Programma di sala OSI 25.11.2021

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Omaggio a Paganini OSI al LAC 04

LAC — Lugano 25 novembre 2021 20.30

Orchestra della Svizzera italiana

François Leleux direttore Sergej Krylov violino


Informazioni su Kaupo Kikkas

Foto di Kaupo Kikkas pp. 1, 2, 12-13, 24 (boschi del delta della Maggia, musicisti OSI Barbara Ciannamea, violino, Hans Liviabella, violino, Ivan Vukčević viola, Jan Snakowski viola, Luca Magariello violoncello ) pp. 3, 10-11, 14.


Un legame che dura Stimato pubblico, care amiche e cari amici dell’OSI, il programma e gli artisti di questa sera erano già pianificati esattamente un anno fa: sono molto lieto che si sia potuto riprendere l’unico concerto annullato la scorsa stagione OSI al LAC a causa delle difficoltà provocate dalla pandemia l’anno passato. Un anno complicato, in cui però tanti di voi presenti questa sera - abbonati, amici e sostenitori - non ci avete mai abbandonato. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare voi tutti, unitamente ai nostri finanziatori e sponsor (vedi a pagina 23), per il fatto di permetterci anche oggi di gustare musica classica di altissima qualità, suonata dalla nostra OSI con artisti ospiti di fama internazionale.

Mi permetto di sottolineare una partnership speciale, visto che questa sera sono presenti in sala tanti soci della Società cooperativa per la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (CORSI). La CORSI sostiene da tanti anni le attività dell’OSI, soprattutto i nostri concerti per le scuole e le famiglie. Raccomando di leggere l’articolo su questa collaborazione nella rivista OSI.swiss n. 2 (disponibile anche online su www.osi.swiss) e di non perdere l’occasione per diventare socio o socia della CORSI (vedi a pagina 17): ogni socio, infatti, aiuta anche l’OSI! Ma ora spazio alla musica: ci prepariamo per le emozioni che ci regaleranno von Weber, Paganini e Brahms, con François Leleux, Sergej Krylov e la nostra OSI!

Christian Weidmann Direttore artistico-amministrativo Orchestra della Svizzera italiana

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Carl Maria von Weber Der Freischütz ouverture Prima esecuzione: Berlino, Konzerthaus, 18 giugno 1821. Direttore C. M von Weber La grande allegoria di Max il guardacaccia che conquista la giovane Agathe per mezzo di pallottole magiche e trova la sua redenzione nella fede segna l’avvio del teatro romantico tedesco in musica. Fu un successo senza precedenti, dalle forti connotazioni nazionalistiche. Niccolò Paganini Concerto per violino e orchestra n. 5 in la minore (1830) Prima esecuzione: Siena 13 settembre 1959. Direttore Luciano Rosada, solista Franco Gulli «Io ricorro al diavolo per farvi capire quel che è Paganini, per esprimere quel che ho sentito ascoltandolo, quel che ho provato dopo averlo udito, l’agitazione che mi ha tolto il sonno durante tutta la notte e m’ha fatto ballare il ballo di San Vito e, tuttavia, sento che non vi riuscirò…» Castil Blaze, Journal des Débats, 1831. Johannes Brahms Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90 Prima esecuzione: Vienna, Musikverein, 2 dicembre 1883. Direttore Hans Richter «Molti amanti della musica preferiranno la forza titanica della prima sinfonia, altri il fascino sereno della seconda, ma la terza mi colpisce perché è quella più vicina alla perfezione artistica» (Eduard Hanslick). Il successo della Terza sinfonia consacrò definitivamente Brahms nell’olimpo sinfonico tedesco: Frei aber froh, libero ma felice.

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Orchestra della Svizzera italiana Orchestra residente al LAC

François Leleux direttore

Evento dei Concerti RSI. Diretta radiofonica su RSI Rete Due (rsi.ch/rete-due).

