Programma di sala OSI 30.03.2023

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RYSANO

GIO 30.03.23 20.30 osi.swiss Gergely Madaras Direttore Maxim Rysanov Viola LAC Lugano
della Svizzera italiana
Orchestra

Il canto

canto del cigno

Caro Pubblico, è per me un onore essere stasera qui in mezzo a voi, per proporvi con l’OSI e il Maestro Madaras un capolavoro affascinante per il mio strumento, il Concerto per viola del compositore ungherese Béla Bartók, uno dei miei concerti preferiti.

Fu commissionato a Bartók negli Stati Uniti, dove si era rifugiato, dal famoso virtuoso della viola William Primrose, prima parte nell’orchestra di Toscanini. Bartók studiò a fondo le possibilità dello strumento, esplorandone molto frequentemente il registro più grave.

Permeò la pagina di sonorità magiare, atmosfere che mi sono familiari e che sento “mie” anche per aver trascorso molto tempo in Ungheria (da quando ho sposato mia moglie, ungherese).

Il Concerto è giunto fino a noi grazie al lavoro del violista ungherese Tibor Serly, che riuscì a completarlo a partire dai quattordici fogli di bozze non numerate lasciate da Bartók al momento della morte.

A Serly è toccato dunque rendere possibile l’esecuzione del “canto del cigno” di uno dei più grandi musicisti del ventesimo secolo.

Buon ascolto!

MaximRysanov

Orchestra della Svizzera italiana

Diretta radiofonica su RSI Rete Due (rsi.ch/rete-due)

Con il sostegno di

OSI in Tournée tuns contemporans Sabato 1. aprile 2023 ore 19.00 Theater Chur, Coira

Gergely Madaras Direttore Maxim Rysanov Viola

Oscar Bianchi (*1975)

Exordium per orchestra (2015; brano commissionato da OSI nel 2013)

11’ 21’

Béla Bartók (1881 – 1945)

Concerto per viola e orchestra op. postuma (1945, compl. Tibor Serly)

Joseph Haydn (1732 – 1809)

Sinfonia n. 26 in re minore Hob. I.26

Lamentatione (1765)

I. Allegro assai con spirito

II. Adagio

III. Minuetto – Trio

I. Moderato II. Adagio religioso III. Allegro vivace 17’ 12’

György Ligeti (1923 – 2006)

Concert Românesc (1951)

I. Andantino

II. Allegro vivace

III. Adagio ma non troppo

IV. Molto vivace

Oscar Bianchi

Exordium per orchestra

Prima esecuzione Lugano, OSI al LAC , 24 novembre 2016. OSI, direttore Markus Poschner (brano commissionato da OSI nel 2013 nell’ambito del progetto Œuvres Suisses)

Oscar Bianchi ha concepito Exordium come l’ouverture di un ciclo orchestrale basato sull’arte della retorica. «La musica –nota il compositore svizzero-italiano - in quanto espressione esistenziale che abbraccia il sociale quanto l’intellettuale, può contribuire al processo di consapevolezza attraverso la condivisione di nuove forme di linguaggio, ma soprattutto di nuovi atteggiamenti d’ascolto».

Béla Bartók

Concerto per viola e orchestra op. postuma (compl. Tibor Serly)

Prima esecuzione Minneapolis, 2 dicembre 1949.

Direttore Antal Dorati, solista William Primrose

Peter Bartók, figlio del compositore, chiese a Zoltán Kodály, famoso collega del padre, di ricostruire il Concertoperviola , lasciato incompiuto alla morte e proposto in una prima ricostruzione dal violista Serly. Kodály non volle toccare la bozza, sancendo che una versione definitiva del concerto forse non esisterà mai: la sua luce, semmai, ci verrà attraverso i filtri di chi provò a completarlo.

Joseph Haydn

Sinfonia n. 26 in re minore Hob. I.26 Lamentatione

Prima esecuzione non nota

Il primo biografo A. C. Dies chiese ad Haydn se la sua musica strumentale non nascesse per caso a partire da una trama testuale. «Raramente» fu la risposta di Haydn, che spiegò: «Nella musica strumentale ho l’abitudine di lasciare libero corso alla mia fantasia puramente musicale. Mi sovviene un’eccezione nell’Adagio di una sinfonia, dove ho preso per tema una conversazione fra Dio e un peccatore».

György Ligeti

Concert Românesc

Prima esecuzione

Gibraltar (Wisconsin), 21 agosto 1971. Direttore Thor Johnson

«Sono cresciuto in Transilvania fra ungheresi – ricordava Ligeti -. A tre anni ho scoperto il folclore rumeno; la prima volta ascoltando i corni delle Alpi della Carpazia, un›altra volta incontrando “streghe” rumene mascherate – portavano una cappa in pelle di capra, maschere cornute e suonavano violino e cimpoi (una specie di cornamusa). Imitavano gli spiriti demoniaci della foresta transilvana».

