Magazine P&F novembre 2023

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - AUT. N°MIPA/CENTRO-SUD/191/2022

Progetti & Finanza MAGAZINE

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INNOVAZIONE DIGITALE verso un futuro più efficiente e sostenibile

Social in azienda: decalogo uso responsabile e rischi P ubb l i c a zi o n e m e nsi l e i n fo r m a to d i g i t a l e su l si to www. p r o g e t t i e f i nanza. i nfo

anno VI • numero 63 • novembre 2023

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MAGAZINE

NOVEMBRE 2023

LE SFIDE DELLE AZIENDE, TRA RESILIENZA E INNOVAZIONE DIGITALE

ED ITO RIA LE

L’imprevedibilità degli ultimi anni ha investito tutti i settori e, in periodi come questo, è fondamentale che le aziende siano preparate a gestire le sfide, dimostrandosi resilienti. Per preservare il successo ottenuto saranno necessarie flessibilità e conoscenza di strumenti quali analytics e AI. Un modo per mitigare l’incertezza è gestire al meglio le uscite, la compliance e i flussi di cassa. Nel momento in cui i costi non sono stabili e le normative variano repentinamente, i dirigenti d’azienda devono ottimizzare il valore del proprio budget e, soprattutto, avere una prospettiva attendibile delle spese. Esistono strumenti che possono agevolare il monitoraggio del travel and expenses (T&E), esaminando automaticamente ogni spesa secondo le politiche aziendali e segnalando tutto ciò che necessita di attenzione. L’utilizzo di questi tool velocizzerà le procedure e consentirà ai manager di capire in che ambiti le dinamiche funzionano e dove invece è possibile risparmiare tempo e denaro. Questo tipo di automazione scarica il team finanziario da compiti ripetitivi, permettendo ai dipendenti di concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto. Gli analytics basati sull’intelligenza artificiale minimizzano le uscite, semplificano la compliance attraverso soluzioni tecnologiche di regolamentazione e migliorano la gestione dei flussi di cassa per mezzo di sistemi di fatturazione automatizzati. Questo permette alle aziende di aumentare la propria efficienza, senza doversi preoccupare dell’evoluzione delle normative e della gestione contabile. I responsabili finanziari disporranno infatti già di tutti i dati necessari per prendere decisioni aggiornate in tempo reale. La trasparenza nelle spese è fondamentale quando si tratta di valutare e modificare i budget in base a nuove priorità. Eppure, nel 2024, per avere vantaggio sui competitor, non basta garantire una semplice supervisione su tutte le spese aziendali. Secondo una ricerca di SAP Concur, infatti, il 61% dei decision maker afferma che i responsabili finanziari delle proprie aziende non hanno un adeguato accesso ai dati di spesa dei dipendenti in tempo reale. Le figure apicali non devono solo supervisionare gli esborsi, ma anche identificare i contesti in cui l’azienda può migliorarsi e valutarne gli impatti potenziali. Questo obiettivo può essere raggiunto utilizzando le giuste tecnologie, tra cui analisi approfondite per verificare i dati, strumenti di reporting specifici e dashboard pronte all’uso. Attraverso questi strumenti, i dirigenti aziendali possono accedere ai dati necessari per prendere decisioni migliori, ottimizzare la redditività e generare previsioni più accurate. Quando si presentano nuove sfide, i mercati cambiano e le aziende crescono, la flessibilità diventa cruciale. Con l’affermazione del lavoro ibrido e da remoto, può capitare che le società gestiscano le spese con strumenti obsoleti, creando nei dipendenti un’esperienza disarticolata e incoerente; ma non solo, tool errati rischiano addirittura di rendere più oneroso il lavoro manuale. Un modo per potenziale l’efficienza aziendale è disporre di un’unica soluzione tecnologica centralizzata, facilmente scalabile, adottabile in diverse sedi e tramite molteplici dispositivi. Una ricerca di SAP Concur ha rivelato che il 78% dei decisori aziendali preferisce un’unica soluzione per gestire l’intero processo di T&E. Con i modelli di lavoro in continua evoluzione, è altrettanto importante che i team IT, finanziario e HR siano in grado di accedere alla consulenza di esperti. Un servizio di assistenza sempre disponibile, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, può sollevare i dirigenti dall’occuparsi di determinate problematiche operative. La soddisfazione dei dipendenti è al centro di ogni politica aziendale. Per raggiungere il successo, occorre dare importanza alle attività svolte dall’organico e non trascurare il senso di appartenenza nei confronti dell’impresa. Tuttavia, i processi macchinosi sono d’ostacolo alla produttività degli impiegati, sottraendo tempo utile e alimentando frustrazioni, arrivando persino a negare alle aziende l’opportunità di trarre vantaggi dall’automazione. La soluzione a questa problematica è l’uso di corrette integrazioni tecnologiche, in modo da incoraggiare la forza lavoro. Per dare ai dipendenti la possibilità di trattare attività creative e ad alto valore aggiunto, sarà sufficiente semplificare gli incarichi complessi e automatizzare i processi ripetitivi. Processi più semplici e lineari contribuiscono infatti a far sentire supportato l’organico, anche nelle operazioni quotidiane. Questa condizione, a sua volta, aumenterà la produttività e l’efficienza, a vantaggio non solo del morale dei dipendenti, ma anche dei margini di profitto dell’azienda stessa. A dimostrarlo, è una meta-analisi della London School of Economics and Political Science. Lo studio ha rilevato una correlazione positiva tra il well-being dei lavoratori e gli indicatori di performance, come la fedeltà dei clienti, il rendimento e la redditività. Nel concreto, le imprese con livelli più elevati di soddisfazione dei dipendenti hanno registrato maggiore fidelizzazione degli acquirenti, aumenti di produttività e riduzioni del turnover del personale. “Nel 2024 occorrerà sapersi adattare rapidamente all’imprevedibile. I responsabili finanziari dovranno gestire i budget in modo adeguato, immagazzinando i dati provenienti da tutta l’azienda. Le soluzioni digitali, alimentate da strumenti come l’intelligenza artificiale, saranno necessarie al raggiungimento degli obiettivi aziendali, incluse le aree come travel and expenses. Grazie ai sistemi integrati, le aziende potranno beneficiare di processi semplificati adattati alle nuove esigenze, accrescendo la soddisfazione e la fidelizzazione dei dipendenti, preservandone la privacy” ha commentato Andrea Piccinelli, Head of SAP Concur Italy.

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Progetti & Finanza

S O M M A R I O

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M A G A Z I N E

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Pagamenti digitali e turismo sostenibile

anno VI • numero 63 • novembre 2023 • Direttore Responsabile Maria Rosaria De Leonardis

Attenti all’IA! Cybersecurity 2024: consigli di Gen

Top 10 città europee per giovani italiani: aumento affitti nel 2023 trasformazione 26 Ladigitale richiede un ecosistema digitale solido

Progetto grafico Pay Click Srl Foto: Stock.adobe.it Testata giornalistica registrata al Tribunale di Foggia n. 3 del 28/04/2021 ................................................ E’ vietata la riproduzione anche parziale dei testi e materiale fotografico

Filiera TLC: serve una politica industriale per affrontare le sfide del futuro

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soluzioni personalizzate, pagamenti digitali e opzioni ecosostenibili sono le tre leve per conquistare il turismo internazionale I principali risultati dello Studio Global Travel Intentions 2023 di Visa: o Le esperienze su misura sono il modo preferito di viaggiare, con il 67% dei turisti che ha prenotato la propria vacanza in Italia in autonomia o I pagamenti digitali sono l’opzione per muoversi in tranquillità: il 97% dei viaggiatori ha portato con sé carte di pagamento, il 40% i digital wallet e il 21% denaro contante o Lo sviluppo e la promozione di un turismo eco-sostenibile risulteranno sempre più attrattivi con il 41% dei viaggiatori in Italia interessati a opzioni green

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Milano, 14 dicembre 2023 – Sono millennial o turisti alto-spendenti, vengono in Italia per concedersi un momento di relax, optano principalmente per Roma, Milano e Venezia e realizzano il 60% delle loro spese di viaggio qui, nel Bel Paese: il turista internazionale in Italia utilizza principalmen-

te carte di debito/credito, è consapevole dell’ambiente e ama le soluzioni personalizzate. Questo quanto emerge dall’edizione Inbound del Global Travel Intentions Study 2023 pubblicato da Visa per mettere in luce come stanno cambiando i viaggi dall’estero verso l’Italia dopo la pandemia, i trend emergenti, le nuove abitudini di pagamento e i nuovi segmenti di viaggiatori. “Con la ripresa del turismo in Italia, il ritorno ai flussi pre-pandemia e i grandi eventi internazionali in arrivo come il Giubileo e le Olimpiadi invernali di Milano Cortina, intercettare le esigenze e le aspettative del viaggiatore internazionale rappresenta un’opportunità imperdibile. I pagamenti digitali offrono a tutta la filiera gli strumenti per cogliere questa opportunità: ai territori per analizzare i flussi e migliorare strategicamente i servizi, e alle PMI per far crescere i volumi di vendita, disporre di maggiore protezione contro frodi e rischi e non perdere occasioni con i turisti stranieri.

Come Visa, abbiamo sviluppato con i nostri partner un approccio dedicato proprio per aiutare le piccole imprese e gli esercenti a digitalizzare il loro business e stiamo supportando in questo percorso 13,5 milioni di PMI in Europa”, commenta Stefano M. Stoppani, country manager Visa Italia. OVERVIEW Il Bel Paese attrae principalmente viaggiatori provenienti da Svizzera, Regno Unito, Francia, Spagna, USA ed Emirati Arabi, con i millennial e i turisti alto-spendenti in testa alla classifica dei segmenti più rappresentativi e Roma, Milano e Venezia come destinazioni preferite. Il periodo medio di soggiorno è di 8 giorni con punte più lunghe per le famiglie con bambini (10 giorni). Il desiderio di relax, seguito dalla voglia di esplorare, è la principale motivazione, soprattutto per i francesi. A spingere gli statunitensi è invece la voglia di avventura, mentre gli svizzeri non vedono l’ora di incontrare parenti e amici.

