Numero 3 - 2019

NUMERO 3 - 2019

I GEMELLI TONALE

TAIO RISCOPRE L’ACQUA

Lavori a Dimaro

Un’estate Joy

Il forum di questo mese

Green e circolare: il futuro della nostra economia

ANNO XXV 2019 NUMERO 3 euro 3,00 TAXE PERCUE Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in l.

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som ma rio GIOCHI DI PAROLE 5 Come sarà verde la mia valle FORUM 6 Green e circolare: il futuro della nostra economia 8 Turismo e mobilità sostenibile in Val di Sole: problemi e prospettive 13 Ossana, paese Green 14 Rigenerare l’economia 16 Che cos’è l’economia circolare 19 I ragazzi ricaricano Rumo 20 Verso un nuovo turismo... con il trattore elettrico 21 Economia circolare: la Piana Rotaliana c’è SUCCEDE NELLE VALLI 24 Val di Sole: turismo risorsa fondamentale 26 Fare comunità 28 Torna Predair 30 Il Fai a Cles 32 Nominata la commissione provinciale per l’urbanistica e il paesaggio 34 Un Rotian più sicuro 36 Rumes: tra storia, arte e miniere 38 150 anni fa, la Tavola Clesiana 39 Al via la “stagione dei castelli” in Val di Non 40 A professional Day 42 Gli Alpini di Malé fanno 90 44 Anauniafil da record 46 Marzo più caldo e meno piovoso della media 47 A Cles con l’agopuntura 50 Scuole professionali in fiera 53 Taio ieri 54 Revò in corsa per l’Europa 57 Mezzana ricorda Cipriano Bresadola 58 Gemelli Tonale 61 Novità sul cammino Jacopeo 62 Un’estate Joy! 63 Cles e Suzdal con i giovani 64 Nel ricordo di Ernesto Borghesi NOTIZIE DALLA RETE 67 Vendere su Instagram VAL DI NON: COMUNITÀ PER IL SOCIALE 68 Casa Juffmann: una risorsa per la comunità 69 Dare valore alle persone per dar valore al territorio MUSICA 70 Pasquetta in musica CULTURA 72 Un convegno per l’oratore 73 Ronzone: due anni di eventi per ricordare Frank Borzage SOLIDARIETÀ 75 35 anni di Club Alcologico Territoriali in Val di Non GREEN NEWS 78 Cavalcare nel bosco è vivere un momento di libertà IL METEO 79 L’andamento della temperatura durante l’anno in Valle e... in montagna.

BIKE & MORE 80 Al lavoro in bici SPORT 81 Tour of the Alps 82 Stelline della ginnastica 83 Stablum ai mondiali IL PERSONAGGIO 84 Elisa Rossi IL NOSTRO MENU 87 Uovo in camicia PAROLE NOS3 89 Se fa prest a dir “erba” IL LIBRO 90 Giampaolo Coraiola Presson nei dipinti di Arcangelo Coraiola SALUTE E BENESSERE 91 Cuoio capelluto: lo stai trattando bene?

92 Chi mangia sano e piano... va lontano UNA PSICOLOGA PER AMICA 94 Sostenibilmente

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giochi di parole

COME SARÀ VERDE LA MIA VALLE

di Alberto Mosca

Una volta era il verde, oggi è “green”. Una volta il progresso era dato da una linea retta (dritta, “magnifica e progressiva” per dirla con l’immortale Leopardi), mentre oggi da un percorso circolare. Tempi che cambiano, clima che cambia, salute del pianeta che peggiora, soffocato dalla plastica e surriscaldato dalle emissioni serra…

Va da sé che in un simile contesto deve cambiare anche l’atteggiamento che l’uomo ha rispetto alla sua casa, l’unica che abbiamo, almeno per un bel pezzo ancora.

E come in tutte le logiche “glocal”, buone in ogni dibattito che si rispetti, anche noi, nel forum di questo “Speciale Economia”, altaleniamo tra la dimensione mondiale e quella delle nostre valli, cercando di presentare problemi e prospettive utili a disegnare un futuro green per la nostra economia. Più che un auspicio una vera necessità, passo obbligato nella costruzione di un futuro sostenibile e per rendere più belle e attrattive turisticamente le nostre valli.

Chi sceglie noi, ma il Trentino in generale, per passarvi il tempo delle vacanze, cerca servizi, comodità, esperienze, bei ricordi: spesso, conferme.

Tra esse possiamo mettere la

supposta essenza semi-paradisiaca delle nostre valli, favorita dalla Natura e consacrata dal lavoro dell’Uomo: ma allora questa aspirazione va assecondata e con ciò l’essere e l’apparire vanno di pari passo. Raggiungiamo le piste da sci su di un Nevebus a gasolio o su uno a elettrico?

Ci emozioneremmo nel vedere per le campagne un trattore agricolo elettrico? Fantascienza forse, ma crediamo non per molto ancora.

Poi, oltre agli effetti speciali, vi è la necessità di un modello economico diverso, circolare appunto.

Ma che significa? Si tratta di un modello in cui l’economia si rigenera da sola, in cui i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, che possono essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera. In altre parole, si tratta di produrre riutilizzando i materiali in successivi cicli produttivi,

riducendo al massimo gli sprechi.

Si tratta di modelli che vantano numerose sperimentazioni, anche nella nostra provincia, che offrono risposte nuove e interessanti ai problemi odierni legati alla nostra presenza sulla Terra.

Una presenza che negli ultimi due secoli si è fatta sempre più invasiva e, si può dire, pericolosa per la biosfera e per noi stessi che ne facciamo parte, anche se talvolta tendiamo a dimenticarcene.

Insomma la cosa ci riguarda, a tutti i livelli e responsabilità: serve condivisione, a partire da un colore, il verde, che anche simbolicamente ci accompagna da sempre con una forza evocativa e culturale fortissima: il verde simboleggia la perseveranza e la conoscenza, l’energia accumulata e non ancora liberata; è simbolo di rigenerazione, giovinezza, novità, guarigione e nutrimento. Tutti i termini che bene si addicono all’attuale stato del pianeta, bisognoso di cure.

E se in apertura abbiamo citato il grande recanatese, in chiusura ci affidiamo al buon padre Dante, che nel Purgatorio prende il verde come simbolo di speranza: quella cui affidarci per non dover mai dire in un futuro prossimo o lontano, “com’era verde la mia valle…”

GREEN E CIRCOLA IL FUTURO DELLA ECONOMIA Un servizio di: Fabrizio Brida Alberto Mosca Marika Mottes Sergio Zanella

6 Green e circolare: il futuro della nostra economia

ARE: A NOSTRA

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Green e circolare: il futuro della nostra economia

Un futuro green per la nostra economia. Più che un auspicio una vera necessità, passo obbligato nella costruzione di un futuro sostenibile e per rendere più belle e attrattive turisticamente le nostre valli. Nelle prossime pagine andiamo alla scoperta di questo mondo, “green” e “circolare”, per familiarizzare con concetti di cui sempre più sentiremo parlare e per approfondire qualche caso particolare che ci riguarda (almo).

TURISMO E MOBILITÀ SOSTENIBILE IN VAL DI SOLE: PROBLEMI E PROSPETTIVE

di Alberto Mosca

Nel pieno della stagione invernale appena conclusa, sulle strade della Val di Sole è stato un pullulare di pulmini degli alberghi, Nevebus e naturalmente di auto private.

Tutti a sciare, diretti in quota oppure alla stazione di interscambio di Daolasa, che permette di passare in un attimo dal treno agli impianti. Tutto questo ci porta verso una mobilità e quindi un turismo più sostenibile, più green?

Abbiamo girato il quesito ad alcuni protagonisti del mondo turistico e istituzionale.

Alcuni primi dati permettono all’Apt della Val di Sole di tracciare un quadro di prospettiva: “Solo tre anni fa – commenta il direttore Fabio Sacco – abbiamo dotato di un sistema di interconnessione le linee esistenti dello skibus, nella logica di pensare l’area di Daolasa, accesso di fondovalle all’area sciabile, come Hub di cinque linee di trasporto, due verso l’alta valle

di un tipo di offerta che dobbiamo potenziare”. Ecco quindi una prima risposta: il trasporto pubblico verso le aree sciabili può funzionare. Dati alla mano, Sacco spiega: “L’analisi dice che il tema della mobilità dolce è strategico sia in estate che in inverno, non ci sono dubbi. Lo dimostra anche l’esperienza dello Stelviobus. Si tratta di una domanda che esiste, cui da due anni a questa parte abbiamo dedicato una comunicazione nuova e un brand design dedicato. La Fabio Sacco

e tre verso la bassa: oggi, al termine di questo inverno, possiamo dire che nel complesso i numeri sono in aumento, ma anche che se le linee dell’alta valle e quella Dimaro-Folgarida-Campiglio vanno bene e sono in crescita, le altre soffrono. Ma in generale, si tratta

“L’analisi dice che il tema della mobilità dolce è strategico sia in estate che in inverno, non ci sono dubbi.”

Corse da 1,2,4 e 6 dal 21.12.2018 al 07.04.2019 Corse 3 e 5 dal 21.12.2018 al 14.04.2019

9 Green e circolare: il futuro della nostra economia

Luciano Rizzi

Martina Carnessalini

“Siamo entrati nel circuito Nevebus a partire dal secondo anno di attività e siamo molto soddisfatti.”

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strada è quella giusta, ma resta molto da fare: oggi l’offerta dello skibus è complementare ad altri tipi di mobilità, come l’auto privata e il pulmino dell’albergo, mentre nel futuro il rapporto dovrà essere capovolto, seguendo l’esempio di altre località alpine e del nord Europa. I dati ci dicono che stiamo migliorando: siamo passati, nelle due settimane campione, da una media di 6418 utenti sulle cinque linee del 2017/2018 agli 8100 del 2018/2019, tenendo presente che è l’ospite che ci chiede di lavorare e di essere più attenti su questi temi”.

Una prospettiva che dal punto di vista politico, il presidente di Apt Val di Sole, Luciano Rizzi conferma: “Il Nevebus oggi raccoglie un’eredità che è diventata progetto e prodotto di valle, rafforzato con le esperienze delle località: per questo in alcune zone funziona molto bene, mentre in altre prevale il servizio di trasporto alberghiero apprezzato perché personalizzato. Tuttavia – continua Rizzi – alla distanza l’ospite, che peraltro è sensibile a questi temi, va educato alla sostenibilità: senza ‘violenze’ ma progressivamente, a partire dall’estate, stagione che porta turisti più sensibili ai temi ambientali. Inoltre – conclude Rizzi – negli sport della neve andiamo sempre più verso un clientela che noleggia l’attrezzatura: lo sciatore quindi troverà sulle piste i materiali di cui necessita, aiutandoci ad andare verso un mondo green a 360°, non per moda ma per mission, perché si tratta del nostro prodotto turistico, consapevoli della bontà di un progetto a lungo termine”. Naturalmente, le voci del mondo alberghiero sono fondamentali per capire quale direzione prendere.

In questo senso una prima presa di posizione ci viene da Martina Carnessalini, albergatrice di Dimaro-Folgarida, la cui esperienza appare assai significativa: “Siamo entrati nel circuito Nevebus a partire dal secondo anno di attività e siamo molto soddisfatti. I nostri clienti fanno 30 metri a piedi e lo prendono volentieri, tanto che abbiamo abolito il nostro pulmino.

Il Nevebus funziona, purché venga esposto e promosso: dobbiamo essere coraggiosi e percorrere questa strada, coinvolgendo l’ospite in quella che può essere una missione per una economia turistica più green, promuovendo nuovi stili che poi diventino abitudini”.

Punta ad una riorganizzazione del sistema dei trasporti Paola Graifenberg, albergatrice di Terzolas da poco eletta presidente di ASAT Val di Sole (mentre per il Tonale, analoga carica è toccata a Michele Veclani, ndr): “Il problema esiste ed è complesso: serve una integrazione strategica dei trasporti, che unisca a scelte precise la capacità di offrire servizi adeguati. Personalmente sono favorevole al Nevebus, ma un tempo di percorrenza da Malé a Daolasa di 23 minuti non è accettabile. Una possibilità potrebbe essere data da due linee di percorrenza diverse, abbinata ad una diversa distribuzione oraria. Togliere il traffico dalle strade, sia esso privato o dato dai pulmini degli alberghi, alcuni dei quali peraltro non sono serviti dal Nevebus, è certamente auspicabile, ma tramite la definizione di scelte e strategie che garantiscano un servizio di trasporto efficace”. Passiamo al fronte degli amministratori locali, protagonisti, insieme all’Apt e alle Funivie, della definizione delle strategie di mobilità. In primo luogo con una

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Green e circolare: Compro tutto! il futuro della nostra economia

ASAT VAL DI SOLE: UNA NUOVA PRESIDENTE

Paola Graifenberg, da poco presidente di ASAT per la Val di Sole, indica qualche linea programmatica per il suo mandato: “Voglio continuare il lavoro intrapreso da chi mi ha preceduto, proseguendo nella proficua collaborazione con Apt; siamo parte attiva al tavolo strategico che vede protagonisti anche Apt e Funivie e puntiamo a interagire con idee e stimoli. Asat ha anche un compito di formazione e crescita della cultura turistica, settore in cui dobbiamo migliorare ancora, anche individuando persone nuove; naturalmente proseguiremo nella valorizzazione e nel consumo dei prodotti locali, consapevoli che agricoltori e allevatori sono determinanti per il nostro turismo. Infine, proseguiremo convintamente nella collaborazione con UNAT a livello di Val di Sole�.

Il consiglio direttivo di ASAT Val di Sole: Paola Graifenberg, Silvia Stablum, Sara Moreschini, Danilo Vichi, Marco Katzemberger, Domenico Albasini, Alberto Pangrazzi, Enzo Monari, Daniele Mezzena.

posizione critica come quella di Bruno Paganini, sindaco di Malé: “Per quanto riguarda il Nevebus, nella prossima stagione invernale sospenderò il servizio, a meno che gli albergatori non entrino a contribuire alla spesa (circa 15.000 euro) con una quota significativa. Altrimenti questi fondi saranno dirottati altrove. Credo che siano gli stessi

locale, rappresenta un servizio anche per i residenti. Se dovesse essere soppresso, è chiaro che il servizio Trento-Malé dovrebbe essere potenziato”.

Infine da Commezzadura, il sindaco Ivan Tevini propone soluzioni anche drastiche, rivolte a limitare il traffico privato: “Per quanto mi riguarda, l’unica soluzione è un divieto al transito: un ingresso a numero chiuso per le auto nel piazzale di Daolasa e il divieto per i pulmini degli alberghi. Dobbiamo forzare un po’ la mano per spingere all’utilizzo del Nevebus, che contestual-

Bruno Paganini

albergatori a dover sensibilizzare la clientela all’uso del Nevebus, anche per un discorso di risparmio e sostenibilità ambientale e di riduzione del traffico; il Nevebus serve anche un’utenza

Ivan Tevini

mente dovrà essere rimodernato e potenziato.

Se qui in valle sapremo realizzare un tale piano di sviluppo, magari su base decennale, allora potremo con Trentino Trasporti ottenere una partnership che porti in Val di Sole autobus più green, a gpl, metano, elettrici, e non vecchi mezzi tradizionali.

Con un investimento sul parco macchine e ingressi a numero chiuso, potremmo dare una svolta green alla nostra immagine turistica. In un tale scenario – prosegue Tevini – la TrentoMalé nella tratta Malé-Mezzana dovrà diventare una sorta di metropolitana di superficie, con corse anche ogni quarto d’ora, sfruttando al meglio le potenzialità dello snodo di interscambio di Daolasa.

Credo che per noi amministratori, in collaborazione con Apt e Funivie, dobbiamo spingere su questa strada”. Per una valle e un’economia turistica più in linea con una vera politica di sostenibilità ambientale.

“L’unica soluzione è un divieto al transito”

Lo Stelviobus

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Green e circolare: Compro tutto! il futuro della nostra economia

OSSANA, PAESE GREEN Paese di appena 837 abitanti della Val di Sole, in Trentino, Ossana è stato premiato come “borgo più green d’Italia” dalla rivista di turismo Weekend Premium. Sei sono i motivi che hanno spinto la giuria a scegliere Ossana tra i cento paesi in gara: cielo stellato, energie pulite, turismo responsabile, raccolta differenziata, agricoltura biologica e comunicazione originale.

Nel 2017 Ossana è stato l’unico comune italiano ad aver

ricevuto la certificazione “Cielo più bello d’Italia” da parte dell’associazione Astronomitaly. Rilevanti sono stati anche l’importante investimento nelle energie rinnovabili con tre centrali idroelettriche, la raccolta differenziata (nel comune raggiunge il 73% dei rifiuti prodotti), le attività agricole sostenibili (più del 50% sono biologiche) e la comunicazione con cui Ossana si differenzia dagli altri paesi nell’offerta turistica.

Questo piccolo borgo è riuscito

a coinvolgere gli abitanti nelle attività turistiche e ricreative.

Ne è un esempio il percorso dei presepi che vengono allestiti ogni anno durante il periodo natalizio dai cittadini di Ossana negli scorci più caratteristici del borgo, come le vecchie stalle, le finestre o le singolari cataste di legna. Il vero gioiello di Ossana è il Castello di San Michele, antico mastio di proprietà dal 1992 della Provincia di Trento che ne ha curato il restauro ed è ora aperto al pubblico.

RIGENERARE L’ECONOMIA Che cos’è l’economia circolare. Ne parliamo con Emanuele Bompan e Davide Modena di Fabrizio Brida

Esiste davvero un’economia in grado di autorigenerarsi? Un’economia capace di “piegare” la linea retta dell’attuale sistema economico – che preleva, trasforma, vende e butta – fino a trasformarla in una circonferenza? Esiste davvero un sistema per cui i prodotti vengono progettati per durare ed essere smontati facilmente, i rifiuti vengono valorizzati e trasformati in risorse con cui prolungare all’infinito il ciclo di vita dei beni?

Economia circolare. Ecco la risposta. Affermativa, naturalmente: un’economia pensata per potersi rigenerare da sola.

Ma perché oggi ci sarebbe la necessità di adottare un modello di questo tipo? È Emanuele Bompan, autore del libro “Che cos’è l’economia circolare”, a spiegare quali sono le motivazioni.

“Per 150 anni abbiamo avuto un tipo di economia ‘lineare’, basata su materie prime, produzione, consumo e dismissione, quindi rifiuti, con conseguenti emissioni inquinanti – racconta Bompan –. Oggi abbiamo un pianeta che va rigenerato e l’economia deve cercare di eliminare tutto ciò che è scarto, inteso nel suo senso più lato”.

