Magazine P&F dicembre 2023

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - AUT. N°MIPA/CENTRO-SUD/191/2022

Progetti & Finanza MAGAZINE

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NATALE 2023 Cresce lo shopping ma crescono anche i debiti

Welfare aziendale in boom: Epassi si espande in Europa P ubb l i c a zi o n e m e nsi l e i n fo r m a to d i g i t a l e su l si to www. p r o g e t t i e f i nanza. i nfo

anno VI • numero 64 • dicembre 2023

E d i to r e P a yc l i c k sr l


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DICEMBRE 2023

8 MILIARDI PER I REGALI DI NATALE, +11,3% RISPETTO AL 2022. MA I DEBITI CRESCONO Ogni neonato in Italia ha già un debito di 10 mila euro. Bertollo (Legge3.it): “Lipstick effect e spese ‘ricompensa’, in molti rischiano di perdere il controllo con le rate. Insegnare a gestire il denaro già nelle scuole” 8 miliardi di euro, in media 186 euro a testa. È quanto, secondo Confcommercio, spenderà in media ogni persona in Italia per i regali di Natale, l’11,3% in più rispetto al 2022, quando la spesa si era attestata sui 165 euro, ma ancora sotto i livelli del 2019, in cui si registrò la spesa media di 194 euro a persona. Ai regali si aggiungono poi le vacanze. Per una settimana bianca per due a Capodanno si spende tra 1.500 e 4.500 euro, e i biglietti aerei non sono mai stati così cari, con un +54% sui collegamenti europei e prezzi assurdi per i voli interni: negli orari e giorni più gettonati, Milano Palermo andata e ritorno può costare anche oltre 700 euro. Cresce lo shopping ma crescono anche i debiti. A lanciare l’allarme in questi giorni è stata Assoutenti, secondo cui ogni cittadino italiano, neonati inclusi, hanno un debito con le banche di ben 10 mila euro. “Purtroppo, paghiamo il prezzo di una scarsa educazione finanziaria. Appare sempre più evidente che gli italiani non sappiano gestire i soldi. – Commenta Gianmario Bertollo, fondatore di Legge3.it, società che da anni aiuta privati ed imprenditori a uscire da situazioni di sovraindebitamento – Paradossalmente, in momenti di crisi come quello che stiamo vivendo oggi, c’è maggior propensione ad acquistare cose che vengono percepite o come spese insignificanti (il cosiddetto lipstik effect), o ricompense (come viaggi e vacanze). Spesso, però, si tende a sottovalutare l’effetto che anche la più piccola spesa non necessaria può avere sul bilancio famigliare”. Con Legge3.it da anni Gianmario Bertollo chiede che si faccia una maggiore e migliore educazione finanziaria, partendo già dalle scuole elementari con nozioni rudimentali, fino ad arrivare a concetti più complessi alle superiori. L’ultimo Rapporto sul Sovraindebitamento redatto da Legge3.it e dall’Associazione Liberi dal debito riporta che nel 2022 il 37% delle famiglie ha avuto difficoltà ad acquistare cibo, e circa una su due non è riuscita far fronte a tutte le spese legate all’abitazione. “Uno dei principali sintomi della malagestione del denaro è la rateizzazione di spese non necessarie come regali, viaggi, abbigliamento, smartphone… Rate che possono sembrare piccole somme, ma che spesso poi vanno ad aggiungersi ad altre spese, magari necessarie. – Prosegue Bertollo – Ora sono sempre di più le società che permettono di rateizzare, come Klarena o PayPal, e questo incentiva ancora di più a fare acquisti. Un sistema che innesca un circolo vizioso, in cui il malcapitato si trova sempre più in difficoltà, fino a non riuscire a far fronte neanche alle spese quotidiane di sussistenza, e che talvolta finisce nella richiesta di prestiti, che si traducono in altre rate da saldare, più gli interessi. Impariamo a valutare ogni tipo di acquisto e a dividerli in necessari e non necessari, sostenibili e troppo gravosi. E ricordiamo che chiedere prestiti per un

ED ITO RIA LE

viaggio o per lo shopping di cenone e regali di Natale non è mai una buona idea”.

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Tommaso Mazzi EDITORE


Progetti & Finanza

S O M M A R I O

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Assicurazioni: boom dell’embedded insurance

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L’AI ottimizza XTB: analisi e vantaggi

anno VI • numero 64 • dicembre 2023 •

Grifal: cArtù®, nuova rete europea per il cartone ecosostenibile

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Direttore Responsabile Maria Rosaria De Leonardis Realizzazione editoriale e pubblicita’ Pay Click Srl Piazza IV novembre, 4 20124 Milano Tel. +39 02 82396397 Pec: payclicksrl@pec.net P. Iva: 04167300716 Sito web www.progettiefinanza.info

26 Vacanze inverno 2024 ritorno ai livelli pre-Covid

Progetto grafico Pay Click Srl Foto: Stock.adobe.it Testata giornalistica registrata al Tribunale di Foggia n. 3 del 28/04/2021 ................................................ E’ vietata la riproduzione anche parziale dei testi e materiale fotografico

Allarme frodi: 80% aziende italiane nel mirino +61% in difficoltà

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COME PUÒ L’AI AUMENTARE L’EFFICIENZA delle piattaforme XTB?

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e possibilità sono molteplici. Utilizzeremo l’IA per democratizzare l’accesso ai dati e personalizzare l’esperienza degli utenti. Un’interfaccia conversazionale più unificata per i materiali di formazione, le opzioni di configurazione della piattaforma e l’assistenza, insieme all’accesso all’analisi dei dati finanziari correnti, dovrebbe rendere gli utenti della piattaforma più efficienti nelle loro operazioni quotidiane. Quando si sarà in grado di fare di più senza lasciare la piattaforma XTB e di specificare le intenzioni in linguaggio naturale, le cose saranno fatte molto più velocemente. Ci stiamo muovendo verso un mondo in cui un report personalizzato e interattivo viene generato da dati freschi ogni volta che lo si chiede. Immaginate il vostro assistente personale che vi aiuta a distillare le informazioni disponibili sulla piattaforma.

Qual è il potenziale dell’IA per aumentare i profitti dei clienti di XTB? Un accesso più semplice alle conoscenze, unito a una migliore capacità di confrontare e visualizzare le informazioni chiave sugli strumenti finanziari, consentirà ai nostri clienti di prendere decisioni più rapide e accurate. Le analisi che prima richiedevano strumenti diversi e ore di ricerca saranno possibili in pochi minuti. Sarà più facile simulare gli scenari migliori e peggiori e prepararsi di conseguenza. Anche se le decisioni di investimento rimarranno sempre nelle mani del cliente, le intuizioni derivanti da un’analisi dei dati quasi senza sforzo faciliteranno strategie di investimento più coerenti e redditizie. Qual è il ruolo dei dipendenti di XTB nell’implementazione dell’IA? I dipendenti di XTB devono avere una mentalità aperta, ma anche essere vi-

gili in questo periodo di rapido sviluppo della tecnologia AI. Una buona comunicazione sarà fondamentale per risolvere i potenziali problemi e mettere a punto la tecnologia AI per l’adozione di massa. Gran parte della mia missione consiste nel creare un hub di competenze AI all’interno dell’azienda, che faciliterà tale comunicazione e formazione. Vogliamo dotare i dipendenti di XTB di un set di strumenti per l’implementazione e il supporto efficaci dell’IA nei prodotti XTB. Ovviamente, i data scientist lavoreranno a fianco dei team specifici dei prodotti per aiutarli a realizzare nuove funzionalità e supportarli durante il ciclo di vita del prodotto. Tuttavia, le tecnologie AI saranno parte integrante dei nostri flussi di lavoro a tal punto che, nel tempo, le competenze AI di base saranno considerate una capacità fondamentale dei dipendenti, simile ad esempio alle competenze di modifica dei fogli di calcolo.

