IL PIACERE DI GUIDARE VERSO IL BUSINESS DEL FUTURO.
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Nuova BMW X3 Plugin Hybrid: consumo di carburante, ciclo misto WLTP in l/100 km 0,91,1; emissioni di CO2, ciclo misto WLTP in g/km: 2126; consumo elettrico, in ciclo misto WLTP in kWh/100 km: 22,324; autonomia elettrica, WLTP in km: 8190. I consumi di energia e le emissioni di CO2 riportati sono stati determinati sulla base della procedura WLTP di cui al Regolamento UE 2017/1151. I dati indicati potrebbero variare a seconda dell’equipaggiamento scelto e di eventuali accessori aggiuntivi.
CRUSCOTTO
Se scendono i contratti si abbassano i prezzi di Salvatore Saladino
PROFESSIONE FLEET MANAGER
La via elettrica passa per... di Andrea Barbieri Carones
FOCUS
Pronti all’assistenza del futuro di Alessandro Palumbo
PRIMO TEST
Opel Mokka di Arianna Festa
Volvo
di Luigi Barni
Hyundai Tucson di Luigi Barni
di Ilaria Salzano
PRIMO TEST
Jaecoo 7 di Andrea Barbieri Carones
Una gamma per le flotte di Luigi Barni
FOCUS SKODA
Gamma alla spina di alto livello a cura della redazione 26
PRIMO TEST
Byd Atto2 di Luigi Barni SPECIALE MISSIONFORUM
PRIMO TEST
Peugeot 5008 di Luigi Barni
PRIMO TEST
Audi Q5 di Luigi Barni
Sostenibilità e innovazione al centro di Arianna Festa
smart rafforza il B2B di Luigi Barni
Bertera
L’editoriale di Omar M. Fumagalli
LA VITA È TUTT’UN FRINGE
Parafrasando una canzone nota agli italiani sul finire degli anni Ottanta, si potrebbe dire che per alcuni “La vita è tutt’un fringe” anche perché “...È col fringe che ci danno i milioni” continuava quella canzoncina di Arbore, citando i quiz che allora spopolavano in TV, elargendo ambiti premi economici.
Non sono più milioni di lire per pochi ma migliaia di euro che impattano su molti, i denari a esser conteggiati ancor oggi, nelle varie ipotesi di tassazione 2025, in cambiamento, sul fringe benefit. Stabilizzata invero, con gran ritardo e non del tutto ancora interpretata, poiché restan dubbi per certi casi e delusioni per altri. Ma mentre prosegue il commentare, facile lato media, la sostanza in azienda è anche altro: far di conto, per non sbagliare, è dovuto anche con regole stabili, solo più semplice; adattarsi ai cambiamenti è nella natura stessa delle imprese per crear valore. Quindi avanti con quanto non sia solo la giusta polemica nostrana, recitata in vari modi. L’auto aziendale è una gran cosa
e la si è forse anche rivalutata, in meglio, capendo cosa vorrebbe dire “diminuirla” anche solo in qualche aspetto. Lo sanno la filiera ma ancor più i driver, che vedo anche giovani e avvezzi all’ufficio ogni tanto, magari con mezzi o bici, super contenti di averla per la prima volta, o al primo cambio che ne innalza il valor percepito (bravi i nostri manager): nuova, elettrificata, magari di un brand “premium” se la breve carriera è già in ascesa. Non si scalfisce il valore e il desiderio di mobilità su quattro ruote in Italia ed ecco su questo numero qualche informazione in merito a prodotti e contesto: situazione del mercato e dei noleggi, manutenzioni, sostenibilità e fiscalità, come “dovute” e inquadrate a MissionForum 2025 (in proposito, grazie a tutti i partner e gli intervenuti). Poi qualche focus sugli outsider del B2B e la solita carrellata di modelli: quasi ogni trentenne “metterebbe la firma” per averli in uso, almeno voglio crederlo.
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Nuova BMW X3: consumo di carburante, ciclo misto WLTP in l/100 km 0,98,3; emissioni di CO2, ciclo misto WLTP in g/km: 21189; consumo elettrico, in ciclo misto WLTP in kWh/100 km: 22,324; autonomia elettrica, WLTP in km: 8190. I consumi di energia e le emissioni di CO2 riportati sono stati determinati sulla base della procedura WLTP di cui al Regolamento UE 2017/1151. I dati indicati potrebbero variare a seconda dell'equipaggiamento scelto e di eventuali accessori aggiuntivi.
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SE SCENDONO I CONTRATTI SI ABBASSANO I PREZZI
Il nuovo Osservatorio Dataforce sui canoni di noleggio evidenzia che nel 2024, soprattutto nellaparte finale dell’anno (dic. 24 vs dic. 23), i prezzi medi dei canoni di locazione sono scesi dell’11,2%. La marca che ha avuto un’offerta più competitiva è Hyundai, il modello più economico è stato Seat Arona (nella fascia 36mesi/15.000 km, che è la più presente nelle offerte). Tra le elettriche, quest’anno ritorna al vertice Dacia Spring (nella fascia 48 mesi/15.000 km, la più presente in questa fase dell’anno). Aggressiva la proposta dei brand cinesi
Idi Salvatore Saladino*
*Country Manager
Dataforce Italia
l noleggio a lungo termine ha vissuto un’annata difficile. Nel 2024 ha perso quasi 67.000 immatricolazioni (-17,7%) sull’anno precedente, che però erano stati dodici mesi eccezionali, poiché erano tornate a regime ordinario le consegne, che in precedenza si erano dilatate a dismisura a causa della carenza di microchip che aveva rallentato i ritmi produttivi delle fabbriche automobilistiche. Ma già a febbraio di quest’anno, il long rent appare in ripresa (+13,5%) dopo molti mesi in negativo. Per rispondere alla congiuntura poco favorevole, i player del NLT hanno cercato di rendere più competitiva l’offerta, quindi abbassando i canoni Ma di quanto? Quali sono i modelli diventati competitivi? Quali sono quelli che hanno visto scendere maggiormente il canone? Sono calati di più i prezzi delle auto a benzina e a
ANDAMENTO TRIMESTRALE CANONI
gasolio, oppure quelli delle ibride e delle elettriche? Per rispondere a queste domande, facciamo ricorso all’Osservatorio sui prezzi dei canoni di noleggio a lungo termine che recentemente ha ampliato l’offerta di business intelligence di Dataforce.
La rilevazione è effettuata attraverso un costante monitoraggio delle offerte commerciali presenti nei siti web dei principali player del settore (in rappresentanza di circa il 70% del mercato). Le indagini sono condotte attraverso il sistema CRF (Competitor Rental Fee) che ha raccolto circa 270.000 record fino a dicembre 2024 (di cui 108.000 nel 2023 e 162.000 nel 2024) relativi a tutte le durate e le percorrenze chilometriche pubblicati su internet.
L’Osservatorio sui canoni del noleggio delle Passenger Cars è realizzato assieme a un team di
esperti di data collection e di analisti con una notevole esperienza del mercato del renting. L’Osservatorio sui canoni di Dataforce è quindi una sorta di barometro dei prezzi del noleggio offerti sul mercato italiano. Una doverosa premessa metodologica: i valori dei canoni medi riportati sono al netto dell’Iva e, laddove previsto, comprendono l’anticipo; i valori dell’anticipo medio sono al netto dell’iva ed escludono le offerte con anticipo zero.
2024: CANONI IN DISCESA A FINE D’ANNO La riduzione del canone medio mensile si è concretizzata soprattutto nella parte finale del 2024, in particolare a dicembre. Nei primi sei mesi del 2024 il canone era rimasto sostanzialmente stabile o addirittura il leggera crescita. La prima flessione significativa si era però già registrata a luglio,
in concomitanza con il primo deciso calo delle nuove targhe di NLT, che aveva costretto le società di noleggio ad adottare urgenti correttivi alle politiche commerciali. Se a dicembre 2023 il canone medio mensile, secondo i dati raccolti dall’Osservatorio, era di 685,32 euro, 12 mesi dopo è sceso a 608,90 euro, con un calo percentuale dell’11,2%.
Ritornando quindi su valori abbastanza vicini a quelli dell’inizio del 2023, quando era di 599,20 euro.
Ma a incidere sull’andamento dei canoni non sono soltanto le scelte commerciali dei player del mercato: ci sono anche altri fattori che influenzano la variazione dei prezzi. Per esempio l’evoluzione della gamma dei modelli e dei prodotti offerti, i cambiamenti dei listini ufficiali, le variazioni del tasso d’interesse ufficiale di riferimento della Banca Centrale Europea (che nel terzo e quarto trimestre del 2024 ha iniziato a scendere), la durata e il chilometraggio previsti nel pacchetto d’offerta (ricordiamo che il monitoraggio è effettuato sulle offerte pubblicate sul web), i servizi assicurativi, le variazioni nell’anticipo da versare al momento della stipula del contratto. Infine, un fondamentale elemento che concorre fortemente all’oscillazione dei prezzi è l’aggiornamento dei valori residui a fine locazione utilizzati per il calcolo dei canoni.
OFFERTE HYUNDAI
-23,6%
Nella tabella a destra sono elencati i canoni medi di NLT rilevati nel 2024 a confronto con quelli del 2023 di tutti i principali marchi automobilistici
CANONE MEDIO (EURO) - VARIAZIONE PER MARCA
Abarth 494,74 482,41 -2,49%
Alfa Romeo 789,46 741,85 -6,03% Audi 829,8 774,64 -6,65% BMW 845,51 922,73 9,13% BYD 719,48 612,77 -14,83% Citroën 457,73 473,29 3,40% Cupra 665,66 659,98 -0,85%
che propongono, attraverso i player specializzati, captive o generalisti, offerte di long rent. A seguire, valutiamo i brand che hanno fatto segnare gli incrementi maggiori e quelli che
hanno presentato i ribassi più significativi del canone medio. Imarchi che nel 2024 hanno alzato i prezzi di più sono Lancia e Smart, con un aumento dei canoni medi
CANONE MEDIO (IN EURO) PER ALIMENTAZIONE
CANONE MEDIO (IN EURO) PER FASCE D’EMISSIONE
mensili pari rispettivamente al 56,4% e al 30,9%. Ovviamente questi incrementi importanti hanno una ragione evidente: la gamma dei modelli proposti è cambiata totalmente e ora i due brand si posizionano su segmenti più alti. Lancia ha messo fuori produzione la vecchia Ypsilon sostituendola con un modello di nome identico ma più grande e costoso; Smart ha abbandonato il segmento delle citycar che prima presidiava con la ForTwo ed è salita in mercati di fascia decisamente superiore. Al contrario, i brand che hanno fatto registrare le più accentuate diminuzioni nei canoni sono stati Hyundai e BYD. Per Hyundai l’entrata in offerta del modello i20, e in particolare la versione 1.0 T-GDI 48V 100CV Connect Line, con canone sensibilmente basso, ha determinato una significativa riduzione del canone medio nel 2024. Per il marchio BYD la diminuzione del canone medio nell’anno scorso è il risultato di diversi fenomeni: l’allargamento della gamma (i nuovi modelli Seal, Dolphin e Seal U posizionati in maniera molto competitiva sul mercato del NLT) e l’aumento delle franchigie di penale in caso di furto, incidenti e danni. Da segnalare che l’anno scorso hanno esordito nel comparto del long rent tre altri costruttori cinesi: Jaecoo, Leapmotor e Omoda.
BENZINA E FULL HYBRID SI NOLEGGIANO A MENO Passando alla tipologia di alimentazione, a scendere sono solamente i canoni delle auto a benzina e quelli delle full hybrid; quasi stabili i prezzi delle offerte di mercato sulle auto alimentate
MODELLI PIÙ PRESENTI ON-LINE NEL 2024
a gpl, mentre le vetture a metano non sono più presenti nelle offerte di noleggio online. La discesa dei prezzi medi delle auto a benzina nel 2024 è stata del 5,1%, quella delle vetture HEV del 4,3%. Salgono invece i canoni delle elettriche (+3,9%), delle mild hybrid (+5,7%) e delle plug-in hybrid (+5,4%).
L’incremento più contenuto è quello fatto registrare dalle diesel: +2,8%, e sottolinea lo sforzo dei player di mantenere competitiva l’offerta per questa
tipologia di alimentazione, nonostante i valori residui siano in flessione.
Se si prende come parametro la fascia di emissioni di CO2, si nota che il canone è cresciuto in media del 4,3% e che a far registrare gli incrementi maggiori sono state le fasce 136160 g/km (+6,4%) e 161-190 g/km (+6,2%), ossia quelle più basse tra quelle che non hanno beneficiato degli ecobonus in vigore nel 2024. Trascurabili, invece, gli aumenti nella
CANONI PIÙ BASSI
(2024) 36 MESI/45.000 km totali
MODELLO CANONE MEDIO
Seat Arona 337,89
Fiat 500 340,32
Toyota Aygo X 345,84
Fiat Panda 349,4
Citroën C3 366,25
Skoda Fabia 366,76
Opel Corsa 379,01
Opel Frontera 398,97
Renault Twingo 403,86
Seat Ibiza 405,38
categoria superiore, quella oltre i 190 g/km di CO2. Un aumento piuttosto evidente per le auto di prima fascia (quasi tutte BEV, ovviamente) fino a 20 g/km: +3,3%, con un incremento medio in euro di 25 euro al mese.
LA MENO CARA ÈLASEAT ARONA
Se si entra nello specifico dei modelli, l’Osservatorio di Dataforce evidenzia che i modelli più pubblicizzati sul web nel 2024 sono stati Ford Kuga, Fiat 500e e Audi A3 Sportback. Il monitoraggio è effettuato contando il numero delle offerte presenti online nei
OFFERTE NLT BEV - N° MODELLI - DURATA 48 MESI
30.000/anno
CAMBIAMENTO CANONI BEV
CANONI PIÙ BASSI PER MODELLO - 48 MESI/60.000 km - 1° BIM ‘23 VS 1° BIM. ‘25
MODELLO CANONE MEDIO
Dacia Spring 375,88
Smart FORTWO 382,89
Mini Cooper 434,42
Peugeot e-208 456,08
Fiat 500e 469,26
Mazda MX-30 515,17
Opel Mokka-E 516,77
BMW I3 519,06
Opel Corsa-e 523,71
Peugeot e-2008 532,57
Dacia Spring 379,54
Renault 5 E-Tech Electric 430,85
Citroën ë-C3 482,31
BYD Dolphin 484,83
Citroën ë-C3 Aircross 487,73
Opel Frontera-e 489,23
Smart #1 502,42
Fiat 500e 504,55
Citroën ë-C4 X 511,48
BYD Atto 3 516,21
12 mesi. La Top3 dei modelli più “spinti” nel 2023 vedeva sempre presenta Ford Kuga, preceduta da Jeep Renegade e seguita da Jeep Compass.
