PERIODICO MENSILE.
Direttore responsabile: Corrado Vellani
Redazione: Via Chiesa, 1 - S. Marino di Carpi (Modena)
Autorizz. Tribunale di Modena n. 592 del 24/12/76
Stampa: Tipolitografia Guaitoli snc - Carpi (MO)
Proprietario: Primo Zanfi, Presidente del C.A.I. di Carpi
INTERNET: www.caicarpi.it
Tariffa R.O.C. Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N° 46) art.1, comma 1, DCB - MODENA. L'abbonamento riservato ai Soci di E 2,00 viene assolto nella quota associativa.
E-MAIL: info@caicarpi.it
Anno 29 / n. 2 - MARZO 2005
TROFEO MEZZALAMA - LA CRESTA DEL CASTORE
C.A.I. SEZIONE DI CARPI:
Via Chiesa, 1 - 41012 S. Marino di Carpi (MO)
Casella Postale 34 - c/c postale 17334418
Telefono 059/682759 - Fax 059/682759
Redazione: notiziario@caicarpi.it - Partita IVA 02178870362
Orari d’apertura: martedì e venerdì dalle 21 alle 23
Rifugio Città di Carpi (Cadini di Misurina): telefono 0435/39139
Si ringraziano sentitamente i soci che hanno effettuato il versamento per la costruzione della sede sociale:
Ditta Tessilgraf, Brambilla Aldo, Guaitoli Mario, Pignatti Alfonso, De Simoni Dante, Catellani Ivo, S. ECC. Mons. Elio Tinti (Vescovo di Carpi), Galli Eugenio, Cuoghi Luciano, Corradi Vigilio, Rattighieri Roberta, Astancolle Serenella, Perfetti Leonardo, Camurri Ugo, Oliva Luciano, Artioli Bagnoli Bruna, Contini Elisa, Gadda Adolfo, Sacchetti Azio, Albertazzi Sergio, Usai Fabrizio, Catellani Silvano, Lugli Orazio, Porta Laura, Aguzzoli Carlo e Carmen, Santini Carlo, Bigarelli Vainer, Guerzoni Adriana, Magnani Corrado, Brani Aladino, Iarusso Massimo, Steffinlongo Giuseppe, Caffagni Omar e Mara, Caruso Carmine, Corradi Dimes e Vilde, Bulgarelli Maurizio e Gabriella, Bulgarelli Franco, Giglioli Alberto, Garuti Alfonso, Leporati Federico, Pelatti Orville, Zanfi Primo, Asturaro Francesco, Boselli Paolo, Bigi Mauro, Cattabriga Fabrizio, Cavazzuti Nunzio, Cottafavi Gloriano, Cremaschi Cristiano, Forghieri Giuliano, Gavioli Rodolfo, Giannino Benigno e Paola, Gandolfi Nunzio, Istruttori Corso di Orientamento, Lugli Afra, Levi Luisa, Lugli Clemente, Menon Giuliano, Messori Carlo, Manzotti Aldino, Nasi Roberto, Nuovi Orizzonti di Rizzo, Pavarotti Vanni e Liana, Paltrinieri Leontina, Roncaglia Flavio, Spaggiari Anzio, Spaggiari Paolo, Santini Loris, Testa Corrado, Viaggi Nicodemo, Zanasi Milva.
ULTIMI VERSAMENTI: (fino al 31 gennaio 2005)
Arletti Luciano, Bassoli Daniela, Bigarelli Wainer, Bellodi Fausta, Borghi Lucio, Bavutti Cristina, Balboni Corrado, Camellini Armandina, De Pietri Massimo, Gasparini Ercole, Lugli Mauro, Molinari Sante, Oliva Luciano, Pelatti Orville, Pescarolo Piero, Rebecchi Maria Luisa, Ricchetti Alessandra, Setti Alberto e Adami Emanuela, Steffinlongo Giuseppe, Sicomori Lorenzo, Tinti Mons. Elio (2), Usai Fabrizio.
N.B.: eventuali omissioni nella pubblicazione dell'elenco sono dovute ai tempi di invio delle ricevute da parte degli Enti presso cui viene effettuato il versamento.
Ricordiamo le modalità di versamento per i contributi:
C/C bancario n. 000000001765 presso CASSA RISPARMIO CARPI
Sede centrale - Piazza Martiri, 3 - CIN N - ABI 06105 - CAB 23301
C/C postale n. 17334418 Ufficio Postale di Carpi (bollettino allegato al Notiziario)
Causale: Contributo volontario pro sede sociale.
