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Giulianova

Croazia “Si vola” Nicola Di Giovannantonio

Nr.38 LUGLIO 2013

c’è da «fare» Marco Pannella

Memorie M e m o r i e e speranze s p e ra n z e di d i un un « «vecchio v e c c h i o zio» zio»



DIRETTORE RESPONSABILE: Direttore Editoriale

Mira Carpineta direzione@primapaginaweb.it Enrico Santarelli direzionemkt@primapaginaweb.it

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38 Luglio 2013

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Via Costantini, 6 - Teramo Tel & Fax . 0861. 250336 redazione@primapaginaweb.it Daniela Palantrani Nicola Arletti di Carlo Di Patrizio

Supporto web: STAMPA:

Hanno collaborato:

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Tempo incerto Alla fine qualcosa è cambiato, dopo tutto. Sono spariti dai Tg i servizi che inquadravano i caselli autostradali e i consigli per la calura.

Politica

GIOVANNI CAVALLARI: IL CAMBIAMENTO DEL PD TERAMANO?

Nicola Di Giovannantonio: il futuro è nella rete (di imprese)

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di Daniela Palantrani

Territorio

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Reg. Trib. TE R.O.C ISSN

VOCI DALLA PROVINCIA

Simona Angelini Clementina Berardocco Arianna Braca Ottavio Caporali Stefano Ciaffoni G. Carbone Citerei Michele Ciliberti Walter De Berardinis Sabrina V.P. Defourney Anastasia Di Giulio Laura Di Paolantonio Laura Di Pietrantonio Angela Fosco Daniele La Licata Antonella Lorenzi Giuseppe Mauro Anna Piersanti Daniela Palantrani Martina Pirocchi Annamaria Ponziani Gianfranco Puca Piero Serroni Raffaele Raiola Pasquale Ripassa Fausto Ruffini Alexian Santino Spinelli Patrizio Visentin n. 605 del 14.07.09 n. 20081 2281-5651

Le strade (in)quiete di Rapino di Martina Pirocchi DISTRIBUZIONE

Sociale

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IMMIGRATI E BUROCRAZIA

Iscritto a: UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

La lingua Italiana, il primo test di Clementina Berardocco IMPRESA ASSOCIATA

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Rc auto: aumenti

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I danni e (i costi) del mancato affetto

di Ottavio Caporali

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C’è da «fare»

Dal pollo all’uovo di Fausto Ruffini

Chiuso il 9 luglio 2013 La responsabilità delle opinioni espresse negli articoli pubblicati è dei singoli autori, da intendersi libera espressione degli stessi. Alcune collaborazioni sono gratuite. L’editore ha compiuto ogni sforzo per contattare gli autori delle immagini. Qualora non fosse riuscito, rimane a disposizione per rimediare alle eventuali omissioni Le informazioni, testi, fotografie non possono essere riprodotte, pubblicate o ridistribuite senza il consenso dei titolari dei diritti.

di Gianfranco Puca

Contatti: redazione@primapaginaweb.it tel/fax 0861. 250336

Omnibus

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Il self lifting

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Il Criceto...

In copertina:

di Antonella Lorenzi

“Tempo Incerto” (foto: free royalty from internet)

n. 38 anno 4 - luglio 2013 di Sabrina V.P. Defourney PrimaPagina 38 - lug. 2013

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Botta &... Risposta

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TRA VERITÀ E VIRTÙ

Editoriale di Mira Carpineta

ra i reperti polverosi che a volte riaffiorano dalla memoria scolastica mi soffermo spesso su una celebre affermazione di Protagora, per la quale il filosofo greco è passato alla storia: “l’uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono, e di quelle che non sono in quanto non sono”. A sottolineare, semmai ne avessimo ancora bisogno, l’assoluta relatività della verità: ovvero che ciascuno vede le cose alla sua maniera e in modo diverso rispetto agli altri. Così, se non si può trovare una verità assoluta, perché la verità è soggettiva, non si possono cogliere le cose come realmente sono, ma solo come vengono percepite (e ne sanno qualcosa i tribunali , le corti d’appello e la Cassazione). Tempi umanistici, dove la parola aveva un posto di privilegio nella cultura della vita. Oggi invece siamo sotto la dittatura (globale) dei numeri. Dati, proiezioni, diagrammi, percentuali e bilanci. Tanti. Tutto visto, filtrato, esaminato dal punto di vista numerico. Economia, finanza, politica, sociale, cultura, una serie infinita di numeri che definiscono ogni cosa. Nel bene (poco) e nel male (molto). Quattro anni di crisi e di terrore da spread con l’ossessione della riduzione del deficit. Eppure ancora non “quadra”. I conti

tornano ma la vita peggiora. Allora qual è la verità? Abruzzo regione virtuosa o vittima della sua virtù? Qual è il parametro che definisce il benessere di una società? Un registro contabile o un servizio sociale efficiente? Se l’uomo è la misura di tutte le cose, perché non riusciamo a percepire il bello di un successo raccontato dai numeri? Se l’uomo è la misura di tutte le cose, perché le sue priorità individuali e sociali sono sempre subordinate alle priorità astratte e impersonali? Per dirla alla Matteo Renzi, perché tanto affannarsi “per rassicurare i mercati e non per rassicurare chi va al mercato?” Secondo il sociologo De Masi, osservare la crisi esclusivamente dal punto di vista economico è come osservare un malato solo in faccia o in un altro limitato segmento, o solo attraverso un unico metodo di indagine. Il risultato è vederne un aspetto solo, ignorando il quadro generale e le conseguenze sul resto del corpo. Allora, forse, il cambiamento più urgente da fare è proprio quello di riportare l’Uomo al centro degli intenti, dei programmi e delle idee. Può essere un utile promemoria da rivedere in primavera. Per il momento, buone vacanze.

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Per superare la crisi e le paure

Nicola Di Giovannantonio:

Il futuro è nella rete (di imprese) “Tagliare gli sprechi non basta, poi bisogna riconvertire e abbassare le tasse sul lavoro” di Mira Carpineta

ompleanno appena passato per il Direttore Generale di Confindustria Teramo, il dr Nicola di Giovannantonio, che ricopre l’incarico dal 1999. Un curriculum ricco di esperienze nel campo dell’economia, soprattutto teramana, di cui conosce perfettamente la storia e le evoluzioni positive e negative. Un’esperienza che lo porta a dichiarare, da subito, lo stato di difficoltà che il nostro tessuto industriale sta attraversando. A suo dire infatti, Teramo ha una forte vocazione industriale (è al 42° posto nella graduatoria delle province italiane), ma molti punti di debolezza rappresentati dalle ridotte dimensione delle imprese e dalla mancanza di condizioni o volontà di crescita “perché i nostri imprenditori

C’è bisogno di una crescita dimensionale e di cooperazione

sono molto individualisti”. Con una forte presenza di medie e grandi imprese, il nostro territorio registra tuttavia una notevole difficoltà di sopravvivenza. “Molte importanti realtà stanno chiudendo – ci ha spiegato il dr Di Giovannantonio – quando solo qualche anno avevamo, ad esempio, il polo tessile più importante del centro-sud (La Vibrata , ndr)”. Eppure la piccola impresa, nonostan-

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te la frammentazione, è sempre stata considerata una ricchezza per la nostra economia, potrebbe esserlo ancora? “Sicuramente lo è stata, negli anni 70 quando il costo della mano d’opera (legato alle agevolazioni per il mezzogiorno) era molto basso (sgravi contributivi per 10 anni, le imprese non avevano tasse come l’Ilor, l’Irpeg o l’Irap), in ogni casa c’era una piccola azienda e non eravamo ancora globalizzati. Il mercato locale andava bene, ma sono stati fatti due tipi di errori. Il primo, una cattiva conoscenza geografica, se si pensa che due città della Cina, sono grandi quanto la popolazione italiana e che il mondo dell’economia va in quella direzione. Quindi una piccola impresa, come quella teramana, va a servire chi? Anche se il prodotto è buono non ha la capacità di raggiungere la grande domanda dei grandi mercati. Il secondo, molto legato al primo. Quando negli anni 80 dicevo che la situazione (vibrata) era una situazione “drogata” nessuno voleva crederlo. Non era un’industria che aveva un futuro di sviluppo, perché troppo legata ad una situazione contingente. Non si è stati in grado di sfruttarne le potenzialità, ad esempio, creando un marchio o un sistema integrato di reti e si è spento. Ora c’è il deserto, a parte pochissime eccezioni, che guarda caso sono poi quelle che hanno scelto l’internazionalizzazione. C’è bisogno di una crescita dimensionale e di cooperazione”. Come i consorzi? “Si, ma non necessariamente attraverso fusioni. Una rete di imprese, prodotti complementari da collegare,come le filiere nel campo alimentare. Ma ancora si stenta. Perfino i finanziamenti regionali per le reti di imprese rimangono inutilizzati”.

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Il sistema bancario potrebbe essere maggiormente coinvolto? “Molti lo ritengono il principale responsabile delle difficoltà economiche delle aziende, ma ho un’altra opinione. Abbiamo un’industria provinciale già fortemente indebitata e trovare chi può ancora fare credito , per coprire altri debiti, è impensabile. Bisogna prendere atto che il mondo è cambiato. È finita un’era e se ne apre un’altra”.


La situazione è delicata. Mentre 10 anni fa molte imprese concentravano le esportazioni nel mercato europeo, oggi gli spazi si sono notevolmente ridotti Quindi occorre riconvertire il sistema? “Certamente, dal momento che la crisi è sistemica. Le sofferenze sono raddoppiate, da 13 miliardi di euro a 26. E dipendiamo sempre più dall’Europa. Quando c’era la Banca d’Italia poteva sopperire con le svalutazioni che favorivano le esportazioni o raffreddando l’erogazione del credito con le riserve obbligatorie. Oggi la BCE ha messo a disposizione capitali immensi che le banche hanno utilizzato per acquistare titoli pubblici. Il dramma italiano è legato al debito pubblico. Un debito altissimo, 2.041 mld a cui fa riscontro però, una

ricchezza privata di 9000 mld. che potrebbe praticamente estinguerlo. Sono incongruenze assurde e la spiegazione può essere trovata nel fatto che il 50% della ricchezza nazionale è nelle mani del 10% della popolazione (circa 240. 000 famiglie). Coloro che dichiarano redditi imponibili pari o superiori a 1 milione di euro, sono solo 680 soggetti, ma questi dati non vengono quasi mai incrociati con i dati dell’Agenzia delle Entrate per cui scovarci evasori è praticamente impossibile”. E a livello locale? “La situazione è delicata. Mentre 10 anni fa molte imprese concentravano le esportazioni nel mercato europeo, oggi gli spazi si sono notevolmente ridotti e le grandi opportunità riguardano solo i paesi emergenti. Come il nord Africa (Tunisia), la Turchia dove diverse aziende teramane stanno aprendo canali. Anche il Sudafrica ha spazi enormi, ma occorre una mentalità diversa, è importante fare squadra”. Quindi è la rete è il futuro? “Da internet alle imprese l’importante è che sia rete,. Molti non si rendono ancora conto di questa potenzialità”. Questo per lo sviluppo, poi c’è da contenere e ridurre lo spreco. Penso soprattutto alle < grandi incompiute> e al conseguente sperpero del denaro pubblico. Il centro fieristico di S. Egidio, Il museo della Civiltà Contadina di Penna Sant’Andrea- situato in un bosco che non ha neanche una strada di accesso degna di questo nome. Oppure gli autoporti di Roseto e Castellato. La strada – per modo di dire , dal momento che assomiglia più a una mulattiera – tra Villa Vomano e Bisenti, e la madre di tutte le incompiute, il

Quando si tagliano delle spese nel pubblico è importante il dialogo con le persone Lotto Zero. E sono milioni di euro spesi. Quando sento i politici parlare di carenza di risorse mi viene da chiedergli come sono state spese quelle che c’erano”. Quali sono secondo lei le reali priorità del nostro territorio? “Qualcosa è stato fatto, per carità! Qualche risanamento c’è stato ma è ancora insufficiente. Si può fare di più, ma ci vuole una volontà forte. Il dramma di chi va a governare

la regione è che occorre la condivisione del progetto da parte di tutte le forze politiche altrimenti si rimane prigionieri dei veti. Almeno il percorso è stato iniziato. Per “tornare in sella” non sono necessarie grosse ricette, ne basterebbe una: raffreddare il debito pubblico. Le risorse saranno sempre meno. Allora va rivisto dall’interno della macchina dallo stato, non con l’accetta, a caso, ma ridistribuendo al meglio quello che c’è. A cominciare dagli uffici amministrativi locali. Faccio un esempio: la nostra provincia ha 47 comuni ognuno dei quali ha un ufficio anagrafe, tecnico, vigili ecc. allora i centri più piccoli potrebbero essere accorpati e con l’utilizzo dei mezzi tecnologici di cui oggi si dispone, avere un’unica anagrafe. Poi riconvertire e ridistribuire i settori. Così gli uffici tecnici, il cui personale potrebbe essere utilizzato in un centro capoluogo. Le imposte vanno usate in modo corretto, cioè mirate a migliorare i servizi riducendo i costi delle strutture burocratiche a partire dalla regione”. Tra il dire e il fare c’è anche ciò che, poi, viene percepito dalla gente… “Quando si tagliano delle spese nel pubblico è importante il dialogo con le persone. Spiegare il perché e il fine delle azioni. E poi riconvertire per creare valore, non solo per distruggere. Quando si chiude qualcosa occorre fornire anche il progetto di riconversione così che le persone non sentano solo di aver perso qualcosa, ma di aver anche guadagnato qualcos’altro. Che a sua volta produrrà anche un indotto economico e quindi speranza di lavoro. Pensiamo alle ore di cassa integrazione che solo nel mese di gennaio 2013 sono aumentate del 197%, complessivamente sono state autorizzate 1.100.000 ore. Nell’intero 2012 sono state 11.000.000 di ore. È questo che la politica sembra non sentire. Dal 2008, in Italia, sono cessate 50.000 imprese industriali, 1.600.000 persone hanno perso il lavoro, 224.000 imprese commerciali sono scomparse, e sono stati bruciati 126 mild di PIL. E i politici a cosa hanno pensato? All’Imu e all’Iva. Mi sento preso in giro. Sono scelte che non hanno senso pratico risolutivo. Il problema è la mancanza di lavoro e il reddito disponibile. Si spende meno perché non ci sono più stipendi da spendere e paradossalmente aumentano i depositi. Perché? Le famiglie risparmiano di più perché hanno paura del futuro e se c’è paura vuol dire che non c’è fiducia nel futuro. Quindi la priorità assoluta è abbassare le tasse sul lavoro dipendente”.

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Giovanni Cavallari, candidato sindaco: il cambiamento del PD teramano?

Ascoltare la gente e condividere i progetti di Daniela Palantrani

a diversi anni consigliere comunale eletto nelle fila del PD, Giovanni Cavallari coniuga il suo lavoro di Funzionario dei Vigili del Fuoco con l’impegno per la politica. Di recente il suo nome è stato indicato come quello del prossimo candidato sindaco della sinistra teramana. Con largo anticipo rispetto alle amministrative che ci saranno l’anno prossimo. E’ stato fatto il Suo nome come candidato Sindaco, da parte di alcuni esponenti del PD. Quali i progetti? “Faccio politica da 9 anni. Negli ultimi 4 sono stato capogruppo del PD. Sinceramente non siamo ancora pronti a mettere sul tavolo un’alternativa a quella del centro destra. Abbiamo idee completamente diverse rispetto all’attuale sindaco, ma formalizzare un programma adesso sembra prematuro. Mi è stato chiesto di condividere questa mia proposta per le primarie, ma è prematura anche questa. Ritengo che il programma debba essere frutto di ascolto del territorio e di condivisione con il gruppo che mi sosterrà, qualora decidessi di accettare questa candidatura. Nella nostra attività di minoranza in Consiglio, sono state evidenziate delle diversità sostanziali , quali la progressività nella contribuzione: non far pagare tutti nello stesso modo, ma in funzione di un reddito e di una certa disponibilità. Sul Piano Regolatore, ad esempio, dove in questi anni sono state fatte solo delle varianti ad un PR del 2008, noi abbiamo vorremmo un consumo di territorio pari a zero, recuperando gli innumerevoli volumi vuoti sul territorio cittadino. Il metodo di lavoro è totalmente all’opposto. Nella politica del PD – prosegue il consigliere- cerchiamo di mettere al centro i soggetti più deboli. In questi anni abbiamo

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assistito ad una serie di attività urbanistiche (e non solo), che interessavano la parte di Teramo più forte economicamente. Invece noi vogliamo, finalmente , dare spazio a chi in questi ultimi 10 anni di amministrazione di centro-destra non lo ha avuto”. Il PD ha una lunga tradizione di primarie. Ci saranno anche per scegliere il candidato Sindaco alle amministrative del 2014? “Le primarie le faremo e saranno di coalizione. Indipendentemente dalla mia scelta il PD avrà un candidato o una candidata alle primarie. Servono per amplificare la voglia di cambiamento che c’è in questa città. Il con-

Ritengo che il programma debba essere frutto di ascolto del territorio e di condivisione con il gruppo che mi sosterrà, qualora decidessi di accettare questa candidatura cetto è che la coalizione di centro-sinistra deve trovare un candidato non un fantoccio. Tecnicamente ci sono già delle candidature di persone disponibili che possono migliorare la qualità della proposta del PD. Non devo essere forzatamente io il candidato, ma vorrei , dopo maggio 2014 , un sindaco di chiara connotazione di centro-sinistra a differenza del passato, in modo da far riavvicinare

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gli scontenti e i delusi. Rispetto alla mia possibile candidatura c’è da fare una precisazione importante. A Teramo, spesso, la scelta dei candidati è venuta da altri territori: qualcuno da fuori decideva. Questa volta il PD di Teramo ha indicato un nome e già questo è un risultato straordinario! Aggiungiamo - prosegue Cavallari - che in questo difficile momento storico e politico io non rappresento “il figlio di” o “una persona vicina a”. Sono lontano da tutta una serie di situazioni correntizie e non solo. Faccio solo parte del Partito democratico e della teramanità”. Ha intenzione di accettare la candidatura? “Qualora decidessi di accettare è chiaro che la mia proposta sarà in totale discontinuità con il passato; con persone diverse, che non hanno mai fatto politica e che non devono essere rappresentative di una storia già vissuta. In merito all’accettare confesso che mi trovo in una situazione molto particolare. Sono un dipendente pubblico e ho prestato, in modo disinteressato, la mia vita per 9 anni alla politica e, sarà difficile crederci, rimettendoci non solo tempo ma anche soldi. Nell’immaginario collettivo -precisa Cavallari il politico è colui che guadagna impropriamente dei denari. Chi fa il consigliere comunale percepisce una somma ridicola che ammonta a circa € 400 a trimestre. Spendo molto di più solo di telefono per chiamare altri consiglieri. Economicamente è una rimessa. Non ho nulla da chiedere alla politica, perché la mia vita lavorativa non ha alcun tipo di vicinanza con essa. Ho delle figlie piccolissime e quindi non ho interesse a ‘sistemare i figli’. Non faccio politica per interesse mio personale, ma perché credo nella proposta del centro-sinistra, che reputo più vicina alla mia storia famigliare. Una possibile candidatura a sindaco mi por-


ta tuttavia a fare una serie di riflessioni , ad esempio sul tempo che finora ho dedicato alla politica e che, in caso di elezione, non sarebbe più sufficiente, soprattutto per una persona con il mio carattere che approfondi-

La gestione della cosa pubblica deve essere fatta come la gestione di una famiglia normale, dove ci sono persone che ragionano sce le cose e le situazioni e non le tratta in maniera superficiale. L’impegno sarebbe totale e la famiglia sarebbe fortemente sacrificata. Prima di decidere farò un ‘conclave famigliare’ e decideremo insieme. Da cittadino comune, quale sono, penso di avere già dato tanto alla causa del centro-sinistra e, alla maniera renziana, penso che , in politica, il tempo di una persona debba essere

limitato. E’ necessario rinnovarsi. Ci sono sensazioni ed esperienze che si possono trasmettere, ma che non possono durare all’infinito. Persone da troppo tempo in politica esauriscono le idee ma aumentano in furbizia”.

GIOVANNI CAVALLARI Nato a Teramo il 23/09/1966 Diploma di Geometra Funzionario dei Vigili del Fuoco Sposato da 9 anni con Antonella Di Giacinto Due Consiliature con il PD

Un difetto della sinistra? “l’ incapacità a raccogliere i malesseri della popolazione. I fenomeni Grillo o Renzi, sono cose che si potevano prevedere. C’è un sentimento diffuso di difficoltà economica, di arrivare a fine mese, il lavoro manca, le tasse sono troppe e quando arriva Grillo che prende il 30% dei voti ci si sveglia, ma è tardi. Il PD avrebbe semplicemente dovuto

ascoltare lo scontento generale. La critica che faccio al centro-sinistra è che non bisogna subire questi movimenti ma anticiparli.Tendere l’ orecchio e stare tra la gente per capire cosa vuole. Oggi in una famiglia media dove i figli non trovano lavoro, un genitore si sente un fallito.” Difetti della sinistra teramana? “Anche in città occorrerebbe incrementare il sociale anziché destinare risorse per un teatro da milioni di euro. Ci sono esigenze che non possono essere disconosciute. La gestione della cosa pubblica deve essere fatta come la gestione di una famiglia normale, dove ci sono persone che ragionano. Prima bisogna soddisfare le esigenze primarie e poi tutte le altre. Inoltre non si possono chiedere sacrifici quando non si è disposti a farne in prima persona. A livello locale, credo che l’assenza di un capo possa essere una negatività anche se il concetto del PD è quello di non avere ‘capi’. Le riunioni durano giornate intere ma, forse , oggi a Teramo manca qualche figura di riferimento che possa darci un sostegno, anche dall’esterno. Siamo tanti giovani, il che è sicuramente positivo, ma manca quel pizzico di cinismo che la politica a volte richiede”.

