Programma di sala OSI 15.12.2022

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LAC Lugano

Orchestra della Svizzera italiana

GIO 15.12.22 20.30
Robert
OSI al LAC
Bomsori Violino

Una montagna d’amore

Caro Pubblico, è per me un grande piacere essere qui con voi nella splendida Lugano, per la prima volta nella mia vita, come pure è la prima volta che suono con l’OSI sotto la direzione del grande Maestro Robert Trevino.

Ma, ancora più importante, sono oltremodo entusiasta di poter condividere con voi una delle più grandi pagine mai scritte per violino e orchestra. Il Concerto in re maggiore di Ludwig van Beethoven è per ogni violinista come una gigantesca montagna: più simile a una grande sinfonia, con il violino solista che le suona attorno, come un uccellino attorno a una vetta impervia e irraggiungibile.

Quando l’ho suonato per la prima volta, più di dieci anni fa, pensavo fosse molto difficile inserirsi in quest’opera incredibile con il normale repertorio di scale e arpeggi del violinista: ma ora capisco meglio come gli spazi semplici e vuoti di questa pagina debbano essere riempiti di pura immaginazione, di magici respiri e di dialoghi con l’orchestra pieni d’amore e tenerezza.

Credo fermamente che con questa musica e questa grande Orchestra riuscirò a trasportarvi in una dimensione totalmente nuova, quella di uno dei più grandi concerti mai composti per il mio strumento. Perché questo pezzo possiede qualità quasi magiche, quando viene suonato come è stato concepito.

Spero che lo ascolterete con piacere, nel magnifico inverno di Lugano!

Bomsori

montagna

Orchestra della Svizzera italiana

Robert Trevino Direttore
Diretta radiofonica su RSI Rete Due (rsi.ch/rete-due) Con il sostegno di
42’ 32’ Ludwig van Beethoven (1770-1827) Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 61 (1806) Allegro ma non troppo Larghetto Rondò. Allegro Robert Schumann (1810-1856) Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 97 Renana (1850) Lebhaft Scherzo: Sehr mässig Nicht schnell Feierlich Lebhaft 13’ 19’ György Ligeti (1923-2006) Melodien (1971) Charles Edward Ives (1874-1954) Three Places in New England (1914) 1. The “St. Gaudens” in Boston Common (Col. Shaw and his Colored Regiment) 2. Putnam’s Camp, Redding, Connecticut 3. The Housatonic at Stockbridge

György Ligeti

Melodien

Prima esecuzione Norimberga, 10 dicembre 1971. Direttore Hans Gierster

Un brano di transizione in cui «la forma musicale si dispiega come una rete distesa nel tempo che scorre continuamente - ma le singole voci non si fondono più… bensì nel loro sovrapporsi e intrecciarsi si possono distinguere individualmente».

Ludwig van Beethoven

Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 61

Prima esecuzione Vienna, Theater an der Wien, 23 dicembre 1806. Solista e direttore Franz Clement Un insuccesso al quale la storia ha posto rimedio, rovesciando il primo giudizio della critica e consacrando Beethoven all’immortalità, grazie a Joseph Joachim e Felix Mendelssohn che fecero riscoprire il concerto quasi quarant’anni dopo.

Charles Edward Ives

Three Places in New England

Prima esecuzione

New York, 10 gennaio 1931 (seconda versione)

Tre rievocazioni di una storia americana in musica, tre luoghi simbolici alla ricerca di un’identità musicale americana, tra patriottismo e autobiografia.

Robert Schumann

Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 97 Renana

Prima esecuzione

Düsseldorf, 6 febbraio 1851. Direttore Robert Schumann

Non una sinfonia a programma e nemmeno musica descrittiva: il fiume Reno è il luogo poetico da cui procedono cinque episodi musicali radicati nel modello sinfonico ottocentesco.

I rimedi della

«Le voci diventano melodie individuali, con il loro stile caratteristico, il loro tempo, il loro ritmo e la loro struttura intervallare. Se la si ascolta per la prima volta, la musica sembra un caos di melodie discrepanti - ma se la si conosce meglio, si possono cogliere le connessioni interne e l’ossatura armonica nascosta nella forma». Così György Ligeti descrive Melodien , composto nel 1971 su commissione della città di Norimberga per il 500. anniversario della nascita del pittore Albrecht Dürer. In effetti, Melodien è considerato un brano di transizione: mentre la micropolifonia delle composizioni precedenti consiste in frammenti melodici disposti in canone, a formare dei blocchi verticali talmente densi da impedire all’ascoltatore di identificare le singole melodie, in Melodien questi frammenti sono più distesi. Tuttavia la trama sonora è ancora così fittamente intrecciata che, come suggerisce lo stesso Ligeti, potremmo trovare difficile seguire il loro naturale dipanarsi, se non dopo ripetuti ascolti.

