Mission 4 / 2023

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ANNO XXIV NUMERO 4 • NOV - DIC 2023 - GEN 2024


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1 Sommario 4 2023.qxp_Layout 1 22/11/23 14:54 Pagina 1

Sommario Novembre-Dicembre-Gennaio

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RUBRICHE NEWS

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02 TECNOLOGIE

Implementazione di Ndc: poche luci, tante ombre

Il corporate housing made in Micasas

23 MERCURE FIRENZE CENTRO

Con Mercure, meeting di piccole dimensioni in centro a Firenze

La gestione delle spese? È una priorità di Valentina Rosselli

34 EVENTI

In viaggio con l’AI

IMA 2024, un successo che continua

di Andrea Barbieri Carones

a cura della redazione

08 TECNOLOGIE

07 MICASAS

33 NUMERI E STATISTICHE

di Arianna De Nittis

47 DAL MONDO

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

34 38

14 EVENTI

EMA è sempre più grande a cura della redazione

36 NUOVE TENDENZE

Sostenibilità e digitalizzazione, i temi chiave del BT di Arianna De Nittis

18 LA PAROLA ALLE ASSOCIAZIONI

Verso il mobility management di Arianna De Nittis

20 MISSIONMICE

Eventi, food & wine di Simona Parini

24 LA PAROLA ALLE ASSOCIAZIONI

Gbta Conference 2023, uno sguardo sul futuro del BT di Arianna De Nittis

28 EVENTI

MissionFleet Awards 2023, i migliori nelle flotte a cura della redazione

38 DESTINAZIONI

Principato di Monaco, eventi glamour in chiave green di Roberta Francesca Nicosia

43 LA PAROLA ALL’ESPERTO

Sicurezza in trasferta: regole, metodi e imprevisti di Roberto Masi

45 CAMERA CON VISTA

Best Western Plus Park Hotel Pordenone a cura della redazione

46 CAMERA CON VISTA

Charlie Urban Hotel a cura della redazione

30 PREVISIONI

La ripresa? In Italia avverrà nel 2025 di Arianna De Nittis 2023 novembre - dicembre - 2024 gennaio |

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Implementazione di Ndc: poche luci e tante ombre Tecnologie New Distribution Capability

FOTO DI PETE LINFORTH DA PIXABAY

Presentato da Iata come un protocollo condiviso da tutti gli attori della filiera, attualmente il New Distribution Capability offre una scarsa uniformità sul piano tecnologico. Ed evidenzia lacune nelle attività di post vendita, fondamentali nel business travel. Le opinioni (e i progetti) delle principali Tmc di Arianna De Nittis

ra il giugno 2015 quando Lufthansa annunciò l’adozione di Ndc, il nuovo protocollo Iata, e penalizzò con una fee di 16 euro chi prenotava sui Gds. Una decisione disruptive che suscitò la preoccupazione di tutto il mondo trade. In seguito, però, le agenzie iniziarono a intravedere le potenzialità del New Distribution Capability e avviarono azioni per integrarlo nei propri processi. Dopo 8 anni, ha fatto nuovamente scalpore la recente scelta di American Airlines di rendere disponibile oltre il 40% dei propri contenuti solo sui nuovi canali di vendita, tra cui Ndc. Vale quindi la pena di interpellare le principali travel management company per capire a che punto siamo e quali sono oggi le criticità legate all’implementazione del nuovo protocollo.

E

Uno standard comune che non c’è Le Tmc ci raccontano che, nonostante Ndc sia stato presentato da 2

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Iata come un protocollo, condiviso quindi da tutti gli attori della filiera, c’è ancora molto da lavorare per giungere a una reale uniformità sul piano tecnologico. «Negli ultimi cinque anni – ci dice ad esempio Edoardo Priori, managing director di Bcd travel Italy – abbiamo osservato da un lato che praticamente

EDOARDO PRIORI

tutte le principali compagnie aeree coinvolte nel percorso Ndc finivano con concludere nuovi accordi con i Gds per offrire tale prodotto. Dall’altro, che ciascuna compagnia aerea lanciava la propria iniziativa legata a Ndc sviluppandola secondo standard, fornitori tecnologici, modelli commerciali e tempi differenti, costringendoci così a trattare con ciascun vettore individualmente. Ora abbiamo spostato il nostro principale focus sugli investimenti Ndc nelle piattaforme operative Bcd a livello globale, aumentando le risorse e i flussi di lavoro per fornire il prodotto Ndc con le principali compagnie aeree partner». «Ndc è o dovrebbe essere un “protocollo”, dunque presuppone una certa uniformità – aggiunge Eros Candilotti, business travel director di Gattinoni Group –: ma nei fatti, attualmente, il presunto standard non trova riscontro. Il percorso che le compagnie aeree stanno portando avanti, indipendentemente da un piano condiviso, potrà portare


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Tecnologie New Distribution Capability

anche a nuove opportunità di mercato, come conseguenza di una differenziazione strategica. Tuttavia, in questo momento, dobbiamo confrontarci ancora con le criticità che ciò comporta». «La principale criticità che incontriamo oggi riguarda l’operatività – dichiara inoltre Giorgio Garcea, chief commercial & operations officer di Cisalpina Tours –: viene sovvertito un “meccanismo” basato sull’integrazione di sistemi e processi ben collaudato. Mi spiego: il processo di trasferta è molto complesso e dal momento dell’autorizzazione fino all’atterraggio a un sistema gestionale completo oggi conosce un livello di standardizzazione a garanzia di esigenze ben precise: raccolta di informazioni, sicurezza, assistenza. Nel BT tutto si basa su una progettualità tra noi e i clienti: noi quotiamo non solo il biglietto, ma un lavoro molto più ampio, fatto di business intelligence, riconciliazione amministrativa, sicurezza. Ebbene, questo ecosistema andrebbe completamente stravolto e nessuna azienda lo vorrà fare». Difficoltà nel post vendita Le Tmc ci raccontano che al momento Ndc funziona nella fase di vendita della biglietteria, mentre si evidenziano lacune nelle attività di EROS CANDILOTTI

post vendita, quali le cancellazioni e modifiche dei biglietti, o l’aggiunta di ancillary service. Un limite che, più che sulla vendita di prodotti leisure, impatta sul business travel. È molto critica, in proposito, la posizione di Giorgio Garcea: «L’operazione Ndc è nata sotto una cattiva stella. 12 anni fa è stata annunciata come la tecnologia disruptive che avrebbe permesso alle compagnie aeree un livello di personalizzazione dei servizi mai visto prima, mentre per i viaggiatori avrebbe comportato un ampliamento all’infinito della scelta tariffaria. Purtroppo, oggi Ndc non gestisce un cambio di biglietto, di nome, di aggiunta di servizi ancillari. Questo protocollo realizza una vendita su 10 a livello globale (dichiarazione di Iata alla fine del 2022, Ndr), mentre i vettori realizzano il 30% delle vendite dirette attraverso Ndc. Se non sarà integrato nell’ecosistema di cui sopra, Ndc sarà di difficile adozione». «Un altro problema è costituito dal fatto che una Tmc non può diventare una software house per rendere disponibile una tecnologia – prosegue Giorgio Carcea –. Chi paga il costo di implementazione? Lo deve pagare il cliente, questa è l’amara verità. La nostra marginalità è già inesistente. Pensare di acquistare direttamente dai siti delle compagnie aeree significa imputare a mano tutti i dati del passeggero e senza più offrire riconciliazione automatica. Inoltre, le aziende non cambiano travel policy così in leggerezza: non alzano i budget nemmeno ora che le tariffe sono rincarate del 20%, figuriamoci per pagare una tecnologia ulteriore». Cambia la remunerazione «Parlando di criticità è necessario tenere conto che nel P&L di ogni cliente corporate figura anche una voce di remunerazione da Gds – sottolinea Antonello Lanzellotto, head of multinational sales & Account management di Uvet Ameri-

Da Edifact a Ndc

GIORGIO GARCEA

can Express Global Business Travel –. Questi equilibri si stanno modificando in modo sostanziale, arrivando al punto che per i contenuti Ndc distribuiti tramite Gds la Tmc, invece di ricevere una remunerazione sul segmento, deve pagare una fee per poter accedere all’intera gamma dei contenuti del vettore. Una ipotesi di modello commerciale “condiviso” è quella del saving–sharing calcolato in percentuale sui risparmi generati. Purtroppo, l’assenza di automatismi certificati per la cattura del saving conseguito tramite Ndc rispetto alle tariffe presenti in Gds non consente di andare incontro all’esigenza del cliente che, per condividere tale risparmio, necessita di ricevere una documentazione di saving “ufficiale”».

I Gds attualmente utilizzano il sistema di messaggistica Edifact, che ancora non è supportato da Ndc. Ecco perché American Airlines, dopo aver annunciato di aver spostato il 40% della sua biglietteria su Ndc, ha sviluppato, in collaborazione con società tecnologica Accelya, una soluzione che consente alle agenzie di viaggio proprio di scambiare i biglietti Edifact con biglietti Ndc. Questo, a detta del vettore, dovrebbe aiutare tutto il settore a progredire nell’integrazione del protocollo.

Gds, partner indispensabili «La posizione worldwide del nostro socio American Express Gbt è stata quella di puntare esclusivamente sui contenuti Ndc disponibili via Gds – dice Antonello Lanzellotto –; una visione da non escludere per due motivi principali: la connessione diretta col vettore implica continui investimenti di aggiornamento alle nuove release rilasciate sul mercato. Il secondo tema è l’assistenza post-vendita che non è attualmente fluida come dovrebbe. Il 2023 novembre - dicembre - 2024 gennaio |

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Tecnologie New Distribution Capability

Una testimonianza dall’estero Intervista a Juan Manuel Baixauli, fondatore e Coo di Consultia Business Travel. Fondata nel 2010, l’agenzia ha uffici a Madrid, Valencia, Saragozza e Porto e prevede di avviare le attività in altri Paesi europei. A che punto è la vostra Tmc con l’implementazione di Ndc? «Il nostro obiettivo fin dall’inizio è stato quello di collegare Ndc a Destinux. Offriamo Destinux come soluzione alle aziende che vogliono digitalizzare la gestione dei viaggi e delle spese aziendali senza perdere il contatto umano con un professionista del settore. La connessione Ndc ci ha quindi permesso di offrire ai nostri clienti un maggiore vantaggio competitivo, l’accesso a nuove tariffe e funzionalità. Oggi Destinux è completamente integrato e implementa quotidianamente nuovi sviluppi e funzionalità derivanti dall’Ndc». In generale, quali criticità vedete per la vostra attività a causa dell’introduzione di questo nuovo protocollo e quali opportunità? «Riteniamo fondamentale avere accesso a tutti gli inventari e ai sistemi tariffari, perché questo ci permette di offrire maggiore efficienza ai nostri clienti e di essere più competitivi, e questa è l’opportunità che ci offrono queste connessioni. La cosa fondamentale è essere tecnologicamente preparati per seguire l’evoluzione tecnologica del mercato e tutte le nuove incorporazioni. Per noi questo è un punto critico per il settore. Abbiamo sviluppato il nostro software in casa per avere un’indipendenza tecnologica, che riteniamo fondamentale, in modo da poter rimanere all’avanguardia». Come viene accolta l’introduzione di Ndc dai vostri clienti? «L’accoglienza è ottima perché Ndc ci permette di accedere a una gamma più ampia di tariffe. Lo spieghiamo adeguatamente ai nostri clienti in modo che sappiano come ottimizzare ulteriormente i loro costi di viaggio». Quale pensa sia (e sarà) l’impatto di Ndc sulle tariffe? E come cambierà il vostro modo di lavorare? «L’impatto è visibile: tariffe più competitive, miglioramenti dei costi e nuove opzioni e opportunità di efficienza per i nostri clienti. Per noi, avere tutto integrato nello stesso sistema ci permette di continuare a lavorare nello stesso modo. Destinux permette di integrare i risultati dei sistemi collegati in un unico motore di ricerca e di effettuare il confronto. Se non si procede in questo modo, Ndc rappresenta un serio problema a causa del costo dei processi, della perdita di controllo delle informazioni e, in breve, di una minore competitività sia per l’agenzia che per il cliente». nostro portafoglio clienti è formato in larga parte da aziende multinazionali e global che utilizzano i servizi di American Express Gbt anche nel resto del mondo. Oltre quindi alla necessità di essere compliant con esigenze di reportistica globale e sistemi di security, è comunque fondamentale che il viaggiatore possa essere anche assistito in after4

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hours per eventuali cambi volontari del proprio piano di trasferta. Per consentire quindi agli agenti di poter recuperare la prenotazione Ndc e apportare eventuali modifiche, diventa obbligatorio che quest’ultima sia stata creata in un ambiente condiviso, come è appunto il Gds». «Risulta impegnativo realizzare interamente Ndc – afferma Eros Can-

ANTONELLO LANZELLOTTO

dilotti –: lo sviluppo e il costante aggiornamento diventano eccessivamente onerosi, senza peraltro far intravedere un termine del procedimento. Infatti, registriamo un dato significativo che induce a un’inevitabile riflessione: le realtà che si sono cimentate nello sviluppo tecnologico di Ndc si trovano coinvolte in un lungo processo di successive release, difficile da sostenere sul lungo periodo. Confidiamo che tale processo venga gestito attraverso i Gds, ad oggi ancora il nostro strumento di riferimento, che a loro volta stanno portando avanti percorsi diversi con i vettori, confermando l’effettiva mancanza di uniformità». «Non esistono collegamenti automatici tra i siti web delle compagnie e i gestionali delle Tmc – sottolinea Simone Frigerio, general manager del Gruppo Frigerio –. Questo comporta ad oggi una mole di lavoro manuale che prima di Ndc non c’era. Per le poche compagnie che hanno sviluppato Ndc tramite collegamento Gds, il problema invece non si pone. Frigerio Viaggi si è attivata nella cattura di dati automatica tra il Gds e il suo sistema gestionale». «I Gds sono tecnologie in grado di abilitare in modo affidabile l’Ndc su vasta scala per i viaggi d’affari. Sono gli unici capaci di raccogliere un’ampia gamma di contenuti, presentarli in formati standard e facilmente comprensibili che permettono servizi post–preno-


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Tecnologie New Distribution Capability

tazione e generazione di report, il tutto mantenendo costi sostenibili nel tempo – dichiara Edoardo Priori –. Come parte del nostro impegno, continueremo a investire in maniera significativa in processi e piattaforme che supportano i contenuti Ndc abilitati dai Gds per i nostri clienti». Lavori in corso La centralità della partnership con i Gds, considerati gli unici interlocutori tecnologici in grado di rendere fruibili i contenuti di Ndc, è evidente quando chiediamo alle Tmc di illustrarci le loro strategie di implementazione del nuovo protocollo. Cominciamo con Bcd Travel: «Bcd si impegna principalmente a integrare le proprie piattaforme di prenotazione, sia online che offline, con l’Api Ndc dei diversi Gds al fine di consentire l’acquisto, le prenotazioni e l’emissione di biglietti – racconta Edoardo Priori –. A questo riguardo, siamo già in fase molto avanzata con Sabre e ancora in una fase di “work in progress” con Amadeus». «Uvet Gbt ha sempre investito nella tecnologia ed infatti è stata precursore in epoca pre–pandemica nello sviluppo di connessioni dirette tra la piattaforma Space e i contenuti Ndc del gruppo Lufthansa, F-Klm e BA. Grazie alla sua software–house di proprietà, ha potuto realizzare un intuitivo metodo di comparazione dei contenuti che consente ai travel consultant e agli utenti finali (che accedono al self booking tool Biz Travel Evolution), di poter mettere a confronto nella stessa videata il contenuto Edifact e Ndc disponibile sul volo selezionato. Per mettere invece a disposizione delle aziende clienti anche i contenuti Ndc degli altri vettori, stiamo integrando tali contenuti mediante il canale Gds». «Ci aspettiamo che Ndc sia reso disponibile dagli unici interlocutori attualmente in grado di investire in implementazioni tecnologiche in ambito distributivo e capaci di garantire l’efficienza dei processi in

SIMONE FRIGERIO

tutte le fasi di ricerca, prenotazione, arricchimento dei servizi legati a un posto aereo e post-vendita (variazioni e rimborsi, ad esempio) – dice Giorgio Garcea. Abbiamo realizzato implementazioni con alcuni vettori». «Frigerio Viaggi sta agendo in due direzioni – ci racconta inoltre Simone Frigerio –: la prima è di attesa, come gran parte delle Tmc, che i Gds integrino loro stessi Ndc con le compagnie aeree. La seconda è quella di sviluppare all’interno del

nostro sistema SBT FriTravelApp (Fta) il connettore con le singole compagnie entro la fine dell’anno». E veniamo al Gruppo Gattinoni: «Siamo tecnicamente in grado di intercettare l’intera sfera legata al mondo Ndc – afferma Eros Candilotti –. Tuttavia, se dal punto di vista del leisure l’integrazione è già pienamente attiva, lato business travel vi sono ancora diverse difficoltà, in quanto le esigenze non si limitano alla vendita di un biglietto aereo, ma come già accennato riguardano anche il post–vendita, modifiche, annullamenti, rimborsi, riemissioni, statistiche, analisi. La nostra vision aziendale, storicamente basata sulla centralità del cliente, ci impone di garantire il miglior servizio e la miglior esperienza possibile ed Ndc potrebbe, in prospettiva, portare a un’offerta più completa e personalizzata. La sfida consiste nel cogliere il momento in cui Ndc si trasformerà in opportunità: uno step affrettato comporterebbe dei rischi, mentre un eventuale ritardo sarebbe da considerarsi un’occasione perduta, quindi c’è un’attenzione costante sul tema. L’obiettivo (e la sfida) è cogliere l’attimo giusto».

Troppo veloci Da un recente sondaggio di Gbta emerge che il 53% dei travel buyer sostiene che i vettori stanno cercando di implementare il New Distribution Capability troppo velocemente, senza dare alle travel management company il tempo sufficiente per adeguare tecnologie e processi.

FOTO DI WELCOME TO ALL ! ツ DA PIXABAY

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Tecnologie New Distribution Capability

Andamento lento L’adozione di Ndc va a rilento: il 48% dei travel buyer aziendali non ha ancora iniziato a implementarlo. E anche riguardo ai costi di servizio connessi all’adozione del nuovo protocollo, la loro posizione è critica: ben 6 su 10 affermano di non aver preventivato, né di avere intenzione di farlo, questi costi.

