Oltre Magazine n. 3 - Maggio-Giugno 2023

Page 1

Made in Italy

News da TANEXPO, la fiera internazionale del settore funerario e cimiteriale, che ci porta nuove interviste ad alcune delle aziende che saranno protagoniste all’evento del 4.5.6 Aprile 2024. Ancora una volta, realtà affermate del mondo funerario scelgono la fiera di Bologna per presentare e lanciare i propri nuovi prodotti sul mercato.

News aziende: la Infortunistica

Tossani ci illustra il proprio importante operato nel mondo del risarcimento con un’interessante intervista a Luigi Cappai, Responsabile Commerciale d’Area - Sud Italia e Isole; Case Funerarie Group ci mostra alcune delle proprie strutture più belle e accoglienti; Scacf ci racconta la propria formula per rafforzare il rapporto tra clienti e fornitori.

Proseguiamo la nostra analisi del Testo Unico sui Servizi Pubblici Locali, l’indagine dell’osservatorio ORME sul rapporto degli italiani con la morte e iniziamo una nuova rubrica dedicata al marketing e alla comunicazione digitale rivolta alle imprese. In questo numero proponiamo anche un assaggio dei corsi della Scuola Superiore di Formazione per la Funeraria dedicati alla Tanatoestetica.

Per concludere, gli adolescenti e il lutto, il Death Cafè di Torino, un po’ di storia con il Cimitero Vecchio di Santo Stefano di Camastra, gioiello del Fai, e la recensione de Il malinteso della bellezza, libro sull’estetica nella nostra società.

www.oltremagazine.com

Direzione, Redazione, Amministrazione: Bexpo srl

Via Alfieri Maserati, 20 - 40128 Bologna tel. 051 282611 - fax 051 6374097 redazione@oltremagazine.com

Direttore Responsabile: Alberto Leanza redazione@oltremagazine.com

Segreteria di Redazione:

Camilla Savelli camilla.savelli@oltremagazine.com

Pubblicità: commerciale@oltremagazine.com

Spedizione in abbonamento postale. Diffusione in 8.000 copie, inviato a tutti gli operatori italiani del settore.

I primi volti di tanexpo

ATTUALITà

TUSPL, gli effetti della sua applicazione

NEWS AZIENDE

Infortunistica Tossani. Un gruppo solido e affidabile

case funerarie

La casa funeraria per l’Impresa che guarda al futuro

news aziende

Scacf. Uno sguardo sul Forum Piemonte

ORME

Prepararsi alla morte

PSICOLOGIA

La Death Education contro i tabù

MARKETING AZIENDALE

Il nuovo modo di comunicare

ATTUALITà

Gli adolescenti di fronte alla morte

CULTURA

Un nuovo gioiello del Fai

PARLIAMO DI... Riflessioni conviviali sulla morte

FORMAZIONE PROFESSIONALE

Reggio Emilia capitale della Tanatoestetica

IN LIBRERIA

Il malinteso della bellezza

4 14 20 30 38 50 56

Registrazione:

Tribunale di Bologna n° 7053 del 23/10/2000

Copyright:

Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione, seppure parziale, di testi e fotografie, se non con autorizzazione scritta e citando la fonte. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli autori. Manoscritti e foto originali, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

Fonti Iconografiche: Adobe Stock, Elena Caradonna, Creative Commons, Massimo Cocchi, Dreamstime, Flickr.com, Massimo Gennari, Pasquale Leuzzi, Miranda Nera, Raffaella Segantin, Wikipedia Commons

impaginazione:

Pixel Advertising di Elena Caradonna - Zola Predosa (BO)

Stampa:

Mediaprint srl - Via Brenta 7 - 37057 San Giovanni Lupatoto (VR)

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 3 OLTRE MAGAZINE SOMMARIO
Oltre Magazine Periodico di informazione dell’imprenditoria funeraria e cimiteriale Bimestrale Anno XXIII - n°3 Maggio - Giugno 2023
38 44
EVIDENZA 68 60 68 74 44 8 32
IN

ROTASTYLE

Come spiegherebbe a chi ancora non vi conosce chi è Rotastyle?

Rotastyle, L'Arte del Prezioso Ricordo, da sempre unisce idee, arte e originalità per creare cofani, urne e arredi dallo stile unico.

Da quante edizioni la vostra azienda è parte di Tanexpo?

Rotastyle è fiera di essere stata parte di Tanexpo fin dalle prime edizioni, arrivando ad essere indiscussa protagonista anche oltreoceano all’evento Miami Funer, dove è stato ampiamente apprezzato il design Made in Italy della nostra azienda. Tanexpo dà voce e slancio al settore funerario per espandersi nel mondo.

Come spiegherebbe a chi ancora non vi conosce chi è B.L.?

BL è un'azienda che da più di 25 anni si occupa dello sviluppo della parte grafico-informatica delle imprese funebri impiegando dispositivi e software a 360°.

I punti di forza di BL sono sia l'assistenza tempestiva immediata su tutto il territorio nazionale, sia la conoscenza tecnica sviluppata nei decenni dei prodotti che commercializza.

Da quante edizioni B.L. è parte di Tanexpo?

BL ha partecipato a tutte le edizioni Tanexpo dal 1998, ancora quando si disputava a Modena.

Come si è sviluppata la vostra attività in questi anni?

BL è cresciuta soddisfacendo tutte le richieste che continuativamente arrivano dai clienti, grazie a un costante studio settoriale ed aggiornamento tecnologico.

Perché avete scelto di partecipare alla fiera?

La fiera di livello internazionale ci permette di incontrare nuove realtà e confrontarci con le nuove esigenze che il settore richiede.

PALLADINI MILANO

Come spieghereste a chi ancora non vi conosce chi è Palladini Milano?

La Palladini Milano è una piccola realtà artigianale con 20 anni di esperienza nel settore funebre, dove si propone come innovativa

Perché avete scelto di partecipare alla fiera?

Rotastyle ha scelto Tanexpo perché di gusti estremamente semplici: ama solo il meglio!

Inoltre, non c’è occasione più adatta per promuoversi nel modo migliore a tutto il mondo.

Tanexpo 2024: quale valore aggiunto vi aspettate?

Cosa ci aspettiamo nella edizione 2024? Di raggiungere impresari di successo che credono nel valore dell'ultimo saluto.

Ci può anticipare qualche novità su cui state lavorando?

Per la prossima edizione di Tanexpo stiamo già lavorando a novità fantastiche...Le nostre non sono solo parole nel Vento…. Vi mando un bacio so che lo sentirete!

Due buoni motivi per venire a incontrarvi sul vostro stand? Cento nuovi motivi per venirci a visitare...per l'innovazione, la qualità, l'originalità! Rotastyle si mette ancora una volta in gioco dove viene maggiormente valorizzata. E chissà che non ci sia ancora un premio come nell'ultima edizione quando siamo stati premiati in occasione dei Tanexpo Awards nella categoria Qualità e Design! Spero di tornare a vincere perché Rotastyle non è modesta, con tutto il suo staff sa di essere leader e se c'è un premio ambisce a vincerlo!

Ci può anticipare qualche novità su cui state lavorando?

La ricerca sta volgendo verso la massima espressione visiva. Due buoni motivi per venire a incontrarvi sul vostro stand? Perché la fiera esprime appieno la richiesta dell'azienda di incontrare personalmente nuovi clienti e vecchi amici.

nelle linee, nella scelta dei materiali, nella cura dei particolari e nell'estrema attenzione al rapporto qualità-prezzo.

Da quante edizioni la vostra azienda è parte di Tanexpo?

La nostra prima esperienza con Tanexpo è stata a Modena nel 2004. Come si è sviluppata la vostra attività in questi anni?

In questi anni abbiamo raggiunto il nostro potenziale massimo di lavoro, desideriamo non industrializzare la qualità e per questo rimaniamo artigiani con lo sguardo rivolto a scoprire, elaborare, disegnare e realizzare prodotti curati, innovativi e funzionali.

Perché avete scelto di partecipare alla fiera?

La fiera Tanexpo è un'interessante vetrina dove possiamo percepire meglio l'evoluzione della domanda da parte delle imprese e del mercato.

I PRIMI VOLTI DI
B.L. Luigi Bossi Titolare
Leggil’intervistacompletasuwww.tanexpo.com 4
Michele e Maria Bertolli Titolari

Come spiegherebbe a chi ancora non vi conosce chi è Med-Dom?

Siamo specializzati in apparecchiature frigorifere per la conservazione di salme a breve e lungo periodo, carrelli e tavoli autoptici. Garantiamo elevati standard qualitativi e produttivi. Negli oltre 10.000 mq di stabilimento seguiamo ogni fase fino all’assemblaggio, garantendo qualità, affidabilità, puntualità e made in Italy. Inoltre, forniamo la massima garanzia anche nel post-vendita.

Come spiegherebbe a chi ancora non vi conosce chi è Pavoni Step Automazioni?

Per primi abbiamo ideato macchine CNC di dimensioni contenute per lavorare marmo e granito. Il nostro vanto è la macchina Verticale, brevettata per risolvere problemi di spazio e favorire carico e scarico delle lastre, dando importanza all'aspetto ergonomico della progettazione, alla sicurezza e al comfort dell'operatore. Creiamo inoltre utensili di lunga durata brevettati per l'incisione su granito.

Da quante edizioni la vostra azienda è parte di Tanexpo?

La Pavoni è presente a Tanexpo con i propri macchinari da oltre 20 anni.

Perché avete scelto di partecipare alla fiera?

È il mezzo più efficace per entrare in contatto con il cliente, che tocca con mano il Centro di Lavoro. Trasmettiamo fiducia coi fatti, mostrando dal vivo le lavorazioni. Infine, dialogare con un gran numero di operatori è per noi inesauribile fonte di ispirazione volta al miglioramento.

Tanexpo 2024: quale valore aggiunto vi aspettate?

Buona affluenza da parte delle agenzie che puntano a fornire un servizio a 360 gradi per essere più competitive.

XP INFORMATICA

Titolare

Come spieghereste a chi ancora non vi conosce chi è XP Informatica?

Da oltre vent'anni offriamo soluzioni personalizzate per le aziende, tra cui il marchio Funeral Business Expert, che consiste in FBE Software, il gestionale per semplificare le operazioni quotidiane delle agenzie, e FBE Network, l’app che consente di offrire

Da quante edizioni la vostra azienda è parte di Tanexpo?

Grazie al successo ottenuto alla precedente edizione di Tanexpo, Med-Dom ha riconfermato la partecipazione per il 2024.

Perché avete scelto di partecipare alla fiera?

Per conoscere nuovi clienti e interagire con quelli consolidati. Inoltre, è interessante confrontarci con altri imprenditori per ampliare le nostre conoscenze; il confronto è uno strumento di crescita!

Tanexpo 2024: quale valore aggiunto vi aspettate?

Tanexpo è un evento leader internazionale, irrinunciabile per noi; da sempre richiama un altissimo numero di visitatori e consente a noi di farci conoscere. Crediamo nel fattore umano: l’azienda nasce da una tradizione familiare che vorremmo far conoscere, i nostri volti, le parole e tutto quello che un dépliant non evidenzia.

Due buoni motivi per venire a incontrarvi sul vostro stand?

Vi invitiamo a scoprire quello che realizziamo. L’interazione diretta col cliente è fondamentale, soprattutto in questo periodo di videocomunicazioni che non hanno l’efficacia di un incontro di persona.

Ci può anticipare qualche novità su cui state lavorando? Stiamo progettando nuove macchine Vertical Plus, nostro fiore all'occhiello e sempre molto apprezzate, migliorandole e potenziandole ulteriormente.

Due buoni motivi venire a incontrarvi sul vostro stand? Vedere le macchine in funzione, assistere alle lavorazioni e rivolgere ai tecnici qualsiasi richiesta, sapranno sciogliere ogni dubbio con la stessa professionalità che si trova nel post-vendita, valore aggiunto che ci contraddistingue.

un servizio personalizzato, in grado di migliorare comunicazione e organizzazione.

Perché avete scelto di partecipare alla fiera?

Per incontrare nuovi potenziali clienti e presentare le nostre soluzioni a un pubblico interessato e specializzato. La fiera ci offre l'opportunità di connetterci con altre aziende, scoprire le novità del settore e creare nuove sinergie.

Tanexpo 2024: quale valore aggiunto vi aspettate?

Stiamo sviluppando una versione di FBE Software con nuove funzionalità e una grafica ancora più user-friendly. Con FBE Network ora si potranno trasmettere commemorazioni in diretta streaming e accettare pagamenti.

Due buoni motivi per venire a incontrarvi sul vostro stand?

Le nostre soluzioni vi aiuteranno a crescere e a migliorare il servizio. Offriremo demo personalizzate e saremo a disposizione per rispondere alle vostre domande e discutere possibili partnership.

I PRIMI VOLTI DI
MED-DOM Kevin Giacon Commerciale e responsabile PAVONI STEP AUTOMAZIONI Franco Pavoni Presidente Antonio Pastore e tutto il team
Leggil’intervistacompletasuwww.tanexpo.com 5

ALGORDANZA

Come spieghereste a chi ancora non vi conosce chi è Algordanza?

Algordanza è una società nata in svizzera nel 2004 per la realizzazione di diamanti dalle ceneri di cremazione come forma di sepoltura, i Diamanti della Memoria.

Da quante edizioni la vostra azienda è parte di Tanexpo?

Algordanza, assieme alla propria rappresentanza italiana, ha parte-

Come spiegherebbe a chi ancora non vi conosce, chi è Pubblipel Ricciarelli?

Pubblipel nasce nel 1970 come azienda di articoli pubblicitari realizzati attraverso lavorazioni artigianali. Dopo aver acquisito esperienza e credibilità, 20 anni fa Pubblipel è entrata nel settore con la linea “Accessori funerari di Classe”; il cui processo di realizzazione prevede la cura di ogni singolo dettaglio, tramandata da generazioni, facendo sì che i nostri articoli si distinguano per eleganza, finiture e funzionalità. Questo ci ha permesso di entrare nella quotidianità delle imprese funebri che vogliono differenziarsi dalla concorrenza attraverso un’immagine ricercata, unica ed esclusiva.

Da quante edizioni la vostra azienda è parte di Tanexpo?

Abbiamo partecipato a ben 8 edizioni di Tanexpo.

Perché avete scelto di partecipare alla fiera?

Per creare nuove collaborazioni in Italia e all’estero e per consolidare i rapporti con le imprese funebri con le quali già collaboriamo, dedicando loro del tempo e confrontandoci sulle dinamiche ed evoluzioni del settore.

