Magazine P&F Maggio 2023

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - AUT. N°MIPA/CENTRO-SUD/191/2022

Progetti & Finanza MAGAZINE

Le catastrofi naturali dimostrano la fragilità dell’Italia La transizione energetica ed ecologica può diventare una risposta ai dissesti? P u b b l i c a zi o n e m e nsi l e i n fo r m a to d i g i t a l e su l si to www. p r o g e t t i e fi nanza. i nfo

anno VI •numero 57 • Maggio 2023

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MAGAZINE

MAGGIO 2023

LE ALLUVIONI IN EMILIA E TOSCANA: IMPATTO DEVASTANTE SULL’ECONOMIA NAZIONALE Le recenti alluvioni che hanno colpito le regioni dell’Emilia-Romagna e della Toscana nel mese di maggio hanno generato una serie di sfide economiche significative per l’Italia. Le catastrofi naturali, sempre più frequenti e intense a causa dei cambiamenti climatici, hanno un impatto non solo sulle comunità locali ma si riflettono anche sull’economia nazionale. Gli effetti devastanti di queste alluvioni sono stati chiaramente evidenti, con danni ingenti alle infrastrutture, alle abitazioni e alle attività agricole. Le imprese hanno subito perdite economiche considerevoli a causa della interruzione delle attività e dei danni alle strutture produttive. I settori agricoli e manifatturieri, vitali per l’economia italiana, sono stati particolarmente colpiti, con la distruzione di coltivazioni e la perdita di attrezzature. Le conseguenze economiche delle alluvioni si fanno sentire a livello nazionale, con una diminuzione della produzione industriale e agricola. Le catene di approvvigionamento sono state interrotte, influenzando negativamente le attività commerciali su scala nazionale. Inoltre, il settore turistico, anch’esso fondamentale per l’Italia, ha subito pesanti perdite a causa della distruzione di infrastrutture turistiche e della paura diffusa di ulteriori eventi catastrofici. Il governo italiano si trova ora di fronte a una sfida monumentale nel cercare di ripristinare la normalità nelle regioni colpite e stimolare la ripresa economica. Le risorse necessarie per la ricostruzione sono considerevoli, e ciò potrebbe avere impatti significativi sul bilancio nazionale. Allo stesso tempo, è essenziale implementare misure di prevenzione e gestione del rischio per ridurre al minimo l’impatto futuro di simili catastrofi. Direttore Responsabile Maria Rosaria De Leonardis

La comunità internazionale è chiamata a fornire sostegno e solidarietà all’Italia in questo momento critico. La collaborazione tra enti governativi, organizzazioni non governative e settore privato è fondamentale per affrontare gli impatti a lungo termine di tali

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eventi catastrofici. La pianificazione urbana sostenibile, l’investimento in infrastrutture

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la vulnerabilità dell’Italia alle catastrofi naturali e l’urgente necessità di prepararsi e

resilienti e la promozione di pratiche agricole sostenibili sono solo alcune delle soluzioni a lungo termine che potrebbero contribuire a mitigare gli effetti delle catastrofi naturali sul futuro dell’economia italiana. In conclusione, le alluvioni di maggio in Emilia-Romagna e Toscana hanno evidenziato rispondere in modo efficace. L’attenzione deve essere rivolta non solo alla fase di emergenza, ma anche alla pianificazione a lungo termine e alla costruzione di

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una società più resiliente agli impatti del cambiamento climatico. Solo at-

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Foggia n. 3 del 28/04/2021 ................................................ E’ vietata la riproduzione anche parziale dei testi e materiale fotografico

le sfide economiche e ambientali che le catastrofi naturali portano

traverso sforzi coordinati e investimenti mirati sarà possibile affrontare

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anno VI •numero 57 •Maggio 2023 •

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con sé.


B Transizione Energetica in Italia: risvolti positivi sull’economia

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L’Italia, come molte altre nazioni del mondo, sta vivendo una trasformazione fondamentale nel settore energetico. La transizione verso fonti energetiche più sostenibili e rinnovabili sta non solo plasmando il futuro dell’ambiente, ma sta anche generando numerosi risvolti positivi sull’economia del Paese. In questo articolo, esploreremo i molteplici vantaggi economici derivanti dalla transizione energetica in Italia. Una delle prime conseguenze positive della transizione energetica è la creazione di nuovi posti di lavoro. L’investimento nelle energie rinnovabili, come l’eolico, il solare e l’idroelettrico, ha stimolato la crescita dell’occupazione nel settore delle energie pulite. Inoltre, la necessità di sviluppare e implementare nuove tecnologie ha generato opportunità di lavoro altamente specializzate, contribuendo a ridurre la disoccupazione e a fornire una spinta economica. La transizione energetica ha innescato una spinta significativa verso l’innovazione tecnologica e lo sviluppo industriale. Le imprese e gli enti di ricerca stanno concentrando i loro sforzi nella progettazione di tecnologie più efficienti ed economicamente vantaggiose per la produzione di energia rinnovabile. Questo non solo migliora la competitività del settore, ma può anche portare a nuove opportunità di esportazione di tecnologie innovative, posizionando l’Italia come leader nel mercato globale delle energie pulite. L’adozione di fonti energetiche rinnovabili ha il potenziale per ridurre i costi energetici per le imprese italiane. Le energie rinnovabili, una volta installate e operative, tendono ad avere costi operativi inferiori rispetto alle fonti tradizionali. Ciò può migliorare la competitività delle imprese, consentendo loro di investire in altre aree chiave e stimolando la

crescita economica. Una transizione energetica di successo può migliorare la sicurezza energetica del Paese. Riducendo la dipendenza da fonti energetiche esterne, l’Italia può garantire una fornitura più stabile e resiliente di energia. La diversificazione delle fonti energetiche riduce anche la vulnerabilità alle fluttuazioni dei prezzi delle materie prime globali, garantendo una maggiore stabilità economica a lungo termine. Il governo italiano sta giocando un ruolo cruciale nel facilitare la transizione energetica attraverso incentivi fiscali e sostegno finanziario. I programmi di incentivazione per l’installazione di impianti di energia rinnovabile e la promozione di pratiche aziendali sostenibili stanno spingendo le imprese verso una maggiore adozione di soluzioni energetiche sostenibili. Questo supporto governativo contribuisce a accelerare la transizione e a massimizzare i benefici economici. L’Italia, rinomata per la sua bellezza naturale e il suo patrimonio culturale, può beneficiare economicamente dalla promozione del turismo sostenibile. Investimenti nelle energie rinnovabili e pratiche ecologiche possono contribuire a preservare l’ambiente e a rendere le destinazioni turistiche più attraenti per i viaggiatori consapevoli dell’ambiente, creando un circolo virtuoso di sviluppo economico sostenibile. In conclusione, la transizione energetica in Italia non solo contribuisce alla sostenibilità ambientale ma offre anche una serie di vantaggi economici. Dalla creazione di nuovi posti di lavoro all’innovazione tecnologica, dalla riduzione dei costi energetici per le imprese alla promozione del turismo sostenibile, la transizione energetica sta plasmando un futuro più prospero e sostenibile per l’economia italiana.