Sergej Krylov violino

Carl Maria von Weber (1786 – 1826) Der Freischütz ouverture (1821)

10’

Niccolò Paganini (1782 – 1840) Concerto per violino e orchestra n. 5 in la minore (1830; orchestrazione 1958, F. Mompellio) - Allegro maestoso - Andante un poco sostenuto - Rondò: Andantino quasi allegretto

35’

_____ Johannes Brahms (1833 – 1897) Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90 (1883) - Allegro con brio - Andante - Poco allegretto - Allegro

33’

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Il Romanticismo “diabolico“ di Paganini tra Weber e Brahms Quando il 18 giugno 1821 Carl Maria von Weber metteva in scena a Berlino Der Freischütz, scriveva una pagina fondamentale della storia del teatro, segnando la nascita dell’opera romantica tedesca. Formalmente un Singspiel, così come già Die Zauberflöte di Mozart e Fidelio di Beethoven, la svolta romantica e la matrice tedesca sono da ricercare nella trama e nella maniera in cui le sue forti caratterizzazioni fantastiche guidano la mano del compositore, segnando la distanza dai suoi più illustri predecessori tedeschi e dalle movenze classiciste dell’opera seria italiana (si pensi al Rossini del Tancredi, del 1813 o della Semiramide, del 1823). Il guardacaccia Max decide di ricorrere alle pratiche demoniache e ad una pallottola stregata per conquistare l’amore di Agathe, mettendo però in pericolo la sua vita. Ma proprio l’amore puro di questa donna salva entrambi; il perdono e le nozze arrivano grazie all’intercessione di un eremita e tutto si conclude con un coro di ringraziamento all’Eterno. L’ouverture è una sinossi in musica della vicenda: i toni cupi ed il minaccioso crescendo iniziale preannunciano il disastro imminente, il tema dei corni evoca il mondo contemplativo del cacciatore, mentre il passaggio in minore e le movenze sincopate annunciano l’avvicinarsi delle forze demoniache ed il conflitto tra le forze del male e quelle del bene. Ma l’amore trionfa, sullo sfondo di una natura nuovamente benevola. Meno di un anno prima, nel 1820, l’editore Ricordi pubblicava la raccolta dei Capricci Op. 1 di Niccolò Paganini, vera e propria 6

icona del Romanticismo strumentale, il cui virtuosismo fu subito detto di origine diabolica. Chopin l’ascoltò a Varsavia e compose il Souvenir de Paganini, Liszt lo prese a modello e, tra gli altri, gli dedicò i Sei grandi studi da Paganini, Schumann ne imitò lo stile nel brano del Carnaval Op. 9 che porta il suo nome, Brahms utilizzò il tema del Capriccio numero 24 per le Variazioni su un tema di Paganini Op. 35. Paganini ci ha lasciato sei Concerti per violino e orchestra, il più famoso dei quali è il numero 2, con il celebre rondò “alla Campanella”. Del numero 5 completò soltanto la parte solistica, nel 1830; l’orchestrazione fu realizzata nel 1958 da Federico Mompellio, e fu Franco Gulli il primo virtuoso a proporlo al pubblico dei nostri giorni. In questa pagina riconosciamo i gesti tipici del Paganini virtuoso, fatta di episodi pirotecnici e momenti di grande cantabilità. Ma anche questi ultimi diventano occasione di virtuosismo ogni qualvolta una semplice linea melodica si trasforma in una serie di passaggi a doppie corde, una delle novità tecniche introdotte proprio da Paganini nell’Ottocento. Circa sessant’anni più tardi Johannes Brahms componeva la sua Sinfonia n. 3 op. 90 in fa maggiore (1883), una delle sue pagine sinfoniche più belle e giustamente famose. Rispetto alle prime due siamo di fronte ad un Brahms assai più maturo, meno preoccupato dalle sfide formali e dallo studio dei modelli del passato, più sentitamente romantico. Ma è anche un Brahms che ammicca al suo tempo rendendo omaggio a Richard Wagner, appena scomparso, con un’evocazione


dal primo atto del Tannhäuser, e a Robert Schumann, alludendo al tema di apertura della sua Sinfonia Renana. Ma Brahms è anche uno scapolo in pace col mondo, che strizza l’occhio alla vita inserendo tra le note iniziali del primo movimento il suo motto personale: Frei aber froh (F-Ab-F, ovvero Fa- La bemolle-Fa), libero ma felice.

Niccolò Paganini in un’incisione del XIX secolo.