(Sul modulo di versamento si dovrà specificare se il contributo è a fondo perduto o da rimborsare).
2
Tutti i soci sono invitati ad intervenire all’
ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA
che si terrà presso la sede sociale alle ore 8,00 di Lunedì 28 Marzo (in prima convocazione) ed in seconda convocazione
Martedì 29 Marzo ore 21,00.
Ordine del giorno:
- Nomina del Presidente e del Segretario dell’Assemblea
- Relazione dell’attività 2004
- Rendiconto economico e relazione dei Revisori dei Conti
- Bilancio di previsione 2005
- Nomina di 1 delegato Assemblea Nazionale
- Nuova Sede sociale
- Premiazione dei soci venticinquennali e cinquantennali
- Nomina della Commissione elettorale per le elezioni del 2006
- Varie ed eventuali.
“CHI VUOL ESSER LIETO SIA”
Il cortometraggio del nostro gruppo di arrampicatori, gestori della “Totem Climbing Family”, sta riscuotendo successi in concorsi e rassegne a livello nazionale.
Dopo il primo premio al concorso cinematografico dilettantistico ”Montagnacorto” di Milano, è attualmente in gara al concorso "Protagonista per una sera" di Arco di Trento, e il 18 marzo prossimo sarà di scena alla rassegna
“Azione Natura” di Marano sul Panaro.
In bocca al lupo e complimenti allo staff: Stefano Cattini (regista), Monica Malagoli (aiuto regista), Luca Mazzoli, Marco Forghieri, Emanuele Pettenati, Elisa Carpigiani e Elena Diazzi (protagonisti).
AL CAI DI CARPI IL PREMIO “Carpi Città dello Sport”
In occasione della Xª edizione del Premio “Carpi Città dello Sport”, l’assessorato allo sport del Comune di Carpi ha consegnato alla sezione del CAI di Carpi, nella persona del Presidente Zanfi Primo, il premio alla Retrospettiva, per tutte le attività organizzate e sostenute per il tempo libero.
Presenti alla serata il Sindaco Enrico Campedelli, l’assessore allo sport C. Alberto D’Addese, oltre ad alcuni personaggi illustri dello sport nazionale in qualità di ospiti.
3
TOTEM CLIMBING FAMILY: LA PALESTRA COME FAMIGLIA
Di Monica Malagoli
Cosa succede laggiù, al piano terra, sotto la sede del CAI?
Cos’è tutta quella musica e quel via-vai di gente?
Se ve lo siete domandati e non avete ancora dato una sbirciatina, ve lo diciamo noi. È come se una grande famiglia avesse messo su casa, sì, lì al piano terra in mezzo a quella confusione. Una famiglia particolare che ha una cosa in comune, anzi due:
suppellettili. Ci abbiamo messo la volontà di creare un posto “nostro” ma da poter condividere con chi avesse voluto, a sua volta, stare in compagnia e giocare al gioco del “bouldering”.
Tutto ciò si è tramutato nella palestra TOTEM Climbing Family, una famiglia appunto. Aperta da poco più di un anno, la Totem Climbing Family ha già collezionato qualcosa come 1400 presenze. Frequentatori di ogni età e provenienza hanno conquistato, serata dopo serata, pannelli, prese, tracciati, stretto amicizie nuove o consolidato amicizie già iniziate.
Durante le nostre musicali e animate feste ci siamo gemellati con le palestre della provincia di Reggio, Modena, Parma (e anche oltre) perché i “muri” è bello condividerli e non costruirli tra i diversi gruppi di (se non per arrampicarvi sopra!)
Durante Luglio e Settembre la palestra è stata conquistata dei bambini di Chernobyl e dei CampoGioco.
I bambini sono diventati presenza costante nella nostra palestra e i genitori che li accompagnano scoprono (o riscoprono) quando sia facile entrare nel “gioco dell’arrampicarsi”.
la passione per l’arrampicata e la voglia di stare in compagnia.
La passione di un piccolo pugno di persone è diventata la passione di tanti, a giudicare dall’allargamento della famiglia.
Da un anno ci siamo installati lì, al piano terra, abbiamo fatto nostri muri, finestre,
Anche i non-più-giovani dimostrano che la palestra può fare ritrovare nuova energia ed emozioni che, forse, palestre tradizionali non danno.