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LE CATASTROFI NATURALI IN ITALIA:

L’analisi dei costi che si nascondono dietro le tragedie

Le alluvioni, terremoti e altri eventi calamitosi hanno lasciato dietro di sé distruzione e disastri, generando impatti economici significativi PIO LAGRASCIA

8 Progetti Finanza&

L’Italia ha affrontato un maggio del 2023 caratterizzato da una serie di catastrofi naturali che hanno avuto conseguenze profonde sull’intera nazione. Le alluvioni, terremoti e altri eventi calamitosi hanno lasciato dietro di sé distruzione e disastri, generando impatti economici significativi. In questo articolo, esamineremo attentamente le sfide economiche scaturite da tali catastrofi e i costi che l’Italia è chiamata a sostenere per la ricostruzione e la ripresa. LE ALLUVIONI: UN DILUVIO DI PERDITE ECONOMICHE Le alluvioni che hanno colpito diverse regioni italiane durante il mese di maggio hanno portato a un’imponente distruzione di infrastrutture, abitazioni e risorse agricole. Le inondazioni hanno causato interruzioni significative alle attività commerciali, con imprese costrette a sospendere le

operazioni a causa dei danni subiti. Il settore agricolo è stato particolarmente colpito, con coltivazioni sommerse e attrezzature distrutte, contribuendo alla perdita di fonti vitali di reddito per molte famiglie. Il costo economico delle alluvioni si estende anche al settore delle assicurazioni, con un aumento degli indennizzi per danni a proprietà e beni. Le compagnie di assicurazione dovranno affrontare una pressione finanziaria notevole, potenzialmente portando a rialzi delle tariffe per compensare le perdite subite. TERREMOTI: LA TERRA TREMA E L’ECONOMIA VACILLA Nella stessa finestra temporale, l’Italia è stata colpita da terremoti che hanno generato ulteriori danni materiali e economici. Le città e i villaggi colpiti devono affrontare la ricostruzione di edifici, strade e infrastrutture, un pro-

cesso che richiederà ingenti risorse finanziarie e umane. Le imprese locali, soprattutto quelle legate al settore edilizio, subiranno perdite significative, con la necessità di rinnovare e riparare le strutture danneggiate. L’impatto finanziario dei terremoti si estende anche alle autorità locali e nazionali, che devono mobilitare risorse per fornire assistenza immediata alle comunità colpite e pianificare strategie a lungo termine per la ricostruzione. COSTI UMANI E SOCIALI Oltre agli impatti diretti sull’economia, le catastrofi naturali portano con sé costi umani e sociali difficilmente quantificabili. La perdita di vite umane, le ferite e il trauma psicologico hanno un prezzo immane per la società. Le comunità colpite devono affrontare la sfida di ricostruire non solo fisicamente, ma anche socialmente,

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costruendo un senso di solidarietà e resilienza. EFFETTI A CATENA: IMPATTI SUI SETTORI CHIAVE DELL’ECONOMIA Le catastrofi naturali hanno provocato effetti a catena su settori chiave dell’economia italiana. La produzione industriale è stata compromessa a causa dell’interruzione delle catene di approvvigionamento e della chiusura temporanea di molte aziende. Il turismo, un pilastro importante dell’economia italiana, ha subito un colpo significativo con la distruzione di infrastrutture turistiche e la preoccupazione diffusa tra i visitatori riguardo alla sicurezza. INTERVENTI DI EMERGENZA E SOSTEGNO FINANZIARIO In risposta a queste catastrofi, il governo italiano ha dovuto mobilitare risorse per interventi di emergenza e fornire sostegno finanziario alle co-

munità colpite. Questi fondi sono necessari per coprire i costi immediati di evacuazione, assistenza medica, rifugio temporaneo e per iniziare il processo di riparazione delle infrastrutture essenziali. Tuttavia, l’impegno finanziario richiesto va oltre le capacità immediate del bilancio governativo, portando alla necessità di considerare strategie di finanziamento supplementari, come prestiti internazionali o la reallocazione di risorse da altri settori. 6. La Via della Ricostruzione: Opportunità di Crescita Economica Sostenibile Nonostante la devastazione, le catastrofi naturali offrono anche opportunità per una crescita economica sostenibile. La ricostruzione delle infrastrutture può fungere da catalizzatore per l’innovazione e l’adozione di tecnologie più avanzate e sostenibili. La pianificazione urbana può essere

ripensata per renderla più resiliente agli eventi climatici estremi, e la ricostruzione delle aree rurali può incorporare pratiche agricole più sostenibili. UNA NAZIONE RESILIENTE In conclusione, le catastrofi naturali di maggio 2023 in Italia hanno inflitto ferite profonde all’economia del paese. Tuttavia, la storia dell’Italia è ricca di esempi di resilienza e capacità di risorgere. La via della ricostruzione sarà lunga e difficile, ma con l’impegno del governo, la solidarietà delle comunità e il supporto della comunità internazionale, l’Italia può emergere da questa tragedia più forte e più preparata per affrontare le sfide future. La gestione oculata delle risorse e la pianificazione strategica saranno fondamentali per garantire una ripresa sostenibile e una crescita economica duratura.


Alluvioni in Emilia:

Primi interventi del Governo

GLI IMPATTI ECONOMICI DELL’ALLUVIONE IN EMILIA-ROMAGNA NEL MAGGIO 2023: ANALISI DEGLI STANZIAMENTI GOVERNATIVI E LA GESTIONE DEL COMMISSARIO L’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna nel maggio del 2023 ha lasciato dietro di sé una scia di distruzione e disastri, con impatti significativi sull’economia della regione. In questo articolo, esamineremo gli effetti economici dell’alluvione, analizzando gli stanziamenti del governo e la gestione del commissario incaricato di coordinare le operazioni di soccorso e ricostruzione. L’alluvione ha causato danni ingenti alle infrastrutture, alle abitazioni e alle attività commerciali in Emilia-Romagna. Le aziende hanno subito perdite considerevoli a causa dell’interruzione delle attività, della distruzione di inventari e della perdita di clienti. Le famiglie hanno perso case e beni personali, mentre le coltivazioni agricole sono state sommerse, contribuendo a una crisi nel settore primario. Il costo immediato dell’alluvione è stato devastante, richiedendo una risposta rapida e coordinata da parte delle autorità per affrontare le emergenze e garantire la sicurezza della popolazione.In risposta all’emergenza, il governo italiano ha stanziato ingenti risorse finanziarie per affrontare gli impatti dell’alluvione in Emi-

lia-Romagna. I fondi sono stati indirizzati verso interventi di emergenza, fornendo assistenza immediata alle persone evacuate, garantendo il rifugio temporaneo e la fornitura di beni di prima necessità. Tuttavia, gli stanziamenti del governo non si limitano alla fase di emergenza. Una parte significativa dei fondi è stata destinata alla ricostruzione delle infrastrutture danneggiate, alla riparazione delle abitazioni e al sostegno delle attività economiche colpite. Questi investimenti mirano a stimolare la ripresa economica a lungo termine e a mitigare gli impatti a lungo termine dell’alluvione. Il governo ha nominato un commissario straordinario con l’incarico di coordinare le operazioni di soccorso e ricostruzione in Emilia-Romagna. La gestione del commissario è stata cruciale per garantire una risposta efficiente e ben coordinata alle emergenze e alle fasi successive di ricostruzione. Il commissario ha lavorato in stretta collaborazione con le autorità locali, le organizzazioni di volontariato e altre agenzie coinvolte per