Massimo Zicari

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Cognome Krylov Nome Sergej Nascita Mosca (Russia), 02.12.1970 Strumento Violino

Sergej Krylov violino Ruoli attuali Direttore Artistico e Principale Orchestra da Camera lituana Riconoscimenti Premio Viotti d’oro, Vercelli 2000 Fritz Kreisler Violinwettbewerb, Vienna 2000 Concorso Antonio Stradivari, Cremona 1998 Concorso Internazionale Rodolfo Lipizer, Gorizia 1989 Concorso Antonio Stradivari, Cremona 1989 8

Particolarità Sergej Krylov, figlio di una pianistadocente e di un liutaio, afferma che «la vera arte inizia nel momento in cui la tecnica scompare: non è che una sorta di perfezione geometrica a cui bisogna arrivare per poi abbandonarla, mantenendo forme concepite non da noi umani, ma da qualcuno più grande di noi». Oltre al violino, ha maturato una passione per il ballo: «non c’è niente di meglio per tenere dritta la schiena e armonizzare i movimenti del corpo. Dopo aver imparato valzer e tango argentino, ho provato persino un po’ di rock acrobatico: un’esperienza liberatoria».


François Leleux direttore Incarichi Artistic Partner Camerata Salzburg Artist-in-Residence City of Birmingham Symphony Orchestra Particolarità François Leleux suona l’oboe da quando era bambino. Il suo obiettivo è quello di «abbracciare la musica dall’angolatura più ampia possibile… essere solo un oboista non è abbastanza». Il segreto del suo suono è «fondamentalmente una questione d’intonazione. Si devono adoperare le orecchie il più attentamente possibile per collaborare con l’acustica.

Cerco d’immaginare una stanza nera in cui c’è solo il suono e provo a rendere la mia articolazione più morbida e vellutata possibile. Il suono di uno strumento a fiato è anche legato alla lingua che si parla, anche se oggi siamo più internazionali che mai. Parlo un po’ di tedesco, un po’ di inglese, un po’ di danese… e anche un po’ di georgiano a causa di mia moglie [la violinista georgiana Lisa Batiashvili, ndr]».

François Leleux con l’OSI al LAC, 29.10.2020 (© OSI / L. Sangiorgi)

Cognome Leleux Nome François Nascita Croix (Francia), 30.07.1971 Ruolo Direttore d’orchestra


Orchestra della Svizzera italiana (OSI) Orchestra residente al LAC Lugano Arte e Cultura, l’OSI prosegue il suo cammino di successo sotto la bacchetta di Markus Poschner, direttore principale dal 2015. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le accoglienze entusiastiche di pubblico e critica nei maggiori teatri e sale di tutta Europa, dalla Sala dorata del Musikverein di Vienna alla Philharmonie di Berlino, dal Grosses Festspielhaus di Salisburgo alla Kölner Philharmonie di Colonia, dall’Opernhaus di Francoforte al Brucknerhaus di Linz. Due le rassegne principali di cui è regolarmente protagonista l’Orchestra a Lugano: la prima, OSI al LAC, si svolge da autunno a primavera nella Sala Teatro del LAC; la seconda, OSI in Auditorio, a gennaio e febbraio nella sede storica dell’Orchestra, l’Auditorio Stelio Molo RSI a Lugano Besso. La ricca programmazione concertistica vede l’Orchestra collaborare, oltre che con Poschner, con diversi altri direttori e con numerosi solisti di fama internazionale, sia nella Svizzera italiana sia al di fuori dei confini regionali: tra tutti si ricorda Martha Argerich, con cui l’OSI gode di un rapporto privilegiato da quasi 20 anni (in passato la grande pianista argentina ha scelto Lugano quale sede del Progetto che porta il suo nome). Nel contempo si sta sviluppando una collaborazione stabile con la violoncellista Sol Gabetta, culminata