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SPESA MEDIA E ABITUDINI DI PAGAMENTO Riguardo le abitudini di pagamento, i flussi turistici provenienti da Emirati Arabi e Stati Uniti sono quelli più alto-spendenti. La spesa media ammonta a $ 2424 di cui $ 970 (40%) vengono spesi prima del viaggio e i restanti $ 1454 (60%) a destinazione. Le carte di pagamento e i digital wallet sono i principali strumenti di pagamento (71%), anche se il loro utilizzo è accompagnato dai contanti una volta a destinazione, soprattutto per pagare i ristoranti e fare shopping. Tra i principali fattori che spingono all’utilizzo delle carte di pagamento, il 74% dei viaggiatori intervistati ha segnalato la presenza di ampi metodi di accettazione, mentre il 29% ha apprezzato la sicurezza e la protezione dalle frodi. Inoltre, la maggior parte dei turisti (88%) utilizza in Italia la stessa carta di pagamento del proprio Paese d’origine.

“Semplici, veloci e sicuri, i pagamenti digitali sono in grado di superare tutte quelle barriere linguistiche e valutarie che ostacolano l’esperienza di acquisto o di mobilità dei viaggiatori internazionali in Italia, rendendo il loro soggiorno più piacevole. E rappresentano una garanzia di sicurezza in caso di frode. In Visa, grazie all’AI, possiamo attingere ai dati aggregati di 4,2 miliardi di carte e di oltre 14.000 miliardi di dollari di transazioni per individuare quelle non autorizzate in modo rapido ed efficace. È così che siamo in grado di prevenire circa 27 miliardi di dollari di frodi globali ogni anno”, conclude Stoppani. TENDENZE EMERGENTI: SOSTENIBILITA’ E PERSONALIZZAZIONE Per quanto riguarda le nuove abitudini post pandemia, la consapevolezza ambientale continua a crescere con i viaggiatori internazionali che sono maggiormente attenti (60%) e cercano attivamente

opzioni di viaggio più sostenibili per quanto riguarda l’alloggio (26%), la mobilità (24%), il comportamento di acquisto (23%) e il supporto al business locale (22%). L’altra importante tendenza emersa riguarda la personalizzazione. I viaggiatori in arrivo in Italia desiderano vivere esperienze personalizzate durante i loro soggiorni nel nostro Paese: la maggior parte (il 67%) preferisce operare in modo indipendente sul fronte delle prenotazioni di alloggi e trasporti, con i viaggiatori provenienti da Svizzera (80%), Germania (79%) e Regno Unito (69%) che si distinguono per essere maggiormente autonomi nell’organizzazione delle loro vacanze. E per il futuro, il 35% dei turisti stranieri ha espresso il desiderio di tornare nel nostro Paese nei prossimi 12 mesi. In particolare, l’intenzione è molto alta tra i viaggiatori provenienti dalla Germania (62%) e dalla Svizzera (60%).

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Progetti

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Progettazione Lo Studio è organizzato per svolgere in autonomia attività di progettazione strutturale sia nell’ambito dell’edilizia civile che industriale, sia per la creazione di nuove costruzioni che per la ristrutturazione e la rivalutazione di costruzioni esistenti.

Direzione Lavori

La direzione lavori strutturale è attuata attraverso un susseguirsi di verifiche, analisi, sopralluoghi, prove, riunioni, verbalizzazioni e attività che portano alla stesura finale della Relazione a Strutture Ultimate che rappresenta l’atto finale del processo.

Consulenze tecniche

Grazie alla pluriennale esperienza in svariati campi dell’ingegneria, lo Studio Archimede svolge anche una importante attività di analisi di prefattibilità per interventi Superbonus 110%


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Gen rivela le Previsioni

sulla Cybersecurity per il 2024 L’intelligenza artificiale sofisticata permetterà il proliferare di minacce altamente personalizzate, minando la sicurezza sia dei singoli che delle piccole imprese. Gen™ (NASDAQ: GEN), leader globale specializzato nel potenziamento della Digital Freedom attraverso le soluzioni di sicurezza informatica della sua famiglia di marchi Cyber Safety, ha reso note le principali previsioni sulle minacce informatiche per il 2024. Gli esperti di Gen sottolineano la necessità per i consumatori di prestare attenzione alle minacce altamente personalizzate. Dai criminali informatici che utilizzano deepfakes per imitare la voce e l’aspetto di familiari o colleghi alle app spyware veicolate tramite annunci o messaggi diretti credibili, quest’anno sarà più che mai fondamentale controllare due volte che ciò che si pensa di vedere, sentire, leggere e cliccare nel 2024 perchè sia realmente ciò che sembra.

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“Nel 2024 la cybersecurity entrerà ancora di più nella vita quotidiana delle persone. Sono lontani i tempi in cui i problemi di cybersecurity riguardavano solo le aziende o le persone ‘più digitali’. Il nostro team di esperti prevede che l’intelligenza artificiale giocherà un ruolo enorme nel modo in cui verranno create le minacce, consentendo ai criminali di creare truffe ancora più sofisticate e credibili”, ha dichiarato Michal Pechoucek, Chief Technology Officer di Gen. “Ogni e-mail, testo, annuncio pubblicitario e telefonata dovrebbe essere valutata attentamente per assicurarsi che dall’altra parte non ci sia un truffatore”.

Le Principali Previsioni di Gen per il 2024: 1. I progressi dell’IA determineranno un’impennata della criminalità informatica - Gli esperti di Gen prevedono che nel 2024 si assisterà a un’ampia diversificazione delle capacità di sfruttamento dell’IA. I criminali informatici non si limiteranno più a generare testi, ma disporranno di strumenti di creazione da testo a video e di altri strumenti di creazione multimediale. Questi progressi renderanno sempre più difficile distinguere un video registrato nella realtà da uno generato artificialmente - soprattutto per quei video che vengono tagliati frequentemente, come nel caso dei notiziari televisivi. 2. L’ingegneria sociale diventerà più pronunciata - Gli attori delle minacce sanno che il modo migliore per ottenere ciò che vogliono è manipolare le emozioni e giocare con le vulnerabilità delle persone, pratica nota come ingegneria sociale. Nel 2024, secondo gli esperti di Gen, i criminali informatici utilizzeranno contenuti generati dall’intelligenza artificiale sui social media per diffondere notizie false, pubblicità ingannevoli, deepfake di personaggi pubblici o persino messaggi diretti che sembrano provenire da contatti fidati. Al di là dei social media, questi tipi di attacchi di social engineering si insinueranno nelle aziende come un’evoluzione degli attacchi BCC - Business Communication Compromise (precedentemente denominati attacchi BEC o Business Email

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Compromise), in cui gli attori delle minacce utilizzano l’intelligenza artificiale per imitare la voce o l’aspetto dei dirigenti.

o spyware all’interno delle loro interfacce apparentemente innocue.

3. I ricatti digitali - a persone e aziende - diventeranno più mirati - I criminali informatici sono soliti chiedere un riscatto per i dati rubati; gli esperti di Gen prevedono che nel 2024 i ricatti diventeranno più insidiosi, con i dati acquistati sul dark web o rubati attraverso lo sfruttamento dell’infrastruttura VPN. Inoltre, aumenteranno in modo significativo gli attacchi all’infrastruttura cloud, creando sfide importanti per il lavoro a distanza e le strutture organizzative basate sul cloud. Anche i metodi di estorsione si evolveranno superando la crittografia tradizionale a includere criminali che ricattano persone e aziende attraverso metodi come la sextortion.

5. Aumentano le minacce nell’ambito delle criptovalute - La rapida evoluzione del panorama delle criptovalute creerà nuove opportunità per i criminali informatici. La natura decentralizzata delle criptovalute renderà quasi impossibile annullare le frodi e segnalare le truffe. Gli esperti di Gen ritengono che i criminali informatici prenderanno di mira i possessori di criptovalute in molti modi: dalla violazione degli scambi di criptovalute o dei protocolli di scambio tra valute, all’utilizzo di stealer di malware-as-a-service in rapida ascesa, allo sfruttamento dei contratti smart.

4. Più app mobili ci spieranno ed estorceranno - Con il continuo progresso della tecnologia finanziaria, cresce la preoccupazione per l’aumento di pratiche dannose nel settore delle app per prestiti istantanei. L’accesso rapido e facile ai prestiti attraverso le applicazioni mobili, sempre più popolare, farà sì che alcuni operatori senza scrupoli ricorrano a tattiche non etiche per assicurarsi il riscatto. Per gli esperti di Gen potremmo assistere a un’impennata nella creazione e nella distribuzione di false applicazioni di chat per gli smartphones, che nascondono moduli di furto di criptovalute

In uno scenario 2024 connotato da minacce informatiche sempre più sofisticate, mirate e difficili da individuare, Gen intende fornire ai consumatori strumenti, conoscenze e suggerimenti per proteggere se stessi e la propria libertà digitale. Per proteggersi dalle minacce in continua evoluzione, i cyber esperti di Gen consigliano di: • Diffidare • Gestire le password • Proteggere privacy, sicurezza e identità • Proteggere non solo il computer

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BNP Paribas

lancia il fondo Climate Impact Infrastructure Debt COMBINA LE LORO COMPETENZE COMPLEMENTARI PER OFFRIRE UNA SOLUZIONE DI FINANZIAMENTO COMPLETA A PROGETTI E ATTORI COINVOLTI NELLA TRANSIZIONE ENERGETICA E NELLA MITIGAZIONE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI.

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NP Paribas annuncia il lancio di BNP Paribas Climate Impact Infrastructure Debt, un’iniziativa sostenuta da BNP Paribas Asset Management (“BNPP AM”), BNP Paribas Corporate and Institutional Banking (“BNPP CIB”) e BNP Paribas Cardif per finanziare la mitigazione del cambiamento

climatico.

Gestito dalla divisione Private Assets di BNPP AM, BNP Paribas Climate Impact Infrastructure Debt è strutturato come un fondo di investimento alternativo riservato lussemburghese (“RAIF”) ed è classificato come articolo 9 ai sensi dell’SFDR. Includendo l’impegno di investimento iniziale di BNP Paribas Cardif, il fondo ha l’obiettivo di raccogliere 500-750 milioni di euro da investitori istituzionali e punterà a un profilo investment grade. Il fondo prevede di realizzare transazioni nei Paesi dell’Europa continentale, sostenendo progetti di transizione energetica in linea con la sua filosofia di investimento, puntando su energie rinnovabili, mobilità pulita, economia circolare e includendo nuovi settori come le batterie, l’idrogeno e il sequestro del carbonio.

