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Uccisi dalle accise niente tagli dal governo
LE ACCISE
Per accisa, in scienza delle finanze, si intende una imposta sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo
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Tanti gli aumenti dei costi delle materie prime in Italia, ma quello che provoca più problemi è il carburante. In aggiunta, a suscitare molte polemiche, un video diventato virale in cui Giorgia Meloni esorcizzava e prometteva un vero e proprio taglio delle accise, le imposte sulla fabbricazione di alcuni prodotti di largo consumo, che sono la causa maggiore dell’aumento dei costi. Tra incoerenza e dietro front non si placano le incertezze sulle mosse del governo. Nel video, la premier fa finta di far benzina:
“Avete capito? - dice - dei 50 euro di benzina che pagate, 15 vanno al benzinaio e 35 vanno allo Stato tra Iva e accise. In particolare le accise sono tasse vecchie che vogliamo abolire perché questo è uno scandalo per il nostro Paese. Non è giusto che questi soldi finiscano nelle tasche dello Stato”.
La risposta di Giorgia Meloni alle polemiche suscitate è quella di non aver mai promesso soprattutto perché “si trattava del 2019. Sono speranzosa della possibilità di fare un

Decreto benzina trasparenza su tutto
Il governo ha introdotto alcune misure: il bonus benzina da 200 euro che verranno ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, per i mesi da gennaio a marzo 2023. Diventa obbligatorio comunicare il prezzo di vendita praticato dai distributori.
Il Ministero delle imprese deve calcolare e pubblicare il prezzo medio giornaliero nazionale. Vengono rafforzate le sanzioni amministrative in caso di violazione, da parte degli esercenti, degli obblighi di comunicazione e pubblicità dei prezzi.
Verranno rafforzati anche i collegamenti tra il Garante prezzi e l’Antitrust, per sorvegliare e reprimere sul nascere condotte speculative, e tra Garante e Guardia di Finanza. La creazione di una Commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi.
taglio strutturale delle accise, ma c'è bisogno di una situazione diversa. Per fare alcune cose servono le risorse, per avere le risorse serve la crescita. Su questo stiamo lavorando”.
Ma cosa sta facendo davvero il governo Meloni? La presidente ha reso noto che il taglio deliberato dal precedente governo è impossibile da riproporre a causa del costo, 1 miliardo al mese, 10 miliardi all'anno. Per poterlo attuare bisognerebbe tagliare alcune misure previste in manovra come il taglio del costo sul lavoro, o l'aumento del 50% dell'assegno unico per famiglie con figli fino al primo anno di età e la decontribuzione. Il provvedimento che il governo ha adottato, inserito nel Decreto Carburanti, è una norma che consentirà di ricorrere al taglio delle accise nei momenti in cui dovesse ritenerlo opportuno.
Si tratta in realtà di una misura che era stata introdotta molti anni fa, nella Legge di Bilancio 2008, dal ministro Pier Luigi Bersani, la cosiddetta “accisa mobile”. Ovvero il taglio di una parte dei tributi sulla benzina, sul metano, sul gas e sul gpl a patto che il prezzo al distributore dovesse superare una determinata soglia. Il limite, per il quale il governo adotterebbe i tagli, è determinato dal Documento di Programmazione Economico-Finanziaria (DEF).
In particolare viene attuato se il prezzo di benzina e gasolio supera il prezzo medio re- lativo al bimestre precedente, in relazione al valore di riferimento indicato nel DEF. Questa soluzione potrebbe aiutare a uscire da eventuali situazioni d’emergenza causate dall’aumento incontrollato dei prezzi.
L’importo da fisso diventa mobile, da questo deriva il suo nome: l’accisa varia a seconda dell’andamento del prezzo del carburante.
Se il prezzo della benzina sale, l’imposta cala, e viceversa, se i prezzi scendono, l’imposta torna al suo valore originario.
La decisione di togliere la proroga del taglio accise, che Draghi aveva introdotto, è stata una mossa che non è piaciuta ai gestori delle stazioni di servizio che aderiscono a Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc-Confcommercio che hanno scioperato il 25 gennaio.
C’è da ricordare che dall’1 all’8 gennaio 2023 i prezzi dei carburanti sono esplosi.
+167,29% l’aumento della benzina, +160,29% quello del gasolio e +26,07% quello del GPL. Una situazione davvero complicata per l’Italia e gli italiani soprattutto per ciò che comporta sui trasporti e sul commercio di merci.
I gestori corrono ai ripari, ricordandoci che non esiste il prezzo “unico”, visto che la liberalizzazione dei prezzi dei carburanti risale al 1994 e quella della rete al 2000, e che si tratta di un libero mercato.
FRAME DEL VIDEO
Un frame del video in cui Giorgia Meloni fa finta di far benzina esorcizzato il problema del pagamento delle accise