Senza contare che i fondatori della palestra (Stefano e Marco) sono istruttori e, ogni tanto, ci scappa pure qualche corso, per chi voglia cimentarsi con approccio più tecnico sui 50 e passa tracciati presenti alla Totem.
4
La nostra voglia di trasmettere emozioni legate all’arrampicata si è anche concretizzata in un cortometraggio (Chi Vuol Esser Lieto Sia) che è stato fatto con una semplice idea, pochi mezzi, ma che ha ricevuto i favori di molti ed anche un premio per cortometraggi amatoriali di montagna.
Il Bouldering è, per noi, quasi come un istinto che, con la palestra, cerchiamo di mantenere vivo più che possiamo. Perché si può giocare, stare in compagnia, allenarsi, sfidare altri, sfidare noi stessi, ascoltare buona musica tutto in una sola serata, alla palestra. Il nostro spirito ci ha ben premiato e il futuro si prospetta ancora più brillante, se pensiamo al fatto che il CAI di Carpi ha messo in progetto una sala tutta nostra, ancora più grande, nella nuova sede ora in costruzione. Siamo grati per questa possibilità e faremo del nostro meglio per garantire la nostra presenza e organizzazione, mantenere vivo l’interesse per chi già è frequentatore e solleticare la curiosità delle persone che vorranno sbirciare dentro o per chi vuole semplicemente provare a stare in nostra compagnia per una sola serata.
5
IN FONDO IN FONDO… È QUESTIONE DI GRUPPO
In fondo in fondo credo che ce la mettano proprio tutta! Li immagino e li vedo spavaldi, correre, faticare, sudare sui percorsi più tortuosi del fondo italiano per raggiungere risultati mai ottenuti prima.
In fondo in fondo credo non sia così difficile spingersi lungo quelle piccole, sottili linee parallele che ti portano al traguardo! In fondo in fondo credo che anche io potrei farlo, otterrei dei meravigliosi risultati!
In fondo in fondo sono solo semplici figure che si muovono in calzamaglia!
In fondo in fondo mi sto sbagliando! Mai come questa volta devo togliermi il cappello di fronte al nostro gruppo! Ogni anno
Siamo ormai a due terzi di stagione e ci sembra giusto fare un primo bilancio, a pochi giorni dalla manifestazione “SULLA NEVE COL CUORE”, gara/raduno/grigliata organizzata dallo Sci Cai Carpi che ci offre l’occasione per divertirci insieme e soprattutto per fare qualcosa di utile (il ricavato sarà devoluto all’AMO - Associazione Malati Oncologici di Carpi).
La stagione è iniziata a metà dicembre con la tradizionale “Sgambeda” di Livigno (42 km), entrata nel 2003 nel circuito internazionale “FIS Marathon Cup” (la coppa del mondo “lunghe distanze”). Dopo un tentativo fallito causa bufera alla “Turmasi di Vermiglio” (26 dicembre) il nostro tuor de force è ripreso con la “Befanalauf” (30 km, 6 gennaio) a Campolongo di Rotzo sull’altipiano di Asiago, per proseguire poi con la “Galopera” del Bondone (30 km, 9 gennaio), la “Pustertal Skimarathon” (43 km, 16 gennaio) quest’anno particolarmente impegnativa con l’arrivo a Sesto Pusteria, il “Trofeo Agradi” a Passo Coe (gara cittadini, 30 km in classico, 16 gennaio), la “Dolomitenlauf” di Lienz (60 km 23 gennaio), la “Millegrobbe” di Lavarone, stupenda gara a tappe di tre giorni sull’altipiano (3x30 km, 21-22-23 gennaio), la classicissima “Marcialonga” (70 km in classico, 30 genna-
sempre più numeroso e più affiatato; con una rinnovata immagine e con un rinnovato spirito competitivo, che ne fa uno dei gruppi più agguerriti del ranking fondistico italiano. È il nostro gruppo di fondisti che si allena in primavera, in estate ed in autunno per le strade cittadine, nelle zone industriali, nei sobborghi più remoti: e con l’arrivo della neve è sempre lì, pronto a lottare fino alla fine. In fondo in fondo, invidio veramente molto il nostro gruppo di fondo NORDIK SKI TEAM: per la tenacia in pista e per la voglia di stare insieme.
Per non parlare poi del costo irrisorio del loro skipass!!!!
Grazie ragazzi!!
Fabio Po
io), l’altrettanto classica “Dobbiaco-Cortina” (42 km, 6 febbraio), sempre bellissima, con ben 12 presenze dello Sci Cai Carpi ed infine la “granfondo della Val di Vizze” (28 km, 13 febbraio).
