Programma di sala OSI 10.02.2022

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LAC – Lugano 10 febbraio 2022

ČAJKOVSKIJ

ČAJKOVSKIJ


Informazioni su Kaupo Kikkas

Foto di Kaupo Kikkas pp. 2, 3, 9, 11, 12-13 e 19.

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L’OSI sulle vette olimpiche Iniziamo con particolare slancio la seconda metà della nostra stagione OSI al LAC: uno slancio dovuto ai quattro spettacolari concerti nell’ambito della nostra stagione OSI in Auditorio che si è appena conclusa (concerti da riguardare in Videostreaming presso il nostro partner RSI: https://www.osi.swiss/it/ concerti/streaming-e-repliche). Quattro appuntamenti con artisti non solo di alto livello, ma anche nell’apprezzato doppio ruolo Play&Conduct, come solisti e come direttori d’orchestra: sia dirigendo che suonando il proprio strumento. Rafforzati artisticamente da questi quattro concerti di gennaio e inizio febbraio, è ora il momento, insieme al nostro direttore principale Markus Poschner, di continuare a seguire le Tracce di Čajkovskij, ispirati e ricolmi di questa energia attiva: questa sera al LAC, lunedì al rinnovato Stadtcasino Basel e venerdì prossimo nella celebre Sala dorata del Musikverein di Vienna! Proprio in questi giorni tutti gli atleti migliori del mondo si misurano a Pechino, ai Giochi Olimpici invernali: forse è più che un caso che esattamente in questo periodo l’OSI si trovi a suonare in queste sale di fama mondiale? (ci sarebbe stato per la verità anche un concerto al Prinzregententheater a Monaco di Baviera, ma purtroppo abbiamo dovuto annullarlo). Si può veramente dire che il Musikverein di Vienna sia un Olimpo musicale, la nostra “disciplina olimpica”. Ma anche a casa nostra, nella nostra cara residenza del LAC Lugano, vogliamo “vincere”: conquistare non la medaglia d’oro, ma i cuori di tutti voi, il nostro pubblico fantastico.

Per il concerto di questa sera, vi auguro buon ascolto! P.S: A proposito, la stagione OSI in Auditorio è disponibile anche in abbonamento. Come abbonati OSI al LAC, potete ricevere un ulteriore sconto sull’abbonamento OSI in Auditorio, e viceversa. Forse un’idea per il prossimo anno?

Christian Weidmann Direttore artistico-amministrativo Orchestra della Svizzera italiana


Sergej Prokof’ev Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in sol minore op. 16 Prima esecuzione (prima versione): Pavlovsk, 5 settembre 1913. Direttore Aleksandr Aslanov, solista Sergej Prokof’ev Prima esecuzione (versione definitiva): Parigi, 8 maggio 1924. Direttore Serge Koussevitzky, solista Sergej Prokof’ev Una sfida fra le più ambiziose dell’intero repertorio pianistico, in un concerto di gigantesco titanismo, che alterna un dinamismo vitalistico e futurista al toccante ricordo di un amico appena scomparso. Piotr Il’ic Čajkovskij Sinfonia n. 6 in si minore op. 74 Patetica Prima esecuzione: San Pietroburgo, 28 ottobre 1893. Direttore Piotr Il’ic Čajkovskij Il Requiem personale del compositore, il testamento musicale più sofferto, che rivoluziona la forma sinfonica segnando nel contempo la vittoria finale del Fato sull’uomo.

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Orchestra della Svizzera italiana Orchestra residente al LAC

Markus Poschner direttore Jan Lisiecki pianoforte

Sergej Prokof’ev (1891 - 1953) Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in sol minore op. 16 (1913) Andantino. Allegretto Scherzo. Vivace Intermezzo. Allegro moderato Finale: Allegro tempestoso

33’

_____ Piotr Il’ic Čajkovskij (1840 – 1893) Sinfonia n. 6 in si minore op. 74 Patetica (1893) Adagio. Allegro non troppo Allegro con grazia Allegro molto vivace Finale: Adagio lamentoso

52’

Diretta radiofonica RSI Rete Due (rsi.ch/rete-due) e diretta Euroradio su Rai Radio 3 e Radio Romania 5