Monitoraggio delle tariffe Da quando American Airlines ha spostato i suoi contenuti dai Gds a Ndc, la società tecnologica Tripbam ha monitorato il suo andamento tariffario per individuare eventuali risparmi o, al contrario, lacune. Le tariffe sono state suddivise in due tipologie: con limitazioni (ovvero non rimborsabili e acquistate con più di 7 giorni di anticipo) e non vincolate (rimborsabili e acquistabili con meno di una settimana di anticipo). La rilevazione, effettuata nel mese di ottobre, mostra una riduzione delle tariffe pubblicate, anche se per ora il divario sembra essere stagionale. Ci siamo allontanati dal periodo estivo, caratterizzato da tariffe leisure prenotate spesso direttamente, per giungere alla stagione commerciale autunnale, quando AA si affida maggiormente alle prenotazioni tramite Gds. “I dati – si legge nel report di Tripbam – suggeriscono che il divario tra le tariffe Gds e quelle Ndc sarà in continuo aumento in base alla stagionalità e alla necessità di AA di bilanciare la domanda di viaggi di piacere e di lavoro, fino a quando le Tmc e gli online booking tool non si adegueranno alla necessità di contenuti Ndc”. Tariffe domestiche economy (con limitazioni) Aprile

Maggio

Giugno

Luglio

Agosto

Settembre

Gds

$298

$294

$302

$290

$278

$273

Ndc

$302

$310

$309

$322

Gap $

-$4

-$16

-$7

-$19

-$44

-$78

Gap %

-1%

-5%

-2%

-6%

-14%

-22%

Fonte: Gbta

$351

Tariffe domestiche economy (senza limitazioni) Aprile

Maggio

Giugno

Luglio

Agosto

Settembre

Gds

$1231

$1129

$1127

$1094

$1064

$994

Ndc

$654

$643

$640

$648

$667

$670

Gap $

$577

$486

$487

$446

$397

$324

Gap %

88%

76%

76%

69%

60%

48%

Fonte: Tripbam, ottobre 2023

Comunicare correttamente Ndc Ma le aziende clienti quanto interesse manifestano nei confronti di Ndc? «Da parte dei travel manager registriamo interesse – afferma Eros Candilotti –. Alcuni più a diretto contatto con il modo dell’aviation mostrano consapevolezza relativamente al tema e non nascondono una certa curiosità. Tuttavia, la corsa all’oro di Ndc non si è ancora scatenata. In virtù del ruolo di consulenti che svolgiamo, dovremo essere noi a guidare i travel manager e a condividere con loro il percorso 6

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più virtuoso. Il timing sarà determinante». «Il travel manager chiede spesso l’applicazione delle tariffe (più basse) visualizzate online sui siti delle compagnie aeree – dice inoltre Simone Frigerio –. La spiegazione che diamo è che si tratta della politica commerciale delle compagnie aeree per differenziare il canale di distribuzione. Al momento non stiamo facendo nessuna comunicazione su Ndc, ma è nostra intenzione iniziare nel nuovo anno con la partenza dei nostri nuovi sistemi». «Uvet Gbt ha organizzato diversi

webinar nei quali il tema è stato ampiamente approfondito, documentando i potenziali risparmi con casi concreti di confronto tra Gds e Ndc – dichiara Antonello Lanzellotto –. Purtroppo i risultati della ricerca Gbta recentemente pubblicata non sono confortanti: oltre il 50% dei travel manager intervistati nell’area Emea dichiarano di aver subito un impatto negativo a seguito della implementazione dei contenuti Ndc, e questo impatto negativo è a nostro parere figlio dell’ancora scarsa conoscenza di alcuni aspetti importanti che caratterizzano questo nuovo canale distributivo, come il continuos pricing, cioè la possibilità di accedere a un numero molto più ampio di tariffe aeree, e la migliore gestione delle ancillary. La percezione delle aziende si è focalizzata infatti solo sulla eliminazione da Gds delle tariffe più economiche (Light fare e Business Saver) e sulla riduzione della Gds surcharge». «Premesso che non esiste grande consapevolezza dell’argomento, stiamo comunicando attraverso i nostri canali di informazione quanto i partner come Travelport ci rendono disponibile sulle innovazioni attuate: ripeto e ribadisco, Ndc è uno sviluppo tecnologico che i Gds devono rendere disponibile» a parlare è Giorgio Garcea. «È un bene se la tecnologia ci aiuta a incrementare il valore, ma l’importante è che chi la fornisce ci offra leve per ripagarci i costi. Inoltre, i travel manager si aspettano che diamo strumenti per tenere sotto controllo il budget di spesa delle trasferte e il trasporto aereo è un capitolo piuttosto esoso nell’ultimo anno: il modello di pricing che le linee aeree hanno introdotto per spingere le vendite via Ndc (con una surcharge applicata alle tariffe) manda completamente fuori mercato quelle tariffe. Non capisco dove questo progetto sia sostenibile nel business travel che pone la competitività come prima legge aziendale». l


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Informazione pubblicitaria

Micasas

Il corporate housing made in Micasas Il settore del corporate housing sta vivendo una forte crescita, anche in Italia. Questo perché sempre più aziende si rivolgono a un nuovo modello per fornire alloggi temporanei ai dipendenti nelle trasferte lavorative di medio e lungo periodo. Un modello di ricettività che va incontro alle particolari esigenze che un’azienda affronta quando si parla di travel management. Attività che implica un processo certo laborioso e che richiede un massiccio investimento, monetario e organico. Ma il corporate housing è proprio un modello ottimizzato per le aziende. Rende il processo di relocation il più efficiente possibile. Lo scopriamo con Micasas – Corporate Housing, società che opera sul vasto territorio di Milano e ha personalizzato l’offerta in modo da renderla competitiva per le imprese internazionali. Attraverso i relocation services, Micasas ha permesso di snellire tutta la parte burocratica, occupandosene in prima persona. Lo staff è in grado di gestire tutto: dalla documentazione ri-

chiesta per il trasferimento, fino a fornire la soluzione abitativa. Un altro aspetto rilevante è l’efficientamento delle parti operative e amministrative: documentazione, check-in, check-out, chiavi digitali per l’accesso e fatturazione, elementi tutti coordinati attraverso un software gestionale. Queste accortezze riducono notevolmente i costi operativi, rendendo l’offerta molto competitiva economicamente. Non è stata tralasciata ovviamente la customer experience, aspetto talvolta sottovalutato dalle aziende. Il corporate housing made in Micasas vede la ricettività in appartamento con un occhio diverso: vuole rendere il cliente il più indipendente possibile, cercando di ricreare l’ambiente

confortevole della propria casa. L’aspetto psicologico è fondamentale per garantire il benessere dei collaboratori e dell’azienda: un dipendente insoddisfatto avrà un calo di prestazioni che andranno a riflettersi sull’impresa. Garantire un ambiente confortevole per le ore non lavorative, può aiutare ad evitare il burnout di un dipendente. Proprio per questo Micasas ha stipulato delle convenzioni che permettono agli ospiti di fare alcune esperienze culturali e non sul territorio lombardo, volte a far scoprire la nostra bellissima nazione e a favorire l’equilibrio vita-lavoro. Oltre a questo, ci sono varie zone comuni per favorire le interazioni sociali tra i clienti e, magari, far nascere opportunità lavorative o di networking. Per questi motivi, il corporate housing è divenuto una delle opzioni più vantaggiose per le aziende.

Per informazioni: tel. 02/72147936 booking@micasas.it https://micasas.it

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Scenari Tecnologie

In viaggio con l’AI L’intelligenza artificiale è la nuova frontiera della tecnologia in ambito turistico. Al fianco di Tmc, hotel o compagnie aeree, è un elemento che fa la differenza e permette risparmi di tempo e di denaro di Andrea Barbieri Carones

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in dall’arrivo dei primi computer sulle scrivanie degli uffici si iniziò a parlare di intelligenza artificiale, ossia di una “macchina” in grado di svolgere processi più o meno complessi senza l’intervento di un (vero) cervello umano. Negli ultimi decenni queste funzioni si sono fatte via via più elaborate, al punto da sostituire sempre più le attività delle persone. Essenzialmente, quindi, la AI (acronimo con cui è universalmente riconosciuta) oggi si riferisce in maniera più specifica a un software in grado di svolgere operazioni complesse, imparare lezioni, prendere decisioni o riconoscere e interpretare un discorso o un’immagine. Grazie all’enorme volume di informazioni di cui dispongono le imprese del turismo, tra cui le preferenze dei clienti, l’intelligenza artificiale trova una perfetta applicazione anche nel settore dei viaggi,

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eseguendo compiti che un tempo richiedevano la presenza di un essere umano. Questo vale quando si tratta di pianificazione e di prenotazione del viaggio, ma anche per i processi di check-in, per la gestione delle spese e molto altro ancora. Una rivoluzione rapida e inarrestabile che gli operatori del settore, pur intuendo le potenzialità di queste tecnologie, attendono anche con preoccupazione, come è stato espresso durante una tavola rotonda nell’ultima convention annuale di Gbta (il resoconto nell’articolo a pagina 24). Pianificazione e prenotazione Quali sono dunque le possibili applicazioni dell’intelligenza artificiale in ambito turistico e, in particolare, nel business travel? Un tempo, le agenzie di viaggio parlavano con i propri clienti, chiedevano informazioni su preferenze e priorità e utilizzavano strumenti di prenota-

zione per la pianificazione di voli e viaggi. Oggi, con la AI, i chatbot possono supportare queste operazioni, compreso l’invio di promemoria prima dell’arrivo, informazioni su dove cenare e sulle previsioni meteo. Secondo uno studio di Tidio, società specializzata nella messa a punto di soluzioni di customer service basate sull’AI, l’utilizzo dei chatbot è una delle maggiori tendenze per il 2023. Basti pensare al chatbot “Juliet” della compagnia aerea WestJet che gestisce il 74% delle richieste di assistenza dei clienti. Un record. Compagnie aeree come Klm, invece, consentono a chi parte di ricevere conferme di prenotazione, notifiche di check-in, carte d’imbarco e aggiornamenti sullo stato del volo tramite Facebook Messenger. La cosa bella (o brutta, dipende da che parte la si guarda) è che non è necessario rivolgersi a un’agenzia di viaggi per sfruttare l’intelligenza


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Scenari Tecnologie

IMMAGINE DI TUNG NGUYEN SU PIXABAY

FOTO DI ALEX KNIGHT SU UNSPLASH

Che cos’è un chatbot?

artificiale. Strumenti di AI accessibili come ChatGPT possono generare interi itinerari per viaggi personali e di lavoro. Il riconoscimento facciale Stop alle code in aeroporto (o in hotel) e alle perdite di tempo. Il riconoscimento facciale automatizzato è un altro esempio di utilizzo dell’AI, con una tecnologia che confronta, in tempo reale e in pochi secondi, le immagini con quelle presenti in un database.

Negli Usa, utilizzando le informazioni fornite attraverso una partnership con la US Customs and Border Protection, alcune compagnie aeree utilizzano questo software che consente ai passeggeri di imbarcarsi più velocemente utilizzando un gate di imbarco riservato. Lo scorso anno, Delta Air Lines ha effettuato un test simile all’aeroporto di Fiumicino. Viaggi personalizzati L’intelligenza artificiale personalizza i viaggi raccogliendo e archiviando i dati di chi parte utilizzando tecniche di pre-elaborazione come il “data mining”. In pratica: la AI sa la posizione geografica di chi pre-

nota e sa che tipo di hotel l’utente ha prenotato in precedenza, in modo da suggerire soluzioni mirate. Per un’azienda, conoscere già le preferenze dei propri dipendenti al momento della prenotazione di viaggi d’affari – su camere d’albergo, orari dei voli, posti a sedere e intolleranze alimentari – si traduce in un grande risparmio non solo di soldi, ma anche di tempo. Con questo sistema, gli hotel danno ai clienti il miglior servizio possibile, migliorando la personalizzazione. Questo avviene perché le imprese raccolgono e memorizzano grandi quantità di dati sui propri clienti: età, professione, gusti alimentari, servizi desiderati, periodo richiesto per il soggiorno, data di prenotazione e tutto ciò che serva a profilare un ospite. Nel Regno Unito, il gruppo alberghiero di lusso Dorchester Collection ha utilizzato l’intelligenza artificiale per mettere in ordine i feedback degli ospiti provenienti da sondaggi e recensioni.

Si tratta di un software che simula ed elabora le conversazioni umane. Consente agli utenti (umani) di interagire con i dispositivi digitali come se stessero comunicando con una persona reale. I chatbot possono essere semplici e rispondere a una semplice domanda di una singola riga oppure sofisticati come gli assistenti digitali che elaborano le informazioni. Questo sistema di AI permette alle aziende di risolvere molte richieste da parte dei clienti senza l’interazione umana. In più è proattivo e può interagire con più clienti allo stesso tempo.

Portieri robot I concierge robot sono l’ultima frontiera dell’intelligenza artificiale in hotel. All’Hilton McLean, in Virginia, Ibm ha sviluppato “Connie” un robot concierge che risponde alle 2023 novembre - dicembre - 2024 gennaio |

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Scenari Tecnologie

407 miliardi di dollari A questa cifra ammonterà il mercato globale dell’intelligenza artificiale entro il 2025. Fonte: Forbes Advisor

domande degli ospiti su dotazioni, servizi, attrazioni locali e ristoranti. Più gli ospiti interagiscono con Connie, più ”lei” (o “lui”) impara, si adatta e migliora i suoi consigli. A New York c’è invece “Yobot”, il robot di Yotel. Le sue mansioni sono più “umili” visto che è programmato per raccogliere e consegnare i bagagli degli ospiti, sollevando dal compito lo staff “umano” e velocizzando dunque il processo di check-in. Sulla West coast, il Crowne Plaza utilizza un robot chiamato “Dash” per fornire snack, articoli da toeletta e altri servizi. Del resto si trova

nella Silicon Valley, cuore dell’innovazione. In alcuni hotel l’AI sta entrando anche nelle camere: la direzione fornisce assistenti vocali agli ospiti, che possono porre domande o avanzare richieste e ricevere una risposta immediata, evitando che intasino il centralino. E l’interazione vocale apre anche un nuovo scenario: le camere con apertura porte ad attivazione vocale. 10

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Gestione del rischio e sicurezza dei viaggiatori Ma non è solo nei punti di contatto con i clienti che l’intelligenza artificiale sta influenzando i viaggi d’affari. Anche la gestione del rischio si sta trasformando. Ad esempio, la AI può utilizzare i dati per prevedere interruzioni dei voli dovute a condizioni meteorologiche avverse o per comunicare l’interruzione dei servizi o scioperi nell’aeroporto in cui si è diretti. Può anche essere d’aiuto nel caso in cui i dipendenti siano bloccati all’estero in situazioni di emergenza durante conflitti o

disastri naturali. E lo fa aiutando i travel manager a monitorare in tempo reale la loro posizione. Può anche fornire loro avvisi tramite Sms ed email sulle emergenze che si verificano in qualsiasi parte del mondo si trovi lo staff aziendale. Analisi predittiva Visto l’attuale rincaro delle tariffe, trovare soluzioni di viaggio convenienti è un’impresa che fa perdere

molto tempo e, spesso, non offre i risultati sperati. Con l’intelligenza artificiale, però, tutto è più facile. Il “machine learning” aiuta i travel manager non solo a individuare il momento migliore per prenotare un hotel o un volo, ma anche a sfruttare le offerte attraverso le notifiche inviate tramite un’app. Inoltre, applicazioni come Hopper ora archiviano miliardi di dati e utilizzano l’intelligenza artificiale e l’analisi predittiva per anticipare i cali dei prezzi di hotel e voli, con conseguenti risparmi per le aziende. L’analisi predittiva, poi, può essere

utilizzata anche per analizzare i modelli di spesa dei dipendenti, fornendo informazioni su come aumentare il risparmio sui costi di viaggio. Reportistica con una marcia in più La Zoho Corporation, multinazionale tecnologica che produce software, dice che i Cfo di grandi aziende hanno classificato l’analisi


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Scenari Tecnologie

Intervista a Francesca Cruciani, ricercatrice degli Osservatori Travel Innovation e Business Travel del Politecnico di Milano. Quali sono i risvolti pratici dell’AI nel turismo? «Non si limitano alle interazioni preliminari con i clienti mediante chatbot o al riconoscimento facciale. Oggi soluzioni più evolute permettono anche la gestione di attività complesse che richiedono un addestramento apposito dell’algoritmo. Oggi con la AI generativa si stanno sviluppando, ad esempio, soluzioni che danno risposte automatiche alle recensioni dei clienti, anche scegliendo il tono di voce da adottare e addirittura dando la possibilità di interagire in lingue non parlate dagli operatori. È inoltre possibile sfruttarne il potenziale per implementare previsioni della domanda turistica. In questo modo, ad esempio, le strutture ricettive possono segmentare meglio i clienti ed elaborare strategie di marketing mirate sulla base dei dati forniti dagli algoritmi. Stanno nascendo poi sistemi di rilevazione di frodi nei servizi di prenotazione in cui gli algoritmi di AI analizzano grandi volumi di dati alla ricerca di anomalie». Quali saranno gli sviluppi di queste tecnologie nel prossimo futuro? «Attualmente, le tecnologie AI sono impiegate per automatizzare e potenziare processi già esistenti. Le soluzioni che si stanno sviluppando saranno in grado di creare nuovi prodotti e servizi secondo le indicazioni dell’algoritmo. Sarà quindi possibile costruire un itinerario di viaggio dialogando con un software che ci dia solo le informazioni per noi rilevanti incrociando dati delle prenotazioni aeree, delle ricerche online e sui social o delle recensioni lasciate dagli utenti. Potenzialità molto interessanti risiedono anche nella capacità di memoria dei software. Se oggi è possibile avere una conversazione in cui la macchina ha memoria degli input forniti in precedenza, ma una volta ricaricata la pagina dimentica e va nuovamente istruita, in un domani non troppo lontano possiamo immaginare che ciascuno di noi abbia un proprio assistente virtuale che ricordi i viaggi che abbiamo fatto, ciò che abbiamo o non abbiamo apprezzato, conosca i nostri interessi e i nostri hobby e sia capace di dare suggerimenti sempre più pertinenti». Per un’azienda in che modo l’AI cambierà il modo di viaggiare dei propri dipendenti durante le trasferte di lavoro? «Anche nell’ambito dei viaggi d’affari l’AI si dimostra uno strumento utile per efficientare le attività e migliorare l’esperienza dei viaggiatori. Questa tecnologia permetterà di semplificare l’organizzazione delle trasferte, con la creazione di piattaforme di analisi di dati relativi ai viaggi, app che tramite chatbot supportino chi viaggia o software che calcolino il momento migliore per partire in modo da garantirgli la massima produttività».

avanzata e l’intelligenza artificiale tra i principali investimenti pianificati per gli anni a venire. Ciò non sorprende se si considera come l’efficienza nell’analisi dei dati e nel reporting possa aiutare a controllare notevolmente le spese di viaggio e a semplificarne la rendicontazione. Il risultato? La quantità di tempo dedicata alla revisione delle spese viene notevolmente ridotta. Un ulteriore vantaggio è che l’intelligenza artificiale può aiutare ad approvare automaticamente le spese anche prima della partenza, a vantaggio anche della rapidità del rimborso.