Tre sono i principi che caratterizzano l’economia circolare. Il primo è la rigenerazione delle materie a fine vita, quindi riciclo ma anche riuso, reingegnerizzazione e reimpiego all’interno dello sviluppo industriale. Allo stesso tempo, però, abbiamo bisogno di tardare il più possibile il momento in cui ricicliamo, rigeneriamo o riutilizziamo qualcosa, perché questo richiede comunque energia e risorse,

14 Green e circolare: Fame il futuro di strade della nostra economia

“Il pianeta va rigenerato” ed è importante lavorare sull’estensione della vita dei prodotti. Prodotti che siano più facilmente riparabili, che durino di più: ecco il secondo principio.

Il terzo riguarda invece la condivisione del valore d’uso della materia: ci sono oggetti che giacciono inutilizzati per gran parte della loro vita. “Io faccio sempre l’esempio del mio trapano che uso al massimo per qualche minuto ogni anno e per il resto della sua vita giace lì, fermo in un cassetto – spiega Bompan –. Un oggetto che invece viene condiviso, penso al car sharing, o alla lavatrice di condominio, che può essere usato o noleggiato da più persone, aumenta il valore della materia di cui è composto”.

L’economia circolare è quindi un modo radicalmente diverso di concepire l’intero sistema economico industriale ed è fondamentale per andare a sanare i problemi generati dall’economia industriale capitalistica, indifferente alle conseguenze legate a cambiamenti climatici, difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, inquinamento e distruzione della biodiversità.

E nella nostra Provincia, esistono esempi di economia circolare? “Certamente sì – risponde Davide Modena di Trentino Sviluppo – come testimoniano le numerose aziende che stanno nascendo in questo settore. Ma anche l’attenzione che le aziende esistenti, pure di grandi dimensioni, stanno avendo verso il riciclo e il recupero di materiali e scarti di produzione nell’ottica di dare loro una nuova vita. Una parte significativa delle oltre 40 aziende insediate in Progetto Manifattura, l’incubatore della green economy di Trentino Sviluppo, lavora proprio in questo settore”.

15 “A Rovereto, che ricicla i tappi delle bottiglie di plastica per utilizzarli in uno speciale depuratore delle acque”

Green e circolare: il futuro della nostra economia

Diversi sono gli esempi nominati da Modena.

“Parliamo di Aquafil, che ad Arco ha messo a punto un filato realizzato dal recupero delle reti da pesca abbandonate nel mare, o di Salvadori, che a Rovereto, in Polo Meccatronica, costruisce macchinari per il recupero degli pneumatici esausti, per trasformarli in materia prima utilizzabile nelle pavimentazioni di parco giochi, campi da calcio sintetici, edilizia. O ancora di Ecosistemi, azienda insediata in Progetto Manifattura, a Rovereto, che ricicla i tappi delle bottiglie di plastica per utilizzarli in uno speciale depuratore delle acque”.

Ma ce ne sono altre, come “Nojolia, che recupera gli abiti usati dei bambini per produrre nuovi capi di abbigliamento pieni di colore e calore, Pietranet, con sede a Rovereto in Progetto Manifattura, che recupera gli scarti della lavorazione del porfido e delle pietre per realizzare pavimentazioni per ciclabili e camping, o Vegea, altra start-up della ‘scuderia’ di Progetto Manifattura, che ha brevettato una pelle vegetale prodotta a partire dalle vinacce”.

Qualche passo è stato fatto nell’ottica di un’economia “pulita”, che si rigenera, in un certo senso autosufficiente. Tanti ancora sono da fare. “Serve un vero piano nazionale integrato ed esteso dell’economia circolare – conclude Emanuele Bompan – e questo nel nostro Paese ancora manca. Se sapremo incarnare nella nostra visione questa filosofia economica, allora l’Italia potrà davvero dire la sua”.

E nella nostra Provincia, esistono esempi di economia circolare?

CHE COS’È L’ECONOMIA CIRCOLARE Secondo la definizione della Ellen MacArthur Foundation economia circolare «è un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera».

L’economia circolare è dunque un sistema economico pianifi cato per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi.

Il modello economico lineare ‘take-make-dispose’ si basa sull’accessibilità di grandi quantità di risorse ed energia ed è sempre meno adatto alla realtà in cui ci troviamo ad operare. Le iniziative a sostegno dell’efficienza – che lavorano per la riduzione delle risorse e dell’energia fossile consumata per unità di produzione – da sole possono ritardare la crisi del modello economico, ma non sono sufficienti a risolvere i problemi dati dalla natura finita degli stock.

Si pone quindi come necessaria la transizione dal modello lineare ad un modello circolare, che nella considerazione di tutte le fasi – dalla progettazione, alla produzione, al consumo, fino alla destinazione a fine vita – sappia cogliere ogni opportunità di limitare l’apporto di materia ed energia in ingresso e di minimizzare scarti e perdite, ponendo attenzione alla prevenzione delle esternalità ambientali negative e alla realizzazione di nuovo valore sociale e territoriale.

16 Green e circolare: Fame Pianeta il futuro di strade Asuc della nostra economia

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I PRINCIPI DI BASE DELL’ECONOMIA CIRCOLARE L’Economia Circolare, con riferimento alla definizione data dalla Ellen MacArthur Foundation, è un’economia progettata per autorigenerarsi, in cui i materiali di origine biologica sono destinati ad essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici devono essere progettati per essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera.

Si tratta di un ripensamento complessivo e radicale rispetto al modello produttivo classico, basato sull’iper sfruttamento delle risorse naturali e orientato all’unico obiettivo della massimizzazione dei profitti tramite la riduzione dei costi di produzione. Adottare un approccio circolare significa rivedere tutte le fasi della produzione

2.

MODULARITÀ E VERSATILITÀ Dare priorità alla modularità, versatilità e adattabilità del prodotto affinché il suo uso si possa adattare al cambiamento delle condizioni esterne.

1.

ECO PROGETTAZIONE Progettare i prodotti pensando fin da subito al loro impiego a fine vita, quindi con caratteristiche che ne permetteranno lo smontaggio o la ristrutturazione.

Green e circolare: E vissero il futuro insieme felici della nostra e contenti economia

3.

ENERGIE RINNOVABILI Affidarsi ad energie prodotte da fonti rinnovabili favorendo il rapido abbandono del modello energetico fondato sulle fonti fossili.

e prestare attenzione all’intera filiera coinvolta nel ciclo produttivo.

Questa attenzione passa per il rispetto di alcuni principi di base, che la Fondazione Ellen Mc Arthur ha individuato in 5 criteri fondamentali.

4.

APPROCCIO ECOSISTEMICO Pensare in maniera olistica, avendo attenzione all’intero sistema e considerando le relazioni causa-effetto tra le diverse componenti.

5.

RECUPERO DEI MATERIALI Favorire la sostituzione delle materie prime vergini con materie prime seconde provenienti da filiere di recupero che ne conservino le qualità.

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Green e circolare: Succede ilPianeta futuro nelle valli dellaAsuc nostra economia

I RAGAZZI RICARICANO RUMO Continuano con successo le iniziative ecosostenibili dei bambini della scuola primaria di Rumo. Stavolta, dopo aver affrontato i temi dell’acqua e dei rifiuti, è arrivata un’incursione sul tema dei cambiamenti climatici, spiegati dai ragazzi stessi nel corso di una serata nell’auditorium di Marcena. Sono stati i componenti dell’associazione cooperativa scolastica “Un sogno smarrito” a presentare i risultati delle loro ricerche su un tema di grandissima attualità, nel corso delle quali hanno visitato i luoghi spazzati dalla tempesta di fine ottobre, che ha sradicato numerosi alberi anche nel territorio di Rumo.

Ma c’è di più: i ragazzi hanno illustrato all’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Michela Noletti il perché hanno inteso donare proprio al Comune i 500 euro vinti dalla scuola nell’ambito di un concorso indetto dall’Euregio.

La richiesta dei ragazzi è stata precisa: impiegare i soldi del premio per installare una centralina di ricarica per le auto elettriche: un modo, hanno spiegato gli alunni, per dare un segnale concreto contro le emissioni di anidride carbonica. L’iimpegno è stato raccolto dalla sindaca e da un rappresentante di Trentino Energia: quindi, la centralina sarà collocata nel territorio di Rumo nei prossimi mesi. (almo)

Grazie al loro impegno arriverà una centralina di ricarica per le auto elettriche

VERSO UN NUOVO TURISMO… CON IL TRATTORE ELETTRICO Andrea Sicher. Presidente della Strada della Mela di Alberto Mosca

La recente assemblea dei soci ha portato all’elezione di un nuovo presidente: Andreas Sicher (nella foto), 34 anni, albergatore di Tavon di Predaia, che succede alla novennale presidenza di Brunella Odorizzi.

Un cambio che porta in eredità un momento positivo per l’associazione, in espansione per quantità e qualità delle attività. “La scelta dell’assemblea mi riempie di soddisfazione – spiega Sicher – sono riconoscente per il lavoro fatto in questi anni da persone valide attive in un progetto straordinario, che ha il merito di aver creato un rapporto stabile tra mondi tradizionalmente distanti come il turismo e l’agricoltura e nel contempo tra le nostre

due valli; un mondo che ho vissuto finora da semplice socio e per il quale voglio impegnarmi da subito: per espanderlo e per prima cosa, entrare ancora di più nel mondo turistico della Val di Sole, con il quale cercheremo un maggiore connessione”. Ovviamente a ciò si affiancano programmi a più lungo termine: “In Val di Non dobbiamo stringere ancora di più in un legame virtuoso tra turismo e agricoltura, promuovendo l’immagine di una valle unica e di un territorio in cui portare avanti un progetto di ecosostenibilità totale. Sotto questo profilo partiremo con il progetto “Meleto più…” ideato per promuovere, oltre alla mela, il territorio in cui essa nasce; un contesto di valle

in stretta connessione ci permetterà di promuovere l’intera dimensione territoriale e di far conoscere all’ospite il nostro mondo e tutte le sue particolarità in modo eco-friendly”.

Per Sicher la visione “green” della nuova economia è buona per l’intera valle del Noce: “In una visione generale, posso dire che nel settore terziario l’ospite è già pronto e quindi sta a noi soddisfare questa tendenza; nel settore primario la situazione è diversa più complessa, ma è indubbio che dobbiamo partire da una stretta relazione tra i due settori per definire strategie e progetti… faccio un esempio: quanti trattori elettrici ci sono oggi in valle? Nessuno? Eppure il futuro va in questa direzione…”

il nuovo comitato Strada della mela Oltre al nuovo presidente Andreas Sicher, l’assemblea dei soci ha riconfermato vicepresidente Gianluca Pangrazzi, mentre membri del comitato sono Mario Springhetti, Renzo Marchesi, Nicoletta Andreis, Giordano Malench, Michele Iachelini, Carla Dolzani e Roberta Baggia.

ECONOMIA CIRCOLARE: LA PIANA ROTALIANA

C’E’

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Green e circolare: il futuro della nostra economia

di Marika Mottes

In natura non esistono discariche: le sostanze fluiscono. I rifiuti prodotti da una specie diventano nutrimento per un’altra, in un sistema circolare. Come esseri umani invece abbiamo adottato un approccio lineare: prendiamo, produciamo, buttiamo.

Ogni volta che lo facciamo, intacchiamo le nostre stesse risorse, producendo anzi rifiuti tossici. È chiaro ormai ai più che tutto questo non potrà durare ancora a lungo in termini di sostenibilità. Ci stiamo infatti chiedendo in molti ormai, scienziati, studiosi e popolazione, se sia un obiettivo realizzabile il riuscire a cambiare il nostro modo di pensare e di vivere adottando un’economia di tipo circolare. Al tempo stesso questo desiderio di cambiamento appare sempre più anche una vera e propria necessità per la sopravvivenza del genere umano.

Alcuni esempi di cui si è sentito parlare molto recentemente sono l’opportunità di creare capitale dai rifiuti ripensando e riprogettando i prodotti stessi, i loro componenti e l’imballaggio con cui questi vengono commercializzati. Ci sono già aziende che hanno iniziato ad applicare questo modello di riciclo e rinnovo nella produzione; l’Economia Circolare però non è solamente un produttore che cambia un prodotto, ma l’insieme di tutte le aziende interconnesse e dell’economia che si uniscono per ripensare completamente il sistema operativo stesso, aprendosi a nuove prospettive con creatività ed innovazione.

In quest’ottica di rinnovamento il 20 settembre 2018 presso le Cantine Rotari di Mezzocorona si è tenuto il workshop Management e Imprese alla sfida dell’Economia Circolare: una delle tappe del road show che Confindustria ha dedicato l’anno scorso proprio al tema dell’Economia Circolare. Si è trattato comples-

sivamente di una serie di (18) workshop in tutta Italia, dedicati alle imprese, per informare, sensibilizzare e formare sui temi dell’Economia Circolare, sia in termini di opportunità e vantaggi, che per la condivisione di best practices. Il road show si è concluso lo scorso dicembre, ma il progetto sta procedendo con altre due fasi, quella del concorso dedicato alle imprese Best Performer dell’Economia Circolare, cui hanno aderito 160 imprese di tutta Italia, di cui è in corso in questi giorni la valutazione delle candidature e che terminerà il 16 maggio con la premiazione a Roma dei vincitori. È inoltre in corso la raccolta di una serie di Case History, che verranno a breve pubblicate nell’omonima sezione del sito di Confindustria.

Sempre in Piana Rotaliana, il 28 febbraio 2019 si è inaugurata anche la “Green Week – Festival della Green Economy” alla Fondazione Edmund Mach con la visita di 60 studenti provenienti da tutta italia

STORIE DI ECONOMIA CIRCOLARE Ecomoda, turismo responsabile e recupero di fibre tessili in chiave sostenibile: sono questi i settori in cui operano le realtà virtuose di economia circolare mappate in Trentino Alto Adige da Ecodom, il principale Consorzio italiano per il recupero dei RAEE e CDCA, Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali in Italia. Il progetto, partito nel 2018 con oltre 100 storie, ha dato vita all’Atlante Italiano di Economia Circolare www.economiacircolare.com , una piattaforma web georeferenziata, interattiva e in progressiva evoluzione partecipazione.

al campus di San Michele all’Adige nell’ambito del tour alle “Fabbriche della sostenibilità”. La Fondazione Edmund Mach ha inoltre proposto due eventi venerdì 1 marzo 2019 al Palazzo di Sociologia, Aula Kessler: “Pesticidi nel piatto?

La realtà tra scienza e fake news”(dibattito sulle più recenti ricerche sui prodotti fitosanitari e sugli impatti sulla salute, sugli strumenti a tutela dei consumatori, sulle peculiarità dell’agricoltura biologica e sulle alternative possibili) ed “Economia circolare: dal biogas al biometano”, al quale sono intervenuti Simona D’Angelosante, responsabile Gas Advocacy Snam, Silvia Silvestri, responsabile Unità Risorse ambientali energetiche e zootecniche FEM, Andrea Ventura, amministratore delegato BioENergia Fiemme e Bio Energia Trentino. Si è parlato in questa sede della filiera biogas-biometano promossa e sostenuta dall’entrata in vigore del Decreto interministeriale 2 marzo 2018 che abbina la gestione delle biomasse agricole, zootecniche e urbane - finalizzata al recupero delle risorse e alla riduzione delle emissioni di gas a effetto

“Sono ormai numerose le aziende che attuano modelli di business più sostenibili” – afferma Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom –“Invitiamo tutte le aziende trentine a candidarsi per entrare a far parte dell’Atlante Italiano di Economia Circolare così da condividere esperienze virtuose, creare connessioni e aumentare le potenziali sinergie.”

Sul sito troverete anche un bando di concorso a premi dedicato al racconto di storie virtuose di economia circolare in Italia. Il concorso è rivolto a giornalisti, videomaker, fotografi, scrittori, storyteller e, novità della seconda edizione, a fumettisti e illustratori che vogliano mettersi in gioco per raccontare attraverso video, fotografie, podcast, graphic novel e scritti una piccola grande storia di cambiamento nel mondo dell’economia del nostro Paese.

Finalità del concorso è quella di stimolare e promuovere, tra giornalisti, artisti e addetti del mondo dell’informazione e della cultura una rinnovata consapevolezza sulla sostenibilità ambientale, i nuovi modelli produttivi e i benefici per l’ambiente e la società che derivano da processi di transizione virtuosi. Attraverso il concorso le esperienze raccontate hanno l’opportunità di essere conosciute e di fare rete tra loro, innescando ulteriori processi di rafforzamento e visibilità per chi promuove buone pratiche in campo. L’iscrizione è gratuita. Sono ammesse a concorso opere inedite e originali audiovisive, reportage fotografici, podcast, fumetti e testi scritti. Per partecipare al concorso occorre seguire le istruzioni contenute nel Regolamento di Concorso e inviare i materiali nelle modalità previste non oltre il 30 giugno 2019. Info nella sezione dedicata sul sito economiacircolare.com

Manifesto del workshop che si terrà a Mezzocorona il 20 settembre.

23 serra - con la produzione di un biocombustibile.

Questi esempi di interesse e partecipazione attiva dimostrano quanto la Comunità Rotaliana Königsberg abbia a cuore l’emergente concetto di Economia Circolare, intesa come economia pensata per potersi rigenerare da sola, dove i flussi di materiali sono di due tipi: biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera.

Green e circolare: Succede ilPianeta futuro nelle valli dellaAsuc nostra economia

Si può affermare senza paura di sbagliare che tutta la regione Trentino Alto-Adige abbia impressa nel suo dna una concezione non solo di produrre, ma anche di vivere eco-sostenibile legata alla sua storia, alle abitudini ed alle tradizioni dei nostri predecessori. Forse si tratta soltanto di recuperare questa antica saggezza e trasportarla nel presente, applicandola agli studi ed ai mezzi più moderni ed avanguardisti in questo campo per riuscire a garantire alle prossime generazioni un futuro più equo e più sereno.

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VAL DI SOLE:

TURISMO RISORSA FONDAMENTALE Si è parlato di turismo e di tutte le questioni ad esso collegate – infrastrutture e collegamenti, marketing, ricettività e così via – a Malè nel corso dell’assemblea della sezione della val di Sole dell’Associazione Albergatori, a cui sono intervenuti il presidente Gianni Battaiola e il direttore Roberto Pallanch. Ma si sono toccate anche questioni significative per il futuro del Trentino turistico in senso più ampio, grazie alla presenza del presidente della Provincia autonoma di Trento e dell’assessore provinciale al turismo. A22, Valdastico, ferrovie ed autobus al centro dell’attenzione, dunque, senza trascurare però le questioni più “locali”, come i ritiri delle squadre di calcio, gli impianti a fune, i marchi e la promozione. L’assemblea ha anche salutato il presidente di sezione uscente Enzo Monari e ha eletto la nuova presidente Paola Graifenberg. Uno sguardo al Trentino davvero a 360° quello lanciato dal presidente della Provincia dal palco dell’assemblea dell’Associazione degli Albergatori della valle di Sole.