massimizzare l’efficacia delle risorse disponibili. La sua leadership ha contribuito a una distribuzione più rapida degli aiuti, alla pianificazione strategica per la ricostruzione e alla gestione delle criticità emergenti. Uno dei settori più colpiti dall’alluvione è stato l’agricoltura, una parte vitale dell’economia emiliano-romagnola. Le coltivazioni sono state sommerse dall’acqua, causando la perdita di raccolti e danni alle attrezzature agricole. Questo ha un impatto a cascata sulla catena di approvvigionamento alimentare e sull’economia locale, richiedendo un focus specifico nella fase di ricostruzione. Gli stanziamenti del governo per il settore agricolo mirano a sostenere i coltivatori nelle loro operazioni quotidiane e a promuovere la ripresa delle attività agricole. Inoltre, sono stati introdotti incentivi per incoraggiare pratiche agricole più resilienti e sostenibili, preparando il terreno per un futuro più resistente alle catastrofi naturali. Nonostante la devastazione, l’alluvione in Emilia-Romagna offre un’opportunità per ri-

costruire in modo sostenibile. Gli investimenti del governo possono essere indirizzati verso la creazione di infrastrutture resilienti agli eventi climatici estremi, come sistemi di drenaggio migliorati e costruzioni antiallagamento. La transizione verso fonti di energia rinnovabile e pratiche commerciali sostenibili può essere incentivata durante la fase di ricostruzione, preparando la regione a una crescita economica più resiliente e rispettosa dell’ambiente. In conclusione, gli impatti economici dell’alluvione in Emilia-Romagna nel maggio del 2023 sono stati significativi, ma la risposta del governo e la gestione del commissario hanno giocato un ruolo cruciale nella mitigazione degli effetti e nella pianificazione per il futuro. La ripresa richiederà tempo, ma l’esperienza può essere un’occasione per costruire una regione più resiliente, sostenibile e preparata a fronteggiare le sfide ambientali che possono emergere nel corso degli anni. La lezione appresa da questa tragedia può diventare una guida preziosa per il futuro, affinché l’Emilia-Romagna possa emergere più forte e più preparata di prima.


S U C O F

I COSTI DEI DISSESTI IDROGEOLOGICI IN ITALIA: UN DECENNIO DI SFIDE E TRAGEDIE Crisi energetica, inflazione e rientro dalle politiche espansive: L’accelerazione dell’inflazione del 2022 ha contratto soprattutto il potere d’acquisto delle fasce più deboli della popolazione

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L’Italia, con la sua geografia variegata e il suo ricco patrimonio culturale, è spesso teatro di fenomeni idrogeologici che hanno inflitto gravi danni al paese nel corso degli ultimi due decenni. In questo articolo, esamineremo i costi economici e umani dei dissesti idrogeologici, esplorando alcuni dei casi più tragici che hanno segnato il territorio italiano. Negli ultimi 20 anni, l’Italia ha affrontato dissesti idrogeologici che hanno provocato danni ingenti alle infrastrutture, alle abitazioni e alle attività economiche. I costi economici derivanti da eventi come alluvioni, frane e smottamenti sono stati enormi, con ripercussioni a lungo termine sull’economia nazionale.

Le spese per la ricostruzione delle infrastrutture danneggiate, la riparazione delle strade e il sostegno alle imprese colpite hanno inciso pesantemente sui bilanci pubblici. Gli indennizzi pagati dalle compagnie assicurative, sebbene significativi, spesso non riescono a coprire completamente i danni subiti, lasciando un’onere finanziario considerevole sulle spalle delle autorità e delle comunità locali. Oltre ai costi economici, i dissesti idrogeologici hanno avuto un impatto devastante sulle vite umane. Incidenti come le frane hanno causato la perdita di numerose vite, generando dolore e sofferenza nelle comunità coinvolte. Le evacuazioni di emergenza e le operazioni di soccorso

hanno richiesto risorse umane e finanziarie considerevoli, con il personale di emergenza che si è impegnato in condizioni difficili per salvare vite umane e fornire assistenza a chi è stato colpito. Uno dei casi più tragici degli ultimi anni è stato l’Alluvione di Genova del 2011. Le piogge torrenziali hanno provocato inondazioni improvvise, causando il crollo del ponte Morandi. La tragedia ha causato la morte di 43 persone e ha avuto un impatto significativo sull’infrastruttura della città. Le ripercussioni economiche e umane di questo evento sono state avvertite a livello nazionale e hanno sollevato interrogativi sulla manutenzione delle infrastrutture e la gestione del rischio in Italia.

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Un altro evento drammatico è stato rappresentato dalla frana di Sarno nel 2010, in Campania. Una coltre di fango e detriti ha travolto l’abitato, causando la perdita di vite umane e distruggendo molte case. Gli sforzi di soccorso sono stati ostacolati dalle condizioni meteorologiche avverse, complicando ulteriormente la situazione e sottolineando la necessità di una migliore pianificazione e preparazione per affrontare eventi di questo genere. Nel 2009, la città di Messina, in Sicilia, è stata colpita da una serie di alluvioni che hanno causato devastazione su vasta scala. Le inondazioni hanno provocato il cedimento di strade e edifici, con conseguenze disastrose per la comunità locale. Le immagini della distruzione sono rimaste impresse nella memoria collettiva, evidenziando la vulnerabilità di alcune aree italiane agli eventi idrogeologici estremi. In risposta a questi eventi tragici, il governo italiano ha implementato diverse misure per migliorare la gestione del rischio e la preparazione alle calamità naturali. La creazione di piani di emergenza più efficaci, la ristrutturazio-

ne delle infrastrutture vulnerabili e un maggiore investimento nella ricerca e nell’innovazione per prevenire tali disastri sono diventati obiettivi chiave. Il coinvolgimento della comunità locale nella pianificazione e nella gestione del rischio è diventato un aspetto centrale delle strategie di prevenzione. È stato sottolineato il ruolo della sensibilizzazione pubblica e dell’educazione alla gestione del rischio per ridurre al minimo l’impatto umano di eventi futuri. Gli ultimi 20 anni hanno testimoniato le tragiche conseguenze dei dissesti idrogeologici in Italia, con costi umani ed economici che richiedono un approccio integrato e sostenibile. La gestione del rischio, la pianificazione urbanistica e la preparazione alle calamità devono diventare pilastri fondamentali della strategia nazionale per garantire la sicurezza e la resilienza delle comunità italiane di fronte a futuri eventi idrogeologici. Solo attraverso un impegno continuo a livello governativo, locale e individuale sarà possibile costruire un futuro più sicuro e sostenibile per il Paese.

