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PERIODICO BIMESTRALE - Direttore responsabile: Corrado Vellani. - Redazione: Via Cuneo, 51 - Carpi (Modena). Autorizz. Tribunale di Modena n. 592 del 24/12/76 - Stampa: Seven Group srl - Reggiolo (RE) - Proprietario: Primo Zanfi, Presidente del C.A.I. di Carpi. - Tariffa R.O.C. Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N° 46) art.1, comma 1, DCB - MO. L'abbonamento riservato ai Soci di E 2,00 viene assolto nella quota associativa.
ANNO 33 / N. 1 - GENNAIO/FEBBRAIO 2009
C.A.I. SEZIONE DI CARPI: Via Cuneo,51 - 41012 CARPI (MO) - Telefono 059/696808 - Fax 059/6223612
Orari d’apertura: martedì e venerdì dalle 21 alle 23
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C.P. 34 - c/c postale 17334418 - P. IVA 02178870362
RIFUGIO CITTÀ DI CARPI (CADINI DI MISURINA)
GESTIONE FAMIGLIA MOLIN: TEL. 0435 39139
ASSICURAZIONE INFORTUNI SOCI
Con il rinnovo del Bollino 2009, o nuova iscrizione, il Socio è automaticamente assicurato contro gli infortuni che gli potessero accadere, in tutte le attività e iniziative ORGANIZZATE
DALLA SEZIONE o da istituzioni CAI.
Si completa così la forma assicurativa del Socio, già assicurato per il soccorso alpino e per la responsabilità civile verso terzi in qualsiasi situazione detti avvenimenti si producessero, ora assicurato anche per gli infortuni, però soltanto in attività organizzate dal CAI, quindi NON in gite personali.
Ulteriori spiegazioni si trovano sul sito del CAI www.cai.it, come pure sul numero di novembre 2008 della rivista “Lo Scarpone”.
La Segreteria del CAI di Carpi
QUOTE SOCIALI 2009
Fino al 31 marzo 2009: soci ordinari 38 Euro; soci familiari 18 Euro; soci giovani 12 Euro.
Dal 1 aprile 2009: soci ordinari 39 Euro; soci familiari 19 Euro; soci giovani 13 Euro.
I bollini si possono rinnovare presso la Sede sociale oppure presso i negozi fiduciari: Nuovi Orizzonti Carpi - Focherini Sport CarpiManzotti Correggio - 03 Barbieri CorreggioNardi Cavezzo.
RINNOVO CONSIGLIO DIRETTIVO CAI E SCI-CAI triennio 2009-2011
Giova ricordare che a fine mese di Marzo si terranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo; ci sarà l'Assemblea Ordinaria dei Soci a cui faranno seguito le elezioni nelle giornate di Venerdì, Sabato e Domenica presso la Sede Sociale.
Innanzitutto tutti i soci, Ordinari e Familiari, con almeno due bollini nella tessera, sono calorosamente invitati a partecipare alle votazioni, sia per esprimere un più ampio giudizio di merito sui candidati, sia per gratificare l'impegno della Sezione.
Tutti detti elettori sono anche eleggibili; occorre tuttavia formare una lista di candidati composta dai Consiglieri uscenti che si ricandidano e da soci che si propongono.
Se c'è l'opportuna motivazione sia ad andare in montagna sia di consentire a tanti altri di andarci, il posto in Consiglio è qui che attende, necessitando solamente di essere posto tra le priorità della propria agenda.
La scrivente Commissione Elettorale è all'uopo preposta al ricevimento delle proposte di candidature; proporsi candidato è un gesto di estrema generosità verso i soci, che avendo la possibilità di scegliere, nobilitano questa forma di nomina del Consiglio Direttivo.
Il Consiglio eletto, nella sua prima riunione, eleggerà il Presidente, provvedendo altresì alle nomine delle cariche sociali.
Per la Commissione Elettorale Mario Guaitoli
Perfetti Leonardo & C. s.a.s. di Perfetti Martina
Agenzia Generale Carpi
Via Mazzini, 13 - 41012 Carpi (MO)
Telefono 059 694263 - Fax 059 694731
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SERATA DEGLI AUGURI CON IL CORO CAI CARPI
Durante la serata degli Auguri, come di consueto confortata con lauta cena, si è esibito, per la prima volta presso la propria sede, il CORO CAI CARPI, davanti ai propri soci, alquanto attenti, forse non del tutto soddisfatti dalla prestazione corale, forse non del tutto fuori luogo, pur apprezzando caldamente la generosità espressa dai coristi, encomiabilmente diretti dal maestro Alessandro DALLARI.