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cati alla consulenza e alla originazione di attivi a basse emissioni di carbonio, insieme al track record di BNPP AM negli investimenti in infrastrutture e finanza sostenibile. Karen Azoulay, Head of Real Assets all’interno della divisione Private Assets di BNPP AM, commenta: “Fin dall’inizio, le soluzioni ambientali sono state un pilastro strategico fondamentale della nostra divisione Private Assets. Il lancio di Climate Impact Infrastructure Debt lo conferma e segna un significativo passo avanti nei nostri sforzi costanti per sostenere il finanziamento della transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e offrire ai nostri clienti la capacità di origination unica di BNP Paribas dedicata a questa classe di attivi.”

Tre investimenti sono già stati assicurati per il fondo, consistenti in operazioni di finanziamento a favore di un produttore di energia a basse emissioni di carbonio, di una piattaforma di teleriscaldamento che utilizza fonti “green” e di un portafoglio di parchi eolici onshore.

Olivier Hereil, Deputy CEO responsabile dell’Asset Management di BNP Paribas Cardif, aggiunge: “In qualità di investitore responsabile, siamo orgogliosi di collaborare al lancio di Climate Impact Infrastructure Debt. La convinzione di BNP Paribas Cardif, insieme alla politica di transizione energetica del Gruppo BNP Paribas, è che sia essenziale gestire i risparmi degli assicurati in una prospettiva di lungo termine, combinando la performance finanziaria con un impatto positivo sull’ambiente e sulla società. Questo nuovo investimento rientra nell’impegno di BNP Paribas Cardif di destinare in media 1 miliardo di euro all’anno ad investimenti a impatto positivo entro la fine del 2025”.

La collaborazione all’interno del Gruppo BNP Paribas garantirà un’attività di origination unica e scalabile, identificando opportunità sia rivolgendosi direttamente al mercato, sia attraverso i team di originazione interni. La capacità di sourcing farà leva in particolare sulle primarie capacità di accesso ai progetti del Low-Carbon Transition Group di BNP Paribas CIB, che vanta oltre 200 professionisti degli investimenti dedi-

“Questo nuovo fondo, che fa leva sul nostro solido modello di banca integrata, è un’altra prova del nostro forte sviluppo di competenze nel campo delle basse emissioni di carbonio a supporto dei nostri clienti corporate, ed offre anche agli investitori istituzionali una strategia per impiegare il loro capitale nella transizione dell’economia reale” dichiara Khoi Anh Berger Luong, Head of Real Assets for EMEA di BNP Paribas CIB.

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LE 10 CITTÀ EUROPEE PIÙ GETTONATE DAI GIOVANI ITALIANI

CHE SI TRASFERISCONO ALL’ESTERO PER VIVERE, STUDIARE E LAVORARE (E I LORO COSTI DI AFFITTO) Complice la carenza di immobili residenziali in affitto nelle principali città europee, i prezzi degli affitti sono ancora in aumento in quasi tutte le città

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ousingAnywhere, la più grande piattaforma europea di affitti a medio termine, ha pubblicato la classifica delle città europee maggiormente ricercate dai giovani italiani per trasferirsi all’estero nel 2023. La ricerca interna riguarda principalmente gli studenti e i giovani professionisti che hanno cercato alloggio all’estero per seguire nuovi programmi di studio o opportunità di carriera. I dati hanno evidenziato come Barcellona, Parigi, Berlino, Amsterdam e Madrid abbiano conquistato il podio di città più ambite, con Madrid e Parigi che hanno registrato l’aumento di interesse più significativo rispetto allo scorso anno. Negli ultimi anni, il numero di italiani desiderosi di trasferirsi oltre confine è in costante aumento. Secondo l’AIRE (Anagrafe Italiana Residenti all’Estero),

a maggio 2023 vivevano fuori dall’Italia oltre sei milioni di persone, più di tre milioni in più rispetto al 2006 (ISTAT). Anche i dati interni della piattaforma HousingAnywhere confermano la forte tendenza: nel 2023, il numero di utenti italiani che hanno cercato immobili in affitto fuori dall’Italia è aumentata di oltre il 12% rispetto allo scorso anno.

della moda e dell’arte è salita dalla quarta alla seconda posizione della classifica, con un impressionante aumento della domanda del 29,4% rispetto all’anno precedente. La città di Berlino, con il suo vivace scenario musicale e di startup, si è assicurata invece il terzo posto, con il 6,8% degli utenti che stanno esplorando le opzioni di affitto nella capitale tedesca.

Barcellona, Parigi e Berlino, tra le destinazioni preferite dagli studenti e dai giovani professionisti I dati di HousingAnywhere identificano Barcellona come la meta più attrattiva, che raccoglie l’8,2% di tutti gli utenti italiani in cerca di una nuova casa all’estero, con il clima mediterraneo, lo stile di vita rilassato e le opportunità di lavoro fungono ancora da perno solido per la metropoli. Parigi segue da vicino come seconda città più popolare, con il 7,9% degli utenti. Rispetto al 2022, la capitale

I rincari sono dietro l’angolo Con l’aumento continuo della domanda di immobili residenziali in affitto e una carenza persistente di offerta, i prezzi degli affitti continuano a lievitare. L’ultimo Rent Index di HousingAnywhere per il terzo trimestre del 2023 rivela che Barcellona ha visto un rincaro medio del 6% nei suoi affitti rispetto all’anno precedente. Mentre i prezzi delle camere e dei monolocali hanno registrato un aumento rispettivamente del 6% e del 12,1% (arrivando rispettivamente a 635

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e 1.006 euro), i prezzi degli appartamenti sono rimasti stabili con un aumento quasi impercettibile dello 0,3% (1.500 euro medi). A Parigi, invece, i prezzi degli affitti hanno registrato un aumento medio annuo del 3,7% (5,9% per le camere, 0,9% per i monolocali e 4,3% per gli appartamenti, fino ad arrivare rispettivamente a 720, 1.350 e 1.880 euro). Non va meglio ad Amsterdam, la quarta città in classifica, che si riconferma la destinazione più cara in Europa: per una stanza si pagano ben 920 euro. Tra i motivi di questo impressionante prezzo, la scarsità di alloggi offerti a paragone con la domanda crescente di affitti residenziali.

luto la prima città nelle ricerche, ma “cade” ora al sesto posto, poco sopra Monaco, Bruxelles, Vienna e Lisbona che chiudono la classifica. Le mete in fondo alla top 10 delle ricerche, infine, riservano alcune sorprese: Vienna, con i suoi 881 euro mensili, resta la più economica per i monolocali, mentre i costi di affitto a Bruxelles e Monaco di Baviera, con appartamenti che ora arrivano al costo medio rispettivo di 1.200 e 1.760 euro, continuano a lievitare. Il discorso vale anche per Lisbona, che fresca di ingresso in classifica, mostra già un aumento annuale dei prezzi del 33%, il più alto in Europa, sulle stanze private (600 euro).

Madrid, la riscoperta degli italiani che ha superato persino Londra La rimonta più significativa dopo la pandemia è quella dell’elegante Madrid, che nel 2023 sale ulteriormente classifica arrivando a sorpresa al quinto posto. Impressionante se si pensa che nel 2020 si era posizionata solo diciottesima, e l’anno scorso al settimo. La capitale spagnola, rinomata per la sua atmosfera calorosa e unica, ha visto i suoi prezzi salire nell’ultimo anno: il costo medio per un bilocale è 1.350 euro, per un monolocale 950 euro, mentre le stanze private sono affittabili a 560 euro. Spodestata invece Londra, che nel 2020 era in asso-

A proposito dell’HousingAnywhere Rent Index Nella ventunesima edizione del report, HousingAnywhere ha analizzato 74,594 proprietà presenti sulla piattaforma e che hanno ricevuto l’interesse di potenziali inquilini nell’ultimo anno. I dati riportati includono tipologie di immobili come stanze singole, monolocali e appartamenti fino a trilocali in 23 città europee. Circa il 58% degli appartamenti erano bilocali, 31% erano trilocali e 11% quadrilocali. Circa il 95% delle proprietà era completamente arredato e il 59% includeva le utenze. Tutti gli annunci erano principalmente orientati verso giovani professionisti e studenti che si trasferiscono oltre confine.

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Starace: se il settore è davvero strategico, il governo lo dimostri nei fatti

IL MERCATO VEICOLI INDUSTRIALI DÀ FUOCO ALLE POLVERI a novembre (+23,4%) ma la contrazione è già in corso

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nche a novembre si conferma la crescita del mercato dei veicoli industriali che registra 2.615 unità immatricolate contro le 2.119 del 2022 (+23,4%). Chiudono il mese con un avanzo in doppia cifra percentuale tutte le fasce di peso: il comparto dei veicoli pesanti di massa uguale o superiore alle 16 t consolida l’incremento con il +22,2%, il segmento dei leggeri sotto le 6 t registra un dato positivo del +23,2% e i veicoli medio-leggeri sotto le 16 t segnano il +32,1%. Ad un mese dalla conclusione dell’anno, il dato aggregato dell’intero mercato fa segnare il +16,7% rispetto allo stesso periodo del 2022, con un incremento di oltre 3.800 unità in volume e il comparto dei veicoli pesanti a + 17,5%.