Ora ci attendono, dopo la gara sociale del 19 febbraio, le ultime 4 granfondo stagionali: quella della “Val Casies” (42 km, 20 febbraio), la “Marciabianca” di Enego (50 km, 27 febbraio), una delle più impegnative, la “Val Ridanna” (42 km, 6 marzo) e per ultima la spettacolare e grandiosa “Engadin Skimarathon” (42 km, 13 marzo), la seconda in Europa per numero di partecipanti (circa 12000!).
Volendo dare “i numeri”, abbiamo partecipato finora (a metà febbraio) con 20 persone a 10 granfondo, per un totale di 51 presenze dello Sci Cai e 463 chilometri percorsi. La cosa più importante però è il fatto che anche quest’anno il gruppo è cresciuto, insieme all’entusiasmo col quale affrontiamo le nostre uscite. Speriamo di chiudere questa stagione come l’abbiamo iniziata, cioè nel migliore dei modi, con tanta neve e tanta allegria.
Appuntamento al prossimo numero del Notiziario per un bilancio di fine stagione.
Paolo Guaitoli
6
IL DIARIO DI GIOVANNI di Giovanni Borghi (con 69 anni suonati!)
27 maggio 2004
Partenza da Carpi alle ore 6,40 per Porretta Terme, in treno, via Bologna: arrivato a Porretta alle 10,30.
Dopo aver sistemato le borse sulla bicicletta, partenza per la “grande avventura”: il giro della Sardegna da Livorno.
Appena fuori del centro abitato la strada comincia subito a salire per il passo della Porretta; nei primi chilometri – ancora la muscolatura fredda – mi sono chiesto “non so se riuscirò a fare il giro che mi sono programmato, però – mi sono detto – quello che non faccio oggi lo farò domani!”
Intanto sono arrivato in località Ponte Venturina: diritto si va al Passo della Porretta, ma ho preso a destra la 632 (per il passo di Oppio) nel fondo valle che è più basso del passo della Porretta.
Mentre pedalavo guardavo sulla mia sinistra il crinale del monte che stavo costeggiando dove c’è la “Mulattiera Granaglione: spero un giorno di farne il percorso. Così pedalando e pensando mi sono trovato sul passo. Un po’ di riposo vicino una fonte di acqua fresca.
La discesa ha molta pendenza e in poco tempo arrivo a Pistoia che attraverso con nessuna difficoltà per le segnaletiche molto indicative.
Lasciata la città alle spalle punto per: Montecatini Terme, Pontedera e Ponsacco dove ho dormito nel campo da gioco del pallone che il presidente della società sportiva mi ha gentilmente offerto.
28 maggio
Al mattino di buonora faccio su la mia tendina e parto per Livorno. Alla sera ho trovato un campeggio vicino al mare, molto bello e con la poca spesa di Euro 10.
29 maggio
Al mattino attraverso la città di Livorno sul lungomare con una vista meravigliosa, ma l’occhio sempre teso sul traffico con gran movimento di veicoli che ti sfrecciavano da vicino; dovevo anche tenere d’occhio le indicazioni per il porto. Con un po’ di fortuna sono arrivato all’imbarcazione per Cagliari; la partenza era per le 11,30 puntuale.
30 maggio
Il viaggio è stato di 19 ore. Arrivato a Cagliari al mattino, sono partito con tanta
voglia di scoprire le bellezze, i costumi e i modi di vivere degli abitanti dell’isola. Il primo incontro con il passato è stato visitare una miniera, con qua e là caseggiati abbandonati, oggi divenuta museo a cielo aperto.
Proseguendo sono arrivato in vista del mare che ho costeggiato per vari chilometri, fino a Buggerru; fuori del paese hotrovato un camping piccolo ma carino, in mezzo ad una pineta molto riposante: ci voleva dopo una tappa di 106 Km.!
31 maggio
Partenza per la seconda tappa con la scalata di tre passi: di 500 metri, 381 metri, 324 metri; quando arrivavo sui passi cambiava il paesaggio e la vegetazione: da rocce aride a pendii alberati, a prati verdi, a pascoli con pecore o mucche.
Dopo aver pedalato, anche a piedi, per 100 Km., mi sono accampato in un prato, sotto le stelle. Riposato molto bene.
