Programma di sala OSI 30.09.2021

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OSI al LAC 01

LAC — Lugano 30 settembre 2021 20.30

Markus Poschner direttore Hugo Siegmeth sassofono


Tracce — Čajkovskij

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Si parte! Care abbonate e abbonati, care amiche e amici, caro pubblico, ci siamo - finalmente - tutti insieme al LAC, aspettando impazientemente le prime note della nostra OSI sotto la direzione del Direttore principale Markus Poschner e con il solista Hugo Siegmeth. Dimentichiamo gli scorsi mesi, godiamoci l’apertura della stagione OSI al LAC 2021/22! Un’inaugurazione che ci riporta non solo la musica dal vivo, gli incontri personali in sala, nella pausa e dopo il concerto, ma ci conduce anche e soprattutto alla scoperta di un viaggio straordinario, affascinante e ricco d’ispirazioni. Se vi aspettate oggi un’indicazione sulla mèta di questo viaggio... mi dispiace deludervi: non lo so. E non voglio nemmeno saperlo: sarà un processo che ognuno di noi capirà a proprio modo, con i propri mezzi. Il titolo di questo viaggio, Tracce, ci dà qualche idea, ma lascia spazio ad un’interpretazione e un’esperienza del tutto personali.

Vi raccomando di cuore di non dimenticare i contenuti e i testi della nostra rivista OSI.swiss che sarà sempre per voi una compagna di viaggio affascinante, e naturalmente di tenere sempre d’occhio tutte le attività di Tracce che vanno oltre il concerto al LAC. Numerose istituzioni e persone, menzionate nelle prossime pagine, ci accompagneranno per tutto il periodo del progetto Tracce: a loro vorrei indirizzare la mia gratitudine per la preziosa collaborazione creativa. Buon ascolto!

Christian Weidmann Direttore artistico-amministrativo OSI

L’inizio di questo processo è già cominciato: le video installazioni nella Hall del LAC significano il punto di partenza non solo per i sette concerti in cui, nei prossimi due anni, esploreremo le sinfonie e altre opere di Čajkovskij, ma rappresentano anche il punto di partenza verso tanti nuovi formati con cui ci confronteremo, per esempio gli spazi in cui l’OSI suona, si muove, vive. Basandoci sulla visione comune di Markus Poschner e del sottoscritto, e grazie all’aiuto di Andrea Molino, Creative Chair di Tracce, scopriremo nuovi luoghi - luoghi reali, virtuali, mentali.

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VIDEO INSTALLAZIONE NELLA HALL DEL LAC

- Il Quarto Paesaggio I luoghi delle interferenze Il Senso del Luogo di Andrea Molino Creative Chair Tracce

Elegiaco alla Stazione di Lugano con Marco Schiavon, oboe.

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Secondo Gilles Clément, il “Terzo Paesaggio” è un luogo dal carattere indeciso, non progettato, perché non sfruttato o abbandonato dall’uomo. Allora, forse, i luoghi con i quali abbiamo cominciato a interagire con questo primo episodio del progetto Tracce Čajkovskij potrebbero essere chiamati il “Quarto Paesaggio”; luoghi forse decisi e progettati, ma non ancora popolati dalla musica... In realtà i “nostri” luoghi sono chiaramente “luoghi antropologici”, secondo la famosa definizione di Marc Augé: identitari, relazionali e storici. Il fatto che siano di per sé – prima del nostro arrivo - luoghi significativi per la comunità è uno degli elementi narrativi con i quali vogliamo muoverci. In ogni caso l’intuizione più importante di questa scelta è che il luogo di un evento è parte dell’evento stesso, contribuisce in modo sostanziale al suo contenuto narrativo; e questa intuizione ci accompagnerà lungo tutti gli appuntamenti del progetto Tracce Čajkovskij, probabilmente anche oltre. Quindi le “interferenze” suggerite dal titolo sono quelle tra lo strumentista, il suo strumento e l’ambiente in cui si trova ad operare; e queste interferenze non solo non sono state considerate come dei fastidiosi disturbi ma, al contrario, sono state cercate ed esplorate come elemento musicale e drammaturgico, in dialogo con i suoni e i gesti musicali. Quindi, per esempio, Elegiaco di Leonardo Nevari è scritto “per oboe e stazione ferroviaria”, con Marco Schiavon che contrappunta i rumori dei treni e dei passeggeri sul binario 2 della Stazione; nei Frammenti per un luogo di Matteo Tundo Alessandra Russo porta il suo flauto proprio nel mezzo della rotonda del LAC, circondata dal flusso continuo (anche sonoro!) dei mezzi che le passano attorno. Tutti i frammenti composti per questa occasione sono direttamente ispirati alla Quinta sinfonia di Čajkovskij, che ascolteremo giovedì 30 settembre; proprio questo dialogo con il grande compositore russo sarà l’altro elemento costante che ci accompagnerà in questo viaggio lungo ed appassionante. Siamo solo all’inizio.


