Notiziario CAI Carpi 2023-01

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NOTIZIARIO

club alpino italiano - sezione di carpi-aps www.caicarpi.it - info@caicarpi.it

PERIODICO TRIMESTRALE

Direttore responsabile: Nelson Bova.

Redazione: Via Cuneo, 51 - Carpi (Modena).

Proprietario: CAI - CLUB ALPINO ITALIANO - Sezione di CARPI - APS.

ASSEMBLEA ORDINARIA VENERDÌ 24 MARZO

AGENDA

CORSO DI ALPINISMO

CORSO DI ESCURSIONISMO DI BASE

CORSO DI ESCURSIONISMO AVANZATO

USCITE IN GROTTA

USCITE IN MTBIKE ESCURSIONI I FANTALPICI ESCURSIONI DEGUSTATIVE CAMMINATE AL TRAMONTO PALESTRA TOTEM CORO CAI CARPI

ZAINO IN SPALLA SUI CAMMINI NEL MONDO INTO THE WILD: SOLI O CON AMICI?

Il racconto della Traversata Alpina di Fabrizio Desco del Cai di Modena di Nelson Bova

SAPRÒ RISPONDERE

ALLE DOMANDE DEI CORSISTI?

I neo accompagnatori di escursionismo raccontano... di Nelson Bova

GHIACCIAI SENTINELLE DEL CLIMA

DOPO DI LORO IL DILUVIO di Nelson Bova

SETTIMANA BIANCA di Ernestina

I BIBLIOTE-CAI CONSIGLIANO

a cura di Olivetta Daolio

I FUNGHI... DI STAGIONE

a cura di Stefano Beltrami

Autorizz. Trib. Modena n. 592 del 24/12/76 - Stampato in proprio Iscrizione al R.O.C. col nr. 12740 L'abbonamento riservato ai Soci è compreso nella quota associativa.

anno 41 / n. 1 - primavera 2023

NOTIZIE

C.A.I. SEZIONE DI CARPI - APS: Via Cuneo, 51 - 41012 CARPI (Modena) - Telefono e Fax: 059/696808

Orari d’apertura: martedì dalle ore 21,00 alle ore 22,30 e giovedì dalle ore 16,00 alle ore 19,00

Redazione: notiziario@caicarpi.it

Rifugio Città di Carpi (Cadini Di Misurina): Gestione Famiglia Molin - Tel. 0435 39139

ASSEMBLEA ORDINARIA

Giovedì 23 marzo 2023 alle ore 8,00 in prima convocazione ed in seconda convocazione, comunque valida

VENERDÌ 24 MARZO 2023

alle ore 21 presso la Sede CAI in via Cuneo 51.

ORDINE DEL GIORNO:

- Nomina Presidente e Segretario dell’Assemblea

- Relazione del Presidente

- Relazione di missione e relativa votazione

- Presentazione Conto Economico e Stato Patrimoniale esercizio 2022 e relativa votazione

- Relazione Revisori dei Conti e relativa votazione

- Relazione attività 2022

- Nomina di 2 Delegati all’Assemblea Nazionale

- Votazione membri della nuova Commissione Elettorale per rinnovo cariche triennio 2024-2026

- Quote sociali 2024

- Premiazione Soci 25/50/75 anni di iscrizione.

- Varie ed eventuali

LA PRESENTE COMUNICAZIONE SERVE COME CONVOCAZIONE ALL’ASSEMBLEA.

I Soci possono prendere visione del bilancio 15 giorni prima e 15 giorni dopo l’Assemblea.

RINNOVO QUOTE SOCIALI 2023

Nella seduta del 3 ottobre 2022 il Consiglio Direttivo ha deliberato di mantenere invariate per il 2023 le quote associative:

SOCIO ORDINARIO: euro 43,00

SOCIO FAMIGLIARE: euro 22,00

SOCIO GIOVANE: euro 16,00

SOCIO JUNIORES: euro 22,00

(età compresa tra i 18 e i 25 anni)

Ricordiamo ai soci che, per non perdere la continuità assicurativa, il rinnovo dovrà essere effettuato entro il 31 marzo 2023.

Sarà comunque possibile iscriversi dopo il 31 marzo e fino al 31 ottobre 2023 con un aumento della quota di € 1,00.

BATTI E RIBATTI... IL 5 x MILLE

Nella prossima dichiarazione dei redditi cogli l’occasione e devolvi il 5 x 1000 alla tua associazione. Basta firmare e trascrivere il Codice Fiscale della Sezione nello spazio apposito: 02178870362

(C.A.I Sezione di Carpi APS, Via Cuneo 51, 41012 Carpi)

La Segretaria Sezionale

Novità in BiblioCAI 2023

Nella biblioteca del CAI di Carpi sono presenti questi nuovi libri:

• Francesco Casolo - LA SALITA DEI GIGANTI

Il sogno di due uomini visionari. Il destino di due donne coraggiose.

