CALENDARIO PARROCCHIALE
GIUGNO
1 Giovedì. S. Giustino, martire.
2 Venerdì. Ss. Marcellino e Pietro, martiri.
3 Sabato. S. Carlo Lwanga e Compagni, martiri.
4 Domenica. Santissima Trinità.
(Es 34,4b-6.8-9/ Sal Dn 3,52-56/ 2Cor 13,11-13/ Gv
3,16-18)
Ore 11.30: Celebrazione dei battesimi.
5 Lunedì. S. Bonifacio, vescovo e martire.
6 Martedì. S. Norberto, vescovo.
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11 GIUGNO
GIORNATE EUCARISTICHE
Da Giovedì 8 a sabato 10 giugno 2023
Ore 8.00 S. Messa con meditazione. Esposizione del Santissimo.
Ore 16.30 – 17.30 Adorazione eucaristica guidata dalle Suore Sacramentine.
Domenica 11 giugno 2023 - Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo
10 Sabato. Giornata eucaristica.
11 Domenica. Santissimo Corpo e Sangue di Cristo.
(Dt 8,2-3.14-16/ Sal 147/ 1Cor 10,16-17/ Gv 6,5158)
Ore 15 – 17.30 Adorazione eucaristica libera per le Sante Quarantore.
Ore 18.00 S. Messa presieduta da don Andrea Patelli, sacerdote novello, che si conclude con la solenne benedizione eucaristica. Sono invitati i bambini che hanno fatto la Prima Comunione.
13 Martedì. S. Antonio di Padova, presbitero e dottore della Chiesa.
16 Venerdì. Sacratissimo Cuore di Gesù Giornata mondiale di santificazione sacerdotale.
17 Sabato. Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria.
18 Domenica XI del tempo ordinario
(Es 19,2-6a/ Sal 99/ Rm 5,6-11/ Mt 9,36-10,8)
19 Lunedì. S. Romualdo, abate.
21 Mercoledì. S. Luigi Gonzaga, religioso.
22 Giovedì. S. Paolino da Nola, vescovo. Ss. Giovanni Fisher, vescovo e Tommaso More, martiri.
24 Sabato. Natività di S. Giovanni Battista.
Ore 15
17.30 Adorazione eucaristica libera per le Sante Quarantore.
Ore 18.00 S. Messa presieduta da don Andrea Patelli, sacerdote novello, che si conclude con la solenne benedizione eucaristica. Sono invitati i bambini che hanno fatto la Prima Comunione.
8 Giovedì. Iniziano le Giornate Eucaristiche (Quarantore) – Vedi programma a parte.
9 Venerdì. S. Efrem, diacono e dottore della Chiesa. Giornata eucaristica.
25 Domenica XII del Tempo ordinario. (Ger 20,10-13/ Sal 68/ Rm 5,12-15/ Mt 10,26-33) Giornata mondiale per la carità del Papa.
26 Lunedì. Inizia il Cre.
27 Martedì. S. Cirillo di Alessandria, vescovo e dottore della Chiesa.
28 Mercoledì. S. Ireneo, vescovo e martire.
29 Giovedì. Ss. Pietro e Paolo, apostoli.
30 Venerdì. Ss. Primi Martiri della Chiesa Romana.
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VITA
N. 85 GIUGNO 2023
PARROCCHIALE
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LUGLIO
2 Domenica XIII del Tempo ordinario.
(2Re 4,8-11.14-16a/ Sal 88/ Rm 6,3-4.8-11/ Mt 10,37-42)
3 Lunedì. S. Tommaso, apostolo. Ore 20.00: Santa Messa al Cimitero.
4 Martedì. S. Elisabetta di Portogallo.
5 Mercoledì. S. Antonio Maria Zaccaria, presbitero.
6 Giovedì. S. Maria Goretti, vergine e martire.
9 Domenica XIV del Tempo ordinario.
(Zc 9,9-10/ Sal 144/ Rm 8,8.11-13/ Mt 11,25-30)
10 Lunedì. Ore 20.00: Santa Messa al Cimitero.
11 Martedì. S. Benedetto, abate – Patrono d’Europa.
13 Giovedì. S. Enrico.
14 Venerdì. S. Camillo de Lellis, presbitero.
15 Sabato. S. Bonaventura, vescovo e dottore della Chiesa.
16 Domenica XV del Tempo ordinario.
(Is 55,10-11/ Sal 64/ Rm 8,18-23/ Mt 13,1-23)
17 Lunedì. Ore 20.00: Santa Messa al Cimitero.
20 Giovedì. S. Apollinare, vescovo e martire.
21 Venerdì. S. Lorenzo da Brindisi, presbitero e dottore della Chiesa. Festa conclusiva del CRE.
22 Sabato. S. Maria Maddalena.
23 Domenica XVI del Tempo ordinario.
(Sap 12,13.16-19/ Sal 85/ Rm 8,26-27/ Mt 13,24-43)
24 Lunedì. S. Charbel Makhlūf, presbitero. Gli adolescenti partono per il camposcuola a Cervia.
Ore 20.00: Santa Messa al Cimitero.
