Programma di sala OSI 21.10.2021

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Largo ai giovani! OSI al LAC 02

LAC — Lugano 21 ottobre 2021 20.30

OSI e Orchestra del Conservatorio della Svizzera italiana Markus Poschner direttore


Informazioni su K. Kikkas

Pp. 1, 2 e 12: foto di Kaupo Kikkas, Ascona. In copertina Vanessa H. Russell, violoncello OSI. Altre foto di K. Kikkas pp. 8, 9, 13, 14 e 20.

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Una “primavera” apice di una lunga collaborazione Tra le varie collaborazioni che negli ultimi anni si sono consolidate tra l’Orchestra della Svizzera italiana e il Conservatorio della Svizzera italiana, troviamo l’apice proprio in questo genere di progetto: una sorta di simbiosi fra le due grandi istituzioni musicali del territorio. In seguito alla preparazione preliminare del Maestro Francesco Bossaglia, preparatore dell’Orchestra sinfonica del CSI, le prime parti dell’OSI hanno potuto lavorare da vicino nelle scorse settimane con gli studenti coinvolti nella produzione. Il caso vuole che lo spostamento dal 2020 al 2021 ci abbia portato proprio ai cinquant’anni dalla morte di Igor Stravinskij. Anche in occasione di questo concerto, i giovani e motivati musicisti

del Conservatorio vivono la preziosa opportunità di esibirsi insieme ai professori dell’Orchestra della Svizzera italiana, sotto la direzione del loro Direttore principale Markus Poschner, quale stimolo di apprendimento ed espressione della preparazione artistica raggiunta nel percorso formativo, esibendosi con uno dei culmini della storia della musica: Le sacre du printemps. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti i coinvolti affinché questo progetto possa realizzarsi e in generale i finanziatori e sostenitori delle due istituzioni per la loro fiducia nel passato e nel futuro. In bocca al lupo a tutti i musicisti e buon ascolto.

Christian Weidmann Direttore artistico-amministrativo Orchestra della Svizzera italiana

Christoph Brenner Direttore generale del Conservatorio della Svizzera italiana


Maurice Ravel La Valse poema coreografico per orchestra Prima esecuzione: Parigi, Théâtre du Châtelet, 12 dicembre 1920. Direttore: Camille Chevillard L’omaggio al valzer viennese e a Johann Strauss in un quadro sonoro deformato e grottesco, epicedio di un mondo ormai distrutto e che sopravvive solo come fantasma della memoria. Igor Stravinskij Le sacre du printemps quadri della Russia pagana Prima esecuzione: Parigi, Théâtre des Champs-Elysées, 29 maggio 1913. Direttore: Pierre Monteux «Lo spettacolo di un grande rito sacro pagano», ossia la rivoluzione musicale più scandalosa del ‘900, nell’evocazione di una Russia barbarica e primigenia.

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Orchestra della Svizzera italiana Orchestra residente al LAC

Orchestra del Conservatorio della Svizzera italiana

Evento dei Concerti RSI. Diretta radiofonica su RSI Rete Due (rsi.ch/rete-due).

Markus Poschner direttore

Maurice Ravel (1875 - 1937) La Valse (1920)

Mouvement de valse viennoise – Un peu plus modéré – Premier Mouvement – Assez animé

Igor Stravinskij (1882 – 1971) Le sacre du printemps (1913, rev. 1947) Quadri della Russia pagana, in due parti - Prima parte: L’adorazione della terra Introduzione – Gli auguri primaverili, danze degli adolescenti – Gioco del rapimento – Ronde primaverili – Giochi delle città rivali – Corteo del saggio – Adorazione della terra – Danza della terra - Seconda parte: Il sacrificio Introduzione – Cerchi misteriosi degli adolescenti – Glorificazione dell’eletta – Evocazione degli antenati – Azione rituale degli antenati – Danza sacrale

14’

35’

