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Segreteria dei dem In quattro per il futuro

Questi

I CANDIDATI/1

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In alto, Gianni Cuperlo a Borgo Mezzanone. In basso, Stefano Bonaccini con Michele Emiliano e Antonio Decaro

Sono quattro i nomi in lizza per accaparrarsi la leadership del Partito Democratico, in vista delle primarie del prossimo mese a cui mancano soltanto poche settimane e che eleggeranno il nuovo segretario dei dem. È una rosa piuttosto variegata: in base ai sondaggi, il favorito numero uno sembrerebbe essere il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Proverà a rosicchiargli qualche voto anche il volto nuovo del Pd, Elly Schlein, vice dello stesso governatore emiliano. Gli altri due nomi sono il deputato, nonché ex presidente del partito, Gianni Cuperlo, e l’ex ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture, Paola De Micheli. Chiunque ne uscirà vincitore, avrà il compito di tracciare la nuova via del Partito Democratico e creare il dopo Letta in casa dem. Alcuni di questi candidati sono stati protagonisti di un tour che ha coinvolto anche la Puglia, dove sono arrivati per raccontare la propria idea di partito. In regione Bonaccini può contare sul sostegno di due big della politica pugliese, il governatore Michele

Emiliano e il sindaco di Bari, Antonio Decaro, che hanno messo da parte anche qualche dissapore e si sono uniti in suo sostegno.

Protagonista di una giornata pugliese è stata anche Elly Schlein, che in Puglia può contare sull’appoggio della presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, e del deputato, nonché ex ministro per gli Affari regionali,

Francesco Boccia, ma anche su quello dell’assessora comunale Paola Romano e delle consigliere regionali Titti De Simone e Lucia Parchitelli. Anche il deputato Gianni Cuperlo è stato protagonista di una giornata pugliese, da Borgo Mezzanone a Bari, dove all’incontro era presente anche il vicecapo di gabinetto del governatore pugliese. Nessuna tappa pugliese, invece, per l’altra candidata, Paola De Micheli.

Tutti con una diversa visione del Pd, sono pronti a giocarsi le proprie carte nella corsa alla segreteria regionale. A cominciare da Bonaccini, che da Lecce, ma anche da Bari, ha messo alcuni paletti ben definiti al progetto di autonomia differenziata: «Se qualcuno ha in mente di dividere il Paese, come temo, non solo non siamo d’accordo ma l’autonomia differenziata non si farà», ha sottolineato il presidente della Regione Emilia-Romagna nella tappa pugliese di gennaio, la seconda dopo quella di dicembre, in riferimento al disegno di legge del ministro Calderoli.

«La proposta di autonomia differenziata che anche il Pd ha avanzato a livello nazionale con un lavoro che abbiamo fatto io, Michele Emiliano e Vincenzo De Luca, è ormai coincidente e non dice “no” a prescindere», ha osservato Bonaccini, anche perché l’autonomia differenziata, nelle sue intenzioni, potrebbe diventare «un’occasione per ridurre la burocrazia che sta uccidendo la nazione e

16-31 gennaio 2023 i territori e soprattutto per programmare meglio risorse e investimenti. Ovviamente la proposta va rivista e concordata».

Calorosa la tappa pugliese di Elly Schlein, che in un solo giorno è andata da Lecce a Taranto, da Bari a Mesagne. Ogni volta è stata accolta da fragorosi applausi, portando la sua visione del Pd orientata sui diritti sociali e sull’abolizione delle disuguaglianze. Ha assicurato che «i rapporti con Emiliano e Decaro resteranno ottimi» e che, a livello nazionale, non teme una scissione del partito: «Siamo tornati per portare un contributo di idee», ha detto Schlein a Bari. Poi la lotta alle disuguaglianze, investendo nell’educazione dell’infanzia, «perché così si contrastano la povertà educativa e la dispersione scolastica, si conciliano i tempi di vita e di lavoro delle famiglie», ma anche la battaglia per l’introduzione del salario minimo: «Abbiamo un governo di destra ossessionato dall’immigrazione e che non vede l’emigrazione, i tanti giovani formatisi in un sistema universitario di qualità, poi costretti a portare le proprie competenze altrove perché in Italia i salari sono troppo bassi». Un passaggio anche per lei sull’autonomia differenziata, ostacolo per il rilancio del Sud: «Calderoli, con una forzatura che ha visto scavalcare i luoghi del confronto con le Regioni, ha mandato direttamente alla presidenza del Consiglio un disegno di legge che dobbiamo rigettare perché vuole fotografare e perpetrare le disuguaglianze territoriali», ha detto ancora Schlein a Bari. Anche per Gianni Cuperlo c’è stata una tappa pugliese, in cui ha spiegato le ragioni della sua candidatura alla segreteria dem. Ragioni che nascono dall’esigenza di pensare a un Partito Democratico capace di risolvere con fatica, passione e umiltà i grandi temi che la società ha di fronte, «per ritornare ad essere in sintonia con quella parte dell’Italia che vogliamo rappresentare, qui in Puglia come altrove». Anche per lui, come per Schlein, nessun problema nei rapporti con il governatore pugliese e il primo cittadino barese per la loro scelta di sostenere Bonaccini: «Se vincerò sarò contento di lavorare con Decaro ed Emiliano – ha sottolineato Cuperlo - In questa Regione stiamo riscontrando un consenso che va molto oltre quello che potevamo immaginare, essendo arrivati un po’ tardivamente. Qualunque sarà l’esito di questo congresso lavoreremo insieme».

Prima di raggiungere Bari, per il deputato anche una visita a Borgo Mezzanone, il luogo che ospita un’enorme baraccopoli, spesso teatro di tristissime vicende: «È uno spaccato di disperazione che non è tollerabile in un Paese civile come il nostro», ha concluso.

Nessuna tappa pugliese, invece, per l’altra candidata alla segreteria dei dem, Paola De Micheli. «Penso a un approfondimento più serio sulle regole della democrazia interna e

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