in linea impianti di depurazione delle acque, composti da sezioni di filtraggio, trattamento chimico e biologico, disidratazione dei fanghi e super filtrazione (mediante filtri in quarzite o a carboni attivi, trattamenti con ozono e a osmosi inver-

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sa ecc.), in modo da ottenere elevati livelli di efficienza del processo e di qualità del prodotto, riducendo al minimo i problemi legati alla gestione dell’impianto.

TEAM E PROGRAMMA DI LAVORO “AD HOC”

Un dettaglio dell’impianto per il riiclo “bottle to bottle”

L’azienda, per superare le restrizioni ai viaggi imposte dalla pandemia, che non le hanno consentito d’inviare i propri tecnici presso i committenti per l’installazione e l’avviamento degli impianti, ha costituito un apposito team composto di personale specializzato ed esperto, che ha sviluppato un programma di lavoro dedicato al controllo da remoto di tutte le fasi d’installazione dei macchinati spediti e della connessione alle utenze presso i siti di installazione, in seguito alle quali tutti i componenti dell’impianto sono risultati accessibili da computer e dispositivi mobili. Per il costruttore comasco la sfida era molto impegnativa, poiché le difficoltà non riguardaMACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


vano una singola macchina, ma l’intera linea per il riciclo di bottiglie in PET post consumo, che coinvolge molte macchine e relative tecnologie, sensori, valvole, tubi, pompe, essiccatori ecc., che devono operare correttamente tutti insieme. Grazie all’elevata qualità degli standard di Previero nella costruzione dei macchinari, con particolare riferimento al test di preaccettazione in fabbrica, che comprende l’assemblaggio completo della linea prima della spedizione e una prova a vuoto per la maggior parte delle attrezzature, la divisione Sorema è riuscita a superare la criticità di questa situazione. Dopo un lavoro propedeutico, i committenti sono riusciti a montare e mettere in funzione gli impianti di lavaggio, per la prima volta senza la presenza sul posto di tecnici Sorema, con il supporto quotidiano di teleassistenza, videoconferenze, telefonate ed e-mail da parte del team tecnico dedicato di Previero-Sorema. Gli impianti per il lavaggio e il riciclo “bottle to bottle” di PET sono stati quindi avviati senza problemi. Le linee sono riuscite a raggiungere gli obiettivi prefissati di qualità e di quantità del materiale riciclato, con piena soddisfazione dei committenti in termini sia impiantistici sia di partnership in tempi così difficili. L’azienda ritiene che questo rappresenti l’esempio concreto di come una soluzione nata in una situazione di emergenza possa diventare una procedura standard per la messa in servizio dei suoi futuri impianti di lavaggio, proprio per l’esito positivo dell’esperienza e l’assenza di particolari inconvenienti. Questo nuovo approccio si traduce in un’apprezzabile riduzione

dei costi per il committente, a fronte di un lieve aumento del tempo necessario per completare il lavoro. Un nuovo approccio che non influisce sulla copertura della garanzia da parte di Sorema né sull’assistenza post vendita.

RICICLO “FILM TO FILM” I film in polietilene sono sempre più utilizzati e svolgono un ruolo essenziale per una corretta e sicura consegna, conservazione e protezione degli alimenti e delle merci lungo l’intera catena di approvvigionamento, ma una volta svolta la loro funzione e diventati rifiuti devono essere riciclati. Di conseguenza, la quota di film da riciclare in Europa sta crescendo e in Polonia la società Anna Recykling, con sede a Celestynów, vicino a Varsavia, ha scelto a questo scopo un impianto di riciclo di Sorema. L’azienda polacca, fondata nel 1995, è da sempre tra i principali produttori di granuli in polietilene provenienti da scarti industriali. Negli ultimi anni, tuttavia, la crescente domanda di materiale di alta qualità ottenuto da scarti post consumo e la visione orientata al futuro del suo management, hanno portato Anna Recykling a cercare un partner di qualità con cui collaborare allo sviluppo del riciclo di film post consumo in polietilene. Sorema è stata scelta a questo scopo già nel 2019, grazie alla sua linea di lavaggio flessibile appositamente studiata per il riciclatore e in grado di garantire il rispetto dei parametri richiesti per la produzione di materiale di alta qualità proveniente da scarti post consumo, quali film estensibili e industriali, così come da film agricoli, rafia e sacchi jumbo.

Balle di film pronte per il riciclo

La linea per il riciclo “film to film” comprende le soluzioni tecniche modulari più avanzate di Sorema, come il trituratore idraulico a bassa velocità e a coppia elevata, appositamente progettato da Previero, il sistema di prelavaggio super flessibile ad alto modulo di attrito e la centrifuga di prelavaggio per processare un’ampia gamma di materiali contaminati. A fine linea è presente un deposito di fluff per alimentare un estrusore con materiale deumidificato. Grazie alla linea Sorema, la produttività di Anna Recykling è cresciuta oltre le aspettative, raggiungendo i 1000 kg all’ora di materiale perfettamente decontaminato e granulato a un rapporto qualità/prezzo competitivo. Il materiale ottenuto è quindi idoneo per l’estrusione su linee per film in bolla sia in Polonia che all’estero. Tra i trasformatori che utilizzano tale materiale rientra Bogucki Folie, che produce l’innovativo film B-ECO in polietilene, con struttura a tre strati a base di materiale al 100% riciclato ottenuto da scarti post consumo e rifiuti post industriali, chiudendo così il ciclo dell’economia circolare.

Teknodepurazioni Aquae,

Nuova divisione di Previero per il trattamento delle acque Recentemente Previero ha acquisito, attraverso la neocostituita società Teknodepurazioni Aquae, il ramo di azienda di Teknodepurazioni, con sede a Rivarolo Canavese (Torino). Attiva da più di trent’anni nel settore ambientale, Teknodepurazioni ha maturato una larga esperienza nello studio, nella progettazione e nella realizzazione di impianti per il trattamento delle acque e delle tecnologie applicate a questi impianti. Forte del continuo successo nella realizzazione di progetti nei settori: civile, alimentare, autolavaggi, lavanderie e concerie, derivante dall’attività della società acquisita, Teknodepurazioni Aquae si concentrerà

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sulla realizzazione di impianti per il trattamento delle acque usate per il lavaggio di materiale plastico negli impianti di riciclo in genere e, più specificamente, in quelli per film e imballaggi in PET, PP e HDPE. In tale ambito Sorema, divisione di Previero, potrà proporre un’offerta completa e unica nel mondo del riciclo della plastica, fornendo progetti completi “chiavi in mano” e una gestione integrata e omogenea. Teknodepurazioni Aquae intende garantire continuità e risposte all’avanguardia ai clienti che necessitano di un trattamento acque efficiente e affidabile, realizzato con l’impiego delle migliori tecnologie presenti sul mercato.

Un impianto per il trattamento delle acque di Teknodepurazioni

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LINEE DI TRASFORMAZIONE

RICICLO ALL’AVANGUARDIA

DEPOLIMERIZZAZIONE DI PMMA: VERSO L’INDUSTRIALIZZAZIONE DEL PROCESSO UN PROGETTO FINANZIATO NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA HORIZON 2020 E CONDOTTO DA UN CONSORZIO DI 13 AZIENDE EUROPEE SFRUTTA LA TECNOLOGIA FORNITA DA JSW EUROPE PER RICICLARE SCARTI DI POLIMETILMETACRILATO IN MODO SOSTENIBILE E REDDITIZIO, OTTENENDO COSÌ MATERIA PRIMA SECONDA DI ELEVATA QUALITÀ, UTILIZZABILE IN VARI AMBITI APPLICATIVI.

L

a depolimerizzazione degli scarti a base di PMMA non è solo un “bel gesto” a beneficio dell’ambiente, ma rappresenta soprattutto una risorsa e un capitale enorme che a tutt’oggi non è ancora stato sfruttato su scala industriale. Il consorzio MMAtwo sta affrontando con metodo la soluzione economica di questo problema ambientale e a tal fine 13 aziende europee hanno unito le loro forze e si stanno muovendo nell’ambito del programma Horizon 2020 dell’Unione Europea. L’attenzione dei tecnici si concentra sull’Extrusion Technical Center di JSW Europe, dotato di un estrusore bivite modificato TEX44 III (nella foto di apertura), utilizzato per realizzare diverse serie di test di depolimerizzazione del PMMA.

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LA CONOSCENZA “Non è facile riciclare vari tipi e miscele di scarti a base di PMMA. Tuttavia, testiamo un processo che pone nuovi accenti su quest’argomento in termini sia ecologici che economici”, dichiara Makoto Tojo, direttore tecnico di JSW Europe, con sede a Düsseldorf (Germania). Il suo collega Hayato Hobo, responsabile vendite, spiega le condizioni generali: “Normalmente, la maggior parte della plastica - non soltanto PMMA - viene riciclata meccanicamente. In questo processo, la qualità del materiale plastico diventa sempre più bassa ogni volta che il materiale viene sottoposto al riciclo. La rigenerazione mediante depolimerizzazione può portare invece alla

conversione del polimero in monomero. E il PMMA può essere ricondotto allo stato di monomero mediante depolimerizzazione termica. Però, non possiamo dire che la depolimerizzazione termica può essere applicata a tutte le materie plastiche. Per esempio, il policarbonato (uno dei concorrenti del PMMA dal punto di vista delle proprietà ottiche) non può essere depolimerizzato. Anche il polistirene può essere riciclato nello stesso modo, ma il rendimento è più basso. In Asia, il processo di distillazione a secco è spesso utilizzato per la depolimerizzazione del PMMA. La tecnologia presenta un basso costo, ma la purezza del monomero recuperato è solitamente bassa e al disotto delle aspettative MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


del mercato UE. Inoltre, non è molto efficiente dal punto di vista energetico. In più, la gamma di gradi di PMMA che possono essere trattati è limitata. In Europa, la depolimerizzazione del PMMA viene ottenuta mediante bagno di piombo fuso e solo i rifiuti di PMMA di alta qualità, come i residui post industriali, possono essere riciclati con questo processo. Tuttavia, il processo di depolimerizzazione con il nostro estrusore bivite TEX può trattare un’ampia gamma di rifiuti a base di PMMA, compresi gli scarti contenenti impurità inorganiche, e ottenere un rendimento elevato. Il successo del progetto MMAtwo significa che una grande quantità di rifiuti, che normalmente verrebbero conferiti in discarica, inceneriti o esportati, può essere riciclata più volte e riutilizzata”.

Makoto Tojo, direttore tecnico di JSW Europe

I FATTI E LE CIFRE Il PMMA ha eccellenti proprietà ottiche e fisiche. Viene usato, ad esempio, per: vetrature di camper e roulotte, facciate di edifici, gruppi ottici di autoveicoli, mobili, schermi piatti, insegne pubblicitarie, decorazioni e articoli di gioielleria. Tale materiale è utilizzato dalle industrie informatiche, aerospaziali, medicali e farmaceutiche. Con un valore di mercato intorno a un miliardo di euro, circa 300 mila tonnellate di questo materiale vengono attualmente prodotte

Hayato Hobo, responsabile vendite di JSW Europe

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ogni anno solo in Europa e solo il 10% di tale quantità viene raccolto e riciclato alla fine del ciclo di vita del prodotto. Il resto viene esportato, conferito in discarica o incenerito. Hayato Hobo spiega il punto di partenza e lo sviluppo del progetto MMAtwo: “Arkema ci ha contattato per la prima volta nel giugno del 2017. Così siamo andati a Parigi e abbiamo parlato del brevetto di JSW del 1997 sul riciclo chimico del PMMA. A quel tempo non conoscevamo la pianificazione del progetto. Nel novembre del 2017 abbiamo avuto un ulteriore incontro con Arkema e Heathland, che ci hanno invitato a entrare a far parte del consorzio come fornitori di tecnologia per la depolimerizzazione. Il consorzio MMAtwo ha preparato la proposta e l’ha presentata alla Commissione Europea, che ha poi approvato il progetto ed erogato il relativo budget. MMAtwo ha preso il via nell’ottobre del 2018 e durerà quattro anni, terminando nel settembre del 2022”. Il compito è quindi quello di sviluppare un processo innovativo per trasformare i rifiuti post industriali e inutilizzabili di PMMA in materia prima MMA di “seconda generazione” - ossia rMMA - e di dare il via a una seconda filiera per questo materiale. Tredici aziende di sei paesi dell’UE sono coinvolte nel progetto MMAtwo coordinato dalla francese Arkema e dall’olandese Heathland: Quantis ha il compito di preparare il bilancio ecologico per le diverse possi-

bilità di realizzazione della filiera di MMAtwo; PDC sviluppa il design del processo ed esegue le valutazioni tecnico-economiche; Certech esegue le analisi delle emissioni e degli odori, nonché la standardizzazione delle analisi per i rifiuti di PMMA; l’Università di Gand è incaricata di capire la cinetica della depolimerizzazione e di convalidare i valori dei test; Ecologic, Arkema, Delta Glass e Heathland forniscono i rifiuti; Heathland e Comet Traitements sono responsabili della separazione e del pretrattamento del materiale; JSW Europe è responsabile di tutta la tecnologia di estrusione; Speichim si occupa della pulizia finale dell’MMA grezzo; Delta Glass, Arkema e Plados Telma sono gli utenti finali del materiale recuperato dal consorzio; ultimo, ma non meno importante, Ayming offre il proprio aiuto nella gestione del progetto. Il progetto viene finanziato con 6,6 milioni di euro dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea.

LE PRIME FASI Il primo setup di prova era pronto nel giugno del 2020 presso il centro tecnico di JSW a Düsseldorf. “La base era il nostro estrusore bivite corotante TEX44 III. In precedenza abbiamo dovuto adattarlo per la depolimerizzazione ad alta temperatura dei rifiuti di PMMA post industriali e a fine vita. Il nostro stabilimento in Giappone ha progettato e costruito i componenti necessari - secondo i nostri dati tecnici e le nostre specifiche - e ha implementato i programmi di simulazione al computer”, spiega Makoto Tojo. In una prima fase sono stati trattati rifiuti di PMMA relativamente puri, mentre nelle due prove successive del 2020 l’attenzione si è concentrata sul PMMA di scarto contaminato. “Si trattava chiaramente di rifiuti difficili da rigenerare, con vari gradi di contaminazione, colore e altre influenze negative, ma alla fine siamo riusciti a convertire questa miscela di scarti in rMMA di alta qualità”, aggiunge il direttore tecnico. Il processo di depolimerizzazione viene effettuato fondendo il materiale nella zona a monte dello speciale estrusore bivite TEX44 III, con successivo riscaldamento della massa fusa alla temperatura di depolimerizzazione e conversione in materia gassosa nella zona a valle dell’estrusore. Il prodotto lique-

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LINEE DI TRASFORMAZIONE

fatto è assorbito nel successivo serbatoio di condensazione. JSW ha raggiunto la purezza desiderata dell’rMMA. La materia prima seconda di alta qualità ottenuta è stata fornita a Speichim e Arkema per ulteriori lavorazioni e applicazioni. Nel novembre del 2020, un’intera settimana di prove di depolimerizzazione su scala ridotta (corrispondente a una capacità di circa 1000 tonnellate all’anno) è stata condotta a Düsseldorf utilizzando vari rifiuti di PMMA come materia prima per la produzione di rMMA di alta qualità. Tra i rifiuti, tutti lavorati con la tecnologia del consorzio MMAtwo, c’erano scarti di PMMA provenienti da attrezzature elettriche ed elettroniche e materiali compositi, che hanno fornito eccellenti rendimenti di MMA grezzo rigenerato.

Il team di progetto durante i test condotti nel novembre del 2020

LE FASI SUCCESSIVE La quarta fase di test è stata programmata per questi primi mesi del 2021. “Siamo sempre più vicini alla realizzazione industriale, economicamente molto interessante, del nostro progetto di depolimerizzazione del PMMA. Il fabbisogno di manodopera è significativa-

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mente più basso rispetto al processo convenzionale concorrente. Il vantaggio ecologico, la sostenibilità e la sicurezza degli utenti sono fuori discussione”, riassume Makoto Tojo. Altre due o tre serie di test sperimentali sono previste nel corso del 2021. Il contributo di

JSW Europe - lo sviluppo di una soluzione tecnica per la monomerizzazione di vari scarti a base di PMMA - sta per essere completato. Poco dopo la fine del progetto sarà messo in funzione il primo impianto su scala industriale.

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LINEE DI TRASFORMAZIONE

NEWS LINEA PER LA PRODUZIONE DI PANNELLI

Schiumatura a stampo aperto Costi di investimento ridotti e meno interventi di manutenzione. Sono questi i punti di forza della linea di schiumatura discontinua Panelfoamer di Hennecke-OMS, la cui principale innovazione consiste nel sistema di schiumatura a stampo aperto: per mezzo di una condotta di distribuzione, la formazione della schiuma avviene direttamente sul piano della pressa durante il suo ingresso all’interno di quest’ultima. Hennecke-OMS è uno dei principali costruttori al mondo di sistemi discontinui completi con sezione umida (schiumatrice) e sezione asciutta (presse multipiano con vasche movibili) per la produzione di pannelli mediante tecnologia di schiumatura di PUR e PIR. L’evoluzione degli impianti discontinui ha consentito di rendere le linee di produzione molto più flessibili e di adattarle alle esigenze dei trasformatori, per ampliare la gamma di dimensioni, spessori, densità e geometrie dei pannelli ottenibili. Il sistema di schiumatura a stampo aperto offre vari vantaggi: distribuzione ottimale e uniforme su tutta la sezione del pannello, senza vuoti all’interno del pannello stesso; densità ridotta e omogenea; possibilità di realizzare pannelli lunghi, spessi e larghi con un’unica iniezione, in modo che siano privi di giunzioni; schiumatura completamente automatica, senza alcun intervento dell’operatore; per l’iniezione del pannello non sono necessari tubi o prolunghe, così da evitare la formazione di bolle d’aria nell’espanso; adattabilità a qualsiasi tipo di formulazione della schiuma e agente espandente; l’utilizzo di pentano come agente espandente non richiede alcuna inertizzazione come nel caso dell’azoto.

