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MATERIALI & APPLICAZIONI

INTERVISTA A MARIA PIA INCUTTI, FONDATRICE E PRESIDENTE DEL PLART UN MUSEO DEDICATO AL MATERIALE DELLE MERAVIGLIE

LA FONDAZIONE PLART, CREATA E PRESIEDUTA DALL’IMPRENDITRICE, APPASSIONATA D’ARTE E COLLEZIONISTA MARIA PIA INCUTTI, È UN’ISTITUZIONE PERFETTAMENTE AL PASSO CON I TEMPI, DOVE LA PLASTICA TROVA LA GIUSTA COLLOCAZIONE STORICA TRA LA GLORIA DEL PASSATO E LA CRESCENTE SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE DEL PRESENTE E DEL FUTURO

DI LUCA MEI

Centro di eccellenza che dal 2008 guarda all’innovazione progettuale come chiave per creare e divulgare esperienze culturali inedite e uniche, la Fondazione Plart si è affermata come luogo d’incontro di arte, design e multimedialità. Nella storica sede di Napoli, a cui prossimamente si aggiungerà quella di Torino, è esposta una delle collezioni permanenti di oggetti storici in plastica tra i più originali al mondo, a cui si affianca costantemente una ricca programmazione di mostre, installazioni immersive multimediali, performance artistiche, workshop, laboratori e progetti formativi che si sviluppano all’insegna dell’innovazione e della voglia di meravigliare. Frutto della donazione dei fondatori Maria Pia Incutti e Salvatore Paliotto, la collezione si compone di oltre 2000 oggetti che provengono da un paziente e attento lavoro di ricerca e raccolta condotto, soprattutto tra gli Anni Settanta e Novanta, nei negozi di modernariato, nei mercatini e nelle aste di tutto il mondo. Accanto a opere di importanti artisti e designer contemporanei italiani e internazionali, del calibro di Tony Cragg, Haim Steinbach, Peter Ghyczy, Riccardo Dalisi, Andrea Branzi, Enrico Baj e Ugo La Pietra, il cuore della raccolta è rappresentato anche da una selezione curiosa e raffinata di oggetti di designer anonimi che raccontano la storia di quel poliedrico e duttile materiale che è la plastica.

A Plart vengono messe in evidenza le virtù della plastica: malleabilità e poliedricità applicativa e, oggi, la necessità della sua sostenibilità ambientale

Oltre a tracciare un’approfondita analisi dell’evoluzione del gusto “popolare”, la collezione permette di ricostruire l’eccezionale incontro tra arte e design d’autore, testimoniato dai tanti prototipi progettati negli Anni Sessanta e Settanta dalla Gufram, come il Capitello firmato dallo Studio65, il Cactus di Guido Drocco e Franco Mello, il Pratone di Giorgio Ceretti, Pietro Derossi e Riccardo Rosso, la Farfalla e il Pavé Piuma di Piero Gilardi, il Tavolo-erba e l’Incastro di Franco Mello, tutti in poliuretano. La sede napoletana del museo d’arte e design dei materiali plastici Plart si trova nel cuore della città, nel quartiere Chiaia, inserita nel contesto artistico e culturale del capoluogo partenopeo e al centro di vari itinerari turistici e storici che comprendono, tra gli altri, il Museo Pignatelli Cortes, il Palazzo delle Arti di Napoli, la Stazione Zoologica Anton Dhorn e varie gallerie d’arte contemporanea. Il museo ha sede nelle ex stalle di un edificio storico di Napoli, ristrutturate e bonificate per dare vita a due ampie sale espositive per la collezione permanente e le mostre temporanee, a una sala conferenze e a un’area dedicata a istallazioni interattive che declinano temi legati alla storia dei polimeri e all’ecosostenibilità. Si è quindi immersi in un universo variegato, fatto di molteplici opere d’arte e oggetti di uso quotidiano. Ci si trova al cospetto di infinite forme di altrettanti colori, plasmate nel corso del tempo e che, a loro volta, hanno plasmato i nostri tempi, tramutando la memoria in storia, così da mantenere viva la prima e contribuire a scrivere la seconda, e renderne protagonisti chi le ha immaginate, progettate e realizzate, così come chi le ha raccolte e collezionate, o anche solo utilizzate a fini pratici, ossia tutti noi. Per entrare nel profondo di tutto questo, abbiamo intervistato chi ne è stata la vera artefice, Maria Pia Incutti, che ringraziamo prima di cederle la parola.

PARTIAMO DA UN BREVE EXCURSUS SULLA STORIA DEL PLART. QUANDO E, SOPRATTUTTO, PERCHÉ È NATO UN MUSEO DEDICATO ALLA PLASTICA E QUALI SONO STATE LE TAPPE FONDAMENTALI DELLA SUA STORIA FINO A OGGI?

La sede di Torino A Barriera di Milano, tra meccanica e multimedialità

La Fondazione Plart a Torino avrà sede in una ex fabbrica risalente ai primi anni del Novecento, uno spazio industriale dismesso, ristrutturato e inserito nella virtuosa riqualificazione urbana del quartiere Barriera di Milano, che ha già coinvolto realtà importanti come

La facciata della sede di Torino, sapientemente trasformata in una struttura moderna che esalta la comunicatività tipica dei nostri tempi e recupera la sua origine industriale di oltre un secolo fa, in perfetto spirito Plart il Museo Ettore Fico, il polo gastronomico di Edit, l’area di Open Incet - Innovation Center Torino e il complesso dei Docks Dora. L’edificio, ripensato in chiave moderna dall’architetto Alex Cepernich, si sviluppa su circa 3000 metri quadri e si propone con una grande installazione meccanica e multimediale, figlia dei nostri tempi e collocata sulla facciata. L’una e l’altra, giocando sui concetti di forma e rappresentazione, concorrono a creare un suggestivo portale d’ingresso verso una dimensione di luce, colore e forma all’insegna della creatività. Al suo interno troveranno ospitalità una selezione della collezione permanente, un’area per le mostre temporanee, un ampio spazio dedicato a esperienze multimediali immersive, oltre a un archivio, al bookshop e a uno spazio aperto al pubblico per lavorare e socializzare.

Alcune opere della collezione permanente esposte nella sede napoletana del museo Plart

“L’idea del museo deriva dall’intento di mettere a disposizione del pubblico la collezione che avevo costituito lungo un arco di tempo di circa trent’anni. La nascita della Fondazione, nel 2008, e i riconoscimenti pubblici come museo di interesse regionale, nel 2009, e come istituto di alta cultura, nel 2018, sono le tappe più significative della storia del Plart”.

QUALI SONO STATI, NEL CORSO DI QUESTI ANNI, GLI EVENTI CHE VI HANNO DATO PIÙ SODDISFAZIONE IN TERMINI DI PROPOSTA CULTURALE E DI RICHIAMO DI PUBBLICO?

“Gli eventi che hanno funzionato di più sono quelli in partnership con altri enti, come il Festival Internazionale del Design del 2014-2015, le mostre realizzate con il Museo Madre nell’ambito di Progetto 21, Plastic Village di Cherubino Gambardella, la mostra personale di Franco Mello e quella di carattere più storico di Bruno Munari. Ma anche le mostre che hanno indagato la creatività più emergente nell’ambito dell’arte e del design, come “Cosmogonie” di Mario Coppola e “Botanica” di FormaFantasma, quando Andrea Trimarchi e Simone Farresin non erano ancora così noti sulla scena internazionale come lo sono oggi”.

COME SI È PROPAGATA SULLA VOSTRA ATTIVITÀ L’ONDA D’URTO DEI MOVIMENTI E DELLE CAMPAGNE CHE NEGLI ULTIMI ANNI SONO SORTI CONTRO LA PLASTICA, VISTA COME IL NEMICO PUBBLICO NUMERO UNO DEI NOSTRI TEMPI?

“La nostra collezione di plastiche storiche ha la funzione di documentare come il cosiddetto “materiale delle meraviglie” abbia determinato

il corso del Novecento dal punto di vista della progettazione industriale, dei consumi e della società. In questi anni mai nessuno, entrando al Plart, ha avuto un atteggiamento critico. Tuttavia, sensibili al tema dell’inquinamento ambientale, abbiamo dedicato attenzione a quei designer impegnati nella ricerca di materiali alternativi alle plastiche. Allo stesso modo, nell’ambito della didattica museale, abbiamo promosso laboratori di riciclo creativo anche con il supporto della tecnologia multimediale, lungo un percorso emblematicamente intitolato “Da una pioggia di petrolio a un mare di girasoli”.

Maria Pia Incutti ha coniugato nella Fondazione Plart, di cui è fondatrice e presidente, le passioni di una vita: imprenditoria, arte e collezionismo

COME TUTTI I MUSEI, ANCHE IL PLART AVRÀ DOVUTO CHIUDERE DURANTE LA PANDEMIA. COME VI SIETE RIORGANIZZATI PER PROMUOVERE LE VOSTRE ATTIVITÀ E L’OFFERTA ESPOSITIVA IN QUESTI MESI? CI RACCONTA QUALCOSA DELLA VOSTRA RECENTE VIDEO-MOSTRA SULL’INFLUENZA DELLA PLASTICA NEL CAMBIAMENTO DELLE CUCINE ITALIANE?

“Dopo un primo smarrimento, la pandemia è stata l’occasione per dare una spinta decisiva al processo di digitalizzazione delle nostre attività. Nell’impossibilità di allestire mostre, abbiamo dato risalto alla collezione permanente e al fondo custodito nei nostri depositi. Ne sono scaturiti alcuni “attraversamenti tematici” che abbiamo offerto al pubblico mediante una fruizione da

remoto, sul nostro sito istituzionale e sui nostri canali social”. “Il fatto straordinario è che proprio all’interno della cucina, il locale domestico per antonomasia, sia iniziata una trasformazione anzitutto di tipo sociale, nella quale, poi, si è innestata la fondamentale funzione della plastica: il materiale pratico e colorato per eccellenza ha reso le nostre cucine via via più belle e comode, aperte a tutti e non solo per cucinare”.2021_NEW-DGTS_01_172x125-Btr.pdf 1 12/02/21 17:40 PIÙ IN GENERALE, QUALI OGGETTI IN PLASTICA TRA QUELLI ESPOSTI AL PLART HANNO INFLUITO MAGGIORMENTE SULL’EVOLUZIONE DEL DESIGN ITALIANO?

