Orchestra della Svizzera italiana
Gabriel Fauré
Pelléas et Mélisande Suite op. 80
Prima esecuzione
Parigi, Concerts Lamoureux, 3 febbraio 1901. Direttore Camille Chevillard Fauré era piuttosto indifferente all’orchestrazione delle sue opere, per questo affidò la realizzazione delle musiche di scena di Pelléas et Mélisande all’allievo Charles Koechlin, salvo poi ampliare, in vista dell’esecuzione della Suite ai Concerti Lamoureux, la versione cameristica originale per una grande formazione sinfonica: fiati a due, quattro corni, due trombe, timpani, due arpe e quintetto d’archi.
Wolfgang Amadeus Mozart
Concerto per pianoforte e orchestra n. 27 in si bemolle maggiore KV 595
Prima esecuzione
Vienna, Jahnscher Saal, 4 marzo 1791. Solista W. A. Mozart La tecnica chiara e relativamente facile richiesta dal concerto KV 595 ha spinto i commentatori a ipotizzare che la prima esecutrice, in un concerto pubblico al Palazzo Auersperg di Vienna, possa essere stata l’allieva di Mozart Babette Ployer, nipote del potente Consigliere Gottfried Ignaz von Ployer, agente della corte di Salisburgo nella capitale imperiale. Per lei Mozart aveva già scritto i concerti KV 449 e KV 453.
Francis Poulenc
Sinfonietta
Prima esecuzione
Londra, BBC, 24 ottobre 1949. Philharmonia Orchestra, direttore Roger Désormière
Il compositore Georges Auric convinse il suo grande amico Francis Poulenc ad utilizzare per la Sinfoniettatre temi provenienti dal Quartetto per archi, composto nel 1946 ed eliminato prima di vedere la luce («la vergogna della mia vita») dopo una lettura privata con il Quartetto Calvet.
Poulenc tra l’amore per Mozart e l’allergia a Fauré
Poulenc tra l’amore per Mozart e l’allergia a Fauré
Francis Poulenc aveva due compositori prediletti («il mio ossigeno»): Mozart e Debussy. L’omaggio al genio di Salisburgo è testimoniato dal suo Concerto per due pianoforti e orchestra che cita in un gioco di alta parodia il Concerto dell’Incoronazione , penultimo dei ventisette concerti mozartiani, chiusi dal pacato e intimo Concerto in si bemolle maggiore KV 595. In questa pagina di Mozart, piatto centrale del concerto di questa sera, la galanteria diventa magica leggerezza (Allegro); il Larghetto centrale trae spunto da un’aria della Fedeltàpremiata di Haydn (Bastano i pianti … è tempo di morire), lasciandosi impregnare da quel malinconico stato emotivo; per contrasto, infine, il finale-rondò utilizza motivo e clima espressivo del
coevo Lied SensuchtnachdemFrühling All’opposto dell’adorazione per Mozart, Poulenc confessava di essere allergico alla musica di Fauré («Che ci posso fare? Perché volermene? C’è chi non ama lo champagne, il caviale, i tartufi!»). Con l’età riconosceva alcune «pagine commoventi, poetiche e degne di un maestro» (i Quartetti con il pianoforte, il primo atto di Pénélope , il ciclo La Bonne chanson e qualche altra melodia), ma «non gli do l’importanza della maggior parte delle opere di Debussy o Ravel».
C’è da pensare che Poulenc condividesse il parere di Debussy («musica da casino di stazione termale») sulla Suite tratta dalle musiche di scena per Pelléas et Mélisande , il dramma simboli-
Poulenc tra l’amore per Mozart e l’allergia a Fauré
sta di Maurice Maeterlinck che lo stesso Debussy trasformerà in un capolavoro operistico unico. La suite consta di quattro brani: l’ampio Prélude evoca la dolcezza evanescente di Mélisande e il desolante destino che l’attende; la delicata melodia dell’oboe descrive Mélisande La fileuse nell’atto di tessere; l’argenteo dialogo tra il flauto e l’arpa, Sicilienne , ricorda uno dei rari momenti di felicità dei protagonisti nel loro incontro presso la fontana; una commovente marcia funebre, La mort de Mélisande , è costruita sul tema di una precedente Chanson che assume l’aspetto di un presagio funebre.
