Insieme n. 61. Pasqua 2019

Periodico della Parrocchia S. Maria Assunta in Brembate di Sopra Anno XI - N. 61 - APRILE 2019

ABBONAMENTO Poiché molte persone hanno chiesto chiarimenti su come ricevere a casa il giornalino parrocchiale "Insieme", ecco alcune precisazioni che speriamo possano essere utili.

1) Il nome e l'indirizzo vanno consegnati in sacrestia.

2) La quota chiamata "di abbonamento" o "quota annuale" (di euro 15,00) verrà inserita in un’apposita busta distribuita nel mese di Febbraio.

I Copertina: Paesaggio a Rein in Taufers (Riva di Tures) Ahrntal (Valle Aurina) - BZ. IV Copertina: Crocifisso. Via Crucis presso il Santuario di Chiampo (VI), La Grotta di Lourdes del Beato Claudio.

Tale quota si raccoglie in chiesa nella cassetta con l'indicazione "INSIEME" oppure in sacrestia.

La quota serve per sostenere le spese di stampa.

Foto: Luca Bonati.

Direttore: don Giacomo Ubbiali Direttore responsabile: Davide Agazzi Editore: Parrocchia S. Maria Assunta, Brembate di Sopra

Stampa: EQUA - Clusone Redazione: don Carlo, Chiara, Dario, Marco, Max, Luca, Luciano, Patrizia Impaginazione e coordinatore: Luciano Foto ed elaborazione foto: Max Distributore: Diego

Sommario 3 Editoriale 5 Vita parrocchiale 11 Anagrafe

Collaboratori: don Giacomo, don Carlo, Luca, Alice, Michele, Valentina, Stefano, Marco, don Angelo, Daniela, Chiara, Patrizia, Dario

E-mail: insiemebrembatesopra@gmail.com Sito web: www.parrocchiabrembatedisopra.it AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI BERGAMO N. 28 DEL 20.10.2008

12 La voce dell’Oratorio 17 Vita della Chiesa 24 Attualità

Editoriale

VIVERE DA RISORTI… NELLA PACE!

C

arissimi, il titolo non v’inganni. Non sto certamente parlando di quando saremo con Dio (giorno beato e senza fine nel Paradiso)… è invece l’augurio che invio a ciascuno di voi a pochi

giorni dalla celebrazione della grande festa di Pasqua, festa che illumina di senso e speranza la nostra vita di credenti. L’augurio lo formulo però con le parole di Ernesto Olivero, il fondatore del Sermig (Servizio Missionario Giovani), l’associazione che nel mese di maggio

EDIT O RI ALE

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INSI EM E N. 61 – APRILE 2019

porterà a Bergamo l’incontro Mondiale dei gio-

e portare pace, la pace del cuore.

vani per parlare di pace, per dire che è possibi-

Vorrei che la tua presenza mi facesse vivere

le anche oggi seminare pace e dare speranza a

le sofferenze di tutto il mondo,

questo nostro mondo. Ernesto è un uomo che,

mi facesse diventare

come viene descritto dai giovani che condivido-

sempre più servo disponibile

no questo progetto di fraternità, è partito con

a tutto, a tutti i tuoi desideri.

pochi amici e senza un soldo, ma con un sogno

Vorrei che il mio stare alla tua presenza

nel cuore, e lo ha realizzato. Il Sermig oggi è un

ti consolasse,

laboratorio di pace, fecondo e sorprendente, un

e tu potessi essere contento di me.

arsenale che invece di custodire armi per la

In tutti questi miei desideri vorrei essere unito

guerra, prova a custodire strumenti di frater-

a Maria, tua Madre, e che lo Spirito Santo mi desse

nità e di giustizia…

una forza non mia.

Nelle parole che seguono, componimenti poetici e spirituali dello stesso fondatore, trasuda la speranza che nasce dalla fede, il riferimento a

SOLO LEI PUO’

Maria che ci guida e protegge, l’invocazione allo Spirito perché ci faccia davvero uomini e donne

Il mondo degli uomini ha edificato un altare

di pace. Questo vuole essere l’augurio a ciascu-

del sacrificio che emana profumo di morte:

no di voi per questa Santa Pasqua…

fame, guerra, carestie, uomini e donne, bambine e bambini usati.

L’odio è diventato l’aria della vita.

ALLA TUA PRESENZA

Ma una donna con lo Spirito di Dio, Alla tua presenza desidero vivere ogni momento

con lo spirito materno, voluta dall’amore di Dio.

della mia giornata come un momento unico.

Lei, Maria, l’aria della vita

Desidero che tutto me stesso

può condurre l’uomo e la donna

sia sempre alla tua presenza,

a scoprirsi figli, figlie e fratelli,

e che tu entri nei miei pensieri,

figli tutti di Dio Padre e Amore.

nei miei desideri,

Don Giacomo

per indirizzarmi verso il progetto che hai su di me.

Mentre completiamo l'impaginazione di questo numero, giunge la notizia della morte di Vincenzo Mazzoleni, un responsabile della ditta che provvede alla stampa del nostro giornalino. Lo vogliamo ricordare inviando le nostre condoglianze alla ditta, ai familiari, assicurando la preghiera della nostra comunità per lui. E' grazie al suo interessamento che è nata questa collaborazione; si è sempre rivelato disponibile, professionale, facendo nella sua generosità anche più di quel che era dovuto dagli accordi. Il Signore Dio lo accolga nel suo abbraccio.

Desidero e spero che la tua presenza mi faccia entrare nella comunione dei santi che in tutti i tempi e in tutto il mondo ti amano e ti cercano.

Vorrei che la tua presenza mi facesse essere uomo, donna di comunione, donna, uomo, buono, avvicinabile, con lo sguardo posato su di te.

Vorrei che la tua presenza

La redazione

mi facesse consolare EDIT O RI ALE

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INSI EM E N. 61 – APRILE 2019

CALENDARIO PARROCCHIALE CATECHESI ADULTI

CATECHESI RAGAZZI (oratorio)

Mercoledì

Martedì

15.00 - 16.00

Sabato

15.00 - 16.00

8.30 in Parrocchia

* Sono programmati incontri sulla parola di Dio lungo tutto L’ANNO LITURGICO.

ADORAZIONE

Il Santissimo Sacramento resta esposto ogni Venerdì dalle ore 16.00 alle 18.00 18.00 S. Messa.

Ore 16.30: S. Messa a Casa Serena.

Ore 20.30: “Messa nella Cena del Signore” in chiesa.

Presentazione degli oli santi, Liturgia della Parola, Lavanda dei piedi, Liturgia eucaristica, Reposizione del Santissimo.

Al termine inizierà l’adorazione eucaristica, fino alla mezzanotte.

APRILE 4 Giovedì. S. Isidoro, vescovo e dottore della Chiesa.

5 Venerdì. S. Vincenzo Ferrer, sacerdote.

Giorno di astinenza.

Ore 15.00: Via Crucis in chiesa.

Ore 16.45: Via Crucis a Casa Serena.

Ore 18.30: S. Messa in oratorio.

Ore 19.00: Cena magra.

Ore 20.30: Incontro quaresimale.

Confessioni di Pasqua Lunedì 15 aprile

Ore 20.30 Adolescenti a Ponte San Pietro.

Martedì 16 aprile Ore 9.30 A Casa Serena.

Mercoledì 17 aprile Ore 15.00 – 18.00 Per tutti (in chiesa).

Venerdì 19 aprile Ore 8.30 – 12.00 Per tutti (in chiesa).

Ore 17.00 – 19.00 Per tutti (in chiesa).

Sabato 20 aprile Ore 8.30 – 12.00 Per tutti (in chiesa).

Ore 15.00 – 18.00 Per tutti (in chiesa).

7 Domenica V di Quaresima.

Ore 11.15: Celebrazione dei battesimi.