Con il sostegno di

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La nascita del Novecento, a ritmo di danza «Un giorno, in modo assolutamente inatteso giacché la mia mente era occupata da cose affatto diverse, intravidi nell’immaginazione lo spettacolo di un grande rito sacro pagano: i vecchi saggi, seduti in cerchio, osservano la danza di morte di una vergine che essi stanno sacrificando per propiziarsi il Dio della primavera. Fu il tema del Sacre du printemps. Confesso che questa visione m’impressionò fortemente; tanto che ne parlai subito all’amico pittore Nikolaj Rerich, specialista nell’evocazione del paganesimo. Egli accolse l’idea con entusiasmo e divenne mio collaboratore in quest’opera. A Parigi ne parlai pure a Djagilev, che si entusiasmò subito di tale progetto»: così racconta Stravinskij, nelle sue Chroniques, la genesi del Sacre (alla consueta traduzione italiana, “Sagra”, va preferito “Rito”). Se nel 1865 il Tristan und Isolde aveva aperto all’idea di “moderno” in musica, è certo che quasi cinquant’anni dopo sia la partitura di Stravinskij a inaugurare veramente il Novecento: è musica che rifiuta, con un gesto plateale, tutta la tradizione basata su equilibrio e bellezza sonora, preferendo un’inaudita violenza che evoca forze selvagge, ctonie, barbariche, tradotte attraverso il ripensamento delle regole armoniche e melodiche -- certo -- ma soprattutto ritmiche, come sottolineava Pierre Boulez. È l’evocazione di una Russia popolare e quasi onirica, unita a una complessità musicale fino ad allora mai conosciuta, capace di descrivere la «violenta primavera russa, che sembra iniziare in un’ora ed è come se la terra intera si spezzasse» (ancora Stravinskij). Tale impeto rivoluzionario non poteva, naturalmente, passare inosservato: la prima rappresentazione del balletto, scritto per 6

i Ballets Russes, andò in scena al Théâtre des Champs-Elysées il 29 maggio 1913 (coreografo Vaclav Nižinskij, direttore Pierre Monteux) e suscitò uno scandalo rimasto storico, con il compositore che abbandonò la sala pochi minuti dopo l’inizio. Ma come scrisse Alfredo Casella, presente in sala, «credo che non fossimo in sala più di cinquanta persone a comprendere la grandezza storica di quella musica». Curiosamente, è sempre il compositore torinese ad essere legato alla genesi dell’altro brano in programma, La Valse di Ravel, poiché fu lui a suonarlo (nella versione per due pianoforti) con l’autore il 23 ottobre 1920 a Vienna, con un’ottima


accoglienza; e come per il Sacre, anche la genesi di questo “poema coreografico” si deve a Djagilev, che chiese a Ravel una partitura per un balletto che fosse una sorta di evocazione del valzer viennese. Il compositore, quindi, riprese un progetto del 1906, un omaggio alla memoria di Johann Strauss dal titolo Wien: ma quando lo ricevette, Djagilev lo ricusò seccamente, affermando che «la partitura non dava adito a nessun sviluppo spettacolare e paralizzava ogni varietà coreografica». Il balletto, quindi, sarà portato in scena solo nel 1928 da Ida Rubinštejn, mentre La Valse trovò la strada dell’esecuzione concertistica, per i Concerts Lamoureux. Anche qui, sono le parole del compositore a fornirci la migliore guida possibile all’ascolto: «Ho concepito il lavoro come una specie di apoteosi del valzer viennese,

nel quale, secondo il mio pensiero, è contenuta l’impressione di un turbinìo fantastico e fatale. Immagino La valse nella cornice di una corte imperiale, verso il 1855». Siamo però lontani dal nostalgico, quasi affettuoso omaggio al genere fatto da Richard Strauss nel Cavaliere della rosa: l’ossessivo, ciclico ritorno delle otto brevi idee tematiche che sono riconoscibili nel brano hanno un carattere grottesco, ansiogeno: alla felix Austria si sostituisce un ricordo deformato e deformante, quello di un mondo che l’orrore della Prima Guerra mondiale aveva distrutto. Nicola Cattò

Altri approfondimenti su Stravinskij nel magazine OSI.swiss nr. 1

Un bozzetto di scena del pittore simbolista russo Nikolaj Rerich, amico di Stravinskij, per Le sacre du printemps (Collezione State Russian Museum, San Pietroburgo). 7


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Cognome Poschner Nome Markus Nascita Monaco di Baviera 01.02.1971 Ruolo Direttore d’orchestra