Con l’alternanza agrodolce del suo umore, Poulenc chiama a raccolta nella sua Sinfonietta (divenuta una “sinfonia”
classique in quattro tempi) motivi estratti da opere precedenti (Aubade, Sestetto , il Concerto per organo, l’opera Les mamelles de Tirésias , il grande affresco corale a cappella Figure humaine), procedendo attraverso ripetizioni inserite come tessere di un mosaico. Nello slancio del primo movimento [Allegro con fuoco] non mancano strizzate d’occhio a certi sognati incisi di Prokof’ev; più tipicamente francese lo spirito giocoso che domina il saltellante Scherzo [Molto vivace], mentre il lirico Andante “cantabile” ha i colori di una passeggiata pastorale. Il Finale prestissimo très vite et très gai alterna accenti magniloquenti dei tutti ad incisi eterei degli archi nel registro acuto, prima di inchinarsi con un pernacchio conclusivo.
RUOLI ATTUALI
Direttore ospite principale Sinfonica do Porto Casa da Musica
Direttore ospite principale Orquestra Ciutad de Granada
Direttore associato Orchestre National d’Auvergne
Direttore onorario Filarmonica George Enescu Bucarest
Particolarità
Christian Zacharias ha dichiarato di amare molto il Concerto in si bemolle maggiore KV 595. «Mozart non è così presente in questo concerto, tanto che spesso mi ricorda Schubert. L’attacco del primo movimento è unico, in generale suona più simile al mondo del Flauto magico che a quello del Ratto dal serraglio . Mozart non sapeva che questo sarebbe stato il suo ultimo concerto e non aveva più bisogno di mostrare molto, ma la luce che emana questa musica è incredibile».
Riconoscimenti
10
Dottore honoris causa Università di Göteborg 2017
Membro dell’Accademia reale di musica di Svezia 2016
Officier dans l’Ordre des Arts et Lettres (Francia) Midem Classic Award 2007
Concours Internationale de piano Maurice Ravel 1975
Van Cliburn Competition 1973 II° premio Concours de Genève 1969 II° premio
Christian Zacharias
Orchestra residente al LAC, l’OSI prosegue il suo cammino di successo sotto la bacchetta di Markus Poschner, direttore principale dal 2015.
Orchestra residente al LAC Lugano Arte e Cultura, l’OSI prosegue il suo cammino di successo sotto la bacchetta di Markus Poschner, direttore principale dal 2015. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le accoglienze entusiastiche di pubblico e critica nei maggiori teatri e sale di tutta Europa, dalla Sala dorata del Musikverein di Vienna alla Philharmonie di Berlino, dal Grosses Festspielhaus di Salisburgo alla Kölner Philharmonie di Colonia, dall’Opernhaus di Francoforte al Brucknerhaus di Linz. Da novembre 2022, direttore ospite principale dell’OSI è Krzysztof Urbański, succeduto in questo ruolo a Vladimir Ashkenazy. Due le rassegne principali di cui è regolarmente protagonista l’Orchestra a Lugano: la prima, OSIalLAC , si svolge da autunno a primavera nella Sala Teatro del LAC; la seconda, OSIinAuditorio , nella sede storica dell’Orchestra, l’Auditorio Stelio Molo RSI a Lugano Besso. La ricca programmazione concertistica vede l’Orchestra collaborare, oltre che con Poschner, con diversi altri direttori e numerosi solisti di fama internazionale, sia nella Svizzera italiana sia al di fuori dei confini regionali: tra tutti si ricorda Martha Argerich, con cui l’OSI gode di un rapporto privilegiato da quasi 20 anni (in passato la grande pianista argentina ha scelto Lugano quale sede del Progetto che porta il suo nome). Nel
contempo ha preso avvio una collaborazione stabile con la violoncellista Sol Gabetta, culminata in un nuovo prestigioso festival musicale pluriennale che si svolge a Lugano nel periodo di Pentecoste (Presenza , prima edizione nel 2022).
