Galinanova2

Page 13

SAMOAN WOMEN, 1910 circa

Mentre gli occhi del Papalagi vedono tutte queste cose liete o orribili, lui se ne deve stare seduto e zitto; non può rimproverare la fanciulla infedele, non può accorrere in aiuto del ricco signore per salvarlo. Ma questo non dà dolore al Papalagi. Resta a guardare ogni cosa con grande volontà, come se non avesse cuore. Non prova nessuno spavento e nessuno orrore. Osserva tutto come se lui stesso fosse una creatura del tutto diversa. Poiché chi sta a guardare è sempre convinto di essere migliore degli uomini che vede nella luce, e che lui non farebbe mai tutte le follie che gli vengono mostrate. Sta zitto, trattiene il respiro e tiene gli occhi attaccati alla parete, e appena vede un cuore valoroso o una nobile immagine, se la prende nel cuore e pensa: “Questa è la mia immagine”. Assorbire dentro di sé queste false immagini, che non hanno una vita reale, è ciò che procura tanto piacere al Papalagi. In questa stanza buia egli può entrare nella falsa vita senza vergogna e senza che gli altri vedano i suoi occhi. Il povero può fare la parte del ricco, il malato quella del sano, il debole quella del forte. Dedicarsi a questa falsa vita è diventata una grande passione del Papalagi, una passione spesso così grande da far dimenticare la sua vita vera. La conseguenza di questa passione è che molti Papalagi che escono dal luogo della falsa vita non sanno poi più distinguere questa dalla vita reale e restano confusi e smarriti, si credono ricchi quando sono poveri, o belli quando sono brutti. Oppure fanno cose orribili, che mai avrebbero fatto nella loro vita reale, ma non sanno più distinguere ciò che è reale da quello che non lo è. E’ uno stato molto simile a quello che noi tutti conosciamo negli europei quando hanno bevuto troppa kava europea e credono di camminare sul mare

13 Der Papalagi, Erich Scheurmann, 1920


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.