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Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE, commenta così i dati mensili del mercato: “Seppur il mese di novembre restituisca un risultato di crescita consistente dell’immatricolato, questo non deve rischiare di deviare l’attenzione dalla realtà contingente. La conW W W . P R O G E T T I E F I N A N Z A . I N F O


trazione della domanda, infatti, è in corso ormai da mesi e lascia presagire una partenza del 2024 in forte salita”. “Constatiamo i primi segnali tangibili di un cambio di rotta verso l’adozione di soluzioni a zero emissioni. Di fatto, sebbene i volumi siano ancora molto ridotti, le immatricolazioni di veicoli industriali elettrici sono più di cinque volte superiori a quelle registrate nel 2022, mentre la quota di veicoli a gas naturale si è ridotta del 64%”, sottolinea Starace. “Alla luce di questo orientamento del mercato, che comincia a recepire l’importanza rappresentata da un trasporto sostenibile, è imprescindibile un sostegno fattivo al rinnovo del parco veicolare. Pertanto, rinnoviamo l’invito urgente a rendere concrete le intenzioni dichiarate da parte del Governo, che a più riprese ha ribadito l’importanza strategica per l’economia del nostro Paese del comparto del trasporto e della logistica, attraverso l’istituzione di un Tavolo permanente con gli stakeholders”, aggiunge il Presidente della

Sezione Veicoli Industriali. “Mai come in questo momento storico serve concretezza, che può manifestarsi attraverso l’accoglimento della proposta di un Fondo ad hoc pluriennale, a più riprese sollecitata dalle rappresentanze del settore, UNRAE in testa, ma sinora rimasta inascoltata”, conclude Starace. Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, è l’Associazione che rappresenta le Case estere operanti sul mercato italiano delle autovetture, dei veicoli commerciali, industriali, autobus, dei rimorchi e semirimorchi. L’UNRAE è divenuta uno dei più validi interlocutori delle Istituzioni ed è oggi la principale fonte di informazioni ed analisi del mercato, costituendo un punto di riferimento per tutti gli operatori del settore. Oggi le 46 Aziende associate – e i loro 65 marchi – fanno parte della filiera della distribuzione e dell’assistenza autorizzata che nel suo complesso fattura oltre 50 miliardi di euro, con un 19 Progetti numero di occupati pari a circa 160.000 unità. Finanza&

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CONOSCIAMO MEGLIO L’AZIENDA LEADER IN ITALIA

Con Gargano Esco innovazione e sostenibilità nel cuore dell’energia L’azienda si distingue per la sua missione centrata su due pilastri fondamentali: la progettazione e lo sviluppo di processi tecnologicamente innovativi e la realizzazione di sistemi di produzione energetica orientati all’efficientamento. L’Italia, terra di antiche tradizioni e innovazione, si pone sempre più come avanguardia nella transizione verso un’economia sostenibile. In questo contesto, Gargano Esco emerge come una società d’impresa che, con la sua missione chiara e ambiziosa, si impegna nel progettare e sviluppare processi tecnologicamente innovativi, puntando all’efficientamento dei sistemi di produzione di energia elettrica sia a livello nazionale che internazionale. La Missione di Gargano Esco: Sviluppo Tecnologico e Sostenibilità Ambientale Gargano Esco si distingue per la sua missione centrata su due pilastri fondamentali: la progettazione e lo sviluppo di processi tecnologicamente innovativi e la realizzazione di sistemi di produzione energetica orientati all’efficientamento. Questa visione, ambiziosa e sostenibile, riflette la consapevolezza dell’importanza di investire in soluzioni energetiche all’avanguardia per 20 affrontare le sfide dell’attuale scenario ambientale. Progetti Finanza&

1) Progettazione e Sviluppo di Processi Innovativi: La Chiave dell’Efficienza Energetica Il primo pilastro dell’attività di Gargano Esco si concentra sulla progettazione e lo sviluppo di processi tecnologicamente innovativi. Questo significa affrontare la sfida dell’efficienza energetica attraverso l’introduzione di soluzioni avanzate e sostenibili. La società si impegna a studiare e implementare processi che non solo massimizzino la produzione di energia elettrica ma che, al contempo, riducano l’impatto ambientale. Questo approccio è particolarmente rilevante in un’epoca in cui la necessità di ridurre le emissioni di gas serra e di abbracciare fonti di energia rinnovabile è al centro delle preoccupazioni globali. Gargano Esco, attraverso la progettazione di processi all’avanguardia, contribuisce a plasmare un futuro in cui l’energia è prodotta in modo sostenibile e responsabile. 2) Realizzazione di Sistemi Energetici: Massimizzare il Rendimento e Ridurre il Consumo Il secondo elemento chiave dell’attività di Gargano Esco

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REDAZIONALE A CURA DELL’INSERZIONISTA

riguarda la realizzazione di sistemi energetici, con l’obiettivo di massimizzarne il rendimento e ridurne il consumo. La società si distingue per la capacità di concepire e implementare soluzioni su misura, orientate a ottenere un generalizzato risparmio energetico. Questo approccio non solo risponde alle esigenze attuali di efficienza, ma anticipa le sfide future, anticipando le tendenze di mercato e le normative ambientali sempre più stringenti. Gargano Esco come General Contractor per il Superbonus 110%: Un Contributo Decisivo alla Riqualificazione Energetica Il ruolo di Gargano Esco come General Contractor per il Superbonus 110% rappresenta un capitolo significativo nel suo impegno verso la sostenibilità e l’efficienza energetica. La società ha realizzato centinaia di commesse in questo contesto, sottolineando la sua capacità di gestire progetti complessi e multidisciplinari. Il Superbonus 110% è una misura chiave per incentivare la riqualificazione energetica degli edifici, promuovendo l’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate. In questo

contesto, Gargano Esco ha dimostrato il suo impegno nel supportare la trasformazione degli edifici esistenti in strutture a basso impatto ambientale, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio e al miglioramento della qualità dell’aria. L’Impegno Continuo per un Futuro Sostenibile In conclusione, Gargano Esco si erge come un esempio di impegno per la sostenibilità e l’innovazione nell’ambito energetico. La società, con la sua missione chiara e il track record di successo, si posiziona al centro di una trasformazione necessaria per garantire un futuro energetico sostenibile. Attraverso la progettazione di processi innovativi e la realizzazione di sistemi energetici avanzati, Gargano Esco contribuisce in modo significativo alla costruzione di un mondo in cui l’energia è prodotta e utilizzata in modo intelligente, rispettando l’ambiente e promuovendo la qualità della vita per le generazioni 21 future. Progetti

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Finanza&


LE CAUSE PIÙ FREQUENTI CON PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI AI LAVORATORI ARRIVANO DALLA DIFFAMAZIONE AI DANNI DELL’AZIENDA

SOCIAL IN AZIENDA: il decalogo essenziale per un uso responsabile e sicuro

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L’uso sempre più disinvolto e diffuso dei social ha un impatto anche sul mondo del lavoro. Sono infatti sempre più frequenti i casi di pronunce giudiziali connesse al loro inappropriato utilizzo, suscitando riflessioni cruciali sulle dinamiche aziendali. A questo tema il Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale - Human Resources Directors Association (GIDP - HRDA) ha dedicato un incontro dal titolo “Gestire l’uso dei social network dentro e fuori l’azienda: problematiche e limiti” che ha visto la partecipazione di Marina Verderajme, Presidente Nazionale GIDP/HRDA e di Alessandro Daverio e Pasquale Zumbo, Avvocati dello Studio Legale Daverio&Florio. In mancanza di una normativa legale specifica, si stanno sviluppando ipotesi di lavoro tese a ricercare, per il tramite di regolamenti aziendali, un difficile equilibrio tra privacy dei dipendenti, loro diritto ad esprimere liberamente il pensiero e la legittima tutela degli interessi aziendali. Questo approccio mira a disciplinare i diversi ambiti come, ad esempio il divieto, di difficile attuazione, di usare i social durante le ore lavorative o di generare commistioni tra l’immagine dell’azienda e le opinioni personali dei dipendenti, cercando di demarcare la linea di confine tra libera espressione del pensiero dei singoli lavoratori e diritto all’immagine dell’azienda. Oppure a delineare le modalità di

controllo sugli strumenti di lavoro come tablet e cellulari o a impedire l’installazione di social network su dispositivi aziendali. “Il mancato rispetto di una o più di queste regole, che ciascuna azienda può introdurre, può avere conseguenze diverse a seconda della gravità dell’inadempienza” - ha dichiarato Alessandro Daverio, avvocato dello Studio Daverio&Florio - Senza dubbio, l’interesse maggiormente tutelato risulta essere quello all’immagine ed al prestigio aziendale. “Le sanzioni più severe nel rapporto di lavoro, compreso il licenziamento, si applicano quando l’azienda percepisca o si trovi a constatare che il proprio nome è associato a comportamenti o affermazioni non in linea con valori condivisi dalla comunità e ancora di più quando vi sia un effettivo danno alla propria reputazione”, prosegue Pasquale Zumbo, avvocato dello Studio Daverio&Florio. Anche alla luce dei precedenti giurisprudenziali, nel corso del dibattito è emerso che le ipotesi più frequenti che possono dar luogo a provvedimenti disciplinari (compreso il licenziamento) possono essere la diffamazione ai danni dell’azienda o di suoi esponenti a mezzo social network, comportamenti extra-lavorativi che incidono sul rapporto di lavoro (ad. es. il caso di un dipendente che sui propri social network inneggia all’odio razziale) o condotte gravemente negligenti come, ad esempio, dedicare la maggior parte del tempo lavoro all’utilizzo e alla frequentazione dei social network.

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“Viviamo in un’era di iperconnessione in cui i social rappresentano per molti un luogo privilegiato di relazioni e comunicazione.” Ha dichiarato Marina Verderajme. “E’ fondamentale accompagnare le persone in azienda nella consapevolezza dei rischi e delle opportunità di tali canali attraverso percorsi di formazione e codici comportamentali condivisi. GIDP è attiva in tal senso a supporto dei propri soci con l’organizzazione di seminari informativi e incontri. Con il supporto dello Studio Daverio e Florio, è stato elaborato il “Decalogo per un corretto uso dei social in azienda” che rappresenta una sintesi operativa di esperienza, giurisprudenza e buone pratiche, sia per le aziende che per i dipendenti”. DECALOGO PER UN CORRETTO UTILIZZO DEI SOCIAL IN AZIENDA 1. Documentarsi su eventuali indicazioni o codici etici che regolamentino l’uso dei social network a livello aziendale; 2. Restare neutrali nelle comunicazioni che possono avere un impatto anche indiretto sull’immagine dell’azienda; 3. Evitare la divulgazione di informazioni (documenti, foto, contatti) che potrebbero essere sottoposti a vincoli di riservatezza e confidenzialità; 4. Distinguere chiaramente account personali da quelli professionali; 5. Usare i social network durante le ore di lavoro solo se strettamente necessario e per un tempo che sia limitato e coerente con le specifiche mansioni svolte;

6. Rappresentare fatti in modo obiettivo e rispettoso, evitando espressioni offensive; 7. Avere cura di evitare tutte le commistioni che possano far confondere il pensiero della persona che lo esprime con l’immagine dell’azienda; 8. Utilizzare i filtri per limitare l’accesso al post ad una cerchia ridotta di soggetti, tutelandone la riservatezza; 9. Utilizzare i social con la stessa attenzione che si dovrebbero adottare nelle relazioni della vita “reale” senza farsi prendere la mano dall’immediatezza dello strumento; 10. Sviluppare una consapevolezza critica nell’uso dei social, attraverso formazione e pratiche consapevoli. Alcuni casi concreti Per citare qualche esempio, la Corte d’appello di Roma, con la Sentenza n. 1568 del 2023, ha dichiarato legittimo il licenziamento di una dipendente che, all’insaputa dei colleghi li registrava per ottenere contenuti da pubblicare sul proprio profilo Facebook nel quale, qualificandosi pubblicamente come Dirigente dell’Azienda, postava, senza interporre alcun filtro e quindi rendendo i contenuti potenzialmente visibili da chiunque, trascrizioni di conversazioni riportate con modalità allusive e surrettizie, con ciò seminando sospetti e gettando discredito verso il datore di lavoro ed il suo apparato dirigenziale.