“Tra gli oggetti esposti al Plart, quelli dal design più dirompente sono senz’altro i Multipli prodotti dalla Gufram a partire dalla fine degli Anni Sessanta, oggetti di arredamento - sedute, attaccapanni, tappeti, divani - in poliuretano espanso, a cui i progettisti hanno dato forme del tutto inconsuete rompendo completamente i canoni dell’interior design borghese”.

QUALI SONO I VOSTRI PROGRAMMI PER L’IMMEDIATO FUTURO, ANCHE ALLA LUCE DI UNA PROSSIMA E, SPERIAMO, DEFINITIVA RIPARTENZA DOPO L’EMERGENZA SANITARIA?

“In linea con il lavoro di digitalizzazione cominciato durante la pandemia, il Plart sta rinnovando la sua sezione multimediale mediante installazioni che utilizzano tecnologie più moderne, capaci di veicolare al meglio i contenuti del museo e della sua collezione, ma sempre con un’attenzione alle questioni ambientali”.

NEWS

PARTNERSHIP TRA BASF E TRINSEO

Insieme per sviluppare materie prime circolari

Lo scorso 29 marzo Basf e Trinseo avevano annunciato l’intenzione di espandere i propri business grazie alla produzione di stirene a base di materie prime circolari. L’implementata collaborazione tra le due società ha lo scopo d’intensificare i reciproci sforzi per lo sviluppo e la gestione di stirene caratterizzato da un migliore profilo ambientale. Grazie a tale partnership, Basf ha già fornito i primi lotti di stirene circolare a Trinseo per l’impiego nei suoi prodotti a base di PS ed S-SBR (gomma stirene-butadiene da polimerizzazione in soluzione), utilizzati da alcuni produttori di imballaggi alimentari ed elettrodomestici (nel caso del PS) e di pneumatici. “L’utilizzo di materie prime circolari al posto delle risorse vergini d’origine fossile contribuisce direttamente o indirettamente a una migliore impronta di carbonio dei prodotti a valle. Trinseo forniva già stirene a biomassa bilanciata (BMB), ma da quest’anno Basf rende disponibile anche lo stirene Ccycled”, ha commentato Klaus Ries, vicepresidente di Basf Styrenics Europe. Sono due, infatti, i tipi di stirene prodotti da Basf tramite l’approccio a massa bilanciata: stirene a base di materie prime rinnovabili e stirene a base di materie prime da riciclo chimico. Per produrre il primo, lo stirene BMB, la società sostituisce risorse quali nafta e gas naturale con altre rinnovabili derivate da rifiuti organici od oli vegetali. I prodotti Ccycled sono invece ottenuti da oli di pirolisi ricavati dal riciclo chimico (processo ChemCycling) di rifiuti plastici non riciclabili meccanicamente, come, per esempio, quelli domestici misti o da pneumatici fuori uso. Tra i primi prodotti disponibili vi è un polistirene espandibile nella classica formulazione bianca, Styropor, o nella versione grigia Neopor, caricata con grafite e particolarmente indicata per l’isolamento termico degli edifici. Con Styropor CCycled o BMB è possibile realizzare tutte le applicazioni tradizionali di questo materiale, apprezzato da 70 anni per il packaging e particolarmente indicato per garantire la catena del freddo in numerosi mercati, da quello alimentare a quello medicale. Già ora, in Europa, lo Styropor Ccycled è utilizzato per la realizzazione degli imballaggi in cui viene conservato e trasportato il vaccino anticovid. Styropor e Neopor sono solo i primi esempi. Nei prossimi mesi, infatti, Basf renderà disponibili sul mercato sempre più prodotti basati su queste tecnologie di riciclo.

Vaschetta in Styropor CCycled utilizzata per il trasporto dei vaccini anticovid e capace di resistere per 96 ore a temperatura controllata

Transizione dalle fonti fossili a quelle rinnovabili Poliuretani a base biologica per il settore delle calzature

Frutto di un accurato sviluppo volto a raggiungere la massima sostenibilità, le due nuove famiglie Urexter RS e Laripur RS di poliuretani a base biologica sono state lanciate da Coim per la realizzazione di calzature di lusso, casual, sportive e di sicurezza

La sostituzione dei materiali d’origine fossile con quelli da fonti rinnovabili nel settore delle calzature rappresenta una svolta verso soluzioni rispettose dell’ambiente e nello stesso tempo adottabili su larga scala. I materiali sviluppati da Coim a partire da fonti vegetali rinnovabili garantiscono una migliore impronta di carbonio, non richiedono modifiche ai macchinari e ai processi di produzione da parte dei trasformatori e preservano inalterata la durevolezza dei manufatti. In particolare, i poliuretani termoplastici Laripur RS, ottenuti da prodotti derivati da coltivazioni vegetali a filiera controllata, possono essere forniti con un contenuto di carbonio da fonte rinnovabile fino al 75%. “La nuova linea di granuli bio Laripur RS può essere utilizzata sugli impianti già esistenti senza necessità di modifiche e garantisce le stesse prestazioni dei poliuretani termoplastici tradizionali, offrendo una sensibile riduzione delle emissioni di CO2 su tutta la filiera”, ha spiegato Fabrizio Epifani, direttore vendite di Coim. L’impegno dell’azienda chimica nel campo della sostenibilità ambientale si è concretizzato anche nella realizzazione dei sistemi poliuretanici microcellulari Urexter RS, per la produzione di suole per calzature sportive, di sicurezza e di lusso. Anche in questo caso l’obiettivo è stato centrato e il produttore è in grado di offrire formulazioni con un contenuto di materie prime da fonti biologiche superiore al 70%, senza rinunciare alle prestazioni tecniche fornite dai sistemi tradizionali. Come i Laripur RS, anche i sistemi Urexter RS possono essere lavorati senza modificare le tecnologie produttive. “Siamo davvero soddisfatti dei risultati di questo importante progetto.Grazie all’impegno della nostra struttura tecnica e alla collaborazione con partner qualificati come Vi&Vi, gruppo leader nel settore delle suole per la moda di lusso, siamo in grado di offrire al mondo della calzatura una gamma completa di prodotti ecosostenibili, ad alte prestazioni e facili da utilizzare”, ha affermato Giuseppe Librandi, presidente e CEO di Coim Group. “In Vi&Vi abbiamo sentito l’esigenza di sperimentare nuove tecnologie ecosostenibili al fine di proporre al mercato prodotti innovativi e che rispondano alla domanda crescente di soluzioni amiche dell’ambiente, proveniente sia dai produttori che dagli utilizzatori finali delle calzature. Coim ha risposto con competenza e reattività a questa esigenza e, grazie a questa collaborazione, i nostri prodotti bio sono sempre più apprezzati dai clienti, specialmente nella gamma delle calzature di lusso”, ha aggiunto Mauro Garbin, titolare di Vi&Vi.

Studiato per il trasporto di farmaci vitali sensibili alla temperatura, Onco-System è stato premiato nella categoria “Prodotti medici e farmaceutici” del WorldStar Packaging Award 2021

Storopack premiata ai WorldStar Packaging Awards Packaging sostenibili e innovativi per il settore medicale

Specializzata in imballaggi protettivi, la società tedesca Storopack si è aggiudicata in maggio due degli ambitissimi WorldStar Packaging Awards 2021. L’azienda ha ricevuto il primo premio nella categoria “Elettronica” per l’innovativa soluzione The Box, realizzata in collaborazione con il cliente LivingPackets. A ricevere un premio nella categoria “Prodotti medici e farmaceutici” è stata invece la scatola Onco-System, per il trasporto a temperatura controllata e in tutta sicurezza di farmaci vitali come agenti citostatici e terapie per infusione, utilizzati da farmacie, ospedali e laboratori. “The Box rappresenta l’impegno della startup LivingPackets per rivoluzionare il mondo dell’e-commerce. La scatola riutilizzabile, realizzata in polipropilene espanso (EPP), è riciclabile al 100%, pieghevole e può essere utilizzata oltre mille volte, riducendo al contempo l’impatto ambientale e i costi di trasporto”, ha spiegato Charles Poisson, responsabile Ricerca e Sviluppo di Storopack. Dotato di tecnologie intelligenti, diversi sensori, connessione internet, display e-ink e meccanismo di tenuta integrato, The Box non è stato concepito dalla startup per una singola applicazione, ma anche come servizio per cui le aziende di e-commerce pagheranno solo l’uso diretto. La scatola Onco System ha invece convinto la giuria per la sua riutilizzabilità (grazie alla resistenza dell’EPP) e per la superficie realizzata con materiale liscio, unita a un rivestimento interno rimovibile per una pulizia semplice ed efficace di tutti i componenti. È stata progettata per prodotti altamente sensibili e garantisce che i farmaci vitali

L’imballaggio The raggiungano il paziente in sicurezza e alla giusta temperatu-

Box si è aggiudicato ra. Ciò è possibile grazie a una tecnologia collaudata che si il primo posto nella avvale dei materiali a cambiamento di fase (PCM), utilizzacategoria “Elettronica” del WorldStar Packaging Award 2021 ta per le piastre eutettiche in plastica rigida, il cui punto di rugiada può essere impostato esattamente per l’intervallo di temperatura richiesto. Le dimensioni della scatola sono adatte anche alle sacche per flebo, che possono essere disposte orizzontalmente per prevenire danni durante il trasporto. Lo specialista dell’imballaggio aveva già ricevuto due dei dieci premi “PackTheFuture - Sustainable Plastic Packaging Awards” per entrambe le soluzioni nella primavera del 2020. Sono stati proprio questi riconoscimenti a portare ai nuovi: infatti, solo gli imballaggi che hanno già vinto un premio nazionale approvato dalla World Packaging Organization (WPO) possono concorrere al WorldStar, uno degli eventi più importanti della WPO.