Veduta della linea Hennecke-OMS per la produzione di pannelli mediante schiumatura a stampo aperto

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Meaf e Promix insieme

Estrusione con espansione

Meaf Machines ha aggiunto l’unità di Promix alla sua linea per permettere ai clienti di effettuare prove con i propri materiali e acquisire esperienza con il processo di espansione, al fine di risparmiare materiale

Un sistema di Promix per l’espansione fisica è stato aggiunto da Meaf Machines alla sua linea interna per l’estrusione, così da consentire ai clienti di effettuare prove di produzione con i loro materiali. “L’espansione fisica offre un notevole potenziale di risparmio di materiale. Promix sta fissando nuovi standard nella produzione di espansi microcellulari con una struttura molto omogenea e una stabilità del processo senza precedenti, utilizzando agenti espandenti ecocompatibili come CO2 e azoto. A seconda dell’applicazione, è possibile ottenere riduzioni di densità dal 5% a oltre il 30%. Il conseguente risparmio di materiale non va solo a vantaggio dei trasformatori, ma anche dei loro clienti e dell’ambiente”, ha spiegato Roald de Bruijne, direttore vendite presso Meaf. Nell’estrusione di foglie e film, i maggiori costi di produzione dipendono dalle materie prime, che spesso superano il 70% del costo totale. Un approccio per ridurre i costi legati alle materie prime consiste nell’aumentare la quan-

tità di materiale riciclato, rimacinare gli scheletri di produzione o impiegare scaglie di bottiglia nel caso dell’estrusione di film in PET, oppure utilizzare riempitivi come il CaCO3. “Per ridurre ulteriormente i costi complessivi delle materie prime, è necessario fare ancora di più. È qui che entra in gioco la linea di estrusione Meaf in combinazione con l’unità di schiumatura di Promix. Non solo riduce il costo del materiale plastico del 20% rispetto agli imballaggi convenzionali, ma la riduzione del peso complessiva dal 10% al 30% porta ulteriori benefici, poiché alcuni paesi lo prendono come base per la tassazione degli imballaggi. Inoltre, gli imballaggi possono essere resi riciclabili al 100%, consentendo pure l’utilizzo di materia prima riciclata, anche schiumata”, ha aggiunto Roald de Bruijne. Il processo di microschiumatura offre eccellente rigidità, isolamento e resistenza ai graffi e si traduce nel più basso consumo di energia per kg di materiale lavorato. Inoltre, consente la lavorazione di più tipi di materiali in un unico estrusore, come PP, PS, PET, PE, GPPS e PLA, e la stessa linea permette di produrre foglie espanse e non, anche multistrato A/B/A, con lo strato centrale in espanso. MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


La maschera Fastback permette il cambio automatico dei modelli per la produzione di refrigeratori sia industriali che domestici

Produzione di frigoriferi

Trasporto a bassa temperatura dei vaccini anti-Covid Negli ultimi mesi il Gruppo Pozzi Industries ha sviluppato una nuova soluzione integrata per la produzione di frigoriferi industriali impiegati nel settore medicale per lo stoccaggio e il trasporto a bassa temperatura dei vaccini anti-Covid, e in particolare del vaccino Pfizer, che va conservato a una temperatura di -80° C. La soluzione offerta dal Gruppo Pozzi Industries viene ottenuta con la combinazione del dispositivo di schiumatura universale di nuova concezione Fastback Foaming Fixture, di Saip, e di una serie di innovativi sistemi poliuretanici di Pozzi-Arosio che, insieme, garantiscono prestazioni ottimali. Fastback Foaming Fixture utilizza una tecnologia versatile in cui il cambio degli stampi avviene in

modo rapido e semplice per l’operatore, alternando automaticamente gli stampi di schiumatura durante la produzione. Il cambio degli stampi, infatti, avviene senza interruzioni della produzione, evitando i tempi morti solitamente richiesti per la regolazione o il cambio degli stampi e risparmiando di conseguenza tempo ed energia. Il sistema Fastback Foaming Fixture può essere utilizzato per frigoriferi sia industriali che domestici. In dettaglio, il dispositivo di schiumatura, con una forma “a cappello”, ospita due stampi: uno opera nella parte inferiore, mentre l’altro è in posizione di attesa sulla parte superiore. Una piattaforma superiore consente all’operatore di immagazzinare il numero desiderato di stampi mentre un

Ampliato il campo di applicazione della serie uniEX

Estrusori polivalenti ora anche per foglie e lastre La gamma uniEX di estrusori monovite di battenfeld-cincinnati è adesso disponibile anche per l’estrusione di foglie e lastre. A prescindere dal fatto che il trasformatore desideri realizzare foglie speciali multistrato, monostrato con rivestimento leggermente modificato oppure strutture con L’estrusore strato intermedio in materiale rimacinato, monovite la coestrusione si conferma la soluzione uniEX 45-34V più giusta. Gli estrusori uniEX consentono configurazioni estremamente compatte, poiché, grazie al loro design a “U”, possono essere installati in spazi molto ristretti, garantendo non solo un ingombro inferiore, ma anche la presenza di canali di adduzione più corti, con un effetto positivo sui tempi di pulizia e sui consumi di materiale. In seguito all’estensione delle opzioni di processo, la gamma è ora disponibile per l’estrusione di foglie e lastre nei modelli da 35, 45 e 60 mm, che vanno a sostituire tutte le serie precedenti. La velocità di produzione varia da 50 a 500 kg/h, in base al materiale lavorato. Il design modulare degli estrusori consente di eseguire praticamente ogni tipo di processo speciale e la vasta gamma di gruppi di plastificazione disponibile consente di coprire ogni esigenza applicativa. I gruppi di plastificazione possono essere equipaggiati con un’ampia scelta di zone di alimentazione, scanalate o lisce. Anche l’installazione di un’unità di degassaggio negli estrusori non presenta problemi. MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021

sistema a gru integrata consente agli stampi di spostarsi nella posizione di traslazione. Il cambio stampo avviene con la rotazione del “cappello” in circa 20 secondi. Le pareti laterali del dispositivo di schiumatura possono essere configurate dal pannello operatore e adattarsi alle dimensioni impostate, funzione particolarmente importante nel caso di isolamenti ad alto spessore. Il dispositivo di miscelazione prende in considerazione le caratteristiche dei più comuni sistemi poliuretanici ed è finalizzato a migliorarne le prestazioni. La posizione di ciascun ugello all’interno della testa di schiumatura garantisce la massima omogeneità e la testa è configurata per ospitare anche un terzo flusso.

Centro di lavoro a 5 assi LaborShape

Produttività, precisione e qualità tutto in uno Centro di lavoro a 5 assi, interamente progettato e costruito da Comi (divisione Techmill), LaborShape è sempre più apprezzato nella lavorazione di parti in materiali compositi, oltre che nella realizzazione di stampi e prototipi in alluminio. In questi ambiti, rappresenta la soluzione ideale laddove si richiedano elevata produttività, precisione e qualità di finitura. Questo centro di lavoro è dotato di testa operatrice con doppi motori su ogni asse A e C e doppi binari lineari per aumentare la rigidità della macchina. La RAM è equipaggiata con due guide lineari contrapposte, per garantire la migliore linearità di movimento dell’asse verticale (Z). Diverse configurazioni sono disponibili per i tavoli di lavoro (ghisa, acciaio, alluminio ecc.), così come per i cambiautensili automatici ATC (a cremagliera, rotante o a catena). Vasta la possibilità di personalizzazione, con la lavorazione sia a secco (con cappa aspirante elettrica o pneumatica, sistema di aspirazione, chiusura totale ecc.) sia a umido (con refrigerante a bassa e ad alta pressione, sistema di convogliamento per l’asportazione truciolo ecc). I mandrini, da 22 a 42 kW, arrivano fino a 24 mila giri al minuto. LaborShape è disponibile con varie combinazioni di configurazioni, per adattarsi alle diverse esigenze nella lavorazione di materiali compositi, nella costruzione di stampi e nella realizzazione di prototipi

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Dimostrazione del sistema Wittmann Interactive con head cam

AUSILIARI E COMPONENTI

CONFERENZA STAMPA IN STREAMING PER WITTMANN GROUP

NUOVI SISTEMI AUSILIARI ALL’INSEGNA DELL’INTERATTIVITÀ GRAZIE ALLA PIATTAFORMA DIGITALE “WITTMANN INTERACTIVE” E A UNA SERIE DI WEBCAM, I GIORNALISTI CHE HANNO PARTECIPATO ALLA CONFERENZA STAMPA ONLINE DEL 19 MAGGIO 2021 HANNO POTUTO ENTRARE VIRTUALMENTE NELLE SHOWROOM EUROPEE DEL GRUPPO WITTMANN E OSSERVARE DA VICINO LE NUOVE ATTREZZATURE PROPOSTE A PARTIRE DAL GIUGNO DI QUEST’ANNO DI RICCARDO AMPOLLINI

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el primo pomeriggio di mercoledì 19 maggio Wittmann ha tenuto una conferenza stampa in streaming per fare il punto sulla situazione economica del gruppo e presentare dal vivo alcune delle sue più recenti innovazioni. In collegamento dal Technical Center di Kottingbrunn, in Austria, c’erano Michael Wittmann, general manager del Gruppo Wittmann, e Rainer Weingraber, managing director e CEO di Wittmann Battenfeld. Nell’illustrare l’attuale situazione economica del gruppo, che conta attualmente circa 2200 dipendenti, Michael Wittmann ha dichiarato che c’è stato un forte recupero in termini di ordinativi già a partire dalla seconda metà del 2020, per rag-

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giungere addirittura picchi record nel primo trimestre dell’anno in corso. Tale crescita ha caratterizzato un po’ tutti i settori applicativi e le aree geografiche. Nonostante questo, la carenza di materiali in quasi tutti i settori industriali e presso i trasformatori di materie plastiche sta tuttora causando il “congelamento” della situazione a un livello standard. “Per fortuna, facciamo produrre in Cina solo pochi componenti elettronici e microchip e sono perlopiù quelli a creare problemi di ritardo nelle consegne, insieme naturalmente ai blocchi alle frontiere verificatisi durante l’ultimo anno”, ha commentato Wittmann, “In sintesi, se è vero che c’è stata una crescita, si sarebbe potuto fare sicuramente di più in condizioni

Come ben spiegato da Guido Ahlfeld, direttore vendite Automation di Wittmann Battenfeld Germany (in foto), gli alloggiamenti Easy Cell sono progettati soprattutto per equipaggiare in retrofit presse a iniezione già installate e collocate a distanza ridotta l’una dall’altra MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


normali”. Il fatturato previsto per il 2021 dovrebbe comunque attestarsi intorno ai 350400 milioni di euro. La disponibilità di materiali/componenti, che rimane critica, farà la differenza. Dal canto suo, Rainer Weingraber ha posto l’accento sugli investimenti per l’aggiornamento del Technical Center e per l’incremento della capacità produttiva. Nel primo caso si parla dell’espansione dell’area dedicata alla formazione, agli eventi e al training di clienti e personale interno, oltre che dell’integrazione del servizio “Wittmann Interactive”; i lavori dovrebbero essere completati entro la prima metà dell’anno. Per aumentare invece la capacità produttiva dello stabilimento di Kottingbrunn, entro il 2022 verrà aggiunta un’ulteriore area per l’assemblaggio delle macchine verticali e di grandi dimensioni, sarà approntata una nuova officina elettrica e sarà rivisto il centro logistico, dotandolo di circa 1500 zone di magazzinaggio dei pallet, di maggiore automazione e di aree separate di prelievo e stoccaggio. Michael Wittmann ha quindi ripreso la parola, descrivendo gli investimenti previsti per le nuove tecnologie e per le filiali in Cina e in Bulgaria, che entro il 2022 verranno ampliate sia in termini di nuovi uffici, magazzini e aree showroom sia a livello di servizi offerti. Verrà inoltre fondata una nuova filiale per il mercato della Cina Meridionale. L’espansione riguarderà anche l’impianto austriaco numero 2 e i dipartimenti di Meccatronica e Sviluppo software, a cui si aggiungeranno 1050 m2 di uffici e area test.

Michael Wittmann, general manager del Gruppo Wittmann (a sinistra), e Rainer Weingraber, managing director e CEO di Wittmann Battenfeld, introducono la conferenza in streaming del 19 maggio e rispondono alle domande finali dei giornalisti

EASY CELL: ALLOGGIAMENTO PROTETTIVO PER SPAZI ESTREMAMENTE RISTRETTI

I COLLEGAMENTI “INTERATTIVI” CON GLI ALTRI STABILIMENTI

In una seconda showroom, solitamente dedicata al training e ai corsi di formazione, una SmartPower 60/210 Ingrinder stampava clip per lavanderia. Grazie alla videocamera mobile è stato possibile osservare da vicino, come se si fosse sul posto, i dettagli della macchina, dello stampo montato e anche di un articolo prodotto. In collegamento dal Competence Center di Meinerzhagen (Germania), Andreas Hollweg (direttore vendite di Wittmann Battenfeld Deutschland per la tecnologia di stampaggio a iniezione) ha illustrato il processo Airmould (stampaggio a iniezione assistito da gas: generalmente azoto), implementato di recente con la versione Next, su una SmartPower 120. Il vantaggio principale di questo processo è la riduzione dei tempi di ciclo e del materiale utilizzato, grazie al vuoto creato all’interno del pezzo; il che porta a una riduzione dei costi totali di stampaggio.

Si è passati quindi ai collegamenti dal vivo con gli altri stabilimenti europei del gruppo, sfruttando la modalità “Wittmann Interactive”, la quale, grazie a videocamere mobili (head cam o dome cam, controllabili anche via App sul proprio smartphone), consente solitamente al tecnico Wittmann di mostrare in dettaglio al cliente parti della macchina da riparare o manutenere. Collegati sempre da Kottingbrunn, Valentina Faloci (direttore vendite di Wittmann Battenfeld) e Wolfgang Roth (responsabile Applications Engineering e gestione fiere/eventi di Wittmann Battenfeld) hanno quindi permesso ai partecipanti di effettuare un tour all’interno del rinnovato Technical Center e di una prima showroom per le prove dei clienti, dov’era installata una macchina a iniezione SmartPower 240 configurata per lo stampaggio multicomponente.

Sempre collegati in streaming, Valentina Faloci (direttore vendite di Wittmann Battenfeld) e Wolfgang Roth (responsabile Applications Engineering e gestione fiere/eventi di Wittmann Battenfeld) hanno permesso ai partecipanti alla conferenza di fare un tour all’interno del rinnovato Technical Center di Kottingbrunn

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Dal Technical and Training Center Wittmann di Norimberga, Guido Ahlfeld (direttore vendite Automation di Wittmann Battenfeld Germany) ha invece mostrato un’isola di lavoro per lo stampaggio a iniezione di portasalviette, dotata d’automazione inserita nel nuovo alloggiamento Easy Cell. Sempre grazie a una webcam portatile, è stato possibile “entrare” in Easy Cell per osservarne le caratteristiche principali, tra cui: la semplicità, l’economicità e il ridotto ingombro in stabilimento, anche con l’integrazione di robot. Quando vi è la necessità di potenziare con sistemi d’automazione aggiuntivi le presse a iniezione già installate in reparto, gli spazi disponibili risultano spesso insufficienti per il montaggio di alloggiamenti protettivi fissi

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AUSILIARI E COMPONENTI

con barriere di sicurezza. Gli alloggiamenti Easy Cell non necessitano invece di barriere di sicurezza e quindi occupano uno spazio minimo a lato della pressa. Per esempio, la larghezza totale necessaria per il montaggio di un trasportatore d’uscita di 600 mm non supera gli 850 mm. Gli Easy Cell sono montati su ruote girevoli e possono essere spostati in base alle esigenze, ad esempio per l’accesso durante il cambio stampo sul lato macchina non utilizzato dall’operatore. Nonostante il loro design compatto, sono dotati di tutte le funzioni di sicurezza necessarie secondo gli standard CE e sono disponibili in sei diverse versioni, adattabili alle necessità degli stampatori ed estendibili con accessori opzionali come pinze, pacchetto di messa in servizio rapido o installazione CE completa.

GRANULATORE S-MAX 3 CON ALBERO D’ALIMENTAZIONE AGGIUNTIVO Dalla grande showroom dello stabilimento di Wolkersdorf, Domenik Nikollaj (direttore vendite di Wittmann per i sistemi ausiliari) e altri suoi colleghi hanno illustrato le novità del gruppo e i loro vantaggi nel campo dei granulatori (nuovi modelli delle serie G-Max ed S-Max), dei termoregolatori (come il nuovo Tempro plus D L120, in grado di mantenere una temperatura costante in ogni condizione operativa; vedi box a pag. 51), dei dryer mobili, dei caricatori/dosatori e dei sistemi di trasporto centralizzati per i materiali plastici, citando in particolare il pannello di controllo M8 per la loro gestione. Rispetto ai granulatori a lame convenzionali, i nuovi granulatori senza filtro S-Max 3 offrono una serie di vantaggi come l’efficienza ener-

getica, la rumorosità ridotta e un granulato pulito e uniforme seppur ottenuto da plastiche dure e fragili come PC, ABS, PA o plastiche rinforzate. I motori dei granulatori erogano una coppia elevata, funzionano senza bloccarsi anche a basse velocità (27 giri/min a 50 Hz) e sono adatti al taglio di materozze e scarti più spessi del normale, trasformandoli in pellet di 4-10 mm. Un albero di alimentazione aggiuntivo, offerto come optional, mantiene in movimento i grandi pezzi di scarto effettuando un taglio preliminare e riducendone già le dimensioni, al fine di evitare accumuli in zone morte o la formazione di ponti, specialmente in presenza di materozze lunghe e parti piatte. L’albero addizionale aiuta anche a evitare i tempi morti causati da eventuali ritorni di materiale, o da cariche eccessive, e a mantenere più “fluido” il processo produttivo. È dotato di comando indipendente e presenta ganci allungati per consentire di effettuare il pretaglio degli scarti e di spingerli verso la camera di taglio, dove viene eseguita la granulazione vera e propria. Il taglio preliminare opzionale può consentire anche d’impiegare un granulatore di dimensioni più compatte, con un possibile risparmio sui costi d’acquisto.

NUOVE OPZIONI D’AUTOMAZIONE PER PRESSE DI MEDIO TONNELLAGGIO È stata quindi la volta del collegamento da uno dei più importanti Development & Production Center per l’automazione del Gruppo Wittmann, quello di Vienna, da dove è stato mostrato in funzione il nuovo robot WX153, recentemente aggiornato e installabile su tutte le macchine a iniezione con forza di chiusura medio-alta, da 500 a 1300 t.

Domenik Nikollaj, direttore vendite di Wittmann per i sistemi ausiliari, in collegamento dalla grande showroom dello stabilimento di Wolkersdorf, in Austria

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Aprendo la tramoggia di carico del granulatore S-Max 3 è possibile dare un’occhiata dal basso all’albero di alimentazione addizionale

La sua struttura ad assi cartesiani è caratterizzata da un asse X mobile con funzioni d’estrazione dei pezzi dallo stampo e una corsa che può raggiungere i 1400 mm, con uno sbraccio massimo di circa 1790 mm. Quest’ultimo rappresenta un parametro essenziale per il layout del robot e indica la distanza massima tra l’asse orizzontale e la piastra di montaggio dell’asse rotativo, misurata all’estremità inferiore dell’asse verticale. La corsa orizzontale può arrivare fino a 18 m e quella verticale fino a 2,6 m. I condotti interni e/o i cablaggi nel tubo verticale a Y, i punti di lubrificazione facilmente accessibili e l’armadio comandi integrato nella parte posteriore del supporto orizzontale fanno parte dell’equipaggiamento standard del robot WX153. L’armadio mantiene le dimensioni originarie indipendentemente dal numero di assi aggiuntivi collegati. Per manovrare la pinza d’estrazione è possibile montare tre assi rotativi aggiuntivi servocomandati (A, B e C) sull’estremità dell’asse verticale del robot, come nel caso del modello presentato il 19 maggio. Tale configurazione consente di programmare movimenti sincronizzati fino a 6 assi tramite il controllore R9 di Wittmann. Varie ottimizzazioni consentono inoltre al WX153 di funzionare con una pinza di peso superiore a 20 kg (+30% rispetto alla versione precedente) anche in MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


Il robot WX153 con assi rotativi servocomandati montati sull’asse verticale; a destra, lo schema di funzionamento di tali assi addizionali

presenza dei tre assi aggiuntivi. Inoltre, Wittmann è in grado di fornire robot in configurazione tandem (due unità che traslano insieme sulla medesima guida), per la quale è possibile fare a meno del secondo armadio comandi, risparmiando così spazio accanto alla pressa.

WITTMANN E WEINGRABER RISPONDONO ALLE DOMANDE DEI GIORNALISTI Nell’ultima parte della conferenza stampa, rispondendo alle domande dei giornalisti, Michael Wittmann ha dichiarato: “Nel 2019 gli ordini provenienti dal settore automotive avevano toccato il fondo, ma sono lentamente risaliti nel corso del 2020, con un leggero miglioramento pure rispetto al 2019. Anche il settore imballaggio sta fornendo eccellenti risultati”. “Le applicazioni nel campo dei termoindurenti continueranno inoltre ad avere un otti-

mo futuro in Wittmann”, ha proseguito Rainer Weingraber. “Oltre ad Airmould, i processi più richiesti in questo momento sono Combimold, microstampaggio e produzione di packaging. Gli ordini di macchine elettriche e idrauliche si equivalgono, 50:50, nonostante le note caratteristiche che le distinguono”. Parlando invece dei prossimi eventi di settore, il general manager del Gruppo Wittmann ha affermato: “Come membro dell’Advisory Board di Fakuma, posso confermare sin d’ora che la prossima edizione della fiera si dovrà svolgere con regolamenti particolari e

restrizioni per rendere l’evento più sicuro… però restiamo convinti di organizzare comunque l’esposizione a Friedrichshafen, dal 12 al 16 ottobre”. “Posso già anticipare che il nostro stand sarà collegato direttamente via web con gli stabilimenti Wittmann, un po’ com’è avvenuto per l’odierna conferenza stampa”, ha aggiunto Weingraber. “Siamo ottimisti e riteniamo che il trend positivo degli ultimi mesi proseguirà anche nel 2022”, ha quindi concluso Michael Wittmann.