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COMUNITÀ ENERGETICHE E LA PREVENZIONE DEI DISASTRI IDROGEOLOGICI: UN APPROCCIO INTEGRATO PER UN FUTURO RESILIENTE

COMUNITÀ ENERGETICHE: la soluzione green per prevenire dissesti

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Le comunità energetiche emergono come catalizzatori di cambiamento, sfruttando fonti di energia sostenibili e cercando di promuovere una transizione verso un futuro più verde. In questo contesto, diventa cruciale comprendere il ruolo che le comunità energetiche possono svolgere nella prevenzione dei disastri idrogeologici, un problema sempre più urgente in un mondo che affronta cambiamenti climatici sempre più evidenti. I disastri idrogeologici, che comprendono alluvioni, frane e smottamenti, rappresentano una minaccia sempre più significativa nelle società globali. Le cause sono molteplici, spesso legate a cambiamenti climatici, urbanizzazione non sostenibile e prassi agricole imprudenti. La prevenzione diventa, quindi, un elemento chiave nella gestione di tali rischi. Le comunità energetiche, focalizzate sulla produzione locale e sostenibile di energia, hanno il potenziale di diventare pionieri nella prevenzione dei disastri idrogeologici. Il loro approccio decentralizzato e orientato alla sostenibilità si allinea con la necessità di riconsiderare la nostra relazione con l’ambiente e di

adottare pratiche più resilienti. La produzione di energia rinnovabile è un elemento chiave delle comunità energetiche. L’adozione di fonti come il solare, l’eolico e l’idroelettrico può ridurre l’impatto ambientale rispetto alle fonti convenzionali, contribuendo al contempo a mitigare i cambiamenti climatici. Un approccio oculato alla pianificazione del territorio, integrando la produzione di energia rinnovabile, può ridurre il rischio di dissesti idrogeologici, preservando aree sensibili e limitando l’impatto umano. Le comunità energetiche possono svolgere un ruolo chiave nella gestione sostenibile delle risorse idriche. La raccolta e l’uso efficiente dell’acqua, insieme a pratiche agricole sostenibili, possono ridurre il rischio di alluvioni e smottamenti. Inoltre, la consapevolezza delle comunità energetiche riguardo alle fonti di approvvigionamento idrico e la loro responsabilità verso l’ambiente possono ispirare azioni a livello locale. L’adozione di tecnologie innovative per il monitoraggio e la previsione è fondamentale nella prevenzione dei disastri

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idrogeologici. Le comunità energetiche possono investire in sistemi avanzati di sensori, modelli climatici e tecnologie di allerta tempestive. Questi strumenti consentono una risposta rapida alle emergenze e la riduzione del rischio di danni alle infrastrutture e alle risorse naturali. Un altro aspetto cruciale è il coinvolgimento della comunità e la sensibilizzazione. Le comunità energetiche possono fungere da modelli di partecipazione attiva e consapevolezza ambientale. La formazione e la divulgazione sulle pratiche di prevenzione, la gestione dei rifiuti e la tutela delle risorse naturali contribuiscono a costruire comunità più resilienti e preparate ad affrontare i cambiamenti climatici. Nel caso in cui si verifichino disastri idrogeologici nonostante le misure preventive, le comunità energetiche possono giocare un ruolo chiave nella risposta alle emergenze e nella fase di ricostruzione. L’uso di energie rinnovabili può garantire un approvvigionamento energetico continuo anche in situazioni di crisi, mentre la ricostruzione può essere

orientata verso soluzioni sostenibili e resilienti. La prevenzione dei disastri idrogeologici richiede un approccio su larga scala. Le comunità energetiche possono collaborare con enti governativi, organizzazioni non governative e altre comunità locali per condividere conoscenze, risorse e soluzioni innovative. La creazione di reti di comunità resilienti può amplificare l’impatto positivo delle iniziative preventive. Le comunità energetiche, con la loro focalizzazione sulla sostenibilità e sulla produzione di energia locale, possono svolgere un ruolo significativo nella prevenzione dei disastri idrogeologici. La transizione verso un approccio energetico più sostenibile può contribuire a mitigare i cambiamenti climatici, riducendo così il rischio di eventi estremi. Con investimenti in tecnologie innovative, sensibilizzazione comunitaria e collaborazione su larga scala, le comunità energetiche possono aiutare a plasmare un futuro più resiliente, in cui la prevenzione diventa una priorità nella gestione del territorio e nella tutela delle 15 Progetti risorse naturali. Finanza&

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LA STORIA DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA ITALIANA È STATA UN CAPITOLO GLORIOSO, MA NEGLI ULTIMI ANNI, IL SETTORE HA ATTRAVERSATO UNA FASE DI PROFONDA CRISI.

La Crisi dell’Industria Automobilistica Italiana: Fiat e la Perdita di Leadership L’industria automobilistica italiana, un tempo celebrata per il suo stile, innovazione e ingegnosità, si trova ora a fronteggiare una crisi senza precedenti. Mentre il mercato automobilistico globale è in costante evoluzione, l’Italia ha lottato per adattarsi alle nuove dinamiche e alle crescenti sfide concorrenziali. Fiat, che un tempo deteneva una posizione di rilievo, ha visto scemare la sua influenza, segnando un periodo di declino che ha colpito duramente l’orgoglio nazionale. Le ragioni di questo declino sono molteplici e complesse, con fattori economici, tecnologici e strategici che si intrecciano. La globalizzazione ha rivoluzionato il modo in cui le aziende operano, e l’industria automobilistica non è stata un’eccezione. La crescente concorrenza da parte di marchi stranieri, la ridefinizione delle catene di approvvigionamento globali e la variazione

delle preferenze dei consumatori hanno messo a dura prova le case automobilistiche italiane. Fiat, pur tentando di internazionalizzare la propria presenza, ha lottato per mantenere la competitività in un mercato sempre più feroce. La mancanza di risorse finanziarie e di una solida strategia di diversificazione ha accentuato il suo declino. La transizione verso veicoli elettrici e sostenibili è diventata una priorità per l’industria automobilistica globale. Tuttavia, Fiat ha faticato a tenere il passo con questa evoluzione, ritrovandosi in ritardo rispetto a concorrenti che hanno abbracciato in modo più tempestivo la rivoluzione tecnologica. La mancanza di investimenti significativi nella ricerca e sviluppo di veicoli elettrici ha compromesso la capacità di Fiat di offrire soluzioni all’avanguardia, indebolendo


ulteriormente la sua posizione nel mercato automobilistico globale. Le sfide interne, inclusi problemi legati alla governance e alle strategie manageriali, hanno exacerbato la crisi di Fiat. Decisioni controverse, indecisioni strategiche e la mancanza di una visione chiara per il futuro hanno contribuito al declino del marchio. La scelta di focalizzarsi su segmenti di mercato che hanno perso progressivamente popolarità, insieme a una gestione interna non sempre all’altezza delle sfide esterne, ha influenzato negativamente la capacità di Fiat di competere in un panorama automobilistico in continua evoluzione. La crisi di Fiat non è solo una questione aziendale; ha impatti significativi sull’economia italiana e sull’orgoglio nazionale. La perdita di posti di lavoro, la riduzione della produzione e la diminuzione dell’appeal internazionale di un’icona come Fiat hanno un impatto profondo sull’identità industriale dell’Italia.

