Metropolitan Magazine N. 05

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LA FORZA DELLA PAURA BLA

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Girls support girls Perché lì dove c’è timore c’è SPER ANZ A , lì dove nasce il dolore arriva la POTENZA.


Metropolita SOMMARIO N.5 OTTOBRE 2021

Direttore responsabile ROSSELLA PAPA Editore ALESSIA SPENSIERATO

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COPERTINA La bellezza fragile del dolore di ROSSELLA PAPA

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MODA Donne in passerella belle e senza paura di DONATELLA GAZZÈ


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CINEMA Angelina Jolie e la mastectomia: riappropriarsi della propria vita di CHIARA COZZI

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LIBRI Fraintesa: Vivi ogni giorno come se fosse il primo di STELLA GRILLO

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MODA Mese della prevenzione le iniziative dei brand

MUSICA La fine della chemio: l'inno dei Sick Tamburo per la lotta al tumore al seno

di DONATELLA GAZZÈ

di NICOLETTA ABRAMI

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ARTE La notte di Michelangelo come espressione del cancro al seno

METRONERD Play Pink Ecco l'iniziativa di Asmodee per il Breast Cancer Research

di MARIANNA SORU

di EMANUELE IULIANO


editoriale

La forza della paura D I R O S S E L L A PA PA

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Il

nuovo numero della Rivista di ottobre è dedicato alla prevenzione del tumore al seno. Abbiamo accarezzato, attraversato, stretto l’argomento in una mano fragile e sicura. Parlando di quella bellezza fragile del dolore, che è il sintomo dell’umanità, della vulnerabilità del vivere, ma anche della sua stessa potenza. Perché lì dove c’è timore c’è speranza, lì dove nasce il dolore arriva la potenza. C’è un’unica dignità nel dolore: la verità. E la forza di conoscere e stupirsi della propria condizione umana solo nel momento in cui la scopriamo precaria. Vista da qui, la verità rimane ugualmente un sapore amore di sangue nella bocca, ma svela la sua natura nel momento di massima disperazione. Il mese del tumore al seno non soltanto ci ricorda una realtà dolorosa, ma celebra la forza del coraggio, la stessa della paura. Mm

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COPERTINA

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La bellezza fragile del dolore D I R O S S E L L A PA PA

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COPERTINA

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el mese del tumore al seno ci aspettiamo di appendere fiocchi rosa in ogni angolo della città, regalare piante in segno di sostegno e solidarietà, ma è l’umanità dentro il dolore che rimane. Se le campagne di prevenzione hanno lo scopo di sorreggere la battaglia contro il tumore al seno, di pari passo quelle di sensibilizzazione hanno il dovere morale di riportare alla luce non soltanto il dolore, ma soprattutto la luce del coraggio. Che ci sia una campagna che non solo commuova, ma che informi realmente sui rischi (e non solo quelli a breve, ma soprattutto anche quelli a lungo termine) che la malattia comporta. E c’è un ulteriore dolore in chi vive quel dolore: sentirsi dire che c’è del bello in quel dolore. “Che tutto questo dolore un giorno ti sarà utile”, e che – passato il dolore – ci sarà una lezione di vita che migliorerà la stessa. Perché è vero che c’è qualcosa di straordinario nel dolore, ma non è il futuro. O meglio, il futuro non è la consolazione di chi lo vive nel presente. Se c’è qualcosa di bello, quello è nella verità. Lo dimostrano molte mostre fotografiche nel mese del tumore al seno. Quello che c’è di straordinario nel dolore è la verità, che è potenza, che è umanità. E allora quasi per proprietà transitiva, quello che c’è di bello nell’umanità è anche il dolore.