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È sicuro? Quali sono i rischi associati all’applicazione della tecnologia e quali sono le misure di sicurezza previste? Affrontiamo la mitigazione dei rischi da più punti di vista. Innanzitutto, consideriamo l’IA come una tecnologia complementare, utilizzata per consigliare gli esseri umani e migliorare la loro produttività. In ogni caso, spetterà a un attore umano (sia esso cliente o dipendente di XTB) analizzare le intuizioni fornite dall’IA e prendere una decisione finale. In questo modo, riduciamo al minimo il rischio di propagazione di potenziali errori dell’IA. Inoltre, le nostre soluzioni di IA saranno costantemente monitorate per verificare la deriva dei dati e le anomalie. Sapremo quando i dati e i cambiamenti ambientali iniziano a influenzare le prestazioni dell’IA, prima che siano visibili su larga scala. Allo stesso modo, per affrontare poten-

ziali distorsioni nella nostra IA, analizzeremo i suoi dati di formazione per garantire una presenza sufficiente di tutte le categorie e i casi. Vale anche la pena di ricordare che una soluzione di IA pronta per la produzione di solito coinvolge più modelli, alcuni dei quali sono progettati per assegnare un punteggio alle risposte degli altri. Questo porta essenzialmente a un’IA in grado di autocorreggersi se alcuni dei suoi componenti falliscono. Allo stesso tempo, nel nostro lavoro utilizziamo tecnologie di IA all’avanguardia di giganti come Microsoft, Google e OpenAI, quindi utilizziamo tutte le misure di sicurezza integrate nella loro tecnologia. Prestiamo inoltre la massima attenzione alla sicurezza dei dati, assicurandone l’anonimizzazione e la crittografia e garantendo che nessun dato venga utilizzato da terzi per addestrare modelli di IA. Per garantire che i nostri sistemi di IA

forniscano intuizioni fondate sulla realtà, consideriamo la spiegabilità come un requisito. I nostri sistemi di IA forniscono i riferimenti ai dati di partenza e le fasi del ragionamento, in modo che l’utente possa comprendere la logica alla base di una previsione dell’IA. Tutte le misure di mitigazione citate sono necessarie, perché bisogna ricordare che tutti i modelli di IA sono buoni quanto i dati utilizzati per il loro addestramento. L’IA può essere soggetta all’allucinazione di informazioni errate, a previsioni distorte e a reazioni imprevedibili ai cosiddetti dati fuori distribuzione. Quando si trova di fronte a una situazione sconosciuta, l’IA può dare suggerimenti insensati all’utente. Inoltre, ciò che funziona bene oggi potrebbe non funzionare allo stesso modo tra qualche mese, a causa dei modelli stagionali e dei cambiamenti ambientali (sociologici ed economici).

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Progettazione Lo Studio è organizzato per svolgere in autonomia attività di progettazione strutturale sia nell’ambito dell’edilizia civile che industriale, sia per la creazione di nuove costruzioni che per la ristrutturazione e la rivalutazione di costruzioni esistenti.

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La direzione lavori strutturale è attuata attraverso un susseguirsi di verifiche, analisi, sopralluoghi, prove, riunioni, verbalizzazioni e attività che portano alla stesura finale della Relazione a Strutture Ultimate che rappresenta l’atto finale del processo.

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Grazie alla pluriennale esperienza in svariati campi dell’ingegneria, lo Studio Archimede svolge anche una importante attività di analisi di prefattibilità per interventi Superbonus 110%


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Assicurazioni, il mercato globale dell’embedded insurance supererà i 480 miliardi di dollari entro il 2032 (+660% in 10 anni): ecco i 5 vantaggi per compagnie e consumatori

All’interno del mercato delle piattaforme digitali, da anni in costante crescita, l’Embedded Insurance, ovvero l’integrazione dei servizi assicurativi all’interno di altri prodotti o servizi, è destinato a diventare il trend del futuro, passando dai 63,1 miliardi di dollari del 2022 ai 482,8 miliardi entro il 2032.

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L’Embedded Finance, ovvero l’integrazione di servizi finanziari in altri prodotti o servizi al fine di agevolare i pagamenti e le transazioni finanziarie, è un approccio che già ha riscosso successo nel settore bancario e dei pagamenti, soprattutto nell’e-commerce e nelle transazioni di servizi, generando un indotto di pagamenti “integrati” per oltre un trilione di dollari nel 2022, secondo quanto riporta JPMorgan Chase. In questo quadro più ampio s’inserisce l’Embedded Insurance, un trend nato nel settore assicurativo che è già entrato nella vita di tutti i giorni di diverse persone: pensiamo per esempio ai viaggiatori che già da diversi anni includono l’assicurazione di viaggio quando acquistano i biglietti aerei o ai consumatori che spesso aggiungono coperture di garanzia quando acquistano elettrodomestici di valore. Tuttavia, “il progredire della tecnologia e la crescita del commercio digitale hanno aperto le porte a una nuova era di questa tendenza”, ha dichiarato Tommaso Giovannini, Area manager di Mia-Platform, tech company italiana specializzata nella creazione e accelerazione di piattaforme e applicazioni digitali anche in ambito Insurance. Sono infatti diversi i settori che stanno integrando le coperture assicurative all’interno dei propri beni e servizi, sfruttando le potenzialità delle piattaforme digitali, e sono altresì

tante le richieste sempre più frequenti di prodotti o servizi integrati da parte dei clienti. Non a caso, secondo una recente ricerca condotta da DataHorizzon, il valore del mercato globale dell’Embedded Insurance, stimato in 63,1 miliardi di dollari nel 2022, si prevede raggiungerà i 482,8 miliardi entro il 2032, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 22,6% e un incremento di circa il 660% in 10 anni. A questo dato se ne aggiunge uno altrettanto interessante, che riguarda la significativa crescita del mercato globale delle piattaforme assicurative digitali dai 109,86 miliardi di dollari nel 2022 ai 202,66 miliardi nel 2027 con un CAGR del 13%, come evidenzia una recente ricerca di ReportLinker. Il fattore chiave che guiderà l’espansione di questo mercato sarà la crescente adozione del cloud computing poiché permette la memorizzazione e l’analisi dei dati in maniera affidabile ed efficiente, aspetto assolutamente essenziale per le operazioni assicurative digitali. “Indubbiamente anche l’Intelligenza Artificiale svolgerà un ruolo cruciale, considerando le innumerevoli potenziali applicazioni dell’IA Generativa in ambito assicurativo (dall’analisi dei dati, alla sottoscrizione delle polizze, al servizio clienti). Tuttavia, prima di parlare di AI, IoT e tec-

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nologie simili, la priorità dovrà essere sviluppare sistemi d’integrazione efficaci, che semplifichino lo scambio d’informazioni tra le compagnie assicurative e tutti gli attori che fanno parte del loro ecosistema”, ha commentato Giovannini di Mia-Platform. Dunque la sfida principale è sicuramente snellire i processi e lo scambio di dati tra compagnia, distributore e cliente finale: “La compagnia assicurativa deve avere un metodo tecnologico che gli permetta d’integrare diverse fonti di dati, dai sistemi interni come il sistema di portafoglio, quello di raccolta dei sinistri o il sistema di anagrafica, a fonti esterne, come CRIF o Ania, per l’arricchimento delle informazioni. In pratica la compagnia dovrebbe disporre di un’unica piattaforma digitale che le consenta di richiamare le diverse fonti, aggregarle in un unico punto e poi offrirle al mercato attraverso app, website o call center”. Questo migliora in maniera rilevante anche la user experience del cliente, il quale è così in grado di consultare tutte le sue polizze attraverso un unico punto di accesso, che contiene le informazioni dei clienti e può essere fruito da diversi canali, come per esempio il sito web e l’applicazione digitale della compagnia. Inoltre, la profilazione del cliente viene notevolmente ottimizzata e diventa più semplice per l’azienda costruire un’offerta personalizza-

ta. “L’altra sfida che le compagnie devono affrontare oggi riguarda la customizzazione del prodotto, in base sia al bisogno del cliente, sia del distributore, avendo necessità di vendere tanti prodotti diversi a clienti eterogenei e seguendo una filiera di vendita differente. Tuttavia, spesso il livello di maturità digitale delle compagnie non permette questo grado di personalizzazione. Le tech company giocheranno un ruolo fondamentale”, conclude Giovannini. Sebbene siano quindi diverse le sfide che le compagnie assicurative dovranno affrontare per evolvere e approcciare nuove strategie di distribuzione, l’Embedded Insurance è destinato a diventare il trend del futuro. Ma quali sono nel concreto i vantaggi che l’integrazione di coperture assicurative in altri prodotti o servizi comporta per compagnie, distributori e clienti? 1. Personalizzazione dell’offerta 2. Fidelizzazione dei clienti 3. Diversificazione del portafoglio 4. Ampliamento del mercato 5. Limitazione del rischio di incidenti e truffe

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11° Rapporto sulla povertà sanitaria di banco farmaceutico. 427.000 persone sono in condizioni di povertà sanitaria

SENZA IL TERZO SETTORE, ALMENO 1/5 DELL’OFFERTA SANITARIA NON SAREBBE GARANTITO

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ell’anno in corso, 427.177 persone (7 residenti su 10) si sono trovate in condizioni di povertà sanitaria. Hanno dovuto, cioè, chiedere aiuto ad una delle 1.892 realtà assistenziali convenzionate con Banco Farmaceutico per ricevere gratuitamente farmaci e cure. Rispetto alle 386.253 persone del 2022, c’è stato un aumento del 10,6%. Intanto, la spesa farmaceutica delle famiglie aumenta, ma la quota a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) diminuisce. Nel 2022 (ultimi dati disponibili), la spesa farmaceutica totale è pari a 22,46 miliardi di euro, 2,3 miliardi in più (+6,5%) rispetto al 2021 (quando la spesa era di 20,09 miliardi). Tuttavia, solo 12,5 miliardi di euro (il 55,9%) sono a carico del SSN (erano 11,87 nel 2021, pari al 56,3%). Restano 9,9 miliardi (44,1%) pagati dalle famiglie (erano 9,21 nel 2021, pari al 43,7%). Significa che, rispetto all’anno precedente, le famiglie hanno pagato di tasca propria 704 milioni di euro in più (+7,6%). In sei anni (2017-2022), la spesa farmaceutica a carico delle famiglie è cresciuta di 1,84 miliardi di euro (+22,8%). A sostenere di tasca propria l’aumento sono tutte le famiglie, anche quelle povere, che devono pagare interamente il costo dei farmaci da banco a cui si aggiunge (salvo esenzioni) il costo dei ticket. È quanto emerge dall’11° Rapporto Donare per curare – Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci realizzato con il contributo incondizionato di IBSA Farmaceutici e ABOCA da OPSan – Osservatorio sulla Povertà Sanitaria (organo di ricerca di Banco Farmaceutico). I dati sono stati presentati il 5 dicembre 2023 in un convegno promosso da Banco Farmaceutico e AIFA. Senza il Terzo settore, la tenuta del SSN sarebbe a rischio. Le non profit attive prevalentemente nei servizi sanita-

