Notiziario CAI Carpi 2022-04

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NOTIZIARIO

club alpino italiano - sezione di carpi-aps

www.caicarpi.it - info@caicarpi.it

PERIODICO TRIMESTRALE

Direttore responsabile: Nelson Bova.

Redazione: Via Cuneo, 51 - Carpi (Modena).

Proprietario: CAI - CLUB ALPINO ITALIANO - Sezione di CARPI - APS.

CENA DEGLI AUGURI

GIOVEDÌ 15 DICEMBRE

ASSEMBLEA ORDINARIA

VENERDÌ 24 MARZO

AGENDA

CORSO DI SCIALPINISMO

CORSO DI ORIENTAMENTO

CORSO DI ALPINISMO

CORSO DI SPELEOLOGIA

CORSO DI ESCURSIONISMO

CORSO DI ESCURSIONISMO AVANZATO

USCITE IN GROTTA

ATTIVITÀ SPELEO IN PALESTRA

USCITE IN MTBIKE

ESCURSIONI

I FANTALPICI

ESCURSIONI DEGUSTATIVE

CAMMINATE AL TRAMONTO

PALESTRA TOTEM

CORO CAI CARPI

ZAINO IN SPALLA SUI CAMMINI NEL MONDO

SETTE GIORNI NELLA SPAGNA DEL NORD di Cristina Bettati e Maximilian Rossi

PAURA DI CADERE, VOGLIA DI VOLARE

Le impressioni dei corsisti al NO BIG

AMICIZIE VERTICALI

TRA ROCCE, APPIGLI E NODI di “gli organizzatori per caso” (traloroAlbertoGasparini)

Quattro sezioni del CAI in escursione

SULLA VIA VANDELLI di Nelson Bova

I BIBLIOTE-CAI CONSIGLIANO

a cura di Orville Pelatti

I FUNGHI... DI STAGIONE

a cura di Stefano Beltrami

Autorizz. Trib. Modena n. 592 del 24/12/76 - Stampato in proprio Iscrizione al R.O.C. col nr. 12740

L'abbonamento riservato ai Soci è compreso nella quota associativa.

anno 43 / n. 4 - autunno-inverno 2022-2023
Corno della Paura: festeggiamenti per la 100ª salita sul Baldo del nostro socio Roberto Nasi

NO TIZIE NOTIZIE

Orari d’apertura: martedì dalle ore 21,00 alle ore 22,30 e giovedì dalle ore 16,00 alle ore 19,00

Redazione: notiziario@caicarpi.it

Rifugio Città di Carpi (Cadini Di Misurina): Gestione Famiglia Molin - Tel. 0435 39139

Il Consiglio Direttivo della Sezione di Carpi del Club Alpino Italiano Il Direttivo della Sezione di Club Italiano porge a tutti i soci ed amici i migliori auguri di porge a tutti i soci ed amici i migliori auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo Buon Anno Nuovo

CENA DEGLI AUGURI

GIOVEDÌ 15 DICEMBRE alle ore 20,00

Presso la sede (Sala delle Stagioni)

Menù: Gnocco fritto, affettato, dolce, bevande.

Prenotazioni entro giovedì 8 dicembre.

Numero massimo partecipanti: 70.

ASSEMBLEA ORDINARIA

ORARI APERTURA SEDE

Giovedì pomeriggio dalle ore 16:00 alle 19:00. Martedì dalle 21:00 alle 22:30.

CHIUSURA SEDE

La Sede rimarrà chiusa per le festività Natalizie dal 23 dicembre 2022 al 9 gennaio 2023.

RINNOVO QUOTE SOCIALI 2023

Giovedì 23 marzo 2023 alle ore 8,00 in prima convocazione

Giovedì 23 marzo 2023 alle ed in seconda convocazione, comunque valida ed in seconda convocazione,

VENERDÌ 24 MARZO 2023

alle ore 21 presso la Sede CAI in via Cuneo 51.

ORDINE DEL GIORNO:

- Nomina Presidente e Segretario dell’Assemblea

- Relazione del Presidente

- Relazione di missione e relativa votazione

- Presentazione Conto Economico e Stato Patrimoniale esercizio 2022 e relativa votazione

- Relazione Revisori dei Conti e relativa votazione

- Relazione attività 2022

- Nomina di 2 Delegati all’Assemblea Nazionale

- Votazione membri della nuova Commissione

Elettorale per rinnovo cariche triennio 2024-2026

- Quote sociali 2024

- Premiazione Soci 25/50/75 anni di iscrizione.

- Varie ed eventuali

LA PRESENTE COMUNICAZIONE SERVE COME CONVOCAZIONE ALL’ASSEMBLEA.

I Soci possono prendere visione del bilancio 15 giorni prima e 15 giorni dopo l’Assemblea.

Nella seduta del 3 ottobre 2022 il Consiglio Direttivo ha deliberato di mantenere invariate per il 2023 le quote associative:

SOCIO ORDINARIO: euro 43,00

SOCIO FAMIGLIARE: euro 22,00

SOCIO GIOVANE: euro 16,00

SOCIO JUNIORES: euro 22,00 (età compresa tra i 18 e i 25 anni)

L’ALPINISMO CARPIGIANO

DAL SETTECENTO AI GIORNI NOSTRI

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C.A.I. SEZIONE DI CARPI - APS: Via Cuneo, 51 - 41012 CARPI (Modena) - Telefono e Fax: 059/696808 La storia dell’alpinismo carpigiano raccontata da Dante Colli è acquistabile presso la sede e le librerie.

MONTAGNE 360

Questo dicembre uscirà l’ultimo numero di “MONTAGNE 360”. Cambio al vertice della direzione editoriale del CAI.