Ma qual è l’auto dal canone più basso in assoluto, prendendo come parametro di riferimento un contratto di 36 mesi, con una percorrenza complessiva di 45.000 km? La Fiat Panda, che era l’auto a noleggio a lungo termine più economica del 2023, l’anno scorso è scivolata al quarto posto, con un canone medio cresciuto da 293 euro a 349. Al primo posto si è piazzata la Seat Arona, che nel 2024 è stata proposta in media a 338 euro/mese. Scomparsa dalla Top10 la Lancia Ypsilon, che era seconda nel 2023 (e che, come detto poc’anzi, ha cambiato segmento con il nuovo modello), è salita al secondo posto la Fiat 500 Hybrid (peraltro poi uscita di produzione nel corso dell’anno). Terza nel 2024 è stata la Toyota Aygo X, che è
salita di posizioni anche grazie a un ribasso dei canoni medi di 10 euro/mese. L’anno scorso sono entrati nella Top10 due modelli Opel, Corsa e Frontera, che sono stati proposti a canoni mensili molto simili ed entrambi al di sotto dei 400 euro/mese.
FOCUS CANONI BEV: LADACIA SPRING ÈSEMPRE LAPIÙECONOMICA
Infine, un’analisi sul mercato del noleggio a lungo termine delle auto elettriche: non solo a confronto tra il 2023 e il 2024, ma con un aggiornamento ulteriore sul primo bimestre 2025 che, vale la pena di sottolineare, non prevede più ecobonus statali. Ebbene, la classifica Top10 è estremamente differente nei tre anni analizzati: Dacia Spring era il modello a corrente più economico da noleggiare nel 2023 ed è tornato leader quest’anno (tra l’altro con un canone quasi identico,
nonostante i miglioramenti del modello aggiornato). Ma l’anno scorso era totalmente assente dai primi 10. Smart ForTwo è uscita di scena nel 2025 (ed era seconda sia nel 2023 sia nel 2024). Esordiscono quest’anno in Top10 Renault 5 E-Tech (che si piazza subito al secondo posto tra i modelli più economici nel long rent, a indicare che la Casa francese punta molto su questa tipologia di acquisizione), Citroën e-C3 (terza), e-C3 Aircross (quinta) e e-C4 X (al nono posto), BYD Dolphin (quarta), Opel Frontera-e, Smart #1 (settima). In decima posizione un’altra BYD, la Atto3.
Da segnalare che quest’anno sono calate moltissimo le offerte che prevedono durate dei contratti di 36 mesi (tranne che per le percorrenze annue di 10.000 km), mentre rimane stabile il numero di offerte per durate di quattro anni e crescono molto quelle di cinque anni, a sottolineare che le richieste di noleggio delle auto elettriche da parte dei clienti si stanno orientando su periodi piuttosto lunghi. Un sistema per contenere ulteriormente la spesa mensile, soprattutto per i privati.
LA VIA ELETTRICA PASSA PER... L’ALVEO
Il fleet manager Fabio Abbate gestisce un centinaio di auto in questa azienda di IT. Aidipendenti piacciono le plugin, che presto saranno sostituite da vetture a emissioni 0
QQuando si hanno sede legale, sede amministrativa e sedi operative in varie regioni d’Italia, è giocoforza avere un parco auto adeguato alla struttura. Soprattutto adeguato ai dipendenti, di Alveo: società
di Information Technology con sede legale a due passi da uno dei nuovi quartieri finanziari di Milano e cuori pulsanti in varie regioni. Dal suo ufficio, il fleet manager Fabio Abbate controlla attentamente che le vetture aziendali siano in perfetta efficienza. E lo fa con una lunga esperienza, come spiega lui stesso.
«La mia esperienza lavorativa nel settore è iniziata presso un concessionario, dove ho lavorato per 10 anni con il ruolo di “Gestore Usato e Logistica”. Successivamente, attratto dal
mondo flotte, ho ottenuto l’incarico di Responsabile del Parco Auto in una società di telecomunicazioni, ruolo che ho ricoperto per 6 anni. Qui mi sono occupato della gestione dei rapporti commerciali, delle linee guida e del controllo di tutte le dotazioni inerenti ai veicoli. A gennaio 2021 ho avviato la conversione verso veicoli elettrici più sostenibili, effettuando test con comodati d’uso forniti dalle case costruttrici e introducendo, come progetto pilota, auto elettriche in condivisione, prenotabili dai driver per l’uso sia lavorativo che privato». E poi c’è il gruppo Alveo… «Da un anno sono responsabile del parco auto di Alveo S.p.A., dove gestisco circa 100 veicoli, prevalentemente ibridi plug-in. Sono molto soddisfatto della nuova generazione di queste vetture “alla spina”, che garantiscono un’autonomia maggiore e un netto miglioramento nell’efficienza in elettrico. Da marzo 2023 sono abilitato a redigere il piano spostamenti casa-lavoro in qualità di mobility manager». Come è composta la flotta Alveo?
«La flotta è composta da 91 veicoli in fringe benefit e 7 vetture in pool. Queste ultime
di Andrea Barbieri
Carones
sono di marca Toyota e Renault mentre le auto assegnate le abbiamo introdotte grazie a partnership con il Gruppo VW, quindi Cupra, Audi, Volkswagen e Skoda. Come vetture assegnate fuori da partnership abbiamo Ford, Mercedes e Kia». Allo stato attuale, che motorizzazioni hanno le auto e come saranno invece tra 3-4 anni?
«Attualmente, le motorizzazioni sono prevalentemente plug-in, full hybrid ed elettriche. L’obiettivo per i prossimi 4 anni è di raggiungere una quota del 40-50% di veicoli elettrici. Può sembrare ambizioso, ma il riscontro che ricevo dai driver è molto positivo: dopo l’esperienza con le plug-in, difficilmente tornerebbero a una motorizzazione a combustione. Molti, addirittura, hanno già espresso l’intenzione di passare a un veicolo elettrico prima della scadenza del loro attuale contratto di noleggio». Ritiene veramente che possano entrare in car list le vetture elettriche?
«Assolutamente sì. Nel primo trimestre abbiamo già inserito 3 veicoli elettrici, portando la quota di elettrici in flotta all’5%».
A tal proposito: con quali criteri vengono fornite le auto?
«Nella scelta seguiamo un processo attento e personalizzato: insieme al driver analizziamo il suo specifico profilo di utilizzo, valutando percorrenze medie, disponibilità di punti di ricarica, esigenze lavorative e personali. Questo ci permette di proporre la soluzione più adatta, garantendo equilibrio tra sostenibilità, autonomia e praticità d’uso.
L’obiettivo è assicurare che ogni assegnatario possa sfruttare al massimo le potenzialità del proprio veicolo, rendendo la transizione alla mobilità elettrica naturale ed efficace».
In che modo favorite la mobilità a basse emissioni? Avete colonnine in azienda? Lefornite anche al domicilio? «Forniamo tessere per il rifornimento elettrico presso colonnine pubbliche, a carico della società. Abbiamo installato punti di ricarica in una sede, con gestione delle prenotazioni tramite una nostra app, e prevediamo di estendere le colonnine anche ad altre sedi.
Per i driver che dispongono di un box privato, forniamo un misuratore per tracciare le
ricariche effettuate presso il domicilio».
In tema di mobilità dei dipendenti, quali azioni avete messo in campo?
«Siamo un’azienda con smart working attivo 5 giorni su 5 e le nostre sedi sono servite da treni e metropolitane. Questo permette ai dipendenti di utilizzare quotidianamente i mezzi pubblici. Per chi ha un’auto in fringe benefit, incentiviamo l’uso di vetture green, che godono del diritto di parcheggio gratuito concesso dai comuni per le soste giornaliere, abbattendo così i costi dei parcheggi».
Quale o quali tecnologie ha a disposizione Fabio Abbate nella gestione del parco auto?
«Essendo Alveo S.p.A. una società informatica, sviluppiamo software per diversi settori, tra cui la pubblica amministrazione, il farmaceutico, il tessile e l’assicurativo. Questo ci permette di realizzare internamente strumenti avanzati per la gestione della flotta, come l’app di prenotazione per le colonnine di ricarica e le auto di servizio».
FLOTTE IN EVOLUZIONE: PRONTI ALL’ASSISTENZA
DEL FUTURO?
FLOTTE IN EVOLUZIONE: PRONTI ALL’ASSISTENZA DEL FUTURO?
La gestione delle manutenzioni sui veicoli in flotta, sempre più rilevante in questa fase storica, si deve evolvere in vari aspetti
SSono circa 1,2 milioni i veicoli in noleggio a lungo termine che circolano sulle strade italiane. Sono utilizzati da 90.000 aziende, 3.000 pubbliche amministrazioni e 160.000 privati. Tutti questi mezzi, che siano noleggiati da aziende o da privati, portatori di bisogni differenziati, necessitano di effettuare tagliandi nonché operazioni di manutenzione straordinaria. Sono le officine
che a valle effettuano tali interventi, in base agli accordi e agli SLA prestabiliti con le società di noleggio. La mole di tali interventi aumenta ogni anno con l’aumentare della flotta. Inoltre, la numerosità delle manutenzioni è correlata anche all’anzianità media della flotta. La nuova normativa del fringe benefit poterà ad un allungamento dei contratti in essere, con un effetto moltiplicativo sulle operazioni di manutenzione.
Cambia anche il mix di tipologia e complessità degli interventi, in quanto si aggiorna la distribuzione delle alimentazioni della flotta del noleggio a lungo termine: le vetture ibride si avvicinano a rappresentare un terzo, mentre le vetture
elettrificate (plug-in ed elettriche) superano il 10%. Va anche considerata la presenza sempre più consistente, anche nelle vetture di media taglia, di ADAS sofisticati che necessitano di interventi specifici e di calibrazioni adeguate. Dall’elettrificazione alla connettività, passando per la guida assistita, la trasformazione digitale e l’accesso ai dati, le officine si trovano già a fare i conti con sfide riparative sempre più complesse.
INTERLOCUTORE UNICO, EECONOMICITÀCAPILLARITÀ
Secondo quanto ci racconta Alberto Forlan, Responsabile della gestione flotta EMEA e dei nuovi canali di Marelli
di Alessandro Palumbo
Aftermarket Italia, per un cliente flotte sono fondamentali dal punto di vista organizzativo la gestione centralizzata della rete delle officine e dei ricambisti, la possibilità di avere un interlocutore unico che trasferisca le esigenze del cliente alla rete. Ovviamente anche la fatturazione deve essere centralizzata. Dal punto vista qualitativo è fondamentale la capillarità e la professionalità della rete assistenziale, il rispetto dei requisiti e delle tempistiche e un adeguato servizio di supporto al driver. Sono richieste condizioni economiche vantaggiose per le manutenzioni e le riparazioni e per l’eventuale auto sostitutiva e che le stesse siano valide su tutto il territorio.
GESTIONE DELFERMOTECNICO
Nella gestione di una flotta, grande o piccola, uno degli aspetti più importanti è il controllo del fermo tecnico del veicolo. Un’azienda che non attua alcuna politica di intervento, secondo quanto riporta Simone Costantini Ceo di Fleet Support, avrà un fermo di un veicolo tra i 15/18 gg medi se si prendono in considerazione solo gli interventi lunghi e di 7,5/8 gg se si considerando anche quelli brevi, cioè che richiedono meno di 8 ore lavorative. Fattori esogeni come la gestione della carrozzeria –con uscita perito, ricezione perizia, attesa quantificazione assicurativa – possono peggiorare il dato anche del 50% portando il fermo fino a 27 giorni medi, nel caso di sua quantificazione al netto degli interventi brevi. Un fermo coerente dovrebbe essere di 9/10 gg. nel caso di misurazione senza interventi rapidi e di 3,5 gg se si
prendono in considerazione tutte le riparazioni, lunghe e brevi. Allora, quali sono allora gli aspetti che vanno monitorati e gestiti quotidianamente per non avere i numeri fuori controllo? Al primo posto la tipologia della rete: una rete non ufficiale che non è in grado, ad esempio, di erogare garanzie, rallenta il processo, che, se accoppiato ad una carenza di SLA di rete contrattualizzati e definiti puntualmente, rende il tema quasi impossibile da monitorare e gestire. Viene poi la gestione canalizzata dei ricambi: una rete con fornitura centralizzata ne aumenta l’efficienza complessiva, riducendo significativamente i tempi di fermo. In ultimo la gestione interna: una authority che impiega ad esempio due giorni per dare un’autorizzazione rallenterà anche un intervento da 4h, portandolo quasi a tre giorni.
SUPPORTO CON LA REALTÀ AUMENTATA
I network di riparazione indipendenti, come LKQ Rhiag, rappresentano un’opzione per il
noleggiatore. Tale network ha strutturato circa 60 accordi con flotte ed NLT, RAC e private con strumento proprietario per la gestione authority. È composto da più di 1.900 officine affiliate, 4.500 meccanici formati all’anno con 350 giornate di formazione, a cui sono erogati 100 corsi tecnici, 20 di marketing, e dispone di oltre 200 titoli elearning. Gli affiliati sono professionisti attrezzati per effettuare interventi su tutti i modelli di vettura, anche durante il periodo di garanzia, dotati di strumenti di diagnosi all’avanguardia e impegnati in un programma di formazione tecnica continua.
LKQ Remote Support è lo strumento messo a disposizione delle officine complementare alle attrezzature diagnostiche già presenti. Nelle oltre 20.000 operazioni attualmente codificate, si possono trovare soluzioni per problemi relativi al libretto elettronico o al PassThru, così come operazioni particolari quali codifica centraline, ricodifica chiavi, reset service e tanto altro. Smart Glasses è lostrumento che viene utilizzato dal riparatore nei casi
in cui un problema sulla vettura particolarmente complesso richieda il supporto di un tecnico esperto. In pochi minuti si stabilisce un collegamento video con l’assistenza tecnica
LKQ Rhiag e si viene guidati passo-passo in tutte le operazioni, per risolvere il problema grazie anche a sistemi di realtà aumentata.