ri sono 12.578 (e occupano 103 mila persone). Di queste, 5.587 finanziano le proprie attività per lo più da fonti pubbliche. Tenendo conto di questo solo sottoinsieme, il non profit rappresenta almeno 1/5 del totale delle strutture sanitarie italiane (oltre 27.000), generando un valore pari a 4,7 miliardi di euro. Si conferma, infine, la relazione circolare tra povertà di reddito e povertà di salute: la percentuale di chi è in cattive o pessime condizioni di salute è più alta tra chi si trova in condizioni economiche precarie rispetto al resto della popolazione (6,2% vs. 4,3% nel 2021). La qualità della vita legata a gravi problemi di salute, inoltre, è peggiore per chi ha meno risorse rispetto a chi ha un reddito medio-alto (25,2% vs. 21,7%). Le risorse economiche non preservano, di per sé, da gravi patologie (specie all’aumentare dell’età), ma consentono di fronteggiarne meglio le conseguenze. A compromettere lo stato di salute di chi è economicamente vulnerabile, contribuisce la rinuncia a effettuare visite specialistiche, che è cinque volte superiore al resto della popolazione. «Attraverso il rigore del metodo scientifico dell’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria, vogliamo fornire un contributo di conoscenza su alcuni aspetti essenziali per qualificare la nostra società; in particolare, quest’anno ci preme sottolineare che tante persone in condizioni di povertà non riescono ad accedere alle cure non solo perché non hanno risorse economiche, ma anche perché, spesso, non hanno neppure il medico di base, non conoscono i propri diritti in materia di salute, o non hanno una rete di relazioni e di amicizie che li aiuti a districarsi tra l’offerta dei servizi sanitari. Senza il Terzo settore (e, in particolare, senza le migliaia di istituzioni non profit, di volontari e di lavoratori che si prendono cura dei malati), non solo l’SSN sarebbe meno sostenibile, ma il nostro Paese sarebbe umanamente e spiritualmente più povero», ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico Ets.

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GLI ITALIANI PRONTI A FORNIRE PIÙ DATI PER AVERE PRODOTTI ASSICURATIVI MIGLIORI È la principale evidenza dell’indagine di Capco tra chi oggi detiene almeno una polizza assicurativa. In cambio della disponibilità a condividere dati, ci si attendono soprattutto premi più economici e servizi più personalizzati. Il rapporto qualità-prezzo è il fattore più importante quando si acquista una polizza. Gli intermediari professionali restano il canale preferito per l’acquisto dei servizi assicurativi

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ccolgono con favore l’innovazione digitale, sono attratti dalla personalizzazione delle polizze e disposti a condividere con le compagnie assicurative dati personali aggiuntivi in cambio di servizi migliori e benefici concreti. Sono i principali orientamenti degli italiani sull’assicurazione emersi da un’indagine di Capco, società che opera a livello globale nella consulenza tecnologica e manageriale, focalizzata nell’industria dei servizi finanziari. La ricerca, condotta su un campione di mille italiani tra 18 e 65 anni detentori di almeno una polizza assicurativa, è parte di un progetto più esteso che, oltre all’Italia, ha coinvolto 13 Paesi nel mondo. La disponibilità a fornire dati aggiuntivi personali è elevata (88%) ed è

finalizzata a ottenere vantaggi concreti. Premi più economici (42%) e servizi più personalizzati (34%) guidano la classifica dei benefici attesi, ben al di sopra di una migliore gestione dei sinistri (36%). Il 70% desidera fortemente o preferirebbe prodotti più personalizzati ma si arriva al 77% per i detentori dei prodotti di risparmio a più lungo termine, al 75% per le polizze salute e al 73% per le polizze vita. Il metodo preferito per condividere dati aggiuntivi è attraverso l’installazione di una scatola nera nel veicolo (41%), seguita da un dispositivo intelligente in casa (31%) e da smartwatch/dispositivi wireless (27%). Il fattore decisionale nell’acquisto di una polizza assicurativa resta, di gran lunga, il rapporto qualità-prezzo (58% del campione), nettamente al di

sopra di altri fattori come la capacità dell’offerta assicurativa di soddisfare le proprie esigenze (37%) e la fiducia nel marchio (34%). Meno nette sono le risposte quando si tratta di scelta dell’assicuratore. Percentuali simili, tra i fattori principali, sono attribuite a velocità dei servizi (42%), ambito della copertura (40%) e reputazione della compagnia assicurativa (35%). Sostenibilità della compagnia e credenziali ESG sono considerate un importante fattore decisionale solo dal 10%. Il 65% del campione si considera ben informato sulla gamma di prodotti assicurativi oggi disponibili. Con oltre un terzo (35%) dei rispondenti che si dichiara incerto (24%) o poco informato (11%). Il canale preferito per l’acquisto di una polizza restano gli agenti (60%). Percentuali minori si registrano per

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l’acquisto autonomo (25%) o attraverso terzi (15%). Le richieste di risarcimento, in caso di sinistro, si fanno prevalentemente di persona (50%). Infine, i detentori di dispositivi mobili e app assicurative li usano per monitorare la gestione delle polizze (86%), l’aggiornamento delle informazioni personali (80%) e i rinnovi (74%). Lance Levy, CEO di Capco, ha dichiarato: “La nostra indagine rivela che nel mercato assicurativo italiano gli assicurati preferiscono acquistare le polizze dagli intermediari professionali e concentrarsi sul rapporto qualità-prezzo. Per raggiungere questo obiettivo, la maggior parte è disposta a condividere dati personali considerati funzionali a ottenere una gamma di prodotti e servizi più personalizzati. Catturare questa domanda richiede alle compagnie assicurative di riorientare i modelli operativi investendo in piattaforme digitali moderne, automatizzazione dei processi e gestione dei dati di livello superiore”. Paolo La Torre, Managing Partner Italia e Insurance Lead di Capco, ha dichiarato: “I risultati indicano che per le compagnie assicurative è diventato necessario investire in digitalizzazione e dati per trasformare i processi, migliorare il rapporto qualità-prezzo dei prodotti, offrire ai

clienti un’esperienza molto più fluida e personalizzata. Gli investimenti andrebbero anche indirizzati verso architetture dei dati e soluzioni operative più moderne, in particolare per usare l’IA/IA generativa in modo più efficace e sicuro. Gli investimenti dovrebbero essere finalizzati allo sviluppo di prodotti e servizi innovativi, centrati sul cliente e basati sui dati, da distribuire attraverso nuove partnership e canali”. Capco è una società di Wipro che opera a livello globale nella consulenza tecnologica e manageriale, focalizzata nell’industria dei servizi finanziari. Con un portafoglio clienti in crescita, che comprende oltre cento organizzazioni globali, Capco opera all’intersezione tra business e tecnologia combinando un pensiero innovativo e un’impareggiabile conoscenza del settore. I servizi di sono finalizzati ad accelerare le attività digitali in diversi segmenti: banche e sistemi di pagamento, mercato dei capitali, gestione dei patrimoni e asset management, assicurazioni, settore energetico. L’ingegnosità all’avanguardia di Capco origina dalla sua pluripremiata cultura Be Yourself At Work e dai suoi diversi talenti. Maggiori informazioni nel sito www.capco.com e su LinkedIn, Instagram, Facebook e YouTube.

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THE FUTURE

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Le vendite del cartone ondulato ecosostenibile e ultraresistente del Gruppo bergamasco, quotato all’Euronext Growth di Milano, hanno raggiunto ormai il 33% dei ricavi dell’azienda.

GRIFAL svilupperà una rete di siti europei per produrre il suo brevetto cArtù®

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Fonte: www.grifalgroup.com

viluppare una rete europea di siti dedicati alla produzione e trasformazione del suo cartone ondulato ultraresistente ed ecosostenibile cArtù® e alla vendita di soluzioni di imballo ecosostenibili basate su questo materiale. A questo progetto sta lavorando Grifal S.p.A., che guida un gruppo attivo nel mercato del packaging industriale dal 1969 ed è quotata sul mercato Euronext Growth Milan di Borsa Italiana.