Il Concerto per violino di Beethoven appartiene a quella galleria di insuccessi cui la storia ha posto rimedio. Il giorno dopo la prima, la Wiener Theaterzeitung elogiava il solista, Franz Clement, ma esprimeva il solito riserbo nei confronti del compositore: «Il giudizio degli intenditori è unanime; essi ammettono che ha alcuni passaggi di una certa bellezza, ma trovano che la sua costruzione sia disarticolata e che la ripetizione infinita di alcuni luoghi comuni possa facilmente diventare stancante». Un altro recensore esortava Beethoven a fare un uso migliore del suo talento e a continuare a produrre opere nello stile delle sue «affascinanti e spiritose» composizioni precedenti. Era successa la stessa cosa con la Sinfonia n. 3 (giudicata “assordante e astrusa”) e sarebbe successo lo stesso con la Sinfonia n. 5 , malgrado gli sforzi di E.T.A. Hoffmann affinché Beethoven

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storia

fosse riconosciuto come il più romantico e geniale dei compositori viventi. Saranno il dodicenne Joseph Joachim e Felix Mendelssohn a riproporre il concerto nel 1844 e a consegnarlo alla storia. Ognuno dei tre movimenti che compongono Three Places in New England chiarisce nel titolo luoghi e momenti dalla forte valenza simbolica per la storia americana. Il primo nasce da una meditazione di fronte al Robert Gould Shaw Memorial, il monumento in memoria del 54mo reggimento del Massachusetts, composto interamente da soldati afroamericani impegnati nella guerra civile americana. La musica evoca le immagini di una lunga, lenta marcia verso sud, combinando motivi provenienti dalle piantagioni e dai salotti americani. Il secondo movimento ruota intorno alle celebrazioni del 4 luglio e nella musica si annidano canti patriottici. Nel terzo, Ives abbandona la storia

e si lascia guidare dalle atmosfere che accompagnavano le passeggiate con la moglie Harmony, durante la luna di miele. Il modernismo di stampo nazionalistico di Ives fa uso della parodia: passi di brani noti e chiaramente riconoscibili, con forti connotazioni patriottiche, formano un caleidoscopio sonoro. Dal padre egli apprese la tecnica della politonalità, usata per sovrapporre questi passaggi quasi a suggerire realisticamente il suono caotico prodotto da più bande che suonano marciando per strada.

Robert Schumann compose la Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore Renana a Düsseldorf nel 1850. Nelle acque del Reno faceva bagni per calmare i nervi; dalla solennità del duomo di Colonia trasse ispirazione; al Reno affidò il suo destino cercandovi, senza trovarla, la  morte in un disperato tentativo di suicidio. Ma sarebbe sbagliato immaginare la sinfonia Renana come una Moldava ante litteram e tentare di riconoscere nelle sue melodie lo scorrere di un fiume, la nazione di cui è simbolo, il folclore che la anima. Il Reno è il luogo poetico da cui procedono cinque episodi musicali che evocano il fiume, superano l’aneddoto e ridefiniscono creativamente il modello sinfonico ottocentesco senza farne una sinfonia «a programma».

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Massimo Zicari

RUOLI ATTUALI

Direttore musicale Orchestra nazionale basca San Sebastian

Consulente artistico Orchestra sinfonica Malmö

Direttore ospite principale Orchestra nazionale RAI Torino

Particolarità

«Quando avevo nove anni vidi Seiji Ozawa in televisione e pensai: “è quello che fa per me!”. Questo è il come volli diventare direttore d’orchestra; ma il perché ho continuato ad essere un direttore d’orchestra è diverso: amo il mio lavoro, è la mia vita e quello che mi piace di più, come direttore, è il fatto che posso prendere tutti i molti talenti di un’orchestra e renderli una cosa sola che accade».

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Riconoscimenti

James Conlon Conducting Award 2010

Aspen Music Festival & School Award 2010

Solti Foundation Career Assistance Award 2010

Robert Trevino

Direttore NASCITA Fort Worth (Texas) 03.03.1984 11
RUOLO

Bomsori

STRUMENTO Violino NASCITA Daegu (Corea del Sud) 13.12.1989 12

Particolarità

«Andai ad un concerto della leggendaria violinista Kyung-Wha-Chung quando avevo cinque anni. Rimasi così colpita da ricordare perfettamente che ad un certo momento piansi, tanto il suono che avevo sentito era diretto ed emozionante. Non riuscivo quasi a sopportarlo. I miei genitori [la mamma docente di pianoforte, il padre chitarrista dilettante] erano molto preoccupati che mi fossi ammalata durante il concerto. Ma in realtà ero solo profondamente commossa! In questo modo mi sono innamorata del mio strumento. Così ho chiesto ai miei genitori di comprarmi un violino, e tutto è cominciato …».