1 giugno
Parto per la terza tappa, di Km. 79, ancora più dura delle precedenti, perché devo affrontare il passo più alto della Sardegna, nel fianco del monte Gennargentu, che è di metri 1.245. Durante la salita e poi nella discesa sembravi di trovarsi sulle Dolomiti per la verde vegetazione ricca di tanti rigagnoli e sorgenti d’acqua. Lungo i 17 Km. Di salita per arrivare al passo non c’è nessuna abitazione: si vedono solo maiali, pecore, mucche (sembrano di nessuno!). La strada non è tanto larga ma pulita e liscia e non ho incontrato nessuno: ero proprio solo, fino al passo che si chiama Tascussi a metri 1.245. Qui ho trovato la direzione giusta con difficoltà: ho faticato perché c’era un incrocio di 5 strade e le poche indicazioni erano tutte bucate da pallettoni sparati non so da chi e non si riusciva a leggere; sono riuscito ad orientarmi osservando la cartina. Scendo fino a 900 metri sulla strada per Fonni, poi con tanti saliscendi arrivo al paese di Fonni che si trova a 1.000 metri di altezza. Si prosegue per Pratobello costeggiando un lago artificiale formato da una diga che si percorre.
Passato Pratobello si continua per Orgosolo: costeggio una collina con tanti fiori che non ho mai visto, di varie qualità; quelli che mi ha di più attirato lo sguardo avevano uno stelo lungo con in punta un fiore bianco che sembrava una stella alpina. A 8 chilometri da Orgosolo ho trovato un albergo; visto che c’era un temporale in
7
arrivo ho pensato di fermarmi: mi hanno assegnato una camera con tre letti in ferro battuto, mi sembra di essere nella camera dei miei nonni! Intanto fuori comincia urlare il vento, con tuoni e lampi e ero molto soddisfatto della mia scelta, ma quando sono sceso per cenare ed entrato nella sala da pranzo mi si sono raddrizzati i capelli: il locale, molto strano e lussuoso, aveva un camino rotondo in mezzo alla sala, non funzionante, con appesi i prosciutti e altra carne affumicata; in uno dei “separè” con tavoli e camino vero, che a stargli vicino emanava un calore amico (fuori, a 1.000 metri di altezza, c’era un gran freddo) ho avuto una cena molto abbondante.
2 giugno
Al mattino, dopo una ricca colazione “alla trentina”, ho chiesto il conto con ancora i capelli raddrizzati sulla testa da ieri: mi è stato presentato di Euro 60,00: mi sono detto, tra me, “non ho speso tanto!”
Alle 8,30 parto per Ogosolo che ho visitato per vedere i famosi murales. Sulla strada per Dorgali, a 15 chilometri prima del paese, mi avvio verso Lula; ci sono 28 chilometri che sembravano pochi, ma con dei saliscendi che ti spaccavano le gambe. Non ho visto delle abitazioni, ma tante pecore al pascolo con solo i cani, senza pastori. La giornata era bella, dopo due giorni nuvolosi e piovosi e arrivo a Lula, ultimo pese della famosa Barbagia. Mi fermo al bar, ordino una coca e i clienti, dopo avermi chiesto da dove venivo e dove andavo, da solo, sorpresi si sono offerti di pagare loro, con offesa se pagavo io!
Parto per Siniscola che si trova sul mare dalla parte di Olbia. Da Lula, a metri 521, la strada in discesa per pochi chilometri, poi prende a salire per 25 chilometri fino al passo Gurturgius, metri 827; costeggia una catena montuosa con un panorama di monti più bassi, fino alla Gallura e a La Maddalena. Dal passo comincia la discesa, con vista sul mare, ma dopo pochi tornanti mi sono reso conto che era ripida, molto pericolosa: anche tirando i freni della bicicletta al massimo non riuscivo ad andare a meno di 30 Km. l’ora. La strada scende nel mezzo di una gola bellissima, ma non me la sono goduta! I 10 Km. più tesi di tutto il percorso. Finalmente sono arrivato giù, tutto bene…
Arrivato a Siniscola pedalo sul lungomare – direzione Olbia – fino al campeggio Santa Marina, vicino a Budoni. Quarta tappa
odierna di Km 115, la più lunga.