Exordium e cartoline magiare

Nelle istituzioni retoriche, l’exordium ha la funzione di inizio del discorso: dunque al brano del compositore svizzero-italiano Oscar Bianchi spetta la posizione di ouverture con l’intento di «smascherare, attraverso l’introspezione e il senso critico sviluppati dalla retorica, la manipolazione mediatica e il becero populismo che corrodono e minacciano la percezione del sensibile. Riscoprire la possibile lucidità del trasmettere mi sembra un’operazione oggi più che mai necessaria, un imperativo morale da perseguire come artista e cittadino».

Dopo ’l’esordio’, comincia un viaggio musicale in terra d’Ungheria con l’incompiuto Concerto per viola di Béla Bartók, affidato per il completamento al violista Tibor Serly. Ideato in tre movimenti collegati da interludi, presenta un primo tempo, indicato Moderato , immerso in un clima di caldo lirismo

prossimo all’Allegro non troppo del secondo Concerto per violino. Il tema iniziale dal sapore modale alimenterà il materiale dei movimenti successivi: tema base del ternario movimento Lento (Serly lo ha indicato Andante religioso) e tema principale con l’aria di cornamusa del finale (Serly: Allegro vivace), un corto rondò ispirato alle vigorose danze popolari rumene in progressione agogica, dove compare anche una melodia scozzese (GinaBody MeetaBody,Comin’throtheRye) modificata nel ritmo e nel profilo modale.

Anche Franz Joseph Haydn fu profondamente influenzato dalla musica popolare magiara che lo circondava alla corte del principe Esterházy. Nelle sue sinfonie ha utilizzato però anche materiale di provenienza “sacra”, come nella Sinfonia n. 26 in re minore che un manoscritto conservato nel monastero agostiniano di Herzogenburg colle-

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ga nei primi due tempi ad una Passio e Lamentatio . Inoltre, in un passaggio declamatorio del secondo tema dell’Allegroassaiconspirito , compare l’indicazione Evang[elista]; in un altro passo la ieratica melodia è indicata Crist[us]; le furiose scale ascendenti di semicrome imitano i crucifige della folla recando Jud[aei]. Prima della succinta chiusa (un serioso Minuetto con Trio), il quieto, solenne, calmo Adagio in fa maggiore, ispirato alle Lamentationes Jeremiae Prophetae , elabora come motivo principale la melodia legata alla figura del Cristo, legando così tematicamente Passio e Lamentatio .

Come Bartók, anche György Ligeti (di cui quest’anno ricorre il centenario dalla nascita, con tutta una serie di iniziative cui partecipa anche l’Orchestra della Svizzera italiana – cfr. pag. 16 “Focus Ligeti”) nutriva «profondo affetto per la musica popolare e

per tutta la cultura della lingua rumena in generale». Il Concerto Românesc ne è il riflesso, essendo «basato su tutta una serie di melodie popolari rumene notate ascoltando dischi di cera e utilizzando giri armonici correnti nella musica contadina rumena, utilizzati maniera stilizzata». «Questa composizione è uno dei pezzi “camuffati” con i quali tentavo di sfuggire ai diktat del realismo socialista impostomi. Benché fosse conforme, il pezzo fu dichiarato “politicamente scorretto” a causa di qualche dissonanza vietata (un fa diesis in un contesto di fa maggiore): che uno scherzo tonale anodino potesse essere denunciato come “attentato alla sicurezza dello Stato” sembra impensabile ad un uditorio d’oggi, ma all’epoca fu immediatamente vietato e suonato solo qualche decennio più tardi».

Particolarità

«A cinque anni – ricorda Madaras - mio padre mi portò a conoscere uno dei tipici saloni da ballo tzigani e ne rimasi affascinato. Mi portarono ad una scuola di folclore in cui mi diedero subito un violoncello dicendomi: “Vieni a suonare con noi!” Così fui iniziato alla musica. Poi proseguii con il violino e in parallelo cominciai a seguire una formazione classica. Ero l’unico che avesse due formazioni: determinante nella cultura tzigana era imparare ascoltando qualcuno che suona e guardando come si fa. È pratica pura e diretta della vista e dell’udito, senza la mediazione della partitura. Non si impara la lettura del pentagramma. Quello ’tzigano’ fu senza dubbio un inizio molto fecondo e interessante che ha segnato il mio modo di sentire».