Feltrinelli

• Dolores laChapelle - POLVERE PROFONDA NEVE

40 anni di sci estatico, valanghe e saggezza ambientale.

Alpinia

• Mauro Corona - QUATTRO STAGIONI PER VIVERE

”Quel silenzio totale, ...non mi impressionava più come all’inizio della fuga”

Mondadori

• Fosco Maraini - PAROPAMISO

Spedizione romana all’Hindu-Kush ed ascensione del Picco Saraghar (7350 m)

CDA

• E. Cischino /A. Arnoldi - GLI ANELLI DEL MONVISO

Le più belle escursioni con vista sul Re di Pietra

Fusta

• Robert Peroni - DOVE IL VENTO GRIDA PIU’ FORTE

La mia seconda vita con il popolo dei ghiacci

Sperling & Kupfer

• P. Favero/S. Carniel - C’ERA UNA VOLTA IL BOSCO

Gli alberi raccontano il cambiamento climatico. Sarà una pianta a salvarci?

Hoepli

• G. Miserocchi - SFIORARE IL CIELO

Le grandi conquiste alpinistiche e lo sviluppo delle conoscenze sulla fisiologia dell’alta quota.

Club Alpino Italiano

• M. Albino Ferrari - MIA SCONOSCIUTA

“A lei non piaceva soprattutto l’idea di purezza, le piacevano gli ibridi...”

Ponte alle Grazie

• M. Albino Ferrari - NEL CASTELLO DELLE STORIE

Montagne, ghiacciai, foreste da oggi al 1778

Hoepli

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ALFONSO GARUTI

Mercoledì 21 dicembre, nel giorno del solstizio d’ inverno, si è spento Alfonso Garuti.

Socio da più di trent’anni della sezione , era conosciuto e stimato per la vasta e profonda cultura che spaziava dalla storia, generale e locale, alla storia dell’arte.

Restano indimenticabili le gite in cui, rivelando disponibilità e competenza, ci ha accompagnato alla scoperta dei luoghi più suggestivi, e spesso poco conosciuti, della nostra bella Italia.

Non staremo ad elencare le mete, poiché qualunque luogo scegliesse, era un’occasione di arricchimento e approfondimento culturale.

Era talmente radicata la fiducia nelle sue proposte e nella sua capacità organizzativa, che spesso i posti disponibili erano prenotati prima ancora che venisse reso noto l’itinerario. “Tanto” era l’opinione diffusa “le gite di Garuti sono una garanzia”.

Con lui abbiamo scoperto Musei, visitato Chiese e Cappelle affrescate, Ville, Palazzi, Abbazie, Oasi Naturali… in ultima analisi quelle eccellenze artistiche e culturali che difficilmente avremmo conosciuto se non ci fossimo affidati alla sua guida e professionalità magistrale.

Poi, negli ultimi anni, l’epidemia di covid ha imposto regole rigide e siamo stati costretti ad una interruzione forzata. Ma bastava che, incontrandolo, si accennasse a qualche luogo o monumento che ancora non avevamo esplorato, che subito si riaccendeva in lui la “scintilla” ed allora squadernava atlanti, guide e quelle sue preziosissime pubblicazioni degli anni cinquanta, da cui attingeva immagini e conoscenze.

Ora, di questo ricco patrimonio umano e culturale, rimangono in noi il ricordo e la gratitudine e la consapevolezza di aver arricchito la nostra mente di preziose testimonianze.

Non ti dimenticheremo, carissimo Alfonso. Alla moglie Iole giungano le più sentite condoglianze dagli amici del CAI.

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L’ALPINISMO CARPIGIANO DAL SETTECENTO AI GIORNI NOSTRI La storia dell’alpinismo carpigiano raccontata da Dante Colli è acquistabile presso la sede e le librerie.

AGENDA

CORSO DI ALPINISMO A1

Direttore: Davide Caiumi (I.N.A. Carpi)

mercoledì 29 marzo - Presentazione del corso e prima lezione teorica in sede.

26 aprile (mercoledì) - Palestra indoor

6 maggio (sabato) - Pietra di Bismantova

13 maggio (sabato) - Cresta di Gaino

27-28 maggio - Piccole Dolomiti

17-18 giugno - Gruppo Ortles Cevedale

1-2 luglio - Gran Paradiso

Le lezioni teoriche si terranno indicativamente il mercoledì in sede alle ore 20:45.