Partendo dalla A22, partita strategica, che ci si attende di chiudere a breve con il rinnovo della concessione ad una società in house che dovrà portare avanti gli investimenti per la terza corsia dinamica. C’è poi il rapporto con Verona, uno dei partner societari, che investe anche un’altra grande infrastruttura, l’aeroporto Catullo, con l’obiettivo che anche al terminal della città scaligera sia adeguatamente valorizzato il Trentino in termini di promozione e servizi.Sempre in tema infrastrutture, il presidente della Provincia ha confermato la realizzazione della Valdastico, che può avere interessanti ricadute anche sul fronte turistico, in particolare lungo l‘asse che collega il Trentino all’aeroporto di Venezia. Il Trentino inoltre è interessato ad incrementare gli investimenti nei collegamenti ferroviari e via autobus, a partire dal tunnel del Brennero. Si tratta ora di accelerare sul versante delle tratte di accesso, che riguardano più direttamene il territorio provinciale. In merito ad autobus e corriere la nuova Giunta riconosce l’importanza degli investimenti decisi nella legislatura precedente, e si impegna a proseguirli, dando risposta alle richieste specifiche avanzate dall’Associazione Albergatori, in merito ad esempio ad un aumento delle corse di mezzi pubblici che consentano il trasporto delle biciclette, considerato il trend crescente del cicloturismo.Sullo sfondo alcune grandi partite strategiche, in primis quella della semplificazione. Gli interventi principali riguardano la legge 6 e gli appalti (qui è atteso anche l’impatto del decreto nazionale, che il Trentino intende anticipare) e verranno esaminati assieme alle categorie interessate. Ed ancora: gli Stati generali della montagna. L’obiettivo prioritario è quello di far

rimanere i giovani sui territori. Quattro i macro-temi al centro degli incontri che la Giunta ha avviato nelle valli: governance, ossia rapporto fra Provincia, comuni e comunità; servizi sanitari e sociali; produttività, nella consapevolezza che fare impresa in montagna è più difficile che farlo a fondovalle; urbanistica, ambiente e territorio. Non ci sono soluzioni preconfezionate, ha detto il governatore, perché vanno concertate assieme ai tavoli, fino ad arrivare a Comano ad una sintesi finale.

Un tema “trasversale” a tutti gli altri è quello della famiglia e della natalità, visto che un territorio vive se ad abitarlo c’è una comunità che si perpetua. L’assessore provinciale al turismo ha ripreso diverse questioni di carattere più specificamente locale, confermando la massima attenzione della Giunta ai problemi del territorio. Si è parlato dunque di ritiri, quello del Napoli in primo luogo, confermato a Dimaro per tre anni, ma anche dell’idea della valle di Pejo di iniziare a sperimentare proposte rivolte ad un turismo diverso e a nuovi mercati, attenti all’ambiente e alla sostenibilità.

I dati invernali comunque sono eccellenti sotto il profilo economico e confermano l’attrattività dei comparti sciistici. In tema di Apt la materia è governata da una legge del 1988 ma il cambiamento non verrà calato dall’alto bensì condiviso con gli attori del comparto turistico. Su certi mercati Trentino Marketing si può muovere assieme ad Enit per generare attraverso le sinergie una maggiore capacità di attrazione. In materia di seconde case e tassazione, prima dell’estate emergerà una prima proposta di lavoro mentre per quanto riguarda l’agriturismo è stato ricordato il lavoro che l’assessore all’agricoltura sta portando avanti in collaborazione con il collega che si occupa di turismo per l’elaborazione di alcune modifiche migliorative dell’impianto normativo che regola la materia. Previsti infine maggiori investimenti sui marchi e le sinergie territoriali, per far sì che anche gli albergatori utilizzino sempre di più i prodotti trentini.

FARE COMUNITÀ

Inaugurata a Samoclevo la nuova comunità alloggio

L’inaugurazione della Comunità alloggio per disabili rappresenta un momento di coronamento di un percorso di diversi Enti che l’hanno pensato, pianificato e realizzato.

Lo ha detto l’assessora Luciana Pedergnana, in occasione dell’inaugurazione, aggiungendo un ringraziamento “In primis al Comune di Caldes, la PAT, sia l’amministrazione precedente che quella attuale, il Patrimonio del Trentino ed infine la Comunità della Valle di Sole che ho l’onore come Assessore alle politiche sociali di rappresentare”.

La struttura si concretizza da ambienti spaziosi, luminosi e funzionali al vivere delle persone con disabilità, in parte destinata a centro socio educativo semiresidenziale che partirà subito, sia, non appena possibile (e quando le risorse lo permetteranno), come comunità alloggio per quelle persone, che con il passare del tempo non potranno più avere il sostegno dei genitori quello che la legge definisce “il dopo di noi”.

Questa casa - ha proseguito Pedergnana - “rappresenta un luogo dove si vive e si sente la sensibilità di una Comunità. Da anni la Valle di Sole ha investito nel sociale con la convinzione che l’assistenza a chi si trova in difficoltà è un grande atto di civiltà e soprattutto di umanità. Sappiamo quanto sia difficile per una famiglia sostenere un peso così grande come la disabilità di un figlio. Questo lo dico non solo per quello vedo e provo come assessore alle politiche sociali, stando a contatto con queste famiglie, ma anche avendo passato la mia infanzia e la mia adolescenza con all’interno della mia famiglia uno zio disabile, unico fratello di mia mamma. Fare il bene dei più fragili è un valore enorme, sostenere queste famiglie aiuta a diminuire la sensazione di impotenza nel far fronte alle difficoltà che incontra un figlio disabile”. L’avvio di questa nuova struttura permette alla Comunità di Valle di ampliare servizi a favore degli

anziani e dei giovani; ovvero nell’ex centro socio educativo per disabili di Terzolas, appena possibile, un centro servizi per anziani con l’obiettivo di mantenere più a lungo l’autosufficienza e allontanare nel tempo l’inserimento in struttura, mentre a Piazzola di Rabbi un nuovo centro aggregativo per giovani al fine di aiutarli a seguire uno stile di vita sano, azioni queste auspicate nel piano sociale di Comunità 2018 - 2020. Infine Pedergnana ha ringraziato “il Presidente, il Vice Presidente, i componenti del Consiglio di Comunità e tutto il personale del servizio sociale, in particolar modo i responsabili Paolo Facchinelli, Cristina Rizzi e Giuseppe Sartori. A Marco Altamore di Patrimonio del Trentino che ci ha supportato in maniera convinta nella realizzazione della struttura, unitamente alle imprese, alla direzione lavori e a quanti a vario titolo si sono prodigati al buon esito dell’opera. Grazie ai volontari dei NU.VOL.A, alla Cassa Rurale Val di Sole, a Guido Ghirardini, all’epoca Sindaco di Caldes, che alla chiusura della scuola dell’infanzia, ha pensato di destinare questa struttura a servizio dei disabili e all’Amministrazione comunale di Terzolas che già nel lontano 1995 ha accolto con gioia questo progetto e all’attuale amministrazione guidata dal sindaco Enrico Manini che già ha messo a disposizione della Comunità l’immobile per servizi sociali a favore degli anziani. Infine ma non da ultimo un caloroso grazie lo devo a Mauro Pancheri che per supportarmi in questo lavoro mi ha donato il suo prezioso tempo libero.

Concludo con una frase commovente tratta dal suo libro “dedica” che così recita: Quando si è colpiti dal dolore per un bimbo malato tutto cambia; il mondo fuori ha tutt’altri interessi, non cammina più con noi. Gli amici non vogliono assaporare questo dolore. Eppure inaspettatamente qualcuno arriva a salutare Leonardo. È un soffio di gioia che entra in casa.”

PERSONE, PROFESSIONISTI E TECNOLOGIE PER IL TUO SORRISO… Il centro Odontoiatrico e Ortodontico ZAD nasce dall’idea della dott.ssa Alba Zanini che, insieme all’esperienza del padre Domenico, ha deciso di rinnovare lo storico e conosciuto “studio dentistico di famiglia” creando una struttura odontoiatrica polispecialistica in grado di offrire i migliori servizi a tutti i suoi pazienti.

L’esperienza maturata in oltre 40 anni di attività si unisce oggi alla tecnologia, alla professionalità e alla passione del giovane team coordinato dalla dott.ssa Alba Zanini, che è in grado di proporre le migliori soluzioni terapeutiche grazie a sistemi innovativi e di ultima generazione.

Uno dei pilastri dello studio è da sempre l’Ortodonzia, branca dell’odontoiatria che si occupa di migliorare e ristabilire una corretta funzione masticatoria. Attraverso l’utilizzo dei più moderni dispositivi ortodontici si migliorano fonetica, deglutizione ed estetica, creando un armonico rapporto tra le arcate dentarie. La dott.ssa Alba segue con professionalità ed attenzione tutti i pazienti ortodontici grazie a comprovati protocolli clinici che permettono un’accurata analisi

del caso, una corretta prosecuzione della terapia e ottimi risultati sia estetici sia funzionali.

Il sorriso, slogan, dello studio, è costantemente monitorato e migliorato anche dal lavoro delle igieniste dentali che, presenti tutti i giorni della settimana, offrono consigli su prevenzione, educazione alimentare e igiene orale sia nell’adulto che nei bambini.

Il centro Odontoiatrico Zad si dedica con professionalità e passione anche a terapie conservative e di restauro degli elementi dentali. Gli specialisti presenti grazie anche a strumenti come scanner intraorale e tecnologie all’avanguardia sono garanzia di risultati efficaci e duraturi.

La presenza dei chirurghi orale e maxillo-facciale offre ai pazienti sicurezza nella gestione di terapie complesse come riabilitazioni implantari, disinclusioni ed estrazioni (germectomie e/o estrazioni dei denti del giudizio).

L’armonia tra segreteria, personale e clinici dello studio, sono solo alcuni degli ingredienti vincenti dello studio Zad. La dott.ssa Alba Zanini e il suo Team Ti aspettano in via Androna Madonnina 18 a TUENNO – VILLE D’ANAUNIA (TN).

…IN CONTINUO E COSTANTE AGGIORNAMENTO

TORNA PREDAIR

Dopo il successo della prima edizione battezzata nel 2018, fervono i preparativi per il secondo appuntamento con Predair, l’Outdoor Festival di Predaia, in programma dal 7 al 9 giugno 2019.

In questo contesto, importante è l’appuntamento con la quarta edizione del Predaia Social Walk, fissato per l’8 giugno a partire dalle 14: un momento per camminare insieme, stare all’aria aperta e fare del bene, un momento per tutti, bambini

Per saperne di più predaiasocialwalk.wordpress.com

28 Succede nelle valli

e famiglie. Lo scopo è lo stesso di sempre: non gareggiare, ma stare in compagnia accomunati da uno scopo comune, che quest’anno si concretizzerà nella realizzazione di un “gioco inclusivo” da collocare all’interno di un parco giochi nel comune di Predaia.

Ma non solo: novità del 2019 sarà la possibilità, per grandi e piccoli, di

avvicinarsi a due degli sport più adatti ad una serena attività outdoor, ovvero il Nordic Walking e l’Orienteering.

IL FAI A CLES Ha riscosso un ottimo successo di pubblico la Giornata FAI di primavera a Cles dello scorso 24 marzo: una prima assoluta per il Gruppo della Val di Sole, che nell’occasione è diventato Val di Sole e Val di Non. E in tanti hanno voluto andare alla scoperta dello storico rione di Spinazéda, tra palazzi, il convento di Sant’Antonio dei Frati Francescani, l’ex Albergo Savoia (Casa Ruatti) fino al maestoso noce di Via de Gasperi, eletto nel 2016 “Albero d’Italia”. E ancora l’ex Palazzo di Giustizia, il Palazzo Assessorile e il palazzo della famiglia Dal Lago, quest’ultimo visitabile su prenotazione e riservato in esclusiva agli aderenti al FAI.

Nella chiesa di San Vigilio di Pez con la guida del sindaco Mucchi.

NOMINATA LA COMMISSIONE PROVINCIALE PER L’URBANISTICA E IL PAESAGGIO Come previsto dalla legge provinciale per il governo del territorio, la Giunta ha nominato la Commissione provinciale per l’urbanistica e il paesaggio (CUP) e la relativa sottocommissione per la valutazione dei piani territoriali di comunità. L’organismo avrà il compito di esprimere pareri in materia di urbanistica e per il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche, in particolare connesse con gli interventi ricadenti nelle aree agricole di pregio. Per i compiti che le sono assegnati è composta da esperti in materia di pianificazione e paesaggio ed in materie giuridiche, socio-economiche e ambientali.

Questa la composizione: - L’assessore provinciale competente in materia di pianificazione territoriale e paesaggio con funzione di presidente:

- il dirigente generale competente in materia di pianificazione territoriale e paesaggio con funzione di vicepresidente; - prof. Enrico Zaninotto, dott.

Michele Lanzinger, esperti nel settore dello sviluppo socioeconomico e della sostenibilità ambientale; - arch. Mauro Marinelli, ing.

Lorenza Piffer, arch. Susanna Serafini, esperti nel settore della pianificazione del territorio e del paesaggio, scelti tra professionisti competenti in materia di pianificazione, paesaggio e architettura iscritti ai rispettivi albi: - dott.ssa Lucia Bobbio, esperta in materia giuridica; - dott.ssa Laura Marinelli, in rappresentanza del Consiglio delle autonomie locali. Dalla Commissione scaturisce anche,

come previsto dalla normativa, la sottocommissione per la valutazione dei piani territoriali di comunità, nella quale sono presenti: - l’assessore provinciale competente in materia di pianificazione territoriale e paesaggio, con funzione di presidente; - il dirigente generale competente in materia di pianificazione territoriale e paesaggio, con funzione di vicepresidente, in caso di assenza o impedimento può delegare a rappresentarlo il dirigente del servizio competente in materia; - arch. Mauro Marinelli, ing. Lorenza Piffer, arch. Susanna Serafini.

La sottocommissione è quindi integrata dal dirigente del Servizio urbanistica e tutela del paesaggio e dal direttore dell’Ufficio per la pianificazione urbanistica.

UN ROTIAN PIÙ SICURO DIMARO: PRESENTATI TUTTI GLI INTERVENTI

Un incontro non per mostrare solo planimetrie, illustrare sezioni e profili del progetto, ma anche per ricostruire le drammatiche fasi del disastro. Nei giorni del 27 e 28 ottobre scorsi, quelli che precedono la terribile esondazione del Rotian, costata una giovane vittima e danni ingentissimi per la comunità di Dimaro, l’intensità delle piogge è stata tale da non essere mai stata registrata in precedenza, raggiungendo una media matematica che non si riscontrava da 150 anni. Con il passare delle ore il contenuto d’acqua nei terreni ha raggiunto in breve tempo la saturazione e lo scroscio continuo della pioggia, associato a fortissimi venti, ha innescato una colata di detriti alimentata dalla morena glaciale laterale al corso del fiume, dove sono immersi grossi blocchi di

Fame Succede di strade nelle valli

roccia sostenuti da sabbie e ghiaie. Le briglie degli anni ‘70 hanno ceduto alle spinte e agli urti, liberando grandi quantità di materiale e anche il più recente sistema di controllo delle colate è riuscito a contrastare il fenomeno solo parzialmente.

A seguire questi eventi calamitosi, i primi interventi di sgombro e messa in sicurezza, fino alla progettazione di più consistenti lavori che interessano il conoide del Rotian. L’intervento della parte alta, come è stato illustrato, comprende le demolizioni e

l’avvallamento di briglie residue, il deprezzamento dei massi presenti nell’alveo e sui versanti, il taglio della vegetazione instabile. Nella parte media verranno invece costruiti nuovi contrafforti per il rallentamento e l’arresto dei blocchi rocciosi e un secondo sistema, oltre all’esistente, di laminazione del trasporto solido.

Nella parte bassa, che riguarda più direttamente l’abitato di Dimaro, si intende ricostruire e adeguare il canale deviatore, dimensionandolo dal punto di vista idraulico.

RUMES: TRA STORIA, ARTE E MINIERE

L’intervento di Sergio Vegher

Un’occasione per presentare una straordinaria ricchezza storica, artistica, naturale. L’iniziativa

dell’associazione Rumes e del suo presidente, Sergio Vegher, ha portato nella sede municipa-

le, oltre ad un nutrito gruppo di residenti, amici e autorità, l’assessore provinciale alla cultura Mirko Bisesti e quello agli enti locali, Mattia Gottardi. Insieme per scoprire un tessuto culturale vivace, che cerca valorizzazione sia per chi Rumo lo vive tutto l’anno, sia per i turisti. La presentazione ha riguardato la storia della valle, la presenza di edifici di pregio, ma soprattutto la presenza di miniere e affioramenti, di situazioni geologiche che in qualche caso da tempo hanno portato in valle studiosi da università e istituti di ricerca da tutto il mondo. Un modo per tenere viva l’attenzione su una realtà dalle grandi potenzialità, culturali e turistiche.

150 ANNI FA, LA TAVOLA CLESIANA Era il 29 aprile 1869 quando ai Campi Neri di Cles veniva ritrovato l’editto con cui l’imperatore Claudio concedeva agli Anauni, ai Tulliassi e ai Sinduni la cittadinanza romana. E se sui primi non vi sono dubbi di collocazione geografica, sugli altri non vi sono certezze, pur essendo forse ascrivibili alla vicina Val di Sole. Fatto sta che, in termini odierni, potremmo definire la ratio dell’editto una “sanatoria”: da tempo molti esponenti di tale origine ricoprivano importanti cariche pubbliche a Roma o nell’esercito e quindi sarebbe stato ingiusto e dannoso, pregiudizievole per lo “splendido municipio” di Trento, cui questi popoli appartenevano, non confermarli in questo status ormai acquisito.

Per l’occasione l’amministrazione comunale di Cles ha organizzato un pomeriggio di studio, in collaborazione con la Pro Cultura Centro Studi Nonesi ed il Circolo Filatelico e Numismatico Clesiano; quest’ultimo, in collaborazione con Poste Italiane, ha proposto per l’occasione uno speciale annullo postale.

