10.04.2025 - OSI al LAC | Markus Poschner | Yulianna Avdeeva
sono assolutamente entusiasta di fare il mio debutto questa settimana con l’OSI e il Maestro Markus Poschner! È una gioia speciale poter eseguire uno dei miei concerti preferiti da sempre: il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 di Čajkovskij. Un capolavoro che mi ha accompagnato fin dalla prima infanzia: prima attraverso gli LP della collezione di mio padre, poi come spettatrice nella Grand Hall del Conservatorio Čajkovskij di Mosca e infine, adesso, come esecutrice.
Mi ha sempre affascinato il carattere unico dell’apertura del primo movimento: il maestoso e bellissimo tema degli archi, accompagnato dagli accordi ribattuti del pianoforte, crea un’atmosfera festosa, che mi ricorda gioiose occasioni familiari. La sezione principale del primo movimento è piena di contrasti sorprendenti e colori sgargianti. Il secondo tema, lirico, mi tocca sempre profondamente. Quando si sviluppa in senso drammatico, porta alla cadenza del pianoforte - un’incredibile improvvisazione su diversi temi di tutto il movimento - che si costruisce in una grande coda, riportandoci alla maestosità dell’apertura.
Il secondo movimento è il nucleo lirico del concerto: inizia con una melodia pastorale suonata prima dal flauto, poi accompagnata da archi pizzicati e infine ripetuta dal pianoforte. Nonostante la sezione centrale leggera, simile a uno scherzo, questo movimento si presenta in netto contrasto con il primo: a mio avviso, evoca magnificamente la serenità e la meraviglia della natura.
Il tema del finale è una danza vibrante e piena di energia, caratterizzata da salti insistenti e ripetuti. Scritta in forma di rondò, ritorna tre volte, con un secondo tema splendidamente contrastante che si innesta due volte, conducendo verso il grande climax della coda, che irradia pura gioia ed euforia.
È probabilmente uno dei momenti più felici della musica che io conosca!
Questo concerto mi solleva sempre il morale e sono entusiasta di condividerlo con voi,
Cari amici di Lugano, Yulianna Avdeeva
Orchestra della Svizzera italiana
Main partner Sponsor di serata
Concerto diffuso in diretta radiofonica su RSI Rete Due (rsi.ch/rete-due)
Lunch with OSI
Giovedì 10 aprile 2025 ore 12.30 Nell’ambito della rassegna be connected , con il sostegno di Vaudoise Assicurazioni
OSI in Tournée
Martedì 8 aprile 2025 ore 20.00 Monaco di Baviera, Isarphilharmonie
Sabato 12 aprile 2025 ore 19.30 Zagabria, V. Lisinski Concert Hall
Markus Poschner direttore
Yulianna Avdeeva pianoforte
Ludwig van Beethoven (1770 – 1827)
Coriolano ouverture in do minore op. 62 (1807)
Piotr Il’ič Čajkovskij (1840 – 1893)
Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in si bemolle minore op. 23 (1875)
I. Allegro non troppo e molto maestoso. Allegro con spirito
II. Andantino semplice
III. Allegro con fuoco
Dmitrij Šostakovič (1906 – 1975)
Sinfonia n. 9 in mi bemolle maggiore op. 70 (1945)
I. Allegro
II. Moderato
III. Presto
IV. Largo
V. Allegretto
Ludwig van Beethoven
Coriolano ouverture in do minore op. 62
Prima esecuzione: Vienna, Palazzo Lobkowitz, 8 marzo 1807
Composta nello stesso periodo (1807) e nella stessa tragica tonalità (do minore) della celeberrima Quintasinfonia , il Coriolano è una delle pagine più esemplari del sinfonismo epico ed eroico di Beethoven.
Piotr Il’ič Čajkovskij
Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in si bemolle minore op. 23
Prima esecuzione: Boston, Music Hall, 25 ottobre 1875. Direttore Benjamin Johnson Lang, solista Hans von Bülow
L’intensa e variegata espressività, il grande impatto emotivo delle melodie, il virtuosismo a tratti brillante, drammatico e malinconico hanno reso quest’opera una delle più celebri di Čajkovskij e un esempio emblematico di concerto romantico.
Dmitrij Šostakovič
Sinfonia n. 9 in mi bemolle maggiore op. 70
Prima esecuzione: Leningrado, Sala grande della Filarmonica, 3 novembre 1945
Dopo la vittoria dell’Armata Rossa sulla Germania nazista nel maggio 1945, il regime sovietico si attendeva da Šostakovič la composizione di una trionfale e celebrativa Nonasinfonia . Quella di Šostakovič è però una Nona inusuale e sorprendente: è la sua sinfonia più concisa, spensierata ed ironica.