Riconoscimenti

Sir Charles Mackerras Fellow English National Opera 2012-4

Besançon International Competition for Young Conductors, finalista 2011

Junior Prima Prize (Ungaria) 2011

Seiji Ozawa Fellowship Tanglewood 2009

RUOLI ATTUALI

Direttore Orchestre Philharmonique

Royal Liège

Fondatore IKZE Festival musica

contemporanea (Ungheria)

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Gergely Madaras

RUOLO Direttore NASCITA 13.08.1984 11

Maxim Rysanov

STRUMENTO Viola NASCITA Kramatorsk (Ucraina), 09.06.1978 12

«La viola è uno strumento molto vibrante, con una grande gamma di colori. Il processo di ricerca dei colori giusti mi rende felice. È come la mia personalità, che ama i cambiamenti e le cose nuove: non posso stare più di una settimana nello stesso luogo. La viola è la voce dell’anima: ha un timbro meno aperto del violino ed è per questo che è molto più misteriosa. La chiamo “voce dell’anima” perché, rispetto al violino, dà un risultato molto più vero rispetto alla qualità del suono che l’interprete produce».

Particolarità Riconoscimenti

Gramophone Young Artist of The Year

Award 2008

BBC Radio 3 New Generation Award 2007

Concours de Genève 2005

Concorso Lionel Tertis Port Erin (UK) 2003

Concorso Valentino Bucchi Perugia 1995

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© OSI / Kaupo Kikkas

Orchestra residente al LAC, l’OSI prosegue il suo cammino di successo sotto la bacchetta di Markus Poschner, direttore principale dal 2015.

Orchestra residente al LAC Lugano Arte e Cultura, l’OSI prosegue il suo cammino di successo sotto la bacchetta di Markus Poschner, direttore principale dal 2015. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le accoglienze entusiastiche di pubblico e critica nei maggiori teatri e sale di tutta Europa, dalla Sala dorata del Musikverein di Vienna alla Philharmonie di Berlino, dal Grosses Festspielhaus di Salisburgo alla Kölner Philharmonie di Colonia, dall’Opernhaus di Francoforte al Brucknerhaus di Linz. Da novembre 2022, direttore ospite principale dell’OSI è Krzysztof Urbański, succeduto in questo ruolo a Vladimir Ashkenazy. Due le rassegne principali di cui è regolarmente protagonista l’Orchestra a Lugano: la prima, OSI al LAC , si svolge da autunno a primavera nella Sala Teatro del LAC; la seconda, OSI in Auditorio , nella sede storica dell’Orchestra, l’Auditorio Stelio Molo RSI a Lugano Besso.

La ricca programmazione concertistica vede l’Orchestra collaborare, oltre che con Poschner, con diversi altri direttori e numerosi solisti di fama internazionale, sia nella Svizzera italiana sia al di fuori dei confini regionali: tra tutti si ricorda Martha Argerich, con cui l’OSI gode di un rapporto privilegiato da quasi 20 anni (in passato la grande pianista argentina ha scelto Lugano quale sede del Progettoche porta il suo nome).

osi.swiss

Nel contempo ha preso avvio una collaborazione stabile con la violoncellista Sol Gabetta, culminata in un nuovo prestigioso festival musicale pluriennale che si svolge a Lugano nel periodo di Pentecoste (Presenza , prima edizione nel 2022).

Altrettanto intensa l’attività discografica, in collaborazione con RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana: già insigniti del prestigioso premio internazionale ICMA nel 2018 per l’Integrale delle Sinfonie di Brahms (SONY Classical), l’OSI e Poschner hanno proseguito nella loro originale e intrigante produzione con una serie di CD dedicati alle opere inedite di Rossini. Sono inoltre di rilievo le coproduzioni operistiche e di balletto con il LAC e con diversi partner internazionali.

Straordinario infine l’impegno dell’OSI per i più giovani: oltre 11’000 bambini seguono ogni anno i concerti-spettacolo ideati per loro a maggio. Nella formazione musicale dei giovani l’OSI si qualifica per una stretta collaborazione a più livelli con la Scuola universitaria di Musica del Conservatorio della Svizzera italiana. Open air, cine-concerti e festival estivi -tra cui il Locarno Film Festival- completano la programmazione, coinvolgendo un pubblico sempre più ampio.