USCITE IN GROTTA

Responsabili: Borsari, Po, Santagata, Nasi, Sassone

12 marzo - Buca Di V - Monte Pelato - LU

18 Giugno - Grotta in Val Arnetola - Vagli Sotto - LU

16 luglio - Abisso del Corno - Asiago - VI

27 agosto - Abisso Vigant - Villanova - UD

Aggiornamenti e dettagli sul sito www.caicarpi.it

MTB - Uscite in mountain bike

Responsabile: Sandro Rustichelli (ASE Cai Carpi)

12 aprile - Nozioni di meccanica in aula con esperto di MTB

16 aprile - Parco delta del Po - valli di Comacchio

29-30 aprile-1 maggio - Via Degli Dei

11 giugno - Ciclovia Colli Euganei

22-23 luglio - Maso Gelato, Val di Fosse

30 settembre-1 ottobre - Bike and Trek Val Grande

CORSO DI ESCURSIONISMO DI BASE

Direttrice: Edi Forghieri (340 2875015)

giovedì 4 maggio - Presentazione del corso

giovedì 11 maggio - Lezione in sede

domenica 14 maggio - Uscita in Appennino

giovedì 18 maggio - Lezione in sede

domenica 21 maggio - Uscita in Appennino

lunedì 5 giugno - Lezione in sede

mercoledì 14 giugno - Lezione in sede

domenica 18 giugno - Uscita Prealpi

lunedì 26 giugno - Lezione in sede

domenica 1-2 luglio - Uscita Alpi

INGRESSO RISERVATO AI SOCI CAI

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CORSO DI ESCURSIONISMO AVANZATO - E2

Direzione corso: Giubertoni Alessia (AE)

Accompagnatori: Paolo Lottini (ANE ONV)

Marco Bulgarelli (ISA), Lorenzo Girardi (ASE)

12 maggio - Presentazione del Corso e prima lezione teorica

19 maggio - lezione teorica

21 maggio - uscita E-EE (Appennino)

25 maggio - lezione teorica

8 giugno - lezione teorica

10-11 giugno - uscita EE (Appennino - bivacco)

15 giugno - lezione teorica

22 giugno - lezione teorica

24-25 giugno - uscita EE (Dolomiti - rifugio)

I FANTALPICI

Responsabili dell’attività: Marco Bulgarelli, Alessia Giubertoni, Paolo Lottini, Monica Malagoli.

12 marzo - Monte Cavalbianco e Sillara (1855m)

Appennino Reggiano – EEA

16 aprile - Monte Cimone Spallone Ovest (2165m)

Appennino Modenese – EEA

14 maggio - Pizzo dei Tre Signori (2554m)

Alpi Orobie – EE

2-3-4 giugno - Trekking delle Isole Pontine – E

15-16 luglio - Pizzo di Vallombrina e Cima Solda (3387m) - Gruppo Ortles-Cevedale – EE

9-10 settembre - Sentiero dei Fiori (3160m max)

Passo del Tonale – EEA

29 ottobre - Monte Pisanino Via Normale (1946m)

Alpi Apuane – EE

ESCURSIONI DEGUSTATIVE

Referenti: Sara Gasparini, Alessia Giubertoni, Sandra Forghieri, Silvia Dondi

7 maggio - Wine trekking in Franciacorta

24 settembre - Beer trekking sui colli Euganei

CAMMINATE AL TRAMONTO

Una serie di piacevoli camminate alla (ri)scoperta di luoghi e zone di interesse ambientale del nostro territorio

Accompagnatori: Alessia Giubertoni e Paolo Lottini

Mercoledì 10 maggio ore 19.00

Mercoledì 24 maggio ore 19.00

Mercoledì 7 giugno ore 19.00

Le località delle uscite saranno definite entro aprile 2023

ESCURSIONI

19 Marzo - Lago di Garda - Sentiero pedonale da Peschiera a Garda

26 Marzo - Via Romea Imperiale sulle antiche vie di acqua e di pianura

1 Aprile - Pistoia e il Giardino delle Camelie

16 Aprile - Monte Cantiere

25 Aprile - Sentieri Resistenti: sui luoghi della

2° guerra mondiale

13-20 maggio - Trekking nel Molise (Accompagnano Guide AIGAE di Naturaliter)

25 giugno - Sentiero delle Rose

PROVE AL MARTEDÌ ore 21, sede CAI

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Diretto da Franca Bacchelli
CORO CAI CARPI

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CIMA MANDERIOLO

Cima Manderiolo (Altopiano di Asiago), la prima fantalpica ciaspolata dell’anno su tanta bella neve e in ottima compagnia. Così 19 partecipanti, in una splendida giornata di sole, hanno ammirato grandi panorami sulla sottostante Valsugana e sui tanti monti visibili intorno.

Bella escursione, bei paesaggi e bella gente!!!

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ZAINO IN SPALLA SUI CAMMINI NEL MONDO INTO THE WILD: SOLI O CON AMICI?