FORMARE, FORMARE, FORMARE...
La formazione e lo sviluppo professionale sono essenziali per avere successo e mantenere una presenza duratura sul mercato. Bosch Car Service è la rete di 1.300 officine premium indipendenti che si avvale della vasta esperienza e del know-how di Bosch nella tecnologia integrata per i veicoli di tutte le marche e modelli. Nella rete, Bosh ha implementato il percorso di Technical Excellence per garantire la formazione continua dei dipendenti. Tale percorso include strumenti avanzati di diagnosi Bosch e
software per l’approvvigionamento e la manutenzione degli strumenti, formazione tecnica e manageriale, diagnosi remota per ricevere supporto dagli esperti Bosch, informazioni e documentazione a supporto dell’operatività e hotline tecnica e numero verde dedicati a supporto della rete. Inoltre, Bosch offre alle officine il portale Automotive Training Solutions, dove è possibile consultare il calendario dei corsi di formazione Bosch, acquistare i corsi e verificare le sessioni di formazione annuale riservate alla rete Bosch Car Service, incluse nel programma.
DIAGNOSI PREDITTIVA
La diagnosi predittiva si basa sull’analisi continua dei dati provenienti dai veicoli, raccolti attraverso sensori e sistemi di bordo. I vantaggi per le flotte sono tangibili.
• Riduzione del fermo tecnico: intervenire prima che un guasto si debba tamponare
significa evitare lunghe soste forzate, ottimizzando l’operatività della flotta.
• Risparmio sui costi: le riparazioni preventive sono generalmente meno costose rispetto a un intervento d’emergenza.
• Miglioramento della sicurezza: identificare i problemi potenziali riduce il rischio di incidenti dovuti a malfunzionamenti.
CSM360, startup italiana specializzata nella gestione di flotte aziendali, ha integrato la diagnosi predittiva nel suo ecosistema digitale Portal Solution 360. Questo sistema combina telematica, Business Intelligence e AI per offrire un controllo completo e in tempo reale dello stato dei veicoli.
Come sottolinea Simone Guidi, Direttore Generale di CSM360, «Grazie all’integrazione dei dati della telematica nei sistemi di CSM360, le anomalie vengono analizzate con algoritmi specifici, derivanti dall’esperienza decennale degli
specialisti tecnici, e trasformate in azioni concrete sul veicolo e conducente».
SERVE COMPETENZA
PER LE VETTURE
ELETTRICHE
Seguendo la sua missione di supportare gli autoriparatori indipendenti nella crescita professionale, LKQ Rhiag ha inserito nella sua offerta di corsi LKQ Academy un nuovo percorso formativo dedicato alla preparazione del cosiddetto EVS - Electric Vehicle Specialist, progettato ed erogato interamente dai tecnici e dai formatori interni dell’azienda. Attraverso sette giornate formative, suddivise in quattro moduli, il percorso si pone come obiettivo finale quello di portare il meccatronico a saper riparare con efficienza e competenza e naturalmente in totale sicurezza qualsiasi vettura dotata di un impianto ad alto voltaggio. Questo percorso formativo lanciato lo scorso anno ha già ottenuto un ottimo riscontro sul mercato con più di 200 meccanici che hanno già ottenuto la qualifica CEI 1B/2B.
CALIBRAZIONE DEGLIADAS
I sistemi di assistenza alla guida sono ormai equipaggiamento standard in quasi tutte le classi di veicoli. Tuttavia, per garantire che questi sistemi funzionino sempre in modo sicuro e affidabile, sono necessarie impostazioni precise e una calibrazione accurata dei sensori e dei sistemi di telecamere. Aquesto scopo, Bosch ha sviluppato ADAS One Solution, un software che aiuta i meccanici d’officina a configurare in modo efficiente il dispositivo di calibrazione e
garantisce impostazioni precise per i diversi sistemi ADAS del veicolo, rispettando al contempo le rigorose specifiche dei costruttori. Riduce, inoltre della metà i tempi di configurazione rispetto ai metodi manuali di misurazione e allineamento. Una volta completato il lavoro, è possibile stampare un report che documenta in modo preciso le impostazioni ADAS e tutti i dati, fungendo da prova della conformità ai requisiti del costruttore.
RAPPORTO CONILDRIVER
Norauto, parte della Holding francese Mobivia di cui fa parte anche la rete Midas, gestisce 40 centri auto (Norauto) in prevalenza nel nord Italia, due su Roma e uno a Pescara. Mentre a Padova e a Trieste insistono due centri facenti parte del network preferenziale Arval, che per Norauto è un cliente internazionale di lunga data. La relazione con i driver delle società di noleggio viene gestita dalla centrale operativa (numero
verde) che si occupa di interfacciarsi con l’utilizzatore e di fissare eventualmente l’appuntamento con uno dei centri disponibili sul territorio. Mentre negli Arval Center la relazione con il driver è diretta ed esclusiva, nel senso che c’è una persona dedicata all’accettazione e all’inserimento in back office delle pratiche. L’azienda punta molto sulla diagnosi da remoto. A Rimini e ad Alessandria sono presenti due uffici che hanno il compito di aiutare il tecnico dell’officina che deve effettuare la diagnosi. Disponendo di quasi tutte le diagnosi ufficiali delle case tramite il collegamento di una così detta “passerella” l’ufficio da remoto riesce a verificare i codici errori ed entrare direttamente negli schemi sia elettronici sia motoristici ufficiali del carmaker aiutando notevolmente nella risoluzione del problema. La diagnosi da remoto aiuta molto a ridurre i giorni di fermo che per il settore rappresentano un aspetto critico, legato alla mancata fatturazione dei noleggi.
GESTIONE DELLE EMISSIONI DERIVANTI DALLA FLOTTA AZIENDALE: FACILE E DIGITALE
La gestione delle emissioni di una flotta aziendale riveste un ruolo centrale nella riduzione dell’impatto ambientale e nell’ottimizzazione dei costi operativi, in un contesto normativo sempre più stringente in materia di sostenibilità e riduzione delle emissioni.
Per calcolare in modo efficace le emissioni generate dai veicoli aziendali, è necessario adottare un approccio sistematico che tenga conto delle diverse fonti di emissione associate all’utilizzo della flotta. Tale metodologia consente di soddisfare i requisiti normativi europei, tra cui la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), e di garantire una rendicontazione di sostenibilità conforme agli standard internazionali. Un riferimento ampiamente riconosciuto a livello globale per la gestione e la comunicazione trasparente delle performance ambientali aziendali è il GHG Protocol (Greenhouse Gas Protocol), che suddivide le emissioni in tre categorie principali:
1. Scopo 1 – Emissioni dirette: comprendono le emissioni derivanti da fonti di proprietà o sotto il controllo dell’azienda, come la combustione di carburanti nei veicoli aziendali.
2. Scopo 2 – Emissioni indirette da consumo di energia: includono le emissioni generate dalla produzione di energia elettrica acquistata e consumata dall’azienda, ad esempio per la ricarica dei veicoli elettrici.
3. Scopo 3 – Altre emissioni indirette: riguardano le emissioni generate lungo l’intera catena del valore aziendale, tra cui la produzione dei carburanti, la gestione del fine vita dei veicoli, le trasferte di lavoro e gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti.
FASI PER IL CALCOLO DELLEEMISSIONI
DELLAFLOTTAAZIENDALE
Il processo di quantificazione delle emissioni di una flotta aziendale si articola nelle seguenti fasi:
1. Identificazione delle fonti di emissione:
• Emissioni dirette (Scopo 1): includono il consumo di carburanti fossili (benzina, diesel, GPL, metano) o l’energia consumata dai veicoli aziendali.
• Emissioni indirette (Scopo 2 e Scopo 3): comprendono le emissioni associate alla produzione e all’uso dell’energia elettrica per i veicoli elettrici e quelle derivanti dall’intero ciclo di vita dei carburanti utilizzati. 2. Raccolta dei dati necessari per il calcolo:
• Quantità di carburante consumato (benzina, diesel, GPL o metano).
• Distanza percorsa e tempo di utilizzo dei veicoli aziendali.
• Consumo di energia elettrica per la ricarica dei veicoli elettrici (kWh utilizzati).
La raccolta e l’elaborazione di questi dati rappresentano un’attività complessa, che richiede l’armonizzazione di informazioni provenienti da fonti eterogenee, come diversi fornitori di energia e carburante, e l’applicazione di metodologie di calcolo coerenti con gli standard internazionali. L’adozione di strumenti e sistemi di monitoraggio adeguati è dunque essenziale per garantire la precisione e l’affidabilità delle stime sulle emissioni, facilitando al contempo la conformità normativa e la trasparenza nella rendicontazione aziendale.In questo contesto, le soluzioni Zucchetti rappresentano un fattore abilitante fondamentale. Leaziende possono trarre vantaggio dall’adozione di
ZCarFleet, il software dedicato alla gestione della flotta aziendale, in grado di raccogliere e aggregare dati chiave relativi ai chilometri percorsi, ai consumi di carburante e di energia elettrica, nonché alle caratteristiche tecniche dei veicoli (alimentazione, cilindrata, categoria, ecc.). ZCarFleet consente di centralizzare e analizzare queste informazioni che le imprese possono quindi sfruttare per ottimizzare la gestione operativa del parco veicoli, ma anche garantire una maggiore trasparenza nella rendicontazione ambientale, in linea con gli standard normativi e di sostenibilità. Per compiere questo ultimo step Zucchetti mette a disposizione anche il software Carbon Footprint Mobility che, nativamente integrato con ZCarFleet, consente di automatizzare il calcolo delle emissioni relative alla mobilità aziendale, incluse quelle della flotta, attraverso l’impiego di algoritmi validati, assicurando precisione e affidabilità nelle analisi. Inoltre, l’adozione di sistemi interoperabili permette di generare output strutturati e coerenti con i principali standard normativi e di sostenibilità, facilitando la reportistica aziendale e la comunicazione dei risultati agli stakeholder.
VALENTINA UBALDI, HEAD OF HR MOBILITY & ESG SOLUTION DI ZUCCHETTI
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SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE AL CENTRO SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE AL CENTRO
Il classico appuntamento Newsteca accende il nhow di Milano
MMercoledì 5 marzo 2025, nella cornice del nhow Hotel di Milano, si è svolta la nona edizione di MissionForum, l’evento informativo e di aggiornamento di punta, organizzato da Newsteca, che offre un ritratto del Business Travel e del Fleet Management con chiavi di lettura per i temi rilevanti del momento, verso i manager.
Quest’anno si è approfondito come i due settori stiano affrontando l’evoluzione verso pratiche più sostenibili,
analizzando le scelte strategiche necessarie per adattarsi ai cambiamenti normativi e fiscali che coinvolgono le aziende e i loro dipendenti. La giornata si è articolata in due momenti principali. Nella mattinata il meglio dei due mondi si è confrontato in maniera trasversale sulla tematica, mentre nel pomeriggio, le aule si sono divise tra Fleet e Travel.
Nell’aula dedicata al Fleet Management si è trattato della dibattuta transizione verso un mercato più sostenibile nell’UE-5, analizzando gli impatti e le contromisure in relazione alla fornitura di flotte aziendali.
Francesco Farris, Project & Business Manager di Dataforce Italia, ha offerto un’analisi approfondita del mercato, italiano ed europeo, con focus
critico sulle politiche di motorizzazione delle Case, delle aziende, con i modelli più venduti nel true fleet e le implicazioni fiscali. Sono intervenuti anche alcuni fleet manager. La giornata milanese, ha visto anche la partecipazione del gruppo Stellantis che, oltre a portare la propria voce sul palco in mattinata e parlare ai microfoni di MissionForum, ha esposto due nuovi modelli, prodotti con motori sia elettrici sia ibridi: la Junior di Alfa Romeo e la Nuova Ypsilon di Lancia. Nel QRcode di questa pagina, il link alla video intervista di Marco Becchero, Head of Marketing, Sales Operation and Sales Planning Fleet & Business, di Stellantis, inerente ai temi della transizione sostenibile e i diversi livelli di elettrificazione, nella estesa gamma veicoli del gruppo.
di Arianna Festa
SOSTENIBILITÀ: L’EVOLUZIONE
VANIFICA LA DOPPIA MATERIALITÀ
La mattinata si è aperta con l’intervento di Pietro De Giovanni, Professor of Sustainable Operations presso la Bocconi, che ha introdotto le tendenze sostenibili emergenti nel mondo delle flotte e dei trasporti.
De Giovanni ha offerto uno spunto fondamentale sul tema della sostenibilità aziendale, che si riflette nell’osservatorio del Sustainability Lab, un centro di ricerca universitario che monitora la sostenibilità delle operazioni e della catena di approvvigionamento. In particolare a MissionForum si è sollevata una questione cruciale: l’ormai obsolescenza della cosiddetta doppia materialità, fino a oggi framework di riferimento per la rendicontazione e l’analisi della sostenibilità aziendale.
La doppia materialità si basa su due concetti distinti: l’impact materiality (l’impatto ambientale e sociale delle attività aziendali) e la financial materiality (l’impatto economico di tali attività) Questo approccio è stato un pilastro fondamentale per la rendicontazione della sostenibilità aziendale, ma la sua definizione, ormai cristallizzata, non tiene conto delle nuove sfide che le imprese devono affrontare nel contesto attuale.
Le principali criticità risiedono nel fatto che la doppia materialità non è più in grado di abbracciare tutte le dimensioni della sostenibilità, in particolare quella legata alle emissioni indirette derivanti dalla supply chain (Scope3) che oggi
rappresenta un aspetto centrale della strategia aziendale sostenibile. Secondo gli ultimi report, le emissioni derivanti dalla supply chain possono rappresentare fino al 51% delle emissioni totali di un’impresa. L’introduzione del concetto di Scope 3 ha infatti aggiunto un nuovo livello di complessità e attenzione alla rendicontazione delle emissioni, che solo ora sta cominciando a essere semplificata, grazie a normative come il pacchetto Omnibus,
che fornisce indicazioni operative per il settore.