Dopo mesi di pandemia in cui non è stato possibile organizzare alcun evento B2B, l’esposizione Chinaplas, svoltasi per la prima volta a Shenzhen dal 13 al 16 aprile, ha visto il ritorno di RadiciGroup nel mondo fieristico con le proprie aree di business High Performance Polymers e Specialty Chemicals e con l’ampia offerta di materiali a base di PA 6, 6.6, 6.10, 6.12 e di polimeri da recupero. “Si è trattato del primo Chinaplas con visitatori quasi esclusivamente di nazionalità cinese, ma per noi è stata comunque un’ottima opportunità d’incontro con i clienti. Già a partire dall’aprile del 2020 il mercato cinese ha visto una forte ripresa, legata sia alla domanda interna sia all’export. Come da tradizione, ci siamo rivolti al settore automotive e alle evoluzioni in ambito e-mobility, ma con un occhio di riguardo anche ai settori home appliance e consumer goods, i cui volumi sono in costante aumento”, ha dichiarato Alberto Sessolo, country manager per la Cina di RadiciGroup High Performance Polymers. Proprio per far fronte alle richieste del mercato locale e per supportare gli sviluppi in corso e quelli futuri, in Cina RadiciGroup High Performance Polymers ha avviato la costruzione di un nuovo stabilimento di 25000 m2, che consentirà un aumento della capacità produttiva di 30000 t/anno e l’ottimizzazione dei processi interni e logistici: un investimento prossimo ai 20 milioni di euro nel parco industriale della città di Suzhou. E, sul fronte delle novità di prodotto e delle soluzioni applicative presentate in fiera, è intervenuto Erico Spini, global marketing manager di RadiciGroup High Performance Polymers: “Il mercato cinese è strategico per la promozione dei nostri materiali innovativi in tutti i settori di riferimento. Metal replacement e alta temperatura sono le principali sfide alle quali stiamo facendo fronte con i nostri prodotti a marchio Radilon, Radistrong, Radilon NeXTreme e Radilon HHR. Inoltre, in Cina abbiamo in corso importanti sviluppi nell’ambito della mobilità elettrica: cornici per batterie, supporti IGBT, alloggiamenti per componenti elettronici e per batterie, connettori per l’alta tensione e parti di sistemi di ricarica senza fili, prodotti con i nostri materiali autoestinguenti Radiflam, con ottime proprietà elettriche e un’elevata resistenza meccanica”.

Le novità di RadiciGroup in mostra a Chinaplas 2021 Tecnopolimeri in Cina per automotive, elettrodomestici e beni di largo consumo

Al fine di mettere ben in evidenza il proprio brand, che in Cina ha assunto grande importanza nel mondo dei tecnopolimeri, RadiciGroup si è presentata alla fiera Chinaplas con uno stand di ampia metratura

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IL MONDO DELLA GOMMA

REGOLAMENTO UE 2020/740 PNEUMATICI: DAL PRIMO MAGGIO È ARRIVATA LA NUOVA ETICHETTA!

IL NUOVO REGOLAMENTO UE 2020/740 DEFINISCE I

CRITERI PER LA CLASSIFICAZIONE DEGLI PNEUMATICI SECONDO I PARAMETRI DI EFFICIENZA

NEL CONSUMO DEL CARBURANTE, DI ADERENZA SUL BAGNATO E DI RUMORE ESTERNO DA ROTOLAMENTO. CON L’OBIETTIVO DI MIGLIORARE LA SICUREZZA, L’ECONOMICITÀ

E L’IMPATTO AMBIENTALE DEL TRASPORTO

SU STRADA, LA NUOVA ETICHETTA, ESTESA ANCHE AGLI PNEUMATICI PER MEZZI PESANTI, VUOLE ESSERE ANCORA PIÙ CHIARA ED EFFICACE PER I CONSUMATORI

Sono passati ormai dieci anni da quando venne introdotta sul mercato l’etichettatura degli pneumatici, uno strumento di supporto ai consumatori per orientarsi nella scelta dei propri pneumatici guardando ad alcune caratteristiche dei prodotti, quali l’efficienza energetica (resistenza al rotolamento, che fornisce un’indicazione sui consumi di carburante del veicolo), l’aderenza sul bagnato (che permette di valutare i parametri di sicurezza) e il rumore esterno da rotolamento. A partire dal primo maggio 2021 è dunque entrato in vigore l’aggiornamento dell’etichettatura. Pertanto, gli pneumatici prodotti e immessi sul mercato europeo a partire da tale data devono essere accompagnati dalla nuova etichettatura europea ai sensi del Regolamento UE 2020/740. Nel contempo, la precedente etichettatura continuerà a essere valida per gli pneumatici prodotti e commercializzati in precedenza. Per questi ultimi si procederà, entro il 30 novembre 2021, all’aggiornamento delle informazioni riportate nella scheda informativa (EPREL), senza la necessità di etichettarli nuovamente. Guardando alle novità, innanzitutto occorre tener conto del fatto che la nuova etichettatura amplia il campo di applicazione rispetto alla precedente. Infatti, ora tutti gli pneumatici per autoveicoli, trasporto leggero e pesante, in mostra o visibili al consumatore, devono essere accompagnati da un’etichetta adesiva applicata direttamente sul battistrada dello pneumatico (come fornito dal produttore), o devono averne una copia nelle loro immediate vicinanze. La novità, quindi, è rappresentata dall’inclusione degli pneumatici per mezzi pesanti e autobus che prima non erano contemplati nella normativa. Una scheda informativa del prodotto deve essere altresì disponibile, su richiesta, anche in forma cartacea e, nel caso in cui i prodotti in vendita non siano visibili all’utente finale, deve essere mostrata all’acquirente, prima della vendita, una copia dell’etichetta del prodotto, o resi noti i suoi valori di classificazione. Inoltre, i distributori e i rivenditori fisici, ma anche quelli virtuali, devono garantire che nei messaggi pubblicitari di un prodotto specifico sia riportata anche l’etichetta dello stesso e, se nei messaggi pubblicitari fosse riportato il prezzo dello pneumatico, l’etichetta dev’essere posta nelle sue vicinanze. Lo stesso vale anche per i portali di vendita online, dove dev’essere possibile reperire anche la scheda informativa del prodotto. Proseguendo con l’analisi delle principali differenze tra la nuova e la vecchia etichetta europea, si possono individuare ulteriori aspetti.

QR CODE Ogni etichetta riporterà un QR code individuale per identificare la tipologia di pneumatico, che consentirà l’accesso diretto al database europeo dei prodotti denominato “European Product Registry for Energy Labelling” (EPREL). Infatti, il nuovo regolamento prevede che il consumatore possa ottenere ancor più ampie informazioni sui prodotti acquistati consultando questo database centralizzato.

PITTOGRAMMA “ADERENZA SULLA NEVE” È una marcatura aggiuntiva per gli pneumatici che hanno superato uno specifico test d’omologazione su fondo innevato, noto come 3PMSF (3 Peaks Mountain Snow Flake). Prevede l’immagine di una montagna a tre picchi con un fiocco di neve al centro. Da qualche anno ormai, gli automobilisti hanno preso l’abitudine di cercare questo pittogramma sul fianco delle gomme per uso invernale e, per la prima volta, lo troveranno anche sull’etichetta.

PITTOGRAMMA “ADERENZA SUL GHIACCIO” Si tratta di una marcatura totalmente nuova. Sarà sempre aggiuntiva rispetto al pittogramma alpino che può essere presente, ma esclusivamente per gli pneumatici vettura progettati per climi invernali particolarmente rigidi, con presenza di ghiaccio stratificato al suolo. Prodotti che vengono testati in conformità a specifici metodi di prova riconosciuti internazionalmente. Il pittogramma dell’aderenza su ghiaccio indica quindi che lo pneumatico offre le migliori performance di sicurezza e aderenza nelle difficili condizioni invernali tipiche dei paesi nordeuropei, che sono generalmente molto diverse da quelle che si riscontrano in Italia. In questo senso, la raccomandazione del Gruppo Produttori Pneumatici di Assogomma è sempre quella di utilizzare pneumatici concepiti per le specifiche condizioni ambientali del paese in cui ci si trova a circolare abitualmente. RICLASSIFICAZIONE IN BASE A CINQUE CLASSI Rispetto alla vecchia etichetta, le classi diventano cinque sia per l’efficienza energetica sia per l’aderenza sul bagnato: dalla A (la più efficiente) alla E (la meno efficiente). Riguardo a questo tema, il direttore di Assogomma Fabio Bertolotti ha ricordato che: “Le informazioni riportate in etichetta sono un primo importante elemento di valutazione per il consumatore, ma non sono le uniche caratteristiche che devono essere valutate per determinare le prestazioni di uno pneumatico. Il miglioramento della sostenibilità di un veicolo può essere conseguito anche grazie all’impiego di pneumatici di classi più elevate (A o B), che consentono sia significativi risparmi di carburante - e conseguenti riduzioni di emissioni dannose - sia spazi di frenata considerevolmente inferiori su fondo bagnato, garantendo quindi una migliore sicurezza stradale. Oltre alla cura della corretta pressione di gonfiaggio, l’impiego di questi pneumatici a più alto “grading” dovrebbe essere favorito grazie anche a forme d’incentivazione a cura di ciascun paese europeo, come peraltro già previsto nella regolamentazione europea di riferimento. Ci auguriamo che anche l’Italia colga questo invito e inserisca tali forme d’incentivazione tra i nuovi provvedimenti che daranno attuazione al Green New Deal e al Recovery Fund”. Ferma restando l’utilità delle informazioni riportate in etichetta, il consiglio al consumatore privato o professionale è sempre quello di consultare un rivenditore specialista che lo guidi al meglio nella scelta, dando ulteriori indicazioni per soddisfare le specifiche esigenze di ciascuno. Il Gruppo Produttori Pneumatici di Assogomma ha appositamente predisposto un dépliant informativo per illustrare sia agli automobilisti che agli operatori professionali tutte le necessarie informazioni sulla nuova etichetta. I materiali sono liberamente scaricabili dal sito www.pneumaticisottocontrollo.it. Per ulteriori informazioni è possibile anche consultare il sito della Commissione Europea.

Classe di efficienza nei consumi di carburante.

5 classi da E (la meno efficiente) ad A (la più efficiente).

QR code.

Ogni etichetta riporterà un QR code individuale per identificare la tipologia di pneumatico che consentirà l’accesso diretto al database europeo dei prodotti (EPREL).

Classe di rumore esterno da rotolamento.

Viene indicata la rumorosità esterna misurata in db (decibel) a cui si associa una classificazione su 3 livelli da A (pneumatici meno rumorosi) a C (pneumatici più rumorosi).