A due mesi dal debutto, ad un anno dalla nascita, è ovvio che che ci siano alcune impostazioni da calibrare opportunamente su alcuni canti, mentre sugli altri la resa concertistica può senz'altro definirsi più che buona e apprezzata, per tutti i canti sentita e partecipata, forse fin troppo nella componente emozionale.
Nel corso della serata il Presidente Zanfi ha consegnato alla sig.ra Laura Brani una foto del marito Dino, recentemente scomparso, foto che lo ritrae con il Rifugio Città di Carpi, da lui tanto amato e frequentato".
3 IMPRESA EDILE CARPENTERIA IN LEGNO E LAVORAZIONE FERRO PER CEMENTO ARMATO edilZANFI srl - 41030 BASTIGLIA (MO) - Via Fiumicello, 2 - Tel. 059/904761 - Fax 059/815052
ESCURSIONISMO INVERNALE
Responsabili: Paolo Lottini, Marco Bulgarelli
23 gennaio (venerdì) - In montagna d'inverno sulla neve e il ghiaccio (Serata di approfondimento a cura di Enrico Lancellotti.
25 gennaio - Sulle Prealpi con le ciaspole
8 febbraio - In Appennino con i ramponi
21-22 febbraio - Sulle Dolomiti con le ciaspole
CORSO DI ORIENTAMENTO
Responsabile: Paolo Lottini
3 marzo - presentazione del corso e prima lezione teorica in sede (ore 21,00)
10 marzo - lezione teorica in sede
17 marzo - lezione teorica in sede
22 marzo - 1ª uscita in ambiente
24 marzo - lezione teorica in sede
29 marzo - 2ª uscita in ambiente
31 marzo - lezione teorica in sede
5 aprile - 3ª uscita in ambiente
PERCORSI ALTERN...ATTIVI
IN COLLABORAZIONE CON IL CAI DI CASTELFRANCO E.
Responsabile: Marco Bulgarelli (059/689934)
18 gennaio - Appennino Modenese - Monte
Spigolino e Cima Tauffi
Escursione su neve con piccozza e ramponi - EEA
1 febbraio - Appennino Regg. - M.te Cavalbianco
Escursione su neve con piccozza e ramponi - EEA
15 febbraio - Appenn. Parmense - M.te Bragalata
Escursione su neve con piccozza e ramponi - EEA
1 marzo - Appennino Modenese - Monte Alpe
Tre Potenze
Escursione su neve con piccozza e ramponi - EEA
CORSO DI AVVIAMENTO ALLO SCI ALPINISMO
IN COLLABORAZIONE CON IL CAI DI CASTELFRANCO EMILIA
Responsabile: Enrico Lancellotti (I.S.A. Carpi)
13 gennaio (martedì) - Presentazione del Corso (presso la sede di Castelfranco Emilia)
17 gennaio (sabato) - Prova pista/fuoripista
31 gennaio -1 febbraio - uscita: Appennino
14-15 febbraio - uscita: Appennino
28 febbraio -1 marzo - uscita: Alpi
14-15 marzo - uscita: Alpi
28-29 marzo - uscita: Alpi
Le lezioni teoriche si terranno il martedì sera antecedente le uscite presso la sede alle ore 21. Seguirà in aprile il CORSO AVANZATO
RADUNO SCIALPINISTICO
ALTO APPENNINO MODENESE
SCUOLA ALPINISMO E SCIALPINISMO
“ANGELA MONTANARI”
RISTORAZIONE AUTOMATICA
www.gruppoargenta.it
SEDE LEGALE E AMMINISTRATIVA
Via Einstein, 6 41012 Carpi (Mo)
DOMENICA 8 MARZO
SERATE DI PROIEZIONI
Con l’anno nuovo riprendono al Venerdì sera in sede le proiezioni dei soci.
Gli interessati sono invitati a comunicare la loro disponibilità, al fine di programmare il calendario.