25 Martedì. S. Giacomo, apostolo.
VITA PARROCCHIALE
26 Mercoledì. Ss. Gioacchino e Anna, genitori della Beata Vergine Maria.
29 Sabato. S. Marta.
30 Domenica XVII del Tempo ordinario.
(1Re 3,5.7-12/ Sal 118/ Rm 8,28-30/ Mt 13,44-52)
31 Lunedì. S. Ignazio di Loyola, presbitero. Ore 20.00: Santa Messa al Cimitero.
AGOSTO
1 Martedì. S. Alfonso Maria de’ Liguori, vescovo e dottore della Chiesa.
Il gruppo giovani parte per un’esperienza missionaria in Madagascar
Dal mezzogiorno di oggi e fino alla mezzanotte di domani sarà possibile acquisire l’Indulgenza plenaria del Perdono d’Assisi, alle solite condizioni: visita alla chiesa e recita del Padre Nostro e del Credo, confessione sacramentale, comunione eucaristica, preghiera secondo le intenzioni del Papa (almeno un Padre Nostro e un’Ave Maria o altre preghiere a scelta), disposizione d’animo che escluda ogni affetto al peccato anche veniale.
2 Mercoledì. S. Eusebio da Vercelli, vescovo. S. Pietro Giuliano Eymard, presbitero.
3 Giovedì. Anniversario della Dedicazione della chiesa parrocchiale (3 agosto 1734) Inizia la novena dell’Assunta. Ore 20.00: S. Messa nella chiesa parrocchiale.
4 Venerdì. S. Giovanni Maria Vianney, presbitero.
5 Sabato. Dedicazione della Basilica di S. Maria Maggiore.
6 Domenica. Trasfigurazione del Signore. (Dn 7,9-10.13-14/ Sal 96/ 2Pt 1,16-19/ Mt 17,1-9) Pellegrinaggio parrocchiale a Concesio e Brescia..
Segnaliamo che dalla domenica 11 giugno alla domenica 17 settembre comprese, raccogliamo le messe delle 10.15 e delle 11.30 nell’unica messa delle 10.30.
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Cronaca parrocchiale a cura di d. Carlo
della Madonna. Al termine, numerose persone hanno continuato la loro partecipazione con l’adorazione eucaristica.
9 aprile. Settimana Santa e Triduo Pasquale. Preceduta dalla preparazione lungo tutta la Quaresima, la Settimana Santa ha inizio domenica 2 aprile con la Domenica delle Palme. La liturgia di questa domenica ha un doppio volto. L’ingresso gioioso di Gesù a Gerusalemme che caratterizza la prima parte di ogni messa, e l’aspetto doloroso che culmina nel racconto della Passione. La processione delle palme si è svolta durante la messa delle ore 10.15, con la presenza di numerosi ragazzi accompagnati dai loro genitori.
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Nei giorni immediatamente precedenti la Pasqua, diversi fedeli si sono accostati al sacramento della Riconciliazione.
Nella mattinata del Giovedì Santo si è celebrata nel duomo di Bergamo la messa crismale con la presenza di numerosissimi sacerdoti. Durante la solenne celebrazione il vescovo benedice gli oli santi e i sacerdoti rinnovano le loro promesse sacerdotali.
In serata è iniziato il solenne Triduo Pasquale con la Messa nella Cena del Signore. Un gesto significativo che si svolge durante la messa è quello della lavanda dei piedi, che ha visto protagonisti alcuni gruppi familiari. Al termine della messa, l’Eucaristia è stata portata solennemente al luogo della reposizione, allestito presso l’altare
Il Venerdì Santo, giorno di digiuno e di silenzio, è iniziato, come il giorno precedente, con la preghiera dell’Ufficio delle Letture e con le Lodi. Il ricordo liturgico della Passione del Signore si è svolto alle ore 15. La celebrazione, solenne nella sua sobrietà, è iniziata con la preghiera silenziosa, seguita dalla lettura della Parola di Dio culminata con la Passione dal Vangelo di Giovanni. All’omelia è seguita la grande Preghiera universale. Il cuore della celebrazione è stata l’Adorazione della Croce, seguita dalla comunione eucaristica. Come era iniziata, nel silenzio si è conclusa l’azione liturgica. In serata si è svolta la Via Crucis. Ci siamo radunati all’oratorio, presenti numerose persone e diverse famiglie con i ragazzi. Il testo proposto era molto semplice, proprio per aiutare anche i più piccoli. Le sette stazioni si sono sviluppate su un percorso che, partendo dall’oratorio e passando per Piazza San Giovanni Paolo II, ha raggiunto la scuola materna.