Nel corso del pomeriggio, condotto da Andrea Graiff, e dopo i saluti istituzionali del sindaco Ruggero Mucchi, dell’assessore alla cultura Vito Apuzzo e dell’assessore della Comunità di Valle, Fabrizio Borzaga, sono intervenute Lorenza Endrizzi (Soprintendenza provinciale), sul valore storico ed archeologico del ritrovamento di 150 anni fa, oltre che dei siti archeologici delle valli del Noce; quindi Annamaria Azzolini (Castello del Buonconsiglio) sull’importanza storica, politica e sociale del ritrovamento della Tavola Clesiana e la sua successiva vendita al Comune di Trento e quindi della sua collocazione al Buonconsiglio. Quindi la presidente della

38 Succede nelle valli

Pro Cultura Centro Studi Nonesi, Giulia Stringari, ha presentato il volume ‘Il diritto romano nella Tavola Clesiana’, di Martina D’Agostino. Infine la dirigente dell’Istituto Comprensivo Teresa Periti è intervenuta sullo stato del luogo oggi, che ospita numerose realtà: la scuola, ma anche l’APSP Santa Maria, rappresentata dalla presidente Laura Flor. Per questo, particolarmente significativa è stata la presenza dei bambini componenti il consiglio comunale dei ragazzi. Un’avventura di ricerca che peraltro non è finita: a breve inizieranno gli scavi per la costruzione della nuova mensa e della nuova palestra delle scuole, occasione per altre scoperte archeologiche sulla Cles antica.

AL VIA LA “STAGIONE DEI CASTELLI” IN VAL DI NON di Marina Patil In Val di Non da aprile a novembre è possibile entrare in via esclusiva in un patrimonio di castelli e palazzi privati solitamente chiusi al pubblico. Dal 13 aprile sono di nuovo visitabili con guida Castel Valer, più di mille anni di storia e arte racchiusi in uno dei manieri meglio conservati delle Alpi, e il vicino Castel Nanno, il secondo gioiello del Comune di Ville d’Anaunia che ha aperto i battenti per la prima volta l’anno scorso. Il 2019 non sarà da meno in quanto a novità.

A partire dall’8 giugno i visitatori saranno accompagnati in un racconto lungo più di 600 anni visitando prima il misterioso Palazzo Nero e poi l’altrettanto enigmatico Castel Coredo.

Valle della Mela, Valle dei Canyon e da oggi anche Valle dei Castelli. Questa è la Val di Non, destinazione che sta sempre di più diventando culla del patrimonio culturale trentino restituito all’ospite sotto forma di interessanti visite guidate. Tutto ciò grazie all’Azienda per il Turismo Val di Non e alle famiglie proprietarie dei beni che da qualche tempo sono impegnate nell’iniziativa di valorizzazione in chiave turistica di manieri privati del territorio anaune solitamente chiusi al pubblico.

Dopo l’esperienza positiva di Castel Valer e Castel Nanno, perle aperte al pubblico rispettivamente nel 2017 e 2018 grazie alla fruttuosa collaborazione con le famiglie proprietarie, quest’anno sarà il Comune di Predaia ad essere interessato dall’ambizioso progetto culturale con la riscoperta di uno dei suoi borghi più antichi: Coredo che svelerà al pubblico la sua pluri-secolare vicenda storica esibendo al pubblico due siti mai aperti prima: Castel Coredo e l’enigmatico Palazzo Nero.

Fino al 30 giugno Castel Valer e Castel Nanno saranno visitabili al sabato e alla domenica (solo con visite guidate e ad orari stabiliti), mentre dal 1° luglio l’apertura sarà giornaliera fino al 7 settembre (e nei week-end successivi fino al 3 novembre). La visita guidata dura 60 minuti e per poter accedere al castello è necessario acquistare il proprio biglietto presso la biglietteria organizzata nello splendido Palazzo C. A. Pilati nella piazza centrale del paese di Tassullo. Il castello dista dalla biglietteria 15 minuti a piedi tra i meleti della Val di Non. Ogni domenica inoltre la visita delle ore 11.30 sarà dedicata alle famiglie. Il percorso, consigliato per bambini dai 4 ai 12 anni, è il medesimo di quello dedicato al pubblico adulto cosicchè anche gli accompagnatori (genitori, nonni oppure zii) potranno visitare tutti gli spazi del castello e capirne la storia raccontata dalle guide con un linguaggio più semplificato e interattivo. La visita

sarà articolata come una vera e propria caccia all’indizio. Cartina alla mano, i piccoli ospiti dovranno cercare i particolari raccontati, attraverso indizi storici, dalla guida che, alla fine, li incoronerà e li investirà di uno degli stemmi delle varie famiglie nobiliari rappresentati nel celebre salone degli stemmi del castello (tariffa agevolata per i nucleo familiare).

Dall’8 giugno poi arriva la grande novità 2019: le aperture straordinarie di Castel Coredo e Palazzo Nero con due visite guidate al giorno in compagnia di personale esperto. Un affascinante percorso di scoperta di uno dei borghi più antichi della Val di Non, scrigno di arte e storia come i processi alle streghe avvenuti tra il 1613 e il 1614 proprio a Palazzo Nero nei pressi del quale si svolsero le esecuzioni. La biglietteria per entrambi i siti storici sarà ubicata presso l’ufficio Apt di Coredo tel. 0463-536499 info. coredo@visitvaldinon.it.

Per informazioni dettagliate sul calendario e prenotazioni di tutti i 4 castelli: www.castellivaldinon.it APT Val di Non: info@visitvaldinon.it - tel. 0463 830133

A PROFESSIONAL

DAY

ALL’UPT DI CLES UNA GIORNATA SPECIALE Grande partecipazione da parte di tutti gli studenti di UPT, Scuola delle Professioni per il Terziario, al Professional Day, giornata dedicata all’eleganza ed alla professionalità.

Mercoledì 17 marzo la consulta degli studenti ha invitato tutta la comunità scolastica a recarsi a scuola come fosse il primo

giorno di lavoro.

Eleganza, atteggiamenti corretti, professionalità: questi gli ingredienti della manifestazione. Una giuria di docenti ed esperti esterni ha valutato, attraverso osservazione in contesto lavorativo nell’azienda e nel negozio simulati, le

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Succede nelle valli

Nella foto, al centro Lenuta Timis, ai lati Giada Donati e Rados Pavlovic con il direttore Walter Iori.

competenze trasversali oltre che professionali. Gentilezza, capacità di relazionarsi con colleghi e clienti, postura, soluzione di problemi. Non è stato facile stabilire il podio, data la notevole partecipazione e l’elevata professionalità dei partecipanti.

Al primo posto si è piazzata Lenuta Timis nei panni di commessa seguita da Giada Donati, quale segretaria d’azienda. Terzo classificato Rados Pavlovic, futuro impiegato. Durante la giornata gli studenti hanno partecipato ad una lezione sui comportamenti

professionali tenuta dal prof.

Tommaso Biasion che ha esortato i ragazzi ad essere sempre gentili e sorridenti sia in contesto lavorativo che nella vita. “L’iniziativa voluta ed organizzata dagli studenti – commenta Walter Iori, direttore della Scuola professionale – è servita per riflettere tra pari sull’importanza di sapersi presentare correttamente in ambito lavorativo. Si respirava eleganza e correttezza, un bel segnale da parte dei ragazzi che spesso sottovalutano i suggerimenti degli adulti per quanto riguarda le competenze trasversali”.

GLI ALPIN DI MALÉ È lunga ormai 90 anni la storia del Gruppo Alpini di Malè, il più vecchio e longevo della Val di Sole, che, dopo aver tagliato ufficialmente questo glorioso traguardo nello scorso mese di maggio, si appresta ora a festeggiarlo degnamente in un lungo weekend di eventi che va dal 21 al 23 giugno. Per l’occasione Malè celebrerà non solamente il 90esimo compleanno dei suoi alpini, ma ospiterà anche il 45esimo raduno mandamentale di tutti i gruppi alpini delle valli di Sole, Pejo e Rabbi.

A fare il punto della situazione sull’evento, che si svolgerà in concomitanza della tradizionale sagra di San Luigi, è il capogruppo Stefano Andreis, figlio d’arte visto che il padre Renzo, ora presidente onorario, ha guidato le penne nere maletane per diversi anni. “L’aver raggiunto un simile traguardo è fonte d’orgoglio per l’intero Gruppo Alpini di Malè e anche per tutto il paese.

Il gruppo, che al momento conta 88 alpini e 20 amici, è da sempre ben radicato all’interno della vita paesana e per questo, in collaborazione con gli e altra associazioni del comune, si è deciso di organizzare questo momento di festa in concomitanza con la sagra. Nello specifico venerdì 21 giugno si inaugurerà in serata una mostra dedicata ai 90 anni del gruppo che verrà ospitata negli avvolti di casa Buffato. Sabato 22 sarà invece dedicata alle varie iniziative della sagra, mentre domenica 23, in mattinata, si terrà la sfilata per le vie del paese e la Santa Messa nella piazza della vecchia stazione.

A pranzo rancio alpino in piazza, mentre, alle ore 15, concerto del coro Brigata Alpina Tridentina. Speriamo che questa manifestazione possa costituire un momento di festa e di ritrovo per tutto il paese.”

NI FANNO 90 Gli Alpini di MalĂŠ nel 1929 e nel 2019

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di Sergio Zanella

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ANAUNIAFIL DA RECORD

Grande successo per la giornata di scambio organizzata dal Circolo Filatelico-Numismatico Clesiano a metà marzo negli spazi dell’oratorio.

Un’affluenza notevolissima per tutta la mattina

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ha riempito la sala in cui hanno trovato spazio espositori provenienti da tutta la regione.

L’appuntamento ha offerto anche un momento di approfondimento culturale con la presentazione del libro “Memorie di un nummomane ovvero tramonto di un collezionista di monete antiche” da parte dell’autore Damiano Cappellari. Grande soddisfazione per il circolo guidato dal presidente Ferruccio Mascotti che anche quest’anno ha saputo realizzare un evento di spessore, capace di accontentare i gusti più diversi e accogliere i partecipanti nel migliore dei modi.

MARZO PIÙ CALDO E MENO PIOVOSO DELLA MEDIA In particolare si sono registrati solo tre giorni di pioggia - con una precipitazione maggiore di un millimetro - rispetto ai sei medi. La quasi totalità delle precipitazioni del mese è caduta il giorno 7 quando un umido flusso sudoccidentale ha interessato l’arco alpino determinando precipitazioni

abbondanti. In seguito hanno prevalso correnti settentrionali con episodi di föhn anche forte.

Anche nella seconda metà del mese, nelle notti serene, si è formata una marcata inversione termica, specie nelle zone pianeggianti e poco ventilate, con locali deboli gelate da irraggiamento.

Il mese di MARZO di quest’anno, contrariamente da quello dello scorso anno, è stato PIÙ CALDO E MENO PIOVOSO della media. Ce lo dice l’analisi meteorologica mensile di METEOTRENTINO.

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A CLES CON L’AGOPUNTURA A Cles arriva un servizio permanente di agopuntura per pazienti oncologici. Dopo il successo di Trento, la Delegazione Valli di Non e di Sole della Lilt, Lega italiana per la lotta conto i tumori, ha deciso di avviare anche a Cles il servizio. Il percorso di terapia con l’agopuntura, che si terrà nella sede dell’associazione in via Lorenzoni 27, avrà la durata di minimo quattro/ cinque sedute una volta in settimana e si orienta al trattamento di sintomi quali stanchezza cronica, dolori muscolari e articolari, disturbi d’ansia, insonnia, sindrome climaterica (vampate), nausea e secchezza orale. L’agopuntura è parte integrante della medicina tradizionale cinese, che da sempre si orienta alla cura dei problemi che hanno portato allo sviluppo della malattia e tratta il paziente nel suo insieme «mente-corpo», cercando di riportarlo in armonia con sé stesso e l’ambiente. L’agopuntura viene da un passato molto lontano: si dice nata nella preistoria, diffusa in tutto il mondo prima della scrittura, giunge fino a noi tramandata da antichi testi cinesi. In Europa viene portata dai Gesuiti missionari in Cina.

Negli ultimi decenni sono aumentati gli studi clinici sull’agopuntura in oncologia, legati prevalentemente al trattamento di sintomi causati dalla malattia e dalle terapie. In un momento di riscoperta della cosiddetta medicina complementare, l’agopuntura affianca sempre più la medicina convenzionale sia con funzioni di supporto nel migliorare la qualità della vita, come nel caso dei tumori, sia di vera e propria terapia in casi particolari come emicranie o cefalee, senza rilevanti effetti collaterali. La Lilt Lega Italiana per la Lotta contro i tumori - sezione provinciale Trento onlus è un’associazione di volontariato nata nel 1958 che, con numerosi volontari formati, opera in campo oncologico per costruire una rete efficace di informazione e di servizi rivolti agli ammalati, ai familiari e a tutta la comunità. Al centro c’è la persona: questo il cardine delle attività, condotte con valori di trasparenza, scientificità e volontariato. Prevenzione primaria, diagnosi precoce, riabilitazione psicologica e fisioterapica, assistenza, sostegno alla ricerca: questi gli ambiti di impegno dell’associazione.

Per informazioni: tel. 0463.625223, delegazionecles@lilttrento.it

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SCUOLE PROFESSIONALI IN FIERA Decima edizione per la tradizionale iniziativa di orientamento organizzata dai CFP Enaip Cles, Enaip Ossana e UPT Cles destinata agli studenti delle seconde medie di tutti gli Istituti Comprensivi delle Valli del Noce e della Piana Rotaliana.

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La fiera delle scuole professionali arrivata alla 10^ edizione, e svoltasi dal 8 al 13 maggio, ha offerto degli spunti interessanti ed ha permesso di valorizzare il lavoro svolto dagli allievi delle scuole professionali secondo un principio nuovo che ben si addice a questa iniziativa “Dai ragazzi per i ragazzi nell’ottica di valorizzare il talento di ognuno”.

Gli oltre 700 allievi in visita hanno avuto la possibilità di verificare e toccare con mano ciò che i ragazzi fanno veramente in queste scuole. La filosofia che ha permesso di organizzare con successo questa iniziativa rientra nelle metodologie didattiche più moderne, quelle dell’imparare facendo dove gli obiettivi di apprendimento si configurano sotto forma di “sapere come fare”, piuttosto che di “conoscere che”. Un’occasione utile a capire come, lavorando a fianco di questi ragazzi è possibile apprezzare qualità e concretezza che fanno emergere potenzialità e attitudini non solo evidenti ma anche nascoste e che in altri contesti scolastici, seppur tecnico-scientifici ma molto teorici, sarebbero rimaste inespresse.

Vale la pena rimarcare ancora una volta il concetto che se molte famiglie riuscissero a superare quel pregiudizio che vede “le scuole professionali” adatte solo a coloro che non sono portati per lo studio, si riuscirebbe a dare a molti più studenti un’importante opportunità di crescita e di riconoscimento nella società: “l’artigiano di successo”, “l’imprenditore da tutti stimato”, “la commessa di fiducia” e “il cuoco di fama”. Nonostante il momento molto delicato in ambito lavorativo, fortunatamente i settori dell’artigianato, dell’alberghiero e del commercio sono quelli che, al termine degli studi, offrono ancora posti di lavoro. L’occupazione degli allievi della formazione professionale è ancora buona e le percentuali di chi entra nel mondo entro sei mesi dall’uscita dalla scuola si attestano su livelli interessanti, con percentuali superiori al 85% del totale degli allievi qualificati o diplomati.

Un percorso professionale strutturato a piccoli passi (3+1+1). Ai tre anni di qualifica, in tutti i tre

centri, è presente l’ambito quarto anno di Tecnico al termine del quale è possibile frequentare un corso annuale “quinto anno” per il conseguimento della maturità professionale, per poi proseguire con i percorsi Universitari o di Alta Formazione.

Un percorso completo che offre a diversi livelli opportunità estremamente importanti per la crescita professionale dei giovani, per garantire all’economia del territorio risorse adeguate e capaci di approntare le sfide del mercato del lavoro sempre più innovativo e dinamico.

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TAIO IERI Una nuova associazione culturale per Taio: è stata presentata in occasione della sagra di San Vittore (organizzata da Gruppo Sorgente Roza, Gruppo Giovani e Oratorio Casa don Bosco) dal presidente Armando Larcher, che davanti ad un foltissimo pubblico ne ha illustrato gli scopi: “Taio Ieri” diventerà lo strumento che valorizzerà la storia, la cultura e i luoghi più interessanti del paese, a partire dalla sorgente Roza, passando per le macchine ad acque per arrivare alla storia manifattura dei manici da frusta. Un progetto che porterà alla realizzazione di una mostra permanente e di un percorso didattico nella “Valle dei Mulini” a valle del paese.

“Taio Ieri – ha detto l’assessora Elisa Chini - nasce per riprendere la memoria, consolidare e valorizzare la storia economica e sociale della comunità di Taio. La Sorgente Roza e l’importanza dell’acqua, gli antichi mulini e la tradizione dell’industria dei manici da frusta come elementi fondanti di una storia florida e centenaria. Un percorso di ricerca storica e consolidamento della memoria, con l’obiettivo di riportare alla luce e far conoscere le origini di una comunità e le sue tradizioni, di trasmettere alle generazioni future con l’ambizione di costruire un percorso didattico permanente di valorizzazione storica e territoriale”.

Armando Larcher ed Elisa Chini

Presentata la nuova associazione in occasione della Sagra di San Vittore

REVÒ IN CORSA PER L’EUROPA C’è anche il restauro della chiesa di Santo Stefano di Revò tra i sette progetti europei finalisti di “176 volte Europa”, con Borgo Chiese, Carisolo, Cavedine, Levico Terme, Luserna e San Michele all’Adige. Sette progetti finanziati dall’Unione europea che hanno superato

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Il restauro della chiesa di Santo Stefano tra i 7 progetti finalisti le tre fasi eliminatorie di “176 volte Europa”, tutto è iniziato nell’ottobre scorso, con 176 progetti finanziati dall’Unione europea nel corso degli anni – uno per ciascuno dei 176 Comuni trentini - messi in gara tra loro online da Europe Direct Trentino, per aumentare tra i cittadini la consapevolezza di quanto sia concretamente presente l’Europa nei nostri territori. I 60 progetti più votati hanno così partecipato alla seconda fase, tra gennaio e febbraio, per essere ridotti a 21, sempre tramite il voto online, e diventare sette con il terzo turno che si è concluso a fine aprile. Il voto dei cittadini ha voluto che ad essere rappresentati nella finale siano sette progetti dislocati in zone diverse del Trentino e ha decretato come finaliste iniziative realizzate in periodi diversi e grazie a vari programmi europei.In particolare, il restauro della chiesa di S. Stefano a Revò è stato realizzato con il Documento Unico di Programmazione (DocUP) del settennio 2000-06.

