Magazine P&F luglio-agosto 2022

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MAGAZINE Finanza&Progetti Pubblicazione mensile in formato digitale sul sito www.progettiefinanza.info Editore Payclick srl anno V •numero 49 • Luglio- Agosto 2022 Il premio Strega Mario Desiati parla del futuro dei giovani italiani ®MAGAZINE Finanza&Progetti POSTE ITALIANE S.P.A.SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALEAUT. N°MIPA/CENTRO-SUD/191/2022 Estate sold out ma manca chi lavora
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NONOSTANTE I TANTI RINCARI L’ITALIA RESTA

LA META PREFERITA PER LE VACANZE DI EUROPEI ED ITALIANI

La ripresa del turismo è pienamente confermata dopo gli ultimi duri anni della pandemia e sembra che la maggior parte delle persone si sia lasciata alle spalle la paura del coro navirus, con una grande voglia di viaggiare e di godersi una meritata vacanza; secondo il potente motore di ricerca di voli e hotel www.jetcost.it, le ricerche di voli sono aumentate del 250%, mentre quelle di hotel sono aumentate del 330% nei primi sette mesi del 2022. Infatti, le ricerche per le vacanze di agosto 2022 sono state superiori del 30% di quelle dello stesso mese nel 2019. Inoltre, gli utenti hanno trascorso il 50% di tempo in più nella ricerca di diverse soluzioni, budget e date alternative, per trovare l’offerta che meglio si adatta alle loro esigenze.

Molti degli europei che hanno deciso di viaggiare ad agosto 2022 hanno scelto l’Italia. L’ottimo clima quasi sempre con il sole e le tante spiagge a disposizione, il patrimonio cultu rale, le tradizioni e le feste popolari, così come la ricchissima offerta enogastronomica, i buoni alberghi e le infrastrutture e i prezzi più bassi rispetto ad altri paesi, hanno portato il nostro Paese ad essere il secondo più ricercato su Jetcost per trascorrere queste vacanze, seguito dalla Spagna e preceduto solo dal Portogallo. Jetcost.it analizza regolarmente le ricerche effettuate attraverso il suo sito, in modo da ottenere dati molto affidabili visto che si tratta di ricerche reali e non di sondaggi. I dati analizzati riguardo le ricerche di voli durante il mese di agosto 2022 hanno indicato chiaramente che una bella maggioranza ha optato per destinazioni con una grande ricchezza culturale, oltre a una buona e variegata enogastronomia e a una intensa vita notturna, con Milano e Venezia in particolare. In questo modo Milano è risultata la città più richiesta dai viaggiatori britannici, la seconda di spagnoli, olandesi e portoghesi, la terza dai francesi e la tredicesima dai tedeschi. Oltre a Milano, anche Venezia è stata tra le città più ricercate: la terza scelta per olandesi e portoghesi, la quarta per i britannici, la quinta per i francesi, la settima per i tedeschi e la nona per gli olandesi. Roma, la Capitale, ha continuato ad attrarre turisti, anche nostrani. La città eterna ha potuto ancora offrire tante cose allo stesso tempo, simbolo della storia e della cultura ita liana, ma anche un punto di riferimento per la moda e la gastronomia. Per gli europei, Roma è la città preferita di francesi, spagnoli, olandesi e portoghesi, la seconda meta per tedeschi e britannici. Inoltre, per gli italiani è l’undicesima città più desiderata al mondo. Un’altra città monumentale, ricca di storia e con un centro storico dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, è Napoli: si colloca come la terza città più richiesta dai viaggiatori tedeschi e britannici, la quarta dai francesi, spagnoli e portoghesi e la quinta degli olandesi. Gli italiani sembrano d’accordo con il resto degli europei e mettono Napoli tra i primi posti nelle loro ricerche; è 16esima nelle preferenze globali. Per quanto riguarda le isole dove sole, spiagge e mare sono protagonisti, anche quest’anno la Sicilia è la più ricercata dagli europei per le loro vacanze d’agosto, e al suo interno, Catania è la città più richiesta dai viaggiatori tedeschi; Palermo è la seconda scelta per i francesi. Anche per gli stessi italiani Catania è la città più ambita al mondo per trascorrere questi giorni di riposo e svago, mentre Palermo è al terzo posto. Un’altra isola molto richiesta, dove si può godere il sole, un mare caraibico e spiagge fantastiche è la Sardegna, con Cagliari quinta città più richiesta dai viaggiatori portoghesi, Olbia nona per tedeschi e francesi, e Sassari che rappresenta l’undicesima scelta per i portoghesi. La Sardegna è stata anche tra le mete favorite degli stessi italiani: Olbia la quinta città al mondo più desiderata e Cagliari la settima. Altra Regione ben posizionata in classifica è stata la Toscana: Firenze al quinto posto nelle preferenze degli spagnoli e al sesto per olandesi e portoghesi. Il capoluogo toscano è famoso in tutto il mondo, l’antico maniero dei Medici è la culla della cultura e dell’arte per eccellenza. Poi c’è Pisa, che grazie alle sue innumerevoli bellezze e con la splendida e ca ratteristica Piazza dei Miracoli, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, attira ancora ogni anno numerosi turisti, tanto da essere la quarta città più richiesta dai viaggiatori olandesi e la quinta dai britannici (Fonte: Jetcost.it). Nota dolente di queste ferie estive è stato il rialzo di prezzi e tariffe registrato ad agosto che si è abbattuto sulle vacanze degli italiani, attraverso fortissimi incrementi dei listini riferiti al comparto turistico. La denuncia è arrivata prontamente da Assoutenti, che ha parlato senza mezzi termini di stangata estiva a danno dei consumatori.

Chi ha deciso di partire ad agosto ha speso, rispetto allo scorso anno, il 128,1% in più per i biglietti aerei dei voli internazionali, mentre i voli nazionali sono rincarati dell’8,1% - analizza l’associazione – E’ stato molto dispendioso anche muoversi in automobile, con il gasolio che ad agosto è costato in media il 18,2% in più rispetto alla scorsa estate (+8,8% la benzina, e addirittura +40,1% altri carburanti come gpl e metano). Per le tariffe dei traghetti gli aumenti ad agosto sono stati nell’ordine del +6,6%. Alle stelle i costi delle auto a noleggio che, in base all’ultimo dato Istat disponibile, sono aumentati quasi del 25%. Altra voce che ha subito sensibili rincari – ha denunciato Assoutenti - è stata quella relativa ai soggiorni: dormire in alberghi, motel, pensioni è costa to in media il 15,7% in più, ma è risultato sensibilmente più caro anche mangiare nei ristoranti (+5,2%) o nei fast food (+5,3%). “Il caro-energia si è riversato in modo diretto sul comparto del turismo, attraverso un incremento di prezzi e tariffe che ha reso le vacanze estive degli italiani le più costose degli ultimi decenni” – ha commenta il presidente Furio Truzzi. In questo numero abbiamo approfondito diversi aspetti critici che hanno riguardato e riguardano il comparto turistico, vi invitiamo alla lettura per approfondire nel dettaglio il focus di questo mese!

Tommaso Mazziotti

LUGLIO/AGOSTO 2022 MAGAZINE
EDITORE EDITORIALE
6 La nuova classifica dei Luxury Brand Roubini: « Ci aspetta una lenta recessione» Lug-Ago 2022 SOMMARIO MAGAZINE 22 38 8 16 MAGAZINE Finanza&Progetti anno V •numero 49 •Lug-Ago 2022 • Direttore Responsabile Maria Rosaria De Leonardis Realizzazione editoriale e pubblicita’ Pay Click Srl Piazza IV novembre, 4 20124 Milano Tel. +39 02 82396397 Pec: payclicksrl@pec.net P. Iva: 04167300716 Sito web www.progettiefinanza.info Progetto grafico Alessandro Gisoldi Pay Click Srl Viale degli Artigiani, 9 71121 - Foggia (FG) Foto: Stock.adobe.it Stampa Grafiche Deste srl - Bari Testata giornalistica registrata al Tribunale di Foggia n. 3 del 28/04/2021 E’ vietata la riproduzione anche parziale dei testi e materiale fotografico MAGAZINEFinanza & Progetti Turismo, segnali positivi in Italia, ma mancano i lavoratori Desiati: « I giovani devono avere la possibilità di decidere se restare o andar via dall’Italia Antitrust alle case automobilistiche: «rimodulare le offerte» Finanza&Progetti 4 WWW.PROGETTIEFINANZA.INFO
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Andamento dell’economia: per Roubini ci aspetta una recessione

L’economista che ha predetto la crisi del 2008 analizza il prossimo futuro

ANTONIO CAIVANO

L’economista Nouriel Roubini, che ha predetto la crisi finanzia ria del 2008, si attende una “grave, lunga e brutta” recessione negli Stati Uniti e nel mondo entro la fine del 2022 che potreb be durare per tutto il 2023. Ma non solo. Si aspetta anche una brusca correzione dell’S&P 500. Chi pensa a una recessione superficiale dovrebbe guardare agli elevati rapporti di indebi tamento delle imprese, dei governi e delle famiglie. “Perfino in una recessione standard, l’indice S&P 500 può scen dere del 30%”, ha affermato lunedì Roubini, presidente e ceo di Roubini Macro Associates, nel corso di un’intervista. Con una forte recessione potrebbe scendere del 40%.