Tanti sono gli approcci ai cammini di più giorni. Dall’immersione solitaria nella natura incontaminata e fino all’esperienza di gruppo. Il racconto della Traversata Alpina di Fabrizio Desco del Cai di Modena

Puoi camminare da solo, per giorni e giorni, tra alberi e sentieri. Sugli stessi sentieri ci sono altri come te, che camminano da soli tra la stessa vegetazione e sugli stessi sentieri. Si può iniziare un cammino da soli per poi, giorno dopo giorno, continuarlo con altri che incontri su quegli stessi sentieri tracciati, che camminano nella stessa direzione, verso la stessa meta.

Il cammino metafora dell’esistenza

I cammini, forse per questo piacciono così tanto, sono la metafora della vita. Tutti camminano - e non è un caso nonostante si possa scegliere - nella stessa direzione, verso gli stessi luoghi. Inizi da solo, poi, come succede da quando nasci, con il tempo che passa e gli obiettivi che si

raggiungono di volta in volta, incontri persone. Persone di età, culture, ceto sociale, professioni, interessi diversi. Persone che poi perdi di vista. Le vedi allontanarsi, oppure le lasci indietro. Un po’ ti spiace. Hai trascorso qualche chilometro con loro, ed è stato bello. Ma avete passo e ritmo diversi. La vita è così: ad un certo punto ti saluti come se fosse un addio. Ma alla fine “il mondo è piccolo”. Su un altro sentiero, in un altro contesto, nei momenti di pausa o di ristoro, tempo dopo, ritrovi quelle persone. Non te lo aspettavi. Bello rivedersi. Poi ci sarà un altro addio, ma non importa. Ora sai che non sarà un vero addio.

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Macinare chilometri con gli amici di sempre

Si può invece scegliere di camminare sugli stessi sentieri, in quella direzione, verso quella meta ma in gruppo, con gli amici della tua quotidianità. Sei immerso nella natura, respiri aria pulita, ma scegli di non rompere il legame con la routine dalla quale vuoi, per qualche giorno, sfuggire. Scegli di non lasciarti andare verso chi non conosci, temi di uscire dal tuo piccolo e rassicurante mondo.

Nelle terre estreme in completa solitudine

E si può al contrario scegliere di andare soli, ma questa volta su sentieri sconosciuti, con una meta che non è quella di tutti, nella direzione che non è quella di tutti. La strada che hai scelto è una strada che quasi costruisci con le tue mani giorno per giorno, su terreni ignoti, senza certezze di quello che dovrai affrontare. Su quelle strade, immerso nella natura sarai completamente solo, giorno e notte. Camminerai solo, dormirai solo, in un prato, su una cima, in una grotta, sotto un albero. Nella mia esperienza ormai pluriennale di camminatore ho incontrato tutte le tipologie appena descritte. Dal ragazzo olandese, modello into the wild, partito a piedi mesi prima da casa e incrociato sulle montagne sopra Alicante dopo che aveva dormito l’ennesima notte da solo nella sua tenda a

mille metri di altitudine, fino ad un tedesco sessantacinquenne che partito dalla Germania tre mesi prima, solo tra la gente, ha raggiunto Santiago de Compostela nel giorno che l’apostolo compie gli anni.

Sui sentieri alpini tra natura e cultura

Fabrizio Desco, triestino da anni a Modena, che il Cai di Carpi ha ospitato per raccontare la sua esperienza ha fatto scelte ancora diverse. Camminare da solo di giorno e tornare tra la gente di sera. Camminare per un mese intero e poi tornare alla sua quotidianità per altri 11, prima di camminare ancora per un mese intero e riprendere da dove ha interrotto. Così per più anni, fino a compiere la traversata delle Alpi da Ventimiglia a Trieste. 90 mila metri di dislivello, 1400 km, nei luoghi

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dove negli anni sono passati briganti, pellegrini, soldati, contrabbandieri, partigiani e perseguitati. 83 tappe in quattro anni, 548 ore di cammino in luoghi dove gli unici suoni sono il cinguettio degli uccellini, il fruscio delle foglie, lo scrosciare del vento e della pioggia, lo scampanellio delle mucche al pascolo, lo scorrere dell’acqua di ruscelli e cascate. Rracconta Fabrizio: ho costruito il mio personale itinerario tra mulattiere, sentieri tracciati e percorsi non battuti per avere la piena libertà di scelta. Ha 73 anni oggi Fabrizio Desco. Ci dice che da ragazzo ha avuto occasione di passeggiare tra i monti con un Walter Bonatti già avanti con l’età. Per me è stato importante fare il viaggio da solo, anche se lo so che il Cai lo sconsiglia perché non è un esempio di sicurezza. Se non vai solo non sei concentrato sul mondo che ti circonda, non ti scolleghi dalla quotidianità. Di giorno non ho mai incontrato nessuno, solo qualche pastore. Alla sera scendevo a valle, tra la gente, tra paesini e villaggi ormai quasi spopolati ma che ancora preservano la storia millenaria di quei luoghi. Ho evitato i rifugi perché avrei incontrato persone come me. In quelle valli mi hanno accolto con benevolenza, un po’ di invidia e molta curiosità. E, conclude il nostro camminatore solitario, tanto incoraggiamento per proseguire.