Per approfondire: www.siamoeuropa.provincia.tn.it

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MEZZANA RICORDA CIPRIANO BRESADOLA Uno dei padri del Servizio Bacini Montani della PaT

È stato ricordato a Mezzana Cipriano Bresadola, nato ad Ortisè nel 1885, uno dei padri fondatori dell’attuale Servizio provinciale Bacini Montani.

Grazie ad un accurato lavoro di ricerca, Mario Cerato, già dirigente del servizio Bacini Monta-

ni, ha ricostruito la vita dell’ing.

Bresadola. Nel suo lavoro Cerato ha proposto il percorso di Cipriano Bresadola dalle origini ad Ortisè, alla laurea presso l’Università di Vienna al lavoro presso l’allora Ufficio di Sistemazione Montana sotto l’Impero Austro Ungarico, chiamato Espositura per le sistemazioni idrauliche e, dopo la prima guerra mondiale, divenuto Ufficio tecnico forestale per la sistemazione dei torrenti.

Nel 1935 venne trasferito fuori dal Trentino e solo nel 1943 richiamato per assumere il comando della Coorte di Trento (Ispettorato dipartimentale delle foreste). Dopo la seconda guerra mondiale con la nascita della

Regione Trentino Alto Adige fu nominato Direttore generale dei Servizi Forestali. Morì a Trento nel 1958.

Fu testimone di un periodo storico caratterizzato da cambiamenti epocali: la caduta di un Impero, quello Austro Ungarico, la scomparsa di un Regno, quello d’Italia, la capitolazione dell’era fascista e finalmente la proclamazione della Repubblica.

Nell’occasione è stato distribuito il fascicolo che illustra la vita del dott. Cipriano Bresadola.

Quindi ad ad Ortisè è stata scoperta e benedetta una targa commemorativa dello stesso Bresadola presso la casa in cui nacque.

GEMELLI TONALE

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È un gemellaggio particolare quello che è nato lo scorso 14-15 maggio tra il Comune di Vermiglio e l’11° Rgt. Trasmettitori Btg. “Tonale”, sancito da un ricco programma di appuntamenti.

L’iniziativa, che ha incontrato il favore dell’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Anna Panizza, è arrivata da un comitato organizzatore guidato dal tenente colonnello dell’Esercito Italiano Giuseppe Amato, di origini lucane, Comandante del Battaglione Tonale, e dal Comandante dell’11° reggimento Battaglione Tonale Pasquale Guarino; insieme per promuovere il gemellaggio tra il Comune di Vermiglio e il Battaglione Tonale dell’11° Reggimento Trasmissioni di stanza a Civitavecchia. L’idea è nata dal nome del Battaglione, Tonale: un passo e un collegamento geografico che richiama idealmente la missione dell’unità militare impegnata a creare ponti e collegamenti comunicativi.

Le cerimonie di gemellaggio hanno preso avvio il 14 maggio a Passo Tonale, con la commemorazione dei caduti e momenti conviviali, oltre all’inaugurazione di una mostra, presso il Polo culturale di Vermiglio, del materiale dell’ 11° Rgt. Trasmettitori, Btg. Tonale.

Nella giornata successiva, dopo l’alzabandiera e il ritrovo al Polo culturale, è avvenuta l’apertura di una mostra itinerante sulla Grande Guerra, a cura dell’Associazione “Il Fronte” di Castelcucco (TV), dopo di che si è arrivati all’ufficializzazione del gemellaggio con le firme di rito e in fine con l’incontro con gli alunni delle scuole elementari e medie.

SERRAMENTI E SCURI IN PVC E IN ALLUMINIO PORTONI PER GARAGE BASCULANTI E SEZIONALI RECINZIONI E POGGIOLI IN PVC E ALLUMINIO PORTE INTERNE E PORTE BLINDATE PERGOLE E TENDE DA SOLE

GODIAMOCI IL CALORE DEL SOLE AL FRESCO NATURALE DELL’OMBRA

Da oltre 30 anni Euromontaggi di Cles opera nella realizzazione di soluzioni per l’edilizia, integrando le grandi opere di montaggio specialistico, quali Expo 2015 a Milano, “Le Albere” a Trento e il nuovo polo tecnologico di Bolzano con l’edilizia abitativa pubblica e privata. Presso lo showroom a Cles propone serramenti e sistemi oscuranti, porte blindate, porte interne in legno, parapetti, portoni, facciate ventilate e rivestimenti con pannelli Trespa Meteon in modo da poter fornire ai propri clienti la gamma completa degli elementi a completamento delle abitazioni.

Euromontaggi ha selezionato aziende partner che si distinguono per tecnologia, innovazione e design.

Euromontaggi insieme alle aziende G.M. Morando e Pratic sviluppa soluzioni per godere dei benefici della vita all’aria aperta durante tutto il periodo dell’anno. Le pergole bioclimatiche Opera, Vision e Brera ultimo ritrovato in fatto di strutture per l’esterno; seguendo i principi dell’architettura bioclimatica, esse permettono di ottenere al proprio interno il massimo comfort climatico, con un naturale ricircolo dell’aria che avviene grazie alle speciali lame frangisole in alluminio che, potendo ruotare fino a 140 gradi, permettono di modulare anche l’intensità della luce solare. Con l’arrivo della sera, l’atmosfera viene assicurata grazie ai faretti Spot light installati a incasso sulle lame e all’illuminazione perimetrale a Led. Protezione elegante ed efficace anche sui lati delle strutture grazie alle tende verticali Zip Raso in tessuto filtrante screen. Un nuovo concetto di protezioni solari per dare forma a inediti scenari di architettura arriva da T-HIDE. Realizzata con Box ermetico in alluminio per la protezione di tessuto e componenti tecnici. Un'ideale estensione della zona living all'aria aperta, con materiali e tonalità che si ispirano alle attuali tendenze dell'interior design. Le schemature solari rientrano negli interventi di riqualificazione degli edifici esistenti e come tali godono di una detrazione fiscale del 50%. A salvaguardia dal vento nelle terrazze, installa il Tuttovetro, Elettrico BellaVista Plus System progettato e costruito su misura con materiali studiati e collaudati appositamente. La struttura portante è in alluminio anodizzato (20 micron) o verniciato in polveri poliesteri. Non esistono limiti in senso orizzontale, i paravento possono essere utilizzati per circondare spazi di tutti i tipi e misure, dal momento che si tratta di un sistema modulare e completamente flessibile. È la soluzione tuttovetro ideale su misura per la chiusura di terrazze, verande, balconi, porticati e gazebo.

Tel. 0463.424394 serramenti@euromontaggicles.it

NOVITÀ SUL CAMMINO JACOPEO Il Cammino Jacopeo d’Anaunia si arricchisce ulteriormente: è stato presentato a Tres lo scorso 11 maggio, in occasione della XI Giornata nazionale dei Cammini Francigeni, un nuovo percorso natu-

ralistico inserito nella 7° e ultima tappa del Cammino, quella che da Vigo di Ton conduce a San Romedio. Una nuova soddisfazione per l’Associazione Anaune Amici del Cammino di Santiago e un’occasione

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per ricordare la figura di Giuseppe Negri, grande uomo di cultura e amministratore, a un anno dalla sua scomparsa. A completare la serata di presentazione, sono intervenuti il Coro Alpino Sette Larici e il Coro San Romedio.

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UN’ESTATE JOY! MAGGIO 2019

Val di Non Alps

Dal 31 maggio, riparte la stagione estiva sulla Mendola JOY Val di Non Alps riapre gli impianti di Passo Mendola per la stagione estiva! Dal 31 maggio al 6 ottobre, nuove opportunità di divertimento per tutti, con una particolare attenzione verso le famiglie e più piccoli. “La nuova apertura estiva – spiega Nicola Sicher – porta con sé tante novità: innanzitutto un calendario più ampio, sia per quanto riguarda i giorni che per gli orari; tutto per offrire alla clientela un servizio più completo, coinvolgendo numerosi partner nel settore ricettivo e dei servizi, compresi i rifugi”.

Ma c’è un’altra gradita novità: “Nel corso del mese di agosto – annuncia – Nicola Sicher – proporremo ai visitatori un servizio navetta (promossa con Apt e finanziata da Joy, Apt alcune Amministrazioni Comunali e alcuni operatori economici dell’alta valle) che unirà la stazione di arrivo della funicolare Caldaro-Mendola, la seggiovia del Roen e i paesi dell’Alta Val di Non, con un collegamento integrato in entrambe le direttrici. Si tratta – conclude Sicher – di un servizio attivato in via sperimentale, in vista di una sua introduzione più ampia e stabile nel corso della stagione estiva 2020”.

Per informazioni: info@altipianivaldinon.it Tel. + 39 346 7932369 www.joyvaldinonalps.it

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dalle ore 9,30 alle ore 17,00

chiuso in caso di maltempo

LE STRUTTURE ADERENTI Agritur Mas da la Val – Ruffré Mendola Casa Danilo - Ruffré Mendola Sportlife Passo Mendola Sport Walter Mendola – Passo Mendola Sunny Ranch – Cavareno Rifugio Mezzavia/Halbweg Hütte – Passo Mendola Rifugio Malga di Romeno/Romeno Alm – Monte Roen Rifugio Oltradige/Überetscher Hütte – loc.

Piccola Cerva - Mendola

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CLES E SUZDAL CON I GIOVANI

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La lunga e profonda amicizia che unisce Cles e Suzdal, in Russia, offre ai ragazzi clesiani una nuova occasione di conoscenza. Dopo le esperienze del 2016 e del 2018 infatti, anche quest’estate il Comune di Cles propone l’occasione per sette ragazzi (maggiorenni) e ad altrettante famiglie clesiane, rispettivamente di recarsi in viaggio in Russia e di ricambiare l’ospitalità per altrettanti ragazzi di Suzdal. La partenza del gruppo è prevista per il 5 agosto, tra Mosca, San Pietroburgo e Suzdal, cittadina russa patrimonio dell’Unesco, famosa meta turistica e nota per la sua storia millenaria e gli innumerevoli monumenti storici e religiosi. Qui i ragazzi saranno protagonisti di incontri istituzionali, visite guidate ai luoghi di maggior interesse storico e culturale, ma non mancheranno le occasioni di svago, intrattenimento e sport.

e accompagnati passo passo in un nutrito programma di eventi, organizzati e gestiti dal Comune stesso.

Dal 22 al 28 luglio, invece, sette famiglie di Cles potranno accogliere altrettanti ragazzi di Suzdal, che per una settimana saranno ospiti del Comune

Per qualsiasi informazione è possibile telefonare o scrivere ai seguenti contatti: telefono 0463-662091; e-mail cultura@comune.cles.tn.it.

NEL RICORDO DI ERNESTO BORGHESI Inaugurato a Ville d’Anaunia il nuovo polo del tamburello di Fabrizio Brida È stato intitolato a Ernesto Borghesi il nuovo polo del tamburello di Ville d’Anaunia, realizzato nell’area sportiva di località Palù.

In occasione del torneo “Primo Maggio”, promosso dalla società Ust Tassullo e rivolto alle categorie minitamburello, pulcini e giovanile, si è tenuto il taglio del nastro della struttura dedicata al compianto Borghesi, scomparso nel 2016, che per 40 anni si è dedicato alla crescita e alla promozione della palla tamburello nell’ex Comune di Tassullo. Fu proprio lui, infatti, a promuovere la costruzione dei primi campi da tamburello in zona Palù.

Alla cerimonia d’inaugurazione erano presenti, oltre a tantissimi piccoli atleti, il sindaco di Ville d’Anaunia Francesco Facinelli, che ha espresso la propria soddisfazione per il lavoro svolto insieme alla società sportiva, il cui apporto è stato fondamentale per realizzare l’opera, l’assessore allo sport Matteo Mendini, la vicesindaco Romina Menapace e l’assessore ai lavori pubblici Sergio Larcher.

“Ci tengo a ringraziare i volontari delle realtà associative sportive presenti nel nostro Comune – ha esordito l’assessore Matteo Mendini – in particolare coloro che rivolgono le proprie attività ai più giovani. Lo sport è un efficace veicolo di valori che può accompagnare la crescita dei nostri ragazzi. L’ente pubblico può fornire le strutture e il sostegno economico, la differenza però la fanno i volontari che dedicano il proprio tempo alle realtà sportive”.

Il nuovo polo del tamburello è all’avanguardia a livello europeo e dispone di quattro campi: due ufficiali e due per gli allenamenti. È costato circa 250 mila euro, coperti per 100 mila euro da un contributo provinciale e finanziato per la parte restante dal Comune di Ville d’Anaunia.

Quando, tre anni fa, l’amministrazione comunale si insediò, il contributo della Provincia attribuito alla società Usdt Rallo era in scadenza.

A quel punto il Comune decise di finanziare l’opera con 150 mila euro anziché con i 30 mila euro previsti,

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per consentire lo spostamento della ciclabile.

I lavori sono stati appaltati dalla società sportiva alla ditta Carli Sport Sas di Mezzocorona, mentre le opere edili sono state eseguite dalla Crimaldi Srl di Campodenno. Le società che promuovono il tamburello sul territorio, ovvero l’associazione Usdt Rallo e la società sportiva Polisportiva Cassa Rurale di Tuenno, hanno sottoscritto un accordo per l’utilizzo della struttura. La convenzione proposta dall’assessore Mendini ha una durata annuale e, oltre all’utilizzo dei campi da tamburello, prevede l’uso dei servizi annessi (bagni, docce, spogliatoi, depositi, bar).

La Usdt Rallo continuerà a gestire l’attuale bar, mentre la Polisportiva di Tuenno, oltre ad avere un piccolo locale a disposizione, potrà predisporre un gazebo-bar in occasione delle partite, occupandosi direttamente dell’allestimento e delle autorizzazioni eventualmente necessarie, oltre che del mantenimento della struttura e del personale. L’associazione che gestisce il polo, l’Usdt Rallo, si impegnerà inoltre a effettuare la sorveglianza, la manutenzione e la preparazione dei campi di tamburello e dei servizi annessi. Nello specifico, dovrà preparare i campi per partite e gli allenamenti, pulire bagni e docce, irrigare i campi.

Dovrà poi vigilare sul corretto impiego della struttura e delle attrezzature da parte degli utenti e rispondere di eventuali danni, oltre che della buona conduzione dei locali e delle attrezzature. Per questo, come già avviene da tempo, l’amministrazione comunale riconosce un contributo alla società.

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Notizie dalla rete

Nitida Immagine è a disposizione di enti e aziende per una buona comunicazione online! info@nitidaimmagine.it www.nitidaimmagine.it

Crea il negozio e coinvolgi gli utenti

VENDERE SU INSTAGRAM di Denis Destefani

Instagram è la popolare applicazione per condividere i momenti personali, per ispirarsi, per informarsi e può anche essere utilizzata come vero e proprio negozio online. In che modo?

Recenti aggiornamenti all’applicazione hanno dato agli utenti la possibilità di concludere acquisti, e talvolta anche veri affari, partendo direttamente dall’app.

Questo è possibile sfruttando la connessione del social media con il “fratello maggiore” Facebook. Essendo entrambi proprietà dell’azienda Facebook Inc., basterà collegare il profilo aziendale su Instagram con quello della pagina ufficiale su Facebook in modo che venga condiviso il negozio online già presente.

In questo modo nelle immagini postate su Instagram è possibile taggare i pro-

dotti come si farebbe con le persone all’interno della foto!

Qual è il vantaggio di avere un negozio online diverso dall’ormai tradizionale e-commerce? Una delle principali agevolazioni è la possibilità di analizzare i dati del comportamento e interessi degli utenti che visitano il profilo aziendale. In questo modo si può programmare una campagna di comunicazione sulla base delle esigenze dei singoli utenti. A differenza di inserzioni sulla carta stampata, oppure spot televisivi e radiofonici, con questi dati possiamo raggiungere esattamente chi è interessato al prodotto che stiamo proponendo. I dati di profilazione degli utenti permettono al social network di mostrare l’inserzione e il post ai profili

che rispondono meglio al tipo di prodotto offerto.

Dal punto di vista dell’interazione umana, l’e-shop sul social media diventa un vero strumento di coinvolgimento degli utenti e followers: è proprio questo che fa sì che l’acquisto online non sia più asettico come l’esperienza su siti di e-commerce, ma si può concretizzare un’interazione attraverso i commenti o le condivisioni. In questo caso sarà compito di un bravo social media manager interno all’azienda, o partner della stessa, che gestisca le risposte e assistenza all’utenza e favorisca la realizzazione di un’esperienza online positiva per la stessa.

CASA JUFFMANN: UNA RISORSA PER LA COMUNITÀ Nella primavera 2018 ha preso avvio a Cles il progetto Welfare Generativo di Quartiere, finanziato attraverso il “Fondo Regionale Famiglie e Occupazione”, cui confluiscono le somme recuperate dai vitalizi dei consiglieri. L’iniziativa sperimenta la coprogettazione tra ente pubblico e terzo settore come modalità di lavoro innovativa che permea tanto la fase di programmazione, quanto quelle di realizzazione e valutazione degli interventi.

Nucleo del progetto è il tavolo di regia, composto da rappresentanti del Servizio Politiche Sociali e Abitative della Comunità della Valle di Non, del Comune di Cles e della cooperativa sociale Kaleidoscopio. Al tavolo di regia spetta co-definire e covalutare gli orientamenti generali, le priorità da perseguire, nonché le strategie complessive da attuare negli interventi concordati. L’equipe di lavoro della cooperativa cura i diversi aspetti operativi legati alla realizzazione del progetto. L’approccio del “Welfare Generativo di Quartiere” mira a promuovere e sostenere reti di collaborazione dentro la comunità, valorizzando le risorse esistenti, al fine di sviluppare nuove opportunità sul territorio.

Nello specifico, il progetto scommette sulla possibilità di ripensare in chiave comunitaria l’utilizzo degli spazi e delle pertinenze di Casa Juffmann, per darne una rinnovata rappresentazione come bene pubblico di cui tutti i cittadini possono fruire. A tale scopo, accanto a una revisione del dispositivo di accesso agli alloggi, è stato avviato un processo che ha coinvolto numerosi soggetti del territorio clesiano, che hanno accolto con favore ed entusiasmo l’idea di rendere il giardino di Casa Juffmann un luogo di socialità, incontro e relazione aperto all’intera comunità: in primis il “Gruppo Rionale S. Vigilio di Pez” che presso Casa Juffmann ha la propria sede e che, con forte passione, ne cura il giardino. Il “Circolo Pensionati e anziani di Cles”, anch’essi presenti con la propria sede presso la struttura, la “Pro Loco”, il “Consorzio Cles Iniziative”, l’oratorio “San Rocco”, la scuola dell’infanzia “Casa del Sole”, il gruppo “Scout”, la Biblioteca Comunale, la pizzeria Flamingo, il bar Lanterna Magica, l’associazione “Pro

Cultura Centro Studi Nonesi”, la scuola di musica C. Eccher, la “Consulta rionale”.