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L’infrastruttura digitale del 2024? Sempre più ecosistema Mentre un altro anno sta per concludersi, la tecnologia digitale continua a essere un motore critico del progresso economico e sociale, tanto che, in futuro, quella che oggi conosciamo come digital economy diverrà presto l’economia stessa per antonomasia.

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La trasformazione digitale, infatti, sta ridisegnando le basi della competizione in quasi tutti i settori verticali, ma allo stesso tempo anche lo strato sottostante a tutto questo, l’infrastruttura digitale, si sta evolvendo per supportare il processo trasformativo, in base a input sia interni che esterni. Da 25 anni Equinix guida la trasformazione digitale; e guardando al futuro, tra altri 25 anni, possiamo prevedere che tutte le attività commerciali saranno digitali, il che significa che tutti i processi aziendali non saranno altro che software che passano dati avanti e indietro sulle reti. Ma come possono le aziende garantire un’esperienza utente soddisfacente e senza soluzione di continuità su dispositivi, sedi e reti diverse? La risposta risiede nell’appoggiarsi a un solido ecosistema digitale, in cui una ricca rete di entità digitali interconnesse può scambiare valore e informazioni attraverso diversi canali. Sfruttando determinate infrastrutture digitali per connettersi con nuovi ecosistemi, i leader digitali possono attingere a cloud e network provider, produttori e persino utenti finali, per sfruttare nuove capacità che consentono loro di scalare il proprio business, ma non solo. Un ecosistema consente anche l’approdo ad applicazioni tecnologiche emergenti che richiedono elevate prestazioni, bassa latenza e scambio sicuro di dati, come l’IA; e infine permette un nuovo approccio alla cybersecurity che garantisce la protezione e l’integrità dei dati in uso attraverso l’uso di confidential computing, stabilendo un’enclave sicura all’interno di una CPU, nota come trusted execution environment(TEE). Ma da cosa dipende il successo di queste piattaforme? Sicuramente la larghezza di banda a prezzi accessibili e la connettività “last mile” sono fondamentali, così come

la sempre maggior interconnessione globale dettata dai cavi sottomarini, che rimarranno anche nel prossimo futuro il mezzo preferito per il flusso di dati; eppure il distinguo di un fiorente ecosistema digitale rimane il data center. Mentre le strutture tradizionali, costruite da e a beneficio di una singola organizzazione, vengono progressivamente sostituite da punti di internet exchange (“IX”) altamente interconnessi e distribuiti in tutto il mondo, i data center fungono da base per le piattaforme su cui i partner di un ecosistema si riuniscono per scambiare dati tra loro in modo rapido e sicuro. Con l’avvento dell’Everything-as-a-Service, i data center assumeranno il ruolo principale nel consentire alle imprese di adottare un approccio infrastrutturale ibrido, che combini la flessibilità e la scalabilità del cloud con la sicurezza e l’affidabilità dell’infrastruttura digitale fisica. Non a caso, il mercato dei colocation data center sta crescendo a un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 14,2%, e anche per queste strutture imprescindibili si prospettano cambiamenti significativi: Nei prossimi anni, possiamo ipotizzare che la presenza dell’IA nella nostra vita sarà quotidiana e continua come lo è oggi l’elettricità, ma questo non avverrà senza sforzo. L’IA generativa richiede sistemi di elaborazione ad alte prestazioni progettati per eseguire workload intensivi su larga scala e, già oggi, l’IA generativa ha influenzato l’architettura dei cluster di IA, richiedendo una rete neurale più grande - il che significa più hardware - oltre a un tessuto di calcolo migliore e a set di dati più grandi. Questi fattori comportano un elevato consumo energetico e la conseguentemente necessità di un raffreddamento più efficiente e di una migliore infrastruttura di rete.

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Investitore Efficace: L’Educazione Finanziaria Come Chiave per il Benessere e l’Indipendenza Economica L’alfabetizzazione finanziaria è il cardine di una società moderna ed è fondamentale per assicurare a ciascun individuo la capacità di gestire il proprio denaro con saggezza e previdenza. In un’epoca di crescente complessità economica, gli italiani si trovano a dover colmare un gap significativo in termini di competenze finanziarie. Lo studio “Measuring the financial literacy of the adult population: the experience of Banca d’Italia” del 2018 ha messo in luce una lacuna preoccupante: solo il 30% degli italiani mostra una conoscenza adeguata in economia domestica, ben al di sotto della media OCSE del 62%. In questo contesto si inserisce la missione di Investitore Efficace, l’avanguardia nel campo della formazione digitale e consulenza finanziaria indipendente. Investitore Efficace, fondata dal visionario Felipe Orrego, si è rapidamente affermata come il percorso di formazione finanziaria più efficace in Italia. “La nostra missione è creare un mondo di persone alfabetizzate e libere finanziariamente”, dichiara Orrego. “Attraverso Investitore Efficace, offriamo un’educazione finanziaria che equipaggia gli individui con gli strumenti necessari per raggiungere la sicurezza, il benessere e la libertà finanziaria”.

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Orrego, con un investimento di oltre € 300.000 nella propria formazione e una profonda conoscenza derivante dallo studio di decine di libri di finanza personale, ha sviluppato un percorso che ha già trasformato la vita finanziaria di centinaia di persone. Questi individui hanno imparato come generare rendite mensili significative, con un investimento di tempo minimo per la gestione dei propri asset. “I risultati dei nostri clienti dimostrano che l’indipendenza economica non è un privilegio per pochi, ma una meta raggiungibile anche da chi riesce a risparmiare poche centinaia di euro al mese o ha piccoli capitali di partenza”, prosegue Orrego.

Il percorso Investitore Efficace si articola in diverse fasi: dal Pre-corso ABC Finanziario Efficace, che introduce le nozioni di base, al manuale dell’Investitore Efficace che condensa conoscenze e competenze avanzate, fino alle consulenze a tu per tu. I clienti hanno l’opportunità di interagire con una community di investitori e di partecipare a incontri formativi diretti da Felipe Orrego e dal suo team che include 2 consulenti finanziari indipendenti, regolarmente iscritti all’albo. “Il contatto diretto con i nostri clienti e la personalizzazione del percorso formativo sono la chiave dei loro risultati”, sottolinea Orrego. Gli oltre 350 clienti del percorso Investitore Efficace hanno messo in atto la pianificazione più sicura ed efficace per generare rendite mensili da almeno €2.000 dagli investimenti. “Realizzare una rendita di €2.000 al mese è fattibile per tutti. Per alcuni anche prima dei 45 anni. Tramite il nostro percorso migliaia e migliaia di persone otterranno questi risultati e saranno finalmente libere dai problemi economici, come i nostri attuali clienti”, afferma Orrego. Guardando al futuro, Investitore Efficace punta a estendere il proprio impatto, ispirando sempre più persone ad acquisire la libertà finanziaria. “Il nostro obiettivo è raggiungere e formare un numero sempre maggiore di persone, per permettere a tutti di navigare senza paura e con efficacia nel mare delle opportunità finanziarie”, proclama Orrego. Il percorso Investitore Efficace non è solo formativo ma anche trasformativo. Si tratta di un viaggio che cambia la mentalità e il rapporto con il denaro, con l’obiettivo di rendere ogni individuo capace non solo di gestire ma anche di far fruttare al meglio le proprie risorse finanziarie.

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Il progetto, realizzato in collaborazione con La Fabbrica, nasce con l’obiettivo di coinvolgere, informare e formare gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado per permettere loro di fare scelte consapevoli nella quotidianità e per il proprio futuro.

GROUPAMA ASSICURAZIONI PRESENTA “GIOCHIAMO D’ANTICIPO” il progetto didattico dedicato alla cultura assicurativa 370 scuole, 500 classi per un totale di oltre 30 mila persone formate, tra docenti, studenti e famiglie, in un solo anno scolastico. È questo l’obiettivo ambizioso che si è posta Groupama Assicurazioni, prima filiale del Gruppo assicurativo francese Groupama e tra i principali player nel settore assicurativo in Italia, con “Giochiamo d’anticipo”, il progetto didattico di cultura assicurativa, che propone, per i più giovani, un percorso di sensibilizzazione ed educazione alla gestione dei rischi. Realizzato in collaborazione con La Fabbrica, un Gruppo Indipendente multinazionale, attivo da oltre 35 anni, leader nell’ideazione e nello sviluppo di percorsi di comunicazione educativa e formativa con i giovani e le famiglie, il percorso è inserito nella cornice dell’insegnamento dell’Educazione civica. Giochiamo d’anticipo è, infatti, dedicato a docenti, studenti delle scuole secondarie di primo grado e alle loro famiglie e nasce con l’obiettivo di coinvolgere, informare e formare gli studenti in un’età cruciale per le scelte consapevoli nella quotidianità e per il proprio futuro. A fare da protagonista del percorso è la didattica orientativa che invita studentesse e studenti a cimentarsi con compiti di realtà funzionali alla conquista non solo di saperi, ma anche di competenze. 30 Il tutto grazie a una serie di attività formative, informative e inteProgetti rattive da svolgere a scuola, a casa e online per familiarizzare con Finanza&

tematiche proprie del settore assicurativo e per sensibilizzare ed educare al concetto di rischio, in maniera semplice e coinvolgente. “Giochiamo d’anticipo si inserisce all’interno di un percorso volto ad avvicinare quante più persone possibili - in un’ottica di inclusione sociale - alla conoscenza di una literacy economica essenziale per il perseguimento dei propri progetti di vita. Si tratta di un approccio che promuoviamo nella consapevolezza di operare in un sistema socioeconomico sempre più complesso nel quale i servizi assicurativi possono avere un impatto globale e un ruolo chiave nella protezione delle persone e dell’ambiente in cui viviamo” – ha dichiarato Pierre Cordier, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Groupama Assicurazioni. “Il nostro interesse per iniziative di valorizzazione della persona, dell’ambiente, del territorio, alla promozione dell’arte, all’educazione e allo sviluppo sostenibile è parte del DNA di Groupama. Con Giochiamo d’anticipo vogliamo offrire elementi di alfabetizzazione assicurativa ed economica per una nuova generazione di cittadini attivi, consapevoli e responsabili, capaci di progettare il proprio futuro e di partecipare pienamente alla vita della comunità” – continua Cordier. Per supportare i docenti nel compito di costruirsi un quadro informato di riferimento sui temi del progetto, utile a gestire consapevolmente i contenuti che propongono, Giochiamo d’anticipo