Il Sabato Santo è stato soprattutto giorno di confessioni. Nel pomeriggio si è svolto il tradizionale omaggio floreale a Gesù, seguita dalla benedizione delle uova pasquali. Alle ore 21 è iniziata la Veglia Pasquale, che i Padri della Chiesa hanno definito “la madre di tutte le celebrazioni”. All’esterno della chiesa è stato preparato il fuoco che è stato benedetto e dal quale è stato acceso il cero pasquale. La processione è entrata nella chiesa completamente buia e la luce si è diffusa gradualmente dal cero alle candele dei fedeli fino alla completa accensione delle luci. Il canto dell’annuncio pasquale ha preparato alla lunga liturgia della Parola che ci ha accompagnato a contemplare l’opera di Dio lungo la storia del suo popolo. Al canto del Gloria sono tornate a suonare le campane, rimaste silenziose dalla sera del Giovedì Santo. Dopo l’omelia, con il canto delle litanie dei Santi, si è dato inizio ai riti battesimali. È stata benedetta l’acqua del fonte battesimale con la quale, dopo aver rinnovato le promesse battesimali, è stata aspersa l’assemblea. La liturgia eucaristica ha suggellato la solenne celebrazione pasquale. La gioia è continuata anche nelle messe della Domenica di Pasqua.
11 aprile. Gruppo ADO a Bologna e Firenze. Un folto gruppo di adolescenti hanno trascorso due intense giornate a Bologna e a Firenze, accompagnati da don Giacomo, dai loro animatori e da alcuni genitori. Per le impressioni su questa bella e importante iniziativa vi rimando alle pagine dell’oratorio.
16 aprile. Domenica. Prime Confessioni. San Giovanni Paolo II ha disposto che la Seconda Domenica di Pasqua sia dedicata alla Divina Misericordia. Non c’è perciò circostanza più appropriata per celebrare le Prime Confessioni. I quarantacinque bambini che durante la catechesi settimanale si sono preparati per questo importante appuntamento, si sono ritrovati in chiesa, alle ore 15, accompagnati dai loro genitori e dai catechisti. È sempre un momento di forte emozione: per la prima volta
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questi bambini si trovano nella veste di “protagonisti” di una celebrazione. Al canto d’inizio è seguito il saluto di don Giacomo ai bambini e a tutti i presenti. Il racconto della Parabola del Padre misericordioso, visualizzata con le immagini proiettate su uno schermo, ha costituito la guida per la riflessione suggerita dal celebrante in preparazione al momento della riconciliazione personale. I bambini, poi, si sono presentati davanti al confessore che ha ascoltato la loro richiesta di perdono e, dopo l’assoluzione e la preghiera personale di ringraziamento, sono andati a salutare i loro genitori. La celebrazione si è conclusa con il canto. La festa è poi continuata in oratorio dove i genitori avevano preparato un rinfresco per tutti.
25 aprile. Martedì. Festa di Clackson in Seminario. Martedì 25 aprile, accompagnati da don Giacomo e da Suor Bianca, i nostri chierichetti e chierichette hanno partecipato alla “Festa degli amici di Clackson”, un appuntamento per tutti i chierichetti della diocesi, che era stato sospeso negli ultimi tre anni a causa della pandemia. L’evento si è svolto in Seminario ed ha ospitato in tutto circa ottocento ragazzi e ragazze. È stata una gioiosa giornata di giochi, di momenti di animazione ma anche di riflessione proposti dai seminaristi. Il vescovo Francesco Beschi ha celebrato la S. Messa durante la quale ha ringraziato i chierichetti per il loro importante impegno nel servizio all’altare ed ha rivolto loro questo invito: «nella vostra vita non manchi mai il Vangelo, ascoltato e vissuto. Il Vangelo si trova in ogni chiesa ma anche in ogni casa, oppure può tenersi in una tasca, fosse pure un semplice libricino, come afferma Papa Francesco. E questo Vangelo deve toccare il vostro cuore».
1 maggio. Lunedì. Apertura del mese di maggio alle Ghiaie di Bonate.
Abbiamo iniziato il mese di maggio con la celebrazione della messa presso la chiesa parrocchiale delle Ghiaie di Bonate. L’appuntamento era previsto presso la cappella di Maria Regina della Famiglia, ma la pioggia ha consigliato diversamente. Alla celebrazione hanno partecipato, oltre a tanti Brembatesi, anche numerose altre persone delle Ghiaie e di altre parrocchie. La recita del rosario ha introdotto la concelebrazione presieduta da don Giacomo e concelebrata da don Ubaldo e don Carlo, ai quali si è aggiunto anche Padre Eugenio.