Markus Poschner direttore Ruoli attuali Direttore principale Orchestra della Svizzera italiana Direttore principale Brucknerorchester e direttore musicale Landestheater Linz Primo direttore ospite Deutsches Kammerorchester Berlin Riconoscimenti Preis der Deutschen Schallplattenkritik 2020 Professore onorario, Universität Bremen, Institut für Musikwissenschaft 2010 Deutscher Dirigentenpreis 2004

Particolarità Markus Poschner ama lavorare con i giovani. «Stare sul palcoscenico con gli studenti – dice- è sempre un’esperienza grande, indimenticabile. Per questi musicisti è ancora tutto completamente nuovo: il repertorio, i riflettori, l’aria che si respira sulla scena, il nervosismo, il pubblico, l’enorme concentrazione e la tensione, le prove, l’applauso finale». «Esercitandoci questa volta su due delle più importanti pagine di tutta la storia della musica, compiamo insieme un viaggio verso un pianeta nuovo e sconosciuto. Un’orchestra assolutamente nuova – conclude Poschner - in una costellazione unica, con una forza inaudita e una curiosità ai massimi livelli creerà un mondo tutto nostro: di questo mi rallegro già da molto tempo e non vedo l’ora che arrivi il momento del concerto!». 9


Orchestra della Svizzera italiana (OSI) Orchestra residente al LAC Lugano Arte e Cultura, l’OSI prosegue il suo cammino di successo sotto la bacchetta di Markus Poschner, direttore principale dal 2015. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le accoglienze entusiastiche di pubblico e critica nei maggiori teatri e sale di tutta Europa, dalla Sala dorata del Musikverein di Vienna alla Philharmonie di Berlino, dal Grosses Festspielhaus di Salisburgo alla Kölner Philharmonie di Colonia, dall’Opernhaus di Francoforte al Brucknerhaus di Linz. Due le rassegne principali di cui è regolarmente protagonista l’Orchestra a Lugano: la prima, OSI al LAC, si svolge da autunno a primavera nella Sala Teatro del LAC; la seconda, OSI in Auditorio, a gennaio e febbraio nella sede storica dell’Orchestra, l’Auditorio Stelio Molo RSI a Lugano Besso. La ricca programmazione concertistica vede l’Orchestra collaborare, oltre che con Poschner, con diversi altri direttori e con numerosi solisti di fama internazionale, sia nella Svizzera italiana sia al di fuori dei confini regionali: tra tutti si ricorda Martha Argerich, con cui l’OSI gode di un rapporto privilegiato da quasi 20 anni (in passato la grande pianista argentina ha scelto Lugano quale sede del Progetto che porta il suo nome). Nel contempo si sta sviluppando una collaborazione stabile con la violoncellista Sol Gabetta, culminata in un nuovo prestigioso festival musicale pluriennale che si svolgerà a Lugano nel periodo di Pentecoste a partire dal 2022, con una prima anticipazione avvenuta a maggio 2021. 10

Altrettanto intensa l’attività discografica, in collaborazione con la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (RSI): già insigniti del prestigioso premio internazionale ICMA nel 2018 per l’Integrale delle Sinfonie di Brahms (SONY Classical), l’OSI e Poschner hanno proseguito nella loro originale e intrigante produzione con una serie di CD dedicati alle opere inedite di Rossini (pubblicati dall’etichetta Concerto Classics). Sono inoltre di rilievo le coproduzioni operistiche e di balletto con il LAC e con diversi partner internazionali. Straordinario infine l’impegno dell’OSI per i più giovani: oltre 11’000 bambini seguono ogni anno i concerti-spettacolo ideati per loro a maggio. Nella formazione musicale dei giovani l’OSI si qualifica per una stretta collaborazione a più livelli con la Scuola universitaria di Musica del Conservatorio della Svizzera italiana. Open air, cine-concerti e festival estivi -tra cui il Locarno Film Festival- completano la programmazione, coinvolgendo un pubblico sempre più ampio. Informazioni:

www.osi.swiss


Orchestra del Conservatorio della Svizzera italiana La Scuola universitaria di Musica del Conservatorio della Svizzera italiana dispone di un’orchestra sinfonica formata dai migliori studenti del Bachelor, dei Corsi Master e Formazione Continua e da professionisti già diplomati che si stanno specializzando. In questi anni l’Orchestra ha affrontato significativi capolavori del grande repertorio sinfonico, producendosi in Svizzera e all’estero. Ciò è stato possibile grazie all’apporto di solisti quali Robert Cohen, Johannes Goritzki, David Johnson, François Benda, Gabor Meszaros, Milan Rericha, Enrico Fagone, José Carreras, Yuval Gotlibovich, Francesco Tamiati, Enrico Dindo, Sergej Krylov, Anna Kravtchenko, Monika Leskovar, Lorenzo Micheli, Massimo Quarta e direttori di fama internazionale quali Lü Ja, Wolf-Dieter Hauschild, Vladimir Ashkenazy, Alexander Vedernikov, John Neschling, Mario Venzago, Vladimir Verbitsky, Xian Zhang, Tomáš Netopil, Alexander Lonquich, Marc Andreae, Giovanni Antonini, Francesco Angelico, Alessandro Moccia, Massimo Quarta, Stefano Molardi, Mark Kissoczy e Christoph König.

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Oggi suonano VIOLINI I Tamàs Major* Konzertmeister, Walter Zagato* Sostituto spalla, Ekaterina Valiulina*, Marco Norzi*, Piotr Nikiforoff*, Irenè Fiorito**, Katie Vitalie*, Damiano Barreto**, Denis Monighetti*, Mattia Osini**, Vittorio Passerini*, Clementina Valente**, Ildikò Nemes***, Alice Tomada** VIOLINI II Hans Liviabella* Prima parte, Vasyl Zatsikha*, Barbara Ciannamea-Monté Rizzi*, Pamela Tempestini**, Fabio Arnaboldi*, Simone Ceriani**, Duilio Galfetti*, Nicolò Vara**, Irina Roukavitsina-Bellisario*, Yumin Shi**, Julia Didier*, Teona Kazishvili** VIOLE Ivan Vukčević* Prima parte, Bianca Marin*, Andriy Burko*, Barbara Ciccone**, Giulia Panchieri***, Irene Gentilini**, Nathalie Gazelle***, Mary Alvarado Soto**, Jovan Mitic**, Géssica Dos Santos Sant’Ana** VIOLONCELLI Johann Sebastian Paetsch* Prima parte, Luca Magariello*, Felix Vogelsang*, Matteo Bassan**, Vanessa Hunt Russell*, Ainhoa Castelló Amorós**, Tazio Brunetta**, Gabriel Sevilla Martínez** CONTRABBASSI Jonas Villegas* Prima parte, Erick Martinez Olivo*, Klaudia Baca***, Giorgio Magistroni**, Miguel Jimenez Vallenilla**, Massimiliano Favella** FLAUTI Bruno Grossi* Prima parte, Alessandra Russo*, Prima parte, Cristian Lombardi**, Gaja Bašic**, Anna Ratti** OBOI Marco Schiavon* Prima parte, Federico Cicoria*, Carlo Ambrosoli**, Lourdes Vigueras Ruiz**, Anna Štrbová** CLARINETTI Corrado Giuffredi* Prima parte, Ivan Villar Sanz***, Jonas Morkunas**, Daniel Martínez Maciá**, Roberto Serra Santos** FAGOTTI Mathieu Brunet* Prima parte, Alberto Biano*, Vivien Vincze**, Zorioscar Urbina**, María Alonso Medina** CORNI Zora Slokar* Prima parte, Vittorio Ferrari*, Prima parte, Giuseppe Russo***, Alessandro Marino**, Maria Elisa Aricò**, Ana Molina Aponte**, Pablo Albir Escudero**, Marco Antonicelli** TROMBE Serena Basandella* Prima parte, Marco Bellini***, Hirono Iida**, Michele Lotito***, Sébastien Galley* TROMBONI Eugenio Abbiatici***, Santiago González González**, Fabio Costa***, Floriano Rosini*** TUBE Rino Ghiretti***, Giuseppe De Marco** TIMPANI Louis Sauvêtre* Prima parte PERCUSSIONI Gaspare Renna**, Leonardo Tirindelli**, Moe Kitamura**, Daniele Dindo**, Alessandro Carobbi***, Paolo Murena*** ARPE Francesca Cavallo**, Chiara Bellamacina** * musicisti OSI ** studenti della Scuola universitaria di Musica del CSI *** sostituti e aggiunti