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Ricorderò qualcosa?

Saprò rispondere alle domande dei corsisti?

I neo accompagnatori di escursionismo Luca, Sandra, Sandro e Lorenzo raccontano i loro esami per diventare ASE e AE di Nelson Bova

Sono esperienze che ti fanno crescere molto. Consapevolezza, conoscenza, fiducia nei tuoi mezzi. Siamo tutti volontari e facciamo questo perché ci piace la montagna e pensiamo che il Cai ci proponga i corsi per trasmetterci le cose importanti come il rispetto del territorio, della fauna, delle persone. Noi accompagnatori ora abbiamo il compito di applicare il meglio possibile quello che abbiamo studiato, e dare il nostro piccolo contributo per migliorare il mondo. Frasi che un po’ rimandano al Libro Cuore di Edmondo De Amicis ma che trasmettono tutto l’entusiasmo di Luca Tondelli per aver prima partecipato, e superato, il corso ASE (accompagnatore sezionale di escursionismo) e poi AE (accompagnatore di escursionismo di primo livello). Lo scoglio più grosso è l’ASE, precisa, perché devi studiare tanti aspetti per te sconosciuti della montagna, riportati nel libro-bibbia del Cai (montagna da vivere, montagna da conoscere per frequentarla con rispetto e consapevolezza ed. CAI, n.d.r.) di ben 1000 pagine ma anche in tanto altro materiale per ogni argomento trattato.

Non siamo più dei ragazzini!

Ci siamo messi in gioco ad oltre 50 anni, Non è banale! Sandra Forghieri entra nella conversazione. Ha da poco fatto l’ASE e ancora lo ricorda come un incubo. Prima degli esami sono entrata in apnea, l’Alessia mi diceva: respira... E la notte prima ho pure sognato l’esame di maturità. Anch’io ho sudato mentre aspettavo il mio turno davanti alla commissione, aggiunge Sandro Rustichelli, anche lui ASE. Ho visto due ragazze uscire dalla porta e scoppiare in lacrime!

Lorenzo Girardi con i suoi 40 anni è il più giovane nuovo accompagnatore della sezione dei Cai di Carpi. Mi piace far avvicinare alla montagna amici, colleghi e conoscenti che non frequentano questi ambienti. Ho quindi pensato di mettermi a disposizione per fare altrettanto anche per i corsisti del Cai. Mi è piaciuta la complicità che si è creata tra noi e le nozioni che ho imparato e che altrimenti non avrei mai approfondito.

Quanto è difficile Geologia! Che noiosa la burocrazia, però che bello imparare ad orientarsi!

Mesi e mesi ad affrontare corde fisse, lettura delle mappe, geologia, flora, fauna, uscite didattiche, ricorda Sandro. Non basta leggere i libri, devi anche approfondire su internet e con tue ricerche personali. Luca studiava in auto almeno 4 ore a settimana mentre portava il figlio a fare attività, poi, ricorda con terrore, il delirio quando c’è stato il rush finale. Sandra si è riscritta le cose importanti su un quaderno. Solo che alla fine erano così tante! Meno male che i titolati della sezione ci hanno aiutato. Questo è stato fondamentale, sottolinea Lorenzo. Difficile appassionarsi ai temi burocratico-amministrativi come le questioni assicurative, mentre gli argomenti pratici e scientifici mi hanno coinvolto molto. Per Luca la più ostica è geologia. Ammette che non si ricorda quasi niente, ma lo consola il fatto che sa dove trovare le informazioni. Anche a Sandra non piace geologia, evidentemente l’argomento più difficile perché anche Sandro condivide e aggiunge nella lista nera anche flora e fauna, che invece sono piaciuti a Sandra. Meteorologia e orientamento gli argomenti più graditi ai nuovi accompagnatori.

Nuovi accompagnatori preoccupati, con diverse sfumature, per le possibili domande poste dagli accompagnati. Piuttosto che dire scemenze ammetto che non so rispondere e mi prendo il tempo per informarmi, dicono Sandra e Luca. Lorenzo confida nella comprensione dei corsisti, mentre Sandro immagina domande basiche alle quali lui dovrebbe saper rispondere.

Tutto in un giorno: scritto, orale e uscita in ambiente.