Tanexpo 2024: quale il valore aggiunto vi aspettate?

Siamo sicuri che l’organizzazione farà di tutto per far sì che il ri-

TIESSE

Flavio

Torbidone

Responsabile

Commerciale

Come spiegherebbe a chi ancora non vi conosce chi è Tiesse?

Offriamo al cliente l’opportunità di acquistare quei dettagli utili in un funerale che fanno la differenza oltre che materiale pubblicitario che consente anche di prendere il lavoro con più leggerezza.

cipato a Tanexpo dall'edizione del 2010.

Come si è sviluppata la vostra attività in questi anni?

La produzione è in costante aumento così come l'espansione in nuovi Paesi al mondo (più di trenta) pur mantenendo i laboratori esclusivamente in Svizzera. Ad oggi realizziamo oltre mille diamanti all'anno. Perché avete scelto di partecipare alla fiera?

Tanexpo ci consente di intercettare operatori del settore funerario provenienti da tutta Italia e non solo.

Ci potete anticipare qualche novità su cui state lavorando?

Abbiamo trasferito a qualche centinaio di metri la nostra sede, ampliando e rendendo più accessibili il laboratorio e la "sala macchine" dove nascono i diamanti ad alta pressione e alta temperatura. Entro breve la nuova sede sarà visitabile dai clienti e dagli operatori funebri. Due buoni motivi per venire a incontrarvi sul vostro stand?

Per ampliare l'offerta ai clienti finali, collaborando e pianificando iniziative di visibilità congiunte.

PUBBLIPEL

scontro di pubblico sia in percentuale molto elevata, permettendo non solo a noi, ma a tutti gli espositori, maggiori opportunità di business.

Ci può anticipare qualche novità su cui state lavorando?

Non possiamo anticipare nulla, di sicuro porteremo alcune novità esclusive, come abbiamo sempre fatto nelle precedenti edizioni, e colgo l’occasione per invitarvi nel nostro stand... Vi garantisco che ne rimarrete più che soddisfatti.

Da quante edizioni la vostra azienda è parte di Tanexpo?

Da oltre 10 anni.

Come si è sviluppata la vostra attività in questi anni?

La nostra attività è in continuo sviluppo attraverso l’acquisto di nuovi macchinari per personalizzare l’impossibile.

Perché avete scelto di partecipare alla fiera?

Partecipiamo per l’ottimo riscontro che i nostri prodotti hanno sul pubblico che visita la fiera e ci offre l’occasione di far crescere e conoscere il business secondario dell’azienda.

Ci può anticipare qualche novità su cui state lavorando?

Non possiamo svelare nulla, siamo in fase di sviluppo.

Due buoni motivi per venire a incontrarvi sul vostro stand?

I nostri prodotti corrispondono a quel valore aggiunto che può contraddistinguere un servizio funebre dall’altro. Rendersi simpatici agli occhi dei propri clienti attraverso i nostri gadget.

I PRIMI VOLTI DI
Andrea Ricciarelli Responsabile vendite nord-ovest Italia
Leggil’intervistacompletasuwww.tanexpo.com 6
Cristina Sponza e Rinaldo Willy Marketing Italia e Fondatore
Your World. Your Way. Your Expo. PRENDI TU I COMANDI. SI DECOLLA VERSO NUOVE CONQUISTE. WWW.TANEXPO.COM Organizzazione: BEXPO s.r.l. – Via Alfieri Maserati 20 – 40128 Bologna – Tel. 051 282611 - info@tanexpo.com SEGUICI SU WELCOME TO YOUR LEVEL
NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 8 OLTRE MAGAZINE

TUSPL, gli effetti della sua applicazione

Nella seconda parte dell’analisi sulla nuova normativa scopriamo come inciderà sui diversi servizi cimiteriali, di cremazione e di illuminazione.

Proseguiamo l’analisi dell’applicazione del Testo Unico sui Servizi Pubblici Locali sulla normativa esistente e sugli effetti che avrà sui diversi servizi funerari.

Servizi cimiteriali e di cremazione

In Italia i cimiteri e i crematori sono servizi pubblici locali per norma di legge e per di più essi sono servizi indispensabili di un comune, come

previsto dall’art. 1 del D.M. interno, di concerto con MEF del 28/5/1993. I cimiteri appartengono esplicitamente al demanio comunale dal 1941 (approvazione del Codice Civile), ma di fatto da ben prima. Sussistono però alcune attività che non rientrano nell’ambito pubblico. È quindi opportuno chiarire quale possa essere la componente di servizio pubblico locale (per così dire istituzionale), distinguendola da quella di libero mercato. 

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 9 OLTRE MAGAZINE
ATTUALITà
Dreamstime
Foto di Snowingg -

1. Servizi cimiteriali istituzionali

Le prestazioni istituzionali di operazioni cimiteriali (inumazione, tumulazione, esumazione, estumulazione, traslazione, cremazione di resti mortali inconsunti derivanti da esumazione od estumulazione), nonché le registrazioni ed il servizio di custodia cimiteriale, le attività manutentive e di esercizio della infrastruttura cimiteriale (quali le pulizie e le manutenzioni delle parti comuni, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti prodotti nel cimitero, lo spazzamento, ecc.) e, infine, le concessioni di sepoltura (cioè l’uso privato, dietro corrispettivo, di un bene pubblico a fini di sepoltura in un cimitero demaniale) per loro natura e per la garanzia di fornitura, essendo servizi indispensabili per legge, devono fornirsi in regime di diritto esclusivo o tuttalpiù di diritto speciale, laddove se ne ravvisino le condizioni, per motivi:

1. di avere garanzia di sepoltura in termini certi e nei modi rigorosamente stabiliti dalle norme igieni-

co-sanitarie (T.U. Leggi Sanitarie

R.D. 27/7/1934 n. 1265 e del regolamento di attuazione D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285) e quindi per il carattere di indispensabilità della prestazione;

2. di economicità del servizio, dovuta al fatto che una organizzazione stabile, capace di garantire la sepoltura anche con elevate punte di mortalità, considerata la casualità propria degli eventi luttuosi, è più efficiente ed efficace di distinte organizzazioni private, le quali nel loro insieme determinano per l'utenza costi gestionali superiori;

3. di garanzia della memoria di una collettività.

E conseguentemente in tale caso è opportuno realizzare la “concorrenza per il mercato”.

2. Servizio di cremazione

Si tratta di attività obbligatoriamente eseguibile all’interno di crematori esclusivamente nei cimiteri (tra l’altro in cui l’area necessaria per la costruzione è fornita gratuitamente

dal Comune), con diritto esclusivo o se del caso speciale per effetto dell’art. 5 della L. 30/3/2001, n. 130. La scelta di dove svolgere la cremazione di un feretro è una libera prerogativa della famiglia del defunto, fermo restando che attualmente è stabilito un limite tariffario massimo, valevole per l’intero Paese per effetto della norma di cui all’art. 5, comma 2, L. 130/2001 e decreti ministeriali attuativi. Segue pertanto la normativa specifica cimiteriale e quindi per tali servizi si ha la “concorrenza per il mercato”.

La cremazione di resti mortali è svolta in un crematorio scelto dalla famiglia, laddove l’onere sia a carico della famiglia stessa. È invece svolta in un crematorio scelto dal Comune in tutti quei casi in cui l’onere economico per la cremazione dei resti mortali sia pubblico (in assenza di scelta da parte dei familiari).

Servizio di illuminazione elettrica votiva

Sulla natura giuridica del servizio di 

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 10 OLTRE MAGAZINE
ATTUALITà
Foto di MiettinentarjaDreamstime
BL s.r.l. Via P.Togliatti, 1/3 - 21010 Cardano al Campo (VA) Tel. 0331 206803 marketing@blsrl.net specialisti del colore VENDITA E ASSISTENZA SISTEMI W W W . B L S R L . N E T Stampanti per ricordini FRONTERETRO AUTOMATICO Stampanti per ricordini CARD FRONTERETRO AUTOMATICO Plotter per stampa MANIFESTI

illuminazione elettrica votiva vi sono stati numerosi pronunciamenti di Tribunali Amministrativi Regionali e del Consiglio di Stato; inoltre è stato oggetto di un parere dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (Avcp).

I giudici, in modo pressoché concorde, ritengono che il servizio diretto ad assicurare l’illuminazione votiva dei cimiteri rientra pacificamente tra i servizi pubblici locali (Consiglio Stato, sez. VI, 7 aprile 2006, n.1893) e, in particolare, assume la configurazione di concessione di pubblico servizio (Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia Milano, sez. I, 9 gennaio 2007, n.4) quando la remunerazione del prestatore di servizi proviene non già dall’autorità pubblica interessata, bensì dagli importi versati dai terzi per l’utilizzo del servizio, con la conseguenza che il prestatore assume il rischio della gestione dei servizi in questione. Pertanto si tratta di un servizio da assicurare in regime di diritto esclusivo (o speciale in grandi ambiti territoriali) attraverso la rete a ciò predisposta all’interno di un cimitero. E ciò deriva sia dalla natura di demanio comunale del cimitero, sia dalla disponibilità della rete da parte di un unico soggetto. Anche in questo caso è opportuno realizzare la “concorrenza per il mercato”. È invece da ritenere che sussista “concorrenza nel mercato” per la fornitura di sistemi di illuminazione votiva se questi siano autoalimentati (ad es. con alimentazione fotovoltaica singola, o a mezzo pila), o a mezzo di ceri votivi.

Altre attività cimiteriali

Nonostante la natura demaniale del cimitero comunale (ex art. 824 del C.C.) si ritiene che le attività economiche di:

a) costruzione di tombe su aree avute in concessione;

b) realizzazione e posa di cippi, lapidi, manufatti marmorei su sepolture in genere;

c) iscrizioni tombali e manutenzione in genere dei manufatti di cui alle lettere a) e b), su incarico del singolo concessionario di sepoltura, in applicazione del principio di sussidiarietà, siano da considerarsi attività libere, fatti salvi i permessi per ogni singolo intervento, in coerenza col piano cimiteriale e la normativa statale, regionale e comunale vigente, con verifiche e controlli in corso d’opera o ex post, nonché sanzioni da parte dell’Ente Locale nel caso di mancato rispetto di quanto permesso. Si tratta quindi di attività in cui è realizzabile la “concorrenza nel mercato”.

La riorganizzazione dei servizi cimiteriali

È la stessa impostazione del TUSPL a far sì che in sede di ricognizione ex art. 30, si possa pensare ad una loro profonda riorganizzazione gestionale. In questo caso sono due le strade che si potrebbero seguire:

1.“a legislazione invariata”, dove di fatto si segue la normativa del TUSPL per i servizi non a rete e senza autorità di regolazione, ma con importanti input che vanno nella direzione di privilegiare:

a.la concessione di servizi al posto dell’appalto di servizi;

b.la possibilità di creare società di gestione degli impianti separate o congiunte a quelle di gestione degli stessi;

c.un orientamento generale ad aumentare le dimensioni dei territori serviti, fino all’ipotesi del servizio integrato nelle città metropolitane, in cui il comune capoluogo può essere delegato dai comuni ricompresi nella città a esercitare funzioni comunali in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica per conto e nell’in-

teresse degli altri comuni (Art. 5 comma 1 TUSPL).

2.“dopo una organica riforma legislativa” riguardante i cimiteri e i crematori in un’ottica evolutiva di riorganizzazione dell’odierno sistema cimiteriale, che presenta gravi difficoltà economico-finanziarie, con:

a.l’istituzione di ATO (Ambiti Territoriali Ottimali), superando così l’angusta dimensione gestionale comunale;

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 12 OLTRE MAGAZINE
ATTUALITà

b.istituendo una autorità di regolazione (o apposita o ampliando le funzioni di ARERA), al pari quindi di altri servizi pubblici locali a rilevanza economica a rete, adeguandosi appunto alle norme specifiche dei servizi a rete;

c.unitamente alla revisione della regolamentazione statale di polizia mortuaria;

d.e alla cessazione del regime di perpetuità delle concessioni di sepoltura pregresse;

e.la previsione di norme di contabilità specifiche per garantire la duratura manutenzione cimiteriale.

Esiste inoltre un pericolo imminente, dato dal come verrà applicato l’art. 19 TUSPL sulla durata dell’affidamento e indennizzo. Difatti per gli affidamenti in house di servizi cimiteriali e di cremazione, non essendovi norme di settore che contemplino durate maggiori, il testo attuale prevede che la durata

dell’affidamento debba essere non superiore a 5 anni, fatta salva una deroga da prevedere nella delibera di affidamento che individui le ragioni che giustifichino una durata superiore per assicurare l’ammortamento degli investimenti, sulla base di un piano economico finanziario asseverato.

Per i crematori, in Italia non ci risultano project financing con durata inferiore a 20 anni e per lo più si hanno durate comprese nella forcella 25-30 anni. Ma è soprattutto nella gestione cimiteriale integrata con realizzazione e concessione di sepolture che si sente la necessità di durate lunghe, dell’ordine dai 30 ai 50 anni, per poter provvedere all’ammortamento di fabbricati ed aree realizzate a seguito di ampliamento cimiteriale e, parallelamente, alla contabilizzazione di concessioni cimiteriali che spesso debordano dalla durata dell’affidamento. Pertanto le gestioni cimiteriali integrate dovrebbero tutte giustificare durate di affidamento minime di 30 anni. E questo è l’elemento che rende ancor più urgente l’emanazione di una specifica legge di settore, calibrata sui servizi cimiteriali non di inizio Novecento, ma degli anni Duemila!

E poiché una riforma dei servizi cimiteriali realisticamente non può arrivare entro il 2023, non resta che attrezzarsi per una soluzione a breve termine a legislazione invariata e nel contempo richiedere a gran voce un cambiamento normativo al Parlamento.

Il contenuto del TUSPL è reperibile, tra gli altri, anche al link: www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2022;201

Per maggiori dettagli sugli estratti delle norme citate nel testo consultare il sito www.funerali.org 

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 13 OLTRE MAGAZINE
Foto di Simona BalconiDreamstime

Un gruppo solido e affidabile

L’esperienza di 70 anni nel campo dell’infortunistica a servizio delle imprese di Onoranze Funebri e dei loro clienti.

L’infortunistica Tossani è una realtà storica e consolidata nel campo del risarcimento danni da ormai 70 anni.