Grazie al confronto e all’apporto delle realtà del territorio, per l’intera estate, il giardino di Casa Juffmann sarà lo scenario di numerose iniziative per permettere l’incontro e la socialità della e nella comunità. Le proposte saranno diverse, dai momenti conviviali di incontro tra generazioni all’animazione per i bambini; il giardino, poi, sarà luogo per proiezioni all’aperto così come farà da sfondo a mattine culturali con musica e letture, laboratori creativi, attività di risveglio muscolare e yoga, per grandi e bambini, e molte altre iniziative. Non mancheranno occasioni di incontro informale di confronto. Casa Juffmann vuole diventare un luogo comune di dialogo e di sperimentazione e come tale… in continuo divenire; per tale motivo anche la rosa delle proposte, potrà arricchirsi man mano, grazie all’incontro e allo scambio con la popolazione.

Potrete trovare maggiori informazioni nei prossimi mesi sul calendario degli eventi estivi di Cles e grazie ad apposito materiale divulgativo. Incontriamoci a Casa Juffmann!

Per maggiori informazioni contattate: e- mail: wgq.casajuffmann@gmail.com instagram: wgqPez - cell: 340 9385882

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DARE VALORE ALLE PERSONE PER DAR VALORE AL TERRITORIO “Dare valore alle persone per dar valore al territorio”. Se ci fosse una frase, uno slogan da attribuire ai progetti di occupabilità di persone con necessità di inserimento o re-inserimento nel mondo del lavoro, questo potrebbe forse essere il più adatto. Il progetto promosso dal Servizio Politiche Sociali e Abitative della Comunità della Val di Non, viene attivato ormai da molti anni, ed è andato di pari passo ai mutamenti che si sono susseguiti sia a livello sociale sia a livello economico. Cardini dell’attivazione dei lavori socialmente utili sono da un lato facilitare l’inserimento e il reinserimento lavorativo di persone, permettendone l’uscita dai classici circuiti assistenziali e favorendo l’acquisizione di esperienze, competenze e abilità, che possano poi essere spendibili sul mercato del lavoro “tout court”. Dall’altro sviluppare e consolidare nel tempo un “matching vincente” tra politiche di assistenza, valorizzazione e manutenzione del proprio territorio e politiche per l’inserimento (re-inserimento) lavorativo. Anche quest’anno l’Intervento 19 gestito dalla nostra Comunità di Valle, gestirà progetti di differente natura, con l’obiettivo di favorire l’occupabilità di circa 40 persone. Ma in quali attività saranno impiegate? 5 i progetti attivati: - servizio abbellimento urbano e rurale. Si tratta di un intervento attivato solo da alcuni anni, che vedrà impegnato un gruppo di 7 lavoratori insieme ad 1 caposquadra, per il ripristino e la manutenzione di aree verdi, pulizia delle strutture murarie di manufatti storico-artistici, con particolare attenzione alla sentieristica family e sovraco-

munale e tanto altro; - servizi ausiliari di tipo sociale. Il servizio attivato ormai da circa 10 anni, è divenuto un intervento storico, all’interno dei progetti relativi ai lavori socialmente utili. Si tratta di un gruppo di 20 lavoratori a tempo parziale, prevalentemente donne, che con il supporto di 4 capisquadra e un’opportuna formazione, svolgono attività di “animazione sociale” a supporto e sostegno di persone anziane o adulte con rete familiare assente o fragile. In concreto l’attività consiste nell’accompagnare le persone nelle loro azioni quotidiane, come fare la spesa, andare in farmacia, fare una passeggiata e altro ancora, al fine di favorire i momenti di socializzazione, di aggregazione e rafforzare così le capacità relazionali delle persone coinvolte.

L’attività può essere svolta sia presso il domicilio delle persone, individuate dal Servizio sociale o che ne facciano richiesta, sia presso strutture come le residenze sanitarie assistenziali, alloggi protetti e centri servizi anziani; - valorizzazione di beni culturali ed artistici.

Una squadra di 7 lavoratori part - time permetterà di aprire siti culturali e religiosi di pregio altrimenti non visitabili in altri periodi dell’anno, nonché di custodire e sorvegliare mostre temporanee o permanenti all’interno di prestigiose sedi museali, palazzi storici; dando così l’opportunità ad abitanti e turisti della valle di visitare vere e proprie “chicche” del territorio anaune e di fruire della ricca offerta di proposte culturali presenti in valle; - riordino archivi che in questi anni è passato dall’informazione/formazione porta a porta rispetto ad una

corretta raccolta differenziata dei rifiuti, al progetto RI-crea, un laboratorio sito a Tassullo ed attivo dal 2012, che si occupa, di raccogliere materiale di scarto (bottoni, ritagli di tessuto, ecc…) dalle aziende produttive del territorio e redistribuirlo, una volta catalogato, a cooperative, scuole, associazioni, che usufruiscono di materiale riciclato per le proprie specifiche attività. La gestione di tale laboratorio necessita infatti di un costante aggiornamento dell’archivio dei fornitori, dei fruitori e delle giacenze del magazzino.

Questa attività verrà svolta anche presso un’isola dedicata, all’interno dei centri di raccolta presenti sul territorio.

Il progetto occuperà 3 operatori part-time.

- progetto RI_USO/ Recycling che prevederà l’inserimento di 4 operatori, prevalentemente donne, che dopo apposita formazione, porteranno avanti importanti attività, quali la raccolta e la

Val di Non: Succede comunità nelle valli per il sociale

sistemazione (lavaggio, igienizzazione e stireria) di abiti usati, ma anche il recupero, la selezione, il recycling e il riutilizzo di tessuti e biancheria per la casa di alta qualità, dando vita ad un laboratorio sartoriale, dove riparare i capi recuperabili e contemporaneamente creare e realizzare nuovi articoli con il materiale acquisito. In sintesi, come fa notare l’assessora alle Politiche sociali e del lavoro della Comunità della Val di Non, Carmen Noldin, “si tratta di progetti e proposte che hanno una poli-valenza: intercettare i bisogni del territorio, favorire interventi di occupazione lavorativa mirata, che permettano ai lavoratori di acquisire e sviluppare competenze e abilità utili. Ciò al fine di entrare o rientrare nel mondo del lavoro, nonché prender-si cura della propria comunità grazie a percorsi di valorizzazione del proprio patrimonio artistico e culturale e il rispetto per l’ambiente.”

Anche quest’anno prima dell’estate, partiranno diversi progetti all’interno del cosiddetto Intervento 19, allo scopo di promuovere opportunità lavorative.

PASQUETTA IN MUSICA

di Sergio Zanella

Grande spettacolo ai 2600 metri del ghiacciaio Presena per “Winter Closing Party”.

Luca Carboni, The Kolors, Piero Pelù e Noemi, questi i quattro assi della musica italiana saliti sul palco di fronte a uno scenario mozzafiato, hanno richiamato ai piedi del ghiacciaio 1300 spettatori che hanno festeggiato una stagione invernale che ha saputo regalare grande soddisfazioni al Consorzio Ponte di

Legno Tonale. L’appuntamento era per le 12 presso il rifugio Capanna Presena quando Luca Viscardi e Laura Basile, conduttori di Radio Number One hanno dato il via al dj set. Due ore dopo, l’inizio del concerto vero e proprio, con i quattro artisti che si sono alternati sul palco.

Unanime la soddisfazione degli artisti e del pubblico presente, che ha saputo essere rispettoso dell’ambiente lasciando pres-

soché immacolato il fitto manto nevoso di fronte alla Capanna Presena, dove era stato allestito il palco.“Dopo lo straordinario successo dei 52 concerti dell’Ice Music Festival ospitati all’interno di un mega-igloo e realizzati con originalissimi strumenti di ghiaccio, ci sembrava la cosa migliore chiudere in musica l’inverno” commenta Michele Bertolini, consigliere delegato del Consorzio Pontedilegno-Tonale. In

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effetti, la stagione invernale che sta per concludersi ha fatto segnare un ottimo risultato per il comprensorio Pontedilegno-Tonale: le oltre 8mila persone che sono salite nel Mercedes-Benz Bonera Ice Dome per gli spettacoli dell’Ice Music Festival, garantendo il sold out a tutti i concerti, sono solo la punta dell’iceberg di un trend in aumento.

“I dati definitivi saranno disponibili solo a fine maggio quan-

do si chiuderanno le piste del Ghiacciaio Presena, ma i primi numeri sono assolutamente confortanti” osserva Michele Bertolini, consigliere delegato Consorzio Pontedilegno-Tonale.

“Nonostante la scarsità di precipitazioni nevose, alla quale abbiamo sopperito egregiamente grazie agli investimenti fatti in questi anni nel settore dell’innevamento programmato, stiamo per chiudere un inverno molto soddisfacente dal punto

Musica

di vista delle presenze turistiche, come testimoniato dal + 5% di primi ingressi rispetto all’anno scorso (+10% rispetto al 20162017). Una prova che, sempre di più, chi sceglie una località per le proprie vacanze invernali sulla neve è attento ai servizi che essa offre, sia in termini di piste sia al di fuori, nell’après-ski. E la musica si è rivelata un’opportunità in più per far conoscere al mondo le meraviglie naturali del nostro comprensorio”.

UN CONVEGNO PER L’ORATORE

Sabato 18 maggio 2019 si è tenuto il convegno di studi dedicato a Sigismondo Thun (1487-1569) Il 31 marzo scorso si sono compiuti 450 anni dalla morte di Sigismondo Thun “l’oratore”, seniore della famiglia che fino a pochi anni fa è stata la proprietaria dell’omonimo castello. Il periodo storico nel quale visse lo vide protagonista nella repressione delle lotte contadine, consigliere e amico intimo dei principi vescovi Bernardo Cles, Cristoforo Madruzzo e Ludovico Madruzzo, degli imperatori Carlo V d’Asburgo e Ferdinando I, del quale fu rappresentante e delegato ufficiale nelle fasi cruciali del Concilio di Trento e per il quale curò fra l’altro lunghe trattative di pace con la Repubblica di Venezia. Collaborò anche con il re di Spagna Filippo II. Figlio di Genovefa von WolkensteinRodenegg e di Antonio Maria “il potente”, Sigismondo non volle sposarsi per dedicarsi in pieno a reggere con polso e generosità le sorti della famiglia. Studiò in Germania e in Italia laureandosi in legge (in “utroque iure”). Normalmente abitava

Esterno Castel Thun

72 Cultura

nel palazzo in Contrada Larga ma morì tragicamente, a causa di un incendio, nel suo castello.

Per inquadrare questa figura così complessa è stato organizzato il convegno di studi che si terrà la mattina di sabato 18 maggio 2019 a castel Thun.

Il convegno è a cura della Associazione Castelli del Trentino e del Comune di Ton, il quale pone gratuitamente a disposizione dei partecipanti il parcheggio P1 sotto castel Thun. L’IPRASE ha riconosciuto tale iniziativa valida per l’aggiornamento del personale docente della Provincia autonoma di Trento. Aperto al pubblico di interessati e studiosi, il convegno vede la partecipazione di relatori di indiscussa e sperimentata affidabilità, notorietà e serietà accademica.

Porteranno i loro saluti istituzionali l’assessore alla Cultura della Provincia autonoma, Angelo Fedrizzi, sindaco del Comune di Ton, Laura Dal Prà, direttore del Castello del Buonconsiglio, monumenti e collezioni provinciali, e Bruno Kaisermann, presidente dell’Associazione Castelli del Trentino. Pietro Marsilli, vicepresidente dell’Associazione Castelli del Trentino e storico dell’arte, terrà l’intervento introduttivo: “Perché questo convegno”. Il giornalista e storico Alberto Mosca tratterà di “Sigismondo Thun: aspetti familiari e dinastici, politici e patrimoniali”. Alessandro Paris, ricercatore FBK-ISIG, approfondirà il tema “Un aristocratico trentino-tirolese sullo scenario politico-religioso del Cinquecento”. Francesca de Gramatica, conservatore del Castello del Buonconsiglio e storica dell’arte, svilupperà “Dorotea e Sigismondo: committenze artistiche e vicende storiche della famiglia Thun nel primo Cinquecento”. La neolaureata in storia dell’arte Federica Rigotti illustrerà “L’osteria di San Michele all’Adige e la committenza Thun”. Infine, Emanuela Rollandini, conservatore del Castello del Buonconsiglio e storica dell’arte, curerà una visita guidata al castello mirata sulla figura di Sigismondo.

Il convegno costituisce un’occasione unica per approfondire la conoscenza di un personaggio di caratura internazionale e al contempo, con logica “glocal”, l’alibi per trattare di tematiche storiche, araldiche, genealogiche, politiche, religiose, artistiche e di committenza artistica di valenza ampia.

RONZONE:

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Cultura

DUE ANNI DI EVENTI PER RICORDARE FRANK BORZAGE

Figlio di un emigrato della Val di Non Frank Borzage è stato attore e regista di livello internazionale, vincitore di due Premi Oscar per la cinematografia.

Frank Borzage, attore e regista con oltre 100 film realizzati a cavallo tra l’epoca del film muto e quella del sonoro, due Premi Oscar, nato a Salt Like City e quindi cittadino americano a tutti gli effetti, però con un piccolo dettaglio. Suo padre Luigi Borzaga era di Ronzone, un piccolo paese della Val di Non in Trentino. Le origini si possono quindi tranquillamente definire italiane e trentine. Prendendo spunto da questa circostanza Stefano Endrizzi, sindaco del Comune di Ronzone, con la collaborazione della Provincia autonoma di Trento e di altri enti ha deciso di titolare una via del paese a Frank Borzage e ora ha avviato una serie di eventi che si articoleranno su due anni, il 2019 e il 2020. Lo scopo è di riscoprire le radici di questa famiglia ma anche di far conoscere il come di Borzage al grande pubblico italiano e trentino. Va detto, infatti, il nome di Frank Borzage è molto conosciuto

negli Stati Uniti e in alcuni paesi europei, come la Francia e la Svizzera e non a caso Samuel Fuller, storico indiscusso del cinema mondiale, lo definisce “uno dei più grandi registi americani di tutti i tempi”. In Italia invece il nome è pressoché sconosciuto e l’iniziativa del Comune di Ronzone si propone appunto di colmare questa lacuna.

Con il titolo Frank Borzage. Dalla Val di Non a Hollywood il programma delle celebrazioni prevede nel corso della prossima estate una mostra, che sarà allestita nella casa dei Musei di Ronzone dal 13 luglio al 15 settembre. L’inaugurazione sia della via a lui intitolata che della mostra è fissata per il 17 luglio. Il 2020 vedrà l’organizzazione di una retrospettiva dei film più significativi e la stampa di un robusto catalogo, che illustrerà l’attività e la carriera di questo grande regista.

Il tutto accompagnato da una forte campagna di comunicazione.

Ma chi è Frank Borzage? Luigi Borzaga, il padre, nasce a Ronzone nel 1859. Attorno ai vent’anni Luigi Borzaga emigra in Svizzera, dove lavora come sia muratore sia come operaio in una filanda per la seta. È qui che conosce la sua futura moglie, Maria Ruegg, nata a Ricken nel cantone di San Gallo nel 1860.

Successivamente si sposta negli

Stati Uniti, prima ad Hazelton e poi a Salt Like City. Quando è in America il cognome Borzaga viene modificato in Borzage. Maria e Luigi Borzage mettono al mondo quattordici figli, sei dei quali morti in tenera età. Frank è il quartogenito e nasce il il 24 aprile 1894. La famiglia non è certamente ricca: il padre fa il muratore e poi riesce ad acquistare 40 mila metri quadrati di campagna e costruirsi una casa. Non è ricca ma è una famiglia serena, molto unita e con una passione comune: la musica. Luigi, il padre, suona la fisarmonica così come i figli Henry, Bill e Dan, Frank e le sorelle Dolly e Sue suonano il pianoforte, un altro figlio Lew il violino e la chitarra. Tre dei fratelli, Bill, Dan e Lew ad un certo punto creano anche un piccolo complesso musicale e lo battezzano “Borzage Brothers”. Vanno a suonare nelle feste popolari, poi arrivano anche alla radio e negli studi cinematografici dove si girano i film muti, che hanno bisogno di un sottofondo musicale.

Frank Borzage ama sì la musica ma la sua grande passione è il teatro.

Anche se a 12 anni deve interrompere la scuola per aiutare il padre nei campi, non manca di frequentare piccole compagnie teatrali della zona ed entra nella scuola di teatro di Salt Like City. Si aggrega

prima ad una compagnia del posto, che mette in scena alcuni lavori nello Stato dell’Utah ma che fallisce dopo una breve tournée. Successivamente entra in un’altra compagnia, che avrà più fortuna e che gli permette di lavorare in alcuni teatri del Montana e del Colorado. La svolta avviene però a Denver. Frank è in città e un giorno legge l’annuncio di un giornale locale con il quale un famoso produttore teatrale, Gilmore Brown, futuro fondatore degli studi Pasadena Playhouse, cerca “un giovane di bell’aspetto e con esperienza teatrale”.

Frank ha soli 16 anni ma sicuramente ha una bella presenza: fisico atletico – così scrivono i suoi biografi – alto 1,80, capelli folti e neri, occhi azzurri. Il giovane si presenta e viene ingaggiato subito dalla Gilmore Brown Company. È questa esperienza che gli permette di passare dal teatro al cinema, dove entra prima come accessorista, poi come comparsa. Il debutto come attore e protagonista avviene tra il 1912 e il 1913 interpretando ruoli in fim western. Siamo ancora nell’epoca del cinema muto e i film hanno una durata di 15/20 minuti. Queste sue prime apparizioni gli permettono di essere notato da Thomas Ince, uno dei maggiori registi e produttori

dell’epoca, che lo scrittura facendogli ricoprire ruoli significativi.

Nel 1915 Frank Borzage passa all’American Film Company, dove ottiene ruoli di primo piano ed esordisce nella regia con il film western The pitch o’ chance. Inizialmente come regista realizza soprattutto film western. Poi dopo il 1917 muta genere produce e dirige pellicole ispirate da romanzi melodrammatici, d’amore o di avventure, dove vengono esaltati la forza dei sentimenti e i valori coniugali e familiari.

Nella realizzazione delle pellicole Frank Borzage inaugura anche uno stile tutto suo con suggestive soluzioni sceniche, che sfruttano l’illuminazione e la mobilità della macchina da presa. Nel 1920 esce Humoresque (L’inferno di New York) un film che raccoglie un grande successo di critica e di pubblico.