Alto gradimento Il 50% di chi viaggia per lavoro preferirebbe utilizzare un servizio di messaggistica piuttosto che parlare al telefono durante la trasferta. Una cifra che sale fino al 67% per i millennial. Fonte: Cwt

Conformità alla politica di viaggio I vantaggi dell’intelligenza artificiale vanno oltre il risparmio di tempo e denaro. Anche i software di gestione dei viaggi basati sull’intelligenza artificiale come Rydoo, Coupa Travel e Sap Concur possono contribuire a migliorare la conformità alle politiche di viaggio. Questi programmi non solo evidenziano le spese classificate erroneamente effettuando un controllo incrociato dei nomi dei commercianti da diverse fonti, ma molti di essi possono automatizzare il rilevamento di violazioni delle politiche aziendali, resoconti fraudolenti o spese duplicate, lasciando ai dipendenti più tempo per risolvere i problemi. Altre applicazioni Un ruolo prezioso della AI è dato anche dall’analisi dei social media. In particolare, le aziende del turismo possono utilizzarli per comprendere meglio come gli utenti commentano l’hotel in cui hanno soggiornato, la compagnia con cui hanno volato o l’auto noleggiata. Siccome i canali di social media attirano molte interazioni ogni giorno, può essere quasi impossibile controllarli e analizzarli manualmente. Con l’intelligenza artificiale è possibile identificare le tendenze 2023 novembre - dicembre - 2024 gennaio |

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Scenari Tecnologie

Avanzata inarrestabile Secondo il World Economic Forum, l’impiego dell’Ai crescerà ogni anno del 37% tra il 2023 e il 2030. Ed entro il 2025 questa tecnologia consentirà la creazione di 97 milioni di posti di lavoro.

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chiave, comprendere i sentimenti più comuni e capire meglio il proprio pubblico. Con la capacità dell’intelligenza artificiale di organizzare e analizzare rapidamente i dati, inoltre, hotel, compagnie aeree o in generale aziende del turismo sono in grado di adeguare i prezzi in modo rapido in base alla domanda: durante i periodi di domanda elevata, i prezzi possono essere fissati più alti rispetto ai periodi di domanda bassa. Altre applicazioni della AI si hanno nella gestione e nella sicurezza dei bagagli, riducendo gli errori che portano alla loro perdita in aeroporto. Senza contare che l’intelligenza artificiale può scansionare automaticamente le immagini del contenuto dei trolley e rilevare possibili “elementi di interesse”.

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Ma che impatto avrà l’intelligenza artificiale sul futuro dei viaggi d’affari? Alcune delle migliori applicazioni della tecnologia AI provengono dalla comunità delle startup. Ecco perché il programma di innovazione di Cwt, fra i leader nel settore del business travel, collabora con alcune aziende per studiare le migliori applicazioni dell’intelligenza artificiale e di altre nuove tecnologie. Uno dei manager, Stuart Whatley, ha provato a pensare dove l’intelligenza artificiale potrebbe portarci. «Immagina un mondo in cui la tua tecnologia prenota un viaggio d’affari end-to-end nel momento in cui fai clic su “partecipazione” su un invito a una riunione. Immagina un mondo in cui scivoli direttamente dalla tua auto all’aereo» dice.

E proprio Cwt ha sviluppato un servizio di messaggistica al servizio dei dipendenti delle aziende clienti durante le trasferte, che spesso desiderano un supporto immediato e personalizzato. L’operatore del Minnesota ha rilevato che almeno il 50% di chi viaggia per lavoro preferirebbe utilizzare un servizio di messaggistica piuttosto che parlare al telefono durante la trasferta. Una cifra che sale fino al 67% per i millennial. I traveller accedono alla messaggistica myCwt tramite l’app mobile, dove un consulente di viaggi virtuale risponde rapidamente alle domande perché dall’app conosce già il nome del viaggiatore. Le domande più complicate vengono invece trasferite a un consulente di viaggio “umano”. l


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IL TUO CONGRESSO SOSTENIBILE

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EMA è sempre più grande L’appuntamento con EMA, alla seconda edizione, ha celebrato la business travel industry europea con una grande e partecipata festa. Un successo incorniciato dalla magica atmosfera del Teatro La Pergola di Firenze. Consegnati 21 premi per le categorie in gara a cura della redazione

Momenti di festa Guarda il video e la gallery della serata di gala!

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na serata di grande festa per la business travel industry europea si è svolta a inizio ottobre in quel di Firenze. 21 categorie in gara, con una short list di 35 finalisti provenienti da tutto il Vecchio continente. E a essere premiate, come già lo scorso anno, sono state le eccellenze del settore: travel manager, ma anche compagnie aeree, rent a car, catene alberghiere e hotel, società tecnologiche, siti di prenotazione, travel management company. Un premio ancora giovane, quello organizzato da Newsteca, casa editrice della testata MISSION – La Rivista dei Viaggi d’Affari, ma che conta già numeri importanti e che vanta il patrocinio di Gbta. Ricordiamo che per candidarsi a

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EMA i partecipanti hanno compilato il questionario relativo alla categoria prescelta sul sito www.europeanmissionawards.com. La raccolta delle candidature si è conclusa lo scorso giugno. Successivamente la giuria, composta da travel manager

esperti appartenenti a grandi aziende e multinazionali europee, si è riunita per decidere i vincitori. Teatro la Pergola, location di grande fascino Organizzare la seconda edizione di

GLI SPONSOR DI EMA 2023

CON IL PATROCINIO DI


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un premio giovanissimo, ma non più una novità, meritava una cornice di grande fascino. Ecco perché per la cena di gala la segreteria organizzativa ha scelto il Teatro La Pergola di Firenze. Passione e modernità, tradizione e spinta all’innovazione, fascino e mistero: tutto questo è il Teatro della Pergola, con il suo indissolubile legame con la storia della città. La Pergola ha superato i 350 anni dall’inaugurazione e oggi è un centro culturale vivo, che utilizza come principale potenzialità la sua storia, e il prestigio dei suoi spazi, prestandosi a un’attività multiforme. La sua sala, ricca di intagli, incisioni e rivestimenti preziosi, ha ospitato uno dei momenti più apprezzati dell’evento: l’aperitivo, durante il quale gli ospiti hanno avuto l’opportunità di fare networking, incontrando clienti e fornitori. La cena, invece, si è svolta direttamente sul palco del teatro, le cui assi di legno sono state calcate da alcuni dei più grandi attori italiani e non. Qui, tra una portata e l’altra della celebre cucina di Guido Guidi, una voce importante della ristorazione toscana, sono stati premiati i vincitori. L’intrattenimento musicale, invece, è stato affidato ai Moondance, un quintetto che propone repertori diversi e spazia dal jazz, al soul e al rhythm and blues. Già al lavoro per la terza edizione A conclusione della serata, dopo i brindisi di rito, Paola Mighetto, direttore editoriale di Newsteca, ha annunciato «Siamo molto soddisfatti di questa seconda edizione, che non era affatto scontata. Organizzare un premio di questo tipo con un parterre di livello europeo è molto impegnativo. Con orgoglio posso però dire che è diventato il nostro fiore all’occhiello, tanto che siamo già al lavoro per il prossimo appuntamento che si terrà il 7 ottobre 2024, ancora una volta in Italia!». l

I vincitori di European Mission Awards 2023 ACCOMODATION • Best Hotel Chain of the Year for Business Travellers – B&B Hotels • Best Business Hotel for Business Travellers – Rosa Grand Milano – Starhotels Collezione TRAVEL TECHNOLOGIES • Best Range of Technological Solutions for Business Travel Management – Egencia • Best Self Booking Tool – Booking.com for Business • Best Reporting System – QlickSense – Cisalpina Tours • Best Online Business Travel Services – HRS Pay AIR TRANSPORT • Best Airline for Business Travellers – Long Haul – Delta Air Lines • Best Airline for Business Travellers – Short and Medium Haul – Lufthansa Group • Best Business Class – Tap Air Portugal MEETINGS AND EVENTS • Best Meeting and Events Space – Enterprise Hotel, Milan – Immersive Room® GROUND TRANSPORTATION • Travel Partner – Chauffeur Service / Taxi Provider / Car Sharing – FREE NOW For Business • Travel Partner – Rent a Car – Enterprise Rent-A-Car TRAVEL PROVIDERS • Best Travel Management Company – BCD Travel • Best Call Centre/BTC – Egencia • Best Account Management Service – Egencia TRAVEL SOCIAL IMPACT • Best Travel Sustainability Initiative of the Year – Gruppo Lufthansa • Best Travel Inclusion Initiative of the Year – ITA Airways

Appuntamento con EMA 2024 La segreteria organizzativa di Newsteca è già al lavoro per organizzare EMA 2024, il terzo appuntamento con il premio europeo dedicato ai viaggi d’affari. Le candidature si apriranno il prossimo dicembre e avverranno, come di consueto, attraverso la compilazione di un questionario online. La premiazione, invece, è prevista per il 7 ottobre 2024, a Milano. Seguiteci sul sito dellìEuropean Mission Awards per rimanere aggiornati su tutte le novità.

TRAVEL MANAGER • Travel Manager of the Year – Albert James Küng (Siemens) • Travel Team of the Year from 0 to 4000 travellers – Roberta Iorizzo (SCOR) • Travel Team of the Year from 11000 TO 80000 travellers – Cristina Chimenti (Sky UK) e Sara Pavesi (Sky Italia) • Platinum Circle Career Award – Janko Raboldt – KPMG Business Travel Management

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I VINCITORI Foto di gruppo dei vincitori del premio EMA 2023. Quest'anno sono stati assegnati 21 premi su una short list di 35 finalisti: travel manager, compagnie aeree, rent a car, catene alberghiere, hotel, società tecnologiche, siti di prenotazione, travel management company.

CENA A TEATRO Gli ospiti della serata di gala hanno avuto l'opportunità di cenare direttamente sul palco del Teatro della Pergola, uno dei più antichi teatri italiani. Un luogo di fascino in cui si sono esibiti alcuni tra i più grandi attori italiani.

ARRIVEDERCI ALLA PROSSIMA EDIZIONE! Forte del successo riscosso dal premio EMA, la nostra segreteria organizzativa sta già lavorando a pieno ritmo alla terza edizione. L'appuntamento da segnare in agenda? Il 7 ottobre 2024, quando altri travel manager e supplier riceveranno l'ambito trofeo a forma di stella. Continuate a seguirci per non perdere le numerose novità in programma!

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GIURATI SUL PALCO Da sinistra, Helder Mendes, Global Travel Program manager di NetJets, Cesare Belosi, head of Global Travel & Expenses system and services di Stellantis, Paola Mighetto, direttore editoriale di Newsteca, Grégoire Henry chief of Travel, Accommodationdi Uefa, Ovidiu-Dan Tarean, Global Business Travel di Vitesco Technologies, Letizia Baccelli, travel manager di Sofidel, e Anisa Kabura, Travel & Expense associate di Alteryx.

A SUON DI MUSICA Durante la cena gli ospiti sono stati intrattenuti dai brani dei Moondance, un quintetto che propone repertori diversi e spazia dal jazz, al soul, al rhytm and blues.

APERITIVO E NETWORKING L'aperitivo è stato uno dei momenti più apprezzati dell'evento: travel manager e fornitori, infatti, hanno potuto incontrarsi e fare network. A fare da cornice l'elegante sala del teatro.

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Verso il mobility management La parola alle associazioni Evoluzione del travel manager

Come si sta evolvendo il business travel? E in futuro di quali competenze dovranno dotarsi i responsabili viaggi per affrontare al meglio le sfide del mercato? Lo abbiamo chiesto a Paolo Tedesco, presidente di Aitmm, l’Associazione Italiana Travel Mobility Manager

di Arianna De Nittis

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a pandemia ha scardinato le nostre certezze nell’ambito del business travel, ponendo in primo piano i temi della sicurezza, della sostenibilità e della digitalizzazione. E in più, a partire dal 2020, nelle aziende con più di 100 dipendenti è stata introdotta la figura obbligatoria del mobility manager, responsabile di tutti gli spostamenti aziendali, inclusi quelli casalavoro. Nuove sfide per i travel manager, che oggi sono chiamati a dotarsi di competenze traversali e gestionali. Ne abbiamo parlato con Paolo Tedesco, security e mobility Manager presso Sogei e presidente di Aitmm, l’Associazione Italiana Travel Mobility Manager. Come si è evoluto negli ultimi anni il settore dei viaggi d’affari? E che cosa ci ha lasciato in eredità il periodo della pandemia? «Si è evoluto principalmente lungo

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tre direttrici: tecnologia, sicurezza e sostenibilità. La pandemia, sebbene abbia colpito duramente tutto il settore, ha paradossalmente contribuito in materia determinante ad accelerare questi processi. Pensiamo ad esempio alla necessità di curare dettagliatamente gli aspetti relativi alla security and safety. Oppure alla rapidissima affermazione del lavoro agile, che sta favorendo lo sviluppo di nuove tendenze – tra l’altro anticipate già da diversi anni da Aitmm –, quali il turismo bleisure o il workation, e contestualmente ha imposto un nuovo modello di meeting online. Su questo ricordo le previsioni di alcuni operatori del settore – ad oggi clamorosamente smentite – circa una ipotetica riduzione dei volumi di business travel per effetto delle videoconferenze. Come abbiamo sempre sostenuto, il contatto diretto, il rapporto umano, o il semplice fatto di stringere una mano, anche nel futuro saranno fattori insostituibili». Come è mutato il ruolo del travel manager? Di quali competenze deve essere dotato oggi? «Come l’intero settore del business travel, così anche i travel manager hanno subito un forte contraccolpo a causa della pandemia. Si sono dovuti rapidamente adattare a un mondo completamente diverso. Ma, anche con l’aiuto di Aitmm, e con la formazione continua erogata attraverso il nostro comitato tecnico scientifico Travel For Business, sono riusciti a reagire con prontezza,

dimostrando ottime doti di flessibilità e resilienza. Hanno iniziato a sviluppare travel security policy, ad analizzare l’impatto della privacy, del duty of care e ad affrontare il tema della mobilità in maniera estesa e integrata, anche grazie all’ascesa di un’altra importante figura professionale, il mobility manager. In sostanza, per compiere un effettivo salto di qualità, è diventato necessario possedere una serie di competenze trasversali e gestionali tipiche dei manager». Quali sono oggi le differenze tra il ruolo del travel manager in Italia e all’estero? Quali passi sono stati fatti e quali devono essere ancora compiuti per valorizzare adeguatamente questa figura anche nel nostro Paese? «In Italia purtroppo il travel manager è spesso considerato ancora una figura marginale all’interno delle organizzazioni aziendali, privo di una collocazione univoca e ben definita. Basti pensare che a volte lo troviamo nella direzione HR, a volte in Amministrazione, altre negli Approvvigionamenti. Ma nella nostra nazione abbiamo anche un vantaggio: il riconoscimento tramite decreto della figura del mobility manager e il conseguente obbligo di nomina da parte delle aziende con più di 100 dipendenti. Il mobility e la mobilità sostenibile possono essere il trampolino di lancio per l’affermazione e il riconoscimento del travel manager. Noi stiamo cercando di incentivarne l’evoluzione pro-


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La parola alle associazioni Evoluzione del travel manager

prio verso il corporate travel mobility management». Nell’ultima convention nazionale di Aitmm, svoltasi lo scorso giugno a Bologna, lei ha consigliato ai travel manager di uscire dalla confort zone. Ci spiega quindi quale approccio dovrebbero avere i travel manager in questa fase del mercato? «Esattamente quello che è stato il tema della nostra convention, andare oltre i confini. Avere coraggio e determinazione, studiare e aggiornarsi, essere aperti al cambiamento e sfruttare il meglio che la tecnologia ci offre per limitare l’operatività e dedicarsi di più agli aspetti gestionali. E poi avere iniziativa, creatività, consapevolezza del proprio ruolo ed essere degli ottimi sales di se stessi, un po’ come se si stesse promuovendo un brand. Il tutto per il benessere dei colleghi, per il business aziendale e per far comprendere al vertice della propria organizzazione l’importanza e la strategicità dei viaggi d’affari. Su questo fronte noi abbiamo messo a punto un ottimo strumento, ovvero il registro nazionale dei travel, mobility e fleet manager riconosciuto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex Mise). Vi si possono iscrivere tutti i professionisti del settore in possesso di requisiti ben definiti e di crediti formativi ottenuti attraverso percorsi riconosciuti e

La mission di Aitmm Aitmm (Associazione Italiana Travel Mobility Manager) ha lo scopo di conseguire il riconoscimento, la valorizzazione e la comunicazione dei ruoli e della professione delle figure del del travel manager, del mobility manager e del corporate mobility travel manager. Figure professionali che gestiscono le strategie, gli acquisti e i processi nel panorama imprenditoriale, culturale e turistico del business travel e del mobility management e tutte le attività correlate alle trasferte e alle missioni di lavoro, la gestione delle flotte aziendali, la gestione della sicurezza in viaggio, gli aspetti inerenti al lavoro agile e riferiti alla mobilità aziendale e delle persone anche in una logica sicura, sostenibile e produttiva. Per raggiungere questo obiettivo offre supporto, occasioni di incontro professionale, informazioni, conoscenza e servizi formativi finalizzati a un corretto inquadramento e allo sviluppo di queste figure professionali. Grazie alla partnership internazionale con BT4Europe, di cui è socio fondatore, l’associazione dà una voce unica a migliaia di aziende che acquistano viaggi d’affari e a milioni di business traveller in tutta Europa dialogando con le istituzioni europee, anche nell’ottica del riconoscimento e della valorizzazione in ambito internazionale delle figure professionali che rappresenta qualificati e la partecipazione ad eventi di aggiornamento professionale completamente gratuita che offriamo agli iscritti alla nostra associazione». La sostenibilità è il leitmotiv degli ultimi anni, anche nell’ambito del business travel. Come possono fare i travel manager per selezionare fornitori davvero “green”? «Definendo criteri univoci di valutazione dei fornitori in chiave Esg che considerino non solo gli aspetti ambientali, ma anche sociali, come il benessere la sicurezza e l’impatto delle comunità locali, e garanzie di certificazione e gestione». I rincari tariffari nel settore del

trasporto aereo e dell’hôtellerie rendono più arduo che in passato il compito di ottimizzare e ridurre le spese di viaggio. Ci sono strategie che si sente di consigliare ai travel manager? «Occorre adeguare le travel policy per educare i dipendenti a una pianificazione adeguata e puntuale delle trasferte, utilizzare i nuovi strumenti tecnologici integrati che consentano di avere un quadro completo per analizzare i dati, sviluppare le competenze di negoziazione con i fornitori e puntare sull’organizzazione in modalità sharing. Questi ovviamente sono solo alcuni spunti, ma il tema è molto complesso e per questo lo stiamo seguendo e analizzando con molta attenzione, anche in collaborazione con le Istituzioni europee e le altre associazioni di categoria dei principali stati». «Bisogna però guardare il business travel da un’altra prospettiva, passando da quella del mero costo a quella dell’investimento. Per questo il travel manager del futuro dovrà misurare il Travel Roi, ovvero il ritorno degli investimenti nei viaggi di affari. Ciò gli permetterà di allocare correttamente i budget, valutando l’effettiva convenienza e il ritorno dei benefici tangibili e intangibili». l

La normativa sui mobility manager Il “Decreto Rilancio” (DL 34/2020, convertito in Legge 77/2020), ha introdotto l’obbligo di nominare un mobility manager per tutte le aziende o gli enti pubblici con più di 100 dipendenti. Nel Decreto precedente, datato 1998, questa figura era obbligatoria nelle imprese ed enti pubblici con singole unità locali con più di 300 dipendenti e nelle imprese con più di 800 addetti complessivi ubicate nei comuni.