L’esame è consistito in un questionario scritto e poi l’orale davanti alla commissione. Lo stesso giorno la parte teorica e poi le prove in ambiente: corda doppia, nodi vari, conduzione del gruppo e problematiche varie, saper riconoscere alberi ed animali. Ho imparato a fare i nodi ad occhi chiusi, ricorda Sandro, ma avevo paura di sbagliare se travolto dal panico. A me invece i nodi hanno messo in seria difficoltà, ammette Luca. Lorenzo, causa l’incombente matrimonio e annessi è stato insoddisfatto della relazione da preparare a casa sull’uscita che gli è capitata: un tratto in Sardegna del Sentiero Italia.

Tra tutti solo Lorenzo dichiara di voler andare avanti, ed iscriversi a breve al corso AE. Sandro lo aveva già previsto, ma un infortunio sul lavoro lo ha temporaneamente fermato. Per tutti comunque, l’avventura di accompagnatori per gli iscritti ai corsi base di escursionismo del Cai di Carpi è già iniziata.

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Lorenzo Girardi Sandra Forghieri Sandro Rustichelli Luca Tondelli

I biblioteCAI consigliano di

LE REGIONI DEL CUORE

Un giornalista e un alpinista, entrambi scrittori, negli anni duemila, dopo cinque anni dalla sua morte, indagano sulla storia alpinistica e umana di Alison Hargreaves, con l’analisi del suo diario, con interviste ai parenti più stretti, agli amici e a tutti quelli che l’hanno conosciuta.

Io sapevo pochissimo di lei, ricordavo il trafiletto striminzito che annunciava la sua morte avvenuta durante la discesa dal K2, pubblicato sul Notiziario del CAI nazionale nell’agosto del ’95. Un brevissimo articolo che accennava con poche parole la sue grandi capacità di alpinista, ma lasciava trasparire quasi un tono di rimprovero per aver lasciato a casa i suoi due bambini, Tom e Kate.

La lettura del libro, per fortuna mi ha restituito una immagine molto più complessa, non una donna così innamorata della montagna da dimenticare gli affetti più cari, ma una donna dalle sorprendenti capacità alpinistiche, forte e tenace, determinata e insieme fragile e insicura, tormentata dall’ansia di conquistare credibilità nel mondo alpinistico, sempre desiderosa di mettersi alla prova, costretta a valutare la necessità di fare dell’alpinismo una professione e quindi una fonte di reddito dopo il disastro lavorativo del marito, angosciata da un rapporto matrimoniale fallimentare.

Dal diario: “... era andato (Jim, il marito) fuori di sé dalla rabbia perché non avevamo (io e Jan) fatto la Walker”. Dopo una necessaria e difficile ritirata per cattivo tempo, Alison in questa ma anche in successive occasioni, si aspettava di ricevere conforto e non di dover sopportare un marito che pretendeva di farle da manager senza averne le qualità umane, tecniche e gestionali .

Scrive ancora Alison: “ Sembra (Jim) credere io sia una macchina da scalata”.

Non bastò nemmeno al mondo alpinistico constatare che era riuscita e portato a termine una impresa, eccezionale per chiunque, soprattutto per una donna, nella primavera del ’93 scalando in solitaria le sei pareti nord delle Alpi, le polemiche e i dubbi che seguirono la ferirono profondamente.

Altri quindi dovevano essere gli obiettivi da conseguire, il raggiungimento di almeno tre cime himalayane, Everest, K2, Kanchenjunga, in solitaria e sen-

za ossigeno.

“La mammina coraggiosa sola sulla vetta più alta del mondo…” ecco un obiettivo che avrebbe entusiasmato la stampa, un’idea che aveva senz’altro un mercato.

Bev, la sua amica di sempre, in una telefonata si sentì dire da Alison:” Se riuscissi a salire tutte e tre le vette (più alte del mondo) raggiungerei una certa sicurezza finanziaria, potrei dedicarmi ai bambini, tenere delle conferenze.”

Marco Bianchi, di lei raccontò: “(Alison) è la nuova stella dell’Himalaya, per le donne di sicuro, ma anche per gli uomini. Scala come un uomo, è molto forte e molto gentile.”

Ma Alison, dopo il successo dell’Everest, non aveva pienamente consapevolezza del valore di ciò che aveva fatto ( senza ossigeno, senza portatori)…”non si rendeva conto di non aver bisogno di andare sul K2” racconta sua sorella Susan.

Ma Alison aveva dato la sua parola agli sponsor, al suo editore, agli amici, al mondo intero.

Il libro LE REGIONI DEL CUORE è disponibile presso la biblioteca del CAI di Carpi

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GHIACCIAI SENTINELLE DEL CLIMA Dopo di loro il diluvio

Il presidente della commissione glaciologica del CAI-SAT, ospite di un incontro in sezione, ci parla delle conseguenze del cambiamento climatico.