3 giugno
La spesa del campeggio è stata la più cara e con poco servizio (Euro 15,00). Lasciando il mare alle spalle, parto per Alà dei Sardi, metri 664; mi interno in mezzo ai monti, molto aridi e poca vegetazione. Il bel sole del mattino sparisce, nel pomeriggio comincia a farsi scuro e in un attimo mi trovo in un temporale con tanta acqua che viaggiavo a piedi, coperto da tutto l’equipaggiamento (non mi sono bagnato). Mi preoccupavo per piazzare la tenda: non trovavo un passaggio per entrare in un campo perché in Sardegna la campagna è tutta recintata, senza una casa. Fortuna volle che trovai un roccione con una passaggio: infilandomi dietro ho visto una specie di capanno per pastori fatto da teli di nylon appoggiati ad un albero e a dei pali; vi ho infilato sotto la parte anteriore della tenda e nel diluvio, con tuoni e lampi e … un po’ di paura per via dell’albero e del fulmine, … lì ho dormito.
4 giugno
Al mattino un bel sole splende e riprendo il cammino in direzione Tempio Pausania, con i soliti saliscendi spacca gambe; passo per Calangianus – la capitale del sughero – dove ci sono tre fabbriche che lavora il sughero.
Da Tempio Pausania scendo verso il mare fino a Isola Rossa che poi è un promontorio che entra in mare per un paio di chilometri: molto bllo ma poco verde, come tutte le coste della Gallura che percorro – verso Santa Teresa – fino a Vignola Mare dove ci sono due grossi campeggi con delle spiagge bellissime e larghe. Ho sostato nel camping Aragosta; al suo interno servizi buonissimi e negozi chè il campeggiatore non ha bisogno di andare fuori a fare delle spese.
5 giugno
Dopo aver visitato la spiaggia, pago Euro 10,00 e parto per Santa Teresa di Gallura per una visita veloce perché l’ho vista già un’altra volta, però è sempre bella e qui mangio un panino.
All’una del pomeriggio parto per Palau dove prendo il traghetto per l’isola de La Maddalena dopo un breve percorso che riesci appena a guardare le bellezze delle coste. Al porto de La Maddalena chiedo dove è il campeggio Abbatoggia: si trova dalla parte opposta da qui e vado per una salita che ho dovuto fare quasi tutta a piedi! Dopo
8
tanta fatica la sorpresa: il campeggio è ancora chiuso e devo tornare a La Maddalena. “Piuttosto che tornare indietro – ho detto al proprietario – dormo fuori del cancello”. Lui mi ha detto che, se volevo potevo dormire dentro, che però c’era sono un servizio e una doccia fredda, che se accettavo come pagamento dovevo stare attento se sentivo rumori strani. Ma durante la notte c’era il vento e il rumore del mare: non ho sentito nessun rumore strano.
6 giugno
Al mattino il proprietario mi ha indicato, per andare
nell’altro campeggio, una strada più lunga ma più panoramica e molto bella. Il camping si chiama
“Maddalena e si trova di fronte all’isola di Caprera. Nel pomeriggio la visito, ma con delusione perché la villa di Garibaldi era chiusa; mi sono consolato andando a visitare il museo minerario, molto interessante.
Poi ancora un salto in bicicletta fino a Punta Rossa costeggiando il mare con tante insenature e molti piccoli yachts ancorati al largo: venivano sulle spiaggette chiuse dal verde dei gommoni. Sesta tappa di 85 Km., la più corta.
7 giugno
Ritornato con il traghetto a Palau, ho fatto una visita al Capo d’Orso con salita a piedi
fin sopra dove c’è l’orso con una vista panoramica fino alla Corsica.
Proseguendo ho costeggiato il Golfo di Arzachena di una bellezza indescrivibile; una visita a Baia Sardinia, a Porto Cervo e, visto che Porto Rotondo l’avevo visitato anni addietro, ho proseguito per Olbia, al porto. La partenza per Livorno è alle 19,30.
8 giugno
La mattina sono sbarcato a Livorno alle 8,00, dopo aver passato la notte sul traghetto e dormito su una sedia.
Parto per Pisa dove visito la Torre che piega ancora (ma non viene giù). A Lucca costeggio le vecchie mura e via per l’Abetone con una salit, da Cutigliano, di 13 Km., fatta, in parte a piedi, con il tempo di ore 2,30. Sono arrivato a Pievepelago alle 21,00. La tappa più lunga: 131 Km.
9/10 giugno
Un giorno di riposo e via per Carpi. Quindici giorni lontano da casa. Nove giorni in Sardegna: 715 chilometri. In totale ho percorso 1112 chilometri, con nessun infortunio, nessuna foratura, neanche un raffreddore.
Volete sapere la spesa? Euro 250,00 (più o meno)...