Riconoscimenti

Young Artist Award South Korea 2019 Wienawski Violin Competition II premio 2016 13
© OSI / Kaupo Kikkas

Orchestra residente al LAC, l’OSI prosegue il suo cammino di successo sotto la bacchetta di Markus Poschner, direttore principale dal 2015.

Orchestra residente al LAC Lugano Arte e Cultura, l’OSI prosegue il suo cammino di successo sotto la bacchetta di Markus Poschner, direttore principale dal 2015. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le accoglienze entusiastiche di pubblico e critica nei maggiori teatri e sale di tutta Europa, dalla Sala dorata del Musikverein di Vienna alla Philharmonie di Berlino, dal Grosses Festspielhaus di Salisburgo alla Kölner Philharmonie di Colonia, dall’Opernhaus di Francoforte al Brucknerhaus di Linz. Da novembre 2022, direttore ospite principale dell’OSI è Krzysztof Urbański, succeduto in questo ruolo a Vladimir Ashkenazy. Due le rassegne principali di cui è regolarmente protagonista l’Orchestra a Lugano: la prima, OSIalLAC , si svolge da autunno a primavera nella Sala Teatro del LAC; la seconda, OSIinAuditorio , nella sede storica dell’Orchestra, l’Auditorio Stelio Molo RSI a Lugano Besso. La ricca programmazione concertistica vede l’Orchestra collaborare, oltre che con Poschner, con diversi altri direttori e numerosi solisti di fama internazionale, sia nella Svizzera italiana sia al di fuori dei confini regionali: tra tutti si ricorda Martha Argerich, con cui l’OSI gode di un rapporto privilegiato da quasi 20 anni (in passato la grande pianista argentina ha scelto Lugano quale sede del Progetto che porta il suo nome). Nel

osi.swiss

contempo ha preso avvio una collaborazione stabile con la violoncellista Sol Gabetta, culminata in un nuovo prestigioso festival musicale pluriennale che si svolge a Lugano nel periodo di Pentecoste (Presenza , prima edizione nel 2022).

Altrettanto intensa l’attività discografica, in collaborazione con RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana: già insigniti del prestigioso premio internazionale ICMA nel 2018 per l’Integrale delle Sinfonie di Brahms (SONY Classical), l’OSI e Poschner hanno proseguito nella loro originale e intrigante produzione con una serie di CD dedicati alle opere inedite di Rossini. Sono inoltre di rilievo le coproduzioni operistiche e di balletto con il LAC e con diversi partner internazionali. Straordinario infine l’impegno dell’OSI per i più giovani: oltre 11’000 bambini seguono ogni anno i concerti-spettacolo ideati per loro a maggio. Nella formazione musicale dei giovani l’OSI si qualifica per una stretta collaborazione a più livelli con la Scuola universitaria di Musica del Conservatorio della Svizzera italiana. Open air, cine-concerti e festival estivi -tra cui il Locarno Film Festival- completano la programmazione, coinvolgendo un pubblico sempre più ampio.

Informazioni: www.osi.swiss

osi.swiss

Orchestra della Svizzera italiana

Violini

Robert Kowalski, Konzertmeister

Walter Zagato, Sostituto spalla Vasyl Zatsikha, Prima parte Hans Liviabella, Prima parte Barbara Ciannamea-Monté Rizzi, Sostituto prima parte Denis Monighetti

Piotr Nikiforoff

Katie Vitalie

Fabio Arnaboldi

Duilio Galfetti

Irina Roukavitsina-Bellisario

Vittorio Passerini

Ekaterina Valiulina

Viole Jan Snakowski, Prima parte Ivan Vukčević, Prima parte Bianca Marin, Sostituto prima parte Aurélie Adolphe

Andriy Burko

Violoncelli

Johann Sebastian Paetsch, Prima parte Luca Magariello, Prima parte Felix Vogelsang, Sostituto prima parte Vanessa Hunt Russell Contrabbassi Enrico Fagone, Prima parte Jonas Villegas, Prima parte Erick Martinez Olivo, Sostituto prima parte

Flauti Bruno Grossi, Prima parte Alessandra Russo, Prima parte Oboi Federico Cicoria, Prima parte Marco Schiavon, Prima parte