Roubini, la cui intuizione sul crollo della bolla immobiliare dal 2007 al 2008 gli è valsa il soprannome di “Dr. Doom”, ha affer mato che coloro che si aspettano una recessione negli Stati Uniti dovrebbero guardare ai tassi di indebitamento societario elevati e ai governi. Con l’aumento dei tassi e dei costi di servi zio del debito, “molte istituzioni zombi, famiglie zombi, società, banche ombra e Paesi zombi moriranno”, ha affermato. Roubini, che ha avvertito in tutti i mercati rialzisti e ribassisti che i livelli di debito globale trascineranno al ribasso le azio ni, ha affermato che raggiungere un tasso di inflazione del 2% senza conseguenze pesanti sarebbe stata una “missione im possibile” per la Federal Reserve. Si aspettava, come è avve nuto, un aumento del tasso di 75 punti base e si attende un aumento di 50 punti base sia a novembre che a dicembre. In questo modo, il tasso di interesse dei fondi della Federal Re

serve sarebbe compreso tra il 4% e il 4,25% a fine anno. Tuttavia, il persistere dell’inflazione, soprattutto nei salari e nel settore dei servizi, significherà che la Federal Reserve “proba bilmente non ha altra scelta” se non quella di aumentare i tassi di interesse e avvicinarsi al 5%. Inoltre, gli shock negativi dell’of ferta derivanti dalla pandemia, dal conflitto Russia-Ucraina e dalla politica di tolleranza zero della Cina sul covid porteranno con sé costi più elevati e una crescita economica inferiore. Ciò ostacolerà l’attuale obiettivo della “recessione della cresci ta” della Fed: un periodo prolungato di crescita debole e au mento della disoccupazione per frenare l’inflazione.

Una volta che il mondo sarà in recessione, Roubini non si aspetta rimedi di stimolo fiscale, poiché i governi con troppo debito “stanno finendo i proiettili fiscali”. Un’inflazione elevata significherebbe anche che “se si fa uno stimolo fiscale, si sta surriscaldando la domanda aggregata”.

Di conseguenza, Roubini vede una stagflazione simile a quel la degli Anni ‘70 e un’enorme crisi del debito come nella crisi finanziaria globale. “Non sarà una recessione breve e superfi ciale, sarà grave, lunga e brutta”, ha detto.

Roubini prevede che la recessione negli Stati Uniti e nel mondo durerà fino al 2023, a seconda della gravità degli shock dell’of ferta e delle difficoltà finanziarie. Durante la crisi del 2008, le famiglie e le banche sono state le più colpite. Questa volta, a rischiare l’implosione sono le società ombra e le banche, come hedge fund, fondi di private equity e fondi di credito.

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ESTATE 2022

stagione di ripartenza:

«Ma il caro bollette riduce drasticamente i margini»

A dirlo è Assoturismo Confesercenti. A trainare sono gli stranieri, mentre la crescita italiana c’è, anche se sotto le attese. Il 2019 resta ancora lontano (-6,9%), ma le previsioni per settembre sono buone

Un’estate di netta ripresa, anche se le attese di ini zio stagione – purtroppo – sono rimaste disattese e l’aumento dei costi energe tici ha ridotto drasticamente i margini delle attività ricettive. Per l’estate 2022 l’industria del turismo aveva sperato di riallinearsi ai livelli del 2019, ma l’on data di contagi di fine giugno, il caro carburanti, il caos negli aeroporti e l’im pennata dell’inflazione hanno in qual che modo indebolito la domanda. In base alle informazioni raccolte, si rileva una crescita delle presenze del trimestre estivo (giugno-luglio-agosto) pari al +15,5% sul 2021. Per la compo nente nazionale l’aumento è del +5,1%, mentre per la componente straniera sale al +35,4%. In termini assoluti i tu risti registrati nelle strutture ricettive sono circa 49 milioni, per un totale di

198,8 milioni di pernottamenti, con un calo del -6,9% rispetto al 2019.

È questo lo scenario che emerge dall’in dagine di Assoturismo Confesercenti, realizzata dal Centro Studi Turistici di Fi renze, su un campione di 1.694 impren ditori della ricettività.

Estate 2022, stagione di ripartenza: “Ma il caro bollette riduce drasticamente i margini”

Il trimestre appena concluso ha dunque segnato il ritorno alla “normalità” delle vacanze estive e un importante consoli damento della crescita dei flussi turisti ci. Risultati rilevanti sono emersi per gli stranieri, sebbene ancora sotto i livelli del 2019 (-20,2%). Le imprese ricettive hanno ospitato prevalentemente turisti tedeschi, ma anche dalla Francia, dai Paesi Bassi, dalla Svizzera, dal Belgio, dagli Stati Uniti e dal Regno Unito. Gli aumenti più significativi sono stati regi

strati soprattutto nelle regioni del Nord Ovest (+18,5%), del Nord Est (+16,8%) e del Centro (+16,2%). Per le regioni del Sud e Isole la crescita stimata è del +10,3%.

La rinascita delle città d’arte Nel complesso, tra stranieri e italiani le località marine e montane hanno segnato una crescita del +11% circa rispetto al 2021, +21,9 per le imprese delle località dei laghi, +20,5% per il tu rismo rurale e collinare, +18,1% per le aree termali. Però, il recupero più signi ficativo è stato quello delle città e dei centri d’arte, le destinazioni più penaliz zate dall’emergenza sanitaria: rispetto allo scorso anno la crescita dei pernot tamenti è del +31%.

Settembre per prolungare la stagione Archiviato il trimestre estivo, l’interesse degli imprenditori è ora sul prolunga mento della stagione anche nel mese di

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settembre. In valori assoluti, la variazio ne attesa per settembre 2022, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, è di oltre +2,7 milioni di pernottamenti, per un totale di 44,3 milioni. A segnalare maggiore ottimismo le imprese delle cit tà d’arte con un +15,9% di prenotazioni. «Le bollette di luce e gas sono pratica mente triplicate e questo ha ridotto di molto i margini per le imprese del turi smo, dato che i pacchetti per la stagio ne estiva sono stati venduti prima degli aumenti. Il quasi ritorno del turismo ai livelli pre-pandemia è sicuramente una buona notizia ma – commenta il presi dente di Assoturismo Confesercenti Vit torio Messina - senza interventi concreti a sostegno delle imprese, migliaia di strutture ricettive e attività del compar to non potranno più sostenere la spesa per l’energia e saranno costrette a chiu dere».

Estate sold out ma manca chi lavora

Federturismo: «Colpa del reddito di cittadinanza? Intanto siamo la motrice che traina il Paese»

«I lavoratori ci sono ma non si vedono direbbe Totò, ma la situazione legata al turismo è davvero preoccupante con interi settori che hanno dovuto rallentare l’attività a cau sa della mancanza di personale. A denunciarlo è anche Federturismo che spiega come un settore trainante per l’Italia è stato tradito dalla mancanza di misure adatta, come contratti speciali, minacciandolo anche con attività di welfare che non si stanno dimostrando particolarmen te propositive per il settore. «In questa delicatissima, e tanto attesa, fase di ripartenza per il turismo italiano sta accadendo qualcosa di molto preoccupante, dichiara la Presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli, relativamente alla forza lavoro necessaria alla riapertura della stagione estiva. Con crescente frequenza, e in tutto il Paese, gli imprenditori non riescono a reperire sul mer cato le professionalità e i profili normalmente in forza al settore durante i periodi di alta stagionalità. La ragione pare sia dovuta al fatto che molti percettori del Reddito di Cittadinanza, male interpretando lo spirito della mi sura, preferiscono continuare a percepire il sussidio al posto di rientrare nel mondo del lavoro. Tale anomalia, distorsiva del mercato del lavoro, richiede un correttivo immediato che potrebbe essere una rimodulazione del la tassazione sul costo del lavoro per consentire ai lavo ratori di percepire un netto in busta paga più elevato e rendere quindi più attraente il lavoro rispetto al Reddito di Cittadinanza, con conseguente risparmio per le casse dello Stato. Su questa proposta, conclude la Presiden te Lalli, presenteremo al Ministro Garavaglia un primo

documento nelle prossime ore». Sul piano economico però il settore si conferma motrice trainate dell’Italia. Il turismo è la forza trainante dell’industria e dell’econo mia italiana: il centro studi di Confindustria lo mette nero su bianco nella sua ultima congiuntura flash. Dall’analisi emerge che la spesa dei viaggiatori stranieri ha ormai azzerato il gap dal pre-Covid: -0,9% a giugno (era -21% in aprile) e la maggiore spesa per i servizi (+5,3% nel 2° trimestre) ha trainato i consumi grazie alla fine delle re strizioni.

“Nonostante il caro energia, le condizioni di finanziamen to peggiorate e l’inflazione alle stelle continuino a deter minare forti rischi per i consumi rincuora apprendere che nei servizi nel terzo trimestre è atteso comunque un rimbalzo, seppur ridotto, che permetterà di raggiungere numeri positivi anche nel 2023 - dichiara la Presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli.

Sono dati che evidenziano ancora una volta l’apporto de terminante che il turismo, un settore che solo in Italia vale oltre il 13% del PIL, genera per l’economia del Paese e che per questo merita di essere aiutato e potenziato attraverso una seria revisione della governance.

Gli imprenditori della filiera hanno già dato piena dimo strazione della loro capacità di resilienza, ora sta al Go verno fare il possibile per sostenere questa componente fondamentale anche per l’occupazione del Paese, poten ziando le esigue risorse che il PNRR dedica al settore e garantendo strategie di medio e lungo periodo”.

