E zine giulius Anno 5 N° 9

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viaggiando

Ottima la cucina. A Gallipoli, l’ora del pranzo e della cena è un momento magico. Tra gli antipasti potreste trovare la tradizionale “scapece”: piccoli pesci fritti e marinati tra strati di mollica gialla, colorata dallo zafferano, come anche le stuzzicanti “pittule” ripiene di baccalà, in cui le frittelle di pasta lievitata sono insaporite dal famoso merluzzo bianco conservato sotto sale. Il pesce è protagonista anche della portata del “baccalà con le patate”, cucinato in umido. Il famoso tubero pugliese è presente nella “taieddhra”, cotta al forno nell’omonima teglia in terracotta, in cui vengono riposti riso, patate e cozze. Le patate si incontrano con il mare nel “purpu alla pignata”, a base di polpo cotto in umido col sugo, il tutto adagiato nell’antico recipiente di terracotta che dà il nome alla pietanza. Da non dimenticare la minestra di farro con frutti di mare e scorfano, o la semola condita con cozze nere e noci ole tagliatelle con gamberi e crema di ceci. Ottima la pasta artigianale condita con sughi a base di pesce e frutti di mare. E tra un boccone di “minchiareddhi” e uno di “orecchiette”, non dimenticate di sorseggiare l’ottimo vino locale ( Malvasia, Lambrusco, Negroamaro e Primitivo tra i rossi, Chardonnay, Moscato e Verdeca fra i bianchi). Buona visita da Alessandro Ciorba


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