Alla deriva sulle rive del lago di Lugano con Jonas Villegas, contrabbasso.

Otto interazioni con la Città di Nadir Vassena Docente di composizione CSI La musica e i suoni in genere hanno sempre bisogno di un luogo, di uno spazio – reale o in parte anche virtuale – in cui propagarsi e offrirsi all’ascoltatore. Gli usi e i costumi di ogni cultura hanno definito delle situazioni privilegiate, dei luoghi idonei, ideali per ogni tipo di musica, fino ad arrivare ai luoghi mobili e immateriali, delle cuffie collegate al cellulare. Ma le diverse esperienze musicali portano con sé, oltre ai luoghi, anche modi di fare, tecniche di scrittura e di esecuzione, modalità d’ascolto; pratiche, direbbe il filosofo. Cristiana, Danilo, Leonardo e Matteo hanno sperimentato con dei luoghi inusuali, hanno scritto dei duetti dove conoscevano e potevano determinare, in modo più o meno preciso, davvero solo uno dei due partner, il musicista, mentre l’altro, il luogo, era conosciuto come realtà geografica ma incontrollabile e imprevedibile dal punto di vista acustico. Ne risultano otto interazioni – verrebbe quasi da dire improvvisazioni, se il termine non riportasse ad altre pratiche e luoghi – con l’ambiente, con la Città di Lugano. Cosa avranno pensato i numerosi passati che hanno incrociato i musicisti dell’OSI fuori dai loro luoghi abituali? Non lo abbiamo chiesto, ma abbiamo catturato la traccia della musica sui loro volti, a volte sorpresi, a volte furbescamente indifferenti.

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Inquadrare il suono di Davide Grampa Docente CISA Le immagini riprodotte sono un flusso apparentemente ingovernabile che sfarfalla davanti ai nostri occhi attraverso la moltiplicazione incontrollata dei tanti schermi che ci circondano quotidianamente. La realtà si confonde sempre più tra mediazione della stessa e rielaborazione del reale. Il mestiere del cineasta è quello di riorganizzare questa realtà fittizia, mediandola, scomponendola e restituendole nuova identità. Nell’epoca dell’estensione incontrollata dei non-luoghi (supermercati, stazioni, aeroporti) a spazi prima identitari (una panchina, la fermata di un autobus, una piazza), l’immagine può permettersi di rielaborare la realtà restituendole una nuova genuinità. Il punto di vista, il concetto di inquadratura, lo sguardo dei giovani cineasti del CISA, si intrecciano in un’arricchente esperienza vissuta insieme agli studenti compositori del CSI in una sfida progettuale capace di indagare nuove forme di composizione audio-visiva. Gli studenti di fotografia in movimento del CISA hanno composto in modo sinergico le immagini di tre differenti punti-camera, muovendosi nella Città di Lugano. Successivamente tre studentesse specializzande in post-produzione, hanno realizzato un montaggio tra immagini e suoni, trasformandoli in loop visivi che prenderanno forma in un’installazione all’interno del LAC.

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Lacustre al Parco Ciani con Robert Kowalski, violino.