9
Dallo
“Scarpone”,
Crollo di una Torre dolomitica di Sergio
Albertazzi
Grande scalpore ha suscitato la notizia che la Torre Trephor del gruppo delle 5 Torri è crollata perché pur essendo la più piccola era considerata fra la più interessanti, paragonabile alla Guglia De Amicis per il profilo ardito delle sue pareti rocciose molto impegnative.
Di solito veniva presa “d’assalto“ dai rocciatori per scaldare i muscoli e verificare lo stato di forma dopo le pause dovute allo studio o al lavoro.
Il Geologo Capo dell’Azienda Autonoma di Bolzano ci ha ricordato che all’origine le Dolomiti sono state create dai coralli nel corso dei millenni, coralli sviluppatisi anche su argille più o meno compatte relativamente solide e stabili.
Allo stato attuale non si può far altro, afferma lo Studioso, che un accurato monitoraggio con l’ausilio dei sistemi satellitari come si ripromettono di fare gli studiosi del settore dell’Università di Padova. Le cause del crollo della cima sono da imputare al ghiaccio, alle forti nevicate, alle forti escursioni termiche che unitamente ai terremoti più o meno vicini finiscono per alterare equilibri sfibrando la consistenza delle rocce come è detto sullo Scarpone del mese di Ottobre. Sulle 5 Torri e quindi anche sulla Trephor si sono cimentati i nostri Amici rocciatori Brani Dino, il rag. Goldoni, l’ing. Gibertoni, Lancellotti, Solieri Germano ed altri Soci
di minori capacità alpinistiche, avvenute negli anni 50/60.
Il loro esempio trascinò numerosi Soci più giovani ad affrontare le pareti rocciose se pur con l’aiuto degli appigli posti sui tracciati delle classiche Ferrate con grande soddisfazione dei partecipanti per le emozioni ricevute (anche se a prezzo di “spaghi”).
Negli anni 70 era consuetudine per questi neofiti ritrovarsi in settembre o alla fine delle ferie per illustrare le imprese fatte sulle Dolomiti; in quelle occasioni rimasero famose le discussioni sulle dislocazioni delle montagne Dolomitiche qualche volta spostate per opera dell’amico Baracchi detto Baracchina (o Rizzoli - Larousse per la sua conoscenza dei più disparati argomenti).
Immediatamente seguivano le correzioni fatte, con puntigliosa competenza, da Arturo Camurri - detto Ci Cin - a cui seguivano poi quelle più precise ancora fatte dal Prof. Gualdi e dall’ing. Gibertoni, che riuscivano
10
a ricomporre le carte geografiche secondo gli schemi originari dell’Istituto Geografico Militare.
Gli alpinisti di minor caratura partecipavano sommessamente alle discussioni riuscendo a far sentire la loro voce sull’argomento ”ascensioni“ un tempo precluso dai rocciatori “puri”.
Fra questi volonterosi della roccia meno impegnativa e attrezzata sono da ricordare Camurri Arturo, Sergio Albertazzi, Claudio Guaitoli, Leporati Silverio, Gasparini Ercole, Vignoli Antonio, Vandelli Vinicio, Bulgarelli Franco, Corrado Magnani ed altri oltre alla rappresentanza femminile che però non partecipava agli incontri serali nel nostro bel salotto dislocato in Piazza davanti al Bar Roma.
Il gruppo ben assistito dalla Signora Nubes alternava i discorsi con la degustazione dei celebri “sorbetti“ specialità della gelateria “K 2“ per cui tutto era in sintonia… dolomitica sia da parte
dai rocciatori pluri decorati che dagli altri apprendisti più o meno “ferrati“. Aspre rampogne erano riservate a chi sbagliava le indicazioni, i nomi delle località così che lo “sfottò“ rendeva gustosa e spiritosa la serata al chiaro di luna.
Se non sbaglio attualmente nel nostro Sodalizio i rocciatori nel vero senso della parola sono rappresentati da pochi veramente bravi appassionati, mentre molti Soci si sono messi in luce in altre specialità alpine quali lo sci di fondo, lo sci da discesa e nelle gare di corsa in montagna con buoni risultati. Gare anche impegnative li hanno visti impegnati con successo come la “Marcialonga”, la Dobbiaco-Cortina ed altre prove di livello nazionale.
La palestra di roccia sistemata in Sede riscuote molti entusiasmi e fa registrare una forte affluenza di giovani arrampicatori in “erba”, il cui apporto era impensabile prima ad ora. I neo arrampicatori fanno bene sperare per le future glorie sportive del nostro CLUB ALPINO.