L’uomo e il destino, lo scontro e la rassegnazione: l’anima russa in musica Con il suo Terzo, Rachmaninov nel 1909 aveva stabilito una vetta del titanismo pianistico applicato al concerto per pianoforte e orchestra: tre anni dopo il rivale (anzitutto come virtuoso della tastiera e poi come compositore) Prokof’ev decise di rispondere con il suo Secondo che, dopo un Primo concerto di taglio accademico (e in effetti nato durante il periodo di studi al Conservatorio pietroburghese), si connota come gigantesca, talora impossibile sfida per l’interprete, a partire dalla impressionante cadenza dieci pagine a stampa - che «dilaga per poco meno della metà dell’intero primo movimento, pagina delirante, ardua e a volte aggrovigliata, che suscita in noi una stupita ammirazione» (Serpa). Il secondo movimento è uno Scherzo “toccatistico e motorio”, come lo definì il compositore, che impegna il pianista in una linea velocissima raddoppiata all’ottava tra le due mani, senza un attimo di respiro, prima di tornare, nel terzo (Intermezzo) ad una sorta di marcia grottesca e sinistra e nel quarto (Finale: Allegro tempestoso) ad un altro esempio di titanismo sonoro, una sorta di lotta dell’individuo contro una potenza opprimente e schiacciante. Un concerto di rara esecuzione - sia perché forse meno accattivante a livello melodico del Terzo, sia per le enormi difficoltà esecutive - che è legato da una parte al ricordo dell’amico fraterno Maximilian Schmidthof, morto suicida proprio nel 1913 (Prokof’ev lo seppe da una cartolina che l’amico stesso gli spedì prima dell’atto estremo), dall’altra alle influenze di una sensibilità “futurista”: alla 6

prima esecuzione fu accolto molto male da un pubblico che gridava «Al diavolo questa musica futurista!». Ma qualcuno fu più benevolo, e Prokof’ev scelse questa pagina per presentarsi ai concerti dell’Augusteo, a Roma, dove fece la conoscenza di Marinetti, Balla e di altri futuristi italiani. Perduta la partitura durante la Prima guerra mondiale, venne riscritta da Prokof’ev, che la ripresentò a Parigi nel maggio 1924: ed è la versione attualmente nota. L’idea di lotta titanica presente in questo Prokof’ev si declina in Čajkovskij in un impotente, quasi passivo abbandonarsi alla morte: l’idea di un Fato cui non ci si può opporre è tipica della cultura russa (pensiamo al Lenskij di Puškin, ancor prima che alla sua “versione” operistica) e permea, lasciando tracce di sé, quasi tutta la musica di Čajkovskij: già, la parola chiave del progetto dell’OSI, e dice benissimo Markus Poschner, il quale trova un immediato antecedente della Patetica nel Manfred (1885, sinfonia esplicitamente a programma), sottolineando che, quando la si dirige, «la scoperta della sua multiformità, delle sue ambivalenze e dei suoi segreti, è in realtà appena iniziata». Tante sono le suggestioni legate a questo immenso capolavoro, a partire dal fatto che venne diretta con tiepido successo dal compositore stesso appena nove giorni prima di morire, per ingestione di acqua contaminata in modo da procurarsi (volontariamente?) il colera o, più probabilmente, di un veleno all’arsenico per rispettare una condanna a morte che gli fu inflitta per nascondere uno scandalo omosessuale, salvando le apparenze. In ogni caso, è difficile negare alla


Una fotografia di Piotr Il’ic Čajkovskij nel 1893, nei suoi ultimi mesi di vita. Il compositore era ossessionato dalla sua Sesta e ultima Sinfonia, in cui è possibile vedere un Requiem, oltre che il riassunto di un’intera esistenza e poetica d’artista. Čajkovskij la diresse in prima esecuzione nove giorni prima della morte, il 28 ottobre 1893.