Il settore automobilistico è da sempre uno dei pilastri dell’economia italiana, e la crisi di Fiat ha generato onde di preoccupazione a livello nazionale riguardo alla capacità del paese di mantenere la sua posizione nella competizione globale. Nonostante la crisi attuale, ci sono segnali di speranza per l’industria automobilistica italiana. Un impegno rinnovato verso l’innovazione, la sostenibilità e una gestione aziendale più efficace potrebbero aiutare a riconquistare terreno. Investimenti mirati in ricerca e sviluppo, alleanze strategiche e una visione chiara per il futuro possono costituire i pilastri di una rinascita dell’industria automobilistica italiana. La crisi di Fiat, mentre rappresenta una sfida significativa, offre anche l’opportunità di apprendere dagli errori del passato e di plasmare un futuro in cui l’industria automobilistica italiana possa tornare a brillare come esem-


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Asseverazione del PEF: Credibilità Garantita Partecipare a bandi di gara richiede non solo una preparazione accurata ma anche una credibilità indiscussa. Le aziende di asseverazioni svolgono un ruolo cruciale in questo contesto. Unica Asseverazioni offre servizi di asseverazione del Piano Economico e Finanziario (PEF) che garantiscono tempi rapidi e costi competitivi, posizionandoti come candidato affidabile e credibile. Garanzia di Accettazione: Sicurezza Finanziaria Assicurata La garanzia sull’accettazione da parte dell’ente richiedente è uno dei punti di forza delle aziende di asseverazioni. Unica Asseverazioni si impegna a fornire tale


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sicurezza, consolidando la tua proposta e aumentando le probabilità di successo nelle iniziative di project financing. Predisposizione e Revisione del PEF: Tempi Rapidissimi e Costi Competitivi La tempestiva predisposizione e revisione del Piano Economico e Finanziario sono fondamentali per il successo. Le aziende di asseverazioni come Unica garantiscono tempi rapidissimi e costi competitivi, superando le alternative presenti sul mercato. Unica Asseverazioni: Il Vostro Partner di Fiducia Unica Asseverazioni non è solo un nome tra le aziende di asseverazioni. È un partner di fiducia con una comprovata storia di successi. La nostra reputazione

è fondata sulla competenza, sull’affidabilità e sulla capacità di superare le aspettative, rendendoci la scelta naturale per le vostre esigenze di asseverazione. Conclusione: Investi nel Tuo Successo con Unica Asseverazioni In un mondo finanziario sempre più complesso, la scelta della giusta azienda di asseverazioni può fare la differenza. Unica Asseverazioni è pronta a guidarti verso il successo, offrendo servizi di consulenza e asseverazione che si distinguono per rapidità, affidabilità e convenienza. Investi nel tuo successo finanziario con Unica Asseverazioni, il partner che fa la differenza. Contattaci oggi stesso per iniziare il tuo percorso verso il successo finanziario.


Il Napoli campione d’Italia: risvolti economici sulla città NAPOLI DIVENTA UN LUOGO DI INTERESSE NON SOLO PER I TIFOSI DI CALCIO, MA ANCHE PER COLORO CHE VOGLIONO VIVERE L’ATMOSFERA UNICA DI UNA CITTÀ CHE CELEBRA IL SUCCESSO SPORTIVO Il calcio, oltre ad essere uno spettacolo sportivo, rappresenta una forza sociale e culturale in grado di permeare tutti gli aspetti della vita di una città. La vittoria di uno scudetto, come nel caso del Napoli, non è solo un trionfo sul campo da gioco ma può avere impatti significativi sul tessuto economico e sociale della comunità. In questo articolo, esploreremo i risvolti economici della vittoria dello scudetto del Napoli e il modo in cui questo successo sportivo può influenzare la città e la sua economia. La storia del Napoli nel calcio italiano è stata caratterizzata da trionfi e sfide, ma la vittoria di uno scudetto rappresenta sempre un capitolo epico nella narrazione sportiva della città. La passione dei tifosi partenopei è nota in tutto il mondo, e vedere il proprio team sollevare il trofeo più ambito è un momento di gioia condivisa che va oltre i confini dello stadio. Quando il Napoli vince uno scudetto, gli impatti economici sulla città possono essere significativi. In primo luogo, l’aumento dell’entusiasmo calcistico si traduce in un afflusso maggiore di turisti e appassionati durante le partite casalinghe. I tifosi provenienti da altre regioni e nazioni affollano gli alberghi, i ristoranti e i negozi locali, generando un incremento delle entrate per il settore turistico e dell’accoglienza. Lo scudetto non è solo un trofeo, ma diventa un simbolo di appartenenza e orgoglio. La vendita di merchandise ufficiale, come magliette, cappelli e bandiere celebrative, registra un picco notevole. I negozi di articoli sportivi e i mercatini locali vedono un aumento delle vendite, e la domanda di prodotti a tema Napoli si moltiplica. Questo fenomeno crea opportunità economiche

per le imprese locali e stimola l’industria del merchandising legata al calcio. La vittoria dello scudetto diventa spesso un pretesto per festeggiamenti e celebrazioni. I ristoranti, i bar e le pizzerie registrano un aumento delle prenotazioni e delle consegne a domicilio durante le partite e le festività legate alla vittoria. Le piazze diventano luoghi di aggregazione e celebrazione, generando un incremento delle attività commerciali e del settore della ristorazione. La vittoria di uno scudetto può fungere da catalizzatore per nuovi investimenti infrastrutturali legati allo sport. La modernizzazione degli stadi, l’ampliamento delle strutture sportive e la creazione di nuove aree dedicate al calcio possono essere avviate grazie al successo del Napoli. Questi progetti non solo migliorano le condizioni per gli atleti e i tifosi, ma anche per il tessuto urbano circostante. Una squadra vincente attira l’attenzione di sponsor e partner commerciali. Le aziende locali possono beneficiare di partnership strategiche con il Napoli, aumentando la loro visibilità attraverso sponsorizzazioni e accordi promozionali. Ciò crea opportunità di business per le imprese locali e stimola la collaborazione tra il mondo dello sport e il settore privato. La vittoria di uno scudetto non solo contribuisce all’identità calcistica di una città, ma anche alla sua identità culturale complessiva. Napoli diventa un luogo di interesse non solo per i tifosi di calcio, ma anche per coloro che vogliono vivere l’atmosfera unica di una città che celebra il successo sportivo. Questo può attirare investimenti internazionali



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Con Gargano Esco innovazione e sostenibilità nel cuore dell’energia L’azienda si distingue per la sua missione centrata su due pilastri fondamentali: la progettazione e lo sviluppo di processi tecnologicamente innovativi e la realizzazione di sistemi di produzione energetica orientati all’efficientamento. L’Italia, terra di antiche tradizioni e innovazione, si pone sempre più come avanguardia nella transizione verso un’economia sostenibile. In questo contesto, Gargano Esco emerge come una società d’impresa che, con la sua missione chiara e ambiziosa, si impegna nel progettare e sviluppare processi tecnologicamente innovativi, puntando all’efficientamento dei sistemi di produzione di energia elettrica sia a livello nazionale che internazionale. La Missione di Gargano Esco: Sviluppo Tecnologico e Sostenibilità Ambientale

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Gargano Esco si distingue per la sua missione centrata su due pilastri fondamentali: la progettazione e lo sviluppo di processi tecnologicamente innovativi e la realizzazione di sistemi di produzione energetica orientati all’efficientamento. Questa visione, ambiziosa e sostenibile, riflette la consapevolezza dell’importanza di investire in soluzioni energetiche all’avanguardia per affrontare le sfide dell’attuale scenario ambientale.