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perché riconosciuti come società abilitata al

Le cifre si aggirano attorno ai 105,9 miliardi di euro, ma per l’Associazione artigiani e piccole imprese potrebbero anche essere superiori rispetto a quelle stimate

L’ITALIA È LA DESTINAZIONE

PIÙ SOGNATA DAI TURISTI LGBTQ MA PER ACCOGLIENZA

SVETTANO SPAGNA E GERMANIA

Il 10 agosto è la Giornata mondiale del turismo Lgbt+, un’occasione per scoprire le nuove tendenze ma anche per sensibilizzare la comunità internazionale sull’impor tanza socioculturale del turismo arcobaleno e del suo potenziale impatto sul mercato dell’occupazione. “Inclu sività, crescita e futuro del turismo. Strumento accessibile a tutti” è il tema scelto quest’anno dagli organizzatori, ov vero la Camera di Commercio Lgbtq+ Argentina (Ccglar) a livello mondiale e per il nostro Paese Gay.it e Gay Friendly Italy. Un tema che si aggancia alla risposta data recente mente dall’Organizzazione Mondiale del Turismo alla crisi socio-economica attuale, mettendo in evidenza quelli che sono i valori temporanei dell’industria turistica. Il turismo Lgbtq+ ha un indotto di 500 miliardi di dollari nel mondo, 64 miliardi in Europa, e 2,7 annui in Italia (dati Eurisko per Sonders&Beach, Iglta e Onu). Il 74% di questi viaggiatori partecipa in media a tre vacanze lunghe in un anno, di circa 11 giorni. Questa tipologia di turista spende circa il 30% in più della media, effettua il doppio di vacan ze ogni anno, predilige strutture di qualità e Gay friendly. Secondo l’Osservatorio Aitgl (International Lgbtq+ Travel Association) nel 2021 il 12% dei viaggiatori in Europa era no Lgbtq+ e hanno generato un fatturato di 43 miliardi di

dollari contro i 75 miliardi del 2019. La pandemia ha cau sato una pesante flessione ma inferiore a quella di altri segmenti turistici. Bisogna anche considerare, evidenzia l’Osservatorio, che il 54% di quelli che hanno viaggiato as sicurano che torneranno a farlo quest’anno e nel 12% dei casi pensano di incrementare il proprio budget dedicato. C’è un’alta concentrazione nella fascia 25-44 anni anche se la fascia 18-24 è in costante aumento. Più del 50% di questi convive con il proprio partner o è sposato, mentre il 21% si dichiara single. Una clientela con un buon reddi to: il 19% è al di sotto dei 18mila euro, il 32% tra i 18.000 e i 35.000 euro, il 20,6% tra i 36.000 e i 58.000 euro, il 10,5% tra i 59.000 e gli 85.000 euro. Per tutti l’Italia è la de stinazione più sognata ma per accoglienza svettano Spa gna e Germania. La scelta della destinazione ricade su tre aspetti ritenuti fondamentali: al primo posto sicuramente l’apertura della stessa alle tematiche del Diversity & In clusion, ovvero quanto sia o meno Lgbtq+ Friendly (50%), a seguire il livello di cura e pulizia (44.7%) e la facilità di accesso ai servizi medici e sanitari (42%). Nel 2021 il 12% dei viaggiatori in Europa erano Lgbtq+ e hanno generato un fatturato di 43 miliardi di dollari con tro i 75 miliardi del 2019.

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“Sempre più spesso mi trovo a parlare di turismo inclu sivo, ancor prima che di turismo Lgbtq+ e sono contento che la Giornata del Turismo 2022 richiami questo tema” dichiara Alessio Virgili, presidente Aitgl (Associazione Ita liana del Turismo Gay & Lesbian) e ceo Sonders&Beach Group. Quest’anno è particolarmente centrale per l’Italia che ospita il più importante evento mondiale di settore: la Convention Iglta (International Lgbtq+ Travel Associa tion) a Milano dal 26 al 28 ottobre. “Un evento che ha vi sto un importante impegno del nostro gruppo che si è speso per anni in prima linea a fianco delle Istituzioni, con l’Enit (Agenzia Nazionale del Turismo), il Comune di Mi lano, il Consolato Usa e l’European Travel Commission” aggiunge Virgili. Il 2022 è un anno fondamentale anche per il lancio del Protocollo Diversity&Inclusion, che con sente a destinazioni e hotel di ottenere un label, validato dall’organismo internazionale Rina, in grado di misurare con criteri tangibili l’accoglienza inclusiva. Inoltre, dopo gli Stati Generali del Turismo Lgbtq+ dello scorso 8 aprile, è stato condiviso con istituzioni internazionali il Manife sto del turismo Lgbtq+ che sarà approvato in occasione della Convention Mondiale Iglta. “Dunque, quest’anno, la giornata è più significativa che mai per noi in vista della

Convention Mondiale che sarà un momento importante dal punto di vista economico, con 700 manager e opinion leader dei più importanti brand turistici del mondo che cercano in Italia un’occasione di business, e ci consentirà di fare un ulteriore passo in avanti anche a livello sociale e normativo, ponendo Milano come capitale mondiale di questo tipo di turismo per il 2022″ conclude Virgili. “Il 10 agosto – dicono i promotori della Giornata – deve rappresentare un’opportunità per ciascun paese che ac coglie liberamente i viaggiatori Lgbtq+, in un mondo che ancora oggi discrimina fortemente l’orientamento ses suale, di intraprendere azioni ed eventi che possano far prendere coscienza dell’importanza di rendere il turismo sempre più accessibile e libero per tutti”. Le associazioni colgono l’occasione per ricordare i pionieri di questo tipo di turismo: in particolare “The Address Book” pubblicato nel 1965, l’equivalente per la comunità Lgbtq+ del “The Green Book” che guidava i viaggiatori afro-discendenti at traverso il sud segregato degli Stati Uniti d’America. E Bob Damron, che ha guidato negli anni attraverso le sue edi zioni migliaia di persone unendo la comunità attraverso esperienze sicure che hanno permesso l’espansione del mercato.

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Turismo che boom, verso il tutto esaurito gli americani a Ischia e tanti Vip a Capri

ASSALTO NELLE LOCALITÀ DEL GOLFO DI NAPOLI SCELTE DA JENNIFER LOPEZ, DICAPRIO, MAGIC JOHNSON, SELENA GOMEZ E MOLTI ALTRI

Tutte le strade portano alle isole. Per una fuga d’agosto, lontano dai ritmi frenetici della città. L’esodo avrà una nuova, imponente spinta oggi: allerta massima al Beve rello e a Porta di Massa, dove si annunciano code e disagi. E le temperature non aiuteranno. Si annuncia il sold out a Ischia, Capri e Procida: impossibile trovare camere libe re nei giorni di Ferragosto, gli alberghi che hanno ancora disponibilità puntano a monetizzare con tariffe “ last mi nute”. A Ischia già oggi si prevede occupazione prossima al 95%.

Larghi sorrisi tra albergatori, ristoratori e gestori dei lidi. Qui, semmai, la vera criticità è - al solito - la sicurezza: an che per questo è attiva da qualche giorno una task-force delle forze dell’ordine finalizzata al controllo degli affitti. E il sindaco di Ischia, Enzo Ferrandino, preoccupato dal rischio di schiamazzi e decibel alle stelle, ha emanato un’ordinanza che istituisce le “zone di silenzio” nel centro storico a tutela della quiete dei turisti. «Il riconoscimento di Travel+Leisure, che ha indicato Ischia come l’isola più bella al mondo, sta generando una crescita dell’attenzio ne sul mercato americano, che da tempo guardava con interesse a questa destinazione e che ora si affianca al ritorno dei francesi e aun consistente aumento dei turisti nordeuropei » , sottolinea Marco Bottiglieri, coordinatore di AssoTurismo Confesercenti Campania. «Ci auguriamo che non si abbassi troppo l’asticella della vivibilità dell’isola, e che il turismo non impatti su ecosiste

mi per natura fragili » . E se anche la dirimpettaia Procida – complice la crescita d’appeal legata all’anno da Capitale italiana della Cultura - fa registrare il tutto esaurito, Capri si gode in questi giorni il “ pieno” di vip: dopo Jennifer Lo pez e DiCaprio, protagonisti del gala di beneficenza alla Certosa, si sono visti Magic Johnson e Selena Gomez, tutti autentici idoli delle teenagers. « Un luglio straordinario. - conferma Antonino Esposito, patron de “ La Minerva”Le presenze hanno toccato punte mai raggiunte. Ora ci aspettiamo che agosto confermi il trend, con una maggio re presenza di italiani: risultati che dovrebbero spingerci a restituire vivibilità ad alcune zone dell’isola, come il no stro porto». A nche qui, il rischio è quello di disagie resse, come e più di un anno fa. Numeri importanti anche per le due Costiere. La piatta forma Destination Amalfi Coast del Distretto Turistico Costa d’Amalfi fotografa un avvio di agosto coi fiocchi: « In media in Costiera amalfitana registriamo un incremen to di presenze del 10% rispetto al 2019, anno “boom”.dice il presidente del Distretto Andrea Ferraioli – Già in questi giorni l’offerta turistica è satura al 70%, con borghi come Positano che raggiungono picchi dell’ 84%. Con le prenotazioni last-minute il sold- out è dietro l’angolo: tra i visitatori, sono tornati in maniera decisa gli americani, da sempre nostro target di riferimento, e registriamo una presenza preponderante di coppie in vacanza romanti ca».

