Insieme n. 46

Periodico della Parrocchia S. Maria Assunta in Brembate di Sopra Anno VIII - N. 46 - Ottobre 2016

ABBONAMENTO Poiché molte persone hanno chiesto chiarimenti su come ricevere a casa il giornalino parrocchiale "Insieme", ecco alcune precisazioni che speriamo possano essere utili.

1) Il nome e l'indirizzo vanno consegnati in sacrestia.

2) La quota chiamata "di abbonamento" o "quota annuale" (di euro 15,00).

In copertina: Padova: Santuario S. Leopoldo Mandic.

IV di copertina: Immagini Giubileo della Misericordia.

Tale quota si raccoglie in chiesa nella cassetta con l'indicazione "INSIEME" oppure in sacrestia.

La quota serve per sostenere le spese di stampa.

Direttore: don Giacomo Ubbiali Direttore responsabile: Davide Agazzi Editore: Parrocchia S. Maria Assunta, Brembate di Sopra

Stampa: EQUA - Clusone Redazione: don Carlo, Chiara, Marco, Max, Dario, Luca, Luciano, Patrizia Impaginazione e coordinatore: Luciano Foto ed elaborazione foto: Max Distributore: Diego

Sommario 3 Editoriale 5 Vita parrocchiale 11 Anagrafe

Collaboratori: don Giacomo, don Carlo, don Ubaldo, Alessandra, Annalaura, Elisabetta, Linda, Sabrina, Marco, Dario, Luca, A. Cattabiani, don Battista, Chiara, Patrizia

13 La voce dell’Oratorio

E-mail: insieme@oratoriobrembatesopra.net

16 Vita della Chiesa

Sito web: www.parrocchiabrembatedisopra.it AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE BERGAMO N. 28 DEL 20.10.2008

DI

23 Attualità

Editoriale

Camminare insieme nella gioia del Vangelo

C

arissimi, è questo il titolo che il nostro Vescovo ha usato per intitolare la lettera circolare, proposta alla Diocesi all’inizio di questo nuovo Anno Pastorale

2016/2017. Che significa lettera circolare? Lo spiega lui stesso: “Care sorelle e fratelli, una “lettera circolare” non comincia con appellativi come questi, piuttosto evoca documenti freddi, essenziali, pratici. Quest’anno ho pensato di scrivervi una lettera circolare, che non avesse le caratteristiche della freddezza, ma un poco quelle della praticità essenziale. Il motivo di questa scelta è dettato dall’ultima visita vicariale non ancora conclusa e da alcune esigenze che ho raccolto nel

EDIT O RI ALE

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INSI EM E N. 46 - OTTOBRE 2016

•

corso di quest’ultimo “viaggio” in Diocesi. Mi

riconoscere nella figura del povero il

auguro che le proposte contenute in questa

volto di Cristo che ci interpella e ci

“circolare” possano suscitare il vostro inte-

evangelizza;

resse e avviare un processo di condivisione

•

alimentato dalla fede e dalla cordiale appar-

adottare uno stile di vita cristiana personale e comunitaria capace di comunica-

tenenza alla nostra comunità cristiana.”

re il fascino del Vangelo e di alimentare

All’interno di questa lettera il Vescovo deli-

la fraternità tra le persone umane.

nea quali siano alcune delle urgenze di fronte alle quali la nostra Diocesi si trova; accenna

Proviamo a fare tesoro di questi suggerimen-

alla riforma dei Vicariati (cambiamento gran-

ti; è il tentativo di riscoprire la bellezza e

de nella nostra Diocesi, su cui avremo modo di

l’autenticità della nostra fede, fatta spesso

riflettere); parla dell’esigenza di avere fra-

di tradizioni di cui si sta perdendo il signifi-

ternità sacerdotali; invita alla riflessione che

cato o di una vita cristiana che poi nulla ha a

dovrà crescere sulla vita delle famiglie, alla

che vedere con le scelte concrete di ogni

luce del documento del Papa “Amoris Letitia”;

giorno, avendo ormai perso la consapevolezza

pone l’invito a seminare nel complesso e vasto

della misura alta della proposta di Gesù …

mondo dei giovani, perché il Vangelo trovi

Dobbiamo rimetterci in cammino, come i di-

cuori generosi nella risposta alla sua chiama-

scepoli di Emmaus (Lc 24,13-35) che sono af-

ta. Avremo modo e tempo di leggere queste

fiancati da Gesù nel loro cammino senza spe-

proposte e queste riflessioni. Ma quanto il

ranza e con lui ritrovano entusiasmo e gioia

Vescovo propone all’inizio della sua lettera è

nel testimoniare la presenza del Risorto (è

ciò che più voglio condividere con voi, perché

l’icona biblica che ci guiderà quest’anno).

sono tracce preziose per delineare il cammino

Ce lo diceva già il Concilio Vaticano II negli

di quest’anno e incamminarci nella giusta dire-

anni ’60 e il concetto è stato ripreso da Papa

zione.

Francesco: “La gioia del Vangelo riempie il

A

partire

dall’Esortazione

cuore e la vita intera di coloro che si incon-

Apostolica

trano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare

“Evangelii Gaudium” del Santo Padre, il Ve-

da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristez-

scovo Francesco individua quattro percorsi

za, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con

preziosi per la vita dei credenti e insieme

Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la

delle nostre comunità: •

gioia” (EG 1).

ritrovare la gioia del Vangelo e del suo

Vi auguro che il cammino di quest’anno riporti

annuncio; •

questa gioia nel cuore di ogni uomo e donna di

uscire dai confini di una fede rassicu-

questa nostra comunità

rante e di una comunità ripiegata e an-

d. Giacomo

dare incontro ad ogni persona umana nella sua libertà, nella sua profondità, nella sua sofferenza; EDIT O RI ALE

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CALENDARIO PARROCCHIALE Ore 15-18: Confessioni in parrocchia

OTTOBRE

30 Domenica XXXI del Tempo ordinario.

(Sap 11,22-12,2/ Sal 144/ 2Ts 1,11-2,2/ Lc 19,1-10)

1 Sabato. S. Teresa di Gesù Bambino, vergine e dottore della Chiesa.

Inizia il Mese Missionario.

31 Lunedì. Ore 8.30 – 12,00: Confessioni in parrocchia.

Ore 15-18: Confessioni in parrocchia

2 Domenica XXVII del Tempo ordinario.

(Ab 1,2-3;2,2-4/ Sal 94/ 2Tm 1,6-8.13-14/ Lc 17,5-10) Apertura dell’Anno catechistico.

NOVEMBRE

4 Martedì. S. Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia.

7 Venerdì. Beata Vergine Maria del Rosario.

1 Martedì. Tutti i Santi.

(Ap 7,2-4.9-14/ Sal 23/ 1Gv 3,1-3/ Mt 5,1-12) Ore 15.00: Vespro e visita al cimitero.

Giornata mondiale della santificazione universale.

Dal mezzogiorno di oggi e per tutta la giornata di domani sarà possibile acquisire l’indulgenza plenaria per i defunti, alle solite condizioni: visita alla chiesa, recita del Padre nostro e del Credo, recita di una preghiera secondo l’intenzione del Papa, essere confessati e comunicati.

Dall’1 all’8 novembre è possibile acquisire l’indulgenza plenaria, una volta al giorno, facendo devotamente visita ad un cimitero.

8 Sabato. Pellegrinaggio giubilare parrocchiale a Roma (8 – 9ottobre) .

9 Domenica XXVIII del Tempo ordinario.

(2Re 5,14-17/ Sal 97/ 2Tm 2,8-13/ Lc 17,11-19) Ore 11.15: Celebrazione dei battesimi.

11 Martedì. S. Giovanni XXIII, papa.

14 Venerdì. S. Callisto I, papa.

15 Sabato. S. Teresa d’Avila, vergine e dottore della Chiesa.

Inizia la Festa di San. Luca (vedi programma a parte).

2 Mercoledì. Commemorazione di tutti i fedeli defunti.

Ore 15.00: S. Messa al cimitero.

16 Domenica XXIX del Tempo ordinario.

(Es 17,8-13/ Sal 120/ 2Tm 3,14-4,2/ Lc 18,1-8) Ore 15.00: Processione di San Luca a Tresolzio.

3 Giovedì. S. Martino de’ Porres, religioso.

Ore 15.00: S. Messa al cimitero.

Oggi si fa memoria dei vescovi di Bergamo defunti.

17 Lunedì. S. Ignazio di Antiochia, vescovo e martire.

18 Martedì. S. Luca, evangelista.

4 Venerdì. S. Carlo Borromeo, vescovo.

Ore 15.00: S. Messa al cimitero.

19 Mercoledì. Ss. Giovanni de Brébeuf e Isacco Jogues, sacerdoti e Compagni, martiri.

S. Paolo della Croce, sacerdote.

5 Sabato. Santi e Beati di cui in Diocesi si conservano le Reliquie.

22 Sabato. S. Giovanni Paolo II, papa.

6 Domenica XXXII del Tempo ordinario.

(2Mac 7,1-2.9-14/ Sal 16/ 2Ts 2,16-3,5/ Lc 20,27-38)

23 Domenica XXX del Tempo ordinario.

(Sir 35,15-17.20-22/ Sal 33/ 2Tm 4,6-8.16-18/ Lc 18,914) 90ª Giornata missionaria mondiale.

Giornata vicariale del Seminario.

7 Lunedì. Ore 15.00: S. Messa al cimitero.

8 Martedì. Ore 15.00: S. Messa al cimitero.

9 Mercoledì. Dedicazione della Basilica Lateranense.

24 Lunedì. S. Antonio Maria Claret, vescovo.

Ore 20.30: Veglia missionaria vicariale alla Dorotina.

10 Giovedì. S. Leone I, papa e dottore della Chiesa.

27 Giovedì. S. Teresa Eustochio Verzeri, vergine.

11 Venerdì. S. Martino di Tours, vescovo.

28 Venerdì. Ss. Simone e Giuda, apostoli.

Ore 15-18: Confessioni in parrocchia.

12 Sabato. S. Giosafat, vescovo e martire.

13 Domenica XXXIII del Tempo ordinario.

(Ml 3,19-20/ Sal 97/ 2Ts 3,7-12/ Lc 21,5-19)

29 Sabato. Ore 8.30 – 12,00: Confessioni in parrocchia.

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Ore 16.00: Celebrazione dei battesimi.

Chiusura diocesana del Giubileo della Misericordia.

8 Giovedì. Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.

(Gn 3,9-15.20/ Sal 97/ Ef 1,3-6.11-12/ Lc 1,26-38) Giornata dell’adesione all’Azione Cattolica.