(Is 43,16-21/ Sal 125/ Fil 3,8-14/ Gv 8,1-11).

11 Giovedì. S. Stanislao, vescovo e martire.

12 Venerdì. Giorno di astinenza.

Ore 15.00: Via Crucis in chiesa.

Ore 16.45: Via Crucis a Casa Serena.

Ore 18.30: S. Messa in oratorio.

Ore 19.00: Cena magra.

Ore 20.30: Incontro biblico per gli adulti e i genitori 13 Sabato. S. Martino I, papa e martire.

Ore 20.30 In Oratorio Via Crucis per le famiglie.

19 Venerdì Santo (Is 52,13-53,12/ Sal 30/ Eb 4,14-16;5,7-9/ Gv 18,1-19,42) Ore 8.00: Liturgia delle Lodi.

Ore 15.00: Liturgia della “Passione del Signore”.

Liturgia della Parola, Preghiera universale, Adorazione della Croce, Comunione.

Ore 20.30: Via Crucis partendo dall’Oratorio e terminando alla Scuola Materna.

Giorno di digiuno e di astinenza.

Giornata mondiale per le opere della Terra Santa.

Settimana Santa 14 Domenica delle Palme e della Passione del Signore (Is 50,4-7/ Sal 21/ Fil 2,6-11/ Lc 22,14-23,56) 34a Giornata mondiale della gioventù.

18 Giovedì Santo.

Ore 8.00: Liturgia delle Lodi.

Ore 9.30: Messa crismale in duomo a Bergamo.

20 Sabato Santo Ore 8.00: Liturgia delle Lodi.

Ore 15.00: Omaggio floreale a Gesù e benedizione delle uova.

Triduo pasquale 18 Giovedì Santo (Es 12,1-8.11-14/ Sal 115/ 1Cor 11,23-26/ Gv 13,1-15) VIT A P AR RO CCHI AL E

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Ore 10.30: Santa Messa animata dal coro “Le Voci di Maria” e dalla Banda Musicale “G. Donizetti”.

95a Giornata nazionale per l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

20 Sabato. Risurrezione del Signore (Gen 1,1-2,2/ Sal 103/ Gen 22,1-18/ Sal 15/ Es 14,1515,1/ Sal da Es 15,1-8/ Is 54,5-14/ Sal 29/ Is 55,1,11/ Sal da Is 12,2-6/ Bar 3,9-15.32-4,4/ Sal 18/ Ez 36,16-17.1828/ Sal 41/ Rm 6,3-11/ Sal 117/ Lc 24,1-12) Ore 21.00: Veglia pasquale nella notte santa. Liturgia della Luce, Annuncio pasquale, Liturgia della Parola, Liturgia battesimale, Liturgia eucaristica.

6 Lunedì. B. Pierina Morosini, vergine e martire.

7 Martedì. B. Alberto da Villa d’Ogna.

Ore 20.30: Recita del Rosario nei quartieri.

21 Domenica. Pasqua di Risurrezione.

(At 10,34.37-43/ Sal 117/ Col 3,1-4 opp. 1Cor 5,6-8/ Gv 20,1-9) S. Messe secondo gli orari festivi.

8 Mercoledì. S. Maddalena di Canossa, vergine.

11 Sabato. Ss. Nereo e Achilleo, martiri.

S. Pancrazio, martire.

A Bergamo si tiene l’appuntamento dei Giovani della Pace.

22 Lunedì fra l’Ottava di Pasqua S. Messe ore 7.30 – 9.00 – 10.30 – 18.00.

27 Sabato fra l’Ottava di Pasqua.

Ore 11.00: Celebrazione del battesimo.

Nel pomeriggio si tiene il ritiro per i bambini che si preparano alla Prima Confessione.

12 Domenica IV di Pasqua (At 13,14.43-52/ Sal 99/ Ap 7,9.14-17/ Gv 10,27-30) 56a Giornata mondiale di preghiera per le Vocazioni, sul tema: “Ascoltare, discernere, vivere la chiamata del Signore”.

Ore 16.00: Celebrazione dei battesimi

28 Domenica II di Pasqua o della Divina Misericordia.

(At 4,32-35/ Sal 117/ 1Gv 5,1-6/ Gv 20,19-31) Ore 15.00 Celebrazione delle Prime Confessioni È concessa l’indulgenza plenaria, alle solite condizioni, al fedele che in questa domenica in qualunque chiesa, con l’animo totalmente distaccato dall’affetto verso qualunque peccato, anche veniale, partecipi a pratiche di pietà svolte in onore della Divina Misericordia, o almeno reciti, alla presenza del SS.mo Sacramento dell’Eucaristia, pubblicamente esposto o custodito nel ta0bernacolo, il Padre Nostro e il Credo, con l’aggiunta di una pia invocazione al Signore Gesù misericordioso (per es. “Gesù misericordioso, confido in te”).

13 Lunedì. Beata Vergine Maria di Fatima.

14 Martedì. S. Mattia, apostolo.

Ore 20.30: Recita del Rosario nei quartieri.

18 Sabato. Ss. Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, vergini.

S. Giovanni I, papa e martire.

Ore 11.00: Matrimonio Natali – Arrigoni.

Ore 16.30: Matrimonio Munafò – Carelli.

19 Domenica V di Pasqua (At 14,21-27/ Sal 144/ Ap 21,1-5/ Gv 13,31-33a.34-35) Ore 10.30: S. Messa di Prima Comunione (1° gruppo).

Giornata nazionale di sensibilizzazione per il sostegno economico alla Chiesa Cattolica.

29 Lunedì. S. Caterina da Siena, vergine e dottore della Chiesa, Patrona d’Italia e d’Europa.

30 Martedì. S. Pio V, papa.

20 Lunedì. S. Bernardino da Siena, sacerdote.

MAGGIO

21 Martedì. Ss. Cristoforo Magallanes, sacerdote e Compagni, martiri.

Ore 20.30: Recita del Rosario nei quartieri.

1 Mercoledì. S. Giuseppe, lavoratore.

2 Giovedì. S. Atanasio, vescovo e dottore della Chiesa.

Ore 20.30: Pellegrinaggio interparrocchiale alle Ghiaie di Bonate.

22 Mercoledì. B. Luigi Maria Palazzolo, sacerdote.

S. Rita da Cascia, religiosa.

25 Sabato. S. Beda il Venerabile, sacerdote e dottore della Chiesa.

S. Gregorio VII, papa.

S. Maria Maddalena de’ Pazzi, vergine.

3 Venerdì. Ss. Filippo e Giacomo, apostoli.

4 Sabato. B. Tommaso da Olera, religioso.

Nel pomeriggio si tiene il ritiro dei comunicandi.

prossimi 26 Domenica VI di Pasqua (At 15,1-2.22-29/ Sal 66/ Ap 21,10-14.22-23/ Gv 14,2329) Ore 10.30: S. Messa di Prima Comunione (2° gruppo).

5 Domenica III di Pasqua (At 5,27-32.40-41/ Sal 29/ Ap 5,11-14/ Gv 21,1-19) VIT A P AR RO CCHI AL E

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27 Lunedì. S. Agostino di Canterbury, vescovo.

offerte a ragazzi, giovani e famiglie per vivere la settimana dal 25 gennaio al 1° febbraio all’insegna della riflessione, della preghiera e del divertimento. Tutto questo, come dicevo, per conoscere meglio la funzione educativa dell’oratorio. Se ne parla in modo più approfondito nelle pagine dell’Oratorio cui vi rimando.

28 Martedì. Ore 20.30: Recita del Rosario nei quartieri.

29 Mercoledì. S. Paolo VI, papa.

31 Giovedì. Visitazione della Beata Vergine Maria.

Ore 20.00: Santa Messa in un santuario della Diocesi a chiusura del mese di maggio.