in un nuovo prestigioso festival musicale pluriennale che si svolgerà a Lugano nel periodo di Pentecoste a partire dal 2022, con una prima anticipazione avvenuta a maggio 2021. Altrettanto intensa l’attività discografica, in collaborazione con la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (RSI): già insigniti del prestigioso premio internazionale ICMA nel 2018 per l’Integrale delle Sinfonie di Brahms (SONY Classical), l’OSI e Poschner hanno proseguito nella loro originale e intrigante produzione con una serie di CD dedicati alle opere inedite di Rossini (pubblicati dall’etichetta Concerto Classics). Sono inoltre di rilievo le coproduzioni operistiche e di balletto con il LAC e con diversi partner internazionali. Straordinario infine l’impegno dell’OSI per i più giovani: oltre 11’000 bambini seguono ogni anno i concerti-spettacolo ideati per loro a maggio. Nella formazione musicale dei giovani l’OSI si qualifica per una stretta collaborazione a più livelli con la Scuola universitaria di Musica del Conservatorio della Svizzera italiana. Open air, cine-concerti e festival estivi -tra cui il Locarno Film Festival- completano la programmazione, coinvolgendo un pubblico sempre più ampio. Informazioni:

www.osi.swiss

Musicisti OSI VIOLINI Robert Kowalski Konzertmeister, Tamàs Major Konzertmeister, Walter Zagato Sostituto spalla, Vasyl Zatsikha Prima parte, Hans Liviabella Prima parte, Barbara Ciannamea-Monté Rizzi Sostituto prima parte, Denis Monighetti, Piotr Nikiforoff, Katie Vitalie, Fabio Arnaboldi, Duilio Galfetti, Irina Roukavitsina-Bellisario, Julia Didier, Marco Norzi, Vittorio Passerini, Ekaterina Valiulina VIOLE Jan Snakowski Prima parte, Ivan Vukčević Prima parte, Bianca Marin, Sostituto prima parte, Aurélie Adolphe, Andriy Burko VIOLONCELLI Johann Sebastian Paetsch Prima parte, Luca Magariello Prima parte, Felix Vogelsang Sostituto prima parte, Vanessa Hunt Russell CONTRABBASSI Enrico Fagone Prima parte, Jonas Villegas Prima parte, Erick Martinez Olivo, Sostituto prima parte

FLAUTI Bruno Grossi Prima parte, Alessandra Russo Prima parte OBOI Federico Cicoria Prima parte, Marco Schiavon Prima parte CLARINETTI Paolo Beltramini Prima parte, Corrado Giuffredi Prima parte FAGOTTI Alberto Biano Prima parte, Mathieu Brunet Prima parte CORNI Zora Slokar Prima parte, Vittorio Ferrari Prima parte TROMBE Sébastien Galley Prima parte, Serena Basandella Prima parte TIMPANI Louis Sauvêtre Prima parte

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Oggi suonano VIOLINI I Robert Kowalski Konzertmeister, Walter Zagato Sostituto spalla, Denis Monighetti, Piotr Nikiforoff, Katie Vitalie, Ekaterina Valiulina, Vittorio Passerini, Alessandro Milani*, Hana Kotkova*, Ildikò Nemes*

VIOLINI II Vasyl Zatsikha Prima parte, Hans Liviabella, Fabio Arnaboldi, Duilio Galfetti, Irina Roukavitsina-Bellisario, Julia Didier, Fiorenza De Donatis*, Sebastian Canellis-Olier*

VIOLE Ivan Vukčević Prima parte, Jan Snakowski, Bianca Marin, Aurélie Adolphe, Andriy Burko, Andra Ulrichs-Kreder* VIOLONCELLI Johann Sebastian Paetsch Prima parte, Luca Magariello, Felix Vogelsang, Vanessa Hunt Russell, Giuseppe Massaria*, Alexander Kionke*

CONTRABBASSI Enrico Fagone Prima parte, Jonas Villegas, Erick Martinez Olivo, Giovanni Chiaramonte* FLAUTI Bruno Grossi Prima parte, Alessandra Russo OBOI Marco Schiavon Prima parte, Federico Cicoria

CLARINETTI Corrado Giuffredi Prima parte, Paolo Beltramini

FAGOTTI Mathieu Brunet Prima parte, Alberto Biano, Vincent Godel*

CORNI Vittorio Ferrari Prima parte, Ivan Zaffaroni*, Zora Slokar, Federica Bazzini*

TROMBE Sébastien Galley Prima parte, Serena Basandella

TROMBONI Eugenio Abbiatici*, Floriano Rosini*, Fabio Costa* TIMPANI Louis Sauvêtre Prima parte

PERCUSSIONI Paolo Nocentini*, Alessandro Carobbi* *sostituti e aggiunti

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Incontriamo questa sera Serena Basandella, prima tromba OSI, di cui potete leggere anche un ritratto più approfondito sul magazine OSI.swiss nr. 2.