15 Martedì. S. Alberto Magno, vescovo e dottore della Chiesa.

9 Venerdì. S. Giovanni Diego Coauhtlatoatzin.

16 Mercoledì. S. Margherita di Scozia.

S. Geltrude, vergine.

11 Domenica III di Avvento.

(Is 35,1-6a.8a.10/ Sal 145/ Gc 5,7-10/ Mt 11,2-11) Ore 11,15: Celebrazione dei battesimi.

17 Giovedì. S. Elisabetta d’Ungheria, religiosa.

18 Venerdì. Dedicazione delle Basiliche dei Ss. Pietro e Paolo, apostoli.

Cronaca parrocchiale a cura di D. Carlo

19 Sabato. Ore 18.00: S. Messa in suffragio di tutti i defunti dell’anno.

24 luglio, domenica. Inizia il Campo scuola per gli adolescenti.

Un’esperienza davvero coinvolgente vissuta da quarantacinque tra adolescenti, animatori e cuoche. Dal 31 luglio al 6 agosto hanno trascorso una settimana intensa di convivenza, di riflessione e di vacanza a Borgio Verezzi, in provincia di Savona, presso Villa Zaveria, ospiti delle Suore Sacramentine. Il tema che li ha guidati è stato il tempo: un tempo da spendere bene, da non perdere, da valorizzare nel dono di sé a Dio e al prossimo … Il mare

20 Domenica. Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo.

(2Sam 5,1-3/ Sal 121/ Col 1,12-20/ Lc 23,35-43) Giornata del ricordo e della preghiera per tutti i defunti morti durante l’ultimo anno.

Ore 15.00: Vespro, visita al cimitero e S. Messa.

Giornata nazionale di sensibilizzazione per il sostentamento del clero.

Si conclude il Giubileo della Misericordia.

21 Lunedì. Presentazione della Beata Vergine Maria.

Giornata mondiale delle Claustrali.

22 Martedì. S. Cecilia, vergine e martire.

23 Mercoledì. S. Clemente I, papa e martire.

S. Colombano, abate.

24 Giovedì. Ss. Andrea Dung-Lac, sacerdote e Compagni, martiri.

e la spiaggia, il tempo e l’ambiente circostante, uniti alla simpatia a volte straripante di ragazzi e degli animatori han permesso di vivere un’esperienza davvero unica. Un ringraziamento a chi si è prodigato per la buona riuscita di quest’avventura.

25 Venerdì. S. Caterina di Alessandria, vergine e martire.

27 Domenica I di Avvento.

(Is 2,1-5/ Sal 121/ Rm 13,11-14/ Mt 24,37-44)

3 agosto, mercoledì. Inizia la novena dell’Assunta.

La festa patronale dell’Assunta è preceduta dalla “novena”, che per la nostra comunità è rappresentata soprattutto dalla celebrazione della Messa in varie contrade del paese.

Abbiamo iniziato mercoledì 3 agosto, in chiesa parrocchiale, ricordando l’anniversario della dedicazione della chiesa stessa. È stato il vescovo di Bergamo, Antonio Redetti, a consacrarla il 3 agosto 1734. Ricordare questo avvenimento è importante perché ci rammenta che la nostra comunità viene da lontano e che noi non facciamo altro che continuare sulle orme di quanti, sacerdoti e fedeli, ci hanno preceduto. Giovedì 4 agosto abbiamo celebrato nel cortiletto delle nostre Suore, dove gli alpini, da poco tempo hanno realizzato una “grotta” con la Madon-

30 Mercoledì. S. Andrea, apostolo.

DICEMBRE 3 Sabato. S. Francesco Saverio, sacerdote.

4 Domenica II di Avvento.

(Is 11,1-10/ Sal 71/ Rm 15,4-9/ Mt 3,1-12) 6 Martedì. S. Nicola, vescovo.

7 Mercoledì. S. Ambrogio, vescovo e dottore della Chiesa, Patrono della Regione Lombardia.

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L’ultima celebrazione si è svolta nella serata di domenica 14 agosto, in Piazza S. Giovanni Paolo II. Con l’accompagnamento del coro “Le Voci di Maria”, si è svolta la concelebrazione alla presenza di numerosissime persone.

Il numero elevato di presenze è stato favorito senz’altro anche dalla bella e calda serata estiva.

Cogliamo l’occasione per ringraziare le tante persone che, a vario titolo, hanno contribuito a rendere belli questi incontri: chi ha preparato e addobbato i luoghi, chi ha curato la liturgia preparando preghiere e offerte, chi ha curato il canto … Per non rischiare di dimenticare qualcuno … grazie a tutti!

na di Lourdes. Questa cappellina era stata benedetta qualche mese prima. È stata l’occasione per “inaugurarla”.

Venerdì 5 agosto siamo andati in Via Bruno Locatelli, presso il Condominio Edera 2. In questa circostanza abbiamo ricordato in modo particolare Marica Messi, una giovane ragazza nata a Brembate e che si era sempre distinta per il suo impegno. La sua famiglia si era da qualche anno trasferita a Strozza e lei, recentemente, era andata ad abitare in provincia di Biella, in vista del matrimonio che doveva svolgersi il 30 luglio. Purtroppo, nella serata del 7 luglio è deceduta in un tragico incidente stradale. I funerali sono stati celebrati nella chiesa parrocchiale di Strozza il 12 luglio e la salma è stata sepolta nel nostro cimitero.

Lunedì 8 agosto siamo andati in Via Vivaldi, dove in questi ultimi anni è sorto un nuovo quartiere. Martedì 9 agosto siamo stati a Tresolzio, davanti alla cappellina dell’Addolorata.

Mercoledì 10 agosto ci siamo, invece, ritrovati nel pomeriggio in chiesa per una messa alla quale hanno partecipato gli infermi e gli anziani della comunità. Durante la celebrazione si è svolto il rito dell’Unzione degli infermi.

La preparazione della messa e dei vari momenti è stata curata dal Gruppo Caritas e dai Ministri dell’Eucaristia.

Al termine, un gioioso rinfresco nel cortile della casa parrocchiale ha concluso in modo festoso questo bel momento.

Giovedì 11 agosto è stata la volta del campetto in Via Leonardo da Vinci. Anche qui, come d’altronde in tutti gli altri luoghi dove si sono svolte le varie celebrazioni, le persone residenti hanno preparato con cura lo spazio dell’incontro.

Venerdì 12 agosto abbiamo concluso nella chiesa di Casa Serena.

VIT A P AR RO CCHI AL E

7 agosto, domenica. Pellegrinaggio parrocchiale al Santuario della Madonna di Crea.

Il pellegrinaggio, che ogni anno si svolge durante la novena dell’Assunta, quest’anno ha avuto come meta il Santuario della Madonna di Crea, in provincia di Alessandria, sulle colline del Monferrato.

Partenza alle ore 7, e, dopo un tranquillo viaggio, siamo arrivati a destinazione dopo meno di tre ore. Questo ci ha permesso di ammirare lo splendido panorama e i luoghi vicini, prima di partecipare alla messa nello splendido santuario. Dopo la celebrazione, subito al ristorante. Qui i tempi si prolungano oltre il previsto, e questo ci ha obbligati, d’accordo con la guida, ad accorciare la nostra visita accompagnata. Il giovane, che ci ha guidati, ci ha portati dapprima nel santuario per ammirare lo splendido interno, la cappella con la statua della Madonna e la cappella di Santa Margherita con i suoi antichi affreschi. Tornati in piazza abbiamo visitato la sesta cappella che si trova proprio di fronte alla facciata del santuario. Dato il tempo ristretto non abbiamo potuto visitare il Sacro Monte e perciò, su indicazione della guida, ci siamo diretti verso

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In occasione della Festa dell’Assunta è stata preparata la pesca di beneficenza presso Casa Serena. Ha impegnato per diversi giorni vari volontari che ringraziamo sentitamente. La pesca di beneficenza ha permesso di raccogliere a beneficio della Parrocchia, la somma di 2.526 euro.

16 agosto, martedì. S. Messa con i sacerdoti e le religiose.

Quest’anno è stata ripresa la bella tradizione di concludere la Festa dell’Assunta, invitando ad una messa di ringraziamento, che è stata celebrata alle ore 10.30 di martedì 16 agosto, tutti i sacerdoti nativi di Brembate di Sopra e quelli che nella nostra comunità hanno svolto il loro ministero. L’invito è stato esteso anche alle suore native di Brembate e a quelle che qui hanno svolto la loro attività. Com’era prevedibile, non tutti hanno potuto essere presenti. Tutti, però, hanno gradito l’invito e hanno assicurato la loro presenza spirituale con la preghiera. Al termine della messa tutti i sacerdoti e le suore presenti sono stati invitati al pranzo.

la cappella del Paradiso, l’ultima, la più bella, posta in cima al colle.

Terminata la visita al Santuario di Crea, ci siamo diretti a Vigevano, seconda tappa del nostro percorso. La visita è durata poco più di un’ora e si è limitata alla splendida piazza e al duomo.

Il rientro a casa è stato tranquillo e senza intoppi.

22 agosto, lunedì. Inizia l’Oratorio Summer Party, la festa del nostro Oratorio.

Per una settimana, da lunedì 22 agosto a domenica 28 agosto, si è svolto l’Oratorio Summer Party, un modo magari un po’ sofisticato per dire “Festa dell’Oratorio”.

Organizzata e portata avanti dai giovani e dalle famiglie che animano il nostro oratorio, è stata una formidabile occasione di incontro. Ce ne parla Marco Bertuletti, uno dei giovani organizzatori, in un articolo che troverete più avanti e che vi invito a leggere.

14 agosto, domenica. 50° di professione religiosa di Suor Bettina Rota.

Suor Bettina Rota, una suora del nostro paese, appartenente alla Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia, fondate da S. Elisabetta Cerioli, ha voluto ringraziare in mezzo a noi il Signore per il suo 50° di professione religiosa. Durante la S. Messa delle ore 10 di domenica 14 agosto, attorniata dai familiari, ha voluto rendere grazie per tutto ciò che il Signore, attraverso la sua attività e il suo ministero, ha dato. Suor Bettina svolge la sua opera nei pressi de L’Aquila, la città duramente colpita dal terremoto qualche anno fa. Accompagniamo Suor Bettina con la nostra preghiera.

11 settembre, domenica. Accogliamo mons. Ubaldo Nava.

Anche se già da un anno don Ubaldo è tra noi ogni giovedì per celebrare la messa in chiesa e ogni sabato per la messa a Casa Serena e per le confessioni in parrocchia, domenica 11 settembre, durante la S. Messa delle ore 10.30, lo abbiamo accolto con gioia nella nostra comunità. Il nostro vescovo, infatti, gli ha chiesto la disponibilità di diventare “Collaboratore pastorale” nella nostra comunità. Finora, dopo che due anni fa si era ritirato a Prezzate in seguito alle dimissioni dal suo incarico di parroco di Colognola a Bergamo, aveva svolto un analogo incarico nella parrocchia di Caprino. Lo accogliamo con gioia.