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«Economia del ritorno? I giovani dovrebbero avere la scelta se partire o restare in Italia» INTERVISTA ESCLUSIVA A MARIO DESIATI, VINCITORE DEL PREMIO STREGA CON “SPATRIATI” MARCO ZONETTI FOCUS Finanza&Progetti 16 WWW.PROGETTIEFINANZA.INFO

Spatriati. Nella doppia accezione di “espatriati” ma anche di “privati della patria”. Questo il titolo del romanzo di Mario Desiati, edito da Einaudi e vinci tore del Premio Strega 2022. Spatriato, come apprendiamo dal colloquio di De siati con Micromega, deriva dalla parola del dialetto di Martina Franca (Ta) spa triètə, ed è “un termine che raccoglie diversi significati, oltre a quello di esse re andato via. Sta anche per irregolare, vagabondo, ramingo, balordo, sparito, ucciso, sciatto, interrotto. Lo spatriato è colui che sta fuori da un’idea comune, da una convenzione”. Spatriati è, molto riduttivamente, la saga di due “cervelli in fuga”, che per molti significa traditori della propria patria. Ma come l’auto re stesso sottolinea, “i disertori in una guerra possono essere degli eroi se di sertano un’armata di sanguinari”.

Del resto, “senza inquietudine non ci sarebbe la letteratura, i demoni vanno tenuti in considerazione. Quando ero giovane avevo come motto ‘Ama il tuo demone’. Oggi penso sia molto perico loso, non bisogna lasciarsi travolgere, altrimenti si perde la chiarezza della scrittura”.

Nel romanzo i protagonisti Francesco e Claudia navigano a vista nelle incer te lande europee, cercando identità professionali e sessuali non allineate. Claudia troverà in Berlino il suo “posto nel mondo”, mentre Francesco tornerà alle origini in Puglia. La quale secondo Desiati è munita di artigli che, come i suoi cieli, graffiano irrimediabilmente. “L’immagine dei cieli pugliesi che la sciano graffi” – rivela lo scrittore a Mi cromega – mi è stata ispirata da una lettera scritta da Franz Kafka a Oskar Pollak nel 1902, in cui Praga viene pa ragonata a una matrigna con gli artigli. Direi che non c’è nessuna madre patria che chiama, è più qualcosa di interiore che di esteriore”. E Desiati, pugliese, ha dedicato lo Strega a a un’altra scrittrice pugliese, la compianta Maria Teresa Di Lascia, nativa di Rocchetta Sant’Antonio nel Foggiano, dove lo incontriamo in oc casione di una rassegna letteraria. Ora che hai visitato Rocchetta, chiedia mo allo scrittore, cosa ne pensi di que sto paese che ha dato i natali a questa grande scrittrice italiana? Provo una grande suggestione. Questo è un paesaggio che amo molto e, in pas sato ho provato anche a raccontarlo nei reportage che facevo per il quotidiano La Repubblica a Bari. C’è un bellissimo clima e, davvero, mi sono commosso andando in piazza e vedendola dedi

cata a Maria Teresa Di Lascia, veden dovi il suo nome scritto. Accorgendomi così che un paese ricordi una scrittrice scomparsa recentemente e vincitrice del premio strega, ma che non ha avu to la cristallizzazione da parte della cri tica letteraria come avrebbe meritato in questo decennio. È importante che un paese la ricordi e che adesso sia ri scoperta grazie alle nuove generazioni che la stanno conoscendo e la stanno amando. E la stanno amando in moltis simi.

La tua regione di nascita è la Puglia che hai definito “una terra di frontiera”. Quanto pesa ancora quest’assenza di librerie, di contesti ad hoc? La Puglia vanta senz’altro delle rassegne lettera rie bellissime ma c’è ancora molto da fare visto che in molti paesi mancano biblioteche e mancano le librerie.

Io sono un pochino ottimista, perché scrivo anche libri per ragazzi e in que sti anni mi sono trovato a incontrare scuole, ragazzi e insegnanti. E c’è un entusiasmo anche a volte un po’ don chisciottesco visti i pochi mezzi. A vol te non è importante la presenza dello scrittore, ma è importante la fruibilità di un testo, la fruibilità di un libro, la fruibilità di un’occasione affinché quel libro venga conosciuto e venga letto. Le scuole sono fondamentali ma sono fon damentali anche dei punti d’incontro, delle biblioteche. Certo, questa sera durante la premiazione abbiamo parla to di lungimiranza e talvolta occorre an che tanto tempo anche per poter crea re un luogo, e soprattutto la sensibilità a far sì che vi sia un luogo, la sensibilità di mobilitare la popolazione affinché vi sia una libreria in quel luogo, che vi sia la possibilità di riunirsi e restare in

silenzio a leggere un libro. Questa è an che una scommessa utile un po’ a tutti, perché leggere conviene e migliora la vita. Ma è un’esperienza che si com prende facendola. A sentirla raccontare così a voce si resta diffidenti. Dopo il Covid, quanto può essere rilan ciata l’editoria nel nostro Paese?

In realtà, paradossalmente, il 2021 è stato un anno in cui si è letto tantissimo in Italia, proprio perché forse la gente era confinata e ha trovato nei libri la possibilità di fare quei viaggi che era impossibilitata a compiere. Non tanto per una questione di Covid o meno, ma perché il mondo sta cambiando. E grazie ai libri c’è sempre l’opportunità di continuare a conoscere l’evoluzione del mondo.

Nel tuo libro si parla anche di un’eco nomia del ritorno. È possibile in Italia, e nel Mezzogiorno in particolare, avere un’economia del ritorno?

Più che altro bisogna chiedersi come mai uno dei Paesi più industrializzati d’Europa, uno dei Paesi con i climi mi gliori d’Europa fra l’altro – i tedeschi so gnano di venire a vivere qui, di passarci la loro vecchiaia – sia il Paese dal qua le si vada via di più, da cui vadano via maggiormente le nuove generazioni. Questo secondo me è il grande tema. Più che di economia del ritorno, biso gnerebbe pensare a quella del “resta re”, e cioè capire come poter dare l’op portunità a molte persone di scegliere se andarsene o restare. Ovvero di non essere costretti ad andare via, ma di poter scegliere. Questa secondo me è la sfida da affrontare e mi auguro che possa entrare nelle agende dei politici che governeranno l’Italia.

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Lo Studio è organizzato per svolgere in autonomia attività di progettazione strutturale sia nell’ambito dell’edilizia civile che industriale, sia per la creazione di nuove costruzioni che per la ristrutturazione e la rivalutazione di costruzioni esistenti.

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È definitivo il disegno di legge, per iniziativa dei ministri dell’Economia, Daniele Franco, e della Giustizia, Marta Cartabia

Dopo anni di attesa, approvata la riforma della Giustizia tributaria

È stata definitivamente approvata la riforma della giusti zia e del processo tributari avviata con la presentazione da parte del governo di un disegno di legge, per iniziativa dei ministri dell’Economia, Daniele Franco, e della Giusti zia, Marta Cartabia.

Una riforma a lungo attesa, importante per le esigenze di cittadini e imprese e per rispettare le scadenze del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

In attuazione degli obiettivi del PNRR, incentrati sul mi glioramento della qualità delle sentenze tributarie e della riduzione del contenzioso presso la Corte di Cassazione, il legislatore ha puntato sulla riforma dell’ordinamento degli organi speciali di giustizia tributaria e sull’introdu zione di istituti processuali volti non solo a deflazionare il contenzioso esistente ma anche a incentivare l’uniformi tà dei giudizi in materie analoghe.

Viene introdotto un ruolo autonomo e professionale del la magistratura tributaria con 576 giudici tributari reclu tati tramite concorso per esami mentre 100 degli attuali giudici togati, 50 provenienti dalla magistratura ordinaria e 50 dalle altre magistrature, potranno transitare defini

tivamente e a tempo pieno nella giurisdizione tributaria speciale.

Sul piano processuale le controversie di modico valore vengono devolute ad un giudice monocratico, si rafforza la conciliazione giudiziale e viene definitivamente supera to il divieto di prova testimoniale.

Risulta inoltre potenziato il giudizio di legittimità con la creazione in Cassazione di una sezione civile deputata esclusivamente alla trattazione delle controversie tribu tarie.

La definitiva professionalizzazione della magistratura tri butaria comporta anche un rafforzamento dell’organo di autogoverno dei giudici tributari, presso il quale nasce l’Ufficio ispettivo e l’Ufficio del massimario nazionale, così come vengono potenziate le strutture centrali e territo riali del MEF, che si occuperanno della gestione ammini strativa delle nuove Corti tributarie.

La riforma rende la giustizia tributaria conforme ai princi pi del giusto processo e contribuisce a sostenere l’intero sistema Paese in termini di competitività e richiamo degli investitori esteri.

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Scopri come, grazie al Credito d’imposta del BONUS formazione 4.0 Forma i tuoi dipendenti e recupera il 50% Destinatari azioni formative: lavoratori dipendenti appartenenti a tutti gli inquadramenti contrattuali o in somministrazione per i quali è ridotto l’orario di lavoro a fronte della partecipazione a percorsi di sviluppo delle competenze, previsti dall’accordo col lettivo. I lavoratori in cassa integrazione o percettori di TIS in deroga non possono essere interessati contemporaneamente dalla Cassa o dal TIS e dal Fondo partecipando alle attività for mative. Devono aver terminato il periodo di cassa integrazi one anche il giorno prima e poi accedere ai percorsi formativi. Contattaci: Finaform Srl - Tel. 0881.1783556 www.finaform.it - info@finaform.it

Brand del lusso: valore a +13% grazie alla moda

Il report Brand Finance Luxury & Premium 50 2022 parla chiaro: mediamente il valore finanziario dei 50 principali trademark di questo comparto, fissato al 1° gennaio 2022, è aumentato del 13% anno su anno raggiungendo così i va lori pre-Covid.