NB: Il rumore esterno da rotolamento non è totalmente correlabile al rumore percepito all’interno dell’abitacolo. Tab. 1 - Le informazioni riportate sulla nuova etichetta

Classe di aderenza su bagnato.

5 classi da A (il più corto spazio di frenata) a E (il più lungo spazio di frenata) .

Pittogramma aderenza sulla neve.

Marcatura aggiuntiva per pneumatici che hanno superato uno specifico test omologativo su fondo innevato.

Pittogramma aderenza sul ghiaccio.

Marcatura aggiuntiva per i soli pneumatici vettura progettati per climi invernali con presenza di ghiaccio stratificato, testati in conformità a specifici metodi di prova riconosciuti internazionalmente.

ELASTOMERI TERMOPLASTICI I TPE E IL MONDO DELL’ESTRUSIONE

I PRIMI TENTATIVI DI LAVORARE IL TPE TRAMITE ESTRUSIONE RISALGONO A CIRCA TRENT’ANNI FA, MA OGGI GLI ELASTOMERI TERMOPLASTICI SONO PRESENTI IN MOLTEPLICI APPLICAZIONI. I TPE MARFRAN SONO TRA GLI ULTIMI SVILUPPI IN QUESTO CAMPO E SONO CARATTERIZZATI DA PROPRIETÀ CHE CONSENTONO LORO DI SODDISFARE LE SVARIATE ESIGENZE APPLICATIVE TIPICHE DEL MONDO DELL’ESTRUSIONE

a cura di RICCARDO AMPOLLINI

L’ estrusione è il processo di trasformazione storicamente più consolidato per i polimeri termoplastici e, in termini di volumi, rimane uno dei più rilevanti, anche se i prodotti estrusi sono spesso meno appariscenti di quelli realizzati tramite stampaggio a iniezione. Si pensi, per esempio, all’estrusione dei tubi in tutte le loro possibili declinazioni, dal tubo per irrigazione fino al catetere cardiovascolare, per arrivare poi all’estrusione di film, foglie e lastre: anche in questo caso vi è un’ampia gamma di articoli, che va dai film per gli shopper alle pellicole multistrato/barriera per il packaging alimentare, fino ai laminati compositi, considerando anche il settore farmaceutico-medicale con la vastissima gamma di articoli che lo contraddistinguono. Da questo semplice elenco di applicazioni ci si può già rendere conto di quanto sia esteso l’uso della tecnologia di estrusione nella trasformazione delle materie plastiche e, soprattutto, quali volumi implichi. Ma focalizziamoci ora sull’utilizzo degli elastomeri termoplastici (TPE) in estrusione, che sono il vero argomento di quest’articolo.

CARATTERISTICHE E APPLICAZIONI DEI TPE IN ESTRUSIONE I primi tentativi di lavorare gli elastomeri termoplastici tramite estrusione risalgono a circa trent’anni fa e si devono alla necessità di trovare validi sostituti polimerici alla gomma vulcanizzata e al PVC plastificato per la produzione di guarnizioni per infissi e di cavi elettrici. Grazie all’evolversi delle normative e delle tecnologie di trasformazione e grazie alla disponibilità di materiali sempre più performanti, è stato possibile sviluppare e poi commercializzare “materiali PVC-

free” anche nell’ambito delle applicazioni per estrusione, quali, in particolare, i TPE e soprattutto gli elastomeri termoplastici a base di copolimeri stirenici a blocchi (TPS). Questi ultimi, infatti, sono tra i materiali più versatili e più facilmente utilizzabili con successo in accoppiata con polimeri largamente usati quali il polipropilene e il polietilene. Dal canto suo, la società Marfran, che vanta una presenza pluridecennale sul mercato e che era nota fino al dicembre del 2020 con la denominazione Francesco Franceschetti Elastomeri, offre una gamma di compound a marchio TPE Marfran realizzati proprio a partire dai copolimeri stirenici a blocchi. Grazie all’ampia possibilità di scelta dei materiali di base, alle caratteristiche dei diversi gradi e alle durezze proposte, i TPE Marfran consentono di produrre una vasta gamma di articoli sia tramite estrusione monocomponente sia mediante coestrusione. Si consideri anche il fatto che la gamma di durezze parte da pochi punti Shore A, ma arriva a coprire anche la scala Shore D. Inoltre, tutte le caratteristiche dei compound Marfran possono essere opportunamente adattate al fine di ottenere il massimo da ogni tecnologia di trasformazione. Ecco di seguito alcune delle applicazioni dei TPE Marfran sviluppati per l’estrusione: • tubi monoestrusi o coestrusi; • guarnizioni e profili monoestrusi e coestrusi; • lastre monoestruse/coestruse; • film monostrato/multistrato; • spalmatura e coating. La gamma TPE Marfran è inoltre caratterizzata da una serie di materiali e di gradi le cui caratteristiche coprono svariate esigenze e necessità applicative tipiche del mondo dell’estrusione: • un ampio portafoglio di compound TPE esenti da sostanze pericolose e/o regolamentate: i compound TPE Marfran e Marfran.Med sono tutti PVC-free, esenti da ftalati, privi di idrocarburi policiclici aromatici, bisfenolo-A e altre sostanze vietate; sono quindi riciclabili in maniera facile e sicura; • compound TPE idonei al contatto con acqua potabile: Marfran E

DRW con certificazioni DVGW, KTW-W270, WRAS ed NSF 61, per la realizzazione di tubi e altri manufatti previsti a contatto con l’acqua potabile; • compound TPE medicali: Marfran.Med realizzati in ambiente produttivo certificato ISO 13485 e che soddisfano i requisiti di biocompatibilità secondo ISO 10993 e USP Class VI; • materiali idonei alla produzione di film in bolla o cast, destinati sia all’uso medicale sia ad applicazioni industriali; • materiali per la coestrusione: compatibili con PP, PE, ABS, PC e ulteriori altri polimeri; • gradi trasparenti o con finiture specifiche; • materiali spalmabili su diversi substrati.

MASTERBATCH PER PRODOTTI ESPANSI Le possibilità offerte dalla gamma di compound TPE Marfran possono essere ampliate ulteriormente se a questi si aggiungono i masterbatch espandenti Masterfran FM, con i quali è possibile ottenere manufatti estrusi espansi con diverse caratteristiche e funzionalità in base al tipo di compound Marfran e al tipo di Masterfran FM scelto: lastre espanse; profili espansi a diversa densità, anche coestrusi; TPE espanso su TPE non espanso, oppure su supporto flessibile o semirigido. Insomma, la società Marfran può vantare un numero infinito di opzioni possibili legate alle diverse necessità del mercato odierno, sempre alla ricerca di nuove frontiere. “In Marfran le sfide ci entusiasmano. Il nostro team tecnico, altamente competente, in un’ottica di innovazione continua, è sempre disponibile e pronto a sviluppare nuove applicazioni in TPE per il mercato dell’estrusione, in sinergia con l’utilizzatore finale. Con un approccio pragmatico e concreto, accompagnato da una flessibilità ideativa che permette di adattarci alle più diverse esigenze, puntiamo a innovare cercando sempre e in maniera efficace la giusta soluzione”, ha dichiarato il direttore generale Giulia Franceschetti. “A tal proposito, va ricordato anche il nostro impegno quotidiano in una delle sfide sociali e imprenditoriali più recenti e cruciali: la sostenibilità. In questo ambito, Marfran ha recentemente avviato un importante progetto per lo sviluppo di compound TPE “sostenibili”, a base di materie prime ottenute da fonti rinnovabili, che vede coinvolti anche diversi compound destinati all’estrusione, soprattutto nell’ambito della produzione di tubi”. “Nel vasto insieme delle possibilità di estrusione, l’unico limite è l’immaginazione: le soluzioni “flessibili” le mette la nostra azienda con i suoi articoli a marchio Marfran”, ha concluso Franceschetti.

Due tipologie di tubi estrusi con gli elastomeri termoplastici TPE Marfran

PIÙ DI DIECI RIVISTE ESAMINATE RASSEGNA INTERNAZIONALE DI SCIENZA E TECNOLOGIA

QUATTORDICESIMA PUNTATA DELLA RUBRICA DEDICATA AGLI ARTICOLI DI STAMPA ESTERA SELEZIONATI DAL COMITATO DI REDAZIONE DI ELASTICA, COMPOSTO DA: FABIO BACCHELLI, ALBERTO DAFARRA, RINO GILOTTA E FABIO NEGRONI, COORDINATI DA MAURIZIO GALIMBERTI

UNA NUOVA METODOLOGIA PER PREDIRE LA DURABILITÀ DELLE GUARNIZIONI

Testata: Rubber World - Aprile 2020 Titolo originale: New methodology predicts seal durability Autori: A cura della redazione

Fabio Negroni, direttore del laboratorio Cerisie fino al 31 dicembre 2020

A CURA DI FABIO NEGRONI

L

e guarnizioni statiche che sono impiegate nei grandi impianti industriali, o per la produzione di energia, possono essere difficili da installare o da sostituire. Devono inoltre funzionare senza difetti per periodi che possono superare i 20 anni. Fino ad ora, gli strumenti usati per calcolare e progettare le guarnizioni per questo tipo d’impiego hanno spesso portato a sovradimensionare i componenti. Nell’articolo in oggetto viene invece annunciata la disponibilità di un nuovo metodo di progettazione e previsione della durabilità, messo a punto da Freudenberg Sealing Technologies, che tiene in considerazione i cambiamenti del materiale che si manifestano su scala molecolare per predire la durata a lungo termine. La nuova metodologia si è dimostrata più affidabile dei modelli in uso precedentemente e consente un dimensionamento più accurato.