Dal dramma Coriolano di Šostakovič
L’ouverture Coriolano è ispirata all’omonima tragedia di Heinrich Joseph von Collin, giurista, drammaturgo e segretario dell’Imperatore d’Austria, nonché amico di Beethoven. Coriolano è il soprannome di Gneo Marcio, eroe di un’antica leggenda romana. Esule da Roma dopo il fallito tentativo di farsi nominare console, si rifugiò presso i Volsci, un popolo del Lazio meridionale, con i quali, desideroso di vendetta, si alleò per la conquista di Roma. Giunto alle porte della città, fu però fermato dalla madre e dalla moglie che lo fecero desistere, richiamandolo ai valori dell’amor patrio. Tormentato dal conflitto di coscienza tra la parola data ai Volsci e l’incapacità di marciare contro Roma, si tolse la vita. L’ouverture di Beethoven è incentrata sul contrasto espressivo tra l’impeto bellicoso di Coriolano (il vigoroso
e possente primo tema in do minore) e le imploranti suppliche della madre e della moglie (il delicato e cantabile secondo tema in mi bemolle maggiore).
Il Concerto per pianoforte n. 1 fu composto da Čajkovskij per l’amico e illustre pianista Nikolaj Rubinštejn, che lo ritenne però ineseguibile, oltre che poco interessante. Di conseguenza fu dedicato al celebre pianista e direttore d’orchestra Hans von Bülow, che lo eseguì per la prima volta a Boston nel 1875. Il nucleo dell’opera è il monumentale primo tempo, la cui durata supera la metà dell’intera composizione. Di straordinario impatto è l’estesa introduzione, il passaggio più celebre, con i percussivi accordi del pianoforte che accompagnano l’appassionato tema degli archi. Lo svolgimento del primo movimento è di carattere rapsodico,
dramma di Coriolano all’ironia di Šostakovič
contraddistinto dall’accostamento di episodi nei quali al virtuosismo spettacolare del pianoforte si contrappongono interventi orchestrali ricchi di invenzioni coloristiche. Il secondo tempo si apre con un dolce e cullante tema di carattere pastorale, seguito da una vivace sezione centrale, contraddistinta da brillanti scambi tra solista e orchestra che precedono la ripresa con variazioni del primo tema. Il Finale è un Rondò costruito su due temi: una vigorosa danza di carattere popolare il primo; brillante, sebbene più cantabile e sentimentale il secondo, al quale è affidata la trionfante conclusione del concerto. Dopo la Settima e l’Ottava sinfonia , il regime si attendeva da Šostakovič una
Nona che completasse una trilogia di guerra, dedicata alle sofferenze, al sacrificio e alla vittoria del popolo sovietico
nella Seconda guerra mondiale. Queste aspettative erano accresciute dalla tradizionale monumentalità delle none sinfonie, su tutte evidentemente quella di Beethoven, ma anche quelle di Schubert, Bruckner e Mahler. Šostakovič compose però una Nona sinfonia inusuale e sorprendente: gioiosa e solare, ma non eroica e trionfale. È strutturata in cinque brevi movimenti: l’Allegro iniziale, il terzo movimento Presto e l’Allegretto finale sono sereni, spensierati e a tratti umoristici; i due movimenti lenti (il secondo Moderato e il quarto Largo) hanno invece un carattere lirico e malinconico. L’ispirazione neoclassica della composizione è evidente soprattutto nel primo movimento, costruito sul modello della forma-sonata, tipico delle sinfonie settecentesche.
Pietro Soldini
Particolarità
Dopo la nomina a Direttore musicale della Utah Symphony Orchestra di Salt Lake City, incarico che inizierà nel 2027, Markus Poschner è stato designato a partire dal 2026 quale Direttore principale della ORF Radiosymphonieorchester Wien, formazione che ha definito “un pezzo dell’identità dell’Austria” e con la quale ha realizzato la monumentale incisione di tutte le versioni delle Sinfonie di Anton Bruckner, in condivisione con l’Orchestra Bruckner di Linz. Poschner auspica che alla celebre ORF Radiosymphonieorchester possano essere garantiti adeguati finanziamenti pubblici negli anni a venire.
Al contempo, a partire dalla stagione 2025/26, il Maestro Poschner sarà Chefdirigent della Sinfonieorchester Basel, con cui ha già pianificato un ciclo quinquennale dedicato a Gustav Mahler.