Il trend della classifica è guidato dai marchi della moda che pesano il 66% del valore complessivo. Lo scorso anno me diamente i trademark della Brand Finance Luxury & Pre mium 50 perdevano il 3% a causa del crollo dell’abbiglia mento. Quest’anno i 30 brand dell’abbigliamento crescono mediamente del 21%, mentre le sette marche di auto per dono il 6%; in crescita anche la cosmetica e gli hotel.

Al top resta Porsche, con un valore pari a $33,7 miliardi, nonostante il 2% di riduzione del valore. Segue, al secondo posto, Louis Vuitton, che supera Gucci grazie a una crescita del 58%, la più alta della classifica. top-10-most-valuable-brands

Frenati dalle auto di lusso, i 14 brand italiani in classifica mediamente crescono del 9%, con un valore medio di $3,8 miliardi; diversamente le 12 marche francesi presenti in classifica, tutte d’abbigliamento, crescono anno su anno del 22% e hanno un valore medio pari a $8,1 miliardi, valore doppio o quasi doppio dei brand italiani, svizzeri e ameri cani.

Tra i brand italiani in classifica, con un valore pari a $1,3 miliardi grazie a incremento del 55%, Dolce & Gabbana è quello che cresce maggiormente. Anche Fendi, rientra in lista al 49° posto grazie ad una forte crescita (+31,7%). In forte aumento anche il valore dei brand Moncler (+31,6%), Ray-Ban (+27%), Bottega Veneta (+25,2%). Gucci, Armani, Maserati e Prada crescono invece un po’ meno della media, così perdono qualche posizione in questa classifica. Valen tino, Bulgari, Lamborghini e Ferrari perdono valore e qual

che posizione. Ferragamo quest’anno ha rischiato di uscire dalla top50 per la scarsa crescita del valore dovuta in buona parte all’indebolimento dell’attrattività, sulla quale l’azienda sta lavorando con il recente rebranding.

Ferrari si conferma il brand più forte del lusso, cioè quel lo che influenza maggiormente le scelte degli stakeholder, con un indicatore della forza pari a 90,9 su 100 equivalente ad un brand rating AAA+. Spiega Massimo Pizzo, Managing director Italia di Brand Finance: “Nel 2025 Ferrari avrà il suo primo veicolo completamente elettrico e prevede di diven tare carbon neutral entro il 2030. L’attenzione alla sosteni bilità ambientale è per le auto di lusso un fattore importan te, infatti, da un recente analisi di Brand Finance emerge che il fattore ambientale ha un peso nettamente più eleva to che in altri settori nella considerazione di acquisto e in generale nel livello di influenza del brand.”

Ferrari è il brand più forte di questa classifica dal 2018, cioè dall’inizio delle serie storiche. Segue Dior con un punteggio di 88,4, poi Louis Vuitton, Gucci ed Estée Lauder.

SECONDO IL REPORT BRAND FINANCE LUXURY & PREMIUM 50 2022 I VALORI SONO TORNATI AI LIVELLI PRE COVID
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Antitrust: 14 case automobilistiche devono modificare le offerte

Sono 14 i procedimenti che l’Antitrust ha avviato contro case produttrici di automobili che operano in Italia. Secondo l’au torità le modalità di presentazione delle offerte d’acquisto con finanziamento e leasing erano omissive e ingannevoli. Veniva, infatti, enfatizzato il contenuto importo della rata mensile oppure un prezzo non comprensivo di oneri finanzia ri o spese, relegando allo stesso tempo, in sezioni di non age vole lettura, informazioni essenziali sul costo da sostenere. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha chiuso, accettando gli impegni proposti, 14 procedimenti avviati nei confronti delle maggiori case automobilistiche che operano in Italia: FCA (Fiat, Jeep, Alfa Romeo), Volkswagen (Volkswa gen, Seat, Škoda), PSA (Peugeot, Citroën, Opel, DS), Renault (Renault, Dacia), Toyota (Toyota, Lexus), Ford, BMW (BMW, Mini), Mercedes, Hyundai, Kia, Suzuki, Nissan, Honda, M.M. Automobili (distributore esclusivo Mitsubishi). Il finanzia mento è oggi una delle più diffuse modalità di acquisto delle autovetture nuove. Nel tempo, ai finanziamenti tradizionali caratterizzati da una lunga durata e da un anticipo di importo variabile, si sono affiancati i finanziamenti con maxirata fina le. Più di recente, alcune case automobilistiche hanno iniziato a proporre ai consumatori, in alternativa all’acquisto, contrat ti di leasing di durata spesso triennale, strutturati sulla base di un rilevante anticipo, una rata mensile e, in caso di leasing finanziario, un’opzione di riscatto. Si tratta di proposte piutto sto complesse per la presenza di differenti elementi (anticipo,

un numero di rate mensili, maxirata finale /valore di riscatto), che permettono diverse ripartizioni dei pagamenti nel tem po.Gli impegni presentati dalle società – che riguarderanno sia la comunicazione digitale, sia quella tradizionale offline – consentono al consumatore di comprendere, già da una prima lettura delle condizioni dell’offerta, l’entità dell’impe gno economico richiesto e la sua distribuzione nel tempo. La concentrazione in un unico riquadro visivo di tutte le informazioni economiche rilevanti (l’entità dell’anticipo, il numero e l’importo mensile delle singole rate e dei canoni di leasing, l’entità del versamento finale, l’eventuale valore di riscatto, il TAN e il TAEG), presentate in modo chiaro e con adeguata evidenza grafica, permette al consumatore di calcolare con semplici operazioni aritmetiche il costo della vettura e comprenderne le modalità di pagamento nel tempo.

“Gli impegni proposti – spiega in un comunicato stampa l’Antitrust – rappresentano, dunque, un significativo mi glioramento della comunicazione relativa alle condizioni di finanziamento perché riducono l’asimmetria informativa, assicurano condizioni di offerta trasparenti e immediata mente comprensibili, innovano la comunicazione del set tore automobilistico e, soprattutto, mettono fine alla prassi corrente che enfatizzava al primo contatto il contenuto im porto della rata (o del canone) mensile oppure un prezzo che non comprendeva oneri finanziari o spese”.

«Non hanno fornito in modo chiaro le informazioni sulle condizioni economiche delle offerte di acquisto con finanziamento e di leasing»
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Riforma dello sport: zero tasse per i dilettanti fino a 15mila euro

Agevolazioni fiscali e contributive, esenzione totale fino a 5.000 euro, zero tasse e solo contributi per chi ha redditi fino a 15.000 euro.

Il testo del correttivo del D.Lgs. 36/2021 allarga la platea dei soggetti considerati lavoratori sportivi includendo anche i tesserati e i volontari sportivi, che dunque si ag giungono a quelli elencati nell’articolo 25 del precedente decreto. I volontari sportivi, definiti dall’articolo 29 del D.Lgs. 36/2021 come amatori che mettono a disposizio ne il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere lo sport, in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro. Per questa categoria possono essere rimbor sate solo le spese di vitto, alloggio e trasporto sostenute per la partecipazione ad attività al di fuori del Comune di residenza. Il testo stabilisce anche che il lavoro spor tivo dilettantistico si presume venga svolto nella forma di lavoro autonomo o come collaborazione coordinata e continuativa, a differenza di quello professionale che si considera subordinato. Necessario però rispettare i se guenti requisiti nei confronti del medesimo committente: la durata delle prestazioni lavorative non può superare le diciotto ore settimanali, a cui si aggiunge il tempo impie gato nella partecipazione a manifestazioni sportive; le mansioni stabilite dal contratto devono essere coor dinate sotto il profilo tecnico-sportivo, nel rispetto dei regolamenti delle Federazioni Sportive Nazionali, delle Discipline Sportive Associate e degli Enti di Promozione

Sportiva; le società sportive professionistiche possono assumere giovani a partire dall’età di 15 anni (e fino a 23 anni) con contratti di apprendistato professionalizzante. Lo schema di decreto legislativo introduce anche un Re gistro nazionale delle attività sportive dilettantistiche che permette di digitalizzare gli adempimenti connessi alla costituzione dei rapporti di lavoro sportivo.

Tra le novità più attese quelle relative alle agevolazioni fiscali e contributive. Nel 2019 oltre l’81% degli operatori del settore ha certificato redditi annui inferiori a 5.000 euro: per questi lavoratori è prevista l’esenzione fiscale e contributiva.

Oltre i 5.000 euro e fino a 15.000 euro sarà invece obbli gatoria la copertura previdenziale e assicurativa, ma non sono previste tasse. La fascia di reddito non imponibile viene infatti alzata da da 10.000 a 15.000 euro annui. Le ritenute fiscali scatteranno dunque solo oltre questa so glia. Inoltre, nel caso di collaborazione coordinata e con tinuativa con redditi superiori ai 5.000 euro, i contributi previdenziali saranno per due terzi a carico della società sportiva e per un terzo a carico del lavoratore sportivo. Infine, nei primi cinque anni di lavoro sportivo autono mo, i contributi previdenziali sono calcolati sul 50% del compenso.

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dando avanti alle prossime sfide che ci attendono in que sta fase di ripresa verso obiettivi di sviluppo sostenibile». La prima sfida per il Forum è dare il proprio contributo –in termini di divulgazione, formazione e ricerca – al rag giungimento degli obiettivi climatici e alla realizzazione di una transizione ecologica giusta e inclusiva. Di pari passo, l’associazione punta ad accompagnare lo sviluppo della finanza sostenibile, promuovendo il riorientamento degli investimenti verso obiettivi di sostenibilità e una sempre più profonda integrazione dei fattori ambientali, sociali e di buona governance nelle politiche aziendali. Il Forum si

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Monitoraggio dei risultati conseguiti e con

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ECONOMIE DI SCALA

Riduzione dei costi necessari nelle varie fasi in ragione di una gestione organica unitaria dell’intero intervento e dell’esecu zione contemporanea di un considerevole numero di interventi analoghi

anni con gli sviluppi della normativa a livello europeo e con la progressiva integrazione dei fattori ambientali, sociali e di buona governance da parte degli operatori finanziari e delle aziende – ha dichiarato il segretario generale del Forum Francesco Bicciato – Spesso il Forum ha avuto con soddisfazione il ruolo di indicare la strada e anticipare ten denze ed evoluzioni del mercato Sri. Con entusiasmo rac cogliamo le sfide del futuro: la trasparenza, la ricerca, la divulgazione, il contributo per una transizione giusta e la promozione del dialogo costruttivo con le istituzioni e gli attori economici pubblici e privati».