L’obiettivo nel medio termine è di realizzare, in partnership con altri soggetti già presenti in quei territori, circa 14 nuovi siti produttivi nei principali Paesi europei, oltre a quello portoghese insieme con Grupo José Neves attivo da quest’anno e all’impianto diretto e proprietario di Timisoara, in Romania, avviato nel 2021. L’investimento ipotizzato per ciascun nuovo sito produttivo è di circa due milioni di euro per raggiungere un pareggio dell’investimento in 12 mesi e un potenziale fatturato di 10 milioni di euro. 18 Progetti Finanza&

Grifal ha, inoltre, ampliato di oltre 6.000 mq, in aggiunta ai circa 14.000 mq esistenti, lo staW W W . P R O G E T T I E F I N A N Z A . I N F O


bilimento principale di Cologno al Serio (BG). Il nuovo sito sta già ospitando la linea di produzione cArtù®4.0 che entrerà in funzione entro la fine dell’anno. In una situazione di mercato che vede la produzione industriale in contrazione, soprattutto nel settore legno-carta che ha segnato -15,8% su base annua, continua la crescita di cArtù®, brevetto Grifal e prodotto di punta del Gruppo, le cui vendite hanno raggiunto il 33% dei ricavi di Gruppo, così come quella delle vendite estere la cui percentuale ha raggiunto il 27% del totale. “Come Grifal – ha detto il presidente e amministratore delegato Fabio Gritti – il nostro impegno è quello di rendere cArtù® e la linea di prodotti cushionPaper il nuovo standard di imballaggio ecosostenibile, attraverso lo sviluppo di una rete internazionale di siti di produzione in partnership con aziende produttrici di imballaggi. Nel 2022 le vendite di cArtù® hanno superato i 12 mila euro, con un trend di crescita costante dal 2016. Fin dalla nascita, l’intero processo di creazione di cArtù®, brevetto Grifal, è stato caratterizzato dalle sue performance ambientali

e noi, come azienda siamo costantemente impegnati a ridurre ulteriormente il consumo di energia e le emissioni di CO2, rendendo la produzione del nostro speciale cartone ondulato cArtù® ancora più ecosostenibile”. cArtù® rispetto al cartone ondulato tradizionale richiede fino al 70% di materia prima in meno, il 100% della carta impiegata è certificata PEFC™ o FSC® e presenta una riduzione fino all’80% delle emissioni di CO2 rispetto a imballaggi realizzati con materiali plastici o cartone ondulato tradizionale. Essendo cArtù® completamente riciclabile e smaltibile nella raccolta differenziata della carta, vengono ridotti del 90% i volumi di materiale da smaltire a fine ciclo di vita. La produzione di cArtù®, inoltre, non richiede vapore né piani di asciugatura, garantendo un consumo di acqua pari a zero. Nel complesso, la produzione di cArtù richiede una quantità di energia trascurabile che impatta sul fatturato solo per il 2%, a differenza della produzione del cartone ondulato tradizionale che richiede vapore e piani di asciugatura a forte 19 Progetti consumo energetico. Finanza&

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Finanza&


LA CRESCITA DEL SEGMENTO DEL WELFARE AZIENDALE RIGUARDA TUTTO IL MONDO E ANCHE L’EUROPA CORRE DECISAMENTE VELOCE.

Welfare, cresce il mercato globale (+36% entro il 2029):

dopo l’Italia con Eudaimon, il gruppo Epassi si espande anche in Germania e nei Paesi Bassi

22 Progetti Finanza&

Mai come nel 2023 il mondo del welfare ha conosciuto uno sviluppo senza sosta. Secondo una recente stima pubblicata da HTF Market Intelligence, il mercato globale del welfare aziendale dovrebbe registrare un tasso di crescita annuo del 4,5% raggiungendo una dimensione del mercato di quasi 72 miliardi di dollari entro il 2029 (+36% in 5 anni). Ma non è tutto: secondo un recente studio di Astute Analytica, che pone attenzione al segmento delle piattaforme per l’utilizzo dei benefit, anche questo mercato crescerà in maniera importante con un tasso dell’8,1% fino al 2031 toccando quota 1,9 miliardi di dollari (+98%). Questi numeri sono alla base dei passi mossi da Epassi Group che, dopo aver acquisito il 100% dell’italiana Eudaimon nel luglio 2023, diventa sempre più leader del mercato europeo proseguendo nella sua espansione. Già leader di mercato per ciò che riguarda i pagamenti digitali dei benefit per i dipendenti di Europa del Nord, Regno Unito e Italia, con l’acquisizione strategica di Exercite, fornitore di servizi di welfare aziendale legati al benessere e alla salute, Epassi si espande anche in Germania e nei Paesi Bassi. Questa espansione arriva subito dopo l’operazione di un investi-

mento di maggioranza in Epassi da parte di TA Associates e Warburg Pincus LLC, società leader a livello mondiale di private equity focalizzate sugli investimenti in crescita. L’unione tra Epassi ed Exercite crea, dunque, uno dei maggiori fornitori privati di benefit per i dipendenti europei unendo oltre 7mila partner aziendali e oltre 11mila commercianti al proprio già ampio portafoglio. Quando l’acquisizione sarà completamente avvenuta, Epassi sarà in grado di servire oltre 20mila aziende in 7 paesi europei: Germania, Finlandia, Svezia, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito e Irlanda. I dipendenti, quindi, avranno la possibilità di scegliere e usufruire di una gamma di servizi acquistabili tramite welfare aziendale che supera le 73mila offerte. Il CEO di Epassi Pekka Rantala ha dichiarato: “L’accesso a soluzioni per la salute e il benessere è diventato prioritario per i datori di lavoro per poter assumere e trattenere talenti all’interno dell’azienda. Il nostro obiettivo, attraverso questa acquisizione, è diventare il principale fornitore paneuropeo di servizi multi-benefit e questa operazione sarà prioritaria. Questa transazione segna l’inizio del nostro prossimo obiettivo di crescita”. Epassi fornirà la piattaforma digitale multi benefici che per-

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metterà di offrire le migliori soluzioni a clienti, dipendenti e commercianti. Il direttore di Warburg Pincus Issam Abedin ha dichiarato: “Le fusioni e le acquisizioni strategiche sono un elemento centrale della strategia di investimento di TA e Warburg Pincus per Epassi e continueranno a muoversi per promuovere la creazione di valori attraverso la piattaforma. Exercite è una acquisizione strategica poiché accelera in modo sostanziale il piano di creazione di valore a lungo termine di Epassi facendo entrare anche il mercato tedesco, il maggiore mercato del lavoro in Europa, e fornendogli una scala significativa nella grande e affascinante categoria della salute e del benessere aziendale”. “Il nostro viaggio con Exercite è iniziato con l’ambizione di creare un leader per i servizi di fitness aziendale e salute digitale. L’azienda non solo ha raggiunto questo obiettivo, ma ha anche ampliato la propria portata in Europa attraverso acquisizioni strategiche. L’adesione a un gruppo internazionale segna un nuovo capitolo di crescita e innovazione per Exercite”, ha spiegato il Dr. Gregor Hengst, Managing Partner di Waterland. “Insieme a Waterland e al nostro ambizioso team di gestione, siamo riusciti a portare Hansefit ed Exercite Group al livello succes-

sivo mantenendo il nostro forte impegno nei confronti dei nostri clienti e partner. Grazie a tutti coloro che sono stati qui negli anni passati”, conclude Jens Pracht, fondatore di Hansefit. Alberto Perfumo, founder e CEO di Eudaimon, ha sottolineato l’importanza della dimensione del welfare orientata al benessere e alla salute delle persone, aggiungendo: “Combinando la nostra esperienza e le nostre competenze nel welfare sociale e individuale con la leadership tecnologica e l’esperienza sui benefit di Epassi saremo in grado di offrire soluzioni complete alle imprese e alle loro persone e di essere leader nel welfare aziendale in Europa. Dall’inizio della nostra avventura insieme, abbiamo trovato con i nostri interlocutori una piena sintonia di valori e di modo di fare business: sono quelli che hanno guidato Eudaimon negli oltre 20 anni dalla fondazione e che continueranno a guidarci.” I termini delle transazioni non sono stati resi noti. La transazione Exercite è soggetta alle consuete condizioni di chiusura. Goodwin, Kirkland & Ellis e Paul Weiss hanno assistito TA e Warburg Pincus nell’acquisizione di Epassi e nella combinazione con Exercite.