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UN “VECCHIO

DELLA MEMORIA E 10

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UN’ESCLUSIVA DI

PrimaPagina Marco Pannella a Teramo di Daniela Palantrani

arco Pannella (all’anagrafe Giacinto) è nato a Teramo nel 1930 e come molti, porta la sua città sempre nel cuore. In una recente occasione ha incontrato alcuni giovani teramani (“L’Officina”) e visitato il carcere di Castrogno. Come sempre ha ribadito la missione dei radicali nel rappresentare il diverso, il cambiamento, il miglioramento ma soprattutto la speranza. Di cosa avrebbe bisogno Teramo per crescere ed emergere dal suo borghesismo? “Non è un fatto che caratterizza solo Teramo, ma direi che è un bisogno per qualsiasi luogo in questo momento e si tratta , per molti aspetti, di una cosa scontata e banale: Democrazia e Civiltà. Dopo 20 anni di partitocrazia fascista, abbiamo avuto 60 anni di partitocrazia antifascista: in totale 80 anni di non democrazia. Valutando la realtà popolare ed antipopulista italiana (lo abbiamo fatto tante volte con i referendum avendo

sempre contro i media), abbiamo sempre avuto dei plebisciti sui temi più disparati. Per esempio, come ho sempre sostenuto, sull’aborto e sul divorzio la mobilitazione più incisiva è stata quella delle nonne di 40 anni fa, che si sono mobilitate perché ci hanno compreso, e che non hanno nulla in comune con le nonne di oggi, molto più vivaci se vogliamo. Le nonne di allora, di cui io parlo,

Non è un fatto che caratterizza solo Teramo, ma direi che è un bisogno per qualsiasi luogo in questo momento e si tratta , per molti aspetti, di una cosa scontata e banale: Democrazia e Civiltà.

ZIO” CUSTODE

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erano vestite di nero, quasi sempre il rosario in mano e non potevano parlare troppo nelle famiglie, ma avevano grande peso e prestigio. Furono loro che capirono, molto prima dei nipoti, i nostri intenti di legalizzazione della famiglia, del matrimonio e dell’aborto. Non liberalizzazione, ma legalizzazione che avrebbe portato ad uno dei più grandi eventi storici. L’organizzazione mondiale della sanità stimava in un milione e 200mila gli aborti clandestini in Italia. Letteralmente un flagello, con tutto quello che comportava. Cinque anni dopo, grazie alla fiducia, fu proprio il mondo delle credenti, quelle più apparentemente silenziose, a darci gli esiti che tutti conosciamo”. I nuovi referendum che proponete? “Sono 12. Ma sono tutti sulla stessa linea di sempre. Ad esempio per un divorzio nei tempi consueti a tutta l’Europa tranne che in Italia. E’ un referendum contro la discriminazione, per creare legalizzazione civile che faccia bene alle famiglie, ai figli e a tutti coloro che vogliano responsabilmente ritenere quella famiglia non

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più animata dall’amore e dalla fiducia”. Lo spirito di libertà che vi ha sempre caratterizzato vi ha reso sempre un po’ emarginati sia dai media che dagli altri

In questo momento la partitocrazia ha compreso che aveva bisogno per sopravvivere, di una contraddizione vera e positiva

politici. Adesso vediamo una vostra illustre rappresentante, Emma Bonino, al Governo. Qualcosa sta cambiando? “Guardi è bene intenderci, sono 15 anni che Emma Bonino è la personalità radicale che gode il massimo della fiducia da parte del popolo italiano. E’ stato fatto il suo nome anche come possibile

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Presidente della Repubblica. Questo corrisponde a un sentimento profondo del popolo. In questo momento la partitocrazia ha compreso che aveva bisogno per sopravvivere, di una contraddizione vera e positiva. Perché i partiti della partitocrazia non sono tutti uguali ma sono ‘soci’. In questa logica, precisa Marco Pannella, - tutto quello che riescono a produrre non sono dei dibattiti ma liti tra soci, per spartirsi il potere e senza nessun valore costruttivo. Al Paese manca questo e lo vediamo: Finanziamento pubblico, referendum Tortora. Tutto quello che abbiamo potuto proporre nonostante avessimo sempre i media RAI contro, lo abbiamo fatto e il popolo ha risposto con un plebiscito. Necessita passare dalla partitocrazia alla Democrazia, questo è il nostro impegno da sempre”. Anche Voi siete tra i partiti. Cercate di sconfiggere il Sistema dall’interno? “Noi ci chiamiamo, in realtà, come partito: Non violento, Radicale, Transnazionale e Transpartitico. Questo permette che io venga


a Teramo, così come in zone di mafia e trovi la “stessa” gente e che venga accolto come un vecchio zio che rappresenta non solo memoria ma speranza”. La speranza è importante. Gli Italiani sono stanchi di stare a guardare mentre i nostri politici continuano a spartirsi le poche risorse che, forse, ancora ci sono. “Rischiano pero’ di spartirsi il cadavere del regime che hanno determinato e spartirsi un cadavere, non è succulento”.

passare dalla partitocrazia alla Democrazia, questo è il nostro impegno da sempre


Teramo:

5 stelle per incominciare omento di forti incertezze, economiche, politiche e sociali. In questi periodi di difficoltà è endemico il fermento di giovani menti. In passato erano gli studenti universitari. Oggi i movimenti, non più partiti, politici. Con Gianluca Pomante giovane avvocato e portavoce di Teramo 5 Stelle cerchiamo di capire come e se il più ben noto movimento di Beppe Grillo sta arrivando anche nel nostro territorio e come sia possibile, qualora lo sia, conver-

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tire la rovina di questo Pese in energia. Teramo 5 Stelle, siete la voce teramana del Movimento 5 Stelle? “Teramo 5 Stelle, non è ancora una lista certificata del Movimento 5 Stelle ( al momento di andare in stampa la lista non è inserita ufficialmente all’interno del Movimento5stelle, come precisato in una nota giunta in redazione da parte del gruppo teramano Meetup Amici di BeppeGrillo, ndr) , ma semplicemente un’associazione di persone che si ispira ai principi e ai valori del Movimento 5 Stelle e intende partecipare con concretezza alla vita della collettività teramana, sia supportando le

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Autorità con suggerimenti e proposte, sia organizzando direttamente eventi ed iniziative a beneficio della gente comune”. Quali i programmi che avete per le prossime elezioni amministrative? “Come ogni soggetto che vuole contribuire allo sviluppo del territorio, guardiamo con attenzione ai prossimi appuntamenti elettorali, nei quali supporteremo i candidati che mostreranno di poter rispondere alle nostre esigenze. Il nostro obiettivo é cambiare Teramo in una cittá verde, dinamica e soprattutto vivibile. Lavoreremo per raggiungere questi obiettivi”. Perché tante polemiche tra i cinque stelle? “Il Movimento 5 Stelle sta attraversando una difficile fase evolutiva, durante la quale alcuni soggetti - evidentemente poco interessati alle vere finalità del movimento - hanno cercato di delegittimare i veri portatori di interessi diffusi e si sono impegnati affinché le molte iniziative positive fallissero. Questo è accaduto sia a livello nazionale che a livello locale, ma confidiamo nel fatto che, lentamente, la selezione sarà automatica e i cittadini sapranno distinguere i facinorosi e gli estremisti inutili da chi realmente ha a cuore il bene della nazione e del territorio”.

Più nello specifico quali sono concretamente i progetti per Teramo? “Per quanto ci riguarda, è evidente che il nostro obiettivo prioritario è il benessere della collettività teramana, che dovrà essere attuato attraverso una crescita morale, culturale ed economica. Morale, perché assistiamo quotidianamente alla disgregazione del tessuto sociale, al peggioramento dei rapporti interpersonali, all’indifferenza nei confronti delle situazioni di disagio e difficoltà. Dobbiamo tornare a considerare la società teramana una grande famiglia, nella quale ciascuno è disponibile ad aiutare l’altro per il solo fatto di essere teramano come lui. Ciascuno deve tornare a dedicare un po’ del proprio tempo agli altri, se vogliamo uscire dal tunnel e ricostruire la nostra città. Culturale, perché la conoscenza del nostro passato e delle nostre potenzialità è propedeutica a qualsiasi progetto per il futuro. Inoltre, senza una concreta conoscenza del nostro passato sarebbe impossibile valorizzare il patrimonio artistico, storico e monumentale che caratterizza la nostra città e che entusiasma chiunque venga a visitarla, salvo poi dolersi di non averlo fatto prima. Economica, in quanto senza interventi concreti a sostegno dell’economia, sarà difficile consegnare ai nostri “figli” una città in grado di accoglierli come meritano. Teramo era in passato una meta privilegiata per i turisti ma soprattutto per i potenziali residenti. Era un posto in cui vivere con i vantaggi e la modernità della città abbinati alla tranquillità e serenità del paese. Oggi una politica clientelare, che ha fornito e continua a distribuire “pesci” anziché “insegnare a pescare”, ha relegato Teramo a posto in cui passare per andare a vivere altrove, senza neppure fermarsi. Dobbiamo invertire questa tendenza e possiamo farlo solo riprogettando l’intera cittá. Teramo dovrebbe recuperare quella che è sempre stata la sua unica vocazione, il turismo naturalistico, culturale, storico ed enogastronomico, a seguito del quale sviluppare il commercio e l’artigianato. Abbiamo creduto per anni di poterci dedicare all’industria, con i risultati che si vedono in periferia. Nessuno aveva pensato che, dovendo acquistare le materie prime altrove e dovendo vendere la produzione altrove, data l’esiguità della popolazione, l’unico risultato sarebbe stato quello di impoverire il territorio, di cementificarlo, di soffocarlo nel traffico pesante, di orientare i nostri giovani a professioni e impieghi che avrebbero trovato sbocco solo altrove e non dove sono nati. Il nostro territorio dovrebbe

abbracciare una politica di riutilizzo e recupero delle aree dismesse, senza ulteriore cementificazione. Dovrebbe – prosegue Pomante - riconvertirsi all’energia pulita, valorizzare le proprie risorse idriche attraverso un uso consapevole dell’acqua potabile, tornare a sostituire le strutture fatiscenti con aree verdi, recuperare gli spazi abbandonati riconsegnandoli alla cittadinanza, alla vita quotidiana. I suoi imprenditori potrebbero investire sulle bellezze naturali e sulle produzioni artigianali. Secondo noi, non mancano le risorse, mancano le idee ed il coraggio di cambiare marcia” . Voi in cosa siete diversi rispetto agli altri partiti? E nel particolare, riferendoci al ns. territorio il consenso continua ad aumentare oppure no? “Nei confronti di Teramo 5 Stelle c’é un consenso crescente, fatto di piccole cose, di sorrisi, strette di mano, suggerimenti, richieste di aiuto e segnalazioni di disagio. L’impressione é che i Teramani si aspettino molto da noi. Cercheremo di essere degni di tanta stima e fiducia”. Sanità malata: cosa state curando in questo momento e cosa pensate di fare? “Ogni nostra risorsa é impegnata a cercare di trovare una risposta ai problemi del lavoro che manca, dell’economia che ristagna e della difficoltà di far fronte alle necessità quotidiane, sanitá inclusa, che purtroppo a Teramo attraversa un periodo oltremodo turbolento. Con le nostre iniziative cerchiamo di far convergere interessi ed energie, di creare sinergie ed economie di gruppo, di valorizzare le risorse e le capacitá dei Teramani. E’ difficile, ma non vogliamo abbandonare i nostri concittadini. Molti di noi sono imprenditori e professionisti che potrebbero andar via, altrove, alla ricerca di un futuro migliore. Ma é una soluzione che rifiutiamo. Questa é la nostra cittá. Abbiamo deciso di impegnarci per costruire a Teramo il futuro nostro e dei nostri figli. Ad andarsene dovranno essere quelli che ci hanno ridotto in questo stato. Il M5S spesso, è stato tacciato di saper solo distruggere, ma non di costruire, concretamente cosa vuole rispondere? “Nei prossimi giorni, a Teramo, presenteremo i nostri primi progetti, le nostre prime proposte per la cittá.Vedremo se le Amministrazioni avranno il coraggio di sposarle o se, come al solito, faranno finta di non capire. I cittadini potranno valutare e decidere chi votare la prossima volta”. D.P.

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Via Longo tra merito e metodo di Pasquale Ripassa Il Corbezzolo

ulla paventata demolizione delle case popolari di via Longo e l’ipotesi alternativa di trasformazione e valorizzazione di quel quartiere e della comunità che lo abita, i passaggi istituzionali che faticosamente hanno punteggiato il lento percorso dell’iter attuativo di un progetto del quale poco ci è dato di sapere, evidenziano come l’intervento prospettato dall’amministrazione comunale (in maniera quasi sottintesa) rischia di essere in contrasto con le previsioni del Piano Regolatore sia in termini di merito

(ovvero dal punto di vista dimensionale) che in termini di metodo (perché la redazione di un progetto è ammessa solo a seguito di uno studio di impatto ambientale con particolare riferimento al sistema della mobilità e di un concorso pubblico di idee sul destino dell’area). E’ di qualche tempo fa la notizia della firma di un accordo fra Comune di Teramo e ATER per il passaggio degli alloggi pubblici a quest’ultimo ente al fine di gestirne la manutenzione e lo sgombero. Se nel merito di tale progetto non abbiamo modo di entrare, col tempo appare sempre più

importante la questione del metodo con il quale questa operazione dovrebbe essere condotta, anche con riferimento ad iniziative politico-urbanistiche in itinere o a venire, della stessa portata sul piano dell’interesse pubblico e dell’impatto sul paesaggio urbano. Negli incontri con la stampa, gli amministratori pubblici hanno parlato di “opere di manutenzione degli immobili”, “nuovi edifici”, “palazzine da abbattere e ricostruire”, “interventi di riqualificazione”, “recupero degli immobili”, “…alloggi nuovi da affittare o vendere…”.

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La descrizione di quanto si intende attuare, a fronte di una sottolineatura degli aspetti gestionali delle procedure, è tuttavia evanescente. Si vuole fare manutenzione, abbattere e ricostruire, o recuperare? Se a pensare male “ci si azzecca”, queste affermazioni fanno pensare ad una determinazione immutata a fare tabula rasa di quanto esiste (inteso sia come manufatti edilizi che come tessuto sociale di residenti) per realizzare un progetto il cui programma (dimensionale, tipologico, organizzativo) non è ancora precisato o non si vuole ancora rendere pubblico. Ma se invece a pensare male si sbaglia, questa indeterminatezza potrebbe essere la condizione che inevitabilmente precede proprio il concorso di idee previsto dal Piano Regolatore: “dovrà essere redatto progetto a seguito di concorso pubblico”, “dovrà essere rispettata una volumetria massima pari al volume esistente con aumento 15%”, “dovrà preliminarmente essere redatto studio di impatto ambientale con particolare riferimento al sistema della mobilità” (PRG Teramo, allegato 04, zona di integrazione urbana con programma n°13). Il concorso del quale (non) si parla non potrà che essere finalizzato a soppesare idee fra loro alternative anche sulla sostanza urbanistica dell’intervento che si andrà a realizzare. Sui suoi presupposti strategici, oltre che sui suoi esiti architettonici, e dovrà considerare attentamente anche le strategie per salvaguardare il tessuto sociale attualmente insediato. Un’occasione di confronto,

per l’intera città, dei tecnici che vi operano, dei politici, degli operatori culturali. Una possibile metodologia alternativa di intervento dovrebbe tener conto proprio del tessuto sociale, dell’immagine consolidata di una parte di città non priva di qualità da valorizzare, dell’affermazione di un metodo (la riqualificazione urbanistico-edilizia) che possa estendersi nel tempo a tutto il patrimonio di case popolari del quale è fatta una parte consistente della nostra città. Il tema ha una valenza di lungo respiro, ed è importante che nell’ambito della prospettata collaborazione fra pubblico e privato ci sia occasione per affermare la priorità dell’interesse comune, evitando di appiattire la discussione su meccanismi fi-

nanziari che inevitabilmente finiscono per dare all’intervento una dimensione economica in una logica di profitto. Il passaggio della gestione dei fabbricati all’ATER ha senso se finalizzato all’attuazione di quelle opere di manutenzione delle quali gli edifici abbisognano, non essendo mai stati oggetto di alcuna cura nelle parti comuni dall’epoca della loro costruzione. La crisi di un modello di sviluppo (non solo urbanistico) ormai asfittico dal punto di vista economico e che ha prodotto danni irreparabili all’ambiente, ci pone di fronte alla necessità di inventare nuove strategie politiche che possano superare l’affanno dettato dalle contingenze e puntare ad un futuro sostenibile per la città di Teramo.

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Le strade (in)quiete di Rapino di Martina Pirocchi

apino e una piccola frazione collinare a 14 km da Teramo la cui rete stradale di collegamento a Teramo è ancora pessima, dopo anni di sollecitazioni alle istituzioni competenti. Anzi, per quanto possibile, è addirittura peggiorata. La strada che collega il paese alla SS150 è sempre più in rovina: frane, tratti chiusi, “riaperta” e sistemata alla meno peggio con breccia e terriccio per cercare di livellare la parte mancante ma sempre più bassa ogni volta la si percorra, piena di erbacce, priva di qualsiasi forma di segnaletica. Con le nebbie che si formano nel periodo invernale è davvero insidioso percorrere queste strade perché prive di catarifrangenti e guardrail o laddove presenti sono ricoperti da erbacce. In alcuni tratti gli automobilisti sono costretti a procedere a senso unico alternato, considerato che due veicoli non

possono circolare contemporaneamente. Più volte i residenti, affiancati dal comitato di frazione, hanno esposto reclami ricevendo promesse puntualmente smentite , con una motivazione sempre troppo ovvia: mancanza di fondi. L’interrogativo permane: sino a quando si potrà andare avanti così? Non resta che consolarsi con la quiete di un paesino immerso nel verde.

Con le nebbie che si formano nel periodo invernale è davvero insidioso percorrere queste strade perché prive di catarifrangenti e guardrail

Attività, didattica e laboratori i progetti vincenti dell’Associazione Persone Down

Il “campus” dell’allegria di Annamaria Ponziani Presidente AIPD Teramo

on sono una psichiatra, una psicologa e neanche un medico, insomma non sono esperta di niente, sono solo la mamma di un ragazzo Down. Una mamma che conosce la disperazione, la sensazione di perdita del figlio atteso, la negazione, la confusione. Una persona che, ad un certo punto, ha cercato di capire. Si è riorganizzata, ha accolto i primi sorrisi, i primi balbettii, ha scoperto le prime somiglianze e con trepidazione si è finalmente accorta che quell’esserino tenero con gli occhi a mandorla era il suo

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bambino. Allora una sorta di magia sottile ha trasformato un avvenimento imprevisto e inquietante in esperienza eccezionale e inimmaginabile, in ricchezza di emozioni e sentimenti profondi. L’amore di questo

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una sorta di magia sottile ha trasformato un avvenimento imprevisto e inquietante in ...


figlio e per questo figlio sono diventati forza indomabile e incrollabile che mi ha spinto a lottare per il suo benessere e a creare basi solide su cui erigere il suo futuro. Condividere le proprie esperienze con altri genitori è stato il passo successivo e indispensabile per uscire dall’isolamento e l’Associazione Persone Down di Teramo, sorta nel 1995, è stato ( ed è) il luogo dove finalmente solidarietà non significa commiserazione o compassione, non è silenzio imbarazzato, non è “tante parole” ma solo tanti fatti, azioni, scontri e incontri, uno stare bene insieme dove le idee, i sogni e le speranze spesso si trasformano in realtà. E’ all’interno dell’Associazione che nascono progetti importanti come il Campus estivo per bambini Down, iniziato per la prima volta lo scorso anno e riproposto con obiettivi più impegnativi anche nel 2013. Il Campus “I Puffi” del 2012 si è articolato su tre settimane e sono state proposte attività diverse, Teatro, Agricoltura, Ballo

latino-americano, Laboratorio creativo, Fotografia, Musicoterapia, Cucina. Un modo per tenere piacevolmente occupati i bambini, dove ogni esperienza è stata incanalata su binari educativi diversi per ognuno, tenendo conto dell’osservazione iniziale, delle potenzialità e degli obiettivi da raggiungere, di autonomia, socializzazione, confronto e scambio. I bambini, attraverso la stesura del “regolamento”, hanno acquisito nuovi atteggiamenti, in particolare di rispetto verso se stessi, il proprio ambiente, la società e gli altri. Sono stati usati metodi d’approccio differenziati perché ognuno è stato portatore di pregi e difetti differenti. Ad ogni piccolo è stato affiancato un ragazzo Down grande con esperienza pluriennale di corsi di autonomia ed agenzia del tempo libero con l’intento di favorire negli adulti il senso di responsabilità nei confronti dei piccoli, la percezione dell’essere adulto e la capacità di esprimere un ruolo lavorativo. E nel campus 2013 …si replica.