11 febbraio, lunedì. XXVII Giornata mondiale del malato.

Il Papa San Giovanni Paolo II volle istituire nel lontano 1992, la Giornata mondiale del malato.

Dispose che fosse celebrata dall’anno successivo, l’11 febbraio, giorno della memoria della Beata Vergine Ma-

GIUGNO 1 Sabato. S. Giustino, martire.

Giornata di ritiro per i ragazzi che celebreranno la Cresima.

2 Domenica. Ascensione del Signore.

(At 1,1-11/ Sal 46/ Eb 9,24-28;10,19-23/ Lc 24,46-53) Ore 10.30: Celebrazione delle Cresime.

53a Giornata mondiale per le comunicazioni sociali sul tema: «“Siamo membra gli uni degli altri” (Ef 4,25).

Dalle social network communities alla comunità umana».

3 Lunedì. S. Carlo Lwanga e Compagni, martiri.

5 Mercoledì. S. Bonifacio, vescovo e martire.

6 Giovedì. S. Norberto, vescovo.

9 Domenica di Pentecoste (At 2,1-11/ Sal 103/ Rm 8,8-17/ Gv 14,15-16.23-26) Ore 11.15: Celebrazione dei battesimi.

Cronaca parrocchiale a cura di Don Carlo ria di Lourdes. In quel santuario, infatti, accorrono numerosissimi malati che chiedono soprattutto il miracolo di vivere la malattia come fonte di santificazione.

Chi ha avuto la fortuna di fare almeno una volta il pellegrinaggio al Santuario di Lourdes, ha potuto costatare con mano quanto amore muova la vicinanza con gli ammalati.

Infatti, nel santuario non s’incontrano solo i malati che portano davanti alla Grotta di Massabielle la loro sofferenza e che affidano alle mani materne di Maria.

S’incontrano anche tantissime altre persone, per lo più volontari, che assistono e accompagnano i malati. Quanti giovani rinunciano a parte delle loro vacanze per quest’opera di assistenza da cui evidentemente si sentono arricchiti.

Ogni anno anche nella nostra comunità si celebra la giornata del malato, quest’anno la 27a.

In questa giornata l’attenzione è rivolta soprattutto agli ospiti di Casa Serena, visto che negli anni scorsi si è fatta la scelta di una celebrazione apposita per gli infermi del

25 gennaio – 1 febbraio: Settimana di Don Bosco.

La settimana che precede la memoria liturgica di San Giovanni Bosco è contrassegnata da diverse iniziative per sensibilizzare la comunità sull’importanza dell’oratorio per l’educazione umana e cristiana dei ragazzi e dei giovani. Anche quest’anno non sono mancate le opportunità

VIT A P AR RO CCHI AL E

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paese in occasione della novena in preparazione alla festa dell’Assunta.

L’inizio della celebrazione è stato posticipato alle 9.45, per permettere alla maggior parte degli ospiti di essere presenti.

Durante la celebrazione della S. Messa si è svolto il rito dell’Unzione dei malati.

Il sacramento è stato amministrato agli ospiti di Casa Serena soprattutto in considerazione della loro infermità dovuta perlopiù all’età avanzata della maggior parte degli ospiti. È anche un modo per “far entrate” l’idea che questo sacramento non è, come purtroppo ancora in tanti pensano, l’anticamera della morte, ma un dono prezioso di Dio a quanti, per le loro condizioni di salute, stanno vivendo l’esperienza difficile della sofferenza e dell’infermità.

sempre in oratorio per il loro momento di preghiera.

Il venerdì è il giorno più pieno. Il primo momento è quello della Via Crucis, sempre molto frequentata, in chiesa parrocchiale alle ore 15 e in Casa Serena alle 16,45. Alle ore 18,30, in oratorio, si celebra la messa, alla quale segue la cena magra, preparata dal Gruppo missionario con l’aiuto del Gruppo adolescenti, il cui ricavato viene offerto per le missioni. La serata si conclude con la proposta di riflessione.

Per due venerdì abbiamo conservato l’incontro di catechesi biblica per gli adulti.

Negli altri tre venerdì abbiamo visto alcuni film sul tema dell’accoglienza.

Il primo film proposto è stato “Cose di questo mondo”, in cui si narravano le vicende di due ragazzi pakistani che hanno intrapreso un viaggio verso Londra, incontrando notevoli difficoltà e andando incontro anche alla morte.

Il secondo film è stato “Cose dell’altro mondo”, che presentava una tematica quanto mai attuale: che cosa succederebbe se tutti gli immigrati di colpo sparissero?

Il terzo film è stato “Il villaggio di cartone” di Ermanno Olmi, nel quale il regista, in modo provocatorio, ci ha invitato a ripensare al nostro modo di essere Chiesa, soprattutto nei confronti dei “diversi”.

A tutte le famiglie, poi, è stata fatta la proposta di individuare un momento di preghiera comune, che coinvolgesse anche i bambini.

6 marzo, mercoledì. Inizia la Quaresima.

L’austera liturgia del Mercoledì delle Ceneri segna l’inizio del tempo prezioso della Quaresima.

Numerosissima è stata la partecipazione alle messe celebrate lungo la giornata, segno che ancora per molte persone questa giornata riveste un significato particolare.

10 marzo, domenica. Termina il Corso di preparazione al matrimonio.

Domenica 13 marzo, con la partecipazione e l’animazione della messa delle ore 11.15, le diciotto coppie che hanno preso parte al Corso di formazione al matrimonio, hanno concluso il loro percorso durato una decina di settimane.

Al corso hanno partecipato coppie provenienti non solo da Brembate di Sopra, ma anche dai paesi vicini. Si sono confrontati tra di loro e con altre coppie già sposate sui valori della vita matrimoniale e sui problemi che inevitabilmente nascono nella vita di coppia.

La festa è poi continuata in oratorio con un pranzo al quale hanno contribuito portando le vivande da condividere con le altre coppie.

Nelle brevi riflessioni che hanno accompagnato il rito dell’imposizione delle ceneri si è ricordato come il segno esteriore deve diventare un manifesto di ciò che interiormente si sta cercando di vivere: un cammino di conversione.

Le stesse letture bibliche proposte durante le messe ci indicavano chiaramente che il vero digiuno non consiste in pratiche esteriori, magari faticose, ma in un radicale cambiamento del cuore.

In parrocchia, durante tutta la Quaresima, sono state fatte delle semplici proposte, in modo che tutti, almeno ad alcune di queste, potessero partecipare.

Il mercoledì è il giorno della preghiera per i ragazzi in oratorio. Al mattino, prima dell’inizio della scuola, erano attesi i ragazzi delle medie, mentre nel pomeriggio, dopo la fine delle lezioni, erano attesi i bambini delle elementari. Sempre il mercoledì, dopo la messa delle ore 8, in chiesa è stata proposta la catechesi per gli adulti. Quest’anno si è scelto di approfondire un po’ la conoscenza di alcuni documenti conciliari.

Il giovedì sera è stata la volta degli adolescenti, chiamati VIT A P AR RO CCHI AL E

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La Gerusalemme celeste

dell’universo. Pasqua e Apocalisse, ovvero la nuova Genesi, quella finale. Il ritorno, per sempre, alle origini. 1“In principio Dio creò il cielo e la terra. 2 La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.3 Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. 4 Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre 5 e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno”.

(variazioni su Apocalisse capitoli XXI e XXI) Apocalisse in tempo di Pasqua??? Se non conoscessimo l’articolista ci stupiremmo anche noi, ma ormai ci siamo abituati. Lo teniamo così … In fondo quella che propone, però, non è una situazione così fuori luogo. In fin dei conti ci sono molte analogie tra due eventi tra loro apparentemente diversi. Soprattutto se facendoci forti della nostra fede non ci limitiamo a vedere gli aspetti catastrofici ed eclatanti (tanto di moda oggigiorno: l’importante è stupire in bene o in male, meglio ancora se con tragedie o fatti crudeli).