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mette a disposizione una Guida Didattica in grado di circoscrivere concetti di base di educazione assicurativa e di educazione finanziaria e di inquadrare il percorso anche dal punto di vista dei riferimenti metodologici. In parallelo, l’Action Book - messo a disposizione degli studenti - propone la lettura di 7 percorsi narrativi a bivi collegati ad altrettante situazioni che possono trovarsi a sperimentare nella loro quotidianità. I ragazzi dovranno così districarsi tra più eventi e casualità legate ad argomenti quali “casa”, “mobilità”, “salute”, “risparmio”, “protezione”, “previdenza” e “lavoro” attraverso attività di problem solving. Per approfondire i temi e tradurli in pratica, Giochiamo d’anticipo propone anche due webinar a porte chiuse: uno dedicato a docenti e l’altro agli studenti. Il primo, dal titolo “Giocare d’anticipo: il valore formativo dell’educazione assicurativa” si è tenuto lo scorso novembre. Ospiti dell’incontro per i docenti anche Pierre Cordier, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Groupama Assicurazioni e Carla Bellavia, Direttore Risorse Umane, Organizzazione e Comunicazione di Groupama Assicurazioni che hanno parlato – tra le altre cose – dell’impegno della compagnia assicurativa per la diffusione di una cultura responsabile in ambito sociale e ambientale, ma anche di come l’informazione

e la conoscenza in ambito assicurativo, finanziario e di prevenzione siano strumenti di inclusione sociale che concorrono in modo concreto alla qualità della vita delle persone e di un’intera comunità. Il secondo webinar, quello dedicato agli studenti, si terrà invece a marzo 2024 con l’obiettivo di spiegare i meccanismi di funzionamento della narrazione interattiva e fornire suggerimenti e indicazioni su come realizzare un racconto a bivi. Giochiamo d’anticipo si conclude con una sfida premiante: un concorso educativo che stimola il protagonismo degli studenti e incentiva la connessione del tema assicurativo con la loro quotidianità. Così come già fatto con l’Action Book, il concorso chiede a studentesse e studenti di progettare una nuova storia secondo le dinamiche tipiche del libro game a bivi, ispirandosi agli ambiti assicurativi che hanno esplorato. In questo modo, potranno esercitare e implementare le loro competenze nella progettazione narrativa e avere una dimostrazione concreta di quanto le nozioni apprese possano essere utili nella gestione del presente e del futuro. Grazie a Groupama, le tre scuole che avranno saputo creare le migliori storie a bivi riceveranno in premio una fornitura di materiale scolastico per l’equivalente di: 800€ alla terza scuola 31 Progetti classificata, 1.300€ alla seconda e 1.800€ per la prima. Finanza&

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UNO STUDIO DI PROGETTAZIONE A 360°

Progetti Futuri

la professionalità nel mondo delle progettazioni firmate Archimede INNOVARE E COSTRUIRE RAPPORTI UMANI CON IL CLIENTE, LA RICETTA DI ARCHIMEDE INGEGNERIA

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La strategia nella costruzione di edifici comprende la pianificazione del progetto, la scelta dei materiali e la determinazione del budget. La gestione comprende la supervisione delle attività sul cantiere, la coordinazione dei subappaltatori e il controllo della qualità. Il supporto progettuale include la consulenza tecnica e la preparazione dei documenti necessari. Il supporto finanziario comprende la gestione del budget e la ricerca di finanziamenti. Il supporto amministrativo e fiscale include la gestione della documentazione necessaria per le autorizzazioni e le tasse. Queste le coordinate per orientarsi nel mondo dell’ingegneria, ma non sempre è facile trovare dei partner di eccellenza capaci di soddisfare tali richieste e soprattutto di assicurare una bussola efficace per navigare in questo ginepraio. Tra le aziende leader che possono assicurare tale capacità c’è senza dubbio Archimede Ingegneria s.r.l. I latini amavano recitare “nomen omen”, ossia il “nome è il paesaggio” e così è per questa

azienda che prende il nome di Archimede, il grande matematico, fisico e inventore siracusano che grazie ai suoi studi, già nel 200 a.c. innovò le conoscenze dell’epoca, segnando un vero e proprio spartiacque nell’evoluzione dell’uomo. Proprio dallo spirito innovativo di questo grande studioso prende le mosse l’omonimo progetto di un’azienda ingegneristica che sta ottenendo grandi risultati nel settore dell’efficientamento energetico e sismico. Archimede Ingegneria Srl, infatti, si occupa di definire la strategia, la gestione e il supporto progettuale, esecutivo, finanziario, amministrativo e fiscale, nell’ambito della costruzione di edifici e dello sviluppo di iniziative immobiliari. In questo periodo così complesso, dove il panorama dell’edilizia è costellato di bonus di vario tipo, risulta ancor più importante conoscere gli attori in campo per costruire un rapporto fiduciario con l’azienda e svolgere in tutta tranquillità i lavori finanziati dai crediti fiscali.

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REDAZIONALE A CURA DELL’INSERZIONISTA

Proprio in questo settore si sta distinguendo Archimede Ingegneria. In Archimede Ingegneria l’area dedicata all’architettura si occupa di tutte le verifiche urbanistiche e delle tre fasi progettuali (preliminare, esecutiva e definitiva), attraverso lo studio creativo degli spazi interni ed esterni. Abitazione privata o esercizio commerciale, spazio ricettivo o luogo di lavoro: qualsiasi sia la destinazione d’uso, Archimede Srl fornisce servizi di consulenza immobiliare e perizie tecniche. Un servizio chiavi in mano per costruzione e ristrutturazione di interni. Nello specifico la consulenza immobiliare fornisce informazioni e supporto nella valutazione, acquisto, vendita, locazione e gestione di immobili. La perizia tecnica è un’attività che consiste nella valutazione di un immobile per determinarne il valore o la fattibilità tecnica per un progetto immobiliare. Entrambe le attività sono svolte da professionisti qualificati come agenti immobiliari e periti tecnici, presenti

in maniera talentuosa in Archimede Ingegneria, garantendo un insieme di prestazioni coordinate che segue l’unica tra le direzioni possibili: quella dell’eccellenza. All’interno di questo gruppo così importante afferiscono tante professionalità, con il privilegio di poter contare sempre su un unico interlocutore. “Ciò che vogliamo rappresentare – fanno sapere a Progetti & Finanza da Archimede Ingegneria - è un nuovo modello operativo nel quale ogni servizio confluisce in un unico percorso organizzato dando tutta la tranquillità e la trasparenza di cui il cliente ha bisogno”. Archimede Ingegneria Srl ha investito nella creazione di gruppi di lavoro che uniscano capacità di coordinamento tecnico del progetto alla integrazione di competenze diverse. In collaborazione con Gargano Esco e Bono Ingegneria, si effettuano lavori di riqualificazione energetica. Maggiori informazioni sono presenti sul sito di riferimento, www.archimedeingegneriasrl.it.

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Progetti Finanza&


TLC, Di Raimondo (Asstel): “Filiera TLC è strategica: serve una politica industriale dedicata per accompagnare le trasformazioni in atto” L’appello del direttore generale di Asstel-Assotelecomunicazioni intervenuto durante la XIV Edizione Telco per l’Italia 360SummIT “Edge cloud e intelligenza artificiale, il New Deal delle telco”

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«Il settore delle Telecomunicazioni si trova di fronte a notevoli sfide e profondi cambiamenti e i dati del Rapporto sulla Filiera delle Telecomunicazioni 2023 lo confermano. In uno scenario di mercato in cui l’Europa registra dinamiche di crescita inferiori alle altre grandi aree mondiali, l’Italia segna un quadro particolarmente difficile come dimostra la diminuzione dei ricavi più significativa negli ultimi 12 anni. Infatti, in Europa tutti i mercati presentano una riduzione dei ricavi negli ultimi 12 anni – la Germania registra il calo minore (-5%), seguita da Francia (-14%), UK (-18%) e Spagna (-25%) – l’Italia è il Paese in cui si evidenzia la maggior contrazione di ricavi, perdendo il 35% del suo valore pari a quasi 15 miliardi di euro. Nel 2022 rispetto all’anno precedente, i ricavi degli Operatori TLC in Italia sono diminuiti, del 3%, diminuisce anche il valore dei CAPEX infrastrutturali, attestandosi nell’intorno dei 7 miliardi, pur mantenendo un’incidenza sui ricavi del 26%. L’effetto netto di questi andamenti è una riduzione del saldo di cassa (EBITDA - CAPEX), pari a 0,7 miliardi nel 2022 e che, considerando anche il pagamento della maxi-rata per le frequenze 5G (circa 4,5 miliardi di euro), diventa addirittura negativo. Tale indicatore evidenzia come la marginalità del settore sia assorbita dagli investimenti necessari allo sviluppo dell’infrastruttura e al supporto alla trasformazione digitale del Paese» ha esordito così Laura Di Raimondo, Direttore Generale di Asstel-Assotelecomunicazioni, durante la XIV Edizione Telco per l’Italia - 360SummIT “Edge cloud e intelligenza artificiale, il New Deal delle telco” tenutosi oggi a Roma.