Con la fine del 2022 si conclude l’esperienza del periodico Montagne 360

Da gennaio potrebbe tornare a chiamarsi con il nome storico di “Rivista della Montagna”, anche se la decisione finale non è ancora stata presa.

Con la nomina, qualche mese fa, del nuovo presidente del Cai centrale Antonio Montani, cambia anche il responsabile editoriale della testata.

Marco Albino Ferrari subentra a Luca Calzolari

Al posto del bolognese Luca Calzolari è stato nominato il milanese Marco Albino Ferrari. Alla direzione editoriale Albino Ferrari aggiunge l’incarico di responsabile delle attività culturali del Cai.

Classe 1965, è scrittore,sceneggiatore e giornalista,tra le voci più autorevoli della cultura delle Terre alte.

Le prime parole di Albino Ferrari: maggiore impegno per la difesa del territorio.

«Uno tra i diversi obiettivi che mi sono dato sul piano culturale è rilanciare la cordata con il Touring club italiano. In passato ha dato frutti importanti. Ma non solo, Cai e Tci uniti hanno una base di circa 550mila soci. Oltre mezzo milione, un movimento nell’ambito della protezione dell’ambiente senza pari in Italia.

Il Cai può incidere sui grandi problemi del presente: il fenomeno dell’overtourism, il proliferare di infrastrutture invasive, la trasformazione della montagna in parco giochi con voli d’angelo, panchine giganti, ponti tibetani. Invece, conoscere le specificità delle valli e dei boschi, apprezzarne i silenzi, accettare la frugalità dei rifugi, e poi decidere di mettersi in gioco salendo in quota è parte di una cultura della montagna che va continuamente sostenuta, per non deragliare in una visione consumistica, banalizzante e senza futuro».

BEER TREKKING SUL SENTIERO DEL SENTINELLO E MONTE CIVILLINA

Lo scorso 18 settembre in 18 abbiamo partecipato al Beer Trekking organizzatodalleSass.UnacamminatastupendasulSentierodelSentinello e Monte Civillina, in ambiente di grande bellezza e grande contenuto storico, ben raccontato dalle organizzatrici. Il tutto si è piacevolmente concluso con la degustazione al Birrificio Artigianale Ofelia. Una giornata ricca di paesaggi, memorie e sapori. Eccellente organizzazione, buona compagnia e ottime birre! What else?

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ESCURSIONE AL CORNO DELLA PAURA

Bellissima escursione al Corno della Paura lo scorso 9 ottobre! Stupendi contrasti di Verdi e dolci pendii e bianche pareti rocciose, sentieri sinuosi tra i bellissimi colori autunnali che caratterizzano questo ambiente. In 27 partecipanti abbiamo viaggiato in pullman, camminato insieme e festeggiato la 100esima salita sul Baldo del nostro socio Roberto Nasi!!!

ESCURSIONE A SAN ROMEDIO

Ed eccoci , in un soleggiatissimo 30 Ottobre salire a San Romedio , percorrendo una fantastica e vertiginosa forra, per raggiungere in seguito i laghetti di Tavon e Coredo. Un bel gruppo di 27 partecipanti, paesaggi ampi sulla spettacolare Val Di Non e sole splendente, una gran bella escursione ….come sempre: grazie Cai!

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I biblioteCAI consigliano

Joe Simpson

LA MORTE SOSPESA

CDA & Vivalda – 256 pp. - 1997

Simon Yates compie l’unico gesto possibile: allo stremo delle forze, recide la corda che lo unisce al compagno, abbandonandolo. Joe Simpson cade nel vuoto ma non muore.

Il coltello! Il pensiero affiorò dal nulla. Il coltello! Presto! Il coltello!... La decisione era presa. Non potevo fare altro, non avevo scelta. Le labbra si incollarono al metallo quando feci scattare la lama con i denti... Poi mi piegai di nuovo e il coltello toccò le fibre di nylon. Non ci fu bisogno di premere. La corda esplose al contatto della lama. Ricaddi indietro, libero dal peso che mi tirava verso il basso.Tremavo...

Joe Simpson precipita in un crepaccio e pur con una gamba rotta riesce a uscire e salvarsi.

La scena della mia uscita dal crepaccio deve essere stata piuttosto comica. Non dubito che se qualcuno mi avesse visto sarebbe scoppiato a ridere. Sbucai fuori all’improvviso, come una marmotta che sporge il muso dalla tana e si guarda attorno circospetta. Senza mollare la picozza, reggendomi sulla gamba sana, giravo la testa qua e là, stupefatto davanti allo splendore del panorama.

Nel giugno 1985, due alpinisti britannici, il venticinquenne Joe Simpson e il suo compagno di cordata, Simon Yates, hanno appena raggiunto la vetta del Siula Grande (6536 metri) nelle Ande peruviane, salendo per la prima volta la parete Ovest. Colti da una violenta bufera, i due scendono lungo una ripida parete innevata, ma Simpson perde un appoggio e precipita su una roccia rompendosi una gamba. Yates cerca di calarlo per seracchi di ghiaccio con laboriose manovre di corda. Nonostante l’oscurità tutto sembra procedere fino a quando non accade l’imprevisto: la parete è interrotta da uno strapiombo sotto il quale Joe si trova appeso. Simon non riesce a issarlo e rischia di venire trascinato anche lui nel vuoto.

Il dramma vissuto dall’autore e dal suo compagno di cordata viene raccontato alternando i punti di vista e le emozioni dei due protagonisti sempre uniti da quella corda, altro vero personaggio della storia, a cui i due restano “legati” anche dopo il suo forzato taglio. Questo libro è la testimonianza intensa di una vittoria straordinaria della vita sulla morte.