Se non ci fermiamo alla prima stazione, alla prima sensazione, e cerchiamo di vedere oltre, il punto di arrivo.

Il tempo che precede la Pasqua è un tempo duro, crudele, catastrofico. Con le tentazioni nel deserto, la passione, la morte infame. La fine di una vita come una specie di fine del mondo con le tinte più cupe e devastanti del venerdì santo. Un poco come lo scorrere del testo dell’Apocalisse, con una catastrofe dietro l’altra, fuoco, demoni, stelle pianeti che precipitano e la morte che tutto devasta.

Ma il tempo di Pasqua non finisce su una Croce. Deflagra in una nuova luce folgorante, una nuova genesi. E così pure l’Apocalisse, con i due capitoli finali che descrivono la vittoria del bene sul male e la Gerusalemme celeste. La resa dei conti finale, nella vita terrena di Cristo e nel percorso dell’umanità e

VIT A P AR RO CCHI AL E

Ecco il Tuo destino per l’uomo eletto, dal nome trascritto nel libro della vita, dopo il fuoco e l’ira dopo la pece e la morte.

Non più il mare dalle onde inquiete come nel vivere, ma infiniti drappi d’azzurro, di verde, cielo, terre nuove.

Non più lacrime, grida, morte, dolore, ormai perso passato, fagocitato dall’abisso, ma una nuova genesi: in Te, Alfa e Omega.

Avanza la sposa promessa all’Agnello

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nelle vesti rilucenti di diaspro cristallino e dal cielo si posa sull’alte montagne.

Inespugnabile rocca adorna d’ogni pietra, dell’oro e di zaffiri, smeraldi ed ametiste, e le vigorose soglie fatte di pura perla.

e mai più la notte.

Visione, sogno, dei rami protesi dell’albero benedetto, nell’aurea piazza dove scorre l’acqua del fiume della Vita.

Cristallini i riflessi sulla rigogliosa chioma e sulle verdi foglie che come carezze scorrono a lenire le offese del vivere.

Si erge sovra tutto il trono dell’Agnello del Dio supremo tra le beate anime che portano in fronte il suo nome impresso.

Dodici le porte di solide e lucenti quanto le tribù fedeli e vie che convergono sulla piazza d’oro; nessun falso tempio dalle pietre superbe e inutili fredde effigi a serrare il Verbo in forme anguste: il tempio è l’Altissimo, l’Onnipotente, l’Agnello

Nei secoli dei secoli acqua per chi ha sete e per lavare le vesti delle umane impurità, germoglio sull’albero, sulla radice di Iesse.

Non più sole o luna lampade o torce, mai più buio impuro, ma spirito divino a diffondere la luce

Luca

VIT A P AR RO CCHI AL E

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Anagrafe BATTESIMI

FUNERALI SIRTOLI ANDREA di anni 69 morto il 30 gennaio

FIORELLA FRANCESCO di Davide e di Mazzilli Valentina nato a Bergamo il 17.09.2018 battezzato il 10.03.2019

MUTTONI ANTONIO di anni 76 morto il 31 gennaio

INNOCENTI MARIELLA ved. Maggioni di anni 84 morta il 16 febbraio

SCAVONE JORDAN di Maurizio e di Colombo Paola nato ad Alzano Lombardo il 24.09.2018 battezzato il 10.03.2019 VERGANI IDA in Arrigoni di anni 82 morta il 20 febbraio

PREVITALI JAGO di Manuel e di Pitasi Vanessa nato ad Alzano Lombardo il 30.10.2018 battezzato il 10.03.2019 AN AG R AF E

CASTELLANI ROBERTA ved. Becherini di anni 90 morta il 21 febbraio

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L A VO CE DELL’O R AT O RIO

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Gli adolescenti e la Pasqua

…). Mi limito a condividere con voi i risultati di questo lavoro e la lettura che sono stato capace di dargli.

Per quanto riguarda la prima domanda, il 92% dei ragazzi risponde correttamente, cioè che la quaresima è un periodo di 40 giorni in preparazione della festa di Pasqua.

Inoltre, siccome a questa domanda si potevano dare più risposte, circa il 55% di loro aggiunge che questo è un periodo “forte” per la Chiesa, di maggiore penitenza e preghiera.

Carissimi amici di Brembate, per questo numero del nostro giornalino ho voluto fare una sorta di intervista ad

alcuni dei miei alunni. Non si tratta quindi né di un personaggio illustre della storia del nostro paese, né di qualcuno che si sta distinguendo nello sport o in qualche altro ambito della vita. Si tratta semplicemente di 131 adolescenti, che hanno gli stessi sogni e le stesse paure dei nostri, che hanno risposto in maniera assolutamente libera e anonima a queste sette domande che gli ho proposto: 1.

2.

3.

4.

5.

6.

7.

Che cos'è la quaresima?

Cosa si celebra il giovedì santo?

Cosa si celebra il venerdì santo?

Per te è importante la festa di Pasqua?

Credi nella risurrezione di Gesù?

Come definiresti il peccato?

Che cosa pensi del sacramento della confessione?

Per quanto riguarda la seconda e la terza domanda, come si può vedere dalle immagini dei grafici, c’è una maggiore confusione. Più o meno i ⅔ dei ragazzi dà la risposta corretta, mentre gli altri si rifugiano dietro a un “non so” oppure offrono risposte sbagliate.

Nella scelta delle domande da fare, ho cercato di comprendere sia una minima conoscenza di base di alcuni punti importanti che riguardano la Pasqua e il triduo pasquale, sia una lettura personale di alcuni concetti fondamentali della nostra fede o della proposta cristiana. Un sondaggio ha i suoi limiti, così come la lettura dei risultati emersi può essere vista da diverse angolature. Non voglio assolutamente giudicare i miei ragazzi che hanno dato le loro risposte, né tantomeno voglio fare la parte di quello che rimpiange le società del passato dove “si viveva meglio” … (quante volte lo sentiamo dire, purtroppo

Nella quarta domanda le risposte si fanno più varie e diverse. Nei dati che emergono voglio sottolineare la percentuale dei ragazzi che si dimostrano indifferenti sull’arVIT A D ELL A CHI ES A

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gomento, cioè più del 25%. È vero che più della metà di loro si è diviso fra le risposte “molto”, “abbastanza” e “poco”, ma quella contro l’indifferenza purtroppo è una lotta quotidiana che devo affrontare a scuola. Ed è anche quella più difficile, perché è molto più facile parlare e confrontarsi con un ateo, piuttosto che con uno a cui non interessa niente di quello che gli stai dicendo.

Ognuno può dare la lettura che vuole a questi numeri. Io mi permetto di sottolineare quanto sia difficile, a volte, per i nostri ragazzi (e magari anche per noi adulti ...) credere a quello che non vediamo, fare un atto di fede verso la risurrezione, senza la quale non esisterebbe niente né della Chiesa né della nostra religione. Vogliamo avere le prove, quasi "toccare con mano", come se questo fosse l'unico criterio che rende credibili e possibili le cose della nostra vita.

Nelle ultime tre domande i ragazzi potevano scegliere più risposte. Ecco i grafici di quello che è emerso:

Più volte ho sentito dire che nella nostra società sta venendo meno la concezione di "peccato", o perlomeno sta cambiando molto rispetto a quella con la quale tutti noi siamo cresciuti. È proprio vero che i nostri ragazzi crescono nella convinzione che tutto sia lecito? Che niente sia più un peccato? Uno sbaglio da confessare? Non so dare una risposta, che neanche emerge dai dati di questo sondaggio. Quello che si può notare è che per la maggior parte dei ragazzi intervistati il peccato è un'azione sbagliata verso se stessi, al di là della legge di Dio, dell'etica o della morale religiosa.