La fusione dei ghiacciai costringerà l’uomo a modificare le proprie abitudini e a spostarsi. Così come i ghiacci perenni si stanno ritirando in cima alle montagne e vedono sotto di loro il bosco inseguirli lassù, così farà l’essere umano. Ricordiamoci però che le montagne sono a punta, lo spazio vitale si stringe. Più ci si alza e meno c’è posto per tutti. Diventerà una corsa, gli ultimi non troveranno più spazio il loro spazio vitale .

Sembra una forma rivisitata del diluvio universale, con le acque che non arrivano più dal cielo ma dalla fusione dei ghiacciai, da quegli accumuli perenni (anche se perenni comunque non sono mai stati) che riempiranno di acqua prima le pianure, poi le colline fino a trasformare le cime delle montagne in isolotti appuntiti circondati dal mare.

Cristian Ferrari, ingegnere ambientale e presidente della commissione glaciologica del Cai Sat, lancia un anatema che richiama e aggiorna il temuto diluvio universale biblico. Lo dilata nel tempo: non 40 giorni e 40 notti ma alcune generazioni. Alla fine, comunque, il riscaldamento globale porterà alla medesima catastrofe.

La natura, la vita, hanno dimostrato di avere sempre il sopravvento. E di non fare differenze di razza

Cristian risponde con questo scenario apocalittico alla mia osservazione che la natura ha sempre e comunque il sopravvento, che ha la capacità di rispondere anche alle azioni più nefaste dell’essere umano. Come non dargli ragione? Noi però, precisa, non siamo la natura, siamo solo una delle tante razze che la compongono. Una razza che può sparire, come successo a tante specie animali, mentre tutto il resto continua senza troppi rimorsi.

Il ghiacciaio del Mandrione, prima e dopo

Incontriamo Cristian Ferrari alla Sala delle Stelle Alpine a Carpi. Ci mostra foto del ghiacciaio del Mandrione, sull’Adamello. Belle immagini, con il drone che vola sulle rocce, ci passa in mezzo, racconta di cascate d’acqua e racconta di alcune chiazze bianche, sparpagliate qua e là. Poi ci mostra immagini degli stessi luoghi fotografati 100 anni fa nello stesso periodo dell’anno. Si riconoscono i profili del video precedente: le cime, le vallate. Non c’è acqua che scorre, non c’è roccia. Solo bianco, quel bianco brillante che solo la neve e il ghiaccio riescono, anche in bianco e nero, a trasmetterci. Ci chie-

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de se abbiamo notato delle differenze rispetto ad un secolo prima. La domanda, retorica, nasconde un tranello. Tutti noi rispondiamo che quel ghiaccio è quasi completamente sparito e che la neve si è sciolta. Qui arriva il trabocchetto.

La neve non si scioglie, fonde. E comunque non c’e’ più!

La neve non si scioglie, si fonde, perché il passaggio di stato tra un solido e un liquido si chiama fusione. Ma il risultato non cambia. Quel ghiaccio oggi non c’è più. Cristian, che per vivere è ingegnere ambientale e fa analisi chimiche, nella sua seconda vita da volontario analizza i ghiacciai con il suo gruppo di 30 operatori glaciologici del Cai Sat ed ogni anno stila un bilancio della situazione. Ci sono state nell’ultimo milione di anni 4 glaciazioni, l’ultima 12 mila anni fa. In mezzo periodi freddi -l’ultimo è finito più o meno quando l’Italia è diventata uno stato sovrano- e periodi caldi: il medioevo è uno di questi. Ci mostra l’andamento con un grafico. Sulla linea del tempo che passa scorre una sinusoide quasi perfetta che morbidamente sale e poi scende

sopra e sotto l’asse orizzontale delle ascisse, regolare e rassicurante. La platea, piena di persone che seguono con gli occhi il tratto che riassume secoli e millenni. Quando sale in alto tutti immaginiamo i venti caldi che ci sfiorano la pelle. Poi la linea scende, va sotto la linea del tempo. Ed ecco che sentiamo il freddo morderci la stessa pelle, quei piacevoli brividi che ogni amante della montagna insegue. La linea ondulata arriva ai giorni nostri. La sinusoide smette di scendere e prima dell’asse delle ascisse per la prima volta torna leggermente a salire. Questo è opera nostra. E’ il riscaldamento globale causato dall’uomo, precisa Cristian .

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SETTIMANA BIANCA 2023

di Ernestina

Eravamo in 23, quest’anno, con nuovi graditissimi compagni, a goderci l’incanto delle Dolomiti e di un cielo costantemente e uniformemente blu. Sto parlando della settimana bianca, organizzata dalla sezione a Dobbiaco, presso l’Hotel Urthaler, accogliente ed ospitale, dal 4 all’11 febbraio; un appuntamento che si ripete ormai da anni e che si conclude inevitabilmente con la soddisfazione di aver vissuto un’esperienza appagante e il desiderio che in futuro ci vengano riservati momenti altrettanto lieti.