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UN COMPLEANNO

SPECIALE di Patrizio Visentin

33 anni della Cooperativa Sociale Filadelfia coincidono con il ritorno di Senza Barriere , il bimestrale di opinione e informazione. L’ultimo numero (n°8) fu pubblicato nel Settembre del 1994 Dal quel mese in poi, una lunga pausa di riflessione fino a quando il Presidente Erso Nori non ha deciso di ridare vita all’organo ufficiale della Cooperativa. Oggi torna ad essere distribuito gratuitamente e soprattutto torna ad occuparsi del sociale dedicando pagine all’utenza Disabili, Minori, Psichiatrica e Anziani. Nel primo numero, in risalto il compleanno della Filadelfia con i suoi 33 anni vissuti fianco a fianco ai nostri utenti. Una serie di iniziative importanti come fiore all’occhiello del compleanno

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festeggiato dal 26 al 29 Giugno e che ha visto coinvolte Teramo e Civitella del Tronto. In bocca al lupo a tutti coloro che hanno collaborato e soprattutto un grazie al Presidente per aver nuovamente dato voce a “Senza Barriere”.

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I 33 anni della Cooperativa Sociale Filadelfia coincidono con il ritorno di Senza Barriere, bimestrale di opinione e informazione.


Un giro in punta di piedi e piccole riflessioni... Dott.ssa G. Carbone Citerei Coordinatrice Amministrativa - Comunità Alloggio DSN Teramo

per gentile concessione di SENZA BARRIERE

avorare nel sociale rappresenta per me un privilegio; significa lavorare con professionalità, impegno e flessibilità all’interno di più ambiti: dai servizi educativi per minori, dal lavoro con le famiglie a quello con la scuola, dai servizi per gli anziani a quelli per le persone diversamente abili, dalla progettazione fino alla realizzazione di un servizio. Oggi mi occupo del coordinamento di progetti di assistenza domiciliare e di comunità alloggio per ex O.P. ed utenti con disturbi psichici del Dipartimento di Salute Mentale della Asl di Teramo. Quest’ultimo è un servizio che mi è stato affidato da poco.. ne sono contenta e proprio perché lo sto scoprendo piano piano vorrei soffermarmi con delle riflessioni. Faccio un giro per le comunità dislocate in diversi Comuni del teramano... gli utenti vivono nella casa che viene presen-

tata come “loro casa”, cioè un luogo dove vivere e avere il proprio “spazio privato”, senza nessun limite di tempo. L’operatore si rapporta all’utente in una dimensione di “affiancamento” negli innumerevoli riti del quotidiano. Sono felici?... non lo so. Posso dire però che sono curati, le case sono carine, pulite e questo è il presente. Nella mia mente non possono non presentarsi le immagini forti dei racconti di chi ha lavorato e di chi è stato internato in un manicomio, di letti vicini ancora sfatti, di muri imbrattati, di tanfo, di senso claustrofobico di finestre chiuse, di senso di solitudine, di abbandono,di desolazione… Dice Alda Merini ne ‘L’altra verità. Diario di una diversa’ “..Le notti, per noi malati, erano particolarmente dolorose. Grida, invettive, sussulti strani, miagolii, come se si fosse in un connubio di streghe.” “mi adattai a quel mènage veramente pazzesco […] dopo un po’ di tempo cominciai ad accettare quell’ ambiente come buono, non mi rendevo conto che andavo incontro a quello strano fenomeno che gli psichiatri chiamano ospedalizzazione per cui rifiuti il mondo esterno e cresci unicamente in un mondo estraneo a te e a tutto il resto del mondo...“Oggi si entra nelle case famiglia chiedendo “permesso” agli abitanti, rispettando gli spazi e le abitudini, in nome di quel senso di civiltà che per tanto tempo è stato negato. Potrei parlare ancora e ancora.. ma continuerò così, in punta di piedi, a cercare di capire... spero...”

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SEMPRE MENO…SALUTE Via dall’ospedale anche il professor Vicentini, responsabile di Urologia. di Antonella Lorenzi

ella recente convenzione che l’Università dell’Aquila e la Asl di Teramo hanno sottoscritto, manca il reinserimento della Divisione di Urologia. Il consigliere Valdo Di Bonaventura, portavoce della lista civica “Città di Virtù, è intervenuto sull’argomento stigmatizzando “ancora una volta le scelte sconsiderate della Dirigenza Sanitaria di Teramo che danneggiano – a suo dire - in maniera irreversibile l’ospedale teramano, decapitando una delle poche eccellenze rimaste. Tale scelta ci fa perdere un professionista stimato e capace come il professor Carlo Vicentini, per anni responsabile della Divisione – ha insistito Di Bonaventura- La nuova riorganizzazione torna a penalizzare la sanità teramana e in particolare il

reparto di Urologia che aveva un punto di pregevolezza in quel settore, proprio grazie alle capacità professionali ed umane del professor Vicentini, riconosciute anche oltre la regione, tanto che qualche tempo fa il Corriere Della Sera lo qualificava come uno dei migliori reparti d’Italia, centro di eccellenza che da sempre ha caratterizzato la sanità teramana e che andrebbe tutelato negli interessi più generali dei bisogni del nostro nosocomio”. Le scelte dell’amministrazione regionale sembra siano dettate, secondo Di Bonaventura, da “condizionamenti politici che penalizzano e impoveriscono il servizio sanitario privandolo (oltre al resto) anche di professionalità di primissimo piano e su cui non si può che dissentire – ha concluso – invitando la direzione a ripensare tali scelte”.

Cronaca di un (pronto?) Soccorso di Angela Fosco

abato 29 giugno. Sono da poco passate le 12 quando B.V. , 24 anni, arriva al Pronto Soccorso dell’ospedale di Teramo lamentando dolori addominali e al petto. All’operatore del triage racconta i sintomi e aggiunge di essere in terapia cardiologica per “prolasso mitralico”. L’operatore compila la scheda assegnandogli il codice giallo e il numero 55. Gli indica una barella su cui distendersi e aspettare la chiamata per la visita. La barella è sistemata dietro la postazione di accettazione dove sono in attesa anche diverse altre persone, per lo più anziane, sulle loro sedie a rotelle. Il codice assegnato gli fa sperare che l’attesa non sarà molto lunga, visto che sulla scheda, dove sono riportate le informazioni sul metodo triage, è scritto testualmente che il codice giallo definisce “pazienti con problemi

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gravi per i quali può essere presente l’alterazione di una delle 3 grandi funzioni vitali (respirazione, cardio-circolatoria, nervosa) e il personale del P.S. si presta a ridurre al minimo i tempi di attesa”. Passano due ore, ma nessuno si è , nel frattempo, avvicinato a prendere atto della gravità (o meno) della situazione. Lo spazio dove i pazienti e i familiari stazionano si riempie sempre di più e un vigilante comincia a chiedere a qualche accompagnatore di uscire. Il via vai è costante, ma l’impressione è che le persone non defluiscano. Una signora anziana che ha fatto un prelievo alle 8 del mattino, vorrebbe andare via, perché, tra l’altro, ha fame. Passano altre ore, il personale continua ad invitare gli accompagnatori ad uscire e liberare spazio, ma i modi cominciano a cambiare, diminuisce la pazienza, anche nei pazienti.

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B.V. è sempre sulla barella, nessuno tra i medici e paramedici si è ancora avvicinato , i dolori addominali persistono, ma fortunatamente quelli al petto sembrano affievolirsi. B.V. prova a chiedere quanto ancora dovrà aspettare per una visita, ma il vigilante, che continua a cercare di far defluire quanto più possibile all’esterno i parenti, gli ricorda che è vietato anche parlare oltre che sostare.A quel punto scatta la reazione. Sono le 16, ancora dolorante B.V. se ne va “ è il colmo – esclama- quattro ore con un codice giallo, nessuno che mi ha visitato e non posso neanche parlare. Ma in che paese viviamo?” . Qualcuno ce lo spieghi, se crede.


a Direzione affida ad un comunicato stampa la risposta ufficiale della Asl alle polemiche nate sulla mancata conferma della divisione di Urologia e del prof. Vicentini. Nella nota diffusa si afferma che: “Le prese di posizione contro la determinazione contenuta nella convenzione tra l’Università dell’Aquila e la Ausl di Teramo di proporre al professor Carlo Vicentini, responsabile di Urologia, l’incarico di coordinamento dei programmi integrativi delle attività assistenziali, didattiche e di ricerca nel settore dell’Urologia, con sede nel presidio ospedaliero di Atri, impongono un chiarimento da parte dell’AUSL. Si è ben visto negli anni che la Sanità locale è il terreno su cui chiunque sia in odore di candidatura nella vita amministrativa, entra più volentieri; nella certezza che alzare il tono della discussione contro chi gestisce la Salute dei Cittadini procuri immagine e voti. Avere coscienza di ciò, però, non esime la Ausl dal dovere di tutelare la Cittadinanza da false affermazioni che creano turbamento,

gettano discredito e, di conseguenza, aumentano mobilità passiva e disagi ai pazienti. Il Prof. Vicentini, la cui professionalità e la cui popolarità non sono mai state messe in dubbio da alcuno, è un professionista inquadrato in un sistema più ampio rispetto al piccolo, pretestuoso punto di vista di chi grida allo scandalo. È il caso di ragionare, come

È il caso di ragionare, come si sta cercando di spiegare da tempo, anche in termini di funzionalità

si sta cercando di spiegare da tempo, anche in termini di funzionalità ed organizzazione dei vari settori e, quindi, di riduzione della mobilità passiva. Quella relativa ad Urologia è molto alta (€2.576.165,14 nel 2012). Vale a dire che oltre il 50% dei cittadini teramani

che necessita di cure Urologiche, va a curarsi in altra provincia. Ora: a lavorare sulle strategie è, deve essere la Direzione Strategica aziendale. L’incarico ricevuto dalla Giunta Regionale è questo, e nessuno vuole evitare tale responsabilità come è evidente anche dai dati di cronaca quotidiana. Vengono assunte decisioni incastonate in una strategia che guarda a un obiettivo comune, quello dell’interesse della Collettività. Non sembra giusto, anzi è scorretto e fuorviante dare interpretazioni capziose di ogni singolo fatto, utili forse alle campagne elettorali, spesso dannosissime per l’obiettivo Salute. Ed è tanto vero che questi fatti vengono strumentalizzati, che gran parte di coloro che oggi prendono posizioni come le ultime comparse sui media hanno gridato contro la convenzione con l’Università dell’Aquila fino a qualche tempo fa. Nel 2010 c’era un vero e proprio moto popolare contro questa formula. Oggi alcuni di coloro che allora gridavano per far sparire tutti i Professori Convenzionati dell’Università dell’Aquila si abbandonano a dichiarazioni opposte”.

Risponde la dottoressa Rita Rossi, Primario del Pronto Soccorso a dicotomia tra pazienti e sanitari si basa su una (forse solo apparente) contrapposizione tra due diversi status: da una parte gli utenti in un momento di fragilità e vulnerabilità sia fisica che emotiva, dall’altra i medici e paramedici alle prese con la realtà delle risorse e della logistica a disposizione. A seguito della segnalazione giunta in redazione, ci siamo doverosamente

attivati per ascoltare anche il secondo punto di vista, sollecitando la risposta del responsabile del Pronto Soccorso, la dottoressa Rita Rossi, che ha accettato con grande disponibilità, di fornire chiarimenti allo scopo di favorire la fiducia reciproca, necessaria al miglioramento della qualità di un servizio essenziale. La dottoressa Rossi, pur non entrando nelle specificità del caso “ per ovvi motivi di contestualizzazione. Occorre infatti conoscere la situazione nel suo aspetto contingente – ha dichiarato- ovvero quale fosse la realtà del momento, quante emergenze fossero in atto e quanti casi gravi fossero in quel momento trattati, per poter rispondere sulle tempistiche di attesa.Tuttavia, in senso generale, quattro ore di attesa per un codice giallo sono davvero tante. La realtà – prosegue la dottoressa Rossi – è che seppur in via di perfezionamento, il Pronto Soccorso ha ancora un assetto incompleto dovuto sia al numero insufficiente del personale paramedico già formato ( la percentuale di personale infermieristico già formato per il triage è, al momento al 50%)

sia ad una logistica non ancora completamente idonea ad una adeguata accoglienza dei pazienti. Occorrerebbe una zona, una stanza, dove poter effettuare il triage in situazione di privacy, così da poter raccogliere maggior informazioni possibili ed evitare che per eccesso di responsabilità vengano affidati codici magari non necessari. L’accoglienza andrebbe fatta in un luogo riparato e non di passaggio come oggi accade. Nonostante le risorse al limite – continua il Primario – ho chiesto all’amministrazione sanitaria sia il completamento della pianta organica sia una revisione degli spazi affinchè il sistema ricezione-somministrazione cure non debba soffrire di questi rallentamenti, almeno dal punto di vista organizzativo.Con l’esperienza acquisita sul campo, nella gestione del soccorso all’Aquila durante il terremoto- ha concluso la dottoressa Rossi - ho chiesto perfino una tenda, in mancanza d’altro, ma occorre che tutti siano consapevoli che solo con un dialogo aperto al reciproco rispetto si possano conciliare le diverse esigenze”.

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ELETTI A GIULIANOVA I 5 COMITATI DI QUARTIERE

Primo esempio in Abruzzo di democrazia partecipativa di Raffaele Raiola

a sabato 6 luglio Giulianova ha cinque comitati di quartiere eletti dalla cittadinanza e così rappresentati: - QUARTIERE LIDO: Filomena BRUNO (Presidente), Antonella BEATI, Lorena DI FERDINANDO, Gheri GRANITO,Valeria RIDOLFI,Vanessa RIDOLFI, Mirella Salvatore, Lia VALERI. - QUARTIERE ANNUNZIATA: Patrizia CASACCIA (Presidente), Francesco CICCOLONE, Giuseppe D’Angelo, Carlo FORTI, Gesuino GALLO, Dante IAMPIERI, Carlo MUSTONE, Fabio ORDINELLI, Silvana PIZII, Pietro Giuseppe PROMENZIO, Valentina RAMACCIATO. - QUARTIERE PAESE: Valerio SEMPRONI (Presidente), Giusy BRANELLA, Domenico CANAZZA, Elisa CONCETTO, Mad-

dalena CREATI, Daniele FORTI, Aurelia FASTOMINI,, Sergio MASCIULLO. - QUARTIERE CENTRO STORICO: Anna BRACA (Presidente), Federica CASTORANI, Rita CHIAPPINI, Gianmarco CICCOLONE, Maria Giovanna PATTOCCHIO, Claudia TESTONI. - QUARTIERE FRAZIONI: Fernando DELLA VALLE (Presidente), Mirella Campanella, Enrico D’Angelo, Alfonso DE LUCA, Raffaele DI MARCELLO, Riccardo FILIPPONI, Damiana PINNA. Grazie ai tanti volontari che vi hanno preso parte, a partire dai dipendenti comunali che hanno garantito la loro partecipazione senza alcun compenso, come previsto dal regolamento comunale, il progetto, elaborato dal Presidente dell’associazione DEMOS prof. Carlo DI MARCO e condiviso

Giulianova - Croazia:

si vola!

Inaugurato l’idrovolante che collegherà le due sponde dell’Adriatico di Walter De Berardinis

unedì primo luglio, nel giorno dell’ingresso della Croazia in Unione Europea , in una grande atmosfera di festa, è partito da Giulianova il volo inaugurale dell’idrovolante che unirà le due riviere adriatiche. A bordo il presidente della Provincia, il sindaco di Giulianova, l’assessore alle Politiche comunitarie Davide Di Giacinto, il presidente dell’Ente Porto, Paolo Vasanella giunti a Pola dopo circa un’ora, dove sono stati accolti dal sindaco

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Ciò che fino ad oggi ha impedito in Italia lo sviluppo di una linea di viaggio con gli idrovolanti della città Miletic Boris che ha poi partecipato al volo di ritorno verso Giulianova. Il servizio di volo è affidato alla Magister

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dal Comitato direttivo, dai soci fondatori e da alcuni studenti dell’Università di Teramo, è stato portato a compimento con l’impegno di tutti i soggetti. Un progetto voluto fortemente oltre che dal Sindaco Francesco MASTROMAURO, dall’Assessore Archimede FORCELLESE, e sostenuto dagli assessori e dai consiglieri comunali, fin dall’approvazione del Regolamento in Consiglio Comunale. Nel quadro delle politiche di valorizzazione della democrazia partecipativa del Comune di Giulianova, dopo l’entrata in vigore, lo scorso anno, del regolamento per la partecipazione popolare, sono state avviate le azioni relative al progetto “Deliberiamoci Ancora”. Questo progetto è stato caratterizzato dalla realizzazione di una serie di azioni operative tra le quali la realizzazione


dell’Albo delle Associazioni, e all’elezione a suffragio universale dei Comitati di quartiere. Nell’attuazione di questo progetto, unico fra gli enti locali dell’Abruzzo e tra i pochissimi dell’Italia centro-meridionale, il Comune si è avvalso della collaborazione e della competenza dell’Associazione culturale “DEMOS”. Si sono tenute nei Quartiere diverse assemblee con i cittadini per spiegare la differenza tra democrazia rappresentativa e democrazia partecipativa. Tutti hanno compreso che l’Amministrazione comunale ha voluto attribuire alle Assemblee il potere decisionale e hanno compreso la differenza che corre tra l’Assemblea di Quartiere ed il Comitato di Quartiere. Secondo il Regolamento Comunale, l’Assemblea è composta da tutti i cittadini del quartiere che hanno compiuto almeno il sedicesimo anno di età: è organo di partecipazione, rappresenta le istanze della popolazione, svolge attività culturali, di analisi delle problematiche e delle criticità relative alla vita di quartiere e propone al Comune iniziative e soluzioni per il miglioramento delle condizioni di vita, esamina e delibera le proposte e i progetti del Comune relative al quartiere.

Ludi di Milano che a sua volta utilizzerà la compagnia aerea svedese Grafair Flight Management AB. Il progetto Adri Sea Planes, di cui la Provincia di Teramo è capofila, interamente finanziato dall’Europa, ha come obiettivo quello di dimostrare la fattibilità e l’utilità di una comunicazione alternativa a quella marittima e aerea tradizionale. Ciò che fino ad oggi ha impedito in Italia lo sviluppo di una linea di viaggio con gli idrovolanti (mezzi poco impattanti dal punto di vista ecologico) è infatti la frammentazione dei referenti e delle normative. Fra i partner di progetto, c’è anche l’Ente nazionale di volo ENAC. «I voli test (gli enti pubblici non gestiranno il servizio per il quale bisognerà individuare una compagnia aerea privata ndr) - ha spiegato l’assessore Davide Di Giacinto - in direzione transfrontaliera, dai porti di Giulianova e Brindisi verso Bar,Valona e Corfù hanno proprio l’obiettivo di dimostrare la fattibilità del sistema sia da un punto di vista tecnico che giuridico – amministrativo: con il lavoro svolto abbiamo abbattuto il gigante della burocrazia e creato le condi-

zioni per una futura tratta». Il nuovo pontile galleggiante, realizzato dalla Provincia, consentirà l’ormeggio di un idrovolante e all’occorrenza di imbarcazioni da diporto; è prevista infatti la predisposizione di canalizzazione laterale di servizio, che in futuro, per un eventuale utilizzo per le imbarcazioni da diporto, consentirà di dotare il pontile degli impianti per la fornitura di acqua, luce e forza elettro motrice. Il pontile, di lunghezza complessiva di 24,80 m e larghezza 2,70 m, è costituito da 2 moduli, ciascuno lungo 12,40 metri.

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l’obiettivo di dimostrare la fattibilità del sistema sia da un punto di vista tecnico che giuridico

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C’E’ DA “FARE”

ono 86 gli articoli che segnano il passo del Governo Letta e che, con il primo decreto “DEL FARE” , iniziano, appunto a fare concretamente quelle azioni ritenute necessarie. In realtà sembra il solito decreto “milleproroghe” e speriamo non produca gli stessi effetti devastanti del decreto “Salva Italia” del Governo Monti, che tutti ricorderemo per lungo tempo. Il decreto tocca svariati temi e spesso parla di semplificazione.

I tecnici del settore sapranno, purtroppo, che quando si tratta di adempimenti burocratici la parola semplificazione spesso è sinonimo, sì, di cambiamento, ma anche di complicazione. Alcuni provvedimenti sembrano voler dare ossigeno a famiglie e imprese vessate dalla congiuntura economica, quello che riguarda EQUITALIA affinchè diventi meno aggressiva. Vediamo, in pillole, quali sono alcuni degli innumerevoli aspetti normati con questo decreto, e non solo.

RISPARMIO SULLE BOLLETTE ELETTRICHE i estrinseca nella cancellazione di alcune voci della componente A2 della bolletta. Il taglio a vantaggio dei consumatori ammonta a circa 500 milioni di euro. Per lo Stato invece dovrebbe essere a costo zero, perché gli oneri verrebbero spostati a carico delle grandi società che operano nelle energie rinnovabili, che hanno un imponibile superiore a 40mila euro e ricavi maggiori di 200mila euro. Inoltre sono state modificate le modalità di determinazione delle tariffe concesse agli impianti in regime Cip6, in modo progressivo, agganciandole non al prezzo del petrolio ma a quelli di metano e gas, normalmente più bassi.