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IPSOS: i vacanzieri per l’inverno 2024 tornano ai livelli pre-pandemia

Il nuovo aggiornamento dell’indagine Ipsos, Future4Tourism, racconta che la voglia di vacanza degli italiani non si ferma nonostante le difficoltà economiche dovute all’inflazione. Il 64% dei connazionali prevede di fare almeno un periodo di vacanza tra gennaio e marzo 2024 riportando la percentuale dei vacanzieri ai livelli pre-pandemia (a novembre 2019 la quota di viaggiatori invernali era pari al 63%). Tra chi ha già deciso la destinazione, l’Italia perde consensi rispetto al passato più recente, pur rimanendo saldamente al primo posto nelle scelte dei viaggiatori (62%; -6pp in confronto all’inverno 2023). Si ricomincia a viaggiare principalmente verso le mete europee (25%) e si accresce l’interesse per le crociere (4%). Relativamente alla tipologia di vacanza, i viaggiatori si suddividono quasi equamente tra vacanze in città d’arte, vacanze al mare e vacanze in montagna-lago-collina. Relativamente a questo aspetto, nonostante si registri una ripresa delle visite culturali, queste restano ancora lontane dal periodo pre-pandemico (45% delle scelte vs il 35% attuale) favorendo le destinazioni di mare e montagna. L’inverno per molti italiani significa trascorrere giornate sulla neve. Tra gli sciatori il 20% non modificherà le proprie abitudini rispetto agli scorsi anni: il restante 80% si vedrà costretto a adottare strategie di contenimento della spesa. Si sceglieranno località con prezzi degli impianti di risalita più contenuti (31%), 26 si ridurranno le giornate di sci (27%) finanche alla completa rinunProgetti cia alla pratica sportiva almeno per quest’anno (22%). Finanza&

Infine, quali sono le previsioni per le vacanze del periodo natalizio? Il 20% degli italiani è intenzionato a fare un periodo di vacanza fuori casa durante le festività (in aumento di 2pp rispetto allo scorso anno). Circa 8 connazionali su 10 rimarranno in Italia. Il Capodanno è la festività che si decide di includere prevalentemente nel proprio periodo di viaggio (47% dei viaggiatori). In aumento la quota di coloro che, pur facendo vacanze via da casa, non includeranno alcuna festività (31%; +7pp in confronto allo scorso anno). Oggi Ipsos è la terza più grande società di ricerche di mercato al mondo, presente in 90 mercati e impiegando oltre 18.000 persone. I nostri professionisti della ricerca hanno sviluppato capacità multi-specialistiche uniche che forniscono potenti spunti su azioni, opinioni e motivazioni di cittadini, consumatori, pazienti, clienti o dipendenti. Le nostre 75 soluzioni di business si basano su dati primari provenienti dai nostri sondaggi, monitoraggio dei social media e tecniche qualitative o di osservazione. “Game Changers” – il nostro slogan – riassume la nostra ambizione di aiutare i nostri 5.000 clienti a navigare più facilmente nel nostro mondo in profonda evoluzione. Fondata in Francia nel 1975, Ipsos è quotata all’Euronext di Parigi dal 1 ° luglio 1999. * Fonte: Future4Tourism, ricerca di Ipsos sul turismo nazionale e internazionale - Nota metodologica: 1000 interviste on-line CAWI rappresentative della popolazione italiana 16 anni e più; periodo di rilevazione 15-21 novembre 2023.

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“L’Omnicanalità è un percorso in divenire: l’obiettivo finale è rendere ogni touchpoint un punto di conversazione” SPITCH, CHE SUPPORTA LA RICERCA 2023 DELL’OSSERVATORIO OMNICHANNEL CUSTOMER EXPERIENCE DEL POLITECNICO DI MILANO, COMMENTA LE EVIDENZE EMERSE DALL’ULTIMO REPORT

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Il grado di maturità complessivo delle medie e grandi imprese italiane nella trasformazione omnicanale, valutato attraverso l’“OCX Index”, è oggi pari a 4,5/10. A rivelarlo è la ricerca 2023 dell’Osservatorio Omnichannel Customer Experience del Politecnico di Milano, che evidenzia un generale aumento delle aziende interessate alla trasformazione omnicanale, identificando all’interno del campione una corposa sezione di aziende, pari al 46%, che sta lavorando positivamente su almeno una variabile chiave dell’OCX Index, dal semplice sviluppo strategico (21%) all’implementazione dello stack tecnologico necessario (25%). Solo l’8% delle imprese può essere definito “Avanzato” in termini di maturità omnicanale. Spitch, tra i principali fornitori globali di soluzioni di intelligenza artificiale conversazionale e, per la quarta volta consecutiva, tra le aziende che supportano in qualità di Sponsor l’Osservatorio, ha accolto positivamente i dati presentati, leggendo negli stessi la decisa avanzata delle aziende italiane verso una customer experience potenziata, che si affida sempre più agli analytics per cogliere la vera Voice of the Customer (VoC). “ll 34% delle aziende fa uso di una Customer Data Platform, un dato positivo sebbene solo un’azienda su tre riesca a integrare i dati a sua disposizione in logica Single Customer View e solo il 40% delle aziende utilizzi analisi di tipo predittivo; ma le innovazioni tecnologiche si devono accompagnare al fattore umano, che rimane ancora un elemento decisivo della customer experience”, dichiara Alessandra Peterlin, Head of Sales & Consul-

tancy Italia di Spitch, citando i dati della ricerca. “L’omnicanalità non deve confondersi con la sola razionalizzazione del costo e con la completa automazione, ma identificarsi come il fulcro evolutivo dell’assistenza, che per realizzare una visione di ‘Hyperpersonalization’ dovrà passare da una formazione attiva del customer care, un maggiore employee engagement e la nascita di nuove figure professionali. L’obiettivo ultimo è che, in qualsiasi touchpoint, l’esigenza del cliente sia soddisfatta e si realizzi una vera Conversational Experience, parte di un Customer Journey che è, e sarà, sempre più digitale”. Spitch.ai è un’affermata azienda svizzera con presenza globale in grado di ridurre costi, incrementare il fatturato e migliorare la customer experience. Nel 2019 Spitch è stata riconosciuta da Gartner “cool vendor” nel settore delle tecnologie vocali. Ciascuna soluzione è parte integrante della piattaforma omincanale conversazionale di Spitch, basata su tecnologie proprietarie. La piattaforma è dotata di una serie di tool che permettono lo sviluppo di soluzioni sia on premise che in cloud, con un livello di complessità minimo e un rapido time-to-market. La piattaforma omnicanale di Spitch, grazie alle proprie soluzioni basate sull’intelligenza artificiale, permette di migliorare la customer experience e ridurre i costi operativi, p.e. delegando le attività ripetitive ad assistenti virtuali potenziati dall’IA, che coadiuvano i clienti nella soddisfazione di richieste standard e contemporaneamente garantiscono agli operatori umani il tempo necessario per la gestione di problematiche complesse.

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Il 61% delle aziende italiane dichiara difficoltà a tenere il passo con la rapida evoluzione delle minacce di frode

RAPPORTO EXPERIAN-FORRESTER CONSULTING: crescono le frodi nel 2023, in Italia colpite l’80% delle aziende Experian ha pubblicato i risultati dell’ultimo “Forrester Fraud Research Report 2023” che analizza l’allarmante aumento delle perdite causate dalle frodi alle imprese e fornisce indicazioni su come contrastarle. Condotta da Forrester Consulting, l’indagine ha raccolto le opinioni di 308 responsabili del fraud management presso aziende attive nei settori dei servizi finanziari, delle telecomunicazioni e dell’e-commerce in dieci Paesi delle regioni EMEA e APAC: Australia, Danimarca, Germania, India, Italia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Sudafrica, Spagna e Turchia. Le perdite dovute alle frodi sono in significativo aumento I risultati rivelano che, rispetto allo scorso anno, le perdite dovute alle frodi sono aumentate per quasi 3 intervistati su 4 (73%), in particolar modo nel settore dei servizi finanziari in cui il 78% delle organizzazioni ha segnalato un aggravarsi della situazione. In Italia, il quadro è più complesso: la percentuale di imprese che segnala un aumento delle frodi arriva all’80% ed è soprattutto il settore delle telecomunicazioni a soffrirne. I fattori alla base di questa impennata di attacchi 30 fraudolenti sono diversi: la persistente pressione finanziaria Progetti sui consumatori, le numerose violazioni di dati che fanno traFinanza&

pelare informazioni sensibili nel dark web e la crescente diffusione presso il pubblico di strumenti di IA generativa, che hanno facilitato l’esecuzione di processi fraudolenti anche in assenza di particolari competenze tecniche. Il volume degli attacchi è aumentato per quasi tutte le categorie. A crescere di più sono stati gli attacchi con identità sintetica, con il 64% delle aziende dei servizi finanziari e delle telecomunicazioni che hanno registrato un aumento. Seguono i furti d’identità e gli account takeover (accessi illegittimi all’account online di una vittima), con il 60% degli intervistati che segnala un aumento in entrambe le categorie. Nel settore dell’e-commerce, le “Friendly Fraud” (dispute illegittime aperte dal consumatore stesso) sono cresciute per il 59% dei retailer, seguite da attacchi con identità sintetica nel 54% dei casi. Prevenzione delle frodi, sfide da affrontare e priorità Secondo la ricerca, la sfida più grande che limita la capacità delle aziende di prevenire le frodi è la mancanza di strumenti per il “device fingerprinting”, il riconoscimento sicuro dei dispositivi degli utenti (56% in EMEA e APAC, 62% in Italia). La seconda è la mancanza di una verifica biometrica dell’identità (54%). Entrambe queste funzionalità sono diventate essenzia-