Patetica - il sottotitolo fu coniato da Modest, il fratello di Piotr, all’indomani della prima - la natura di Requiem: sia perché nel primo movimento viene letteralmente citato il Requiem ortodosso che reca le parole «Con i tuoi santi, o Signore, dai pace all’anima del tuo servo», sia perché il quarto movimento (Adagio lamentoso, non a caso) è una lunga, dolorosa, straziante discesa verso il nulla, verso il silenzio, verso l’immobilità, ricongiungendosi idealmente alle primissime battute della partitura, quando fagotti e contrabbassi divisi sembrano scavare un suono cupo, denso, che viene dalle oscurità più profonde dell’anima. Čajkovskij si sentiva vecchio, stanco; eppure considerò la sua Sesta «il migliore e soprattutto il più sincero» di tutti i suoi lavori, pur conscio di come il pubblico avrebbe fatto fatica a capirlo

(«Non si può dire che non piaccia, ma piuttosto che provochi smarrimento»). Da un certo punto di vista, è l’estrema conclusione di tutta l’arte ciajkovskijana, in perfetto eppure instabile equilibrio tra musica a programma («Mi è venuta l’idea per una nuova sinfonia, questa volta con un programma che resti enigmatico per chiunque, l’indovini chi potrà») e musica assoluta, tra nazionalismo russo e influenze occidentali, tra forme classiche e innovazione. In questo senso, la Patetica appare anche un’ardita fusione tra l’architettura del concerto e quella della sinfonia: la prima riconoscibile nei primi tre movimenti (forma sonata, valzer e finale brillante), la seconda nel quarto movimento, una sorta di grande recitativo tragico conclusivo (Casini-Delogu). Nicola Cattò 7


Il mistero delle tenebre Il ciclo dell’OSI Tracce dedicato a Čajkovskij ci porta questa sera alla scoperta di una delle opere più tenebrose del grande genio russo: la sua ultima composizione, la Sesta Sinfonia, detta la Patetica. Čajkovskij morì appena nove giorni dopo averne diretto la prima esecuzione, motivo per cui da sempre questa pagina viene posta in relazione diretta con la sua scomparsa. «Una sinfonia a programma, ma con un programma che deve restare per tutti un mistero… tale programma è estremamente personale e quando ne ho abbozzato lo spirito, ho spesso pianto amaramente»: Čajkovskij avrebbe scritto queste parole in una lettera intima al nipote, al quale infine dedicò anche la sinfonia. Ma si tratta qui veramente di una sorta di Requiem, di un testamento musicale? La questione è davvero così semplice? Mi sembra che proprio adesso qui si apra, all’interno del nostro progetto Tracce, una nuova finestra per appassionanti possibilità interpretative, insieme alla mia meravigliosa Orchestra della Svizzera italiana. Un approccio inedito e assolutamente necessario nei confronti dell’ultima opera di Čajkovskij, che solo in apparenza conosciamo così bene dopo che negli ultimi 125 anni ha riempito praticamente senza sosta i programmi da concerto dei più importanti palcoscenici di tutto il mondo. Il nostro accostarsi “cameristico” alla composizione storica originale dell’orchestra, con riferimento a tutte le indicazioni relative alla prassi esecutiva dell’epoca, cerca di giungere il più vicino possibile alle idee originali di 8

Čajkovskij e di portare in primo piano le sue vere intenzioni, per altro chiaramente annotate, senza la marea di false tradizioni accumulatesi da molti decenni. Al fascino di questa musica non ci si riesce a sottrarre, sfuggire al suo vortice è praticamente impossibile. Ne è testimonianza anche l’imprevedibile eco della Patetica persino nella cultura pop. Quante altre verità possiede ancora quest’opera! La scoperta della sua diversità, delle sue ambivalenze e segreti è appena iniziata. Questa è per me la parte più affascinante del nostro importantissimo progetto Tracce. Markus Poschner Direttore principale OSI


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Jan Lisiecki pianoforte Riconoscimenti Diapason d’or 2020 Juno Award 2018 Echo Klassik 2017 Canadian Chopin Society, Artist Recognition Award 2013 Leonard Bernstein Award SchleswigHolstein Musikfestival 2013 Gramophone Young Artist of the Year 2013 Diapason d’or Découverte Award 2010 Gold Award Polish Society of the Phonografic Industry 2010 Grand Prize OSM Standard Life Competition 2009 Grand Award Canadian Music Competition 2008

Cognome Lisiecki Nome Jan Nascita Calgary, 23.03.1995 Strumento Pianoforte

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Particolarità Jan Lisiecki, sempre preso nel turbinìo dei concerti in tutto il mondo, ha trovato un po’ di tempo durante la pandemia. «A volte mi sento come se i giorni fossero troppo brevi. È divertente, perché sembra che ci sia una quantità illimitata di tempo, ma tra le cose che devo fare - e le cose che voglio fare e i modi in cui voglio crescere come essere umano e come persona non c’è abbastanza tempo per tutto. […] A casa mi sono divertito a fare tutti i tipi di pane: un impasto a lievitazione naturale è un progetto a lungo termine che richiede qualche ora ogni giorno. È divertente, diverso. Sto imparando anche il tedesco, che occupa altre ore al giorno. È qualcosa che ho sempre voluto fare, essere in grado di leggere, scrivere e parlare in tedesco, ma finora non avevo mai avuto abbastanza tempo per farlo».