E sulla confessione? C'è la consapevolezza che sia un'occasione per fare un esame di coscienza e per ottenere il perdono dei peccati, ma allo stesso tempo emerge la fragilità di un sacramento forse mai compreso bene fino in fondo, vissuto poche volte e legato alla difficoltà del rapporto con il sacerdote, non sempre visto come intermediario di Dio nel sacramento.

Non aggiungo altro a queste mie parole, se non un GRAZIE ai miei alunni, che ci hanno dato la possibilità di capire in che cosa, noi adulti, dobbiamo essere più credibili, soprattutto con l'esempio.

Buona quaresima e buona Pasqua a tutti!

Marco

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La Riforma Pastorale della Chiesa di Bergamo: le Comunità Ecclesiali Territoriali (CET) In questi mesi, contrassegnati dalla riforma diocesana delle CET, voluta dal nostro Vescovo Francesco, dopo due anni di lavoro e di incontri con tutti gli organismi diocesani e vicariali, ci siamo trovati tutti di fronte a una novità, accompagnata da non poche domande, fatiche e perplessità che, comunque, a mio modesto parere, possono essere affrontate, recuperando quanto il Vescovo sta cercando di dirci e che vorrei con semplicità riprendere.

Il Vescovo parte da una constatazione: il soggetto Chiesa è debole perché è debole la fede di chi dice di essere cristiano. La fede sembra non incidere più sul vissuto credente.

porto vitale, dovrebbero diventare l’orizzonte delle nostre parrocchie, delle unità pastorali e delle diverse collaborazioni pastorali, aiutandole a promuovere, alimentare ed elaborare il rapporto con il territorio nella speranza di generare insieme al territorio condizioni e forme di vita autenticamente umane alla luce del Vangelo.

La proposta, chiede di entrare nella vita e nelle questioni delle persone per vedere cosa può dire la fede, ma non solo; chiede anche di riconoscere la presenza di quel Regno, che è già presente in quel territorio e che lì cresce. E chi è che può fare questo se non chi tenta di vivere da cristiano dentro il mondo, che è il laico?!

Da questo, gli ambiti, le cosiddette “Terre Esistenziali” (la parola “territorio” è simbolica, è rappresentativa di mondi vitali che sono le relazioni d’amore, il lavoro e la festa, la fragilità umana, la tradizione, i mondi della cittadinanza), che necessitano la presenza e la testimonianza dei laici, come del resto ha tanto auspicato il Concilio Vaticano II. Ciò che è primario è cercare di entrare in dialogo con i mondi vitali che fanno quel territorio e che sono certamente quelli istituzionali, ma anche sociali, culturali, relazionali, costituiti da ogni persona nella sua singolarità e nelle sue relazioni.

A questo processo può contribuire anche chi non è credente poiché la finalità è generare forme di vita autenticamente umane, come stabiliste la finalità delle Comunità Ecclesiali Territoriali.

Di particolare priorità è l’assunzione della “Mediazione Culturale” come criterio pastorale: In prima approssimazione, possiamo affermare che il criterio della mediazione culturale della fede impegna la Chiesa, dentro il pluralismo delle visioni di uomo che la società veicola e include: a) non a consentire oasi separate e autoreferenziali, né a vivere in una condizione di persistente risentimento o di riconquista militante; b) non ad assumere acriticamente le logiche della cultura stessa (appiattimento) Per MC si intende un approccio costruttivo che tenta di porre all’interesse (e al consenso) di tutti la bontà delle implicazioni antropologiche che l’esperienza di fede veicola. Ciò impegna la Chiesa nel duplice compito: a)di sviscerare lo sguardo di fede sull’uomo attraverso l’alfabeto quotidiano (comune) della vita (gli ambiti), esaltando la capacità ispiratrice della fede sull’umano; b)di assumere il confronto con il pluralismo in una prospettiva di dialogo (Relazione di d. Paolo Carrara 9/1/’19) E’ chiaro che questo lavoro non lo può fare solo qualcuno, ma necessita la collaborazione di tutti: dalle 38 parrocchie appartenenti alla nostra CET, da tutti i membri del neoeletto Consiglio Pastorale Territoriale (i nominativi li trovate di seguito), a partire dai coordinatori scelti,

Da questo viene riaffermata la necessità della parrocchia come il luogo decisivo per la fede perché decisiva è la dimensione comunitaria della fede, attraverso quelle che sono le relazioni quotidiane, feriali, fatte di incontri e di dialogo tra le persone che vivono nello stesso territorio.

Pertanto il cammino pastorale delle nostre comunità, tutti gli sforzi posti in atto per il cammino credente, rimane necessario e indispensabile.

Tuttavia la parrocchia da sola non ce la fa, non possiamo nasconderlo. Il rischio di chiudersi in se stessa, il rischio di autoreferenzialità, come ci ricorda spesso il Papa, c’è.

La parrocchia da sola non ce la fa ad entrare e ad affrontare tutte le questioni delle persone e della società; ha bisogno di un sostegno e di un respiro più ampio, perché il rapporto fede e vita rimanga significativo e decisivo.

Da questo ecco la proposta delle Comunità Ecclesiali Territoriali (CET), noi siamo la Comunità Ecclesiale Territoriale n.7- Ponte/Valle San Martino, che non sono un’aggiunta o una sostituzione, ma, attraverso un rapVIT A D ELL A CHI ES A

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Moioli Michele parrocchia di Vercurago, coordinatore TE Cittadinanza Cereda Laura parrocchia di Vercurago, coordinatrice TE Relazioni d’amore Cantù Ilaria parrocchia di Pontida, coordinatrice TE Fragilità Conti Maddalena parrocchia di Palazzago, coordinatrice TE Tradizione Colombi Giovanni parrocchia di Presezzo, coordinatore TE Lavoro e festa dai componenti delle 5 Terre Esistenziali, e non solo, come pure i “gruppi aperti di lavoro” che nasceranno cammin facendo, unitamente, necessariamente, ai sacerdoti, alle religiose e ai religiosi, presenti sul nostro territorio.

Tutto questo con competenza, intelligenza, sapienza, passione e fede umile e semplice, accompagnata dalla pazienza del dialogo e del confronto, anche con chi la pensa diversamente da noi, senza esagerare con “eccesso di serietà”! Un po’ di sana ironia non ci farà male …

A tutti l’augurio di un cammino di riforma e di rinnovamento contrassegnato non dalla lamentela, ma dalla serenità e dalla fiducia di sentirci un po’ più Chiesa e Chiesa aperta, così come da tempo ci sprona Papa Francesco:

Suor Michela parrocchia di Calolzio, rappresentante delle religiose Padre Luigi parrocchia di Somasca, rappresentante dei religiosi Valsecchi Giulio parrocchia di Locate, rappresentante delle Aggregazioni Laicali

“Usciamo, usciamo ad offrire a tutti la vita di Gesù Cristo. Ripeto qui per tutta la Chiesa ciò che molte volte ho detto ai sacerdoti e laici di Buenos Aires: preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze.

Non voglio una Chiesa preoccupata di essere il centro e che finisce rinchiusa in un groviglio di ossessioni e procedimenti. Se qualcosa deve santamente inquietarci e preoccupare la nostra coscienza è che tanti nostri fratelli vivono senza la forza, la luce e la consolazione dell’amicizia con Gesù Cristo, senza una comunità di fede che li accolga, senza un orizzonte di senso e di vita. Più della paura di sbagliare spero che ci muova la paura di rinchiuderci nelle strutture che ci danno una falsa protezione, nelle norme che ci trasformano in giudici implacabili, nelle abitudini in cui ci sentiamo tranquilli, mentre fuori c’è una moltitudine affamata e Gesù ci ripete senza sosta: «Voi stessi date loro da mangiare» (Mc6,37).

