Programma di sala OSI 16.02.2023

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KOB KINA

GIO
osi.swiss
16.02.23 20.30
Charles Dutoit
Direttore Anastasia Kobekina Violoncello LAC Lugano Orchestra della Svizzera italiana

Il mio Stradivari nato prima di Haydn

Caro Pubblico, il concerto per violoncello di Haydn che vi presentiamo questa sera è per me come un concentrato di luce, gioia, atmosfere scintillanti. La tonalità di do maggiore è quella della semplicità e della luminosità e, non a caso, fa risuonare gli strumenti ad arco più di qualsiasi altra tonalità.

Il Concerto n. 1 in do maggiore di Haydn è probabilmente il più grande fra tutti i concerti classici scritti per violoncello: così virtuosistico e allo stesso tempo così spiritoso e spensierato. Amo eseguirlo col mio violoncello barocco con corde di budello, per ricreare un feeling con il mondo sonoro dell’epoca. Tuttavia, dato che le moderne sale da concerto non sono sempre adatte a mettere in scena strumenti ad arco del XVIII secolo, per voi suonerò con corde di metallo, ma su un violoncello Stradivari dell’anno 1698, cioè su uno strumento costruito ben 34 anni prima che lo stesso Haydn nascesse. A pensarci, è incredibile.

Per me è anche il primo concerto a Lugano con l’Orchestra della Svizzera italiana e il Maestro Charles Dutoit: non vedo l’ora di fare musica assieme e condividerla con voi, caro pubblico, perché il destino della musica è proprio quello di essere condivisa: vive soltanto nel momento in cui ci siano almeno un musicista e un ascoltatore ad assaporarne la magia.

Buon concerto!

AnastasiaKobekina

Orchestra della Svizzera italiana

Evento dei Concerti RSI.

Diretta radiofonica su RSI Rete Due (rsi.ch/rete-due)

Con il sostegno di

Charles Dutoit Direttore Anastasia Kobekina Violoncello

15’

Arthur Honegger (1892 – 1955)

Sinfonia n. 2 per orchestra d’archi in re maggiore (1941)

Molto moderato. Allegro Adagio mesto

Vivace non troppo. Presto

Franz Joseph Haydn (1732 – 1809)

24’

Concerto per violoncello e orchestra n. 1 in do maggiore Hob. VIIb:1 (1760-65)

Moderato

Adagio

Allegro molto

36’

Richard Strauss (1864 – 1949)

Il borghese gentiluomo. Suite per orchestra op. 60 (1919)

Ouverture all’atto I

Minuetto – moderato assai

Il maestro di scherma – animato assai

Entrata a danza dei sarti – vivace

Il minuetto di Lully – molto moderato

Courante – vivace assai

Entrata di Cleonte (da Lully) - in tempo moderato

Preludio all’atto II

Le dîner (Tafelmusik e danza dei garzoni di cucina) – moderato alla marcia, allegro molto, allegretto, andante, moderato, presto

Arthur Honegger

Sinfonia n. 2 per orchestra d’archi in re maggiore

Prima esecuzione

Zurigo, 18 maggio 1942. Collegium Musicum, direttore Paul Sacher

Lo strazio della guerra in una Sinfonia per archi che si riallaccia alla solidità formale del primo Ottocento, ma con un’inquietudine espressiva tutta novecentesca.

Franz Joseph Haydn

Concerto per violoncello e orchestra n. 1 in do maggiore Hob. VIIb:1

Prima esecuzione moderna

Praga, 19 maggio 1962. Orchestra della Radio Cecoslovacca, direttore Charles Mackerras, solista Milos Sádlo

Riscoperto soltanto nel 1961, ben duecento anni dopo la sua composizione, questo Concerto per violoncello è diventato un caposaldo del repertorio per la perfetta alternanza di virtuosismo e cantabilità, eleganza e intimità.

Richard Strauss

Il borghese gentiluomo. Suite per orchestra op. 60

Prima esecuzione

Vienna, Prinz-Eugen Palais, 31 gennaio 1920. Wiener Philharmoniker, direttore Richard Strauss

Dopo il fallito esperimento di unire musiche di scena e opera lirica, Strauss

recupera le prime per una Suite orchestrale che evoca un Settecento in realtà saldamente legato, a livello stilistico, al “suo” Novecento.