Direttore principale Orchestra della Svizzera italiana
Direttore musicale Brucknerorchester e Landestheater Linz
Direttore ospite principale Deutsches Kammerorchester Berlin
Riconoscimenti
ICMA Award 2018 e 2025
Special Achievement Award ICMA 2024
Preis der Deutschen
Schallplattenkritik 2020
Professore onorario, Universität Bremen, Institut für Musikwissenschaft 2010
Deutschen Dirigentenpreis 2004
Ruoli attuali
Markus Poschner
Particolarità
Per commemorare il centenario della morte di Dmitrij Šostakovič, Yulianna Avdeeva eseguirà al Gewandhaus di Lipsia il ciclo dei 24 Preludi e fughe per pianoforte del compositore russo, ispirati al Clavicembalo ben temperato di J. S. Bach. Il ciclo sarà proposto anche in altre grandi sedi come la Boulez Saal di Berlino, il Palau de la Musica di Barcellona, la Muza Hall di Kawasaki (Giappone), il Gran Teatro di Pechino, il Centro delle Arti di Saitama (Giappone), al Festival di Salisburgo, a Ostrava e Sion.
Il ciclo sarà pubblicato in cd dall’etichetta Pentatone e prossimamente sarà commentato dalla pianista, al ritmo di un preludio e fuga alla settimana, sul sito #AvdeevaShostakovichProject.
Al grande compositore russo Yulianna Avdeeva aveva dedicato il suo album d’esordio, sempre con l’etichetta Pentatone , intitolato Resilience e dedicato ai grandi compositori che hanno vissuto e lavorato sotto la tirannia politica: il polacco Wladislaw Szpilmann (immortalato dal film The Pianist di Roman Polanski), Moiseij Weinberg, Šostakovič e Sergej Prokof’ev.
Riconoscimenti
Chopin Piano Competition Varsavia, 2010
Nata nel 1935 come Orchestra della Radio Svizzera Italiana, quest’anno l’Orchestra della Svizzera italiana (OSI) festeggia il 90mo, proseguendo il suo cammino di successo sotto la bacchetta di Markus Poschner, Direttore principale dal 2015. Orchestra residente al LAC Lugano Arte e Cultura (Ticino, Svizzera), l’OSI riceve accoglienze entusiastiche di pubblico e critica nei maggiori teatri e sale di tutta Europa, dalla Sala dorata del Musikverein di Vienna alla Philharmonie di Berlino, dal Grosses Festspielhaus di Salisburgo alla Kölner Philharmonie di Colonia, dall’Opernhaus di Francoforte al Prinzregententheater di Monaco di Baviera. Dal 2022 Direttore ospite principale dell’OSI è Krzysztof Urbański, succeduto in questo ruolo a Vladimir Ashkenazy. Tre le rassegne principali di cui è protagonista l’Orchestra a Lugano: la prima, ”OSI al LAC” , si svolge da autunno a primavera nella Sala Teatro del LAC; la seconda, ”OSIinAuditorio” , nella sede storica dell’Orchestra, l’Auditorio Stelio Molo RSI a Lugano Besso, mentre la terza, “OSI a Pentecoste” , verrà introdotta nel giugno 2025 sulla scia del fe-
osi.swiss
stival Presenza (2022-24), con l’obiettivo di stabilire un appuntamento fisso con l’OSI in un finesettimana particolarmente interessante, anche per la presenza di un potenziale pubblico internazionale.
A tutto ciò si affianca l’innovativo formato ”be connected” , con eventi e concerti particolari in tutta la Svizzera italiana per incuriosire nuovo pubblico, disseminando l’identità dell’OSI laddove certe barriere e pregiudizi nei confronti della musica classica sembrano ancora esistere.
La ricca programmazione concertistica vede l’Orchestra collaborare, oltre che con Poschner e Urbański, con diversi altri direttori e numerosi solisti di fama internazionale, sia nella Svizzera italiana sia al di fuori dei confini regionali: tra tutti si ricordano Martha Argerich, con cui l’OSI gode di un rapporto privilegiato da oltre vent’anni, e la violoncellista Sol Gabetta, con cui si è sviluppata una collaborazione stabile che ha portato alla nascita del festival Presenza al LAC, che ritornerà a Lugano nel 2027 (con cadenza triennale).
In continuo sviluppo anche l’attività concertistica a Bellinzona e nel resto della Svizzera italiana, dove l’Orchestra è regolarmente presente in diversi appuntamenti annuali, soprattutto nell’ambito della mediazione culturale.
Altrettanto intensa l’attività discografica, in collaborazione con la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (RSI): dopo un primo, prestigioso premio internazionale ICMA nel 2018 per l’Integrale delle Sinfonie di Brahms su DVD (SONY Classical), l’OSI e Poschner hanno vinto a gennaio 2025 un secondo ICMA per un CD dedicato a opere di Paul Hindemith e Alfred Schnittke (etichetta ECM New Series). Nell’originale e intrigante produzione discografica OSI rientrano anche una serie di CD dedicati alle opere inedite di Rossini e, nel 2023, alle Sinfonie n. 5 e 6 di Čajkovskij.
Sono inoltre di rilievo le coproduzioni operistiche e di balletto con il LAC e con diversi partner internazionali. Straordinario infine l’impegno dell’OSI per i più giovani: circa 10’000 bambini seguono ogni anno i concerti-spettacolo ideati per loro a maggio. Nella formazione musicale dei giovani l’OSI si qualifica per una stretta collaborazione a più livelli con la Scuola universitaria di Musica del Conservatorio della Svizzera italiana.