Clarinetti

Paolo Beltramini, Prima parte Corrado Giuffredi, Prima parte

Fagotti

Alberto Biano, Prima parte Enrico Bassi, Prima parte

Corni

Zora Slokar, Prima parte Vittorio Ferrari, Prima parte

Trombe

Sébastien Galley, Prima parte Serena Basandella, Prima parte

Timpani Louis Sauvêtre, Prima parte

Musicisti OSI

Oggi suonano

Violini I

Robert Kowalski, Konzertmeister

Walter Zagato

Denis Monighetti Piotr Nikiforoff

Vittorio Passerini Hana Kotkova* Mirela Lico*

Djafer Djaferi* Ildikò Nemes* Magdalena Langman*

Violini II

Vasyl Zatsikha, Prima parte

Barbara Ciannamea-Monté Rizzi Fabio Arnaboldi

Duilio Galfetti

Irina Roukavitsina-Bellisario

Davide Gaspari*

Sebastian Canellis-Olier* Dmitriy Askerov*

Viole

Ivan Vukčević, Prima parte Bianca Marin Aurélie Adolphe Andriy Burko

Diego Piccioni* Giulia Panchieri*

Violoncelli

Felix Vogelsang, Prima parte Luca Magariello

Vanessa Hunt Russell Matteo Tabbia*

Valentina Dubrovina* Fabio Fausone*

Contrabbassi

Jonas Villegas, Prima parte Enrico Fagone

Erick Martìnez Olivo Davide Galaverna*

Flauti

Bruno Grossi, Prima parte Alessandra Russo

Oboi

Federico Cicoria, Prima parte Marco Schiavon

Clarinetti

Corrado Giuffredi, Prima parte Paolo Beltramini

Fagotti

Enrico Bassi, Prima parte Alberto Biano Alessio Pisani*

Corni

Zora Slokar, Prima parte Vittorio Ferrari Loris Antiga* Giacomo Bianchi* Trombe Serena Basandella, Prima parte Sébastien Galley

Tromboni

Eugenio Abbiatici* Floriano Rosini* Fabio Costa*

Tube Rino Ghiretti*

Timpani

Louis Sauvêtre, Prima parte

Percussioni

Danilo Grassi* Stefano Barbato* Tommaso Scopsi* Isabella Rosini*

Pianoforte

Roberto Arosio*

*sostituti e aggiunti

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1403 2023 1904 2023
20:30 | Vanilla Riazzino
di P. I. Čajkovskij
|
Lugano
OSI@Vanilla ore
Markus Poschner, direttore Musiche
Lunch with OSI ore 12:30
LAC
Music behind the scenes Markus Poschner, direttore Musiche di P. I. Čajkovskij
Designed by
Orchestra della Svizzera italiana Martha Argerich pianoforte Charles Dutoit direttore 31 dicembre 2022 ore 18.00 LAC Sala Teatro www.luganolac.ch a Lugano San S ilvestro
Adriano Heitmann Con il sostegno di
Foto:

György Ligeti Melodien

Prima esecuzione

Norimberga, 10 dicembre 1971. Direttore Hans Gierster

Pianoforte Christian Zacharias

Un brano di transizione in cui «la forma musicale si dispiega come una rete distesa nel tempo che scorre continuamente - ma le singole voci non si fondono più… bensì nel loro sovrapporsi e intrecciarsi si possono distinguere individualmente».

Ludwig van Beethoven

Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 61

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Prima esecuzione

Vienna, Theater an der Wien, 23 dicembre 1806. Solista e direttore Franz Clement

Auditorio Stelio Molo RSI, Lugano Musiche di Fauré, Mozart, Poulenc

Un insuccesso al quale la storia ha posto rimedio, rovesciando il primo giudizio della critica e consacrando Beethoven all’immortalità, grazie a Joseph Joachim e Felix Mendelssohn che fecero riscoprire il concerto quasi quarant’anni dopo.

Orchestra
italiana GIO 19.01.23 20.30
della Svizzera

Galleria Anfitrite, Lugano Farmacia Internazionale Bordoni, Lugano Quartiere Maghetti, Lugano

PARTNER

SRG SSR e RSI sostengono l’OSI in qualità di acquirenti di prestazioni

SPONSOR

Sponsor Principale

Sponsor di serata

Sponsor di serata

Iniziative per bambini e famiglie e sponsor di serata Eine kulturelle Stiftung

OSI – Locarno Film Festival

Hospitality Partner

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GOETHE-STIFTUNG FÜR KUNST UND WISSENSCHAFT
Altri Comuni Bellinzona Chiasso Mendrisio

Fondazione per l’Orchestra della Svizzera italiana

Via Canevascini 5 6900 Lugano Switzerland osi@osi.swiss www.osi.swiss

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