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Il compito di Ottobre è renderci non soltanto sensibili al tema, ma spaventati. Perché essere spaventati voglia dire davvero cosa significa. E averne, inevitabilmente, paura. Ed è allora, così, che la prevenzione non diventa soltanto un atto premuroso di precauzione, ma un’esigenza urgente di difesa. Nel mese del tumore al seno girano sul Web le foto delle donne che hanno subito la mastectomia. In quel seno non c’è solo il dolore, ma anche la sessualità. E dirlo, ammetterlo: è questo che ci rende reali. Illuminare le cicatrici dimostra quanto la condizione dell’uomo contenga in sé, nello stesso momento: la vita e la morte. Abbiamo imparato a rappresentare quello che ci fa paura, la vera empatia ora è comprenderlo. È rendersi conto quanto accettare il dolore – anche quello degli altri – ci insegna a proteggerci dall’alienazione. Finché c’è vita c’è pericolo, ma finché riconosciamo la paura e per essa ci difendiamo dai pericoli stessi allora è la vita in sé che viene custodita. Se è vero che “la paura ci salva”… che il mese del tumore al seno ci faccia paura, che la prevenzioni diventi una prassi imprescindibile. Non siamo qui solo per commemorare il dolore degli altri, siamo qui per portargli rispetto preservando quello di chi può essere ancora salvato. Così, e solo così, la vita avrà il suo rispetto, l’umanità il suo reale abbraccio, la bellezza… ancora vita. Mm


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donne a cui viene diagnosticato un tumore al seno

-6%

di mortalità Grazie ai progressi della ricerca, la mortalità per il tumore al seno è diminuita del 6% dal 2015 al 2020.

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M O DA

Donne in passerella Belle e senza paura

MUSICA

D I D O N AT E L L A G A Z Z È

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arliamo di donne e parliamo di coraggio. Durante una New York Fashion Week AnaOno, un brand lanciato nel 2014 sfila in passerella con modelle che hanno affrontato la lotta contro il tumore al seno. La mission del brand è ben precisa e chiara: realizzare capi intimi per le donne che hanno subito interventi al seno, dalla ricostruzione alla mastectomia.

LA STORIA DELLA FONDATRICE DEL BRAND ANAONO

Dana Donofree è americana di Philadelphia e aAll’apice della sua carriera come fashion design, si ritrova a dover subito un intervento di asportazione del seno. Una doppia mastectomia le porta via la sua femminilità e la sua sicurezza. A 33 anni affronta l’intervento di ricostruzione dei seni, ma decide di non farsi ricostruire i capezzoli. Opta invece per dei tatuaggi come simbolo di lotta e di rinascita. Ha le idee molto chiare, il suo essere design e creativa la porta a realizzare e brevettare un reggiseno post operatorio, privo di cuciture, ferretti e ganci realizzato con un doppio strato di tessuto all’interno che si adatta in modo naturale ad una donna priva di seno. Con i suoi capi vuole ridare sicurezza e femminilità a chi sente di averla perduta.

TUMORE AL SENO, IN PASSERELLA NEL 2017

E cosi nel 2017 sfilano in passerella sedici modelle oncologiche, sopravvissute al tumore che non hanno paura di mostrare i segni visibili della loro esperienza: seni mancanti e ricostruiti. ”Anche se non avete il seno, oppure avete cicatrici o tatuaggi al posto dei capezzoli siete sempre forti e sexy e soprattutto non siete sole. Never alone!” Questa sfilata ha davvero dato il via a tantissime altre, dalle più piccole alle più grandi, che in questi anni si sono seguite anche in varie città italiane. Basti pensare a quella di Bassano del 2021, o a quella di Vercelli nel 2019, tutte con un unico scopo: far capire che la malattia non deve essere un ostacolo alla bellezza e che si è donne anche senza seno.

ANCHE IL MONOKINO È SEXY E DI TENDENZA

Un gruppo di stilisti finlandesi, nel 2014, hanno creato dei costumi da bagno realizzati appositamente per donne che hanno subito una mastectomia a causa di un cancro al seno: “Noi pensiamo che l’idea corrente sulla ricostruzione del seno dopo una mastectomia come la sola via per avere una vita piena, è una via che riduce al seno cosa una donna sia. Noi puntiamo a un’immagine positiva di sé delle donne operate al seno perché si vedano intere, belle e sexy anche con un solo seno o senza del tutto”. Mm