Joe Simpson

Nato nel 1960, laureato in lettere e filosofia all’università di Edimburgo, si è dedicato da sempre all’alpinismo, compiendo prime ascensioni nelle Ande e nel Karakorum. Dopo l’incidente descritto in questo libro, ha ripreso l’attività in montagna compiendo anche discese in parapendio. Nel 1990, con tre compagni, ha raggiunto la vetta dell’Ama Dablam; nel 1991 ha compiuto la prima ascensione della parete est del Pacherno in Nepal. Attivista di Greepeace, ha compiuto spettacolari scalate di monumenti urbani per attirare l’attenzione del pubblico sui problemi ambientali.

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CORSO DI AVVIAMENTO ALLO SCI ALPINISMO

IN COLLABORAZIONE CON IL CAI DI CASTELFRANCO EMILIA

Direttore: Leonardo Rubino (I.S.A.)

giovedì 1 dicembre 2022 - Presentazione del corso (presso la sede di Carpi)

mercoledì 11 gennaio - Prima lezione teorica (presso la sede di Castelfranco)

sabato 14 gennaio - Prova pratica pista/fuoripista

22 gennaio - scialpinistica - Appennino

4-5 febbraio - scialpinistica - Appennino

18-19 febbraio - scialpinistica - Alpi

4-5 marzo - scialpinistica - Alpi

18-19 marzo - scialpinistica - Alpi

Le lezioni teoriche si terranno il mercoledì sera presso le sedi di Carpi o Castelfranco alle ore 21. Seguirà a aprile/maggio il Corso avanzato.

CORSO DI CARTOGRAFIA E ORIENTAMENTO

Direttore: ANE-ONV Paolo Lottini

giovedì 23 febbraio - prima lezione in aula

giovedì 2 marzo - lezione in aula

giovedì 9 marzo - lezione in aula

domenica 12 marzo - uscita in ambiente

giovedì 16 marzo - lezione in aula

domenica 19 marzo - uscita in ambiente

giovedì 23 marzo - lezione in aula

giovedì 30 marzo - lezione in aula

domenica 2 aprile - uscita in ambiente

CORSO DI ALPINISMO A1

Direttore: Davide Caiumi (I.N.A. Carpi)

mercoledì 29 marzo - Presentazione del corso e prima lezione teorica in sede.

26 aprile (mercoledì) - Palestra indoor

6 maggio (sabato) - Pietra di Bismantova

13 maggio (sabato) - Cresta di Gaino

27-28 maggio - Piccole Dolomiti

17-18 giugno - Gruppo Ortles Cevedale

1-2 luglio - Gran Paradiso

Le lezioni teoriche si terranno indicativamente il mercoledì in sede alle ore 20:45.

USCITE IN GROTTA

Responsabili: Borsari, Po, Santagata, Nasi, Sassone

8 gennaio - Abisso Stratos – Monte Arera - BG

5 febbraio - Grotta Nemec - Trieste

12 marzo - Buca Di V - Monte Pelato - LU

18 Giugno - Grotta in Val Arnetola - Vagli Sotto - LU

Aggiornamenti e dettagli sul sito www.caicarpi.it

INTRODUZIONE ALLE TECNICHE DI PROGRESSIONI SPELEOLOGICHE ATTRAVERSO SERATE FORMATIVE: (palestra TOTEM presso la sede CAI, ore 21)

18 gennaio, 15 febbraio, 27 febbraio, 15 marzo. Aggiornamenti e dettagli sul sito www.caicarpi.it

CORSO DI AVVICINAMENTO

ALLA SPELEOLOGIA

Direttore: Marcello Borsari (I.S. Carpi)

329 3120590 - 333 7687822 - marcello.borsari@sns-cai.it

giovedì 9 febbraio: Presentazione del corso e 1ª lezione teorica (in sede)

domenica 12 febbraio: Lezione pratica: progressione in grotta sub-orizzontale

domenica 19 febbraio: Lezione pratica: progressione in grotta verticale

INGRESSO RISERVATO AI SOCI CAI

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AGENDA

NOTIZIARIO

CORSO DI ESCURSIONISMO DI BASE

Direttrice: Edi Forghieri (340 2875015)

giovedì 4 maggio - Presentazione del corso

giovedì 11 maggio - Lezione in sede

domenica 14 maggio - Uscita in Appennino

giovedì 18 maggio - Lezione in sede

domenica 21 maggio - Uscita in Appennino

lunedì 5 giugno - Lezione in sede

mercoledì 14 giugno - Lezione in sede domenica 18 giugno - Uscita Prealpi

lunedì 26 giugno - Lezione in sede domenica 1-2 luglio - Uscita Alpi

MTB - Uscite in mountain bike

Responsabile: Sandro Rustichelli (ASE Cai Carpi)

12 aprile - Nozioni di meccanica in aula con esperto di MTB

16 aprile - Parco delta del Po - valli di Comacchio

29-30 aprile-1 maggio - Via Degli Dei

11 giugno - Ciclovia Colli Euganei

22-23 luglio - Maso Gelato, Val di Fosse

30 settembre-1 ottobre - Bike and Trek Val Grande

ESCURSIONI

26 Febbraio - Sui sentieri di Baiso

19 Marzo - Lago di Garda - Sentiero Busatte Tempesta

26 Marzo - Via Romea Imperiale sulle antiche

vie di acqua e di pianura

1 Aprile - Pistoia e il Giardino delle Camelie

16 Aprile - Monte Cantiere

25 Aprile - Sentieri Resistenti: sui luoghi della

2° guerra mondiale

Per programmi dettagliati e aggiornamenti si prega di consultare il sito www.caicarpi.it

CORSO DI ESCURSIONISMO

AVANZATO - E2

Direzione corso: Giubertoni Alessia (AE)

