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Alutherm: la “vecchia maniera” dell’artigiano doc
by MondoRed
LA “VECCHIA MANIERA” DELL’ARTIGIANO DOC CHE PIACE A PARIGI
Era un operaio, ha creato un’azienda, Alutherm, all’opera anche all’Hilton. Qualità e umanità
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Se vi capita di andare a Parigi, fate un giro dalle parti dell’Hilton, un hotel di lusso nel cuore della città. È un edificio sontuoso, che si fa notare per la hall spettacolare, con le sue colonne di marmo e i lampadari principeschi. Quando ci passate, date un’occhiata alle finestre, che sembrano opera di un qualche artista-artigiano dell’800. Ebbene, quelle finestre sono state realizzate ad Atina, piccolo comune in provincia di Frosinone. Le ha create e installate un’azienda che si chiama Alutherm. Per questioni di estetica e di rispetto dell’architettura dell’opera, ha dovuto ricorrere a infissi con chiusura a bocca di lupo (quelle a incastro, che non si usano più). Un lavoro complicato, ma a dir poco prestigioso. Che evidentemente ha lasciato soddisfatti i proprietari, visto che tuttora l’azienda italiana viene chiamata dall’hotel per varie lavorazioni e piccole riparazioni. Tanto che poi l’Alutherm è stata richiesta anche dal Napoléon, sempre a Parigi.
Ma l’azienda di Atina è anche all’opera quotidianamente in ogni tipo di casa e appartamento, visto che produce e installa serramenti in alluminio, oltre a realizzare lavori di carpenteria in ferro: cancelli, ringhiere, pensiline, verande, scale, porte blindate... Il bello di questa realtà artigianale, tipicamente italiana, è che può realizzare strutture standard, a costi contenuti, per chi ha l’esigenza di risparmiare, ma allo stesso tempo è in grado di andare incontro a qualsiasi richiesta, a prescindere da quanto possa essere complicata o stravagante, perché è in grado di soddisfare ogni necessità.
“Alla vecchia maniera”. Il motto potrebbe essere questo. Per dire quel modo di lavorare che tiene insieme le ragioni economiche e quelle del servizio al cliente, il mestiere ma anche il rapporto umano. Non per niente, nella loro pagina Facebook, campeggia una frase di Tolstoj, che recita così: «Possiamo vivere nel mondo una vita meravigliosa se sappiamo lavorare e amare, lavorare per ciò che amiamo e amare ciò per cui lavoriamo». Ne parliamo con Martina, che si prende una pausa dal lavoro, sempre intenso, per raccontarci la storia di questa azienda, nata nel 1991: «È una storia cominciata dal nulla. Da un operaio, Bruno, che ha deciso di mettersi in proprio. Operaio non retribuito, per la precisione. Ci è riuscito partendo da zero, sotto casa sua, anzi la casa dei genitori: ha creato una piccola officina, con un altro operaio, Giuseppe, che lo ha seguito e che ancora oggi è con lui, e si