Frammenti per un luogo nella corte di Palazzo Civico con Vittorio Ferrari, corno, e gli studenti del CISA.


Composizioni di:

Danilo Gervasoni, Leonardo Nevari, Cristiana Palandri, Matteo Tundo (studenti CSI)

Alla realizzazione delle video installazioni Tracce Čajkovskij hanno lavorato: Musicisti OSI

Studenti CISA del terzo anno di specializzazione SPD: Direzione della fotografia e riprese video Ares Barella, Virginia La Monaca, Antonino Mangiaracina, Alessandro Perillo, Valerio Picchi

Serena Basandella Paolo Beltramini Vittorio Ferrari Robert Kowalski Alessandra Russo Marco Schiavon Jonas Villegas

Montaggio, compositing, color correction, mix audio Matilde Casari, Sophie Jean-Richard, Julie Kühner

Docente CSI

Organizzazione didattica

Nadir Vassena

Docenti CISA

Davide Grampa Riccardo Brunner

Assistenti al progetto

Andrea Mezzalira, Rafael Grieco Cecilia Liveriero Lavelli Edoardo Colombo

Professionisti esterni

Guido Lombardo, freelance (Ripresa sonora)

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Le 8 video installazioni sulle Tracce di Čajkovskij Un progetto dell’OSI commissionato a CSI e CISA

Danilo Gervasoni

Cristiana Palandri

Cocorita in gabbia

Parlando con i ragazzi

Mathieu Brunet, fagotto

Serena Basandella, tromba

Luogo: sottopasso di Besso

Luogo: Piazza Riforma

Un parrocchetto richiama l’attenzione dei passanti per essere visto, ascoltato. Racconta il proprio destino, costretto nel proprio corpo, nel proprio tempo, nella propria vita. Cantando infrange le sbarre della sua gabbia.

Parlando con i ragazzi è un dialogo fra la trombettista e le persone che animano la piazza. La piazza suona di rumore e chiacchiere che in questa conversazione immaginaria si intrecciano con il suono della tromba, in una corrispondenza di pause ed inseguimenti sonori.

per fagotto

Danilo Gervasoni

Predestinati al vivere quotidiano per clarinetto in la

per tromba

Cristiana Palandri

Alla deriva

per contrabbasso

Paolo Beltramini, clarinetto

Jonas Villegas, contrabbasso

Luogo: Stazione FFS

Luogo: Parco Ciani, in riva al lago

Il brano unisce l’imitazione di un orologio con il tema della predestinazione che attraversa la Quinta sinfonia di Čajkovskij. Il tempo cadenzato costituisce un contenitore nel quale siamo nati e quindi predestinati a vivere.

Alla deriva è un’incursione in un paesaggio sonoro in cui il fluire dell’acqua scandisce il tempo ed il ritmo del contrabbasso. Un essere alla deriva in acque calme e comunque imprevedibili, in cui l’immaginazione del contrabbassista riesce ad improvvisare seguendo il naturale fluire che lo circonda.

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Leonardo Nevari

Matteo Tundo

Due Tableaux I. Elegiaco

Frammenti per un luogo

per oboe e stazione ferroviaria

Vittorio Ferrari, corno

Marco Schiavon, oboe

Luogo: Piazza Riforma, corte di Palazzo Civico

Luogo: Stazione FFS, binario 2 In questa composizione il musicista è un viandante, un pensatore, un profeta. Una melodia, ora uguale ora diversa, è la sua meditazione umana, sottesa alle “macchine” della città.

per corno

Risuona e scompare, ritorna e si dilegua il suono in una ripetizione che attende l’attimo per germogliare.

Matteo Tundo

Leonardo Nevari

Frammenti per un luogo

Due Tableaux II. Lacustre

Alessandra Russo, flauto

per violino e parco lacustre Robert Kowalski, violino Luogo: Parco Ciani

per flauto

Luogo: Rotonda del LAC Tra i silenzi di un continuo rumore, fioriscono le figure nascoste, come in un bassorilievo trasparente.