«Il mercato italiano risente di alcuni fattori critici come il prezzo mediano più basso, rispetto agli Paesi, per l’acquisto di 1GB e il prezzo più basso per un abbonamento con connettività FTTH. La Filiera TLC vede nel cloud, nella cybersecurity, nei data analytics, nell’AI e nei servizi industriali 5G le principali aree di sviluppo per l’offerta diretta di servizi digitali. Tuttavia, le dinamiche economiche ne stanno minando la sostenibilità. Queste sfide richiedono uno sviluppo incentrato sulla qualità dei servizi offerti, sull’innovazione dei processi e dei prodotti, nonché sulla crescita e l’aggiornamento delle competenze professionali delle persone impiegate nelle imprese della Filiera e la capacità di attrarre i talenti. Il settore, quindi, è a un bivio e la trasformazione in atto richiede l’implementazione di nuovi modelli di organizzazione del lavoro, il rafforzamento e l’ampliamento delle competenze dei lavoratori, il coinvolgimento dei giovani in un’ottica di ricambio generazionale: sfide su cui sono impegnate le imprese TLC». Ha poi proseguito «Altro aspetto cruciale per la Filiera - ha aggiunto - è il Contratto di Espansione. Il mancato rifinanziamento di uno strumento che si è dimostrato valido anche in altri comparti rischia di rallentare il ricambio generazionale e i percorsi di aggiornamento delle competenze dei lavoratori delle Telco. Per questo occorre individuare le risorse che ne consentano una piena operatività non solo nell’immediato, ma che ne permettano una definizione strutturale. Inoltre, è altrettanto importante rafforzare e rendere più stabile il Fondo Nuove Competenze».

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A cura di Dario Gucci Avvocato

Il trattamento delle categorie catastali del gruppo F negli interventi edilizi assistiti da Ecosismabonus 110%

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Dinanzi allo svilupparsi di interventi edilizi assistiti dai bonus fiscali disposti con il decreto rilancio (cd. bonus 110%) emergono vari dubbi relativi allo stato preesistente dell’edificio su cui intervenire e sui possibili ostacoli all’accesso al beneficio. Preme primariamente affrontare il problema delle unità accatastate nel gruppo F, ossia quelle categorie catastali fittizie nelle quali sono inseriti immobili che versano in un particolare stato di manutenzione o di completamento. Il gruppo F delle categorie catastali comprende vari tipi di entità urbane caratterizzate dal connotato comune della non fruibilità. Ad esempio rientrano in questo gruppo gli edifici in stato di abbandono sprovvisti di agibilità ed i cantieri non terminati, privi cioè di concessioni attive. Le 7 categorie catastali di cui è composto il gruppo descrivono a loro volta le caratteristiche più specifiche del manufatto. Troviamo in questo gruppo la categoria F/2: unità collabenti. Si tratta di strutture inutilizzabili e degradate (ruderi), prive di agibilità e conseguentemente di rendita catastale. Sono quegli edifici fatiscenti che non possono essere utilizzati direttamente senza profondi interventi strutturali. L’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito all’accesso agli incentivi mediante risposta n.326 del 9 settembre 2020, ribadendo che, nell’osservanza di quanto previsto per eco-bonus e sisma-bonus e nel rispetto di ogni altra condizione richiesta, è possibile fruire del superbonus anche relativamente alle spese sostenute per gli interventi realizzati su edifici classificati nella categoria catastale F/2. Nello specifico, sono ammessi all’ecobonus solo quegli edifici collabenti nei quali sia presente, anche se non funzionante, un impianto di riscaldamento rispondente alle caratteristiche tecniche previste dal d.lgs. 29 dicembre 2006, n. 311 e che tale impianto sia situato negli ambienti nei quali sono effettuati gli interventi di riqualificazione energetica. Sempre nel gruppo F possiamo individuare due categorie caratterizzate dall’incompletezza del manufatto: • F/3: unità in corso di costruzione. Sono edifici con ancora completati. • F/4: unità in corso di definizione. Sono in parte assimilabili alla categoria precedente con la differenza che rientrano in F/4 gli immobili privi di destinazione d’uso e consistenza. Più nel dettaglio la categoria F/3 (unità in corso di costruzione)

classifica un’unità immobiliare i cui lavori di costruzione non risultano ancora ultimati. Essendo una categoria fittizia, rientrano in F/3 quelle opere in corso di costruzione e per le quali l’accatastamento è facoltativo. In genere lo si richiede per una cessione di un edificio (o di una parte) al grezzo. Ad esempio possiamo accatastare in F/3 il solo piano interrato o una platea, prima della costruzione della parte fuori terra del fabbricato. La categoria catastale F/4 invece identifica i fabbricati completati, ma non ancora funzionalmente definiti. Un esempio potrebbe riferirsi ad un immobile per uffici i cui lavori risultano ultimati, ma non ancora suddiviso in vani ed unità precise (come nel caso di molte operazioni immobiliari destinate alla vendita). Di queste ultime categorie catastali di immobili vi è il dubbio se spettino o meno gli incentivi fiscali per interventi eseguiti su di essi. Entrando così in tema Superbonus, i fabbricati rientranti nelle categorie F/3 ed F/4 si presterebbero, in linea di principio, ad essere demoliti e ricostruiti, trattandosi di strutture esistenti, sebbene solo in parte realizzate. Trattandosi di opere edilizie in corso di costruzione, l’applicazione degli incentivi in vigore per riqualificazione energetica o miglioramento antisismico, attualmente portati al 110% dal Decreto Rilancio – D.L. n.34/2020, comporterebbe vantaggi economici particolarmente elevati. La decisione della Corte di Cassazione del 15/05/2019 (Ordinanza n. 13043/2019) afferma tuttavia che non possono essere detratte le spese sostenute per i lavori di ristrutturazione e di risparmio energetico se tali lavori sono stati effettuati sul fabbricato ancora in costruzione, risultando, dunque, come lavori di completamento e non di ristrutturazione. Il concetto di “ristrutturazione edilizia” è riferito al recupero di costruzioni esistenti e non in fase di realizzazione alla data di richiesta delle agevolazioni fiscali. Essa definisce gli interventi diretti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare a un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente e può includere anche quelli consistenti nella demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria di quello preesistente, purché sia possibile accertarne la preesistente consistenza. Nel caso della citata pronuncia della Cassazione, alla richiesta della detrazione da parte del proprietario dell’immobile non era

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possibile produrre elementi di prova dell’ultimazione dei lavori, tra cui la certificazione catastale finale, decretando l’applicabilità alle sole costruzioni esistenti alla data di richiesta delle agevolazioni fiscali. Va da sé che gli interventi edilizi agevolati devono avere sempre carattere conservativo del patrimonio immobiliare esistente. Secondo questo principio, il completamento di una costruzione avviata ma non terminata non può essere equiparato in alcun modo alla demolizione e ricostruzione di un rudere esistente. Quest’ultimo è un edificio che in passato possedeva una propria destinazione d’uso funzionale allo scopo per cui era stato realizzato e che ne ha perduto la finalità nel corso del tempo. Il recupero di un rudere mediante demolizione e ricostruzione può dunque essere incentivato (pur con i dovuti distinguo previsti dalle norme), mentre sono escluse dai benefici fiscali le opere parzialmente realizzate, a prescindere se completate con la semplice ripresa dei lavori o mediante sostituzione edilizia di quanto già realizzato. In attesa di novità e nuove pronunce sul punto è da escludere l’accesso agli incentivi fiscali per le categorie F/3 (in corso di costruzione), mentre ciò sembra possibile se il fabbricato è accatastato in F/4, in quanto la cubatura risulta compiutamente definita e l’organismo edilizio è sostanzialmente definito nella sua consistenza volumetrica. Proprio di recente l’Agenzia delle Entrate con l’interpello n. 174/2021 si è espressa sul punto ed ha fornito ulteriori chiarimenti che confermano il principio sopra esposto. L’interpello ha riguardato in particolare la presenza di unità in corso di costruzione, ossia “al grezzo”, ricadenti nella categoria catastale F3, poste all’interno di un fabbricato residenziale le cui altre unità sono completate e possono accedere al Superbonus. Le Entrate in sintesi sottolineano che, benché le unità F3 non possano beneficiare della detrazione al 110%, le altre unità residenziali presenti nello stabile possono certamente accedervi. Nella questione posta all’attenzione dell’Agenzia il condominio istante ha deliberato di avvalersi del superbonus previsto dal Decreto rilancio per l’esecuzione di interventi di isolamento termico dell’involucro dell’edificio. L’edificio su cui effettuare gli interventi è costituito da 5 piani fuori terra e composto da 18 appartamenti e 3 magazzini. Tra gli appartamenti, 5 risultano “al grezzo” ed accatastati nella categoria F/3. È interessante rilevare come l’istante abbia decritto lo stato di completamento dei lavori rappresentando che tutti gli appartamenti facciano strutturalmente parte del complesso e che quelli censiti catastalmente nella categoria F/3: • ai piani 3° e 1°, sono provvisti sia di tamponature sia esterne che interne nonché di in-tonaci esterni; • al piano 4° gli intonaci interni sono solo sbruffati e le unità sono prive di impianti, fine-stre, infissi interni e pavimentazioni. I proprietari di detti appartamenti non finiti non prevedono una data di ultimazione dei lavori per mancanza di risorse economiche ma ritengono che ad ultimazione dei lavori le unità al momento incompiute saranno da classificare nelle categorie cata-