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MissionMice Enogastronomia

Eventi, food & wine Degustare nobili vini accompagnati da arie d’opera, cenare tra i volumi di un’imponente biblioteca di libri di cucina e partecipare alla cooking class di uno chef locale. E ancora, preparare cocktail o fare la spesa al mercato: l’enogastronomia è sempre più centrale negli eventi aziendali di Simona Parini

58% La percentuale di italiani che nel 2023 ha compiuto almeno un viaggio a tema enogastromico. Fonte: Rapporto Sul Turismo Enogastronomico Italiano

Sopra, una cooking class presso la Tenuta Valleselle di Bardolino

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l 58% degli italiani nel 2023 ha compiuto almeno un viaggio a tema enogastromico, circa 9,6 milioni, e sette su 10 ne hanno svolti almeno cinque di recente. Non solo. Sono circa 5,5 milioni gli europei che hanno dichiarato di voler fare un viaggio con motivazione primaria l’enogastronomia. I dati che emergono dalla sesta edizione del “Rapporto Sul Turismo Enogastronomico Italiano” e dallo studio della European Travel Commission confermano un trend che non conosce flessioni: cioè la passione per il food, visto come elemento decisivo per conoscere una destinazione. Ed è un trend di cui tenere conto anche durante la progettazione di un evento aziendale, per arricchirlo con esperienze e attività di team building food&wine. Cucinare insieme è, infatti, un’attività che stimola la capacità di lavorare in gruppo, la gestione del tempo e la creatività.

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Cooking team building della tradizione Per gli event planner che vogliono organizzare cooking team building sul lago di Garda un indirizzo di riferimento è Tenuta Valleselle di Bardolino, situata sulle colline e circondata da 16 ettari di vigneti e uliveti. La dimora di campagna dell’azienda vinicola Cantine Tinazzi dispone infatti di una sala ricevimenti da circa 80 posti, spazi all’aperto per cocktail di benvenuto e suggestive cene tra i filari e organizza cooking team building. Du-

rante le cooking class i partecipanti (massimo 20) trascorrono la mattinata insieme ad alcuni dei più rinomati chef del territorio, pronti a dispensare trucchi e consigli. Sotto la loro guida attenta imparano a scegliere i prodotti di stagione, impastare, stendere e preparare la pasta fatta in casa e cucinare le ricette tradizionali, il tutto accompagnato dai vini della tenuta. Gli organizzatori di eventi possono scegliere tra tre tipi di menù: base, luxury e premium. Chiaramente in base alle esigenze si possono elaborare menù

L’INTERESSE PER L’ENOGASTRONOMIA È UN TREND DI CUI TENERE CONTO ANCHE DURANTE LA PROGETTAZIONE DI UN EVENTO AZIENDALE, PROPONENDO ESPERIENZE E ATTIVITÀ DI TEAM BUILDING FOOD&WINE.


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MissionMice Enogastronomia

vegetariani, vegani o privi di determinati allergeni e ogni attività è personalizzabile a seconda delle esigenze degli organizzatori di eventi. Sua maestà il Prosecco Rimanendo in tema di attività esperienziali e di team building legati al vino, ci spostiamo in Veneto, e precisamente fra le atmosfere delle colline del Prosecco, Patrimonio dell’Umanità. Qui la storica azienda Follador di Col San Martino, località collinare del Conegliano Valdobbiadene Prosecco, propone 3 wine experience per piccoli gruppi: “Degustazione con vista”, “Tra storia e innovazione” e “Perlage di prestigio”. La prima proposta comprende il ricevimento di benvenuto e la visita guidata del processo produttivo dell’azienda. È incluso il trasferimento al Rustico Hospitality in località “Torri di Credazzo”, dove i partecipanti sono coinvolti dalla narrazione della storia secolare della famiglia Follador. Non manca

A Roma il team building inizia al mercato Mama Shelter Roma, hotel del quartiere Prati dal design eclettico e dotato di sale per eventi, propone le Mama Roma Experiences, esperienze per eventi aziendali prenotabili a completamento di un pacchetto meeting o anche separatamente come esperienze singole di team building. La Master Cocktail Class è prenotabile per gruppi di almeno sei partecipanti e prevede la degustazione di tre signature cocktail sotto la guida di un bartender esperto che ne racconta segreti e curiosità. Al termine della degustazione i partecipanti si cimentano personalmente nella preparazione dei drink durante una divertente gara di abilità. Invece l’esperienza Cooking Class per gruppi di otto partecipanti consiste in una sfida per scoprire il cuoco più bravo e creativo. Per esempio, preparando una deliziosa pizza, una gustosa pasta all’uovo o dedicandosi alla preparazione di un classico della cucina romana, sua maestà il carciofo. Per un momento che più dolce non si può, invece, si può scegliere di realizzare un cremosissimo tiramisù. La Cooking Class può essere preceduta da un tour nel mercato coperto rionale, dove lo chef dell’hotel acquista con i partecipanti le materie prime da cucinare durante il team building. Un’occasione per immergersi in un’autentica atmosfera romana e scoprire le peculiarità dei prodotti del territorio. poi una degustazione privata di cinque Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G. nel cuore dei vigneti. “Tra storia e innovazione” è invece un viaggio nelle radici di un’azienda che vanta oltre due secoli di storia. Si parte con un momento di ricevimento e la visione di

uno short-film studiato per proiettare i partecipanti indietro nel tempo, sui passi degli antenati della famiglia Follador, ma anche per mostrare le innovazioni del presente. Questa esperienza è completata dalla visita guidata dello stabilimento con degustazione dei cinque prosecchi.

Enogastronomia in campagna L’attenzione verso il turismo enogastronomico è alta sia tra i turisti italiani che tra i viaggiatori stranieri. Tuttavia, questi ultimi tendono a visitare le città d’arte, mentre i nostri connazionali scelgono anche destinazioni meno note, tra cui le aree rurali. Fonte: Rapporto Sul Turismo Enogastronomico Italiano

A sinistra, una Master Cocktail Class presso l’hotel Mama Shelter Roma, nella capitale

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MissionMice Enogastronomia

5,5 milioni Gli europei che hanno dichiarato di voler fare un viaggio con motivazione primaria l’enogastronomia. Fonte: Rapporto Sul Turismo Enogastronomico Italiano

Infine, la wine experience “Perlage di prestigio” include l’accoglienza da parte di un membro della famiglia Follador e la degustazione. Arie d’opera e Bacco Sempre in Veneto, da non perdere la proposta delle Tenute Ugolini presso l’antica casa colonica Villa San Michele, nella valle di Fumane. La degustazione, intitolata Wine&Opera, trasporta i partecipanti (massimo 12) in un viaggio emozionante di circa due ore attraverso Sopra, l’antica casa colonica Villa San Michele, di proprietà delle Tenute Ugolini. Qui a sinistra, la degustazione Wine&Opera, che abbina ai vini l’esecuzione al pianoforte di arie celebri

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due forme d’arte senza tempo: il vino e la musica lirica. Ad accompagnare, infatti, l’assaggio di pregiate etichette della cantina Ugolini, sono altrettante famose arie d’opera eseguite al pianoforte dal mezzosoprano Maria Giuditta Guglielmi. Per esempio, assaporando il delicato Valpolicella Classico “Pozzetto”si potrà ascoltare l’aria di Lauretta, “O mio babbino caro” dall’opera “Gianni Schicchi” di Giacomo Puccini. La dolcezza e la purezza del vino si fonderanno con l’intensità

emotiva del brano, creando un’esperienza unica che porterà i partecipanti nel cuore dell’opera. Il Valpolicella Classico Superiore “San Michele”, con il suo carattere deciso, si unisce all’habanera “L’amour est un oiseau rebelle” dall’opera “Carmen” di George Bizet. Mentre il vino avvolge il palato con i suoi sentori intensi, l’aria evoca la passione e la forza del personaggio di Carmen, creando un abbinamento straordinario di note musicali e sapori. l

Barilla: eventi in biblioteca A Parma, all’interno del Barilla Center, si trova Academia Barilla. Negli spazi del primo stabilimento Barilla, l’Academia è un polo che promuove la cultura e la ricerca del cibo. Ma è anche una location per eventi e team building aziendali con quotati chef ed esperti di prodotto. Il Centro Polifunzionale comprende, infatti, spazi come l’Auditorium da 95 posti, aule ad hoc per cooking team building sino a 20 persone e le training room, cioè 16 cucine professionali complete e dotate di impianto audio, video, otto schermi a parete e interconnessione audio/video con le altre sale. La capienza delle training room per attività pratica di cucina è fino a 70 persone, capienza che arriva a 95 per buffet in piedi. E non manca la possibilità di organizzare rinfreschi, aperitivi, pranzi e cene sino a 70 partecipanti all’interno della biblioteca gastronomica, un unicum con 14.000 volumi datati a partire dal sedicesimo secolo fino ai nostri giorni, con in più 5.000 menu storici.


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Mercure Firenze Centro

Con Mercure, meeting di piccole dimensioni in centro a Firenze Quali sono le ultime tendenze in fatto di Mice? Secondo una recente ricerca del gruppo Accor, il 78% degli organizzatori congressuali prevede un aumento di meeting di piccole e medie dimensioni. In più, il report “Meeting Expectations: the future of Meetings & Events”, sempre del gruppo alberghiero internazionale, rivela quanto oggi sia importante il tema delle esperienze: i partecipanti agli eventi aziendali oggi perseguono il cosiddetto Rox, Return On Experience. Alla luce di questi dati il Mercure Firenze Centro, situato in una città d’arte di grande appeal come Firenze, diventa una soluzione ideale per gli incontri dai numeri contenuti.

Posizione strategica e spazi Mice L’albergo si trova a soli cinque minuti dalla stazione di Santa Maria Novella e da tutti i principali luoghi di interesse del capoluogo toscano. Una struttura che si propone come punto di incontro anche per partecipanti che arrivano da altre regioni, trovandosi a poco più di

un’ampia gamma di servizi per la clientela d’affari. Inoltre, una corte interna e l’elegante bar permettono di organizzare eventi esclusivi e offrono momenti di condivisione a completamento delle giornate di lavoro. Per chi volesse organizzare visite o attività all’esterno della struttura fiorentina, infine, il personale dell’albergo mette a disposizione la sua ottima conoscenza della città e del territorio circostante.

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un’ora e quarantacinque minuti di treno da Roma e Milano e ad appena quaranta minuti da Bologna. Per le riunioni di piccole dimensioni, Mercure Firenze Centro offre una sala elegante e modulabile, disponibile per riunioni e incontri fino a un massimo di venti partecipanti. Questo spazio è dotato di collegamento wi-fi gratuito, della moderna tecnologia A/V e di aria condizionata. Per chi è alla ricerca di uno spazio confortevole in cui lavorare, invece, la Business Suite offre 2023 novembre - dicembre - 2024 gennaio |

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Eventi La parola alle associazioni

Gbta Conference 2023, uno sguardo sul futuro del BT Intelligenza artificiale, trasporti multimodali, bleisure. Le ultime tendenze nel settore dei viaggi d’affari sono state al centro dell’evento annuale organizzato da Gbta Italy lo scorso ottobre di Arianna De Nittis

l 5 ottobre, presso il Nhow Milano, si è svolta la Gbta Conference 2023, appuntamento annuale con il capitolo italiano dell’associazione internazionale dedicata ai viaggi d’affari. Un ricco calendario di interventi e tavole rotonde ha permesso ai partecipanti di gettare uno sguardo sull’evoluzione del settore negli anni a venire. E di comprendere di quali skills occorrerà essere dotati per affrontare al meglio le nuove sfide che attendono i travel manager, ma anche i fornitori di servizi di viaggio.

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Ripresa anche in Italia In apertura dell’evento Suzanne Neufang, Ceo di Gbta, si è soffermata sul business travel italiano, che con 24,1 miliardi di dollari (l’8,9% del totale) rappresenta il quarto mercato europeo per volumi di spesa e l’ottavo a livello globale. Prevediamo che i volumi di spesa in Italia ritornino ai livelli pre-Co24

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vid nel 2024, un anno prima rispetto ad altre regioni del Vecchio continente». La ripresa però è già iniziata: quest’anno si chiuderà con una spesa di travel intorno ai 34,3 miliardi di dollari e un incremento annuo del 43%. Un tasso di crescita alla pari con il Regno Unito e superiore al 25% degli Usa o al 39% di economie emergenti come la Cina. Suzanne Neufang, infine, ha attinto da una survey che Gbta ha compiuto presso 4700 viaggiatori per descrivere le abitudini degli italiani. Il 71% ha fatto da una a cinque trasferte di lavoro negli ultimi 12 mesi, una percentuale di poco inferiore alla media europea del 74%. Inoltre, le nostre trasferte sono più lunghe rispetto al passato: 3,91 giorni, contro la media europea di 3,55. Tra le tendenze più rilevanti emerse dallo studio compaiono la tendenza a utilizzare frequentemente il treno per i viaggi di lavoro (37%, contro la media europea del 32%), ma an-

che un’ampia diffusione del bleisure. Il 23% dei nostri traveller, infatti, negli ultimi 12 mesi ha esteso un viaggio di lavoro, aggiungendo qualche giorno di vacanza: una media superiore di 4 punti percentuali rispetto al resto dell’Europa. Multimodalità al centro La prima tavola rotonda si è concentrata sui collegamenti intermodali, destinati in futuro ad essere sempre di più l’elemento chiave della mobilità, soprattutto nell’ambito del business travel. A moderare il dibattito è stato Andrea Giuricin, Ceo di Tra Consulting, che ha dichiarato: «Oggi l’attenzione dei vettori si concentra su sostenibilità e multimodalità». E se è vero che il treno è uno dei mezzi di trasporto a minore impatto sull’ambiente, anche le compagnie aeree sono attivamente impegnate in iniziative green. Pensiamo ad esempio agli elevati investimenti nei carburanti Saf, nonostante la normativa


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Eventi La parola alle associazioni

europea attualmente stia ponendo un limite alla produzione di questo tipo di combustibili». Ma qual è l’andamento dei trasporti su rotaia? Ne ha parlato Mario Alovisi, chief marketing & product officer di Trenitalia. Il manager ha sottolineato che dall’inizio dell’anno ad agosto la compagnia ha trasportato 35 milioni di passeggeri, superando i numeri del 2019. «Operiamo in un’ottica di intermodalità, collegando con i nostri treni ben 19 aeroporti. Non siamo in competizione con il trasporto aereo, bensì cooperiamo. Lo dimostra ad esempio l’accordo che Trenitalia ha stretto con Ita e con Aeroporti di Roma». L’importanza della collaborazione tra trasporto aereo e compagnie ferroviarie è stata sottolineata anche da Armando Brunini, chief executive officer and managing director di Sea. «Per noi la multimodalità rappresenta un miglioramento del servizio ai passeggeri» ha commentato infatti il manager. «I nostri aeroporti hanno bisogno dei collega-

Trasporto aereo in crescita

menti ferroviari per ampliare il proprio bacino d’utenza. E ne trae vantaggio anche l’ambiente, grazie alla riduzione delle emissioni di CO2 rispetto ai trasporti su ruote». Riguardo alla sostenibilità, Brunini ha dichiarato: «Abbiamo l’obiettivo di raggiungere il Net Zero entro il 2030, passando gradualmente dai combustibili fossili alle fonti di

energia rinnovabili. Abbiamo assunto un ruolo importante di facilitatori nell’ambito della sostenibilità, sia a monte (gli aerei), sia a valle (l’accesso agli scali). Riguardo agli aerei, Sea è attivamente impegnata in progetti che riguardano gli aerei a idrogeno, che rappresentano, ben più dei carburanti Saf, una svolta sul fronte della sostenibilità nel tra-

Andrea Giuricin: «I tre anni passati sono stati difficili per il trasporto aereo, ma quest’anno il settore sta tornando ai livelli pre-Covid. Nel 2020 in Italia il numero dei passeggeri era crollato a 40,3 milioni, contro i 160,9 milioni del 2019. Nel 2021 il settore ha raggiunto quota 59,6 milioni, per toccare poi i 132,6 milioni nel 2022 e i 163 milioni quest’anno. Una crescita che ormai è inarrestabile e che farà sì che nel 2030 partano dall’Italia ben 231 milioni di passeggeri».

Sopra, la tavola rotonda sulla multimodalità. Da sinistra, Angelo Ghigliano di Sixt Italia, Armando Brunini di Sea, Mario Alovisi di Trenitalia e Andrea Giuricin di Tra Consulting

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Eventi La parola alle associazioni

Tariffe in crescita Secondo le previsioni di Gbta, nel 2024 il costo medio di un volo aereo sarà di 780 dollari, in crescita dell’1,8% rispetto al 2023. I pernottamenti costeranno in media 174 dollari (+3,6% rispetto a quest’anno), mentre la spesa media per un noleggio auto giornaliero sarà di 49 dollari (+2,1%) e il costo medio giornaliero per la partecipazione di un delegato a un meeting sarà di 174 dollari (+3%).