Termoregolatore Tempro plus D L120

L’ultimo e potente “pacchetto” Wittmann per il controllo della temperatura Lo stampaggio a iniezione con stampi grandi e masUn approccio che contribuisce in modo sostanziasicci richiede un’elevata capacità di riscaldamento, le alla stabilità del processo. La regolazione automa anche canali di raffreddamento con portate adematica delle impostazioni entro un certo margine guatamente elevate. In questo caso, il nuovo termodi tolleranza ottimizza pure i tempi attivi della macregolatore Wittmann Tempro plus D L120 si propone china. L’utilizzo di SpeedDrive è sinonimo d’elevacome la soluzione ideale. ta efficienza energetica, poiché, per rispettare in Si caratterizza innanzitutto per una capacità di rigenerale le impostazioni dei parametri selezionati, scaldamento massima di 36 kW, che garantisce è sufficiente azionare la pompa a regime parziale. tempi di riscaldamento ottimali per lo stampo dal La funzione di raffreddamento diretto di Tempro plus punto di vista sia tecnico che economico, ma anche L’elevata potenza di D L120 è invece assicurata da un sistema ad acqua raffreddamento di una notevole rapidità d’innalzamento della temperaa elevata efficienza. In questo caso, l’uso di valvole a Tempro plus D L120, tura, utile per esempio dopo un cambio stampo. solenoide convenzionali comporterebbe alcuni rischi, che raggiunge i 175 kW, Il calore accumulato nell’acciaio riscaldato dello consente per esempio di poiché la sequenza temporizzata di raffreddamento stampo, a cui si aggiunge quello del polimero fuso, gestire una temperatura causerebbe inevitabilmente picchi di pressione, oltre a deve essere asportato il più velocemente possibile e differenziale di 60°C tra fluttuazioni di temperatura e pressione che potrebbero acqua dello stampo e in maniera omogenea attraverso i canali di raffreddaperfino causare fenomeni di cavitazione nella pompa. acqua di raffreddamento mento. Per creare le condizioni ideali di questo proPer eliminare tali problemi alla radice, il termoregolacesso, Tempro plus D L120 può essere dotato della nuova pompa tore è stato dotato di una valvola di raffreddamento proporzionale a frequenza variabile SpeedDrive, con una potenza di 4 kW e in da ¾ di pollice, con una portata di 100 l/min, comandata da un mogrado di gestire portate fino a 300 l/min alla pressione massima di tore passo-passo che apre o chiude la valvola in modo graduale, al 5 bar. Grazie a questa pompa, gli utenti sono in grado d’impostare fine di mantenere un controllo costante della temperatura ed escluvalori corretti anche di altri parametri, quali: giri motore, portata dere ogni possibile malfunzionamento. Grazie allo speciale design, del circuito, pressione della pompa e temperatura differenziale. questa valvola è inoltre completamente esente da manutenzione. MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021

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AUSILIARI E COMPONENTI

RIGRANULATRICI EXACT

LA SEMPLICITÀ È LA CARTA VINCENTE NEL RECUPERO DI RIFILI LE RIGRANULATRICI DEL COSTRUTTORE DI ZINGONIA (BERGAMO) SONO OGGI MACCHINE MODERNE E AL PASSO CON I TEMPI, MA AFFONDANO LE LORO RADICI NEI PRIMI ANNI DI ATTIVITÀ DI EXACT E NEL LAVORO E NELL’INVENTIVA DEL SUO FONDATORE, ILARIO MAZZOLENI. FRUTTO DI QUASI MEZZO SECOLO DI SVILUPPO E MIGLIORAMENTI, OGGI HANNO OTTENUTO LA CERTIFICAZIONE “INDUSTRY 4.0-READY”

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Un particolare di una delle rigranulatrici di Exact, che sono il fiore all’occhiello della sua gamma produttiva

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a quasi 50 anni Exact produce macchinari ausiliari per l’industria delle materie plastiche, il cui fiore all’occhiello è rappresentato dalle rigranulatrici utilizzate per il recupero di film termoplastici mono e multistrato, biodegradabili, a bolle d’aria, spunbond, in tessuto non tessuto ecc. Il funzionamento di tali macchinari è semplice: l’estruso viene compattato da speciali bussole di compressione e la fettuccia semirigida che ne risulta viene tagliata fino a ottenere piccoli pellet dall’alto peso specifico, pronti per essere nuovamente estrusi, permettendo così di lavorare - per esempio, nel caso del recupero di rifili - a ciclo chiuso con l’impianto di estrusione, senza nes-

suna contaminazione del materiale. L’alto peso specifico dei pellet così ottenuti differenzia le rigranulatrici Exact dai mulini, il cui prodotto finale è costituito dal cosiddetto “fluff”, un materiale leggero e voluminoso. Motivo, questo, per cui Exact considera le sue rigranulatrici come l’anello di congiunzione tra i mulini, appunto, e gli estrusori.

IL RECUPERO “A FREDDO” RECUPERA TERRENO Queste macchine, che sono il frutto del lavoro e dell’inventiva dello scomparso fondatore di Exact, Ilario Mazzoleni, sono state sempre più perfezionate nel corso degli anni, per rispondere alle necessità di un mercato che dal 1974 - anno in cui l’azienMACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


da ha iniziato la propria attività - si è ampliato e trasformato significativamente. Sebbene l’azienda produca anche estrusori per il recupero di rifili “a caldo”, la soluzione “a freddo” sta registrando un netto recupero di terreno nei loro confronti. A confermarlo, oltre ai numeri, è Noris Mazzoleni, CEO di Exact, che spiega così il fenomeno: “Per nostra esperienza, il mercato della produzione di film plastici si sta muovendo lungo tre direttrici principali: produzione di materiali altamente tecnici, ripresa decisa della produzione di tessuto non tessuto e continua crescita della domanda di prodotti biodegradabili. La prima è conseguenza del procedere dei tempi, la seconda della perdurante pandemia, con conseguente aumento produttivo di dispositivi per la protezione individuale (DPI), e la terza è figlia di un cambio di sensibilità nei confronti della sostenibilità ambientale”. “Rispondere a tendenze così differenti non è cosa banale; ancora meno farlo con un solo prodotto. Fortunatamente le nostre rigranulatrici rispondono a questa sfida con naturalezza e semplicità, forse proprio perché scevre di quelle complicazioni che, se sommate alle complicazioni stesse dei prodotti, portano tendenzialmente al solo caos. E, in tempi travagliati come quelli che stiamo attualmente vivendo, le persone desiderano solo semplicità e risultati”, aggiunge Noris Mazzoleni. Adattabilità a diversi materiali, semplicità di utilizzo e solidità storica del marchio diventano quindi un’ancora di sicurezza per i produttori di film che, in tempi incerti caratterizzati da ripresa dei prezzi delle materie prime e corse sfrenate per riadattare i processi produttivi a seguito di mutazioni della domanda finale, cercano soluzioni concrete per la gestione dei propri scarti di produzione. Le rigranulatrici possono poi essere personalizzate in base alle esigenze degli utilizzatori finali, in seguito a test effettuati con i loro materiali o in base alle singole applicazioni di destinazione.

INDUSTRY 4.0-READY Le rigranulatrici di Exact hanno recentemente ottenuto da Amaplast (l’associazione nazionale dei costruttori di macchine e attrezzature per materie plastiche e gomma) l’attestazione di conformità ai requisiti previsti per definire i macchinari “Industry 4.0-Ready”. L’ufficio tecnico dell’associazione ha infatti analizzato le caratteristiche tecniche di tre modelli di rigranulatrici Exact MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021

Attualmente sono in corso di ultimazione le attività di verifica per concedere anche ad altre macchine di Exact l’attestazione di conformità ai requisiti previsti per i macchinari “Industry 4.0-Ready”

e ne ha certificato la rispondenza ai requi- per altre macchine costruite da Exact: le rigrasiti indicati nell’allegato A della legge n. 232 nulatrici a caldo E60 ed E120 e quelle a freddo dell’11 dicembre 2016, per l’ammissibilità al R6 Jumbo e Gold, per il recupero di film tercredito d’imposta previsto dalle misure del moplastico. “Piano di Transizione 4.0”, che per il 2021 La valutazione è stata svolta dagli esperti di sale al 50% del valore del bene. Si tratta di Amaplast con l’analisi della documentazione una modalità importante per comunicare al tecnica e progettuale dei macchinari, accompamercato la possibilità di usufruire del credi- gnata da un confronto con i referenti tecnici del to d’imposta 4.0, a patto ovviamencostruttore e dei suoi fornitori e te che l’acquirente assolva ai suoi da una verifica diretta delobblighi specifici (interconnessiole attrezzature, con vari ne del bene al sistema informatisopralluoghi in azienda. vo aziendale ecc.). Il rapporto di conformità Le rigranulatrici Evolution 10, rilasciato descrive le caCyclop 20 e Cyklop ratteristiche tecniche dei 30, in particolabeni e ne illustra il sistere, sono state ma di controllo e l’interdichiarate funconnessione ai sistemi zionali alla trainformatici e logistici sformazione di fabbrica, prendentecnologica do in considerazione e digitale delvari elementi: efficale imprese seconce interfaccia uomodo il modello Inmacchina; rispondustria 4.0, denza ai più recenti ovvero beni criteri di sicurezza; strumentapredisposizione li il cui funper i sistemi di tezionamento lemanutenzione, è controllatelediagnosi e conto da sistemi trollo in remoto; computerizzati possibilità di moo gestito tramite nitoraggio continuo Il modello Cyclop 30 è uno di quelli opportuni sensori e delle condizioni e dei dichiarati funzionali alla trasformazione azionamenti. Sono in parametri di procestecnologica e digitale delle imprese corso di ultimazione le so; sussistenza di un e che hanno ottenuto la certificazione “Industry 4.0-Ready” da Amaplast attività di verifica anche sistema cyberfisico.

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AUSILIARI E COMPONENTI

MAST VA VELOCE

CAMBIARE, PUR RIMANENDO SÉ STESSI IN POCHI MESI IL MONDO È CAMBIATO TANTISSIMO E RAPIDI CAMBIAMENTI DI QUESTO TIPO SEMBRANO ESSERE QUELLO A CUI CI DOVREMO ABITUARE ANCHE IN FUTURO. E ALLORA BISOGNA ESSERE DISPOSTI A CAMBIARE INSIEME AL MONDO CHE CI CIRCONDA E A FARLO ALTRETTANTO VELOCEMENTE. COME MAST, CHE, NON NEGANDO LE DIFFICOLTÀ, AFFRONTA QUESTO PERIODO SENZA RASSEGNAZIONE E CON SPIRITO D’INIZIATIVA DI LUCA MEI

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on più di cinquant’anni di attività alle spalle, traguardo tagliato nel 2017, Mast rappresenta oggi al meglio le piccole-medie imprese che costituiscono la forza del tessuto industriale e produttivo italiano: quelle a conduzione familiare (nella fattispecie, alla guida di Mast vi sono Carlo e Marco Arioli, fratelli e figli del fondatore Marino Arioli) e terziste, ossia che lavorano per lo più per altre grandi aziende e che, per questo, devono possedere un know-how ampio e approfondito dei prodotti che escono dai loro reparti. In poche parole, non per sminuire il significato di quello che stiamo scrivendo, bensì per specificarlo ulteriormente e renderlo meglio comprensibile, aziende che per tradizione e tipo di attività sanno fare le cose e le sanno fare bene. Proprio come av-

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Un’elevata precisione deve essere posta nella realizzazione di ogni componente meccanico destinato a macchine e impianti industriali, ma nel caso di viti e cilindri diventa essenziale

viene in Mast, e non potrebbe essere altrimenti, visto che i suoi prodotti sono viti e cilindri che vengono installati prevalentemente sulle linee di estrusione e, in quanto tali, richiedono inderogabilmente una fattura accurata e un’estrema precisione. Di cui, infatti, non difettano. Ma l’azienda sta assumendo anche quella caratteristica che è sempre più importante per essere competitiva nell’era 4.0 e che in molti casi è trasversale alla più classica categorizzazione in piccola, media e grande impresa, ossia sta diventando anche veloce, come sempre più vuole il mercato odierno. Veloce nell’adattarsi a nuove abitudini, e tutti sanno quanto queste siano cambiate negli ultimi mesi; veloce nel capire le esigenze sempre più stringenti dei clienti; veloce MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


nell’anticipare gli sviluppi tecnologici e tradurli in innovazione. Insomma, capace di adattarsi al cambiamento ma senza snaturarsi, il che vuol dire guardare indietro a quello che si è fatto e avanti verso dove si vuole andare. Ed è quello che sta accadendo in Mast, come emerge dal racconto di Carlo Arioli, che ringraziamo per aver risposto ad alcune nostre domande.

LA VOSTRA AZIENDA PUÒ ESSERE IDENTIFICATA COME IL TIPICO TERZISTA DEL TESSUTO INDUSTRIALE ITALIANO, CHE NEL VOSTRO CASO SIGNIFICA COSTRUIRE VITI E CILINDRI PER GLI IMPIANTI DI ESTRUSIONE DEI PIÙ GRANDI COSTRUTTORI. IN QUEST’OTTICA, QUALI SONO GLI SVILUPPI TECNOLOGICI IN ATTO CHE MAGGIORMENTE EMERGONO DALLE RICHIESTE DEI VOSTRI CLIENTI? “Effettivamente Mast è un’azienda che ben rappresenta il cosiddetto terziario avanzato e in questa veste dobbiamo essere sempre pronti a soddisfare ogni nuova richiesta da parte dei clienti. E se questi ci forniscono le specifiche tecniche per realizzare i loro prodotti, sta a noi essere bravi a sviluppare i processi produttivi più idonei per arrivare a fornire viti e cilindri che assicurino, per esempio, le tolleranze e i gradi di finitura richiesti: caratteristiche sempre più stringenti. Tutto ciò, inoltre, utilizzando spesso nuovi tipi di acciaio, come quelli ottenuti per sinterizzazione delle polveri, i cosiddetti “HIP”, i quali, oltre che essere particolarmente costosi, richiedono utensili e processi di lavorazione specifici”.

DI PARI PASSO CON LO SVILUPPO TECNOLOGICO, RECENTEMENTE AVETE AVVIATO UN PIANO DI INVESTIMENTI PER AMMODERNARE LA VOSTRA ATTIVITÀ E IL VOSTRO STABILIMENTO. QUALI NUOVI MACCHINARI AVETE ACQUISTATO E A CHE PUNTO È LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA SEDE? “Gli investimenti per noi sono un processo continuo, che non si ferma mai. Alcune volte vengono fatti “passi” un po’ più importanti, come nel caso dell’acquisto della nuova macchina per la rettifica tangenziale o del nuovo centro di lavoro per i cilindri, altre volte “passi” un poco meno impegnativi dal punto di vista economico, ma molto significativi per l’efficientamento, come la completa ristrutturazione della nostra foratrice per cilindri. In tutto questo, non va taciuto il continuo aggiornamento degli strumenti di misura, dei vari utensili o dei sistemi CAD-CAM in uso nei nostri reparti. Nel contempo sta proseguendo il progetto del nostro nuovo sito produttivo, anche se l’emergenza Covid-19, unita ad alcune lungaggini burocratiche, non ci ha certo aiutato negli ultimi 12-18 mesi”.

QUEST’ULTIMO ACCENNO ALL’EMERGENZA COVID-19 CI OFFRE LO SPUNTO PER UNA DOMANDA, QUASI D’OBBLIGO DI QUESTI TEMPI, LEGATA ALLA PANDEMIA. QUALI SONO GLI EFFETTI DELL’ULTIMO DIFFICILE ANNO DI EMERGENZA SANITARIA SUL VOSTRO MERCATO DI RIFERIMENTO E QUALI SONO LE RIPERCUSSIONI SULLA VOSTRA ATTIVITÀ?

I fratelli Carlo (nella foto) e Marco Arioli rappresentano la seconda generazione alla guida di Mast, fondata dal padre Marino Arioli nel 1967 MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021

Le sezioni vite sono una delle parti base delle viti corotanti, che, insieme ai cilindri, costituiscono i prodotti realizzati da Mast

“La pandemia ci ha colpito su vari fronti. Il bilancio 2020 non si è chiuso in passivo, ma certamente con un forte calo del fatturato dal mercato sia interno sia estero. In questo momento i segnali che riceviamo sul fronte della domanda sono molto positivi e stiamo velocemente tornando ai numeri, per così dire, “pre-Covid”... anche se la mancanza di materie prime, che di questi tempi affligge un po’ tutta la nostra filiera e di cui l’aumento dei prezzi è una conseguenza, ci sta preoccupando”.

SULLA SCORTA DI QUESTE CONSIDERAZIONI, AVETE SFRUTTATO, E COME, LA TECNOLOGIA PER ORGANIZZARE INCONTRI A DISTANZA CON FORNITORI E CLIENTI, IN MODO DA MANTENERE VIVE LE RELAZIONI COMMERCIALI NONOSTANTE LE LIMITAZIONI AGLI SPOSTAMENTI DI QUESTI MESI? “Oltre all’adeguamento delle norme igienico-sanitarie nei luoghi di lavoro, la pandemia ci ha costretto a modificare le abitudini commerciali, con una drastica riduzione delle trasferte per far visita ai clienti, ma anche con l’azzeramento delle partecipazioni alle manifestazioni fieristiche. Non sempre è stato possibile compensare tutto questo utilizzando le tecnologie di comunicazione di cui oggi disponiamo. Queste ci consentono di supplire in qualche modo alla riduzione degli spostamenti, anche se, purtroppo, non tutte le relazioni commerciali e i rapporti di lavoro si riescono a risolvere facendo ricorso allo smart working. Inoltre, probabilmente questo cambio di abitudini si cristallizzerà in parte anche quando l’emergenza sanitaria finirà e si potrà tornare a muoversi e a incontrarsi come un tempo”.

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AUSILIARI E COMPONENTI

Tra le applicazioni delle teste di estrusione di EDI rientrano foglie e laminati per la produzione di dispositivi di protezione personale che hanno offerto un grande contributo nella lotta al Covid-19 degli ultimi mesi

NORDSON MIGLIORA LA GAMMA EPC DI EDI

TESTE DI ESTRUSIONE PIÙ FACILI DA USARE E PIÙ PRODUTTIVE: QUESTIONE DI PARZIALIZZATORI DAL 2012 NORDSON CORPORATION RAGGRUPPA LE ATTIVITÀ DI NORDSON, EDI E BKG E OGGI OPERA COME UNO DEI PRINCIPALI FORNITORI GLOBALI DI LINEE E ATTREZZATURE AUSILIARIE PER L’ESTRUSIONE E LA GRANULAZIONE, CON UNA STRUTTURA MODERNA E PRODOTTI IN CONTINUO AGGIORNAMENTO

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l sistema di parzializzazione delle teste di estrusione EPC di EDI, per la laminazione e il rivestimento, è stato migliorato per rendere più semplice il controllo dei bordi laterali e ridurre i tempi di fermo macchina legati alle operazioni di variazione della larghezza degli estrusi, così come di pulizia delle attrezzature. Le teste di estrusione EPC sono dotate di un sistema di regolazione interno per controllare l’ingrossamento dei bordi laterali, che consente di ridurre i costi legati al consumo di resina e agli scarti di rifilatura, e di uno esterno, per regolare la larghezza dell’estruso. Le migliorie progettuali apportate si traducono in vantaggi quali: - maggiore facilità di controllo dei bordi laterali: per la regolazione separata dei singoli componenti del regolatore della larghezza, un ingranaggio a pignone e cremagliera è stato sostituito con un perno filettato, che facilita la regolazione di precisione dei bordi laterali, riducendo la quantità delle rifilature necessarie e gli

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sprechi di materiale; - maggiore facilità di regolazione manuale della larghezza del parzializzatore: un riduttore utilizzato per la regolazione della larghezza complessiva di parzializzazione è stato sostituito inserendo un dado sull’asta di regolazione, riducendo in tal modo la larghezza e il peso del

sistema di parzializzazione e migliorando l’accesso per gli operatori; - costruzione più robusta e maggiore facilità di controllo: la regolazione del parzializzatore risulta semplificata grazie a una nuova guida di supporto dell’asta; - maggiore facilità di accesso per le operazio-

I tre rami d’azienda di Nordson Corporation sono stati accorpati in un nuovo grande stabilimento a Chippewa Falls, negli Stati Uniti, a poca distanza dalla sede originaria di EDI

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Le principali funzioni del sistema di parzializzazione delle teste EPC Il dado dell’asta di regolazione regola la larghezza complessiva del parzializzatore

Il supporto della barra del parzializzatore ne limita la flessione Il sistema a perno filettato regola i singoli componenti del parzializzatore

ni di pulizia e manutenzione: il regolatore di larghezza esterno a basso profilo può essere smontato come unico componente o può essere sfilato per installare un raschia-labbri senza dover smontare l’intero gruppo parzializzatore; analogamente, i componenti del regolatore interno possono essere smontati rimuovendo sei perni presenti all’estremità del parzializzatore, senza dover disassemblare l’intero gruppo. “Le migliorie apportate da Nordson alla progettazione del sistema EPC risolvono i problemi evidenziati dalle aziende di trasformazione, soprattutto per quanto riguarda la spinta competitiva ad aumentare la produttività. Le nostre teste di estrusione di nuova progettazione sono più semplici da usare e da mantenere, consentendo lo stesso efficace controllo dei bordi laterali: il fiore all’occhiello del sistema EPC”, ha dichiarato Patrick Meinen, direttore globale delle linee di prodotto per le teste EDI. Il sistema interno di parzializzazione delle teste EPC consente la regolazione di precisione del profilo d’uscita del rivestimento. Nelle teste sprovviste del sistema di regolazione della larghezza EPC, il polimero fuso evidenzia un flusso trasversale, che crea un ingrossamento più esteso dei bordi laterali dovuto al “necking” all’uscita della testa. Nel sistema EPC, i componenti del parzializzatore interno per la regolazione del profilo dei bordi laterali sono sistemati a valle del collettore principale, uno nella sezione precedente i labbri di uscita e l’altro nel collettore secondario. Regolando le posizioni reciproche di questi componenti è possibile ridurre il flusso di polimero alle estremità del rivestimento, riducendo così al minimo l’ingrossamento dei bordi laterali.