L’effetto del deterioramento causato dall’ossigeno atmosferico e dall’ozono si manifesta principalmente in due modi: formazione di screpolature e fratture del materiale che è sottoposto a tensione; formazione di legami chimici prodotti dalla reazione dell’elastomero con l’ossigeno. Entrambi gli effetti influiscono sulle proprietà principali della guarnizione, come la rigidità, la pressione di contatto (stress relaxation), o la capacità di ripristinare la forma di partenza (compression set). Per stabilire se un materiale si comporterà nella maniera richiesta per una specifica applicazione, viene eseguito il cosiddetto “storage test”, che consiste nell’esporre un provino a temperature maggiori di 100°C per lunghi periodi di tempo (di solito 1000 ore). I valori misurati vengono quindi estrapolati e proiettati nel tempo utilizzando l’equazione di Arrhenius: una formula che esprime la dipendenza dalla temperatura delle velocità di reazione chimica, dove per ogni incremento di 10°C si ottiene un raddoppio della velocità. Ciò permette la predizione su lunghi intervalli temporali, sfruttando l’accelerazione promossa dall’aumento di temperatura. Quando i parametri del test sono stimabili correttamente, il metodo produce risultati affidabili, ma, se così non fosse, la predizione non sarebbe accurata e il solo modo di verificarlo sarebbe quello di allungare considerevolmente i tempi di prova. Il metodo sviluppato da Freudenberg migliora il procedimento collegando le equazioni che governano l’ossidazione chimica con quelle che descrivono il comportamento meccanico e strutturale. Per poter essere applicato a tutte le diverse geometrie necessarie, il nuovo metodo sfrutta efficientemente un software commerciale per il calcolo FEA (Finite Element Analysis).

PRODOTTI A BASE DI CO2 PER SOSTITUIRE PARTE DELLE MATERIE PRIME FOSSILI Elastomeri sostenibili per gli impianti eolici offshore

L’elastomero sostenibile sviluppato da Covestro per gli impianti eolici offshore mostra ottime prestazioni e si basa sui precursori cardyon ottenuti dall'anidride carbonica

L’azienda chimica Covestro ha sviluppato una soluzione sostenibile a base elastomerica che consente di ridurre l’impronta di carbonio e l’impatto sull’ambiente degli impianti eolici offshore. Gli elastomeri poliuretanici messi a punto si basano sui polioli a marchio cardyon, che sono ottenuti parzialmente dalla CO2 e che offrono ottime prestazioni, al medesimo livello dei corrispondenti elastomeri di derivazione petrolchimica. Una recente tecnologia di Covestro consente di produrre tali precursori a partire dall’anidride carbonica con una proporzione che può arrivare fino al 20% in peso, sostituendo così in parte le materie prime fossili utilizzate finora. Questo sviluppo contribuisce al riciclo del carbonio e consolida l’obiettivo di Covestro di concentrare tutte le proprie attività sull’economia circolare. Alla ricerca di una soluzione più sostenibile per il settore offshore, lo stampatore Polarttech ha optato proprio per un elastomero Desmodur contenente polioli cardyon, il quale offre i seguenti vantaggi: • i pezzi prodotti con questo sistema evidenziano un’ottima resistenza all’idrolisi, come previsto per le applicazioni offshore, e sono più resistenti rispetto a quelli prodotti con altri elastomeri; • l’elastomero poliuretanico consente la produzione di pezzi in grado di offrire elevate proprietà meccaniche, come la resistenza a trazione e allo strappo, anche migliori rispetto ai corrispondenti sistemi poliuretanici convenzionali d’origine fossile; • questa soluzione offre la possibilità di ridurre l’impronta di carbonio e la dipendenza dalle materie prime fossili. “L’uso dell’anidride carbonica nelle materie prime chimiche rappresenta un’innovazione rivoluzionaria, in perfetta armonia con la nostra visione del riciclo”, commenta Thomas Braig, direttore di Covestro Elastomers. “Ciò che è importante per noi, ovviamente, è fornire un’applicazione che abbia successo nell’utilizzo pratico. Siamo quindi felici quando i produttori scelgono tale soluzione sostenibile; apprezziamo la fiducia che ripongono nelle nostre innovazioni e specialmente negli elastomeri Desmodur, che contengono i polioli cardyon”. La nuova soluzione supera il precedente sistema usato da Polarttech in termini di resilienza e resistenza all’abrasione. Inoltre, la lavorazione risulta più facile grazie al tempo di processabilità (pot-life) prolungato e all’eccellente distacco delle parti dallo stampo. “I test che abbiamo effettuato confermano sia i profili di proprietà che le condizioni di processo del sistema sviluppato da Covestro”, ha aggiunto Arthur Brouwers, responsabile tecnico di Polarttech. “L’uso dei polioli cardyon nel nostro sistema completa questo progetto e lo rende una soluzione perfetta per tutti i soggetti coinvolti… e soprattutto per l’ambiente”.

Il 17 maggio scorso l’associazione Assogomma ha organizzato un webinar per aggiornare il settore degli elastomeri sull’evolversi delle tensioni sulle materie prime, sia in termini di prezzi che di disponibilità, argomenti che ormai accompagnano le aziende da diversi mesi. La presentazione dei dati dell’ultima indagine rapida associativa è stata preceduta da due interventi di professionisti di primario standing per commentare l’andamento del mercato finanziario e fisico della gomma naturale, sintetica e anche delle commodity di riferimento. Gianclaudio Torlizzi, managing director di T-Commodity, ha appunto affrontato gli aspetti finanziari della “crisi” delle materie prime che stiamo vivendo, approfondendo la lettura degli indici di borsa relativi a brent e, più in generale, alle commodity, così come gli aspetti valutari, con particolare riferimento al dollaro e alla di-

WEBINAR SU DISPONIBILITÀ DEI MATERIALI E LORO PREZZI Materie prime gomma: situazione attuale e scenari futuri

sponibilità di credito e liquidità a livello globale. Salvatore Pinizzotto, segretario generale di IRSG (International Rubber Study Group), ha invece presentato l’outlook relativo ai consumi di gomma attuali e previsti a livello globale, ma anche gli aspetti di domanda e offerta produttiva soprattutto per quanto riguarda la gomma naturale. A conclusione dell’evento, il direttore di Assogomma, Fabio Bertolotti, ha commentato i risultati dell’aggiornamento dell’indagine rapida associativa (vedi figura 1), che ha affrontato non solo i temi dell’approvvigionamento, ma anche quelli della compressione delle marginalità per i trasformatori di elastomeri, dovuta alla difficoltà nel trasferire a valle gli aumenti di costo subiti. I principali “take home message” che sono emersi parlano di una situazione che rimane ancora molto fluida relativamente sia ai prezzi che alle disponibilità. Ne deriva l’impossibilità di fornire previsioni affidabili. Tuttavia, pare che stiano emergendo segnali di un raffreddamento della situazione: una sorta di stabilizzazione che potrebbe anche portare a un’inversione di tendenza verso fine anno. La situazione nel medio periodo (anno 2022), invece, potrebbe essere comunque quella di una crescita generale dei prezzi, anche se con accenti meno acuti rispetto al passato.

Fig. 1 - Indagine rapida Assogomma sull’andamento dei prezzi. Risposte delle aziende associate alla domanda: “La vostra azienda ha registrato aumenti dei prezzi delle materie prime?”

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SOLUZIONI SU MISURA PER L’INDUSTRIA DELLA GOMMA Una produzione di pneumatici più pulita e sostenibile

Additivi ad alte prestazioni, distaccanti “puliti e sostenibili” e diverse opzioni di rinforzo sono tra le più recenti soluzioni di Lanxess per la produzione di pneumatici

Per produrre i moderni pneumatici di alta qualità sono necessarie soluzioni su misura, ma anche ecosostenibili. La rimozione degli agenti distaccanti, per esempio, è essenziale per i “sealant tires”, o per quelli a bassa rumorosità, poiché assicura che i polimeri, gli espansi o i sensori applicati successivamente aderiscano correttamente. I sensori che trasmettono a conducenti e operatori dati importanti, come la pressione degli pneumatici, la temperatura o la profondità del battistrada, possono aiutare a prevenire danni agli pneumatici e a migliorare notevolmente la sicurezza.

La business unit Rhein Chemie di Lanxess offre un portafoglio diversificato di agenti distaccanti. Oltre ai tradizionali prodotti a base siliconica, come Rhenodiv BP-286 e BP-2864, che, dopo la vulcanizzazione, vengono rimossi dalle gomme con sistemi di lavaggio meccanico o per mezzo di tecnologia laser, sono ora disponibili i nuovi prodotti Rhenodiv

BP-166 e BP-9500, privi di silicone. Gli agenti distaccanti a base acquosa per membrane, Rhenodiv BC-1700, offrono invece elevate prestazioni di distacco superficiale della membrana stessa, minimizzando gli effetti sull’ambiente e aumentando la sicurezza sul lavoro. Con le loro eccezionali proprietà lubrificanti e l’eccellente capacità di trasferimento dallo pneumatico alla membrana, Rhenodiv SP-1010 ed SP-1020 aiutano poi i produttori a ridurre gli scarti e a risparmiare risorse. Le membrane Rhenoshape per la vulcanizzazione, con trattamento permanente, consentono ai produttori di pneumatici di far vulcanizzare le gomme senza l’aggiunta di ulteriori agenti distaccanti, eliminando così la necessità di pulire gli pneumatici vulcanizzati. Dal momento che il processo di spruzzatura dei “tire blank” non è più necessario, non possono verificarsi contaminazioni nelle aree critiche degli pneumatici e neppure in fabbrica. Con la sua ampia gamma di ditiofosfati, acceleranti speciali e masterbatch con fibre, Rhein Chemie offre soluzioni ideali per mescole per pneumatici prive di N-nitrosammine e altamente rinforzate. I ditiofosfati quali Rhenogran TP-50 ed SDT-50 sono acceleranti privi di azoto amminico che possono sostituire quelli convenzionali a base di solfinammidi, tiurami e carbammati. Il loro vantaggio è che formano principalmente legami mono e disolfuro, che sono più stabili dal punto di vista termico e meno suscettibili alla reversione. Si possono utilizzare in parallelo con gli acceleranti solfinammidici, generando sinergie di reticolazione che migliorano l’efficienza del processo. Quando sono richieste caratteristiche meccaniche, dinamiche e termiche estreme, i masterbatch contenenti fibre aramidiche della serie Rhenogran P91-40 offrono prestazioni di rinforzo eccezionali alle mescole per pneumatici. Inoltre, aiutano a disperdere uniformemente nella mescola la polpa a fibra corta aramidica Twaron, molto robusta e leggera. Rhenogran P91-40 non è adatto solo per l’utilizzo nei polimeri tipici per gli penumatici, quali NR, IR, BR ed SBR, ma anche per molti altri tipi, come CR, EPDM ed NBR.