UN NUOVO APPROCCIO
Oggi, più che mai, le aziende devono affrontare un cambiamento radicale nelle loro politiche aziendali. Non basta più concentrarsi solo sull’impatto diretto e sul risultato economico immediato. È necessario adottare un approccio olistico che consideri l’intera catena di approvvigionamento. Non si
Online la video intervista a Marco Becchero durante MissionForum
tratta solo di reportistica ambientale: le imprese sono chiamate a implementare iniziative concrete per ridurre le proprie emissioni e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione fissati per il 2030
NUOVE REGOLE FISCALI PER AUTO AZIENDALI
L’intervento sulla fiscalità di Giuseppe Livigni, Dottore
Commercialista e Revisore
Legale di Studio First, ha contraddistinto un importante momento di conoscenza e presa di consapevolezza rispetto alle implicazioni della nuova fiscalità pro-green. In particolare si è affrontato il tema
dei fringe benefit, declinato in un prima e dopo il cambio di regime fiscale sulle auto aziendali.
COS’È UN FRINGE BENEFIT ECOME FUNZIONA?
I fringe benefit sono beni o servizi non monetari che le aziende offrono ai propri dipendenti. Questi vantaggi possono includere l’uso di un’auto aziendale, contributi per la formazione, polizze assicurative e abbonamenti ai trasporti.
Oltre a rappresentare un’opportunità per le aziende diottimizzare la gestione deicosti, i fringe benefit sono anche un modo per migliorare larelazione con i dipendenti, rendendo il pacchetto
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retributivo più attraente e vantaggioso. Adifferenza dei tradizionali compensi in denaro, i fringe benefit offrono un alleggerimento del carico fiscale e contributivo, migliorando al contempo il benessere e la motivazione del personale. Inoltre, essi fanno parte della retribuzione e devono essere trattati con la stessa attenzione delle altre voci salariali. Ciò significa che, se previsti, non possono essere revocati arbitrariamente, offrendo così stabilità al lavoratore.
LE AUTO AZIENDALI COMEFRINGE BENEFIT
Nel caso dell’auto aziendale, la sua modalità d’uso può essere esclusivamente aziendale, personale o promiscua Nelcaso dell’uso promiscuo, l’azienda beneficia di un trattamento fiscale agevolato, con la possibilità di dedurre il 70% del costo di acquisto e delle spese relative all’auto. Tuttavia, per il dipendente, l’uso promiscuo comporta un benefit in natura, che è soggetto a tassazione e contributi previdenziali.
COME SI CALCOLA ILVALORE DELL’AUTO AIFINI FISCALI?
La base di calcolo del fringe benefit auto aziendali si fonda sulle tabelle ACI del costo chilometrico, che considerano una percorrenza annua di 15.000 km per ciascun modello. Il valore fiscale è dato dal costo chilometrico, moltiplicato per 15.000 km e per l’aliquota fiscale stabilita Fino ad ora, l’aliquota fiscale per la tassazione variava a seconda delle emissioni di CO2 del veicolo.
A partire dal 1° gennaio 2025, il regime fiscale è cambiato in relazione alla tipologia di alimentazione del veicolo. Lenuove aliquote sono:
• 10% per le auto elettriche pure
• 20% per le auto ibride plugin (ricaricabili alla colonnina)
• 50% per tutte le altre auto, incluse quelle a benzina e diesel. Le nuove disposizioni si applicano esclusivamente ai veicoli di nuova immatricolazione, assegnati con contratti stipulati dopo il 1°gennaio 2025. Per i veicoli immatricolati prima di tale data, continueranno a valere le norme fiscali precedenti.
IMPATTI FISCALI ESCELTEAZIENDALI
Le nuove regole potrebbero comportare un significativo aumento del valore imponibile del fringe benefit, soprattutto per le auto con emissioni medio-alte. Si prevede un
incremento annuo di circa 1.600 euro per queste auto. Per contenere i costi, le aziende saranno incentivate a rinnovare la loro flotta aziendale con veicoli elettrici o ibridi plug-in (nella migliore delle ipotesi), oppure potrebbero mantenere i veicoli già in uso, per continuare a godere del regime fiscale più favorevole.
IL MERCATO TRUEFLEET IN ITALIA EIN EUROPA
Durante la sessione pomeridiana è stato analizzato il mercato nel cosiddetto comparto TrueFleet, ossia il canale aziende e noleggio a lungo termine, con un focus sulle immatricolazioni auto in Europa e sui canoni di noleggio in Italia.
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AUTO SU 3 IN EUROPA ÈDELLE FLOTTE
In Europa, l’EU5 rappresenta il 70% delle immatricolazioni, con oltre 9 milioni di unità a fine 2024. Qui un’auto su tre è destinata al True Fleet, un canale cresciuto del 17% negli ultimi dieci anni, mentre il mercato totale è calato del 13%.
Tuttavia, il 2025 si prospetta debole, con una contrazione del 3% per l’EU5 e dell’8% per il True Fleet.
LE ALIMENTAZIONI
Negli ultimi 10 anni, dal dieselgate in poi, il mix di alimentazioni nel True Fleet ha subito una trasformazione: nel 2015 il Diesel dominava con il 75% del mercato, mentre oggi è sceso sotto il 25%.
Lealimentazioni a benzina (inclusi MHEV e HEV) coprono il 50% del mercato, i PHEV il 10% e i BEV il 17%.
Quest’evoluzione è stata guidata non tanto dalla scelta dei clienti, ma dalla riduzione dei modelli Diesel disponibili (-33%) e dall’espansione dell’offerta BEV, passata da poche unità a oltre 200.
Il mix di PHEV e BEV nel True
Fleet dei primi 5 paesi europei ci mostra come il PHEV, l’elefante nella stanza, sembra in una fase di stallo, mentre il comparto BEV è in crescita. In questo contesto l’Italia e la Spagna rimangono fanalini di coda.
MARCHI E MODELLI
Nel 2024, Tesla ha dominato il segmento BEV nel True Fleet, mentre le tedesche (Mercedes, BMW e Audi) hanno primeggiato nei PHEV. Il 2025 vedrà l’ingresso dei marchi cinesi, come BYD, che stanno strutturando reti di vendita e assistenza per guadagnare quote di mercato.
NLT, LA FORMULA DIFFUSA NELLE FLOTTE
In Italia, il noleggio a lungo termine ha chiuso il 2024 con un calo del 18%, e i primi mesi del 2025 mostrano una stabilità solo grazie alle Captive. L’analisi svolta con il sistema CRF (Competitor Rental Fee), basata su oltre 250.000 rilevazioni tra 2023 e 2024, evidenzia un canone medio di 609 euro a fine 2024, in calo dell’11,2% rispetto al 2023, e la scelta di una durata media che passa dai 36 ai 48 mesi nel 2024.
COME CAMBIANO I CANONI DI NOLEGGIO
L’analisi delle variazioni dei canoni medi per Brand mostra effetti riconducibili al rinnovo delle loro gamme: Lancia incrementa maggiormente per l’ingresso della nuova Ypsilon, così come smart per l’uscita dai quotatori della ForTwo, mentre Hyundai e BYD calano grazie all’ingresso di modelli con price tag minore (rispettivamente I20 e Seal/Seal U). I Canoni BEV e PHEV mostrano un aumento rispetto al 2023, ma mentre le BEV sembrano stabilizzarsi, le PHEV continuano a crescere seppur timidamente.
LE FLOTTE CORRONO VERSO IL TARGET, MA COME?
La chiave di volta per la transizione rimane quella del prezzo delle elettriche, e fino all’arrivo di prodotti a prezzi competitivi, nel True Fleet le BEV rimangono appannaggio del cliente Premium e una scommessa per operatori e fleet manager che devono inserirle in car list.
«La scelta di brand nel True Fleet a fine 2024 è palese: se BEV è Tesla se PHEV e tedesca, l’importante è che sia SUV. Il 2025 però apre le danze con l’ingresso dei brand cinesi in TOP 3, pronte a sovvertire il paradigma Tesla-tedesche». Haevidenziato Francesco Farris, Business & Project Manager di Dataforce Italia. «Per il mondo delle flotte, risolto anche il nodo gordiano di distribuzione e rete dealer per i neo-brand, rimane il prezzo la vera chiave di volta per la transizione verso le BEV. Fino alla democratizzazione di questi prodotti sarà difficile cambiare il passo e traguardare gli obiettivi imposti dall’UE».
GAMMA ALLA SPINA DI ALTO LIVELLO
Oltre all’inedito Suv elettrico compatto Elroq, Škoda propone una gamma “alla spina” sempre più completa e articolata, anche con l’ammiraglia wagon plug-in
a cura della redazione
NNovità Škoda del momento, da poco in consegna e papabile di car-list, è indubbiamente Elroq
L’inedito Suv elettrico compatto che sfiora i 4,5 metri d’ingombro, nel nuovo
accattivante stile, moderno e solido, del brand boemo, si propone con dotazioni adatte alle aziende: per sicurezza e connettività, in tre varianti prestazionali, con autonomia fino a oltre 560 km (Wltp) e potenza fino a 210 kW, secondo le versioni.
NUOVO STILE
ENUOVICONTENUTI PER ELROQ
Tra gli elementi di rilievo, nuovo e curato stile a parte, di forte impatto visivo, la sicurezza tecnologica del pianale MEB del Gruppo VW e un’ottima manovrabilità, con diametro di svolta contenuto in 9,3 metri. Ma anche l’abitabilità, sposata a interni con materiali green (in gran parte riciclati/riciclabili) per i cinque occupanti, a cui è offerto un vano bagagli da 470 a 1.580 litri. Gradita anche la praticità del sistema Kessy full, per l’apertura e chiusura portiere automatica in funzione della prossimità e della rete “appendi cavi” nel baule, che nasconde aderente alla cappelliera quanto
serve per collegarsi ai punti ricarica.
GAMMA
In accesso gamma il motore da 125 kW di Elroq 50 offre già valida dinamica, con batteria da 52 kWh netti che permette un range Wlpt di 364/375 km. Le ricariche avvengono in AC a 11kW o DC, fino a 145 kW. Salendo, Elroq 60 monta batteria da 59 kWh e motore da 150 kW, mentre Elroq 85 sfrutta una batteria da 77 kWh per un motore da ben 210 kW. Capace di uno 0-100 km/h in 6,6 secondi e di un’autonomia Wltp di 540/580 km.
Per la top di gamma, salgono anche la velocità massima (180 km/h) e la potenza di ricarica in DC (175 kW). Entro fine anno, Elroq aggiunge alla trazione posteriore anche il 4x4, con la versione 85x. Per tutte le versioni, un Infotainment connesso e aggiornabile, su touchscreen 13” a centro plancia: intuitivo, con NAV e ChatGpt integrata in supporto ai driver. Mentre la condivisione
smartphone è wireless, sia per Apple sia per Android, con prese Usb disponibili a ogni occupante.
Lato Adas, sono sempre inclusi: Front Assistant con frenata automatica e riconoscimento pedoni, Crew Protect Assist, Turn Assist e Lane Assist. La guida assistita di Livello 2, con Travel Assist che integra il Cruise adattivo a funzione predittiva, Lane Assist con mantenimento attivo corsia e Traffic Jam Assist, tanto per citare i più impattanti sulla guida è di serie sulle varianti Elroq 60 e Elroq 85.
A chi piace la sportività, Skoda non nega un allestimento Sportline: estetica dedicata con finiture nero lucido, cerchi 20” e interni personalizzati dal volante alla selleria, ma soprattutto, uno sterzo progressivo a incidenza variabile e ammortizzatori più frenati, con molle ribassate (20 mm anteriore e 10 mm posteriore).
In termini economici, oltre gli elementi fiscali che come ampiamente argomentato a MissionForum quest’anno premiano Bev e Phev assegnate in azienda, Elroq ha un listino accessibile, che parte da 34.500
euro: sostanzialmente sovrapponibile a quello di Karoq a motore termico, realizzando una sostanziale parità tra le due tecnologie.
PLUG-IN
DA OLTRE 100 KM
Come ben noto ai fleet manager italiani, la nuova fiscalità del Bel Paese privilegia nettamente auto aziendali BEV e PHEV, da inizio anno: per le seconde, Škoda sfodera una nuova generazione di powertrain plugin: si trovano sul nuovo grande SUV Kodiaq e sull’ammiraglia
Superb Wagon, non a caso premiata agli ultimi MFA. La tecnologia plug-in di seconda generazione, con motore elettrico da 85 kW integrato nel cambio automatico a sei velocità e 204 CV di potenza combinata, può percorrere oltre 100 km in modalità a 0 emissioni e accettare ricariche anche in corrente continua: un vero salto in avanti, nelle prestazioni e nella fruibilità di due vetture in target nel proprio segmento oggi ben più appetibili come plug-in: non solo per l’azienda, ma anche per i driver che in passato avevano ben altri riferimenti parlando di Phev. La batteria da 25,7 kWh, pur cresciuta in capacità, è compatta e si ricarica in 25 minuti (10-80% @50kW) lasciando 45 litri di serbatoio carburante per il 1.5 TSI da 150 CV.
I prezzi di listino, per nuove Kodiaq e Superb plug-in 2025, rispettivamente in accesso gamma da 48.800 e 50.750 euro, superano di poco le rispettive versioni diesel ma restano inferiori a quelle delle varianti con motorizzazione 2.0 TSI benzina.
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BYD ATTO2
La Bev cinese più dotata del segmento
Byd prosegue
l’invidiabile percorso di espansione, non solo di gamma, portando in Italia Atto2, su listino prezzi da 29.990 euro. Un Suv elettrico compatto da 4,31 metri, che sfida i rivali senza elementi inediti ma con una dotazione completa. Da un lato conferma l’impronta di stile made in China: solido, specialmente nei profili bassi e curato nella fanaleria. Dall’altro, più tangibile, affina la digitalizzazione e le dotazioni, qualche materiale. Le prestazioni e le sensazioni di guida sono oneste, nella norma di segmento, ma il pacchetto di accessori inclusi è un’arma che la casa sfodera forte anche della qualità, crescente, di una miglior interfaccia sull’Infotainment 12,8’’ e di tanti elementi graditi come la ricarica AC 11 kW, la pompa di calore e parlando di flotte, gli Adas di Livello2 (su tutti ICC) che diventano man mano più precisi e gestibili. Non mancano poi la
visione a 360° e il tetto vetrato, regolazioni elettriche ai sedili anteriori e rivestimenti gradevoli a vista.