CINQUANT’ANNI DI TESTE DI ESTRUSIONE Lo scorso 15 febbraio EDI ha tagliato il traguardo dei cinquant’anni di presenza nel mercato. MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021

La piccola attività avviata nel 1971 con un organico di cinque persone, nella cittadina di Chippewa Falls (USA), oggi è parte di Nordson Corporation ed è conosciuta a livello globale come uno dei principali costruttori di teste piane per l’estrusione di film, foglie e rivestimenti in diversi materiali polimerici. Nata come Extrusion Dies Incorporated, l’azienda è stata acquisita da Nordson nel 2012, che lo scorso anno ha accorpato i suoi tre rami d’azienda proprio a Chippewa Falls in un nuo-

vo grande stabilimento, dove adesso si trova anche la sede centrale del marchio EDI, a poca distanza da quella originaria. Attualmente il marchio può contare su diversi stabilimenti di produzione negli Stati Uniti, in Germania, in Giappone e in Cina e su personale di vendita e di assistenza che opera in altri paesi, con un organico che a livello globale conta 350 persone. “Fondamentali per il successo del marchio EDI sono stati la competenza e l’impegno di progettisti, tecnici, meccanici e addetti al servizio clienti che lavorano alle nostre dipendenze in ogni parte del mondo. Si tratta di persone che hanno costruito la nostra reputazione di azienda affidabile e di qualità e che hanno prodotto numerose innovazioni, dal sistema automatico di controllo dello spessore, introdotto negli Anni Settanta, a diversi avanzamenti nel campo delle teste di estrusione per foglie, film e rivestimenti, introdotti dopo l’acquisizione da parte di Nordson”, ha dichiarato Scott Smith, responsabile del ramo d’azienda EDI di Nordson. “Il nuovo hub globale del marchio EDI è la riprova della fiducia che nutriamo in un futuro di crescita e innovazione costanti. Questi primi cinquant’anni non sono stati che un inizio”, ha aggiunto Smith.

Nordson nel nostro Paese

La filiale italiana venderà direttamente i prodotti BKG Le vendite e il servizio di assistenza in Italia dell’intera gamma di prodotti a marchio BKG di Nordson Corporation verranno gestiti direttamente dalla filiale nel nostro Paese. La responsabilità dell’assistenza di tutti i clienti italiani sarà affidata ad Alberto Bondavalli, che assumerà la direzione del team italiano di BKG dedicato principalmente a sistemi di pellettizzazione, pompe volumetriche e sistemi di filtrazione per l’industria dei polimeri. “Alberto Bondavalli segue i nostri clienti dal 2013 e prima di approdare alla nostra azienda ha maturato un’esperienza decennale in Ita-

lia, nella vendita di beni per essere riuscito a introstrumentali nei settori della durre e consolidare i nostri plastica e degli imballaggi, prodotti sul mercato itaper cui già conosce la no- liano e gli auguro di avere stra clientela italiana e ha le successo in quelli che sacarte in regola per poter la- ranno gli sviluppi futuri delvorare direttamente con le la sua attività”, ha dichiaaziende interessate e per rato Alberto coordinare le attività fon- Bondadamentali di supporto alle valli. applicazioni e di assistenza tecnica con i responsabili della zona Emea”, ha dichiarato il responsabile vendite Andreas Trouvain. Alberto “Per 17 anni Gupa è stata Bondavalli una partner capace e affidabile della nostra azienda e, ora che entrambe le società si stanno preparando a una svolta, desidero ringraziare tutto il team Gupa

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AUSILIARI E COMPONENTI NEWS Mepol sceglie BD Plast SISTEMI PER TRASPORTO PNEUMATICO

Componenti altamente resistenti all’usura È in continua espansione la gamma di componenti altamente resistenti all’usura di HS Umformtechnik, tra cui la famiglia HVA Niro di raccordi a gomito per tubi in acciaio inossidabile, i raccordi a “Y”, i riduttori e le stazioni di montaggio. I raccordi a gomito in acciaio inossidabile HVA Niro sono stati sviluppati appositamente per il trasporto di granuli in plastica rinforzata con fibre di vetro e, grazie alla loro lunga durata, riducono al minimo i cicli di cambio dei raccordi. Sono disponibili in acciaio Aisi 304/Aisi 304 L con diametro da 38 a 139,7 mm e spessore di parete da 1,5 a 5 mm, nei raggi 75, 150, 250, 300, 500, 800 e 1000 mm. Un punto di forza di questi raccordi è rappresentato dalla semplicità di installazione e dalla facilità di gestione, in quanto non sono richiesti attacchi speciali. Tra i prodotti di HS Umformtechnik altamente resistenti all’usura rientrano anche i raccordi DWR a doppia parete. La doppia parete forma un’intercapedine che consente di ridurre l’usura e aumentare la durata utile anche in presenza di sollecitazioni molto elevate. Inoltre, per alcuni materiali movimentati è consigliabile versare nell’intercapedine del cemento ad alta resistenza. I raccordi a gomito e a “Y” in vetro, le spie di livello anch’esse in vetro e le stazioni di montaggio dei componenti in vetro completano la gamma ad alta resistenza all’usura del costruttore tedesco. I componenti in vetro borosilicato 3.3 hanno una durata 10-20 volte superiore a quella dei prodotti standard in acciaio inossidabile. Sono disponibili raccordi a gomito in vetro a 90° e 45°, con diametro di 47, 56 e 66 mm e raggio di 250 e 500 mm. Per collegare componenti in vetro e in acciaio inossidabile sono a disposizione gli attacchi a tubo DVK 6 di vario diametro.

Alcuni raccordi della serie DWR a doppia parete

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Cambiafiltri compatto, ma innovativo e performante

Il cambiafiltri BDOx3 BF 140 di BD Plast è in funzione presso Mepol

Dalla fine di giugno 2020 il cambiafiltri autopulente BDOx3 BF 140 di BD Plast opera con soddisfazione a Riese Pio X (Treviso), presso la società Mepol, che dal 1996 produce compound termoplastici ed ecosostenibili certificati. Mepol fa di capacità produttiva, competenza e know-how i suoi punti di forza per fornire supporto tecnico per la creazione di prodotti su misura e un’assistenza efficiente. Dal 1986 BD Plast è invece specializzata nella costruzione di cambiafiltri e sistemi per l’estrusione dei polimeri, sfruttando flessibilità e capacità di personalizzazione dei prodotti al fine di soddisfare anche le esigenze più particolari. Grazie alla collaborazione tra le due aziende durante la fase di progettazione e costruzione, BD Plast ha realizzato un prodotto compatto con caratteristiche innovative, riuscendo ad assecondare le aspettative di Mepol, che ha così incrementato l’efficienza di una linea destinata alla filtrazione e alla granulazione di polipropilene caricato con carbonato di calcio. Il cambiafiltri autopulente BDOx3 BF si rivela la

soluzione ideale anche per il retrofit di linee esistenti, in quanto non richiede spazi aggiuntivi rilevanti, che spesso non sono disponibili. Uno dei punti di forza del sistema BDOx3 BF consiste nella capacità di svolgere il ciclo di autopulizia con contropressioni particolarmente basse. A questo si unisce il fatto che si tratta di un cambiafiltri a flusso continuo in cui, a differenza di altre tipologie di cambiafiltri, la sostituzione degli elementi filtranti avviene senza fermare l’impianto, quindi senza lo spreco di tempo e gli scarti di materiali tipici delle fasi di arresto e riavviamento della linea. Nel cambiafiltri autopulente di BD Plast, inoltre, la sostituzione delle reti avviene con l’espulsione automatica della piastra rompitrice (breaker plate), consentendo l’agevole sostituzione dell’elemento filtrante e un ulteriore risparmio di tempo. La capacità di autopulizia a bassa contropressione, l’espulsione automatica della breaker plate e i ridotti tempi di spurgo sono gli elementi chiave che consentono di arrivare fino a 200 cicli di autopulizia prima che si renda necessario il cambio reti. MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


ERRATA CORRIGE

relativo a MacPlas 381 (febbraio/marzo 2021), pag. 58-59

Servopompa Piisma

Un investimento che si ripaga in un anno

Secondo quanto si legge nel Green Deal europeo, sono necessari 25 anni per permettere a un settore industriale di trasformarsi. Si stima quindi che i prossimi quattro anni siano d’importanza chiave per le aziende, al fine di definire le azioni da intraprendere per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica nel 2050. Con l’obiettivo di agevolare questo processo, l’Europa ha messo a disposizione delle aziende il Fondo per una transizione giusta (JTF), per sostenerle nel percorso verso tecnologie a basse emissioni di CO2 e incentivare i processi di ricerca e innovazione. In questo contesto si collocano le nuove tecnologie sviluppate per l’oleodinamica, come il sistema a giri variabili comunemente definito “servopompa”. Spesso, infatti, gli impianti oleodinamici sono sovradimensionati e sprecano molta dell’energia erogata. Grazie alle servopompe, oggi è possibile raggiungere un risparmio energetico fino all’80% semplicemente sfruttando in ma-

niera intelligente i tempi di inattività della macchina. Questa tecnologia, in particolare, presenta un grande potenziale di crescita nel settore delle presse a iniezione, portando a una riduzione della rumorosità fino a 20 dB durante l’attività della macchina e del 100% nei tempi d’inattività. Ciò vale sia nel caso in cui si costruisca un nuovo impianto sia nel caso di interventi di revamping. Per questo, la società Interfluid ha sviluppato Piisma, un sistema modulare con servopompa installabile su qualsiasi pressa esistente, sia di piccolo che di grande tonnellaggio, sia con circuito dotato di pompa tradizio-

MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021

Pompa a ingranaggi interni Bucher della serie QXEHX

I vantaggi di Piisma isparmio energetico fino all’80%. R Regolazione del numero di giri e della pressione in funzione del singolo momento del processo produttivo e della reale necessità di funzionamento. ● Semplificazione dell’impianto idraulico attraverso, per esempio, l’eliminazione delle valvole proporzionali. ● Riduzione della rumorosità fino a 20 dB durante il ciclo macchina e del 100% durante la pausa del ciclo. ● Massima ripetibilità dei parametri di portata e pressione. ● Maggiore rendimento del sistema. ● Minore riscaldamento dell’olio e dell’ambiente circostante. ● ●

nale che con circuito ad accumulatori oleopneumatici. Il sistema è controllato da un inverter accoppiato a una pompa a ingranaggi interni Bucher serie QXEHX, la cui potenza può essere adattata di volta in volta ai requisiti necessari, in modo da eliminare quasi del tutto le perdite a macchina inattiva. Quando la macchina a iniezione non sta eseguendo alcun movimento, si ferma anche il motore della pompa. Gli stampatori che hanno avuto modo di testare Piisma con le pompe di Bucher, con cui

Interfluid collabora da circa tre anni, hanno notato un livello di rumorosità ancora più basso di quello ottenuto con le precedenti tecnologie, con un notevole miglioramento della qualità del lavoro degli operatori. Interfluid supporta il cliente in ogni fase del progetto, dall’ideazione del sistema, studiato per risolvere specifiche necessità produttive, al set-up iniziale della macchina. Le esperienze condotte finora hanno dimostrato che il risparmio ottenuto grazie a Piisma permette di ripagare l’investimento in un anno.

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AUSILIARI E COMPONENTI Uno dei prodotti a marchio Ettlinger esposti dal Gruppo Maag a Shenzhen

NEWS Maag a Chinaplas

Nuove generazioni alla ribalta Il fornitore globale di soluzioni per sistemi di pompaggio, filtrazione, granulazione, polverizzazione, riciclo e digitalizzazione per il settore dei polimeri, Gruppo Maag, ha esposto le sue ultime innovazioni alla fiera Chinaplas 2021, svoltasi a Shenzhen (Cina) dal 13 al 16 aprile. In evidenza: il filtro ERF350 ad alte prestazioni per la filtrazione di polimeri fusi fortemente contaminati. Di tipo autopulente e a tamburo rotante perforato, attraverso il quale scorre un flusso continuo del fuso dall’esterno verso l’interno, il filtro è dotato di una lama che rimuove i contaminanti trattenuti sulla superficie e li convoglia al sistema di scarico. Ciò consente al filtro di funziona-

re automaticamente, senza interruzioni per lunghi periodi e senza dover sostituire l’elemento filtrante. Ne derivano perdite minime di materiale e ottima miscelazione e omogeneizzazione del fuso. Altro prodotto in mostra: il sistema di taglio immerso Pearlo per la produzione efficiente e flessibile di granuli sferici, con velocità di produzione fino a 36 mila kg all’ora. Compatto e modulare, dall’ingombro ridotto, il sistema si basa sulla tecnologia EAC a controllo elettronico, che garantisce una pressione precisa dei coltelli durante il funzionamento, consentendo così lunghi tempi attivi senza interruzioni e una qualità elevata del granulato. Nello stesso campo, è stato

Con il misuratore di livello a ultrasuoni PCE-ULM 10 di PCE Instruments è possibile sapere in ogni momento se i silos di stoccaggio continuano a essere sufficientemente pieni. Dispositivo in grado di determinare il livello di riempimento di un silo, questo misuratore di livello a ultrasuoni trova applicazione in molti settori industriali e, più in generale, in tutti i campi che prevedono lo stoccaggio di prodotti di vario tipo. Il metodo di misurazione a ultrasuoni rappresenta una so-

Rilevazione della quantità di materiale all’interno di un silo di stoccaggio e indicazione della temperatura ambientale sono le funzioni svolte in contemporanea dal rilevatore di livello a ultrasuoni PCE-ULM 10

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presentato il sistema di taglio a secco di terza generazione Baoli-3 per la lavorazione di materiali sia duri che morbidi. Come nelle precedenti generazioni, il sistema di bloccaggio automatico della camera di taglio consente una movimentazione rapida, garantendo al contempo la sicurezza dell’operatore. A Chinaplas, Maag ha presentato anche la pompa a ingranaggi Extrex in versione x6, di cui sono stati completamente riprogettati e ridisegnati i componenti, dagli alberi ai cuscinetti e alle guarnizioni, ottimizzandone l’interazione. I denti degli ingranaggi a bassa compressione, sviluppati specificamente per questa versione, consentono di ottenere

pressioni molto elevate con basse velocità di taglio. Il risultato è un ulteriore aumento della qualità del prodotto, dell’efficienza volumetrica, nonché della ripetibilità e della sicurezza della produzione.

Misuratore a ultrasuoni

Livello nei silos sotto controllo luzione consolidata ed economica per la misura di livello in liquidi e solidi sfusi. Il principio di funzionamento è semplice: il sensore di livello emette gli impulsi a ultrasuoni, la superficie del fluido o del prodotto contenuto nel silo riflette il segnale e il sensore lo rileva nuovamente. Il “tempo di volo” del segnale a ultrasuoni riflesso è direttamente proporzionale alla distanza percorsa e, conoscendo la geometria del serbatoio, è così possibile calcolare il livello del prodotto contenuto nel silo. Con la misurazione di livello a ultrasuoni, le proprietà fisiche e chimiche del prodotto contenuto nel silo non influiscono sui risultati della misurazione. È quindi possibile effettuare misurazioni attendibili in presenza di sostanze aggressive, abrasive, viscose e adesive. La misurazione del livello nei serbatoi avviene dall’alto, senza che vi sia contatto con il liquido. Gli impulsi ultrasonici emessi dal trasmettitore

vengono riflessi e inviati a un display con microprocessore, che li elabora proporzionalmente alla loro frequenza, rilevando costantemente l’altezza della colonna. Il misuratore di livello PCE-ULM 10, grazie al segnale d’uscita da 4-20 mA, può essere collegato a un PLC o da altri apparati di controllo o di regolazione. La profondità di misura di 10 m consente di utilizzare questo dispositivo per il controllo di silos anche di grandi dimensioni. In base al tipo di applicazione, il misuratore di livello a ultrasuoni può indicare come valore di misura il livello o la distanza tra il contenuto e il sensore. Oltre a sapere in ogni momento se il silo continua a essere sufficientemente pieno, questo dispositivo rileva allo stesso tempo la temperatura ambientale. L’alto grado di protezione IP del misuratore garantisce la protezione dei componenti elettronici in caso di possibile perdita d’acqua.

MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


MATERIALI E APPLICAZIONI

INTERVISTA A MARIA PIA INCUTTI, FONDATRICE E PRESIDENTE DEL PLART

UN MUSEO DEDICATO AL MATERIALE DELLE MERAVIGLIE LA FONDAZIONE PLART, CREATA E PRESIEDUTA DALL’IMPRENDITRICE, APPASSIONATA D’ARTE E COLLEZIONISTA MARIA PIA INCUTTI, È UN’ISTITUZIONE PERFETTAMENTE AL PASSO CON I TEMPI, DOVE LA PLASTICA TROVA LA GIUSTA COLLOCAZIONE STORICA TRA LA GLORIA DEL PASSATO E LA CRESCENTE SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE DEL PRESENTE E DEL FUTURO DI LUCA MEI

C

entro di eccellenza che dal 2008 guarda all’innovazione progettuale come chiave per creare e divulgare esperienze culturali inedite e uniche, la Fondazione Plart si è affermata come luogo d’incontro di arte, design e multimedialità. Nella storica sede di Napoli, a cui prossimamente si aggiungerà quella di Torino, è esposta una delle collezioni permanenti di oggetti storici in plastica tra i più originali al mondo, a cui si affianca costantemente una ricca programmazione di mostre, installazioni immersive multimediali, performance artistiche, workshop, laboratori e progetti formativi che si sviluppano all’insegna dell’innovazione e della voglia di meravigliare. Frutto della donazione dei fondatori Maria Pia Incutti e Salvatore Paliotto, la collezione si compone di oltre 2000 oggetti che provengono da MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021

un paziente e attento lavoro di ricerca e raccolta condotto, soprattutto tra gli Anni Settanta e Novanta, nei negozi di modernariato, nei mercatini e nelle aste di tutto il mondo. Accanto a opere di importanti artisti e designer contemporanei italiani e internazionali, del calibro di Tony Cragg,

Haim Steinbach, Peter Ghyczy, Riccardo Dalisi, Andrea Branzi, Enrico Baj e Ugo La Pietra, il cuore della raccolta è rappresentato anche da una selezione curiosa e raffinata di oggetti di designer anonimi che raccontano la storia di quel poliedrico e duttile materiale che è la plastica.