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li per prevenire le frodi: i dati dei dispositivi consentono uno screening continuo e passivo dei comportamenti sospetti; il riconoscimento facciale consente una verifica attiva dell’identità attraverso la biometrica è considerata il metodo più affidabile per verificare l’identità digitale degli utenti. Anche il machine learning (ML) giocherà un ruolo importante nella fase di prevenzione. “I risultati della nostra indagine evidenziano come il ML sia diventato essenziale per la prevenzione delle frodi, in quanto consente di analizzare grandi quantità di dati in tempo reale, migliorando l’individuazione sia dei truffatori che dei clienti legittimi. Il ML fornisce anche la struttura analitica per la biometria comportamentale e il device fingerprinting, che consente alle aziende di monitorare continuamente e passivamente i clienti senza impattare sull’esperienza utente: è questa la chiave per bilanciare la crescita dei ricavi con un’adeguata prevenzione delle frodi”, afferma Giulio Virnicchi, Global Consultant Experian. Il futuro della prevenzione delle frodi Quasi tre quarti (72%) delle aziende ritiene che il futuro della prevenzione delle frodi sarà basato su soluzioni IA/ML. I prin-

cipali vantaggi derivanti dall’utilizzo di soluzioni di ML sono l’aumento dei tassi di accettazione, la riduzione delle perdite dovute alle frodi grazie a una maggiore accuratezza nella rilevazione delle stesse e la diminuzione del volume delle revisioni manuali e dei falsi positivi. Questo aspetto è di fondamentale importanza, se si considera che il 70% delle aziende nell’area EMEA e APAC e il 76% in Italia ritiene che i falsi positivi costino alla propria attività più delle perdite dovute alle frodi. La ricerca mostra infine che per l’82% degli intervistati, il fattore più importante nella prevenzione delle frodi basata sull’IA/ ML - sarà l’aggiornamento continuo e automatico del modello per essere sempre al passo con l’evoluzione delle minacce. Metodologia Il rapporto sulle frodi di Experian si basa su un’indagine condotta su 308 responsabili delle frodi nei settori dei servizi finanziari, delle telecomunicazioni e dell’e-commerce in dieci Paesi delle regioni EMEA e APAC: Australia, Danimarca, Germania, India, Italia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Sudafrica, Spagna e Turchia. La ricerca è stata condotta da Forrester Consulting nel mese di luglio 2023 per comprendere meglio la minaccia 31 Progetti delle frodi e le risposte messe in campo dalle aziende. Finanza&

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UNO STUDIO DI PROGETTAZIONE A 360°

Progetti Futuri

la professionalità nel mondo delle progettazioni firmate Archimede INNOVARE E COSTRUIRE RAPPORTI UMANI CON IL CLIENTE, LA RICETTA DI ARCHIMEDE INGEGNERIA

32 Progetti Finanza&

La strategia nella costruzione di edifici comprende la pianificazione del progetto, la scelta dei materiali e la determinazione del budget. La gestione comprende la supervisione delle attività sul cantiere, la coordinazione dei subappaltatori e il controllo della qualità. Il supporto progettuale include la consulenza tecnica e la preparazione dei documenti necessari. Il supporto finanziario comprende la gestione del budget e la ricerca di finanziamenti. Il supporto amministrativo e fiscale include la gestione della documentazione necessaria per le autorizzazioni e le tasse. Queste le coordinate per orientarsi nel mondo dell’ingegneria, ma non sempre è facile trovare dei partner di eccellenza capaci di soddisfare tali richieste e soprattutto di assicurare una bussola efficace per navigare in questo ginepraio. Tra le aziende leader che possono assicurare tale capacità c’è senza dubbio Archimede Ingegneria s.r.l. I latini amavano recitare “nomen omen”, ossia il “nome è il paesaggio” e così è per questa

azienda che prende il nome di Archimede, il grande matematico, fisico e inventore siracusano che grazie ai suoi studi, già nel 200 a.c. innovò le conoscenze dell’epoca, segnando un vero e proprio spartiacque nell’evoluzione dell’uomo. Proprio dallo spirito innovativo di questo grande studioso prende le mosse l’omonimo progetto di un’azienda ingegneristica che sta ottenendo grandi risultati nel settore dell’efficientamento energetico e sismico. Archimede Ingegneria Srl, infatti, si occupa di definire la strategia, la gestione e il supporto progettuale, esecutivo, finanziario, amministrativo e fiscale, nell’ambito della costruzione di edifici e dello sviluppo di iniziative immobiliari. In questo periodo così complesso, dove il panorama dell’edilizia è costellato di bonus di vario tipo, risulta ancor più importante conoscere gli attori in campo per costruire un rapporto fiduciario con l’azienda e svolgere in tutta tranquillità i lavori finanziati dai crediti fiscali.

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Proprio in questo settore si sta distinguendo Archimede Ingegneria. In Archimede Ingegneria l’area dedicata all’architettura si occupa di tutte le verifiche urbanistiche e delle tre fasi progettuali (preliminare, esecutiva e definitiva), attraverso lo studio creativo degli spazi interni ed esterni. Abitazione privata o esercizio commerciale, spazio ricettivo o luogo di lavoro: qualsiasi sia la destinazione d’uso, Archimede Srl fornisce servizi di consulenza immobiliare e perizie tecniche. Un servizio chiavi in mano per costruzione e ristrutturazione di interni. Nello specifico la consulenza immobiliare fornisce informazioni e supporto nella valutazione, acquisto, vendita, locazione e gestione di immobili. La perizia tecnica è un’attività che consiste nella valutazione di un immobile per determinarne il valore o la fattibilità tecnica per un progetto immobiliare. Entrambe le attività sono svolte da professionisti qualificati come agenti immobiliari e periti tecnici, presenti

in maniera talentuosa in Archimede Ingegneria, garantendo un insieme di prestazioni coordinate che segue l’unica tra le direzioni possibili: quella dell’eccellenza. All’interno di questo gruppo così importante afferiscono tante professionalità, con il privilegio di poter contare sempre su un unico interlocutore. “Ciò che vogliamo rappresentare – fanno sapere a Progetti & Finanza da Archimede Ingegneria - è un nuovo modello operativo nel quale ogni servizio confluisce in un unico percorso organizzato dando tutta la tranquillità e la trasparenza di cui il cliente ha bisogno”. Archimede Ingegneria Srl ha investito nella creazione di gruppi di lavoro che uniscano capacità di coordinamento tecnico del progetto alla integrazione di competenze diverse. In collaborazione con Gargano Esco e Bono Ingegneria, si effettuano lavori di riqualificazione energetica. Maggiori informazioni sono presenti sul sito di riferimento, www.archimedeingegneriasrl.it.

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Progetti Finanza&


Demo Day Bravo innovation Hub Brindisi: Open Stage e Displaid sono le migliori startup dei due programmi di accelerazione Davanti a una giuria di investitori selezionati, le 20 startup accelerate hanno presentato i risultati di sviluppo sul mercato e le prospettive di crescita: dopo il percorso intensivo di 3 mesi, il parco clienti complessivo delle imprese è aumentato del 25%, a dimostrazione dell’efficacia del programma nell’accompagnamento al “go-to-market”

34 Progetti Finanza&

Nella cornice di Palazzo Guerrieri si è tenuto il Demo Day di “Bravo Innovation Hub Brindisi”, l’evento conclusivo dei due programmi di accelerazione nei settori “Turismo, cultura, wellness e sostenibilità” e “Tecnologie per transizione 4.0”. “Bravo Innovation Hub” è il programma del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e di Invitalia dedicato alle imprese più innovative e realizzato nell’ambito dell’Asse VI del PON IC 2014-2020-REACT EU ed è alla sua terza edizione, dopo i successi dei programmi “+Turismo +Cultura” e “Agrifood”. L’edizione 2023 si è svolta a Brindisi e ha visto la partecipazione di 20 startup selezionate da Invitalia nei due verticali di riferimento. Le imprese hanno ottenuto un contributo “equity-free” di 20 mila euro e partecipato a un programma di accelerazione intensivo di 3 mesi, gestito da LVenture Group, CETMA e The Qube e finalizzato ad accelerare il loro sviluppo sul mercato. Le startup, che hanno concluso con successo i 2 programmi di accelerazione, hanno presentato i risultati ottenuti durante il programma ed esposto le prospettive di crescita. Durante l’evento, una platea selezionata di investitori ha indicato le migliori 2 startup dei programmi. A trionfare nella categoria “Turismo, cultura, wellness e sostenibilità” è stata la startup Open Stage mentre Displaid si è aggiudicata il premio degli investitori nella categoria “Tecnologie per transizione 4.0”. Bravo Innovation Hub ha contribuito a dare un “boost” sul mercato alle 20 startup, come confermato dalla crescita del loro parco clienti aggregato, che in tre mesi ha fatto segnare

il +25%, per un fatturato complessivo delle imprese oggi superiore ai 4 milioni e 300 mila euro. Il percorso di accompagnamento alle startup di Bravo Innovation Hub ha generato, inoltre, un impatto economico e sociale sul territorio. Sono 5 le startup che hanno visto il rientro in Italia di talenti con esperienze all’estero, mentre il 70% delle imprese accelerate è operativo in Regioni del Centro-Sud. Grande attenzione è stata data anche ai temi della sostenibilità, con 12 startup su 20 (il 60%) con soluzioni innovative o modelli di business in grado di produrre effetti positivi su almeno uno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), mentre complessivamente sono 7 su 17 gli SDGs raggiunti dalle startup. I programmi di accelerazione Bravo Innovation Hub Brindisi si sono svolti in 12 workshop verticali, sui temi fondamentali per la crescita d’impresa e ha visto l’erogazione di oltre 600 ore di formazione. Le startup hanno potuto approfondire le loro specifiche esigenze in 6 appuntamenti dedicati con gli esperti del programma, ottenendo un assesment personalizzato e rafforzare le connessioni per la loro crescita attraverso due eventi dedicati, Benchmark Day e Open Innovation Day. Questi appuntamenti hanno visto le startup confrontarsi con corporate e scale-up tra cui Intesa Sanpaolo, Booking.com, LybraTech ed Epicode e il coinvolgimento di Confindustria Brindisi, Confindustria Taranto e CNA Brindisi. Le startup che hanno presentato le loro soluzioni innovative durante il Demo Day di Bravo Innovation Hub Brindisi sono le seguenti.