Nella serata dei martedì di maggio, ci siamo ritrovati per la recita del rosario in vari luoghi del paese. Martedì 9 ci siamo ritrovati nella chiesetta di San Luca. Martedì 16 era programmato il ritrovo presso l’abitazione delle suo-
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VITA
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I Turno
re, ma il maltempo ci ha fatto ripiegare verso la chiesa parrocchiale, Martedì 23 l’incontro si è svolto nella cappella della Scuola materna. Per l’ultimo incontro (mentre scrivo non si è ancora svolto) è in programma un “rosario itinerante”, in cammino verso alcune delle santelle che si trovano nelle strade del nostro paese.
14 maggio. Domenica. Prime Comunioni. Grande festa domenica 14 maggio per sessantasei bambini, per i loro familiari e per l’intera comunità. Suddivisi in due gruppi, alle ore 9 e alle ore 11, hanno celebrato la Messa di Prima Comunione. Le due celebrazioni si sono svolte allo stesso modo. I bambini, accompagnati dai loro genitori, si sono ritrovati presso la casa parrocchiale. Da qui, in corteo, hanno raggiunto la chiesa parrocchiale portando in mano una spiga che hanno deposto in un vaso collocato al centro della chiesa. Prima di raggiungere il proprio posto, don Giacomo ha messo al collo di ogni
bambino il crocifisso. Le messe, trasmesse anche sui canali social della parrocchia, sono state accompagnate dal coro “Voci di Maria”. La prima Lettura è stata letta da un genitore e la seconda da una catechista. Durante l’omelia, don Giacomo ha coinvolto i bambini cercando di sollevarli un po’ dalla loro forte emozione. Le preghiere dei fedeli sono state proposte da alcuni bambini, da un genitore e da Suor Bianca. Altri bambini hanno portato all’altare il pane e il vino per la messa. Al termine della Preghiera eucaristica il momento più atteso è finalmente arrivato. Ciascun bambino, uscendo dal banco, si è recato davanti al celebrante e ha ricevuto il Corpo di Gesù. Tornato al proprio posto, nel raccoglimento ha ringraziato il Signore. Prima della benedizione due bambini, a nome di tutti, hanno reso omaggio alla Madonna con un omaggio floreale. Prima della foto ricordo, le catechiste hanno consegnato ai bambini il Vangelo, che sarà loro compagno di viaggio nella vita di tutti i giorni.
Introduzione al bilancio
Carissimi, anche quest’anno riportiamo il bilancio della nostra Parrocchia. Innanzitutto, voglio dire grazie a tutti per la generosità dimostrata! Possiamo riconoscere una comunità generosa e attenta alle diverse necessità che di volta in volta si presentano. Un grazie a chi ha tenuto in ordine i conti con la sua competenza, al consiglio per gli affari economici (a chi ne ha fatto parte per anni e a chi gli è subentrato quest’anno) che si mette a disposizione perché vi sia una cura particolare anche sotto questo aspetto.
Una menzione particolare all’Oratorio e alle sue molteplici iniziative che hanno permesso (per quanto l’aspetto economico non sia unico e prioritario nelle scelte pastorali) di avere entrate importanti che aiutano a guardare avanti con serenità La grandezza della Parrocchia, la complessità della burocrazia, i costi esorbitanti da affrontare ogni volta che si vuole proporre qualcosa o metter mano a qualche struttura ci impegnano a mantenerci attenti a ogni tipo di scelta, consapevoli che molto si è fatto, ma ancora molto resta da fare.
I numeri che vedete sono ovviamente riassuntivi. Il dettaglio del bilancio in diverse pagine è depositato in Parrocchia. Ecco dunque lo schema riassuntivo dell’anno
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PARROCCHIALE
II Turno
RENDICONTO ENTRATE ANNO 2022
VITA PARROCCHIALE
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INSIEME N. 85 GIUGNO
Offerte Offerte domenicali e feriali € 51.062,84 Offerte celebrazioni Sacramenti-varie € 37.190,00 Offerte per candele € 11.775,00 Festività particolari e varie € 770,00 Totale € 100.797,84 Contributi Contributi dal Comune € 0,00 Contributi da Enti Diocesani € 5.807,00 Contributi da altri Enti € 8.952,57 Totale € 14.759,57 Attività Pastorali Attività Oratoriali € 347.063,24 Attività Parrocchiali € 22.078,96 Totale € 369.142,20 Entrate Straordinarie Offerte per sistemazione tetto Chiesa € 15.120,00 Varie € 0,00 Totale € 15.120,00 TOTALE ENTRATE € 499.819,61 RENDICONTO USCITE ANNO 2022 Spese Generali Spese ordinarie di culto € 7.400,18 Spese acqua-elettricità-telef.-riscald. € 74.954,35 Imposte-assicurazioni-varie € 25.931,78 Spese gestione locali-manutenz. ordin. € 11.516,47 Interessi bancari passivi e spese € 4.813,13 Totale € 124.615,91 Attività Pastorali Attività Oratoriali € 209.677,71 Attività Parrocchiali € 17.331,00 Totale € 227.008,71 Spese Straordinarie Manutenzioni straordinarie € 0,00 Totale € 0,00 Remunerazioni Retribuzioni Sacerdoti-Suore € 19.200,00 Compensi Professionisti € 1.793,40 Totale € 20.993,40 TOTALE USCITE € 372.618,02 Avanzo (utile) esercizio corrente € 127.201,59 Totale a pareggio € 499.819,61 Situazione negativa anno precedente -€ 13.990,39 Avanzo (utile) esercizio corrente € 127.201,59 SITUAZIONE ATTUALE POSITIVA € 113.211,20
Parrocchia S. MariaAssunta
Brembate di Sopra
Pellegrinaggio parrocchiale 6 agosto 2023
Sulle orme di San Paolo VI
Concesio - Brescia
Programma:
Ore 7.00 Partenza da Brembate di Sopra.