E-mail: bonoconsultingsrl@gmail.com amministrazionebono@gmail.com Tel. 0825 1495544

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Mondo della nautica:

I cantieri navali Italiani leader mondiali nei Superyacht

Il mercato nautico globale resiste al Covid-19 e, per il se condo anno consecutivo, continua a crescere. È quanto emerge dal report di Deloitte Boating Market Monitor, lo studio di mercato che fotografa tendenze e novità del mercato nautico in Italia e nel mondo. «Nonostante la pandemia e le turbolenze finanziarie legate al nuovo contesto geopolitico, il mercato al dettaglio delle nuove imbarcazioni continua a crescere dimostrando una gran de resilienza e dinamicità», afferma il Senior Partner di Deloitte, Tommaso Nastasi, nel presentare il report. «Dal 2014 al 2021, il valore di mercato è cresciuto ad un tasso medio del 10%, raggiungendo un valore complessivo di circa 28 miliardi di euro».

A trainare il trend positivo delle nuove costruzioni sono principalmente le aree geografiche Europa e Nord Ame rica, che insieme rappresentano circa il 70% del mercato.

Come tipologia di imbarcazioni, invece, circa il 90% del mercato retail globale di nuove imbarcazioni è generato dalle barche a motore e il 10% dalle barche a vela. Positi ve anche le prospettive per la cantieristica italiana, che ha mostrato grande resilienza di fronte alla pandemia e che, sostenuta dalla ripresa dell’export verso paesi esteri, nel 2021 ha ripreso slancio.

«Dalla nostra analisi emerge che, rispetto al mercato globale, i cantieri italiani sono principalmente focalizzati sulla produzione di imbarcazioni Inboard , che rappre sentano circa il 90% della produzione navale nostrana», spiega Nastasi. «In particolare, l’Italia è leader nel mer cato globale dei Superyachts, ovvero delle imbarcazioni di lunghezza superiore ai 24 metri/80 piedi. Rispetto agli altri Paesi, l’Italia è saldamente in testa per quanto riguar da gli ordini globali di Superyacht, con circa 520 progetti in Order Book nel 2022», spiega il Senior Partner Deloitte. Tra le sfide per il settore, invece, rimangono in testa lo sviluppo del business e l’eccellenza operativa. «La do manda potenziale della nautica di lusso è poco penetra ta e i cantieri sono ancora legati a modelli tradizionali di “go-to-market”, mentre negli anni gli altri comparti del lusso hanno sofisticato il loro modello di approccio del la domanda di mercato effettiva e potenziale. Iniziative strategiche di accelerazione della top line e innovazione del modello di go-to-market potrebbero supportare le aziende del settore nello sviluppo del proprio business, con conseguenti impatti positivi in termini economici», conclude Nastasi.

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SuperBonus 110%

Il superbonus 110% ed il cambio di titolarità dell’immobile.

Nella rubrica di questo mese affrontiamo in modo som mario una questione che, avviati se non oramai conclusi i cantieri assistiti da superbonus 110%, si pone alla nostra attenzione suscitando sempre maggiore interesse: che cosa succede sul piano fiscale in caso di cambio di titola rità dell’immobile a lavori conclusi. Poniamo che l’intervento sia stato già effettuato e si siano generati i crediti di imposta in capo al beneficiario dell’a gevolazione. Normalmente l’intervento viene suddiviso in tre stati di avanzamento di cui i primi due non inferiori al 30% del valore complessivo dei lavori.

Il beneficiario degli interventi si troverà sul proprio cas setto fiscale tre distinti crediti d’imposta - o anche di più nel caso in cui abbia beneficiato di più tipologie di inter vento agevolato (sismabonus, ecobonus, bonus abbatti mento barriere architettoniche) – che vengono spalmati negli anni successivi all’intervento. La legge di Stabilità per il 2022 ha ridotto gli anni da 5 a 4 per i lavori ef fettuati a partire dal 2022. Il titolare del beneficio, priva to, condominio o Ente del terzo settore si trova dunque vincolato con il fisco per i quattro anni nella gestione, di solito “virtuale”, di questi crediti. Nella maggior parte dei casi i crediti infatti sono stati ceduti all’impresa edile con il meccanismo dello sconto in fattura previsto dal D.L. n. 34 2020 come convertito dalla legge n. 77 del 2020. Il cadenzamento in quattro anni però rimane in capo al beneficiario nel suo cassetto fiscale e viene in evidenza in sede di controlli.

Ad esempio, un lavoro effettuato nel 2022 estenderà i propri effetti fiscali per quattro anni fino al 2025 (dichia razione dei redditi 2026) con conseguente allungamento dei termini per i controlli fiscali che teoricamente decorre dall’ultima dichiarazione. Su quest’ultimo punto, molto spinoso, ci sarà modo per fare approfondimenti a tempo debito.

È a questo punto che assume grande importanza cono scere come circolano i crediti fiscali in caso di cessione della titolarità dell’immobile.

Va premesso che il legislatore nel disporre le agevolazioni non ha limitato il novero dei beneficiari ai soli proprie

tari dell’immobile oggetto di intervento. Rileva soprattut to, ma non in modo esclusivo, l’uso dell’immobile. Sono quindi ammessi al beneficio del superbonus 110% gli usufruttuari al pari dei nudi proprietari. Sono altresì am messi i titolari di diritti personali di godimento quali sono i locatari ed i comodatari. Detti titolari di una posizione giuridica riconosciuta devono però essere noti all’Agenzia delle Entrate e trovarsi in una posizione regolare; in buo na sostanza sia il contratto di locazione - come è ovvio ai fini della sua esistenza - che il contratto di comodato debbono essere registrati. In quest’ultimo caso essendo possibile il comodato verbale è prevista una procedura di registrazione dei contratti non scritti. In sintesi, posso no effettuare gli interventi i proprietari, gli usufruttuari, i conduttori ed i comodatari che si ritroveranno i crediti nei rispettivi cassetti fiscali.

Premesso quanto sopra occorre quindi esaminare che cosa ne è dei crediti in caso di mutamento di titolarità dell’immobile.

Trasferimento della proprietà per cessione. In tal caso oc corre far riferimento alla disciplina generale delle detra zioni fiscali contenuta nel comma 8, art. 16 bis del TUIR (D.p.r. 917/86) all’epoca riferita alla vecchia detrazione del 36%.

“8. In caso di vendita dell’unità immobiliare sulla quale sono stati realizzati gli interventi di cui al comma 1 la de trazione non utilizzata in tutto o in parte è trasferita per i rimanenti periodi di imposta, salvo diverso accordo delle parti, all’acquirente persona fisica dell’unità immobilia re...”

La previsione naturale è che i ratei della detrazione suc cessiva alla vendita si trasferiscono all’acquirente. Poi ché la questione viene in evidenza con la dichiarazione dei redditi che si compila l’anno successivo la detrazione spetta a colui che ha il legittimo godimento del bene al 31 dicembre.

Poniamo cioè il caso che nel 2021 siano stati conclusi i la vori (detrazione distribuita su 5 anni) e la compravendita sia intervenuta a metà 2022, il primo anno di detrazione, cioè il 2021, spetta al venditore e i successivi 4 all’acqui

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rente. Nell’atto di compravendita però le parti possono regolare diversamente il credito fiscale e ad esempio mantenerla in capo al venditore. Va precisato che la vo lontà espressa dinanzi al notaio deve essere palese. Nel caso il venditore abbia ceduto il credito prima dell’at to di compravendita, cioè del rogito notarile, allora la po sizione rimane cristallizzata in capo a lui anche per gli anni successivi ed il successivo acquirente non è coinvolto nella questione fiscale. Ciò rileva in particolare ai fini dei controlli.

Quanto sopra ha due corollari.

La stessa disciplina si applica agli atti di liberalità che se guono lo stesso iter logico-giuridico.

Allo stesso modo si applica agli immobili in condominio. Per i lavori condominiali assistiti da superbonus è onere dell’Amministratore censire il nuovo proprietario e rileva re se nell’atto di compravendita ci siano disposizioni par ticolari in ordine ai crediti fiscali.

Nulla invece dovrà essere fatto in caso di “sconto in fattu ra”, il metodo più diffuso e comodo di gestione del credito fiscale, in quanto trattandosi di atto dispositivo del cre dito il nuovo acquirente, ripetesi, non rimane coinvolto.

La questione si complica nel caso in cui i lavori siano stati ripartiti in più stati di avanzamento ed il trasferimento di proprietà intervenga tra un s.a.l. e l’altro. In questo caso poiché ad ogni s.a.l. corrisponde una distinta dichiara zione fiscale di emersione dei crediti possiamo dire che ogni stato di avanzamento viene trattato come un credito autonomo e ciascuno segue le proprie vicende.

Trasferimento di proprietà mortis causa. Anche in questo caso ci soccorre la norma citata del T.U.I.R.