Accompagnatori: Paolo Lottini (ANE ONV)

Marco Bulgarelli (ISA), Lorenzo Girardi (ASE)

12 maggio - Presentazione del Corso e prima lezione teorica

19 maggio - lezione teorica

21 maggio - uscita E-EE (Appennino)

25 maggio - lezione teorica

8 giugno - lezione teorica

10-11 giugno - uscita EE (Appennino - bivacco)

15 giugno - lezione teorica

22 giugno - lezione teorica

SASS - ESCURSIONI DEGUSTATIVE

Referenti: Sara Gasparini, Alessia Giubertoni, Sandra Forghieri, Silvia Dondi

7 maggio - Wine trekking in Franciacorta

24 settembre - Beer trekking sui colli Euganei

CAMMINATE AL TRAMONTO

Una serie di piacevoli camminate alla (ri)scoperta di luoghi e zone di interesse ambientale del nostro territorio

Accompagnatori: Alessia Giubertoni e Paolo Lottini

Mercoledì 10 maggio ore 19.00

Mercoledì 24 maggio ore 19.00

Mercoledì 7 giugno ore 19.00

Le località delle uscite saranno definite entro aprile 2023

I FANTALPICI

Responsabili dell’attività: Marco Bulgarelli, Alessia Giubertoni, Paolo Lottini, Monica Malagoli.

22 gennaio - Cima Manderiolo (2049m)

Altopiano di Asiago - EAI

18-19 febbraio - Week-end con le ciaspole (località da definire) – EAI

12 marzo - Monte Cavalbianco e Sillara (1855m)

Appennino Reggiano – EEA

16 aprile - Monte Cimone Spallone Ovest (2165m)

Appennino Modenese – EEA

14 maggio - Pizzo dei Tre Signori (2554m)

Alpi Orobie – EE

2-3-4 giugno - Trekking delle Isole Pontine – E

15-16 luglio - Pizzo di Vallombrina e Cima Solda (3387m) - Gruppo Ortles-Cevedale – EE

CORO CAI CARPI

Diretto da Franca Bacchelli

24-25 giugno - uscita EE (Dolomiti - rifugio) PROVE

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AL MARTEDÌ ore 21, sede CAI

PAURA DI CADERE, VOGLIA DI VOLARE:

pochi centimetri più su cambia tutta la prospettiva

Le impressioni dei corsisti al NO BIG 2022

Continuerò a praticare quest’arte che chiede dedizione e costanza sfidando passaggi per me e per i miei compari difficili, gli stessi che altri affrontano in infradito. Davide Maestri ricorda inoltre con piacere tutti i momenti, ma uno in particolare, quando ha superato un passaggio ostico in falesia e da sotto ha sentito il tifo di tutti i ragazzi. Federica Squadrone ha frequentato il corso No Big facendo la pendolare da Bologna.Ho visto la montagna da un altro punto di vista, non solo dislivello e cima da conquistare. Sono dovuta entrare in sinergia con la roccia, ho scoperto che la devi esaminare accuratamente se vuoi raggiungere l’obiettivo. RinoLevratti era il più anziano del corso: 79 anni compiuti! . Alla mia età non posso pretendere troppo, è il pensiero di Rino, ma grazie agli istruttori che hanno creduto in me ho imparato un po’ ad arrampicare. Ho affrontato falesie più difficili di quelle frequentate in passato con guide alpine. Ne farò altre!

Ora, dopo questo corso, mi ritrovo in quello strano limbo dove in ferrata ti annoi e in falesia patisci, è la riflessione di Luigi Guizzardi, poco più che ventenne. Quando guardo gli istruttori mi sembra danzino sulla parete.In palestra sono arrivato al 5C,io che solo un mese prima giuravo che non avrei mai arrampicato.Alle falesie di Verona invece mi piantavo su un 4B. Mi hanno detto che i veronesi sottostimano i gradi, e sembra che lo facciano apposta per demoralizzarti.

Giorni di spensieratezza e di nuove amicizie amplificate dalla montagna, per l’altro giovanissimo, Luca Tusini.

Un passaggio di una canzone di Jovanotti “La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare “ ha fatto da colonna sonora in parete a Cristina Bettati, al corso No Big assieme al neo marito Maximilian Rossi.

Se con volare si intende la voglia di buttarsi in una nuova esperienza e superare i propri limiti, sottolinea Cristina. Con la testa all’insù, mentre facevo sicura ai miei compagni, ho visto e condiviso la loro voglia di volare. Gli istruttori, quando è stato il mio turno, mi hanno fatto scoprire appigli e appoggi che io non riuscivo a vedere. Grazie a loro salivo ogni volta 10 centimetri in più. Credo che questo sia l’insegnamento più prezioso nell’arrampicata e nella vita: se sei bloccato, non tornare indietro, spingiti oltre, non importa quanto, bastano pochi centimetri per cambiare prospettiva e aprirsi a nuove opportunità.

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Gli istruttori del corso No Big 2022: Luca Mazzoli (direttore corso), Anna Tusini, Karen Martinelli, Nicola Bertolani, Riccardo Pittino, Luciano Aldrighi, Davide Caiumi.