Fra i suoi film più significativi da ricordare Secrets del 1924, poi 7th Heaven (Settimo cielo) del 1927 con Janet Gaynor e Charles Farrel con il quale conquistò il suo primo premio Oscar per la migliore regia di un film drammatico. Con gli stessi protagonisti gira nel 1928 Street Angel (L’angelo della strada) e l’anno dopo Lucky Star (La stella della fortuna). Nel 1932 arriva il secondo Oscar con Bad Girl (Ragazzaccia).

Di ottimo livello anche The River (Il fiume) del 1929 e A Farewell to Arms (Addio alle armi) del 1932 con Gary Cooper e Helen Hayes tratto dal romanzo di Ernst Hemingway.

Seguono poi No Greater Glory (I ragazzi della via Pal) del 1933, tratto dal romanzo di Ferenc Molnár; Little Man, Wath Now? (E adesso, pover’uomo?), 1934; Desire (Desiderio) con Marlene Dietrich (1936); Big City (La grande città), 1937 con Spencer Tracy e Luise Rainer; Mannequin (La donna che voglio), 1938 con Joan Crawford. Dopo una lunga pausa nel 1948 produce Moonrise (La luna sorge), poi, nel 1958, China Doll (La bambola cinese), l’anno dopo The Big Fisherman (Il grande pescatore) e nel 1960-61 Antinea, l’amante della città sepolta, portato a termine da Edgar G. Ulmer. È il suo ultimo film.

Ammalato e in crisi muore a Los Angeles il 19 giugno 1962. Seppur sposato tre volte non ha avuto figli. Frank Borzage ha prodotto 110 pellicole, sia come attore che come regista. Con Frank lui hanno lavorato molti famosi attori del cinema del secolo scorso, tra i quali Gary Cooper, Marlène Dietrich, Spencer Tracy, Luisa Raines e Victor Mature, quest’ultimo di origine trentina.

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35 anni di Club Alcologico Territoriali in Val di Non

Solidarietà

di Marinella Fanti

Sono già 35 anni che sul nostro territorio è presente la realtà del Club Alcologico Territoriali.

Era infatti il 1984 quando, a Cles, venne fondato il Club numero 1 della Val di Non – e del Trentino- sulla spinta dei dottori Livio Dolzani, Enrico Piana, Renzo De Stefani e di Padre Tiziano Donini. Da quel giorno questa tipologia di gruppi, fondati dallo psichiatra Vladimir Hudolin, si sono moltiplicati andando a

costruire una delle realtà di auto mutuo aiuto più attive e più durature sul territorio trentino.

Per questa ricorrenza l’ACAT della Val di Non ha organizzato il 24 marzo una giornata di festa e per le famiglie che frequentano i Club. Il punto di ritrovo delle circa novanta persone presenti è stato Tassullo dove, dopo la S. Messa, è stato offerto il pranzo preparato dalle donne del circolo pensionati di Tuenno e servito da ragazzi del gruppo oratorio, nella sala degli anziani messa a disposizione dal comune di Tassullo. Ci sono stati alcuni interventi: Augusto Flor, presidente uscente dell’ACAT nonesa che

ha passato in questa occasione il testimone ad Angelo Pinamonti; Renzo Bruni, segretario della associazione, ma anche i dott.

Renzo De Stefani, il dott. Enrico Piana e Roberto Cuni. Hanno inoltre portato il loro saluto il Sindaco di Ville d’Anaunia Fran-

cesco Facinelli e l’Assessore della comunità di Valle Carmen Noldin.

Molta strada è stata fatta dal 1984, da quando quelle poche iniziali famiglie che cercavano una soluzione per i problemi alcol-correlati, decisero di aprire un Club per ritrovarsi insieme settimanalmente per cambiare assieme.

I Club si sono infatti

76 Solidarietà

evoluti, anche grazie alle 2000 persone che in questi anni sono passate negli 11 gruppi presenti sul territorio noneso. Da qualche anno ormai i Club si sono aperti ad accogliere anche altre fragilità.

Sono infatti in numero crescente coloro che si rivolgono a questo mondo per difficoltà fra le più varie: fumo, gioco

d’azzardo, lutto, solitudine, salute mentale e molto altro. Questa svolta è partita dalla necessità di guardare oltre al “problema”, e di dare risalto invece alla persona nella sua interezza. Ciò che conta, infatti, non è l’alcol, ma l’uomo, come ricordava spesso Hudolin. Sono così nati i CEF (Club di Ecologia Familiare), il

cui unico requisito per la partecipazione è la voglia di affrontare un percorso di cambiamento, qualunque esso sia, e di farlo assieme ad altri. Chiunque volesse maggiori informazioni sul funzionamento e l’adesione può rivolgersi ai Servizi di Alcologia di Cles o di Malè. Associazione Club Alcolgico Territoriali Val di Non

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Green news

Green news

78 CAVALCARE NEL BOSCO È VIVERE UN MOMENTO DI LIBERTÀ

di Nancy Seppi

Dicono tutti che il paesaggio visto dall’alto è sempre quello più bello, perché non osservarlo ed ascoltarlo da una groppa di un cavallo?

La magia del bosco è solo per chi la sa ascoltare: e percorsa con una bella passeggiata a cavallo potrebbe diventare un momento di puro amore e libertà. Il silenzio regna sovrano, ma si tratta di un silenzio che si deve saper ascoltare: il fruscio degli alberi, la caduta delle foglie, il vento, i suoni degli animali selvatici, i ruscelli e torrenti che attraversano i nostri sentieri, gli zoccoli che appoggiano sul terreno... Il cavallo come il bosco non è cosa

nostra, non si può possederli, sono pura libertà, gestibili ma pur sempre spiriti liberi. Bisogna rispettarli ed amarli con la consapevolezza di quello che sarebbe “il loro” senza “noi”. Viviamo in un’epoca in cui la vita frenetica e la tecnologia ci sembrano all’apparenza migliori della natura che ci circonda.

Non bisogna dimenticare che per l’uomo è da sempre indispensabile il contatto con la natura e gli animali, e chi ha la fortuna di fare parte di questo contesto può regalarsi e condividere questo “vivere in libertà“ che è il vero essere di ognuno di noi. “Non puoi vivere una favola se ti manca il coraggio di entrare nel bosco“

Nel prossimo numero: l’andamento delle precipitazioni

L’andamento della temperatura durante l’anno in Valle e… in montagna.

COSA CAMBIA?

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Il meteo

UNA NUOVA RUBRICA PER I LETTORI TEMPO, CLIMA, FUTURO: TEMI SEMPRE PIÙ ALL’ATTENZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA. PER VOI, IN OGNI NUMERO, UN’OCCASIONE PER SAPERNE DI PIÙ!

di Giacomo Poletti

Come varia la temperatura durante l’anno e quali sono le cause di questo andamento? La domanda parrebbe semplice, di primo acchito. Eppure il ciclo annuale della temperatura nelle nostre valli, Non e Sole comprese, non è banale. Le rilevazioni delle stazioni meteorologiche a norma (posizionate cioè ad una altezza da terra standard, fra 1,5 e 2 m, con sensori schermati e su suolo inerbito o naturale) aiutano a definire il clima di un posto se effettuate per un tempo sufficiente, per convenzione almeno 30 anni. E cosa si scopre? Che, ovviamente, l’andamento annuale della temperatura è legato all’altezza del sole, ma con dei distinguo non da poco. Ad esempio: sapreste dire qual è il mese più freddo dell’anno a Cles e in cima alla Paganella? I dati svelano una differenza: a Cles è gennaio, in Paganella è febbraio. Un caso?

Assolutamente no. Le temperature di località vallive come Malè, Cles o Trento sono fortemente correlate al ciclo solare. Quando il sole è alto, i suoli si riscaldano in fretta, viceversa quando è basso. Anche se il sole arriva all’altezza minima sull’orizzonte al 21 dicembre, il suolo continua a perdere più calore di quanto ne riceve ancora per qualche giorno e le temperature più fredde cadono nella prima metà di gennaio. Ma non è affatto così in quo-

“Andamento della temperatura media mensile a Trento (linea verde) e in Paganella (linea azzurra); in basso, la differenza di temperatura fra le due località (colonne arancioni). Si nota come in quota i picchi di temperatura annuali siano posticipati rispetto al fondovalle e, ad esempio, l’autunno risulti più caldo della primavera mentre in valle accade il contrario. La differenza di temperatura fra fondovalle e montagna diventa massima ad aprile”.

ta, dove le masse d’aria possono muoversi liberamente grazie al minor attrito; i venti arrivano spesso da lontano, dopo aver percorso lunghi percorsi sui mari.

E l’acqua, notoriamente, ha una forte inerzia termica: si raffredda e si riscalda assai più lentamente. I mari italiani raggiungono la temperatura minima a febbraio.

E così in Paganella, proprio come nelle località costiere, i valori più

freddi dell’anno cadono a metà/ fine febbraio. In quota il ciclo termico è più legato alla libera atmosfera, ai mari e agli oceani: se a Cles, Malè e Trento marzo è più caldo di novembre (e aprile è più caldo di ottobre!) in quota è il contrario. In poche parole, più saliamo, più inverno e estate sono ritardati rispetto ai fondovalle. Un aspetto del nostro clima spesso poco considerato!

AL LAVORO IN BICI “Tutti i lavoratori hanno il diritto di poter scegliere la bicicletta per andare in ufficio, in azienda o in fabbrica”. A ribadirlo in un proprio recente comunicato in occasione della festa del Primo maggio è la FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), giudicando la bici come il mezzo di trasporto “più efficiente, veloce e intelligente” per andare

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a lavorare, confermando come la due ruote e la mobilità attiva in generale debba diventare anche in Italia una opzione alla portata di tutti negli spostamenti quotidiani, a cominciare da quelli casa-lavoro.

Un impegno trentennale, che ha contribuito a ottenere risultati importanti: come la maggior tutela dei pendolari in bicicletta, le ciclabili via via più diffuse, l’intermodalità bici+treno, il riconoscimento dell’infortunio in itinere, un diritto oggi finalmente acquisito grazie a FIAB, che è riuscita a far estendere la tutela INAIL anche ai ciclisti in caso di incidenti nel tragitto casa-lavoro.

La scelta del “pendolarismo in sella” ha numerosi e innegabili vantaggi, sia personali, dal benessere psicofisico al risparmio sul carburante, sia collettivi. Perché bicicletta significa anche città meno congestionate e inquinate, oltre che lavoratori più sani (sono quelli con meno giorni di malattia), motivati e persino più produttivi. In una parola: felici. Concetti ribaditi ogni anno durante le campagne Fiab a sostegno del “bike to work” per far pedalare più persone possibili, coinvolgendo quelle aziende che, dati alla mano, hanno capito quanto la bicicletta faccia bene tanto ai lavoratori quanto ai bilanci. Portiamo l’esempio di quelle imprese, poche ma in costante aumento, che offrono ai dipendenti parcheggi bici protetti, spogliatoi e docce, incentivano l’acquisto di biciclette e gli spostamenti in bici con bonus in denaro o in ferie premio.

I tragitti casa-lavoro imbottigliati nel traffico siano di fatto degli straordinari non pagati oltre che improduttivi. Secondo la ricerca annuale di IWG, in Italia 4 lavoratori su 10 vivono i viaggi quotidiani come la parte peggiore della giornata. Il 34% degli intervistati li ritiene parte della giornata lavorativa, non tempo libero.

Per saperne di più www.fiab-onlus.it

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Sport

TOUR OF THE ALPS di Sergio Zanella I grandi campioni non tradiscono mai – certamente non al Tour of the Alps.

Come ogni anno, le grandi firme del ciclismo mondiale si presentano al via nel cuore dell’Euregio, e lo fanno sempre per onorare la corsa fino in fondo. Giovedì 25 Aprile, la quarta tappa del Tour of the Alps da Baselga di Piné a Cles (134 km) ne ha data un’ulteriore ed eloquente conferma.

A vincere è stato ancora Tao Geoghegan Hart (Team Sky), ed il suo compagno di squadra Pavel Sivakov ha messo un altro, importantissimo mattone in vista del successo finale a Bolzano, ma il vero protagonista sulle strade della Val di Non è stato Vincenzo Nibali. Al Tour of the Alps, il capitano del Team Bahrain-Merida ha ritrovato quel modo di correre

aggressivo ed entusiasmante che ha caratterizzato le pagine più belle della sua carriera: sul Passo Predaia, neutralizzata la fuga di giornata, Nibali si è reso protagonista di cinque attacchi nel giro di due chilometri, facendo a brandelli il gruppo dei favoriti, e costringendo agli straordinari un Chris Froome ancora una volta nelle vesti di gregario di lusso.

L’azione di Nibali ha ridotto la testa della corsa a sole cinque unità, di cui tre del Team Sky – Froome, Sivakov e Geoghegan Hart – e un altro leader attesissimo alla corsa euroregionale, Rafal Majka (Bora-Hansgrohe), anch’egli ritrovato ai livelli delle sue giornate migliori.

Il quarto attacco di Nibali ha terminato il compito di Froome, dando

via ad un duello fra l’accoppiata Sky e l’italiano e il polacco – alleati per un giorno – che si è consumato fino all’ultima, durissima ascesa della Pontara. Dopo una nuova accelerazione di Nibali, è stato proprio Majka ad assestare il colpo più deciso, guadagnando cento metri ma subendo infine il ritorno dei tre inseguitori, condotti da Geoghegan Hart. Proprio il 24enne britannico ha impostato la volata di testa a Cles, riuscendo comunque a contenere lo sprint di Vincenzo Nibali e a trionfare a braccia alzate. Terzo posto per Majka, quarto per Sivakov. Chris Froome si è piazzato al quinto posto di giornata, guidando sul traguardo un gruppo di 11 unità a 40 secondi, salendo al nono posto nella generale.

STELLINE DELLA GINNASTICA

Come ogni anno, domenica 7 aprile si è disputata la prima tappa della World Cup di Ginnastica Ritmica a Pesaro: un evento internazionale che vede le ginnaste senior più in forma del momento sfidarsi nelle competizioni individuali e a squadre.

Quest’anno però la manifestazione ha assunto un significato magico per la Smile Sports Academy, società sportiva dilettantistica, che dal 2003 promuove la ginnastica nel Trentino, infatti in occasione del closing gala, si sono esibite anche alcune nostre

ginnaste, tra le stelle di fama mondiale e le campionesse del team Italia.

Aurora Caresia, anno 2006 di Salorno, Vanessa Ferrandi, anno 2006 di San Michele a/A, Lisa Bertagnolli, anno 2007 di Sanzeno ed Emili Luce Saiu, anno 2007 di Fondo, selezionate dalla direzione tecnica trentina per le loro capacità ed impegno, hanno avuto il grandissimo onore di essere coinvolte nel progetto del comitato regionale Veneto, di dar vita ad una esibizione sulla pedana di Pesaro, un privilegio che nessuna atleta trentina aveva mai avuto prima.

Per raggiungere il prestigioso obiettivo le quattro atlete Smile, si sono allenate con costanza e dedizione, non solo nelle loro solite palestre in Trentino, ma spesso anche in trasferta in Veneto, presso la palestra di S. Bonifacio (VR).

STABLUM AI MONDIALI

L’Italia chiude al 4° posto i Mondiali di Divisione I – Gruppo B che si sono conclusi sabato 20 aprile a Székesfehérvár in Ungheria. Decisiva la vittoria finale contro la Gran Bretagna per 3:1 che ha permesso di chiudere in gran crescendo il torneo iridato. Per il 5° anno consecutivo la formazione azzurra U18 mantiene la stessa divisione e nel 2020 dovrà giocarsela Ungheria, Slovenia, Austria, Polonia e Ucraina.

A tracciare un bilancio del Mondiale è il coach Fabio Armani: “Diciamo che non era per nulla semplice perchè era l’Italia che doveva vincere per tirarsi fuori dall’ultimo posto all’ultima giornata. Abbiamo giocato contro l’Inghilterra un buon primo tempo dove non abbiamo raccolto quanto dovevamo. Poi dopo un secondo tempo d’equilibrio, la squadra ha messo in pista il me-

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Salute Sport e benessere

di Sergio Zanella

glio che poteva e con questo risultato ha addirittura sfiorato il podio. La formula del Mondiale è molto spietata. Cinque partite ed ognuna di esse è come se fosse un playoff. Non era semplice per i ragazzi cambiare coach quasi alla vigilia del Mondiale. Direi che globalmente abbiamo giocato alcune buone partite, la soddisfazione è massima.”

Da sottolineare nella selezione giovanile italiana il gran contributo assicurato in difesa dal roccioso solandro Alessio Stablum. Il classe 2001, che milita tra le fila dell’Hockey Fiemme anche se il cartellino è ancora di proprietà dell’Hockey Club Val di Sole, società in cui ha mosso i primi passi con stecca e disco, ha ottenuto questo traguardo dopo numerosi anni di sacrifici. Il mondiale Under 20 giocato a metà aprile in Ungheria è solo il primo passo di una carriera che ci si augura essere lunga epiena di soddisfazioni.

ELISA ROSSI IN AFRICA, CON MELAMANGO Sono sempre più i solandri e i nonesi che decidono di spendere alcune settimane del loro anno per svolgere esperienze di volontariato in Africa. È questo il caso di Elisa Rossi, 25enne di Ossana che lo scorso gennaio ha lasciato la sua Val di Sole per un’esperienza di 3 settimane in Kenya.

Elisa, descrivi in poche parole il tuo viaggio in Africa. È un qualcosa che ti cambia dentro, un’esperienza che consiglierei a tutti, specialmente ai giovani.

Come mai hai preso questa decisione?

Sono partita con un ex compagno delle superiori tramite l’associazione Melamango Onlus della Val di Non, il nostro obiettivo era veder crescere il sogno del nostro amico Davide Chini, deceduto sul lavoro due anni fa, che sognava di costruire una stalla in Kenya. Assieme a Christian abbiamo visitato ciò che per ora è stato costruito (dei pozzi per l’approvvigionamento idrico) e per la maggior parte del tempo abbiamo svolto volontariato all’interno di un orfanotrofio in cui vengono ospitati più di 400 bambini.

Che situazione avete incontrato?

Difficile da descrivere a parole.

Prima di partire abbiamo preferito non farci anticipare ciò che avremo trovato in Kenya, quindi l’impatto è stato davvero forte. Ho visto un paese in grande difficoltà, dove

84 Il personaggio

di Sergio Zanella

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Il personaggio

c’è una grande situazione di disagio, specialmente per i bambini.

Nella cittadina in cui stavo, Mitungu, sui 35mila abitanti presenti ben 20mila erano bambini e di questi un numero significativo era senza genitori o con genitori affetti da gravi problematiche come alcolismo, droga e prostituzione. Ho visto ragazze della mia età con 7 figli, ho visto tanti bambini denutriti, ho visto, in generale, tantissima povertà.