Cognome Poschner Nome Markus Nascita Monaco di Baviera, 01.02.1971 Ruolo Direttore d’orchestra

Markus Poschner direttore Ruoli attuali Direttore principale Orchestra della Svizzera italiana Direttore principale Brucknerorchester e direttore musicale Landestheater Linz Primo direttore ospite Deutsches Kammerorchester Berlin Riconoscimenti Preis der Deutschen Schallplattenkritik 2020 Professore onorario, Universität Bremen, Institut für Musikwissenschaft 2010 Deutscher Dirigentenpreis 2004 Particolarità Markus Poschner, insieme all’Orchestra della Svizzera italiana, è l’anima del progetto Tracce, alla riscoperta delle

opere sinfoniche (e non solo) di P. I. Čajkovskij. Dopo l’apertura della stagione OSI al LAC il 30 settembre con la Quinta Sinfonia e una hall del LAC piena di sorprese, dopo la Prima Sinfonia il 9 dicembre insieme al Concerto per violino da Chillon, questa sera Poschner e l’OSI ci offrono una rilettura della Sesta Sinfonia, detta la Patetica. Il progetto Tracce prevede in totale sette concerti, distribuiti fra questa stagione OSI al LAC e la prossima. Per Poschner è più che mai necessario, oggi, rileggere le opere di Čajkovskij per riascoltarle in una dimensione nuova, più cameristica, piena di sfumature e dettagli che troppo spesso si perdono nelle esecuzioni “monumentalistiche” cui siamo abituati, eredità della tradizione russo-sovietica. Le dimensioni dell’OSI (una quarantina di musicisti in organico) sono ideali conclude Poschner - per questo processo di ricostruzione del suono originale voluto dal compositore.

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Orchestra della Svizzera italiana (OSI) Orchestra residente al LAC Lugano Arte e Cultura, l’OSI prosegue il suo cammino di successo sotto la bacchetta di Markus Poschner, direttore principale dal 2015. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le accoglienze entusiastiche di pubblico e critica nei maggiori teatri e sale di tutta Europa, dalla Sala dorata del Musikverein di Vienna alla Philharmonie di Berlino, dal Grosses Festspielhaus di Salisburgo alla Kölner Philharmonie di Colonia, dall’Opernhaus di Francoforte al Brucknerhaus di Linz. Due le rassegne principali di cui è regolarmente protagonista l’Orchestra a Lugano: la prima, OSI al LAC, si svolge da autunno a primavera nella Sala Teatro del LAC; la seconda, OSI in Auditorio, a gennaio e febbraio nella sede storica dell’Orchestra, l’Auditorio Stelio Molo RSI a Lugano Besso. La ricca programmazione concertistica vede l’Orchestra collaborare, oltre che con Poschner, con diversi altri direttori e con numerosi solisti di fama internazionale, sia nella Svizzera italiana sia al di fuori dei confini regionali: tra tutti si ricorda Martha Argerich, con cui l’OSI gode di un rapporto privilegiato da quasi 20 anni (in passato la grande pianista argentina ha scelto Lugano quale sede del Progetto che porta il suo nome). Nel contempo si sta sviluppando una collaborazione stabile con la violoncellista Sol Gabetta, culminata

in un nuovo prestigioso festival musicale pluriennale che si svolgerà a Lugano nel periodo di Pentecoste a partire dal 2022, con una prima anticipazione avvenuta a maggio 2021. Altrettanto intensa l’attività discografica, in collaborazione con la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (RSI): già insigniti del prestigioso premio internazionale ICMA nel 2018 per l’Integrale delle Sinfonie di Brahms (SONY Classical), l’OSI e Poschner hanno proseguito nella loro originale e intrigante produzione con una serie di CD dedicati alle opere inedite di Rossini (pubblicati dall’etichetta Concerto Classics). Sono inoltre di rilievo le coproduzioni operistiche e di balletto con il LAC e con diversi partner internazionali. Straordinario infine l’impegno dell’OSI per i più giovani: oltre 11’000 bambini seguono ogni anno i concerti-spettacolo ideati per loro a maggio. Nella formazione musicale dei giovani l’OSI si qualifica per una stretta collaborazione a più livelli con la Scuola universitaria di Musica del Conservatorio della Svizzera italiana. Open air, cine-concerti e festival estivi -tra cui il Locarno Film Festival- completano la programmazione, coinvolgendo un pubblico sempre più ampio. Informazioni:

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Musicisti OSI VIOLINI Robert Kowalski Konzertmeister, Tamàs Major Konzertmeister, Walter Zagato Sostituto spalla, Vasyl Zatsikha Prima parte, Hans Liviabella Prima parte, Barbara Ciannamea-Monté Rizzi Sostituto prima parte, Denis Monighetti, Piotr Nikiforoff, Katie Vitalie, Fabio Arnaboldi, Duilio Galfetti, Irina Roukavitsina-Bellisario, Julia Didier, Marco Norzi, Vittorio Passerini, Ekaterina Valiulina VIOLE Jan Snakowski Prima parte, Ivan Vukčević Prima parte, Bianca Marin, Sostituto prima parte, Aurélie Adolphe, Andriy Burko VIOLONCELLI Johann Sebastian Paetsch Prima parte, Luca Magariello Prima parte, Felix Vogelsang Sostituto prima parte, Vanessa Hunt Russell CONTRABBASSI Enrico Fagone Prima parte, Jonas Villegas Prima parte, Erick Martinez Olivo, Sostituto prima parte FLAUTI Bruno Grossi Prima parte, Alessandra Russo Prima parte OBOI Federico Cicoria Prima parte, Marco Schiavon Prima parte CLARINETTI Paolo Beltramini Prima parte, Corrado Giuffredi Prima parte FAGOTTI Alberto Biano Prima parte, Mathieu Brunet Prima parte CORNI Zora Slokar Prima parte, Vittorio Ferrari Prima parte TROMBE Sébastien Galley Prima parte, Serena Basandella Prima parte TIMPANI Louis Sauvêtre Prima parte

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Oggi suonano VIOLINI I Robert Kowalski Konzertmeister, Hana Kotkova* Sostituto spalla, Marco Norzi, Djafer Djaferi*, Piotr Nikiforoff, *, Ildikò Nemes*, Vittorio Passerini, Magdalena Langmann*, Edouard Mätzener, Stefan Glaus*

VIOLINI II Hans Liviabella Prima parte, Vasyl Zatsikha, Irina Roukavitsina-Bellisario, Mirela Lico*, Dmitriy Askerov*, Ludovica Lorenzini*t, Andrea Mascetti*, Leonard Simaku* VIOLE Ivan Vukčević Prima parte, Bianca Marin, Andriy Burko, Giulia Panchieri*, Nathalie Gazelle*, Silas Zschocke*

VIOLONCELLI Luca Magariello Prima parte, Johann Sebastian Paetsch, Felix Vogelsang, Vanessa Hunt Russell, Fabio Fausone*, Lorenza Baldo* CONTRABBASSI Jonas Villegas Prima parte, Erick Martinez Olivo, Samuel Alcantara*, Miguel Jimenez* FLAUTI Alessandra Russo Prima parte, Irene Lucci*, Laura Farneti* OBOI Marco Schiavon Prima parte, Vittorio Buongiorno*

CLARINETTI Paolo Beltramini Prima parte, Corrado Giuffredi FAGOTTI Alberto Biano Prima parte, Orazio Lodin*

CORNI Zora Slokar Prima parte, Loris Antiga*, Vittorio Ferrari, Giuseppe Russo* TROMBE Sébastien Galley Prima parte, Serena Basandella

TROMBONI Eugenio Abbiatici*, Floriano Rosini*, Fabio Costa* TUBA Rino Ghiretti*

TIMPANI Louis Sauvêtre Prima parte

PERCUSSIONI Danilo Grassi*, Paolo Nocentini*

*sostituti e aggiunti

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L’OSI in Tournée Stadtcasino Basilea 14 febbraio 19.30