Lui stesso si presenta in un articolo che troverete più avanti.

15 agosto, lunedì. Festa patronale dell’Assunta.

Che la solennità dell’Assunta sia particolarmente sentita a Brembate, non è una cosa che scopriamo oggi! Come già detto, la festa è stata preceduta da una preparazione religiosa particolarmente partecipata. La novità di quest’anno è stata quella di aver anticipato al tardo pomeriggio la S. Messa vespertina con la processione con la statua della Madonna. Il motivo è stato quello di separare il momento specificatamente religioso da quello strettamente ricreativo rappresentato dallo spettacolo dei fuochi artificiali. Si è voluto provare per vedere quanto l’aspetto religioso della festa fosse ancora sentito dai fedeli brembatesi. Le sensazioni ricevute sono state diverse (come si poteva immaginare). C’è chi ha gradito e, onestamente, si può affermare che la presenza alla processione è stata notevole. C’è, però, anche chi ha espressamente detto di preferire la processione in orario serale, perché certamente con più gente e anche più suggestiva. Se ne riparlerà nella sede opportuna.

In serata, l’amministrazione comunale ha offerto in piazza S. Giovanni Paolo II, il tradizionale spettacolo dei fuochi piromusicali, sempre gradito.

VIT A P AR RO CCHI AL E

17 settembre, sabato. S. Messa con le Associazioni.

Al termine della Settimana del Volontariato, caratterizzata da vari incontri e iniziative, le associazioni, accompagnate dalle autorità e dai rappresentanti di altri paesi, si sono ritrovate in chiesa per una messa di ringraziamento.

La Messa è stata accompagnata dalla Corale “Jubilate Deo” di Zogno. La chiesa ha presentato un bel colpo d’occhio per la grande affluenza di persone. Sull’altare i gagliardetti e gli stendardi delle Associazioni di volontariato, mostravano la ricchezza e la varietà di possibilità presenti sul territorio del nostro paese. Questo, se da un lato è motivo di orgoglio perché mostra l’aspetto bello e

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operoso dei brembatesi, dall’altro deve diventare stimolo perché altre persone e altri gruppi si sentano spinti ad aiutare nelle tante difficoltà di cui sono costellate le nostre giornate.

un clima di grande cordialità.

E' settembre: eccomi a Brembate di Sopra.

Sono nato a Pezzate e attualmente ancora vi abito. Sacerdote da cinquantadue anni. Dopo i primi anni di sacerdozio trascorsi a Roma per studi, son tornato in Diocesi: insegnante in Seminario e impiegato in Curia.

Nel frattempo sono stato animatore dei Sacerdoti novelli e Assistente Diocesano dell'Azione Cattolica. Nel 1987: Parroco a Presezzo e nel 1994 a Colognola, fino alla pensione. Naturalmente per un Prete essere in pensione vuol dire soltanto non avere incarichi di responsabilità; il servizio sacerdotale invece continua. Ecco allora un nuovo ruolo: non Parroco, non Curato, ma Collaboratore Pastorale al servizio della Comunità, alle dipendenze del Parroco e in sintonia con lui. E così, da Collaboratore, per tre anni ho operato a Caprino; ora sempre come Collaboratore - al servizio di Brembate di Sopra. Una Comunità popolosa, con un passato glorioso (già da seminarista - essendo vicino di casa - osservavo con meraviglia il cammino religioso di Brembate), e che ancora oggi manifesta un fede solida, coerente, convinta, nonostante il clima secolarizzante e superficiale oggi tanto diffuso; una fede che si alimenta accogliendo la Parola di Dio e si concretizza in opere di carità: ne ho già viste diverse e ciò è segno di generosità, disponibilità e chiara apertura fraterna.

Ringrazio don Giacomo, don Carlo, le Suore e coloro che mi hanno incontrato in questi primi giorni per l'accoglienza accordatami. Spero di non deludere, anche se vedo che le attese sono tante e le mie capacità invece limitate.

18 settembre, domenica. Inaugurazione del Monumento del Bersagliere.

A conclusione della Settimana del Volontariato, la sezione brembatese dei Bersaglieri ha ricordato il 60° di fondazione con l’inaugurazione del Monumento del Bersagliere. Sono stati diversi i gruppi di bersaglieri convenuti

d. Ubaldo Nava

*** Presentiamo un breve profilo di Don Ubaldo, così come è presentato sulla guida della Diocesi di Bergamo. È nato il 18 agosto 1939 a Mapello, nella Parrocchia di Prezzate. È stato ordinato sacerdote il 23 maggio1964. È Licenziato in Sacra Teologia ed è Dottore in Sociologia. È stato Coadiutore Parrocchiale a Grassobbio (1964-66); studente a Roma (1966-70); insegnante nel Seminario Diocesano (1970-95); animatore dei sacerdoti novelli (1974-81); membro del Consiglio Presbiterale Diocesano (1980-85) (1992-2011); assistente diocesano dell’Azione Cattolica (1979-87); incaricato per la statistica e la ricerca socio-religiosa (1981-2013). Nel 1987 è stato nominato parroco di Presezzo, dove ha svolto il suo ministero fino al 1994. È stato Vicario Locale del Vicariato Locale Mapello-Ponte S. Pietro (1988-94); Cappellano di S.S. dal 1989. Nel 1994 è stato trasferito come Prevosto a Colognola, in città, dove è rimasto fino al 2013. È stato Vicario Locale del Vicariato Locale Urbano Sud-Ovest dal 1995 al 2002. Ritiratosi a Prezzate, sua parrocchia di origine, è stato Collaboratore Pastorale di Caprino e S. Antonio d’Adda dal 2013 al 2016. Da quest’anno è Collaboratore Pastorale nella nostra comunità.

a Brembate di Sopra per la circostanza. Dopo aver sfilato per le vie del paese e aver reso omaggio al monumento dei caduti, la festa si è concentrata davanti al nuovo monumento. Dopo la benedizione da parte del parroco don Giacomo, le autorità hanno richiamato il senso vero e profondo della celebrazione.

Don Ubaldo si presenta Nell'aprile scorso Mons. Vicario Generale mi disse: "E' desiderio del Vescovo che tu dal settembre prossimo abbia a prestare il tuo servizio sacerdotale a Brembate di Sopra". Risposi: "Va bene; ma con quale compito specifico?". "Accordati col Parroco!". Il tutto però si svolse in VIT A P AR RO CCHI AL E

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15 - 18 ottobre 2016

Carissimi, anche quest’anno la ricorrenza di S. Luca ci offre l’opportunità di stare insieme nella gioia e nella preghiera.

Si inizia con la preparazione come da programma, seguiranno poi momenti per divertirci e stare insieme in allegria. Sarà sicuramente una bella e grande festa come al solito e soprattutto con la partecipazione di tutti i parrocchiani.

PROGRAMMA SABATO 15 ore 16.30 S. Messa in Chiesina per la famiglia Terzi di Sant’Agata e famiglie di Tresolzio. ore 20.00 Tombolate, ruote, torte, pane salame e cotechino, caldarroste e vin brulé per tutti.

DOMENICA 16 ore 15.00 Processione con la statua di S. Luca (partendo dalla Chiesina percorrendo via Tresolzio, via Erbarola, via Tresolzio fino all’incrocio, ritorno via Tresolzio fino alla Chiesina); meditazione e benedizione. ore 16.30 Tombolate ruote, caldarroste, cotechini e salamelle in centro.

LUNEDÌ 17 ore 14.30 Tombolata e caldarroste nel tendone della festa. ore 16.30 S. Messa sotto il tendone per tutti i benefattori.

MARTEDÌ 18 ore 14.30 ore 16.30 ore 17.00

Solennità di S. Luca.

Nel tendone della festa. Tombola, ruote e caldarroste.

S. Messa per tutti i defunti morti quest’anno nel nostro quartiere.

Rinfresco per tutti.

N.B.: La festa si svolgerà in centro Tresolzio, in caso di pioggia sia le S. Messe che tutte le altre manifestazioni, si svolgeranno sotto il tendone.

Allieterà la Festa, la banda “Gaetano Donizetti”.

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Anagrafe BATTESIMI

MATRIMONI

CAPELLI MARTA di Cristia e di Capelli Eleonora nata a Bergamo il 30.01.2016 battezzata il 07.08.2016

In parrocchia: Mazzoleni Daniele con Salvi Emanuela il 30 luglio.

FUSTINONI ESTER di Stefano e di Cavenati Elena nata a Bergamo l’11.02.2016 battezzata l’11.09.2016

Marchesi Manuel con Capelli Federica il 24 settembre.

Fuori parrocchia: Forcella Davide con Villa Laura, il 22 luglio a Mapello.

PIRSAN NINA di Ovidiu e di Cianni Monica nata a Bergamo il 22.04.2016 battezzata l’11.09.2016

Vismara Paolo con Manzoni Katiuscia il 29 luglio a Locate.

FRIGERIO ALICE di Alberto e di Spigolon Marta nata a Bergamo il 14.06.2016 battezzata l’11.09.2016

Persico Antonio con Scudeletti Melissa il 30 luglio a Cornale di Pradalunga.

Alcaini Paolo con Seno Samanta il 07 settembre a Filago.

Cisana Cristian con Barachetti Gloria il 10 settembre a Mapello.

Averara Manuele con Ubbiali Daniela il 16 settembre a Verdello.

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FUNERALI PENDEZINI MARINO di anni 82 morto il 26 agosto.

LOCATELLI SILVANO di anni 75 morto il 01 agosto.

ROTA GUGLIELMO di anni 71 morto il 02 agosto.

SCHIAVI MIRELLA di anni 48 morta il 09 settembre.

BONANOMI PIETRO di anni 83 morto il 9 agosto.

Di fronte alla morte di una persona cara O Padre, la morte ha bussato alla porta delle nostre vite.

Un’esperienza dura, Signore.

Una realtà difficile da accettare.

Abbiamo toccato con mano la fragilità e la precarietà della vita.

Ora, guardiamo tutto con occhi diversi: quello che abbiamo e che siamo non ci appartiene, è un tuo dono.

Abbiamo provato l’angoscia e la disperazione, ma anche l’amore, l’affetto e l’amicizia di tante persone.

Padre, anche se ci è molto difficile ti diciamo: “Sia fata la Tua volontà!”.

Ti offriamo le nostre sofferenze, le uniamo a quelle del Cristo crocifisso.

Sulla via dolorosa che conduce al calvario, noi ti chiediamo, o Gesù, di divenirti compagni.

Insegnaci come si abbraccia la croce e come, quando si cade sotto il suo peso, ci si possa rialzare.

Aiutaci tu, a vedere nel dolore un disegno di amore.

E tu, che hai lasciato il cielo per salvare la terra, ricordaci sempre che, sulla terra, siamo in attesa del cielo!

Dacci l’Amore che rende fecondo il dolore.

E fa che il dolore alimenti ed accresca l’Amore.