L’ergonomia è anch’essa nella media, per le native elettriche, con un bagagliaio molto profondo, da 400 l, vani ben proporzionati e solo qualche elemento ulteriormente affinabile, pensando al dettaglio. La casa andrà a migliorare quel che serve per il target nostrano, considerando che l’Atto2 potrebbe essere assemblata in Europa, con qualche fornitura italiana. Sotto il piede destro, la trazione anteriore con 130 kW non è mai troppo cattiva, salvo spegnere gli Adas. Anche la rigenerazione non è di quelle intense, pur regolabile: nessun single pedal tra le quattro modalità guida, ma un feeling “morbido” aiutato da un buon raggio di sterzo, che lascia del
degno comfort ai passeggeri e nessuna velleità sportiva. Con una buona efficienza del clima e quel touch-screen rotante ricco di possibili configurazioni personali, come fosse uno Smartphone o più. Mentre lo strumento 8,8” è meno gratificante, pur completo. Prese Usb e ricarica induttiva non mancano, mentre gli aggiornamenti, Ota, portano un buon livello di interazione l’assistente vocale. Rapportando le dotazioni a listino e accessori della concorrenza, Atto2 si posiziona con un valido rapporto contenuti / costo. Vanta anche la praticità del keyless e la rete
assistenza in espansione, con una selezione di officine autorizzate, Bosch. Non abbiamo potuto verificare consumi e autonomia reali, ma il dichiarato Wltp medio è di 312 km, con batteria Blade (Lfp) 45,1 kWh ricaricabile anche in DC a 65 kW. Prossimamente la versione Long range, con funzione V2L e autonomia Wltp media 420 km
di Luigi Barni
OPEL MOKKA
Nuova serie del Suv sostenibile Opel, elettrico o con il 1.2 48V
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pel Mokka si rinnova con un occhio alla sostenibilità. Sfoggia infatti un design audace, unendo eleganza e funzionalità in dimensioni compatte (4,15 metri di lunghezza) con motorizzazioni elettrica o ibrida. Colpisce il look, dove il frontale Opel Vizor con logo Blitz conferisce un aspetto moderno e deciso. Leluci Led diurne a forma d’ala enfatizzano il carattere dinamico, mentre la finitura nera “Black is Beautiful” aggiunge un tocco di eleganza sportiva. Alcuni dettagli, come le ruote esclusive per la versione elettrica e il paraurti, sono pensati per migliorare l’aerodinamica e i consumi. Per l’abitacolo, accogliente ma non da primato nel volume
posteriore, Opel ha scelto un design “detox” eliminando elementi superflui e puntando su linee pulite e materiali di qualità. Il volante, smussato nelle parti superiore e inferiore, non solo richiama il design esterno, ma è anche realizzato in materiale vegano. I sedili sono ergonomici e, nelle versioni più accessoriate, offrono la funzione riscaldante. Inoltre, gli svuotatasche e i numerosi vani portaoggetti rendono il viaggio familiare più organizzato, mentre il bagagliaio ha una
capacità fino a 1.105 litri. L’Infotainment di nuova generazione usa un display 10” personalizzabile e intuitivo, con facile controllo di tutte le funzioni. E per chi ama la comodità, basta dire “Hey Opel” per attivare il riconoscimento vocale e ottenere indicazioni o informazioni su qualsiasi argomento, grazie a ChatGPT. Per la sicurezza, una telecamera posteriore HD 180° facilita le manovre, mentre i fari a matrice di LED Intelli-Lux garantiscono visibilità ottimale in ogni condizione.
Disponibile in versione Electric 156 CV e Hybrid 136CV (con il 3 cilindri elettrificato 48V) Mokka combina stile e sostenibilità, con materiali riciclati negli interni e assenza di cromature esterne. La batteria da 54 kWh della Bev, offre un’autonomia fino a 403 km dichiarati, mentre la Hybrid si propone a prezzo di listino sotto i 30mila euro.
di Arianna Festa
HYUNDAI TUCSON
La Phev in versione speciale per i 20 anni è al top della dotazione
UQR Code: online
articolo full con scheda e gallery
n modello abbastanza longevo da permettersi di contare oltre due milioni di esemplari e sfoggiare la propria versione del ventennale, Tucson, ma soprattutto apprezzabile per la personalità di stile e la qualità costruttiva. Lungo 4,51 metri e tagliente nella sagoma, con un frontale caratteristico quasi saturo di elementi luminosi, è disponibile con motori mildhybrid 48V benzina o diesel, full-hybrid e plug-in. Abbiamo provato la versione che sposa il 4 cilindri 1.6 turbo GDI (160CV) all’elettrico (98CV) con trazione anteriore e 253CV combinati Al netto della personalità estetica, gradevole secondo gusti, è evidente la solidità nei
materiali, nelle scelte di ergonomia, valida per gli occupanti anche al posteriore e per l’uso di un baule che va da 558 a 1.721 litri, con portellone elettrico.
Con questo modello assemblato in Cechia, Hyundai si conferma nella fascia superiore di segmento anche per le dotazioni. In versione Exellence con pacchetto 20° Anniversario ci sono infatti: cerchi 19” e finiture dedicate, selleria di pelle scamosciata elettrificata anteriormente, tetto vetrato apribile, 4 prese Usb, ricarica a induzione, audio Krell e l’ampio Infotainment 12,3” curvo (semplice da fruire, con Bluelink, CarPlay e Android Auto wireless) combinato allo strumento di pari misura, con HUD. Al volante, la massa di 1,8 t si sente, ma anche la coppia di 367 Nm e, soprattutto, il gradito “silenzio” emissivo della modalità EV, capace di circa 70 km (dato nel Wltp comb.) secondo il tipo di guida. Che può essere molto rilassata e (fin
troppo) tutelata dagli Adas SmartSense: offrono smart cruise adattivo, tutele di corsia e frenata, anche in retromarcia e attenzioni elevate al driver.
La funzione automatica di ibrido consente sempre un minimo di carica, nella batteria da 13.8 kWh che accetta 7,2 kW di potenza AC, per ricaricarsi (completamente in una pausa pranzo). Proprio sfruttando appena possibile i punti di ricarica segnalati dal Nav, come dovuto per un Phev aziendale, abbiamo ottenuto consumi di benzina minimi: ben oltre i 25
km/l pur viaggiando a ritmi sostenuti su percorsi vari, talvolta con carico. Certo, non è un Suv sportivo nel setting, ma consente 0-100 km/h in 7,9 secondi, con il cambio a sei velocità e si manovra bene nei parcheggi, in relazione al volume, offrendo buoni spazi per uso di famiglia.
Su listino prezzi apre a 33mila euro, con il mild-hybrid benzina 160CV, mentre la versione provata, plug-in 2WD (perché Tucson è anche 4×4, volendo) quota 48.700 euro, ma come fringe benefit di nuova assegnazione pesa 1.934 euro.
di Luigi Barni
JAECOO 7 SUPER HYBRID
L’ibrido plug-in Chery vanta oltre 1.200 km di autonomia complessiva
Dopo l’avvio di commercializzazione, Jaecoo 7 è pronto a una motorizzazione plug-in, divenendo emblema di tecnologia e design per il marchio. Il sistema Super Hybrid vede sinergia tra il motore benzina 1.5 Tgdi 143 CV e la trasmissione Dht, con potenza complessiva oltre i 340 CV ed erogazione tempestiva in ogni condizione, che Jaecoo 7 affronta in due modi: EV o HEV. La EV fa viaggiare a emissioni 0 per circa 90 km (130 in città) ma per lunghi viaggi il sistema può funzionare in full hybrid, con consumi di circa 6 l/100 km. Unendo le autonomie si possono percorrere 1.200 km, ma durante un test il consumo è stato di soli 3,5 l/100 km, per range totale di 1.427 km, con l’autonomia EV dalla batteria 18,3 kWh che è andata 20% oltre il dichiarato: 108 km. Se sotto al cofano l’economicità è da record, all’interno il fuoristrada cinese assomiglia a un moderno Suv, con grandi spazi e comandi a portata di
mano, a partire dai display e dal selettore cambio, integrato sul piantone. Nella plancia è presente anche la ricarica dispositivi wireless ad alta potenza. Tra gli altri caratteri distintivi il tetto panoramico da 1,1 mq e i sedili con supporto laterale, regolabili su touch. Jaecoo 7 punta anche sulla sicurezza, forte delle 5 stelle EuroNCAP. Struttura portante in acciai alto resistenziali, arricchiti da zone di assorbimento a deformazione progressiva, con ricca dotazione Adas di serie: 21 ausili guida gestiti da una telecamera multifunzionale anteriore, combinata a tre radar. Tanti i sistemi: Rear Collision Warning, Rear Cross Traffic Alert & Breaking, Blind Spot Detection, Lane Changing Assistance e Door Opening Warning. Guidare questo C-Suv
da una tonnellata e mezza è come stare al volante di un’auto più leggera e maneggevole, col vantaggio della struttura robusta. L’abitacolo è spazioso, con sedili in similpelle, quello del conducente regolabile in 6 direzioni (il passeggero in 4). La seconda fila è configurabile grazie a schienali ripiegabili 60/40. Ci sono poi un bracciolo anteriore con vano portaoggetti rinfrescato e un climatizzatore Bi-zona con aerazione per la seconda fila. Il quadro strumenti 10.3” e il touch centrale HD 14,8” rappresentano il cuore dell’interfaccia tecnologica. In tema di sicurezza, l’auto ha 8 airbag, cinture di sicurezza anteriori regolabili in altezza e il sistema ISOFIX. La garanzia è di 7 anni o 150.000 km, 8 anni o 160.000 km su motore di trazione, batterie e unità di controllo. I prezzi sono da 38.900 euro, al lordo di promozioni.
di Andrea Barbieri Carones
PEUGEOT 5008
La nuova generazione del leader di segmento, anche Bev e Phev
Il protagonista tra i
Suv 7 posti in Europa rinnova la propria gamma con un balzo in avanti, per confermare la leadership di volumi. Forte del pianale STLA medium, come nuova 3008, qui dedicato a un segmento dove conta lo spazio. Sposato a elementi che migliorano per stile, tecnologia e guida, come potuto confermare al volante della nuova versione elettrica, e-5008.
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L’importante massa di 2,2/2,3 t, dovuta al pacco batterie assemblato in Francia che arriva fino a quasi 100 kWh, tiene relativamente basso il baricentro di questo Suv lungo 4,79 metri. Dinamico nello stile e curato nella fanaleria, offre un ambiente migliorato per ergonomia, molto moderna, materiali e finiture.
Nella versione GT, gradimento secondo gusti per il piccolo volante e una selleria avvolgente, con bei rivestimenti
a vista e tatto (tessuti, alcantara e pelle), combinati a un grande elemento display separato dalla plancia (21” totali): lievemente curvo e illuminato esternamente, include strumentazione (evoluzione del concentrato i-Cockpit) ed Infotainment ben personalizzabile, con scorciatoie. Il passo a 2,9 metri (+15 cm) dona spazio sulle tre file pur con un ingombro esterno inferiore a gran parte della concorrenza. I posti “singoli” e la seconda fila scorrevole, anche inclinabile, aiutano l’accesso in terza fila. Mentre il bagaglio va da 348 l., passando per i 916 dell’uso a due file, fino a 2.232 l. per un piano da 2 metri.
Alla guida non si corre pur con le palette a volante (utili per gestire la frenata) visti ingombro, massa e settaggio
sospensioni. Il target è quello del trasporto famiglie o attrezzature, di chi non ami Mpv e derivati Lcv. Piuttosto che servizi shuttle, con validi Adas tra cui il cambio corsia semiautomatico Maggiore sprint e piacere guida arrivano con la versione Dual motor, in consegna entro l’estate.
e-5008 ha potenze da 210 CV a 320 CV, con autonomia Wltp media da 502 km a 668 km
Forte anche di un SCx a 0.77, buoni consumi dichiarati e range autostradale: 17,7 kWh/100km e 400 km circa viaggiando “a codice”. Le ricariche gestibili dal trip planner, avvengono a 11 kW AC o 160 kW DC, con a disposizione il V2L. Il listino è da 47.730 euro, con batteria 73 kWh (52K per il Long range 97 kWh) ma non mancano i termici: benzina mild-hybrid o plugin, capace di 80 km in EV e papabile di flotta. Modelli con rispettivamente 136 CV o 195 CV e prezzi da 41.700 o 47.950 euro. Per le versioni con spina è inclusa la Wallbox, per tutti 8 anni / 160mila km di garanzia.
di Luigi Barni
JUNIOR IBRIDA Q4: LA NUOVA FRONTIERA DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE E SPORTIVA ALFA ROMEO
La Junior di Alfa Romeo ha già conquistato i cuori degli automobilisti in 38 Paesi, con 30.000 ordini globali pochi mesi dopo il suo lancio. Il modello ibrido, nella sua versione standard, ha registrato un successo senza precedenti. Ora Alfa Romeo espande ulteriormente la propria offerta con la Junior Ibrida Q4, che porta in dote una nuova motorizzazione all’insegna della sostenibilità e della performance.
L’ASCESA DELLA JUNIOR
Il modello ha guadagnato subito popolarità grazie alla gamma estesa di motorizzazioni, tra cui quella full electric, che ha attratto circa il 19% dei clienti, indicando un timido, ma crescente interesse verso una mobilità più sostenibile. La versione Ibrida Q4 punta ora a soddisfare anche le esigenze di chi desidera prestazioni superiori e una trazione integrale avanzata. La tecnologia Q4, pensata per garantire la trazione su ogni tipo di terreno, è l’elemento distintivo di questa nuova variante.
TECNOLOGIA Q4: UN MIX PERFETTO PER OGNI CONDIZIONE
La Junior Ibrida Q4 integra il sistema Power Looping Technology per
mantenere la trazione integrale anche quando la batteria è a un basso livello di carica. Il sistema ibrido combina un motore turbo da 1,2 litri 136 CV con due motori elettrici da 21 kW, uno montato sull’asse anteriore (nel cambio) e uno sull’asse posteriore (tra le due sospensioni indipendenti).
L’assenza di collegamento tra i due fa sì che l’aumento del peso sia minimo, con conseguenti consumi ed emissioni di CO2 particolarmente contenuti, sotto i 120 g/km.