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A cura di Dario Gucci Avvocato

Aumento inflazione e calo dei redditi reali: solo pochi Paesi adottano il modello dell’adeguamento automatico degli stipendi all’inflazione.

In questo momento il Governo deve far fronte al calo del potere d’acquisto degli italiani: se nell’area OCSE nel II trimestre 2023 il reddito pro capite delle famiglie è aumentato in media dello 0,5%, in Italia è invece calato dello 0,3%. Dal 1992, infatti, gli stipendi non seguono più l’adeguamento automatico ai prezzi di consumo con il meccanismo della “scala mobile” ma sono in mano ai contratti collettivi, i quali, attraverso i loro rinnovi periodici potrebbero contribuire a migliorare la situazione retributiva. Tuttavia, su 977 contratti collettivi depositati al CNEL (al 1° settembre ’23) e relativi al settore privato, ben il 57% è scaduto (557), con una media di più di 4 anni. Un dato che vede coinvolti oltre 7,4 milioni di lavoratori in attesa dei rinnovi. 36 Progetti Finanza&

Ma come funziona negli altri Paesi europei? Esistono meccanismi per adeguare le retribuzioni all’inflazione?

Secondo l’analisi dello Studio Legale Daverio & Florio, specializzato in diritto del lavoro e diritto della previdenza sociale, che in Italia rappresenta il network internazionale Innangard, solo in Belgio (spesso) e in Lussemburgo vige ancora l’indicizzazione automatica dei salari all’inflazione, mentre nella maggior parte dei Paesi è dettata da trattative libere con il datore di lavoro, dalla negoziazione dei sindacati, dal Governo o dai contratti collettivi, come in Italia. “Le parti sociali, a qualsiasi livello, con i rinnovi dei CCNL hanno un ruolo fondamentale non solo per garantire un salario minimo alle famiglie e adeguare la retribuzione al costo della vita, ma anche per offrire soluzioni virtuose e al passo coi tempi –commenta Simone Brusa, avvocato dello Studio Daverio & Florio–. Negli ultimi anni, infatti, le aziende e i lavoratori hanno capito il valore di nuovi strumenti e benefit che vanno oltre la classica retribuzione. Si tratta

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sia di soluzioni di carattere economico, come ad esempio la contribuzione in fondi di assistenza sanitaria, sia di carattere organizzativo, come la flessibilità del lavoro. Con i rinnovi contrattuali si possono così soddisfare sia le esigenze degli imprenditori, che vorrebbero maggiore produttività e senso di appartenenza all’azienda sia dei lavoratori, costantemente pressati dagli aumenti e dagli obblighi familiari, soprattutto nelle grandi città.” Dal confronto con gli altri Paesi, in Belgio l’indicizzazione è automatica e segue i prezzi al consumo. Sebbene il meccanismo di indicizzazione non sia definito per legge, ma piuttosto nei contratti collettivi di lavoro che differiscono da settore a settore, in quasi tutti i settori esistono contratti collettivi che prevedono l’indicizzazione automatica. Questo ha portato a un aumento delle retribuzioni reali dei dipendenti (+2,9%), che è molto alto rispetto alla media OCSE (-3,8%). Anche in Lussemburgo, tutti i salari e le prestazioni sociali (compreso il salario minimo) vengono regolarmente adeguati all’inflazione. Si tratta di un vero e proprio sistema di automatizzazione, che prevede ogni semestre l’adeguamento degli stipendi in base alle variazioni dei prezzi di consumo. In altri Paesi l’indicizzazione automatica sussiste solo se prevista dal contratto collettivo di quella categoria. È il caso dell’Olanda, dove il datore di lavoro non è obbligato a indicizzare i salari annualmente. Le trattative sul livello salariale sono quindi ampiamente libere. L’obbligo di indicizzare annualmente i salari sussiste solo se è incluso nel contratto di lavoro o nella contrattazione collettiva, oppure se esiste una prassi consolidata che ha conferito al dipendente un cosiddetto “diritto acquisito” all’indicizzazione. Nel Regno Unito non esiste un adeguamento automatico dei salari all’inflazione, ma i lavoratori devono dunque negoziare i propri aumenti salariali con il proprio datore di lavoro. Esiste però un Salario Nazionale di Vita (+23 anni o più) e un Salario Minimo Nazionale (per chi ha almeno l’età per lasciare la scuola), stabilito ogni anno dal Governo sulla base dello stato dell’economia, del costo della vita e dei guadagni. Una situazione analoga avviene in Germania, dove non c’è un adeguamento automatico. Laddove esistano contratti collettivi, i sindacati devono negoziare gli aumenti, altrimenti gli incrementi salariali sono negoziati individualmente o concessi dai datori di lavoro. Gli aumenti del salario minimo legale sono decisi da una commissione composta da membri con diritto di voto tra le parti sociali (sindacati/datori di lavoro) e da due membri consultivi accademici senza diritto di voto. In Irlanda esiste un salario minimo legale il cui tasso è deter-

minato dal Governo, ma non c’è un adeguamento automatico delle retribuzioni all’inflazione. C’è una spinta ad avere un salario di sussistenza più alto e che rifletta più accuratamente il costo della vita in Irlanda. Anche qui, dove esistono contratti collettivi, i sindacati possono negoziare aumenti salariali per conto dei loro iscritti. Esistono anche alcuni accordi specifici per settori che si applicano automaticamente ai dipendenti che lavorano, ad esempio, nel settore delle costruzioni. I dipendenti del settore privato non rappresentati da un sindacato possono cercare di negoziare e concordare un aumento salariale direttamente con il proprio datore di lavoro, cosa che tende a verificarsi più spesso quando l’economia è favorevole. Anche in Portogallo esiste un salario minimo nazionale generale che non prevede aumenti legati all’inflazione, poiché dipende dalla decisione del Governo. Inoltre, i contratti collettivi di solito stabiliscono un salario minimo per ogni categoria di dipendenti, ma, ancora una volta, qualsiasi aumento dipende dalle negoziazioni tra datori di lavoro/sindacati, senza meccanismi di adeguamento automatico. In Spagna dipende dalla normativa concordata in ogni contratto collettivo. Visti gli alti tassi di inflazione degli ultimi anni, la maggior parte dei contratti concordati di recente non prevedono alcun meccanismo di adeguamento automatico. Inoltre, non esiste un aumento del salario minimo legale legato all’inflazione, poiché dipende dalla decisione del Governo. In Danimarca non esiste un salario minimo nazionale generale e quindi non è presente un aumento legale legato all’inflazione. I contratti collettivi di lavoro possono stabilire tale aumento, ma non è comune. In Svezia i sindacati vorrebbero introdurre, ma attualmente non c’è alcun legame legale o contrattuale tra i salari e l’inflazione, che viene solo usata come argomento per gli aumenti salariali. Ci sono alcuni settori che quest’anno hanno avuto un aumento superiore al 10%. Rimanendo in acque europee ma fuori dai confini UE, in Turchia non vi è alcun adeguamento automatico dei salari all’inflazione per i singoli settori se non specificato sul posto di lavoro o dal contratto collettivo. Tuttavia, i lavoratori non possono essere pagati meno del salario minimo nazionale, che viene stabilito una o due volte l’anno. In pratica, per i salari superiori al salario minimo, i datori di lavoro di solito effettuano un aumento annuale almeno pari al tasso di inflazione. Inoltre, negli ultimi anni, a causa del rapido aumento dell’inflazione in Turchia, la maggior parte dei datori di lavoro effettua gli adeguamenti due volte all’anno.

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Progetti Finanza&


A cura dell’Avv.

parere legale

Paolo Caputo

Info e contatti: studiopaolocaputo@libero.it

Assocontact: a lavoro per una legge di rilancio del comparto l’appello alla politica: servono tutele e nuovi strumenti normativi Consiglio direttivo di Assocontact aperto alle Istituzioni e ai professionisti del settore. L’intervento del Sottosegretario Durigon e le proposte per il rilancio. Si discute di nuove soluzioni per coniugare innovazione, regole e tutele dei consumatori.