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NOTIZIARIO

ZAINO IN SPALLA SUI CAMMINI NEL MONDO SETTE GIORNI NELLA SETTE SPAGNA DEL NORD TRA SCARPONI E TAVOLE DA SURF

Sette giorni a disposizione, un portafoglio leggero e tanta voglia di una vacanza dinamica, sportiva e possibilmente con vista mare. Lo sguardoscansionalo scaffale della libreria dedicato ai libri di viaggio, ma la settimana a disposizione cade nel periodo più caro dell’anno ed è già metà luglio. Troppo tardi per pensare in grande. Più volte lo sguardo si posa sull’ormai usurata guida del Cammino del Nord, che congiunge Irún nei Paesi Baschi a Santiago de Compostela in 835 chilometri. L’idea di poter aggiungere altri chilometri agli oltre 440 già macinati negli anni passati e avvicinarsi così al traguardo finale è stuzzicante. Diamo una rapida occhiata ai voli: Bilbao, Santander, San Sebastián. Il costo è alto, ma non proibitivo. Uno dei nostri tanti libri di viaggio ci insegna che la comunità autonoma della Cantabria è la capitale europea del surf. Perfetto! Se il Cammino provvederà alla parte economica e dinamica della vacanza, Santander - capoluogo della Cantabria - si occuperà dello sport e del mare! Con un paio di calcoli basati sulla nostra attuale prestanza fisica e sui mezzi pubblici a disposizione, stabiliamo le tappe e…Si parte!

Giorno 1 - Santander-Santillana

Del Mar

35 chilometri separano l’elegante città di Santander dalla deliziosa cittadina medievale di Santillana Del Mar. Per la nostra condizione fisica risultano decisamente troppi,quindi decidiamo di accorciare la tratta di 14 chilometri raggiungendo il paesino di Mogro in treno. Il percorso è tranquillo, fatto di

sali e scendi per dolci colline fino ad arrivare alla città di Torrelavega, dominata dall’enorme stabilimento della multinazionale chimica Solvay. Usciti da questa brutta zona industriale, torniamo fortunatamente sulle colline e da lì - tramite un ciottolato pedonale - entriamo nella parte alta di Santillana del Mar. Attenzione a non farsi trarre in inganno dal nome: il mare dista da Santillana almeno cinque chilometri! Il suo borgo medievale è però così meraviglioso e curato da far passare la voglia di farsi un bagno. Segnaliamo che a un paio di chilometri si trovano anche le grotte di Altamira sulle cui pareti si possono ammirare pitture rupestri di 18.000 anni fa. Solo cinque persone a settimana possono accedere a questo patrimonio mondiale dell’Unesco, quindi consigliamo ai più desiderosi di iscriversi con largo anticipo alla lista di attesa online.

Per la notte abbiamo prenotato presso l’albergue “El Convento”, una bellissima struttura ricavata appunto da un antico convento. Chi ha prenotato viene alloggiato in camere doppie con letto a castello. Per gli altri pellegrini vengono invece allestiti materassi a terra in ampie camerate. I bagni sono comuni, nuovi e pulitissimi. A pa-

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gamento è possibile utilizzare lavatrice e asciugatrice. In alternativa, è possibile lavare gratuitamente a mano il proprio bucato in antichi lavatoi e utilizzare gli stendiabiti messi a disposizione dallo staff nel grande giardino interno al convento. La cena viene servita da tipiche “rezdore” spagnole in una piccola stanza, dove le tavolate comuni ci permettono di conoscere alcuni compagni pellegrini che ci accompagneranno anche nelle prossime tappe: Dave (37 anni, UK), Sandra (45, Spagna), Richard (47, UK), Lina (28, Belgio), Benjamin e Kate (26, USA). Il menù del pellegrino è saporito e abbondante. Le porte dell‘ostello chiudono alle 22, così - dopo una rapida passeggiata digestiva in centro - molti pellegrini si trovano nel giardino interno del Convento, dove due ragazzi tedeschi ci deliziano con un concerto di chitarra e voce. L’atmosfera è magica: una trentina di persone, di età e nazionalità diverse, cantano insieme successi internazionali del passato illuminate solo dal chiaro di luna. Colazione del giorno seguente ricca e abbondante.

Giorno 2 - Santillana Del Mar-Comillas

La tappa è di 22,6 chilometri in un ambiente costantemente rurale con panorami che ogni tanto si aprono

sull’immensità dell’oceano. Prima di salire al centro di Comillas, ci rilassiamo sulla sua bella spiaggia lasciando che l’acqua fresca e limpida del Mar Cantabrico rigeneri le nostre gambe affaticate. Comillas pare essere considerata una delle più belle cittadine costiere della Cantabria e meta di turismo di élite. Anche non condividendone il fascino, la troviamo sicuramente apprezzabile da un punto di vista architettonico considerando le sue piccole dimensioni (2.483 abitanti): molto belle sia l’enorme struttura dell’Università pontificia che svetta sui colli, sia il palazzo Sobrellano poco fuori dal centro - entrambi in stile neogotico -, ma soprattutto da non perdere è il Capricho di Gaudí, capace di unire musica e architettura con uno stile arabeggiante, neogotico e modernista insieme. Consigliamo la visita guidata alla villa (al momento della nostra visita disponibile solo in spagnolo) acquistata online con anticipo per evitare coda alla cassa e decidere in autonomia l‘orario di ingresso. Il biglietto è elettronico e non necessita la stampa. A una decina di metri dal Capricho, non lontano dal piccolo centro città, si trova il nostro ostello “Huella del Camino”. La camerata è decisamente affollata per le sue dimensioni, ma le strutture in legno dei cinque letti a

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castello prevedono un ampio scompartimento inferiore dove chiudere gli zaini a chiave finalizzato a guadagnare un maggiore spazio per muoversi.

Decidiamo di cenare fuori e finalmente ci rendiamo conto di dove siano tutti i turisti di élite di cui scriveva la guida… Fuori a cena! Quasi tutti i ristoranti di questa piccola cittadina sono infatti incredibilmente pieni. La notte è burrascosa: nonostante sia porta che finestra della camerata siano aperte, il calore umano di dieci persone stipate si sente eccome. Così come si sente il dolce suono di chi russa di gran cassa, il profumo di alcuni compagni che hanno scelto di non farsi la doccia dopo una lunga giornata di cammino e quello di chi - come Richard - decide di emettere spudoratamente e ripetutamente… sonorosissime puzzette!