Aiutaci a capire che Dio non turba mai la gioia dei suoi figli se non per prepararne una più grande. Amen.

GUALANDRIS LOREDANA in Beretta di anni 66 morta il 12 agosto.

COLLA GIACOMO di anni 78 morto il 16 agosto.

AN AG R AF E

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CRACOVIA 2016 Il 24 luglio è iniziata la nostra esperienza alla GMG in Polonia a Cracovia.

Ognuna di noi è partita, spinta da motivazioni differenti, ma anche con molti punti interrogativi, ansie ed aspettative. Certo, la decisione di partecipare ad un incontro come questo non può esser presa a cuor leggero, ci sono tanti fattori da considerare, tanti ostacoli che fanno un po’ paura: la lingua, la cultura, la fatica.

Tuttavia ci siamo lasciate convincere dalla curiosità, dal fascino di un viaggio che ci avrebbe cambiato profondamente, dalla voglia di scoprire, di metterci in gioco, di comprendere noi stesse.

Dopo il lungo e stancante viaggio in pullman, siamo arrivate a Miechow, cittadina poco distante dalla sede ufficiale della Giornata Mondiale dei Giovani, che ci ha accolte in una scuola superiore. La prima impressione che la Polonia offre ai suoi visitatori è quella di un Paese tranquillo e semplice. Miechow era circondata da chilometri e chilometri di campi di grano e cavoli: uno spettacolo! E’ un popolo che sta ancora cercando di riemergere dai suoi difficili trascorsi e ciò non è facile, ma nonostante tutto è ricco nel cuore.

La nostra GMG ha avuto inizio con una giornata di visita della città di Cracovia, dove ci siamo tuffate nell’atmosfera festosa che inondava la città, incontrando ragazzi e ragazze come noi provenienti da tutto il mondo. La pioggia non ci ha mai fermato e non ci ha impedito di partecipare ai diversi momenti proposti; in particolare, un simpatico ricordo riguarda l’emozionante S. Messa di apertura della GMG, svoltasi nel campo di Blonia: la pioggia torrenziale, che durava da un paio d’ore e che ci aveva lavate da capo a piedi, è cessata appena prima dell’inizio della Messa, permettendo ai raggi del sole di fare capolino dalle nuvole nel momento dello scambio della pace, come un capolavoro dipinto appositamente per noi!

Nei giorni seguenti abbiamo anche avuto la possibilità di visitare Czestochowa e di partecipare a diverse cate-

L A VO CE DELL’O R AT O RIO

chesi, che ci hanno regalato preziosi momenti di riflessione, individuale e condivisa, aiutandoci a comprendere meglio il concetto di Misericordia, tema della GMG. Abbiamo capito che “essere misericordiosi” non significa solo perdonare, ma prendere a cuore una persona, prestarle attenzione, aiutarla nel mantenersi sul giusto cammino. Essere misericordiosi è essere presenti l’uno per l’altro, anche e soprattutto nei momenti di errore o di difficoltà.

La fragilità fisica dovuta ai molti sforzi giornalieri non ci ha mai abbattute: ogni giorno eravamo cariche di entusiasmo e forza spirituale. Le lunghe camminate e i cambiamenti repentini del meteo non sono stati altro che la “preparazione atletica” a quella che poi sarebbe stata la prova più dura, cioè il Campus Misericordiae, cui siamo giunte dopo una lunga e faticosa camminata con uno zaino pesante sulle spalle, sotto un sole cocente, con il sostegno degli abitanti locali che ci rinfrescavano con canne d’acqua, ci offrivano pomodori, mele, the fresco e panini.

Una volta lì, l’emozione che ci ha travolte è stata immensa! Migliaia di persone coloravano il campo, e attendevano, come noi e con noi, la Veglia con Papa Francesco. Abbiamo davvero sentito l’unione fraterna nel nome di Dio e della PACE. Il Papa si è rivolto a noi giovani in maniera personale, come se stesse parlando uno a uno: “non siate giovani imbambolati, non dormite sul divano ma mettete gli scarponcini e iniziate a camminare per il nostro futuro”. Scesa la sera, questa interminabile spianata si è illuminata grazie alla candela che ognuno di noi teneva in mano: “Voi siete la luce del mondo”, ci ha detto Papa Francesco, invitandoci a essere protagonisti della storia, testimoni di misericordia, capaci di andare controcorrente. Sognatori di pace.

Con le sue parole nel cuore, ci siamo addormentati nei nostri sacchi a pelo, cercando un po’ di riposo prima della S. Messa conclusiva, durante la quale ancora una volta Papa Francesco si è rivolto a noi. Le sue parole hanno confortato il cuore di ognuno di noi, ogni sua frase scuoteva l’animo e la mente come se la sua voce fosse l’unica presente in quel prato straripante di per-

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sone. Nessuno può ignorare una simile emozione, la vita sembrava scoppiarci dentro il petto e la voglia di cambiare ci si leggeva in faccia.

La nostra GMG, tuttavia, non si è conclusa così: dopo una settimana di gioia intensa, ci siamo trovati faccia a faccia con il dolore, nei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau, esperienza che ci ha mostrato

Mancano 5 minuti alle 16 … Ernestino Trenta bambini, tutti della 5a elementare, quel pomeriggio, erano eccezionalmente irrequieti, agitati, emozionati, chiassosi, rumorosi.

Alle ore 16 in punto arriva la maestra per iniziare l’esame scritto di catechismo.

I promossi sarebbero stati ammessi alla prima comunione, esattamente una settimana dopo.

Immediatamente un silenzio generale piombò nella sala, dove erano seduti i bambini in attesa delle domande.

quella Misericordia che ha dato la forza a questo popolo di perdonare una tale tragedia.

Ripensando ai diversi momenti trascorsi, realizziamo che la GMG ci ha posto nella condizione di spogliarci di tutto e di doverci adattare a quello che ci veniva offerto, anche se non corrispondeva alle comodità a cui eravamo abituate. Abbiamo avuto la possibilità di vivere momenti di silenzio, per riflettere e confrontarci con noi stessi, momenti che dimentichiamo di riservarci nella nostra vita frenetica.

Abbiamo fatto fatica, abbiamo dovuto usare tutta la nostra grinta, ma eravamo consapevoli di non essere da sole: in questo viaggio siamo state, infatti, accompagnate dal Gruppo Giovani & Adolescenti di Prezzate, che ci ha accolto fin da subito facendoci sentire parte di una grande famiglia. In loro abbiamo trovato amici e fratelli sempre pronti a tendere la mano nel momento del bisogno, a spronarci nei momenti di difficoltà, a condividere sorrisi e pensieri.

La ricchezza della forte esperienza ci ha cresciute personalmente rendendoci cittadine del Mondo un po’ più consapevoli di ciò che può voler dire AMARE MISERICORDIOSAMENTE nella via della PACE. Oggi ci ritroviamo qui, nella nostra comunità ma consapevoli di essere in fraternità con il mondo intero, pronte per condividere quello che questa esperienza ci ha lasciato e per intraprendere un nuovo cammino, “infilarci un paio di scarponi, per camminare su strade mai sognate e nemmeno pensate”.

1a domanda: “Chi mi sa dire con parole sue chi è Dio?”, cominciò la maestra.

2a domanda: “Come fate a sapere che Dio esiste, se nessuno l’ha mai visto?”.

Dopo venti minuti, tutti avevano consegnato le risposte.

La maestra lesse ad una ad una le prime 29; erano più o meno ripetizione di parole dette e ascoltate molte volte: “Dio è nostro Padre, ha fatto la terra, il mare e tutto ciò che esiste”.

Le risposte erano esatte, per cui si erano guadagnati la promozione alla Prima Comunione.

Poi chiamò Ernestino, un piccolo vispo bambino biondo, lo fece avvicinare al suo tavolo e gli consegnò il foglietto, dicendogli di leggerlo ad alta voce davanti a tutti i compagni.

Ernestino, temendo una pesante umiliazione davanti a tutta la classe, con conseguente bocciatura, cominciò a piangere.

La maestra lo rassicurò e lo incoraggiò.

Singhiozzando, Ernestino lesse: “Dio è come lo zucchero che la mamma ogni mattina scioglie nel latte per prepararmi la colazione.

Io non vedo lo zucchero nella tazza, ma se la mamma non lo mette ne sento subito la mancanza.

Ecco, Dio è così, anche se non lo vediamo.

Se lui non c’è la nostra vita è amara, è senza gusto”.

Un applauso forte riempì l’aula e la maestra ringraziò Ernestino per la risposta così originale, semplice e vera.

Poi completò: “Vedete bambini, ciò che ci fa saggi non è il sapere molte cose, ma l’essere convinti che Dio fa parte della nostra vita”.

Bardzo dziękuję Kraków, nos vemos en Panama 2019!

Alessandra, Annalaura, Elisabetta, Linda, Sabrina

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Oratorio Summer Party Eccomi nuovamente quest’anno a scrivere un breve resoconto di ringraziamento della quarta edizione della sagra.

della festa! E cosa c’è di meglio che un momento di festa per far incontrare le persone?

Quest’edizione, forse anche più delle altre, è stata formativa, per tutti noi collaboratori.

Il ringraziamento più grande va a voi brembatesi che ogni anno partecipate numerosi a questa festa, dimostrando, grazie alla vostra presenza, che credete nei giovani e nell’ambiente formativo dell’oratorio!

Ringrazio in modo particolare anche Don Giacomo, che con fiducia ci ha permesso di dare luogo a questa festa, insegnandoci e guidandoci con dedizione attraverso questo percorso!

Grazie allo staff, che come ogni anno ha impegnato gran parte del suo tempo collaborando alla festa permettendo l’ottimale riuscita della festa!

Grazie a tutti e arrivederci al prossimo anno!

Un anno speciale per il nostro paese, un anno di cambiamenti, un anno di benvenuto per il nuovo Parroco, Don Giacomo.

E’ stato con grande piacere che abbiamo dimostrato la coesione, la voglia d’impegnarsi e l’intraprendenza di un gruppo di giovani volenterosi, al nuovo Parroco, e ci siamo riusciti alla grande!

Anche quest’anno l’Oratorio può vantare una festa d’unione, che riesce a concentrare in una serata, bambini, giovani e adulti in una collaborazione ottimale volta solo al miglioramento della persona e

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Marco

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di cambiamenti ed eventi che stanno cambiando completamente il nostro modo di pensare.

Molte fedi sotto lo stesso cielo?

