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24/08/2012
GAllETTA DI REGGIO
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Direttore Responsabile: Sandro Moser
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LA FESTA EM CRAT CA AL CAMPOI1 LO
Pd Idv, a Reggio l'alle
scricchiola
Barbati e De Sciscio furiose dopo l'esclusione di Di Pietro dalla kermesse: «E' una decisione sbagliata» di Michela Scacchioli D
REGGIO
La mossa a Reggio non è piaciuta neanche un po'. E le ripercussioni stilla tenuta dell'alleanza locale il giorno dopo si fanno sentire tutte. Al. punto da farla scricchiolare. C'è chi dice che il sindaco di Reggio, Graziano Del.rio, non potrà non tener conto di una chiusura netta - quella decretata nei confronti dell'Ido - che il suo partito, il Pd, a livello nazionale ha battezzato con tutti i crismi, con poche e secche parole: non ci sono le condizioni per invitare Di Pietro. La mossa, si diceva, non è piaciuta. La decisione dì escludere Antonio Di Pietro e di non invitarlo a Festa democratica 2012 (che inizierà domani al Campovolo) ha fatto più che storcere il naso alla coordinatrice provinciale dell'Italia dei valori (ma anche consigliere regionale) Liana Barbati. E scatenato il mal di pancia nel vicesindaco dipietrista Filomena De Sciscio. La quale peraltro siede in giunta per espressa nomina, ma al momento continua a non poter contare sul "sostegno" di alcun consigliere all'interno della sala del Tricolore. «Roberto Maroni sì - dice la De Sciscio - e Di Pietro no. Non capisco. In democrazia il confronto ci vuole. Ma a me pare che questa festa rappresenti una chiusura nei confronti della democrazia, Interi diamoci: alla fine la festa è la loro e invitano chi vogliono, ma lo spettacolo non è bello. A livello locale stiamo lavorando
bene, ma a questo punto dovremo vedere cosa accadrà. Non vorrei mai che questa vicenda potesse mettere in crisi l'alleanza stretta a livello provinciale. Mi chiedo come la leggerà Di Pietro». Ben più netta la Barbati, che bolla come «sbagliata» la decisione assunta dagli organizzatori: «Ho visto feste dell'Unità a cui ha partecipato Gianfranco Fini quando Fini militava in un partito che con la sinistra non c'entrava nulla, Mi chiedo solo come facciano quelli del Pd, e parlo anche del Pd a non sentirsi minimamente imbarazzati a escludere dal dibattito gli esponenti di un partito che sta in coalizione col Pd stesso. Non mi pare che a livello locale l'alleanza abbia mai dato motivi per lagnarsi._ Certo, dovremo trame delle conclusioni. Ma se mai imbarazzo nel Pd vi fosse stato, allora quantomeno avrebbero potuto benissimo invitare, anziché Di Pietro, altri esponenti che rispetto alle vicende politiche attuali mostrano posizioni più sfumate, come Massimo Do-
der dell'Idv, Antonio Di Pietro, siti
ra decisamente dura. Un legame, quello che accomuna gli esclusi, che fa il paio con gli schieramenti pre-elettorali in campo, così come si vengono a delineare ormai da qualche
mese. «lisono ben contenta - pro
antecitorio
segue la Barbati - di essere dentro a questa compagnia», cioè quella degli esclusi, «che non dentro a quella che si ritroverà a parlare a quella festa». Perché «finiranno col parlarsi tra di loro, se la racconteranno l'uno con l'altro, e si ri-
Ma siccome tra gli esclusi dalla festa non c'è soltanto Antonio Di Pietro, la Barbati rimarca il link: «Siamo in buonissima compagnia», sottolinea a più riprese. Il riferimenm è alla vicenda Fiom. 13 alle rimostranze avanzate a livello provinciale dal segretario delle tute blu ancora dentro alla Cgil - Valerio Bandi - che sull'assenza di Maurizio Lindi:M (peraltro reggiano) a qualsiasi dibattito già calendarizzato, ha puntato il dito in manie-
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