INTERNET: Wi-fi libera na svolta per il mondo del web. Adeguandosi al resto dell’Europa, anche in Italia è stata prevista la liberalizzazione dell’accesso ad Internet. Non sarà più richiesta nell’uso del wi-fi l’identificazione personale dell’utente; permane però l’obbligo del gestore di garantire la tracciabilità mediante l’identificativo del dispositivo utilizzato.

a cura di Daniela Palantrani

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SEMPLIFICAZIONE SULLE DATE: DIVENTANO DUE nt rodot t o anche in It al ia il m eccanism o delle date un iche, g ià in vig ore in alt r i P aesi dell’Europa. Tut t i gl i at t i norm at ivi del g overno e i reg olam ent i che int rod uco n o adem pim ent i burocrat ici a car ico dei cont ribuent i, avrann o ef ficacia a part ire da due dat e: 1 ° g ennaio e il 1° lug lio.

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alle piccole imprese anche e Cassa depositi e prestiti potranno concedere alle imprese fino a 5 miliardi di prestiti a tasso agevolato per comprare impianti, macchinari, e attrezzature nuove di fabbrica ad uso produttivo. I finanziamenti saranno concessi entro il 31 dicembre 2016 ed avranno durata massima di anni 5 per un valore non superiore a 2 milioni di euro per ogni impresa.

lteriore agevolazione risiede nel fatto che è stata prolungata la validità del Durc (Documento di regolarità contributiva), che sarà valido 180 giorni e si potrà acquisire in via informatica. Abolita anche la norma che stabiliva la responsabilità fiscale dell’appaltatore per il versamento allo stato delle imposte (iva e ritenute) dovute al subappaltatore.

EDILIZIA mento di circa 30mila posti di lavoro. Purtroppo stanziare questi fondi ha comportato la sospensione di finanziamenti per ulteriori opere, non ancora iniziate, quali il Ponte sullo stretto di Messina.

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tanziati circa 3 miliardi di euro per le opere pubbliche già avviate. Secondo i calcoli del Governo la ripartenza di grandi cantieri produrranno un au-

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Tassi agevolati

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C’E’ DA “FARE” Istruzione ed Università

Donare gli organi

l fine di rendere maggiormente efficiente l’operatività del sistema nazionale dei trapianti, è stato introdotto l’obbligo di comunicare in tempi brevi, per i Comuni, con mezzo telematico al Sistema Informatico Trapianti gli atti di consenso all’espianto manifestato. Sarà così, possibile accelerare le procedure di espianto e trapianto degli organi.

a cura di Daniela Palantrani

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Sarà così possibile accellerare le procedure di espianto e trapianto degli organi

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Paese: Francia Campgna di sensibiliazzione alla donazione degli organi Headline: “It’s Never too late to became a better person” Organizzazione: France Adot Anno: 2013

blocco del turn over al 50% Per l’anno 2014 elevato dal 20 al 50% il limite di spesa ammesso rispetto alle cessazione dell’anno precedente (turn over) da parte delle università e degli enti di ricerca. Con questo provvedimento si liberano posti per 1.500 ordinari e 1.500 nuovi ricercatori in “tenure track” sul Ffo nel 2014. Spesa prevista: 25 milioni nel 2014; 49,8 nel 2015. Borse di mobilità per studenti meritevoli Le hanno chiamate “Borse per la mobilità”. Hanno un plafond di 5milioni di euro per il 2013 e il 2014 e 7milioni di euro per il 2015. Sono da erogare per agevolare studenti che, migliori in base al merito, vogliono iscriversi nell’anno accademico 2013-2014 a corsi di laurea (anche magistrali) in università statali o non statali fuori dalla regione di residenza; sono comunque escluse quelle telematiche. Le risorse saranno suddivise tra le regioni con decreto del ministro dell’Istruzione. Le borse saranno attribuite in base ad una graduatoria stilata da ciascuna Regione per le università del proprio territorio.

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Le borse saranno attribuite in base ad una graduatoria stilata da ciascuna Regione per le università del proprio territorio.


ACCONTI IRAP IRPEF on decorrenza immediata gli acconti dell’Irpef e dell’Irap sono fissati nella misura del 100%, con effetti solo sulla seconda o unica rata di acconto. Il versamento andrà versato calcolando la differenza fra l’acconto complessivamente dovuto e l’importo della prima rata di acconto. La misura dell’acconto dell’Ires, invece, è aumentata dal 100% al 101%. L’aumento produrrà effetti soltanto sulla seconda o unica rata di acconto, calcolato con le modalità già esposte precedentemente.

LAVORO Sempre tramite la Legge nr. 71/2013, sono stati stanziati quasi 800milioni di euro per il periodo 2013-2016 da utilizzarsi per gli incentivi alle assunzioni. I lavoratori dovranno avere un’età compresa tra i 18 e i 29 anni e dovranno presentare uno o più dei seguenti requisiti: essere privi di impiego da almeno 6 mesi; non avere conseguito un diploma di scuola media superiore o professionale; essere lavoratori che vivono da soli con una o più persone a carico. L’incentivo per il datore è pari ad un terzo della retribuzione lorda imponibile ai fini previdenziali complessiva per un periodo di 18 mesi e non può superare 650,00 euro per ogni lavoratore. In caso di trasformazione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato il periodo in cui si usufruisce delle agevolazioni è ridotto a 12 mesi. PrimaPagina 38 - lug. 2013

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C’E’ DA “FARE”

Le sigarette elettroniche saranno assoggettate ad imposta di consumo pari al 58,50% del prezzo di vendita.

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e-cig


UNA PROMESSA NEL NOME Il sound pop-punk dei TEENAGERS X di Angela Fosco

er non perdere mai di vista la rotta lo hanno “inciso” (è proprio il caso di dirlo) perfino nel nome che hanno dato alla loro band: TEENEGERS X : “Deriva dalla promessa di mantenere, sia musicalmente che idealmente uno spirito giovanile-adolescenziale che non si dia per vinto di fronte alle difficoltà che s’incontrano oggi e ovunque. Da questo principio nasce l’idea del nome, Teenagers(adolescenti) X(età indefinita)spiega Carlo Capretta, 22 anni, batterista e seconda voce del gruppo teramano.

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La formazione, nata il 30 maggio 2009, ha già subito molte variazioni nel corso dell’attività . L’idea iniziale del progetto appartiene a Gabriele Nicodemi, 20 anni, chitarrista, cantante e front man del gruppo: “ il nostro sound ha come sonorità ispiratrici quelle del Pop-Punk , stile Blink 182, ma con testi rigorosamente scritti in lingua italiana, con i quali miriamo a sensibilizzare i nostri ascoltatori su un argomento non poco spinoso come quello della realtà giovanile nella società odierna” . I quattro ventenni teramani hanno già alle spalle un curriculum ricco e pro-

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I quattro ventenni teramani hanno già alle spalle un curriculum ricco e progetti ben chiari.


getti ben chiari. Abbandonata la lingua inglese con cui hanno iniziato a produrre i loro primi lavori, si sono concentrati su una produzione personalizzata che ha già avuto diversi riconoscimenti ufficiali quali: un secondo posto nel concorso “CORTOCIRCUITO ROCK CONTEST” che ha avuto luogo a Camerino(MC). Poi una semifinale al concorso: ”SOTTERRANEA 2013” svoltosi a San Benedetto(AP); una partecipazione al “MUSIC HOPE” 2013 a Monticelli(AP). Inoltre , il gruppo ha superato le preselezioni per il “TOUR MUSIC FEST” a Pescara il 10 giugno 2013; ha vinto la prima tappa del Cantagiro 2013 che si è svolta il 15 giugno a Massignano(AP) e si è

testi rigorosamente scritti in lingua italiana, con i quali miriamo a sensibilizzare i nostri ascoltatori su un argomento non poco spinoso come quello della realtà giovanile nella società odierna

piazzato al secondo posto all’ ONIRICO CONTEST 2013. Insomma premesse importanti e anche collaborazioni con personaggi di spicco. Infatti la band ha aperto il concerto del gruppo “LO STATO SOCIALE” il 21 giugno sempre nell’ambito dell’ONIRICO FESTIVAL 2013 svoltosi a Sant Egidio alla Vibrata. Gli altri componenti sono Andrea Leonzi, 21 anni , chitarra e cori e Giulio Crovetti , 19 anni, Basso e cori. “Ci aspetta un’estate intensa – aggiungono insieme - tra luglio, agosto e settembre diverse date live, la seconda fase del TOUR MUSIC FEST che si terrà a Roma e la finale regionale del CANTAGIRO 2013” .

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Monete e francobolli, il fascino del collezionismo I 38 anni “dentellati” del Circolo Filatelico Numismatico Rosetano (dal 1975 al 2013) di Anastasia Di Giulio

na realtà culturale teramana che si avvicina ai 40 anni di ininterrotta attività e che da Roseto degli Abruzzi, viaggia nel mondo. E’ il Circolo Filatelico Numismatico Rosetano, nato nel 1975, e che vanta tra i propri soci personaggi non solo legati al mondo del collezionismo Lo scopo del Circolo è quello di promuovere e coltivare

una medaglia commemorativa in bronzo, argento e in oro (ndr oggi del valore di oltre 3 mila euro). Nel 2000 il Circolo rosetano varca per la prima volta i confini nazionali e in Svizzera viene preparato un francobollo personalizzato (il terzo) per “la città delle rose”, dove fa bella mostra il litorale e la spiaggia di Roseto degli Abruzzi. Nel 2005 ancora una volta fuori dai confini nazionali, con un francobollo emesso dalle

di filatelia, numismatica e storia postale, nonché enciclopedie, riviste, bollettini, periodici degli enti postali di vari paesi del mondo. Punta di diamante del circolo è la manifestazione “Abruzzophil” evento filatelico nazionale riconosciuta dalle Poste Italiane, dalla Città del Vaticano e dalla Repubblica di San Marino. Oltre ai vari convegni sono spesso allestite mostre ed esposizioni di collezioni e oggetti di

lo studio e la passione per la filatelia e la numismatica attraverso la raccolta dei francobolli, delle monete e delle medaglie. L’emissione di un francobollo (o di una moneta) rappresenta anche un modo per raggiungere il resto d’Italia e del mondo. Il circolo di Roseto, fin dal 1980 promuove l’Abruzzo proprio attraverso questi oggetti da collezione. Come nel 1988, quando in occasione del Natale, la provincia di Teramo è stata scelta per rappresentare la festa per eccellenza in un francobollo commemorativo: un dipinto realizzato dal pittore “della luce” Pasquale Celommi, dal titolo “La Sacra Famiglia”. O quando nel 1992 lo scultore dell’Istituto Poligrafico e Zecca di Stato, Davide Vangelli, realizzò

poste austriache (il quarto) che riproduce “Nellina”, un bellissimo dipinto di Pasquale Celommi. E ancora l’Austria nel 2010 , con un altro francobollo dedicato ad uno dei primi stabilimenti balneari della costa rosetana (allora marina di Montepagano). Il circolo culturale rosetano è associato a pieni titoli alla (F.S.F.I.) Federazione fra le Società Filateliche Italiane, oltre che al (C.I.F.T.) Centro Italiano di Filatelia Tematica, e all’ U.I.C.O.S. che risponde al Unione Italiana Collezionisti Olimpici e Sportivi. Da sempre dispone di una sede al centro della città di Roseto degli Abruzzi, dove tutte le domeniche gli appassionati si riuniscono. Nella sede del circolo, sono a disposizione dei soci numerose pubblicazioni e cataloghi

proprietà di soci o simpatizzanti. Inoltre la prima domenica di ogni mese, presso la sede sociale si tiene la Giornata dello Scambista. Dove si incontrano appassionati non solo di filatelia e numismatica, ma anche cultori di storia postale e storia cittadina, e collezionisti di cartoline d’epoca, schede telefoniche e curiosità grafiche, dai poster, ai “Santini” fino alla “Militaria”. In questi 38 anni sono stati prodotti oltre 100 annulli filatelici, legati a manifestazioni provinciali, regionali e nazionali. Attualmente il Circolo è così organizzato: Presidente Emidio D’Ilario, Vice Presidente Enzo Pellegrini, Segretario Nicola Marziani, Consiglieri Vittorio Alfieri, Luciano Di Giulio, Mario Giunco, Enzo Lucidi, Franco Spadacini.

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Una mano tesa al Comune di Giulianova:

LA CONSULTA INTERCULTURALE di Alexian Santino Spinelli

a necessità di proporre al Sindaco di Giulianova la costituzione di una Consulta Interculturale è nata durante il Simposio dei Radicali organizzato al Kursal ad aprile. Durante l’intervento del Sindaco mi sono reso conto che, in buona fede, sosteneva tesi che dimostravano chiaramente la mancanza di conoscenza culturale del mondo Rom , o meglio romanò per essere corretti (Rom è sostantivo e romanò è agg. masch. sing.). Ho ribadito e ho lanciato l’idea della Consulta, aperta alla partecipazione anche di altre realtà culturali presenti nel territorio e che fan parte ormai del tessuto sociale, economico e culturale locale. Il Sindaco ha convocato un incontro in Comune alla presenza di alcuni assessori e alcuni esponenti del Partito Radicale. L’incontro è stato documentato dalla stampa locale e durante il confronto, costruttivo e sereno, si è deciso di procedere nella costituzione della Consulta a seguito di una settimana culturale a favore della conoscenza della cultura romanì da tenersi ad Ottobre coinvolgendo anche le scuole. L’integrazione passa attraverso la valorizzazione culturale. I rapporti tesi tra la comunità romanì giuliese e la popolazione locale nasce non solo da episodi drammatici, che sicuramente vanno condannati, ma anche da una totale mancanza di interazione positiva, mai realmente promossa. Un muro invisibile, ma invalicabile, ha creato per decenni divisioni ed incomprensioni, ripicche e accuse reciproche, scontri e tensioni, sfruttate abilmente da taluni partiti politici e da certi media con speculazioni di ogni sorta. A farne le spese ad insaputa dell’opinione pubblica, ignara e veicolata, sono sempre i più deboli da una parte e dall’altra. In una società civile questo scempio deve

finire! Ecco allora una mano tesa da parte nostra all’amministrazione, in maniera leale e gratuita, per evitare qualsiasi forma di strumentalizzazione, di speculazione e di ricatto. E’ nell’interesse di tutti e per il bene della società giuliese che ognuno si assuma le proprie responsabilità ad evitare discriminazioni deleterie e scontri drammatici. Il razzismo e la discriminazione sono crimini contro l’umanità e sono illegali

Ora sta all’amministrazione giuliese a non far cadere nel vuoto questo tentativo di risolvere questioni sociali

Santino Spinelli in arte «Alexian» è un Rom italiano, musicista, compositore, poeta, saggista. Ha due lauree, una in Lingue e Letterature Straniere Moderne e l’altra in Musicologia, entrambe conseguite all’Università di Bologna. È autore di numerosi articoli e opere letterarie sul mondo Rom. Insegna Lingue e Processi Interculturali (Lingua e cultura romanì) all’Università di Chieti. Con il suo gruppo, l’Alexian Group, tiene numerosi concerti in Italia e all’estero. Ha pubblicato partiture musicali per orchestra, ensemble e fisarmonica sola con il titolo di Romano Drom (Carovana romanì) con l’Ut Orpheus di Bologna e ha tenuto concerti con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese e con l’Orchestra Europea per la Pace a Strasburgo al Palazzo del Consiglio d’Europa

(chissà perché chi accusa i Rom di illegalità omette sempre queste forme peggiori di illegalità, forse perché li riguarda?). Sono il primo a condannare e ad isolare chi si comporta male, ma non si può discriminare su base etnica un popolo intero facendo ricadere su di esso la responsabilità di un singolo individuo mettendo in evidenza l’etnia di appartenenza. Anche i media dovranno assumersi le loro responsabilità a riguardo! Ora sta all’amministrazione giuliese a non far cadere nel vuoto questo tentativo di risolvere questioni sociali e di promuovere l’interculturalità in un contesto di rispetto reciproco. Occorrerà costruire tanti ponti per arrivare alla città della felice convivenza e la strada sarà difficile e tortuosa, piena di insidie e di trappole. Occorre armarsi di coraggio e di pazienza perché secoli di discriminazioni hanno portato a tanti effetti collaterali e non sarà semplice superarli, ma un tentativo va fatto. Bisogna pur iniziare. A questo progetto sono chiamate tutte le persone che siano sinceramente e lealmente motivate. L’integrazione è come l’amore: si fa in due. L’autointegrazione è impossibile. L’integrazione non è la manna dal cielo ma il risultato di un investimento politico, economico, sociale e culturale. Il Sindaco di Giulianova lo sappia: occorre investire e prendere decisioni impopolari. Avrà questo coraggio? E’inutile nascondersi dietro la solita frase:”Non ci sono soldi o risorse” perché questo denuncerebbe un bluff e una semplice autopromozione della vicenda, un’ulteriore speculazione politica. Non ci sono più alibi. Si saprà stringere sinceramente questa mano tesa a vantaggio di tutti? Vedremo. Un saluto fraterno in lingua romanì: But baxt ta sastipè! Che voi possiate essere sani e fortunati!

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la piccola biblioteca Estate: tempo di vacanza da dedicare al gioco, al relax magari in compagnia di un buon libro... Tomi Ungerer, autore di questo libro ha ricevuto il Premio Andersen e ha scritto 140 libri per l'infanzia e non. Come in gran parte della sua produzione, i protagonisti sono degli animali, di solito poco usati nelle storie per bambini. Il protagonista della storia è Orlando, un avvoltoio cioè uno spazzino ecologico che libera il territorio dalle carcasse. Contrariamente all’immagine di divoratore di carogne, ci appare subito simpatico mentre sorvola le terre desolate del Messico e trova un cercatore d’oro in fin di vita. Invece di approfittare del lauto bottino, Orlando compie un gesto di solidarietà: fruga, trova una foto di famiglia e decide di raggiungere la moglie e il figlio dell’uomo per comunicare loro la sorte del loro caro. Inizia un viaggio a tre per salvare il cercatore, ma lungo la strada madre e figlio saranno costretti a dividersi. Riusciranno a raggiungere l’obiettivo? (T. Ungerer, Orlando, Ed. Donzelli, pp. 36)

Un brillante, velocissimo viaggio tra le fiabe e la fiabesca ingordigia, tra le passioni divoranti e la magia di Giovanna, una bambina saggia e coraggiosa. Nella sua camera c’è un ladro che si lancia in pantagrueliche scorribande e spazzola di tutto, saltando tra le fiabe. Al ladro! Al ladro!’Gridò la fanciulla dalla guglia.‘Ha rubato la mia mela!: non c’è più traccia della mela rossa di Biancaneve, della zucca di Cenerentola, delle frittelle di Cappuccetto Rosso e neanche di una briciola zuccherina della casetta di Hänsel e Gretel. E Giovanna, svegliata nel cuore della notte dai pianti disperati, insegue l’insaziabile mangione. Deve sfogliare a lungo, inseguire la scia di devastazione ma infine scova il panciuto gigante ed escogita dove sistemarlo per placare il suo onnivoro languorino. Testo originale ed accattivanti sono le illustrazioni di Andrea Rivola. (C. D’Angelo, Il mistero delle fiabe divorate, Kite Edizioni, pp. 32) Nati dalla penna dell’autrice finlandese, Siri Kolu, i Ruberson sono dei ladri insoliti: quando rapinano le automobili, di solito sottraggono solo dolci, giocattoli, riviste e cose del genere. Questa volta però il capobanda Karlo il Terribile, preso da un raptus, ruba anche una bambina di dieci anni. Così Vera, diretta insieme alla famiglia a casa della nonna per le vacanze, si ritrova a trascorrere l’estate con i figli dei banditi, Helen, Pietrodoro e Kalle, in un furgoncino trasformato in camper. Per la piccola Vera, abituata alla monotonia della sua famiglia, la vita insieme ai Ruberson è entusiasmante: ci si ferma a nuotare in un lago quando se ne ha voglia, si fanno enormi scorpacciate di caramelle, di cioccolata e di gelati, si fugge a tutta velocità dalla polizia (e dal padre di Vera), si gioca, si mangia e si dorme all’aperto. Ma ad un certo punto... Un’avventura piena di azione e risate, ma anche una storia di formazione che offre spunti per riflettere sulla giustizia, sui legami familiari, sulla scuola e sulle istituzioni. (S. Kolu, La mia estate con i Ruberson, Ed. Feltrinelli Kids, pp. 240)

