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La previdenza integrativa per i medici
CLAUDIO TESTUZZA
Alla previdenza obbligatoria è stato affiancato un secondo livello di copertura pensionistica attuabile su base volontaria: la previdenza complementare o integrativa. Questo perché, essendo le pensioni contributive inevitabilmente più basse, saranno inferiori rispetto all’ultimo reddito lavoratori. Per tutti medici, dipendenti, convenzionati e liberi professionisti è stata prevista una previdenza specifica: il “Fondo
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Sanità”, nato nel 2007 dalla trasformazione del Fondo Pensione Complementare a Capitalizzazione per i dentisti. Possono aderire a Fondo Sanità i medici e gli odontoiatri iscritti all’ENPAM, e anche i soggetti fiscalmente a carico degli iscritti nonché i dipendenti delle Fonti Istitutive previa delibera da parte delle medesime, così come continuano a rimanere associati al Fondo i pensionati diretti. I costi diretti, al momento dell’adesione, sono pari a 26 € (una tantum) che andranno versati tramite bonifico, e a 60 € (annui) relativi le spese di amministrazione che verranno prelevati direttamente dal patrimonio investito. Grazie ad un contributo messo a disposizione della propria Fonte Istitutiva (Enpam), su base volontaria, l’iscritto che non ha ancora compiuto 35 anni di età può aderire al Fondo senza pagare direttamente la quota d’iscrizione e le spese di gestione amministrativa per il primo anno. I contributi versati a Fondo Sanità sono liberi e volontari. L’entità dei versamenti ovviamente determina il livello della rendita pensionistica. I contributi sono deducibili dal reddito fino al valore di 5.164,57 €. Le prestazioni erogate da Fondo Sanità godono di una tassazione agevolata. Le prestazioni pensionistiche sono tassate con un’aliquota decrescente, a partire dal 15%, all’aumentare degli anni di partecipazione al Fondo. L’aderente, al momento della maturazione dei requisiti necessari per fruire della pensione pubblica, può decidere se percepire la prestazione unicamente sotto forma di pensione complementare (rendita) o se percepirla in parte sotto forma di rendita nella misura minima del 50% del montante finale accumulato ed in parte sotto forma di capitale nella misura massima del 50% del montante finale accumulato.
Per i medici dipendenti dal servizio sanitario è stato previsto un fondo specifico, “Perseo Sirio”, il Fondo Pensione Complementare dei lavoratori della Pubblica Amministrazione e della Sanità previsto dal contratto di lavoro. È un’associazione senza scopo di lucro che garantisce ai suoi aderenti che tutte le attività siano eseguite nell’esclusivo interesse degli stessi e della tutela del loro futuro. La contribuzione prevede una quota dovuta al Fondo da parte dell’Amministrazioni pari all’1% degli elementi retributivi considerati utili ai fini del trattamento di fine rapporto. La contribuzione destinata al Fondo dai lavoratori è dell’1% degli stessi elementi retributivi. È inoltre prevista la facoltà del lavoratore di effettuare versamenti aggiuntivi. Due le modalità di adesione: mediante un’esplicita manifestazione di volontà dell’aderente o mediante silenzioassenso.