Sfidando temperature rigide, ma gradevoli non appena si cominciava a salire, calpestando neve fredda, quella che “crocchia” ad ogni passo, abbiamo camminato lungo percorsi innevati, magistralmente battuti e curati, che ci hanno consentito di raggiungere senza difficoltà e rischi luoghi di incomparabile bellezza.

Qualcuno ha affrontato piste da discesa e fondo, ma la maggior parte si è goduta la bellezza dell’ambiente con piacevoli escursioni: rifugio Tre Scarperi, Prato Piazza, Val Fiscalina, Malga Nemes, Coltrondo e Klammbach, Monte Rota, Valle di San Silvestro, Rifugio Città di Carpi. Ognuno secondo i propri ritmi e desideri, spesso concludendo il percorso in rifugio davanti a gustosi piatti della

tradizione locale. E così, rispettando una scansione quasi fissa delle giornate : riunione serale per programmare l’escursione del giorno successivo, partenza del gruppo al mattino, rientro a metà pomeriggio, è arrivato l’ultimo giorno. Brindisi finale ,ringraziamenti e promesse sincere di rincontrarsi il prossimo anno per rinnovare il piacere di ritrovarsi di nuovo insieme a contemplare montagne meravigliose e paesaggi veramente “ da cartolina”.

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Autonoleggi Cornacchini srl

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NOTIZIARIO
IL CLUB ALPINO ITALIANO SEZIONE DI CARPI APS VIAGGIA CON

Funghi... di Stagione

a cura di Stefano Beltrami

Gruppo micologico città di Carpi carpifunghi@libero.it

https://www.facebook.com/Carpifunghi/

Il ricercatissimo Ovolo buono (Amanita caesarea)

Conosciuto fin dall’antichità per le sue ottime qualità organolettiche è una delle specie più conosciute e ricercate della nostra penisola, questo anche per la facilità nell’identificazione per le sue caratteristiche macroscopiche inconfondibili.

Vediamo subito quali sono questi caratteri tipici:

• essendo una Amanita è un fungo a lamelle provvisto di anello ed un’ampia volva bianca al piede del gambo

• cappello di colore arancione con margine zigrinato e privo di verruche

• lamelle,gambo, carne ed anello di un bel colore giallo

• odore poco significativo e sapore gradevole

di questo fungo allo stadio di ovolo chiuso proprio per evitare la confusione con l’ovolo della mortale Amanita phalloides.

Questi pochi e semplici caratteri sono sufficienti a riconoscere in modo sicuro questo ottimo fungo per cui ci si potrebbe domandare come mai tutti gli anni ci sono diversi casi di intossicazioni a causa della mortale Amanita phalloides raccolta e scambiata con la ben diversa ed ottima Amanita caesarea. La maggioranza di questi pericolosi ed a volte tragici errori di identificazione avvengono quando i due funghi sono molto giovani e sono ancora racchiusi dentro la volva così da assomigliare entrambi ad un uovo con solo leggere differenze nella forma tra le due specie. Tradizionalmente l’Amanita caesarea è sempre stata ricercate e consumata per le famose insalate di ovolo crudo, tuttavia da diversi anni è vietata per legge la raccolta

Nella foto sopra Amanita Phalloides, sotto Amanita caesarea, si notino gli ovoli bianchi che si stanno aprendo che sono dello stesso colore e forma simile.

La bellissima ed ottima Amanita caesarea è un fungo che nasce sotto latifoglie, in particolar modo querce e castagno e predilige esposizioni assolate e climi miti. Ecco quindi che non lo troveremo mai a quote elevate ( generalmente nasce sotto i 1000 mt di altezza) prediligendo i climi miti del centro- sud Italia dove in autunno è comune e diffuso mentre procedendo verso nord diventa meno frequente e più localizzato solo a bassissima quota ed in zone particolarmente vocate.

Come dicevamo prima è un fungo molto conosciuto e ricercato e dato che è uno dei funghi più digeribili viene consumato anche crudo in insalata sebbene bisogni scegliere solamente gli esemplari più giovani, freschi ed ovviamente non larvati, situazione non sempre semplice da riscontrare nelle nostre zone.

Ricordiamoci sempre che comunque il fungo crudo non è ben tollerato da tutti e chi non l’ha mai provato prima sarebbe meglio che ne provi solamente una piccola dose per prevenire spiacevoli inconvenienti.

NOTIZIARIO 16

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Notiziario CAI Carpi 2023-01 by Notiziario del Cai di Carpi - Issuu