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ERMANNO SALVATERRA
VENERDÌ 20 FEBBRAIO - ore 21,00
CARPI
(presso la sede C.A.I. e Circolo Gorizia)
Ermanno Salvaterra, Guida alpina e maestro di sci, il suo nome è legato ad alcune tra le più belle ascensioni sulle montagne patagoniche quali la terza ripetizione della via Maestri sul Cerro Torre e la prima invernale della stessa via nel 1985. È in queste imprese che ha iniziato, a livello amatoriale, a filmare e a prendere confidenza con la cinepresa. Dopo un primo cortometraggio realizzato per Jonathan al Cerro Torre, nel 1985 firma un secondo cortometraggio, Magico Est, sulla spedizione alle Torri del Paine. Nel 1992 dirige Blu Patagonia, resoconto del concatenamento del Cerro Standhard e della Punta Herron. Tra gli altri film ricordiamo anche Fuiste alpiste…è andata così (1995), Infinito Sud (1996, Genziana d'Argento al TrentoFilmfestival), “Pensieri nel Vento” (2002, Genziana d'Oro alpinismo al TrentoFilmfestival) e “Cerro Torre, el Arca del los Vientos” (2006) che ha partecipato al 54° Trentofilmfestival.
PENSIERI NEL VENTO (2002): L'ultimo video nato durante il tentativo alla parete Est del Cerro Torre. Il filmato può essere definito anche come un viaggio interiore attraverso gli 8 giorni trascorsi sulla parete. Le immagini prendono un aspetto più realistico in quanto sono accompagnate da un testo tratto da appunti scritti durante i lunghi bivacchi.
GENZIANA D’ARGENTO AL FILM FESTIVAL DI TRENTO 2002.
EL ARCA DE LOS VIENTO (2006): Filmato che mostra l’apertura della nuova via al Cerro torre sulla parete est e nord del Cerro Torre.
VINCITORE A GRAAZ (AUSTRIA) E A KENDAL (GRAN BRETAGNA).
IL GRANDE SOGNO (2008)
Il filmato racconta la storia dell’ultima spedizione in Patagonia. L’obiettivo era quello di concatenare le quattro montagne: Cerro Standhardt, Punta Herron, Torre Egger e Cerro Torre. Purtroppo dopo aver salito le prime tre montagne abbiamo abbandonato la salita causa il pericolo eccessivo di scariche di ghiaccio.
PRESENTATO AL FILM FESTIVAL DI TRENTO 2008.
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- Sala polivalente Via Cuneo, 51
DALLA VAL CASIES ALL’8 MARZO
Siamo appena tornati dall’uscita di Sant’ambrogio ed ho ancora nella mente lo spettacolo al quale abbiamo potuto assistere. All’arrivo, nella tarda serata di venerdì il buio ci offriva solamente alcuni sprazzi di montagna incantata; la mattina successiva, invece, la luce del giorno, accompagnata da un bel -9, regalava emozioni incredibili. La Val Casies completamente imbiancata, cumuli di neve ai bordi delle strade, i rami delle piante che a fatica riuscivano a non spezzarsi per il peso della neve… E noi lì, mangiando i nostri 3/4 panini eravamo già caldi per affrontare una meravigliosa giornata illuminata da un sole che più splendente di così non si poteva.
La cronaca della giornata ci dice che il gruppo si spezza subito in due: sciatori e camminatori prendono direzioni diverse. I primi direttamente sul panettone (siamo a Natale!!. ndr.) di Plan de Corones, gli altri attaccano le vie prospicienti l’albergo. Una piccola minoranza si è diretta ai negozi ad al mercatino di Natale di Brunico con un’unica missione: LA RICERCA DEL TAGLIERE!!. Deanna dorme.
Non ci sono parole, erano anni che non assistevamo ad un connubio così perfetto tra 4 elementi così naturali: SCI CLUB CAI CARPI, SOLE, NEVE, MONTAGNA.
Il giorno successivo Deanna si sveglia, Fabio si ammala e non scia e decidono insieme di aggregarsi al gruppo di speleologhe, Barbara e Nadia, sempre alla ricerca del famoso tagliere per il formaggio molle. Intanto, il resto della spedizione si crogiola sulle nevi di Sesto, chi percorrendo i meravigliosi sentieri innevati, chi invece sfrutta tutta l’ampiezza delle meravigliose piste.
Il lunedì la situazione si fa interessante: i negozi chiudono per lo stress accumulato nei due giorni precedenti a causa delle continue pressioni ricevute dal gruppo di speleologia, i camminatori hanno l’adrenalina a mille. Si ma…. Gli altri? Come poter rinunciare alla Croda Rossa!!!! Cos’è la croda Rossa? (un saluto a Tatiana, ndr.) La croda rossa è quell’impianto talmente bello, ma talmente bello che non puoi fare a meno di prendere, con lo slittino tra le mani naturalmente! Ti porta sino alla partenza di 5 km di fuoco: la pista per gli slittini. Avete presente 11 bambini? Solo uno di noi lo era fisicamente (un saluto al mitttico Gabriele), gli altri solo mentalmente. Ed allora capisci che c’e’ proprio voglia di tornare bambini, altrimenti non si spiegano agguati palle di neve, tentativi di farti uscire di strada ed elementi talmente invasati che si devono fermare perchè non ce la fanno più per le troppe risate.