TRE DOMANDE A…

Serena Basandella Conosciamo una musicista dell’OSI Strumento Tromba Attività artistica Prima tromba OSI OSI Brass Quintet Nascita 27.07.1989, Cividale del Friuli Nazionalità Italiana


Serena, partiamo dallo strumento di lavoro, la tromba: quanti modelli ne possiede? Ho 13 trombe a casa: un trombino e le trombe in re (adatte a Bach e Händel), quella in do con cui si suona quasi tutto in orchestra, e anche una in mi bemolle (ottima per i concerti di Haydn e Hummel). Ne ho anche una di fabbricazione friulana, in si bemolle: è una Savut in ottone puro, non argentato o dorato ossidato. Ha un suono molto caldo, ricco di armonici in tutta la sua estensione. È tagliata ad acqua, cosa che rende più fluida la “suonabilità”: i pistoni corrono bene per fare i passaggi veloci; non è monocroma, dà la possibilità di realizzare molti colori. Lei proviene da una zona viticola e da una famiglia non legata alla musica. Come è arrivata alla tromba? Ho cominciato in una banda locale del Friuli. I miei genitori mi hanno portato alla scuola di musica della banda e lì mi hanno chiesto di scegliere uno strumento. Mia sorella, come tutti, voleva il flauto. Anch’io. Mancavano però altri strumenti: lei scelse il clarinetto, io, casualmente, la tromba. I miei nonni invece volevano che suonassi sempre la fisarmonica nelle feste comandate (ho studiato in una scuola privata per cinque anni la fisarmonica e in Conservatorio per due anni il pianoforte). Come la ascolteremo nel programma di questa sera, e con quale tipo di strumenti? In questo concerto il mio ruolo è quello di seconda tromba, e gli strumenti che utilizzeremo sono quelli tedeschi. Il motivo principale che porta a questa scelta è che sia Johannes Brahms sia Carl Maria von Weber erano due compositori della stessa nazionalità, appunto quella germanica. Pertanto, per avvicinarci più fedelmente a quello che i compositori volevano, suoniamo queste trombe che hanno un timbro più scuro e meno squillante rispetto a quelle americane, timbro che allo stesso tempo si impasta meglio con le sonorità dell’orchestra. Quando, come in questo caso, il mio ruolo è quello di seconda tromba (tedesca), sento di voler creare nella sonorità generale un “colore” che leghi armonicamente tutti gli strumenti che mi stanno attorno. La seconda tromba infatti nel repertorio di questo periodo suona in genere nel registro medio basso e fa da collante armonico, quasi da “anima dell’orchestra”, insieme agli altri musicisti che suonano nel registro grave (per esempio i corni, o anche i contrabbassi). Personalmente adoro questo ruolo!

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Prossimamente... Orchestra della Svizzera italiana Registrazione per 1-5 dicembre 2021 (a porte chiuse) Markus Poschner direttore Anna Gourari pianoforte Musiche di P. Hindemith

OSI al LAC 05 © Giorgia Bertazzi

Orchestra della Svizzera italiana

Markus Poschner direttore Christian Tetzlaff violino LAC — Lugano 9 dicembre 2021 20.30

ČAJKOVSKIJ

Musiche di P. I. Čajkovskij

Concerto

Orchestra

Concerto

della Svizzera Orchestra italiana della Svizzera Rune Bergmann, italiana direttore

Orchestra della Rune Bergmann, direttore Svizzera italiana

di San Rune Bergmann direttore Silvestro di San 31 dicembre 2021 ore 18.00 LAC Sala Teatro

31 dicembre 2021 omaggio a Bernstein www.osi.swiss

Silvestro omaggio a Bernstein

LAC — Lugano ore 18.00 LACdicembre Sala Teatro 2021 18.00 31 www.osi.swiss Musiche di A. Dvořák e L. Bernstein


© Rémy Steinegger

L’OSI ringrazia i Comuni del Luganese per il loro sostegno e l’ERSL (Ente regionale per lo sviluppo del Luganese) per la collaborazione


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