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CINEMA

Angelina Jolie e la mastectomia: riappropriarsi della propria vita

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DI CHIARA COZZI

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ngelina Jolie fece molto parlare di sé quando, nei primi anni ’10 del 2000, dichiarò di essersi sottoposta a una doppia mastectomia preventiva per ridurre il rischio di ammalarsi di cancro al seno. Per molti era inconcepibile che una delle donne più belle del mondo e delle attrici più talentuose avesse deciso di eliminare uno dei simboli primordiali della femminilità; altri l’hanno visto come l’ennesimo gesto di una donna a cui, in gioventù, è sempre piaciuto provocare. In pochi hanno preso il gesto per ciò che è: la decisione di riappropriarsi della propria vita. Angelina Jolie infatti con la mastectomia non solo ha messo davanti a tutto l’amore per i propri figli, che non voleva privare prematuramente di una madre come

accaduto a lei, ma anche l’amore per se stessa, in quanto donna e lavoratrice. Con l’intervento infatti la Jolie ha potuto continuare a lavorare, davanti e dietro la macchina da presa; ha potuto continuare a vivere per sé e per gli altri (è infatti una nota attivista). Ma soprattutto si è riappropriata del proprio corpo, fin troppo spesso oggetto di commenti da parte di sconosciuti. Sempre troppo magra, troppo eccessiva con tutti quei tatuaggi, troppo bella per essere vera. Il corpo di Angelina Jolie è stato da sempre degli altri, ma con la doppia mastectomia ha ricordato che appartiene solo a lei. E soprattutto ha insegnato che non esiste solo un tipo di femminilità, solo un tipo di donna: anzi, ha fatto sì che la parola coraggio potesse, una volta tanto, essere declinata anche al femminile. Mm

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M O DA

Mese della Prevenzione

Le iniziative dei brand D I D O N AT E L L A G A Z Z È

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ttobre, lo sappiamo tutti, è il mese della prevenzione contro il tumore al seno e, come ogni anno, tantissimi brand scendono in campo a sostegno della causa femminile.

particolare del suo progetto Pink is Good. Anche Kiabi, insieme alla sua Fondazione, in partnership con l’Associazione Nazionale Donne Operate al Seno, sostiene la lotta contro la malattia. Il brand ha prodotto anche una collezione post-operatoria per le clienti che hanno subito una mastectomia.

NON SOLO BRAND DI LUSSO

Guess e Marcolin Group sostengono l’iniziativa di sensibilizzazione promossa dalla fondazione non-profit americana, The Get In Touch Foundation lanciando una capsule collection con un occhiale da sole e una montatura da vista. Inoltre nel mese di ottobre sulle piattaforme di Qvc Italia sono in vendita una selezione di prodotti il cui ricavato verrà destinato alla Fondazione Umberto Veronesi.

Come ogni anni sono tanti i brand che scendono in campo, non solo quelli di lusso, ma anche low cost e piccole realtà imprenditoriali. Il desiderio di sostenere questa campagna tutta al femminile è forte. Anche tu puoi acquistare accessori e capi fashion contraddistinti dal colore rosa. Prima fra tutte òa campagna Pink Pony, l’iniziativa internazionale della Ralph Lauren Corporation a sostegno della lotta contro il cancro. questa speciale capsule collection supporta programmi per garantire trattamenti e cure di alta qualità. Il brand Mango ha realizzato 3 t-shirt woman, una borsa e due t-shirt man di una limited edition il cui ricavato sarà devoluto alla Fondazione Fero. Stella McCartney lancia una campagna in collaborazione con la serie Netflix Sex Education. Intitolata “Toilet, Teeth, Tits (TTT)”, incoraggia le donne di tutte le età ad introdurre l’autopalpazione del seno nelle loro routine mattutine.