Colazione del giorno seguente inclusa, ma tristina.

Giorno 3 - Comillas-Colombres

È il nostro ultimo giorno di Cammino: ci aspettano 28,9 chilometri e uno sconfinamento. Siamo infatti nell’ultima parte della Cantabria e il ponte sul río Deva a Unquera (chilometro 27) segna il confine tra la Cantabria e le Asturie. Prima di arrivarci, attraversiamo alcune parti dell’immenso parco naturale di Oyambre, caratterizzato da dune sabbiose, lagune salmastre e tratti di costa. Purtroppo non riusciamo a goderci appieno il panorama, perché la pioggia - incessante da metà mattina - alterna schiarite a vere e proprie secchiate d’acqua che trasformano le strade in piccoli torrenti. Percorriamo tutta la tratta in sandali da trekking e i nostri piedi, inizialmente contenti di starsene al fresco, arrivano a sera massacrati. Colombres è caratterizzata da pittoresche case “indiane”, ovvero costruite originariamente da spagnoli di ritorno dalle Indie (in realtà le Americhe) con le loro nuove fortune. L’albergue “El Cantu” - alloggiato proprio in una di queste costruzioni indiane - è pieno, quindi ci dirigiamo verso il risto-hotel La Parra, distante 3,2 chilometri dal piccolo centro di Colombres, ma a soli venti minuti dalla sua minuscola e agreste stazione ferroviaria.

La camera è doppia con bagno privato, un vero lusso! Per cena ci saziamo con un abbondante e soddisfacente menù del pellegrino.

Colazione del giorno seguente non inclusa, ma gustosa.

Giorno

4 - Colombres-Santander

La stazione di Colombres è veramente pittoresca: una casina immersa nel verde con due binari davanti, completamente deserta se non per tre addetti con giubbotto giallo che stanno prendendo delle misure in un campo di fronte. Si entra da una porta di legno in un vero e proprio salotto di casa con un piccolo divano, un tavolo con pizzo centrale e un vecchio televisore a tubo cato-

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dico. All’esterno troviamo un tabellone nel quale non sono riportati gli orari di partenza e arrivo, ma sul quale un foglio timbrato Renfe riporta cripticamente che le fermate sono su richiesta tramite un numero verde. Senza grandi speranze, chiamiamo il numero e, con grande sorpresa, ci risponde in breve tempo un’operatrice disponibilissima alla quale spieghiamo che ci troviamo nella stazione di Colombres e vorremmo prendere il treno delle 11:27 per Santander. Dopo alcuni minuti di attesa per i controlli, l’operatrice ci conferma che la fermata è prenotata e il treno arriverà puntuale. Sollevati dalla splendida notizia, troviamo il tempo per fare quattro chiacchiere con uno degli addetti che nel frattempo si è venuto a riparare dalla pioggia sotto la pensilina della stazione: “Non ha senso bagnarsi in tre, giusto?”. Nel campo dove i colleghi stanno prendendo le misure c’è una piccola casa in vendita. Gli chiediamo se conosce il prezzo. Ci guarda divertito: “Veramente vorreste trasferirvi in questo postaccio voi che venite dall’Italia?”. Il tempo matto e piovoso della Spagna del Nord non fa proprio per lui: ci spiega che lui e i suoi colleghi sono di Madrid e si trovano lì unicamente per fare dei rilevamenti topografici, ma lui non vede l’ora di tornare nella sua assolata metropoli. Ci salutiamo all’arrivo del treno, puntuale come un orologio svizzero.

Giorni

5,6 e 7 - Santander

Nei giorni seguenti ci dividiamo tra lezioni di surf e visite alla città. La città di Santander è ricca ed elegante. Benché affacciata sul mare, presenta diversi tratti collinari ben serviti da scale mobili… all’aperto! I tantissimi localini del centro invogliano a fare baldoria fino a tardi. Vale sicuramente una visita il Parque Marino de la Magdalena, dove è possibile osservare gratuitamente foche, leoni marini e pinguini. Consigliamo di informarsi con anticipo sugli “horario de comidas” per assistere all’ora della pappa di questi simpatici animali. Molto interessante e a pochissimi metri dal Parque Marino è il museo a cielo aperto sulle imprese del navigante santanderino Vital Alsar Ramirez.

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Funghi... di Stagione Funghi... di

a cura di Stefano Beltrami

Gruppo micologico città di Carpi

carpifunghi@libero.it

https://www.facebook.com/Carpifunghi/

Il Craterellus cornucopioides ovvero la Trombetta dei morti

Il Craterellus cornucopioides ovvero la Trombetta dei morti

In questa occasione parleremo di una specie fungina dal nome latino un po’ complicato, il Craterellus cornucopioides che volgarmente è conosciuto comeTrombetta dei morti. Il nome volgare è un po’ bizzarro e fa riferimento sia al fatto che è a forma di tromba che al periodo di nascita che abitualmente è a cavallo dei mesi di Ottobre e Novembre e quindi quando cade la ricorrenza della commemorazione dei defunti. Se poi ci aggiungiamo i colori cinerei di questa specie il riferimento ai morti calza perfettamente.

Abbiamo già visto come i funghi possono stupirci con le loro forme strane e bizzarre ed in effetti il Craterellus cornucupioides rientra appieno nella lista di questi miceti un po’ originali visto che questi funghi non si presentano nella consueta forma gambo-cappello ma come dei coni completamente cavi fino al piede, proprio come la mitologica cornucopia ( da qui il nome) e non sono provvisti di un imenio evoluto non presentando quindi lamel-

le, tubuli od altre strutture.