Markus Poschner direttore Jan Lisiecki pianoforte

S. Prokof’ev Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 P. I. Čajkovskij Sinfonia n. 6 Patetica

L’Orchestra della Svizzera italiana e Markus Poschner porteranno la sinfonia Patetica, nella particolare rilettura del progetto Tracce, in un’importante tournée che culminerà la sera del 18 febbraio nella celebre Sala dorata del Musikverein di Vienna (pagina a fronte). La prima tappa si svolgerà lunedì 14 febbraio alle ore 19.30 allo Stadtcasino di Basilea e sarà una replica del concerto di questa sera, con il pianista Jan Lisiecki nel Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra di Prokof’ev. È invece purtroppo stata annullata, per i rischi legati alla pandemia, la tappa prevista il 16 febbraio al Prinzregententheater di Monaco di Baviera (a lato), dove l’OSI avrebbe dovuto suonare insieme al violoncellista Daniel Müller-Schott (concerto di Schumann), riproponendo la Patetica nella seconda parte del programma. 14


Musikverein Vienna 18 febbraio 19.30

Markus Poschner direttore Rodolfo Leone pianoforte

L. van Beethoven Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 Imperatore P. I. Čajkovskij Sinfonia n. 6 Patetica

Confermato invece il concerto del 18 febbraio a Vienna, nella splendida cornice della Sala dorata del Musikverein (sopra), la stessa che si ammira ogni anno in mondovisione per il concerto di Capodanno. Per l’Orchestra della Svizzera italiana è il secondo invito ad esibirsi su uno dei palcoscenici più prestigiosi del mondo, dopo quello del giugno 2018, sempre col suo direttore principale Markus Poschner. In questa occasione, oltre alla sinfonia Patetica del progetto Tracce - Čajkovskij, l’OSI si esibirà insieme al solista Rodolfo Leone nel celebre Concerto n. 5 Imperatore di Beethoven.

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Istantanee da OSI al LAC 05 Tracce #02 9 dicembre 2021

Markus Poschner direttore Christian Tetzlaff violino

Il secondo concerto del progetto Tracce ha visto la prima esecuzione dell’opera multimediale Chants de fragilité di Andrea Molino, come preambolo al Concerto per violino di Čajkovskij nell’interpretazione di Christian Tetzlaff (sopra). Nella seconda parte, la Prima sinfonia di Čajkovskij. Il preambolo è stato eseguito in un gioco di rimandi fra il Konzertmeister Robert Kowalski, i musicisti OSI, riprese video girate in Romandia al castello di Chillon (vedi pag. successiva) e la presenza, tra il pubblico, di 16 giovani violinisti del Conservatorio (foto a lato). (© OSI /L. Sangiorgi)


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Vari momenti delle riprese al castello di Chillon (VD), nei luoghi in cui Čajkovskji compose il Concerto per violino, con Christian Tetzlaff e Robert Kowalski. Le riprese, effettuate dagli studenti del CISA nell’ambito di Tracce#02, sono confluite nell’opera multimediale di Andrea Molino (a lato, con Tetzlaff), introduttiva al Concerto per violino.

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Prossimamente...

Orchestra della Svizzera italiana

Krzysztof Urbański direttore Kian Soltani violoncello

LAC — Lugano 24 febbraio 2022 20.30 OSI al LAC 07

Prevendita e riservazioni: www.osi.swiss


AMICI DELL’ORCHESTRA DELLA SVIZZERA ITALIANA

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Iscrizioni su osi.swiss/it/amici o utilizzando il tagliando allegato

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Galleria Anfitrite, Lugano Ottici Bistoletti, Lugano Gioielleria @ Berardi 1999, Lugano Farmacia Internazionale Bordoni, Lugano Quartiere Maghetti, Lugano 22


Finanziatori OSI

Altri Comuni Bellinzona Chiasso Locarno Mendrisio

SRG SSR e RSI sostengono l’OSI in qualità di acquirenti di prestazioni

Sponsor Principale Iniziative per bambini e famiglie e sponsor di serata Musikvermittlung sowie Jugend- und Talentförderung Eine kulturelle Stiftung

OSI – Locarno Film Festival Sponsor di serata

Hospitality Partner

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Markus Poschner direttore

Jan Lisiecki pianoforte

Orchestra della Svizzera italiana

Prokof’ev

Concerto per pianoforte n. 2

Čajkovskij Sinfonia n. 6

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