Informazioni: www.osi.swiss

osi.swiss

Orchestra della Svizzera italiana

Musicisti OSI

Violini

Robert Kowalski, Konzertmeister

Walter Zagato, Sostituto spalla

Vasyl Zatsikha, Prima parte

Hans Liviabella, Prima parte

Barbara Ciannamea-

Monté Rizzi, Sostituto prima parte

Denis Monighetti

Piotr Nikiforoff

Katie Vitalie

Fabio Arnaboldi

Duilio Galfetti

Irina Roukavitsina-Bellisario

Vittorio Passerini

Ekaterina Valiulina

Viole

Jan Snakowski, Prima parte

Ivan Vukčević, Prima parte

Bianca Marin, Sostituto prima parte

Aurélie Adolphe

Andriy Burko

Violoncelli

Johann Sebastian Paetsch, Prima parte

Luca Magariello, Prima parte

Felix Vogelsang, Sostituto prima parte

Vanessa Hunt Russell

Contrabbassi

Enrico Fagone, Prima parte

Jonas Villegas, Prima parte

Erick Martinez Olivo, Sostituto prima parte

Flauti

Bruno Grossi, Prima parte

Alessandra Russo, Prima parte

Oboi

Federico Cicoria, Prima parte

Marco Schiavon, Prima parte

Clarinetti

Paolo Beltramini, Prima parte

Corrado Giuffredi, Prima parte

Fagotti

Alberto Biano, Prima parte Enrico Bassi, Prima parte

Corni

Zora Slokar, Prima parte Vittorio Ferrari, Prima parte

Trombe

Sébastien Galley, Prima parte

Serena Basandella, Prima parte

Timpani

Louis Sauvêtre, Prima parte

Oggi suonano

Violini I

Robert Kowalski, Konzertmeister

Walter Zagato

Denis Monighetti

Katie Vitalie

Ekaterina Valiulina

Vittorio Passerini

Alessandro Milano*

Mirela Lico*

Vincenzo Quaranta*

Violini II

Hans Liviabella, Prima parte

Vasyl Zatsikha

Barbara CiannameaMonté Rizzi

Fabio Arnaboldi

Duilio Galfetti

Irina Roukavitsina-Bellisario

Sebastian Canellis-Olier*

Viole

Ivan Vukčević, Prima parte

Bianca Marin

Andriy Burko

Aurélie Adolphe

Diego Piccioni*

Violoncelli

Johann Sebastian Paetsch, Prima parte

Felix Vogelsang

Vanessa Hunt Russell

Fabio Fausone*

Contrabbassi

Jonas Villegas, Prima parte

Enrico Fagone

Erick Martìnez Olivo

Flauti

Alessandra Russo, Prima parte

Bruno Grossi

Lucilla Piccioni Grossi*

Oboi

Marco Schiavon, Prima parte

Federico Cicoria

Clarinetti

Paolo Beltramini, Prima parte

Corrado Giuffredi

Stefano Bergamini*

Fagotti

Alberto Biano, Prima parte

Enrico Bassi

Corni

Zora Slokar, Prima parte

Vittorio Ferrari

Federica Bazzini*

Tromba

Serena Basandella, Prima parte

Sébastien Galley

Niccolò Gaudenzi*

Tromboni

Eugenio Abbiatici*

Floriano Rosini*

Tuba

Rino Ghiretti*

Timpani

Louis Sauvêtre, Prima parte

Percussioni

Danilo Grassi*

Paolo Nocentini*

Pianoforte

Alexander Mathas*

Clavicembalo

Giulio Mercati*

*sostituti e aggiunti

Focus Ligeti

Lugano 2023

“per il centenario dalla nascita”
© photo Schott Music_ HJ Kropp

A pranzo con l’OSI

1904 2023

Lunch with OSI ore 12:30 | LAC Lugano

Music behind the scenes

Markus Poschner, direttore

Musiche di P. I. Čajkovskij

Info e iscrizioni www.osi.swiss
osi.swiss/beconnected

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Concerto del Venerdì Santo

VENERDÌ 7 APRILE 2023 ORE 20.30

CHIESA COLLEGIATA BELLINZONA

Gaetano Donizetti Messa di Requiem

Orchestra della Svizzera italiana

Coro della Radiotelevisione svizzera

Minji Kim soprano

Gabriella Sborgi contralto

Alessandro Fisher tenore

Marco Bussi basso

Carlo Lepore basso

Diego Fasolis direttore

Prova generale 6 aprile 2023 . ore 20.30

Prevendita www.osi.swiss

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Una produzione di Con il sostegno di In collaborazione con

Orchestra della Svizzera italiana

MANFRED

GIO 20.04.23 20.30

osi.swiss
LAC Lugano Musiche di Bianchi, Čajkovskij Markus Poschner Direttore

Partner

Galleria Anfitrite, Lugano

Farmacia Internazionale Bordoni, Lugano

Quartiere Maghetti, Lugano

SRG SSR e RSI sostengono l’OSI in qualità di acquirenti di prestazioni

SPONSOR

Sponsor Principale

Iniziative per bambini e famiglie e sponsor di serata

GOETHE-STIFTUNG

FÜR KUNST UND WISSENSCHAFT

Sponsor di serata

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Eine kulturelle Stiftung

OSI – Locarno Film Festival

Hospitality Partner

Finanziatori OSI
Altri Comuni Bellinzona Chiasso Mendrisio

Fondazione per l’Orchestra della Svizzera italiana

osi@osi.swiss

www.osi.swiss

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