Open air, cine-concerti e festival estivi - tra cui il Locarno Film Festival - completano la programmazione, coinvolgendo un pubblico sempre più ampio.
Informazioni: www.osi.swiss
Orchestra della Svizzera italiana
Violini
Robert Kowalski, Konzertmeister
Walter Zagato, Sostituto spalla
Vasyl Zatsikha, Prima parte
Hans Liviabella, Prima parte
Barbara Ciannamea, Sostituto prima parte
Denis Monighetti
Piotr Nikiforoff
Katie Vitalie
Fabio Arnaboldi
Duilio Galfetti
Irina Roukavitsina-Bellisario
Vittorio Passerini
Ekaterina Valiulina
Viole
Ivan Vukčević, Prima parte
Bianca Marin, Sostituto Prima parte
Aurélie Adolphe
Andriy Burko
Violoncelli
Johann Sebastian Paetsch, Prima parte
Felix Vogelsang, Sostituto prima parte
Vanessa Hunt Russell
Contrabbassi
Enrico Fagone, Prima parte
Jonas Villegas, Prima parte
Erick Martinez Olivo, Sostituto prima parte
Flauti
Bruno Grossi, Prima parte
Alessandra Russo, Prima parte
Oboi
Federico Cicoria, Prima parte
Marco Schiavon, Prima parte
Clarinetti
Paolo Beltramini, Prima parte
Corrado Giuffredi, Prima parte
Fagotti
Alberto Biano, Prima parte
Enrico Bassi, Prima parte
Corni
Zora Slokar, Prima parte
Vittorio Ferrari, Prima parte
Trombe
Sébastien Galley, Prima parte
Simon Pellaux, Prima parte
Timpani
Louis Sauvêtre, Prima parte
Oggi suonano
Violini I
Robert Kowalski, Konzertmeister
Ekaterina Valiulina
Denis Monighetti
Piotr Nikiforoff
Katie Vitalie
Vittorio Passerini
Sebastian Canellis-Olier*
Djafer Djaferi*
Ludovica Lorenzini*
Ildikò Nemes*
Violini II
Hans Liviabella, Prima parte
Vasyl Zatsikha
Barbara Ciannamea-Monté Rizzi
Fabio Arnaboldi
Irina Roukavitsina
Sofia Goetz*
Magdalena Langman*
Mirela Lico*
Viole
Ivan Vukčević, Prima parte
Aurélie Adolphe
Andriy Burko
Clara Barrientos*
Vladislav Osadachyi*
Luca Pozza*
Violoncelli
Johann Sebastian Paetsch, Prima parte
Felix Vogelsang
Vanessa Hunt Russell
Matteo Bassan*
Fabio Fausone*
Contrabbassi
Enrico Fagone, Prima parte
Jonas Villegas
Erick Martínez Olivo
Jesmar Valentina Rojas Rodriguez*
Flauti
Bruno Grossi, Prima parte
Alessandra Russo, Prima parte
Raffaele Bifulco*
Oboi
Marco Schiavon, Prima parte
Federico Cicoria
Clarinetti
Corrado Giuffredi, Prima parte
Paolo Beltramini, Prima parte
Fagotti
Alberto Biano, Prima parte
Enrico Bassi, Prima parte
Stefano Semprini*
Corni
Zora Slokar, Prima parte
Marco Malaigia*
Federica Bazzini*
Francesco Mattioli*
Trombe
Simon Pellaux, Prima parte
Sébastien Galley
Tromboni
Eugenio Abbiatici*, Prima parte
Mattia De Zen*
Fabio Costa*
Tuba Rino Ghiretti*
Timpani
Louis Sauvêtre, Prima parte
Percussioni
Andrea Carattino*
Danilo Grassi* *sostituti e aggiunti
Tradizioni e valori storici,
Tradizioni e valori storici, competenze e soluzioni
Banque Cramer & Cie SA è una banca privata svizzera fondata su principi legati alla tradizione familiare che ancora oggi animano i suoi azionisti e collaboratori.
Banque Cramer & Cie SA è una banca privata svizzera fondata su principi legati alla tradizione familiare che ancora oggi animano i suoi azionisti e collaboratori.
La spiccata cultura imprenditoriale favorisce lo sviluppo dei rapporti personali, improntati alla fiducia e alla lealtà, alla competenza professionale, come pure alla qualità dei ser vizi e delle soluzioni proposte.
La spiccata cultura impren-ditoriale favorisce lo svilup-po dei rapporti personali, improntati alla fiducia e alla lealtà, alla competenza professionale, come pure alla qualità dei ser vizi e delle soluzioni proposte.