Di padre in figlio. L’azienda di Atina (Frosinone) produce e installa serramenti in alluminio e realizza strutture in ferro
occupa dell’alluminio. Da soli hanno tirato su una bella realtà». Il titolare oggi è il figlio, e l’azienda è rimasta a conduzione famigliare. Il che significa flessibilità (nel senso della capacità di andare incontro alle varie esigenze), consapevolezza (una lunga storia creativa, con migliaia di lavorazioni diverse) e orgoglio del proprio mestiere. Oltre a un rapporto diretto e franco con il cliente. «Nel corso degli anni ci siamo prima trasferiti in un’altra officina, poi abbiamo comprato il capannone in cui siamo oggi. Una bella realtà, dove c’è una sezione dedicata solo al ferro e un’altra per l’alluminio. L’evoluzione è stata notevole. Qui abbiamo anche una piccola esposizione, principalmente finestre e ringhiere in ferro».
Oltre all’evoluzione logistica, c’è anche quella della clientela. «Andiamo dove ci chiamano. Abbiamo fatto molte cose in zona, nel territorio, ma anche scuole, ad esempio a Guidonia, abbiamo lavorato a Roma e L’Aquila, per privati e appalti pubblici». Poi è arrivato anche l’approdo in terra francese. «Merito di amicizie e rapporti nati qui. Abbiamo realizzato diversi lavori a Parigi. Anche una porta di bronzo, per un cliente importante. È stata una lavorazionemolto particolare. Abbiamo dovuto rivolgerci a una fonderia specializzata. Il cliente voleva una porta verde. Ci sono voluti dieci anni prima che il marrone del bronzo originario si ossidasse e cambiasse colore». Questa forse era una richiesta particolarmente eccentrica, per un cliente danaroso, ma il segreto è sempre quello di ingegnarsi e trovare soluzioni, come vuole la tradizione dell’artigianato nostrano. «È come per il cibo e per tante altre cose. Non ci sono paragoni quando si parla di qualità del lavoro. In questo noi italiani siamo i più bravi». Poi, certo, la stragrande maggioranza delle persone cerca il risparmio. «Ora sembra che tutto sia fatto in pvc. Bruno è contrario, dice che in fondo è solo plastica, preferisce lavorare con l’alluminio, che ha una resa diversa. Ma ci adattiamo alle esigenze del cliente e alle sue possibilità».


L’azienda fa anche parte della rete dei Maestri Serramentisti della Domal, che vanta i migliori specialisti del settore in tutta Italia. Sul perché preferire l’alluminio, loro rispondono con un elenco molto dettagliato: tenuta e durata nel tempo (l’alluminio è praticamente eterno), manutenzione azzerata, isolamento acustico, infinita gamma di colori, luminosità (si incrementa la superficie vetrata). Inoltre, in un’epoca in cui la difesa dell’ambiente è diventata fondamentale, ci sono gli ottimi risultati in termini di isolamento termico (e quindi risparmio energetico), ma anche la facilità con cui questo materiale viene riciclato. Sulla politica delle agevolazioni e dei bonus, l’opinione è piuttosto critica. «Noi abbiamo ricevuto richieste legate ad agevolazioni con sconto in fattura, e abbiamo aderito a quella del 50%. Ma va detto che le procedure sono complicate, ci richiedono continuamente pratiche e documenti, e anche per il cliente non è semplice, visto anche i soldi che deve versare in anticipo. Per non parlare del 110%: abbiamo lavorato in subappalto con aziende di costruzioni che hanno fatto il super-bonus, che però non venivano pagate e quindi non pagavano neanche noi; ma senza i pagamenti non è possibile ordinare il materiale e cominciare i lavori. Siamo ancora in attesa... Oltretutto in questi anni è diventata difficile ogni cosa, anche trovare i materiali o un punteggio. I lavori legati ai bonus spesso vengono lasciati in sospeso». Resta il dubbio che, in questi casi, ci guadagnino gli improvvisati, non certo le aziende che lavorano bene da anni. Quelle che hanno una storia, conoscenze tecniche e creatività, pre-

Trent’anni di storia: dalla piccola officina sotto casa al capannone in cui si realizzano opere su misura
feriscono la “vecchia maniera”: l’ordine fatto su misura, il lavoro realizzato nei tempi previsti e il pagamento immediato, per la soddisfazione di tutti, cliente e produttore. «Oggi c’è tanta competizione, ci sono aziende molto concorrenziali, è sempre più difficile stare sul mercato. Ma noi continuiamo a crescere grazie al passaparola. Bruno ci tiene molto a queste cose, al rapporto con il cliente». Vuoi mettere la soddisfazione di sentirti fare i complimenti per il tuo lavoro? Sorgeranno sempre nuovi franchising di grandi marchi in grado di offrire prezzi stracciati. Ma il lavoro di qualità dell’artista-artigiano non ha paragoni.