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La lingua it di Clementina Berardocco

on tutti sanno che per poter chiedere il permesso di soggiorno di lunga durata, gli immigrati stranieri che sono regolarmente residenti in Italia da cinque anni, oltre ad altri requisiti devono superare un test di conoscenza della lingua italiana, di livello A2. Cosa significa? Il livello A2 è uno stadio basico ed è uno dei livelli di riferimento di competenza linguistica e comunicativa fissati dal Consiglio d’Europa: l’apprendente comprende frasi ed espressioni usate quotidianamente relative ad ambiti di immediata rilevanza (es. informazioni personali e familiari di base, fare la spesa, la geografia locale, l’occupazione); comunica in attività semplici e di routine che richiedono un semplice scambio di informazioni su argomenti familiari e comuni; sa descrivere in termini semplici aspetti del suo background, dell’ambiente circostante, sa esprimere bisogni immediati. Sono coinvolti nell’accertamento anche i

di Michele Ciliberti

a Dichiarazione universale dei diritti umani e quella dei diritti del fanciullo non prevedono esplicitamente il “diritto alla lettura”. Nell’attuale fase storica, di massima espansione della comunicazione, e nell’era dell’informatizzazione, tale diritto risulta ineludibile, per cui occorre considerare in cosa consista. Anzitutto non bisogna confonderlo con il diritto all’istruzione, che è tutt’altro, né con l’obbligo scolastico. Molto spesso si sente parlare di “analfabetismo di ritorno” e forse non tutti sanno cosa sia. Da recenti studi risulta che il 71% degli italiani non riesce a comprendere un testo di media difficoltà (quando si parla di statistiche e di media bisogna pur essere molti cauti, poiché, come diceva Trilussa, la statistica è quella scienza che fa mangiare mezzo pollo anche a chi il pollo non lo ha mai visto e ha tanta fame). Lo status di chi non


taliana, il primo test giovani di oltre 16 anni e gli adulti di recente immigrazione che devono dimostrare la competenza di L2, a livello A2. Quest’ultimi devono sottoscrivere l’accordo di integrazione e acquisire gli elementi necessari per ottenere il permesso di soggiorno, come previsto dalla normativa vigente DPR n. 179 del 10/03/2011: “Per i cittadini stranieri, integrarsi in Italia presuppone l’apprendimento della lingua italiana e richiede il rispetto, l’adesione e la promozione dei valori democratici di libertà, di eguaglianza e di solidarietà posti a fondamento della Repubblica Italiana [...] L’immigrato si impegna a: a) acquisire un livello adeguato di conoscenza della lingua italiana parlata equivalente almeno al livello A2 di cui al quadro comune europeo di riferimento per le lingue emanato dal Consiglio d’Europa; b) acquisire una sufficiente conoscenza dei principi fondamentali della Costituzione della Repubblica e dell’organiz-

zazione e funzionamento delle istituzioni pubbliche in Italia; c) acquisire una sufficiente conoscenza della vita civile in Italia, con particolare riferimento ai settori della sanità, della scuola, dei servizi sociali, del lavoro e agli obblighi fiscali; d) garantire l’adempimento dell’obbligo di istruzione da parte dei figli minori.” Quindi i genitori degli alunni stranieri iscritti nelle nostre scuole, si trovano nella condizione di dover apprendere la lingua italiana non solo per comunicare e vivere nel nostro Paese ma anche per dimostrare la loro competenza attraverso prove formali. Il test per il permesso di soggiorno di lunga durata prevede che l’immigrato utilizzi un punteggio di almeno 80 punti su 100: 30% di punti per la comprensione orale, 35% per la comprensione di testi scritti e 35% per la produzione scritta. Inoltre, sulla base delle indicazioni operative contenute nel Vademecum del MIUR

dovrebbe essere verificata anche la comprensione orale mediante modalità scritta (modalità di risposta a scelta multipla) e non sono previste attività di interazione orale. La somministrazione del test e la valutazione delle prove è tutta basata sullo scritto, sulla modalità del quiz e ciò rischia di escludere i parlanti, pur fluenti, non alfabetizzati e con un basso livello di scolarità ossia coloro che hanno acquisito l’italiano “per immersione”. Nello specifico, ci dovrebbe essere una particolare attenzione per le mamme che talvolta vivono in una condizione di isolamento comunicativo rispetto al contesto di accoglienza. Per venire incontro alle loro esigenze di apprendimento linguistico, la scuola in sinergia con le varie agenzie educative presenti nel nostro territorio, dovrebbe offrire dei corsi di italiano specifici per le mamme immigrate, magari in orario antimeridiano, creando dei veri e propri spazi di incontro e promuovendo occasioni positive per l’interazione.

L’importanza di capire i testi (incomprensibili) di manuali, istruzioni e bugiardini riesce a capire tutte le informazioni di un testo base è l’analfabetismo di ritorno che, dal punto di vista sociale, non permette di risolvere alcuni problemi semplici e pratici della vita quotidiana. Ci sono, però, altre difficoltà da considerare che non dipendono dalla capacità di comprensione del testo, ma dalla struttura di quest’ultimo. Spesso, ad esempio, persone fornite anche di più lauree non sempre comprendono tutte le informazioni del bugiardino dei medicinali o le condizioni di un’assicurazione o del contratto di apertura di un c/c presso una banca. In questo caso le cose sono molto diverse e cioè non si mette in dubbio la capacità di comprensione ma quello della chiarezza del testo che risulta, volutamente, o molto tecnico o molto ambiguo (da anfì = due , e agere = condurre, agire, quindi: due o più sensi). Le case farmaceutiche con i tecnicismi si lavano la coscienza, pensando di aver dato agli utenti, o pazienti, le

dovute informazioni circa le modalità e le controindicazioni nell’uso del farmaco; altri soggetti ricorrono all’ambiguità per far capire solo ciò che loro è più conveniente. Come si fa, infatti, a leggere e capire decine di pagine di un contratto in pochi minuti e davanti a un solerte funzionario che incalza continuamente:“Purtroppo siamo costretti dalla burocrazia a scrivere ciò, ma non è niente, riguarda solo la privacy”, mentre in realtà ci sono clausole a volte fondamentali e molto importanti? Si ricorre pure ad un altro espediente: vera scrittura in miniatura, cioè molto piccola che non ha nulla a che vedere con i codici miniati, cioè scritti con il minio (= inchiostro rosso), ma che fa passare la voglia di leggere! C’è ancora un altro aspetto della globalizzazione da considerare: si provi a far funzionare un prodotto tecnologico qualsiasi, made in China, leggendo il manuale dell’utente tradotto in italiano. Se il manufatto non funziona è perché

non funziona la lingua, che risulta un barbarismo unico del tutto inventato. Ora il problema presenta aspetti diversi: da una parte, il diritto dei cittadini ad essere formati nel rispetto della comunicazione e della corretta informazione e, dall’altra, la responsabilità di chi di dovere a sorvegliare che tale diritto sia garantito. Un prodotto con manuale dell’utente non rispondente alla chiarezza e alla correttezza linguistica non può essere venduto. Occorre salvaguardare la salute dei pazienti e non gli interessi delle multinazionali farmaceutiche. Un contratto di assicurazione o di apertura di c/c deve essere costituiti da max 5 punti brevi e chiari per tutti. Il montaggio di uno scaffale Ikea, venduto a tutti, non può rivolgersi solo a un più che abile artigiano. Questo è il “diritto alla lettura”: far capire a tutti, in modo chiaro e semplice, ciò che si legge, anche se si tratta di segnaletica e di indicazioni stradali.

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“ Non esiste buono o cattivo tempo, esiste buona o cattiva attrezzatura”

(R. Baden powell)

Alla fine qualcosa è cambiato, dopo tutto. Sono spariti dai Tg i servizi che inquadravano i caselli autostradali e i consigli per la calura. Quei luoghi comuni sugli italiani vacanzieri in coda sull’Autosole o sulla Salerno-Reggiocalabria. Sono cambiati gli i scenari, la parola d’ordine è prudenza, un passo avanti , uno indietro, poi ancora avanti. Un “balletto” per studiare la situazione prima di capire che direzione prendere. Anche il tempo (meteorologico) non si è ancora sbilanciato in questa estate, che irrompe a tratti e poi, pentita, torna indietro. E mentre le temperature oscillano e non sappiamo cosa ci aspetta è difficile anche attrezzarsi. In tutti i campi. Così si scelgono viaggi più brevi, divertimenti meno costosi, soluzioni low cost. O non si parte affatto, si rinuncia al ristorante, si va al mare con la merenda da casa, come negli anni 60. Insomma una situazione stazionaria, un’economia ferma se non addirittura in recessione, come ampiamente descritta in questo focus, in attesa della ripresa che, dicono, ci sarà, ma non prima del 2014, quando i teramani una decisione, almeno, dovranno prenderla: eleggere il nuovo sindaco o confermare quello che c’è. Ma di tempo per pensarci ne abbiamo. Nel frattempo facciamo i conti con la realtà e se da una parte non sembra esserci niente su cui scherzare dall’altra non è affatto utile vedere tutto sempre negativo. Così se Renzi incita ad andare anche “oltre la rottamazione” occorre alimentare la speranza di chi ha voglia di fare e di uscire dal limbo. Ogni generazione, in fondo, ha avuto la sua guerra da combattere.

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PRECARIETÀ L’analisi economica ed occupazionale in Abruzzo Prof. Giuseppe Mauro Ordinario di Politica Economica dell’Università G.D’Annunzio

I recenti dati elaborati dall’ufficio studi CISL-Abruzzo “M. Ciancaglini” si prestano ad una duplice considerazione. La prima riguarda l’andamento dell’occupazione e delle esportazioni; la seconda riguarda l’evoluzione del PIL in valore assoluto e l’analisi del reddito per abitante. Per quanto riguarda l’occupazione, dal confronto tra il 1° trimestre 2012 e 1° il trimestre 2013, emerge dall’indagine una significativa tenuta del numero degli occupati, mentre i dati relativi alle esportazioni sono leggermente inferiori alla media nazionale. L’Abruzzo è tra le cinque regioni che hanno sperimentato un livello occupazionale stabile e soltanto altre quattro regioni hanno conosciuto una leggera crescita ( Lombardia e Trentino nel nord, Umbria nel centro e Campania nel sud). Il mantenimento del dato occupazionale, a nostro avviso, è da attribuire a tre fattori: a)Al forte incremento delle ore autorizzate di cassa integrazione che in Abruzzo, nel periodo Gennaio – Maggio 2012/2013, sono aumentate del 20,5% a fronte di una media nazionale del 7%; b)Alle iniziative poste in essere dalla Regione Abruzzo attraverso l’assessorato al lavoro; c)Al comportamento del mondo imprenditoriale che, nonostante la difficile fase congiunturale, preferisce non intaccare l’assetto aziendale. Tuttavia il confronto più significativo è quello che viene effettuato con il periodo pre-crisi.

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Sotto questo profilo mancano 21.000 unità lavorative, il tasso di occupazione è sceso tra il 2008 e il 2013, dal 59,6% al 55,8%, mentre il tasso di disoccupazione ha avuto un’impennata verso l’alto del 4,6 %. Analoghe considerazioni se si analizza l’andamento delle esportazioni. A tale proposito emergono tre questioni: 1)Le esportazioni non riescono più a compensare, come in passato, il forte calo

L’Abruzzo è tra le cinque regioni che hanno sperimentato un livello occupazionale stabile della domanda interna; 2)Appaiono sempre più concentrate nel settore dei mezzi di trasporto; 3)Rispetto al periodo pre – crisi soltanto il comparto dell’agroalimentare subisce una crescita e quindi assume connotati positivi, a differenza di quanto accade nel settore tessile - abbigliamento dove, invece, si registra un fortissimo calo, soprattutto a causa del crollo avutosi nella provincia di Chieti. L’indicatore che esprime la pesantezza della crisi che l’Abruzzo sta attraversando

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STABILE risiede nel PIL. Alcune stime indicano un calo per il 2012 del 3%, contro il 2,4% dell’Italia e, anche per il 2013, non si assiste ad una inversione di tendenza verso la ripresa se è vero che il dato assume un valore più o meno identico. La crisi appare concentrata soprattutto nell’edilizia, nelle attività commerciali e nella tipologia

imprenditoriale delle piccole imprese che, avendo uno sbocco commerciale solo sul mercato interno, risentono fortemente e gravemente del crollo della domanda e dei consumi. Si può affermare che il reddito procapite del 2012 è sostanzialmente pari a quello che l’Abruzzo ha conosciuto nel

1999. Alla luce di questi risultati, insieme all’importante opera di risanamento dei conti pubblici, occorre un’intesa tra le forze economiche, istituzionali e sindacali per un programma di pochi punti volto al rilancio dell’occupazione tenuto conto della situazione d’emergenza occupazionale e sociale senza precedenti. Il pagamento dei debiti pregressi della Pubblica Amministrazione verso le aziende, il ripristino di un circuito virtuoso bancheimprese e l’avvio di iniziative di startup sono fattori importanti per evitare l’emarginazione o la scomparsa di altre piccole imprese o la perdita di ulteriori posti di lavoro.

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Dal Rapporto della Camera di Commercio di Teramo* XI Giornata dell’Economia, 24 giugno 2013

*a cura dell’Ufficio Studi C.C.I.A.A. di Teramo

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el corso del 2012, l’unico dato positivo dell’economia teramana si rileva nella crescita delle esportazioni, e le imprese presenti sui mercati internazionali sono quelle che denotano i migliori risultati di esercizio. Tuttavia la propensione delle imprese teramane all’internazionalizzazione è ancora bassa e di molto inferiore alla media regionale e nazionale. La caduta dei consumi delle famiglie e la rivisitazione dei modelli di consumo verso prodotti qualitativamente inferiori, nel tentativo di far quadrare il bilancio familiare, crea ulteriori problemi ai prodotti della filiera agricola. Allo stesso modo il settore del turismo risente pesantemente della riduzione della ric-

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chezza delle famiglie e della caduta del potere di acquisto, che ha determinato una riprogrammazione delle vacanze, sia in termini di destinazione che di modalità di fruizione della vacanza stessa (soggiorni più brevi, preferenza alle strutture ricettive extralberghiere, minori consumi per attività ludiche e di animazione, ecc.). Una fase molto delicata attraversa il macrosettore delle costruzioni edili ed in generale del mercato immobiliare. I dati sulla mortalità delle imprese e sulla caduta occupazionale del settore edile sono eloquenti, anche se non descrivono pienamente gli effetti negativi della crisi sui comparti di fornitura. Nel corso del 2012 il settore che forse più degli altri evidenzia difficoltà è quello del commercio.


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PRINCIPALI RISULTATI DELL’ECONOMIA TERAMANA a crisi erode la struttura imprenditoriale locale: dopo un biennio di espansione il 2012 segna una contrazione dello 0,5% del tasso di sviluppo imprenditoriale (Italia – 0,3%). Il tasso di mortalità è assestato al 7,7% in netto aumento rispetto al 2011(+1,4%). Andamenti negativi si registrano per le società di persone (-1,4%) e per le imprese individuali (-1,6%) . Il comparto dell’edilizia (- 270 imprese), il commercio (-250 imprese) , l’industria manifatturiera (-151 unità), le attività ricettive e della ristorazione (-99 unità), l’agricoltura (- 97 unità). Il primo trimestre 2013 vede le iscrizioni di nuove imprese cresciute del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2012, ed allo stesso tempo le cancellazioni sono diminuite del 18%. Dato negativo il numero di imprese

(208 unità) entrate in scioglimento/ liquidazione cresciuto del 16,2% . In solo anno lo stock di imprese artigiane iscritte è diminuito di ben 419 unità, assestandosi a quota 9.139 imprese. In diminuzione le iscrizioni in aumento le cessazioni, per un tasso di natalità che scende al 6,7% (7,3% nel 2011) e quello di mortalità che cresce di 3 punti percentuali posizionandosi all’11,1%. Le imprese femminili e quelle guidate da cittadini stranieri sono aumentate nel 2012: la crescita delle componenti femminili e di quella straniera all’avvio di nuove imprese ha una forte correlazione con le difficoltà economiche congiunturali e con alcuni aspetti strutturali del sistema provinciale: da un lato sembra evidente l’utilizzo dell’autoimprenditorialità come strumento di auto impiego, dall’altro vi è una forte specializzazione

di tali imprese nelle attività più tradizionali, caratterizzate da basse barriere all’entrata e minor fabbisogno di capitale iniziale. Nel corso del 2012 hanno avviato una procedura concorsuale 151 imprese (in 131 casi si tratta di fallimenti): un incremento del 70% rispetto al 2011. Le procedure sono maggiormente concentrate nei settori di tradizionale specializzazione dell’economia teramana, quali il manifatturiero (41), le costruzioni (38), il commercio (30), ed hanno riguardato in modo particolare le società di capitali (108). Teramo risulta al secondo posto in Italia nella graduatoria delle province con la più alta incidenza di fallimenti per le società di capitali nel periodo 2009-2012 (5,3% sulle imprese operative). Gli occupati sono diminuiti di 1.500 uni-

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tà (da 121.200 unità a 119.700), le persone in cerca di occupazione sono aumentate di 2.100 unità (da 10.800 a 12.900 unità), così che il tasso di disoccupazione subisce un deciso incremento dall’8,2% al 9,7% (Italia 10,7%), il livello più alto dal 2004. L’unico dato positivo dell’economia teramana del 2012 è relativo all’andamento delle esportazioni. Infatti il valore esportato è cresciuto del 1,3% (Abruzzo -4,8%, Italia +3,7%), un risultato moderatamente positivo, anche se sostanzialmente inferiore a quanto ottenuto nel biennio precedente. Le migliori performance per l’export si rilevano per i medicinali e preparati farmaceutici (+ 68,7%), i mobili (+8%), i prodotti in metallo, (+ 20,9%), le lavorazioni del cuoio (+ 17%). Il valore assoluto delle esportazioni in provincia di Teramo è passato da 1.159.186.568 del

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2011 (definitivo) a 1.173.947.157 euro del 2012 (provvisorio) realizzando come detto un incremento dell’ 1,3%, risultato che, seppur non eclatante, conferma il trend positivo iniziato nel 2010 Il peggioramento delle relazioni tra sistema bancario e imprese/famiglie. La riduzione della liquidità a disposizione del sistema bancario, i ridotti livelli produttivi, il peggioramento della qualità del credito, con susseguente innalzamento dei tassi medi con cui il denaro viene preso a prestito, hanno significativamente rallentato la concessione di credito da parte delle banche. Nel corso del 2012 i prestiti complessivamente sono diminuiti del 1,97%, interessando sia il comparto delle famiglie che le imprese un incisivo e progressivo rallentamento nel processo di produzione della ricchezza. Il tasso medio-annuo di crescita del

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valore aggiunto nel periodo 2011/2012 è stato per la provincia di Teramo pari a – 1,6% (-0,9% Abruzzo,-0,7% Italia); per il 2012 la previsione si assesta intorno al – 2,2% (-1,8% Abruzzo, - 1,4% Italia). Solo per il biennio 2014-2015 si prevede un valore positivo di poco superiore allo zero (0,3% Teramo, 0,5% Abruzzo, 1% Italia).

L’unico dato positivo dell’economia teramana del 2012 è relativo all’andamento delle esportazioni.


i dati fanno riferimento all’anno 2012

L’OCCUPAZIONE L’indagine campionaria sulle forze di lavoro, condotta dall’Istat, mostra in provincia di Teramo, una lieve crescita delle stesse: si è passati dalle 132 mila unità del 2011 alle 132.600 mila del 2012. All’interno di questo dato si osserva però, un deciso calo del numero di occupati, che passa da 121.200 a 119.700, e parallelamente un pesante aumento del numero di persone in cerca di occupazione (dai 10.800 del 2011 ai 12.900 del 2012). Tale dato risulta purtroppo il più alto negli ultimi anni. Il tasso di disoccupazione provinciale torna pericolosamente a crescere, passando dal 8,2% al 9,7%, anche questo dato è il peggiore dal 2004. Prosegue anche nel 2012 il massivo ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni. Le ore autorizzate in Abruzzo sono passate dagli oltre 29 milioni del 2011 ai 32 milioni del 2012. Infatti, mentre diminuiscono le ore di CIG ordinaria (da 3.908.238 a 2.761.870),

quella straordinaria e in deroga balza dai 5.385.157 del 2011 agli 8.244.171 del 2012. Per effetto di ciò, il totale delle ore autorizzate in provincia sale ad oltre 11 milioni contro i 9 milioni dell’anno precedente Esaminando i dati forniti dall’INPS e relativi al ricorso alla CIG nei primi quattro mesi del 2013, la tendenza è quella di un deciso aumento in tutte le provincie abruzzesi , nel dettaglio la provincia di Teramo sale di circa 1 milione di ore.

POS attivi, fenomeno chiaramente legato alla crisi del commercio.

IL CREDITO

IL TURISMO

I dati della Banca d’Italia, mostrano nella provincia di Teramo, per il 2012, una consistenza degli impieghi bancari pari a 6.561milioni di euro, con una variazione del -1,97% rispetto ai 6.693 milioni del 2011. Per quanto riguarda i depositi , si è osservato un +3,21% di Teramo(da 4.718 milioni di euro a 4.869), Dall’esame della struttura bancaria regionale, si pone senz’altro in evidenza il deciso calo dei

Viaggi con pernottamento effettuati in Italia e all’estero - 5,7%, I viaggi di vacanza (che rappresentano l’87,3% del totale) registrano il calo più significativo (-5,3%), I dati sugli arrivi e sulle presenze dei turisti nella provincia di Teramo, nel corso del 2012, ancora provvisori e soggetti a controlli di congruità, evidenziano risultati discordanti sugli arrivi/presenze fra turisti italiani e stranieri e sul tipo di struttura prescelta.