DAGLI SLIP AGLI OCCHIALI, IL MOOD È PINK

Il brand Cotonella lancia invece uno slip taglia unica, con il ricamo del fiocchetto simbolo della lotta al tumore al seno. È My Pink Slip, una special edition creata da Cotonella a favore della ricerca scientifica della Fondazione Umberto Veronesi e in

ANCHE TRENITALIA A SOSTEGNO DELLA LOTTA CONTRO IL TUMORE AL SENO

Per chi desidera una consulenza online, fino al 31 ottobre può collegarsi alla “Piattaforma Frecciarosa”. È promossa da IncontraDonna Onlus e FS Italiane, in partnership con Farmindustria dove si avrà a disposizione un team di oncologi. Forniranno consulenze gratuite in diretta streaming sui temi della prevenzione e della salute. andando sul sito troverete teleconsulti, iniziative e news. “Nel 2020, in Italia, sono state stimate quasi 55mila nuove diagnosi di tumore della mammella, la neoplasia in assoluto più frequente in tutta la popolazione – afferma Adriana Bonifacino, Presidente di IncontraDonna Onlus -. Scopo di ‘Frecciarosa’ è diffondere la cultura della prevenzione in un contesto sdrammatizzante e inusuale. I treni e le stazioni diventano luoghi d’incontro tra medici e cittadini in un simbolico ‘viaggio nella salute’.” Mm Metropolitanmagazine n. 5

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ARTE

La Notte di Michelangelo come espressione del cancro al seno DI MARIANNA SORU

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arliamo di bellezza fragile: da sempre il corpo è oggetto di culto della bellezza. Quando si parla di bellezza femminile poi, sono infiniti gli esempi. In questo caso parliamo di arte, e in particolare della scultura “La Notte” di Michelangelo Buonarroti. Michelangelo è uno degli artisti italiani più caratteristici, che in questo caso vediamo come scultore. È stato molto attivo nel Seicento, affermandosi sia tra i

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suoi contemporanei, per poi acquisire la fama mondiale come uno dei più famosi artisti nel mondo. Nato vicino Arezzo, a Caprese, e morto a Roma, ha lavorato nelle città più attive e importanti per il percorso degli artisti, da Roma a Firenze. In questo particolare caso ci troviamo a Firenze, nel 1526: all’interno della Sagrestia Nuova presso San Lorenzo. La scultura è parte della decorazione che rappresenta le allegorie delle varie parti della giornata. In questo caso, la notte è rappresentata da una donna, nuda e sdraiata, che si rivolge in parte a chi la osserva.


LA NOTTE DI MICHELANGELO BUONARROTI

Di questa particolare opera sappiamo che fa parte del complesso scultoreo concluso tra i primi, in modo tale che potesse essere ammirato subito da chi entrava. Sappiamo inoltre, quasi per certo, che ci furono delle complicazioni nella sua realizzazione: per esempio, il braccio sinistro fu eseguito due volte, causando una complicazione che portò al rallentamento dei lavori. Attorno a lei ci sono diversi elementi che ci portano a pensare che sia una rappresentazione “notturna”, come per esempio la civetta, o alcuni papaveri, che secondo la tradizione popolare auguravano fertilità e sonno. La scultura, a causa di questi piccoli rallentamenti tecnici, è stata realizzata tra il 1520 e il 1534, per la tomba di Giuliano duca di Nemours. Osservando bene la scultura però, questa raffinata figura femminile presenta dei segni particolari. Infatti, ha dei segni sul seno che non lasciano spazio a troppi dubbi: sembrerebbero segni di un tumore. Ma come possiamo scoprire se sia così, o meno?

GLI STUDI SCIENTIFICI SUL CANCRO AL SENO

È solo recentemente infatti che si discute della possibilità che la scultura sia stata rappresentata con i segni di un cancro al seno. Sebbene per la comunità scientifica sia inequivocabile da circa una ventina d’anni, la comunità artistica ha accolto questa riflessione da pochissimo. Esiste infatti un saggio