Ore 8.30 Arrivo a Concesio (BS) paese natale di S. Paolo VI.
Ore 9.00 Visita guidata alla casa natale di S. Paolo VI.
Ore 11.00 S. Messa nella Chiesa di S.Antonino.
Ore 12.15 Pranzo presso il Ristorante “Borgo Vecchio” a Concesio.
Ore 15.30 Visita guidata a Brescia (Cattedrali e altri luoghi).
Ore 18.30 Partenza per il rientro a Brembate di Sopra.
Quota di partecipazione € 20.00 (comprende il pullman e la visita guidata a Brescia).
Per chi desidera è possibile pranzare presso il ristorante al costo di € 25,00. Iscrizioni presso l’oratorio o la segreteria parrocchiale.
Per chi desidera è possibile pranzare presso il ristorante al costo di € 25,00. Iscrizioni presso l’oratorio o la segreteria parrocchiale.
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INSIEME N. 85 GIUGNO 2023
VITA PARROCCHIALE
Casa natale di S. Paolo VI
Piazza Paolo VI a Brescia
Sacerdote: chi sei?
Nella nostra Diocesi di Bergamo stiamo vivendo un momento molto bello e pure importante: nove giovani del nostro Seminario sono stati ordinati Sacerdoti!
Numero davvero straordinario, visti i tempi che corrono. Per la verità anche noi di Brembate di Sopra siamo in festa perché uno dei Sacerdoti novelliDon Andrea – da chierico è stato tra noi per ben due anni, animatore della vita oratoriana con i ragazzi e i giovani.
“Cammina sulla terra” ma i suoi occhi sono rivolti al Cielo!
“Collabora al benessere degli uomini ma non li distoglie dalla mèta finale che è il Paradiso!
Può fare cose” che neppure Maria e gli Angeli possono compiere: celebra la Messa e perdona!
“Quando celebra” ci sovrasta appena di qualche gradino, ma la sua azione tocca il Cielo!
Ma in festa anche perché il nostro Parroco – Don Giacomo
e un nostro concittadino
Padre Danilo
celebrano il 25° anniversario di ordinazione sacerdotale. Allora momento di gioia per tutti noi, momento di vivo ringraziamento al Signore per il dono del Sacerdozio, ma anche momento di sincera e profonda riflessione su “chi è” in realtà il Sacerdote!
Non rispondo a questa domanda con pensieri miei, che potrebbero sembrare o risultare scontati, trascrivo invece un testo riguardante il Prete, sul quale i miei giovani di Colognola rifletterono e commentarono con profondo sentimento di riconoscenza in occasione del saluto al Curato in partenza per un nuovo servizio pastorale.
“Chi è il Sacerdote?”
“Vive e opera nel mondo” ma non appartiene al mondo!
“È figlio di uomini” ma anche ha l’autorità di renderli tutti figli di Dio!
“È povero” ma ha il potere di comunicare ai fratelli ricchezze divine!
“È debole” ma rende forti i deboli col Pane della vita!
“È mortale” ma ha il compito di trasmettere l’immortalità!
“Quando assolve”
rivela la potenza di Dio che perdona i peccati e ridona la vita!
“
Quando insegna” propone la Parola di Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita!
“Quando lo accogliamo” diventa l’amico più sincero e fedele!
“Vive tra noi” È l’uomo più amato e più incompreso!
È persona molto criticata, perché deve confermare sempre con la vita
l’autenticità del Messaggio evangelico!
È fratello universale, col mandato solo di servire, senza nulla pretendere!
Se è santo, lo si trascura; se è mediocre, lo si giudica!
Se è generoso, lo si sfrutta; se è interessato, lo si critica!
Se si è nel bisogno, si corre da lui; se si sta bene, lo si dimentica!
E solo quando non c’è, si comprende quanto ci era indispensabile e caro.
Mons. Ubaldo
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VITA
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PARROCCHIALE
FUNERALI
ROTA TERESINA ved. Codognola di anni 82 morta il 14 aprile.