Il BT? È un mercato resiliente Durante la Gbta Conference 2023 abbiamo chiesto a Suzanne Neufang, Ceo di Gbta, di illustrarci i progetti dell’associazione nel nostro Paese. «Il nostro obiettivo è estendere il più possibile la presenza globale di Gbta, attraverso le numerose attività svolte a Bruxelles, ma anche a Washington, in modo da far prendere alle aziende coscienza di cos’è il business travel e in che cosa differisce dal turismo leisure». Un intento chiaramente espresso nella G dell’acronimo Gbta. Questo però «senza mai trascurare le azioni a livello locale, soprattutto in mercati, come quello italiano, che presentano condizioni e caratteristiche peculiari e specifiche. E proprio nella Penisola Gbta rafforzerà la propria presenza durante tutto l’arco dell’anno, proponendo non più soltanto un evento di riferimento a Milano, ma anche roadshow in altre città, come Roma o Bologna». Abbiamo chiesto a Suzanne Neufang quali ritiene siano le differenze tra la business travel industry italiana e quella estera. «In Italia – ci ha detto la manager – il tessuto produttivo è composto in prevalenza da piccole e medie imprese, presso le quali i travel manager non si occupano esclusivamente di viaggi d’affari, ma sono impegnati anche in altre mansioni in ambito HR, Procurement, Finance. Si tratta di uno scenario simile a quello presente in altri Paesi latini, come la Spagna, ma molto diverso da quello di Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti, dove prevalgono i travel manager a tempo pieno. Il nostro compito come associazione è fornire anche ai responsabili viaggi “part time” informazioni e risposte al momento giusto, tenendo conto delle modalità con cui gestiscono le trasferte all’interno delle loro aziende». Un compito importante perché, ci ha segnalato Suzanne Neufang, «nonostante questa prevalenza di Pmi, i volumi di BT gestiti in Italia sono alla pari di quelli della Francia, che conta molte più imprese di grandi dimensioni». sporto aereo. I primi aeromobili saranno pronti nel 2035 e noi stiamo lavorando per farci trovare pronti». A seguire, è stata la volta della testimonianza di Angelo Ghigliano, vice president di Sixt Italia. «Sixt ha raccolto la sfida di ridurre la sua carbon footprint in differenti modi. In primo luogo, investiamo nell’elettrificazione della flotta. Il nostro obiettivo è disporre di oltre il 70% di veicoli elettrici entro il 2030. In secondo luogo, stiamo ristrutturando le nostre sedi, dotando-

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le di colonnine di ricarica efficienti. Oltre a ciò, lavoriamo sul fronte della multimodalità: stiamo infatti integrando i nostri servizi con quelli di taxi e noleggi auto con conducente, in modo da collegare sempre meglio gli scali aeroportuali con i centri cittadini». L’avanzata dell’AI La seconda tavola rotonda ha riguardato l’intelligenza artificiale, una tecnologia che sta cambiando il settore turistico. A moderare gli in-

terventi è stato il consulente di strategia aziendale Davide Rosi, che ha illustrato alla platea lo stato dell’arte dell’AI. «Nel corso di quest’anno questa tecnologia ha attirato investimenti per ben 112 miliardi di dollari, di cui il 70% negli Stati Uniti, il 20% in Cina e il 10% in Europa. E in totale, sempre nel 2023, sono stati lanciati 12.400 nuovi programmi di AI. Ormai l’intelligenza artificiale è una realtà anche nel mondo del turismo. Sono molte, infatti, le società che già da tempo offrono ai clienti servizi basati sull’intelligenza artificiale. Ad esempio Expedia, Airbnb, Booking.com, American Airlines, TripAdvisor». A seguire, Edoardo Fleischner, docente di nuovi media, saggista, imprenditore, autore e producer cross mediale, ha spiegato che «esistono diverse tipologie di intelligenza artificiale: quella debole, quella forte e quella dalle capacità superiori all’essere umano. E l’AI debole è una tecnologia che già oggi permea tutti gli aspetti delle nostre vite». Il docente ha aggiunto che l’intelligenza artificiale è destinata a sostituire l’attività dell’uomo in molte professioni. Attualmente, ad esempio, sono già ampie le applicazioni in campo medico, ma i servizi basati sull’AI saranno sempre più numerosi anche nel settore turistico: nell’ambito dell’ospitalità, ad esempio, saranno disponibili servizi di check-in e assistenza vocale nel servizio in camera, mentre aeroporti e compagnie aeree affideranno a questa tecnologia la gestione dei bagagli. Per concludere, Fleischner ha esortato travel manager e aziende a farsi trovare pronti perché l’intelligenza artificiale è una realtà con la quale bisognerà necessariamente fare i conti. Questa tecnologia, infatti, è «destinata a un’espansione rapidissima, molto più di quella che abbiamo sperimentato con l’avvento del web».


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Eventi La parola alle associazioni

A seguire, Andrea Piccinelli, head of Sap Concur for Italy, ha detto che «l’intelligenza artificiale è destinata ad essere molto pervasiva e a modificare radicalmente le abitudini dei viaggiatori. Pensiamo ad esempio alle applicazioni nell’ambito dell’assistenza. Spetterà a noi capire fino a che punto queste tecnologie impatteranno sul nostro settore e modificare di conseguenza il nostro modo di lavorare». Inoltre, Alessandra Pisanu, senior director, Global Market Management di Cwt, ha sottolineato che la diffusione di questa tecnologia sarà disruptive, ma ha aggiunto che a suo parere non bisogna sentirsi minacciati. «Sono convinta che l’AI comporterà un’ottimizzazione dei processi operativi» ha detto. «Lato cliente semplificherà l’organizzazione delle trasferte (pensiamo ad esempio alle chatbot e ai servizi di

L’AI È DESTINATA A UN’ESPANSIONE RAPIDISSIMA, MOLTO PIÙ DI QUELLA CHE ABBIAMO SPERIMENTATO CON L’AVVENTO DEL WEB. BISOGNA FARSI TROVARE PRONTI. messaggistica) e contribuirà a migliorare l’esperienza di viaggio, senza però sostituirsi agli agenti di viaggio, ma semmai affiancandoli». Sulle opportunità offerte dall’AI si è detta d’accordo anche Elena Carlino, BT head of sales del Gruppo Gattinoni, che ha sottolineato come «attualmente facciamo fatica ad accettare l’automazione dei processi che in precedenza erano svolti manualmente. Ma dovremo imparare a relazionarci con l’AI». Infine, Dario Bongiovanni, Corpo-

rate Strategic advisor di Cisalpina, ha dichiarato che molto probabilmente i sistemi di AI lavoreranno in tandem con i tool per la gestione delle trasferte, quali il self booking tool e le soluzioni per la compilazione delle note spese, al fine di ottimizzare sempre più i servizi per il cliente. I fornitori di servizi di viaggio non potranno non investire in queste tecnologie. In questo numero parliamo di intelligenza artificiale anche nell’articolo di pagina 8. l

Trasferte inclusive Tra le tavole rotonde dell’evento spicca quella sulla Diversity & la Inclusion nei viaggi, moderata dal giornalista Stefano Ferri. I relatori erano Alessio Virgili, Sonders&Beach, Alberto Casamatti, Air Dolomiti, e Valerie Hoffenberg, She Travel club.

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MissionFleet Awards 2023, i migliori nelle flotte

L’ottava edizione del premio per il settore dell’automotive aziendale conta quindici manager in lizza e oltre dieci società candidate nelle varie categorie di progetto, prodotto, o servizio. E la giuria è al lavoro per decretare i vincitori a cura della redazione

autunno è tipicamente il momento del rush finale per MFA. I candidati si preparano alle sedute di giuria, con la valutazione dei progetti. Il primo premio del settore automotive nazionale dedicato al mondo delle flotte aziendali ha già chiuso le candidature e fornito le proprie short list, procedendo con le votazioni verso l’attesa serata finale, a novembre. L’ottava edizione conta ora quindici manager in lizza e oltre dieci società candidate nelle varie categorie di progetto, prodotto o servizio. La voce dei pretendenti un premio si è già fatta udire davanti ai giurati, fleet manager di primarie aziende internazionali e addetti ai lavori in ambito di company car. Non resta che conoscerli, prossimamente. Insieme ai tre modelli di auto, novità assolute del mercato, che entrano come ospiti d’onore all’Alcatraz di Milano: Kia EV9, inedita ammira-

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Clicca qui per sapere tutto di MFA 2023, categorie, membri di giuria e aggiornamenti

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glia Bev della Casa coreana, Lexus Lbx, primo passo del lusso giapponese nel segmento B caro agli europei e Lexus LM, nuovo riferimento per il trasporto persone in van da “prima classe” di compagnia aerea, quasi, più che da carmaker. Attesa anche per i premi alle case auto, definiti in base ai dati relativi alla vendita “true fleet” in Italia (forniti da Dataforce). La classifica dei modelli vincenti sul non facile mercato 2023 è stata esaminata dalla giuria, che designa i modelli da premiare in ogni segmento e per motorizzazione. I finalisti Per il premio da assegnare ai migliori fleet manager, competono: Daniele Conti – DPV Spa; Domenico Michele Romita – COCA-COLA HBC ITALIA; Liliana Del Socorro Rojas – Enereco; Enza Di Paola – Comoli, Ferrari & C Spa; Fabio Ab-

bate – RETELIT Spa; Francesco Trombaccia – Gruppo RINA; Gianfranco Martorelli – TIM Spa; Gianluca Fontana – BPER Banca; Marcella Berta Mauri – HP Inc; Marco Cucchetti – KPMG; Marina Gobbi – IRIDEOS Spa; Michele Santarpia – NTT DATA ITALIA Spa; Valeria Braidotti – Siemens; Enrico Cavallotti – Iscar Italia Srl. Lato aziende, ci sono in lizza le attività nel campo delle flotte auto aziendali di società quali: Athlon Car Lease Italy; D6 Drive Responsibly (Tolida Group Srl); Fleet220 Srl; FLEET SUPPORT Srl; FREENOW for Business; SIPLI FLEET Srl; Telepass (TBusiness); TRK (MICHELIN GROUP); Verizon Connect Italia; Veycore e Vodafone Automotive. L’auspicio è che, a parte i premi, ambitissimi come sempre, lo stimolo della competizione porti a confronti e miglioramenti continui per tutto il settore italiano. l MAIN PARTNER

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La ripresa? Previsioni Tendenze nel 2024

In Italia avverrà nel 2025 Lo ha dichiarato David Jarach, executive chairman di diciottofebbraio, durante un incontro organizzato da American Express il 14 novembre 2023 a Milano. Numerosi i temi trattati e le testimonianze dei travel manager sulle sfide che attendono le loro aziende nei prossimi mesi di Arianna De Nittis

uali scenari ci attendono nel 2024? E quali tendenze si affermeranno nel settore dei viaggi d’affari? Se ne è parlato il 14 novembre 2023 nel corso di un incontro organizzato da American Express. Ad aprire i lavori è stato David Jarach, executive chairman di diciottofebbraio, che, dati alla mano, ha spiegato a che punto siamo con la tanto auspicata ripresa del settore. «Il 2024 segnerà, per ciò che concerne l’Europa, il pieno recupero della business travel industry, con valori di transito agenziale finalmente superiori rispetto al prepandemia. Nel caso dell’Italia, in

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realtà, la piena ripresa sarà raggiunta solo nel 2025, al netto delle possibili nubi geo-politiche e macroeconomiche ad oggi ancora non quantificabili. Nel complesso, l’industria tenderà a beneficiare dell’esaurimento delle forme più estreme di smart working, con il rafforzamento della resilienza del contatto umano in chiave di business acquisition e retention». David Jarach si è anche soffermato sull’industria del trasporto aereo, sottolineando che anche nel 2025 il traffico dei passeggeri sarà più basso di 250 milioni rispetto ai livelli pre-Covid. Il settore, quindi, è an-

cora in convalescenza, anche se in alcuni Paesi se la cava meglio che in altri: ad esempio negli Stati Uniti, che non hanno vissuto un lockdown incisivo come quello del Vecchio continente. Nel 2020 fornitori di servizi di viaggio hanno subito perdite enormi: si stimano ben 110 miliardi di dollari per le sole compagnie aeree. «Non stupisce, dunque, che oggi la travel industry stia recuperando profitti con gli interessi». Una “turboinflazione” che risulta particolarmente evidente nel settore alberghiero europeo: nel marzo 2023, rispetto allo stesso mese del 2019, si

Intervista a Giovanni Speranza, VP Cards Sales & Insurance di American Express Quali sono le tendenze più significative che vedete affermarsi nei viaggi d’affari? «I viaggi sono una parte fondamentale dei servizi e del patrimonio di American Express. Con oltre 7.000 consulenti di viaggio in 23 Paesi, abbiamo acquisito una visione globale sul settore, così come sui viaggiatori di tutto il mondo. Allo stesso tempo, abbiamo rilanciato il nostro impegno a sostegno del business travel, la cui ripresa è iniziata nel 2022, e che abbiamo visto rafforzarsi quest’anno. Secondo una ricerca condotta per American Express da diciottofebbraio, il 63% degli intervistati guarda al futuro del business travel con ottimismo e dichiara che si ritornerà a breve su livelli pre-pandemici, superandoli nel medio termine. 30

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Infatti, il 76,8% dichiara che i volumi dei viaggi d’affari nella propria impresa sono in crescita rispetto al 2022, così come la spesa. Questo trend positivo proseguirà per tutto il 2023 e oltre e ritengo che sarà caratterizzato dal crescente impatto di alcuni elementi centrali nel futuro del business travel, tra cui la digitalizzazione, il duty of care, il bleisure, la sostenibilità e l’analisi dei dati». Quali sfide devono affrontare le imprese oggi? «Il contesto in cui operano le imprese oggi richiede una sempre maggiore focalizzazione sull’efficienza che trova una risposta nell’automazione dei processi durante l’intero journey, combinata a una migliore gestione delle spese. Secondo un’indagine di American Express e Bva Doxa, infatti, il 94% delle Pmi italiane l’anno scorso ha valutato soluzioni differenti per ottimizzare le finanze. Questi scenari richiedono, pertanto, strumenti di pagamento estremamente flessibili, integrati in sistemi di prenotazione, che offrano sempre maggiori informazioni per la scelta delle soluzioni di viaggio e che siano in grado di implementare travel policy multiple in funzione dello specifico viaggiatore. Le carte virtuali American Express


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Previsioni Tendenze nel 2024

è infatti registrato un incremento sostenuto dell’Ari (average rate index) su tutti i segmenti, dal luxury alle strutture economiche. E la turboinflazione compare anche tra i trending topic che David Jarach ha individuato per il 2024: l’aumento dei prezzi continuerà, anche se in maniera variabile nelle diverse aree del mondo. Di conseguenza, le aziende adegueranno le travel policy per far fronte a questo fenomeno inflattivo. Inoltre, la flessibilità nel lavoro che ha caratterizzato l’ultimo triennio sarà in parte sostituita da un richiamo da parte delle imprese alla presenza in sede dei dipendenti. Una mossa motivata dal tentativo di tornare a valorizzare il lavoro in team. Rimarrà in auge, infine, la sostenibilità. Su questo tema, però, David Jarach ha lanciato una provocazione: «Oggi – ha sottolineato –, nessun operatore turistico è davvero green». Basti pensare, ha aggiunto Jarach, che un importante vettore che sta comunicando con enfasi le sue strategie di adozione dei carburanti Saf ad oggi opera al massimo il 4% dei propri

Viaggi in aumento Nel 2023 due italiani su 10 hanno aumentato i viaggi di lavoro rispetto al 2022. E solo in un caso su 10 le trasferte sono diminuite

A sinistra, i travel manager che sono saliti sul palco durante l'evento di American Express

voli con questo tipo di combustibile. Bisogna dunque guardarsi dal green washing. E anche sul fronte aziendale, siamo sicuri che le imprese siano pronte a pagare di più per far viaggiare i dipendenti in modo più sostenibile? Dai dati illustrati da David Jarach

offrono un range molto esteso di queste funzionalità, contribuendo a migliorare l’esperienza dei viaggi di business. I benefici dei pagamenti virtuali vengono anche riconosciuti dalle aziende, che citano, tra i principali, l’integrazione, la centralizzazione e l’automazione di processo, controllo, rapidità ed efficienza. In particolare, il V-Payment Next Generation (vNG) di American Express è pensato per facilitare gli acquisti legati ai viaggi di lavoro, automatizzando il processo di pagamento e integrandosi nei processi di acquisto e prenotazione aziendali. Inoltre, l’analisi dei dati di viaggio ex-post può generare validi insight per indirizzare scelte strategiche su partnership o relazioni preferenziali con fornitori, per cui la reportistica di business è un servizio indispensabile. Attraverso le carte corporate, American Express supporta ulteriormente le aziende grazie a benefit come l’estensione dei termini di pagamento, che significa avere cash flow disponibile in banca per un tempo più lungo e avere la flessibilità di ottimizzare il potere di acquisto e il flusso di cassa. Un’altra voce importante per le aziende riguarda le spese di trasferta in taxi. Per questo abbiamo avviato una partnership con Free Now, che consente di centralizzare e semplificare i

emerge che la maggior parte sono disposte ad accettare un incremento dei costi di non oltre il 5%. Come viaggiano gli italiani Spostando l’attenzione sull’Italia, David Jarach ha spiegato che nel 2023 due nostri connazionali su 10

dati e processi di prenotazione, pagamento e gestione delle spese». Il processo di digitalizzazione in atto nelle aziende quanto ha coinvolto il business travel? «Come American Express, siamo impegnati a sostenere il percorso di digitalizzazione che stanno affrontando le imprese italiane. La ricerca condotta da diciottofebbraio ha evidenziato come questo processo debba essere accelerato anche con riferimento al business travel, seppur sia già in atto un’evoluzione. Infatti, se da una parte solo il 23,8% delle aziende intervistate ha introdotto soluzioni completamente digitalizzate per i viaggi d’affari, dalla prenotazione alla rendicontazione, il 32,5% ha dichiarato che nel 2023 ha previsto un incremento della digitalizzazione dell’intero processo in chiave di maggiore sicurezza, sostenibilità e centralizzazione. La trasformazione digitale consentirà di raggiungere risultati significativi anche per il business travel. American Express offre soluzioni per digitalizzare le diverse fasi dei pagamenti, permettendo non solo una riduzione dei costi, ma una maggior efficienza nelle tempistiche e una migliore gestione delle spese». 2023 novembre - dicembre - 2024 gennaio |

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Previsioni Tendenze nel 2024