La Junior Ibrida Q4 è progettata per offrire la massima versatilità, sia in
città che su terreni difficili. Il sistema Q4 offre diverse modalità di guida, tra cui la “Dynamic” per una guida sportiva, la “Natural” per l’uso quotidiano, “Advanced Efficiency”, ottimizza i consumi e offre una guida fluida e la modalità “Q4” per condizioni di bassa aderenza, garantendo sempre il massimo della sicurezza.
COMFORT E INNOVAZIONE AL SERVIZIO DEL CONDUCENTE
Il comfort di guida è assicurato dalle nuove sospensioni posteriori MultiLink, che migliorano la trazione e l’assorbimento delle irregolarità del terreno. La vettura è anche ricca di tecnologie avanzate, soprattutto per la sicurezza, come il sistema di guida autonoma di Livello2 di serie, la telecamera posteriore a 180° e il portellone elettrico hands-free. Pensata per chi cerca una guida dinamica senza rinunciare a un basso impatto ambientale, la Junior Ibrida Q4 si posiziona come una scelta ideale per affrontare ogni tipo di percorso o missione professionale, tanto da soddisfare anche il settore business.
NUOVA AUDI Q5 (GU)
La PPC pronta al successo: TDI e TFSI 48V mHEV+ ma anche plugin
Terza generazione di un modello tra i più venduti, la nuova Q5 siglata industrialmente GU si evolve grazie al pianale PPC e a una gamma di motori che, in poche varianti, soddisfa le esigenze dei driver: diesel e benzina mHEV+ 48V capaci di qualche percorso a 0 emissioni, o plugin.
Da fuori, si allunga fino ai 4,72 metri con uno stile coerente alla nuova linea smussata e più “gentile” di Audi. Pur con muscolatura evidente, insieme alle funzioni variabili della ricca fanaleria Oled (8 firme luminose) e al nuovo frame. In abitacolo l’ambiente è alla
“cocoon” ma non sfarzoso o eccessivo, almeno al debutto. Lo step maggiore è nella digitalizzazione, con le 5 super-centraline a comando di “quasi tutto” e poi quel doppio schermo: touch completo anche per il passeggero. Tante le funzioni integrabili, nell’Infotainment a palcoscenicodigitale, con Android Automotive e spinta della AI integrata. Degno lo spazio nel bagagliaio, pur se non da primato: da 520 a 1.473 litri.
La diesel 2.0 204CV a trazione integrale si rivela onesta nel feeling. Suv d’impronta gentile, sicura e confortevole. Non è una piuma o una sportiva (chi può siede sulla SQ5, onerosa con i 367CV dai sei cilindri) ma ora più rigida ed equipaggiata negli Adas. Soprattutto precisa: si distingue nella progressività di sterzo e sorprende quasi nel fuoristrada leggero, senza velleità puriste ma con sistema “Ultra” intelligente (frizione nel differenziale e feeling 4×4) e
sospensioni che san “fare il suo” (l’altezza varia di 60mm).
Tra i pregi, per chi non sposa le Bev, la presenza di vari comandi fisici per un insieme che è ancora da “auto classica” pur se pienamente connessa. Oltre all’elettrificazione sensibile nei vari spostamenti, nemmeno brevi pensando alle prime mildhybrid: con batteria 1,7 kWh e 24CV dal nuovo generatore, la promessa delle “mild plus” è ridurre del 15% i consumi. Senza dosare troppo il piede e tirare le marce del cambio S-tronic a 7 velocità (come Q5 peraltro può consigliare, lasciando attivi gli automatismi e godendo di ACC predittivo) abbiamo visto gli 8 l/100 km, privi di carico, ma non
è un parametro indicativo. Il dichiarato Wltp combinato è di 6,7 l/100 km. Per un diesel che piace ancora, nonostante tutto e che non a caso si propone in allestimenti Business completi, a trazione integrale, da 67.350 euro (63.250 per il benzina a trazione anteriore).
L’attesa Phev da circa 80 km in EV arriverà nel corso dell’anno, a circa 69K, seguita dalla TDI V6 e dalle Sportback.
di Luigi Barni
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VOLVO EX90, IL MASSIMO
Digitalizzazione e sicurezza ai massimi, per l’ammiraglia SDV svedese
Con EX90 Volvo mette una pedina non da tutti, sul mercato: un grande Suv elettrico, lussuoso, lungo 5,03 metri e capace di 7 posti; dalle elevate prestazioni, per digitalizzazione e sicurezza. È un cosiddetto SDV, primo modello progettato totalmente dal software della casa, che non vanta solo batteria da 111 kWh e oltre 600 km teorici di range Wltp (in versione “soft”), ma porta in dote anche un livello di digitalizzazione e assistenze guida ai massimi. Di frontiera, più che l’Infotaiment, 14,5’’ 5G con servizi Google nel sistema nativo Android, sono le potenzialità da guida autonoma
Pilot Assist: se fosse possibile da noi anche al Livello3, con sensori Lidar che “vedono” fino a 250 metri anche di notte e rilevamento di ogni millimetrica azione in abitacolo. A comprensione di attitudini driver ma anche a tutela degli occupanti, sfruttando la AI con hardware Nvidia. Abbiamo condotto la EX90 Ultra Twin Motor, quasi top di gamma da oltre 100K, percependo tutta la sicurezza ma anche la sua massa, di ben 2.700 kg, andando oltre il dovuto con gli spazi di frenata o sterzata. Mentre per un normale uso di viaggio, è un Suv super confortevole, silenzioso e rilassante. Con qualche gratificazione alla svedese in termini di lusso “pulito” ma coinvolgente in dettaglio: come per i materiali, le regolazioni,
l’audio e le app. Ammiraglia elettrica diversa dalla “sorella” XC90, vede uniche pecche emergenti in mezzo a un mare di funzioni digitali in supporto al driver e all’immagine, che sente meno le mode, quelle di elettrocompatibilità e feeling guida: anche 300 kW (sono 205 per la Single motor, 380 per la Performance) con tale stazza non concedono feeling sportivo. Super controllati e con poche regolazioni, salvo il single pedal. Anzi, chi ecceda, con il piede pesante potrebbe trovare consumi anche non lontani dai 30 kWh / 100 km (il dichiarato medio è 21) ma la EX90, Volvo più sicura mai costruita, si sceglie in funzione di una piena elettro compatibilità. Magari supportati nelle ricariche dall’azienda, oltre che dai 250 kW accettati su colonnina DC (11 per la AC).
Il listino parte da 85.250 euro, nemmeno troppo superiore alle ibride “dell’altra 90”. La strategia
Volvo è infatti netta verso il green ma con libertà di scelta. Tra le chicche, la bandierina svedese a connotare i materiali eco della selleria, la carica bidirezionale, le tre possibili “chiavi” (card da appoggiare, pad da posizionare, o sola app su telefonino) e gli aggiornamenti: costanti e che modellano aspetti di Powertrain e Infotainment.
di Luigi Barni
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LA SANTA FE È SUPREME WINNER AL WWCOTY
Premiata tra 80 modelli nel giudizio di 55 giornaliste automotive di tutto il mondo
LLa Hyundai Santa Fe ha conquistato il titolo di “Supreme Winner” ai Women’s Worldwide Car of the Year 2025: un riconoscimento che la consacra come l’auto preferita
dalle giornaliste automobilistiche di tutto il mondo. La particolarità di questo premio risiede nella sua giuria, composta esclusivamente da 82 giornaliste del settore automobilistico, provenienti da 55 paesi dei cinque continenti. Queste esperte hanno valutato attentamente 80 modelli concorrenti divisi per categoria. Dopo il primo turno in cui Santa Fe ha ottenuto il titolo di miglior suv di grandi dimensioni, l’auto ha dovuto concorrere contro le prime posizioni delle altre
categorie: Mini Cooper (auto urbana) EV3 (SUV compatto), Audi A6 e-tron (large car) Toyota Land Cruiser 4x4, Porsche Panamera (Auto ad alte prestazioni) per aggiudicarsi, infine, l’ambito titolo.
COME SCELGONO LEDONNE DELL’AUTO
La Santa Fe è stata scelta dopo diversi test comparativi, in cui sono state valutate le diverse qualità: come il design innovativo, gli interni spaziosi e versatili, la tecnologia avanzata e l’impegno per la sicurezza. «Non esistono auto da uomo e da donna – ha sottolineato Marta Garcia, presidente –. Uno degli aspetti centrali del premio è contribuire a far sentire la voce delle professioniste in tutti i continenti, perché significa una visione più ricca per le aziende e per la società è garantire l’accesso a molte opportunità personali e professionali».
I RISULTATI DEI TEST
A far salire al primo posto di gradimento Santa Fe, la scelta di rivoluzionare il modello per rispondere alle esigenze del mercato. «Un’evoluzione audace e strategica nel segmento dei SUV: offre un design intelligente che risponde direttamente alle richieste dei clienti», ha dichiarato Shahinaz Hussein,
WWCOTY Egitto. «Oggi l’estetica è più robusta e squadrata, hanno massimizzato lo spazio, la versatilità e il comfort, qualità che si cercano nel segmento».
Una vettura radicalmente ridisegnata sia all’interno che all’esterno. «Ora include molte caratteristiche “wow” – ha affermato Tanya Gazdik, giudice WWCOTY USA –, Hyundai ha ampliato le esperienze quotidiane connettendo le esperienze cittadine alle attività outdoor: la terza fila di sedili, ad esempio, si ripiega e diventa perfettamente piatta, un dettaglio meno comune di quanto si possa pensare. È solo un’altra dimostrazione della cura e dell’attenzione ai dettagli da parte dei designer».
Anche il prezzo ha contribuito alla vittoria. «Il fatto che sia disponibile con tecnologia ibrida
VOLVO PER L’INCLUSIVITÀ
Varcati i 15 anni dell’attività dei premi WWCOTY, inoltre, le giurate hanno voluto aggiungere un riconoscimento speciale dedicato alla fondatrice: il “Sandy Myhre Award”. Il premio vuole mettere in luce come l’industria automobilistica a piccoli passi stia evolvendo, per diventare più inclusiva e attenta alle esigenze di tutte le persone. Il premio per il 2025 è stato consegnato a Volvo, per il suo costante impegno nelle politiche di uguaglianza, inclusione e diversità. L’azienda, che ha una significativa rappresentanza femminile nella sua forza lavoro, ha dimostrato il suo impegno attraverso partnership come quella con “Girls Who Code”, un’organizzazione che lavora per colmare il divario di genere nel settore tecnologico.
e plug-in hybrid a un prezzo competitivo, con un ottimo rapporto qualità-dotazioni, la rende una scelta vincente», ha detto Sara Soria, WWCOTY Spagna, durante la consegna dei premi ufficiali a Madrid.
TECH AWARD A BYD
L’approccio alla tecnologia continua ad essere determinante per giudicare la migliore auto dell’anno. Il “Best Tech Award” è stato conferito a BYD per le nuove batterie Blade: «Un grande salto di innovazione nell’elettromobilità», secondo le giornaliste. Si tratta di un sistema di batterie LFP (litio-
ferrofosfato), sviluppate internamente, che offrono, secondo le Women COTY, un’alta densità di energia, maggiore sicurezza, un basso rischio di incendio, una maggiore durata rispetto alle batterie convenzionali e una maggiore autonomia. «Perché in Cina il mercato sceglie ancora le elettriche? – ha detto Stella Li, vicepresidente BYD, al Financial times –. Perché sono auto migliori, più intelligenti e di maggiore qualità: supporteremo le aziende straniere che investiranno da noi e le aiuteremo a lavorare sulle nuove tecnologie».
STELLA LI, VICEPRESIDENTE BYD
UNA GAMMA PER LE FLOTTE
di Luigi Barni
Cupra propone oggi vari modelli con personalità forte e spina disponibile, senzascordare benzina e diesel
Cupra propone oggi vari modelli con personalità forte e spina disponibile, senzascordare benzina e diesel
CCon il 2025 Cupra propone una nuova gamma, papabile di carlist: alla Formentor si sono aggiunte altre vetture e, dove non sono Bev, offrono una versione Phev a fianco di motori benzina e diesel, con i primi che svettano per potenza: 333CV nei modelli 4Drive VZ. La giovane casa spagnola, che non insegue i volumi e non si piega a certi paletti, mette nel prodotto e non solo il proprio Dna, giovane e informale: con la forza del design molto tipico, fuori e dentro, abbinata al linguaggio di comunicazione e all’ecosistema eretto per il marchio. Non a caso si conferma l’età giovane, del driver: 48 anni la media. Con soddisfazione il brand director Pierantonio Vianello,
valutando i buoni risultati dopo soli cinque anni dal debutto (800mila le consegne in Europa, 52mila in Italia con +7,5% lo scorso anno) ricorda come la richiesta nel mondo flotte parta dal basso, dall’utilizzatore che desidera Cupra come opzione. Nello specifico aziendale nostrano, con l’Italia quarto mercato per valore tra quelli serviti, il noleggio a lungo termine del brand partendo da zero cresce, del 26% l’anno. Circa il valore residuo, Cupra si è trovata ben valorizzata nelle quotazioni, desiderabile per come viene valutata a pochi anni dal debutto. In termini di rete, sono oggi 58 i Cupra Garage, ma soprattutto sono molte le attività anche sportive supportate e veicolate, alle persone: come il far giocare manager e driver a Padel (90 i centri partner, in Italia) o altri sport di nuovo approccio, come vogliono essere le auto Cupra. Per un posizionamento trasversale, puntando al gusto e non solo al solito pacchetto rispetto al ruolo aziendale, del driver.
LEON, CONVENIENTE
È il modello con età media dei driver più bassa, solo 34 anni e degna presenza femminile al volante. Questo per via della tariffa noleggio contenuta, di una vettura compatta, tecnicamente valida, nello stile forte del brand: 215 euro netti, con 3.800 euro di anticipo. Poco parente di A3 e Golf in quanto ad aspetto e in parte guida, ma soprattutto per setting telaistico e spazio, visto il passo da quasi 2,7 metri e la wagon, ST, con 620 litri nel bagagliaio. Il MY2025 porta in dote un design interno aderente alle indicazioni ricevute sulla serie precedente, con Infotainment 12,9”. La gamma motori conta benzina, 1.5 o 2.0 TSI, diesel 2.0 TDI e le due plugin, da 204CV o 272CV. Le Phev usano i nuovi powertrain con range Wltp EV oltre i 120 km.