Conosciuta in tutta Italia per la propria serietà ed affidabilità, è un faro luminoso per tutti coloro che si trovano a dover affrontare un momento buio nella propria esistenza a causa di un evento traumatico, che riguardi la propria sfera personale o familiare. L’affidabilità dell’Infortunistica Tossani e l’impegno che ogni professionista del gruppo mette nella cura del cliente finale, seguendolo in ogni momento del procedimento e restandogli vicino anche umanamente, rendono l’Infortunistica Tossani una delle realtà più stimate e attive del settore. Ne abbiamo parlato

con Luigi Cappai, Responsabile Commerciale d’Area - Sud Italia e Isole, che ci ha spiegato come lavora il gruppo Tossani e perché è così vantaggioso per le imprese di onoranze funebri convenzionarsi.

Perché un’impresa di onoranze funebri dovrebbe convenzionarsi con l’Infortunistica Tossani?

«Intanto è importante ricordare che la tutela al risarcimento danni è un servizio fondamentale per le onoranze. Avere una convenzione con un’infortunistica significa avere un valore aggiunto nei servizi per offrire ai propri clienti anche la tutela al risarcimento del danno.

Noi come Infortunistica Tossani lavoriamo sempre al massimo, in

modo da poter garantire la totale soddisfazione finale del cliente. I nostri assistiti, in questo caso clienti delle onoranze nostre convenzionate, devono sentirsi protetti, coccolati e aggiornati passo passo da inizio a fine procedura di risarcimento. Per questo motivo, durante il percorso, creiamo un gruppo di lavoro con i familiari della vittima e l’intero staff di professionisti che seguono il sinistro: il consulente territoriale, il capoarea, l’avvocato penalista e il liquidatore. Tutti devono essere sempre informati sui progressi del procedimento. L’assistenza è totale tanto che, quando si ravvisa il forte trauma emotivo da parte dei familiari che subiscono la perdita del caro congiunto, i medesimi possono

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 14 OLTRE MAGAZINE
 news aziende
NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 15 OLTRE MAGAZINE

essere assistiti dai nostri psicologi. Ma non è tutto: valutata in tempo reale la risarcibilità del sinistro, anticipiamo le spese funerarie con pagamento diretto ed immediato all’onoranza e contestualmente elargiamo alla stessa un’importante riconoscimento per l’attiva collaborazione. Non solo, al momento del risarcimento del sinistro ci sarà una provvigione ricavata da una cospicua percentuale dell’onorario professionale riconosciuto per legge alla Tossani quale patrocinatore del procedimento, il tutto senza intaccare in nessun modo il risarcimento dei familiari della vittima che deve essere sempre tutelato e salvaguardato»

Quali sono i vantaggi per i clienti finali delle onoranze?

«Partiamo con il dire che noi facciamo prevalentemente riferimento alle coperture assicurative necessarie per tutelarci da imprevisti e danni, alcune obbligatorie altre facoltative. Bisogna sapere che le compagnie di assicurazioni in genere sono molto attente a riscuotere nei termini il premio da pagare, ma lo sono molto meno quando sono chiamate a rifondere il danno in copertura. Il danneggiato si trova davanti a dei soggetti (le assicurazioni) ben organizzati ed economicamente molto forti, dove gli ostacoli da superare sono fondamentalmente due: aver ragione del sinistro e ottenere il giusto risarcimento. In assenza di un valido patrocinatore come l’Infortunistica Tossani, le alternative a questi ostacoli sarebbero: soccombere alla decisione dell’assicurazione accettando ciò che propone oppure ricorrere a una causa civile con tempi lunghissimi che inevitabilmente potrebbero erodere gran parte del risarcimento.

È qui che interveniamo noi che da oltre 70 anni ci occupiamo di risarcimento danni con una formula 

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 16 OLTRE MAGAZINE
news aziende
 Luigi Cappai insieme a Luigi Peron, responsabili commerciali Luigi Cappai con la Sig.ra Francesca Marchesini Tossani 

IL SERVIZIO DI ECCELLENZA E PREGIO PER LE ONORANZE FUNEBRI ED I PROPRI CLIENTI

PER OTTENERE IL GIUSTO RISARCIMENTO IN TEMPI RAPIDI

SEMPRE AL VOSTRO FIANCO IN CASO DI

siamo presenti in tutta

Italia

Grazie alla presenza di agenti e agenzie su tutto il territorio nazionale, e dopo un’attenta analisi gratuita del sinistro svolta dalle eccellenze del settore, o riamo un supporto concreto ed immediato ai nostri assistiti:

ASSISTENZA STRAGIUDIZIALE

WWW.INFORTUNISTICATOSSANI.NET

di tutela particolarissima: se non si ottiene nessun risarcimento, nulla deve essere corrisposto alla Tossani. Lavoriamo con la procedura stragiudiziale raccogliendo tutti gli elementi necessari alla corretta ricostruzione del sinistro e all’entità del risarcimento, confrontandoci con la struttura assicurativa con le medesime figure professionali: i liquidatori, gli avvocati, i medici legali, i ricostruttori cinematici e i tecnici informatici. A garanzia dei nostri assistiti, infatti, siamo strutturati in modo da poter avere un raffronto alla pari con la controparte e senza aver timore, in caso di diniego, di far fronte alle vie giudiziarie.

Quando si parla di risarcimento danni, molte persone desistono dal perseguire la strada proprio per le preoccupazioni e i costi da affrontare. L’Infortunistica Tossani, una volta fatta l’istruttoria in cui si stabilisce che il danno è liquidabile, anticipa tutte le spese, anche quelle sulle cure ed è l’unica a livello europeo ad avere un’esperienza di oltre 70 anni in questo particolare settore. Tutto questo grazie al prof. Michele Tossani: fu lui che creò questo sistema rendendosi conto che non era necessario dover affrontare la via giudiziaria per difendere i propri diritti ed aprì la strada che hanno seguito in tanti a livello nazionale. Sui sinistri gravi, dove è competente l’autorità giudiziaria penale, a tutela dei nostri assistiti, facciamo riferimento a professionisti di altissimo livello: avvocati penalisti, medici legali e consulenti cinematici e informatici, autorevoli, capaci e pronti a seguire l’intera attività istruttoria dettata dalla Procura competente. Al termine, saranno i nostri liquidatori a mettere in campo tutti gli atti raccolti necessari al corretto e giusto risarcimento»

Ci può parlare di un caso particolare che la Tossani ha concluso per un cliente di una delle vostre

onoranze funebri convenzionate?

«Ce ne sono molti: noi interveniamo e risolleviamo intere famiglie in tutto e per tutto specialmente quando a venire meno è il portatore di reddito. Se l’assicurazione non paga, la famiglia si trova esposta a disagi economici importanti. La Tossani fa anche questo tipo di valutazione: se il sinistro è risarcibile, cercheremo di aiutare la famiglia tentando di alleviare le sofferenze anche di carattere economico valutando anche la possibilità, ove indispensabile, di anticipazioni dirette e senza alcun interesse fino al momento del risarcimento.

Se devo citare un caso di sinistro con conseguenze gravi, mi viene in mente il sinistro stradale che ha coinvolto un giovane ragazzo, trasportato, in cui il conducente è morto mentre lui ha trascorso vari mesi in coma. La famiglia era fortemente disagiata perché lui era l’unico portatore di reddito mentre la madre otteneva qualche piccolo contributo aiutando alcuni anziani. Dopo il coma, il ragazzo è stato mandato a casa allettato ed era necessario che fosse seguito tutto il giorno dalla

madre, che ha dovuto necessariamente lasciare quegli impegni con gli anziani che gli consentivano di avere un piccolo sostentamento. La famiglia è rimasta senza introito e quando lui ha dovuto cominciare la fisioterapia, lo abbiamo sostenuto economicamente e indirizzato in una struttura specializzata dove è riuscito a riprendere gran parte delle funzionalità motorie. Dopo 4 interventi chirurgici non andati a buon fine, siamo riusciti a fargli recuperare la funzionalità del braccio che rischiava di perdere. Con questa famiglia si è creato un rapporto di solidarietà e amicizia: conoscono tutti i vertici del gruppo Tossani e ormai siamo come una famiglia. Trattiamo anche gli infortuni sul lavoro che sono una materia delicata e complessa. Non tutte le aziende hanno coperture idonee per i dipendenti, magari hanno solo quella obbligatoria dell’INAIL e non la Responsabilità Civile verso i dipendenti. Talvolta, infatti, sono le stesse aziende che, preventivamente, chiedono a noi una consulenza per una buona copertura sicura e capiente» 

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 18 OLTRE MAGAZINE
news aziende

La casa funeraria per l’Impresa che guarda al futuro

Le case funerarie Main e Zanella: due case-history di successo firmate

Case Funerarie Group.

In Italia, sono molte le Imprese di onoranze funebri che in questi ultimi anni hanno investito sulla propria attività realizzando una casa funeraria con l’obiettivo di implementare la qualità dei servizi e delle prestazioni rese alla collettività.

Case Funerarie Group, realtà di primaria importanza nella progettazione e realizzazione di strutture per il commiato, è al fianco degli imprenditori funebri che intendono compiere questo considerevole pas-

so. Vediamo alcune delle loro storie di maggior successo.

La Casa Funeraria Main

Uno dei primi progetti portati a termine è stata la Casa Funeraria Main ad Arzignano, in provincia di Vicenza. Inaugurata, non senza difficoltà nel 2017, può essere quasi considerata una sorta di test per il neonato gruppo, da cui ne è uscito più che mai aggregato e consolidato.

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 20 OLTRE MAGAZINE
CASE FUNERARIE

Abbiamo intervistato il Signor Davide Romani, amministratore del gruppo O.F. Main che ci racconta la sua esperienza

«La nostra è un’impresa a carattere familiare fondata da mio padre, tutt’ora in attività, oltre 40 anni fa. L’idea di dotarci di una casa funeraria mi è venuta nel 2010 quando una nuova legge della nostra Regione ne consentiva la presenza. Fermamente convinto che questo fosse il futuro della nostra professione, mi sono documentato anche con diversi viaggi all’estero dove le strutture per il commiato rappresentano, per così dire, la normalità. Solo nel 2014 il sogno ha incominciato a prendere forma, nel momento in cui con l’architetto Sasso abbiamo individuato un edificio in stato di abbandono che poteva essere riconvertito in una casa funeraria. È stata un’esperienza intensa come pure è stato speciale il rapporto che si è istaurato con Case Funerarie Group basato sulla fiducia e collaborazione reciproche».

Quali sono le caratteristiche della vostra struttura?

«Si tratta di un edificio sobrio ed elegante a cominciare dagli esterni che alternano superfici lisce con elementi in legno lamellare. Abbiamo quattro stanze per il commiato costituite da salottino con zona separata per il feretro e una sala per le cerimonie che può accogliere fino a 90 persone. Fulcro del nostro lavoro è la camera autoptica, 

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 21 OLTRE MAGAZINE

realizzata da Lux Italia, dotata di tutte le attrezzature che ci consentono di preparare la salma con le giuste attenzioni e riguardo affinché i parenti possano congedarsi dal loro caro in maniera serena. Prima queste operazioni erano in capo agli ospedali con risultati decisamente discutibili; d’altronde questa non è una loro priorità che è invece quella di guarire la gente. E le assicuro che le premure che dedichiamo ai defunti fanno la differenza!».

Un grande cambiamento…

«Dalla cura della salma a quella dei parenti, da quando abbiamo la casa funeraria è tutto un altro concetto di lavoro. Durante la pandemia avere questa struttura è stato fondamentale sia per motivi di sicurezza, ma sia soprattutto per le famiglie che hanno trovato un ambiente consono in cui riunirsi per vegliare il proprio caro; ad esempio, quando le chiese erano disponibili solo per celebrare i fune-

rali, qui hanno avuto la possibilità di riunirsi per la recita del rosario, una tradizione molto sentita dalle nostre parti.

Potersi aprire in questo modo alla collettività ci ha riservato grandi attestazioni di stima: basterebbe sfogliare qualche pagina del libro che raccoglie le testimonianze dei parenti per renderci orgogliosi del nostro operato. Tutto ciò ha comportato anche un incremento del bacino di utenza, facendo più che raddoppiare il numero dei servizi mensili. Ora nelle nostre quattro sedi sono presenti 18 operatori (contro i 7 di prima) formati non solo per la gestione del funerale ma per offrire un servizio di accoglienza e di cura a 360°».

Chiediamo anche all’architetto Andrea Sasso, dello Studio Sasso Architetti Associati le sue impressioni su questo progetto.

«La Casa Funeraria Main è stata la terza struttura ad essere realizzata

dal nostro gruppo. Confesso che non è stato semplice, eravamo agli inizi con questo tipo di progetti e gli ostacoli in cantiere erano all’ordine del giorno. La nostra forza è stata quella di averli saputi affrontare, trasformandoli in un significativo strumento di crescita.

Le amministrazioni locali e le autorità sanitarie non avevano allora alcuna conoscenza in materia, ma grazie alla nostra determinazione siamo riusciti a superare i vari inciampi burocratici e fare comprendere alle istituzioni l’importanza che le case funerarie rivestono sul territorio: ambienti accoglienti dove ospitare i congiunti in modo adeguato e dove fornire un’assistenza immediata alle salme con la presenza costante di personale specializzato, in contrapposizione agli anonimi e tristi obitori degli ospedali, o peggio ancora di quelli posti all’interno dei cimiteri». 

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 22 OLTRE MAGAZINE
CASE FUNERARIE

A questo proposito Diego Vettori di Lux Italia ci dà qualche ulteriore ragguaglio sulla sala autoptica della Casa Funeraria Main.

«Con Davide abbiamo calibrato la dotazione e la disposizione dell’area morgue, attrezzandola anche con prodotti inox su misura (dal tavolo autoptico, alla postazione di lavaggio salma, dalla cella frigo ai carrelli da movimentazione).

La particolare conformazione della cella frigo ha permesso di affrontare in modo eccellente e in totale sicurezza carichi di lavoro rilevanti ed imprevisti, come quelli che si sono verificati durante le fasi più acute del covid. Indubbiamente il gruppo Main ha una gran bella squadra di collaboratori qualificati e mi piace pensare che le attrezzature che abbiamo installato contribuiscano alla soddisfazione professionale del team».

La Casa Funeraria Zanella

Erano ancora in corso i lavori di completamento della casa funeraria Main, quando si è recato in visita al cantiere Gianluca Zanella, delle Onoranze Funebri Zanella di Adria (RO), più che mai determinato ad imprimere una svolta all’impresa di famiglia con la dotazione di una funeral home da insediare in un territorio che allora ne era completamente sprovvisto.

