LO SGUARDO DI ELSA
Mostra fotografica di Elsa Mezzano

" INTER ACTION" (2023)
Open ADA, Torre Pellice (To)
Testo critico di Monica Nucera Mantelli
Lo studio quotidiano sul corpo plastico, concepito come luogo della creazione - corpo che si abbandona alla forma geometrica multidimensionale della propria presenza - genera, nelle imago-forme fotografiche di Elsa Mezzano, uno sguardo estroflesso, spinto ed estremizzato tra neri, grigi e bianchi, per raggiungere quella crasi tra spirito e materia che il linguaggio analogico della macchina fotografica e lo sviluppo manuale in camera oscura hanno il pregio di poter rilevare

Un linguaggio generato da mani e da lenti che permettono a questa Autrice un risultato fantasmagorico - teutonico o impalpabile - a tratti quasi pronto ad essere smembrato dalla luce stessa che lo ha decifrato, per poi deflagrare nell'animo di chi entra nelle sue pieghe. Ogni opera immortalata dalla Mezzano si dispiega in un paesaggio percorribile sino alle estreme conseguenze dello sguardo di chi le osserva. Tra le sue molte opere fotografiche, citiamo quella magistrale, da lei esposta nel 1978 alla Biennale di Venezia su invito di Luigi Carluccio per il progetto “L’Immagine provocata”
Chi poi, come Lei, ha attraversato sin da giovane esperienze artisticoperformative intorno alla danza, oltre a traversie politico sociali in Paesi complessi e molto difficili per il mondo femminile - come lo stesso Iraq per il quale curai per lei una piccola mostra a Pecetto (TO) nel 2007 - ha un occhio allenato alla gestualità del corpo che si piega, muore e a volte rinasce da se
Nello studio di Elsa Mezzano ed Enzo Sciavolino (2023) Scultura di E.S. “Carmelo Bene” fotografata da E. M.stesso, come nelle sculture di Enzo Sciavolino, suo compagno da quasi sessant’anni (nel 2024)
Questo è un prodromo importante per capire il taglio dello sguardo di Elsa. Uno sguardo che coltiva da oltre cinquant'anni in totale autonomia stilistica, e col quale esercita autorevolezza tramite il suo sensibilissimo sguardo. E' proprio l’intensità della sua "mirada" che ci fa creatori di intimi riverberi emozionali, per usare un termine del mondo del tango, disciplina coreutica per la quale questa fotografa ha anche prodotto una serie di immagini nello storico Caffè Procope di Torino, prima milonga d’Italia
Essere partner artistica e di vita dello scultore e incisore siciliano sopracitato, non le ha tolto, anzi, le ha aggiunto cifra distintiva. Prendendosi cura in modo meticoloso ed esigente della presenza scenica delle opere di Sciavolino - come si può ravvedere dalle immagini esposte nel progetto “Interaction” co-curato da me medesima e Antonio Attini presso Open ADA a Torre Pellice – Ella concede a chi guarda l’approfondimento sia sulle dinamiche di relazione spaziale tra le forme, oltre alla presa in carico della composizione corale delle narrazioni materico-scultoree dell’Artista

Elsa Mezzano, grazie ai suoi affiancamenti costanti alle questioni più varie intorno alla tridimensionalità artistica, ha sviluppato ampiamente lo spazio d’indagine,valorizzando così il suo cammino individuale, e allo stesso tempo ha saputo tradurre istanze di impegno sociale e militanza condivisa, per tramite di un discorso poetico pluridimensionale.
Portare alla luce con epicità pastellata, o asciuttezza temperata, quel desiderio riposto oltre l’umano sentire, in un Altrove inspiegabile di chiariscuro –sulle orme di un grande caposcuola come Henri Cartier Bresson - fa di Elsa Mezzano una fotografa molteplice, capace di comporre un discorso sempre nuovo, che non recita e non ripete l’evidente, ma rivisita l'opera altrui, arricchendola di significati per lo spettatore.
M.N.M.
Torre Pellice, maggio 2023