“8. …In caso di decesso dell’avente diritto, la fruizione del beneficio fiscale si trasmette, per intero, esclusivamente all’erede che conservi la detenzione materiale e diretta del bene”

Il caso è relativamente più semplice rispetto alla compra vendita. L’erede succede al de cuius in ogni sua posizione e quindi anche nei crediti fiscali ma con il limite della ma teriale detenzione del bene. Ciò in ossequio al principio generale già affrontato per cui la disciplina fiscale da ri levanza al materiale godimento dell’immobile. Se l’erede è estromesso dall’uso dell’immobile non può beneficiare delle detrazioni edilizie. Il passaggio avviene naturalmen te attraverso le dichiarazioni fiscali tenendo conto che l’erede deve sempre presentare la dichiarazione del de cuius, quella relativa all’anno fiscale del decesso. Anche in questo caso lo “sconto in fattura”, che è una forma di cessione interna tra cliente ed impresa edile evita ogni problema in quanto il credito è uscito dal patrimonio del de cuius al momento della sua emersione quando era an cora vivo il dante causa.

Se invece il decesso del dante causa avviene prima dell’e mersione del credito fiscale allora lo stesso nascerà di rettamente in capo all’erede ed apparirà direttamene sul cassetto fiscale di quest’ultimo. In effetti tra l’esecuzione ed il completamento dei lavori e l’emersione del credito fiscale l’erede rimane titolare dell’originario rapporto contrattuale di appalto con l’impresa edile (normalmente un general contractor) ed eredita detta posizione di com mittente a cui farà seguito, con la dovuta dichiarazione, il nascere del credito nel suo cassetto fiscale.

Usufrutto

Poche ma utili considerazioni vanno dedicati al caso dell’usufrutto. Va premesso che sia il nudo proprietario che l’usufruttua rio possono accedere al beneficio. In ambedue i casi i crediti fiscali seguono le sorti del tito lo giuridico. Se ad esempio il beneficiario è il nudo pro prietario l’eventuale cessione del suo diritto trasferisce i crediti al nuovo nudo proprietario e non è significativa per l’usufruttuario. Parimenti non è significativa la costi tuzione di usufrutto successiva al sorgere del credito in capo proprietario e tanto meno l’estinzione del medesi mo. Territorio meno esplorato è il caso dell’usufruttuario che accede al beneficio. In tal caso, in attesa di migliori chiarimenti, è allo stato prudente ritenere che l’estinzio ne naturale della posizione di usufruttuario comporti la perdita dei crediti non ancora ammortizzati. Salvi anche in questo caso i cediti già ceduti con lo sconto in fattura prima dell’evento estintivo.

Locazione e comodato In ultimo dobbiamo trattare queste ulteriori ipotesi. Nel caso in cui il beneficiario del credito sia il detentore qua lificato (tanto a titolo gratuito che oneroso) il venir meno del rapporto legittimante (cioè scadenza o risoluzione del rapporto di locazione o comodato) non trasferisce alcunché sotto il profilo fiscale in capo al proprietario che comunque rientra in possesso dell’immobile. Discor so più controverso è nel caso di cessione del contratto di comodato o di locazione in capo ad un nuovo titolare del rapporto. Difficile ipotizzare una traslazione del credito in favore del nuovo titolare. In ogni caso nel silenzio delle norme ritengo opportuno in analogia alla disciplina del la compravendita orientarsi nell’accordo di cessione del contratto in modo da far rimanere i crediti in capo al ce dente. Soluzione di comodo al solo fine di mantenere il rapporto lineare con l’Autorità fiscale.

Molte problematiche sono dunque all’orizzonte nella ge stione dei crediti sorti da superbonus 110%; non rima ne che attendere lumi da parte dell’Agenzia delle Entrate man mano che, attraverso la prassi amministrativa, si andranno ad affrontare i vari casi che si presenteranno.

Digital communication

L’EFFICACIA DELLA NEWSLETTER

AZIENDALE

L’Email Marketing è ormai uno strumen to utilizzato da imprese e attività com merciali di qualunque tipologia, sia per l’invio diretto di materiale promozionale a contatti e clientela, sia per le opera zioni di branding finalizzate al migliora mento della reputazione di un marchio e del suo rapporto con il pubblico di ri ferimento.

Creare una newsletter può rivelarsi una scelta utile poiché consente di tenere ag giornati i propri clienti e i lead (ossia i potenziali clienti), sulle novità in materia di prodotti e servizi offerti dall’azienda.

L’utilizzo della newsletter ha un costo quasi nullo o comunque molto basso e se realizzata con la dovuta accortezza, può generare molti introiti e migliorare l’immagine del brand.

L’efficacia delle newsletter è legata alla notevole versatilità delle email e alla sempre maggiore facilità con cui pos sono essere consultate: smartphone e tablet offrono la possibilità di connetter si in qualunque momento e ovunque ci si trovi. Realizzarne una però non è af fatto semplice, innanzitutto è necessario individuare i contatti ai quale si deside ra inviare la newsletter.

Per riuscire in questo intento è possibi le adottare soluzioni diverse: è possibile rivolgersi a delle aziende specializzate che, in base alle indicazioni date, sono in grado di fornire dei pacchetti di email di possibili utenti interessati. Questa so luzione dovrebbe tuttavia rappresentare una soluzione estrema, da usare soltan to in mancanza di alternative. Una solu zione più congeniale a questa necessità

può essere quella di attirare clienti of frendo loro qualcosa in cambio. Questa strategia si chiama lead magnet, un esempio pratico è rappresentato da quelle imprese che, una volta sul sito, chiedono all’utente se è interessato a iscriversi alla newsletter aziendale in cambio di qualcosa, tipicamente uno sconto sul primo acquisto. In questo modo l’azienda riesce a ottenere il con tatto dell’utente possibilmente interessa to, e l’utente riceve uno sconto, generan do perciò una relazione win-win.

Misurare l’efficacia di una newsletter è molto semplice, è sufficiente innanzitut to monitorare le iscrizioni e le disiscrizio ni, nonché il numero di utenti che si re cano sul sito ad acquistare dopo averla aperta e possibilmente letta.

Per assicurarsi che gli utenti la leggano è necessario essere sintetici e pragmatici; è fondamentale inserire perciò soltanto

informazioni interessanti e soprattutto utili.

Nel momento in cui gli utenti riceve ranno informazioni di rilievo saranno incentivati non soltanto a continuare a leggere la newsletter, ma anche a con sigliarla.

È fondamentale scegliere con cura il pro prio tone of voice, generalmente utilizza re un modo gentile e amichevoli è molto funzionale; mentre qualora la newsletter sia di carattere istituzionale potrebbe es sere meglio usare un tone of voice più distante.

Partire scegliendo un oggetto della mail accattivante può essere un’ottima idea: l’oggetto è la prima cosa che si legge di una email.

Se questo non risulta attraente è possibi le che l’utente non si dimostri interessa to ad approfondire, è perciò importante cercare di attirare l’attenzione.

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parere legale

Le misure speciali varate di recente per il contenzioso

PNRR: le novità introdotte dall’art. 3 del D.L. n. 85/2022

e i primi interventi della giurisprudenza

Autore: Giuseppe Fabrizio Maiellaro L’art. 3 del D.L. n. 85/2022 ha introdot to di recente nuove misure di legge tese a presidiare gli obiettivi di tempestiva e agile realizzazione degli interventi previsti nell’ambito del PNRR, mediante una celere e ponderata definizione dei giudizi ammi nistrativi eventualmente insorti al riguar do.

In particolare, con riferimento a tutte le procedure amministrative esperite ai fini dell’attuazione del detto Piano (progetta zione, autorizzazione, approvazione, rea lizzazione, espropriazione, asservimento, etc.), la norma in esame dispone accorgi menti di carattere processuale, quali: il coinvolgimento delle amministrazioni centrali titolari degli interventi previsti nel PNRR come parti necessarie dei giudizi di che trattasi (comma 4); il contenimento dei termini di fissazione dell’udienza pubblica per la discussione del ricorso nel merito, in caso di concessio ne di una misura cautelare (l’udienza deve svolgersi entro 30 giorni da tale concessio ne), con decadenza della stessa ove siffatti termini non vengano rispettati, e ciò anche per i giudizi già in corso all’entrata in vigo re del decreto (commi 1 e 8);

l’applicazione delle speciali disposizioni concernenti la concessione della tutela cautelare e l’eventuale dichiarazione della inefficacia del contratto ex art. 125 c.p.a., con modifiche e integrazioni di coordina mento apportate dalla norma in esame all’art. 48, comma 4, del Decreto Semplifi cazioni bis (comma 7);

uno stringente onere motivazionale posto in capo al giudice amministrativo, chia

mato a motivare espressamente l’even tuale concessione della tutela cautelare in rapporto alla compatibilità della stessa e della data di udienza pubblica rispetto ai tempi stabiliti per l’attuazione degli inter venti oggetto della controversia (comma 2);

l’applicazione dei termini abbreviati ex artt. 119, comma 2, e 120, comma 9, c.p.a. previsti in via ordinaria per le controversie afferenti alle procedure di affidamento dei contratti pubblici (comma 5);

l’applicazione di tutte le suddette previsio ni in ogni grado di giudizio, ovverosia in primo grado, appello, revocazione e oppo sizione di terzo (comma 6).

1. Premesse e contesto di riferimento Negli ultimi anni, come noto, il settore delle commesse pubbliche ha conosciuto rilevanti contrazioni e criticità, con riflessi sensibili e penetranti nei diversi compar ti socio–economici del Paese, complice dapprima la stagnazione di importanti congiunture economico-finanziarie di va sta portata e, più di recente, la gravissima pandemia da COVID-19 che affligge la co munità internazionale, in modo persisten te, da più di due anni.