Un sopralluogo più che mai utile, come ci racconta lo stesso signor Zanella.

«Sono nato in questo ambiente, essendo anche la nostra un’impresa di famiglia avviata da mio padre, che ancora ci accompagna nonostante abbia già superato abbondantemente l’età della pensione. Questa professione l’ho pertanto sentita “mia” da sempre e anche nel mio percorso di studi non me ne sono mai distacca-

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 24 OLTRE MAGAZINE
CASE FUNERARIE

to, incentrando la mia tesi di laurea in Economia e Commercio sul settore delle onoranze funebri. Dotare la nostra impresa di una casa funeraria sul modello di quanto esiste da anni all’estero, era per me più che una legittima aspirazione, una vera e propria necessità se volevo proiettare questa professione nel futuro. Toccare con mano quanto stava realizzando il collega ad Arzignano è stato fondamentale. Da Davide ho ricevuto tanti consigli e grande sostegno nei momenti di sconforto (che come potrà immaginare, quando ci si imbarca in un progetto così complesso non possono mancare) ma soprattutto mi ha fatto conoscere la squadra di professionisti di CF Group, che hanno egregiamente trasformato le mie idee in realtà».

Da quando è attiva la Casa Funeraria Zanella?

«L’inaugurazione è avvenuta nell’ottobre del 2020. Fortunatamente, dato il settore specifico della nostra attività, le autorità ci hanno permesso di continuare i lavori anche durante il periodo di pandemia. Pure nel nostro caso si è trattato del ripristino di un capannone dismesso, un anonimo cubo che la creatività dell’architetto Sasso ha saputo impreziosire con armoniche linee curve, trasformandolo in un edificio esclusivo e di forte impatto visivo. L’interno presenta quattro sale per il commiato, una cappella per le cerimonie laiche o di altri culti, la sala autoptica, lo show-room per gli accessori sia funebri che cimiteriali, e, ovviamente, gli uffici. Gli arredi interni, significativi per immagine e funzionalità, sono stati curati dall’esuberante e visionario Claudio Toffoli di ML ITALIA che ha saputo interpretare e adattare ogni nostra richiesta ai vari ambienti».

Adesso che la vostra struttura è una realtà trova anche lei che il

modo di operare sia cambiato?

«Certamente! - conferma senza esitazioni il signor Zanella - È innanzitutto cambiato il rapporto con le famiglie a cui ora possiamo riservare una diversa accoglienza e una maggior cura. Come conseguenza i nostri servizi hanno registrato una impennata di richieste, spesso provenienti anche da altri comuni. Le cose per noi operatori sono molto mutate anche a livello pratico: il poter accudire la salma in loco anziché correre da un ospedale all’altro ci fa risparmiare stress e tempo che possiamo dedicare al cliente Inoltre lavorare in sede con tutti i comfort e in spazi esteticamente gradevoli e arredati con classe, è impagabile». 

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 25 OLTRE MAGAZINE

Parliamo dell’importanza di realizzare arredi personalizzati con Claudio Toffoli, responsabile tecnico-commerciale di ML ITALIA. «Siamo specializzati in soluzioni su misura. La produzione diretta ci permette di soddisfare i desideri stilistici dei clienti creando l’ambiente che più li rappresenta, in accordo con le loro aspettative e in armonia con tutti gli altri elementi della struttura. Alcuni dettagli tecnici, affinati con l’esperienza, rendono i locali da noi creati unici, oltre che estremamente funzionali. Sono qualità che non passano inosservate e che contribuiscono al successo di una azienda».

L’importanza dell’impiantistica

Le due strutture che abbiamo presentato sono indubbiamente di grande effetto dal punto di vista architettonico ed estetico, grazie alla dotazione di elementi di pregio e alla cura maniacale dei dettagli. Ma per garantire la massima efficienza è fondamentale anche quello che non si vede. Ci riferiamo all’impiantistica alla base di ogni progetto.

Ce lo spiega Cristian Della Giu-

stina, titolare dell’omonima ditta di Termotecnica che ha curato la parte aeraulica ed idraulica delle case funerarie.

«La normativa nazionale e regionale in materia è molto precisa ed impone risultati di aerazione e temperatura che non sono bypassabili. L’esperienza maturata in ambito ospedaliero ci ha consentito di ottimizzare la progettazione e l’installazione di precisi macchinari che rispondono ai requisiti richiesti. I controlli autorizzativi all’apertura delle case funerarie da noi realizzate confermano la qualità delle nostre installazioni».

Non meno interessante è la testimonianza di Amorino Sovran, della IES Impianti, a cui sono stati affidati altri allestimenti tecnici.

«Ci occupiamo dell’impianto elettrico, della video sorveglianza, della domotica, dei sistemi di rilevazione delle eventuali manifestazioni di vita delle salme, della diffusione sonora, degli allarmi, del fotovoltaico, così come pure di tutti i necessari collegamenti elettrici all’impianto aeraulico ed idraulico, sempre attenti a soluzioni che mirino al risparmio energetico. La competenza acquisita ci permette di essere in linea con quanto stabilito dalla normativa di settore e allo stesso tempo di soddisfare le esigenze dei clienti che sempre più desiderano ambienti smart, con controlli a distanza e con luci e suoni in grado di creare quella atmosfera in sintonia con le emozioni degli ospiti». 

Case Funerarie Group www.casefunerarie.group, specializzata nella progettazione e realizzazione di case funerarie, è un pool composto da 5 partner strategici:

• IES Impianti - www.iesimpiantisrl.it

• Lux Italia - www. luxitalia.it

• ML ITALIA - info@ml-italia.it

• Studio Sasso Architetti Associati - www.sassoarchitettiassociati.it

• Termotecnica Della Giustina - www.termotecnicadg.it

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 26 OLTRE MAGAZINE

TUTELIAMO IL DANNEGGIATO. INSIEME.

In 28 anni di attività abbiamo risarcito con successo più di 5.500 casi di perdite di congiunti: nessun altro in Italia ha raggiunto una simile competenza.

LA FORZA DI CUI HAI BISOGNO.
WWW.GIESSE.INFO

OSCAR MARTA

ALZAFERETRI HANDY, EASY TO MOVE

PRATICITÀ MANEGGEVOLEZZA VERSATILITÀ

Pratico alzaferetri in alluminio con innalzamento manuale ed assistito.

- Doppia tumulazione frontale e di fascia.

- Maneggevole in spazi ristretti.

- Smontabile per facilitarne il trasporto e l’accesso a rampe di scale e ascensori.

- Utilissimo, grazie all’apposito optional di montaggio/smontaggio lapidi.

OSCAR MARTA

CARRELLO A PANTOGRAFO

TRUCK, 2 in 1

Carrello per la movimentazione dei feretri dotato di piano di lavoro elevabile con rulliera. Pantografo destinato all’innalzamento dei feretri per la loro tumulazione, sia frontale che di fascia.

Ottimo per la movimentazione, anche per lunghe distanze, dei feretri senza alcuno sforzo.

www.ceabis.it www.vezzani.it www.vezzaniforni.it OSCAR MARTA www.oscarmarta.it group

Uno sguardo sul Forum Piemonte

L’evento del 25-26 maggio a Cambiano (TO) per rafforzare la partnership tra clienti e fornitori.

Le sfide dell’innovazione e del mercato si svolgono oggi stando fianco a fianco dei clienti, in un connubio di interessi comuni che devono trovare le giuste e personalizzate soluzioni.

Con questa ottica Scacf, in collaborazione con altre importanti aziende del settore, ha organizzato il Forum Piemonte, un appuntamento esclusivo dedicato alla presentazione delle novità del settore funerario. «In primo luogo - illustra Michela Sgoluppi, responsabile Marketing e Sistemi di Qualità di Scacf Spa - abbiamo ravvisato l’esigenza di collaborare con aziende di qualità che possano completare il servizio funebre assieme, naturalmente, ai nostri cofani funebri. Debbo dire che, fin

da subito, realtà importanti come Ellena, Diemme, Unizzi, Ellepi, La Errevieffe hanno deciso di collaborare all’organizzazione dell’evento»

L’evento Forum Piemonte del 25-26 maggio 2023, presso l’esclusivo Spazio Hoffmann con sede a Cambiano (Torino), è stato pensato come occasione per presentare le novità del settore funerario ad un pubblico mirato e scelto per l’occasione.

«Abbiamo voluto - continua Michela Sgoluppi - premiare quei clienti che ci seguono da sempre e che hanno fiducia nel nostro lavoro, rendendoli partecipi di un momento di relazione conviviale, al fine di rafforzare una partnership cliente/fornitore sempre più attuale nei giorni d’oggi.

Infatti crediamo che, anche di fronte alla crescita di relazioni virtuali, l’incontro interpersonale abbia ancora molta forza e capacità di costruzione positiva di interscambi»

Scacf Spa, quindi, si pone sempre di più come leader del settore proponendo iniziative interessanti per clienti e operatori del panorama funerario. Occorre aggiungere, inoltre, che da diversi anni Scacf affronta il mercato con flessibilità, sia nella produzione che nella vendita, cercando sempre di rispondere positivamente alle esigenze specifiche della clientela.

Con una produzione di cofani funebri che viene realizzata totalmente in Italia, nello stabilimento di San Giu-

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 30 OLTRE MAGAZINE
NEWS AZIENDE

stino (Perugia), e che occupa una superficie di 100.000 mq, di cui 32.000 mq coperti, Scacf riesce a garantire con velocità le consegne richieste dal mercato, grazie anche ad una distribuzione diffusa su tutto il territorio nazionale. La conduzione familiare dell’azienda garantisce inol-

tre un approccio rivolto alla “persona” e incentrata sul rispetto dell’ambiente.

Su questo punto Scacf ha deciso per una produzione realizzata nella sua totalità con energia derivante da fonti naturali e nel pieno rispetto della materia prima, cioè il legno «Ci teniamo molto a questi aspet-

ti della nostra attività - conclude Michela Sgoluppi - in quanto siamo orgogliosi di poter far lavorare con noi circa 150 persone, tra dipendenti e collaboratori, all’interno di un concetto di pieno rispetto della vita, della qualità e del benessere personale e ambientale» 

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 31 OLTRE MAGAZINE
NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 32 OLTRE MAGAZINE Foto di Cristina ContiDreamstime

Prepararsi alla morte

Solo una minima parte di italiani programma o lascia per iscritto le proprie volontà in merito al funerale.

Lasciare un testamento è uno dei modi di prepararsi alla morte e pianificare la fine della propria vita, ma non l’unico.

Oltre al testamento, preoccupazione in genere di una esigua minoranza di italiani che hanno patrimoni ingenti da trasferire, è possibile, ad esempio, esprimere le proprie volontà rispetto al trattamento medico da adottare verso se stessi nel caso in cui non si sia più in grado di decidere (il cosiddetto “testamento biologico”), esprimere la propria volontà rispetto alla donazione degli organi,

esplicitare le decisioni rispetto a cosa si vorrebbe al proprio funerale o alle modalità della propria sepoltura. La tabella presentata in queste pagine mostra la percentuale di italiani che hanno pianificato una di queste cinque attività di preparazione alla morte, distinguendo tra il periodo precedente e quello successivo allo scoppio della pandemia da Covid-19 che ha sconvolto il Paese.

Se in Italia la trasmissione dell’eredità è regolata dalla legge in modo stringente e la percentuale di chi ha fatto testamento a voce e/o 

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 33 OLTRE MAGAZINE
orme

per iscritto è inferiore al 10%, poco più alte sono le percentuali di chi ha pianificato, sia prima sia dopo la pandemia, una delle altre quattro attività prese in considerazione. Intorno al 15% è la quota di italiani che ha espresso le proprie volontà sul trattamento medico nel caso in cui non sia in grado di decidere e ha esplicitato la decisione su cosa vorrebbe o non vorrebbe al proprio funerale. Poco più del 20% sono gli italiani che hanno messo per iscritto o indicato a voce le proprie volontà a proposito della donazione degli organi o delle modalità di sepoltura.

I dati raccolti da ORME (Osservatorio permanete per la Ricerca sulla Morte e le Esequie) mostrano che la pandemia sembra aver scalfito il pensiero della preparazione alla morte, ma non la pianificazione.

Perché dunque la stragrande maggioranza degli italiani non pianifica?

Dalle oltre 400 interviste confluite nel libro Morire all’italiana. Pratiche, riti, credenze (a cura di A. Colombo, Bologna, Il Mulino, 2022), a cui rimandiamo chi volesse approfondire questo tema, sono emersi tre atteggiamenti prevalenti tra chi non pianifica: quello di chi ha paura della morte, quello di chi nega la morte e quello, infine, di chi riflette sulla finitudine e sulle proprie volontà ma non le comunica per non arrecare disagio ai propri cari.

La motivazione principale del primo atteggiamento - quello che unisce chi mostra di avere paura della morte - è legata al processo di prima socializzazione alla morte, ovvero all’esperienza della morte e alla riflessione sulla finitudine osservabile in ambito familiare. Discutere della morte in famiglia, parlare di chi non c’è più per commemorarne la presenza, recarsi al cimitero per ricordare o visitare i propri cari, partecipare a un funerale, avere espe-

rienza diretta di un lutto in ambito familiare, sono alcune delle esperienze vissute fin dall’infanzia che influiscono sugli atteggiamenti e sui comportamenti nei confronti della morte e del morire, e sul pensiero della morte di sé che si costruisce nel tempo. Coloro che allontano da sé il pensiero della fine non di rado hanno vissuto fin da piccoli, e continuano a vivere, la morte come un tabù, un argomento ostico in famiglia, che genera timore e angoscia, proprio perché non affrontato.

Il secondo atteggiamento - quello definibile di negazione della morte - è decisamente radicato tra i più giovani. L’età, ovviamente, è una delle variabili che influenza maggiormente la pianificazione della fine della vita. È ovvio che con l’età cresce anche la disponibilità a pianificare. Tra i più giovani non sono né la paura né il processo di prima socializzazione alla morte ad alimentare l’atteggiamento di negazione.

