di Perugia. Ha condotto ricerche su vari aspetti della cultura e società contemporanea – dalla devianza alla condizione giovanile, dalla solitudine abitativa alla partecipazione politica – prima di specializzarsi in Antropologia
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del teatro e dello spettacolo. Collaboratore de “Lo Straniero” e di numerose altre riviste nazionali e internazionali, è autore di numerosi libri. È stato il primo presidente della Fondazione “L’Immemoriale di Carmelo Bene” (2002-2005).
euro 16,00 (I.i.)
“Capitini non è un mistico ma un operatore, non è un santo ma un maestro davvero ‘elementare’, sia perché considera le situazioni concrete e affronta le condizioni reali, sia per l’importanza che assegna alle pratiche. Davanti ad Aldo Capitini e i suoi scritti si resta insieme persuasi e perplessi: attratti dalla persuasione e tentati dalla perplessità. Sono passati degli anni, si dirà, e troppe cose e persone sono cambiate se è vero che si è alle soglie di una ennesima mutazione antropologica. Ma questa del tempo che passa e trasforma – in coscienza – è sempre stata una scusa. Bisogna in realtà soltanto decidersi, se leggere gli scritti di Capitini con il senso della storia o sotto il segno della compresenza. Se disporsi all’ascolto di una voce che ha cercato e ancora cerca, prima ancora di avere un dialogo con noi, di inaugurare e di invitare tutti a un colloquio corale. È davvero troppo per il lettore e l’educatore contemporaneo, ma l’apertura è una unità smisurata di misura con cui conviene confrontarsi. Gli scritti pedagogici di Capitini – e questo nostro suo libro che li ripubblica – parlano in effetti del modo e del mondo della scuola, e sono rivolti innanzitutto agli insegnanti e agli studenti che la abitano. Gli scritti pedagogici di Aldo Capitini restano validi proprio perché sono ancora “inattuali”: eppure in gran parte si tratta di modelli attuati e di maestri indimenticati e di analisi ancora valide e di indicazioni ancora fertili.” (dall’Introduzione) ISBN 978-6153-071-3
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www.lameridiana.it
La religione dell’educazione Scritti pedagogici di Aldo Capitini A cura di Piergiorgio Giacchè
edizioni la meridiana
Piergiorgio Giacchè antropologo, insegna all’Università
La religione dell’educazione a cura di Piergiorgio Giacchè
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La pedagogia è in crisi. Vecchi irrisolti problemi e questioni radicalmente nuove hanno spinto la pedagogia ai margini della cultura e della società italiana. Le risposte, appena accennate in questi ultimi anni, non sembrano in grado di incidere significativamente sulla residualità educativa: l’approccio tecnocratico si rivela inidoneo ad arrestare il collasso del sistema scuola, mentre l’elaborazione concettuale appare incapace di indicare nuove forme di convivenza e di cittadinanza. Eppure un paese che non sa più educare rischia di smarrire se stesso, non solo le nuove generazioni. Su quali fondamenti ricostruire? Quali, oggi, i compiti prioritari e ineludibili dell’educazione? In che modo formare una nuova identità ideale e culturale cui ispirare l’azione educativa? È a questi interrogativi che la collana, diretta da Goffredo Fofi e animata da un gruppo di operatori culturali e sociali riuniti intorno alla rivista “Lo straniero”, tenta di dare risposta. Per provocare riflessioni, stimolare analisi critiche, divulgare quanto di meglio, in diversi ambiti e luoghi, dentro e fuori la scuola, si sta facendo. Insomma, uscire fuori dal coro per restituire centralità ad una pedagogia che riprenda a costruire coscienze critiche adeguate alle sfide del futuro.