Fra Classico e Neoclassico

La storia della musica è fatta di “scuole” e di opposizioni ad esse, con andamento ondulatorio: questo vale anche per Arthur Honegger, nato nel 1892 a Le Havre da genitori svizzeri e oggi noto come membro del Gruppo dei Sei, il cui obiettivo era reagire sia alla moda wagneriana che a quella, più recente, debussiana. Ognuno dei Sei lo fece però a modo suo, e Honegger decise di ristabilire un ponte con la solidità formale di Bach, Beethoven e Brahms: una specie di tessuto connettivo ben avvertibile anche in questa Seconda sinfonia, portata a termine in piena Seconda Guerra mondiale ma iniziata, con una serie di appunti, fin dal 1936, quando Paul Sacher avanzò la richiesta di un brano per il decennale della sua Orchestra da Camera di Basilea. La forma in tre movimenti era d’obbligo, così come i principi ispiratori, da Honegger stesso chiariti in una lettera: condensazione della forma; ricerca di temi sufficientemente caratterizzati da catturare l’attenzione dell’ascoltatore; assenza di programmi o concetti

filosofico/letterari. Il primo movimento vive del contrasto tra il lamento angoscioso della viola solista e una sezione più spedita, dall’andamento fortemente ritmico, mentre il secondo riprende lo spunto iniziale della viola ampliandolo fino ad una dimensione tragica, che percorre l’intera orchestra d’archi fino al silenzio. Anche il Finale sfrutta la stessa tecnica di “accrescimento emotivo”, che culmina nell’intervento della tromba (indicata adlibitum) nelle ultime note del corale conclusivo, raddoppiando i violini primi.

La storia del Concerto per violoncello in do di Haydn è invece singolare: risalente probabilmente al 1765 (l’anno prima che Haydn sostituisse Gregor Werner come maestro di cappella della famiglia Esterházy) e composto per Joseph Weigl, violoncellista di corte degli Esterházy, questo Concerto venne creduto perduto fino al 1961, quando il musicologo cecoslovacco Oldrich Pulkert, bibliotecario del Museo Nazionale di Praga, ne rinvenne una copia settecentesca in una raccolta di mano-

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scritti del XVIII secolo ivi conservata (la “collezione Radenin”). La nuova “prima” si tenne il 19 maggio dell’anno successivo e il Concerto ebbe subito un successo tale da renderlo, in breve, uno dei capisaldi del repertorio dei violoncellisti, affascinati dalla morbida, malinconica cantabilità dell’Adagio centrale così come dal brillante virtuosismo del finale. Si tratta, in ogni caso, di una partitura affascinante anche per il suo porsi a metà fra stili e mondi: il Moderato iniziale oscilla tra la forma del concerto di epoca barocca, con un ritornello dell’orchestra che separa gli episodi solistici, e la forma classica, poi codificata dallo stesso Haydn, che prevede una variazione del tema ad ogni riproposta. Il citato Adagio è una semplice romanza, dalla spiccata, intima cantabilità, con l’orchestra ridotta ai soli archi (oboi e corni tacciono) che dialogano con il solista. Più convenzionale, ma non meno entusiasmante è il finale, un rondò spigliato che impegna il solista in difficili passaggi di agilità, in un clima sereno e senza increspature.

La Suite dalle musiche di scena per Il Borghese gentiluomo di Molière, infine, ha una storia complessa: dopo il successo del Rosenkavalier (1911), Strauss e Hofmannsthal pensano a un genere “ibrido”, ossia una rielaborazione teatrale della commedia di Molière con musiche originali (o ispirate a quelle originali di Lully), cui segue un’opera lirica fatta rappresentare dal protagonista, il neoarricchito Monsieur Jourdain. Questa convivenza fra generi diversi non piacque però al pubblico di Stoccarda nel 1912: Strauss quindi separò opera e commedia, scrisse un nuovo prologo per l’opera e in questa nuova veste AriadneaufNaxosandò in scena a Vienna nel 1916. I nove numeri più importanti delle musiche per la commedia, però, vennero riutilizzati proprio per questa Suite da concerto che, sotto la sua veste fintamente arcaicizzante, rivela lo stile dello Strauss migliore, nella freschezza delle linee e nel vigoroso andamento della scrittura orchestrale, arricchita da un’ampia sezione di fiati, un pianoforte e un’arpa.

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RUOLI ATTUALI

Direttore ospite principale Filarmonica di San Pietroburgo

Co-direttore Festival MISA Shangai

Direttore musicale emerito Verbier Festival Orchestra

Membro onorario Maurice Ravel Foundation, Paris 2016

Membro onorario Igor Stravinskij Foundation, Genève 2015

Honorary Artistic Advisor Guangzhou

Opera House (Cina) –2012

Doctor of Music, Curtis Institute, Philadelphia 2012

Particolarità

«Penso che un concerto sia una combinazione di arte e di intrattenimento. Molti vanno a un concerto dopo una lunga giornata di lavoro per ascoltare la musica che amano. Dall’altro abbiamo la responsabilità di occuparci dei compositori moderni, di informare il pubblico delle cose nuove, e se solo dieci persone alla fine di un concerto dicono di aver imparato qualcosa di nuovo, allora un obiettivo è raggiunto».