Strumenti per la sostenibilità Giovanni Speranza: «Dal 2019, American Express può fornire la stima delle emissioni di carbonio associate alle spese di viaggio in aereo effettuate con il prodotto American Express Corporate. Abbiamo inoltre aderito al Clean Skies for Tomorrow 2030 Ambition Statement, per accelerare la fornitura e l’uso di tecnologie sostenibili relative al carburante per l’aviazione e raggiungere il 10% della fornitura globale entro il 2030». 32

hanno aumentato i viaggi di lavoro rispetto al 2022. Solo in un caso su dieci le trasferte sono diminuite. È anche cresciuto il numero di viaggiatori che compiono da 1 a 4 viaggi all’anno, mentre i traveller che viaggiavano tanto (più di 5 trasferte all’anno) hanno mantenuto inalterati questi ritmi. C’è stato, inoltre, un cambiamento nei mezzi di trasporto maggiormente utilizzati: al primo posto troviamo l’automobile, seguita dal treno e infine dall’aereo. E ancora, 6 italiani su 10 preferiscono gli incontri di lavoro in presenza, ritenendo che abbiano una maggiore efficacia rispetto a quelli virtuali. «Per concludere tornano ad affacciarsi fenomeni quali il bleisure e il team bonding, al netto dei costi e delle fiscalità relative» ha detto David Jarach. Del bleisure, in particolare, si parla da diversi anni, ma le aziende non lo incoraggiano perché comporta un aggravio di costi. Verso la sostenibilità A seguire, alcuni travel manager hanno condiviso con la platea la loro testimonianza sui temi chiave del business travel. Riguardo al green washing, ad esempio, Liliana Ro-

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jas, travel mobility manager di Enereco, ha confermato l’attuale difficoltà nel trovare fornitori davvero sostenibili. Ha inoltre aggiunto: «Per il nostro business il contatto diretto è fondamentale e non può essere sostituito con dei meeting virtuali. Quindi continueremo a viaggiare e, al contempo, introdurremo nella nostra policy criteri green: ad esempio, l’uso del treno per i tragitti brevi». Anche William Cocco, global travel manager di Campari Group, si è agganciato alle riflessioni di David Jarach: «I costi dei servizi di viaggio subiscono un incremento a causa della sostenibilità, ma io non penso che attualmente le aziende siano davvero pronte ad affrontare questo aumento di costi. Ci vuole un cambiamento culturale che passi anche attraverso una radicale revisione delle travel policy». E riguardo alle politiche messe in atto dai fornitori per ridurre il proprio carbon footprint, la platea ha potuto ascoltare la testimonianza di Nicolas Guarch, Business Development manager Italy, Spain and Portugal di easyJet: «Stiamo sostituendo i modelli più vecchi della nostra flotta, composta da 350 aeromobili, con i più ecologici A320neo e A321neo. Abbiamo ordinato ad Airbus nuovi modelli che saranno consegnati tra il 2029 e il 2034». Cura del viaggiatore Nonostante il tema dell’incremento tariffario sia scottante, aziende e travel manager considerano ancora importante la soddisfazione dei viaggiatori. Ad esempio Alferio Paolillo, responsabile HR Workplace and Mobility di Edison, ha dichiarato: «Edison ha sempre riposto molta attenzione non solo ai costi, ma anche al benessere delle persone. Ecco perché facciamo molta fatica a individuare quali confort tagliare per ridurre le spese. Ritengo che il nostro compito, più che fare dei tagli, sia lavorare sulla ricerca di servizi migliori».

A seguire Elisa Amerio, corporate travel manager di Siemens, ha spiegato il modo in cui nella sua azienda viene affrontato il tema del duty of care: «Si tratta di un’area che è integrata da anni nelle nostre travel policy. In Siemens anche la scelta di un soggiorno alberghiero deve essere approvata da una figura preposta, che verifica l’aspetto della sicurezza».

«Penso – ha aggiunto la manager – che anche l’utilizzo di carte di credito rappresenti un importante strumento per garantire la sicurezza dei dipendenti perché ne consente la rapida geolocalizzazione in caso di necessità». Alberto Dalle Molle, travel manager di Pqe Group, ha dichiarato: «Nella mia azienda si costruiscono le trasferte partendo dalle esigenze delle persone. E incentiviamo il bleisure, quando un’estensione di qualche giorno consente di prenotare soluzioni di viaggio più convenienti». Infine Elisabetta Gibertoni, global travel & events manager Livanova, si è soffermata sul tema della digitalizzazione, sottolineando quanto sia importante l’integrazione con le travel management company. l


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Numeri e statistiche Spese di viaggio

La gestione delle spese? È una priorità FOTO DI ERIK ODIIN SU UNSPLASH

Ad affermarlo sono nove buyer d’azienda su dieci in un recente sondaggio di Bcd Travel. Al secondo posto compare la semplificazione dei processi, seguita dalla soddisfazione dei viaggiatori

a gestione delle spese di viaggio? Mai come oggi è una priorità. A rivelarlo è un recente sondaggio della travel management company Bcd Travel, realizzato interpellando 164 buyer di viaggi a livello globale. L’88% del campione considera la gestione dei pagamenti e delle spese “molto importante” o “estremamente importante”, rispetto al 76% nel 2021. Oltre a questo aspetto, le aziende ritengono fondamentali la semplificazione dei processi, la soddisfazione dei viaggiatori, il contrasto alle frodi e la possibilità di compiere un’esperienza di pagamento senza intoppi. Lo studio si concentra anche sui metodi di pagamento: i due più utilizzati sono le carte aziendali (84% degli intervistati) seguite dagli account centralizzati (71%). Solo il 38% di coloro che hanno partecipato al sondaggio offre il pagamento virtuale ai propri viaggiatori.

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La sfida dell’expense management Per quanto riguarda la gestione delle spese e la riconciliazione delle carte di credito, poi, più della metà degli intervistati segnala che la

maggior sfida è rappresentata dalla raccolta di ricevute e fatture mancanti (52%), seguita dalla riconciliazione manuale (45%) e dalla gestione delle spese per categorie complesse (45%). Per quanto riguarda la visibilità dei costi e la conformità, quasi un quarto dei buyer non ha alcuna conoscenza delle spese effettuate durante il viaggio (24%) e delle prenotazioni fuori programma (23%). Riguardo all’importanza dell’ap-

provazione pre-trip per il controllo delle spese, le opinioni sono divise. Mentre il 44% la ritiene “molto importante” o “estremamente importante”, altrettanti la ritengono “leggermente importante” o “per niente importante”. Bcd Travel ha completato la panoramica sul tema della gestione delle spese con i dati raccolti presso 1.349 viaggiatori. L’indagine rivela che il 38% dei buyer offre ai propri viaggiatori sistemi di pagamento virtuale, anche se solo l’1% del business traveller dichiara di utilizzare questo metodo. Inoltre, sia i buyer sia i viaggiatori sono concordi sui vantaggi offerti dai sistemi di expense management: possibilità di allegare automaticamente ricevute e scontrini alle note spese (indicata rispettivamente dal 76% dei responsabili acquisti e dal 76% del traveller), abbinamento automatico delle transazioni delle carte di credito alle spese del viaggio (73%% e 72%) e pre-compilazione automatica delle note spese (69% e 67%). Infine, il sondaggio rivela che il rischio di frode è più importante per i buyer che per i viaggiatori. l

di Valentina Rosselli

Giustificativi mancanti In tema di expense management, il 52% degli intervistati dichiara che la maggior sfida è rappresentata dalla raccolta di ricevute e fatture mancanti.

Metodi di pagamento usati nel business travel 84% 71%

41%

38% 25% 13% 2%

Carte corporate individuali

Carte centralizzate

Fatture

Carte virtuali

Anticipo di contante

Carte di debito

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Altro

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IMA 2024,

un successo che continua Si chiuderanno il 30 dicembre 2023 le candidature al premio che la nostra casa editrice dedica ai viaggi d’affari. A breve la parola passerà alla giuria, a cui spetterà il compito di decidere i vincitori a cura della redazione

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orte dell’enorme successo riscosso dalla sua decima edizione, Newsteca, casa editrice della rivista MISSION, propone anche quest’anno IMA 2024, il premio italiano dedicato ai viaggi d’affari. E fedele alla sua missione di documentare, attraverso le candidature e i premi assegnati, l’evoluzione mercato, introduce nuove categorie in linea con le ultime tenden-

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ze nell’ambito del business travel. Prima fra tutte, la categoria Miglior travel management company per i viaggi sostenibili, dedicata agli strumenti messi a punto dalle agenzie per affiancare le aziende nella messa in atto delle loro strategie green. E ancora, sempre in ambito ecologico, la categoria Miglior soluzione tecnologica a supporto della sostenibilità, riservata ai tool

che, a vario titolo, forniscono alle imprese soluzioni e dati utili per ridurre l’impatto delle trasferte. Interessante anche la nuova categoria introdotta nella sezione dedicata ai travel manager: Miglior progetto di ottimizzazione dei costi e della soddisfazione dei viaggiatori. In un’epoca caratterizzata da un significativo incremento delle tariffe di hotel e voli aerei, infatti, la principale sfida dei


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travel manager consiste proprio nella salvaguardia del saving, senza penalizzare il personale viaggiante. Candidatevi online! Come ogni anno, per candidarsi a IMA 2024 è sufficiente compilare il questionario relativo alla categoria prescelta sul sito www.italianmissionawards.it. La raccolta delle candidature, lanciata all’inizio del mese di ottobre, si chiuderà il 30 dicembre 2023. A gennaio e febbraio, poi, la giuria di IMA si riunirà per valutare i questionari di candidatura e stabilire i vincitori. Infine, festeggeremo tutti insieme i vincitori nel corso della serata di gala, che si terrà a Milano il 6 maggio 2024. Lo scorso anno hanno preso parte all’evento oltre 300 ospiti. Un record assoluto, che quest’anno puntiamo a superare. l

LE CATEGORIE DI IMA2024 TRASPORTO AEREO • Miglior compagnia aerea per i viaggiatori d’affari • Miglior compagnia aerea per i viaggiatori d’affari - Lungo raggio • Miglior compagnia aerea per i viaggiatori d’affari - Corto e medio raggio • Miglior business class ALBERGHI • Catena alberghiera dell’anno • Miglior hotel business per i viaggiatori d’affari • Miglior offerta di appartamenti per i viaggiatori d’affari • Miglior luxury hotel per i viaggiatori d’affari

MEETING ED EVENTI • Migliori spazi per meeting ed eventi

SOCIETÀ DI AUTONOLEGGIO • Miglior società di autonoleggio per i viaggiatori d’affari

TRAVEL TECHNOLOGIES • Miglior offerta di soluzioni tecnologiche per la gestione dei viaggi d’affari • Miglior self booking tool • Miglior soluzione mobile per i viaggiatori d’affari • Miglior soluzione tecnologica a supporto della sostenibilità

TRAVEL MANAGEMENT COMPANY • Miglior travel management company con fatturato BT sopra i 40 mln di euro • Miglior travel management company con fatturato BT sotto i 40 mln di euro • Miglior call center/BTC • Miglior servizio di account management • Miglior travel management company per i viaggi sostenibili SOSTENIBILITÀ E INCLUSIONE • Migliore iniziativa corporate dell’anno nell’ambito della sostenibilità • Migliore iniziativa corporate dell’anno nell’ambito dell’inclusione

TRAVEL MANAGER • Travel manager dell’anno • Travel manager dell’anno - Miglior progetto di implementazione di tool/app per i viaggiatori d’affari • Travel team dell’anno • Miglior progetto di ottimizzazione dei costi e della soddisfazione dei viaggiatori

LA GIURIA Scopri i nomi dei giurati di IMA 2024: https://www.italianmissionawards.it/giuria/ 2023 novembre - dicembre - 2024 gennaio |

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Sostenibilità e digitalizzazione, i temi chiave del BT Scenari Nuove tendenze

Di questi elementi, fondamentali nel panorama dei viaggi d’affari, si è parlato durante un incontro organizzato da Sap Concur. Sul palco numerosi travel manager, chiamati a illustrare le strategie delle loro aziende per diventare più sostenibili e implementare le nuove tecnologie di Arianna De Nittis

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a sostenibilità e la digitalizzazione oggi sono un binomio importante nell’ambito dei viaggi d’affari. L’esigenza aziendale di ridurre l’impatto del travel sull’ambiente trova infatti un importante alleato nelle nuove tecnologie. Queste ultime sono in grado di facilitare la selezione di fornitori green al momento della prenotazione, ma non solo. Anche di sensibilizzare i viaggiatori sui temi ambientali e di raccogliere dati sulle emissioni di CO2 utili da inserire nei bilanci sociali. Di questo argomento si è parlato durante l’evento “Sostenibilità e digitalizzazione nel business travel”, organizzato a Milano dalla società tecnologica Sap Concur. Ad aprire i lavori è stato Ugo Venier, senior vice president Health, Safety, Environment & Quality di

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Snam, che ha raccontato i progetti della sua società nell’ambito della sostenibilità e digitalizzazione. «Snam ha un obiettivo che, essendo un’azienda attiva nel trasporto, stoccaggio e rigassificazione del metano, è sfidante: emissioni zero entro il 2040» ha dichiarato il manager. Per raggiungere questo risultato, Snam sta riducendo le trasferte allo stretto indispensabile grazie agli strumenti digitali che tutti abbiamo imparato a usare durante la pandemia. «Inoltre, cerchiamo di privilegiare la scelta di mezzi di trasporto a minore impatto ambientale: ad esempio, su molte tratte italiane la nostra travel policy impone l’uso del treno al posto dell’aereo». La nuova normativa dell’UE A seguire Gian Luca Balzani, senior solution sales executive di Sap

Concur, ha illustrato le ultime normative europee in tema di riduzione dell’impatto ambientale, prima fra tutte quella relativa alla rendicontazione societaria di sostenibilità. «Approvata alla fine del 2022, questa normativa ha un ambito di applicazione più esteso rispetto alla precedente. In Italia riguarda circa 4000 aziende che, entro il 2024, saranno chiamate a implementare delle strategie di sostenibilità». Il fulcro del documento è l’equiparazione dei risultati Esg rispetto a quelli economico finanziari tradizionalmente presenti nel bilancio civilistico. «Viene anche messa in evidenza l’interconnessione tra queste due voci, cioè il fatto che i risultati Esg hanno un impatto su quelli economici di un’azienda e viceversa». Inoltre, le aziende sono chiamate ad adottare un modello di


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Scenari Nuove tendenze

viaggiatori le informazioni utili per compiere scelte sostenibili e imparare a orientarsi su comportamenti e fornitori “virtuosi”». Senza contare che gli strumenti digitali forniscono dati utili non solo per compensare le emissioni, ma anche per capire a che punto è l’azienda nel suo percorso di sostenibilità.

L’ESIGENZA AZIENDALE DI RIDURRE L’IMPATTO DEL TRAVEL SULL’AMBIENTE TROVA UN IMPORTANTE ALLEATO NELLE NUOVE TECNOLOGIE. governance, dotando quindi gli organi di amministrazione di ruoli, responsabilità e competenze nell’ambito della sostenibilità. «C’è anche un obbligo di assurance. Quindi i report dovranno essere verificati e auditati da auditor accreditati». Trasformazione digitale Il binomio sostenibilità e digitalizzazione è stato affrontato anche da Roberta Larentis, customer success partner di Sap Concur. «La digital transformation può fornire un supporto importante alle strategie aziendali in tema di sostenibilità» ha dichiarato la manager. «Pensiamo, ad esempio, al fatto di non utilizzare più la biglietteria aerea cartacea. E pensiamo anche alle applicazioni degli strumenti digitali nel settore dei meeting. Nonostante gli eventi in presenza continuino a essere fondamentali, molti incontri sono passati sul piano virtuale, con conseguente riduzione delle emissioni di CO2. In più, attraverso le tecnologie è possibile fornire ai

Le strategie di Enel Antonio D’Elia, head of General Services di Enel, ha raccontato che cosa Enel sta facendo sul fronte della digitalizzazione. “Già nel 2015 Enel ha sviluppato una piattaforma per rendere più fruibile l’esperienza di viaggio da parte dei colleghi e, al contempo, snellire l’operatività. Oggi questa soluzione è integrata con tutti i processi riguardanti le trasferte”. Molti ampliamenti sono stati fatti da allora. “Ad esempio, sono state introdotte nuove soluzioni che consentono di richiedere servizi di autonoleggio e prenotare auto sostitutive. Inoltre, l’adozione del nostro tool è stata estesa anche alle attività connesse con la logistica degli eventi e della formazione. E nell’ultimo anno è stato introdotto un programma di Value for Disability per consentire a tutti di viaggiare per lavoro, selezionando online le opzioni di viaggio in base alle proprie esigenze”. Strumenti a supporto dei travel manager Ma quali strumenti hanno a disposizione i travel manager e gli HR manager per migliorare la gestione dei viaggi d’affari e ridurne l’impatto sull’ambiente? Secondo Sara Pavesi, Travel & HR People Services Manager di Sky Italia, «è fondamentale poter disporre di un sistema integrato end-to-end che ottimizzi la gestione di tutte le fasi del processo. In tal modo, tra l’altro, sarà possibile anche migliorare anche la user experience dei viaggiatori, eventualmente anche grazie all’adozione di una app, e raccogliere dati utili per analizzare i comporta-

menti di spesa e apportare eventuali modifiche alla travel policy». A seguire è stata la volta della testimonianza di Italo Belmattino, manager di PwC Italia: «Sul fronte della sostenibilità, PwC a livello globale ha avviato il progetto Net Zero, che prevede come primo step una riduzione delle emissioni nell’ordine del 50% entro il 2030». La società di consulenza ha implementato la soluzione di Sap Concur, «grazie alla quale è possibile indurre i dipendenti a prenotare soluzioni di viaggio più ecologiche. La soluzione, infatti, visualizza solo strutture a basso impatto, consente di calcolare la quantità di emissioni generate durante la trasferta e invia anche agli utenti alert sulla sostenibilità». Trasporti su rotaia Infine, Leonardo Cesarini, Chief Commercial Officer di Trenord, ha illustrato i piani della sua compagnia in tema di sostenibilità e digitalizzazione. «Innanzitutto, stiamo introducendo da qui al 2025 222 treni fatti con materiali riciclabili ed elettrici o ibridi. Inoltre, abbiamo investito oltre 200 milioni di euro per creare la prima “Hydrogen valley” in Val Camonica. L’altro progetto importante al quale stiamo lavorando è la digitalizzazione dei nostri processi: è partito lo scorso maggio un innovativo progetto per la dematerializzazione dei titoli di viaggio. Abbiamo introdotto in tutta la Lombardia il Cop, Chip on Paper. Ormai solo il 4% dei biglietti è cartaceo». «Il 45-50% dei nostri viaggiatori sono dipendenti di aziende lombarde o studenti – ha concluso Leonardo Cesarini –. Abbiamo in portfolio 450 aziende con cui stiamo lavorando a progetti di mobilità integrata. Abbiamo prodotto una piattaforma denominata FlexyMob che le aziende possono usare per far viaggiare i propri dipendenti, oltre che in treno, con veicoli in car sharing, bici, monopattini». l

Una strada irta di ostacoli Gian Luca Balzani, Sap Concur: «Nelle aziende non manifatturiere i viaggi d’affari generano oltre il 50% delle emissioni. Purtroppo, però, da un’indagine di Sap Concur effettuata interpellando 2500 aziende a livello globale (Italia inclusa), emerge che il 59% dei travel manager sono attenti alla sostenibilità, ma trovano difficile adottare azioni per ridurre l’impatto ambientale. Faticano infatti a definire delle strategie, oppure sono troppo concentrati sull’operatività quotidiana».