PROGETTI EUROPEI LIFE NEREIDE E LIFE E-VIA Asfalti con materiali riciclati contro l’inquinamento acustico e a favore della mobilità elettrica

In Italia sono in corso due progetti europei, Life Nereide e Life E-Via, che intendono proporre soluzioni contro l’inquinamento acustico: uno dei problemi ambientali che toccano maggiormente la salute e la qualità della vita della popolazione eu-

L’obiettivo dei progetti europei Life Nereide e Life E-Via è quello di studiare una risposta all’inquinamento acustico causato dal traffico nei centri urbani, che ogni anno affligge 100 milioni di persone in tutta Europa ropea. L’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) stima infatti che siano oltre 100 milioni i cittadini europei esposti in maniera prolungata a livelli di rumore eccessivi e che, per questo, rischino conseguenze anche gravi per la salute. Stima inoltre che l’inquinamento acustico stradale notturno, ancora più dannoso per la salute, colpisca almeno il 20% della popolazione europea che vive nelle aree urbane. Alcune tra le azioni più efficaci introdotte per risolvere questo problema riguardano la realizzazione di pavimentazioni stradali a bassa emissione sonora, ottenute anche con materiali di riciclo, e la progressiva diffusione della mobilità elettrica. Nati per analizzare i benefici possibili derivanti da tali soluzioni, Life Nereide e Life E-Via sono due progetti finanziati dal programma Life, volto a sostenere azioni a favore dell’ambiente e del clima. Il progetto Life Nereide, che si sta avviando alla conclusione, ha portato alla definizione delle migliori soluzioni per realizzare pavimentazioni estremamente silenziose e sostenibili, capaci di ridurre il rumore del traffico fino a 5 dB grazie a un uso intelligente di materiali quali il polverino di gomma riciclata e il fresato d’asfalto, ottenuto dalla rimozione di vecchie pavimentazioni. Il progetto è guidato dal Dipartimento d’Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa e vede come partner la Regione Toscana e l’agenzia regionale Arpat, il centro di ricerca belga BRRC, l’Idasc-CNR e il consorzio Ecopneus. Grazie al progetto sono state definite 12 differenti mescole bituminose, posate su diverse strade della Toscana; sono state poi effettuate misurazioni acustiche sulle pavimentazioni e indagini sulla popolazione, per conoscere gli effetti concreti su chi vive nei pressi di strade a elevato scorrimento. Dal canto suo, il progetto Life E-Via si sta invece concentrando sui veicoli elettrici e ibridi, studiandone l’interazione pneumatico-strada per individuare e implementare misure di mitigazione del rumore attraverso l’ottimizzazione sia degli pneumatici sia del fondo stradale, anche attraverso lo sviluppo di un nuovo asfalto “silenzioso” messo a punto grazie a un approccio simile a quello adottato da Life Nereide. Il progetto vede coinvolti il Comune di Firenze, in qualità di coordinatore, e i partner: Continental, iPool, Università Gustave Eiffel, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e Vie En.Ro.Se. Ingegneria.

AGGIORNAMENTI SULLE INIZIATIVE IN CORSO La formazione Assogomma procede a gonfie vele!

Come annunciato sullo scorso numero di Elastica, il programma di formazione dell’associazione Assogomma è ripartito e, dopo aver scaldato i motori a marzo, è andato a regime con le iniziative dei mesi successivi. Il corso “La mescolazione della gomma” di aprile è stato un vero successo e ha raccolto un numero di adesioni doppio rispetto al passato, tanto che si è deciso di programmare nuove date del medesimo corso tra fine maggio e inizio giugno 2021. Il risultato finale è stato di oltre 70 partecipanti, provenienti da quasi altrettante aziende, che in sei giornate di formazione - coordinate da Maurizio Stefano Galimberti (docente presso il Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano) - hanno approfondito tutti i principi fondamentali della trasformazione delle mescole, partendo dai concetti di base (materie prime e reologia), per arrivare poi ad approfondire le tecniche di mescolazione continua e discontinua e il comportamento delle mescole nella fase di processing, in relazione alla scelta di elastomeri, cariche e formulazioni. Inoltre, solo pochi giorni fa si è tenuto anche il corso “Database SCIP: obbligo di notifica all’ECHA per i fornitori di articoli contenenti sostanze SVHC”. Realizzato in collaborazione con Federchimica, ha visto oltre 30 partecipanti, i quali hanno dato feed- back molto positivi sull’iniziativa, che potrà essere riproposta anch’essa nel corso della seconda metà dell’anno. Infine, Assogomma annuncia una nuova iniziativa relativa alle “Notifiche archivio miscele pericolose”, che è in programma per il 13 luglio 2021. Le informazioni relative a contenuti e modalità d’iscrizione sono reperibili, di volta in volta, sul sito dell’associazione www.federazionegommaplastica.it, oppure contattando la segreteria di Assogomma allo 02 43928231-33.

NOTIZIARIO UNIPLAST

ENTE ITALIANO DI UNIFICAZIONE DELLE MATERIE PLASTICHE FEDERATO ALL’UNI

A CURA DI GIANLUIGI MORONI

GLI INCONTRI DI APRILE Focus su sostenibilità ed economia circolare

VALVOLE IN MATERIALE PLASTICO

Alla riunione web del CEN/TC 155/WG32, tenutasi il 6 aprile, dopo un esame delle principali metodologie di prova esistenti, si è deciso di procedere con la revisione delle norme di prova di maggior uso che presentano incongruenze nelle specifiche norme di prodotto per il settore gas e acqua. Si procederà dapprima con la revisione della EN 12100:1997 (WI=00155462) e, per l’affinità con alcuni punti della EN 10741 WI=00069034 relativi ai metodi di prova, sarà verificata la sua applicabilità alle valvole in materiale plastico.

IMBALLAGGI E RIFIUTI DI IMBALLAGGI

L’8 aprile si è tenuta la riunione web dell’AHG del CEN/TC 261 “Packaging” per rispondere alle richieste di standardizzazione proposte dalla CPA (Circular Plastics Alliance) al fine di determinare quali progetti rientrerebbero nel campo di applicazione del CEN/TC 261 “Packaging”, l’eventuale assegnazione di tali progetti ai vari WG del CEN/TC 261 e la preparazione di una posizione da rinviare al CCMC in risposta alla proposta della CPA. Si è concordato che le circa 80 proposte di normazione esaminate erano molto dispersive e avrebbero richiesto un impegno pluridecennale in termini di tempo di sviluppo, per cui era necessario stabilire delle priorità sugli argomenti di valenza generale, poiché il CEN/TC 261 raggruppa più materiali e sono già state pubblicate norme armonizzate secondo la Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, che dovranno essere aggiornate sulla base della nuova Direttiva (EU) 2018/852 del 30 maggio 2018 e dei nuovi mandati della CE. Inoltre, nello sviluppo delle richieste della CPA, non è possibile prescindere dai materiali di riciclo impiegati nei procedimenti di fabbricazione e dalle disposizioni legislative esistenti sul contatto per alimenti, che pongono limitazioni a molte delle aspirazioni proposte dalla CPA, che non trovano una risposta di attuazione pratica per l’impossibilità applicativa.

RETI PER AGRICOLTURA

Il gruppo ad hoc SC19/AHG “Reti per agricoltura”, riunitosi online il 9 aprile, ha esaminato, riguardo ad alcune prove tipiche per le varie tipologie di reti in materiale plastico impiegate in agricoltura, la prova di permeabilità all’acqua e ha discusso gli schemi per le attrezzature impiegate. TUBAZIONI IN PRESSIONE

Alla riunione web del gruppo di studio Uniplast SC8/GS2 “Sistemi di tubazioni in pressione di materia plastica”, tenutasi il 13 aprile, è stata presentata una proposta per un progetto di norma sulle tubazioni in PVC-A. Le tubazioni in questo materiale sono sul mercato dagli Anni Ottanta e si sono diffuse soprattutto nei paesi a influenza anglosassone (Regno Unito, Irlanda, Sud Africa, Australia, Nuova Zelanda). In particolare, sono impiegate in ambito minerario per la resistenza agli urti favorita dai modificanti introdotti (cloruro di polietilene o acrilici). In Nord America i prodotti sono conosciuti come PVC-M (Modified), ulteriore designazione che si è successivamente diffusa anche negli altri paesi di influenza inglese. Le normative prese in considerazione per definire la prima bozza del progetto sono AS/NZS 4765:2017, SANS 966-2:2013, BS PAS 27, la

TTR Institute

specifica tecnica IIP basata sulla PAS 27:1999 e la specifica Annex K75 of TD-Ki 0410. Alcuni spunti messi in luce durante la discussione della presentazione riguardano l’estensione della gamma dei diametri a valori inferiori a 63 mm, un’ulteriore analisi della prova secondo EN ISO 13846:2000 e i riferimenti da prendere in considerazione per la resistenza chimica. Si è riunito online il 14 aprile il gruppo di studio Uniplast SC8/GS4 “Sistemi di tubazioni in pressione di poliolefine per acqua e gas”, che ha analizzato i documenti al voto formale sulle tubazioni in polietilene per la distribuzione di gas combustibili FprEN 1555-1,-2,-3,-4,-5. Tutti i documenti sono stati approvati con commenti redazionali.

ASPETTI AMBIENTALI

Il CEN/TC 249/WG24 “Environmental aspects”, riunitosi online il 21 aprile, continua la discussione degli oltre 480 commenti ricevuti durante l’inchiesta CEN del prEN 17615 “Plastics - Environmental Aspects - Vocabulary”. Poiché diversi termini sono ancora dibattuti, il WG24 intende riproporre il prEN 17615 per una seconda inchiesta CEN. Il termine “pre-consumer plastics”, per esempio, è stato molto discusso sia nel WG24 che in ambito CPA-EC, giungendo alla conclusione che apparirà assieme al termine “post-industrial”, con identica definizione: “plastic material or product discarded before it has been put in use diverted during a manufacturing process. Note 1 to entry: This term excludes in-housescrap”. La definizione è oggetto di commenti fra gli esperti, che saranno ripresi nelle prossime riunioni del WG24.