Il rientro nella serata di lunedì ci consente di salutarci soddisfatti dandoci appuntamento a Capodanno al rifugio Mariotti al lago Santo parmense. Mentre andiamo in stampa non siamo in grado di relazionarVi in merito all’evento, ma certamente sarà stato un successo mondiale. Mentre ci leggete noi probabilmente siamo in Val Senales a far invidia a chi non si è iscritto. Possiamo invece ricordaVi i nostri prossimi appuntamenti: la settimana bianca dal 7 al 14 febbraio, l’uscita in Val di Sole il 14 e 15 febbraio con partenza la sera di venerdì 13.
Concludiamo la stagione con “SULLA NEVE COL CUORE” l’8 marzo. Nell’occasione della giornata a scopo benefico a favore dell’AMO, in collaborazione con il Comune di Carpi e AVIS di Carpi, festeggeremo in modo particolare tutte le donne.
Vi amiamo!!
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SCI CLUB CAI CARPI (Loris, Daniele, Fabio)
6-7-8 DICEMBRE:
VAL CASIES - FOTORACCONTO:
Neve in abbondanza
+ atmosfera da inverno d’altri tempi
+ visioni da cartolina
+ azzurrino freddo dell’ombra e caldi colori del sole...
= 3 giorni gioiosi per muscoli, occhi e spirito.
Alla prossima...
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L’alba dall’albergo Hofmann a S. Maddalena (Val Casies)
Rifugio Tre Scarperi
Discesa da S. Maddalena a Monguelfo
Rino Cipolli
BLOCCO NATALE 2008
E’ tempo di Natale anche per la palestra di arrampicata Totem. E Natale per la Totem significa...
Gara Di Boulder + Festa = Blocco Natale 2008. Anche quest’anno l’occasione e’ data dalla partecipazione della Totem al Circuito di gare di arrampicata Boulder delle palestre locali (e non) denominato Bloccati nella Nebbia, organizzato da Marco Marastoni della palestra Tonga di Mandrio di Correggio.
Ecco una breve descrizione di cosa vuol dire il circuito Bloccati nella Nebbia:
6 palestre, nell’arco di tempo di 4 mesi organizzano al loro interno una gara boulder. Chiunque puo’ partecipare a uno o piu’ o tutti gli eventi. Le classifiche dei singoli eventi valgono per la classifica della gara in se’ stessa, con proclamazione del vincitore alla fine della giornata, e per la classifica generale del circuito che chiaramente e’ data dalla somma dei boulder scalati in tutte le palestre.
L’obiettivo quindi e’ chiaro... partecipare a piu’ gare e chiudere piu’ boulders possibili durante le gare.
Per la Totem di Carpi quindi, le danze si sono svolte il 13 Dicembre scorso, dalle 12 alle 18. 25 boulders da scalare, 46 iscritti alla gara, tanto cibo genuino e dj set... all inclusive!
Mentre gli organizzatori dell’evento e i preziosissimi aiutanti della giornata, mandavano avanti la baracca, i partecipanti hanno consegnato un totale di 361 talloncini di boulders chiusi. Suddivisi per ordine di difficolta’, dal piu’ facile al piu’ difficile: 189 bianchi, 104 blu, 47 verdi, 18 gialli, 1 arancione e 2 rossi (nessuno e’ riuscito a fare il boulder nero...)
Nella graditissima partecipazione di tanta gente proveniente dalle palestre del circondario e non, abbiamo visto il divertimento, la dedizione, la competizione, la sportivita’ e la voglia di “baracca” che accomunano il piccolo grande mondo del boulder.
Se poi uniamo il fatto che per tutto il pomeriggio, insieme alla magnesite, sono state fornite ai participanti fior fiore di torte fatte dalle attente mani di organizzatori e famigliari, tigelle preparate sul posto ripiene di affettati misti, lambrusco DOC, musica selezionata da esperto DJ, si puo’ concludere che la gara poteva essere particolarmente piacevole anche per chi non aveva velleita’ di classifica.
Chi alle prime armi e chi professional, i climbers partecipanti alla gara, hanno ulteriormente colorato la nostra palestra con le loro gesta atletiche, burlesche comunque piene di sportivita’.