Le sofferenze bancarie, in Abruzzo, comprese tra imprese e famiglie, sono state al giugno 2012 di 2,213 milioni di euro: l’11,9% in più rispetto al giugno 2011. L’incremento in regione è stato del 15,6% relativamente alle famiglie (media nazionale +14,8%) e del11,5% per quanto riguarda le imprese (media nazionale +16,4%).

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La produzione della ricchezza Secondo i dati diffusi da Unioncamere – Prometeia, il tasso di crescita medio del valore aggiunto (valori reali), nel periodo 2011/2012, è stato per la provincia di Teramo del -1,6%. La crescita delle esportazioni della provincia (valori reali), ha riscontrato una crescita del +6,1%, La spesa per consumi delle famiglie (valori correnti), è leggermente salita ad un tasso del +0,4% in provincia di Teramo

PREVISIONI Gli scenari elaborati da Unioncamere/ Prometeia per i prossimi anni prospettano una economia per il 2013 ancora in affanno, con i primi leggeri segnali di miglioramento solamente a partire dal 2014. Per il 2013 è previsto infatti un calo del valore aggiunto per la provincia di Teramo pari al -2,2% (-1,8% Abruzzo, -1,4% Italia) e solo nel biennio 2014/2015 si intravede una crescita stimata nello 0,3% (+0,5% Abruzzo, +1,0% Italia). Allo stesso modo si ridurrà il trend di cre-

Paziente ...con grinta La speranza e la determinazione della migliore gioventù di Stefano Ciaffoni

osì si definisce Monica Marchionna, ventidue anni, studentessa di Scienze Della Comunicazione, nata in provincia di Taranto, ma residente a Teramo per via dell’università scelta. A gravare sulle sue spalle ci sono spese di ogni tipo: tasse universitarie, bollette varie, spese quotidiane e di trasporto e la giovane tarantina si vede costretta a lavorare in una palestra per poter far fronte a tutti questi ostacoli che sono presenti nella vita di un universitario di oggi. Di certo una realtà di sacrifici la sua, ma che affronta con notevole entusiasmo e speranza facendo sì che niente e nessuno, nemmeno la crisi, possa fermarla nel perenne inseguimento delle sue ambizioni. Non la si pensi tuttavia come un’ingenua sognatrice, giacché riconosce nel presente italiano un terreno sterile per l’affermarsi di un giovane, seppur talentuoso, ma preferisce investire nella sua formazione, anche a costo di durissimi sacrifici, piuttosto che starsene con le mani in mano a lamentarsi nel vedere infrangersi tutti i suoi desideri. “Paziente” perché la giovane ha il desiderio

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di aprire un proprio centro di organizzazione eventi, in cui possa applicare ciò che studia con tanto ardore, ma, ad oggi, anche osservando il drammatico destino dei piccoli imprenditori, lo mette in disparte, almeno per un po’, in attesa che il panorama italiano diventi più fecondo e meno tradizionalista, che ci si renda conto realmente di quanto il presente e il futuro siano nelle mani dei giovani, che andrebbero incentivati e non scoraggiati, come invece oggi accade piuttosto spesso. Proprio come Monica, moltissimi altri giovani adottano la stessa risposta al presente offerto attualmente dalla situazione italiana ed è bello pensare che esistano ancora persone che hanno voglia di combattere per veder realizzati i propri sogni, persone che non siano disposte a rinunciarvi per nulla al mondo e che si adoperino in ogni modo per affinare le proprie competenze nel settore lavorativo scelto come traguardo, a costo di molti sacrifici, rinunciando al tenore di vita che si vorrebbe avere, osservando il presente con occhio critico, ma riponendo speranza e forza di volontà nel futuro.

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scita delle esportazioni: 2,9% nel 2013 (+1,1% Abruzzo, +2,6% Italia) e +3,2% nel biennio 2014/2015 (+2,5% Abruzzo, +4,1% Italia). Segnali negativi anche dal versante dell’occupazione (-0,2% Teramo,-0,1% Abruzzo, +0,2% Italia), mentre il valore aggiunto per abitante in provincia di Teramo negli anni a venire si attesterebbe sui 16.449 euro in valori reali (16.648 Abruzzo, 20.509 Italia). Infine, il valore aggiunto provinciale, pro capite a prezzi correnti, dopo un calo dal 2012 al 2013, dovrebbe risalire nel 2014 a 19.224 (indice 81,9) e nel 2015 a 19.621 euro (indice 81,2).


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ISTAT: AUMENTANO I RISPARMI MA… le incertezze del periodo fanno sì che le famiglie mantengano un atteggiamento di attesa

L’Istat rileva che nel primo trimestre del 2013 la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici, misurata al netto della stagionalità, è stata pari al 9,3%, in aumento di 0,9 punti percentuali rispetto sia al trimestre precedente, sia a quello corrispondente del 2012. Tenuto conto dell’inflazione, il potere di acquisto delle famiglie consumatrici nel primo trimestre del 2013 aumenta dello 0,5% sul periodo precedente, dopo otto trimestri consecutivi di ribassi. Tuttavia, su base annua risulta ancora in calo (-2,4%). Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici nel primo trimestre del 2013 in

valori correnti è aumentato dello 0,8% rispetto al trimestre precedente mentre il tasso di investimento è stato pari al 6,5%, in diminuzione di 0,3 punti percentuali. Da ciò si può facilmente dedurre che le incertezze del periodo fanno sì che le famiglie, pur disponendo ( o meglio preparandosi a disporre) di risorse, mantengono un atteggiamento di osservazione in attesa di poter ricominciare a utilizzarle. Allora la domanda a cui i Decisori, di stato e non, dovranno al più presto rispondere è: cosa si sta facendo per abbreviare le incertezze e restituire fiducia ai consumatori? Quali sono le proposte per ri-accogliere al più presto sui mercati questa disponibilità in standby?

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Con la valigia in (e il portafoglio nell’altra) di Stefano Ciaffoni

onostante la crisi gli Italiani alle vacanze proprio non rinunciano e i teramani non sono da meno. Tuttavia il parametro che condiziona maggiormente l’andamento del settore turistico è il prezzo: vacanze al mare, in montagna, in una capitale, in aperta campagna, in una città termale,... non importa dove, quel che conta è risparmiare! Il turista di oggi preferisce di gran lunga rinunciare a qualche comfort e avere un soggiorno più lungo o comunque più lontano. Ciò che emerge dalla consultazione di una delle più importanti agenzie di viaggio della provincia è che oggi il viaggio sembra irrinunciabile davvero per tutti: dallo studente appena diplomato in

cerca di divertimento, al trentenne ancora in cerca dell’anima gemella; dalla giovane coppia in viaggio di nozze all’inseguimento del romanticismo, agli anziani coniugi in pensione; dal ragazzo che parte per immergersi in una cultura diversa e per imparare meglio una lingua, al vedovo desideroso di fare quel safari che sogna da sempre. Ma se è vero che, come diceva Sant’Agostino, “il mondo è un libro, e chi non viaggia legge solo una pagina”, allora tutti con la valigia in una mano, ma portafoglio ben stretto nell’altra. Ecco i compromessi che i viaggiatori di oggi (certamente scemati di numero rispetto a quelli degli anni precedenti) sono costretti ad accettare per via della crisi: -evitati

assolutamente i periodi di alta stagione; mesi più scelti: Giugno e Settembre; -scelta sempre maggiore di compagnie aeree low cost che non assicurano viaggi in piena comodità, ma di certo più economici; -il trattamento di pensione completa è un bene di lusso, meglio la mezza pensione: qualunque sia la destinazione scelta, ci sarà sempre una risposta meno cara per il pranzo; -accommodation in periferia e mai esattamente in centro: si risparmia usando trasporti pubblici; -evitati gli hotel a quattro, cinque o sei stelle, si preferisce la modesta sistemazione dei tre stelle o di altre strutture quali bed & breakfast; -offerte speciali per famiglie che tendono sempre a scegliere un soggiorno di una settimana; -offerte last minute in gran voga

Quando l’aspettativa diventa sconfitta Dr Daniele La Licata Psicologo- psicoterapeuta

el difficile periodo storico che stiamo vivendo a molti di noi sarà capitato ascoltare o leggere queste parole: “Esiste una gran parte di persone che il lavoro non lo cerca più”. E’ una particolare realtà interiore che interessa la persona talmente scoraggiata da abbandonare il suo obiettivo: la ricerca del lavoro. Quando si viene ripetutamente delusi nei propri desideri e aspettative può accadere che “l’aspettativa” arrivi a coincidere con la “delusione”: ancor prima di cimentarsi in un compito si immagina che quello che si sta facendo non

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produrrà i risultati sperati. In psicologia sociale esiste un costrutto teorico che ben descrive questa realtà: “l’impotenza appresa”: l’individuo constata che la riuscita dei compiti prefissati non dipende mai dalle sue capacità bensì da fattori esterni “non controllabili”. Le sconfitte sono ripetute nel tempo tanto da creare “frustrazione”: un particolare assetto mentale causato da continue delusioni per mancate soddisfazioni; la persona appare di umore triste, con scarsa motivazione ai compiti, spesso orientato al pessimismo e, in alcune situazioni, all’aggressività. La percezione

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che l’individuo ha di sé risulta sempre inferiore a ciò che la società richiede. La “bassa autostima” coincide con l’idea, spesso, di non farcela nelle prove che si presentano tutti i giorni. Inoltre la persona si rende conto che non può contare su nessuno sentendosi solo e non sostenuto da realtà familiari o politicoassistenziali. E’ opportuno sottolineare come, prima di tutto, esiste una “predisposizione all’impotenza appresa”: la particolare storia di vita (soprattutto nelle fasi precoci dello sviluppo)potrebbe aver spinto l’individuo a ricercare costantemente delle gratificazioni e, soprattutto, a soffrire


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mano

VIAGGIARE SI, MA CON OCULATEZZA tra i giovani, soprattutto tra gli assidui utenti di Internet. Per certi versi, l’identikit del viaggiatore teramano rispecchia quella fornita dall’analisi effettuata dal sito internet Trivago, il più grande motore di ricerca hotel al mondo, che sostiene che gli italiani prenotino con soli sette giorni di anticipo dall’inizio della loro vacanza, soggiornino mediamente otto notti e spendano 40 euro per la sistemazione in hotel. Si riducono costi e durata, ma

certamente non la straordinaria magia che ogni percorso porta con sé, sin da quando le valigie vengono riempite di speranze, paure e sogni finché non sono svuotate di ricordi, esperienze ed emozioni. Ciascun viaggio, per quanto possa condurre geograficamente lontano, alla fine trova sempre il modo di avvicinarci ad una parte di noi sconosciuta, o ormai dimenticata, che affiora inaspettatamente lasciandoci a bocca aperta.

“…quelli che il lavoro, non lo cercano più” particolarmente delle sconfitte (che nella vita sono inevitabili ). La possibilità di trovare lavoro rischia di sembrare irraggiungibile anche perché i pensieri dell’individuo si orientano al pessimismo e alla svalutazione di sè:“perché allora studiare, laurearsi? ” … “tanto il lavoro non c’è!!!”; la gratificazione lavorativa non arriverà “perché impegnarsi?” L’aspettativa diventa la sconfitta, quasi ci trovassimo di fronte ad una metonimia. Proponendo un paragone ardito si potrebbe pensare che “l’impotenza appresa” presenti certi meccanismi simili allo stato depressivo. Se nella depressione il lutto (reale o immagi-

nario), l’umore “grigio”, coincidono con il vivere, “nell’impotenza appresa” la sconfitta coincide con il futuro che ci prefiguriamo. Parafrasando un famoso scritto di Sigmund Freud si potrebbe dire che “l’ombra della sconfitta cadde sull’individuo” e sulla sua capacità di fare. In questi casi è opportuno lavorare su quella base di emozioni e pensieri negativi che sostengono la motivazione dell’individuo. Poter sciogliere il collegamento diretto “aspettativa / sconfitta” significa per la persona ricreare la speranza per un futuro più roseo e meno pessimista, significa dare la possibilità di esprimere con maggiore convinzione e determinazione le proprie potenzialità. PrimaPagina 38 - lug. 2013

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il Legale in “Prima “PrimaPagina Pagina””

I danni (e i costi) del mancato affetto di Gianfranco Puca avvocato e mediatore professionista

adre e figlia chiamano in giudizio l’ex compagno/ padre, chiedendone la condanna al pagamento di euro 300.000,00 (euro trecentomila) a titolo di danno morale ed esistenziale. Le signore premettevano a tale richiesta: la paternità naturale del convenuto in giudizio; l’interruzione dell’unione con la madre a causa della volontà della madre di portare a termine la gravidanza da cui nascerà una bambina; il totale disinteresse del padre/convenuto alla vita della bambina, nonostante la sentenza di riconoscimento di paternità e l’accertamento dell’obbligo contributivo alimentare, peraltro mai assolto; l’indifferenza del padre rispetto alla figlia quando quest’ultima, ormai maggiorenne, aveva cercato un contatto; l’esistenza di un danno ulteriore, anche morale, a carico della figlia per il comportamento del padre, danno del tutto autonomo ed indipendente da quanto dovuto a seguito della sentenza attestante l’obbligo di mantenimento mai assolto regolarmente. Dagli atti processuali era emerso il totale disinteresse del padre nei confronti della figlia, ignorata a partire della gravidanza della madre/ex compagna. Il Tribunale ha inquadrato la domanda delle signore come richiesta di risarcimento del danno morale conseguente alla consumazione del reato previsto e punito dall’articolo 570 c.p., nonché anche come richiesta di risarcimento del danno per le ulteriori conseguenze lesive, illecite ex art. 2043 codice civile.

Dal primo punto di vista(danno morale) non v’è difficoltà alcuna nel riconoscerne la consumazione, in quanto era incontestabile che il padre, pur essendo tenuto al versamento di una somma mensile a titolo di mantenimento della figlia e a seguito di una sentenza, nulla ha mani versato. Allo stesso modo sono riconosciute legittime le richieste di entrambe del ristoro di tale danno morale, poiché è nei confronti di entrambe che il convenuto ha consumato il reato di violazione degli obblighi familiari previsto dall’art. 570 codice penale. Per la quantificazione del danno il Tribunale ha considerato sia la durata dell’inadempimento alimentare (praticamente mai adempiuto) sia l’assenza di una eventuale valida motivazione e quindi valutato in

Art. 30 della Costituzione della Repubblica Italiana …. E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio...

euro 80.000,00, da corrispondere a madre e figlia da parte del convenuto ex compagno/padre. Inoltre il Tribunale di Venezia ha voluto accertare se la condotta palesemente illecita del padre abbia arrecato un danno ulteriore, non coincidente con il danno economico. Il Tribunale ha stabilito che il concepimento non è solo un fatto materiale, come accade invece per il mondo animale poiché la Costituzione obbliga i genitori ad assistere moralmente e materialmente la prole. Chi non se ne interessa, né economicamente né dal punto di vista educativo, viola senza alcun dubbio il precetto costituzionale ed è possibile affermare, secondo l’art. 30 della Costituzione che tale obbligo esige una attività positiva da parte dei genitori, a prescindere dall’esito; in altre parole tutto (tranne i maltrattamenti, naturalmente) può e deve essere realizzato dai genitori (compatibilmente con le loro risorse e capacità) e, quindi, dal concepimento non può derivare un disinteresse totale, assimilabile ad una ‘morte presunta’ del genitore come è accaduto ne caso di specie. Anche se la consulenza tecnica d’ufficio medico legale non ha accertato alcuna patologia nella ragazza, il Tribunale ha comunque affermato l’esistenza di un danno, ulteriore e distinto rispetto a quello morale e valutato in euro 50.000,00 . Con la sentenza del 30/6/2004, il tribunale di Venezia, ha definito così una dolorosa situazione creatasi a carico di una figlia ‘dimenticata’, ignorata totalmente dal padre naturale sin dalla sua nascita.

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“PrimaPagina “Prima Pagina”” Motori

CRESCE IL NUMERO DELLE MACCHINE SENZA ASSICURAZIONE ono sempre di più le auto che circolano senza alcuna copertura assicurativa. Il dato è fornito dalla relazione annuale dell’Isvass, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni. E il fenomeno è in costante e preoccupante crescita. Una situazione che comporta un aggravio per le compagnie assicurative di circa 2 miliardi di euro l’anno, somma che ovviamente ricade sugli automobilisti che pagano regolarmente l’assicurazione. Il costo delle polizze è cresciuto in maniera incontrollato tanto da divenire la voce più pesante delle spese

sostenute per l’auto: in media all’anno 750 euro a fronte dei 3.500 che si spendono in totale. La relazione parla chiaramente di «tariffe alte e ingiuste». Per contrastare il fenomeno degli illeciti sulle assicurazioni, anche attraverso il monitoraggio costante dei costi delle polizze, riveste particolare importanza l’accordo concluso tra l’Isvass e l’Antitrust proprio in questi giorni : «Sul fronte della rc-auto qualcosa finalmente si muove – ha detto il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani -. Aci sollecita da tempo le istituzioni a muoversi e abbiamo anche presentato al Governo e al Parlamento un progetto di

Rc auto: aumenti del 245% in 18 anni Fonte: Automania e tariffe Rc auto continuano a registrare una costante salita. Secondo Adusbef-Federconsumatori, in 18 anni le polizze obbligatorie Rc Auto hanno raggiunto aumenti del 245% per le auto e fino al 480% per le due ruote. Il periodo di riferimento va dal 1994 al 2012, arco di tempo in cui i veicoli non assicurati hanno raggiunto quota 4,5 milioni. Una spesa non indifferente per gli italiani: il pagamento della Rc Auto porta via il 6,5% dello stipendio, il doppio della media Ocse e il triplo dell’Inghilterra. Prima del 1994 e della liberalizzazione, la polizza costava in media 700.000 lire, 391 euro odierni, per un’auto fino ai 1.800 cc. Dodici anni dopo, nel 2006, la stessa polizza per un’auto di

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fascia media ha raggiunto gli 868 euro, con un rincaro del 122%, fino ai 1.350 euro nel 2012. Dati in controtendenza rispetto agli altri Paesi europei, come Francia, Spagna, Germania, dove gli aumenti non hanno superato l’87%. E’ facile dunque intuire quanto le tariffe abbiano subito rincari nei 18 anni presi come riferimento: in sintesi, si è passati dai 391 euro del 1994 a 1.350 euro nel 2012, con una previsione di aumento pari a 35 euro per il 2013. Il costo della polizza arriva dunque ai +1.385 euro medi, con una percentuale che supera il 250%. Va peggio ai possessori di moto e motorini sotto i 150 cc di cilindrata, con rincari superiori al 400%: si è passati dai 98-121 euro del 1994, ai 490-530 euro del 2008, fino al +480% nel 2012 (670 euro). Secondo Adusbef-Federconsumatori, il caro Rc

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auto sarebbe responsabile dell’aumento dei veicoli non assicurati e dunque pericolosi per la sicurezza propria e dei terzi trasportati e danneggiati, che non sempre vengono risarciti dal Fondo Vittime della Strada

il caro Rc auto sarebbe responsabile dell’aumento dei veicoli non assicurati e dunque pericolosi per la sicurezza


Motori in “Prima “PrimaPagina Pagina””

legge con quattro articoli in grado ridurre il prezzo della rc-auto fino al 40%, favorendo così una ripresa del mercato automobilistico e motociclistico ormai in crisi strutturale». Le legge n. 179 del 2012, il cosiddetto Decreto Sviluppo Bis, ha previsto con l’articolo 21 la costituzione presso I’Ivass di una struttura per la prevenzione amministrativa delle frodi r.c. auto, attraverso un apposito archivio informatico integrato, connesso con una pluralità di banche dati con cui monitorare e gestire la situazione.

l costo delle polizze è cresciuto in maniera incontrollato tanto da divenire la voce più pesante delle spese sostenute per l’auto

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www.mediass.it

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“PrimaPagina “Prima Pagina”” Non solo sport

IL RUOLO DEL MEDICO VETERINARIO NELLE COMPETIZIONI SPORTIVE EQUESTRI Dott.ssa Simona Angelini Medico Veterinario, Commissione Veterinaria F.I.S.E. Abruzzo.

ei moderni sport o attività equestri il compito principale del cavallo è quello di collaborare, in modo ludico o competitivo, con l’uomo. Durante i campionati del mondo di Stoccolma del 1990 la Federazione Equestre Internazionale (FEI) ha discusso e compilato un Codice di Condotta Equestre da destinare a tutte le persone che operano nel settore, sia ludico addestrativo sia competitivo. La Federazione Nazionale assicura il rispetto

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delle regole stabilite per la salvaguardia del cavallo, del cavaliere, e degli addetti, non solo durante le competizioni ma anche durante gli allenamenti. Oggi i regolamenti delle competizioni Nazionali sono equiparati a quelli Europei al fine di unificare i parametri che riguardano il benessere del cavallo, dove l’integrità psico-fisica del cavallo atleta è sempre tenuta in alta considerazione e a tale scopo l’assistenza veterinaria è dettata dai regolamenti delle varie associazioni riconosciute dal CONI, come la F.I.S.E

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Non solo sport (Federazione Italiana Sport Equestri) la cui attività consiste nel promuovere e preservare la tutela del benessere del cavallo e sviluppare una miglior cultura equestre. L’organizzazione Veterinaria Centrale della FISE è rappresentata dal Dipartimento Veterinario, dalla Commissione Centrale e dalla Commissione antidoping. L’organizzazione periferica è affidata alla Commissione Veterinaria Regionale, che coordina i rapporti con la ASL e con i rappresentanti degli Ordini dei Medici Veterinari. Il ruolo del Medico Veterinario Accreditato è cruciale, quindi , nelle competizioni, dove il Delegato FISE assume la veste di Ufficiale di Gara e presiede le attività sportive. Il suo compito primario è quello di controllo del rispetto della regolamentazione federale e specifiche di settore. A questo si affianca il Medico Veterinario di Servizio che è consulente della Giuria, si occupa delle attività di pronto intervento e fa fronte alle eventuali emergenze cliniche. Le manifestazioni ippiche subiscono molti influssi, non da ultimo le alte somme in gioco, rendono delicata l’attività di tutti coloro che a diverso titolo (proprietari, trainers, sponsor, veterinari ecc..) ne

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“PrimaPagina “Prima Pagina””

sono coinvolti. Ci si può trovare , a volte, di fronte a pareri discordanti relativamente all’immissione in gara, prosecuzione della stessa o meno, di cavalli giudicati non idonei. Ogni giudizio di non idoneità di un cavallo è emesso dal Presidente di Giuria, sentiti i Medici Veterinari FISE o di Servizio, ed è inappellabile. Il Veterinario è tenuto ad assicurare che in ogni momento il benessere e la salute del cavallo siano protetti, in accordo con quanto stabilito dal Codice Etico FNOVI, nel Codice FEI di condotta per il benessere del cavallo, il Regolamento Veterinario, i Regolamenti EAD ed ECM FISE e ogni altro regolamento o norma applicabile. Il Veterinario inoltre ha l’obbligo di controllare eventuali abusi, come l’utilizzo di strumenti, equipaggiamenti o procedure in grado di causare dolore eccessivo. L’attività del Medico Veterinario Ippiatra è fondamentale ed è indubbio che il cavallo sportivo, sempre di più, abbia bisogno di tutele per il suo benessere, sia in allenamento che durante le competizioni. Così come è importante la prevenzione delle patologie sportive, nella gestione del piano equino nazionale dove la tutela del cavallo sportivo passa attraverso la totale collaborazione fra cavaliere, allenatore e veterinario.