dello storico dell’arte Jonathan K. Nelson, recentemente scomparso, presentato nel volume “Representing Infirmity. Diseased Bodies” in Renaissance Italy, che cerca di fare luce proprio su questo. Dopo anni di osservazioni, si è cercato di cogliere gli aspetti più razionali che abbiano portato l’artista a rappresentare un corpo non perfetto. Sulla base di alcune osservazioni di Vasari, che parla di stato malinconico della figura, all’epoca veniva ritenuto predisponente al cancro, “perché la malinconia crea un blocco dannoso che conduce al cancro. E per rappresentare lo stato malinconico della Notte aveva deciso che la figura femminile guardasse verso il basso e poggiasse la testa su un braccio. Anche perché quel luogo era una cappella con delle tombe, uno spazio malinconico per sua natura”. Ci si chiede dunque se l’artista si sia servito di una modella, teoria parzialmente smentita proprio perché Michelangelo era un grande esperto dell’anatomia umana, dato che, come Leonardo, aveva compiuto studi dal vero sui corpi. Sapeva benissimo come era fatto un seno, e la sua precisione sicuramente gli ha permesso di rappresentare il corpo in una maniera imperfetta. Che queste ipotesi siano vere o meno, cosa che richiederà diversi studi con oncologi e storici dell’arte, l’opera d’arte La Notte di Michelangelo rappresenta perfettamente la bellezza imperfetta di chi, nel Seicento come ai giorni nostri, combatte con il male e ne porta i segni, anche se evidenti. Mm

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LIBRI

Fraintesa

«Vivi ogni giorno come se fosse il primo» l'ultimo viaggio di Francesca Barbieri D I ST E L L A G R I L LO

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sei mesi dalla scomparsa di Fraintesa, la nota travel blogger Francesca Barbieri, esce il suo libro Vivi ogni giorno come se fosse il primo, curato dal compagno Andrea Riscassi ed edito Piemme. Un inno alla vita, a goderla e ad amarla in tutte le sue sfumature; una lettura appropriata in occasione dell’Ottobre Rosa, il mese dedicato alla prevenzione dei tumori femminili.

FRAINTESA, IL TUMORE AL SENO, I CAMBIAMENTI DEL CORPO E L’IMPORTANZA DI GODERSI IL PRESENTE

Francesca Barbieri è una travel writer e blogger conosciuta come Fraintesa. Nasce in un paesino in provincia di

Modena ma, già da bambina, percepisce l’impellenza di spiccare il volo; la sua brama di conoscenza, curiosità ed esplorazione la conduce in Europa, Africa, e in Australia dove afferma di aver lasciato il suo cuore. Per un periodo, infatti, lavora come ranger fra pinguini e koala. Nel 2009 apre un blog in cui racconta tutte le sue avventure. Francesca Barbieri è un’avventuriera, una sportiva, una persona attiva, intelligente e curiosa; parla quattro lingue, è l’esempio lampante della vitalità e della voglia di vivere. Nel suo blog non racconta solo i suoi viaggi, ma la vita. Tuttavia, quei racconti di posti meravigliosi, esotici e lontani si arrestano nell’autunno del 2018; l’8 Ottobre 2018 le diagnosticano un tumore al seno. Dopo tre operazioni, sei mesi di chemioterapia e un mese di radioterapia, Fraintesa percepisce il cambiamento del suo corpo e così tutte le conseguenze delle cure.

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LIBRI

La sua indole positiva e resiliente non la fa soccombere in un baratro di tristezza, ma decide di dar nuova vita a questa data e così, un anno dopo, l’8 ottobre 2019 parte in giro per il mondo da sola. Non solo: lancia un crowdfunding, ovvero, una raccolta fondi per finanziare e donare metà del ricavato alla Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro. La scoperta del cancro la induce a divulgare la sua esperienza; così, nei suoi viaggi intorno al mondo, inizia a tenere conferenze, parla con altre donne colpite dallo stesso male, si impegna per la sensibilizzazione e la prevenzione del cancro al seno. Purtroppo, però, insorgono delle complicanze: mentre è inCosta Rica si scoprono delle metastasi avanzate al fegato e allo sterno per cui, a dicembre, è costretta a far ritorno in Italia. Nonostante la lotta e le sofferenze Fraintesa non demorde; si mostra alla sua community sempre positiva sottolineando l’importanza di godersi il presente.