A Plart vengono messe in evidenza le virtù della plastica: malleabilità e poliedricità applicativa e, oggi, la necessità della sua sostenibilità ambientale

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MATERIALI E APPLICAZIONI

Oltre a tracciare un’approfondita analisi dell’evoluzione del gusto “popolare”, la collezione permette di ricostruire l’eccezionale incontro tra arte e design d’autore, testimoniato dai tanti prototipi progettati negli Anni Sessanta e Settanta dalla Gufram, come il Capitello firmato dallo Studio65, il Cactus di Guido Drocco e Franco Mello, il Pratone di Giorgio Ceretti, Pietro Derossi e Riccardo Rosso, la Farfalla e il Pavé Piuma di Piero Gilardi, il Tavolo-erba e l’Incastro di Franco Mello, tutti in poliuretano. La sede napoletana del museo d’arte e design dei materiali plastici Plart si trova nel cuore della città, nel quartiere Chiaia, inserita nel contesto artistico e culturale del capoluogo partenopeo e al centro di vari itinerari turistici e storici che comprendono, tra gli altri, il Museo Pignatelli Cortes, il Palazzo delle Arti di Napoli, la Stazione Zoologica Anton Dhorn e varie gallerie d’arte contemporanea. Il museo ha sede nelle ex stalle di un edificio storico di Napoli, ristrutturate e bonificate per dare vita a due ampie sale espositive per la collezione permanente e le mostre temporanee, a una sala conferenze e a un’area dedicata a istallazioni interattive che declinano temi legati alla storia dei polimeri e all’ecosostenibilità. Si è quindi immersi in un universo variegato, fatto di molteplici opere d’arte e oggetti di uso quotidiano. Ci si trova al cospetto di infinite forme di altrettanti colori, plasmate nel corso del

Alcune opere della collezione permanente esposte nella sede napoletana del museo Plart

tempo e che, a loro volta, hanno plasmato i nostri tempi, tramutando la memoria in storia, così da mantenere viva la prima e contribuire a scrivere la seconda, e renderne protagonisti chi le ha immaginate, progettate e realizzate, così come chi le ha raccolte e collezionate, o anche solo utilizzate a fini pratici, ossia tutti noi. Per entrare nel profondo di tutto questo, abbiamo intervistato chi ne è stata la vera artefice, Maria Pia Incutti, che ringraziamo prima di cederle la parola.

PARTIAMO DA UN BREVE EXCURSUS SULLA STORIA DEL PLART. QUANDO

La sede di Torino

A Barriera di Milano, tra meccanica e multimedialità La Fondazione Plart a Torino avrà sede in una ex fabbrica risalente ai primi anni del Novecento, uno spazio industriale dismesso, ristrutturato e inserito nella virtuosa riqualificazione urbana del quartiere Barriera di Milano, che ha già coinvolto realtà importanti come

La facciata della sede di Torino, sapientemente trasformata in una struttura moderna che esalta la comunicatività tipica dei nostri tempi e recupera la sua origine industriale di oltre un secolo fa, in perfetto spirito Plart

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il Museo Ettore Fico, il polo gastronomico di Edit, l’area di Open Incet - Innovation Center Torino e il complesso dei Docks Dora. L’edificio, ripensato in chiave moderna dall’architetto Alex Cepernich, si sviluppa su circa 3000 metri quadri e si propone con una grande installazione meccanica e multimediale, figlia dei nostri tempi e collocata sulla facciata. L’una e l’altra, giocando sui concetti di forma e rappresentazione, concorrono a creare un suggestivo portale d’ingresso verso una dimensione di luce, colore e forma all’insegna della creatività. Al suo interno troveranno ospitalità una selezione della collezione permanente, un’area per le mostre temporanee, un ampio spazio dedicato a esperienze multimediali immersive, oltre a un archivio, al bookshop e a uno spazio aperto al pubblico per lavorare e socializzare.

E, SOPRATTUTTO, PERCHÉ È NATO UN MUSEO DEDICATO ALLA PLASTICA E QUALI SONO STATE LE TAPPE FONDAMENTALI DELLA SUA STORIA FINO A OGGI? “L’idea del museo deriva dall’intento di mettere a disposizione del pubblico la collezione che avevo costituito lungo un arco di tempo di circa trent’anni. La nascita della Fondazione, nel 2008, e i riconoscimenti pubblici come museo di interesse regionale, nel 2009, e come istituto di alta cultura, nel 2018, sono le tappe più significative della storia del Plart”.

QUALI SONO STATI, NEL CORSO DI QUESTI ANNI, GLI EVENTI CHE VI HANNO DATO PIÙ SODDISFAZIONE IN TERMINI DI PROPOSTA CULTURALE E DI RICHIAMO DI PUBBLICO? “Gli eventi che hanno funzionato di più sono quelli in partnership con altri enti, come il Festival Internazionale del Design del 2014-2015, le mostre realizzate con il Museo Madre nell’ambito di Progetto 21, Plastic Village di Cherubino Gambardella, la mostra personale di Franco Mello e quella di carattere più storico di Bruno Munari. Ma anche le mostre che hanno indagato la creatività più emergente nell’ambito dell’arte e del design, come “Cosmogonie” di Mario Coppola e “Botanica” di FormaFantasma, quando Andrea Trimarchi e Simone Farresin non erano ancora così noti sulla scena internazionale come lo sono oggi”.

COME SI È PROPAGATA SULLA VOSTRA ATTIVITÀ L’ONDA D’URTO DEI MOVIMENTI E DELLE CAMPAGNE CHE NEGLI ULTIMI ANNI SONO SORTI CONTRO LA PLASTICA, VISTA COME IL NEMICO PUBBLICO NUMERO UNO DEI NOSTRI TEMPI? “La nostra collezione di plastiche storiche ha la funzione di documentare come il cosiddetto “materiale delle meraviglie” abbia determinato MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


il corso del Novecento dal punto di vista della progettazione industriale, dei consumi e della società. In questi anni mai nessuno, entrando al Plart, ha avuto un atteggiamento critico. Tuttavia, sensibili al tema dell’inquinamento ambientale, abbiamo dedicato attenzione a quei designer impegnati nella ricerca di materiali alternativi alle plastiche. Allo stesso modo, nell’ambito della didattica museale, abbiamo promosso laboratori di riciclo creativo anche con il supporto della tecnologia multimediale, lungo un percorso emblematicamente intitolato “Da una pioggia di petrolio a un mare di girasoli”.

PIÙ IN GENERALE, QUALI OGGETTI IN PLASTICA TRA QUELLI ESPOSTI AL PLART HANNO INFLUITO MAGGIORMENTE SULL’EVOLUZIONE DEL DESIGN ITALIANO?

Maria Pia Incutti ha coniugato nella Fondazione Plart, di cui è fondatrice e presidente, le passioni di una vita: imprenditoria, arte e collezionismo

remoto, sul nostro sito istituzionale e sui nostri canali social”.

“Tra gli oggetti esposti al Plart, quelli dal design più dirompente sono senz’altro i Multipli prodotti dalla Gufram a partire dalla fine degli Anni Sessanta, oggetti di arredamento - sedute, attaccapanni, tappeti, divani - in poliuretano espanso, a cui i progettisti hanno dato forme del tutto inconsuete rompendo completamente i canoni dell’interior design borghese”.

COME TUTTI I MUSEI, ANCHE IL PLART AVRÀ DOVUTO CHIUDERE DURANTE LA PANDEMIA. COME VI SIETE RIORGANIZZATI PER PROMUOVERE LE VOSTRE ATTIVITÀ E L’OFFERTA ESPOSITIVA IN QUESTI MESI?

CI RACCONTA QUALCOSA DELLA VOSTRA RECENTE VIDEO-MOSTRA SULL’INFLUENZA DELLA PLASTICA NEL CAMBIAMENTO DELLE CUCINE ITALIANE?

QUALI SONO I VOSTRI PROGRAMMI PER L’IMMEDIATO FUTURO, ANCHE ALLA LUCE DI UNA PROSSIMA E, SPERIAMO, DEFINITIVA RIPARTENZA DOPO L’EMERGENZA SANITARIA?

“Dopo un primo smarrimento, la pandemia è stata l’occasione per dare una spinta decisiva al processo di digitalizzazione delle nostre attività. Nell’impossibilità di allestire mostre, abbiamo dato risalto alla collezione permanente e al fondo custodito nei nostri depositi. Ne sono scaturiti alcuni “attraversamenti tematici” che abbiamo offerto al pubblico mediante una fruizione da 2021_NEW-DGTS_01_172x125-Btr.pdf

“Il fatto straordinario è che proprio all’interno della cucina, il locale domestico per antonomasia, sia iniziata una trasformazione anzitutto di tipo sociale, nella quale, poi, si è innestata la fondamentale funzione della plastica: il materiale pratico e colorato per eccellenza ha reso le nostre cucine via via più belle e comode, aperte e non solo17:40 per cucinare”. 1a tutti 12/02/21

“In linea con il lavoro di digitalizzazione cominciato durante la pandemia, il Plart sta rinnovando la sua sezione multimediale mediante installazioni che utilizzano tecnologie più moderne, capaci di veicolare al meglio i contenuti del museo e della sua collezione, ma sempre con un’attenzione alle questioni ambientali”.

MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021

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MATERIALI E APPLICAZIONI NEWS Transizione dalle fonti fossili a quelle rinnovabili PARTNERSHIP TRA BASF E TRINSEO

Insieme per sviluppare materie prime circolari Lo scorso 29 marzo Basf e Trinseo avevano annunciato l’intenzione di espandere i propri business grazie alla produzione di stirene a base di materie prime circolari. L’implementata collaborazione tra le due società ha lo scopo d’intensificare i reciproci sforzi per lo sviluppo e la gestione di stirene caratterizzato da un migliore profilo ambientale. Grazie a tale partnership, Basf ha già fornito i primi lotti di stirene circolare a Trinseo per l’impiego nei suoi prodotti a base di PS ed S-SBR (gomma stirene-butadiene da polimerizzazione in soluzione), utilizzati da alcuni produttori di imballaggi alimentari ed elettrodomestici (nel caso del PS) e di pneumatici. “L’utilizzo di materie prime circolari al posto delle risorse vergini d’origine fossile contribuisce direttamente o indirettamente a una migliore impronta di carbonio dei prodotti a valle. Trinseo forniva già stirene a biomassa bilanciata (BMB), ma da quest’anno Basf rende disponibile anche lo stirene Ccycled”, ha commentato Klaus Ries, vicepresidente di Basf Styrenics Europe. Sono due, infatti, i tipi di stirene prodotti da Basf tramite l’approccio a massa bilanciata: stirene a base di materie prime rinnovabili e stirene a base di materie prime da riciclo chimico. Per produrre il primo, lo stirene BMB, la società sostituisce risorse quali nafta e gas naturale con altre rinnovabili derivate da rifiuti organici od oli vegetali. I prodotti Ccycled sono invece ottenuti da oli di pirolisi ricavati dal riciclo chimico (processo ChemCycling) di rifiuti plastici non riciclabili meccanicamente, come, per esempio, quelli domestici misti o da pneumatici fuori uso. Tra i primi prodotti disponibili vi è un polistirene espandibile nella classica formulazione bianca, Styropor, o nella versione grigia Neopor, caricata con grafite e particolarmente indicata per l’isolamento termico degli edifici. Con Styropor CCycled o BMB è possibile realizzare tutte le applicazioni tradizionali di questo materiale, apprezzato da 70 anni per il packaging e particolarmente indicato per garantire la catena del freddo in numerosi mercati, da quello alimentare a quello medicale. Già ora, in Europa, lo Styropor Ccycled è utilizzato per la realizzazione degli imballaggi in cui viene conservato e trasportato il vaccino anticovid. Styropor e Neopor sono solo i primi esempi. Nei prossimi mesi, infatti, Basf renderà disponibili sul mercato sempre più prodotti basati su queste tecnologie di riciclo. Vaschetta in Styropor CCycled utilizzata per il trasporto dei vaccini anticovid e capace di resistere per 96 ore a temperatura controllata

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Poliuretani a base biologica per il settore delle calzature

Frutto di un accurato sviluppo volto a raggiungere la massima sostenibilità, le due nuove famiglie Urexter RS e Laripur RS di poliuretani a base biologica sono state lanciate da Coim per la realizzazione di calzature di lusso, casual, sportive e di sicurezza

La sostituzione dei materiali d’origine fossile con quelli da fonti rinnovabili nel settore delle calzature rappresenta una svolta verso soluzioni rispettose dell’ambiente e nello stesso tempo adottabili su larga scala. I materiali sviluppati da Coim a partire da fonti vegetali rinnovabili garantiscono una migliore impronta di carbonio, non richiedono modifiche ai macchinari e ai processi di produzione da parte dei trasformatori e preservano inalterata la durevolezza dei manufatti. In particolare, i poliuretani termoplastici Laripur RS, ottenuti da prodotti derivati da coltivazioni vegetali a filiera controllata, possono essere forniti con un contenuto di carbonio da fonte rinnovabile fino al 75%. “La nuova linea di granuli bio Laripur RS può essere utilizzata sugli impianti già esistenti senza necessità di modifiche e garantisce le stesse prestazioni dei poliuretani termoplastici tradizionali, offrendo una sensibile riduzione delle emissioni di CO2 su tutta la filiera”, ha spiegato Fabrizio Epifani, direttore vendite di Coim. L’impegno dell’azienda chimica nel campo della sostenibilità ambientale si è concretizzato anche nella realizzazione dei sistemi poliuretanici microcellulari Urexter RS, per la produzione di suole per calzature sportive, di sicurezza e di

lusso. Anche in questo caso l’obiettivo è stato centrato e il produttore è in grado di offrire formulazioni con un contenuto di materie prime da fonti biologiche superiore al 70%, senza rinunciare alle prestazioni tecniche fornite dai sistemi tradizionali. Come i Laripur RS, anche i sistemi Urexter RS possono essere lavorati senza modificare le tecnologie produttive. “Siamo davvero soddisfatti dei risultati di questo importante progetto.Grazie all’impegno della nostra struttura tecnica e alla collaborazione con partner qualificati come Vi&Vi, gruppo leader nel settore delle suole per la moda di lusso, siamo in grado di offrire al mondo della calzatura una gamma completa di prodotti ecosostenibili, ad alte prestazioni e facili da utilizzare”, ha affermato Giuseppe Librandi, presidente e CEO di Coim Group. “In Vi&Vi abbiamo sentito l’esigenza di sperimentare nuove tecnologie ecosostenibili al fine di proporre al mercato prodotti innovativi e che rispondano alla domanda crescente di soluzioni amiche dell’ambiente, proveniente sia dai produttori che dagli utilizzatori finali delle calzature. Coim ha risposto con competenza e reattività a questa esigenza e, grazie a questa collaborazione, i nostri prodotti bio sono sempre più apprezzati dai clienti, specialmente nella gamma delle calzature di lusso”, ha aggiunto Mauro Garbin, titolare di Vi&Vi. MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


Studiato per il trasporto di farmaci vitali sensibili alla temperatura, Onco-System è stato premiato nella categoria “Prodotti medici e farmaceutici” del WorldStar Packaging Award 2021

Storopack premiata ai WorldStar Packaging Awards

Packaging sostenibili e innovativi per il settore medicale Specializzata in imballaggi protettivi, la società teha invece convinto la giuria per la sua riutilizzabidesca Storopack si è aggiudicata in maggio due lità (grazie alla resistenza dell’EPP) e per la superdegli ambitissimi WorldStar Packaging Awards ficie realizzata con materiale liscio, unita a un rive2021. L’azienda ha ricevuto il primo premio nelstimento interno rimovibile per una pulizia semplice la categoria “Elettronica” per l’innovativa soluzione ed efficace di tutti i componenti. È stata progettata per The Box, realizzata in collaborazione con il cliente Liprodotti altamente sensibili e garantisce che i farmaci vitali vingPackets. A ricevere un premio nella categoria “Prodotti raggiungano il paziente in sicurezza e alla giusta temperatuL’imballaggio The medici e farmaceutici” è stata invece la scatola Onco-Sy- Box si è aggiudicato ra. Ciò è possibile grazie a una tecnologia collaudata che si il primo posto nella stem, per il trasporto a temperatura controllata e in tutta avvale dei materiali a cambiamento di fase (PCM), utilizzacategoria “Elettronica” sicurezza di farmaci vitali come agenti citostatici e terapie ta per le piastre eutettiche in plastica rigida, il cui punto di del WorldStar per infusione, utilizzati da farmacie, ospedali e laboratori. Packaging Award 2021 rugiada può essere impostato esattamente per l’intervallo “The Box rappresenta l’impegno della startup LivingPackets di temperatura richiesto. Le dimensioni della scatola sono per rivoluzionare il mondo dell’e-commerce. La scatola riutilizzabile, re- adatte anche alle sacche per flebo, che possono essere disposte orizalizzata in polipropilene espanso (EPP), è riciclabile al 100%, pieghevole zontalmente per prevenire danni durante il trasporto. e può essere utilizzata oltre mille volte, riducendo al contempo l’impatto Lo specialista dell’imballaggio aveva già ricevuto due dei dieci premi ambientale e i costi di trasporto”, ha spiegato Charles Poisson, respon- “PackTheFuture - Sustainable Plastic Packaging Awards” per entramsabile Ricerca e Sviluppo di Storopack. Dotato di tecnologie intelligen- be le soluzioni nella primavera del 2020. Sono stati proprio questi ricoti, diversi sensori, connessione internet, display e-ink e meccanismo noscimenti a portare ai nuovi: infatti, solo gli imballaggi che hanno già di tenuta integrato, The Box non è stato concepito dalla startup per vinto un premio nazionale approvato dalla World Packaging Organizauna singola applicazione, ma anche come servizio per cui le aziende di tion (WPO) possono concorrere al WorldStar, uno degli eventi più ime-commerce pagheranno solo l’uso diretto. La scatola Onco System portanti della WPO.

Dopo mesi di pandemia in cui non è stato possibile organizzare alcun evento B2B, l’esposizione Chinaplas, svoltasi per la prima volta a Shenzhen dal 13 al 16 aprile, ha visto il ritorno di RadiciGroup nel mondo fieristico con le proprie aree di business High Performance Polymers e Specialty Chemicals e con l’ampia offerta di materiali a base di PA 6, 6.6, 6.10, 6.12 e di polimeri da recupero. “Si è trattato del primo Chinaplas con visitatori quasi esclusivamente di nazionalità cinese, ma per noi è stata comunque un’ottima opportunità d’incontro con i clienti. Già a partire dall’aprile del 2020 il mercato cinese ha visto una forte ripresa, legata sia alla domanda interna sia all’export. Come da tradizione, ci siamo rivolti al settore automotive e alle evoluzioni in ambito e-mobility, ma con un occhio di riguardo anche ai settori home appliance e consumer goods, i cui volumi sono in costante aumento”, ha dichiarato Alberto Sessolo, country manager per la Cina di RadiciGroup High Performance Polymers. Proprio per far fronte alle richieste del mercato locale e per supportare gli sviluppi in corso e quelli futuri, in Cina RadiciGroup High Performance Polymers ha avviato la costruzione di un nuovo stabilimento di 25000 m2, che MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021

Le novità di RadiciGroup in mostra a Chinaplas 2021

Tecnopolimeri in Cina per automotive, elettrodomestici e beni di largo consumo consentirà un aumento della capacità produttiva di 30000 t/anno e l’ottimizzazione dei processi interni e logistici: un investimento prossimo ai 20 milioni di euro nel parco industriale della città di Suzhou. E, sul fronte delle novità di prodotto e delle soluzioni applicative presentate in fiera, è intervenuto Erico Spini, global marketing manager di RadiciGroup High Performance Polymers: “Il mercato cinese è strategico per la promozione dei nostri materiali innovativi in tutti i settori di riferimento. Metal replacement e alta temperatura sono le principali sfide alle quali stiamo facendo fronte con i nostri prodotti a marchio Radilon, Radistrong, Radilon NeXTreme e Radilon HHR. Inoltre, in Cina abbiamo in corso importanti sviluppi nell’ambito della mobilità elettrica: cornici per batterie, supporti IGBT, alloggiamenti per componenti

elettronici e per batterie, connettori per l’alta tensione e parti di sistemi di ricarica senza fili, prodotti con i nostri materiali autoestinguenti Radiflam, con ottime proprietà elettriche e un’elevata resistenza meccanica”.