Legno, aria, respiro, aria, foglie… e un violino che ha voce silvestre, lacustre. Questa composizione è un ambiente sonoro metamorfico, dal quale emerge a sprazzi una melodia, per poi rifuggire in legno, aria, foglie…

Un progetto dell’OSI commissionato a:

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Foto: Kaupo Kikkas / Orchestra della Svizzera italiana

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Sosteniamo da sempre le eccellenze del territorio. Siamo con l’Orchestra della Svizzera italiana.

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noi per voi


Orchestra della Svizzera italiana Orchestra residente al LAC

Markus Poschner direttore

Evento dei Concerti RSI. Diretta radiofonica su RSI Rete Due (rsi.ch/rete-due).

Hugo Siegmeth sassofono

Sulchan Nassidse (1927–1996) / Markus Poschner (*1971) Traces to Nowhere. Kammersinfonie nr. 3 per pianoforte, sassofono e orchestra d’archi (Andante - Allegro - Più vivo - Maestoso)

22’

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Piotr Il’ič Čajkovskij Sinfonia n. 5 in mi minore op. 64 - Andante. Allegro con anima - Andante cantabile - Valse. Allegro moderato - Finale. Andante maestoso. Allegro vivace

Video installazione nella Hall del LAC

Un progetto dell’OSI commissionato a CSI e CISA

52’

Con il sostegno di

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Ponti culturali, sulle Tracce di Čajkovskij e Nassidse di Giovanni Gavazzeni

La Kammersinfonie n. 3 per archi (196970) del compositore sovietico-georgiano Sulchan Nassidse (1927-96), è stata scritta e dedicata all’Orchestra da Camera Georgiana che Markus Poschner ha guidato come Direttore musicale (2000-2006) nel periodo in cui i musicisti dalla Georgia si erano spostati “in esilio” a Ingolstadt in Baviera. Scritta in un movimento senza soluzione di continuità (Andante-AllegroPiù vivo-Maestoso), nel declamatorio incipit, nell’elettrica sezione centrale, negli insistiti ostinati ritmici, nella conclusione lenta e interrogativa, mostra l’influsso di Dmitrij Šostakovič, il compositore-guida per chiunque cercasse uno spazio creativo nel soffocante regime sovietico. Nella sua vasta attività di compositore, docente ed interprete, Nassidse ha creato “un ponte” fra il folclore e la musica popolare del suo paese e le tecniche più avanzate della musica europea del Ventesimo secolo. Non a caso Poschner ha scelto questo brano, e in particolare la versione da lui stesso riscritta Traces to Nowhere, per dare simbolicamente il via a Tracce Čajkovskij, il grande progetto di rilettura delle sinfonie del compositore russo pensato per stimolare nuove prospettive, proponendo «nuovi collegamenti interpretativi o di contenuto», capaci di «completare o sconvolgere, senza danneggiare, il rituale di un concerto tradizionale». Si parte con la Quinta sinfonia in mi minore, nella nuova edizione appena uscita a cura del musicologo tedesco Christoph Flamm. Al suo primo apparire, nel 1888, la Sinfonia fu accolta da un unanime consenso di pubblico e da violente stroncature critiche, 12

soprattutto per la costruzione del terzo movimento in tempo di valzer, reazioni che resero molto dubbioso l’Autore sul valore della sua nuova composizione. Il tempo ha sancito che aveva ragione Sergej Taneev, l’allievo il cui giudizio Čajkovskij teneva in maggior conto, il quale considerava la Quinta la sua opera migliore. Costruita sul ritorno ciclico in tutti e quattro i movimenti del lugubre tema del clarinetto enunciato nell’Introduzione in tono di marcia e/o corale (Andante); ispirata, come la Quarta, da un programma autobiografico, espressione dello stesso universo interiore pessimista e ossessionato da un fato inesorabile, la Quinta vanta uno dei movimenti lenti più riusciti di tutta la produzione di Čajkovskij (aperto dal famoso tema del corno). Impreziosita dall’eleganza filigranata del valzer nel quale torna il lugubre memento mori del tema ciclico, si conclude con un Finale complesso, rapsodico e a tratti ripetitivo, che mette a dura prova l’interprete, prima che riappaia nell’attesa apoteosi il tema dell’Allegro con anima del primo movimento. Se il clima è quello di una vittoria, è una vittoria separata dalla morte da un solo passo, quello che sarebbe arrivato nel finale morendo della Patetica. Altri approfondimenti su Tracce nel magazine OSI.swiss nr. 2