Che cosa fare? Tutto quello che può servirvi lo trovate alla sede ACLI di via S. Bernardino a Bergamo (035210284) o sul sito www.moltefedi.it in cui sono raccontati i vari appuntamenti, vengono presentati gli ospiti e ci sono le indicazioni per poter partecipare. Qui provo a evidenziare alcune date che potrebbero essere interessanti:

Ti piacerebbe incontrare lo scrittore francese Daniel Pennac, il cardinal Kasper, oppure Luca Mercalli che in tv conduce una rubrica di ecologia e sostenibilità? Per farlo non bisogna andare troppo lontano: anche quest’anno ha preso il via “Molte fedi sotto lo stesso cielo”: una serie di incontri promossi dalle ACLI di Bergamo e articolata in vari appuntamenti sui temi del confronto e del dialogo interculturale e interreligioso. Siamo alla decima edizione e il successo cresce di anno in anno. Lo scopo è quello di creare una “convivialità delle differenze”, un luogo in cui le diversità culturali possano sedersi come attorno a una tavola e nutrirsi l’un l’altra con la loro ricchezza. Un’impresa sicuramente difficile in questi tempi complicati. L’obiettivo del percorso è quello di imparare un “alfabeto delle culture e delle religioni” in un momento in cui la grande mescolanza tra le persone può portare a confusione e scontri; per evitarli occorre conoscere e imparare a dialogare.

La proposta delle ACLI è molto varia e prevede incontri e dialoghi ad alto livello con testimoni del nostro tempo e personaggi importanti, percorsi di carattere storico-artistico e spettacoli teatrali, visite guidate e percorsi per giovani e per le scuole.

Il tema di quest’anno parte da una frase della Genesi: “Sono forse io il custode di mio fratello?”. Così Caino risponde a Dio che gli chiede dove sia suo fratello Abele. E’ una domanda che potremmo tradurre così: “Ci interessa qualcosa degli altri umani”?

La risposta non è scontata, soprattutto in quest’epoca VIT A D ELL A CHI ES A

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Sabato 8 ottobre 2016, ore 17.00 presso l’Ex Chiesa Sant’Agostino in Città Alta, conversazione con lo scrittore francese Daniel Pennac che presenta il suo libro “Una lezione di ignoranza”: era un somaro a scuola, faticava a leggere e a scrivere. Tra lo stupore di tutti diventa insegnante. E poi uno scrittore di grande successo.

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Giovedì 27 ottobre 2016, ore 20.30 presso l’Abbazia di Sant’Egidio a Fontanella di Sotto il Monte, incontro con Luigino Bruni, docente di economia politica all’Università Lumsa di Roma dal titolo: “La Terra fornisce abbastanza risorse per soddisfare i bisogni di ogni uomo, ma non l’avidità di ogni uomo”: una riflessione sull’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco.

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Giovedì 10 novembre 2016, ore 20.30 presso la Chiesa di Paderno a Seriate, incontro con Emanuela Daffra, nuova direttrice dell’Accademia Carrara, che propone una rilettura arINSI EM E N. 46 - OTTOBRE 2016

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Giovedì 17 novembre 2016, ore 17.30 presso il Liceo Mascheroni, a Bergamo, incontro con Enzo Pace, professore di Sociologia delle reli-

tistica della parabola del figliol prodigo partendo dalla tela di Rembrandt all’Ermitage di San Pietroburgo.

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Venerdì 11 novembre 2016, ore 20.45, presso l’Ex Chiesa di Sant’Agostino in Città Alta, incontro con Lucio Caracciolo, giornalista e direttore della rivista internazionale Limes, sul tema: “Terza guerra mondiale?”, un tema ricorrente nelle parole di Papa Francesco.

gioni presso l’Università di Padova e autore del libro “Perché le religioni scendono in guerra” (2004) sul tema “L’Islam d’Europa: mappe e bussole”, per approfondire un mondo molto più variegato di quanto si pensi.

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Martedì 15 novembre 2016, ore 20.45 presso l’ex Chiesa Sant’Agostino in Città Alta, incon-

Martedì 29 novembre 2016, ore 9.00 presso l’Auditorium di Piazza della Libertà a Bergamo, visione del film “In guerra per amore” con la presenza del regista Pif, ex de “Le iene” e regista di “La Mafia uccide solo d’estate”: una riflessione sulla nascita della mafia.

Tra gli altri ospiti dell’autunno 2016: lo psicanalista Massimo Recalcati, il direttore dell’Orchestra Opera di Philadelphia Corrado Rovaris, i giornalisti televisivi Gad Lerner e Bianca Berlinguer, il priore di Bose Enzo Bianchi, il Cardinale Walter Kasper.

Sul sito si possono trovare tutti gli appuntamenti del 2016, i percorsi per i giovani e per le scuole superiori, gli itinerari per il 2017; è possibile anche iscriversi alla newsletter e lasciarsi coinvolgere dalle suggestioni che MF ispira.

tro con Luca Mercalli, climatologo molto conosciuto grazie alla televisione, che propone una riflessione su clima, ambiente ed energia con la proposta di cambiamenti delle nostre abitudini quotidiane senza catastrofismi o soluzioni miracolistiche.

VIT A D ELL A CHI ES A

Dario

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Giubileo: donne di Misericordia

Torniamo al tema: donne e Misericordia. Con i nostri retaggi culturali è un'affermazione difficile. Ancor più associarla all’arrivare sempre più vicino al centro, al bersaglio del Giubileo. Per aiutarci possiamo riflettere su due eventi: uno appena passato (la canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, avvenuta il 4 settembre) e l’altro ormai prossimo (il Giubileo mariano del 7-9 ottobre). Fermo restando che l’essenza di tutto è la Misericordia, queste due date esaltano la figura della donna nel disegno divino. Su Maria qualche non credente può muovere tutte le obiezioni possibili, ma che Madre Teresa sia una donna, che sia esistita e che abbia percorso le vie dell’umanità non ammette dubbi. Fa parte della nostra storia contemporanea, l’abbiamo vista, toccata, sentita, in carne e ossa.

Tanto si è detto e scritto di quest'umile grandissima donna, ancor più in occasione di questa canonizzazione. Non riproponiamo qui fatti ed eventi. Ci limitiamo a ri-

Pareva l’altro ieri o poco più, ma ormai si avvicina sempre più il culmine del Giubileo. Per carità, in

questi dieci mesi si sono avvicendati numerosi eventi e tra questi diversi di notevole importanza e spessore. Ho volutamente usato il termine culmine per raffigurare questo cammino di ascesa. Noi uomini siamo abituati a gestire gli eventi secondo i nostri tempi e nostri ritmi, dando loro inizio e fine. Con la nostra logica si dovrebbe dire che sta arrivando la conclusione, l’ultimo atto, la fine del Giubileo della Misericordia. Ovvero l’esatto contrario di quella che è la sua vera natura: infinita e perenne. Noi abbiamo bisogno di eventi clou, come possono essere le olimpiadi o i mondiali di calcio o qualche vertice straordinario. Anche Dio, tramite la Chiesa, asseconda questa nostra debolezza e ci offre momenti particolari quali Giubilei, Concili, Conclavi. Ma la natura del Divino e della sua Misericordia non conosce alti o bassi, sussulti o fasi di stallo. Piuttosto è una spirale che si sviluppa perennemente nel suo elevarsi proteso a dare sempre di più. Siamo noi, con la nostra incostanza, che facciamo fatica a capire questo concetto.

Amatrice: Madonna della Misericordia VIT A D ELL A CHI ES A

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cordare come questa sorella incarna concetti e valori della misericordia. Termine che deriva dal latino misericors (genitivo misericordis) e da misereor (ho pietà) e cor -cordis (cuore) – {fonte: wikipedia} e indica un sentimento di compassione attiva verso l'infelicità altrui.

crime … rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi …”.

Misericordia significa “sentimento di compassione attiva verso l'infelicità altrui”. Reso con queste parole in preghiera rende molto meglio il concetto. Un vero e proprio inno ufficiale alla Misericordia. Arri-

Ogni commento è superfluo. L’opera di Madre Teresa a favore degli altri è l’esempio più lampante di adesione al messaggio Evangelico. E la santificazione di questa esile e piccola donna dal cuore immenso non poteva avere altro scenario che gli eventi giubilari. Ma con lei viene elevata al rango di santità anche la sofferenza di quegli ultimi che ha sempre servito. La vera umanità sommersa che non trova spazio in un mondo contemporaneo fatto di apparenze, di ricchezze e antagonismo, per non dire di contrapposizione.

L’altra donna del Giubileo è Maria, la madre del Cristo. Passaggio obbligato, ultima tappa evolutiva dell’essere umano per giungere al Divino e con esso alla Misericordia assoluta. Maria, umile ragazza che incarna in sé il divino, lo accoglie e lo genera come uomo. L’anello di congiunzione tra uomo e Dio. Maria come collo che unisce e rinsalda i due bulbi di una clessidra, quello celeste e quello umano, dove il tempo naufraga nell’eterno. La cruna dell’ago, la porta stretta. Non serve filosofeggiare e discutere riguardo al ruolo della Madonna nel disegno della misericordia. Basta la saggezza, oggi troppo spesso disprezzata e derisa, dei nostri padri e dei nostri antenati, che hanno scritto la preghiera più bella (dopo l’Ave Maria, ovviamente), il “Salve Regina”. Quei versi sono il sunto più completo dell’essenza della misericordia:

viamo quasi all’apice del percorso, attraverso la figura di Maria e iniziato proprio l’8 dicembre scorso, l’Immacolata. Immacolata, ma che incarna la misericordia … Madre di Misericordia.

Dopo queste due date e figure importanti il Giubileo toccherà il culmine a novembre. Il cammino dell’umanità si è snodato tra preghiere, profili di uomini e di santi, fino a toccare la Donna, la madre di tutte le donne. La madre del Salvatore, del Cristo Re, la cui ricorrenza cade proprio il 20 novembre. La pietra della Misericordia, sgrezzata durante il percorso, è diventata giorno dopo giorno sempre più pura e lucente, nei santi e poi nella Vergine Maria. Per arrivare all’essenza assoluta: il Cristo Re dell’Universo.

Ovvio … Elementare … Chi è più misericordioso di chi muore in croce per l’umanità?

“Salve, Regina, Mater misericordiae … a Te sospiramus gementes et flentes in hac lacrimarum valle… Illos tuos misericordes oculos ad nos converte…”

Luca

"Salve, Regina, Madre di misericordia; … a Te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di laVIT A D ELL A CHI ES A

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politiche, scientifiche e artistiche dovevano impegnarsi nella lotta contro ogni aspetto della religiosità, fino a estirpare anche dalla coscienza delle persone «ogni sopravvivenza religiosa». Nell'abc del comunismo Bucharin scriveva: «La religione e il comunismo sono incompatibili sia in teoria che in pratica». In un rozzo opuscolo di propaganda del 1923 si spiegava che «la lotta religiosa contro il pope, che si chiami pastore, abate, rabbino, mullah o papa, deve svilupparsi non meno ineluttabilmente contro Dio, che si chiami Geova, Gesù, Buddha, Allah».