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Menzioniamo solo le 6 donne iscritte alla gara:Emma,proveniente dalla Nuova Zelanda, affiliata alla palestra King Rock di Verona. Ha arrampicato per 4 ore consecutive senza badare a niente e nessuno. Solo quando era ora di andare a casa siamo riusciti ad avere in blocco tutti i biglietti dei suoi boulder fatti.
Stefania, da Verona, sempre ai massimi livelli, grande simpatia nel partecipare a questa nostra piccola celebrazione. Celebrata a sua volta insieme al neo-marito Marco Marastoni con un video a sorpresa del loro matrimonio.
Silvia, proveniente dalla Romagna. Forse trascinata alla gara da energumeni amici gia’ sulla scena alle 12 in punto, si e’ difesa bene sulle pareti.
Alice e Martina, due ragazze junior che un giorno sicuramente impensieriranno le piu’ grandi.
Shane, originaria delle Filippine, perenne sorriso stampato sul viso durante la gara e grande sportivita’.
Per quando riguarda gli uomini c’e’ da dire che oltre ai “vecchi” amici della Totem hanno partecipato tanti nuovi arrampicatori e tanti tanti giovanissimi, alcuni gia’ di grandissimo livello.
La perfetta tracciatura dei boulders ha impegnato bene anche loro. Per alcuni invece la grande sfida era rappresentata dall’assaggio delle tantissime torte, dolci e salate, del buffet o il raggiungimento della perfetta farcitura della tigella.
Come nota di colore possiamo anche menzionare il fatto che contemporaemente alla gara si stava consumando anche una gara di scala 40 nelle vicinanze del Dj e una grande sala imbandita a festa era gia’ pronta ad accogliere la festa degli auguri del Cai di Carpi.
Ancora per un paio di mesi tutti gli avventori della palestraTotem avranno occasione di provare i boulders della gara alla Totem. 18 dei 25 boulders fatti valgono per l’iniziativa “PASSAGGI DI STAGIONE” della quale sono reperibili informazioni in palestra.
Sareste stati capaci di non arrivare ultimi?
Ecco il riepilogo delle tappe del circuito “Bloccati nella Nebbia”: siamo a meta’ percorso:
Tonga - Mandrio (RE) - Sabato 15 Novembre 2008
Geko - Modena - Domenica 30 Novembre 2008
Totem - Carpi (MO) - Sabato 13 Dicembre 2008
Vertigine - Sassuolo (MO) - Domenica 18 Gennaio 2009
Equilibrium - Portile (MO) - Sabato 7 Febbraio 2009
King Rock - Verona - Domenica 22 Febbraio 2009
Per vedere classifiche parziali e totali e foto degli eventi, potete visitare il sito del circuito: www.bloccatinellanebbia.org
Ultima nota: Grazie a tutti quelli che hanno dato una mano agli organizzatori... senza di loro avremmo fatto molta fatica!
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Monica (Totem Climbing Family)
La prima volta che andai a Cortina d’Ampezzo fu nell’estate del 1982, esattamente dopo il corso di alpinismo frequentato da Davide. Eravamo ancora giovani e pressoché digiuni di montagna e volevamo mettere in pratica quello che Davide aveva imparato nel corso di alpinismo perciò con la nostra tendina canadese (le tende a igloo forse non erano ancora state inventate… o forse non avevamo i soldi per comprarla) ci appostammo prima a Passo Sella per fare la ferrata delle Mesules, poi sotto alla Tofana di Rozes per fare la Lipella e per finire la Cesco Tommaselli al Fanis. L’esperienza ci piacque molto tant’è che ancora oggi si va per montagne, non solo quelle intorno a Cortina, non solo d’estate, ma sempre e dovunque ci porta il cuore. La seconda volta che tornai a Cortina fu nel 1989, io ero incinta al 4° mese (quasi fuori dalle nausee) e questa volta anche noi avevamo la mitica tenda igloo della Salewa che prometteva temperature miti e tenuta della pioggia. I primi 2 giorni andammo al campeggio di Misurina (di notte un freddo bestia) perché al Dolomiti di Cortina non c’era posto, poi finalmente riuscimmo ad entrare al Campeggio Dolomiti dove ci ritrovammo col resto del gruppo (Pleo, Gordon, Nobile) con i quali Davide poté fare qualche arrampicata (io mi limitavo a fare sicura nei monotiri) e per riposarsi qualche passeggiata con me; naturalmente cose abbastanza tranquille (giro delle 3 cime di Lavaredo, Valle di Fanis, ecc…) dato il mio stato. La terza volta che