1) Progettazione e Sviluppo di Processi Innovativi: La Chiave dell’Efficienza Energetica Il primo pilastro dell’attività di Gargano Esco si concentra sulla progettazione e lo sviluppo di processi tecnologicamente innovativi. Questo significa affrontare la sfida dell’efficienza energetica attraverso l’introduzione di soluzioni avanzate e sostenibili. La società si impegna a studiare e implementare processi che non solo massimizzino la produzione di energia elettrica ma che, al contempo, riducano l’impatto ambientale. Questo approccio è particolarmente rilevante in un’epoca in cui la necessità di ridurre le emissioni di gas serra e di abbracciare fonti di energia rinnovabile è al centro delle preoccupazioni globali. Gargano Esco, attraverso la progettazione di processi all’avanguardia, contribuisce a plasmare un futuro in cui l’energia è prodotta in modo sostenibile e responsabile. 2) Realizzazione di Sistemi Energetici: Massimizzare il Rendimento e Ridurre il Consumo Il secondo elemento chiave dell’attività di Gargano Esco

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riguarda la realizzazione di sistemi energetici, con l’obiettivo di massimizzarne il rendimento e ridurne il consumo. La società si distingue per la capacità di concepire e implementare soluzioni su misura, orientate a ottenere un generalizzato risparmio energetico. Questo approccio non solo risponde alle esigenze attuali di efficienza, ma anticipa le sfide future, anticipando le tendenze di mercato e le normative ambientali sempre più stringenti. Gargano Esco come General Contractor per il Superbonus 110%: Un Contributo Decisivo alla Riqualificazione Energetica Il ruolo di Gargano Esco come General Contractor per il Superbonus 110% rappresenta un capitolo significativo nel suo impegno verso la sostenibilità e l’efficienza energetica. La società ha realizzato centinaia di commesse in questo contesto, sottolineando la sua capacità di gestire progetti complessi e multidisciplinari. Il Superbonus 110% è una misura chiave per incentivare la riqualificazione energetica degli edifici, promuovendo l’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate. In questo

contesto, Gargano Esco ha dimostrato il suo impegno nel supportare la trasformazione degli edifici esistenti in strutture a basso impatto ambientale, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio e al miglioramento della qualità dell’aria. L’Impegno Continuo per un Futuro Sostenibile In conclusione, Gargano Esco si erge come un esempio di impegno per la sostenibilità e l’innovazione nell’ambito energetico. La società, con la sua missione chiara e il track record di successo, si posiziona al centro di una trasformazione necessaria per garantire un futuro energetico sostenibile. Attraverso la progettazione di processi innovativi e la realizzazione di sistemi energetici avanzati, Gargano Esco contribuisce in modo significativo alla costruzione di un mondo in cui l’energia è prodotta e utilizzata in modo intelligente, rispettando l’ambiente e promuovendo la qualità della vita per le generazioni 27 future. Progetti

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Finanza&


A cura dell’Avv.

parere legale

Paolo Caputo

Info e contatti: studiopaolocaputo@libero.it

Proteggere il fondo dati aziendale: l’importanza della privacy nella gestione delle informazioni La gestione della privacy dei dati aziendali è diventata un tema centrale nel contesto normativo e commerciale odierno. Aziende di tutte le dimensioni e settori si trovano ad affrontare sfide sempre più complesse nella raccolta, archiviazione e utilizzo delle informazioni. In questa rubrica legale, esploreremo l’importanza della privacy nella gestione dei dati aziendali, i rischi connessi alla mancanza di attenzione a questo aspetto e le best practice legali per garantire la conformità normativa e la protezione delle informazioni sensibili. La Rivoluzione Digitale e la Privacy Aziendale: Un Nuovo Paradigma Con l’avvento della rivoluzione digitale, le aziende hanno abbracciato le tecnologie avanzate per migliorare l’efficienza operativa e la competitività. Tuttavia, questo progresso ha portato ad una crescente quantità di dati aziendali, spesso sensibili e personali. La gestione accurata e legale di queste informazioni è diventata cruciale per evitare conseguenze legali, proteggere la reputazione aziendale e instaurare la fiducia con i clienti e le parti interessate. Il Quadro Normativo: GDPR e Altre Leggi sulla Privacy Il General Data Protection Regulation (GDPR), entrato in vigore nel 2018, è un pilastro normativo che regola la privacy dei dati personali nell’Unione Europea. Le aziende che trattano dati personali

devono rispettare i principi fondamentali del GDPR, tra cui la trasparenza nel trattamento dei dati, la minimizzazione delle informazioni raccolte e la sicurezza dei dati. L’Italia, inoltre, ha il suo quadro normativo sulla privacy, che si integra con le direttive europee e fornisce ulteriori dettagli sul trattamento dei dati. Rischi Legati alla Violazione della Privacy Aziendale La violazione della privacy aziendale può comportare conseguenze legali e finanziarie significative. Le sanzioni previste dal GDPR possono arrivare a cifre molto elevate, e le aziende che non rispettano le normative sulla privacy possono subire danni alla reputazione e perdite di clienti. Inoltre, la mancanza di attenzione alla privacy può facilitare accessi non autorizzati e attacchi informatici, con gravi rischi per la sicurezza dei dati.

Policy di Privacy Aziendale: Adozione di politiche di privacy aziendale chiare e accessibili a tutti i dipendenti. Queste policy dovrebbero definire come vengono raccolti, utilizzati e protetti i dati aziendali. Accesso Limitato: Limitazione dell’accesso ai dati sensibili solo a dipendenti autorizzati. L’implementazione di sistemi di autenticazione a più fattori può aumentare la sicurezza dell’accesso. Sicurezza Informatica: Investimento in misure di sicurezza informatica avanzate per prevenire violazioni e proteggere i dati aziendali da minacce esterne e interne. Consulenza Legale Specializzata: Collaborazione con consulenti legali specializzati in privacy e protezione dei dati per garantire la conformità alle normative vigenti e ricevere consulenze specifiche per il settore. Conclusioni: La Privacy dei Dati come Priorità Aziendale

In un’era in cui i dati rappresentano un Best Practice per la Gestione della Pri- asset aziendale cruciale, la gestione delvacy Aziendale la privacy diventa una priorità non solo per rispettare le normative, ma anche Consapevolezza e Formazione: La con- per preservare la fiducia dei clienti e sapevolezza dei dipendenti è essenziale. proteggere la reputazione aziendale. InLa formazione regolare su pratiche sicu- vestire in politiche e pratiche di gestione re di gestione dei dati e sulla conformi- della privacy, insieme a una consapevotà normativa contribuisce a creare una lezza diffusa tra i dipendenti, è essencultura aziendale attenta alla privacy. ziale per garantire una gestione sicura Valutazione dei Rischi: Conduzione di e legale delle informazioni aziendali, una valutazione dei rischi per identifica- contribuendo a costruire una base solire e mitigare le potenziali vulnerabilità da per il successo a lungo termine delle nella gestione dei dati aziendali. aziende nell’era digitale.