Breve viaggio tra i martiri del Novecento Continua il nostro viaggio alla conoscenza dei martiri del Novecento. Dopo i martiri messicani e quelli spagnoli, andiamo in tutt’altro mondo: quello del comunismo ateo, che non ha esitato, come tutte le ideologie, a uccidere milioni di cristiani per affermare la propria presunta superiorità.

Naturalmente la più colpita fu la Chiesa ortodossa che nel 1917 contava circa 210.000 membri del clero. Di essi oltre 130.000 furono fucilati nel periodo fra il 1917 e il 1941. La stessa sorte subirono 250 vescovi su un totale di 300 nel 1917. Quanto alle monache e ai monaci dei 1025 monasteri ortodossi attivi nel 1917, poco sappiamo: sono stati inghiottiti nell'universo concentrazionario. Si veniva uccisi non solo e non tanto per quel che si faceva, ma soprattutto per quel che si era e per quello in cui si credeva. Nel 1937 Stalin giunse al punto di ordinare l'eliminazione di tutti i sacerdoti e i religiosi detenuti nelle prigioni o nei gulag. Se poi si aggiungono al clero e ai religiosi i laici, si stima che gli ortodossi uccisi per la loro fede sarebbero tra i 500.000 e il milione.

3 I martiri del comunismo sovietico Il più impressionante olocausto dei cristiani del Novecento è stato compiuto dai regimi comunisti nei vari Paesi, dove si sono insediati per alcuni decenni. L'arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz ha dichiarato, durante il Simposio romano sui martiri cattolici dell'Europa dell'Est, «che

Uno dei maggiori luoghi di sofferenza dei cristiani furono le isole Solovki nel Mar Bianco. Il campo fu realizzato in un monastero sorto nel XV secolo in una delle isole dell'arcipelago. Il complesso monastico, che era stato uno dei centri spirituali dell'ortodossia russa, divenne il primo gulag e uno dei più terribili luoghi di martirio. Nel 1934 vi fu deportato uno dei massimi teologi e filosofi del Novecento, Pavel Florenskij, che pare vi sia stato fucilato nel 1937. Solzenicyn definì le Solovki la «Auschwitz polare» e raccolse dai superstiti testimonianze sconvol-

le vittime cattoliche del regime totalitario sarebbero fra i cinquanta e i settanta milioni». «In un modo o nell'altro» ha commentato «un mare di sangue e di lacrime di sofferenza ha inondato la Russia.» Si devono poi aggiungere le vittime degli altri regimi, dalla Cina alla penisola indocinese, e quelli dei cosiddetti «satelliti» dell'Europa orientale.

In questo capitolo ci limiteremo all'Unione Sovietica che è stato il primo focolaio di quella mostruosa carneficina.

Come ha riferito lo stesso arcivescovo, che è stato un testimone della persecuzione negli ultimi decenni, migliaia di sacerdoti e religiosi furono inviati nei luoghi di confino, deportati nelle steppe del Kazakistan o in Siberia, dove morivano di fame, di freddo e per le torture e le fatiche insopportabili. Ma vi erano molti che venivano trucidati selvaggiamente, come ha ammesso Aleksandr Jakovlev, ex membro del Politburo del Pcus e poi presidente della Commissione statale per la riabilitazione delle vittime del terrore politico: «I sacerdoti e i monaci venivano crocifissi alle porte delle chiese, fucilati, strozzati, e d'inverno venivano inondati di acqua gelida finché non si trasformavano in pezzi di ghiaccio».

Con il comunismo, il cristianesimo ha sperimentato la più grande persecuzione della sua storia, sia per durata di tempo sia per numero delle vittime sia per radicalità d'intenti. In Unione Sovietica, come d'altronde in Cina, l'ateismo militante comunista aveva pretese totalizzanti: tutte le istituzioni ecclesiastiche, economiche, amministrative, VIT A D ELL A CHI ES A

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era distrutta.

Nel 1917 in Russia vi erano novecento preti e religiosi cattolici, nel 1938 erano ridotti a due. Alla vigilia del Patto Molotov-Ribbentrop pare che ci fossero soltanto due chiese cattoliche funzionanti in Unione Sovietica, a Leningrado e Mosca, officiate da clero straniero: dovevano probabilmente dimostrare ai diplomatici e giornalisti stranieri che la libertà religiosa era rispettata.

Durante la Seconda guerra mondiale la persecuzione venne alleggerita temporaneamente perché Stalin doveva mobilitare tutta la popolazione nella guerra patriottica contro i tedeschi. Ma appena si delineò la vittoria il regime riprese il suo atteggiamento persecutorio. Nel marzo del 1945 Stalin, Molotov, Beria e Karpov decisero di liquidare la Chiesa cattolica ucraina. L'1 aprile 1945 il metropolita Slipyi fu imprigionato e condotto a Kiev per gli interrogatori che duravano giorno e notte. «Ero ridotto così male» raccontò più tardi «da non potere stare letteralmente in piedi. Mentre mi portavano da un giudice all'altro, mi dovevano sorreggere per non lasciarmi cadere a terra. Ero inoltre sfinito dalla fame.» Dopo la condanna a otto anni di lavori forzati

genti. Ci ha dato anche alcune cifre: nel 1923 i detenuti erano 2000, nel 1928 70.000, poi i conti si fanno confusi perché Mosca continuava a inviare convogli su convogli.

Maria Pia Bonanate, autrice di Preti (Rizzoli 1999), si è recata proprio in quel luogo, dove il monastero è risorto dopo la caduta del comunismo e dove ha raccolto storie impressionanti. I detenuti denutriti, vestiti sommariamente ed esposti al freddo glaciale, dovevano costruire strade, tagliare la legna, scavare canali. Quando l'affollamento diventava insostenibile, i prigionieri erano prelevati di notte e condotti fino al cimitero, dove venivano fucilati.

In un'altra isola dell'arcipelago si legavano i detenuti nudi agli alberi, li si esponeva al tormento delle zanzare, oppure in pieno inverno li si sdraiava per ore sulla neve. Molti erano condannati al supplizio della scala: legati a una trave, venivano fatti rotolare lungo i 365 gradini che portavano al mare. Altri erano legati con i piedi alle stanghe di un cavallo che un soldato faceva correre sul terreno disboscato fino a quando grida e gemiti cessavano.

Anche per i cattolici, che erano una minoranza, non più di due milioni, e avevano subito molte limitazioni da parte del governo zarista, la persecuzione si fece tragica. Il primo processo di gruppo al clero cattolico fu celebrato nel marzo del 1923, quando i sacerdoti di Pietroburgo e il vescovo Jan Cieplak furono condannati per essersi opposti alla requisizione degli oggetti sacri. L'arcivescovo e il parroco della chiesa di Santa Caterina, Konstanty Budkiewicz, vennero condannati a morte. Grazie alle proteste della comunità internazionale l'arcivescovo si salvò dalla fucilazione che fu commutata in dieci anni di reclusione. Monsignor Budkiewicz venne invece fucilato la notte del 31 marzo. Prima dell'esecuzione si fece il segno della Croce, benedisse il boia e i suoi due aiutanti, poi si voltò verso il muro pregando sottovoce.

venne trasferito in Siberia da dove riuscì a inviare alcune lettere pastorali, come quella per il Natale del 1954, in cui diceva fra l'altro: «Sopportiamo le nostre sofferenze e i nostri dolori. Qui nella tundra gelata desidero offrire a Dio, per tutti voi, i miei sacrifici e le mie pene, alzare a Lui le mie preghiere e trovare le parole adatte, cosicché voi, colmi di irremovibile fede nella promessa di Cristo, portatore di pace, possiate guardare a Lui che risplende nel presepio, anche se non vi trovate in chiesa ma nella vostra casa o in qualunque altro luogo».

Vi era anche una comunità di rito bizantino. Dopo l'esilio di padre Vladimir Abrikosov, sua moglie Anna mantenne viva la comunità clandestinamente: finché, scoperta, fu condannata il 19 maggio 1924, insieme ad altri, a dieci anni di reclusione. Dopo nove anni di carcere fu liberata perché doveva essere operata per un tumore. Nel 1934 venne nuovamente condannata a otto anni di gulag. Il 23 luglio Anna, stremata e gravemente malata, morì dopo una seconda operazione. Alla fine del 1938 non esisteva più alcun cattolico di rito bizantino e la piccola comunità VIT A D ELL A CHI ES A

Grazie all'intervento di Giovanni XXIII e della diplomazia vaticana il patriarca riuscì a salvarsi da quella prigionia infernale nel 1963.

Alfredo Cattabiani (2. Continua)

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stessi, la ripetizione di versetti biblici, le osservazioni ottimistiche fatte con convinzione, sono tecniche mentali per ottenere un atteggiamento positivo nei confronti della vita. Gesù compare solo come terapeuta, certamente non come il Figlio di Dio incarnato, morto e risorto; soprattutto la sua croce viene accuratamente rimossa. Non è lui che ci salva: siamo noi che ci auto salviamo. Pregare è inteso come desiderare con tutte le forze qualcosa e il desiderio diventerà realtà (preghiera creativa, cioè come potere della mente). Ma un cristiano dovrebbe sapere che un “Dio al nostro servizio” non è più Dio, ma un “idolo”!.

Si insegna che l’uomo di successo non si ferma davanti a nessun ostacolo. L’eliminazione del dubbio, il credere in ciò che si vuole ottenere, permette di controllare, dominare l’ambiente su cui si estende la sua influenza e ─ perché no ─ di ampliarla fin dove si vuole … Non viene spontaneo pensare a dove sono giunti tanti tiranni seguendo simili idee?

Concludendo, non si tratta d’altro che di un’idolatria del sé: l’io è messo al centro del mondo. L’uomo, ritenuto buono per natura, deve solo liberarsi di condizionamenti per raggiungere il controllo completo su se stesso, sugli altri e sul mondo, che vanno rispettati solo in funzione dell’obiettivo da raggiungere: il proprio successo, la propria realizzazione, la propria felicità. Invidia, gelosia, vendetta, odio “non rendono” perché sono paralizzanti e perciò ritenuti negativi solo in rapporto a se stessi. Non esistono valori né comandamenti al di là dell’io che è misura di tutto, e condiziona la validità o meno di norme, leggi, consuetudini, famiglia, scuola, chiese … L’idea di Dio va bene come concetto di un’energia vitale da gestire, ma non come fonte dei 10 Comandamenti.

In sostanza, una filosofia materialista: «la vita è valutata solo in termini di successo-insuccesso, efficienzainefficienza, soldi e benessere materiale». Il cristiano do-

Quando il «pensiero positivo» diventa religione «Le tue potenzialità e possibilità di successo non hanno limiti: basta saperle sfruttare». È risaputo che oggi occorre in ogni campo aggiornarsi, adeguarsi, essere competiti-

vi, non lasciarsi travolgere dalla concorrenza. E per ottenere ciò, c’è chi propone corsi per migliorare, elevare, potenziare la personalità, allo scopo di essere più produttivi o comunque avere successo nella vita. Si va diffondendo tutta una letteratura del positivo, per lo più americana, tra l’altro in vendita un po’ dappertutto (edicole, librerie, aeroporti, stazioni …). Non è fuori luogo chiedersi quale filosofia può celarsi dietro certe “scuole per il successo” ispirate allo sviluppo del potenziale umano.