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“PrimaPagina “Prima Pagina”” Consumatori

Equitalia Amica?

Tra il dire e il (decreto) fare di Laura Di Paolantonio commercialista, revisore Contabile

l decreto “del fare” (Dl 69/2013) concede ai contribuenti una lunga fase per il pagamento delle somme iscritte a ruolo: dieci anni , ossia centoventi rate. Ma come ogni buona notizia anche questa viene seguita da una “cattiva” notizia: esistono requisiti molto rigorosi, che non consentiranno a tutti di rientrare nella fattispecie. Cerchiamo di fare chiarezza. Nella direttiva del 7 maggio 2013, Equitalia ha innalzato da 20.000,00 euro a 50.000,00 euro la soglia entro la quale è possibile chiedere una rateizzazione fino

a settantadue rate mensili, senza dover produrre documentazione ulteriore. Infatti questa rateizzazione si può ottenere presentando una semplice richiesta motivata che attesti la situazione di temporanea difficoltà economica del debitore. Di conseguenza gli agenti della riscossione accetteranno le istanze di rateizzazione senza chiedere al contribuente di allegare alcuna documentazione. La rata minima deve essere di euro cento//00, ma è concesso al contribuente la possibilità che il piano di rimborso preveda rate variabili di importo

Sigarette elettroniche dannose per la salute? di Antonella Lorenzi

alla fine del mese di giugno le sigarette elettroniche sono vietate ai minori di 18 anni e nelle scuole. In effetti si conosce ben poco sugli effetti che lo “svapare” produce sull’organismo umano. La discussione principale verte su quantitativi di nicotina non disciplinati da alcuna norma, così come la presenza di metalli pesanti in alcuni liquidi di ricarica. “Non consideriamo la sigaretta elettronica un farmaco - spiega il Ministro Lorenzin, - però è estremamente necessario dare delle avvertenze ai cittadini sulle sostanze contenute nelle sigarette elettroniche perché se c’è una quantità di nicotina superiore a quella consentita dalla legge si

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finisce in uno stato di avvelenamento. La direttiva europea sulle sigarette elettroniche – precisa il Ministro, - è estremamente vaga perché fa solo una differenziazione quantitativa della nicotina. Si sta studiando per capire qual è il parametro di questa sostanza che non trasformi la sigaretta elettronica in farmaco”. L’associazione dei consumatori, Codacons, ritiene che: “le e-cigarettes vadano vietate in tutti i luoghi pubblici, al pari delle normali sigarette. Non si capisce infatti il criterio per cui siano ritenute pericolose, e quindi da vietare, all’interno delle scuole, ma non in altri luoghi aperti al pubblico. Non servono provvedimenti ad hoc da parte del ministro, ma solo applicare le norme

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Consumatori in “Prima “PrimaPagina Pagina””

crescente per ogni anno. Trattasi fin qui di piani di rateizzazione di primo livello. La rateizzazione ordinaria, ossia di secondo livello, fa riferimento alle somme oltre 50 mila euro, e sempre fino a 72 rate. Presupposto è la “temporanea situazione di obiettiva difficoltà”” del contribuente, richiesto dal comma 1 dell’ articolo 19, ma questa volta la condizione di “ bisogno “ va documentata dal contribuente allegando atti utili e necessari. Il terzo livello è quello della proroga prevista dal comma 1bis dell’ articolo 19, come integrato dal Dl 16/2012. Per importi fino a 50 mila o superiori il contribuente, se non è intervenuta la decadenza, può chiedere una sola proroga “ in caso di comprovato peggioramento” della sua situazione “ per un ulteriore periodo e fino a 72 mesi”. Si precisa che mentre prima del presente Decreto scattava la decadenza della rateazione se venivano a mancare due rate consecutive, con la norma in oggetto sono state elevate a otto rate anche non consecutive. L’ agente della riscossione valuterà caso per caso l’ importo del debito, la documentazione idonea a rappresentare la situazione economica- finanziaria del contribuente e di conseguenza la concessione della dilazione e del numero di rate. È stato

inserito un quarto livello, disciplinato dal comma 1- quinquies, secondo cui “ la rateazione prevista dai commi 1 e 1 bis può essere aumentata fino a 120 rate mensili”. La norma precisa che il debitore “ si trovi, per ragioni estranee alla propria responsabilità, in una comprovata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica”. E poi precisa che servono entrambe queste condizioni: 1. accertata impossibilità per il contribuente di assolvere il pagamento del credito tributario secondo un piano di rateazione ordinario; 2. valutazione della solvibilità del contribuente in relazione al piano di rateazione concedibile in base al comma 1- quinquies. Secondo la norma, le modalità di attuazione saranno definite con un Dm dell’ Economia da emanare entro 30 giorni dalla conversione del decreto. La domanda di rateazione, inclusa copia del documento di riconoscimento, si può presentare tramite raccomandata a/r oppure a mano presso uno degli sportelli dell’ agente della riscossione competente per territorio o specificati negli atti inviati da Equitalia.

vigenti sui prodotti da fumo anche alle sigarette elettroniche, così da estenderne automaticamente i divieti”. Si legge nella relazione dell’ISS: “Il Consiglio Superiore di sanità ritiene opportuno raccomandare che le sigarette non siano utilizzate dalle donne in gravidanza o in allattamento, che ne venga vietato l’utilizzo nelle scuole (al fine di non esporre la popolazione scolastica a comportamenti che evocano il tabagismo), che venga regolamentata la pubblicità di tali dispositivi, al fine di evitare il rischio di induzione al tabagismo e che le ricariche abbiano la chiusura di sicurezza a prova di bambino”. Nel far-west normativo sulle e-cig. , produttori e commercianti smorzano i toni e minimizzano sui possibili effetti collaterali mentre alcuni esperti a livello nazionale, esprimono forti perplessità. “Servono norme coerenti e controlli stringenti sulle sigarette elettroniche importate dall’estero e commercializzate con minori controlli, come su Internet. Qui in Italia - precisa Massimiliano Mancini, presidente dei produttori ANaFE - lavoriamo PrimaPagina 38 - lug. 2013

con elevati standard di sicurezza, i nostri prodotti sono sicuri e rappresentano l’80% del mercato. Certamente ci sono anche prodotti importati, che costano meno ma che possono presentare dei rischi, per la nostra come per tutte le altre categorie merceologiche”. Carlo Cipolla, direttore della divisione di Cardiologia dell’Istituto Europeo di Oncologia, fa un’ulteriore distinzione tra “la sigaretta elettronica con nicotina e quella senza. La prima, - chiarisce il dr. Cipolla, - consiste in un evaporatore che viene “caricato” con liquidi e venduto in negozi non controllati dove soluzione incerte, non sterili possono contenere di tutto e soprattutto concentrazioni potenzialmente molto tossiche. La seconda, senza nicotina, controllata e venduta in farmacia, è supportata da studi e analisi tossicologiche serie e continue. In Italia, non esistendo una direttiva che dica come i liquidi per sigarette elettroniche debbano essere prodotti, ogni produttore è libero di seguire la direttiva che crede opportuna”.

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“PrimaPagina “Prima Pagina”” Curiosità dal web

Sono sempre di più le coppie “bianche”

NIENTE SESSO, SIAMO …STANCHI! n una recente ricerca commissionata dall’Associazione matrimonialisti italiani si evince un dato alquanto singolare: circa il 30 per cento delle coppie vivrebbe un matrimonio “bianco” cioè quello in cui i coniugi non hanno più rapporti sessuali. Una situazione confermata anche da sentenze, come quella della Corte di Cassazione, che nel novembre 2012 ha riconosciuto l’addebito del divorzio a una moglie che da anni si rifiutava di avere rapporti con il

consorte. Non solo. Il 20 per cento delle separazioni è causato, pare, dalla mancanza di sesso. il fenomeno appare in forte aumento e secondo la Società italiana di andrologia, negli ultimi dieci anni il numero delle coppie “bianche”è triplicato. «E stiamo parlando di persone giovani, non di ultraottantenni, ma di uomini e donne sotto i 50 anni che vivono sulla loro pelle questo fortissimo calo del desiderio”. A ribadirlo in una intervista su Donna Moderna, è la psicoterapeuta Maria Rita Parsi che aggiun-

ge: «Un tempo accadeva che le donne in menopausa rifiutavano le attenzioni del marito: le donne a 50 anni erano considerate “vecchie”. E i mariti avevano l’amante, che tradizionalmente era la segretaria. E comunque il problema riguardava solo le coppie di vecchia data. In queste coppie di quarantenni, c’è invece molta civiltà e nessun rancore, ma solo passione spenta o mai esistita” secondo la psicologa inoltre, in

un’epoca di ipersessualizzazione come quella che stiamo vivendo, c’è sempre più gente che rifiuta il sesso e se ne ritrae come fosse qualcosa di spaventoso e ingovernabile. “Una sorta di fobia nei confronti dell’eros straripante, mercenario, a buon mercato – dichiara la Parsi - che sembra libertà, invece è un’overdose che porta all’indifferenza e a una generale caduta del desiderio. Il quale, vice-

versa, si alimenta proprio dalla curiosità, dalla sperimentazione, dalla ricerca. Ma se ti danno tutto e subito, la curiosità crolla”. Sembra quindi che si stia verificando una netta divisione tra amore e sesso, il primo non deve e non può essere sporcato dal secondo. “E comunque, in questo quadro generale, un altro elemento importante – conclude la psicologa - è lo stress di vivere sempre sul filo della competizione, della precarietà, dell’incertezza globale. Non sai se

domani perderai il posto di lavoro, per non parlare del costo della vita, delle tasse e così via. In un contesto come questo è ovvio che il coniuge, da oggetto del desiderio, si trasforma in sostegno amicale al quale ti aggrappi come se fosse un salvagente. La valanga di pessime notizie finisce per mandarci in depressione, e la depressione, si sa, è la peggior nemica dell’eros”.

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Fonte: Donna Moderna magazine


Alimentazione in “Prima “PrimaPagina Pagina””

Il mondo in un bicchiere

…di birra

Laura Di Pietrantonio www.foodie.it

oda del momento? Espressione millenaria di cultura? Solo per buongustai? Oggi la birra artigianale è tutto questo e molto di più. Se fino a qualche anno fa il massimo dell’esigenza poteva essere ordinare una birra scura, oggi dietro ogni bottiglia c’è un mondo da scoprire.Acqua, orzo, luppolo e lievito sono gli ingredienti base della birra e ognuno di essi dona alla bevanda sentori particolari in relazione alla propria natura. Ad esempio, il luppolo - oltre a svolgere la funzione di conservante e disinfettante - è responsabile dei profumi floreali che sentirete nei vostri bicchieri. Il malto d’orzo (e il frumento in genere) conferisce alcolicità e struttura, il lievito attiva la fermentazione alcolica e caratterizza le sfumature del gusto. La birra è la prima bevanda alcolica prodotta dall’uomo. Sumeri, Egiziani ed Etruschi ne apprezzavano già le virtù gustative. Furono poi i frati belgi, i principi tedeschi e i coloni inglesi a codificare la cultura di questa bevanda. Oggi è prodotta in tutto il mondo, con intensità maggiore nei paesi in cui la vite e il vino non trovano, letteralmente, terreno fertile. Eccezion fatta per l’Italia. In questi ultimi dieci anni il Bel Paese ha visto nascere tanti microbirrifici che hanno saputo creare un vero e proprio stile italiano. Le birre alle castagne, quelle affinate nelle botti del vino e quelle al miele sono creazioni esclusivamente made in Italy. Con i suoi sedici birrifici, l’Abruzzo dimostra di essere una delle regioni del Centro più attive nella produzione brassicola nazionale. Complice l’ottima acqua, il grano che cresce rigoglioso, la fantasia degli abruzzesi e la loro buona capacità d’internazionalizzare, oggi la birra

abruzzese è apprezzata anche all’estero. “Il fenomeno della birra italiana va forte” – spiega Luigi, mastro birraio e titolare di un birrificio a Notaresco – “ io stesso ero scettico perché le nostre birre sono più costose rispetto alle altre. Ma quando sono stato a Bruxelles e il proprietario del Modern Lambic* ha selezionato nove birre italiane, tra cui le nostre, ho capito che il mercato c’è”. Per la verità, le birre abruzzesi e teramane in particolare, sono già da anni esportate in Nord Europa e i loro sapori raccontano di una fusione perfetta tra il territorio abruzzese e il mondo. “Il bello della birra è che attinge da tutto il mondo. I nostri luppoli arrivano dall’America, dalla Nuova Zelanda, dalla

Germania, dalla Slovenia, dall’Australia, dalla Repubblica Ceca e dall’Inghilterra” – spiega Luigi – “ mentre l’acqua sgorga dalle rocce del Gran Sasso e arriva fino a Notaresco per comporre il 95% della mia birra. Il miele e la menta piperita della Bianca sono prodotti a pochi chilometri dal nostro birrificio; i fiori che metto nella Tripping Flower li raccolgo nei campi intorno all’azienda”. Vicino e lontano, tradizione e innovazione, spensieratezza e professionalità convivono nella vivace realtà italiana. Il modo migliore per capirlo? Assaggiare. *uno dei pub più importanti del Belgio che orienta il consumo di birra di tutta Europa.

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“PrimaPagina “Prima Pagina”” Alimentazione

FALSI MITI E CREDENZE COMUNI

Quello che occorre sapere sull’acqua Dott. Anna Piersanti dietista

acqua nell’organismo umano è il costituente essenziale per lo svolgimento di tutti i processi vitali, essa costituisce, a seconda dell’età, circa il 60% del peso di un soggetto adulto. Il fabbisogno medio di acqua varia in relazione al clima, al tipo di alimentazione e di attività fisica svolta, In media è di circa 1,5-2 litri al giorno, i ragazzi e soprattutto bambini nei primi mesi di vita

durante i quali le perdite giornaliere di acqua raggiungono il 15% del peso corporeo necessitano di una maggiore quantità di acqua. Tra le persone che hanno una particolare predisposizione alla disidratazione vanno ricordate inoltre, le persone anziane in quanto non sono in grado di rispondere adeguatamente alla sensazione di sete. Una disidratazione del 10% comporta gravi problemi clinici, mentre una disidratazione del 20 o 30% conduce alla morte per

Dal pollo all’uovo Di Fausto Ruffini Medico Veterinario Specializzato in patologia aviare

ettiamo subito in ordine le cose e diciamo che il pulcino, sia esso maschio o femmina, fino alla fase di gioventù è indicato genericamente come pollo ed è solo a raggiunta maturità sessuale che parliamo di gallo se maschio e gallina se femmina. Come si sa il pulcino nasce dall’uovo, in particolare l’albume si trasforma in massa corporea, mentre il tuorlo rappresenta il nutrimento essenziale per i primi giorni di vita. L’uovo fecondo viene prodotto dalla gallina che ha accettato il maschio. Si può notare ciò rompendo l’uovo e osservando sulla superficie del tuorlo un cerchietto di pochi milli-

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metri più chiaro che traspare. Naturalmente ciò non si vede nelle uova da consumo che acquistiamo al supermercato, poiché queste sono prodotte da galline che vivono solo tra di loro senza maschi. Il nostro pollo cresciuto e ben formato diventa gallina e inizia a produrre le uova. Ricordiamoci però che le galline fanno le uova quando la giornata ha almeno 12 ore di luce solare. Le uova le troviamo sul banco del supermercato, ma vanno conservate in frigo (una lacuna legislativa dovuta a un mancato recepimento della legge, proposta dalla Svezia, in ambito Cee, non modificata in Italia dove ovviamente abbiamo dei climi diversi). Non esistono differenze organolettiche tra uova a guscio bian-

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co e uova a guscio scuro. L’uovo rappresenta la cellula vivente più grande che troviamo in natura. E’ una fonte concentrata di proteine di origine animale, ricche di amminoacidi solforate di particolare importanza per i soggetti in età evolutiva , sportivi e anziani. E’ un ottimo alimento che contiene vitamine e sali minerali in quantità elevate. Per le sue caratteristiche nutrizionali è considerato uno degli alimenti proteici più completi in natura, e un ottimo complemento dei carboidrati normalmente presenti nella dieta mediterranea. Sono suddivise in: categoria “A” o uova fresche, categoria “B” destinate all’industria alimentare e non. Le uova di categoria “A” devono avere guscio e cuticola


Alimentazione

coma iperosmolare. L’istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione nell’ultima revisione delle “Linee guida per una sana alimentazione Italiana”, affronta la questione del bilancio idrico del nostro organismo, ma soprattutto fa il punto sulle false credenze che circondano questo nutriente fondamentale e che riporterò di seguito in quanto, a mio avviso, utilissime soprattutto in vista delle alte temperature che ci accompagneranno per tutta l’estate.

normale, pulite e intatte. Camera d’aria di altezza non superiore a 6 mm, mentre nelle uova “Extra” tale camera non deve superare i 4 mm. Il tuorlo visibile alla speratura,deve essere ben conformato e pronunciato, mentre l’ albume deve essere chiaro e traslucido con consistenza elevata da formare su di un piano un doppio gradino. Queste uova sono classificate in base al peso in XL- grandissime > di73 gr, L grandi > 63 gr, M medie > 53 gr, S piccole < 53 gr. Caratteristica delle uova da consumo è la stampigliatura che troviamo su tutte le uova e viene effettuata nel luogo di produzione, entro 10 giorni dalla deposizione. Le extra o extra fresche, entro 4 giorni. Partendo da sinistra il primo numero che troviamo è 1 che corrisponde a uova da allevamento all’aperto, 2 a terra, 3 in gabbie e 4 da agricoltura biologica. Quindi seguono le iniziali del paese di provenienza che è IT per Italia. I tre numeri che seguono sono il Comune dove ha sede l’allevamento, quindi la sigla della provincia con due lettere e infine le ultime tre lettere corrispondono all’allevamento di deposizione. Tutte le uova devono essere stampigliate per legge.

Non è vero che… 1. Non è vero che l’acqua vada bevuta al di fuori dei pasti. Al limite, se si eccede nella quantità si allungheranno di un poco i tempi della digestione (per una diluizione dei succhi gastrici), ma un’adeguata quantità di acqua (non oltre i 600-700 ml) è utile per favorire i processi digestivi, perché migliora la consistenza degli alimenti ingeriti. 2. Non è vero che l’acqua faccia ingrassare. L’acqua non contiene calorie, e le variazioni di peso dovuta all’ingestione o eliminazione dell’acqua sono momentanee e ingannevoli. 3. Non è vero che bere molta acqua provochi maggiore ritenzione idrica. La ritenzione idrica dipende più dal sale e da altre sostanze contenute nei cibi che consumiamo che dalla quantità di acqua che ingeriamo.

Non è vero che occorra preferire le acque oligominerali rispetto alle acque maggiormente mineralizzate per mantenere la linea o “curare la cellulite” 4. Non è vero che occorra preferire le acque oligominerali rispetto alle acque maggiormente mineralizzate per mantenere la linea o “curare la cellulite”. I sali contenuti nell’acqua favoriscono l’eliminazione di quelli contenuti in eccesso nell’organismo. Nei bambini, in particolare, sarebbe bene non utilizzare le acque oligominerali in modo esclusivo, ma bisognerebbe alternarle con quelle più ricche di minerali, in

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“PrimaPagina “Prima Pagina””

Non è vero che il calcio presente nell’acqua favorisca la formazione dei calcoli renali quanto una diuresi eccessiva può impoverire di sali minerali un organismo in crescita. 5. Non è vero che il calcio presente nell’acqua non sia assorbito dal nostro organismo. Ricerche recenti dimostrano il contrario. La capacità dell’intestino umano di assorbire il calcio contenuto nelle acque (spesso presente in quantità consistente) è considerata addirittura simile a quella relativa al calcio contenuto nel latte.