(Evangelii Gaudium, 49)

TE Le forme e la tradizione Ravasio Raide, parrocchia di Brembate di Sopra Bonaiti Fabio, parrocchia di Carenno Rossi Ornella, parrocchia di Ponte S. Pietro Bugada Luca, parrocchia di Mapello Viola Simone, parrocchia di Cisano

TE Il rapporto tra il lavoro e la festa Vanoncini Filippo, parrocchia di Brembate Sopra Bonaiti Stefano, parrocchia di Calolziocorte Togni Davide, parrocchia di Prezzate Autelitano Paolo, parrocchia di Calolziocorte Roveri Serena, parrocchia di San Gottardo

TE Le esperienze personali e sociali della fragilità umana Tironi Roberta, parrocchia di Lorentino (Sopracornola) di Calolziocorte Ghezzi Pietro, parrocchia di Brembate Sopra Azzolari Elio, parrocchia di Prezzate.

Chiappa Elisabetta, parrocchia di Celana di Caprino Bergamasco Galloni Francesco, parrocchia Pascolo TE I mondi della cittadinanza Morandi Giuseppe, parrocchia di Cisano Rigamonti Fabio, parrocchia di Pontida Beltramelli Estella, parrocchia di Palazzago Fernandez Pilar, parrocchia di Brembate Sopra Valsecchi Luca, parrocchia di Calolziocorte Rota Ivan, parrocchia di Palazzago

don Angelo Riva

Membri del Consiglio Pastorale Territoriale Vicario Territoriale: don Angelo Riva, parroco di Carenno e Lorentino Moderatore Fraternità Ponte S. Pietro: Giuseppe Navoni, parroco di Palazzago Vice moderatore don Alessandro Nava, parroco di Mapello, Valtrighe e amministratore di Ambivere Moderatore Fraternità Valle S. Martino: don Roberto Gallizioli, parroco dell’Unità Pastorale di Cisano.

Vice moderatore don Matteo Bartoli, curato a Calolziocorte.

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TE Le relazioni d’amore Galli Alessandra, parrocchia di Brembate Sopra Marchetto Manuela, parrocchia di Vercurago Greppi Elio, parrocchia di Vercurago Ubiali Angelo parrocchia Ponte S. Pietro Perico Riccardo, parrocchia Almenno S. Bartolomeo

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Festa di Santa Geltrude Comensoli: “Fuoco nel Cuore” Domenica 17 febbraio 2019 alcuni chierichetti e chierichette della nostra parrocchia hanno partecipato alla gioiosa festa tenuta presso l’Istituto delle Suore Sacramentine di Bergamo in ricordo della fondatrice Santa Geltrude Comensoli di cui ricorre quest’anno il decennale della canonizzazione.

anche il mio cuore si accenderà …”.

E proprio il titolo della festa del 17 febbraio è stato “FUOCO NEL CUORE”.

Bambini e ragazzi presenti alla festa hanno partecipato a giochi e attività mirate in base alle età, guidati sapientemente dalle stupende suore che hanno fatto loro conoscere alcuni tratti della vocazione di Santa Geltrude e come lei sia riuscita a mettere a frutto i talenti ricevuti. Santa Geltrude aveva seguito il sentiero della santità della vita vivendo l’“ordinarietà” dell’Eucaristia: quel pane fragilissimo che però racchiude la grandezza di Dio. E la santità è proposta a tutti perché può essere realizzata nel vissuto quotidiano. Santa Geltrude scriveva: “La nostra santificazione è fatta di mille cose in un giorno …” . E’ come l’esperienza del profeta Elia che sentiva il battito del cuore di Dio e quindi la sua presenza e vicinanza non nelle grandi manifestazioni della natura ma nel mormorio di un vento leggero …

E’ stupefacente che il segreto di questa santità sia stato colto e venga comunicato ai giovani anche da una band musicale italiana “christian rock” di nome “The Sun” (tradotto dall’inglese: il Sole), di cui, grazie alle suore, i partecipanti preadolescenti hanno potuto apprezzare un brano musicale ascoltandone attentamente il testo. Grazie alla conversione del leader di questo gruppo dopo un periodo di crisi esistenziale, la band ha scoperto il Vangelo ed ha iniziato a fare musica con il desiderio di toccare i cuori e accendere le coscienze.

Gustiamo allora il loro messaggio attraverso alcune strofe del testo della loro canzone intitolata “La leggenda” che forse da lassù anche Santa Geltrude sta intonando ….

Madre Geltrude fu proclamata santa nel 2009 in seguito al riconoscimento del miracolo compiuto a un bambino di Agnosine in provincia di Brescia, affetto da meningite e guarito “inspiegabilmente” per la medicina, dopo le preghiere alla beata Geltrude Comensoli. Suor Bianca e Suor Roberta, che all’epoca svolgevano la loro missione proprio presso la comunità di Agnosine, sono state testimoni in prima linea di questo miracolo.

Da giovane volevo una vita speciale Qualcosa che mi desse la spinta a continuare di certo non pensavo a questa missione ma tutto ora ha un senso: mi dono per Amore.

Santa Geltrude fin da bambina è stata fortemente attratta da Gesù presente nell’Eucaristia e tutta la sua vita è stata orientata all’offerta, al dono totale di sé, a una vita “eucaristica”. Esprimeva il suo amore al Signore rimanendo a lungo in preghiera d’adorazione davanti al tabernacolo e impegnandosi generosamente nella formazione umana e cristiana dei bambini e delle giovani operaie.

Scriveva: “Sì, voglio sempre contemplare quelle fiamme amorose che salgono di continuo dal tuo ardentissimo Cuore e che sono l’oggetto del tuo ardentissimo amore per me. Alla vista, al contatto di quella fornace d’amore VIT A D ELL A CHI ES A

Non so come m'hai cambiato mi sento acceso come mai prima e il Sole m'illumina la via e il viso.

Ho scelto il mio destino tutta la mia vita è una folle storia e tutta questa voce canta una vittoria: Il fuoco nelle vene che cambia il male in bene!

Questa è la mia Luce e spezza le catene.

Daniela

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Cattolici – e non in piazza con Greta Gli adulti, incuriositi, affacciati ai balconi o lungo i marciapiedi, sorridono radiosi mentre riprendono lo spettacolo con il cellulare. Come al passaggio di un esercito disar-

strato Greta, per questo ci siamo ritrovati nel suo appello», dice Adelaide Iacobelli, segretaria nazionale del Msac, il Movimento studenti di Azione cattolica, che ha invitato però i ragazzi a vivere questa «giornata di sensibilizzazione» tra i banchi di scuola, analizzando il problema del cambiamento climatico a partire dallo studio dell’enciclica di Papa Francesco.

La parola più declamata in piazza è “pianeta”: certamente molto vaga, ma trasmette il senso dell’appartenenza di tutti a un unico destino incerto. “Pianeta” che, come sinonimo di “futuro”, ci spetta ma è in gran parte già consumato. Da nativi digitali e “social”, i ragazzi sanno bene di non appartenere solo alla loro città, né a una precisa parte politica o ideologica, ma al pianeta. Non si tratta di una manifestazione di qualcuno contro qualcun altro, ma di “tutti per qualcosa”, spinti da un desiderio contagioso di essere protagonisti di qualcosa di globale. Non si vedono slogan uguali per tutti, né comizi, né portavoce: ognuno esibisce il suo personale e creativo cartello, magari realizzato in classe, come a voler rappresentare un capitolo di un racconto collettivo.

Da chi ha preso parte all’evento accompagnando figli o studenti, giunge il paragone con altre esperienze giovanili vissute dal vivo: le Gmg. Naturalmente si tratta di situazioni diverse, ma accomunate dalla stessa coinvolgente euforia e la stessa luce negli occhi speranzosi dei giovani.