andammo a Cortina fu nel 1995, questa volta ci andava di lusso, avevamo la roulotte, perciò un sacco di comodità, così, con gli Zanotti ed i Guaitoli cominciammo una serie di 5 estati a Cortina veramente belle. Noi e gli Zanotti avevamo la prole e quindi facevamo tutte le passeggiate che arrivavano ai rifugi insieme ai bimbi. Da lì io sognavo di poter salire anche su qualche cima, ma con Dario (mio figlio) era impossibile, così avevamo deciso che nelle pause tra una passeggiata e l’altra con le famiglie Davide poteva andare a fare qualche arrampicata con Zanna e Pleo, oppure qualche via normale in solitaria, ed io quel-
lo che volevo/riuscivo a fare. Vorrei precisare che io prima d’allora non ero mai andata sola per sentieri, perciò fu un’esperienza molto bella ed intensa. Io non sono una coraggiosa, mi lascio intimorire dalla grandiosità della natura, dall’imponenza delle montagne, perciò fui molto cauta nello scegliere i percorsi e mi concentrai su “semplici” escursioni tipo il sentiero Dibona al Cristallo o la traversata dal Rif. San Marco al Bosco di Somadida, insomma niente grandi cime, che invece Davide toccava. Lui, anche da solo, faceva cose impegnative. Io avevo paura, così, in
quegli anni di vacanze estive a Cortina, continuavo a desiderare di salire quelle cime (che Davide aveva già salito) per la via normale, ma mi limitavo a leggere la relazione e dire che da sola non ce l’avrei fatta.
Nell’estate del 2008 all’ultimo momento abbiamo deciso di tornare in ferie a Cortina, questa volta eravamo da soli, io e Davide, perché nostro figlio, ormai diciottenne ci aveva snobbati. Fino ad 1 mese prima la nostra meta era la Puglia, perciò il mio allenamento alla montagna era pressoché nullo, così, il giorno dopo l’arrivo a Cortina subito in partenza per il Becco di Mezzodì
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Verso la cima del Cristallo
(dislivello in salita mt. 1400). Secondo giorno riposo. Terzo giorno “Via Dibona” alla Torre Grande di Falzarego (mt.300 diff.IV/V pass.V+). Uhm! La cosa cominciava a prendermi, avevo superato la crisi (tipica delle mamme) di stare via da casa senza il “mio bambino”, e, ancor peggio, essere in un posto dove lui aveva passato l’infanzia, e quindi in ogni posto ricordare quello che lui aveva fatto o detto. L’allenamento continuava, il mio “personal trainer” (Davide) non mi lasciava pensare, quindi finché non fosse arrivato il brutto tempo (tanto temuto in montagna) dovevamo approfittarne per andare fuori. Quindi praticamente quasi tutti i giorni o a piedi, o in bicicletta (per riposarsi) o ad arrampicare. Dopo la prima settimana ero pronta per salire una cima importante… naturalmente io però avevo paura di non essere all’altezza, sia per i dislivelli che per le difficoltà tecniche e non ultimo il meteo. 1° salita, visto il dislivello contenuto, abbiamo optato per la normale al Cristallo, così il 19/08/08 alle 08,30 partiamo dal Passo Tre Croci per raggiungere per comodo sentiero prima e ghiaione
poi il Passo del Cristallo da dove parte la Via Normale per la cima; 400 mt. di “facili roccette” che zigzagando per tutta la parete salgono fino in cima. Durante la salita non vediamo praticamente nessuno tranne una coppia di polacchi diretti anche loro (supponiamo) in cima. Come ho già detto, fino al passo si tratta di un’escursione normale, ma da lì in poi cominciano le “difficoltà”, che ho percorso senza problemi fino agli ultimi 100 mt, dove mi sono lasciata prendere un po’ dal panico (stavo salendo in libera per uno spigolo con il Passo Tre Croci praticamente sotto il c…) e Davide ha deciso di procedere “di conserva”, così sono arrivata anch’io in cima al Cristallo. Da qui il panorama è mozzafiato, la giornata era bellissima, anche se quando noi siamo arrivati in cima è arrivata una nuvola che ha stazionato lì fino alla nostra partenza. Dopo aver mangiato qualcosa siamo ripartiti per scendere per la stessa via di salita e alle 17,00 eravamo alla macchina. A quel punto ho cominciato ad essere veramente soddisfatta della giornata trascorsa, ormai ero tran-
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In cima al Cristallo