Altrettanto intensa l’attività discografica, in collaborazione con RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana: già insigniti del prestigioso premio internazionale ICMA nel 2018 per l’Integrale delle Sinfonie di Brahms (SONY Classical), l’OSI e Poschner hanno proseguito nella loro originale e intrigante produzione con una serie di CD dedicati alle opere inedite di Rossini. Sono inoltre di rilievo le coproduzioni operistiche e di balletto con il LAC e con diversi partner internazionali. Straordinario infine l’impegno dell’OSI per i più giovani: oltre 11’000 bambini seguono ogni anno i concerti-spettacolo ideati per loro a maggio. Nella formazione musicale dei giovani l’OSI si qualifica per una stretta collaborazione a più livelli con la Scuola universitaria di Musica del Conservatorio della Svizzera italiana. Open air, cine-concerti e festival estivi -tra cui il Locarno Film Festival- completano la programmazione, coinvolgendo un pubblico sempre più ampio.
Informazioni: www.osi.swiss
Orchestra della Svizzera italiana
Violini
Robert Kowalski, Konzertmeister
Walter Zagato, Sostituto spalla Vasyl Zatsikha, Prima parte Hans Liviabella, Prima parte Barbara Ciannamea-Monté Rizzi, Sostituto prima parte Denis Monighetti
Piotr Nikiforoff
Katie Vitalie
Fabio Arnaboldi
Duilio Galfetti
Irina Roukavitsina-Bellisario
Vittorio Passerini
Ekaterina Valiulina
Viole Jan Snakowski, Prima parte Ivan Vukčević, Prima parte Bianca Marin, Sostituto prima parte Aurélie Adolphe
Andriy Burko
Violoncelli
Johann Sebastian Paetsch, Prima parte Luca Magariello, Prima parte Felix Vogelsang, Sostituto prima parte Vanessa Hunt Russell Contrabbassi Enrico Fagone, Prima parte Jonas Villegas, Prima parte Erick Martinez Olivo, Sostituto prima parte
Flauti Bruno Grossi, Prima parte Alessandra Russo, Prima parte Oboi Federico Cicoria, Prima parte Marco Schiavon, Prima parte
Clarinetti
Paolo Beltramini, Prima parte Corrado Giuffredi, Prima parte
Fagotti
Alberto Biano, Prima parte Enrico Bassi, Prima parte
Corni
Zora Slokar, Prima parte Vittorio Ferrari, Prima parte
Trombe
Sébastien Galley, Prima parte Serena Basandella, Prima parte
Timpani Louis Sauvêtre, Prima parte
Musicisti OSIOggi suonano
Violini I
Robert Kowalski, Konzertmeister
Walter Zagato
Katie Vitalie Vittorio Passerini
Piotr Nikiforoff
Ekaterina Valiulina Mirela Lico* Hana Kotkova* Djafer Djaferi*
Violini II
Vasyl Zatsikha, Prima parte Hans Liviabella
Barbara Ciannamea-Monté Rizzi
Fabio Arnaboldi
Duilio Galfetti
Irina Roukavitsina-Bellisario
Denis Monighetti
Viole
Ivan Vukčević, Prima parte
Bianca Marin
Andriy Burko
Aurélie Adolphe
Luca Pozza*
Violoncelli
Johann Sebastian Paetsch, Prima parte
Luca Magariello
Felix Vogelsang Vanessa Hunt Russell Contrabbassi
Enrico Fagone, Prima parte Jonas Villegas Erick Martìnez Olivo
Flauti
Alessandra Russo, Prima parte Bruno Grossi
Oboi
Marco Schiavon, Prima parte Federico Cicoria
Clarinetti
Paolo Beltramini, Prima parte Corrado Giuffredi
Fagotti
Enrico Bassi, Prima parte Alberto Biano
Corni
Zora Slokar, Prima parte Vittorio Ferrari Dario Venghi* Federica Bazzini*
Trombe Serena Basandella, Prima parte Sébastien Galley
Timpani Louis Sauvêtre, Prima parte
Arpa Francesca Cavallo*
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