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Eventi glamour in chiave green Destinazioni Principato di Monaco

Noto in tutto il mondo come una destinazione votata al lusso e al divertimento, il Principato di Monaco vuole farsi conoscere anche come città dinamica e impegnata nello sviluppo sostenibile

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Giardini esotici Realizzati alla fine del diciannovesimo secolo, sono una delle aree verdi più incantevoli del Principato di Monaco. Info: www.jardin-exotique.mc/fr

l Principato di Monaco vuole discostarsi dall’immagine legata solamente al lusso, al gioco e al Casinò di Monte-Carlo (che ne è peraltro l’icona) e mostrare invece la sua anima di città vera, votata al business e al Mice. Non solo un’offerta haut de gamme, insomma, un complesso raffinatissimo di hotel e venues per eventi di alto profilo, ma una somma di esperienze da vivere. E se è indubitabile che il parco alberghiero è di livello altissimo, con il 94% degli hotel nel segmento 4 e 5 stelle, che la ristorazione è al top e che le venues sono spettacolari (tutti atout fortissimi della destinazione), la città offre ai professionisti del settore l’eccellenza del rapporto qualità-prezzo grazie all’offerta Monaco Meetings: una proposta che, a determinate condizioni, garantisce tariffe interessanti con un vero valore aggiunto.

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Gli atout di Monaco Con la sua posizione privilegiata nel cuore dell’Europa, e vicinissima

alla frontiera italiana, il Principato di Monaco attrae ogni anno un numero di turisti dieci volte superiore a quello della popolazione residente. Non solo turismo leisure, però. Il ricco calendario di eventi, l’offerta benessere, la vita notturna e, infine, le molteplici attività che si possono organizzare in solo 2 chilometri quadrati ne fanno anche la meta ideale per un viaggio premio, un meeting di incentivazione per la forza vendita o un evento di fidelizzazione al cliente. Gli atout che determinano la reputazione di Monaco sono la sicurezza, la dimensione contenuta, il clima mite anche in bassa stagione, i 300 giorni di sole all’anno, la qualità altissima del parco alberghiero, che offre 2.500 camere in 13 strutture, e il fascino delle location per eventi. Altra carta vincente è la presenza di 5.000 aziende dove lavorano talenti di 119 nazionalità e una piattaforma economica dinamica e diversificata nei settori della salute, delle

attività bancarie e finanziarie, della tecnologia, del turismo, del commercio internazionale, dello shipping. Ecco qualche altra ragione per organizzare un evento nel principato: innanzitutto, con 700 anni di storia sotto la dinastia dei Grimaldi, il Palazzo dei Principi, la Cattedrale e la vasta gamma di Musei, tra cui il Museo Oceanografico, il Museo Navale e la Collezione di machine d’Epoca del Principe, Monaco è una destinazione ricca di storia e cultura. In più ospita un ricco calendario di eventi sportivi, culturali, mondani: dal Monte-Carlo International Circus Festival in gennaio al Bal de la Rose a marzo, dai MonteCarlo Rolex Master di tennis in aprile al celeberrimo Monaco Grand Prix di Formula Uno (e di Formula E, oltre al Gran Premio di Auto Storiche) che si svolge a maggio, dal Ballo della Croce Rossa di luglio al Monaco Yacht Show di settembre. Monaco è senza alcun dubbio an-

Destinazioni Principato di Monaco

di Roberta Francesca Nicosia

Nella pagina a fianco, la piazza antistante il casinò. Qui sotto, la visuale del Gran Premio di Formula 1 dalle finestre dell’hotel Fairmont Monte-Carlo

Il Gran Premio di Formula1 Monaco ha una lunga storia d’amore con l’automobile. Lo sapevate che il primo Grand Prix de Monaco si è corso nel 1929? A maggio del 2023 si è svolta la Ottantesima edizione del celeberrimo Gran Premio di Formula1, vinta, guarda caso, da Max Verstappen, che guida la classifica piloti 2023. Al sesto e ottavo posto le due Ferrari di Charles Leclerc e Carlos Sainz. La prossima edizione sarà il 26 maggio 2024.

© FAIRMONT MONTE-CARLO

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Destinazioni Principato di Monaco

Pranzo alla Condamine Il mercato ortofrutticolo della Condamine, in Place d’Armes, è il luogo ideale per addentrarsi nella vera vita dei monegaschi e assaggiare le specialità locali.

Monaco Convention Bureau: Mice in ripresa «Il Monaco Convention Bureau, composto da un team di professionisti, ha la missione primaria di supportare gli organizzatori al raggiungimento dei loro obiettivi e garantire così il successo del loro evento. Stiamo attualmente lavorando all’implementazione di una Guida dell’Organizzatore Responsabile e ad un’offerta Monaco Meetings adattata alle nuove esigenze degli attori del settore Mice. Questi due strumenti saranno disponibili entro la fine del 2023», afferma Christine Barrabino, direttore del Convention Bureau del Principato di Monaco. «Il mercato Mice italiano – continua la manager - è sempre stato importante per il Principato di Monaco; purtroppo è stato fortemente influenzato dal Covid 19. Oggi i gruppi corporate stanno gradualmente riprendendo a considerare Monaco e speriamo di poter tornare all’attività Mice pre-pandemia nel prossimo futuro». Se a livello globale si nota una notevole ripresa degli eventi in presenza, con il ritorno di quasi tutte le manifestazioni che hanno fatto la notorietà del Principato e dei convegni della clientela abituale, che costituisce il 40% del settore Mice, ad oggi l’anno di riferimento in termini di dati numerici resta il 2019 (il prossimo anno si potranno considerare i risultati del 2023, che diventerà l’anno di riferimento post-pandemia Covid 19). Nel 2019, la destinazione ha generato 598.009 pernottamenti in totale, di cui 57.823 per l’Italia (10%). Nello stesso anno il settore del Mice ha generato 158.710 pernottamenti (che corrispondono al 25% circa sul totale) di cui il 6% riconducibili al mercato italiano, che con 9.339 pernottamenti si posiziona al 5° posto. I tre settori principali sono medico (25%), finanza (16%) e automotive (12%).

Uno stato davvero cosmopolita Il Principato di Monaco è uno degli stati più cosmopoliti del mondo. Dei suoi 39.150 residenti, 25% sono francesi, 22,5 monegaschi e 22% italiani. Seguono, a grande distanza inglesi, svizzeri e belgi, mentre sono di quasi 120 nazionalità le persone che ogni giorno lavorano a Monaco.

che una destinazione gourmet: ha il più alto numero di ristoranti stellati per metro quadrato al mondo, ben sei per un totale di 9 stelle Michelin. Per quello che riguarda l’eccellenza gastronomica, 7 delle 9 stelle Michelin, si trovano in un hotel di SBM: il Louis XV di Alain Ducasse che di stelle ne ha tre, il

Blue Bay di Marcel Ravin che ne ha due, il Pavillon di Yannick Alléno e Le Grill che ne hanno una. Ma a Monaco si trovano anche brasserie tradizionali, locali trendy che offrono piatti della cucina francese, italiana, mediterranea, fusion, e ristoranti Bio come ad esempio Elsa, il ristorante gastronomico del Mon-

te-Carlo Beach, 100% biologico e con risorse ittiche naturali e certificate da Ecocert. Oltre a ciò, la città offre una serie di esperienze per vivere la destinazione da vicino, passeggiando per le strade delle città vecchia, visitando il Roseto della Principessa Grace o i Japanese Gardens. Si organizzano anche visite a produttori locali come la Chocolaterie di Monaco, la degustazione di ostriche da Perles de Monte-Carlo, a Fontvieille, o si può condividere l’amore per la natura da Terrae de Monaco che diffonde la cultura degli orti urbani. Senza tralasciare la visita alla collezione di automobili d’epoca del Principe Ranieri nella nuova location vicino al Port Hercule. Il Grimaldi Forum Attore emblematico del mondo dei congressi e degli eventi, ma anche centro culturale dove si svolgono concerti, spettacoli ed esposizioni d’arte, il Grimaldi Forum è uno dei centri congressi che per primo in Europa ha ottenuto la certificazione ambientale ISO 14001. Inaugurato nel 2000 dal Principe Ranieri III sulla riva del mare e illuminato da grandi vetrate, il Grimaldi Forum ha 35.000 mq di spazi modu-

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Tutto per gli eventi Il Convention Bureau del Principato di Monaco mette a disposizione numerosi servizi e informazioni per gli organizzatori di eventi. Info: https://cvb.visitmonaco.com/it

Destinazioni Principato di Monaco

©GRIMALDI FORUM MONACO / OLIVIA MAROCCO-GRIMALDI

Ampliamento del Principato

labili, di cui 12.000 di spazi espositivi, tre Auditorium da 1800, 800 e 400 posti, 22 sale, una grande terrazza di 600 mq e un’equipe di 140 persone a servizio dei professionisti del settore. Grazie al progetto di estensione del Principato denominato Mareterra, previsto per il 2025, la superficie espositiva del Grimaldi Forum crescerà del 50% con 6.000 mq supplementari all’interno, ripartiti in tre zone, e 2.000 mq di spazi esterni con vista sul Mediterraneo. Venues esclusive Il Principato di Monaco offre agli organizzatori location per eventi e luoghi esclusivi in un contesto unico e privilegiato, a cominciare dalla piazza antistante il Casinò di Monte-Carlo, icona leggendaria e luogo emblematico dell’aristocrazia fin dalla fine del secolo XIX, completamente rifatta nel 2020. Il Casinò fa parte del gruppo alberghiero Société de Bains de Mer Sbm che da sempre offre un lusso esclusivo e un’accoglienza calorosa

alla sua clientela internazionale leisure, ma anche sale magnifiche all’interno dei suoi quattro hotel, l’Hotel de Paris, l’Hermitage, il Monte-Carlo Beach, tutti a 5 stelle, e il Monte-Carlo Bay Hotel & Resort, 4 stelle. Nel Gruppo si contano 51 sale meeting, più di 30 ristoranti e bar, 4 Spa, oltre a 23 campi

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da tennis e un golf a 18 buche. Tra le venues particolari di Sbm ci sono la Salle des Etoiles dello Sporting Monte-Carlo, con le sue vetrate a tutta altezza e soffitto retraibile, che ospita ogni anno il Bal de la Rose, saloni opulenti come la Salle Empire dell’Hotel de Paris o la Salle Belle Epoque dell’Hotel Hermitage, entrambe monumento storico, o ancora l’Opera de Monte-Carlo, le cantine dell’Hotel de Paris o la splendida Villa Vigie sul capo del Monte-Carlo Beach. Nel 2019 il Gruppo Sbm ha fatto un ulteriore passo avanti per posizionarsi come uno dei principali attori del Mice. Con l’inaugurazione a giugno del centro congressi One Monte-Carlo, infatti, Sbm mette a disposizione degli organizzatori ulteriori 1.445 mq di spazi dedicati agli eventi, alle riunioni e al lancio di prodotti, raddoppiando di fatto l’offerta per il Mice. Lo spazio è suddiviso fra un auditorium da 80 posti e 9 sale da 48 a 301 mq – tra cui la Salle des Arts, la sala plenaria che può accogliere fino a 300

Si chiama Mereterra, il nuovo quartiere strappato al mare che sorgerà tra il Grimaldi Forum e la spiaggia del Lavrotto, recentemente riqualificata. Un terreno di sei ettari che comprenderà essenzialmente edifici residenziali, ville di lusso, negozi e una piscina, ma anche un porto con moli pedonali, un parco verde, una pista ciclabile, pannelli solari e sistemi di ricarica per veicoli elettrici. È anche previsto l’ampliamento del Grimaldi Forum che attrarrà nuovi clienti.

Sopra, il Grimaldi Forum. Qui sotto a sinistra, il foyer del centro congressi One Monte-Carlo. Nella pagina a fianco, veduta aerea del Principato al tramonto

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Destinazioni Principato di Monaco

Eventi in tema marino Costruito nel 1910 dal Principe Alberto I di Monaco, che dedicò la maggior parte della sua vita allo studio degli oceani, il Museo Oceanografico custodisce più di 6.000 specie marine. Aggrappato alla rocca, a 85 metri sul livello del mare e a pochi passi dal Palazzo Grimaldi, il museo offre 6.500 mq aperti al pubblico suddivisi fra gli acquari e il museo vero e proprio. Nei suoi suggestivi spazi e sulla sua terrazza è possibile organizzare di tutto, dal cocktail party per 1.200 ospiti alla cena di gala per 250 persone.

Fontvieille È un quartiere costruito sul mare. Oltre a offrire gradevoli passeggiate, ospita numerose imprese hi-tech e non inquinanti.

persone e che è la riproduzione perfetta in stile Art Déco della sala omonima del precedente Sporting d’Hiver – e un foyer di più di 500 mq. Un’altra sede per eventi è il Sea Club dell’hotel Meridien Beach Plaza, che dispone di 1.700 mq di spazi modulari con 16 sale conferenze distribuite su quattro piani e con terrazze affacciate sul Mediterraneo. La sala più grande ospita 600 persone, ma l’albergo può ospitare ricevimenti e cocktail Party fino a 2.000 persone. Il Meridien, l’unico hotel del Principato con spiaggia privata, propone il concept #Riunionicreative con sessioni di team building incentrate sull’arte o sulla cucina, all’interno dell’hotel o a Monaco, pause divertenti e attività innovative. Anche il Fairmont Monte-Carlo, è molto ben attrezzato per ospitare eventi con le sue 19 sale riunioni, tra cui 2 sale plenarie, Le Grand Salon, nato dalla riconversione dell’ex-Casino, e La Salle d’Or, che insieme possono ospitare fino a 1.500 persone. Anche la nuova piscina sul tetto si può utilizzare per gli eventi. Il Fairmont Monte Carlo offre un posto in prima fila anche ai prestigiosi eventi sportivi del Principato. Lato mare, grazie alla vista mozzafiato sulle gare di vela e sui più lussuosi yacht ormeggiati a

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Port Hercule. Lato città, grazie alla posizione esclusiva sulla leggendaria Fairmont Hairpin, la curva più famosa del Gran Prix di Formula 1 e degli altri eventi automobilistici che si svolgono nelle strade del Principato. Nel quartiere di Fontvieille troviamo altre location interessanti. L’Espace Léo Ferré è uno spazio polivalente di 2.000 mq compresa la hall da 2000 persone, la sala principale e la zona bar dove vengono organizzati principalmente concerti e spettacoli, mentre l’Espace Fontvieille, che occupa 8.665 mq, con una tensostruttura di 2000 mq, può ospitare tutti i tipi di eventi, dalle cene di gala a spettacoli, fiere, mostre, showroom, lanci di prodotti o eventi sportivi. ©BVERGELY

A destra, il Museo Oceanografico. Sopra, la terrazza del Fairmont Monte-Carlo

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L’attenzione all’ambiente Non deve stupire se una delle carte su cui punta del Principato di Monaco è quella della sostenibilità, anche e soprattutto nel campo del turismo e del Mice. Sin dalla sua incoronazione nell’aprile del 2005, infatti, S.a.s. il Principe Alberto II di Monaco ha condotto una politica forte a favore dello sviluppo sostenibile a livello nazionale e internazionale, intraprendendo iniziative a tutela della biodiversità, per la gestione delle risorse e con l’obiettivo entro il 2030 di ridurre del 55% (rispetto ai livelli del 1990) i gas serra. Azioni che si sostanziano nella firma a ottobre del 2022 della dichiarazione di Glasgow – che ha l’obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 – e nella pubblicazione del Libro Bianco del Turismo Responsabile, basato sugli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite. Il settore turistico si impegna ad attuare la politica ambientale del Governo. La maggior parte degli alberghi ha scelto la certificazione ambientale, (88% delle camere è certificata Green Key o Green Globe e il 97% ha firmato il Patto Nazionale di Transizione Energetica). Si punta anche sulla mobilità dolce e si organizzano eventi green come il Monaco Energy Boat Challenge, unico al mondo, o l’eRally e l’ePrix per le auto di Formula E. l


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La parola all’esperto Sicurezza

FOTO DI ETHAN WILKINSON SU UNSPLASH

Sicurezza in trasferta: regole, metodi e imprevisti La travel security oggi è stata scossa dai venti di guerra, ma cosa comporta per le aziende e per i travel manager una corretta gestione di questo ambito? Lo scopriamo insieme a Roberto Masi opo la crisi in Ucraina, oggi il conflitto israelo-palestinese impone una maggiore attenzione anche in caso di spostamenti in Paesi fino ad oggi reputati assolutamente sicuri. Chi si occupa di mobilità e di viaggi dei dipendenti dovrebbe inserire gli aspetti di safety e di security tra le variabili di cui tenere conto, superando la mera pianificazione logistica della trasferta. Invece, la travel security è un argomento che le imprese, specialmente quelle di piccole dimensioni, spesso non sono preparate ad affrontare. Eppure basterebbe davvero poco per iniziare a gestire anche questi rischi che oggi non sono più marginali. Parlare di travel security significa parlare di sicurezza delle persone, un asset fondamentale delle nostre aziende che occorre proteggere e tutelare. Si tratta innanzi tutto di un dovere di natura etica e morale che grava sull’imprenditore e che dovrebbe essere recepito anche nel codice etico

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della società. Ma la tutela dei lavoratori risponde anche a precisi adempimenti normativi che comportano gravi sanzioni penali o civili fin dall’art. 41 della Costituzione: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana...”. La norma fondamentale rimane tuttavia il D.Lgs 81/2008 sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro che impone al datore di Lavoro l’onere di garantire la sicurezza sul lavoro in tutte le sue fasi, individuando per tempo i possibili rischi e adoperandosi per eliminarli o mitigarli ove la loro eliminazione non sia possibile.

adottato idonee misure di sicurezza a tutela dei lavoratori. Proprio tale omissione, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe contribuito a determinare la morte dei due tecnici. Secondo un’ormai consolidata giurisprudenza, infatti, il concetto di “luogo di lavoro” si estende ben oltre i confini della fabbrica, fino a ricomprendere qualsiasi posto in cui il lavoratore acceda, anche solo occasionalmente, per svolgervi concretamente la propria attività nell’ambito delle mansioni affidategli. Proprio come tutti gli altri rischi sul lavoro, anche questo deve essere affrontato secondo i tre step fondamentali indicati dalla norma: formazione, informazione e mitigazione.