stali A/2 od A/3. Va rilevato come questo sia un caso ricorrente nel panorama edilizio italiano soprattutto nel caso di edifici costruiti in proprio da nuclei familiari proprietari dell’area edificabile. L’Istante nell’atto di interpello chiedeva così di conoscere: - se l’esistenza di unità immobiliari accatastate nella categoria F/3 preclude la possibilità al con-dominio di accedere alle agevolazioni previste per il cd. Superbonus; - se le medesime unità F/3 partecipano o meno alla formazione dell’importo complessivo di spe-sa ammissibile ai fini delle agevolazioni previste; - nell’ipotesi di accesso al regime del cd. Superbonus, se possono essere eseguite, sulle unità F/3, gli interventi trainati di cui all’articolo 14 del D.L. n. 63 del 2013. In relazione al caso in esame l’Agenzia rispondeva che ai fini della fruizione dei benefici del Superbonus, condizione indispensabile per fruire della detrazione è che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici già “esistenti”, di natura residenziale, dotati di impianto di climatizzazione invernale. Nello specifico: a) le unità immobiliari, iscritte nel Catasto Fabbricati con la categoria F/3 “unità in corso di costruzione”, non sono definibili quali unità “esistenti” di natura residenziale, in quanto sono ancora in corso di costruzione. In particolare, in relazione all’attribuzione della categoria castale F/3, con la circolare n. 9/T del 26 novembre 2001, l’Agenzia del territorio ha precisato che tale identificazione catastale è da ascrivere esclusivamente a categorie fittizie; in tali categorie fittizie vengono inserite su richiesta di parte e senza attribuzione di alcuna rendita gli immobili in attesa della definitiva destinazione. Ne consegue che la fruizione del Superbonus, è preclusa per interventi eseguiti su unità immobiliari F/3 in quanto trattasi di unità in via di costruzione o comunque di completamento. b) La presenza delle unità immobiliari accatastate nella categoria F/3 non preclude, tuttavia, la possibilità al condominio istante di accedere al superbonus considerato che le restanti unità immobiliari sono diversamente accatastate ed hanno natura residenziale. Ne consegue che le cinque unità immobiliari del condominio accatastate in categoria F/3, “Fabbricati in corso di costruzione”, non possano concorrere alla formazione della spesa massima ammissibile al fine di fruire delle agevolazioni, né tali unità possono usufruire delle detrazioni relative ad altri interventi trainati di efficientamento. Inoltre nel computo della superficie radiante lorda (ai fini della corretta individuazione degli interventi di isolamento termico da effettuare) vanno dedotte le unità rimaste incompiute. In conclusione l’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate appena citata lascia ampio spazio di manovra anche in tutti quei casi in cui nello stabile residenziale sussistano unità immobiliari ancora incompiute ed accatastate in categoria F3 poiché la loro sola presenza non pregiudica l’accesso al beneficio offerto dall’ecosismabonus 110%.

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Progetti Finanza&


A cura dell’Avv.

parere legale

Paolo Caputo

Info e contatti: studiopaolocaputo@libero.it

Real Estate, boom a livello globale degli immobili venduti all’asta (+40% sul 2019 in uk) Dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna, fino ai paesi asiatici, la spinta dell’inflazione e la stretta sui tassi d’interesse stanno spingendo sempre più persone a rivolgersi al mercato delle aste per l’acquisto di un immobile.

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La casa, bene rifugio per eccellenza, nel mondo si compra sempre più all’asta. Dagli USA alla Gran Bretagna, fino a Singapore, la stretta monetaria decisa dalle banche centrali con il rialzo dei tassi d’interesse, unita ad un incremento costante dei costi per contrarre un mutuo e dei prezzi medi per l’acquisto di un immobile, spinti dalla spirale inflattiva innescata dalle tensioni geopolitiche presenti a livello mondiale a causa della guerra in Ucraina, stanno contribuendo ad un’impennata del mercato delle aste immobiliari. Secondo quanto recentemente riportato dal Times in Gran Bretagna, nei primi 9 mesi del 2022, si è registrata infatti una crescita del 10% nel numero dei beni immobiliari venduti all’asta rispetto al 2021. Dato che sale addirittura al +40% se confrontato con il 2019, come spiegato in un articolo pubblicato su Unbiased.co.uk. Un trend molto forte che affascina soprattutto i più giovani, come si evince dai risultati di un sondaggio svolto da Harris Poll ripreso da Bloomberg, secondo cui il 21% dei Millennial statunitensi ha già acquistato una casa all’asta, rispetto al 13% della Gen Z e al 4% dei Baby Boomer. Una consuetudine che sarà sempre più popolare se si pensa che, secondo la survey, i Millennial sono i più propensi a prendere in considerazione per il futuro l’acquisto all’asta (75%), rispetto al 65% della Gen X e il 54% dei Baby Boomer. A Singapore, come svelato da Channelnewsasia.com,

si prevede che nel corso del 2023 il numero d’inserzioni per le aste immobiliari crescerà del 50% rispetto al 2022. Un vero e proprio trend internazionale che vede l’Italia un po’ ai margini, a causa di una mancanza di cultura sull’opportunità e sui vantaggi di poter acquistare o vendere un immobile all’asta, come illustrato dai dati e dalle analisi svolte dall’APEP - Associazione Professionale per le Esecuzioni della Provincia di Padova (apepnotai.it): se da un lato, infatti, il numero delle aste fissate si è ridotto del 53% rispetto al 2019 ed è in lieve calo anche sul 2021 (-0,7%) nonostante un aumento della domanda per questa tipologia di beni, dall’altra la percentuale di aggiudicazione degli immobili venduti all’asta ha superato per la prima volta quota 60% (62,1%), facendo registrare un incremento record del +58% sul 2019 e del +4,9% rispetto al 2021. Come si spiega allora questa fluttuazione del mercato delle aste immobiliari? “Un tempo l’acquisto di una casa all’asta era appannaggio esclusivo di investitori e sviluppatori immobiliari sempre alla ricerca di un immobile da ristrutturare e di un importante ritorno sull’investimento – spiega Bruno Saglietti, notaio, presidente di APEP - Associazione Professionale per le Esecuzioni della Provincia di Padova – Ora, grazie alle nuove dinamiche del mercato immobiliare e all’utilizzo sempre più diffuso di tipologie di vendita anche telematiche,

questo strumento è diventato accessibile a una gamma più ampia di acquirenti, attratti dalla possibilità di poter risparmiare, acquistando case a prezzi vantaggiosi senza necessità di avvalersi di un intermediatore. L’onda lunga del Covid ha infatti ridotto il numero delle procedure esecutive attive che, unita a una minore offerta di immobili messi all’asta e all’aumento della domanda per questa tipologia di beni, ha generato di conseguenza un incremento nella percentuale delle aggiudicazioni. In questo senso è fondamentale sottolineare il ruolo di garanzia svolto dai notai, figure professionali in grado di garantire la massima competenza a chi acquista un immobile all’asta laddove siano delegati dai giudici”. Ma quali sono i principali vantaggi nell’acquistare una casa all’asta? Innanzitutto, vi è la possibilità di risparmiare, ottenendo l’immobile a un prezzo inferiore rispetto al valore di mercato oltre alla rapidità dell’iter burocratico che non prevede costi di intermediazione, grazie anche alla supervisione dei notai, figure professionali in grado di garantire la trasparenza e la sicurezza dell’atto di trasferimento sia per il venditore che per l’acquirente. Insomma, sulla carta l’acquisto di un immobile all’asta rappresenta, in questi tempi segnati dall’inflazione e da tassi di interesse sempre più elevati, un’ottima opportunità di investimento sul mercato immobiliare.

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A c u r a d i To m m a s o M a z z i o t t i Amministratore Unico Gargano Esco S.r.l.

economia a 360°

IEG: a k.ey – The Energy Transition Expo innovazione e sostenibilità protagoniste della start-up & scale-up innovation Trenta Start-up e giovani aziende green italiane e internazionali presentano prodotti, servizi e tecnologie innovative legate al mondo della transizione energetica La transizione energetica incontra l’innovazione e approda a K.EY – The Energy Transition Expo, la prima edizione autonoma dell’evento di IEG (Italian Exhibition Group) di riferimento in Italia, Africa e bacino del Mediterraneo sulla transizione energetica, in programma alla fiera di Rimini dal 22 al 24 marzo prossimo. Sotto la cupola del quartiere fieristico, in corrispondenza dell’ingresso principale dalla Hall Sud, K.EY prevede l’Innovation Square, un intero spazio espositivo fisico e virtuale, dove trenta Start-up e Scale-up green italiane e internazionali che offrono prodotti o servizi legati alla transizione energetica avranno l’opportunità di presentare le loro nuove tecnologie e idee più innovative. La call ha raccolto numerose adesioni e la manifestazione di interesse da parte di oltre 60 Start-up e PMI innovative impegnate nell’ambito della transizione energetica. Un successo che ha spinto l’organizzazione ad ampliare il numero di spazi disponibili in fiera fino a 30, rispetto ai 20 inizialmente previsti. Con la Start-up and Scale-up Innovation Area K.EY conferma il proprio ruolo di incubatore, facilitatore e piattaforma di riferimento per le giovani imprese e gli innovatori green nazionali e internazionali, dove incontrare aziende e investitori e sviluppare nuovi progetti e business sostenibili, cogliendo l’opportunità di lanciare il proprio brand all’interno della manifestazione di riferimento per il mondo delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica nel bacino del Mediterraneo.

L’iniziativa è organizzata da Italian Exhibition Group, promossa in collaborazione con Italian Trade Agency e ha come main partner ART-ER (Attrattività Ricerca Territorio), Società Consortile dell’Emilia-Romagna. Delle 30 Start-up selezionate, 26 sono italiane, provenienti da Lombardia, Piemonte, Toscana, Marche, Emilia- Romagna, Puglia, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, e 4 estere: 2 dalla Francia, 1 dal Regno Unito e 1 dai Paesi Bassi. Presidiano diversi comparti, tra cui fotovoltaico, storage e solare, tecnologie per l’eolico, idrogeno, efficienza energetica, e-Mobility e IOT – digitalizzazione, con piattaforme per unire le comunità di energia rinnovabile, soluzioni di trasformazione digitale per l’industria delle costruzioni, system integrator nel settore nautico per le imbarcazioni elettriche, impianti innovativi e system integrator nella produzione di idrogeno, SaaS per analisi energetiche e coaching per la riduzione dei consumi di energia e delle emissioni di carbonio. Sono presenti produttori di turbine eoliche aviotrasportate (AWE) per le popolazioni off-grid; produttori di batterie stazionarie di lunga durata, sostenibili e riciclabili; sviluppatori di batterie termiche per il recupero del calore di scarto; società di ingegneria meccatronica che forniscono soluzioni innovative per i settori navale e automobilistico; e società di ingegneria specializzata in progetti di decarbonizzazione industriale, oltre ad aziende impegnate nel settore dell’internet of things, nella consulenza e nel supporto alle organizzazioni per la decarbonizzazione dei loro processi.

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Progetti Finanza&


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