Non lasciamo che questa luce si spenga!

mato di liberazione, lasciano spazio a un serpentone di gioia improvvisa. Il corteo di Milano, con i suoi circa 100 mila partecipanti, è il più grande d’Italia e il secondo più grande al mondo dopo quello di Montreal, in Canada.

Qualcuno in modo organizzato, qualcun altro con il proprio gruppo di amici o compagni di classe, senza etichette né bandiere. Tra i ragazzi in piazza venerdì 15 marzo a chiedere impegni concreti contro i cambiamenti climatici, sulla spinta di Greta Thunberg, molti provengono da parrocchie e scuole cattoliche, come frutto di un lavoro educativo che ha trovato perno nell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco.

In prima linea, ci sono loro, gli scout: coccinelle, lupetti, guide, esploratori, scolte e rover, hanno nel DNA il desiderio di prendersi cura del creato. È raro vedere alunni delle scuole elementari e medie scendere in piazza: ma la manifestazione appena conclusasi dimostra che i ragazzi hanno a cuore la questione ecologica, cioè hanno a cuore il loro futuro. Naturalmente i giovani devono essere accompagnati da genitori ed educatori a trovare soluzioni, ma la cura della casa comune è qualcosa che le nuove generazioni sentono propria.

«Già da tempo abbiamo la stessa passione che ha dimo-

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Chiara

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tati, con la pensione d'invalidità e ultimamente con un piccolo vitalizio riconosciutogli dallo Stato. È stato stroncato da un tumore contro cui ha ostinatamente combattuto. Nonostante tutto, la sua era la casa del sorriso. Perché Pierluigi sapeva sorridere, di un sorriso dolce e contagioso. Sorrideva di tutto, anche della sua condizione di disabile. Un vero poeta che aveva scelto per compagna di vita e di scrittura la solitudine. Ma una «solitudine animata e mai rancorosa», l’ha giustamente definita Eraldo Affinati. Amava il vino rosso dei colli furlani ma si abbeverava fissando le stelle del cielo sopra il suo Nordest, “Il nord e l’est, le pietre rotte dall’inverno / l’ombra delle nuvole sul fondo della valle / sono i miei punti cardinali”.

Versi meritevoli di tutti i riconoscimenti possibili, capaci di scorticare l’anima pop di Jovanotti che firma la prefazione al suo ultimo libro.

Pierluigi detestava però che si legasse il valore della sua poesia alla sua condizione d’inabilità. Sosteneva che comunque fossero andate le cose sarebbe divenuto un poeta.

L’amicizia tra Susanna Tamaro e Pierluigi nasce dal fatto che si comprendevano perfettamente perché dotati dello stesso profondo sguardo indagatore, del medesimo amore viscerale per la poesia ed erano accomunati dalla stessa fragilità. Infatti Tamaro in questo libro parla anche della sua diversità, dovuta al fatto di soffrire della sindrome di Asperger, una forma di autismo ad alto funzionamento.

Nel libro ci sono preziose considerazioni sulla vita segnata dalla diversità, da un apparente svantaggio.

Scrive infatti Tamaro: -Noi viviamo la nostra umanità nella misura in cui siamo capaci di accettare la fragilità, di far fronte al dolore, di assisterlo, di condividerlo attraverso la delicatezza dei pensieri e dei gesti.

-Riferendosi a Pierluigi aggiunge: -Secondo gli standard vigenti la tua vita - dato lo stato totale di dipendenza che richiedeva verrebbe considerata dai paladini della felicità non degna di essere vissuta.

-E continua:- Nella palude si può sprofondare, venire inghiottiti senza un grido, oppure ci si può aggrappare a qualcosa, a un ramo, a un albero e da lassù attendere pazientemente che l'acqua venga nuovamente assorbita dalla terra, consapevoli che non esiste esondazione che, con il tempo, non renda più fertile il suolo.

Per Tamaro è importante la capacità di trasformare la negatività in positività, il male in bene per sopravvivere all’asperità della vita. In un mondo come in quello attuale, in cui ogni irrompere del male viene accolto dalla relativa ricerca di un responsabile e la rivendicazione di un diritto alla felicità - riportare al centro della riflessione la fecondità del male sarebbe molto importante.

Conclude:-Quello che determina la vita di una persona è il modo in cui si riesce a reagire alla sventura. Si può reagire sfidando ciò che ci succede senza cedere alla confortevole inerzia della vittima.

Susanna e Pierluigi fantasticavano di scrivere insieme un libro per lei aveva già pronto un titolo: “Non ci sono poeti a Sparta”, sottintendendo che in una società in cui la prestanza fisica e la forza erano i prerequisiti fondamentali non c’era posto per i diversi. E probabilmente non ce n’è neppure nel nostro, dominato dal l’ossessione della bellezza, della salute, dell’eterna giovinezza.

Ma, come scrive Ermes Ronchi commentando le beatitudini: Dio ha un debole per i deboli.

Concludo con due frasi di una bellissima poesia di Pierluigi, lasciando a voi il desiderio di approfondire la conoscenza di questa straordinaria persona.

Stato di quiete Leggero, come la cenere. Fresco, come l'aria tra le dita.

Scomparso, come una nuvola.

Pierluigi Cappello, poeta Premetto che non conoscevo neppure il nome di questo poeta fino a quando mi è capitato di seguire una diretta in streaming dall'Università della Pace del Sermig di Torino. Veniva intervistata Susanna Tamaro - e qui apro una parentesi a proposito del fatto che è una scrittrice che “non piace alla gente che piace” ma probabilmente piace solo alla gente. Mi spiego meglio. Susanna Tamaro è stata, secondo me, ingiustamente bistrattata dalla critica ed invisa all'intelligenzia, in quanto scrittrice nazional-popolare e di grande successo. Prova ne sia che per procurarmi il suo ultimo libro ho dovuto essere inserita in una lunga lista d'attesa del servizio bibliotecario provinciale. Il suo modo di scrivere semplice, comprensibile ma con accenti di puro lirismo quando parla della natura, le sue riflessioni e il suo pensiero parlano alla gente. Tornando alla trasmissione in questione Susanna Tamaro parlava del suo ultimo libro “Il tuo sguardo illumina il mondo” che parla fondamentalmente dell'amicizia che l'ha legata a Pierluigi Cappello, recentemente scomparso a soli cinquant'anni. Così mi sono incuriosita di questo personaggio e ho trovato ... un tesoro. Tanto è vero che mi è nato il desiderio di condividere con voi questa scoperta, facendo una doverosa premessa.

Che c’entra, direte voi, un poeta seppur bravo con una rubrica che normalmente parla di “santi”, seppure spesso non formalmente riconosciuti, in un giornalino parrocchiale. A mio parere c’entra perché entrambi, santi e poeti sono visionari che frequentano le stesse regioni dello Spirito. Inoltre per me il vero bello è sempre attinente al buono. Per ultimo la poesia sollecita domande sul senso della vita e delle cose e può sospingere il lettore in quelle stesse regioni dello Spirito, cui si abbevera.

Torniamo a Pierluigi Cappello.

Friulano, come Pasolini, nato a Gemona nel 1967 è morto a Cassacco nel 2017, ha trascorso tutta la vita tra le sue vallate.

Ha avuto la vita sconvolta da due terremoti. Uno collettivo: quello che ha sconvolto il Friuli quando aveva otto anni e l'altro personale quando ha avuto un incidente in moto a sedici anni. L'amico che guidava perse la vita è lui l'uso delle gambe. Nonostante questo ha avuto una vita ricca di affetti e di amicizie e una vita interiore strabordante che ha regalato immagini di rara bellezza a chi si è avvicinato alle sue poesie. Personalmente non sono una lettrice di poesia, spesso non la capisco, ma quelle sue che ho letto mi hanno immediatamente conquistata. Vorrei condividerne una in cui parla del paesino in cui è vissuto.