UN DIARIO, UNA LEZIONE LUCIDA DI VITA

Fraintesa è morta il 2 Aprile 2021 a soli 38 anni. Fraintesa ha raccontato la sua esperienza con lucidità, non tralasciando rabbia o dolore ma abbracciando ed esponendo con estrema precisione sensazioni ed emozioni, senza filtri. Il 21 settembre è uscito il suo libro Vivi ogni giorno come se fosse il primo (Piemme), curato dal compagno Andrea Riscassi. La copertina del libro ritrae Francesca in uno dei posti che più amava, l’Australia. Il suo obiettivo era veicolare un messaggio

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ben preciso: la prevenzione e i controlli possono fare la differenza. Una diagnosi precoce può essere la salvezza a questo male. Il tumore al seno sinistro e l’esito negativo della biopsia non distruggono la sua voglia di lanciare messaggi di positività: ”la vita va a presa a morsi, fatelo”. Le durissime terapie non la costringono alla rinuncia e, anzi,combatte fino agli ultimi istanti le sue battaglie e per i suoi ideali. Il suo viaggio, a un anno dalla diagnosi, riparte da Hong Kong. La rabbia, la negazione, il patteggiamento, la voglia di piangere: Fraintesa si mostra in tutta la sua purezza nel suo diario di viaggio, consapevole della sua condizione e dei suoi stati d’animo che, spesso, si modificano in cambiamenti repentini. Le fasi di accettazione della malattia, però, ancora una volta non intaccano il suo animo resiliente; Francesca è consapevole del suo equilibro labile ma, tuttavia, non è mai vittima degli eventi. Descrive il suo percorso di vita con accanto questa compagna di peregrinazione indesiderata che è la malattia senza, tuttavia, dilaniarsi ma con una mescolanza di leggerezza, profondità e candore; così come descrive il suo ramingare intorno al mondo.

FRAINTESA: LA MAGREZZA, DOVUTA AL CANCRO, SCAMBIATA PER BELLEZZA

Un video che attualmente si trova sul profilo Instagram di Fraintesa diventa


virale: ”Patate fritte, pasticciotti, volersi bene”. Francesca racconta di trovarsi in vacanza e mentre è in un ristorante, accanto a lei, nota una coppia molto giovane che, al momento di ordinare, ritratta su un piatto di patatine fritte sottolineando che forse era più giusto prenderle al forno, perché ”non fanno ingrassare”. Da questa conversazione udita per caso, Fraintesa espone delle riflessioni importanti: ricorda sé stessa quando, appena due anni prima, si preoccupava di pochi kg in più. Esorta chi la segue a non rinunciare a un piatto di patatine, allegoria di una felicità spesso rimandata nell’assurda convinzione di avere tempo. Bisogna mordere la vita, assaporarla in ogni sua piega. Nel video Francesca dice: ”Vorrei tornare indietro di due anni, darmi due schiaffi e dirmi “sei bellissima”. Allora pesavo 10 chili in più, e non mi accettavo. Sono stata una cretina, non fate come me!” Un corpo diverso più tonico o filiforme è davvero essenziale se implica una rinuncia? Bello è sempre sano? Ecco allora che Fraintesa dà ancora una volta una lezione. Prima di rendere pubblica la diagnosi di cancro, Francesca racconta di quanti complimenti ricevesse sulla sua forma fisica. Era bella, era in forma come non mai, ma soprattutto era magra. Il corpo iniziava ad affaticarsi, il colorito si spegneva, i capelli e le sopracciglia, iniziavano a cadere. Fraintesa riferisce e delinea la sua profonda delusione e amarezza; quella magrezza consunta, quel corpo consumato da un male che avanza senza sosta era scambiato per qualcosa di bello, da ammirare: ”La mia mancanza di salute è stata scambiata per un traguardo estetico”.