Forse non molti si pongono questa domanda, poiché le tecniche psicologiche usate sembrano essere neutre oltre che semplici e utili, e inoltre sembrano rispondere alle esigenze della vita di oggi.

Il “pensiero positivo” di cui trattiamo qui, non è da intendere come “pensiero moralmente buono”, e neanche come un generico pensare da ottimisti che il bicchiere riempito a metà non sia mezzo vuoto ma mezzo pieno. È molto di più. È una filosofia di vita che accarezza l’ambizione (e l’illusione) di onnipotenza. Insegna con totale sicurezza che nessun ostacolo è insormontabile, nessun problema è insolubile, si possono vincere paura e disperazione, sensi di colpa e d’inferiorità, invidia e risentimenti, acquisendo una fiducia totale in se stessi.

Come si può diventare onnipotenti? Mediante tecniche e strategie che vanno dai massaggi allo yoga, dalla visualizzazione creativa alla sauna, dall’uso di semplici tecniche psicologiche al camminare sui carboni ardenti. Fino alla strumentalizzazione della Bibbia e alla ‘preghiera creativa’. Ad esempio un manuale “per pensare in positivo” di N.V. Peale, un pastore protestante, adopera un linguaggio formalmente cristiano, pieno di citazioni bibliche strumentalizzate, per sostenere che si può diventare persone vincenti con l’aiuto di tecniche di cristianesimo applicato che “permettono di incanalare il potere spirituale attraverso i pensieri”. La preghiera ─ non più dialogo con Dio, ma mezzo di auto convincimento ─, la fede in se VIT A D ELL A CHI ES A

vrebbe comprendere che, al di là della facciata di perbenismo, tale “pensiero positivo” si muove su una logica egoistica e pagana. Non una parola sulla morte, gli insuccessi, e diciamolo chiaramente, le croci immancabili in ogni vita. Allora, anche dal punto di vista puramente umano, ci domandiamo: non sarà proprio in questa illusione che bisogna cercare la causa principale di tanta depressione (e dell’aumento dei suicidi) che caratterizza le società del cosiddetto benessere? d. Battista Cadei

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“Je suis Pére Hamel”, come si è visto fare per tutti gli altri scellerati attentati. Da un lato non si mette in dubbio la sacralità della libertà di espressione, compresa la satira più vergognosa; dall'altro però i simboli religiosi e tutto ciò che può richiamare al trascendente è meglio che restino dentro le mura di casa. Prepotente, ancora una volta, ha influito l'ambigua laicité francese.

Se la laicità diventa una minaccia Sono in terrazza con i miei compagni di viaggio. Stiamo apparecchiando: dopo una lunga e calda giornata finalmente si cena! Quasi … Perché anche se tutte le altre famiglie della medina stanno cucinando e imbandendo la tavola sui tetti a terrazza, non si tocca cibo fino al richiamo del muezzin! Siamo in pieno Ramadan, e dall'alba al tramonto vige, per i musulmani, il divieto di mangiare o

Per intenderci, la laïcité, per la République, è la totale neutralità rispetto al fatto religioso ed è considerata un valore etico basilare e assoluto di tutta la vita nazionale.

In Francia, chi mette in discussione la laicità rischia l'accusa di tradimento ai fondamenti etici della Repubblica.

Ma nel 2007 l’allora Presidente della laicissima Francia Sarcozy, in un suo famoso discorso a Roma, in Laterano, ha affermato che “lo scudo della laicità non sembra più garantire la protezione assicurata in passato“. Insomma, la scristianizzazione “non ha reso i francesi più felici”.

Quindi, a sorpresa, ha affermato che “la laicità di uno stato pluriconfessionale, non si onora negando alla religione un ruolo pubblico”. In pratica, ha ammesso che una nazione che accantoni il proprio patrimonio etico, spirituale e religioso, non si evolve, ma commette un crimine contro la sua stessa cultura e mina alla base l'identità dello Stato-nazione.

bere; per i non musulmani, è caldamente consigliato rispettare, quando si è nei luoghi pubblici, tale osservanza.

Ma una volta che il muezzin, che lancia il suo annuncio dal minareto della moschea più vicina, annuncia la rottura del digiuno, è un tripudio di pietanze speciali!

Dopo qualche tempo, la voce che, amplificata, salmodia il Corano cinque volte al giorno (notte compresa!) diviene familiare: ti sveglia la notte e, che tu sia un credente oppure no e qualunque sia il tuo credo, perlomeno ti scuote e ti ricorda di rendere lode a Dio. Certo, dopo un po' si sente la mancanza delle campane nostrane, ma di certo la vita quotidiana è impregnata, giorno e notte, di riferimenti alla religione.

La laicità dello Stato è senz'altro una conquista straordinaria, soprattutto se pensiamo che ancora oggi esistono Paesi creati apposta per motivi confessionali (Pakistan) o dove c'è un'unica religione di stato (l'Islam in Iran) e tutte le altre sono discriminate se non perseguite. Ma nella Repubblica laica non è che chi governa debba decidere in base a direttive religiose, tuttavia pare lecito accettare che la riflessione e la coscienza di chi guida la nazione possano essere illuminate dai pareri di chi si rivolge al trascendente nella vita quotidiana e ha convinzioni libere dalle contingenze storiche immediate.

Dopo l’assassinio di questo “esemplare” di una specie in via di estinzione, il Presidente Hollande ha telefonato personalmente al Papa e ha riunito all’Eliseo i rappresentanti di tutti i culti presenti in Francia, unitamente alle più alte cariche dello Stato. Ma, al di là della commozione del momento, occorre pensare al “peso” che la comunità cattolica può e deve avere oltralpe. I cattolici francesi, preti e laici, devono per primi darsi una mossa. Dappertutto, ma specialmente in Francia, non è questo il tempo dei cristiani da salotto o da divano, come li chiama il Papa. Sempre Sarkozy, all'epoca della sua Presidenza, diceva: “La Francia ha bisogno di cattolici felici che testimonino la loro speranza. Ha bisogno di cristiani pienamente attivi”.

Torno in Italia, giusto in tempo per sentire della nuova polemica estiva esplosa in terra francese, quella sul burkini, che poi non somiglia né al burqa né al bikini, ma è semplicemente un capo di abbigliamento indossato da alcune donne musulmane sulle spiagge dei Paesi d'origine e in Europa. Subito dopo la sua comparsa sulle spiagge francesi, gli stessi politici della République si sono accaniti contro questo che per loro è automaticamente l'ennesimo simbolo dell'oppressione della donna nella religione islamica, senza nemmeno pensare che esistono culture, e frange all'interno della nostra stessa cultura, che hanno un senso del pudore più marcato di quello occidentale medio. Ma lasciamo stare per il momento la questione femminile, che rappresenta senza dubbio una sfida alla quale la comunità islamica non potrà sottrarsi nel futuro prossimo.

Poi però anche la Francia, se vuole essere uno Stato con un'idea chiara della sua storia e della sua identità e dunque essere credibile all'interno e all'esterno, pur procedendo sulla via della laicità, dovrebbe tener ben presente anche la componente spirituale e fare della sua pluralità confessionale e delle sue radici storico-religiose una ricchezza per tutti.

Purtroppo questi ultimi due anni sono stati funesti per la nostra vicina Francia: partendo dall'attacco alla redazione di Charlie Hebdo, fino all'assassinio di Padre Hamel.

Strano, però (ma neanche troppo): nessuno in Francia è sceso in piazza con scritto sulla maglia o su un cartellone

AT T U ALIT À

Chiara

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Martin Luther King, una vita per la pace

lenta per mano di un fanatico - sorte che sembra perseguitare molte voci profetiche.

E invece certe figure vanno riscoperte e studiate perché non smettono mai di ricordare qualcosa a questa umanità "dalla dura cervice" che dimentica con troppa facilità le lezioni del passato.

"Siamo in guerra" ... e con Papa Francesco lo ripetiamo spesso anche noi, ogni volta che immagini di

Anche a giudicare dalle violenze di matrice razzista che accadono nell'America dei nostri giorni.

America che ha dato i natali a M.L. King, un pastore battista, nato ad Atlanta, in Georgia nel 1929 e morto a Memphis nel 1968, assassinato.

Toccanti sono le sue parole quando parla della sua famiglia e della sua infanzia e vorrei citarle perché a nostra volta fossimo incentivati ad applicarle nelle nostre famiglie: "Ho avuto dei genitori meravigliosi.

Quasi non riesco a ricordare un momento in cui abbiano litigato. Per me è facile concepire un Dio d'amore perché sono cresciuto in una famiglia in cui l'amore era al centro di tutto. Così mi è facile concepire l'universo come essenzialmente amichevole e per quanto riguarda la natura umana mi è facile propendere all'ottimismo".

Dopo brillanti studi, indeciso se diventare medico o avvocato, optò per la scelta religiosa: "Naturalmente, sono religioso. Mio padre è un pastore, mio zio è un pastore, il mio unico fratello era un pastore, mio nonno era pastore. Non ho avuto molta scelta" - dice ironicamente di sé, sottacendo la matura e ponderata riflessione che lo aveva portato a questa decisione.

Ammiratore della figura di Gandhi e appassionato studioso del suo pensiero applicò la teoria della non violenza in occasione del boicottaggio dei mezzi pubblici nella cittadina di Montgomery, durata 381 giorni.

guerra si propagano da paesi martoriati a invadere i tranquilli lidi delle nostre esistenze. E penso a Parigi, a Nizza, a Bruxelles, a Monaco, a Rouen e alla mappa insanguinata che le cronache di questa estate ci ha fatto percorrere. Come tutti ho provato dei contrastanti sentimenti: dalla sorpresa che questo potesse accadere nelle nostre organizzate e sicure città, in quei momenti di svago o lavoro che non fanno sospettare la fine imminente; alla paura che attanaglia, per noi e per i nostri figli in giro per questa Europa sempre più frantumata; al sospetto che inevitabilmente ci pervade alla vista di colori e fogge d' abito diversi dai nostri; ma soprattutto alla rabbia e al desiderio di ritorsione che serpeggiano anche nei nostri cuori pur avvezzi a sentir parlare di misericordia e di perdono.

In questa occasione la comunità nera si mobilitò per ottenere il diritto di viaggiare sui mezzi pubblici senza discriminazioni.

In preda a questi ambivalenti sentimenti mi sono imbattuta casualmente nella biografia di Martin Luther King, raccolta in base a fonti autografe da Clayborne Carson.