La domanda può sembrare indelicata, ma vien comunque spontanea: dove trovano droga ed alcol queste persone?

La domanda è invece pertinente. Ho capito che, quando sei disperato, riesci a trovare alcol e droga anche senza pagare. Per l’alcol si faceva fermentare il mais, mentre per la droga si consumava un’erba spontanea che cresceva sotto i banani.

Cos’avete fatto durante le vostre giornate in orfanatrofio?

Di tutto, dal fare un orto all’accompagnare i bambini all’ospedale.

Abbiamo cercato di essere utili e di regalare sorrisi. Io avevo peraltro anche un progetto particolare: insegnare ai bambini a suonare il flauto e tutti i giorni, con i miei 40 flauti portati in valigia, ho provato a trasmettere il mio sapere e la mia passione a questi bambini.

Che messaggio ti senti di dare a chi leggerà questa tua intervista?

Voglio sottolineare l’importanza del sostegno alle associazioni del nostro territorio che portano avanti dei progetti seri e ben visibili in Africa. Per sostenere Melamango basta davvero poco, ad esempio con le adozioni a distanza o anche con una semplice offerta che aiuta a tenere in vita una realtà così grande (comunità di più di 600 persone) in un posto così lontano da noi (più di 6000 km). È essenziale far passare questo messaggio: ho visto gente che, pur non avendo nulla, condivide quel poco che ha e noi che abbiamo tutto troppo spesso non condividiamo niente.

UOVO IN CAMICIA

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IlIl nostro nostro menu menù

profumato all’aceto di lampone su riso venere e quinoa con asparago in crosta di grissino e semi di sesamo

INGREDIENTI: PER 4 PERSONE 150 gr riso venere 100gr di quinoa 1 cucchiaio di aceto ai lamponi 100 gr di asparagi bianchi o verdi 4 uova 1 albume semi sbattuto Sale qb Grissini q.b.

Sesamo bianco Sbricioliamo i grissini con un cutter o un coltello. Spennelliamo con l’albume d’uovo gli asparagi che abbiamo puliti e sbollentati in acqua salata, nei grissini sbriciolati con sesamo. Passarli in forno a 180° per 5 minuti.

IL RISO VENERE E QUINOA Cucinare la quinoa è semplicissimo, l’unico accorgimento importante è quello di porre i semi in un colino e sciacquarli bene con abbondante acqua fredda, per eliminare eventuali residui di saponina, una sostanza presente nella pianta che può conferire al seme un sapore amaro. A questo punto, mettete la quinoa in una pentola e aggiungete dell’acqua (in quantità doppia rispetto alla quinoa, quindi, ad esempio, 1 tazza di quinoa e 2 tazze d’acqua), coprite la pentola con un coperchio e cuocete a fuoco medio fino a che l’acqua non si sarà completamente riassorbita (circa 15-20 minuti).

La quinoa è pronta quando tutti i semi diventeranno trasparenti.

UOVA IN CAMICIA Riempite una pentola di circa 15 cm. Di diametro per tre quarti d’acqua e quando bolle aggiungete 1 cucchiaio di aceto di vino bianco, nella nostra ricetta aceto

di lamponi. Dopo di ché abbassate la fiamma e fate in maniera che l’acqua “frema” soltanto. A questo punto rompete le uova in un piattino, e aiutandovi con un cucchiaio girate l’acqua che freme in modo da formare un vortice all’ interno del quale farete scivolare, una per volta, delicatamente le uova che farete cuocere per 3 minuti. Trascorso questo tempo toglietele con l’aiuto della schiumarola e asciugate l’acqua in eccesso con l’aiuto di carta da cucina. Per togliere le sbavature dell’albume e dare una forma regolare usate una forbice o un coltello.

Questo semplice metodo di cottura rende le uova molto digeribili.

RISO VENERE Versare i 150 di riso venere in acqua fredda e portare ad ebollizione. Coprire la pentola con un coperchio cuocere per 40/45 minuti. Calcolare il tempo di cottura dal momento in cui l’acqua bolle.

Scolare bene (l’acqua ha un natu-

di Giuseppe Ceci

rale colore violaceo) e condire con olio extravergine e parmigiano facoltativo, tenere in caldo sia la quinoa e riso.

COMPOSIZIONE DEL PIATTO: Posizionare sul fondo del piatto con l’aiuto di un coppapasta qualche cucchiaiata di quinoa e sopra riso venere. Posizionare sopra l’uovo e grissini di asparago tenuti al caldo. Guarnire con goccia di aceto ai lamponi, un filo di olio extra vergine d’oliva cucchiaio un lampone e una fogliolina di basilico.

di Laura Abram

Parliamo di green? La prima cosa green (=verde) che mi viene in mente pensando alle nostre valli, sono sicuramente i prati meravigliosi che iniziano a verdeggiare e a fiorire. A tal proposito, un termine dialettale che mi è sempre piaciuto tanto è erba spagna, usato genericamente per definire un’erba qualunque, non coltivata, che cresce spontaneamente nei prati. Poi ho scoperto che in italiano viene definita “erba medica” e per un attimo ho creduto di averne sempre frainteso il significato. E invece no, l’erba spagna è proprio quella che cresce abbondante nei prati, usata come foraggio, sia sotto forma di fieno che di farina, ed è chiamata “erba medica” (Medicago sativa) perché era considerata già dai latini originaria della Media, ossia la Persia. Non ha quindi nulla a che vedere con la medicina, come il nome italiano potrebbe facilmente suggerire. Ma ci siamo mai soffermati a chiederci quante “erbe” esistano nel nostro dialetto? Andando oltre i nomi scientifici o i dettagli delle lingue normate, il dialetto mantiene dei termini molto concreti e descrittivi; vediamone degli esempi: • erba borsa, la borsa di pastore (Capsella bursa-pastoris), pianta erbacea dai caratteristici frutti a forma di cuore, dai quali deriva il suo nome, perchè ritenuti simili alle bisacce dei pastori

• erba dai pöri, la celidonia (Chelidonum majus) detta anche erba da porri per via del succo caustico che produce se spezzata e che, si ritiene, possa curare porri e verruche • erba dal bon saor, la consolida maggiore (Symphytum officinale) usata in cucina per dolcificare (la radice contiene zuccheri), per produrre tè oppure come verdura bollita di contorno • erba de Santa Polonia, il giusquiamo nero (Hyoscyamus niger), pianta velenosa usata anticamente in medicina, soprattutto per curare il mal di denti, uso dal quale deriva il suo nome, dedicato appunto a Sant’Apollonia, patrona dei dentisti • erba noslina, il fior di cuculo (Lychnis flos-cuculi), del quale si usa lessare le foglie per mangiarle come erbe cotte • erba patata, il ciclamino (Cyclamen Europaeum), che deriva il suo nome italiano dal greco kyklos, cerchio, per via delle radici

Parole Nos3

tuberose rotonde, le stesse che gli hanno conferito il ben più semplice nome dialettale • erba stranudèla, il veratro bianco (Veratrum album), pianta velenosa la cui radice essiccata era usata in piccole dosi all’interno di polveri starnutatorie e tabacco da fiuto • erba trinità (Hepatica noblis), che porta lo stesso nome anche in italiano per via della forma delle foglie, usate spesso nel Medioevo per simboleggiare negli affreschi il dogma cristiano-cattolico della natura di Dio, uno e trino • erba vedriöla, l’erba vetriola (Parietaria officinalis), usata un tempo per pulire l’interno delle bottiglie di vetro (da cui appunto il nome) grazie alla peluria delle sue foglie.

Una parola vi incuriosisce? Scrivete a redazione@nosmagazine.it

Se fa prest a dir “erba”

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GIAMPAOLO CORAIOLA PRESSON NEI DIPINTI DI ARCANGELO CORAIOLA (1887-1965) Un omaggio alle antiche famiglie di Presson che lo hanno edificato e conservato. Così Giampaolo Coraiola (1931) dedica un volume a Presson, un paese che è entrato nel cuore e nella storia famigliare, descritto e tramandato attraverso i dipinti di Arcangelo, suo padre, che ritrasse vari scorci di paese tra gli anni Venti e gli anni Quaranta del XX secolo, “pittore per hobby e uomo che ha molto amato la Valle di Sole”.

Arcangelo Coraiola fu nota figura di magistrato, pretore a Cavalese, giudice al Tribunale di Bolzano e infine Consigliere di Corte d’Appello a Trento. L’amore per i libri e la cultura lo respirò nella bottega del padre Domenico, legatore a Trento, cui si unì il talento artistico, nel disegno e nella pittura. Visse le fasi iniziali delle trasformazioni che nel secondo dopoguerra cambiarono il volto dei paesi, ormai instradati sulla via dello sviluppo turistico; volti e atmosfere che rivivono nelle 25 opere che contraddistinguono il volume. (almo)

90 Il libro

Valentina Trentini editore 2018 pp. 80

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CUOIO CAPELLUTO: LO STAI TRATTANDO BENE?

Salute e benessere

RITROVA IL TUO BENESSERE PARTENDO DALLA CUTE

BENESSERE significa scegliere bene, per stare bene, conoscendo cosa andiamo ad applicare sulla nostra pelle.

Il cuoio capelluto è l’area della cute su cui risiedono i capelli. Essendo parte della pelle, come in ogni altra parte del corpo è soggetto ad alterazioni, anomalie, disturbi o malattie vere e proprie. Il compito del cuoio capelluto è quello di proteggere il cervello non solo attraverso la produzione di capelli, ma anche attraverso la termoregolazione di tutta la testa, filtrando i raggi del sole e impedendo l’eccessiva dispersione di calore in ambienti freddi.

Usando un’analogia potremmo dire che il cuoio capelluto è per i capelli ciò che un terreno è per le piante: come queste ultime crescono e prosperano se ricevono un adeguato nutrimento dal terreno, così la salute dei capelli e la loro crescita dipende da un regolare funzionamento delle ghiandole sebacee e sudoripare che assicurano la protezione sia del cuoio capelluto che del capello.

In conclusione possiamo dire che “SKIN THERAPY” è un insieme di procedure/trattamenti mirati e specifici dove insegniamo a detergere la cute e capelli, attraverso l’utilizzo di prodotti professionali certificati, valendosi di studio e materie prime di qualità, tali da poter riscontrare un’immediata sensazione di benessere “SU MISURA” per ognuno.

CHI MANGIA SANO E PIANO...

VA LONTANO

di Emiliana Voltani

Si avvicina l’estate ed inizia la corsa frenetica alla conquista della “linea“ideale e si cerca di perdere peso velocemente.

Sono così in agguato le diete “fai da te”, quelle dell’amica, quelle copiate dalle riviste, internet, roboanti venditori porta a porta... Ci si butta a capofitto in schemi alimentari molto spesso dannosi, proprio perché non personalizzati. Il primo errore è di ridurre drasticamente le calorie: all’inizio si perde peso, ma quando il corpo scopre quello che stiamo facendo, il metabolismo rallenta di colpo, perché la nostra mente crede che stia arrivando la carestia e quindi frena il consumo. Così di colpo la fame aumenta, il corpo entra in “modalità sopravvivenza “così da evitare di farci consumare appunto energia. Cercheremo allora di ridurre ancora l’introito calorico, ci sentiremo più stanchi ed inizieremo a perdere massa muscolare.

Bisogna imparare ad ascoltarsi ed a scegliere cibi sani ed appropriati alla nostra costituzione, latitudine, stagione, età e vita. Non esiste una dieta standard; uguale per tutti.

Attenzione dunque a ciò che si mangia, per non danneggiare in primis l’intestino, uno degli organi più importanti del nostro corpo. Per avere un metabolismo ed un sistema digestivo ottimali, dobbiamo imparare a mangiare SANO, ricordandoci che la prima digestione avviene in bocca, masticando ed insalivando bene quello che lo stomaco si prepara a ricevere, alimentiamoci con frutta e verdura di qualità e soprattutto di stagione, perché la Natura ci fornisce ad ogni stagione il cibo giusto ed equilibrato. Aggiungeremo carboidrati integrali, se non abbiamo patologie che ce lo impediscono, proteine ad elevato contenuto biologico, quali uova e ricotta, e grani di buona qualità. Ovviamente vi sono patologie che implicano rinunce di certi alimenti o regimi dietetici particolari, ma questo dovrà consigliarlo solo un professionista esperto e non improvvisati venditori dalle dubbie competenze e conoscenze… Il dimagrimento rapido non è salutare e nessun professionista serio lo proporrebbe mai, come ormai è obsoleto basare il proprio regi-

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Dr. Naturopata Emiliana Voltani 38013 FONDO (TN) Via C. Battisti n.35 tel. 0463.830143

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me dimagrante solo su un mero calcolo calorico: non tutte le calorie sono uguali e molto dipende dal cibo cui provengono. La perdita di peso, dicevo, deve essere graduale, controllata, evitando diete troppo ipocaloriche, perché queste portano a DEPERIMENTO e non dimagrimento: si perde cioè muscolo e non liquidi stagnanti e grasso.

Buona regola generale per una sana e corretta alimentazione è eliminare i Cavalieri Bianchi: sale, zucchero e farine raffinate, bianche, private delle sane ed indispensabili sostanze minerali e proteiche. Ogni regime alimentare, sia dimagrante, sia regola di vita, non può prescindere da ciò: gli alimenti raffinati sono anche infiammatori e questo può gettare le basi per malattie anche autoimmuni o degenerative. Il problema odierno delle intolleranze è dato infatti da un aumento massiccio di grani ultra raffinati e geneticamente modificati, che contengono quantità maggiori di glutine rispetto ai grani antichi.

Andiamo dunque alla ricerca di questi grani, non dimenticando di adottare un’alimentazione

93 Questo articolo ha solo scopo informativo e non intende fornire consigli medici o terapeutici.

Ogni decisione relativa all’inizio/cessazione/ modifica nell’assunzione di farmaci dev’essere presa solo dopo consiglio del medico. L’Autore dell’articolo non risponde di eventuali problemi causati dal fatto di non aver seguito questa raccomandazione.

a rotazione: cerchiamo di non mangiare ogni giorno gli stessi cibi, tipo ogni giorno pane bianco, pasta bianca, riso bianco, cappuccino e brioches… i prodotti da forno dovrebbero essere limitati al massimo, soprattutto se non

Salute e benessere

autoprodotti, incrementando invece i vegetali, ma sempre personalizzando la dieta. Quando acquistiamo prodotti alimentari, impariamo a leggere l’etichetta e chiediamoci se la nostra nonna riconoscerebbe tutti gli ingredienti, scartando quelli con risposta negativa.

Ricordiamoci che al mattino si dovrebbe fare una ricca colazione, che comprenda carboidrati, grassi e proteine, il pranzo un po’ meno carico e la cena leggera ed a volte, secondo i casi, anche senza carboidrati. Non dobbiamo dimenticarci della preziosa acqua o delle tisane non zuccherate: è l’acqua che scaccia l’acqua stagnante e piena di tossine, trattenuta nei nostri tessuti, che crea edemi, allergie, intossicazioni, infiammazioni, dermatiti… È dunque importante precedere ogni regime dietetico dimagrante con un periodo di disintossicazione, sicuramente con acqua, ma necessariamente con sostanze drenanti intra ed extra cellulari e depurative, evitando sempre il fai da te. Chi non deve ridurre il girovita, dovrebbe comunque avvalersi di una dieta varia, semplice e naturale. I divieti assoluti, il rigore austero, l’inflessibilità, se non in presenza di patologie specifiche, possono solo danneggiare il corpo e la mente. Termino augurando una Buona Estate a tutti voi, raccomandando di cercare sempre e solo cibi semplici, sani, genuini e di imparare ad ascoltare se stessi, oltre che a VOLERSI BENE.

SOSTENIBILMENTE di Elisa Rita Gelsomino

“La sostenibilità è il processo di cambiamento nel quale lo sfruttamento delle risorse, il piano degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e le modifiche istituzionali sono tutti in sintonia e valorizzano il potenziale attuale e futuro al fine di far fronte ai bisogni e alle aspirazioni dell’uomo”.

Il concetto di sostenibilità sottende ad un’idea di sviluppo armonico, dove i vari fattori in gioco sono in sintonia e guardano tanto al presente quanto al futuro dell’umanità. È proprio la “variabile tempo”, infatti, a giocare un ruolo chiave, come ci aiuta a capire la definizione di sviluppo sostenibile per cui si intende lo sviluppo volto a soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di far fronte ai propri bisogni.

Oggi, invece, ci troviamo di fronte ad una contraddizione molto potente, che ci porta ad una seria riflessione sul nostro tempo. Sono le generazioni future, teoricamente destinatarie dei benefici di un orientamento armonico allo sviluppo, a risvegliare le coscienze delle generazioni attuali. Greta Thunberg

95 è da giorni il simbolo di questo grido d’aiuto, di questo richiamo che i giovanissimi stanno levando a gran voce contro i governi, i potenti, le aziende, contro tutti coloro che non stanno mostrando sensibilità verso questo tema.

La giovane attivista svedese si è esposta in prima linea, ha in qualche modo scompaginato le carte. Greta ha 16 anni, scrive sul suo blog di cambiamento climatico e ha la Sindrome di Asperger, un disturbo pervasivo dello sviluppo, “imparentato” con l’autismo, considerato oggi un disturbo dello spettro autistico “ad alto funzionamento”. Le persone con Asperger, la cui eziologia è oggi ancora ignota, presentano di solito difficoltà nelle interazioni sociali, comportamenti stereotipati e interessi ristretti e generalmente si specializzano ad uno di questi, facendone la loro missione. Non sappiamo se l’interesse di Greta per la tutela dell’ambiente sia in qualche modo legato alla sua partico-

larità, o se invece derivi da una spiccata sensibilità.

Fatto sta che il suo comportamento ha già ispirato altri adolescenti in varie parti dell’Europa e del mondo, perché al contrario di quanto espresso da chi abbia voluto sminuire, o addirittura schernire la giovane scandinava, abbiamo bisogno di questo tipo di comportamenti di imitazione. Per troppo tempo abbiamo lasciato “fare agli altri” come se il mondo non fosse nostro, come se la questione climatica appartenesse ad un futuro troppo lontano per far sì che ce ne occupassimo davvero. Greta ha reso reale quello che da tempo si vociferava: il problema non riguarda più un futuro distopico, riguarda noi, riguarda i nostri figli e il nostro futuro più prossimo. Il potenziale attuale di sostenibilità è questo, è Greta, sono tutti i giovani come lei.

A noi, nei nostri comportamenti quotidiani e alle istituzioni, il compito di ascoltare e mettere in pratica.

Una psicologa per amica