Vivi ogni giorno come se fosse il primo Francesca Barbieri e Andrea Riscassi Piemme, 2021 169 pagine 16,90€

L’afflizione che deriva da questa consapevolezza porta Francesca a interrogarsi: la società attuale considera la forma, non il perché di quella forma. Non si rassegna e, anzi, continua il suo progetto di diffusione di felicità, accettazione, accoglimento. ”Vivi ogni giorno come se fosse il primo” di Fraintesa è questo: un augurio ad accogliersi, amarsi e non farsi sobbarcare dalle futilità della vita. Rendersi leggeri, alla vita, senza indugi. Mm

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MUSICA

La fine della chemio L’inno dei Sick Tamburo per la lotta contro il tumore al seno D I N I C O L E T TA A B R A M I

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n grido di speranza e sognante scandito dalle parole di Gian Maria Accusani che catapulta l’amica e collega alla fine della terapia, aperto così: Festeggeremo la fine della chemio Fianco a fianco su quel palco E starai bene sai e finirà anche il buio Tante cose cambieranno I tuoi capelli lunghi, quelli cresceranno Di un colore che è un incanto E se non cresceranno allora sai, ti dico Allora starai meglio senza

“LA FINE DELLA CHEMIO”, L’INIZIATIVA BENEFICA DEI SICK TAMBURO CON ELISA, JOVANOTTI, SAMUEL E TANTI PROTAGONISTI DELLA MUSICA ITALIANA

Nel febbraio 2015 la musicista aveva subito un intervento, seguito da chemio e radioterapia e sui social aveva raccontato la genesi del pezzo: “La paura di non farcela non mi dava tregua. Durante questo periodo, Gian

Maria, amico e compagno d’avventura da sempre, ha scritto una canzone per me, una canzone che, come dice lui, non avrebbe potuto non scrivere. L’ho ascoltata per la prima volta in macchina, mentre andavo all’ospedale per l’ennesima seduta di chemioterapia: È stato un istante, più potente della chemio, degli antidepressivi, degli incontri con la psicologa e di mille terapie coadiuvanti. Mi è arrivata addosso una bomba d’amore e di speranza, un’energia che mi ha dato gioia, forza e volontà indispensabili per affrontare tutto questo” Nel 2018 è stata realizzata una nuova versione “corale” de “La Fine Della Chemio +10” che ha visto featuring di Elisa, Jovanotti, Meg, Samuel, Tre Allegri Ragazzi Morti, Manuel Agnelli, Pierpaolo Capovilla e Lo Stato Sociale. Tutti i proventi de “La Fine Della Chemio + 10” sono stati devoluti ad associazioni che si occupano di sostenere le donne operate di tumore al seno. Una parte è stata destinata all’ A.N.D.O.S. di Pordenone,un’associazione composta da donne operate al seno, volontarie molto attive sul campo; e in parte alla squadra di canoa “Donne in Rosa Lago Burida”, il cui motto è: «Insieme si vince sempre». Mm

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METRONERD

Play Pink

ecco l’iniziativa di Asmodee per il Breast Cancer Research DI EMANUELE IULIANO

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Il celebre gioco da tavolo Ticket to Ride rilascia un esclusivo set di vagoni come parte dell’iniziativa “Play Pink” per supportare la ricerca sul tumore al seno. Una partnership ufficiale tra Asmodee e Breast Cancer Research Foundation.

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ays of Wonder, uno degli studi di Asmodee e casa editrice del fortunato gioco da tavolo Ticket to Ride, e Breast Cancer Research Foundation (BCRF) annunciano in anteprima mondiale la loro partnership, con un’operazione inedita nell’industria del gioco da tavolo: l’uscita di un esclusivo set di vagoni a tema con il classico colore rosa associato da tempo alla causa del tumore al seno. 2€ per ogni confezione venduta di questa edizione speciale supporteranno la ricerca sul tumore al seno attraverso l’attività di BCRF. Questo nuovo set di vagoni può essere utilizzato in tutte le versioni di Ticket to Ride, grazie ai vagoni e alle stazioni nella nuova esclusiva colorazione pronti per essere usati sia in Ticket to Ride che in Ticket to Ride Europa.