Al fine di mettere ben in evidenza il proprio brand, che in Cina ha assunto grande importanza nel mondo dei tecnopolimeri, RadiciGroup si è presentata alla fiera Chinaplas con uno stand di ampia metratura

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Centro ACCREDIA per la Taratura di Durometri Shore e IRHD Gibitre Instruments Srl Via Dell’Industria 73 - 24126 Bergamo Tel.: +39 035 460146 - Fax: 035 460687 E-mail: info@gibitre.it - www.gibitre.it

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MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


IL MONDO DELLA GOMMA

LA RIVISTA DI


NORMATIVE

REGOLAMENTO UE 2020/740

PNEUMATICI: DAL PRIMO MAGGIO È ARRIVATA LA NUOVA ETICHETTA! IL NUOVO REGOLAMENTO UE 2020/740 DEFINISCE I CRITERI PER LA CLASSIFICAZIONE DEGLI PNEUMATICI SECONDO I PARAMETRI DI EFFICIENZA NEL CONSUMO DEL CARBURANTE, DI ADERENZA SUL BAGNATO E DI RUMORE ESTERNO DA ROTOLAMENTO. CON L’OBIETTIVO DI MIGLIORARE LA SICUREZZA, L’ECONOMICITÀ E L’IMPATTO AMBIENTALE DEL TRASPORTO SU STRADA, LA NUOVA ETICHETTA, ESTESA ANCHE AGLI PNEUMATICI PER MEZZI PESANTI, VUOLE ESSERE ANCORA PIÙ CHIARA ED EFFICACE PER I CONSUMATORI

S

ono passati ormai dieci anni da quando venne introdotta sul mercato l’etichettatura degli pneumatici, uno strumento di supporto ai consumatori per orientarsi nella scelta dei propri pneumatici guardando ad alcune caratteristiche dei prodotti, quali l’efficienza energetica (resistenza al rotolamento, che fornisce un’indicazione sui consumi di carburante del veicolo), l’aderenza sul bagnato (che permette di valutare i parametri di sicurezza) e il rumore esterno da rotolamento. A partire dal primo maggio 2021 è dunque entrato in vigore l’aggiornamento dell’etichettatura. Pertanto, gli pneumatici prodotti e immessi sul mercato europeo a partire da tale data devono essere accompagnati dalla nuova etichettatura europea ai sensi del Regolamento UE 2020/740. Nel contempo, la precedente etichettatura continuerà a essere valida per gli pneumatici prodotti e commercializzati in precedenza. Per questi ultimi si procederà, entro il 30 novembre 2021, all’aggiornamento delle informazioni riportate nella scheda informativa (EPREL), senza la necessità di etichettarli nuovamente. Guardando alle novità, innanzitutto occorre tener conto del fatto che la nuova etichettatura amplia il campo di applicazione rispetto alla precedente. Infatti, ora tutti gli pneumatici per autoveicoli, trasporto leggero e pesante, in mostra o visibili al consumatore, devono essere accompagnati da un’etichetta adesiva applicata direttamente sul battistrada dello pneu-

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matico (come fornito dal produttore), o devono averne una copia nelle loro immediate vicinanze. La novità, quindi, è rappresentata dall’inclusione degli pneumatici per mezzi pesanti e autobus che prima non erano contemplati nella normativa. Una scheda informativa del prodotto deve essere altresì disponibile, su richiesta, anche in forma cartacea e, nel caso in cui i prodotti in vendita non siano visibili all’utente finale, deve essere mostrata all’acquirente, prima della vendita, una copia dell’etichetta del prodotto, o resi noti i suoi valori di classificazione. Inoltre, i distributori e i rivenditori fisici, ma anche quelli virtuali, devono garantire che nei messaggi pubblicitari di un prodotto specifico sia riportata anche l’etichetta dello stesso e, se nei messaggi pubblicitari fosse riportato il prezzo dello pneumatico, l’etichetta dev’essere posta nelle sue vicinanze. Lo stesso vale anche per i portali di vendita online, dove dev’essere possibile reperire anche la scheda informativa del prodotto. Proseguendo con l’analisi delle principali differenze tra la nuova e la vecchia etichetta europea, si possono individuare ulteriori aspetti. ELASTICA - Giugno/Luglio 2021


QR CODE Ogni etichetta riporterà un QR code individuale per identificare la tipologia di pneumatico, che consentirà l’accesso diretto al database europeo dei prodotti denominato “European Product Registry for Energy Labelling” (EPREL). Infatti, il nuovo regolamento prevede che il consumatore possa ottenere ancor più ampie informazioni sui prodotti acquistati consultando questo database centralizzato. PITTOGRAMMA “ADERENZA SULLA NEVE” È una marcatura aggiuntiva per gli pneumatici che hanno superato uno specifico test d’omologazione su fondo innevato, noto come 3PMSF (3 Peaks Mountain Snow Flake). Prevede l’immagine di una montagna a tre picchi con un fiocco di neve al centro. Da qualche anno ormai, gli automobilisti hanno preso l’abitudine di cercare questo pittogramma sul fianco delle gomme per uso invernale e, per la prima volta, lo troveranno anche sull’etichetta. PITTOGRAMMA “ADERENZA SUL GHIACCIO” Si tratta di una marcatura totalmente nuova. Sarà sempre aggiuntiva rispetto al pittogramma alpino che può essere presente, ma esclusivamente per gli pneumatici vettura progettati per climi invernali particolarmente rigidi, con presenza di ghiaccio stratificato al suolo. Prodotti che vengono testati in conformità a specifici metodi di prova riconosciuti internazionalmente. Il pittogramma dell’aderenza su ghiaccio indica quindi che lo pneumatico offre le migliori performance di sicurezza e aderenza nelle difficili condizioni invernali tipiche dei paesi nordeuropei, che sono generalmente molto diverse da quelle che si riscontrano in Italia. In questo senso, la raccomandazione del Gruppo Produttori Pneumatici di Assogomma è sempre quella di utilizzare pneumatici concepiti per le specifiche condizioni ambientali del paese in cui ci si trova a circolare abitualmente.

RICLASSIFICAZIONE IN BASE A CINQUE CLASSI Rispetto alla vecchia etichetta, le classi diventano cinque sia per l’efficienza energetica sia per l’aderenza sul bagnato: dalla A (la più efficiente) alla E (la meno efficiente). Riguardo a questo tema, il direttore di Assogomma Fabio Bertolotti ha ricordato che: “Le informazioni riportate in etichetta sono un primo importante elemento di valutazione per il consumatore, ma non sono le uniche caratteristiche che devono essere valutate per determinare le prestazioni di uno pneumatico. Il miglioramento della sostenibilità di un veicolo può essere conseguito anche grazie all’impiego di pneumatici di classi più elevate (A o B), che consentono sia significativi risparmi di carburante - e conseguenti riduzioni di emissioni dannose - sia spazi di frenata considerevolmente inferiori su fondo bagnato, garantendo quindi una migliore sicurezza stradale. Oltre alla cura della corretta pressione di gonfiaggio, l’impiego di questi pneumatici a più alto “grading” dovrebbe essere favorito grazie anche a forme d’incentivazione a cura di ciascun paese europeo, come peraltro già previsto nella regolamentazione europea di riferimento. Ci auguriamo che anche l’Italia colga questo invito e inserisca tali forme d’incentivazione tra i nuovi provvedimenti che daranno attuazione al Green New Deal e al Recovery Fund”. Ferma restando l’utilità delle informazioni riportate in etichetta, il consiglio al consumatore privato o professionale è sempre quello di consultare un rivenditore specialista che lo guidi al meglio nella scelta, dando ulteriori indicazioni per soddisfare le specifiche esigenze di ciascuno. Il Gruppo Produttori Pneumatici di Assogomma ha appositamente predisposto un dépliant informativo per illustrare sia agli automobilisti che agli operatori professionali tutte le necessarie informazioni sulla nuova etichetta. I materiali sono liberamente scaricabili dal sito www.pneumaticisottocontrollo.it. Per ulteriori informazioni è possibile anche consultare il sito della Commissione Europea.

QR code. Classe di efficienza nei consumi di carburante. 5 classi da E (la meno efficiente) ad A (la più efficiente).

Classe di rumore esterno

da rotolamento.

Viene indicata la rumorosità esterna misurata in db (decibel) a cui si associa una classificazione su 3 livelli da A (pneumatici meno rumorosi) a C (pneumatici più rumorosi). NB: Il rumore esterno da rotolamento non è totalmente correlabile al rumore percepito all’interno dell’abitacolo.

Ogni etichetta riporterà un QR code individuale per identificare la tipologia di pneumatico che consentirà l’accesso diretto al database europeo dei prodotti (EPREL).

Tab. 1 - Le informazioni riportate sulla nuova etichetta

Classe di aderenza su bagnato. 5 classi da A (il più corto spazio di frenata) a E (il più lungo spazio di frenata) .

Pittogramma aderenza sulla neve. Marcatura aggiuntiva per pneumatici che hanno superato uno specifico test omologativo su fondo innevato.

Pittogramma aderenza sul ghiaccio. Marcatura aggiuntiva per i soli pneumatici vettura progettati per climi invernali con presenza di ghiaccio stratificato, testati in conformità a specifici metodi di prova riconosciuti internazionalmente.

Giugno/Luglio 2021 - ELASTICA

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MATERIALI E PROCESSI DI TRASFORMAZIONE

ELASTOMERI TERMOPLASTICI

I TPE E IL MONDO DELL’ESTRUSIONE I PRIMI TENTATIVI DI LAVORARE IL TPE TRAMITE ESTRUSIONE RISALGONO A CIRCA TRENT’ANNI FA, MA OGGI GLI ELASTOMERI TERMOPLASTICI SONO PRESENTI IN MOLTEPLICI APPLICAZIONI. I TPE MARFRAN SONO TRA GLI ULTIMI SVILUPPI IN QUESTO CAMPO E SONO CARATTERIZZATI DA PROPRIETÀ CHE CONSENTONO LORO DI SODDISFARE LE SVARIATE ESIGENZE APPLICATIVE TIPICHE DEL MONDO DELL’ESTRUSIONE a cura di RICCARDO AMPOLLINI

L’

estrusione è il processo di trasformazione storicamente più consolidato per i polimeri termoplastici e, in termini di volumi, rimane uno dei più rilevanti, anche se i prodotti estrusi sono spesso meno appariscenti di quelli realizzati tramite stampaggio a iniezione. Si pensi, per esempio, all’estrusione dei tubi in tutte le loro possibili declinazioni, dal tubo per irrigazione fino al catetere cardiovascolare, per arrivare poi all’estrusione di film, foglie e lastre: anche in questo caso vi è un’ampia

Tubo realizzato grazie all’utilizzo dei masterbatch espandenti Masterfran FM

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gamma di articoli, che va dai film per gli shopper alle pellicole multistrato/barriera per il packaging alimentare, fino ai laminati compositi, considerando anche il settore farmaceutico-medicale con la vastissima gamma di articoli che lo contraddistinguono. Da questo semplice elenco di applicazioni ci si può già rendere conto di quanto sia esteso l’uso della tecnologia di estrusione nella trasformazione delle materie plastiche e, soprattutto, quali volumi implichi. Ma focalizziamoci ora sull’utilizzo degli elastomeri termoplastici (TPE) in estrusione, che sono il vero argomento di quest’articolo. CARATTERISTICHE E APPLICAZIONI DEI TPE IN ESTRUSIONE I primi tentativi di lavorare gli elastomeri termoplastici tramite estrusione risalgono a circa trent’anni fa e si devono alla necessità di trovare validi sostituti polimerici alla gomma vulcanizzata e al PVC plastificato per la produzione di guarnizioni per infissi e di cavi elettrici. Grazie all’evolversi delle normative e delle tecnologie di trasformazione e grazie alla disponibilità di materiali sempre più performanti, è stato possibile sviluppare e poi commercializzare “materiali PVCELASTICA - Giugno/Luglio 2021


• materiali per la coestrusione: compatibili con PP, PE, ABS, PC e ulteriori altri polimeri; • gradi trasparenti o con finiture specifiche; • materiali spalmabili su diversi substrati.

free” anche nell’ambito delle applicazioni per estrusione, quali, in particolare, i TPE e soprattutto gli elastomeri termoplastici a base di copolimeri stirenici a blocchi (TPS). Questi ultimi, infatti, sono tra i materiali più versatili e più facilmente utilizzabili con successo in accoppiata con polimeri largamente usati quali il polipropilene e il polietilene. Dal canto suo, la società Marfran, che vanta una presenza pluridecennale sul mercato e che era nota fino al dicembre del 2020 con la denominazione Francesco Franceschetti Elastomeri, offre una gamma di compound a marchio TPE Marfran realizzati proprio a partire dai copolimeri stirenici a blocchi. Grazie all’ampia possibilità di scelta dei materiali di base, alle caratteristiche dei diversi gradi e alle durezze proposte, i TPE Marfran consentono di produrre una vasta gamma di articoli sia tramite estrusione monocomponente sia mediante coestrusione. Si consideri anche il fatto che la gamma di durezze parte da pochi punti Shore A, ma arriva a coprire anche la scala Shore D. Inoltre, tutte le caratteristiche dei compound Marfran possono essere opportunamente adattate al fine di ottenere il massimo da ogni tecnologia di trasformazione. Ecco di seguito alcune delle applicazioni dei TPE Marfran sviluppati per l’estrusione: • tubi monoestrusi o coestrusi; • guarnizioni e profili monoestrusi e coestrusi; • lastre monoestruse/coestruse; • film monostrato/multistrato; • spalmatura e coating. La gamma TPE Marfran è inoltre caratterizzata da una serie di materiali e di gradi le cui caratteristiche coprono svariate esigenze e necessità applicative tipiche del mondo dell’estrusione: • un ampio portafoglio di compound TPE esenti da sostanze pericolose e/o regolamentate: i compound TPE Marfran e Marfran.Med sono tutti PVC-free, esenti da ftalati, privi di idrocarburi policiclici aromatici, bisfenolo-A e altre sostanze vietate; sono quindi riciclabili in maniera facile e sicura; • compound TPE idonei al contatto con acqua potabile: Marfran E DRW con certificazioni DVGW, KTW-W270, WRAS ed NSF 61, per la realizzazione di tubi e altri manufatti previsti a contatto con l’acqua potabile; • compound TPE medicali: Marfran.Med realizzati in ambiente produttivo certificato ISO 13485 e che soddisfano i requisiti di biocompatibilità secondo ISO 10993 e USP Class VI; • materiali idonei alla produzione di film in bolla o cast, destinati sia all’uso medicale sia ad applicazioni industriali; Giugno/Luglio 2021 - ELASTICA

MASTERBATCH PER PRODOTTI ESPANSI Le possibilità offerte dalla gamma di compound TPE Marfran possono essere ampliate ulteriormente se a questi si aggiungono i masterbatch espandenti Masterfran FM, con i quali è possibile ottenere manufatti estrusi espansi con diverse caratteristiche e funzionalità in base al tipo di compound Marfran e al tipo di Masterfran FM scelto: lastre espanse; profili espansi a diversa densità, anche coestrusi; TPE espanso su TPE non espanso, oppure su supporto flessibile o semirigido. Insomma, la società Marfran può vantare un numero infinito di opzioni possibili legate alle diverse necessità del mercato odierno, sempre alla ricerca di nuove frontiere. “In Marfran le sfide ci entusiasmano. Il nostro team tecnico, altamente competente, in un’ottica di innovazione continua, è sempre disponibile e pronto a sviluppare nuove applicazioni in TPE per il mercato dell’estrusione, in sinergia con l’utilizzatore finale. Con un approccio pragmatico e concreto, accompagnato da una flessibilità ideativa che permette di adattarci alle più diverse esigenze, puntiamo a innovare cercando sempre e in maniera efficace la giusta soluzione”, ha dichiarato il direttore generale Giulia Franceschetti. “A tal proposito, va ricordato anche il nostro impegno quotidiano in una delle sfide sociali e imprenditoriali più recenti e cruciali: la sostenibilità. In questo ambito, Marfran ha recentemente avviato un importante progetto per lo sviluppo di compound TPE “sostenibili”, a base di materie prime ottenute da fonti rinnovabili, che vede coinvolti anche diversi compound destinati all’estrusione, soprattutto nell’ambito della produzione di tubi”. “Nel vasto insieme delle possibilità di estrusione, l’unico limite è l’immaginazione: le soluzioni “flessibili” le mette la nostra azienda con i suoi articoli a marchio Marfran”, ha concluso Franceschetti. Due tipologie di tubi estrusi con gli elastomeri termoplastici TPE Marfran

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STAMPA ESTERA DI SETTORE

PIÙ DI DIECI RIVISTE ESAMINATE

RASSEGNA INTERNAZIONALE DI SCIENZA E TECNOLOGIA QUATTORDICESIMA PUNTATA DELLA RUBRICA DEDICATA AGLI ARTICOLI DI STAMPA ESTERA SELEZIONATI DAL COMITATO DI REDAZIONE DI ELASTICA, COMPOSTO DA: FABIO BACCHELLI, ALBERTO DAFARRA, RINO GILOTTA E FABIO NEGRONI, COORDINATI DA MAURIZIO GALIMBERTI

UNA NUOVA METODOLOGIA PER PREDIRE LA DURABILITÀ DELLE GUARNIZIONI Testata: Rubber World - Aprile 2020 Titolo originale: New methodology predicts

Fabio Negroni, direttore del laboratorio Cerisie fino al 31 dicembre 2020

seal durability Autori: A cura della redazione

A CURA DI FABIO NEGRONI

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e guarnizioni statiche che sono impiegate nei grandi impianti industriali, o per la produzione di energia, possono essere difficili da installare o da sostituire. Devono inoltre funzionare senza difetti per periodi che possono superare i 20 anni. Fino ad ora, gli strumenti usati per calcolare e progettare le guarnizioni per questo tipo d’impiego hanno spesso portato a sovradimensionare i componenti. Nell’articolo in oggetto viene invece annunciata la disponibilità di un nuovo metodo di progettazione e previsione della durabilità, messo a punto da Freudenberg Sealing Technologies, che tiene in considerazione i cambiamenti del materiale che si manifestano su scala molecolare per predire la durata a lungo termine. La nuova metodologia si è dimostrata più affidabile dei modelli in uso precedentemente e consente un dimensionamento più accurato. L’effetto del deterioramento causato dall’ossigeno atmosferico e dall’ozono si manifesta principalmente in due modi: formazione di screpolature e fratture del materiale che è sottoposto a tensione; formazione di legami chimici prodotti dalla reazione dell’elastomero con l’ossigeno. Entrambi gli effetti influiscono sulle proprietà principali della guarnizione, come la rigidità, la pressione di contatto (stress relaxation), o la

capacità di ripristinare la forma di partenza (compression set). Per stabilire se un materiale si comporterà nella maniera richiesta per una specifica applicazione, viene eseguito il cosiddetto “storage test”, che consiste nell’esporre un provino a temperature maggiori di 100°C per lunghi periodi di tempo (di solito 1000 ore). I valori misurati vengono quindi estrapolati e proiettati nel tempo utilizzando l’equazione di Arrhenius: una formula che esprime la dipendenza dalla temperatura delle velocità di reazione chimica, dove per ogni incremento di 10°C si ottiene un raddoppio della velocità. Ciò permette la predizione su lunghi intervalli temporali, sfruttando l’accelerazione promossa dall’aumento di temperatura. Quando i parametri del test sono stimabili correttamente, il metodo produce risultati affidabili, ma, se così non fosse, la predizione non sarebbe accurata e il solo modo di verificarlo sarebbe quello di allungare considerevolmente i tempi di prova. Il metodo sviluppato da Freudenberg migliora il procedimento collegando le equazioni che governano l’ossidazione chimica con quelle che descrivono il comportamento meccanico e strutturale. Per poter essere applicato a tutte le diverse geometrie necessarie, il nuovo metodo sfrutta efficientemente un software commerciale per il calcolo FEA (Finite Element Analysis). ELASTICA - Giugno/Luglio 2021


