N. 2 / 2021
Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Pavia
La Neuropsichiatria Infantile, un’eccellenza da
valorizzare
GABRIELE CONTA
La Neuropsichiatria Infantile è una disciplina specialistica della Medicina che si occupa della valutazione dello sviluppo neuro psicomotorio, dei suoi disturbi e delle sue patologie in età evolutiva (0 e 18 anni), affrontando la prevenzione, la diagnosi, la cura e la riabilitazione delle patologie neurologiche, neuropsicologiche e psichiatriche che possono manifestarsi durante l’infanzia e l’adolescenza. A Pavia un centro di riferimento è quello dell’ASST, dove negli ultimi anni gli accessi sono costantemente cresciuti: ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Marcella Romolo (Responsabile Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’Adolescenza di Pavia), con la Dott.ssa Giulia Castellani (Responsabile NPIA di Voghera e Oltrepò) e con Dott.ssa Angela Valè (Responsabile NPIA di Voghera e Oltrepò) Dott.ssa Romolo, la preoccupa questo crescente numero di accessi alle vostre strutture, anche in seguito alla pandemia di Covid-19? «Dal Report epidemiologico dell’area salute mentale (deliberazione n° XI/ 2672 di ATS) emerge chiaramente come il numero di pazienti che accedono alle strutture NPI sia in costante aumento: da 6458 del 2014 a 7740 nel 2019 (+ 19,8%). Il numero di accessi post pandemia (dati non ancora disponibili dal servizio epidemiologico di ATS) sono ulteriormente aumentati. A Pavia, nel primo semestre del 2021 sono pervenute 350 richieste di prime visite, mentre nel 2019 erano 331 e nel 2018 244. A preoccupare non è solo la numerosità delle situazioni che accedono ai servizi, ma anche la loro gravità e complessità. Ciò
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sovraccarica gli operatori, a fronte della totale mancanza di risorse aggiuntive. Nel servizio di NPIA Pavia nello specifico sono presenti 3 NPI, 1 psicologa, 1 Assistente sociale per metà tempo,11 terapisti a fronte di una popolazione tra o e 18 anni, fascia d’età su cui operiamo, di 38.107 soggetti (Il dato fa riferimento al 2018)». Che casi vi trovate ad affrontare? «I casi sono complessi, e richiedono molto tempo e risorse per essere affrontati: ciò si somma a tutte le attività già calendarizzate e attinenti alle richieste di altre patologie e prese in carico (disturbi dell’apprendimento, disturbi del comportamento, sostegni scolastici, certificazioni, relazioni, riunioni di rete, riunioni con le insegnanti, visite di controllo e follow up). Ormai settimanalmente la stampa si occupa di questa situazione di asfissia nei servizi e nei reparti di NPI a livello nazionale, ma a tali rivendicazioni non sembrano seguire proposte reali e stanziamenti di risorse aggiuntive per rispondere a tali criticità». Dott.ssa Castellani, ci sono delle novità in tema di erogazione di risorse? «Nell’ultimo anno ci sono state alcune dichiarazioni e impegni formali nelle diverse sedi istituzionali in tema di riconoscimento delle esigenze dei Servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza e della necessità di erogare risorse. Quest’anno, a venti anni di distanza dalla prima del 2001, il Ministero della Salute ha convocato la II Conferenza nazionale per la salute mentale “Per una Salute Mentale di Comunità”, e per la prima volta è stata riservata un’attenzione specifica