PLAY PINK – UN VIAGGIO IN TRENO VERSO IL SUCCESSO

Ticket to Ride, creato dallo studio Days of Wonder, è un franchise apprezzato da più di 80 milioni di giocatori in tutto

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il mondo. Il gioco è diventato un’icona culturale, con apparizioni in programmi televisivi come Big Bang Theory, IT Crowd e Blacklist. Inoltre, star come Emmy Rossum (Shameless), Jennifer Garner (Juno) e la celebre icona della cultura pop Wil Wheaton, giocano e amano questo gioco da tavolo. Ticket to Ride può essere apprezzato sia da nuovi giocatori che da giocatori più esperti, grazie al suo gameplay strategico e facile da imparare, che lo rende un must-have per le serate di gioco in famiglia. Tra i più popolari e acclamati giochi da tavolo, il franchise Ticket to Ride ha vinto più di 37 riconoscimenti e premi in tutto il mondo, compreso il titolo di “Gioco dell’Anno” da Spiel des Jahres e l’ambito premio As d’Or dall’International Games Festival. Dal suo debutto nel 2004, Ticket to Ride ha allargato i suoi confini oltre il tavolo da gioco ed è ora disponibile in versione digitale su iOS, Android, PC e console. Complessivamente, sono state vendute più di 10 milioni di copie di Ticket to Ride. Fenomeno internazionale, Ticket to Ride è stato tradotto in 33 lingue differenti ed è stato distribuito in più di 40 paesi.


PER SUPPORTARE UNA CAUSA IMPORTANTE

Ticket to Ride: Play Pink è un progetto di raccolta fondi condotto in 18 paesi del mondo per supportare la ricerca sul tumore al seno dalla casa editrice Days of Wonder, parte di Asmodee. Questo set in edizione limitata è stato stampato in rosa, il colore ufficiale di BCRF, e contiene vagoni dalla forma speciale che lo rendono un must-have per i collezionisti così come per i nuovi giocatori. L’intero sistema di produzione è stato adattato per supportare questa importante causa e sia Days of Wonder che Asmodee si impegnano ad un approccio no-profit con il gioco, il che significa che tutti i profitti saranno devoluti alla BCRF. Per ogni set di vagoni venduto, 2€ saranno donati a BCRF. Il prezzo al pubblico suggerito di 5€ copre solamente i costi di logistica e produzione, senza alcun introito per Asmodee o per il suo studio. 80.000 set di Ticket to Ride: Play Pink saranno disponibili per tutto ottobre, il mese internazionale della prevenzione al tumore al seno. “Come player di riferimento nell’industria del gioco e dell’intrattenimento, crediamo che sia nostro dovere dare l’esempio e aiutare cause importanti come quella di Breast Cancer Research Foundation. Sappiamo come il gioco da tavolo può riunire le famiglie in momenti difficili, e speriamo che i giocatori di tutto il

mondo supporteranno la ricerca sul tumore al seno giocando a Ticket to Ride con questo nuovo ed esclusivo set” dice Stéphane Carville, CEO di Asmodee.

PLAY PINK – UNA FONDAZIONE INTERNAZIONALE

Il tumore al seno è a oggi la forma di tumore più comune al mondo. Dobbiamo fermare il tumore al seno sul nascere, e la ricerca è la soluzione. Breast Cancer Research Foundation è il più grande finanziatore privato al mondo di ricerca sul tumore al seno. BCRF investe in un’ampia gamma di ricerche in più di una dozzina di paesi, dalla prevenzione alla metastasi, perché ogni area di indagine ne aiuta un’altra, spingendoci verso le soluzioni di cui abbiamo urgente bisogno BCRF riunisce e connette le migliori menti della scienza, dando loro l’opportunità di portare avanti le loro idee più innovative. I ricercatori finanziati da BCRF sono responsabili di tutte le principali scoperte nella ricerca sul tumore al seno, e il settore si sta muovendo più veloce che mai. Ticket to Ride: Play Pink è un’edizione limitata di vagoni e stazioni e sarà disponibile in tutto il mondo a ottobre al prezzo al pubblico suggerito di 5€. Have a good game Mm

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