La giurisprudenza La tutela dei lavoratori all’estero ha anche registrato un’importante evoluzione giurisprudenziale che ha portato recentemente la AG a condannare i vertici di una società per omicidio colposo perché non aveva

Strumenti Formare significa dare ai nostri traveller gli strumenti per affrontare le situazioni che potrebbero trovarsi a dover gestire: dai banali aspetti sanitari (come è fatta una piccola farmacia di viaggio, quali sono le

di Roberto Masi

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La parola all’esperto Sicurezza

Chi è Roberto Masi Laureato in Giurisprudenza e in Scienza della Sicurezza con tesi sul risk management, Roberto Masi è stato Ufficiale dei Carabinieri per oltre 25 anni, ricoprendo importanti incarichi come responsabile della sicurezza del Presidente della Repubblica e Capo Settore presso la Direzione Investigativa Antimafia di Milano, dove era responsabile delle attività di contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti pubblici. Congedato nel 2013 con il grado di colonnello, ha assunto le funzioni di Risk & Security director presso una importante società internazionale di logistica e servizi, responsabile della Direzione per il sistema delle certificazioni (ISO 9001 Qualità, ISO 27001 Sicurezza delle Informazioni e OHSAS 18001 Safety) e delegato del Datore di Lavoro per la Sicurezza sui luoghi di Lavoro. Dal 2016 svolge attività privata di consulenza. norme igieniche da osservare, cosa debbo fare se mi sento male ecc.) ad aspetti relativi alla sicurezza (quali sono le stanze più sicure in un albergo, come mi devo comportare se vengo fermato dalla polizia, cosa debbo fare se mi rubano i bagagli ecc.) per arrivare a situazioni più gravi e pericolose (come mi devo comportare in caso di aggressione armata, cosa devo fare se, mio malgrado, sono coinvolto in una manifestazione violenta, quali accorgimenti devo usare in un Paese caratterizzato da elevato rischio sismico ecc.). Informare significa fornire ai viaggiatori in tempo reale gli strumenti per muoversi in sicurezza, siano essi di carattere culturale (regole, usi, abitudini, norme particolari caratteFOTO DI NORBU GYACHUNG SU UNSPLASH

ristiche di ciascun Paese) o di carattere generale (situazione dell’ordine pubblico, scioperi, manifestazioni, eventi che possono incidere sulla sicurezza della trasferta). Evitare o mitigare significa infine valutare correttamente e preliminarmente la necessità della trasferta e i suoi rischi e, qualora essa non sia altrimenti evitabile, adottare quelle misure di tipo assicurativo o di supporto operativo in caso di emergenza, prima tra tutte, la possibilità di avere un numero di riferimento sempre operativo che consenta di comunicare in ogni momento la propria situazione di difficoltà. Le possibilità e le misure da adottare sono infinite, ma occorre sempre considerare che qualsiasi misura perde di significato si mancano gli step precedenti: la formazione e l’informazione. Azioni Premesso quanto sopra, come agire quindi? I passaggi da seguire sono apparentemente semplici. Più complesso è giungere a una corretta e dinamica di valutazione del rischio. Il primo passo è definire una mappa delle esigenze, individuando i Paesi che sono oggetto di trasferte e il numero delle missioni calcolate in giornate/uomo; il secondo step riguarda l’individuazione dei possibili rischi e la valutazione del livello di rischio per ciascuno di essi. Rientrano tra i rischi da prendere in considerazione quelli legati alla situazione sanitaria, sociale e politica,

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alla presenza criminale, agli aspetti culturali e ai rischi naturali; il terzo passo sarà quindi quello di determinare le esigenze in termini di formazione, informazione e altre misure di mitigazione possibili. Come in altri aspetti relativi alla security, talvolta basta poco per elevare considerevolmente il livello di sicurezza: individuare una struttura alberghiera che offra maggiori garanzie, consentire il fast track in aeroporto, predisporre una procedura di meet & greet, garantire un numero di emergenza. In sintesi La sicurezza è principalmente un fatto di maturità aziendale e di coinvolgimento personale. Per questa ragione, prima di intraprendere qualsiasi investimento (spesso tanto oneroso quanto inutile), è bene iniziare dall’ottimizzazione di quanto già presente in casa, sia in termini di sistemi che di procedure e policy. Concludo citando un proverbio che per me rappresenta la sintesi perfetta e il modo corretto di approcciarsi alla travel security: “i furbi sono coloro che sanno tirarsi fuori da quelle situazioni in cui le persone intelligenti non si sarebbero mai messe”. l


17 Camera con vista Pordenone.qxp_Layout 1 22/11/23 15:47 Pagina 45

Camera con vista Best Western Plus Park Hotel Pordenone

Anima green e servizi business nazionale del Cinema Muto. Una sensibilità testimoniata dalle vetrate dell’ingresso e dal terzo piano dell’hotel (il “book floor”) che ospitano i versi di grandi poeti, nonché dalla fornitissima area bookcrossing. Il quarto piano dell’hotel (“movie floor”) è stato allestito a mostra permanente con le locandine del cinema muto e un busto di Charlie Chaplin, omaggio al grande attore. l l Best Western Plus Park Hotel Pordenone si trova nel centro cittadino, a soli 200 metri dalla stazione ferroviaria. La struttura offre un concetto di ospitalità nuovo, che unisce il comfort di un gruppo internazionale a un servizio attento e legato al territorio. Le sue 67 camere, disposte su cinque piani e proposte in cinque differenti tipologie, sono tutte dotate di Sky tv e wifi gratuito. Non mancano inoltre i servizi pensati per la clientela business, dal parcheggio privato su prenotazione ai quotidiani online gratuiti, alla flessibilità di orari. Per gli incontri di lavoro è disponibile una sala meeting che è stata completamente ripensata nel marzo 2023 con un approccio ibrido. Oggi quindi è uno spazio dinamico per riunioni e formazione, oltre a coworking o re-

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a cura della redazione

lax grazie ai suoi comodi divani. L’hotel si caratterizza anche per la sua anima green e le sue politiche ecosostenibili: ha un piano dedicato all’ambiente e la colazione viene servita con prodotti a km zero preparati internamente. Infine, il Best Western Plus Park Hotel Pordenone partecipa alla vita cittadina in partnership con importanti eventi culturali locali, tra cui Pordenonelegge e il Festival Inter-

Il Best Western Plus Park Hotel Pordenone in breve • Catena: Bwh Hotels • Posizione: nel centro cittadino, a 200 metri dalla stazione ferroviaria • Camere: 67, di diverse tipologie e tutte dotate di Sky tv e wi-fi gratuito • Servizi business: parcheggio privato su prenotazione, quotidiani online gratuiti, orari flessibili • Spazi meeting: una sala ideale per riunioni, formazione, coworking e momenti di relax 2023 novembre - dicembre - 2024 gennaio |

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18 Camera con vista C Urban.qxp_Layout 1 22/11/23 15:47 Pagina 46

Camera con vista Charlie Urban Hotel

New entry a Pesaro: Charlie Urban Hotel a cura della redazione

naugurato lo scorso luglio, il Charlie Urban Hotel di Pesaro è il nuovo 4 stelle a marchio Lindbergh. Terzo hotel pesarese del gruppo diretto dall’esperto Marco Cecchi, si aggiunge al 5 stelle Boutique Hotel Excelsior Spa & Lido e al Nautilus Family Hotel. Nato da un’importante riqualificazione del-

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l’ex-Cruiser, un iconico edificio degli anni Sessanta, il Charlie è pronto a diventare un punto di incontro e scambio di idee, anche in vista di Pesaro Capitale della Cultura 2024. Sostenibilità, camere smart e spazi meeting Ammonta a 20 milioni l’investimento messo sul piatto, tra acquisizione e ristrutturazione. La struttura rispetta gli ultimi criteri per l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale. In ognuna delle 117 camere un sistema digitale, tramite sensori, rileva le presenze, attivando i meccanismi di controllo (climatizzazione, luci e ogni facility) e ottimizzando i consumi. Per il Mice, vero target di interesse per le attività di Pesaro 2024 e non solo, sono presenti nella struttura ben cinque aree meeting modulabili per un totale di otto diverse sale, due con affaccio diretto sul mare. A com-

Charlie Urban Pesaro in sintesi • Catena e Categoria: Lindbergh Hotels & Resorts - 4 stelle L • Posizione: sul mare, a pochi minuti da porto e centro storico e a 7 km dall’autostrada • Camere: 117 (da 20 mq con balcone a 42 mq con terrazzo) con postazione per lo smart

working, TV fino a 50”, prese Usb, minibar. Room service attivo 24/7, connessione wi-fi gratuita, clima automatizzato • Spazi Meeting: 5 aree modulari per 8 sale dotate di schermi, microfonia e sistema audio-video • Facilities: hall con lounge e zone co-working, garage interno, ristorante e sala colazione, lounge panoramico, biciclette, palestra, lavanderia, dog-friendly, piscina di 130 mq con solarium, pool bar e zona bimbi • Web: www.charliehotels.it 46

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pletare i servizi utili per viaggiatori aziendali ci sono il Charlie Bar, un locale panoramico all’ultimo piano, e una sala convegni. Esperienza tricolore e bleisure Se da un lato il nome prende spunto da Charles Lindbergh, pioniere creativo e aviatore che ha ispirato il fondatore del gruppo, dall’altro il Charlie si propone con uno stile urbano, offrendo un’autentica esperienza italiana. Valore questo che si respira in tutte le strutture della catena. Nardo Filippetti, presidente del gruppo, ricorda che l’obiettivo è creare un hotel che sia punto di riferimento non solo per turisti e visitatori, ma anche per il territorio. «E dove arte, cultura e socialità si fondano alla perfezione. Crediamo molto nelle potenzialità di Pesaro e siamo estremamente soddisfatti di aver offerto un’altra struttura a pochi mesi da Pesaro Capitale della Cultura 2024». «Ciò che avevamo in mente era un albergo dal forte respiro internazionale, ma che rispecchiasse i valori dell’identità e dell’italianità – afferma Marco Filippetti, vice presidente Lindbergh –: con il Charlie Urban Hotel, il gruppo si vuole posizionare nel mercato del bleisure travel, andando a catturare una clientela business, ma non solo, anche ospiti attenti ai nuovi trend di viaggio e con un occhio di riguardo verso la sostenibilità. Vogliamo che il Charlie diventi anche un modello, che cercheremo di replicare». l


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Alphonse Mucha a Firenze Fino al 7 aprile 2024 il Museo degli Innocenti, a Firenze, ospita la mostra “Alphonse Mucha. La seduzione dell’Art Nouveau”, dedicata al padre dell’Art Nouveau e creatore di immagini iconiche. Info: www.museodeglinnocenti.it

BOLZANO David Lamelas. I have to think about it La Fondazione delle Nogare di Bolzano è un’istituzione recente che ha lo scopo di porre all’attenzione di un pubblico curioso e colto artisti giovani e, soprattutto, il dialogo continuo tra le sperimentazioni, il territorio e una modernità rivolta al futuro. Davide Lamelas, nome di spicco nell’avanguardia argentina degli anni Sessanta, è oggi noto il tutto mondo per essere uno dei punti di riferimento nella storia dell’arte concettuale. La retrospettiva s’inserisce pienamente negli spazi geometrici, eppure estremamente naturali, del museo e instaura un dialogo tra i gli ambienti museali e lo spazio della mente umana che, a sua volta, rielabora le prospettive secondo la propria soggettività. Il gioco, perché di questo si tratta, è palesemente ironico perché nessuno può attribuire alle opere il medesimo significato dell’autore. Rimane solo l’aspetto estetico: può piacere o no. Ma questo, dopotutto, è il fine dell’arte: riempire gli spazi vuoti della vita che

ognuno possiede. Fino al 24 febbraio. Orari: visita senza prenotazione il sabato dalle 9.30 alle 19.30, visita su appuntamento dal martedì al venerdì (email: visit@fondazioneantoniodalle nogare.com, tel. 0471/971626). Per informazioni: www.fondazioneantoniodalle nogare.com CONEGLIANO (TV) Metafisica continua La mostra di Palazzo

Sarcinelli “Metafisica continua: De Chirico prima e dopo il Surrealismo” espone 70 opere (pittura, acquarello, tempera, litografia) di Giorgio De Chirico (1888-1978), uno dei nomi più importanti del Novecento italiano, seguendo una linea descrittiva che vuole rintracciare la presenza costante della metafisica in tutta la sua attività. Metafisica è infatti il nome con cui è nota la corrente artistica formatasi a Ferrara (con Carlo Carrà e Filippo De Pisis) negli anni Dieci e Trenta. Il termine però non rimanda a nessuna trascendenza religiosa, semmai risponde all’enigma

di una realtà che è percepita da ogni uomo in modo differente. Ci si muove, ovviamente, nel periodo della grande crisi dell’Io e dell’individuo così come colto dalle avanguardie artistiche dell’inizio del Novecento. Dunque i dipinti di De Chirico si presentano con prospettive non corrette, a disegnare enormi spazi vuoti riempiti per lo più da oggetti. E i forti colori mediterranei evidenziano l’assenza di ogni cognizione di tempo e di spazio del soggetto. Fino al 25 febbraio. Orari: dal mercoledì al venerdì dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 14.00 alle 19.00, il sabato, la domenica e nei giorni festivi dalle ore 10.00 alle 19.00. Per informazioni: www.visitconegliano.it GARDONE RIVIERA I censurati Che cos’è la censura ed esiste ancora? A prima vista una domanda del genere sembra pleonastica, soprattutto se inserita nel contesto contemporaneo dove tutto, ma proprio tutto, anche

News Dal mondo

l’osceno, è stato sdoganato. Eppure, lentamente si sta affacciando una sorta di pensiero unico universale – non solo estetico – che vuole determinare che cosa sia giusto e bello e che cosa possa essere detto o scritto. Contro questa tendenza si propone la mostra “I censurati. Nudo e censura nell’arte italiana d’oggi” – che, certo, sede più scandalosa del Vittoriale dannunziano non poteva scegliere –, rivolta principalmente al corpo nudo femminile. I soggetti sono stati, per un motivo o per l’altro, censurati sotto il tema della pornografia o della blasfemia. In verità, com’è noto, il confine tra il nudo estremo e l’osceno è molto labile. In questo caso, però, abbiamo una rilettura della nudità in tutte le sue forme o, meglio, il corpo umano così come appare oggi senza alcuna mediazione o trascendenza culturale o ideale, riletto alla luce delle categorie artistiche della modernità. Fino al 3 marzo. Orari: dal martedì al venerdì dalle 9.30 alle 17, il sabato e la domenica dalle 9.30 alle 17.30. Info: www.vittoriale.it

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Antonio Ligabue a Trieste Fino al 18 febbraio 2024, presso il Museo Revoltella di Trieste, è di scena Antonio Ligabue, uno dei più grandi pittori italiani del ‘900: 60 le opere esposte per illustrare le diverse tappe dell’opera dell’artista. Info: https://museorevoltella.it.

News Dal mondo

Viaggi di carta Contro l’arte fighetta Che cosa è l’arte e si può parlare d’arte nel mondo contemporaneo? Se con il termine indichiamo una rappresentazione ben fatta o la facile provocazione, allora molti sono gli artisti. Ma se indichiamo invece il tentativo di cogliere la realtà nella sua verità, allora gli artisti mancano. Tutto riposa lo sappiamo dai Greci - sul concetto di bello e sul valore che viene dato. È chiaro, suggerisce l’autore, che se pensiamo all’ornamento ben fatto o alla facile provocazione, l’arte non manca. Anzi, il mercato in questo settore sembra non conoscere crisi e spesso i mass-media ci ragguagliano sulle alte valutazioni di vendita. È però lecito chiedersi fino a che punto sia piuttosto il mercato e l’invadente opera persuasiva di marketing a creare l’oggetto d’arte e non, come si è detto, la ricerca anche folle o stravolta dell’esistenza. Come non pensare all’urlo e alla geometria – per citare un noto testo – dell’Espressionismo nella società di massa e industrializzata o alle bizzarrie ironiche del Surrealismo per una realtà moderna ormai priva di significato se non per il gioco colto che crea? Come ha scritto Friederich Nietzsche: «Chi non ha mai pensato contro il suo tempo, non ha mai veramente pensato». Christian Caliandro, Contro l’arte fighetta, Castelvecchi Editore 2023, 16 euro La fame e l’abbondanza Per quanto possa sembrare banale, anche il cibo ha una sua storia. Ma non si tratta solo di fame e di gusti, quanto di simbolismo. Grossomodo si può dividere la sua storia all’interno della tradizionale divisione tra popoli europei continentali e mediterranei. I primi amanti della carne, i secondi del pane. Il conflitto, com’è noto, è anche alla base dell’Europa medievale con l’invasione e la stabilizzazione dei popoli germanici

all’interno dell’ecumene latina. Col tempo si verificò una sorta di scambio interculturale e di gusto, ma la differenza di alimentazione si spostò sul piano sociale e economico: ai ricchi e ai potenti il buon mangiare di carne, ai poveri e agli umili il pane e le verdure. Oggi, nell’età del consumismo e del benessere diffuso tutti mangiano o, meglio, possono mangiare tutto. Forse è finita un’epoca. O forse no: le differenze potrebbero proporsi in altro modo. Di tutto ciò parla la ristampa del saggio in questa sede proposto, opera di un cattedratico già noto per gli studi della storia dell’alimentazione. Massimo Montanari, La fame e l’abbondanza. Storia dell’alimentazione in Europa, Laterza 2022, 12 euro L’assenza dell’assenzio La metropoli moderna, si sa, è abitata da matti, scervellati, gente senza mestiere, spostati, ma anche da poeti, da santi e da eroi. Tra questi, almeno a Milano, si situa Andrea G. Pinketts (scomparso di recente), uno scrittore anomalo cresciuto nella periferia del disincanto sociale, dei balordi e dei personaggi difficilmente inquadrabili in un profilo accettabile. A lui si deve una vasta produzione letteraria, molto sulla scia di Scerbanenco, il giallista milanese per eccellenza, in verità non proprio “giallo”, quanto incursioni nelle bizzarre storie metropolitane. E con esse anche gli ambienti, i locali, le mode e le mentalità. In questo lungo racconto l’autore narra, tramite il suo consueto alter-ego Lazzaro Santandrea, le vicende di uno scrittore in crisi di identità che suo malgrado giunge in Costa Azzurra e si trova circondato da morti, animali tossicodipendenti e donne disponibili. Sullo sfondo la malinconia e l’ironia, due tratti che accompagnano al meglio la produzione dello scrittore. Andrea G. Pinketts, L’assenza dell’assenzio, HarperCollins 2023, 6,99 euro

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