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L’editoriale del Presidente CAO Società di capitali e odontoiatria: il rispetto della deontologia

NOTIZIARIO ODONTOSTOMATOLOGICO

L’EDITORIALE DEL PRESIDENTE CAO Società di capitali e odontoiatria: il rispetto della deontologia

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DOMENICO CAMASSA

Presidente CAO Pavia Da alcuni anni ormai è divenuto sempre più frequente il fenomeno di società di capitali che hanno impegnato fondi in campo odontoiatrico.

La tradizione della professione odontoiatrica dello studio singolo o associato è stata quindi negli ultimi anni interessata dal mutamento delle condizioni professionali imposte da società che, in alcuni casi, hanno chiuso l’attività all’improvviso, con conseguenti difficoltà per pazienti con lavori non ancora ultimati e finanziamenti in corso. Dal 2017 con la legge n. 124 del 04.08.2017 sono iniziati alcuni interventi legislativi per normare l’attività di tali società nel rispetto del Codice Deontologico che correttamente identifica nella persona che si rivolge a noi odontoiatri per un problema di salute, innanzi tutto un paziente, ossia in senso etimologico, una persona che soffre. La legge n. 124, nota come legge sulla concorrenza, ha imposto che “L’esercizio dell’attività odontoiatrica è altresì consentito alle società operanti nel settore odontoiatrico le cui strutture siano dotate di un direttore sanitario iscritto all’albo degli odontoiatri e all’interno delle quali le prestazioni di cui all’articolo 2 della legge 24 luglio 1985, n. 409, siano erogate dai soggetti in possesso dei titoli abilitanti di cui alla medesima legge”. E ancora: “Le strutture sanitarie polispecialistiche presso le quali è presente un ambulatorio odontoiatrico, ove il direttore sanitario non abbia i requisiti richiesti per l’esercizio dell’attività odontoiatrica, devono nominare un direttore sanitario responsabile per i servizi odontoiatrici che sia in possesso dei requisiti di cui al comma 153”. Inoltre la legge ha posto una chiara limitazione, al fine di garantire un’attività professionale il più possibile meno commerciale e più aderente ai dettami deontologici con una ulteriore condizione: “Il direttore sanitario responsabile per i servizi odontoiatrici svolge tale funzione esclusivamente in una sola struttura di cui ai commi 153 e 154”. Il cammino normativo intrapreso con la legge 124/2017 è proseguito con la legge n. 145 del 30 dicembre 2018 (commi 525 e 536) in cui le comunicazioni informative da parte delle strutture , comprese le società di cui alla legge n. 124, devono contenere unicamente le informazioni di cui all’art. 2 comma 1 del D.L. 223/2006 convertito nella L. n. 248/2006 (cosiddetta Legge Bersani) “funzionali a garantire la sicurezza dei trattamenti sanitari, escluso qualsiasi elemento di carattere promozionale o suggestivo, nel rispetto della libera e consapevole determinazione del paziente, a tutela della salute pubblica, della dignità della persona e del suo diritto a una corretta informazione sanitaria”. La stessa legge ha inoltre previsto che “tutte le strutture sanitarie private di cura sono tenute a dotarsi di un direttore sanitario iscritto all’albo dell’Ordine territoriale competente per il luogo nel quale hanno la loro sede operativa”. Risulta quindi evidente il lavoro costante e di lunga data portato avanti dalla Commissione Albo Odontoiatri nazionale col suo Presidente Dott. Raffaele Iandolo in sinergia con le Commissioni Albo Odontoiatri provinciali per cercare di normare un settore che rischiava di diventare sempre più in balia di una anarchia di fatto dato che le suddette società, allo stato attuale, non sono iscritte ad alcun albo professionale e quindi non sono sottoposte alla potestà disciplinare dell’Ordine diversamente dalle STP (Società tra professionisti). Ora un passaggio normativo auspicabile dovrebbe essere quello di rendere obbligatoria per legge la società tra professionisti in ambito odontoiatrico con due terzi del capitale riferibile ai professionisti. Certamente la CAO vigilerà perché il cammino avviato per non svilire la nostra professione possa procedere celermente e difendere il rapporto fiduciario col paziente che è il centro della nostra deontologia.

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