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i è svolto in forma aperta - alla presenza di Istituzioni, professionisti del comparto e rappresentati delle associazioni - il Consiglio Direttivo di Assocontact convocato per discutere delle opportunità, delle sfide e dei nuovi strumenti da introdurre per la tutela dei cittadini contro il telemarketing illegale. Sono intervenuti il Sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali Claudio Durigon e gli onorevoli Eliana Longi, Walter Rizzetto e Luca Squeri. Dall’appuntamento emergono impegni importanti e concreti per il rilancio del settore. Si punta ad offrire pieno sostegno al percorso della Certificazione delle Competenze, nonché all’attivazione di un Registro dei professionisti, snodo fondamentale per la regolamentazione del comparto. Emerge una comune volontà per rivedere le tabelle ministeriali e correggere le criticità della clausola sociale. Si è discusso anche del futuro del Registro pubblico delle opposizioni e di tutti i correttivi da apportare alle azioni di contrasto al telemarketing illegale. Emerge, inoltre, l’esigenza di una nuova piattaforma contrattuale che riequilibri le forze in campo e definisca il framework adeguato ad introdurre azioni specifiche per il mercato del lavoro. Infine, si è discusso di come incrementare il lavoro in Italia, intervenendo sul reshoring e augurandosi di poter recepire presto gli stimoli offerti dalla legge spagnola sul tempo massimo di attesa. “C’è ancora un importante cammino da percorrere ma la sinergia con le Istituzioni e gli operatori del settore rappresenta un segnale

importante da cogliere favorevolmente. L’introduzione di strumenti tecnologici o alleanze tra stakeholder e settori sono da considerarsi infatti non la soluzione al problema del telemarketing illegale, ma il tassello di una strategia industriale di filiera”’ ha spiegato il Presidente di Assocontact, Lelio Borgherese. Sono stati individuati proprio da Assocontact quattro driver principali in merito alla proposta di Disposizione per il Rilancio del settore Call/ Contact Center: 1. la tutela del mercato del lavoro e lo sviluppo dell’employability dei lavoratori; 2. la tutela dei diritti dei consumatori e dei cittadini; 3. la tutela e il sostegno delle imprese di BPO e della filiera collegata in una prospettiva di protezione e valorizzazione del tessuto industriale made in Italy; 4. il design innovativo dei servizi per favorire la transizione alla cittadinanza digitale e all’economia. Su questo tema è intervenuto anche il Sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Claudio Durigon che ha affermato: “Non credo a soluzioni generiche per il lavoro, ma a un decalage di interventi specifici. Puntare sulle competenze è una priorità, quindi bene il progetto sulle Certificazioni portato avanti da Assocontact: tutela il lavoro e la qualità dei servizi per i cittadini e i consumatori. Ma poi serve reintrodurre la formazione on the job, adeguare il costo minimo, magari introdotto nel Codice Appalti, così come una revisione dell’accordo quadro che ragioni sulla durata dei contratti e sugli strumenti di moral suasion per creare consenso anche tra i committenti. Interventi che

possono trovare naturale compimento in un framework contrattuale capace di sottrarsi agli squilibri di potere che frenano l’innovazione”. Il settore dei contact center è sicuramente uno dei più esposti ai processi di globalizzazione che caratterizzano l’economia, ed è purtroppo anche uno dei meno tutelati dal punto di vista normativo. Le lacune presenti nel nostro ordinamento si ripercuotono in primis sui lavoratori addetti al settore e sulle aziende che devono competere in un mercato con margini reddituali. Importante anche il contributo dei rappresentanti politici. L’onorevole Eliana Longi ha affermato: “C’è una relazione tra formazione certificata e salvaguardia dei livelli occupazionali, ma ce ne è una anche tra specializzazione delle competenze delle aziende, integrazione di servizi “speciali” come il supporto psicologico e l’assistenza delle persone fragile e l’incremento dei posti di lavoro. Per quei Contact Center che seguiranno la via del servizio alla persona io vedo una possibilità di crescita. Il nostro compito oggi è quello di fare sistema tra le varie Commissioni per creare condizioni innovative di lavoro”. Ad avvalorare la posizione anche l’onorevole Luca Squeri che ha affermato: “Anche l’Italia dovrebbe recepire le logiche sul tempo massimo di attesa per le chiamate e l’obbligo di fornire un’opzione per parlare con un operatore umano. Sono norme a tutela dei cittadini, che fanno registrare impatti positivi sulla produttività sull’occupazione e di conseguenza sulla resilienza delle aziende del comparto”.

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A c u r a d i To m m a s o M a z z i o t t i Amministratore Unico Gargano Esco S.r.l.

economia a 360°

Collaborazione pubblico-privato e PNRR: strumenti fondamentali per la crescita del Paese. Ecco quanto è emerso dal convegno organizzato a Roma da Federated Innovation @MIND

Si è tenuto a Roma “Collaborare per competere: il modello Federated Innovation @MIND per lo sviluppo del Sistema Paese”, l’evento organizzato da Federated Innovation @MIND, la rete di circa 40 imprese sorta a Milano nel distretto di MIND Milano Innovation District per creare progetti d’innovazione. Enti pubblici, imprese private, rappresentanti delle istituzioni ed esponenti della Commissione Europea hanno aperto un dialogo su tematiche attuali quali l’innovazione a servizio del sistema Paese, la collaborazione pubblico-privato e le possibili sinergie con il PNRR. Il convegno è stato avviato a partire dal racconto dell’esperienza di Federated Innovation @MIND, nata nel 2021 all’interno di MIND e promossa da Lendlease con il contributo di Cariplo Factory, che ad oggi ha vede la partecipazione di circa 40 aziende suddivise in 11 aree tematiche, che seguono precise agende d’innovazione e che, solo nel primo anno di attività, hanno già avviato oltre 100 iniziative afferenti alle due macro-aree: “Futuro della salute” e “Città del futuro”. Tra i relatori, anche alcuni esponenti degli attori che fanno parte della rete di MIND Milano Innovation District, come Arexpo, Fondazione Human Technopole, Fondazione Triulza, IRCCS Ospedale Galeazzi – S. Ambrogio, Politecnico di Milano, Università Statale di Milano – che hanno discusso del valore che può nascere dalla collaborazione pubblico-privato e privato-sociale, portando l’esempio virtuoso di MIND e della Federated Innovation @MIND. CEO e manager di aziende come AstraZeneca, Bracco, Elettronica Group, Enel, Schneider Electric, SYNLAB Italia e TIM hanno raccontato la loro esperienza del modello “collaborare per competere” all’interno della Federated Innovation @ MIND, collaborazione che ha generato iniziative d’innovazione con il potenziale di giovare all’intero sistema Paese. È stato affrontato, inoltre, il tema delle opportunità e delle sfide del PNRR come strumento di crescita del sistema Paese con i contributi di Antonio Parenti, Capo della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, Paolo Casalino, Direttore Generale dell’Unità di missione per l’attuazione degli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) (Ministero delle imprese e del Made in Italy), Andrea Costa, Esperto in strategie di attuazione del PNRR-Missione 6 Salute (Ministero della Salute). Il modello su cui si basa Federated Innovation @MIND (ovvero,

“collaborate to compete”) supera l’open innovation classica ed è volto a generare progetti di ricerca, favorire il trasferimento tecnologico e la contaminazione di idee su una piattaforma aperta alla collaborazione di tutte le aziende, università ed enti coinvolti, e con una struttura legale a tutela della proprietà intellettuale. La rete è in continua espansione e vede inoltre la partecipazione attiva di alcuni enti pubblici di riferimento al fine di favorire le connessioni tra ricercatori e innovatori e tra questi, il mondo industriale, dell’economia sociale e le comunità locali. “La collaborazione pubblico-privato sta mostrando di funzionare bene, specialmente nei casi in cui partecipazione delle imprese è assicurata fin dall’inizio, come accade in Federated Innovation @MIND. Anche per questo il nostro modello ha ottenuto risultati concreti già nel primo anno di attività – ha dichiarato Tommaso Boralevi, Presidente di Federated Innovation @MIND. – Siamo molto onorati di aver potuto presentare il nostro progetto e riteniamo che il dialogo avviato con le istituzioni sia fondamentale per continuare a svolgere un lavoro utile all’ecosistema italiano. Crediamo sempre più fermamente che sia importante creare una rete di collaborazione tra istituzioni, enti di ricerca e ambiente imprenditoriale, che accelera i processi d’innovazione e facilita la creazione di progetti che possano portare giovamento all’intero Paese.” Federico Freni, Sottosegretario di Stato per l’Economia e le Finanze commenta: “Questo incontro rappresenta un’occasione preziosa per consolidare una riflessione sull’importanza tra pubblico e privato: è la proficua collaborazione in termini di idee e progettualità a rappresentare il vero valore aggiunto. Credo che MIND sia esattamente questo: luogo di contaminazione e soprattutto di collaborazione, un polo di tutti votato all’innovazione con l’ambizione di diventare un esempio virtuoso per l’Europa.” “Gli anni che abbiamo davanti, certamente fino al 2050, ci vedono impegnati in un totale ripensamento di diverse politiche sia industriali che sociali – dichiara Antonio Parenti, Capo della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia. – Questi cambiamenti per essere gestiti a livello nazionale ed europeo, necessitano di una stretta collaborazione tra il pubblico e il privato per garantire non soltanto competitività e sviluppo ma 39 anche la preparazione di tutti i cittadini a questi cambiamenti.” Progetti

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