La carne è esigua e sottile di consistenza cerosa, un poco fibrosa con un odore fruttato, gradevole.

Il colore di questi funghetti varia dal grigio marroncino al nero, hanno dimensioni che possono arrivare ai 10 cm di altezza ed hanno l’abitudine di crescere in colonie di numerosi esemplari soprattutto nei boschi di latifoglie con la preferenza per i castagneti e le faggete.

Come scritto sopra il periodo di crescita è generalmente l’autunno anche inoltrato anche se in anni con estati particolarmente piovose lo possiamo ritrovare già nei mesi estivi; al contrario in anni siccitosi con poche piogge che magari arrivano solo ad autunno inoltrato si presentano solo sporadicamente oppure mancano completamente.

E’ pressochè impossibile confondere questa specie con altre, specialmente con specie tossiche; l’unica specie che ha una certa somiglianza di forme, colori e che a volte nasce negli stessi luoghi è il Cantharellus cinereus che praticamente è un Galletto o Finferlo ( di cui abbiamo già parlato nel primo articolo di questa serie) ma completamente scuro o nero, anch’esso comunque buon commestibile.

Il Craterellus cornucopioides è una buona specie commestibile, anche ricercata e nonostante l’esiguità del fungo è possibile fare buone raccolte nelle annate nelle quali nasce in colonie numerose. E’ anche un fungo che è possibile conservare secco ed in questo caso il profumo del fungo si intensifica notevolmente.

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AMICIZIE VERTICALI

Tra rocce, appigli e nodi di “gli organizzatori per caso”

Amicìzia dal latino amicitia, derivato. di amicus «amico»: vivo e scambievole affetto fra due o più persone, ispirato in genere da affinità di sentimenti e da reciproca stima.

Lo Zanichelli aggiunge qualcosa a nostro avviso di essenziale: “Amicizia descrive l’affetto vivo e reciproco che lega due o più persone fra loro, e che si esprime come solidarietà, mutua comprensione, piacere di stare insieme.”

Quest’ultima è la base fondante di quella domenica del 23 ottobre, giovani amicizie sinergicamente attivate per organizzare una giornata in falesia e che giornata. Come da consolidata tradizione, che pare essere ormai più un piacevole assioma, si parte con la colazione in “Pasticceria”, ora trovatemi voi un manuale di alpinismo o un testo di medicina che insegni un’alimentazione similmente sregolata e egualmente gustosa prima di una qualsiasi attività fisica, da qui tuttavia anche i nuovi arrivati e gli aspiranti corsisti e quest’anno il gruppo era nutrito, possono comprende che qui non ci sono sipari o quinte, noi facciamo quello che ci piace per il puro gusto di farlo, le prestazioni le lasciamo agli atleti affermati o in cerca di notorietà.

Il piacere di ritrovare compagni di corsi appena conclusi e altri più lontani nel tempo, tra nodi a otto e Gri-Gri

Caschi, imbraghi e scarpette tra sorrisi, curiosità e risate eccoci suddivisi in gruppi alla ricerca di pareti da arrampicare adatte a tutti, esperienze diverse e gradi di

allenamento diversi, dentro nuvole di magnesite e arcobaleni di sorrisi per faticare, superare paure e ghisarsi le braccia in compagnia. Dove necessario a condire adeguatamente la giornata dei neofiti non è mancata qualche breve lezione per imparare le basi del nodo a 8 e dell’utilizzo in sicurezza del GRI-GRI, il tutto sotto l’occhio attento e preparato degli istruttori della scuola Angela Montanari che con grande disponibilità non hanno fatto mancare la loro preziosa presenza nemmeno in questa occasione, trasmettendo con passione la loro esperienza e passione.

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(tra loro Alberto Gasparini)

Ritrovarsi per riscoprire la gioia di passare del tempo insieme, con i compagni di corsi appena conclusi e altri più lontani nel tempo; distanze di abitazioni e impegni di vita che di anno in anno ci tengono distanti ecco che

si allineano per una splendida giornata da poter trascorrere insieme!

Il desiderio di scovare un appiglio, la sensazione della roccia sotto i polpastrelli, quel punto di arrivo che ti fa tornare bambino

Stare in ambiente offre sensazioni impagabili, lo sanno bene tutti gli amici che coltivano la nostra passione e poi la ricerca del movimento giusto, quelle mani che si alzano e tastano più o meno armonicamente lo spazio sopra di noi, con il desiderio immancabile di trovare una manetta da tirare, la sensazione della roccia sotto i polpastrelli e lo sguardo di tutti che si alza verso la catena, quella catena punto di arrivo che ci fa sorridere e gioire che ci rende fanciulli nel gusto che si prova ad avercela fatta e i piedi, questi sconosciuti dati tanto per scontato, che raspano la roccia come a volerle togliere un prurito, sorvoliamo che è meglio …

Ora chiudete gli occhi un attimo: a questa Amicizia, a tutte queste sensazioni della falesia, a queste emozioni portate dall’arrampicata aggiungete anche una splendida e calda giornata di sole autunnale ed ecco che avrete RDV 2022.

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Un abbraccio a tutti, non solo a chi a contribuito a tutto questo, organizzando e partecipando ma anche a coloro che hanno dovuto rinunciare perché infortunati, ammalati o al lavoro, vi aspettiamo al prossimo RDV

Perdonatemi ancora. Prima non stavo scherzando: se ci trovate un testo che consigli la colazione in pasticceria giratelo a Nicola così da inserirlo come autorevole fonte per le future lezioni di Alpinismo.

Alla prossima amici!