TRANDE LUCIA ved. Salis di anni 88 morta il 01 maggio.
RIZZI TOMASO di anni 89 morto il 17 aprile.
ZANCHI ERMINIO di anni 91 morto il 07 maggio.
MOLGORI OSVALDO di anni 84 morto il 22 aprile.
BULLA VIRGILIO di anni 83 morto il 20 maggio.
GAMBA MAURO di anni 55 morto il 23 aprile.
MAGGIONI TERESINA ved. Facoetti di anni 77 morta il 23 maggio.
RUSSI RINA ved. Bertoncelli di anni 92 morta il 23 aprile.
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ANAGRAFE
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DELL’ORATORIO
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VOCE DELL’ORATORIO
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VOCE DELL’ORATORIO
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DELL’ORATORIO
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VOCE
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VOCE DELL’ORATORIO
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DELL’ORATORIO
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VOCE
Bergamo 2012: ora che tutti i reparti sono stati trasferiti nella nuova sede alla Trucca che fine fa la cappella del vecchio Ospedale Maggiore? Nel nuovo ospedale dedicato a Papa Giovanni si trasferiscono anche i frati cappuccini per cui la cappella viene data in comodato d’uso alla comunità cristiana ortodossa rumena di Bergamo; nel frattempo la chiesina viene messa in vendita dall’Asst di Bergamo tramite un’asta che viene fatta nel 2018; con grande sorpresa di tutti, ad aggiudicarsela è la comunità musulmana di Bergamo con l’idea di trasformarla in moschea. Dopo questo “pasticcio” inaspettato ecco che spunta la Regione Lombardia che fa valere un diritto di prelazione, blocca la vendita e la cappella viene di nuovo “affittata” alla comunità ortodossa; in questo modo la cappella resta nella chiesa cristiana anche se passa dai cattolici agli ortodossi ma tutta la vicenda rivela molta incertezza riguardo alle chiese “da chiudere”: se sono dello Stato (in questo caso l’Asst), può farsene quello che vuole? E se sono della chiesa?
Milano: da qualche anno va di moda un locale chiamato “La chiesetta”, che ha preso il posto di una chiesa in disuso, un locale serale dal fascino un po’ dissacrante con cocktail “di origine religiosa” tipo cocktail Jesu’s o cocktail Cardinal; insomma, bevande in tema con l’ambiente! Sempre a Milano c’è anche il “Gattopardo Cafè”: negli anni Settanta era stata costruita la nuova chiesa di S. Giuseppe della Pace e quella vecchia fu venduta ad un imprenditore che la trasformò in discoteca-pub per eventi e serate: all’esterno si presenta come una piccola e normalis-
tempo. In altri casi, non solo in Italia ma in tutta Europa, le chiese dismesse diventano centri benessere, luoghi di mostre, atelièr per artisti, nuove abitazioni. In certi casi si pensa di abbatterle: fa discutere in Francia (gennaio 2023) la proposta della ministra Bachelor di abbattere le chiese senza valore storico; dal 1905 in Francia le chiese (ma non quelle costruite dopo quella data!) sono diventate di proprietà dello Stato con la cosiddetta “legge sulla laicità”. Ora, dopo cent’anni, lo Stato francese si accorge che mantenerle ha un certo costo. Accanto alle reazioni più indignate si è aperta anche la questione del ruolo delle chiese che molto spesso, oltre a essere luoghi religiosi, fanno da punto di riferimento per molte attività sociali e quindi il problema non viene più considerato solo dal punto di vista economico, e lo stesso Stato francese se n’è accorto.
La questione è stata approfondita nel 2018 in un convegno promosso dal Pontificio Consiglio per la Cultura: 300 delegati da tutto il mondo si sono riuniti per scambiarsi esperienze e abbozzare delle linee guida da tenere nei casi in cui un luogo di culto debba essere chiuso. La vendita resta l’ultima soluzione per evitare che vengano utilizzate in modo sconveniente e la prospettiva è quella che vengano riutilizzate come musei, sale per concerti e manifestazioni, altre attività culturali o di pubblico interesse. Anche l’idea delle case funerarie o nuovi luoghi di sepoltura: questa possibilità si sta diffondendo in Germania, dove negli ultimi anni sono più di cinquecento le chiese dismesse e alcune sono state trasformate in cimiteri dove trovano riposo i fedeli defunti.
In alcuni casi, per chiese di particolare interesse storico o artistico, la soluzione è quella che gruppi di volontari si impegnino a tenere aperti e visitabili quei luoghi che possono attirare visitatori e curiosi. Ma quanto può durare questo tipo di servizio, e cosa fare dove la chiesa bella ci sarebbe, ma i volontari no?
sima chiesa ma all’interno svela la sua trasformazione. Più originale la trasformazione in campo da tennis di un’altra ex chiesa milanese ma per un certo
Nei secoli i credenti hanno cercato di costruirsi una “casa” dove ritrovarsi. Con il tempo nei singoli
Che fine fanno le chiese che non servono piú?