M.L. King è uno di quei personaggi monumentali di cui si pensa di sapere tutto, a partire dal celebre discorso "I have a dream ...", alle battaglie instancabili per i diritti civili dei neri americani, alla morte vioAT T U ALIT À

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M.L. King era una oratore trascinante e seppe coinvolgere l'intera comunità, che offrì tempo, risorse ed energie per cancellare questa ingiustizia. Questo ci dovrebbe far riflettere: se è vero che occorrono le guide questo non esenta nessuno dal mettersi in gioco personalmente, ognuno secondo i suoi mezzi, come ci ammonisce la parabola dei talenti.

È quello che Gesù dice a Pietro nell'orto dei Getsemani ordinandogli di rinfoderare la spada.

Del resto Gandhi aveva ottenuto l'indipendenza dell'India con la famosa marcia del sale, solo camminando con 390 milioni di persone.

Appare un giusto ed ecco che tutti si scatenano contro di lui; appare una possibilità di pace e quelli che sono armati reagiscono.

Se qualcuno avesse un'idea della resistenza non violenta come di una cosa da deboli e passiva, si ricreda subito. Chi crede nella non violenza è una persona disposta a diventare vittima della violenza pur di non esercitarla mai su un altro. Una tal persona vive in base alla convinzione che la condizione della società possa essere riscattata dalla sua sofferenza, dal suo portare la croce. La resistenza non violenta mette a nudo i meccanismi della violenza, che alimenta se stessa, procurando sofferenze infinite, in un perverso gioco a cui è difficile porre fine.

La scelta di chi perdona, di chi non vuole dominare, di chi si dona, di chi non vuole vendicarsi, diventa precisamente urto, divisione ( Ermes Ronchi).

Più il Vangelo è vissuto, più appaiono la divisione e la contraddizione. È la famosa divisione che Gesù è venuto a portare sulla terra. Sono i falsi profeti a ripetere che "tutto va bene" (Enzo Bianchi).

Credere nella non violenza non vuol dire non poter essere colpito dalla violenza. Infatti Martin Luther King ha suggellato con il martirio la sua vita.

A noi, sicuramente meno eroici, cosa può insegnare la luminosa parabola della sua esistenza?

Magari a porre un freno alle nostre violenze domestiche e private ... e condominiali!

La non violenza lascia dietro di sé la creazione di una comunità dell'amore e quando la battaglia finisce tra l'oppressore e l'oppresso nasce un rapporto nuovo.

Noi tanto orgogliosi del nostro "non le mando a dire" dovremmo limitare anche le nostre violenze verbali, consapevoli che "ne uccide più la lingua che la spada".

Dovremmo controllare la nostra propensione, anche solo mentale, al farci giustizia da noi, alla vendetta, alla ritorsione; mettere in comune forze buone, energie positive in grado di contrastare il male dentro e fuori di noi. Dovremmo opporci alla visione competitiva della vita per cui solo i capaci emergono ... visione che facciamo ingurgitare ai nostri figli insieme agli omogeneizzati.

Questo è il testamento di Martin Luther King: "I have a dream ... ho un sogno. Che tutti gli uomini siano uguali". Facciamolo nostro e non sarà morto invano.

Sono parole di King che fanno riflettere.

Fantascienza? Favole per bambini? Utopie impraticabili? In questo nostro mondo dilaniato dall'odio, sembra di sì. Ma in fondo è quello che ci insegna Gesù, quando indurisce la sua faccia e si volge decisamente verso Gerusalemme, verso la sua Passione.

Patrizia Botti

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Sotto le macerie, la stessa infanzia incolpevole «Molti di loro [i bambini] si trovano a dovere affrontare sensazioni prima sconosciute, come la paura, il lutto, la perdita della casa e delle proprie abitudini, la vista di immagini drammatiche. È normale, in queste situazioni, provare paura intensa, senso di impotenza, di angoscia, di confusione che possono però scomparire in breve tempo, grazie anche al supporto e alla vicinanza di persone affettivamente importanti. Primi fra tutti i genitori». Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro e docente di Neuropsichiatria Infantile, continua il suo discorso proponendo un vademecum di consigli ai genitori per aiutarli a gestire il trauma dei piccoli.

coetanei appena al di là del Mediterraneo: Omran, la cui immagine ha fatto in poche ore il giro del mondo tramite tutti i media, è solo il simbolo di una vergogna che non riusciamo a fermare. Messo a sedere sulla poltrona di un'ambulanza vicino alla sua sorellina, accarezzandosi il viso, la sua mano tocca un miscuglio di sangue e polvere, e subito si ritrae.

Un sorriso amaro vien da sé leggendo i consigli di Telefono Azzurro agli adulti su come aiutare a gestire il trauma dei piccoli sopravvissuti al terremoto: evitare di mostrare loro la nostra ansia e le nostre preoccupazioni, scegliere parole semplici per spiegare loro quello che sta succedendo, evitare che i bambini siano esposti a situazioni che ricordano l'evento traumatico appena vissuto.

Chissà cosa penserebbero le mamme e i papà dei bambini siriani, palestinesi, nigeriani etc... leggendo queste belle raccomandazioni.

Ci stiamo riferendo naturalmente al recente sisma che ha spazzato via case, scuole, viottoli e con essi si è inghiottito tante e tante vittime in quel fazzoletto di terra del centro Italia dove si toccano quattro regioni.

Altissimo è il bilancio dei bambini rimasti schiacciati dalle macerie degli edifici crollati: tra loro c'è Marisol, di soli diciotto mesi, figlia di una donna che era già scampata al terremoto dell'Aquila nel 2009. Ci sono un bambino di otto mesi, la vittima più piccola, e il fratellino di otto anni che se ne vanno via insieme per sempre da Accumoli. Sempre qui si è compiuto il tragico destino di due gemellini di sette anni, Simone e Andrea, sulle cui lapidi saranno riportate le stesse date di nascita e di morte. Ancora, non ce l'ha fatta un bambino di undici anni, che sebbene nelle prime ore dopo il sisma fosse riuscito a chiedere aiuto da sotto le macerie, quando i soccorritori sono finalmente riusciti a raggiungerlo lo hanno trovato morto.

E poi tanti altri, trovati abbracciati alle mamme e ai papà che hanno cercato di proteggerli, o in braccio a uno zio o a una nonna che chiede disperatamente aiuto e li copre con il suo stesso corpo.

Ma al di là dei diversi contesti, qui di catastrofe naturale (anche se a quanto pare, è immancabile una buona dose di responsabilità umana), laggiù, nelle periferie del mondo, di guerra, soprusi di ogni tipo e miseria: il punto è che i bambini sotto le macerie sono tutti uguali. Si scava a mani nude, la pelle, incrostata di polvere e sangue si scortica, i genitori si disperano per tirare fuori la vita da una bara di detriti. Si scava per farsi spazio tra le rovine di quella che una volta era un incantevole borgo medievale, o una magnifica città mediorientale, e che ora è un’enorme distesa di ruderi che trasudano impotenza. Si scava, più o meno fiduciosi, per trovare nei buchi tra quei ruderi un rantolo di speranza e fargli spazio.

Così, riguardando le immagini di una bambina di Amatrice, tutta impolverata, sporca e ferita, tratta in salvo da un vigile del fuoco dopo essere rimasta per lunghe ore sotto i calcinacci, il pensiero va alle fotografie di alcuni suoi

Non importa se quel corpo piccolo sia stato estratto dalle macerie di Aleppo o da quelle di Amatrice: sotto c'è un bambino, vivo. Nessuno sa niente di lui, ma è vivo. E quando un piccoletto resiste alla rovina di un disastro di travi e mattoni il sollievo è immenso, perché non c'è niente di più importante della sua vita restituita all'umanità.

Certo, per un bambino salvato chissà quanti altri sono rimasti schiacciati dalle pareti delle loro case perché costruite male o perché degli uomini senza pietà gliele hanno fatte crollare in testa con una bomba. Ma finché riusciremo a salvare uno di questi piccoli, sotto le macerie di ogni latitudine di questo mondo, avremo cominciato a ridare speranza e futuro all'uomo.

Chiara

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Informazioni parrocchiali Orari delle S. Messe Feriali: ore 8,00 - 9,00 (in Casa Serena) - 18,00 (sospesa quando c’è un funerale).

Festive: Sabato sera e vigilia delle feste: ore 18,00 ore 16,30 a Tresolzio (maggio-ottobre).

Domenica e feste: ore 7,30 - 9,00 (Casa Serena) - 10,00 - 11,15 - 18,00.

Disponibilità per le Confessioni Don Giacomo: venerdì 16.00 - 17.30 Don Carlo: ogni sabato 16.00 - 17.30 Don Ubaldo: ogni sabato 09.30 - 11.00 N.B. A richiesta i sacerdoti, nei limiti del possibile, sono sempre a disposizione per questo ministero. In particolare subito dopo le S. Messe.

Celebrazione del Battesimo Come si può rilevare dalla relazione del consiglio pastorale, il battesimo dei bambini si celebra una sola volta al mese.

N.B. In vista del Battesimo, si prenda contatto con il Parroco. Il 2° Mercoledì di ogni mese alle 20.30 si terrà in Oratorio un incontro di preparazione per i genitori ed i padrini.

I catechisti battesimali incontreranno i genitori nelle loro case.

Calendario battesimi 2016 10 gennaio 14 febbraio 13 marzo 10 aprile 08 maggio 12 giugno 10 luglio 07 agosto 11 settembre 09 ottobre 13 novembre 11 dicembre

ore 11.15. ore 16.00 ore 11.15 ore 11.15 ore 16.00 ore 11.15 ore 16.00 ore 16.00 ore 16.00 ore 11.15 ore 16.00 ore 11.15

il rito 09 febbraio il rito 09 marzo il rito 06 aprile il rito 04 maggio il rito 08 giugno il rito 06 luglio il rito 02 agosto il rito 07 settembre il rito 05 ottobre il rito 09 novembre il rito 06 dicembre

Celebrazione del Matrimonio Il Matrimonio si può celebrare in ogni giorno dell’anno, eccetto le domeniche e i tempi di Avvento e di Quaresima.

Occorre prepararsi adeguatamente. È possibile partecipare anche a corsi fuori parrocchia.

In ossequio a giuste disposizioni diocesane, il Matrimonio va celebrato o nella parrocchia della sposa, o in quella dello sposo o in quella dove la coppia andrà ad abitare. Per eventuali eccezioni ci si rivolga alla Curia vescovile.

Tel. dei Sacerdoti:

Don Giacomo Ubbiali Tel. 035.620.103 - cell. 340.4183919 e-mail: giacomoubbiali@virgilio.it Don Carlo Comi Tel. 035.332092 - cell. 340.6483352 e-mail: comicarlo@virgilio.it Don Ubaldo Nava Tel. 035.908406 - cell. 333.3229389