TERRAMAR, AMICA DELLE FLOTTE
La vera auto aziendale di Cupra in quanto a segmento e fascia, è prodotta sulla nuova piattaforma
VAG che sarà anche di Audi. È forse la vettura più ricca della gamma, pur mantenendo prezzi B2B accessibili. Un taglio Suv imponente, ma con 4,51 metri d’ingombro e bagagliaio fino a 642 litri, che include dotazioni, finiture, capaci di nobilitare le plastiche e alcuni dettagli premium, nello stile forte del brand. In un abitacolo driveroriented non solo nell’Infotainment. I motori sono 1.5 benzina mild 150CV, 2.0 TSI 204CV o 265CV, con trazione integrale e come Leon le due varianti plugin: qui con range Wltp a 0 emissioni oltre 110 km. La guida propone ancora quella parte di feeling “automobilistico” che sa di meccanico ed analogico, pur nel pieno della contemporaneità per sistemi e sicurezza. I canoni NLT della Casa, sono da 345 euro netti.
FORMENTOR, LACUPRA
È il modello iniziale e a oggi più noto di Cupra: segmento C a taglio coupé sempre più sportivo nel look e rinnovato soprattutto negli interni e nell’Infotaiment, mutuato dalle ultime novità entrate in produzione. Con gamma completa di motori, ovviamente condivisa: benzina anche a cambio manuale (il 1.5), diesel 150CV e le due Plugin da oltre 100 km in EV. In proposito,
come sulle altre Cupra la ricarica
AC è a 11 kW ma la DC arriva ora a 50 kW, per la batteria da 19.7 kWh a 24 celle: traducendosi in ricariche 1080% da mezzora circa. I canoni NLT sono da 300 euro netti, con anticipo di 2.450 euro.
TAVASCAN, BEVDI ALTO LIVELLO
La Bev “maggiore” e alto prestazionale, misura 4,64 metri. Con grinta e cura nell’aerodinamica, ad esempio delle vetrature, effetto helmet. Offre massima abitabilità e bagagliaio da 540 litri, con autonomie da 477 a 569 km secondo la versione: 210 kW o 250 kW di potenza, con la seconda integrale e la prima volendo “Endurance”.
La digitalizzazione qui svetta, forse, sulla buona dinamica di guida già presente nelle altre Cupra, native termiche, con touch-screen 15” e dovute funzioni di connettività:
coreografie ma anche funzionalità, per chi non è nativo digital. Le ricariche in DC arrivano a 135 kW, per mantenere il 10-80% nella mezzora. Lato consumi, contrariamente a quanto si porrebbe pensare, l’efficienza non delude con un Wltp combinato dichiarato a 15,2–16,0 kWh/100 km.
BORN, ELETTRICAPEPATA
La compatta elettrica da 4,3 metri, meno flottara delle altre sulla carta, sposa l’indole racing del brand che è protagonista nel mondo del Motorsport: massima evoluzione sportiva del primo concetto Bev tedesco su pianale MEB, non Suv, la Born unisce al DNA Cupra quella “libertà di guida” data da Bev ben dotate per batteria, qui fino a 79 kWh ricaricabile a 175 kW e volendo cavalleria, arrivando ai 326 CV.
NUOVO POSIZIONAMENTO B2B
«La personalità del nostro marchio è ora proposta su una vera gamma di modelli, disponibili in tutte le motorizzazioni – spiega Filippo Semeraro, Head of Fleet Sales –. Con le combinazioni di pricing sulle versioni senza spina, riusciamo a mantenere bassi i costi di gestione lato azienda, per lasciare libera scelta ai driver indipendentemente dalle aliquote fringe. Con le nuove Phev, soddisfiamo le maggiori esigenze del nuovo corso fiscale grazie a prestazioni EV nettamente superiori al passato. Il tutto nei segmenti attualmente più gettonati».
smart rafforza il B2B
Intervista al direttore vendite smart Italia, Danilo Testani
di Luigi Barni
LLa gamma di vetture smart continua gradualmente a crescere, in tutti i sensi e con la transizione elettrica in corso di accelerazione, pur molto discussa, il brand è sempre più papabile di flotta, dove vige l’elettro compatibilità. A chiarire il posizionamento nel B2B della casa, è Danilo Testani, direttore vendite smart Italia. Secondo anno di apertura al B2B italiano: con quali impegni?
«Quest’anno vogliamo rafforzare ulteriormente la nostra presenza
nel canale B2B, puntando su un modello strategico per questo segmento: la nuova smart #5. Si tratta del nostro Suv più grande mai realizzato, lungo 4,7 metri, con una batteria da 100 kWh e un’architettura a 800 V. Specifiche che lo rendono particolarmente adatto a flotte aziendali che cercano prestazioni, efficienza e sostenibilità».
Cosa è cambiato nel pur breve periodo dal debutto, di fronte alle flotte?
«Stiamo assistendo a un crescente interesse verso le full electric. È vero, c’è ancora una parte di utilizzatori convinti che il diesel resti l’unica soluzione praticabile, specie per chi percorre lunghe tratte senza soste – penso al classico RomaMilano in una tirata unica –. Ma sempre più gestori e driver stanno scoprendo i vantaggi
delle Bev: comfort di guida superiore, silenziosità, accelerazione fluida e più spazio interno rispetto a un’auto termica di pari dimensioni». Cosa devono sapere certi gestori di auto aziendali convinti, da esperienze passate, che le Bev siano più un problema pratico che altro, per loro?
«Il nostro primo compito è far conoscere loro i nuovi standard della mobilità elettrica. In pochi anni c’è stato un salto tecnologico importante, sia in termini di autonomia sia per quanto riguarda i tempi di ricarica. Le nostre smart #1 e #3, ad esempio, offrono batterie da 66 kWh con autonomie fino a 455 km WLTP. Le versioni più performanti, come la #1 Brabus da 428 CV, abbinano potenza e versatilità, con lo 0-100 in 3,7 secondi. Inoltre, grazie ai caricatori di bordo da 22 kW in AC e 150 kW in DC, l’esperienza di ricarica è fluida e veloce. A breve, l’arrivo della #5 alzerà ulteriormente l’asticella, offrendo tempi di ricarica ancora più competitivi. Non dimentichiamo poi che i costi di manutenzione di una Bev sono generalmente inferiori. Tutte le nostre vetture includono un pacchetto manutentivo fino a tre anni o 45.000 km, comprensivo di materiali di consumo. A ciò si aggiungono le garanzie: otto anni o 200.000 km sulla batteria (SOH ≥70%) e otto anni
o 160.000 km sui componenti High Voltage».
Quando sarà completa la gamma smart e su quanti segmenti?
«La gamma smart cresce al ritmo di un modello all’anno. Dopo la #1, Suv compatto di segmento B, e la #3, Suv coupé del segmento C, nel 2025 arriverà la #5: un Suv da 4,7 metri che ci porterà nel cuore del segmento D. Ma non ci fermeremo qui. Il futuro della gamma prevede ulteriori espansioni, sempre in linea con l’evoluzione della mobilità elettrica».
Data l’alta digitalizzazione delle vostre auto, ricche in HW e in aggiornamenti SW, ritenete che serva formazione ai driver? Quanto di potenziale non viene sfruttato?
«Le nostre vetture sono progettate per offrire un’esperienza completa, all’insegna del comfort, della sicurezza e della semplicità d’uso. I sistemi ADAS sono di livello 2+ già su smart #1 e #3, e il display centrale touch da 12,8” consente un controllo intuitivo di tutte le funzioni. Allo stesso tempo, manteniamo comandi fisici per le operazioni più
frequenti, così da essere accessibili anche a chi ha meno familiarità con la tecnologia. Credo che una buona consegna dell’auto sia più utile di una vera e propria formazione: spieghiamo le funzionalità principali e lasciamo che l’utente scopra il resto secondo le proprie esigenze. Detto ciò, molti sottovalutano ancora il potenziale dell’assistente alla navigazione, che pianifica le soste in base all’autonomia residua e alla disponibilità delle colonnine. Questo strumento è pensato proprio per chi viaggia spesso per lavoro. Naturalmente,
tutte le nostre versioni sono compatibili con Apple CarPlay e Android Auto, per replicare con facilità le app preferite». Cosa ne pensa della nuova fiscalità sulle auto aziendali, che molti vorrebbero correggere?
«Per un brand 100% elettrico come smart, la nuova fiscalità rappresenta un’opportunità. È uno strumento concreto per incentivare la transizione verso una mobilità sostenibile. Certo, ogni cambiamento comporta un periodo di adattamento, ma la direzione è quella giusta». Alcuni nuovi brand puntano agli ambassador: potesse scegliere chi vorrebbe?
«Non abbiamo ancora definito una strategia strutturata sugli ambassador, ma se dovessimo scegliere, ci piacerebbe coinvolgere personalità tra i 35 e i 55 anni, affermate nei rispettivi ambiti. Il nostro obiettivo è raccontare un brand premium, moderno e credibile. Non ci interessa limitarci al mondo dello spettacolo o della moda. Nei prossimi mesi inizieremo a collaborare con alcuni influencer lifestyle per test drive e attività di racconto digitale del brand».
DANILO TESTANI, DIRETTORE VENDITE SMARTITALIA
IL PIÙ GRANDE SISTEMA DI PARCHEGGI IN EUROPA
easy Parking è il brand commerciale di ADR Mobility, società di Aeroporti di Roma a cui fanno capo tutti i servizi in ambito di mobilità aeroportuale e tutta l’offerta di parcheggi dedicata ai passeggeri e agli operatori aeroportuali che circolano negli scali di Fiumicino e Ciampino, con oltre 19.000 posti auto, e che quindi rappresenta il più grande sistema di parcheggi in Europa, in grado di soddisfare le esigenze di ogni tipologia di passeggero in partenza dagli aeroporti romani.
4CORPORATE, DEDICATO AL BUSINESS TRAVEL
La personalizzazione e il miglioramento continuo dell’esperienza di viaggio, grazie al quale l’aeroporto di Roma Fiumicino “Leonardo da Vinci” è stato nominato miglior aeroporto d’Europa per l'ottavo anno consecutivo, hanno portato alla nascita di 4Corporate by easy Parking, il portale di prenotazione dei parcheggi interamente dedicato al business
travel, per soddisfare al massimo le esigenze delle aziende e dei loro dipendenti in viaggio.
VANTAGGI AZIENDA E DIPENDENTE
Tra i vantaggi della convenzione 4Corporate rientrano il parcheggio dedicato con novanta posti auto
riservati e al coperto, quattro FastTrack inclusi con la sosta per i tutti i passeggeri dell’auto, e il programma fedeltà Rewards che consente di accumulare punti da convertire in soste gratuite per i viaggi di piacere.
Per le aziende invece troviamo i recuperi dell’IVA, monitoraggio dei costi in tempo reale, tariffe scontate fino al 20% e molto altro.
PARCHEGGIO CON RICARICA
All’interno del portale 4Corporate è possibile prenotare, tra gli altri, anche il nuovo parcheggio ADR e-move inaugurato nel 2023, il primo parcheggio in Italia interamente dedicato alla ricarica di auto elettriche e ibride plug-in durante la sosta con 148 stalli e di 74 colonnine da 22 kW, in grado di ricaricare un’auto elettrica in 4-5 ore e una ibrida in due ore. Le attività sulla mobilità elettrica di ADR rappresentano una parte delle azioni e progetti innovativi della strategia di Aeroporti di Roma, società del Gruppo Mundys, in ambito sviluppo sostenibile, verso l’azzeramento delle emissioni entro il 2030.
A quanto pare, a sorpresa, le ibride plug-in (ossia le auto con motore termico, quasi sempre a benzina, e una batteria ricaricabile) potrebbero rappresentare l’alternativa ai modelli elettrici. Secondo il settimanale tedesco Der Spiegel, l’Unione Europea sta valutando la possibilità di aprire il mercato alle plug-in dopo il fatidico 2035, quando si era stabilito lo stop alle auto benzina e diesel. Siamo lontani da una decisione, ma c’è aria di cambiamento e questo non può che movimentare un mercato dove sembravano in grande difficoltà per varie ragioni: scarsa autonomia in elettrico, consumi elevati di carburante quando si viaggia con le batterie scariche e prezzi non bassi. Ecco spiegata la ragione per cui si è arrivati, in Italia in particolare, a numeri persino inferiori a quelli delle elettriche: le ibride plug-in hanno chiuso il 2024 con 52.720 immatricolazioni e una quota del 3,4% sul totale. Ma il 2025 potrebbe essere la prima stagione del rilancio, andando oltre la prospettiva di ‘sopravvivenza’ auspicata da molti, per il valido lavoro che stanno facendo le Case come testimoniato dalle protagoniste delle analisi mensili: Kia Sportage Phev e Audi A3 Sportback TFSI e
Audi A3 Sportback TFSI e Un nuovo riferimento
Il restyling importante della A3 ha ‘regalato’ alla bestseller Audi una versione plug-in hybrid quanto mai attuale: la TFSI e introduce infatti il nuovo powertrain, con la variante Sportback che mantiene proporzioni e dimensioni analoghe a quelle del precedente modello. Le linee, però, sono più scolpite e muscolose, con parafanghi sporgenti e un bel frontale spigoloso, dominato dalla grande mascherina. I fari a led (di serie) sono proposti anche in versione a matrice: 15diodi luminosi creano effetti di luce diversi.
L’abitacolo, sempre d’effetto a partire dalla plancia, non è diverso da quello delle altre varianti, a parte il baule che perde 100 litri per via dell’ingombro della batteria.
La capienzadi 280 litri (1.100 quando si reclinano i sedili posteriori) si conferma un valore in linea con quello deicompetitor plug-in.
di Maurizio Bertera
La nuova A3 Sportback plugin è disponibile in due varianti: nella 40 TFSI e, il 1.5 eroga 150 Cv e 250 Nm di coppia, per una potenza di sistema di 204 Cv e 350 Nm. Lo scatto 0-100 km/h è coperto in 7,4 secondi, mentre la velocità massima
è di 225 km/h. Nella 45 TFSI e, invece, il motore termico eroga 177 Cv, per una potenza complessiva di 272 Cv e 400 Nm di coppia. Lo 0100 km/h è coperto in 6,3 secondi con una punta di 237 km/h. Per entrambe, in modalità EV la velocità massima è limitata a 140 km/h e la ripartizione dei
pesi è 55/45, grazie alla batteria collocata sotto i sedili posteriori. La taratura delle sospensioni è più sportiva rispetto al precedente modello e, su richiesta, è disponibile lo sterzo progressivo. La gamma prevede tre allestimenti: Business e Business Advanced riservate alla 40, e la S line edition per la più potente 45. Di serie: luci a led anteriori, clima automatico, la strumentazione digitale 12,3” e infotainment da 10,1” con connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto, sensori luci e pioggia.