NEWS L’elastomero sostenibile sviluppato da Covestro per gli impianti eolici offshore mostra ottime prestazioni e si basa sui precursori cardyon ottenuti dall'anidride carbonica

PRODOTTI A BASE DI CO2 PER SOSTITUIRE PARTE DELLE MATERIE PRIME FOSSILI

Elastomeri sostenibili per gli impianti eolici offshore L’azienda chimica Covestro ha sviluppato una soluzione sostenibile a base elastomerica che consente di ridurre l’impronta di carbonio e l’impatto sull’ambiente degli impianti eolici offshore. Gli elastomeri poliuretanici messi a punto si basano sui polioli a marchio cardyon, che sono ottenuti parzialmente dalla CO2 e che offrono ottime prestazioni, al medesimo livello dei corrispondenti elastomeri di derivazione petrolchimica. Una recente tecnologia di Covestro consente di produrre tali precursori a partire dall’anidride carbonica con una proporzione che può arrivare fino al 20% in peso, sostituendo così in parte le materie prime fossili utilizzate finora. Questo sviluppo contribuisce al riciclo del carbonio e consolida l’obiettivo di Covestro di concentrare tutte le proprie attività sull’economia circolare. Alla ricerca di una soluzione più sostenibile per il settore offshore, lo stampatore Polarttech ha optato proprio per un elastomero Desmodur contenente polioli cardyon, il quale offre i seguenti vantaggi:

Il 17 maggio scorso l’associazione Assogomma ha organizzato un webinar per aggiornare il settore degli elastomeri sull’evolversi delle tensioni sulle materie prime, sia in termini di prezzi che di disponibilità, argomenti che ormai accompagnano le aziende da diversi mesi. La presentazione dei dati dell’ultima indagine rapida associativa è stata preceduta da due interventi di professionisti di primario standing per commentare l’andamento del mercato finanziario e fisico della gomma naturale, sintetica e anche delle commodity di riferimento. Gianclaudio Torlizzi, managing director di T-Commodity, ha appunto affrontato gli aspetti finanziari della “crisi” delle materie prime che stiamo vivendo, approfondendo la lettura degli indici di borsa relativi a brent e, più in generale, alle commodity, così come gli aspetti valutari, con particolare riferimento al dollaro e alla di-

• i pezzi prodotti con questo sistema evidenziano un’ottima resistenza all’idrolisi, come previsto per le applicazioni offshore, e sono più resistenti rispetto a quelli prodotti con altri elastomeri; • l ’elastomero poliuretanico consente la produzione di pezzi in grado di offrire elevate proprietà meccaniche, come la resistenza a trazione e allo strappo, anche migliori rispetto ai corrispondenti sistemi poliuretanici convenzionali d’origine fossile; • questa soluzione offre la possibilità di ridurre l’impronta di carbonio e la dipendenza dalle materie prime fossili. “L’uso dell’anidride carbonica nelle materie prime chimiche rappresenta un’innovazione rivoluzionaria, in perfetta armonia con la nostra visione del riciclo”, commenta Thomas Braig, direttore di Covestro Elastomers. “Ciò che è importante per noi, ovviamente, è fornire un’applicazione che abbia successo nell’utilizzo pratico. Siamo quindi felici quando i produttori scelgono tale soluzione sostenibile; ap-

WEBINAR SU DISPONIBILITÀ DEI MATERIALI E LORO PREZZI

Materie prime gomma: situazione attuale e scenari futuri sponibilità di credito e liquidità a livello globale. Salvatore Pinizzotto, segretario generale di IRSG (International Rubber Study Group), ha invece presentato l’outlook relativo ai consumi di gomma attuali e previsti a livello globale, ma anche gli aspetti di domanda e offerta produttiva soprattutto per quanto riguarda la gomma naturale. A conclusione dell’evento, il direttore di Assogomma, Fabio Bertolotti, ha commentato i risultati dell’aggiornamento dell’indagine rapida associativa

Fonte: Assogomma

Fig. 1 - Indagine rapida Assogomma sull’andamento dei prezzi. Risposte delle aziende associate alla domanda: “La vostra azienda ha registrato aumenti dei prezzi delle materie prime?”

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prezziamo la fiducia che ripongono nelle nostre innovazioni e specialmente negli elastomeri Desmodur, che contengono i polioli cardyon”. La nuova soluzione supera il precedente sistema usato da Polarttech in termini di resilienza e resistenza all’abrasione. Inoltre, la lavorazione risulta più facile grazie al tempo di processabilità (pot-life) prolungato e all’eccellente distacco delle parti dallo stampo. “I test che abbiamo effettuato confermano sia i profili di proprietà che le condizioni di processo del sistema sviluppato da Covestro”, ha aggiunto Arthur Brouwers, responsabile tecnico di Polarttech. “L’uso dei polioli cardyon nel nostro sistema completa questo progetto e lo rende una soluzione perfetta per tutti i soggetti coinvolti… e soprattutto per l’ambiente”.

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(vedi figura 1), che ha affrontato non solo i temi dell’approvvigionamento, ma anche quelli della compressione delle marginalità per i trasformatori di elastomeri, dovuta alla difficoltà nel trasferire a valle gli aumenti di costo subiti. I principali “take home message” che sono emersi parlano di una situazione che rimane ancora molto fluida relativamente sia ai prezzi che alle disponibilità. Ne deriva l’impossibilità di fornire previsioni affidabili. Tuttavia, pare che stiano emergendo segnali di un raffreddamento della situazione: una sorta di stabilizzazione che potrebbe anche portare a un’inversione di tendenza verso fine anno. La situazione nel medio periodo (anno 2022), invece, potrebbe essere comunque quella di una crescita generale dei prezzi, anche se con accenti meno acuti rispetto al passato.

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NEWS

SOLUZIONI SU MISURA PER L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

Una produzione di pneumatici più pulita e sostenibile Per produrre i moderni pneumatici di alta qualità sono necessarie soluzioni su misura, ma anche ecosostenibili. La rimozione degli agenti distaccanti, per esempio, è essenziale per i “sealant tires”, o per quelli a bassa rumorosità, poiché assicura che i polimeri, gli espansi o i sensori applicati successivamente aderiscano correttamente. I sensori che trasmettono a conducenti e operatori dati importanti, come la pressione degli pneumatici, la temperatura o la profondità del battistrada, possono aiutare a prevenire danni agli pneumatici e a migliorare notevolmente la sicurezza. La business unit Rhein Chemie di Lanxess offre un portafoglio diversificato di agenti distaccanti. Oltre ai tradizionali prodotti a base siliconica, come Rhenodiv BP-286 e BP-2864, che, dopo la vulcanizzazione, vengono rimossi dalle gomme con sistemi di lavaggio meccanico o per mezzo di tecnologia laser, sono ora disponibili i nuovi prodotti Rhenodiv BP-166 e BP-9500, privi di silicone. Gli agenti distaccanti a base acquosa per membrane, Rhenodiv BC-1700, offrono invece elevate prestazioni di distacco superficiale della membrana stessa, minimizzando gli effetti sull’ambiente e aumentando la sicurezza sul lavoro. Con le loro eccezionali proprietà lubrificanti e l’eccellente capacità di trasferimento dallo pneumatico alla membrana, Rhenodiv SP-1010 ed SP-1020 aiutano poi i produttori a ridurre gli scarti e a risparmiare risorse. Le membrane Rhenoshape per la vulcanizzazione, con trattamento per-

Additivi ad alte prestazioni, distaccanti “puliti e sostenibili” e diverse opzioni di rinforzo sono tra le più recenti soluzioni di Lanxess per la produzione di pneumatici

manente, consentono ai produttori di pneumatici di far vulcanizzare le gomme senza l’aggiunta di ulteriori agenti distaccanti, eliminando così la necessità di pulire gli pneumatici vulcanizzati. Dal momento che il processo di spruzzatura dei “tire blank” non è più necessario, non possono verificarsi contaminazioni nelle aree critiche degli pneumatici e neppure in fabbrica. Con la sua ampia gamma di ditiofosfati, acceleranti speciali e masterbatch con fibre, Rhein Chemie offre soluzioni ideali per mescole per pneumatici prive di N-nitrosammine e altamente rinforzate. I ditiofosfati quali Rhenogran TP-50 ed SDT-50 sono acceleranti privi di azoto amminico che possono sostituire quelli convenzionali a base di solfinammidi, tiurami e carbammati. Il loro vantaggio è che formano principalmente legami mono e disolfuro, che sono più stabili dal punto di vista termico e meno suscettibili alla reversione. Si possono utilizzare in parallelo con gli acceleranti solfinammidici, generando sinergie di reticolazione che migliorano l’efficienza del processo. Quando sono richieste caratteristiche meccaniche, dinamiche e termiche estreme, i masterbatch contenenti fibre aramidiche della serie Rhenogran P91-40 offrono prestazioni di rinforzo eccezionali alle mescole per pneumatici. Inoltre, aiutano a disperdere uniformemente nella mescola la polpa a fibra corta aramidica Twaron, molto robusta e leggera. Rhenogran P91-40 non è adatto solo per l’utilizzo nei polimeri tipici per gli penumatici, quali NR, IR, BR ed SBR, ma anche per molti altri tipi, come CR, EPDM ed NBR.

PROGETTI EUROPEI LIFE NEREIDE E LIFE E-VIA

Asfalti con materiali riciclati contro l’inquinamento acustico e a favore della mobilità elettrica In Italia sono in corso due progetti europei, Life Nereide e Life E-Via, che intendono proporre soluzioni contro l’inquinamento acustico: uno dei problemi ambientali che toccano maggiormente la salute e la qualità della vita della popolazione euL’obiettivo dei progetti europei Life Nereide e Life E-Via è quello di studiare una risposta all’inquinamento acustico causato dal traffico nei centri urbani, che ogni anno affligge 100 milioni di persone in tutta Europa

ropea. L’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) stima infatti che siano oltre 100 milioni i cittadini europei esposti in maniera prolungata a livelli di rumore eccessivi e che, per questo, rischino conseguenze anche gravi per la salute. Stima inoltre che l’inquinamento acustico stradale notturno, ancora più dannoso per la salute, colpisca almeno il 20% della popolazione europea che vive nelle aree urbane. Alcune tra le azioni più efficaci introdotte per risolvere questo problema riguardano la realizzazione di pavimentazioni stradali a bassa emissione sonora, ottenute anche con materiali di riciclo, e la progressiva diffusione della mobilità elettrica. Nati per analizzare i benefici possibili derivanti da tali soluzioni, Life Nereide e Life E-Via sono due progetti finanziati dal program-

ma Life, volto a sostenere azioni a favore dell’ambiente e del clima. Il progetto Life Nereide, che si sta avviando alla conclusione, ha portato alla definizione delle migliori soluzioni per realizzare pavimentazioni estremamente silenziose e sostenibili, capaci di ridurre il rumore del traffico fino a 5 dB grazie a un uso intelligente di materiali quali il polverino di gomma riciclata e il fresato d’asfalto, ottenuto dalla rimozione di vecchie pavimentazioni. Il progetto è guidato dal Dipartimento d’Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa e vede come partner la Regione Toscana e l’agenzia regionale Arpat, il centro di ricerca belga BRRC, l’Idasc-CNR e il consorzio Ecopneus. Grazie al progetto sono state definite 12 differenti mescole bituminose, posate su diverse strade della Toscana; sono state

poi effettuate misurazioni acustiche sulle pavimentazioni e indagini sulla popolazione, per conoscere gli effetti concreti su chi vive nei pressi di strade a elevato scorrimento. Dal canto suo, il progetto Life E-Via si sta invece concentrando sui veicoli elettrici e ibridi, studiandone l’interazione pneumatico-strada per individuare e implementare misure di mitigazione del rumore attraverso l’ottimizzazione sia degli pneumatici sia del fondo stradale, anche attraverso lo sviluppo di un nuovo asfalto “silenzioso” messo a punto grazie a un approccio simile a quello adottato da Life Nereide. Il progetto vede coinvolti il Comune di Firenze, in qualità di coordinatore, e i partner: Continental, iPool, Università Gustave Eiffel, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e Vie En.Ro.Se. Ingegneria. ELASTICA - Giugno/Luglio 2021


AGGIORNAMENTI SULLE INIZIATIVE IN CORSO

La formazione Assogomma procede a gonfie vele! Come annunciato sullo scorso numero di Elastica, il programma di formazione dell’associazione Assogomma è ripartito e, dopo aver scaldato i motori a marzo, è andato a regime con le iniziative dei mesi successivi. Il corso “La mescolazione della gomma” di aprile è stato un vero successo e ha raccolto un numero di adesioni doppio rispetto al passato, tanto che si è deciso di programmare nuove date del medesimo corso tra fine maggio e inizio giugno 2021. Il risultato finale è stato di oltre 70 partecipanti, provenienti da quasi altrettante aziende, che in sei giornate di formazione - coordinate da Maurizio Stefano Galimberti (docente presso il Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano) - hanno approfondito tutti i principi fondamentali della trasformazione delle mescole, partendo dai concetti di base (materie prime e reologia), per arrivare poi ad approfondire le tecniche di me-

Giugno/Luglio 2021 - ELASTICA

scolazione continua e discontinua e il comportamento delle mescole nella fase di processing, in relazione alla scelta di elastomeri, cariche e formulazioni. Inoltre, solo pochi giorni fa si è tenuto anche il corso “Database SCIP: obbligo di notifica all’ECHA per i fornitori di articoli contenenti sostanze SVHC”. Realizzato in collaborazione con Federchimica, ha visto oltre 30 partecipanti, i quali hanno dato feedback molto positivi sull’iniziativa, che potrà essere riproposta anch’essa nel corso della seconda metà dell’anno. Infine, Assogomma annuncia una nuova iniziativa relativa alle “Notifiche archivio miscele pericolose”, che è in programma per il 13 luglio 2021. Le informazioni relative a contenuti e modalità d’iscrizione sono reperibili, di volta in volta, sul sito dell’associazione www.federazionegommaplastica.it, oppure contattando la segreteria di Assogomma allo 02 43928231-33.

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NOTIZIARIO UNIPLAST

ENTE ITALIANO DI UNIFICAZIONE DELLE MATERIE PLASTICHE FEDERATO ALL’UNI A CURA DI GIANLUIGI MORONI

GLI INCONTRI DI APRILE

Focus su sostenibilità ed economia circolare Alla riunione web del CEN/TC 155/WG32, tenutasi il 6 aprile, dopo un esame delle principali metodologie di prova esistenti, si è deciso di procedere con la revisione delle norme di prova di maggior uso che presentano incongruenze nelle specifiche norme di prodotto per il settore gas e acqua. Si procederà dapprima con la revisione della EN 12100:1997 (WI=00155462) e, per l’affinità con alcuni punti della EN 10741 WI=00069034 relativi ai metodi di prova, sarà verificata la sua applicabilità alle valvole in materiale plastico.

IMBALLAGGI E RIFIUTI DI IMBALLAGGI L’8 aprile si è tenuta la riunione web dell’AHG del CEN/TC 261 “Packaging” per rispondere alle richieste di standardizzazione proposte dalla CPA (Circular Plastics Alliance) al fine di determinare quali progetti rientrerebbero nel campo di applicazione del CEN/TC 261 “Packaging”, l’eventuale assegnazione di tali progetti ai vari WG del CEN/TC 261 e la preparazione di una posizione da rinviare al CCMC in risposta alla proposta della CPA. Si è concordato che le circa 80 proposte di normazione esaminate erano molto dispersive e avrebbero

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richiesto un impegno pluridecennale in termini di tempo di sviluppo, per cui era necessario stabilire delle priorità sugli argomenti di valenza generale, poiché il CEN/TC 261 raggruppa più materiali e sono già state pubblicate norme armonizzate secondo la Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, che dovranno essere aggiornate sulla base della nuova Direttiva (EU) 2018/852 del 30 maggio 2018 e dei nuovi mandati della CE. Inoltre, nello sviluppo delle richieste della CPA, non è possibile prescindere dai materiali di riciclo impiegati nei procedimenti di fabbricazione e dalle disposizioni legislative esistenti sul contatto per alimenti, che pongono limitazioni a molte delle aspirazioni proposte dalla CPA, che non trovano una risposta di attuazione pratica per l’impossibilità applicativa.

TUBAZIONI IN PRESSIONE Alla riunione web del gruppo di studio Uniplast SC8/GS2 “Sistemi di tubazioni in pressione di materia plastica”, tenutasi il 13 aprile, è stata presentata una proposta per un progetto di norma sulle tubazioni in PVC-A. Le tubazioni in questo materiale sono sul mercato dagli Anni Ottanta e si sono diffuse soprattutto nei paesi a influenza anglosassone (Regno Unito, Irlanda, Sud Africa, Australia, Nuova Zelanda). In particolare, sono impiegate in ambito minerario per la resistenza agli urti favorita dai modificanti introdotti (cloruro di polietilene o acrilici). In Nord America i prodotti sono conosciuti come PVC-M (Modified), ulteriore designazione che si è successivamente diffusa anche negli altri paesi di influenza inglese. Le normative prese in considerazione per definire la prima bozza del progetto sono AS/NZS 4765:2017, SANS 966-2:2013, BS PAS 27, la

RETI PER AGRICOLTURA Il gruppo ad hoc SC19/AHG “Reti per agricoltura”, riunitosi online il 9 aprile, ha esaminato, riguardo ad alcune prove tipiche per le varie tipologie di reti in materiale plastico impiegate in agricoltura, la prova di permeabilità all’acqua e ha discusso gli schemi per le attrezzature impiegate.

TTR Institute

VALVOLE IN MATERIALE PLASTICO

MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


ASPETTI AMBIENTALI Il CEN/TC 249/WG24 “Environmental aspects”, riunitosi online il 21 aprile, continua la discussione degli oltre 480 commenti ricevuti durante l’inchiesta CEN del prEN 17615 “Plastics - Environmental Aspects - Vocabulary”. Poiché diversi termini sono ancora dibattuti, il WG24 intende riproporre il prEN 17615 per una seconda inchiesta CEN. Il termine “pre-consumer plastics”, per esempio, è stato molto discusso sia nel WG24 che in ambito CPA-EC, giungendo alla conclusione che apparirà assieme al termine “post-industrial”, con identica definizione: “plastic material or product discarded before it has been put

in use diverted during a manufacturing process. Note 1 to entry: This term excludes in-housescrap”. La definizione è oggetto di commenti fra gli esperti, che saranno ripresi nelle prossime riunioni del WG24.

SALDATURA DI TUBAZIONI IN PP La riunione web del gruppo ad hoc (AHG) SC8/ AHG “Saldature di tubazioni in PP”, del 23 aprile, è stata indetta per riprendere la revisione delle, norme UNI 11266:2008 e UNI 11397:2011, interrotta nell’autunno del 2018 poiché si era constatato che diverse parti potevano essere correlate con le revisioni delle UNI 10520 e 10521 e che era opportuno attenderne il termine. Il progetto di revisione UNI1608401 della UNI 10520 è stato in inchiesta pubblica dal 16 marzo al 15 maggio 2021, mentre il progetto di revisione UNI1608402 della UNI 10521 è stato approvato il 14 marzo 2021 dalla sottocommissione UNI/CT 039/SC 05 per l’invio all’inchiesta pubblica. È stata quindi ripresa la bozza di revisione della UNI 11266 del 2018, il cui titolo è stato modificato in “Saldatura di materie plastiche - Saldatura per elettrofusione - Saldatura di tubi e/o raccordi di polipropilene per tubazioni in pressione”. Sono stati inoltre rivisti diversi paragrafi: scopo; principio della saldatura a elettrofusione; condizioni ambientali; livelli di qualità delle saldature; competenza dei saldatori; con-

Pisani Group

specifica tecnica IIP basata sulla PAS 27:1999 e la specifica Annex K75 of TD-Ki 0410. Alcuni spunti messi in luce durante la discussione della presentazione riguardano l’estensione della gamma dei diametri a valori inferiori a 63 mm, un’ulteriore analisi della prova secondo EN ISO 13846:2000 e i riferimenti da prendere in considerazione per la resistenza chimica. Si è riunito online il 14 aprile il gruppo di studio Uniplast SC8/GS4 “Sistemi di tubazioni in pressione di poliolefine per acqua e gas”, che ha analizzato i documenti al voto formale sulle tubazioni in polietilene per la distribuzione di gas combustibili FprEN 1555-1,-2,-3,-4,-5. Tutti i documenti sono stati approvati con commenti redazionali.

trolli preliminari; preparazione per la saldatura; ciclo di fusione e raffreddamento; movimentazione del giunto saldato; rapporto di saldatura; controllo qualità; appendice A (normativa); controlli visivi da svolgere sui materiali in PP e sulle attrezzature utilizzate per la saldatura di giunti con elettrofusione. Si è deciso di proseguire nella revisione della UNI 11266.