Musicisti OSI VIOLINI Robert Kowalski Konzertmeister, Tamàs Major Konzertmeister, Walter Zagato Sostituto spalla, Vasyl Zatsikha Prima parte, Hans Liviabella Prima parte, Barbara Ciannamea-Monté Rizzi Sostituto prima parte, Irina Roukavitsina-Bellisario, Duilio Galfetti, Fabio Arnaboldi, Katie Vitalie, Denis Monighetti, Piotr Nikiforoff, Julia Didier, Ekaterina Valiulina, Vittorio Passerini, Marco Norzi VIOLE Jan Snakowski Prima parte, Ivan Vukčević Prima parte, Aurélie Adolphe, Bianca Marin, Andriy Burko VIOLONCELLI Johann Sebastian Paetsch Prima parte, Luca Magariello Prima parte, Felix Vogelsang Sostituto prima parte, Vanessa Hunt Russell CONTRABBASSI Enrico Fagone Prima parte, Jonas Villegas Prima parte, Erick Martínez Olivo FLAUTI Bruno Grossi Prima parte, Alessandra Russo Prima parte OBOI Marco Schiavon Prima parte, Federico Cicoria Prima parte CLARINETTI Paolo Beltramini Prima parte, Corrado Giuffredi Prima parte FAGOTTI Mathieu Brunet Prima parte, Alberto Biano Prima parte CORNI Vittorio Ferrari Prima parte, Zora Slokar Prima parte, Georges Alvarez Prima parte TROMBE Serena Basandella Prima parte, Sébastien Galley Prima parte TIMPANI Louis Sauvêtre Prima parte

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Prossimamente...

Orchestra della Svizzera italiana

Markus Poschner direttore Baiba Skride violino

Officine Bellinzona 30 ottobre 2021 20.30 OSI alle Officine

Orchestra della Svizzera italiana Robert Trevino direttore

LAC — Lugano 11 novembre 2021 20.30 OSI al LAC 03

Passeggiata musicale LAC — Lugano 14 novembre 2021 20.30 Concerti per famiglie Entrata libera su iscrizione Direttori: Antonio P. Gallega Rosina Flückiger Arseniy Shkaptsov

Prevendita e riservazioni: www.osi.swiss


www.osi.swiss

ČAJKOVSKIJ

09.12.21 Christian Tetzlaff Violino

10.02.22 Jan Lisiecki Pianoforte

31.03.22 Oscar Bianchi Compositore

prima mondiale, su commissione OSI

Markus Poschner Direttore

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AMICI DELL’ORCHESTRA DELLA SVIZZERA ITALIANA

ISCRIVITI ALL’ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DELL’ORCHESTRA DELLA SVIZZERA ITALIANA IN QUALITÀ DI

Simpatizzante da CHF 50.– anno Sostenitore da CHF 100.– anno Donatore da CHF 500.– anno Benefattore da CHF 3’000.– anno Mecenate da CHF 10’000.– anno Leggio d’oro contributi straordinari nel segno della continuità

Iscrizioni su osi.swiss/it/amici o utilizzando il tagliando allegato

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DESIDERO ADERIRE IN QUALITÀ DI Simpatizzante

Benefattore

Sostenitore

Mecenate

Donatore

Leggio d’oro

Nome

Cognome

Via

CAP, Località

E-mail

Telefono mobile

Polizza di versamento necessaria?

Data

No

Firma

Cornèr Banca SA, 6901 Lugano Intestato a: Associazione degli Amici dell’Orchestra della Svizzera italiana 6900 Lugano IBAN: CH68 0849 0000 2874 0700 1

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Partner

Galleria Anfitrite, Lugano Ottici Bistoletti, Lugano Gioielleria @ Berardi 1999, Lugano Farmacia Internazionale Bordoni, Lugano Quartiere Maghetti, Lugano 18


Finanziatori OSI

Altri Comuni Bellinzona Chiasso Locarno Mendrisio

SRG SSR e RSI sostengono l’OSI in qualità di acquirenti di prestazioni

Sponsor Principale Iniziative per bambini e famiglie e sponsor di serata Musikvermittlung sowie Jugend- und Talentförderung Eine kulturelle Stiftung

OSI – Locarno Film Festival Sponsor di serata

Hospitality Partner

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