LA PREFERITA
Nella 40 TFSI e – quella che abbiamo scelto – il powertrain ibrido è composto come detto dal quattro cilindri turbo benzina 1.5 litri a ciclo Miller (che ha sostituito il “vecchio” 1.4), affiancato a un’unità elettrica da 85 kW (116 CV) e 330 Nm, integrata nel cambio DSG a sei rapporti. È raddoppiata la capacità della
batteria, ora di 25,7 kWh lordi (19,7 netti), così come l’autonomia in modalità full electric. Laricarica può essere effettuata anche in corrente continua, fino ai 50 kW, per passare dal 10% all’80% in meno di mezz’ora. Ovviamente colpiscono favorevolmente i consumi: nel misto urbanoextraurbano non ci sono problemi a stare sui 17 km con un litro, per un’autonomia che sfiora i 700 km. In autostrada, a velocità elevata, si scende a poco più di 15 km. Il prezzo della 40 TFSI e, con allestimento Business, è di 48.400 euro, che diventano 50.900 euro scegliendo la Business Advanced. Guidando bene, oltre 100 km in solo elettrico sono tutt’altro che un’utopia con tutti i vantaggi del caso.
IN ARRIVO
Non sono previste altre versioni a breve, ma lo stesso sistema ibrido è montato sulla A3 Allstreet, crossover urbana dal look
all-terrain con assetto rialzato di 30 mm e taratura dedicata delle sospensioni.
TEMPI DI CONSEGNA
Audi dichiara un tempo sui 70 giorni.
VALORE RESIDUO E COSTI DI GESTIONE
I modelli Audi rappresentano una sicurezza sul mercato dell’usato. La Casa ha un programma specifico –Prima Scelta:plus – che offre vetture da 0 a 8 anni con meno di 150.000 km sottoposte a 110 accurati controlli. La garanzia è di quattro anni a partire dalla data d’acquisto. L’usato Audi include anche auto aziendali con meno di sei mesi o 6.000 chilometri. Al di là della garanzia sul nuovo è possibile chiedere un’estensione sino a tre, quattro o cinque anni dall’immatricolazione (rispettivamente fino a un massimo di 90mila, 120mila o 150mila km di
percorrenza) stipulando l’Audi Extended Warranty. Interessante l’Audi After Sales Warranty, un prodotto assicurativo – progettato in cooperazione fra Audi Financial Services e Audi Service Italia – che estende la copertura alle vetture che non hanno acquistato l’estensione. Può essere attivata entro due anni e 50.000 km dall’immatricolazione. Sul fronte della manutenzione, Audi Premium Care e Audi Time Plus sono le due formule prepagate che garantiscono tutta la qualità dei servizi Audi a un prezzo fissato, in base alla scelta della durata o del chilometraggio. La prima prevede quattro livelli di copertura, la seconda si basa tre livelli di copertura.
FORMULE FINANZIARIE ENOLEGGIO
Audi Value è impostata sul valore futuro del modello scelto. Con la libertà di guidarlo subito e, al
termine, decidere se completarne l’acquisto, sostituirlo o restituirlo. Inoltre, Audi Value offre la possibilità di personalizzare l’anticipo, la rata, la durata, il chilometraggio e gli eventuali servizi aggiuntivi in base alle proprie esigenze, beneficiando dell’estensione di garanzia per un anno o 60.000 km. Incluso nel prezzo c’è anche Audi Premium Care per 24 mesi o 30.000 km. La formula rent è Audi Value Noleggio, che consente di avere di tutti i vantaggi di possedere un’automobile personale senza sottostare agli obblighi di gestione. Tutto incluso nel canone mensile (assicurazione, manutenzione e assistenza) e c’è anche un servizio di assistenza dedicato.
PREGI E DIFETTI
A parte il feeling di guida, le ‘cose belle’ sono comuni ai modelli Audi: design di personalità, abitacolo spazioso e ben modulabile, infotainment al top, finiture
di alto livello, ampia disponibilità di personalizzazioni. Sull’altro fronte – non è una novità, peraltro – la dotazione di serie è adeguata ma risulta praticamente impossibile non fare alzare il prezzo, anche scegliendo allestimenti di buon livello.
IMMAGINE
La A3 è parte fondamentale della storia Audi: la sta proseguendo in sintonia con il passato e portando soluzioni tecniche importanti. Il tocco in più resta la variante Sportback che è diventata un classico: sono passati oltre 20 anni da quando apparve sulla seconda generazione. Una visione stilistica di indubbio successo, che regala un’indole ancora più sportiva grazie alla carrozzeria a due volumi, con la coda spiovente e rastremata in stile coupé, il lunotto molto inclinato e il vano bagagli incluso nel volume dell’abitacolo. Un’auto che si nota, sempre e comunque.
KIA SPORTAGE PHEV Protagonista del segmento
Giunta alla quinta generazione, la Kia Sportage è una delle grandi protagoniste del segmento medio in Europa. Forte di un design che s’ispira alla filosofia che la Casa ha battezzato ‘Opposites united’ e, nella fattispecie, ne concretizza uno dei cinque pilastri fondamentali: il concetto di ‘Bold for Nature’. Lo si nota nella griglia a tutta larghezza, che abbraccia l’intero frontale e spinge alle estreme conseguenze il cosiddetto ‘Tiger nose’, sino ai Led diurni posti a boomerang, che fanno cornice ai gruppi ottici principali, a loro volta caratterizzati dalla tecnologia Matrix Led. Uno stile piacevole che torna sulla fiancata, con la doppia cromatura: una lungo la linea di cintura, l’altra a disegnare la cornice superiore del lunotto per staccare il tetto nero a contrasto, e che si ritrova anche in coda. Le dimensioni (è lunga 451 cm, larga 186, alta 164 e con un passo di 268 cm) consentono di avere un grande spazio abitabile all’interno.
di Maurizio Bertera
La gamma è interamente con motorizzazioni ibride e si compone di un 1.6 turbo benzina mild hybrid da 160 Cv, un 1.6 turbo diesel da 136 Cv, un 1.6 full hybrid da
210 Cv e un 1.6 plug-in a benzina da 245 Cv. Le prime due sono disponibili con cambio manuale a 6 rapporti o automatico a doppia frizione a 7 rapporti, mentre l’ibrida full si abbina esclusivamente a una
trasmissione automatica a 6 marce e può essere richiesta (come la diesel) con la trazione integrale. Per la plug-in, anch’essa solo a cambio automatico, il 4x4 è di serie. Non manca, da tradizione Kia, una risparmiosa variante benzina-Gpl, sempre con l’1.6, ma da 147 Cv di potenza. Gli allestimenti sono quattro: Business, Style, GT-line e GT-line Plus. I prezzi delle rispettive entry-level: per la MHEV a benzina si parte da 33.500 euro, per quella diesel da 37.000 euro, per la full hybrid da 39.000 euro, per la PHEV da 48.200 euro.
LA PREFERITA
Tra le tre versioni disponibili per la PHEV, ci siamo orientati sulla versione GTLine Plus, con il cambio automatico e appunto la trazione integrale. Costa 54.450 euro ma ha una ‘signora’ dotazione di serie vedi la guida semiautonoma di Livello 2, il ‘clima’ trizona, i fari a matrice di led,
cruscotto digitale e sistema multimediale, affiancati con display di 12,3”. Non mancano la piastra di ricarica per i cellulari, il monitoraggio dell’angolo cieco e i sedili riscaldabili (anche posteriori) a regolazione elettrica, e ancora portellone motorizzato, le sospensioni a controllo elettronico, il tetto panoramico apribile, l’impianto hi-fi e le telecamere con vista a 360°. Il sistema ibrido, è composto dall’1.6 4 cilindri turbo benzina da 180 Cv e 265 Nm di coppia, abbinato ad un motore elettrico da 123 Cv e 304 Nm di coppia, direttamente integrato a monte del DCT a sei rapporti. In questo modo, la potenza complessiva arriva a 265 Cv e 350 Nm di coppia. Grazie alla batteria da 13,4 kWh, è in grado di marciare a quattro ruote motrici anche in modalità 100% elettrica, fino ad un massimo di 50/55 km reali di utilizzo. Le prestazioni sono buone considerando il peso di 1.905 kg: lo 0-100
GAMMA
km/h si ottiene in 8,3 secondi e tocca 186 km/h di velocità massima.
Ilconsumo dichiarato, nelciclo misto, è di 4,3 litri/100 km.
IN ARRIVO
Non sono previste nuove varianti a breve termine.
TEMPI DI CONSEGNA
Kia dichiara un tempo sui novanta giorni.
VALORE RESIDUO E COSTI DI GESTIONE
Kia ha un programma specifico che offre vetture usate con meno di quattro anni e 120.000 km sottoposte a 105 accurati controlli, con una risposta in meno di quattro ore dalla richiesta web. Al di là della garanzia di 7 anni/150mila km, è possibile chiedere un’estensione con la proposta Kia Care che può essere acquistata nelle due versioni Basic e Plus, con finanziamento o contanti.
FORMULE FINANZIARIE ENOLEGGIO
Sono messe a punto da Kia Finance. La più nota è Scelta Kia: offre la possibilità di acquistare la vettura con un minimo anticipo, piccole quote mensili e Valore Futuro Garantito. E alla fine del contratto, c’è la libertà di scegliere se sostituire, restituire o tenere l’auto.
Si possono includere in un’unica quota mensile anche i principali servizi accessori, come l’assicurazione auto e la manutenzione programmata. Join Kia è invece la soluzione di acquisto tradizionale con la semplicità di un finanziamento a rate mensili costanti, anticipi e durate contrattuali personalizzabili in base alle proprie esigenze. Interessante anche K-Lease che garantisce la flessibilità di un piano finanziario personalizzato e la
convenienza di una soluzione “zero pensieri”, con la possibilità di includere all’interno di un unico canone mensile tutti i principali servizi accessori. La proposta per il noleggio, si chiama Kia Renting Business: soluzioni per il noleggio a lungo termine e formule di finanziamento personalizzate Kia Finance. Ci sono regolarmente delle promozioni in questo senso: mentre scriviamo, la Sportage PHEV in allestimento Style è proposta a 445 euro al mese (Iva esclusa) su un arco di tre anni, con anticipo di 6.950 euro.
PREGI E DIFETTI
La Sportage è sicuramente un valido modello, non a caso il più venduto di Kia in Italia. Gli aspetti migliori restano il comfort (l’abitacolo è accogliente, tra i più spaziosi per la categoria e ben insonorizzato), il sistema multimediale che per efficienza e reattività non ha
niente da invidiare a quelli di brand premium e il comportamento stradale: le sospensioni filtrano bene le asperità del fondo stradale e alla guida. La vettura non dà problemi, molto fluida e piacevole alla guida. Solo due, per noi, gli elementi migliorabili: il posizionamento di qualche comando sul volante e le tasche piccole nelle portiere.
IMMAGINE
Kia è ormai un player importante sul mercato continentale, con ambizioni di ampliare la quota soprattutto con i modelli elettrici puri come la EV3 che sta dimostrando in modo inequivocabile il salto di qualità ma resta comunque di nicchia. Ben diverso è il caso di Sportage a cui è affidata la conquista di una fascia di mercato che guarda a tutti i fedeli delle crossover. Questo è un modello ‘serio’ che offre la totale possibilità di scelta all’interno del mondo ibrido.
UK A TUTTO ELECTRIC
Se chi non ama le Bev si lamenta di certe politiche nostrane, sappia che nel Regno Unito vige un percorso con tappe di elettrificazione graduale, per i nuovi veicoli in flotta. Con percentuali da rispettare (pena sanzioni economiche) tra vetture e mezzi commerciali, in quanto a immatricolazione di modelli con 0 emissioni. Un sistema a crediti e compensazioni relativamente flessibile, tra auto, furgoni e annualità con cui giostrarsi, ma che dettagli a parte, si velocizza nel pensionare i puri motori termici: le flotte UK, nettamente primo canale di immatricolazione Bev per il Paese, non potranno infatti avere nuove auto ICE nel nuovo decennio, ma solo nuovi LCV a combustione interna e solo per i primi cinque anni. Sempre fino al 2035, consentite anche le ibride e plug-in. Ovviamente anche oltre Manica non sono rose e fiori: molti chiedono maggiori incentivi (comunque già sensibili per le Bev) e soprattutto tutela del valore residuo per le auto con spina, che finiscono nel mercato usato dei privati.
NUOVE PATENTI DIGITALI UE
Procede l’iter delle nuove regole sulle patenti in Europa, con un orizzonte di applicazione vario secondo i tempi di transizione concessi (4 anni dopo la ratifica) ma risvolti pratici non solo per il digital. Da un lato sarà possibile avere la patente “virtuale” su dispositivi, come lo smartphone, riconosciuta in tutti gli Stati membri UE. Dall’altro, i neopatentati avranno nuove restrizioni, per almeno due anni, con tolleranza 0 su alcol e droghe, mentre si potrebbe estendere il periodo prima del rinnovo: da 10 a 15 anni per auto e moto. In tema di licenze professionali, l’età minima per ottenere una patente autocarri potrà scendere a 18 anni, mentre per autobus a 21 anni, sempre con possesso di certificato idoneità professionale. Inoltre, i Paesi dell’UE potranno consentire ai diciassettenni di guidare camion o furgoni, se accompagnati da un autista esperto.
Registrazione Tribunale di Milano n° 219 del 28/03/2006
Direttore responsabile
Omar Marco Fumagalli
Collaboratori
Andrea Barbieri Carones, Luigi Barni, Maurizio Bertera, Arianna Festa, Alessandro Palumbo, Salvatore Saladino, Ilaria Salzano
Impaginazione Gianluca Ubezzi
Stampa Faenza Printing Industries, Faenza (RA)
Distribuzione in Italia
Faenza Printing Industries, Faenza (RA)
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