SALDATURA DI TUBAZIONI IN PP

La riunione web del gruppo ad hoc (AHG) SC8/ AHG “Saldature di tubazioni in PP”, del 23 aprile, è stata indetta per riprendere la revisione delle, norme UNI 11266:2008 e UNI 11397:2011, interrotta nell’autunno del 2018 poiché si era constatato che diverse parti potevano essere correlate con le revisioni delle UNI 10520 e 10521 e che era opportuno attenderne il termine. Il progetto di revisione UNI1608401 della UNI 10520 è stato in inchiesta pubblica dal 16 marzo al 15 maggio 2021, mentre il progetto di revisione UNI1608402 della UNI 10521 è stato approvato il 14 marzo 2021 dalla sottocommissione UNI/CT 039/SC 05 per l’invio all’inchiesta pubblica. È stata quindi ripresa la bozza di revisione della UNI 11266 del 2018, il cui titolo è stato modificato in “Saldatura di materie plastiche - Saldatura per elettrofusione - Saldatura di tubi e/o raccordi di polipropilene per tubazioni in pressione”. Sono stati inoltre rivisti diversi paragrafi: scopo; principio della saldatura a elettrofusione; condizioni ambientali; livelli di qualità delle saldature; competenza dei saldatori; controlli preliminari; preparazione per la saldatura; ciclo di fusione e raffreddamento; movimentazione del giunto saldato; rapporto di saldatura; controllo qualità; appendice A (normativa); controlli visivi da svolgere sui materiali in PP e sulle attrezzature utilizzate per la saldatura di giunti con elettrofusione. Si è deciso di proseguire nella revisione della UNI 11266.

Pisani Group

SPECIFICHE TECNICHE PER TUBAZIONI IN PE

Il 30 aprile, alla riunione web dell’SC8/AHG “Specifiche tecniche per tubazioni in polietilene”, la bozza del rapporto tecnico “Linea guida per la definizione dei requisiti tecnico-funzionali delle tubazioni in polietilene (PE)” è stata ripresa e corretta redazionalmente nelle varie appendici. Il documento sarà trasmesso a inchiesta per raccogliere commenti.

UNIPLAST

Politecnico di Milano - Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” Piazza Leonardo Da Vinci, 32 - 20133 MILANO Tel.: +39 02 23996541 - Fax: +39 02 23996542 E-mail: segreteria@uniplast.info www.uniplast.info

Progetti di norma

Riportiamo qui di seguito l’elenco di parte dei progetti di norma ISO e CEN inviati in inchiesta pubblica nel mese di aprile 2021 per il settore materie plastiche e gomma. Ulteriori informazioni possono essere richieste a Uniplast - Tel.: 02 23996541 - Fax: 02 23996542 - E-mail: segreteria@uniplast.info

ISO TC 61 (Plastics)

ISO/NP 22007-8 Plastics - Determination of thermal conductivity and thermal diffusivity - Part 8: Modified transient plane source (MTPS) method ISO/WD 2561 for CD Voting Plastics - Determination of residual styrene monomer in polystyrene (PS) and impact-resistant polystyrene (PS-I) by gas chromatography ISO/CD 4410 Experimental characterization of in-plane permeability of fibrous reinforcements for liquid composite moulding ISO/DIS 1888 Textile glass - Staple fibres or filaments - Determination of average diameter ISO/DIS 15013 Plastics - Extruded sheets of polypropylene (PP) - Requirements and test

CEN/TC 155 (Plastics piping systems and ducting systems)

prEN 12201-1, -2, -3, -4, -5 Plastics piping systems for water supply, and for drainage and sewerage under pressure - Polyethylene (PE) - Part 1: General; Part 2: Pipes; Part 3: Fittings; Part 4: Valves for water supply systems; Part 5: Fitness for purpose of the system DEC 1461 Skip FV for EN ISO 11296-4 Plastics piping systems for renovation of underground non-pressure drainage and sewerage networks - Part 4: Lining with cured-in-place pipes - Amendment 1: Updated definitions, marking requirements and procedure for alternative expression of flexural test results (ISO 11296-4:2018/DAM 1:2020)

CEN TC 249 (Plastics)

CEN TC 249 N2752 Draft decison 777 on a NWIP Revision of EN 15347:2007, Plastics - Recycled Plastics - Characterisation of plastics wastes prEN ISO 15013 Plastics - Extruded sheets of polypropylene (PP) - Requirements and test methods (ISO/DIS 15013:2021) prEN ISO 15527 Plastics - Compression-moulded sheets of polyethylene (PE-UHMW, PE-HD) - Requirements and test methods (ISO/DIS 15527:2021)

CORSI E CONVEGNI

Austria

20-21 ottobre - Vienna: Plastics Recycling Technology - AMI (www.ami.international/events)

Belgio

27-28 ottobre - Bruxelles: Carbon Dioxide Utilisation Summit - ACI (https://www.wplgroup.com/aci/event/co2)

Canada

8-9 settembre - Montreal: Carbon Dioxide Utilization Summit - ACI (https://www.wplgroup. com/aci/event/co2-canada)

Cina

6-8 settembre - Shanghai: Food Contact Asia - Smithers Rapra (www.smithers.com/events)

Germania

21-23 luglio - Berlino (conferenza virtuale): Additive Manufacturing Forum - Institute for Production Management (www.am-forum.eu) 26 agosto - Webinar: Rubber Extrusion: Theory & Practice - KnowHow Webinars c/o TechnoBiz Communications (www.knowhow-webinars.com) 7-8 settembre - Norimberga: bio!Toy - Polymedia Publisher (www.bio-toy.info)

Italia

22 luglio - Webinar: Ottimizzare le performance dei motori e degli azionamenti Fanuc (livello avanzato, in inglese) - Fanuc (www.fanuc.eu/it) 9 settembre - Montegrotto Terme (PD): The Global Plastics Industry Seminar - AMI (www.ami.international/events) 14 settembre - Alessandria: Corso introduttivo alle materie plastiche - Proplast (www.plasticsacademy.it; www.proplast.it) 16 settembre - Alessandria: Progettazione di manufatti in plastica: criteri, tolleranze dimensionali e gestione ritiri - Proplast (www.plasticsacademy.it; www.proplast.it)

Regno Unito

1° settembre - Bristol: The Global Plastics Industry Seminar Europe - AMI (www.ami.international/events)

Spagna

8-10 novembre - Barcellona: Agricultural Film Europe - AMI (www.ami.international/events)

Stati Uniti

12-15 luglio - Atlanta (Georgia): World of Wipes - Inda (www.inda.org) 27-30 luglio - Raleigh (North Carolina): Intermediate Nonwovens Training Course - Inda (www.inda.org/education) 4-6 agosto - Austin (Texas): Resource Recycling - Resource Recycling (https://resource-recycling.com)

Tailandia

11 agosto - Webinar: Radial Tire Compound Polymer Blends - KnowHow Webinars c/o TechnoBiz Communications (www.knowhow-webinars.com)

ESPOSIZIONI E FIERE

2021

16-18 luglio - I-PlastPack Africa (Dar Es Salaam, Tanzania) 28-30 luglio - PU China (Shanghai, Cina) 10-12 agosto - Feipur Poliuretano / Feiplar Composites (San Paolo, Brasile) 26-28 agosto - Plastech Vietnam (Ho Chi Minh City, Vietnam) 26-28 agosto - Rubber & Tyre Vietnam (Ho Chi Minh City, Vietnam) 8-10 settembre - Plastex Uzbekistan (Tashkent, Uzbekistan) 13-16 settembre - Koplas (Seoul, Corea del Sud) 14-16 settembre - Propak West Africa (Lagos, Nigeria) 14-18 settembre - Equiplast (Barcellona, Spagna) 21-23 settembre - Plastpol (Kielce, Polonia) 21-23 settembre - PPP Africa (Dar Es Salaam, Tanzania) 23-25 settembre - PPP Africa (Addis Abeba, Etiopia) 27-29 settembre - Luxe Pack (Monaco, Principato di Monaco) 28-30 settembre - Interplas (Birmingham, Regno Unito) 28-30 settembre - FachPack (Norimberga, Germania) 28 settembre-2 ottobre - Taipeiplas (Taipei, Taiwan) 29-30 settembre - Compounding, Recycling, Extrusion, Polymer Testing World Expo (Essen, Germania) 12-16 ottobre - Fakuma (Friedrichshafen, Germania) 13-16 ottobre - Indoplas, Indopack, Indoprint (Jakarta, Indonesia) 13-16 ottobre - Expoplast (Lima, Perù) 14-16 ottobre - PPP Ethiopia (Addis Abeba, Etiopia) 19-21 ottobre - Icec, International Converting Exhibition and Conference (Orlando, Stati Uniti) 19-22 ottobre - Hispack (Barcellona, Spagna) 26-28 ottobre - PPP Nigeria (Lagos, Nigeria) 26-29 ottobre - Ecomondo (Rimini, Italia) 27-28 ottobre - LuxePack New York (New York, Stati Uniti) 27-31 ottobre - PackShow (Bucarest, Romania) 4-5 novembre - PRS, Plastics Recycling Show (Amsterdam, Paesi Bassi) 8-12 novembre - Plastico Brasil (San Paolo, Brasile) 11-13 novembre - Central Asia Plast World (Almaty, Kazakhstan) 15-18 novembre - Arabplast (Dubai, Emirati Arabi Uniti) 16-18 novembre - Utech Europe (Maastricht, Paesi Bassi) 16-18 novembre - MetsTrade, nautica e compositi (Amsterdam, Paesi Bassi) 23-25 novembre - Mecspe (Bologna, Italia) 23-26 novembre - PPP Iraq (Erbil, Iraq)

2021

17-21 febbraio - Plastindia (Nuova Delhi, India) 22-24 febbraio - Utech Middle East/Africa (Dubai, Emirati Arabi Uniti) 8-10 marzo - JEC World (Parigi, Francia) 14-16 marzo - Plast Alger (Algeri, Algeria) 16-17 marzo - Injection Moulding and Design Expo (Detroit, Stati Uniti)

NOTA: Il calendario di fiere e convegni potrebbe subire variazioni a causa dell’attuale emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. Vi invitiamo pertanto a consultare i siti web riportati in questa pagina e a visitare il sito www.macplas.it per tutti gli aggiornamenti del caso.