Chiusaforte è tutti i ritorni che mi allontanano /Mentre nevica il tempo sulla neve che sei stato/Sui passi poi contati e poi coperti dal bianco/E c'è un piangere nascosto nel celeste /Nelle pigne ai piedi degli abeti /Nel silenzio che sgretola gli animi e qualche volta /Ci spinge in alto, in alto /Dove ci sono le parole che erano sassi/Dette di punto in bianco,nel freddo/Lasciate alla confidenza delle nuvole.

Si è detto di lui che era il poeta migliore dell’ultima generazione, ha vinto i premi letterari più importanti del nostro paese, è vissuto perlopiù in un prefabbricato di legno donato ai terremo-

Patrizia Botti

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Invito alla lettura

“Dicono che è risorto.

Un’indagine sul sepolcro vuoto”.

Pensando alla Pasqua un libro sempre interessante è quello di Vittorio Messori, scrittore, saggista e giornalista che ha lavorato per La Stampa, il Corriere e Avvenire. Nato in una famiglia dichiaratamente atea, a un certo punto diventa cristiano e nella sua attività di scrittore ha sempre indagato alla ricerca delle radici e della solidità della fede cristiana. Ha scritto anche “Ipotesi su Gesù” (1976) e “Patì sotto Ponzio Pilato” (1992), e nel 2000 ha pubblicato il testo “Dicono che è risorto. Un’indagine sul sepolcro vuoto”, che in qualche modo conclude il suo percorso di analisi dei vangeli.

In modo particolare l’autore analizza con molta attenzione i capitoli riguardanti la resurrezione di Gesù per sottoporre a indagine storica gli eventi raccontati nei vangeli: la sua idea è che siccome la fede rimanda a eventi, questi devono e possono essere accertati storicamente. L’obiettivo di Messori è anche di “difesa” del cristianesimo: molti, infatti, accettano Gesù come grande e saggio maestro di umanità ma negano il punto centrale del cristianesimo riducendo così la fede a un insegnamento morale oppure a un insieme di simboli e metafore.

Secondo l’autore questa idea riduttiva si è fatta strada anche tra i credenti a tal punto che a volte mostrano un

certo scetticismo nei confronti del valore storico delle narrazioni evangeliche. Questo vale ancora di più proprio nei confronti delle testimonianze evangeliche sulla risurrezione di Gesù. «Davanti ai racconti della risurrezione si deve raggiungere il significato», scrive Messori, «senza però dimenticare che gli evangelisti ci invitano a ricavare questo significato da ciò che per loro è senza discussioni né incertezze un evento che appartiene alla storia».

Il testo scorre tra domande e riflessioni, analisi stringenti dei vangeli dal punto di vista storico per mostrare al tempo stesso la loro logica e il paradosso del cristianesimo che individua in quest’uomo, rifiutato, condannato, morto sulla croce e sconfitto, colui che Dio ha prescelto risuscitandolo dai morti.

E qui si giunge al punto chiave: se quell’uomo è davvero risorto, allora tutto cambia, perché quella di Gesù Cristo è l’unica esperienza, nell’intera storia umana, di ritorno dalla morte. Un racconto diverso dai miti degli antichi greci e romani, in cui si parla di semidèi e di uomini assunti nell’Olimpo, ma con la chiara consapevolezza di raccontare un mito. Anche nel vangelo si racconta di Lazzaro o del figlio della vedova di Nain, richiamati dalla tomba dallo stesso Cristo in una sorta di “rianimazione”.

Nella resurrezione di Gesù ci sono delle differenze che rendono questo fatto qualcosa di unico e straordinario per cui non si tratta di un momentaneo ritorno dall’oltretomba per poi rientrarvi: Gesù risorto entra nell’eternità, in quella “vita eterna” tante volte promessa e che ci riesce difficile comunque immaginare. Gli stessi apostoli restano sorpresi, increduli e perplessi di fronte a quello che vedono: il Risorto si mostra a loro col suo corpo piagato e dice “Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho” (Lc 24,39). Non solo: si mette a mangiare davanti a loro e infine rimprovera Tommaso, colui che voleva vedere per poter credere, ma che, forse, non aveva tutti i torti da un certo punto di vista!

Un libro interessante per farsi alcune domande e per evitare che la resurrezione di Gesù, che sentiamo raccontare da così tanto tempo, finisca per risultare scontata e “normale”: Cristo è risorto davvero? La reazione di molti potrebbe essere questa: “Sì, sì, tutto molto interessante ma adesso ho altro da fare”. Resta questa la vera bella notizia che viviamo anche nella liturgia: il Signore è risorto! Alleluia!

Dario

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Informazioni parrocchiali Orari delle S. Messe Feriali: ore 8,00 - 9,00 (in Casa Serena) - 18,00 (sospesa quando c’è un funerale).

Festive: Sabato sera e vigilia delle feste: ore 18,00 ore 16,30 a Tresolzio (maggio-ottobre).

Domenica e feste: ore 7,30 - 9,00 (Casa Serena) - 10,00 - 11,15 - 18,00.

Disponibilità per le Confessioni Sacerdoti a turno: giovedì 09.30 - 10.30 (Casa Serena) Don Giacomo: venerdì 16.00 - 17.30 Don Carlo: ogni sabato 16.00 - 17.30 Don Ubaldo: ogni sabato 09.30 - 11.00 N.B. A richiesta i sacerdoti, nei limiti del possibile, sono sempre a disposizione per questo ministero. In particolare subito dopo le S. Messe.

Celebrazione del Battesimo Il battesimo dei bambini si celebra una sola volta al mese.

N.B. In vista del Battesimo, si prenda contatto con il Parroco. Il Mercoledì che precede la 2ª domenica del mese alle 20.30 si terrà in Oratorio un incontro di preparazione per i genitori ed i padrini.

I catechisti battesimali incontreranno i genitori nelle loro case.

Calendario battesimi 2019 13 gennaio 10 febbraio 10 marzo 07 aprile 12 maggio 09 giugno 14 luglio 11 agosto 08 settembre 13 ottobre 10 novembre 08 dicembre

ore 16.00 ore 11.15 ore 16.00 ore 11.15 ore 16.00 ore 11.15 ore 16.00 ore 10.30 ore 16.00 ore 11.15 ore 16.00 ore 11.15

il rito il rito il rito il rito il rito il rito il rito il rito il rito il rito il rito il rito

09 gennaio 06 febbraio 07 marzo 03 aprile 08 maggio 05 giugno 10 luglio 07 agosto 04 settembre 09 ottobre 06 novembre 04 dicembre

Celebrazione del Matrimonio Il Matrimonio si può celebrare in ogni giorno dell’anno, eccetto le domeniche e i tempi di Avvento e di Quaresima.

Occorre prepararsi adeguatamente. È possibile partecipare anche a corsi fuori parrocchia.

In ossequio a giuste disposizioni diocesane, il Matrimonio va celebrato o nella parrocchia della sposa, o in quella dello sposo o in quella dove la coppia andrà ad abitare. Per eventuali eccezioni ci si rivolga alla Curia vescovile.

Telefono Oratorio:

380.7522605

Tel. dei Sacerdoti:

Don Giacomo Ubbiali Tel. 380.6984169 e-mail: giacomoubbiali@virgilio.it Don Carlo Comi Tel. 035.332092 - cell. 340.6483352 e-mail: comicarlo@virgilio.it Don Ubaldo Nava Tel. 035.908406 - cell. 333.3229389 e-mail: d.ubaldonava@gmail.com

Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.

Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.

Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità.

(Is 53,10-11)