Salendo verso la cima dell’Antelao
quilla e potevo lasciarmi andare a pensare alle sensazioni e alle immagini della giornata. Veramente fantastica!! Adesso rimaneva la seconda cima in calendario… l’Antelao! Invece di essere più tranquilla perché ero riuscita a fare il Cristallo, avevo meno motivazioni e più paura (che fosse più difficile oltre che più lungo), ma il capo (Davide) imperterrito mi ha convinta (bisogna battere il ferro finché è caldo).Così il 21/08/08 alle 08,00 siamo al Rif. Scotter pronti per partire per il sentiero che porta in cima all’Antelao. Anche qui si comincia per facile sentiero fino alla Forcella Piccola, poi si risale un ghiaione ed infine sale dapprima una paretina che porta in breve alle Laste che passo dopo passo ci condurranno fino in cima per un totale di 1700mt di dislivello. Il tempo anche questa volta è bello anche se la cima è perennemente avvolta da una grossa nuvola, così, una volta arrivati in cima, dopo il consueto bacio e foto ricominciamo subito a scendere perché la temperatura senza il sole è molto bassa. La salita all’Antelao si è dimostrata,
come mi aveva già detto Davide, più semplice (infatti troviamo molte più persone lungo il sentiero) anche se più lunga, così riesco a salire rilassata senza nessun timore e gustarmi il panorama (prima di entrare nella nuvola) e durante la discesa, in particolare, sembra di camminare su uno scivolo che termina esattamente su S. Vito. Fine!! Beh! Quest’anno mi sono rifatta di tutte quelle volte che dal campeggio Dolomiti guardavo intorno e cercavo di immaginare come sarebbe stato salire su quelle montagne. Quest’anno sono salita sulla cima di alcune e per me è stata una delle più grandi soddisfazioni, e non lo dico per dire, ma perché lo sento veramente, perché quando si va per montagne, si comincia con semplici sentieri, poi con ferrate, qualcuno passa all’arrampicata, altri preferiscono la neve, c’è chi preferisce l’inverno e chi l’estate, ma il desiderio comune di tutte queste persone è quello di percorrere sentieri o Vie
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In cima all’Antelao
Sulle placche dell’Antelao
Lo confesso… ho sempre frequentato la montagna da vera profana della domenica, senza preoccuparmi troppo del come e dei tanti perché. Semplicemente, non credevo che sull’argomento Escursionismo ci fosse granché da sapere o, meglio, da imparare.
Invece, un corso CAI merita l’iscrizione anche solo per l’occasione di conoscere persone davvero speciali come gli istruttori.
Tutto, dalle lezioni in sede alle uscite sul campo, è stato organizzato in modo semplice e preciso, e lentamente puoi respirare uno scambio continuo di informazioni ed emozioni all’interno di un gruppo affiatato ed unito da una passione comune per la montagna.
Pur diversi tra loro, gli istruttori si sono ritrovati in completa sintonia nel condividere con il gruppo ogni momento… dalla “rigorosa” didattica al “bivacco psicofisico”… sempre disponibili e pazienti con tutti.
In particolare, questo Corso di Escursionismo Avanzato 2008 è stata l’opportunità di andare per monti con persone competenti e pronte ad aiutarci ad analizzare i nostri limiti e le nostre potenzialità, con umiltà e rispetto… insomma, con vero spirito montanaro.
Le due uscite ci hanno portato in posti meravigliosi e fatti apposta per mettere alla prova il nostro livello di apprendimento, sia come esperti escursionisti, sia come esperti in enogastronomia locale!
Quindi, quel che resta di un corso CAI…
… è uno zaino che non trova pace in nessun posto se non in spalla… … è nostalgia per le cose essenziali che con tanta cura ci avevi messo dentro…
… è la necessità di rivivere quella fatica, soprattutto interiore, che ti fa sentire più leggero… … è la voglia di riprendere presto il cammino, in buona compagnia… … è la soddisfazione per esserci stati.
QUEL CHE RESTA DI UN CORSO…
RISTRUTTURAZIONI E MANUTENZIONI CIVILI E INDUSTRIALI IMPRESA EDILE di Caiumi Davide 41012 FOSSOLI DI CARPI (MO) • Via I. Martinelli, 32 • Tel. 059/669223 - 654860 • Fax 059/669332 Cell. 335/8332528 • Partita IVA 02519230367 • E-mail: d.caiumi@tiscali.it 13
s.r.l.