Più semplicemente il pensiero della morte di sé è avvertito come prematuro, lontano, un argomento che non suscita alcun interrogativo pregnante. I giovani che negano la morte spesso non hanno ancora vissuto

un’esperienza di lutto in famiglia o di una persona cara e hanno una percezione del tempo schiacciata sul presente

Il terzo atteggiamento di chi non pianifica è quello di chi riflette sulla morte di sé e matura alcune volontà in merito ma non le condivide con i propri cari. La principale motivazione che induce a non comunicare le proprie volontà riflette l’esigenza di non far pesare le proprie decisioni, soprattutto quando si pensa che tali decisioni potrebbero provocare disagio, imbarazzo e in alcuni casi anche disapprovazione. Tale atteggiamento si riscontra soprattutto in persone adulte o anziane, residenti in piccoli comuni, che si dichiarano atee o agnostiche, che vorrebbero optare per la cremazione o per un funerale laico, ma si rassegnano a rispettare le preferenze dei propri familiari: «la scelta è di chi rimane. Sarebbe solo un atto egoistico imporla. Solo chi resta vivrà tale momento; non chi non ci sarà più»

E quei pochi italiani che invece scrivono o comunicano a voce le proprie volontà sulla fine della vita? Chi si prepara dichiara di avere un 

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 34 OLTRE MAGAZINE
orme
Foto di Dominik BruhnDreamstime

MATER-BI o PVC il sacco che serve lo trovate QUI

PRONTA CONSEGNA

Fate la vostra scorta!

Visitando il nostro catalogo online troverete un’ampia scelta di sacchi specifici per ogni tipo di esigenza, da recupero, raccolta ceneri, protettivi, antivirali... realizzati in Mater-bi® biodegradabile, PVC, juta o rafia, prodotti completamente in Italia e garantiti dalla nostra esperienza.

Potete acquistarli in tutta sicurezza utilizzando il nostro Carrello Elettronico .

ORGOGLIO ITALIANO ISO 9001:2015 ISO 14001:2015 ISO 45001:2018 MANUFATTI FUNERARI E SANITARI | via U. Foscolo, 12 - 28066 GALLIATE (NO) | Tel. +39 0321 806789 | www.coccatoemezzetti.com

rapporto sereno con la morte e non fugge dal pensiero della morte di sé principalmente per tre motivi.

Tra chi pianifica c’è chi è stato socializzato in famiglie in cui la morte è stata sempre oggetto di discussione e riflessione. In queste famiglie la partecipazione dei figli ai riti funebri non è mai stata interdetta, nemmeno nell’infanzia; il tema della malattia e della perdita non sono mai stati elusi e la morte viene definita come parte della vita e della natura, una tappa a cui nessuno può sfuggire.

L’accettazione serena della morte che induce a pianificare la fine della vita è collegata anche alla religiosità. Credenti e praticanti risultano maggiormente preparati al pensiero della morte di sé. Per questi italiani l’accettazione serena della morte ha origine nella fede in una vita ultraterrena, intesa come salvezza e pace eterna, come riavvicinamento alle persone care decedute.

Altri, infine, accettano serenamente paradossalmente la morte per il motivo inverso. Tra chi pianifica

ci sono infatti anche atei e agnostici che hanno maturato nel tempo un atteggiamento sereno nei confronti della morte. Come ci ha detto un’intervistata residente nel Centro Italia, che si definisce senz’altro atea e che ha dichiarato a parenti e amici di voler essere cremata: «la morte non è una cosa negativa; è solo una conclusione, perché dopo la morte non c’è niente. Vita e morte sono due innamorati abbracciati l’una all’altra, che vivono in funzione l’una dell’altra» 

Risposte alla domanda "Alcune persone lasciano indicazioni su cosa fare in caso di morte improvvisa o malattia terminale, mentre altre non ci hanno mai neppure pensato. Può dirmi se lei ha…", Italia, 2018 N=2.005, 2022 N=1.500, Indagine ORME-Istituto Cattaneo

al suo funerale

Espresso la sua decisione se essere sepolto a terra, collocato in un loculo o cremato

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 36 OLTRE MAGAZINE
Non ci ho mai neppure pensato Ci ho pensato ma non l’ho fatto L’ho fatto (a voce e/o per iscritto) Totale Fatto testamento 2018 76,5% 13,6% 9,9% 100% 2022 66,9% 25,5% 7,7% 100% Espresso le sue volontà sul trattamento medico nel caso in cui non sia in grado di decidere 2018 69,7% 13,8% 16,5% 100% 2022 62,6% 25,1% 12,3% 100% Espresso le sue volontà sulla donazione degli organi 2018 62,4% 16,6% 20,9% 100% 2022 55% 23,3% 21,7% 100% Deciso cosa vorrebbe o non
2018 76,3% 8,9% 14,8% 100% 2022 69% 19,3% 11,7% 100%
2018 61,6% 10,4% 28,1% 100% 2022 58,4% 20% 21,6% 100%
vorrebbe
Foto di Steve WoodsDreamstime orme

La Death Education contro i tabù

Intervista a Ines Testoni, professoressa di Psicologia e direttrice del Death Studies & The End of Life dell’Università di Padova.

Può la morte non essere un tabù? Come sta cambiando o come dovrebbe cambiare il nostro approccio alla morte?

Per approfondire queste tematiche ho contattato una grande esperta in materia: la professoressa di Psicologia delle relazioni di fine-vita, perdita e morte, nonché direttrice e fondatrice del master Death Studies & the End of Life dell’Università degli Studi di Padova, Ines Testoni. Persona stimatissima nel settore,

la professoressa Ines Testoni mi è venuta subito in mente quando si è trattato di approfondire questi temi e, più in generale, quello della Death Education. Ne è nata una bellissima chiacchierata, i cui passi salienti sono riportati in questa intervista.

Cosa si intende per Death Education?

«La prima cosa che possiamo dire è che la DeEd (acronimo di Death Education) vede le sue origini nel mondo anglosassone a partire 

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 38 OLTRE MAGAZINE
psicologia
NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 39 OLTRE MAGAZINE Foto di Chernishev MaksimDreamstime

dal 1970, grazie ad alcui tanatologi storici molto famosi. Negli anni a venire questi percorsi, così come altre iniziative inerenti al tema, si sono ampiamente diffusi anche negli Stati Uniti.

Tutto si incentra sul movimento di sensibilizzazione nei confronti della morte espresso da tre autori fondamentali: Herman Feifel, Elisabeth Kübler-Ross e Cicely Saunders. Lo psicologo Herman Feifel è stato il primo che, con la pubblicazione nel 1959 del suo libro The Meaning of Death, ha iniziato alla DeEd. Feifel inoltre aveva affrontato la seconda guerra mondiale come aviatore.

Cicely Saunders, infermiera e medico, fondò il primo hospice a Londra nel 1967 e, con esso, la filosofia alla base delle cure palliative. Anche lei aveva affrontato la guerra, come infermiera, portandosi dietro un’esperienza particolarmente gravosa.

Infine Elisabeth Kübler-Ross, psichiatra, che pubblicò On Death and Dying, un libro che raccoglie le interviste ad oltre 200 pazienti terminali, punto di partenza per la sua (oggi celebre e spesso fraintesa) teoria sulle fasi dell’elaborazione del lutto.

Negli anni '70 il movimento di sensibilizzazione sfocia nella pubblicazione di un giornale scientifico ad opera di una associazione ASDS che oggi si chiama appunto Death Education

Sostanzialmente, tali pensatori si rendono conto che nel secondo dopoguerra il benessere ha veramente raggiunto livelli elevatissimi. E all'interno delle dinamiche del benessere gioca un ruolo particolare il tentativo di nascondere la malattia e la morte. Ed è per questo che gli stessi ideatori del movimento pensano di intervenire sui giovani. Ricordiamoci che sono anni in cui si tenta di allontanare l'esperienza,

all'interno della famiglia, della fragilità del corpo che si ammala perché la malattia e la morte iniziano a venire istituzionalizzati e "chiusi" dentro strutture sanitarie.

Secondo questi pensatori, proprio l'allontanamento della morte dalla nostra quotidianità, da parte della società, è ciò che - paradossalmente - innesca poi comportamenti bizzarri e devianti (dalla tossicodipendenza ad altre problematiche).

Secondo questo concetto infatti, l'incapacità giovanile di elaborare l’idea della morte era proprio causa di inneschi peculiari di dipendenze o giochi tendenti alla morte stessa.

La DeEd dunque inizia ad accendere un faro sulla necessità di familiarizzare con il concetto di morte, di farsi un'idea adulta potendo partire dall'infanzia, cioè praticamente di rendersi conto che la morte è un fenomeno necessario, naturale

e dunque saperlo riconoscere nelle sue caratteristiche fondamentali. Per fare questo iniziarono una serie di esperimenti, di esperienze.

Da allora la DeEd ha preso sempre più piede, è diventata istituzionale: esistono dei percorsi, negli Stati Uniti, che formano gli insegnanti; esistono dei manuali e all'interno delle scuole si sa come fare per sviluppare questa competenza. Certo però che questa è rimasta per diverso tempo un'esperienza americana ed ora è arrivata in Italia ed Europa grazie anche al mio lavoro»

A proposito di Europa, oggi di cosa si occupa?

«In Italia ci lavoro da una ventina d'anni. A livello nazionale coinvolgo non solo le Istituzioni ma anche le scuole, la gente che ha accolto il progetto e lo ha promosso in tutta Italia. Non tutte le esperienze sono

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 40 OLTRE MAGAZINE
 psicologia
 Professoressa Ines Testoni

PRESENTA

Sostituto della controcassa in zinco per tumulazione stagna

Sostituto dello zinco autorizzato per un peso nominale di 80 Kg, per la sola tumulazione e per trasporti oltre i 100 km su tutto il territorio nazionale.

Economico costa molto meno di uno zinco tradizionale Leggero con il suo peso di soli 500 gr circa agevola il personale nello spostamento del feretro.

Versatile si adatta a tutte le misure di cofano funebre grazie alla sua essibilità e riduce lo spazio necessario per lo stoccaggio a magazzino.

Sicuro non taglia, non necessita di brasatura con lega di stagno e piombo che è molto dannoso.

Batafurai srls - Corso della Vittoria, 12/B - 28100 - Novara - batafuraisrls@gmail.com - Tel. 351.78.99.005
www.sanagi.it

identiche. Il percorso ottimale ritengo possa essere quello che parte dagli insegnanti perché una volta formati gli insegnanti, questi sanno come interagire con i giovani, siano essi bambini o adolescenti. Dopodiché il lavoro necessariamente deve coinvolgere anche i genitori perché devono sapere che cosa diciamo e quali tematiche vengono affrontate a scuola dai loro figli. Il procedimento esperienziale ha rilevato che dopo il percorso di DeEd vi è un miglioramento degli studenti e una riduzione dell'ansia di morte, specialmente nell'elaborazione dei lutti traumatici.

Per tornare a quello di cui mi occupo, in questo momento sto preparando i materiali didattici e i miei interventi per il Corso di Perfezionamento in Creative Arts Therapies per il sostegno alla resilienza, che mira a far acquisire competenze applicabili trasversalmente in vari contesti professionali mediante l’utilizzo delle arti terapie per il sostegno alla resilienza. Il corso si basa su un approccio integrato, innovativo e multidisciplinare attraverso il dialogo tra filosofia, psicologia e pedagogia»

La rivista Oltre parla agli operatori del settore: c'è una coscienza, nella sua esperienza, in questo ambito?

«So che nel settore c'è una lunga tradizione di sensibilizzazione. Vedo che le imprese hanno interesse a divenire loro stesse promotrici di questo cambiamento culturale rispetto agli atteggiamenti che riguardano il pensare la morte. Si tenta di smantellare, consapevolmente e con maturità, il tabù della morte del senso comune. A tal riguardo sto realizzando un percorso proprio con un circuito di imprese che vogliono promuovere la DeEd nell'ambito funerario e cimiteriale. Trovo che tale iniziativa abbia giovato alle imprese stesse, ai loro dipendenti, ma non

solo. La DeEd diventa strumento utile per il comparto funebre, in generale. Coadiuva e migliora il modo con cui gli stessi operatori sapranno interloquire con le famiglie che assisteranno. Naturalmente, si potrebbe migliorare il percorso esperienziale ove la DeEd diventasse parte del percorso di formazione obbligatoria imposto per legge» 

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 42 OLTRE MAGAZINE
psicologia
Foto di KatarinagondovaDreamstime
NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 44 OLTRE MAGAZINE
Dreamstime
Foto di Sarayut Thaneerat

Il nuovo modo di comunicare

Introduzione su come integrare nella propria impresa gli strumenti pubblicitari legati al mondo del digitale e dei social.

È sotto gli occhi di tutti che vita online e vita offline non procedano più su binari paralleli, ma vivano di una compenetrazione che ne ha abbattuto i confini.

Relazioni, comunicazioni, immagini, video e messaggi sono ormai una presenza costante su ogni tipo di dispositivo e questo modo di esprimere la propria personalità nel vivere la vita, non è più appannaggio esclusivo di un popolo estremamente giovane.

Se l’esperienza di trovare la foto di un defunto in un album di fotografie

o un contenuto video ha la funzione di depositare nella memoria dei familiari i momenti della sua esistenza finché era in vita, i ricordi digitali arrivano in modo dirompente e inaspettato tra un click e l’altro di chiunque abbia avuto una relazione con quella persona, anche se non era stretta.

L’algoritmo di Facebook, per esempio, lavora seguendo, tra i tanti, anche il concetto di affinità ed è usuale che una persona, pur non avendo avuto stretto contatto in vita con il defunto, venga esposta a commenti

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 45 OLTRE MAGAZINE
MARKETING AZIENDALE 

e contenuti di un amico comune. Fruisce dunque di immagini, video, post e messaggi di una persona che non è più tra i vivi, ma che attraverso il suo patrimonio digitale è destinata a non trovare una fine. Con tutta una serie di conseguenze subite da chi rimane: non solo in termini di rielaborazione del lutto, ma anche legali.

Le piattaforme digitali, alle quali ormai da tempo quasi tutti abbiamo delegato la custodia delle azioni che compiamo in vita, non sono state studiate tenendo conto del fatto che un utente può venire a mancare. Soltanto negli ultimi anni i social media hanno messo in atto delle strategie per gestire la scomparsa dell’utente che abita la piattaforma; ce ne fornisce un esempio Facebook con gli account commemorativi. La cultura occidentale considera ancora la morte come un argomento tabù: lo mostrano le regole sul decoro, che giudicano di cattivo gusto chiacchierare di morte a una cena tra amici; ce lo ricordano le perifrasi e metafore che dal punto di vista linguistico offrono al concetto di morte un “abito” distante dal reale: “trapassato”, “passato a miglior vita” sono tutte forme linguistiche che esprimono la reticenza, per diverse motivazioni, che abbiamo nei confronti della morte.