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INSIEME N. 85 GIUGNO 2023 VITA DELLA CHIESA
paesi si è aggiunta alla chiesa parrocchiale una serie di piccole chiese e cappelle sorte dalla devozione ai santi o a situazioni particolari; inoltre con l’espansione industriale del secolo scorso si è cercato di inseguire i fedeli nelle periferie delle grandi città cercando di fornire ogni nuovo quartiere o zona densamente abitata di un luogo di culto. Facile pensare che con la crescente diminuzione dei fedeli anche i tanti luoghi di culto costruiti nei secoli e sparsi in modo capillare nel nostro territorio inizino ad essere un po’ troppi. Cosa fare delle chiese che non “servono” più? Questa situazione è sempre più diffusa anche perché avendo risorse sempre più limitate
c’è la necessità di fare delle scelte seguendo alcuni criteri. Ecco dunque alcune delle linee guida uscite da quel convegno del 2018:
a) l’importanza che la cura del patrimonio culturale religioso sia percepita da tutta intera la comunità;
b) il principio della sostenibilità e la possibilità che le comunità riutilizzino le chiese per altre attività, ad esempio luoghi di incontro o luoghi di associazioni caritative;
c) la necessità che ogni intervento non sia un caso isolato ma sia fatto dentro una visione territoriale
complessiva delle necessità anche di più parrocchie vicine;
d) la raccomandazione di avere un inventario dei beni immobili e mobili, con particolare attenzione ai beni di interesse culturale;
f) la necessità di dialogare con le amministrazioni statali e comunali per trovare soluzioni adeguate, rispettose e funzionali in modo che il riutilizzo della chiesa sia tale da lasciare “riconoscibile” l’aspetto religioso nella nuova attività che, pur diversa, non sarebbe inadeguata (ad es. un museo potrebbe essere più adatto di una palestra);
g) se è necessario vendere, negli atti di vendita, se possibile, mettere clausole che rispettino la natura dell’edificio anche nei futuri passaggi di proprietà. Insomma, una questione piuttosto importante che magari non è così vicina alla nostra realtà di Brembate ma che riguardando la Chiesa intera non può lasciarci indifferenti o impreparati.
Dario
VITA
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DELLA CHIESA
Riforme: sarà vera necessità?
Eccoci, ci risiamo un’altra volta. È tempo di riforme istituzionali. Legislazione dopo legislazione il tema si presenta sempre di costante attualità e finora con altrettanta costanza ha costituito un’eterna incompiuta. Nulla è immutabile, tutto è potenzialmente oggetto di trasformazione. Ma si impongono riflessioni riguardo a questa perenne riproposizione del tema. Il sistema democratico italiano ha trovato gestazione tra le ceneri del secondo tragico conflitto mondiale, con la costituzione e la ridefinizione di compiti, funzioni e regole delle istituzioni e di conseguenza di tutto quanto annesso. Non sono bastate alcune settimane per arrivare a impiantare e dare vita ad un corpo istituzionale perfetto e da molti Paesi invidiato o preso come spunto. Ci è voluto lo stretto necessario per generarlo e partorirlo. Uso questi termini che richiamano la maternità perché corretti e mai potrebbero essere più precisi. Perché come l’amore genera un nuovo essere umano, sulle ceneri di dolore della guerra le coscienze degli italiani (di qualsiasi credo), dei nostri nonni e dei nostri padri hanno amato con forza il Paese per intuire una carta costituzionale forse la più “perfetta” del mondo e gli strumenti per darle attuazione. E memori dell’appena trascorso referendum su repubblica o monarchia (con annesse polemiche, dubbi su brogli e falsi) i padri costituenti hanno optato per una soluzione che privilegiasse la democrazia, il confronto, il dialogo e la comune definizione di un bene comune (e non di singola parte). Niente super uomini, condottieri o leader impavidi, ma piuttosto una evoluzione a tutto campo e suffragio universale della democrazia ateniese (forse è un paragone troppo ardito, ma andando indietro di due-tremila anni quella era una delle democrazie più evolute).