VIE FERRATE A 360°
Si è svolto sabato 13 e domenica 14 settembre 2008 a Ballabio in Valsassina (Lecco) il primo incontro nazionale dedicato alle vie ferrate, organizzato da CAI Ballabio, CAI Lombardia e Soccorso Alpino Speleologico Lombardo. Al convegno, intitolato “Ferrate a 360°”, è stato invitato anche il presidente della Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano (CCTAM), Miranda Bacchiani, la quale non ha esitato a definire storico l'evento: infatti oltre agli interventi dedicati agli aspetti tecnici, legali ed assicurativi, didattici e di prevenzione degli infortuni, forse per la prima volta si è dato spazio in un convegno tecnico agli aspetti ambientali legati ad una pratica alpinistica che coinvolge larga parte della base degli associati del CAI. Dunque la ferrata come causa di degrado ambientale? Vediamo:
le vie ferrate sono presenti in massima parte su formazioni rocciose di calcare e dolomia, compatte e a frattura ben definita, tutte rocce modificabili nel tempo e la cui modificazione viene accelerata dall'installazione dell'attrezzatura; c'è un impatto di tipo meccanico sulla roccia all'atto della realizzazione, e un effetto di “marmorizzazione” causato dalla ripetizione continua delle vie di salita – per quanto riguarda la flora, poiché la ferrata ha un tracciato ben definito, il disturbo è concentrato su quel determinato percorso; il problema in particolare si presenta per le specie rupicole, relitte
ed endemiche – mentre la flora subisce un impatto concentrato e lineare, la fauna subisce un impatto a distanza; la presenza di persone può disturbare rapaci ed altri animali che abbiano scelto quelle pareti per nidificare, uniche nel raggio di decine chilometri. In entrambi i casi, tanto per la flora quanto per la fauna, il periodo critico è quello della riproduzione. L'interazione della via ferrata con la montagna non si esaurisce lungo il suo tracciato, esiste infatti un impatto anche sul percorso di avvicinamento alla parete; in particolare, oltre al disturbo per flora e fauna, si verificano problematiche legate ai rifiuti abbandonati sul percorso, all'inquinamento acustico determinato dai gruppi numerosi e al danneggiamento del terreno soprattutto a causa della cattiva abitudine di utilizzare scorciatoie uscendo dai sentieri.
Vi sono poi variabili che possono creare situazioni problematiche in particolari condizioni: ad esempio il numero dei frequentatori può causare problemi legati all'iperfrequentazione, così come il periodo stagionale di frequentazione può influire sulla sostenibilità delle presenze sul percorso.
Il Club Alpino Italiano ha prodotto numerosi documenti nel merito, tra cui:
• il Bidecalogo (1981) al punto 19 recita: <<Necessità di una chiara e restrittiva disciplina riguardante la realizzazione
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di nuovi rifugi, bivacchi fissi, vie ferrate in conformità agli articoli precedenti>>
• la Charta di Verona (1990), al punto 5: <<Riguardo alle opere montane di sua competenza (...) il CAI si dichiara contrario per motivi ambientali alla proliferazione di “vie attrezzate” o “ferrate” che non rivestano particolare interesse storico o culturale>>
• le Tavole della Montagna di Courmayeur (1995): <<Le associazioni (...) devono prendere definitivamente posizione contro l'installazione di nuove vie ferrate e attrezzate e, ovunque possibile, dismettere quelle esistenti, con la sola eccezione di quelle di rilevante valore storico>>
• altri spunti si possono trovare nella Dichiarazione di Intenti del 2001 (art. 6) e nella Charta per l'Alpinismo elaborata dal Club Arc Alpin nel 2002.
Dunque le vie ferrate a 360°, dove la sicurezza deve essere un obiettivo da raggiungere tanto per i frequentatori quanto per l'ambiente; ma come garantire la sicurezza ambientale di una ferrata? Quattro sono i punti fondamentali: la gestione della fruizione, l'educazione, il monitoraggio e il censimento. Sono tutti aspetti che possono e devono essere affrontati dalle strutture del CAI, c'è un grande bisogno di regole per queste installazioni artificiali che devono
essere gestite nel rispetto dell'ambiente; si dovrebbe trovare il coraggio e la volontà di classificare le vie ferrate secondo criteri di merito proponendo lo smantellamento di quelle ritenute inutili, dannose o pericolose, dando così concretezza alle lodevoli intenzioni fin qui espresse sulla carta.
Fabio Valentini
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