Ma qualsiasi strategia messa in atto per allontanare il concetto dalla nostra quotidianità viene messa in discussione dai meccanismi che regolano i comportamenti online Un mondo in cui ci si muove costantemente, che non può più essere considerato un mondo parallelo ma parte della quotidianità della maggior parte delle persone che vivono in questo preciso istante.

Insomma: il confine tra reale e virtuale è diventato sempre più labile, sino a scomparire.

Questo ha comportato un ripensamento tra ciò che è ritenuto privato e pubblico e considerando che il dibattito su questo confine non più funzionale è ormai caduto, conviene fare i conti con un nuovo modo di affrontare i concetti legati alla morte che ne conseguono.

Parliamo dunque di lutto, oblio, rito funebre e pure della visione del defunto, dal punto di vista fisico. Perché il modo di relazionarsi, i contesti socioculturali portati avanti dalla commistione tra vita reale e virtuale offrono nuove possibilità di rapportarsi alla morte e impediscono di fingere che la vita non abbia mai fine.

Semplicemente ripropongono il tabù: fornendo una presenza indelebile delle tracce che il defunto lascia nella realtà virtuale che continua a

sperimentare.

Questi cambiamenti, uniti al fatto che in un futuro non troppo distante questo concetto verrà approcciato con sempre più forza e vigore dai nativi digitali, impongono agli operatori del settore l’urgenza di affrontare con consapevolezza gli aspetti di questa questione anche nella dimensione dei nuovi media digitali come forma di espressione più che genuina

Non ignoriamo che i nativi digitali sono persone, e utenti, che non hanno contezza di una cesura tra virtuale e reale. Per la maggior parte di loro l’approdo sui social è rappresentato da una foto dell’ecografia, senza possibilità di scelta.

Perennemente connessi

Che ci piaccia o meno la riflessione su come sta prendendo forma la morte sui media digitali, una questione è chiara: in vita, se vogliamo comunicare, le persone le troviamo in rete. E se lo stiamo facendo per promuovere la nostra azienda, la comunicazione digitale ci restituisce un controllo del ritorno sull’investimento molto più profondo rispetto a quella tradizionale

L'opportunità di reperire dei dati sulle modalità in cui un contenuto promozionale ha raggiunto un pubblico

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 46 OLTRE MAGAZINE
MARKETING AZIENDALE 
Foto di Etiamos - Dreamstime
IL GIUSTO RISARCIMENTO PER L’INGIUSTA PERDITA I NOSTRI SERVIZI OFFERTI IN TUTTA ITALIA ASSISTENZA ECONOMICA ASSISTENZA PSICOLOGICA ASSISTENZA LEGALE E PERITALE ASSISTENZA BUROCRATICA GRATUITO ANCHE DA CELLULARE 800 022 333 info@assisto.pro - www.assisto.pro NESSUNA SPECULAZIONE SUL DOLORE DEI PARENTI GLI ONORARI VENGONO PAGATI DALLE COMPAGNIE ASSICURATIVE

potenziale sul web, in confronto a una lettera o un volantino è molto più semplice. La mole di dati e di indici che rendono disponibili questi strumenti non trovano termine di paragone rispetto a quelli offerti dalla comunicazione analogica, sia in termini di quantità che di qualità. Ciò non implica assolutamente che si tratti di due mondi in contrapposizione: la comunicazione analogica non è morta. Entrare nel terreno della polarizzazione, anche in questo ambito, non paga. Genera solo confusione e la possibilità di perdere opportunità.

Stiamo dicendo che si tratta di mezzi di comunicazione con pubblici specifici e obiettivi altrettanto particolari. Non si può parlare a tutti, con lo stesso messaggio, lo stesso canale e lo stesso tono di voce. E se vogliamo parlare a tutti, dobbiamo prenderci la responsabilità di accettare che ogni target, in base alla propria sensibilità, retroterra culturale, caratteristiche sociodemografiche e una variabile infinita di sfumature possa fraintendere ciò che stiamo dicendo.

Comunicazione digitale e analogica devono agire in modo integrato, sulla base di obiettivi stabiliti a monte.

Che devono essere raggiungibili, chiari e misurabili.

Perché integrare il digitale nella strategia di comunicazione?

Per tre motivi:

• aumento della connettività;

• nuove modalità di ricerca delle informazioni: i consumatori si rivolgono alla rete;

• il digitale ci restituisce un grande patrimonio di dati.

Sulla prima motivazione non ci dilunghiamo oltre: abbiamo compreso, ed è sotto i nostri occhi, che ormai lo smartphone rappresenta un’appendice del nostro braccio. Sulle nuove modalità di ricerca possiamo affermare che quelle legate alla prossimità rispetto a un acquisto di un prodotto o servizio sono cresciute del 250% circa su base annua negli ultimi anni; il 46% delle ricerche effettuate su Google sono ricerche local; il 51% dei consumatori pensa che i siti ottimizzati per il mobile siano più affidabili.

Le recensioni inoltre acquisiscono sempre più importanza per gli utenti, guidando le loro scelte. Per approfondire, su Ahrefs.com si trova

una fonte semplice e intuitiva da consultare, ricca di informazioni. Sul fatto che il digitale ci restituisca un enorme patrimonio di dati utili per ottenere informazioni su come il pubblico si muove, basti pensare al modo in cui negli ultimi due anni Facebook ha rivoluzionato e aggiunto nuovi tool per il monitoraggio e le modalità per selezionare pubblici destinati all’advertising, sempre più profondi e capillari.

In questo contesto, i social media rivestono un ruolo di grande importanza: diffondono messaggi e contenuti interessanti per uno specifico target in modo reticolare e tracciabile, efficaci ai fini dell’analisi.  Attraverso le sponsorizzazioni (i post a pagamento) poi, i social consentono di ottimizzare le risorse economiche aziendali atte a diffondere messaggi pertinenti rispetto a uno specifico pubblico, per raggiungere gli obiettivi di progetto che l’azienda ha prefissato.

Questa l’introduzione ad un nuovo percorso dedicato alla comunicazione digitale per l’impresa funebre di cui analizzeremo tutti gli aspetti nelle prossime uscite. 

(Fine prima parte)

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 48 OLTRE MAGAZINE
MARKETING AZIENDALE
Foto di Busakorn Pongparnit - Dreamstime

Gli adolescenti di fronte alla morte

Un laboratorio sui temi della morte e del lutto attuato in due istituti superiori.

Gli adolescenti di fronte alla morte è il titolo del progetto creato dalla Federazione Italiana Cremazione (FIC) per far conoscere ai giovani tra i sedici e i diciannove anni i temi legati alla morte e al lutto.

«Il progetto - racconta Linda Natalini, Presidente FIC - è nato tre anni fa all’interno della nostra Federazione e ha purtroppo subìto un’iniziale battuta d’arresto. A causa delle restrizioni sanitarie, abbiamo infatti dovuto aspettare che le scuole riprendessero le attività in presenza prima di poter

inaugurare il nostro laboratorio sulla morte».

Nel 2022 e nel 2023, il laboratorio è stato finalmente proposto in due differenti scuole superiori: il Liceo classico Massimo D’Azeglio di Torino e il Liceo musicale Cairoli di Pavia. Per le scuole partecipanti, il progetto è stato a costo zero, in quanto finanziato dalla Federazione Italiana Cremazione Svolto in presenza, il laboratorio Gli adolescenti di fronte alla morte ha preso in esame sia gli aspetti 

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 50 OLTRE MAGAZINE
ATTUALITà
NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 51 OLTRE MAGAZINE Foto di EvgenyatamanenkoDreamstime

filosofico-esistenziali sia quelli psicologici del tema morte/lutto

Due approcci differenti che si sono integrati dando agli studenti una formazione approfondita e strumenti per riflettere sul tema in maniera analitica e critica. L’obiettivo degli interventi? Aiutare i giovani a conoscere il proprio modo di pensare e sentire queste tematiche, venendo incontro sia a chi si trova ad affrontare le esperienze della morte e del lutto sia a chi vuole semplicemente approfondire questi temi.

I contenuti

Il laboratorio si articola in dieci sessioni di lavoro, di cui cinque a tema filosofico e cinque sessioni a tema psicologico.

Laboratorio di filosofia

Ogni sessione è iniziata con la lettura di un breve testo, che costituisce il punto di partenza della riflessione personale e della discussione di gruppo. I testi, elaborati dalla docente, forniscono una sintesi di alcune prospettive filosofiche riguardo la morte, facilitando la comprensione e l’elaborazione dei temi trattati. Il materiale introduttivo serve a suscitare emozioni e spunti in sintonia col tema in analisi, offrendo una dimensione in cui condividere le proprie idee ed esperienze, ponendo in sinergia la costruzione di sé e il contributo offerto da ciascuno dei partecipanti alla discussione.

«Le domande filosofiche sulla morte - racconta la docente Federica Trentani - ci hanno spinto a riflettere sulla nostra identità personale, sulla realizzazione di sé, sull’esperienza del lutto nelle relazioni d’amore, sul saper cogliere il presente e sulla responsabilità di scegliere un progetto di vita che abbia radici profonde dentro di sé».

Questi i temi affrontati:

• Le domande filosofiche sulla morte

• La morte e le possibilità esistenziali

• È saggio fuggire dall’angoscia della morte?

• L’esperienza del lutto e le relazioni d’amore

• La morte come annichilimento

Laboratorio di psicologia

Nella prima parte di ogni incontro sono state introdotte, dal punto di vista psicologico, tematiche quali: la morte come tabù nella società attuale, la gestione e la comunicazione delle emozioni (in particolare delle emozioni faticose), la paura e il coraggio davanti alla morte, la percezione e la gestione del dolore, l’affettività nella vita e oltre la vita.

Gli argomenti sono stati presentati con una esposizione frontale e poi ripresi in laboratorio, permettendo agli studenti di sperimentare e condividere le emozioni vissute in collegamento al tema trattato.

«Gli allievi - tiene a precisare il do-

cente Ezio Risatti - hanno dimostrato capacità di intervento e di critica, con una sensibilità emotiva particolare nei confronti di un tema che loro stessi, prima del laboratorio, sentivano come un tabù».

Questi i temi affrontati:

• La comunicazione

• Il legame e l’affetto

• La separazione

• L’accettazione

• La percezione dell’altro

• L’integrazione della morte nella vita.

La parola agli studenti

Alla fine delle ore di laboratorio, gli studenti hanno partecipato a un breve sondaggio. Sono stati chiamati a esprimere il loro parere su cosa hanno apprezzato di più del laboratorio, su cosa hanno trovato utile e su cosa avrebbero voluto cambiare per migliorare questa esperienza.

La maggioranza degli studenti ha apprezzato e trovato utile il poter parlare apertamente delle proprie 

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 52 OLTRE MAGAZINE
ATTUALITà
 Facciata del Liceo Massimo d'Azeglio di Torino
NVR GROUP SNC “Lo stile che apre le porte del paradiso” Via E. Fermi, 33 - 60027 Osimo (Ancona) - Italy Tel. +39 071 7108897 - Fax +39 071 7270997 67 Infinito 220 Intarsio 67 Madonna 67 Cristo 67 L 220 Pieta

esperienze legate alla morte, condividendole con i propri compagni di scuola e ascoltando le opinioni degli altri, anche di persone con le quali si ha meno confidenza.

«Il laboratorio - ha scritto uno studente - ha normalizzato un po’ di più la questione, dato che non se ne parla mai». E un altro: «Mi è piaciuto poter discutere liberamene di un argomento così denso e importante; a questa età, purtroppo, è qualcosa di inusuale».

Su come migliorare il progetto, gli studenti hanno dichiarato che avrebbero voluto più tempo: incontri più lunghi, maggiore spazio per approfondire, per parlare di sé stessi e per ascoltare gli altri.

La parola ai docenti

Il parere espresso dagli studenti trova

un riscontro nell’esperienza riportata dai docenti.

«I loro pensieri - ha dichiarato la Trentani - sono andati ben oltre i testi su cui li ho invitati a riflettere. A differenza di molti adulti, questi adolescenti hanno il coraggio di pensare la morte: il laboratorio ha dato voce al loro mondo interiore, offrendo inoltre la possibilità di condividerlo con i compagni».

«Il tema della morte - ha specificato Risatti - li ha resi attenti e interessati. I tabù danno fastidio, ma sollecitano anche un interesse emotivo. Li ho trovati sempre disponibili a lavorare con impegno, nonostante fosse l’ultima ora di una lunga mattinata di lezioni».

«Siamo rimasti stupiti - hanno concluso i due docenti - dalla disponibilità di questi giovani ad affrontare il tema-tabù della morte. Hanno ricevuto qualcosa di utile che pochi, alla loro età, hanno l’occasione di scoprire e sarebbe un onore poter ripetere questa bella esperienza con future edizioni del laboratorio». 

I docenti

Federica Trentani: Dottore di Ricerca in Filosofia, Counselor Filosofico ISFiPP ed educatore Professionale Socio-Pedagogico

Ezio Risatti: Psicologo, Psicoterapeuta a indirizzo esistenziale, Ipnologo, Docente universitario emerito ed esperto in divulgazione online.

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 54 OLTRE MAGAZINE
ATTUALITà
Foto di Andrea ObzerovaDreamstime
Quattro strutture innovative e professionali a disposizione di tutte le imprese funerarie italiane, per servizi di alta qualità. Gianni Gibellini Fondatore di Terracielo FH TERRACIELO.EU MODENA VIA EMILIA EST 1320 O59 28 68 11 CARPI VIA LENIN 9 O59 69 65 67 MIRANDOLA VIA STATALE NORD 41 0535 222 77 VIGNOLA VIA DI MEZZO 441 059 77 27 14

Un nuovo gioiello del Fai

Viaggio nel Cimitero Vecchio di Santo

Stefano di Camastra, in Sicilia, tra storia e arte ceramica.

Ci mettiamo in viaggio, direzione Sicilia, per scoprire un cimitero unico nel suo genere.

Ci troviamo a Santo Stefano di Camastra, un comune di poco più di 4.000 abitanti affacciato sul mare in provincia di Messina, noto anche come “Città delle Ceramiche”. Un’arte che vanta diversi secoli di storia e che qui si tramanda di generazione in generazione. Un’arte che ha reso questo comune meta privilegiata di

turisti e amanti del genere. In tutto il centro, e non solo, è assolutamente impossibile non apprezzare i bellissimi decori in ceramica.