Da Traces to Nowhere a Tracce di Markus Poschner Direttore principale OSI Traces to Nowhere è una sorta di ricerca di indizi musicali alle radici della nostra cultura, basata sulla Kammersinfonie nr. 3 del grande compositore georgiano Sulchan Nassidse. La straordinaria vastità territoriale di questa musica mi ha ispirato libere divagazioni e improvvisazioni all’interno di un linguaggio sonoro arcaico e ricchissimo di colori. Un dialogo ad ampio raggio con l’orchestra descrive un mondo volutamente misterioso, sconosciuto, le cui radici musicali affondano nelle antichissimi tradizioni del Caucaso.

Muovendosi fra jazz, musica contemporanea e tonalità georgiane risalenti ad almeno un millennio fa, la nostra epoca si rispecchia in quello che è stato uno dei più significativi compositori del Ventesimo secolo. La Georgia, terra di saghe e miti, vero e proprio crocevia culturale fra Oriente e Occidente, a mio avviso rientra fra le regioni culturali più affascinanti di tutta Europa. Un degno punto di partenza per il nostro grande progetto Tracce Cajkovskij.


Cognome Siegmeth Nome Hugo Nascita Arad (Romania) 25.05.1970 Strumento Sassofono

Hugo Siegmeth sassofono Riconoscimenti New Generation Preis, Monaco 2001 Bayerischen Jazzförderpreis, 1998 Particolarità Hugo Siegmeth ha studiato composizione e arrangiamento al Conservatorio Richard Strauss di Monaco di Baviera. Suona sassofono soprano, sassofono tenore e clarinetto basso, come solista, in duo con il liutista Axel Wolf, in trio (TriOzOne), in Quartetto (Quartetto Siegmeth) e formazioni varie. Siegmeth fa parte di quei musicisti che sentono il rapporto tra presente e passato come un ponte da attraversare di continuo, che esplorano il patrimonio musicale dei secoli trascorsi 14

dando veste jazzistica e nuova ai più svariati generi musicali. Per la raffinata casa discografica tedesca Oehms, Siegmeth ha realizzato incisioni di sue composizioni di modern jazz (Oracle), improvvisazioni ispirate alla poesia e alla pittura rinascimentale (Flow, Now), riscritture per voce recitante, liuto, tiorba e sassofono di Schubert (Winterreise nach Schubert), trascrizioni jazzistiche di canzoni popolari romene, banate e bavaresi e preziose passacaglie antiche (Händel, J. S. Bach, Muffat) e moderne (Webern, Ligeti).


Markus Poschner direttore Ruoli attuali Direttore principale Orchestra della Svizzera italiana Direttore musicale Brucknerorchester e Landestheater Linz Direttore ospite principale Deutsches Kammerorchester Berlin Riconoscimenti Preis der Deutschen Schallplattenkritik 2020 Professore onorario, Universität Bremen, Institut für Musikwissenschaft 2010 Deutscher Dirigentenpreis 2004

Particolarità «È impossibile sfuggire al fascino della musica di Cjaikovskij, sottrarsi alla sua attrazione. Quante ulteriori verità posseggono ancora queste opere: il fatto che la scoperta delle loro ambivalenze e segreti sia in fin dei conti appena iniziata, rappresenta per me la parte più affascinante del nostro progetto per questa stagione. Conosco le sinfonie di Cjaikovskij da più di 25 anni; le ho dirette spesso e dappertutto; ci ho sempre riflettuto e ogni volta mi sono posto nuovi interrogativi su di esse. Sentire la loro enorme profondità filosofica quando le eseguo è ogni volta un’esperienza straordinaria. Adesso è venuto il tempo di sgomberare il campo da vecchi malintesi e false tradizioni, per aprirsi con uno sguardo nuovo e fresco ad uno dei più grandi geni musicali di tutti i tempi».