Un’impresa eccezionale, sulla spinta di creare qualcosa di nuovo e bello, che ha richiesto nemmeno tanto
tempo. Immaginiamoci che scarpe rotte, tasche bucate e senza il becco di un quattrino si doveva fabbricare ex novo la macchina perfetta, il bolide per antonomasia, la Ferrari. La Ferrari delle istituzioni. Quella passione, quella fame di arrivare ha portato a farcela, a mettere in mano a quei Padri della Repubblica lo strumento perfetto per vincere. Anche se con i suoi pro ed i suoi contro (nulla è perfetto) tutto è filato liscio. La macchina ha supportato la grande ripresa del Paese non solo economica, ma anche culturale e sociale. Come tutte le macchine, però, quella istituzionale ha bisogno di una puntuale manutenzione e con il tempo si sono creati i problemi. Perché finché il progettista era anche il pilota e faceva il meccanico, sapeva perfettamente dove mettere le mani. Parliamo di politici, ovviamente. Come tutti i padri prima o poi la macchina la prestano anche ai figli, perché continuino la guida. Purtroppo, affascinati dal quel bolide di democrazia i novelli piloti hanno cominciato a smanettare e sgommare a più non posso dimenticando di essere al servizio di quella vettura e di non esserne gli unici padroni. L’hanno fatta giù un poco come il giovane figlio nella parabola del Figliol prodigo, … fino a mandare tutto a puttane, pardon, a fondere il motore … Ma di prodigo né loro né quelli che si sono ulteriormente succeduti, non avevano nemmeno l’ombra, nemmeno la radice di un capello. Altro che fare un mea culpa e cercare di riparare l’automobile del sistema istituzionale. Bisogna cambiare, cosa te ne fai di quel catorcio … Non ce l’abbiamo con questi che adesso sono al timone, ma un poco con tutti, anche con gli altri. Metti quello che c’era non tanto tempo fa che ci ha provato con la riforma del sistema elettorale che poi il referendum ha bocciato ed è tornato con le pive nel sacco e partito dimezzato. Vorremmo provare ad arrivare al nocciolo del problema e non continuare a girargli intorno. Perché abbiamo dubbi sul fatto che le modifiche siano necessarie, non perché l’auto non funziona ma perché chi le propone (o le ha proposte in passato) non è all’altezza di guidarla. Insomma, più che togliere i difetti, mascherare le incapacità. Ricordiamo che il team che ha costruito le istituzioni del Paese era costituito dai vari De Gasperi, Teresa Mattei, Nenni, Pertini, Togliatti, Einaudi, Mattarella (padre), La Malfa, Saragat, Zaccagnini, Segni e tanti altri che hanno fatto la storia (vedasi COSTITUENTE 1946 - TUTTI I NOMI - (cronologia.it). Adesso prendetene altrettanti degli esponenti attuali della politica (spesso più avvezzi ai comodi salotti social che ai seggi istituzionali …) e dite voi come sono tra loro conciliabili. 6-0 6-0 6-0 gioco, set, game over, non c’è gara. Il problema è che questi rappresentano la nostra società. Non siamo più quel Paese che ha espresso quelle forze di una nuova genesi sociale. Siamo belli, ricchi (magari), prepotenti, ma perdenti. Tra l’altro la mag-
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gioranza assoluta degli italiani manco si riconosce più nelle istituzioni (vedasi percentuali votanti). Poco serve a consolare il fatto che la povera Europa non naviga in acque proprio migliori.
Direte: “giusto per questo va cambiato sistema”. Nulla è immutabile, vero. Ma il dubbio che vogliano tagliarsi l’Ideale su misura è molto forte. Il nostro sistema istituzionale è pura alta moda. E dell’alta moda andiamo fieri nel mondo e ci viene riconosciuta. La fanno gli stilisti, non chi rattoppa e mette pezze (e non ce ne vogliano questi ultimi, ci serve solo per paragone). Potremmo anche fare la battuta sul fatto che uno dei maggiori stantuffi di questa macchina delle riforme sia colui che ha definito “una porcata” la legge elettorale che portava il suo nome, cosa che ci lascia
un poco basiti. Il colpevole ritorna sempre sul luogo del delitto? E che l’indirizzo verso la riscoperta del leader, del Sindaco d’Italia, dell’uomo forte maturi in un contesto dove sarebbe auspicabile per alcuni soggetti istituzionali una moderazione nella rilettura e rivisitazione del recente funesto passato. Magari concepiranno, anche d’intesa (?) qualcosa di eccezionale, ma crediamo che questa volta tocchi a noi cambiare, pena la perdita della nostra identità. Abbiamo cambiato tutto su nostra misura, anche clima e natura, che adesso ci si ritorcono contro. Mattarellum, porcellum, uninominale, proporzionale, bicamerale, presidenzialismo, premierato, magari i nostalgici pensano ancora alla monarchia. Mettendo al centro sempre più una umanità divisa in fazioni, in lenta agonia. Abbiamo mille più muri ora di quando c’era quello di Berlino. Non solo materiali. Divisi su tutto e su tutti, ma soprattutto vuoti, desolatamente vuoti, per cui deve esserci un altro dall’altra parte, contro, per riuscire a darci forza e un senso.
Riforme istituzionali come la panacea di tutti i mali. Forse la questione sta invece nel riempire quel vuoto. Prima in noi e poi in quelli che scegliamo per rappresentarci. È l’uomo che deve scegliere una nuova genesi, non un nuovo sistema per camuffare le sue debolezze. Comunque … buon lavoro. Sperem.
Luca
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