La storia di Santo Stefano di Camastra ha origini antichissime, a tal punto che lo stesso Cicerone, in epoca classica, riporta la presenza di un primordiale centro abitato. Ma fu a partire dal 1668 che la storia della cittadina cambiò, a iniziare dal suo nome. È infatti solo a partire da 

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 56 OLTRE MAGAZINE
CULTURA
NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 57 OLTRE MAGAZINE Tutte le foto cortesia del comune di Santo Stefano di Camastra

quell’anno che lo storico borgo, che prima si chiamava semplicemente Santo Stefano, entra nelle grazie del Duca Di Camastra, Giuseppe Lanza Barresi, da cui ne prende il nome. Furono gli stessi Camastra a ricostruire la città, distrutta da una frana nel 1682, e a finanziare la costruzione delle prime botteghe artigiane adibite alla lavorazione della ceramica.

Ed è nel cimitero vecchio di Santo Stefano che si hanno le più alte rappresentazioni di questa antica arte maiolica. Non a caso, proprio pochi mesi fa, questo luogo ha ottenuto un importante riconoscimento. Il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, insieme a Intesa Sanpaolo, ha infatti annunciato l’esito dell’undicesima edizione del censimento nazionale “I Luoghi del Cuore”. Iniziativa che si conferma, ancora una volta, la

principale campagna italiana di sensibilizzazione dei cittadini sul valore del nostro patrimonio artistico-culturale e sulla necessità di proteggerlo e valorizzarlo.

Il Cimitero Vecchio di Santo Stefano di Camastra ha ottenuto il quindicesimo posto nella classifica nazionale ed è arrivato primo in quella regionale, ricevendo un totale di 13.468 voti.

Il cimitero, attivo dal 1878 al 1880 e collocato a pochi passi dal centro storico, è un vero tesoro che racchiude tutta la creatività e la maestria degli artigiani locali. Qui è possibile ammirare il più vasto assortimento di ceramiche pavimentali.

L’unicità di questo museo a cielo aperto è dettata da due caratteristiche del tutto particolari. In primo luogo, vi è certamente la particolarità della

struttura delle 96 sepolture presenti, denominata alla cappuccina per via della forma triangolare che ricorda il cappuccio di un frate. E, inoltre, per il rivestimento delle tombe stesse, sapientemente decorate da colorate maioliche, denominate ambrogette, con motivi ornamentali.

All’interno del cimitero sono state ritrovate 75 tipologie di decorazioni diverse, frutto del gusto e della tecnica delle diverse scuole ceramiste della zona.

Si suppone che la particolarità di tali decorazioni abbia avuto origine dai legami commerciali tra gli artisti locali e le popolazioni africane. Sembra infatti che le tombe si ispirino all’architettura di sepolture simili ubicate nelle coste settentrionali dell’Africa, in particolare in Tunisia verso cui, nell’Ottocento, erano frequenti i

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 58 OLTRE MAGAZINE
CULTURA

traffici marittimi per la commercializzazione delle maioliche.

La prima persona a trovare sepoltura nel piccolo cimitero siciliano fu Caterina Greco, la moglie di un marinaio che pare si fosse ispirato proprio ai cimiteri tunisini scoperti durante i suoi viaggi.

Si tratta di un unicum in Italia che ora, grazie al FAI, tornerà a splendere. Dal 2003 quest’iniziativa ha infatti permesso di sostenere interventi in 138 siti in tutta la penisola; luoghi abbandonati e poco valorizzati, ma sicuramente amati dalle comunità locali che li hanno votati permettendone così la salvaguardia.

Ed oggi anche l’amministrazione comunale di Santo Stefano di Camastra si impegna a proteggere il suo antico cimitero. In programma c’è il ripristino di questo luogo di memoria, che

in passato è stato vittima di saccheggi. Le sepolture, infatti, originariamente erano completamente coperte di ceramiche, ma a causa del tempo e dell’incuria questo cimitero ha ora necessità di essere sottoposto a lavori di manutenzione, messa in sicurezza e protezione da umidità e intemperie. Il tutto, per renderlo nuovamente fruibile ai visitatori, che potranno così tornare ad apprezzarne appieno la bellezza. 

Barella da trasferimento „EVOLUTION 1“ con ruote saliscale WWW.PLUDRA-SHOP.DE Pludra - Frankfurt GmbH | Bruchkampweg 20 | 29227 Celle (Germany) | Tel.: +49 (0) 5141 - 888 600 | info@pludra.de | www.pludra.de Costruzionesupermobile Made in Germany 15016801 15016802 15016803 15016804 Numeri d‘ordine chiusura lampo poggiapiedi pieghevole rimovibili € 2.289,00 Prezzo IVA e spese di trasporto escluse dati tecnici carico massimo ammissibile 180 kg lunghezza (pronto all‘uso/per trasporto) 2000/1000 mm larghezza 590 mm peso 18 kg
NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 60 OLTRE MAGAZINE Foto di Pras BoonwongDreamstime

Riflessioni conviviali sulla morte

Presentato il death café di Torino, promosso dall’Ordine degli Psicologi del Piemonte.

L’istituzione, alla fine dello scorso mese di marzo, di un death cafè nella città di Torino è stato uno di quegli eventi su cui gli organi di informazione a caccia di notizie inconsuete o bizzarre si sono gettati a capofitto.

Infatti ne hanno parlato diffusamente non solo i media locali, ma anche alcune testate nazionali e il fatto è stato ripreso persino dal noto showman Fiorello durante una puntata di

Viva Rai 2 e commentato con la sua consueta ironia.

Che cosa sono i death café? I lettori che ci seguono da anni forse ricorderanno che abbiamo trattato ampliamente il tema in occasione della presentazione di questo format durante l’edizione 2014 di Tanexpo. A dispetto della traduzione letterale“caffè della morte” - che suona piuttosto inquietante, i death café sono 

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 61 OLTRE MAGAZINE
PARLIAMO DI...

in realtà spazi accoglienti dove un gruppo ristretto di persone, che per lo più non si conoscono, si ritrovano per parlare liberamente della morte e del lutto davanti ad una tazza di tè o di caffè e ad una fetta di torta Si tratta in definitiva di luoghi di incontro privilegiati dove scambiare esperienze e punti di vista sotto la guida imprescindibile di un facilitatore, il cui compito non è quello di indirizzare la conversazione secondo schemi precisi o di condurla verso una determinata conclusione, ma di stimolare il dialogo tra i partecipanti facendoli sentire a proprio agio, liberi di esprimere i loro pensieri o di raccontare il proprio vissuto senza inibizioni.

Anche se i death café consistono principalmente in gruppi di discussione aperti e spontanei, piuttosto che in sessioni scientemente strutturate per dare supporto a coloro che stanno attraversando momenti di sofferenza, la condivisione di stati d’animo e di opinioni rappresenta comunque un importante stimolo di riflessione e un concreto aiuto per una crescita interiore.

Quando e come sono nati?

I death café sono un fenomeno abbastanza recente, nati da un’idea del sociologo e antropologo svizzero

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 62 OLTRE MAGAZINE
 PARLIAMO DI...
Foto di FizkesDreamstime

Bernard Crettaz. Il primo è stato aperto a Londra nel 2011 da Jon Underwood che ne ha poi brevettato il modello stabilendo poche ma essenziali regole. Oltre alla presenza della figura del facilitatore, i death café devono essere sempre gratuiti e non avere fini terapeutici o scopi commerciali. Non hanno personale e sono gestiti su base volon taria. Cibo e bevande sono elementi che non possono mai mancare ad essi viene ricono sciuta una signifi cativa funzione rassicurante, consolatoria e aggregante e sono di fatto il tratto distintivo dei death café. Non è necessario che ci sia un luogo fisico fisso: la sede degli incontri può variare ed è abbastanza comune che vengano “offerti” anche in case private, oltre che in luoghi pubblici.

Aderendo a questi principi ci si può iscrivere al sito ufficiale www.dea thcafe.com e promuovere un evento. Dal 2011 i death café si sono diffusi rapidamente in Europa, Nord America e nel resto del mondo. Da quanto possiamo leggere sul sito, ad oggi sono 15.776 gli incontri che si sono svolti sotto questa etichetta, in ben 83 diversi Paesi

Anche da noi sono state fatte alcune esperienze in proposito in varie città come Roma, Parma, Mantova e, in particolare, a Verona, dove nel 2013 è stato inaugurato il primo death café italiano «Parlare della morte e del morire non è certo cosa facile - ci raccontò la promotrice Elisabetta

Lucchi nel corso di un’intervista realizzata all’epoca - soprattutto se non si intende cadere in grotteschi

umorismi o in scaramantici luoghi comuni.

Tuttavia il tema della morte affascina molte persone, in Italia e nel mondo, desiderose di affrontare l’argomento avvicinandosi ad esso senza pregiudizi, con curiosità e con naturalezza. Il successo dei death café lo dimostra»

Il Death Café di Torino

Ora anche a Torino sarà possibile ritrovarsi per riflettere sulle tematiche profonde della vita e della morte, far fronte alle nostre paure e superare i tabù per raggiungere un maggiore livello di consapevolezza del nostro essere umani e del nostro mondo spirituale. Arriva infatti anche nella città della Mole il death café, anzi è già arrivato. Data 30 marzo 2023 la presentazione ufficiale dell’iniziativa affidata a Marina Sozzi, nota tanatologa, autrice e curatrice del blog Si può dire morte, che ha fatto seguito al saluto introduttivo della “pioniera” Elisabetta Lucchi.

Il death café torinese è stato voluto

ed attuato dall’Ordine degli Psicologi del Piemonte. Gli incontri si tengono nella sede dell’Ente e al momento sono quattro gli appuntamenti in calendario tra aprile e giugno.

In questa prima fase del progetto si è scelto di coinvolgere solo coloro che hanno quotidianamente a che fare con queste situazioni, ossia psicologi, assistenti sociali, operatori sanitari, educatori ... Una condivisione emotiva, intellettuale e filosofica tra professionisti per essere maggiormente preparati, nel loro percorso professionale ed umano, ad affrontare argomenti di particolare complessità e delicatezza, come quelli del fine vita e della sofferenza causata dalla perdita di una persona cara.

Obiettivo futuro è quello di organizzare incontri rivolti alla cittadinanza per aiutare le persone, tramite il dialogo e l’introspezione, a venire a patti con l’idea della morte.

Per saperne di più è possibile telefonare allo 011.1962002 oppure consultare il sito

www.ordinepsicologi.piemonte.it

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 64 OLTRE MAGAZINE
 PARLIAMO DI...
Foto di Jorge FranganilloCreative Commons

Reggio Emilia capitale della Tanatoestetica

I corsi della Scuola Superiore di Formazione per la Funeraria forniscono tutte le conoscenze teoriche e pratiche necessarie.

Prosegue a ritmo spedito l’attività della Scuola Superiore di Formazione per la Funeraria che, anche nei prossimi mesi, presenterà un ricco programma di iniziative volte ad accrescere considerevolmente l’indice di professionalità degli Operatori Funebri del nostro Paese.

Oltre ai Corsi in presenza sulla figura del Cerimoniere e sul Marketing funerario e a quelli online sull’accompagnamento rituale dei giovani in lutto e sulla perdita dell’animale

domestico, prima dell’estate sono previsti diversi moduli di primo, secondo e terzo livello sulla tanatoestetica, materia che sempre maggiore attenzione riscuote nel comparto; attenzione che si manifesta in una domanda che mai come in questo momento si concretizza con numerose opportunità professionali offerte agli operatori formati.

Il Professor Javier Eduardo Chavez Inzunza, noto tanatoprattore spagnolo, è coordinatore e docente dei

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 68 OLTRE MAGAZINE
di Carmelo Pezzino
FORMAZIONE PROFESSIONALE 
NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 69 OLTRE MAGAZINE
Dreamstime
Foto di Thandra -

format che da ormai più di un anno si svolgono a Reggio Emilia, presso la Casa Funeraria realizzata da Onoranze Funebri Croce Verde, e che grandissimo apprezzamento riscuotono da parte di tutti i partecipanti. «I programmi scientifici della Scuola rispondono sempre alle esigenze degli iscritti. In particolare, i moduli dedicati alla tanatoestetica intendono fornire tutte le conoscenze teoriche e pratiche per affrontare in forma responsabile e rispettosa la preparazione della salma al fine di conferire la massima dignità al momento del commiato. - spiega il professor Inzunza - L’ultima immagine del nostro caro è quella che porteremo per sempre dentro di noi e che ci accompagnerà nel delicato processo della elaborazione del lutto. Risulta quindi evidente quanto sia importante presentare il defunto nelle migliori condizioni possibili per l’ultimo saluto. Molti sono gli argomenti trattati: dall’anatomia alla fisiologia, dalle

problematiche legate alle diverse fasi della morte, alla presentazione estetica, dalle tecniche di vestizione e di incassamento, alla salute e alla sicurezza degli operatori. Sempre con un giusto mix fra teoria e pratica, per dare agli allievi la possibilità di mettersi in gioco in maniera reale, arrivando a focalizzare i bisogni formativi»

Che importanza ha poter contare su una struttura come la Casa Funeraria per effettuare corsi di livello avanzato?

«La Casa Funeraria Croce Verde, per l’ottima dotazione tecnologica e per la perfetta organizzazione degli spazi tecnici e logistici, presenta caratteristiche ideali per poter erogare una formazione di elevatissimo livello. È molto importante offrire ai discenti le migliori condizioni possibili per operare e alle famiglie un ambiente protetto, certamente accogliente, in cui vivere il raccoglimento in una dimensione discre-

ta nella quale ci si possa sentire a proprio agio come a casa.

Faccio mio il pensiero del mio maestro, José Luis Varela Tabares, che amava sottolineare come sia fondamentale dedicare un gesto d’amore a coloro che soffrono per la perdita di una persona cara: noi dobbiamo sempre essere all’altezza della nostra missione. E tutti i partecipanti, ottimamente accompagnati dallo staff delle Onoranze Funebri Croce Verde, rispondono appieno, e sotto molteplici aspetti, a questo delicato compito»

Com'è il quadro italiano rispetto alla tanatoestetica e come si pone l'Italia rispetto agli altri paesi europei?