Ciò ha imposto al legislatore una consi stente e periodica revisione di molteplici settori dell’ordinamento, tra cui, in primis, quello dei contratti pubblici, in virtù della sua evidente connotazione di leva strate gica e rilevante per la politica economi ca e sociale, onde arginare e contrastare gli effetti perniciosi delle suddette crisi e congiunture e, al contempo, semplificare e accelerare gli affidamenti e l’esecuzione dei contratti medesimi. Ulteriori interventi

legislativi sono stati poi effettuati per so stenere in modo robusto la ripresa econo mica e sociale delle attività, in attuazione dell’epocale piano di rilancio economico e sociale varato dalla UE a tali fini con il pro gramma “Next Generation EU”, presentato dalla Commissione europea il 27 maggio 2020 ed approvato nel Consiglio europeo del 17 – 21 luglio 2020[1].

In particolare, tali riforme hanno condot to negli ultimi tre anni all’approvazione di alcune impattanti iniziative legislative in materia, condensate principalmente nei seguenti provvedimenti:

il cd. “Decreto Sblocca cantieri” di cui al D.L. 18 aprile 2019, n. 32, conv. con mod. in legge 14 giugno 2019, n. 55;

il cd. “Decreto Semplificazioni” di cui al D.L. 16 luglio 2020 n. 76, conv. con mod. in leg ge 11 settembre 2020, n. 120;

il D.L. del 6 maggio 2021, n. 5, conv. in leg ge 1° luglio 2021, n. 101, recante l’appro vazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) approntato dal Governo in attuazione del citato programma “Next Generation EU”[2];

il cd. “Decreto Semplificazioni bis” di cui al D.L. 31 maggio 2021 n. 77, conv. con mod. in legge 29 settembre 2021 n. 108.

In proposito, non può peraltro sottacersi che le suddette riforme, proprio in ragione di taluni eccessi di approccio emergenziale che le hanno contraddistinte (v. il ricorso costante alla decretazione d’urgenza), han no mostrato, in diverse occasioni e sotto più di un profilo, limiti e carenze in punto di chiarezza, sistematicità ed efficacia delle regole e delle misure adottate di recente. Articolo riprodotto dall’avv. Paolo Caputo

economia a 360°

I servizi finanziari sono sempre più digital-first, ma non digital-only

E’ interessante la ricerca curata da Sabino Trasente, Bu siness Solution Strategy Director VMware SEMEA, sulla di gitalizzazione dei servizi finanziari, di seguito ne riporto i tratti più salienti.

Non capita spesso che le istituzioni finanziarie vengano de finite “pioniere” del digitale, eppure, a ben vedere, questo è ciò che - inaspettatamente - sta accadendo negli ultimi anni. I pagamenti e i trasferimenti di denaro possono ora essere completati in un nanosecondo, tramite l’identifica zione biometrica, in qualsiasi Paese del mondo. Tuttavia, nonostante gli indiscutibili progressi del settore, c’è ancora molto lavoro da fare quando si tratta di migliorare l’espe rienza dei clienti. In un’epoca di criminalità informatica dilagante, in cui la messaggistica pervasiva rende i clienti sempre più consapevoli e protettivi nei confronti dei pro pri dati, siamo così sicuri che i consumatori desiderino un servizio completamente digitale senza presenza umana? E cosa si aspettano dal loro provider di servizi finanziari? Per anni il mercato dei servizi finanziari è diventato mol to più transazionale. In una corsa al ribasso sui prezzi, i consumatori si sono preoccupati maggiormente di chi non applicasse commissioni di mantenimento e di chi avesse il miglior tasso di interesse per le proprie carte o il miglior sistema di premi per le proprie polizze, piuttosto che di chi fornisse il miglior servizio. Ciò ha posto un’enfasi eccessiva sul digitale, con le generazioni più giovani per le quali il solo pensiero di recarsi fisicamente presso una banca è ormai considerato un concetto estraneo. Non c’è dubbio che il panorama bancario, passando da una generazio ne all’altra, sia cambiato radicalmente. L’inarrestabile marcia verso il digitale continua a vedere la chiusura di numerose filiali. Secondo alcuni dati della Banca Centrale Europea, la rete di filiali bancarie si assottiglia di giorno in giorno, con un calo in 25 dei 27 Stati membri dell’UE. In Italia, nei prossimi 3 anni, si stima che le maggiori banche italiane chiuderanno altre 2500 filiali, portando il numero complessivo sotto le 20mila unità.

Si è quindi creata una sorta di dicotomia per cui ampie fasce della società dipendono ormai totalmente dai servi zi finanziari digitali, dato destinato ad aumentare con la crescente diffusione della verifica dell’identità digitale. Allo

stesso tempo, però, il messaggio rivolto ai consumatori è quello di proteggere i propri dati. Di conseguenza, si sta creando un clima di sfiducia, preoccupazione e paranoia, piuttosto che un entusiasmo per tutti quei benefici che una condivisione sicura dei dati può realizzare.

La nostra ricerca Digital Frontiers ha rilevato che due terzi dei consumatori europei (il 55% in Italia) non sanno chi ha accesso ai loro dati personali e come vengono utilizza ti. Solo il 12% lo sa con certezza, mentre la maggioranza (59%) è sempre più preoccupata per la sicurezza del pro prio digital footprint e per il modo in cui i dati sui propri acquisti vengono utilizzati, interpretati e condivisi. In ef fetti, il 41% teme che le organizzazioni stiano tracciando e registrando le attività dei propri dispositivi.

Allo stesso tempo, la quasi totale assenza di individui umani nel settore sta creando un vuoto che i consumatori non sono ancora disposti a colmare con la propria fidu cia. La ricerca ha certamente evidenziato che la tecnologia può svolgere un ruolo centrale nella gestione delle nostre finanze: il 31% dei consumatori (il 36% in Italia) si affide rebbe a una app per gestire i propri risparmi se questo generasse maggiori rendimenti ogni mese, mentre il 39% (il 41% in Italia) si aspetta che il proprio provider di servizi finanziari utilizzi tecnologie come l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico per proteggere i propri fondi e dati personali. Tuttavia, lo studio ha anche evidenziato che una rete bancaria completamente digitale è ancora molto lontana. Solo un terzo dei consumatori (il 28% in Italia), infatti, sceglierebbe un’altra banca o un altro for nitore di servizi finanziari se quello attuale li obbligasse a recarsi di persona in filiale, e solo il 37% (dato che in Italia diminuisce addirittura al 19%) concorda sul fatto che l’interazione umana nell’ambito finanziario sia qua si praticamente assente. Infine, quasi due terzi (64%) dei consumatori (57% in Italia) si aspettano che il settore assi curi comunque l’offerta di quei servizi tradizionali, erogati di persona, di cui loro potrebbero anche non aver bisogno, ma altre persone sì. Che si tratti di un bisogno di fiducia, della capacità di risol vere i nostri problemi – soprattutto alla luce di frodi e cri mini informatici di alto profilo – o semplicemente dell’of

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ferta di un’esperienza personalizzata, è chiaro che per far sì che il digitale raggiunga il suo potenziale anche nel settore finanziario, le persone hanno ancora bisogno di persone. Ciò che i consumatori chiedono è che gli istituti finanziari costruiscano le loro offerte con una mentalità digi tal-first e non solo digital-only, il che è decisamente una buona notizia per gli istituti tradizionali, meno per le finte ch e le neobanks. A ben vedere, questo cambio di aspettativa parte proprio da altri settori. Il retail sta iniziando a unire l’esperienza e il servizio in-store con le innovazioni digitali che riguar dano, ad esempio, le scelte di conse gna. Eppure, in ambito finanziario ai consumatori vengono offerti solo chatbot di assistenza. Non si tratta di una discussione tra digitale e fisico, ma piuttosto di creare un mix in cui la scelta del livello di coinvolgimento

spetti innanzitutto al consumatore: dall’attività bancaria basata su app a un colloquio con una persona in presenza o via chat, la decisione deve essere sempre a capo del cliente. Al centro di tutto questo ci sono i dati. Oltre ai dispositivi e all’evoluzione delle aspettative dei clienti, a livello macro c’è un altro fattore di cam biamento per i servizi finanziari. Le aspettative governative e normative si sono tradotte nella necessità per le banche di svolgere un ruolo diverso, più completo, nel soddisfare le esigen ze finanziarie della società. Le nostre economie digitali dipendono dalla capacità delle organizzazioni e delle aziende di liberare il valore dei dati, utilizzandoli per ottimizzare prodotti e servizi e per migliorare la società nel suo complesso. Ad esempio, le banche sono sempre più chiamate a fare la loro parte per migliorare l’inclusione

finanziaria. Secondo un recente rap porto, sette milioni di persone nel Re gno Unito sono a rischio di esclusione finanziaria, ovvero non hanno un ac cesso adeguato ai servizi e ai prodotti finanziari tradizionali; un fenomeno, questo, certamente esacerbato dalla continua chiusura di filiali.

Il bello è che strumenti e tecnologie per realizzare questo futuro sono qui, alla nostra portata, e molte aziende dimostrano fin ad ora come sia possi bile realizzare tutto questo con grande efficacia. I consumatori vogliono un’in terazione finanziaria sicura e priva di attriti, che garantisca loro la massima fiducia nelle modalità di acquisizione, archiviazione e utilizzo dei propri dati. In un settore che si basa su calcoli e cifre, le persone non vogliono essere solo un numero, e oggi più che mai questi due obiettivi non devono esclu dersi a vicenda.

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