Non è vero che l’acqua gassata faccia male 6. Non è vero che il calcio presente nell’acqua favorisca la formazione dei calcoli renali. Le persone predisposte a formare calcoli renali devono bere abbondantemente e ripetutamente nel corso della giornata, senza temere che il calcio contenuto nell’acqua possa favorire la formazione dei calcoli stessi: anzi, è stato dimostrato che anche le acque minerali ricche di calcio possono costituire al riguardo un fattore protettivo. 7. Non è vero che l’acqua gassata faccia male. Né l’acqua naturalmente gassata né quella addizionata con gas (normalmente anidride carbonica) creano problemi alla nostra salute, anzi l’anidride carbonica migliora la conservabilità del prodotto. Solo quando la quantità di gas è molto elevata si possono avere lievi problemi in individui che già soffrano di disturbi gastrici e/o intestinali. 8. Non è vero che le saune facciano dimagrire. Le saune fanno semplicemente eliminare sudare. Lo stesso organismo provvederà a reintegrare prontamente le perdite, cosicchè nell’arco di poche ore il peso tornerà ad essere esattamente quello di prima.

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“PrimaPagina “Prima Pagina”” Benessere

No Mas Vello si coniuga

anche al maschile. l trattamento No Mas Vello è utilizzabile su tutta la superficie corporea, ad esempio schiena, gambe e perfino il viso compresa la barba, delineandola e rendendola definita. In virtù del fatto che il trend della depilazione maschile sta diventando un vero e proprio caso anche in Italia, No Mas Vello - il più grande franchising al mondo specializzato in servizi estetici avanzati, - offre servizi ad hoc anche per gli uomini che, sempre più spesso, richiedono la depilazione permanente. Il trattamento è perfettamente indolore e gradualmente si riescono ad eliminare la sgradevole ricrescita così come gli antiestetici peli in-

carniti. Il 40% della clientela di No Mas Vello è rappresentata da uomini; spesso sportivi che richiedono la depilazione permanente per motivi tecnici e prati-

I risultati saranno sorprendenti ci, ma nella maggioranza dei casi trattasi di uomini che decidono di usufruire dei servizi No Mas Vello per una mera questione estetica. Ci si rivolge a No Mas Vello dai vent’anni in poi, senza limiti di

Cure estetiche: meglio soft

IL SELF-LIFTING di Antonella Lorenzi

ddio alle punturine e soprattutto al bisturi in favore delle terapie dolci, per ringiovanire in modo sano e progressivo, senza effetti collaterali. Il naturale è il nuovo trend delle cure estetiche. Tra i metodi più innovativi c’è il self-lifting (chiamato anche bio-lifting), che paragona il viso a una scultura da modellare con automassaggi, creme e ginnastica facciale. Come cancellare le rughe da soli? L’importante è allenarsi con semplici esercizi di ginnastica per il viso da eseguire al computer, in auto o anche quando si compiono gesti abitudinari, come parlare o mangiare. Il

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metodo comprende anche un massaggio microcircolatorio da eseguire dall’estetista, ma la ginnastica è di sicuro il punto focale. “Bisogna lavorare prima sulla tensione del muscolo e poi spingere fuori una parte del viso - spiega l’esperto - Ogni movimento va ripetuto fino ad avvertire bruciore, stanchezza e indolenzimento: significa che il muscolo sta lavorando, produce acido lattico, si irrobustisce e diventa più voluminoso. Il consiglio è di cominciare intorno ai quarant’anni, ma si può anche anticipare per prevenire l’invecchiamento cutaneo”. Per ottenere i massimi risultati bisogna avere coscienza del muscolo che si sta usando. Per questo, anche se ci si può

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Benessere

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“PrimaPagina “Prima Pagina””

rubrica sponsorizzata da: Centro No Mas Vello Teramo

età, in quanto non c’è un’età precisa o definitiva in cui raggiungere dei risultati ottimali. Tutta la superficie corporea può essere sottoposta a trattamento, anche in estate e su pelle abbronzata: il trattamento è molto rapido non danneggi la pelle. Inoltre, ad ogni fototipo viene applicato un trattamento specifico grazie alle IPL System di No Mas Vello, che rendono ogni seduta personalizzata. I risultati saranno sorprendenti già dalla quinta seduta, mentre, per le successive tre / cinque sedute, dato variabile per ogni soggetto, necessiterà solo un ritocco annuale per mantenere il risultato raggiunto.

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allenare in ogni momento, la cosa migliore è farlo di fronte alla specchio, per verificare che l’esercizio sia corretto ed evitare di far spuntare nuove rughe. Un’altra tecnica molto interessante è il Fit’nFace, di cui si tengono seminari intensivi in tutta Italia. Le rughe, in particolare quelle intorno alla bocca e agli occhi, si accentuano notevolmente con la contrazione espressiva: distendendo i muscoli si possono attenuare. Altro accorgimento è quello di una corretta alimentazione: per esempio evitare i cibi salati alla sera, per non svegliarsi al mattino con la bocca tesa e contratta per l’arsura. Della stessa scuola di pensiero è lo yoga facciale, praticato da attrici come Gwyneth Paltrow e Jennifer Aniston. Di origine americana, è una disciplina naturale che dimostra come sia possibile distendere i lineamenti in modo soft. Gli esercizi, da ripetere con costanza tutti i giorni per una quindicina di minuti, coinvolgono contorno occhi, guance, tra le sopracciglia, fronte, collo e mento. I risultati sono già visibili dopo una settimana. PrimaPagina 38 - lug. 2013

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“PrimaPagina “Prima Pagina”” Animali

IL CRICETO: PICCOLO MA CON CARATTERE Di Sabrina V.P. Defourny Veterinario

uesti piccoli amici necessitano di pochi e facili accorgimenti per garantire loro una vita più lunga e sopratutto più sana. Meglio sarebbe tenerne uno alla volta, sono infatti animali territoriali che tenuti assieme o si riproducono in tempi brevi o lottano causandosi lesioni a volte anche mortali. La gabbia dovrebbe avere il pavimento solido, non costituito da grate, coperto di substrato atossico e non polveroso ( carta in pellet o tutolo di mais), e dovrebbe essere il più ampia possibile. Bisogna mettere a disposizione una ruota per l’esercizio ed una casetta

o rifugio, riempita di carta non stampata (l’inchiostro di stampa potrebbe contenere sostanze tossiche) che il criceto possa sistemare. Evitate il materiale simile a ovatta per l’interno del nido, perchè costituito da sottilissimi fili che possono avvolgersi attorno alle zampe o alle dita dei criceti causandone la necrosi. Come giochi vanno benissimo l’interno di cartone dei rotoli di carta igienica, molto graditi e da sostituire appena distrutti. L’alimentazione è una nota dolente, infatti le miscele di semi in vendita solitamente sono spesso inadeguate e sbilanciate dal punto di vista nutrizionale, contenendo una quota troppo elevata di lipidi

e carboidrati ma pochissime proteine. Vanno bene gli alimenti commerciali in pellet bilanciati o un’alimentazione casalinga con verdure fresche, pasta senza condimento, pane, fette biscottate e qualche crocchetta light per cani, muesli senza zucchero o latte in polvere, uovo lesso o piccole quantità di carne cotta o larve della tarma della farina, da somministrare una o due volte a settimana. La frutta va concessa con parsimonia, mentre vanno evitati assolutamente dolci, alcol, salumi, foglie e parti verdi della patata e della melanzana. L’acqua va messa sempre a disposizione nei beverini a goccia, controllandone la funzionalità di tanto in tanto, vi-

Cuccioli & cuccioli

Come si riproduce il riccio? Con molta, molta attenzione!... di Piero Serroni e Arianna Braca veterinari

nche se la battuta può far sorridere i più maliziosi, probabilmente la verità è che questi piccoli mammiferi selvatici, i ricci, di attenzione non ne hanno abbastanza.A tutti sarà capitato di vederne, durante l’estate, quando sono nel pieno della stagione riproduttiva. Risvegliatisi in marzo-aprile dal letargo invernale, non è infrequente scorgerli nei giardini, nei

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parchi, alla ricerca di cibo, dove il minimo rumore li fa subito correre a ripararsi nelle siepi, cumuli di erba o di rami. Sono animali timidi e discreti, il detto “chiudersi a riccio” infatti sottolinea la loro tendenza a nascondersi o chiudersi nei loro aculei alla minima minaccia. Ciononostante, il riccio non è poi così prudente o attento, infatti è l’animale selvatico che più comunemente subisce incidenti o muore per diverse cause

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accidentali: investiti da auto soprattutto negli orari notturni, annegano nei torrenti, cadono in buche di varia natura. Inoltre reti o contenitori possono diventare un serio pericolo per un animale che a causa dei suoi aculei si incastra molto facilmente in qualsiasi trappola. Non dimentichiamoci poi dei falò, falciatrici, veleni per topi e lumache. Anche questi sono pericoli che attentano quotidianamente alla vita di un riccio. E nonostante gli aculei presenti sul


Animali in “Prima “PrimaPagina Pagina””

sto che si tappano facilmente. La pulizia della gabbia va fatta quotidianamente, lasciando la pulizia approfondita per una o due volte a settimana. La pulizia approfondita può essere effettuata con acqua e sapone seguita da acqua e varechina diluita 20:1 (una parte di varechina per 20 di acqua). Il carattere del criceto dipende non solo da propensioni individuali, ma anche da come e quanto è stato maneggiato, per cui possiamo trovare soggetti molto mansueti oppure mordaci. È necessaria una certa cuatela nel maneggiarli, perchè date le piccole dimensioni possono subire lesioni importanti se trattati rudemente o lasciati cadere anche da altezze non imponenti. I criceti sono animali notturni, spesso di giorno dormono, per cui è necessario svegliarli prima di prenderli, o potrebbero spaventarsi e mordere. Questi animali hanno inoltre una vita breve, che può variare di poco a seconda del tipo di animale scelto (criceto dorato, russo, siberiano o cinese), per cui è necessario ricorrere al veterinario al più presto se compaiono sintomi, come ad esempio diarrea o masse neoformate, dato che una settimana in un animale dalla vita media di un anno e mezzo è un periodo di tempo rilevante. cavaliere, allenatore e veterinario.

dorso, anche le ferite provocate dai morsi dei cani sono un problema comune. Ma cosa possiamo fare se troviamo un riccio? Il riccio europeo (“Erinaceus europaeus”) è un animale selvatico protetto da diverse leggi: non può essere cacciato, non può essere spostato o trattenuto senza motivo e, cosa che non tutti sanno, non può essere trasformato in un animale da compagnia. I ricci, come gli altri animali selvatici, sono detenibili e curabili da parte di Medici Veterinari dei Centri di Recupero Animali Selvatici. Se avvistiamo qualche riccio che non sembra essere ferito, non bisogna disturbarlo, toccarlo o spaventarlo. Stessa regola se troviamo una mamma riccia con i suoi piccoli: è meglio non avvicinarli. Se invece capita di trovare ricci gravemente debilitati o feriti, allora è importante soccorrerli al più presto. Ma cosa fare e soprattutto quali sono gli errori assolutamente da evitare? Innanzitutto vanno evitate le cure “fai da te”: meglio contattare persone esperte come il Medico Veterinario. Quando si trova un esemplare ferito o malato, probabilmente è in quelle condizioni già da tempo e quindi non si può aspettare per fornirgli le cure necessarie. Se un riccio ci sembra malato,

e non abbiamo la possibilità immediata di recarci da un Veterinario, Nel frattempo bisogna eventualmente scaldarlo se è ipotermico, mettendo nel contenitore in cui è sistemato una borsa d’acqua calda o una bottiglia piena di acqua calda avvolta in un panno o in più giri di carta da cucina; la fonte di calore non deve occupare tutto il contenitore perché il riccio deve potersene allontanare se ha troppo caldo. Per quanto riguarda il tipo di alimenti, un veterinario, possibilmente esperto in animali esotici, sa dare le giuste indicazioni: in linea generale vanno evitati latte e derivati, pasta o pane e alimenti ricchi di amido come patate o riso. Il riccio raccolto va manipolato il meno possibile, non va lavato per evitare di alterare l’odore di selvatico e non va trattato con nessun tipo di farmaco, inclusi antiparassitari. Se deve essere momentaneamente trattenuto, va sistemato in un contenitore a prova di fuga (es. trasportini per gatti) e che non sia pericoloso per la sua incolumità: fare attenzione alle gabbie in rete perchè ci si può incastrare con i piedi, e fare anche attenzione agli altri animali eventualmente presenti in casa che possano morderlo o disturbarlo.

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Possiamo fare a meno di tutto, ma non di Te. l’informazione del futuro sei tu. Facciamo notizia insieme.

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LUGLIO 1-6 Cineramnia - Si gira a Teramo - IX Ed. Cineforum Teramo Lumiere - Gianni Di Venanzo

18-21 Rassegna di teatro dialettale Sotto le stelle - XIII Edizione Associazione Città Futura

MARZO 2 Ettore Frani - Attrazione Celeste 14 Aprile Eventi Arca 2013

Estate teramana 2013 agosto (data da definire)

Città di Teramo

Musica nei chiostri 2013 Associazione Benedetto Marcello

13-14 Teatro Dialettale 19 Teatro Dialettale 20 Concerto Sinfonico

GIUGNO 15-16 Rass. Polif. Intern., XX Edizione Schola Cantorum Aristotele Pacini

Orchestra Gioacchino Rossini di Pesaro

APRILE 30 Aspettando il Primo maggio Ass. Big Match - BM Idea - Creazione Eventi

21 Teatro Dialettale 29-30-31 Teatro Dialettale

AGOSTO (data da definire)

1 34a Maratonina Pretuziana

Ass. Abruzzo Musica e Spettacoli

Gruppo Podistico Amatori Teramo

settembre Associazione Corale Teramana G. Verdi

31 Notte d’Autore - IV Edizione Ass. Big Match - BM Idea - Creazione Eventi

2 Maggio Fest 2013 - XXII Edizione 4 Luigi Carboni - Camere condivise 23 Giugno Eventi Arca 2013

5 Maggio Fest 2013 - XXII Edizione

SETTEMBRE (data da definire)

Associazione Spazio Tre

8 Maggio Fest 2013 - XXII Edizione Teatro - Aspettando Godot Associazione Spazio Tre

10 Maggio Fest 2013 - XXII Edizione Cinema - Cabiria Associazione Spazio Tre

12 Maggio Fest 2013 - XXII Edizione Teatro - Olympus Park Associazione Spazio Tre

(data da definire)

Interferenze - VIII Edizione

14,15 Maggio Fest 2013 - XXII Edizione 22 Cinema - Videomakers Abruzzesi Associazione Spazio Tre (data da definire)

Diversi Ma... Uno - XIV Edizione

(data da definire)

(data da definire)

Habitat - Una ricognizione

(data da definire)

Sport sotto le stelle 2013

(data da definire)

Melodie in bianco e nero

Eventi Arca 2013 Città di Teramo Associazione Rondeaux

27,28, Rassegna Polifonica Aprutina - XX Ed. 29 Associazione Corale Teramana G. Verdi

Pomeriggi musicali 2013 Associazione Kymbala Cineforum Teramo Lumiere - Gianni Di Venanzo

19 Maggio Fest 2013 - XXII Edizione Teatro - Una bionda per due Associazione Spazio Tre

21 Maggio Fest 2013 - XXII Edizione Pittura - Sognando Parigi Associazione Spazio Tre

23 Maggio Fest 2013 - XXII Edizione Libri/Poesia - In questo mondo Associazione Spazio Tre

30 Maggio Fest 2013 - XXI Edizione Musica - “Acquerelli Abruzzesi” Associazione Spazio Tre

26-28 Strade dell’Acquaviva Rock

Associazione Rondeaux

12-18 Teatro Dialettale (data da definire)

Talenti in Val Vibrata

Associazione studentesca atriana

29-30 Rassegna Musica Sacra Don Giovanni d’Onofrio - X Edizione Schola Cantorum Giovanni D’Onofrio

AGOSTO 1-6 Atri Music Camp 2013

Proloco Neretese

Associazione Nemo Project Associazione In Media Res

NOVEMBRE

13-15 Manifestazioni Culturali della città di Atri

9-12 Concerti in onore di San Martino Comune di Nereto (data da definire)

2a Invernata neretese

Proloco Hatria

8-31 Festival Internazionale dei Duchi d’Acquaviva - XIV Edizione

Comune di Nereto

Associazione Amici della Musica 2000

DICEMBRE 22 Concerto in onore della

Ottobre e Gennaio 2014

Ass. Otis Redding

2-4 Suoni Mediterranei - XVI Edizione

(data da Eventi legati all’apertura della Porta Santa definire) Comune di Atri

5-20 Installazione scultura e mostra dell’artista Clodoveo Masciarelli a completamento dell’itinerario artistico di Casoli Pinta

Madonna della Consolazione

OTTOBRE

Comune di Nereto

Vene di modernismo e rotte di scambi culturali nella pittura di Pasquale Celommi

(data da definire)

2a Invernata Neretese

Associazione Castellum Vetus

Comune di Nereto

Città di Teramo

Associazione Il Raggio

17-19 Cineramnia - Si gira a Teramo - IX Ed.

2, 3, 4 XV Festival dell’Operetta 8 Teatro Dialettale 9 Note sotto le Stelle

Associazione Electa Creative Arts

12 Biciamoci in città 2013 Città di Teramo

18-20 Green Hills In Blues - XIII Edizione

Ass. Bel Canto Neretese

Teramodanza I Concorso Nazionale Città Di Teramo Associazione Tersicorea Teramo

Teatro - Un letto indiano

30 Festival Etnorock Città di Atri - XII Ed.

AGOSTO

10 Teatro Dialettale 11 Trilogia del Bel Canto lirico

Cinema - Maggio Italiano Associazione Spazio Tre

LUGLIO 1 agosto Ass. Suoni Migranti

La Ville Suite 2013 Concerto “Omaggio a Verdi”

MAGGIO

31 luglio

LUGLIO

(data da definire) aprile 2014 maggio 2014

Pensieri per una notte

SETTEMBRE

Asd Laboratorio Danza Mousikè

(data da Rassegna Giovani definire) Associazione Tudini

Stagione di prosa 2013 Società della Musica e del Teatro Primo Riccitelli

Stagione dei concerti 2013 Società della Musica e del Teatro Primo Riccitelli

NOVEMBRE

maggio Stagione di danza 2013 2014 Società della Musica e del Teatro Primo Riccitelli maggio 2014

22-23 Concerto Dei King’s Singers

Haendel: Lo spettacolo e la sintesi del barocco

Schola Cantorum Aristotele Pacini

Associazione Corale S. Cecilia novembre Stagione concertistica 2013 dicembre Associazione Benedetto Marcello

(data da

PerPianoeOrchestra

definire)

Associazione Rondeaux

DICEMBRE

15-30 Premio Gianni Di Venanzo - XVIII Ed.

22,26, Concerti Di Natale 27 Schola Cantorum Aristotele Pacini

Associazione Teramo Nostra

20 Il mago di Oz

(data da Rassegna Giovani definire) Associazione Tudini

Ass. Culturale Teatri de le Rue

31 ArtEX_Art Exchange Teramo/Londra

Esecutori

Esecutori

Ass. Big Match - BM Idea - Creazione Eventi

NOVEMBRE GIUGNO

10 Le leggende delle montagne

1,8,15 Giugno in coro - XV Edizione 22,29 Associazione Corale Teramana G. Verdi 7-8 Tragic Acid

29 Omaggio a Ivan Graziani

Studio su Medea e Clitennestra Associazione Mariella Converti

8 Faremusika Insieme Associazione Faremusika

14 Danza nella Domus Mag Art Low Cost 2013 Asd Laboratorio Danza Mousikè

15 FareRock

addormentate Ass. Culturale Teatri de le Rue Pigro 2013 (data da Scena d’Autunno 2013 - XIX Edizione definire) Teatro e Musica da camera - Rassegna Cult Movie Associazione Orchestra Contemporanea (data da definire)

(data da In collezione definire) Eventi Arca 2013 (data da definire)

Associazione Faremusika

16 FareMusical

www.teramoeventi.it

Orchestra contemporanea Plays Lucio Battisti Associazione Orchestra Contemporanea

43° Premio Teramo Città di Teramo

Associazione Faremusika

28 Philippe Antonello - Sguardi Sul Set 30 Agosto Eventi Arca 2013

28 Cineramnia - Si gira a Teramo - IX Ed.

DICEMBRE 31 Capodanno teramano 2014

Cineforum Teramo Lumiere - Gianni Di Venanzo

30 Tatì Associazione Faremusika

Città di Teramo

Città di Teramo (data da definire)

Comune di Atri

Concerto di Natale - XXVI Edizione Associazione Corale Teramana G. Verdi

Comune di Nereto

Provincia di Teramo

Regione Abruzzo


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