«La Scuola Superiore di Formazione per la Funeraria, del cui corpo docenti faccio parte, è da anni all’avanguardia nella preparazione professionale degli operatori funebri. Fin dal momento della sua costituzione ha puntato, fra altri argomenti, 

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 70 OLTRE MAGAZINE
FORMAZIONE PROFESSIONALE

LE PROSSIME PROPOSTE

CORSI IN PRESENZA:

Tanatoestetica I Livello

(docente Prof. Javier E. Chávez Inzunza)

‧ Reggio Emilia,19-23 giugno 2023

‧ Reggio Emilia,18-22 settembre 2023

Il Cerimoniere Funebre

(docente Prof. Maria Angela Gelati)

‧ II Livello, Bologna 21-23 luglio 2023

‧ I Livello, Bologna 17-19 novembre 2023

CORSI ONLINE:

(docenti Prof. Maria Angela Gelati e Dr. Carmelo Pezzino)

La perdita dell'animale domestico

‧ 16-17 giugno 2023

L'Operatore Funebre e la comunicazione efficace

‧ 25-26 settembre 2023

Per tutti gli aggiornamenti consultare www.formazionefuneraria.it

Corsi di formazione specialistica

PER INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI:

Tel. 051 4086458

info@formazionefuneraria.it

CROCE VERDE REGGIO EMILIA onoranze funebri

sulla tanatoestetica, formando in questo periodo oltre 450 figure specializzate

La tanatoprassi, nella sua accezione comunemente riconosciuta a livello internazionale, non è ancora possibile in Italia, almeno fino al momento in cui una nuova Legge in materia funeraria non la legittimi disciplinandone lo svolgimento. Grande valore assume quindi la tanatoestetica, antesignana della tanatoprassi e tecnica in continua evoluzione e sempre più specializzata nel fornire agli operatori strumenti idonei a rispondere adeguatamente alle richieste delle famiglie.

I nostri corsi sono quindi incentrati sul connubio attualmente possibile nel nostro Paese fra la tanatoestetica e i principi avanzati di tanatoprassi, per consentire di poter mettere subito in atto le nozioni teoriche e le tecniche operative apprese dando così concretezza immediata ad una

qualificazione professionale di grandissimo valore pratico ed etico. I trattamenti proposti rispondono a tre obiettivi primari (la disinfezione, la conservazione e il ripristino) per preservare, in condizioni di massima sicurezza, l’aspetto della salma per il periodo necessario al commiato curandone una presentazione estetica in grado di eliminare anche le deturpazioni create da traumi o da ferite. La Scuola, e l’Associazione di professionisti ad essa collegata (AITT –Associazione Italiana Tanatoestetica e Tanatoprassi) si sono fatte promotrici di una iniziativa legislativa che possa regolamentare la tanatoprassi anche in Italia, unico Paese europeo in cui non lo è ancora pur essendo riconosciuta dalle diverse Leggi Regionali che però rimandano al Ministero della Salute il compito di dettare le regole per lo svolgimento della professione e per la formazione degli operatori dedicati»

Afferma Stefano Bigliardi, Direttore di Onoranze Funebri Croce Verde: «Per noi è motivo di grande orgoglio ospitare corsi di questo livello, che stanno rendendo la nostra Casa Funeraria un punto di riferimento nazionale. Un percorso che rientra nel prezioso accordo di collaborazione con la Scuola Superiore di Formazione per la Funeraria, nell’ambito del quale Onoranze Funebri Croce Verde rivestono un ruolo di rilievo essendo presenti anche nel Comitato Scientifico. Ringrazio il professor Inzunza e il Direttore della Scuola, Carmelo Pezzino, per il lavoro davvero importante che stiamo portando avanti insieme con l’obiettivo di offrire al comparto la possibilità di svolgere servizi sempre più qualificati attraverso la formazione costante del personale che assiste le persone in un momento così delicato come la perdita di un proprio caro» 

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 72 OLTRE MAGAZINE
FORMAZIONE PROFESSIONALE
 Stefano Bigliardi  Il Prof. Inzunza a Tanexpo insieme ad alcuni allievi della Scuola
Organizzato da 22-24 NOVEMBRE PARIS NORD VILLEPINTE CENTRO ESPOSITIVO FUNÉRAIRE PARIS 2023 Fiera internazionale dell’arte funeraria CONTATTO info@salon-funeraire.com - Tél. : +33 (0)1 44 54 33 55 CAMBIO DI LUOGO NEL 2023 APARISNORDVILLEPINTE ORDINA IL TUO BADGE SU www.salon-funeraire.com tariffa preferenziale con il codice PAR21IT
NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 74 OLTRE MAGAZINE Foto di Nina HilitukhaDreamstime

Il malinteso della bellezza

Dai centri di bellezza alla

tanatoestetica: un libro che affronta la questione estetica nella nostra società.

Da estetista ad antropologa e saggista: una svolta decisamente inconsueta quella che la vita professionale ha riservato a Sara Patrone, che dopo anni di cerette, epilazioni, rifacimenti di unghie e massaggi vari, si è laureata con lode presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Genova, discutendo una tesi in “Antropologia del corpo”.

Dalla sua esperienza pregressa e dagli studi compiuti è stato ora pubblicato Il malinteso della bellezza - per una antropologia del corpo (edizioni Meltemi, in libreria dallo scorso

mese di marzo), un testo che parla del concetto di bellezza dal punto di vista antropologico, ossia indagando sui comportamenti individuali e sociali dell’essere umano. Un saggio che parte dal terreno a lei familiare dei centri estetici con decine di interviste a clienti per capire perché ci si sottoponga a trattamenti di bellezza, che cosa significa “sentirsi a posto” e se esiste un limite che altera una comune e condivisibile cura di se stessi in qualcosa di deleterio.

Il libro si divide in diversi capitoli che partono dalla storia sociale della bellezza per concludere con una 

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 75 OLTRE MAGAZINE
IN LIBRERIA

dettagliata riflessione sulla tanatoestetica, nella sua accezione di applicare tecniche e prodotti cosmetici su un corpo privo di vita allo scopo di migliorarne l’aspetto, quasi a voler trascendere la morte stessa.

È interessante conoscere il punto di vista su questo argomento di una persona che non è del settore e per questo l’abbiamo intervistata.

Dottoressa Patrone, ci può dire innanzitutto che cosa significa per lei essere antropologa?

«Per tanto tempo ho pensato che occuparsi di antropologia culturale significasse andare in posti esotici dove studiare usi e costumi di popoli lontani e profondamente diversi da noi. Nel mio immaginario, l’identikit dell’antropologo coincideva con quello del viaggiatore curioso, a caccia di stranezze. Col tempo ho capito che il viaggio antropologico non richiede per forza di recarsi in un luogo lontano: ciò che conta è riuscire a dare luogo ad una prospettiva trasversale portando con sé un ricco equipaggiamento teorico, ma anche una consistente dose di umanità, di condizionamenti e di ineliminabili parzialità. Nella mia ricerca mi sono misurata con le cure di bellezza che ero solita praticare come un’outsider che le incontra per la prima volta, accostando alle riflessioni maturate nei miei anni di lavoro anche le preziose parole delle persone da me intervistate».

Ci può ora parlare del concetto generale di bellezza?

«Come ho scritto, non esiste un parametro universale per definire la bellezza poiché si tratta di un costrutto socioculturale in continuo divenire. La storia ci racconta che non abbiamo ritenuto belli sempre gli stessi corpi, né che ce ne siamo presi cura sempre alla stessa maniera; la geografia ci conferma che anche nel tempo presente ciò che è

bello a casa nostra, non lo è in ogni angolo del mondo.

L’antropologia lo dice chiaramente: non esiste cultura che non apporti piccoli o grandi cambiamenti al proprio corpo adeguandolo a modelli ben precisi. Modelli che, quando differiscono molto da quelli a cui siamo abituati tendiamo a considerare incomprensibili, sgradevoli o addirittura aberranti (è il caso del rituale di fasciatura dei piedi in Cina o dei piattelli labiali della tribù dei Mursi) ma che stanno a testimoniare quanto il concetto di bellezza sia relativo e faccia fronte a esigenze specifiche.

Nella nostra società ancora saldamente legata al dualismo “mente-corpo”, possiamo a ragion veduta parlare di un corpo biologico (quello che ci ha fornito madre natura) e di un corpo sociale, che viene domato o modificato in modo più o meno invasivo, per essere appropriato a schemi condivisi. Parlare di bellezza e dei modi di praticarla sui nostri corpi, equivale a parlare del nostro modo di “farci umani” oltre il mero dato biologico; tra le altre finalità, questo mio saggio vuole anche combattere la diffidenza che avvolge la professione di estetista confinando il suo esercizio nel reparto “frivolezze”».

Nel libro dedica un ampio spazio alla tanatoestetica.

«Pensando a come avrei potuto

indagare il vasto tema della bellezza, è nata l’idea di approfondire anche le pratiche beauty che interessano i corpi morti. Poiché non lasciamo il mondo dei vivi esteticamente impeccabili, non ci congediamo puliti, composti e, di certo, non emaniamo profumi fragranti, sembra che sia paradossalmente da morti che abbiamo più bisogno di essere belli. Nella nostra società ormai poco abituata alla visione di un cadavere, il suo confezionamento estetico mi è parso un tema di grande interesse, capace di raccontare molto del nostro rapporto con la dipartita».

Come ha conosciuto questa professione?

«Ammetto che non mi ero mai davvero chiesta che aspetto sia solito assumere il nostro corpo una 

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 76 OLTRE MAGAZINE
IN LIBRERIA

www.arggema.net

PRODUZIONE E VENDITA DI PRODOTTI FUNEBRI E CIMITERIALI

LASTRE

SACCHI RECUPERO

Dimensioni: cm 230x90

Portata: kg 150

KIT PER LOCULI AERATI

Vaschetta Sottovas per la raccolta dei liquami

Dimensioni: cm 210x63,5x5,5h

Thanos Fungel polvere assorbente a base enzimatica per il trattamento dei liquami organici

Filtro Argema omologato secondo la norma francese AFNOR NFP­98­049 per il trattamento dei gas

SACCHI BIODEGRADABILI

Biocap impermeabili e compostabili al 100% per trasporto e cremazione

Dimensioni: cm 230x90 spessore µm 75

di chiusura loculi in fibra di cemento
cm
8sp
Lastra
Dimensioni:
80x80x0
per recupero e trasporto
Cemsac­Rec impermeabili
Dimensioni: cm 215x90 Portata: kg 150
Cemsac­Ny impermeabili per recupero e trasporto
CONTATTACI PER UN PREVENTIVO info@argema.net • 333­2704333

volta cessate le funzioni vitali, fino a quando non ho scoperto che esiste una professione interamente dedicata al suo abbellimento. Nel cercare di capire in che cosa consista la tanatoestetica, mi sono accorta di quanto fosse ingenuo pensare che la preparazione della salma si limitasse ad un’elegante vestizione. A quel punto ho contattato alcuni professionisti per farmi raccontare nel dettaglio in che cosa consista il loro mestiere, che, anche se in modo diverso, intrattiene un certo grado di parentela con quello proprio dell’estetista: detersioni, massaggi, depilazioni e ampio uso di cosmetici consentono in ambo i casi una lavorazione del corpo ai fini di renderlo conforme ai dettami sociali».

Pensa che sia giusto o meno trattare il defunto?

«La morte riguarda tutti, ma la nostra società tende alla sua negazione. Si muore lontano da casa e, quando accade, la presenza emotiva e pratica della comunità sembra venire meno, come se il decesso di uno dei suoi membri non la riguardasse. Se tempo fa era considerata parte stessa del quotidiano, oggi invece la morte è diventata un fenomeno astratto, tanto che vedere un cadavere non è più un fatto usuale e quando capita ci trova sorpresi, impreparati, “fuori esercizio”. Gli interventi di tanatoestetica possono farci superare questo shock. Sebbene rendere l’immagine di un defunto vicina a quella che gli corrispondeva da vivo e in buona salute possa essere considerata una mistificazione e le pratiche dei professionisti appaiano, talvolta, come appropriazioni indebite che

segnalano la non volontà di arrendersi di fronte alla verità della fine, il trauma di chi resta, incapace di venire a patti con la morte e con la trasfigurazione che essa sempre porta (a maggior ragione nel caso di gravi incidenti), trova nella tanatoestetica una forma di conforto Grazie ai trattamenti, il cadavere evita di presentarsi esattamente com’è, perché “esattamente com’è” finirebbe per apparirci irriconoscibile, altro, disumano.

Le pratiche estetiche, tese a imprimere su di esso un’ultima dose di umanità, rispondono alla necessità culturale di poterne sostenere la vista e allo stesso tempo rappresentano un atto di attenzione e di cura nei confronti del proprio congiunto, elementi fondamentali per quella

che nella nostra società viene definita una corretta elaborazione del lutto. L’intervento del tanatoesteta, in definitiva, fa sì che la morte diventi una “buona morte” rendendola più accettabile».

A seguito delle sue ricerche è cambiato ora il suo concetto di morte?

«La morte occupa da sempre uno spazio significativo dei miei pensieri. Durante la mia infanzia mi capitava di piangere temendo quella dei miei cari. Negli anni ho scoperto che mi piace visitare i cimiteri delle città in cui mi trovo e soffermarmi su quei singolari “luoghi di soglia”. Credo sia un modo per abituarmi all’idea che un giorno capiterà anche a me e alle persone che amo. Avere avuto l’opportunità di interrogarmi sulla morte ai fini del mio studio, ha reso il rapporto che intrattengo col pensiero della fine più ricco, più intenso e forse anche più sereno. Tramite le interviste condotte e i saggi che ho studiato, credo di essermi dotata di un piccolo equipaggiamento emotivo che non cancella la mia fragilità al cospetto della fine, ma, al contrario, mi abitua ad accogliere, abbracciare e rilassare questa parte spaventata di me. Del resto, se cercata attentamente, la morte è presente in ognuna delle nostre giornate e dentro a tutto ciò che consideriamo “vivo”. È morte ogni fine: di una relazione sentimentale, di un viaggio, di un libro, di un contratto d’affitto. Riflettere sulla morte per parlarne ne Il malinteso della bellezza mi ha intimamente convertita all’idea che dire “morte” non significhi dire il contrario della vita». 

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 78 OLTRE MAGAZINE
IN LIBRERIA
 Sara Patrone
2023 NFDA International Convention & Expo September 10-13, 2023 Las Vegas, NV nfda.org/convention Save the Date!

LA GRANDE ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DEDICATA AL MONDO RELIGIOSO

NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 80 OLTRE MAGAZINE ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI PRODOTTI E SERVIZI PER IL MONDO RELIGIOSO INTERNATIONAL RELIGIOUS PRODUCTS AND SERVICES EXHIBITION
. edizione BO LO G N A I TA LY 11 / 13 FEBBRAIO 2024 WWW.DEVOTIO.IT Via Lasie, 10/L - 40026 Imola (BO) T. +39 0542 011750 info@devotio.it UN EVENTO DI DIGITAL PARTNER PRESSO CULTURAL PARTNER
4

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.