A c u r a d i To m m a s o M a z z i o t t i Presidente C.d.A. Cred.it Spa

economia a 360°

Tra sfide e prospettive: le politiche economiche dell’Europa nel primo semestre 2023 L’Europa si trova di fronte a un primo semestre del 2023 ricco di sfide economiche e prospettive di ripresa. Con l’ombra della pandemia che persiste e l’incertezza globale, le politiche economiche assumono un ruolo cruciale nella definizione del percorso della regione. In questa rubrica economica, analizzeremo le principali tendenze e decisioni politiche che caratterizzeranno l’Europa nei primi sei mesi del 2023. 1. Il Contesto Pandemico e le Misure di Ripresa Economica La pandemia da COVID-19 continua a influenzare le decisioni economiche dell’Europa nel 2023. Nonostante progressi significativi nella vaccinazione, la minaccia di nuove varianti e l’andamento incerto della situazione sanitaria richiedono una gestione attenta delle politiche economiche. L’Europa è chiamata a bilanciare la necessità di mantenere misure di sicurezza con l’urgenza di stimolare la ripresa economica. 2. L’Agenda della Green Economy: Investimenti e Sostenibilità L’Europa rafforza il suo impegno verso una transizione verde nel primo semestre del 2023. Il Green Deal dell’Unione Europea (UE) continua a guidare gli sforzi per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica entro il 2050. Le politiche economiche si concentrano su investimenti in tecnologie sostenibili, energie rinnovabili e progetti di infrastruttura a basso impatto ambientale, con l’obiettivo di creare un’economia resiliente e sostenibile. 3. Recovery Fund: L’Iniezione di Liquidità per la Ripresa Il NextGenerationEU, il piano di ripresa e resilienza dell’UE, rappresenta una pietra miliare nelle politiche economiche europee del 2023. Questo fondo mira a sostenere gli Stati membri attraverso investimenti e riforme strutturali per stimolare la ripresa post-pandemica. Gli Stati membri stanno utilizzando queste risorse per affrontare le disuguaglianze, potenziare la digitalizzazione e rafforzare la resilienza economica. 4. Inflazione e Politiche Monetarie: Il Ruolo della BCE L’inflazione, una variabile critica nell’equazione economica, rimane al centro dell’attenzione. La Banca Centrale Europea (BCE) è chiamata a gestire l’equilibrio tra la stimolazione economica e il controllo dell’inflazione. La revisione strategica della BCE, che comprende anche l’analisi delle politiche di inflazione, influenzerà le decisioni sulla politica monetaria nel primo semestre del 2023. 5. La Questioni Fiscali e la Coordinazione tra Stati Membri

Le politiche fiscali continuano a essere al centro del dibattito europeo. La coordinazione tra gli Stati membri è essenziale per garantire una risposta uniforme alle sfide economiche. Le discussioni sulla possibilità di armonizzare le politiche fiscali per migliorare l’efficienza e ridurre le disparità economiche sono al centro dell’agenda, con l’obiettivo di costruire una maggiore solidarietà economica tra gli Stati membri. 6. Le Tensioni Commerciali Globali e il Ruolo dell’Europa Le tensioni commerciali globali rappresentano un’ulteriore variabile da considerare. L’Europa cerca di bilanciare gli interessi economici con partner commerciali chiave, rispondendo a sfide come la crescente concorrenza internazionale e le dispute commerciali. Le politiche economiche devono considerare attentamente come mantenere e rafforzare la posizione economica dell’Europa nel contesto globale. 7. La Digitalizzazione e la Trasformazione Tecnologica La digitalizzazione e la trasformazione tecnologica sono motori fondamentali della crescita economica. Le politiche europee nel primo semestre del 2023 mirano a stimolare l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo per consolidare la leadership europea nel settore tecnologico. Iniziative come la creazione di un mercato unico digitale e la promozione della connettività ad alta velocità sono parte integrante di questa strategia. 8. La Formazione e l’Istruzione come Investimento nel Capitale Umano La valorizzazione del capitale umano attraverso politiche di formazione e istruzione è al centro delle politiche economiche europee. Investire nella qualificazione della forza lavoro è cruciale per aumentare la produttività e la competitività. Iniziative per favorire l’educazione continua e la formazione professionale sono implementate per affrontare le sfide del mercato del lavoro in rapida evoluzione. In conclusione, il primo semestre del 2023 sarà caratterizzato da un delicato equilibrio tra la gestione delle sfide immediati e la creazione di basi solide per la crescita futura. Le politiche economiche europee riflettono l’ambizione di unire sostenibilità, inclusività e resilienza. Come l’Europa naviga attraverso un panorama economico complesso, la flessibilità e la capacità di adattamento saranno essenziali per 29 affrontare le sfide e capitalizzare sulle opportunità emergenti. Progetti

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Finanza&


A cura di Dario Gucci Avvocato

SuperBonus 110%

La legittimità delle delibere assembleari in tema di superbonus L’assemblea dei condomini nel momento in cui intende accostarsi alla disciplina dei lavori edilizi assistiti da superbonus 110% ex D.L. n. 34 del 2020 convertito con la Legge n. 77 del 2020 è chiamata ad adottare una serie di delibere prima di poter arrivare all’agognato materiale avvio dei lavori. Per brevità si sintetizza qui di seguito l’oggetto delle varie delibere da adottare in successione: Incarico ad un tecnico per l’analisi di prefattibilità dell’intervento edilizio: si tratta di esaminare lo stato di fatto dell’edificio e di far determinare al tecnico se lo stesso abbia le caratteristiche edilizie, urbanistiche e termiche per l’ottenimento del superbonus 110% ed indirettamente anche il suo “stato legittimo” cioè la conformità del manufatto a quanto assentito nel tempo dall’Autorità edilizia comunale; ulteriore incarico ad un tecnico per una analisi di fattibilità, cioè l’individuazione delle opere che concretamente potranno essere eseguite sull’edificio e le conseguenze delle medesime sul piano antisismico ed energetico al fine di raggiungere il miglioramento richiesto dalla normativa; un ulteriore incarico ad un tecnico per la realizzazione di un’indagine termica sull’edificio e sul suo involucro con redazione dell’APE (attestato di prestazione energetica dell’edificio); infine, si arriva alla delibera assembleare per l’incarico ai tecnici che dovranno seguire l’intero iter ed alle imprese esecutrici che concretamente dovranno eseguire i lavori. In tal caso è preferibile affidarsi ad un contraente generale (general contractor) che si incaricherà di ambedue gli aspetti, quello professionale e quello organizzativo-imprenditoriale, curando il buon esito dell’intervento e semplificando l’attività dei committenti e degli amministratori di condominio. Veniamo quindi ad una disamina dei quorum necessari per l’adozione di valide delibere assembleari. Occorre preliminarmente affrontare la tematica del quorum costitutivo della seduta assembleare, cioè il numero di condomini sufficienti alla legale costituzione dell’organo deliberativo.