Materiali

16 luglio 2021: Materiali innovativi - 1° modulo: plastiche biodegradabili e polimeri da risorse rinnovabili 20 luglio 2021: Tecniche di colorazione per i polimeri 22 luglio 2021: Materie plastiche riciclate: definizioni e normative - NEW 26 luglio 2021: Materiali innovativi - 2° modulo: dai rinforzi tradizionali fino alle nanocariche 29 luglio 2021: Riciclo e recupero di rifiuti di plastica e sottoprodotti di materie plastiche 30 luglio 2021: Materie plastiche riciclate: come impiegarle correttamente - NEW 2 agosto 2021: Corso base sui polimeri 2-3 agosto 2021: Corso approfondito sui polimeri 4 agosto 2021: Gomme termoplastiche: corso base

Stampaggio termoplastici

19, 20, 21 luglio 2021: Stampaggio a iniezione - Corso approfondito 23 luglio 2021: Stampaggio a iniezione - Specialista set-up e avvio produzione applicando la SMED 28 luglio 2021: Stampaggio a iniezione - Le caratteristiche della vite di plastificazione

CORSI E SEMINARI CESAP

SEGNALIAMO DI SEGUITO GLI APPUNTAMENTI FORMATIVI EROGATI DA CESAP, IN AULA E VIA WEBINAR, CHE SI SVOLGERANNO NEI PROSSIMI MESI

29-30 luglio 2021: Stampaggio a iniezione - Corso base 23-30 luglio 2021: Stampaggio a iniezione - Simulazione CAE

Altre tecnologie

12, 19 luglio 2021 (h 09-13): Estrusione di materiali polimerici: analisi e simulazione software 14, 21, 30 luglio 2021 (h 09-13): Estrusione di materiali polimerici: processo e analisi delle criticità 6 agosto 2021: Termoformatura: processo e analisi delle criticità

Attrezzature - Progettazione

22-23 luglio 2021: Stampi per iniezione - Corso base 5-6 agosto 2021: Stampi per iniezione - Corso approfondito (stampi complessi - manutenzione - costo)

Laboratorio - Food contact

CORSI OPERATIONAL EXCELLENCE

Cesap e MIP - Graduate School of Business (la prestigiosa School of Management del Politecnico di Milano) hanno siglato un accordo strategico per l’erogazione, presso il Plastics Smart Hub 4.0 di Monza, di corsi teorici e pratici sulle principali metodologie dell’Operational Excellence, con specifico focus sulle tecnologie e sulle tematiche del mondo della plastica e della gomma. World Class Manufacturing 13, 14, 15, 16 luglio 2021 (h 09-13): La programmazione della produzione 15 luglio 2021: FMEA: Failure Mode and Effect Analysis 20 luglio 2021: TPM: Total Productive Maintenance 20, 21, 27, 28 luglio 2021 (h 09-13): Il product costing e la contabilità industriale 22 luglio 2021: Design of Experiments (DOE) 29, 30 luglio 5, 8 agosto 2021 (h 09-13): Il processo di acquisto e il benchmarking dei fornitori - NEW

Lean Six Sigma (Yellow Belt, Green Belt e Black Belt) Cesap ha ottenuto il riconoscimento “Accredited Training Organization - ATO”, ovvero organizzazione accreditata per la formazione, per l’erogazione di corsi di formazione volti alla certificazione Lean Six Sigma da parte dell’International Association For Six Sigma Certification (IASSC), il più importante organismo mondiale di parte terza (totalmente indipendente) nel campo di formazione e certificazione competenze sulle metodologie Lean Six Sigma.

Lean Six Sigma - Yellow Belt Lean Six Sigma - Green Belt Lean Six Sigma - Black Belt I primi appuntamenti con la sessione formativa Lean Six Sigma si terranno il 3-5 agosto 2021. Per maggiori informazioni vi invitiamo a contattare la segreteria Cesap. 3-4 agosto 2021 (h 09-13): Materiali a contatto con gli alimenti (MOCA) 5-6 agosto 2021: Prove fisico-meccaniche e analisi identificative: elementi indispensabili per la caratterizzazione dei materiali plastici

Assicurazione qualità

22 luglio 2021: Difetti di stampaggio: come evitarli agendo sui parametri macchina 26 luglio 2021: L’importanza della documentazione tecnica: nozioni per la gestione del reparto ed esempi di modulistica

NOTA: Il calendario corsi potrebbe subire variazioni e/o essere ampliato. Vi invitiamo a visitare il sito web Cesap alle sezioni “Materiali e Tecnologie”, “Operational Excellence” ed “Energy Excellence” per tutti gli aggiornamenti sulla programmazione e per i webinar gratuiti.

CESAP C/O IIP (ISTITUTO ITALIANO DEI PLASTICI)

Via Velleia, 4 - 20900 Monza (MB) Tel.: +39 039 2045700 - Fax: +39 039 2045784 E-mail: info@cesap.com www.cesap.com - www.iip.it

CORSI SBS

SBS-SCUOLA BENI STRUMENTALI ORGANIZZA CORSI DI FORMAZIONE SU MISURA PER LE AZIENDE COSTRUTTRICI DI MACCHINE E IMPIANTI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA (E DELLA MECCANICA STRUMENTALE PIÙ IN GENERALE). QUI DI SEGUITO I PROSSIMI APPUNTAMENTI, TUTTI FRUIBILI IN MODALITÀ ONLINE.

Tecnica e normativa

14 settembre (9.00-13.00) Il software legato alla sicurezza e la validazione delle parti dei circuiti di comando di sicurezza 21 settembre (9.00-18.00) Come affrontare le ispezioni sulle macchine nei vari paesi del mondo. Modifiche e rimarcatura CE 7 ottobre (9.00-18.00) Conformità dei manuali alle norme di Europa, USA, Brasile: come descrivere le procedure LO-TO 13 ottobre (9.00-18.00) Requisiti di sicurezza per isole robotizzate e robot collaborativi 21 ottobre (9.00-18.00) Conformità e certificazione delle macchine worldwide 4 novembre (9.00-18.00) EMC, prove e test pratici per macchine e impianti, EN 60240-1 ed EN 61439-1 25 novembre (9.00-18.00) Quadro normativo di riferimento per la conformità delle macchine e novità 2022

Operations

Dal 16 settembre (9.00-12.30 - 4 sessioni online) Innovazione, rischio e requisiti di commessa 27 e 28 ottobre (9.00-17.00) Gestione data base tecnici 9 e 11 novembre (9.00-17.00) Metodi e industrializzazione 23 e 24 novembre (9.00-17.00) Modelli e tecniche di valutazione di affidabilità del prodotto 29 e 30 novembre (9.00-18.00) Progettare un prodotto affidabile con FMEA ed FTA

Export, fisco, dogane

23 settembre (9.00-13.00) Classificazione doganale e Dual Use 14 ottobre (9.00-13.00) Incoterms 2020 18 novembre (9.00-13.00) IVA estera

Amministrazione e finanza

Dal 6 ottobre (9.00-13.00 4 sessioni online) Finance for non finance manager

Risorse umane

22 settembre (10.00-13.00) Age management - Gestire le diversità generazionali per la crescita aziendale Dal 7 ottobre (14.00-18.00 - 4 sessioni online) HR Legale: nuove sfide e opportunità Dal 4 ottobre (9.00-13.00 - 4 sessioni online) Social employer branding

Commerciale e marketing

Dal 7 settembre (9.00-13.00 - 4 sessioni online) Budgeting & Reporting Dal 7 settembre (9.00-13.00 - 11 sessioni online) Digital Communication Boss: la comunicazione digitale per il settore machinery

Acquisti, logistica, magazzino

Dal 23 settembre (9.00-13.00 - 4 sessioni online) La gestione del magazzino: processi e sistemi operativi 10 e 17 novembre (9.00-13.00) La valutazione dell’outsourcing della logistica distributiva: trasporti e magazzino

Industria 4.0

6 e 9 settembre (9.00-13.00 e 14.00-18.00 ) Tutto si stampa... in 3D 8 e 11 novembre (9.00-13.00 e 14.00-18.00) Aumentiamo in affidabilità con Edge & Cloud Computing

Management & Soft Skills

24 e 27 settembre (9.00-13.00) Etica aziendale 6 e 13 ottobre (9.00-13.00) Approccio strumentale alla gestione del tempo lavorativo

NOTA: In forza delle misure di contenimento del coronavirus, i corsi si svolgono in modalità web learning. Il calendario online è comunque in costante aggiornamento sul sito: www.scuolabenistrumentali.it

PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI:

formazione@scuolabenistrumentali.it www.scuolabenistrumentali.it

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IN QUESTO NUMERO SI PARLA DI:

AZIENDA/ASSOCIAZIONE/ENTE

AGENZIA EUROPEA DELL’AMBIENTE AMAPLAST AMI ANNA RECYKLING ARKEMA ASSOFERMET ASSOGOMMA ASSORIMAP BASF BATTENFELD-CINCINNATI BD PLAST BFM BIESSE BKG BOSCH REXROTH CERISIE CESAP CMS COIM COMI COREPLA COVESTRO CROCCO ECOPNEUS EDI ETTLINGER EXACT FAP FONDAZIONE PLART FREEDONIA GEFRAN GREENPLAST GUFRAM HEATHLAND HENNECKE-OMS HS-UMFORMTECHNIK INTERFLUID IRSG JSW EUROPE LANXESS LIBERA UNIVERSITÀ DI BOLZANO LIFE E-VIA LIFE NEREIDE MAAG MACCHI MARFRAN MAST MEAF MACHINES MEPOL MMATWO NORDSON CORPORATION NOVAMONT PCE INSTRUMENTS PLART (MUSEO) PLAST PLASTIC CONSULT POLARTTECH POZZI-AROSIO POZZI INDUSTRIES PREVIERO PROMAPLAST PROMIX PVC FORUM ITALIA RADICIGROUP RHEIN CHEMIE SAIP SBS (SCUOLA BENI STRUMENTALI) SOREMA STOROPACK T-COMMODITY TECNODINAMICA TEKNODEPURAZIONI AQUAE TOMRA SORTING RECYCLING TRINSEO UNIPLAST UNIRIMA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE UNIVERSITÀ DI PISA WITTMANN GROUP

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