Cognome Poschner Nome Markus Nascita Monaco di Baviera 01.02.1971 Ruolo Direttore d’orchestra

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Orchestra della Svizzera italiana (OSI) Orchestra residente al LAC Lugano Arte e Cultura, l’OSI prosegue il suo cammino di successo sotto la bacchetta di Markus Poschner, direttore principale dal 2015. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le accoglienze entusiastiche di pubblico e critica nei maggiori teatri e sale di tutta Europa, dalla Sala dorata del Musikverein di Vienna alla Philharmonie di Berlino, dal Grosses Festspielhaus di Salisburgo alla Kölner Philharmonie di Colonia, dall’Opernhaus di Francoforte al Brucknerhaus di Linz. Due le rassegne principali di cui è regolarmente protagonista l’Orchestra a Lugano: la prima, OSI al LAC, si svolge da autunno a primavera nella Sala Teatro del LAC; la seconda, OSI in Auditorio, a gennaio e febbraio nella sede storica dell’Orchestra, l’Auditorio Stelio Molo RSI a Lugano Besso. La ricca programmazione concertistica vede l’Orchestra collaborare, oltre che con Poschner, con diversi altri direttori e con numerosi solisti di fama internazionale, sia nella Svizzera italiana sia al di fuori dei confini regionali: tra tutti si ricorda Martha Argerich, con cui l’OSI gode di un rapporto privilegiato da quasi 20 anni (in passato la grande pianista argentina ha scelto Lugano quale sede del Progetto che porta il suo nome). Nel contempo si sta sviluppando una collaborazione stabile con la violoncellista Sol Gabetta, culminata in un nuovo prestigioso festival musicale pluriennale che si svolgerà a Lugano nel periodo di Pentecoste a partire dal 2022, con una prima anticipazione avvenuta a maggio 2021. 16

Altrettanto intensa l’attività discografica dell’OSI, in collaborazione con la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (RSI): già insigniti del prestigioso premio internazionale ICMA nel 2018 per l’Integrale delle Sinfonie di Brahms (SONY Classical), l’OSI e Poschner hanno proseguito nella loro originale e intrigante produzione con una serie di CD dedicati alle opere inedite di Rossini (pubblicati dall’etichetta Concerto Classics). Sono inoltre di rilievo le coproduzioni operistiche e di balletto con il LAC e con diversi partner internazionali. Straordinario infine l’impegno dell’OSI per i più giovani: oltre 11’000 bambini seguono ogni anno i concerti-spettacolo ideati per loro a maggio. Nella formazione musicale dei giovani l’OSI si qualifica per una stretta collaborazione a più livelli con la Scuola universitaria di Musica del Conservatorio della Svizzera italiana. Open air, cine-concerti e festival estivi -tra cui il Locarno Film Festival- completano la programmazione, coinvolgendo un pubblico sempre più ampio. Informazioni:

osi.swiss


Musicisti VIOLINI Robert Kowalski Konzertmeister, Tamàs Major Konzertmeister, Walter Zagato Sostituto spalla, Vasyl Zatsikha Prima parte, Hans Liviabella Prima parte, Barbara Ciannamea-Monté Rizzi Sostituto prima parte, Denis Monighetti, Piotr Nikiforoff, Katie Vitalie, Julia Didier, Marco Norzi, Ekaterina Valiulina, Fabio Arnaboldi, Duilio Galfetti, Irina Roukavitsina-Bellisario, Vittorio Passerini VIOLE Jan Snakowski Prima parte, Ivan Vukčević Prima parte, Bianca Marin Sostituto prima parte, Aurélie Adolphe, Andriy Burko VIOLONCELLI Johann Sebastian Paetsch Prima parte, Luca Magariello Prima parte, Felix Vogelsang Sostituto prima parte, Vanessa Hunt Russell CONTRABBASSI Enrico Fagone Prima parte, Jonas Villegas Prima parte, Erick Martínez Olivo Sostituto prima parte FLAUTI Bruno Grossi Prima parte, Alessandra Russo Prima parte OBOI Marco Schiavon Prima parte, Federico Cicoria Prima parte CLARINETTI Paolo Beltramini Prima parte, Corrado Giuffredi Prima parte FAGOTTI Mathieu Brunet Prima parte, Alberto Biano Prima parte CORNI Zora Slokar Prima parte, Vittorio Ferrari Prima parte, Georges Alvarez Prima parte TROMBE Serena Basandella Prima parte, Sébastien Galley Prima parte TIMPANI Louis Sauvêtre Prima parte

