OltreRiga Gennaio 2011

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Oltre il sipario

Testi e foto di Maria Giu lia Galli

PER IL NOSTRO ORMAI CONSUETO APPUNTAMENTO CON OLTRE IL SIPARIO, QUESTO MESE ABBIAMO VISTO PER VOI DUE SPETTACOLI: “IL RAZZISMO È UNA BRUTTA STORIA”, DI E CON ASCANIO CELESTINI, IN SCENA AL TEATRO MORLACCHI DAL 17 AL 19 DICEMBRE, E “THOM PAIN, BASATO SUL NIENTE” DI WILL ENO, CON E PER LA REGIA DI ELIO GERMANO, IN SCENA AL TEATRO CUCINELLI L’8 E IL 9 GENNAIO. SONO DUE SPETTACOLI INTENSI, COSTRUITI SULLE ECCEZIONALI CAPACITÀ DEI DUE INTERPRETI, ABILI NEL RACCONTARE STORIE CHE NON È FACILE NEMMENO ASCOLTARE.

“Il r az zis m o è u n a br u t t a sto r ia , ma Celes t i ni s a r a c c o n t a r l a ” A s c a n i o Ce l e s t i n i s i c o n f e r m a a n c o r a u n a volta attore straordinario e dalle indis c u s s e c apa c i tà o r a t o r i e, che sa ten er e in c o l l a t i g l i s pe t t a t o r i a l l e sedie con il r itmo se r r a t o d e i s u o i r a c c o n ti e l’anali si lucida di una realtà che non è mai stata così

r eale. In questo spettacolo voluto dall’Arci, Ce le st i ni ha messo insieme sto r ie vecchie e nuove di razzismo, violenza, politica e immigrazione in una trama che diventa riflesso dei nostri giorni. L’andamento in calz ant e e la r ipet itività ossessiva, avvi luppano lo spettator e in un tur bine di storie, di episodi che all’inizio sembrano s ur r ea li per poi diventar e incr edibilmente veri. Spesso si ride, ma è una risata amara , pu ngente, perché nasce dalla con sapevolezza di essere par te di questo mondo di stereotipi e pregiudizi, proprio quando ce ne cr edevamo distanti. Celestini cita episo di che tutti conoscia mo, r ipor ta pe n si er i che tutti abbiamo avuto e in que sto far sent ir e lo spettat or e protagon ista, r ie sce a metter lo in cr isi o, q uanto meno, a i n si nuar e il dubbio che, in fo ndo, ogn uno di no i è raz zis ta. L e musiche dal vivo ese g u i t e d a M a t t e o D ’A g o s t i n o e l a s c e n a completa mente spoglia, eccezion fatta per un grande paio d’occhial i indossati sul finale, concentrano ancora di più l’attenzione sui racconti che prendono vita sul palco grazie alle parole e ai vir tuosismi li n gu is tic i di un gran de affabulator e. “ B e l l a l a r e a l t à . Pe c c a t o c h e e s i s t a d a v ver o” è l’ultima tagliente battuta, con cui si chiude uno spettacolo che, se non può fornirci delle risposte, riesce almeno a farci por r e delle domande.


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