SPECIFICHE TECNICHE PER TUBAZIONI IN PE Il 30 aprile, alla riunione web dell’SC8/AHG “Specifiche tecniche per tubazioni in polietilene”, la bozza del rapporto tecnico “Linea guida per la definizione dei requisiti tecnico-funzionali delle tubazioni in polietilene (PE)” è stata ripresa e corretta redazionalmente nelle varie appendici. Il documento sarà trasmesso a inchiesta per raccogliere commenti.

UNIPLAST

Politecnico di Milano - Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” Piazza Leonardo Da Vinci, 32 - 20133 MILANO Tel.: +39 02 23996541 - Fax: +39 02 23996542 E-mail: segreteria@uniplast.info www.uniplast.info

Progetti di norma Riportiamo qui di seguito l’elenco di parte dei progetti di norma ISO e CEN inviati in inchiesta pubblica nel mese di aprile 2021 per il settore materie plastiche e gomma. Ulteriori informazioni possono essere richieste a Uniplast - Tel.: 02 23996541 - Fax: 02 23996542 E-mail: segreteria@uniplast.info ISO TC 61 (Plastics) ISO/NP 22007-8 Plastics - Determination of thermal conductivity and thermal diffusivity - Part 8: Modified transient plane source (MTPS) method ISO/WD 2561 for CD Voting Plastics - Determination of residual styrene monomer in polystyrene (PS) and impact-resistant polystyrene (PS-I) by gas chromatography ISO/CD 4410 Experimental characterization of in-plane permeability of fibrous reinforcements for liquid composite moulding ISO/DIS 1888 Textile glass - Staple fibres or filaments - Determination of average diameter ISO/DIS 15013 Plastics - Extruded sheets of polypropylene (PP) Requirements and test CEN/TC 155 (Plastics piping systems and ducting systems) prEN 12201-1, -2, -3, -4, -5 Plastics piping systems for water supply, and for drainage and sewerage under pressure - Polyethylene (PE) MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021

Part 1: General; Part 2: Pipes; Part 3: Fittings; Part 4: Valves for water supply systems; Part 5: Fitness for purpose of the system DEC 1461 Skip FV for EN ISO 11296-4 Plastics piping systems for renovation of underground non-pressure drainage and sewerage networks - Part 4: Lining with cured-in-place pipes - Amendment 1: Updated definitions, marking requirements and procedure for alternative expression of flexural test results (ISO 11296-4:2018/DAM 1:2020) CEN TC 249 (Plastics) CEN TC 249 N2752 Draft decison 777 on a NWIP Revision of EN 15347:2007, Plastics - Recycled Plastics - Characterisation of plastics wastes prEN ISO 15013 Plastics - Extruded sheets of polypropylene (PP) - Requirements and test methods (ISO/DIS 15013:2021) prEN ISO 15527 Plastics - Compression-moulded sheets of polyethylene (PE-UHMW, PE-HD) - Requirements and test methods (ISO/DIS 15527:2021)

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RUBRICHE E VARIE

CORSI E CONVEGNI Austria 20-21 ottobre - Vienna: Plastics Recycling Technology - AMI (www.ami.international/events)

Belgio 27-28 ottobre - Bruxelles: Carbon Dioxide Utilisation Summit - ACI (https://www.wplgroup.com/aci/event/co2)

Canada 8-9 settembre - Montreal: Carbon Dioxide Utilization Summit - ACI (https://www.wplgroup. com/aci/event/co2-canada)

Cina 6-8 settembre - Shanghai: Food Contact Asia Smithers Rapra (www.smithers.com/events)

Germania 21-23 luglio - Berlino (conferenza virtuale): Additive Manufacturing Forum - Institute for

Production Management (www.am-forum.eu) 26 agosto - Webinar: Rubber Extrusion: Theory & Practice - KnowHow Webinars c/o TechnoBiz Communications (www.knowhow-webinars.com) 7-8 settembre - Norimberga: bio!Toy Polymedia Publisher (www.bio-toy.info)

Italia 22 luglio - Webinar: Ottimizzare le performance dei motori e degli azionamenti Fanuc (livello avanzato, in inglese) - Fanuc (www.fanuc.eu/it) 9 settembre - Montegrotto Terme (PD): The Global Plastics Industry Seminar - AMI (www.ami.international/events) 14 settembre - Alessandria: Corso introduttivo alle materie plastiche - Proplast (www.plasticsacademy.it; www.proplast.it) 16 settembre - Alessandria: Progettazione di manufatti in plastica: criteri, tolleranze dimensionali e gestione ritiri - Proplast (www.plasticsacademy.it; www.proplast.it)

Regno Unito 1° settembre - Bristol: The Global Plastics

Industry Seminar Europe - AMI (www.ami.international/events)

Spagna 8-10 novembre - Barcellona: Agricultural Film Europe - AMI (www.ami.international/events)

Stati Uniti 12-15 luglio - Atlanta (Georgia): World of Wipes Inda (www.inda.org) 27-30 luglio - Raleigh (North Carolina): Intermediate Nonwovens Training Course - Inda (www.inda.org/education) 4-6 agosto - Austin (Texas): Resource Recycling - Resource Recycling (https://resource-recycling.com)

Tailandia 11 agosto - Webinar: Radial Tire Compound Polymer Blends - KnowHow Webinars c/o TechnoBiz Communications (www.knowhow-webinars.com)

ESPOSIZIONI E FIERE 2021 16-18 luglio - I-PlastPack Africa (Dar Es Salaam, Tanzania) 28-30 luglio - PU China (Shanghai, Cina) 10-12 agosto - Feipur Poliuretano / Feiplar Composites (San Paolo, Brasile) 26-28 agosto - Plastech Vietnam (Ho Chi Minh City, Vietnam) 26-28 agosto - Rubber & Tyre Vietnam (Ho Chi Minh City, Vietnam) 8-10 settembre - Plastex Uzbekistan (Tashkent, Uzbekistan) 13-16 settembre - Koplas (Seoul, Corea del Sud) 14-16 settembre - Propak West Africa (Lagos, Nigeria) 14-18 settembre - Equiplast (Barcellona, Spagna) 21-23 settembre - Plastpol (Kielce, Polonia) 21-23 settembre - PPP Africa (Dar Es Salaam, Tanzania) 23-25 settembre - PPP Africa (Addis Abeba, Etiopia) 27-29 settembre - Luxe Pack (Monaco, Principato di Monaco) 28-30 settembre - Interplas (Birmingham, Regno Unito) 28-30 settembre - FachPack (Norimberga, Germania) 28 settembre-2 ottobre - Taipeiplas (Taipei, Taiwan) 29-30 settembre - Compounding, Recycling, Extrusion, Polymer Testing World Expo (Essen, Germania) 12-16 ottobre - Fakuma (Friedrichshafen, Germania) 13-16 ottobre - Indoplas, Indopack, Indoprint (Jakarta, Indonesia) 13-16 ottobre - Expoplast (Lima, Perù) 14-16 ottobre - PPP Ethiopia (Addis Abeba, Etiopia) 19-21 ottobre - Icec, International Converting Exhibition and Conference (Orlando, Stati Uniti)

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19-22 ottobre - Hispack (Barcellona, Spagna) 26-28 ottobre - PPP Nigeria (Lagos, Nigeria) 26-29 ottobre - Ecomondo (Rimini, Italia) 27-28 ottobre - LuxePack New York (New York, Stati Uniti) 27-31 ottobre - PackShow (Bucarest, Romania) 4-5 novembre - PRS, Plastics Recycling Show (Amsterdam, Paesi Bassi) 8-12 novembre - Plastico Brasil (San Paolo, Brasile) 11-13 novembre - Central Asia Plast World (Almaty, Kazakhstan) 15-18 novembre - Arabplast (Dubai, Emirati Arabi Uniti) 16-18 novembre - Utech Europe (Maastricht, Paesi Bassi) 16-18 novembre - MetsTrade, nautica e compositi (Amsterdam, Paesi Bassi) 23-25 novembre - Mecspe (Bologna, Italia) 23-26 novembre - PPP Iraq (Erbil, Iraq)

2021 17-21 febbraio - Plastindia (Nuova Delhi, India) 22-24 febbraio - Utech Middle East/Africa (Dubai, Emirati Arabi Uniti) 8-10 marzo - JEC World (Parigi, Francia) 14-16 marzo - Plast Alger (Algeri, Algeria) 16-17 marzo - Injection Moulding and Design Expo (Detroit, Stati Uniti) NOTA: Il calendario di fiere e convegni potrebbe subire variazioni a causa dell’attuale emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. Vi invitiamo pertanto a consultare i siti web riportati in questa pagina e a visitare il sito www.macplas.it per tutti gli aggiornamenti del caso. MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021


CORSI E SEMINARI CESAP

Materiali 16 luglio 2021: Materiali innovativi - 1° modulo: plastiche biodegradabili e polimeri da risorse rinnovabili 20 luglio 2021: Tecniche di colorazione per i polimeri 22 luglio 2021: Materie plastiche riciclate: definizioni e normative - NEW 26 luglio 2021: Materiali innovativi - 2° modulo: dai rinforzi tradizionali fino alle nanocariche 29 luglio 2021: Riciclo e recupero di rifiuti di plastica e sottoprodotti di materie plastiche 30 luglio 2021: Materie plastiche riciclate: come impiegarle correttamente - NEW 2 agosto 2021: Corso base sui polimeri 2-3 agosto 2021: Corso approfondito sui polimeri 4 agosto 2021: Gomme termoplastiche: corso base

Stampaggio termoplastici 19, 20, 21 luglio 2021: Stampaggio a iniezione - Corso approfondito 23 luglio 2021: Stampaggio a iniezione Specialista set-up e avvio produzione applicando la SMED 28 luglio 2021: Stampaggio a iniezione Le caratteristiche della vite di plastificazione

SEGNALIAMO DI SEGUITO GLI APPUNTAMENTI FORMATIVI EROGATI DA CESAP, IN AULA E VIA WEBINAR, CHE SI SVOLGERANNO NEI PROSSIMI MESI 29-30 luglio 2021: Stampaggio a iniezione Corso base 23-30 luglio 2021: Stampaggio a iniezione Simulazione CAE

Altre tecnologie 12, 19 luglio 2021 (h 09-13): Estrusione di materiali polimerici: analisi e simulazione software 14, 21, 30 luglio 2021 (h 09-13): Estrusione di materiali polimerici: processo e analisi delle criticità

CORSI OPERATIONAL EXCELLENCE Cesap e MIP - Graduate School of Business (la prestigiosa School of Management del Politecnico di Milano) hanno siglato un accordo strategico per l’erogazione, presso il Plastics Smart Hub 4.0 di Monza, di corsi teorici e pratici sulle principali metodologie dell’Operational Excellence, con specifico focus sulle tecnologie e sulle tematiche del mondo della plastica e della gomma.

World Class Manufacturing 13, 14, 15, 16 luglio 2021 (h 09-13): La programmazione della produzione 15 luglio 2021: FMEA: Failure Mode and Effect Analysis 20 luglio 2021: TPM: Total Productive Maintenance 20, 21, 27, 28 luglio 2021 (h 09-13): Il product costing e la contabilità industriale 22 luglio 2021: Design of Experiments (DOE) ​ 29, 30 luglio 5, 8 agosto 2021 (h 09-13): Il processo di acquisto e il benchmarking dei fornitori - NEW

Lean Six Sigma (Yellow Belt, Green Belt e Black Belt) Cesap ha ottenuto il riconoscimento “Accredited Training Organization - ATO”, ovvero organizzazione accreditata per la formazione, per l’erogazione di corsi di formazione volti alla certificazione Lean Six Sigma da parte dell’International Association For Six Sigma Certification (IASSC), il più importante organismo mondiale di parte terza (totalmente indipendente) nel campo di formazione e certificazione competenze sulle metodologie Lean Six Sigma. Lean Six Sigma - Yellow Belt Lean Six Sigma - Green Belt Lean Six Sigma - Black Belt I primi appuntamenti con la sessione formativa Lean Six Sigma si terranno il 3-5 agosto 2021. Per maggiori informazioni vi invitiamo a contattare la segreteria Cesap. MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021

6 agosto 2021: Termoformatura: processo e analisi delle criticità

Attrezzature - Progettazione 22-23 luglio 2021: Stampi per iniezione Corso base 5-6 agosto 2021: Stampi per iniezione Corso approfondito (stampi complessi manutenzione - costo)

Laboratorio - Food contact 3-4 agosto 2021 (h 09-13): Materiali a contatto con gli alimenti (MOCA) 5-6 agosto 2021: Prove fisico-meccaniche e analisi identificative: elementi indispensabili per la caratterizzazione dei materiali plastici

Assicurazione qualità 22 luglio 2021: Difetti di stampaggio: come evitarli agendo sui parametri macchina 26 luglio 2021: L’importanza della documentazione tecnica: nozioni per la gestione del reparto ed esempi di modulistica NOTA: Il calendario corsi potrebbe subire variazioni e/o essere ampliato. Vi invitiamo a visitare il sito web Cesap alle sezioni “Materiali e Tecnologie”, “Operational Excellence” ed “Energy Excellence” per tutti gli aggiornamenti sulla programmazione e per i webinar gratuiti.

CESAP C/O IIP (ISTITUTO ITALIANO DEI PLASTICI)

Via Velleia, 4 - 20900 Monza (MB) Tel.: +39 039 2045700 - Fax: +39 039 2045784 E-mail: info@cesap.com www.cesap.com - www.iip.it

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CORSI

SBS SBS-SCUOLA BENI STRUMENTALI ORGANIZZA CORSI DI FORMAZIONE SU MISURA PER LE AZIENDE COSTRUTTRICI DI MACCHINE E IMPIANTI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA (E DELLA MECCANICA STRUMENTALE PIÙ IN GENERALE). QUI DI SEGUITO I PROSSIMI APPUNTAMENTI, TUTTI FRUIBILI IN MODALITÀ ONLINE.

Tecnica e normativa 14 settembre (9.00-13.00) Il software legato alla sicurezza e la validazione delle parti dei circuiti di comando di sicurezza 21 settembre (9.00-18.00) Come affrontare le ispezioni sulle macchine nei vari paesi del mondo. Modifiche e rimarcatura CE 7 ottobre (9.00-18.00) Conformità dei manuali alle norme di Europa, USA, Brasile: come descrivere le procedure LO-TO 13 ottobre (9.00-18.00) Requisiti di sicurezza per isole robotizzate e robot collaborativi 21 ottobre (9.00-18.00) Conformità e certificazione delle macchine worldwide 4 novembre (9.00-18.00) EMC, prove e test pratici per macchine e impianti,

EN 60240-1 ed EN 61439-1 25 novembre (9.00-18.00) Quadro normativo di riferimento per la conformità delle macchine e novità 2022

Operations Dal 16 settembre (9.00-12.30 4 sessioni online) Innovazione, rischio e requisiti di commessa 27 e 28 ottobre (9.00-17.00) Gestione data base tecnici 9 e 11 novembre (9.00-17.00) Metodi e industrializzazione 23 e 24 novembre (9.00-17.00) Modelli e tecniche di valutazione di affidabilità del prodotto 29 e 30 novembre (9.00-18.00) Progettare un prodotto affidabile con FMEA ed FTA

Export, fisco, dogane 23 settembre (9.00-13.00) Classificazione doganale

e Dual Use 14 ottobre (9.00-13.00) Incoterms 2020 18 novembre (9.00-13.00) IVA estera

Amministrazione e finanza Dal 6 ottobre (9.00-13.00 4 sessioni online) Finance for non finance manager

Risorse umane 22 settembre (10.00-13.00) Age management - Gestire le diversità generazionali per la crescita aziendale Dal 7 ottobre (14.00-18.00 4 sessioni online) HR Legale: nuove sfide e opportunità Dal 4 ottobre (9.00-13.00 4 sessioni online) Social employer branding

Commerciale e marketing Dal 7 settembre (9.00-13.00 4 sessioni online) Budgeting & Reporting Dal 7 settembre (9.00-13.00 11 sessioni online) Digital Communication Boss: la comunicazione digitale per il settore machinery

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Acquisti, logistica, magazzino Dal 23 settembre (9.00-13.00 4 sessioni online) La gestione del magazzino: processi e sistemi operativi 10 e 17 novembre (9.00-13.00) La valutazione dell’outsourcing della logistica distributiva: trasporti e magazzino

Industria 4.0 6 e 9 settembre (9.00-13.00 e 14.00-18.00 ) Tutto si stampa... in 3D 8 e 11 novembre (9.00-13.00 e 14.00-18.00) Aumentiamo in affidabilità con Edge & Cloud Computing

Management & Soft Skills 24 e 27 settembre (9.00-13.00) Etica aziendale 6 e 13 ottobre (9.00-13.00) Approccio strumentale alla gestione del tempo lavorativo NOTA: In forza delle misure di contenimento del coronavirus, i corsi si svolgono in modalità web learning. Il calendario online è comunque in costante aggiornamento sul sito: www.scuolabenistrumentali.it

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AZIENDA/ASSOCIAZIONE/ENTE PAGINA AGENZIA EUROPEA DELL’AMBIENTE​ 74 AMAPLAST​ 10; 12 AMI​ 19 ANNA RECYKLING​ 41 ARKEMA ​42 ASSOFERMET​ 21 ASSOGOMMA​ 67-75 ASSORIMAP ​21 BASF ​64 BATTENFELD-CINCINNATI ​47 BD PLAST​ 58 BFM ​38 BIESSE ​ 30 BKG​ 56 BOSCH REXROTH​ 38 CERISIE​ 72 CESAP​ 79 CMS​ 28 COIM ​64 COMI​ 47 COREPLA​ 27 COVESTRO ​73 CROCCO​ 26 ECOPNEUS​ 74 EDI​ 56 ETTLINGER ​60 EXACT​ 52 FAP ​32 FONDAZIONE PLART​ 61 FREEDONIA​ 19 GEFRAN​ 36 GREENPLAST​ 10 GUFRAM​ 61 HEATHLAND​ 42 HENNECKE-OMS​ 46 HS-UMFORMTECHNIK​ 58 INTERFLUID ​59 IRSG ​73 JSW EUROPE​ 42 LANXESS ​74 LIBERA UNIVERSITÀ DI BOLZANO​ 26 LIFE E-VIA​ 74 LIFE NEREIDE​ 74 MAAG​ 60 MACCHI​ 36 MARFRAN ​70 MAST​​ 54 MEAF MACHINES​ 46 MEPOL ​58 MMATWO​ 42 NORDSON CORPORATION​ 56 NOVAMONT ​26 PCE INSTRUMENTS ​60 PLART (MUSEO)​ 61 PLAST​ 10 PLASTIC CONSULT ​18 POLARTTECH​ 73 POZZI-AROSIO ​47 POZZI INDUSTRIES​ 47 PREVIERO ​40 PROMAPLAST​ 10 PROMIX​ 46 PVC FORUM ITALIA ​18 RADICIGROUP​ 65 RHEIN CHEMIE​ 74 SAIP​ 47 SBS (SCUOLA BENI STRUMENTALI)​ 80 SOREMA​ 40 STOROPACK​ 65 T-COMMODITY ​73 TECNODINAMICA 34 TEKNODEPURAZIONI AQUAE​ 41 TOMRA SORTING RECYCLING​ 24 TRINSEO​ 64 UNIPLAST ​76 UNIRIMA ​21 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE​ 26 UNIVERSITÀ DI PISA ​74 WITTMANN GROUP ​48

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