Il Codice civile dedica a quest’aspetto il primo ed il terzo comma dell’art. 1136. Per poter considerare valida la costituzione dell’assemblea occorre che siano presenti tanti partecipanti che rappresentino almeno due terzi del valore dell’edificio (come da tabelle millesimali) nonché, la maggioranza dei partecipanti al condominio (calcolati su base capitaria) Essendo difficile il raggiungimento di detto quorum il codice ne prevede un abbassamento, in sede di seconda convocazione dell’assemblea, alle seguenti soglie: Un terzo del valore dell’edificio Un terzo dei partecipanti al condominio Detto quorum costitutivo in prima o seconda convocazione vale per qualsivoglia delibera assembleare comprese quelle che riguardano le innovazioni e gli interventi agevolati da superbonus 110%. Quanto al quorum deliberativo va rilevato che lo stesso si compone di due soglie: la prima soglia che è identica in ogni tipo di deliberazione è che il numero dei favorevoli (sempre con il sistema capitario) sia sempre superiore a quello dei contrari: si deve cioè formare una maggioranza fisica di persone in seno all’assemblea. La maggioranza si computa ovviamente solo sulla base delle persone presenti in seno all’assemblea al momento della singola specifica delibera. Raggiunta questa maggioranza occorre computare il valore della medesima sulla base delle tabelle millesimali, ed è a questo punto che il codice pone soglie diverse a seconda dell’oggetto della deliberazione da adottare. Abbiamo dunque un ventaglio di soglie: Metà del valore dell’edificio in prima convocazione (art. 1136, 2° co.) Un terzo del valore dell’edificio in seconda convocazione (art. 1136, 3° co.) Sempre la metà del valore dell’edificio in alcuni casi specifici: nomina amministratore, liti attive o passive, riparazione di notevole


entità, innovazioni cd. “sociali” ed altro (art. 1136, 4° co) Due terzi del valore dell’edificio in caso di innovazioni ex art. 1120 primo comma. (art. 1136 5° c.) Come si può agevolmente rilevare di norma il quorum deliberativo richiesto per le approvazioni delle delibere è inferiore o al di più uguale al quorum costitutivo; si ipotizza che in seno al consesso assembleare si formino una maggioranza ed una minoranza; vi sono però dei casi in cui per l’importanza delle decisioni da assumere il nostro Codice civile prevede un quorum deliberativo più alto del quorum costitutivo; in tali casi l’assemblea è regolarmente formata, può esaminare e discutere l’argomento ma non può deliberare. Si pensi al caso delle innovazioni cd. ordinarie ove in seconda convocazione è sufficiente un terzo dei condomini e dei valori millesimali per costituire l’assemblea ma addirittura due terzi dei valori millesimi per deliberare. Per ovviare a queste problematiche che indubbiamente frenano l’attività dell’assemblea con la novella del 2012 è stata rivista la disciplina delle innovazioni e individuata una sottocategoria di innovazioni cd. “sociali” Infatti, gli artt. 1120, commi 2 e 3, e gli artt. 1122-bis e 1122-ter del Codice civile, riprendendo talvolta discipline già contenute in una disorganica preesistente legislazione speciale, favoriscono, quanto all’individuazione dei quorum deliberativi occorrenti ed alle modalità esecutive coinvolgenti sia beni condominiali sia porzioni esclusive, le installazioni su parti comuni di opere ed impianti (centralizzati e non centralizzati) relativi a: sicurezza e salubrità dell’edificio (opere di consolidamento statico ed antisismico ed altro); eliminazione delle barriere architettoniche (innalzando peraltro la maggioranza necessaria rispetto a quella prima prevista dall’art. 2, co. 1° L. 13/89) contenimento del consumo energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili, ricezione radiotelevisiva e di flussi informativi, videosorveglianza. La disciplina agevolativa fa decrescere il quorum deliberativo dai due terzi dell’art. 1136, 5° co. alla metà del valore dell’edificio. Già nella riforma del 2012 (Legge n. 220 del 2012 e successive modifiche) vi era l’idea di agevolare l’espressione di una volontà assembleare in tutte quelle delibere che avevano ad oggetto un utile miglioramento degli edifici. Detto miglioramento ha una funzione che travalica gli interessi dei singoli condomini ed assurge ad interesse collettivo dell’intera comunità. La sicurezza antisismica, il minor consumo energetico, l’abbattimento delle barriere architettoniche hanno una funzione collettiva e sociale che giustifica la particolare attenzione del Legislatore. In questa sottocategoria di interventi innovativi previsti nella novella del 2012 all’art. 1220 ritroviamo già in embrione tutti quegli interventi che saranno poi previsti nella successiva disciplina della legge n. 63 del 2013 (bonus antisismico ed energetico) e dal successivo D.L. n. 34 del 2020 (Superbonus 110%). Sono infatti compresi nel cd. Superbonus 110% sia gli interventi

volti al miglioramento della statica dell’edificio sia quegli interventi destinati a migliorarne la resa energetica nonché gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche. Abbiamo quindi una stratificazione di norme sempre più agevolative che coinvolgono in linea di massima la stessa tipologia di interventi. In ultimo la disciplina agevolativa del Superbonus 110% oltre ad incidere molto favorevolmente sulla disciplina fiscale fa decrescere ulteriormente per detti interventi il quorum deliberativo dalla metà prevista all’art. 1120, 2° co. fino ad un terzo del valore dell’edificio, nei fatti il quorum deliberativo più basso di tutta la disciplina condominiale. In buona sostanza tutti gli interventi agevolati contenuti nell’articolo n. 119 del D.L. n. 34 del 2020, il Decreto “rilancio”, sono trattati dalla normativa speciale al pari al pari di una decisione assembleare ordinaria di minima importanza, con i quorum meno consistenti in assoluto e che qui di seguito si riassumono: Quorum costitutivo (in seconda convocazione): Un terzo del valore dell’edificio ed un terzo dei partecipanti al condominio Quorum deliberativo: maggioranza dei presenti all’assemblea ed un terzo del valore dell’edificio. Con detti quorum ai sensi del comma 9 bis del citato articolo 119 l’assemblea del condominio può procedere all’approvazione degli interventi di assistiti da superbonus (commi da 1 ad 8 del medesimo articolo) incluse tutte le deliberazioni prodromiche precedentemente descritte nonché di far contrarre al condominio un prestito finalizzato alla loro esecuzione. Inoltre, con la stessa maggioranza l’assemblea può deliberare tanto l’adesione all’opzione per la cessione del credito d’imposta quanto l’opzione per lo sconto in fattura di cui al successivo articolo 121 del citato decreto. L’assemblea quindi nell’ambito delle proprie attribuzioni (cioè i lavori sulle parti comuni dell’edificio) può commissionare gli studi prodromici ed i lavori, nonché decidere delle sorti del credito fiscale. Con i medesimi quorum l’assemblea del condominio può anche imputare, in deroga alle tabelle millesimali, ad uno o più condomini dell’intera spesa riferita all’intervento deliberato. In tal caso si circoscrivono i beneficiari dell’intervento escludendo alcuni condomini e realizzando una forma di “accollo” interno al condominio. Di norma avviene nei casi più spinosi di proprietà contese o mancata conoscenza dell’identità dei proprietari. La norma pone però l’esplicita condizione che i condomini “accollanti”, ai quali cioè sono imputate le spese, esprimano singolarmente parere favorevole. In conclusione, il Legislatore nel regolare la materia ha manifestato grande chiarezza ed analiticità al punto da agevolare notevolmente gli operatori del settore e gli amministratori di condomini nell’interpretazione del testo di legge. L’intero impianto normativo è di tutta evidenza agevolativo ed è un’ottima occasione per l’ammodernamento antisismico ed energetico degli stabili condominiali vetusti. Non rimane che augurarci che, con gli opportuni contrappesi e controlli, l’intera disciplina possa avere una durata la più lunga possibile.


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