Riconoscimenti

Premio Una vita nella musica , Venezia 2022

Gold Medal Royal Philharmonic Society, London 2017

Lauréat Fondation Vaudoise pour la Culture, Lausanne 2016

Special Contribution Award,18th Shanghai

International Arts Festival 2016

Lifetime Honorary Professor Nanjing University of the Arts, Cina 2016

Koussevitzky Artist, Boston Symphony Orchestra (Tanglewood) 2016

Lifetime Achievement Award – ICMA,

Varsavia 2014

Tribute - The Musical Fund Society of Philadelphia 2013

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Charles Dutoit

Losanna, 07.10.1936

RUOLO Direttore NASCITA
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Anastasia Kobekina

STRUMENTO Violoncello NASCITA Yekaterineburg (Russia), 27.08.1994 12

«Musicalmente mi sono formata in Russia [al Conservatorio di Mosca], Germania [alla Kronberg Academy in Assia] e poi mi sono perfezionata in Francia [con Jerome Pernoo a Parigi]: è difficile dire quale “scuola” rappresenti maggiormente il mio modo di suonare. Spero in un buon mix! La mia ricerca è orientata verso un suono il più espressivo possibile, che possa parlare al cuore e all’immaginazione delle persone».

Particolarità Riconoscimenti

Borletti-Buitoni Trust Award 2022

Čajkovskij International Competition III premio 2019

George Enescu Competition Bucarest 2016

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© OSI / Kaupo Kikkas

Orchestra residente al LAC, l’OSI prosegue il suo cammino di successo sotto la bacchetta di Markus Poschner, direttore principale dal 2015.

Orchestra residente al LAC Lugano Arte e Cultura, l’OSI prosegue il suo cammino di successo sotto la bacchetta di Markus Poschner, direttore principale dal 2015. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le accoglienze entusiastiche di pubblico e critica nei maggiori teatri e sale di tutta Europa, dalla Sala dorata del Musikverein di Vienna alla Philharmonie di Berlino, dal Grosses Festspielhaus di Salisburgo alla Kölner Philharmonie di Colonia, dall’Opernhaus di Francoforte al Brucknerhaus di Linz. Da novembre 2022, direttore ospite principale dell’OSI è Krzysztof Urbański, succeduto in questo ruolo a Vladimir Ashkenazy. Due le rassegne principali di cui è regolarmente protagonista l’Orchestra a Lugano: la prima, OSIalLAC , si svolge da autunno a primavera nella Sala Teatro del LAC; la seconda, OSIinAuditorio , nella sede storica dell’Orchestra, l’Auditorio Stelio Molo RSI a Lugano Besso. La ricca programmazione concertistica vede l’Orchestra collaborare, oltre che con Poschner, con diversi altri direttori e numerosi solisti di fama internazionale, sia nella Svizzera italiana sia al di fuori dei confini regionali: tra tutti si ricorda Martha Argerich, con cui l’OSI gode di un rapporto privilegiato da quasi 20 anni (in passato la grande pianista argentina ha scelto Lugano quale sede del Progetto che porta il suo nome). Nel

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contempo ha preso avvio una collaborazione stabile con la violoncellista Sol Gabetta, culminata in un nuovo prestigioso festival musicale pluriennale che si svolge a Lugano nel periodo di Pentecoste (Presenza , prima edizione nel 2022).

Altrettanto intensa l’attività discografica, in collaborazione con RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana: già insigniti del prestigioso premio internazionale ICMA nel 2018 per l’Integrale delle Sinfonie di Brahms (SONY Classical), l’OSI e Poschner hanno proseguito nella loro originale e intrigante produzione con una serie di CD dedicati alle opere inedite di Rossini. Sono inoltre di rilievo le coproduzioni operistiche e di balletto con il LAC e con diversi partner internazionali.

Straordinario infine l’impegno dell’OSI per i più giovani: oltre 11’000 bambini seguono ogni anno i concerti-spettacolo ideati per loro a maggio. Nella formazione musicale dei giovani l’OSI si qualifica per una stretta collaborazione a più livelli con la Scuola universitaria di Musica del Conservatorio della Svizzera italiana. Open air, cine-concerti e festival estivi -tra cui il Locarno Film Festival- completano la programmazione, coinvolgendo un pubblico sempre più ampio.