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CARPI, MODENA, PAVULLO E SASSUOLO SULLA VIA VANDELLI

Lo scorso 2 ottobre quattro sezioni del CAI in escursione su un tratto della Via Vandelli

Il mare, fin o alla costruzione delle grandi vie di comunicazioni terrestri, era la principale via di trasporto delle merci. Il granducato di Modena, fino al 18° secolo non aveva accesso né alle acque del mar Tirreno e neppure dell’Adriatico. Per le merci esisteva una antica e tortuosa via, la Bibulca che scavallava al Passo delle Radici il crinale che oggi divide l’Emilia dalla Toscana, ed esistevano altri collegamenti, come la Romea Nonantolana ed un’altra direttrice che attraversava la valle dello Scoltenna da Pavullo alla toscana Cutigliano. Un matrimonio di interesse nel 1728 con il Duca di Massa e Carrara e il duca Ferdinando III sancì l’accordo per poter attraversare territori inesplorati fino al Mar Tirreno, all’epoca commercialmente più importante dell’Adriatico. L’incarico ad un ingegnere dell’epoca, Domenico Vandelli, che progettò il percorso da Modena a Torre Maina, Pavullo, Santona, Lama Mocogno, Sant’Andrea Pelago, non lontano dal rilievo dell’Alepsigola, sotto Sasso Tignoso, Imbrancamento, Passo del Lagadello, San Pellegrino in Alpe e poi in Toscana sulle Apuane al passo della Tambura e finalmente a Massa.

160 km complessivi, tappe da 6 ad 8

Metà circa sul tracciato originale, altrimenti nelle vicinanze, con più opzioni, oggi la Via Vandelli è lunga circa 160 km e si percorre a piedi in 6-8 tappe suggerite.

La gita è stata organizzata dal Cai di Carpi, Pavullo, Modena e Sassuolo per lo scorso 2 ottobre. Il gruppo di 63 persone - tra loro Alessia del Cai di Carpi, molto attiva per la valorizzazione della via - ha percorso quasi una tappa completa, da Cà Guerri a San Pellegrino in Alpe. 22 km. La tappa suggerita da quasi tutte le guide è un po’ più lunga e parte dal Passo di Cento Croci.

Capanne celtiche, il ricordo del progettista, le leggende della Via Vandelli

Proprio a Cà Guerri c’è una capanna celtica. Una delle circa 50 presenti sull’appennino modenese. Non è stata costruita dai Celti, ovviamente: avrebbe oltre 2000 anni! E’ la tradizione e la riproposizione stilistica e ar-

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chitettonica che dura da oltre 2000 anni. Da quando i Celti, perseguitati poco prima della nascita di Cristo dagli antichi romani, si rifugiarono sulle montagne dell’appennino modenese.

Qualche chilometro di cammini ed arriviamo a un borgo conosciuto come “La Fabbrica”, dove troviamo un cippo

di marmo dedicato dalla Provincia di Massa Carrara al progettista Vandelli. Di fronte incontriamo una coppia attorno agli 80, lui ex giocatore di calcio professionistico, lei interessata alla cura della via e propensa ad accogliere i viandanti. Solo quest’anno, ci dice Irene, ho raccolto più di 2000 firme di camminatori che si sono fermati per lasciare memoria del loro passaggio. Penso che sono quindi molti di più, e questo giustifica da solo la scelta della Via Vandelli come primo, parziale, luogo del cuore in Emilia Romagna nella classifica dei luoghi del cuore del FAI e tra i primi in Italia, A metà novembre è la prima scelta per toscani ed emiliano romagnoli, al quarto posto in Italia. Irene stessa si occupa di far firmare per il FAI la preferenza alla traversata.

Proseguiamo a piedi il tracciato che sfiora il rilievo di Sasso Tignoso, una ofiolite (un tempo crosta oceanica) ricoperta da rocce sedimentarie. L’imbrancamento è il

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luogo successivo. Il toponimo ricorda che quello era il punto in cui si facevano convergere le greggi prima del rientro.

Più avanti incontriamo a Bocca del Fornello cumuli di sassi e piccole pietre. La leggenda dice che è opera del Diavolo, tra realtà e leggenda che sono stati portati dai pellegrini devoti a san Pellegrino. La realtà e basta è di sicuro meno affascinante.

Un paese a cavallo tra due regioni, una vista panoramica sulle Apuane.

Una mulattiera ci porta a San Pellegrino in Alpe, paesino a 1525 metri di altitudine di una quarantina di residenti effettivi, per metà Lucchesi di Castiglione di Garfagnana e per metà modenesi di Frassinoro. La frazione salì agli onori della cronaca durante il Covid, quando per un periodo ogni regione decideva in autonomia se chiudere o meno gli esercizi pubblici per contenere la pandemia. Il confine che divide esattamente a metà la chiesa, la strada ed alcuni ristoranti portò, per alcun giorni e per opposte decisioni della regione Toscana e dell’Emilia Romagna l’inacessibilità di bar e cassa mentre il ristorante dello stesso esercizio, separato dal

confine tra le regioni che passa esattamente a metà dell’esercizio commerciale, poteva rimanere aperto. La separazione, e nello stesso tempo la comunione, tra le due regioni è da ben prima della pandemia. I fedeli della chiesa costruita esattamente al confine, si scambiano al termine di ogni cerimonia i simboli della loro terra di appartenenza.

La Via Vandelli continua, svalica in Toscana. Noi invece ci fermiamo perché l’escursione si conclude qui.

VIAGGIA CON

Autonoleggi Cornacchini srl

Via Farini 30/a - 44012 Bondeno (FE)

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Tel. 059 392928

www.cornacchini.it

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IL CLUB ALPINO ITALIANO SEZIONE DI CARPI APS

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Notiziario CAI Carpi 2022-04 by Notiziario del Cai di Carpi - Issuu