Sostituti e aggiunti VIOLINI Fiorenza De Donatis, Ildikò Nemes, Vincenzo Quaranta VIOLE Giulia Panchieri VIOLONCELLI Valentina Dubrovina, Fabio Fausone CONTRABBASSI Giorgio Magistroni FLAUTO Maurizio Simeoli CORNI Geremia Iezzi, Giuseppe Russo, Andrea Caretta TROMBONI Eugenio Abbiatici, Fabio Costa, Floriano Rosini TUBA Rino Ghiretti PERCUSSIONI Danilo Grassi

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L’OSI attraverso lo sguardo di KAUPO KIKKAS Dal mese di giugno il pubblico avrà notato una grossa novità: l’immagine dell’Orchestra e dei musicisti è completamente cambiata. Archiviate le fotografie del passato, ci si è affidati a uno dei migliori fotografi al mondo nell’ambito della musica classica per un restyling visivo dell’OSI, in stretto connubio con i luoghi più belli della regione in cui è nata. I risultati sono spettacolari, originali, stupefacenti e allo stesso tempo poetici. Merito di Kaupo Kikkas, fotografo e artista di origini estoni, una formazione da musicista (è un clarinettista) e un talento innato per trarre il meglio dagli scatti che realizza a strumenti e musicisti. «Viviamo in un’era estremamente “visuale” - osserva Kikkas - foto e video ci inseguono dappertutto. Il fenomeno tocca anche la musica classica: oggi la gente usa sempre di più i sensi legati alla vista per ascoltarla. Addirittura, potremmo spingerci a dire che “si ascolta con gli occhi”». Da parte sua, la musica classica cerca di rimanere fedele al suo spirito, tentando allo stesso tempo di reinterpretare il suo ruolo secondo le regole del gioco della cultura pop, nell’era di internet. Uno scenario da cui, secondo Kaupo Kikkas, nascono anche grandi opportunità: «Vedo la possibilità di attrarre nuove persone verso il mondo della musica. Dobbiamo puntare anche noi sul visuale, ma in modo intelligente: il nostro obiettivo dev’essere sempre quello di far amare la musica e i musicisti e raccontare le loro storie». Kikkas ha iniziato il lavoro con l’Orchestra 18

della Svizzera italiana a partire da alcune questioni chiave: chi è l’OSI, qual è la sua identità, che cosa la rende unica. Sullo sfondo, la Svizzera italiana nel suo ruolo di crocevia, sia dal punto di vista culturale che naturalistico. «A un certo momento – continua il fotografo - mi sono reso conto che non era possibile raccontare tutto ciò che volevo utilizzando solo i ritratti d’insieme. Ho deciso dunque


di avviare due differenti tipi di lavoro: il primo prevede immagini dell’intera Orchestra, in luoghi scelti con cura fra quelli più significativi della regione. Luoghi che devono rivestire un significato per la popolazione locale, ma anche saper attrarre l’attenzione internazionale. Il secondo filone si è focalizzato sugli strumenti e su piccoli gruppi di musicisti, sulla base del concetto - quasi metafisico - che gli strumenti stessi abbiano una vita propria e che i musicisti siano pari membri della “famiglia”. L’ambiente ha giocato di nuovo un ruolo cruciale, perché dovremmo avere la sensazione che tutti, strumenti e musicisti, “vivano” la loro vita quotidiana nello splendore della Svizzera italiana». Grazie a ciò, abbiamo dunque quest’opera magnifica e unica, le foto che il pubblico scoprirà man mano, concerto dopo concerto, su manifesti, programmi di sala e molti altri canali di comunicazione dell’OSI.