Informazioni: www.osi.swiss

osi.swiss

Orchestra della Svizzera italiana

Musicisti OSI

Violini

Robert Kowalski, Konzertmeister

Walter Zagato, Sostituto spalla

Vasyl Zatsikha, Prima parte

Hans Liviabella, Prima parte

Barbara Ciannamea-Monté Rizzi, Sostituto prima parte

Denis Monighetti

Piotr Nikiforoff

Katie Vitalie

Fabio Arnaboldi

Duilio Galfetti

Irina Roukavitsina-Bellisario

Vittorio Passerini

Ekaterina Valiulina

Viole

Jan Snakowski, Prima parte

Ivan Vukčević, Prima parte

Bianca Marin, Sostituto prima parte

Aurélie Adolphe

Andriy Burko

Violoncelli

Johann Sebastian Paetsch, Prima parte

Luca Magariello, Prima parte

Felix Vogelsang, Sostituto prima parte

Vanessa Hunt Russell

Contrabbassi

Enrico Fagone, Prima parte

Jonas Villegas, Prima parte

Erick Martinez Olivo, Sostituto prima parte

Flauti

Bruno Grossi, Prima parte

Alessandra Russo, Prima parte

Oboi

Federico Cicoria, Prima parte

Marco Schiavon, Prima parte

Clarinetti

Paolo Beltramini, Prima parte Corrado Giuffredi, Prima parte

Fagotti

Alberto Biano, Prima parte

Enrico Bassi, Prima parte

Corni

Zora Slokar, Prima parte

Vittorio Ferrari, Prima parte

Trombe

Sébastien Galley, Prima parte

Serena Basandella, Prima parte

Timpani

Louis Sauvêtre, Prima parte

Oggi suonano

Violini I

Robert Kowalski, Konzertmeister

Walter Zagato

Ekaterina Valiulina

Piotr Nikiforoff

Katie Vitalie

Denis Monighetti

Vittorio Passerini

Hana Kotkova*

Mirela Lico*

Violini II

Hans Liviabella, Prima parte

Vasyl Zatsikha

Barbara Ciannamea-Monté Rizzi

Fabio Arnaboldi

Duilio Galfetti

Irina Roukavitsina-Bellisario

Fiorenza De Donatis*

Viole

Ivan Vukčević, Prima parte

Bianca Marin

Andriy Burko

Aurélie Adolphe

Diego Piccioni*

Violoncelli

Johann Sebastian Paetsch, Prima parte

Felix Vogelsang

Vanessa Hunt Russell

Màtyàs Major*

Contrabbassi

Jonas Villegas, Prima parte

Erick Martìnez Olivo

Klaudia Baca*

Flauti

Bruno Grossi, Prima parte

Alessandra Russo

Oboi

Marco Schiavon, Prima parte

Federico Cicoria

Clarinetti

Paolo Beltramini, Prima parte Corrado Giuffredi

Fagotti

Alberto Biano, Prima parte

Enrico Bassi

Corni

Zora Slokar, Prima parte

Vittorio Ferrari

Tromba

Serena Basandella, Prima parte

Trombone

Fabio Costa*

Timpani

Louis Sauvêtre, Prima parte

Percussioni

Danilo Grassi*

Paolo Nocentini*

Alessandro Carobbi*

Andrea Carattino*

Pianoforte

Roberto Arosio*

Arpa

Maria Gamboz*

*sostituti e aggiunti

OSI@ VANILLA MA 14.03 CONNECTED

DIRETTORE MARKUS POSCHNER

VANILLA BE CONNECTED

IN COLLABORAZIONE CON: MUSICHE DI CAJKOVSKIJ, REICH ORCHESTRA DELLA SVIZZERA ITALIANA

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osi.swiss/amici
Designed by
JULI GEN Sponsor di serata Orchestra dellaa Svizzera italiana GIO 02.03.23 20.30 Musiche di Dvořák, Beethoven osi.swiss Krzysztof Urbański Direttore Julia Hagen Violoncello LAC Lugano

OSI in San Biagio

GIOVEDÌ 9 MARZO 2023

ORE 20.30 BELLINZONA

Orchestra della Svizzera italiana

Holly Hyun Choe direttore

Maria Ioudenitch violino

Musiche di Mendelssohn, Wagner e Mozart

variante agenzia creativa Con il sostegno di Una produzione di
Prevendita www.osi.swiss

PARTNER

Galleria Anfitrite, Lugano

Farmacia Internazionale Bordoni, Lugano

Quartiere Maghetti, Lugano

SRG SSR e RSI sostengono l’OSI in qualità di acquirenti di prestazioni

SPONSOR

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Iniziative per bambini e famiglie e sponsor di serata

GOETHE-STIFTUNG

FÜR KUNST UND WISSENSCHAFT

Sponsor di serata

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OSI – Locarno Film Festival

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FINANZIATORI OSI
Altri Comuni Bellinzona Chiasso Mendrisio

ANASTASIA

Via Canevascini 5 6900 Lugano, Switzerland osi@osi.swiss www.osi.swiss
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