Speriamo di vederli così attivi in roccia, dove l’arrampicata ha tutto un altro sapore contando anche sull’insegnamento dei più ferrati alpinisti già collaudati.
11
SERATE DI PROIEZIONI
Venerdì 4 marzo
MAROCCO - di Fabrizio Usai
Venerdì 11 marzo
OLANDA, PARADISO DEI CICLISTI di Alberto Barelli & C.
Venerdì 18 marzo
LAS VEGAS, OAHU e MAUI (HAWAII) by
Lorella e Angelo
Venerdì 1 aprile
TRIGLAV, UNA MONTAGNA DI MONTAGNE - di....
CORSO DI ALPINISMO
IN COLLABORAZIONE CON IL CAI DI CASTELFRANCO E.
Responsabile:
Fabio Montorsi (I.N.A. Castelfranco)
Venerdì 8 aprile
Presentazione del Corso
Domenica 1 maggio
Pietra di Bismantova
Domenica 15 maggio
Lago di Garda - arrampicate
Sabato/Domenica 28/29 maggio
Monte Mars (m 2600) (Biella)
Sabato/Domenica 18/19 giugno
Cima Similaun (m 3602)
Sabato/Domenica 2/3 luglio
Gruppo Monte Rosa:
Rif. Mantova/Piramide Vincent (m 4215)
Le lezioni teoriche si terranno il giovedì sera presso la sede alle ore 21,00
CORSO DI ARRAMPICATA
Responsabile: Davide Caiumi (I.N.A. Carpi)
Martedì 5 aprile
Presentazione del Corso
Domenica 17 aprile
S. Ambrogio Valpolicella/Stallavena
Domenica 8 maggio
Pietra di Bismantova
Domenica 22 maggio
Arco di Trento
Sabato/Domenica 11/12 giugno
Arnad/ Val d’Aosta
Sabato/Domenica 25/26 giugno
Dolomiti
Le lezioni teoriche si terranno il martedì sera presso la sede alle ore 21,15.
ESCURSIONI
Domenica 20 Marzo
Promontorio di PORTOFINO
La terza tappa del sentiero “Verdeazzurro” conduce da S.Rocco a Portofino attraversando gran parte del promontorio, una delle più suggestive bellezze paesistiche d'Italia.
Itinerario: S.Rocco - Abbazia Di S. Fruttuoso
- Portofino
Lunghezza percorso: Km. 11 ca.
Dislivello: m. 600 ca.
Tempi di percorrenza: h. 5/5,30
Difficoltà: E
Partenza: ore 6,30 dal Piazzale Autocorriere
Rientro: ore 20,30 ca.
Iscrizioni in sede: martedì e venerdì dalle 21,00 alle 22,30 (Luisa, Ernestina, Loris).
Sabato/Domenica 9 -10 Aprile
Lago Maggiore e Isole Borromee
Sabato 9 Aprile
Ore 7,00 partenza da Carpi (Piazzale Autocorriere)
Ore 11,00 ca. arrivo ad Arona
Nel corso della giornata visita alla Rocca di Angera (Museo bambole e giocattoli) ed al Santuario di S. Caterina del Sasso.
Trasferimento in traghetto a Verbania. Cena e pernottamento a Verbania in Hotel***
Domenica 10 Aprile
Visita Isole Borromee (Isola Bella, Isola Madre, Isola Pescatori)
Nel pomeriggio salita al M. Mottarone (in pullman)
Rientro a Carpi in serata.
Accompagna: Dott. Alfonso Garuti
Prenotazioni in sede: martedì e venerdì dalle 21:00 alle 22:30 (Luisa, Ernestina)
CORSO DI SCI ALPINISMO
AVANZATO
IN COLLABORAZIONE CON IL CAI DI CASTELFRANCO E.
Responsabile:
Giuseppe Colombini (I.N.S.A. Castelfranco E.)
Giovedi 17 marzo - Presentazione corso
Sabato-Domenica 19-20/3 - Uscita
Sabato-Domenica 2-3/4 - Uscita (Alpi)
Sabato-Domenica 16-17/4 - Uscita (Alpi)
Sabato-Domenica 30/4-1/5 - Uscita (Alpi)
Le lezioni teoriche si terranno il giovedì sera presso la sede del C.A.I. di Castelfranco
Emilia (via Solimei, 19) alle ore 21.15.
12