Kaupo Kikkas crede fermamente che questo aiuterà ad attirare nuovo pubblico, nuove idee e nuovi partner, al servizio di un bene superiore che è quello di tenere viva la musica classica, sempre dinamica e in costante sviluppo. “Lunga vita all’OSI!” è il suo augurio.

Kaupo Kikkas ritrae l’OSI a Lugano, alla Foce del Cassarate. Sue, in questo Programma di sala, le fotografie della cover, di pag. 2 (l’immagine simbolo di Tracce, scattata alla Stazione di Lugano) e inoltre delle pag. 3, 10, 16-17, 18, 20 e 21.


Prossimamente...

Settimane Musicali di Ascona Chiesa San Francesco , Locarno Venerdì 8 ottobre 2021 20.30

Orchestra della Svizzera italiana François Leleux direttore Ricardo Castro pianoforte Gabriele Leporatti pianoforte

20


largo ai giovani!

Markus Poschner direttore OSI e Orchestra del Conservatorio della Svizzera italiana LAC — Lugano 21 ottobre 2021 20.30 OSI al LAC 02

Ravel, Valse Stravinskij, Sacre du printemps www.osi.swiss


Abbonamenti 2021/22

È sem p poss re ibile abbo narsi !

OSI al LAC Sala Teatro LAC, Lugano Giovedì, ore 20.30

30 settembre 2021

10 febbraio 2022

Poschner / Siegmeth

Poschner / Lisiecki

21 ottobre 2021

24 febbraio 2022

Poschner / OSI e Orchestra CSI

Urbański / Soltani

Trevino

Urbański / Lazic

Leleux / Krylov

Poschner / Bianchi

Poschner / Tetzlaff

Poschner / Piemontesi

11 novembre 2021

17 marzo 2022

25 novembre 2021

31 marzo 2022

9 dicembre 2021

28 aprile 2022

I categoria

II categoria

III categoria

IV categoria

Intero / Ridotto*

Intero / Ridotto*

Intero / Ridotto*

Intero / Ridotto*

Abbonamento (10 concerti)

640 / 560

480 / 400

360 / 280

240 / 160

Abbonamento parziale A (5 concerti)

320 / 280

240 / 200

180 / 140

120 / 80

Abbonamento parziale B (5 concerti)

320 / 280

240 / 200

180 / 140

120 / 80 Tutti i prezzi in CHF

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OSI in Auditorio Auditorio Stelio Molo RSI, Lugano Giovedì, ore 20.30

13 gennaio 2022

27 gennaio 2022

Kowalski Konzertmeister violino

Mehta Play&Conduct controtenore

20 gennaio 2022

3 febbraio 2022

Minasi Direttore

Gringolts Play&Conduct violino

Posti centrali Posti laterali Abbonamento (4 concerti)

Intero / Ridotto*

Intero / Ridotto*

160 / 140

140 / 120 Tutti i prezzi in CHF

* Prezzo ridotto: Amici OSI (solo titolari tessera), Club Rete Due, AVS Inizio prelazione e prevendita: www.osi.swiss/abbonamenti

osi.swiss/abbonamenti

Vantaggi per gli abbonati Posto garantito Almeno il 20% di sconto rispetto ai biglietti dei singoli concerti Ulteriore 20% di sconto OSI in Auditorio per chi è abbonato alla stagione OSI al LAC Sconti extra per i membri Amici AOSI o Club Rete Due Invito a un aperitivo esclusivo Un regalo speciale da parte dell’OSI Spedizione regolare a domicilio del magazine dell’OSI Diritto di prelazione per il concerto di S. Silvestro e per il Festival Presenza con Sol Gabetta (maggio 2022) Possibilità di pagare l’abbonamento in due rate



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